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  • s che le tendenze della sua mente e le attitudini del suo corpo gli faranno preferire.

    E qui finirebbe.il compito della palestra, com-pito essenzialmente preparatorio.

    L o stadio, come già presso i greci, dovrebbe sviluppare l'agonistica, cioè la competizione e la lotta, formando nell 'emulazione del cimento i grandi campioni degli « s p o r t e » . E lo stadio — arena aperta ad ogni sorta di gare sportive — ali-menterebbe una serie di grandi spettacoli popo-lari dove i nostri campioni si misurerebbero coi campioni delia altre regioni ed i migliori in grandi competizioni internazionali.

    La palestra e lo stadio che uniti formerebbero 1 Istituto di coltura fisico-sportiva sorgerebbe nei quartieri di Monforte vicino agli erigendi Istituti di Alta Coltura: verrebbe così ad integrare il concetto greco-latiùo della coltura che in Italia, benché impregnati di classicismo, abbiamo com-pletamente abbandonato, mentre gli anglo-sassoni meno colti, ma pratici, hanno da secoli adottato.

    Un grande istituto di coltura

    fisico-sportiva a Milano.

    Leggiamo~"nella Gazzetta dello Sport: L' idea che da anni si va predicando alla

    gioventù d'Italia a favore d 'una disciplina che fortifica il corpo e la mente sembra stia per in-carnarsi fra coloro che per censo e senno sono a capo delle più forti e vaste iniziative pubbliche.

    Un gruppo di personalità eminenti nella scienza nell industria e nella politica hanno formulato un programma per dar vita ad un grande istituto di coltura fisico-sportiva a Milano. L' istituto — forse il nome sa ancor troppo di pedagogico — dovrebbe essere palestra e stadio per tutti gli sports ; il giovane dovrebbe trovar modo di sviluppare il proprio corpo acquistando forza e velocità prati-cando una serie di esercizi di ginnastica libera ed utilitaria per poi dedicarsi a quel ramo di « sport »

    messo, un gruppo di professori delle più impor-tanti Università degli Stati Uniti avrebbe tenuto nelle principali città d'Italia una serie di confe-renze per dimostrare quale immenso vantaggio fisico, morale ed intellettuale gli studenti ame-ricani traggano dalla pratica quotidiana della vita. Sarebbe stata veramente una utile propaganda quella di vedere dimostrata dai dirigenti la coltura della grande democrazia americana la intima con-nessione dello « s p o r t » colla vita qui da noi, ove io « sport » non ha potuto vincere le resistenze dei parrucconi della Minerva e sviluppare la sua grande funzione sociale.

    Ma l 'opera degli intellettuali americani non è stata completamente perduta, le loro idee sono state facilmente assimilate da uno dei nostri più eletti scienziati, il prof . Senatore-Mangiagalli, che come già il Mosso aveva di persona constatato tutta 1 efficacia igienica ed educativa dello « sport » nelle grandi Università di oltre oceano e Milano per opera di chi già presiede gli Istituti di Alta Coltura avrà l 'Istituto di coltura fisico-sportiva.

    Gli italiani e le Olimpiadi di Anversa Nei tre ultimi numeri abbiamo nuovamente e dif-

    fusamente trattata la questione dell'intervento ita-liano alle Olimpiadi di Anversa. Abbiamo pro-ip.ttato tutti i diversi casi sia che il Governo desse 0 non desse i fondi, ma sovratutto abbiamo trac-ciato a grandi linee quello che dovrebbe essere il programma di lavoro.

    Quando meno ce lo aspettavamo, l'on. Montò teniamolo presente, o giovani, questo uomo per le

    prossime elezioni politiche), ha fatto una ultima de-cisiva richiesta di fondi al Governo.

    Ohi la dura... la vince, dice il Montò, e così è. avvenuto.

    Infatti figli ha rivolto alla presidenza di ogni Federazione rappresentata nel Gomitato Olimpio-nico Italiano il seguente appello :

    u Sssendo a Buina ho potuto avere un preciso e motivato colloquio coi ministri del Tesoro e dell' In-dustria e vincendo la loro ferma riluttanza con-seguente da un preciso diniego del Presidente del Consiglio, ottenni formale promessa di impegpo di un sussidio Statale di lire centomila dal Tesoro ed un altro, da determinarsi, dal Ministero dell'In-dustria.

    « In questa condizione di cose ho ritenuto op-oortuno ed indispensabile convocare il Comitato Olimpico Nazionale Italiano per le ore nove pre-ite del mattino di domenica prossima 21 corrente 1 Lecco, ove nti giorni 20 e 21 si svolgono le gare (i Campionato Nazionale di Canottaggio ».

    L'invito è preceduto da poche ma convincenti sarole.

    L'on. Nitti, il capo del Governo, è giunto a ne-lare ; fondi per aiutare i figli del popolo ch'Egli vuole rappresentare, ad addestrarsi in una gara lacifica a cui tutte le nazioni civili concorreranno illa festa mondiale « dei più forti ».

    Sì, l'on. Nitti ha negato tutto ma, per fortuna iti cose, del suo avviso non sono stati alcuni suoi iolleghi di gabinetto, e così l'on. Montò ha faeil-nenc e definitivamente persuaso due già molto onmnti del problema dell'Educazione Fisica ed a ottenuto precisamente dai suoi amici Sclianzer Dante Ferraris, un primo concorso che, se non è

    otalmtnte sufficiente allo scopo che si propone il lomuato Olimpionico, è però molto lusinghiero. Occorreva incominciare e l'on. Montò vi è riu-

    nto. Solo con la sua instancabile insistenza di omo convinto e sovratutto pratico si poteva otte-iere il successo dei passi fatti. Spassionatamente marno che nessun altro uomo politico o non che « atteggia alla Camera e fuori a grande pro-tttore della gioventù italiana, sarebbe riuscito a Manto ha ottenuto l'on. Carlo Montò. -1 lui dunque vada la nostra riconoscenza e con

    noi quello di chi vuole che i giovani italiani siano non secondi nella gara mondiale delle Olimpiadi.

    In Isvezia, in Francia ed ora anche in Germania si escogitano tutti i mezzi per poter strappare il primato agli Americani i quali dal canto loro ànno già cominciato, come hanno fatto le nazioni Eu-ropee, la preparazione per il 1920. Solo in Italia ancora si dorme sugli allori... non mietuti.

    Per oggi non aggiungiamo di più. Ci limitiamo alla constatazione di un grande dato di fatto: La prima concessione governativa.

    Tutti i riechi e gli arricchiti d'Italia dovranno completare l'opera per assicurare il successo na-zionale. Eiremo come nel prossimo numero, sentite le decisioni del Convegno di Lecco.

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    Il Campionato Ciclistico del Piemonte vinto da Schierano

    Si è disputato domenica scorsa col seguente ordine d 'arrivo :

    2. Schierano Domenico, professionista, del « La Piemonte » alle 12 34' 19'', impiegando ore 5 11' 19" a, compiere il percorso, con una media di chilo-metri 29,103 a l l ' o ra ; — 2. Gay Federico della D. S. T . , primo dei dilett., a ruota; — 3. Santhià Giuseppe, de l l 'U. S. T. , a ruota; — 4. Gremo Angelo, del « La T o r i n o » , a ruota; — 5.- Periva Emilio, dell 'U. S. T. , a ruota; — 6. Giachino Carlo, del l 'U. S. T . , alle ore 12 35" 5 " ; — 6. Vian-zone Antonio, alle ore 12 39' 5 5 " , — 8 . Riviera; — 9. Leandro. — Seguono Pivano, Drov< tto, Na-retto, Cerutti, Spina, Rocci, Roggeri , Sciolla, Ba-rella, Mongiano.

    GLI SPORTS DI STAGIONE

    LA CACCIA Le tenere gole canore hanno cantato l ' inno

    iel l 'alba nell 'ora della diana: l ' inno augurale del risveglio mattutino, sul limitare del bosco : l'inno fervido, giulivo, repentino al sole d i 'è apparso come una visione di fuoco mi cerchio dell 'orizzonte estremo. Le va-glie luci dell 'alba si sono accese tremule, trepide, fervide nei chiari cieli lontani : ìanno brillato come faville, vibrato come Samme, palpitato come pupille. E, appena a prima luce BÌ è accesa nel cielo, una eoce ha cantato nel bosco : rapida come in guizzo, acuta come un richiamo, vi-arante come uno squil lo : dalle dense om-brie della selva essa è caduta nelle chiare uminosità dei cieli. E, con la prima voce — che è stata guizzo, squillo, richiamo — nn getto di trilli facili e giulivi, di gor-gheggi rapidi, acuti, vibranti è scaturito lalle cime degli al,beri nella solitudine muta del bosco, ha rimbalzato contro l'aria fredda e grave come una pioggia di perle sopra una campana di metallo: si è levato nfine, canoro, vittorioso, trionfante verso cieli ciliari, i nuovi bagliori, le luci su-

    perne. E l ' inno è caduto subito: e subito 3 stato ripreso. Più giulivo, più canoro e rigoroso: non il canto d 'una gola, ma la musica di cento gole che cantano insieme: li cento tenere gole vibranti come corde musicali toccate da una stessa mano: di iento tenere gole che cantano, che pian-gono, che r idono: che esaltano, gorgheg-giano, tripudiano insieme. Una pausa, incora. I p^eti della luce tacioho.

    Nel loro silenzio si cela il germe delle m o v e armonie che giubilanti, squillanti, lonore cadranno poi noi silenzio vasto dei meli, aperti come una conca di smeraldo, ini mistero.musicale della selva. E il canto li eleva, si estende, si espande: assume ioni di elegìa, movimento di inno, maestà li sinfonia. E ' la soavità delle note pa-st iche, querule, timide, sommesse, che si 'onde con la vivezza dei trilli repentini,

    Domenico S'hierano. vincitore del Campici alo Ci-clistico del Piemonte. (Fot. Cristof. Capello - ToriLo).

    Il campione italiano Piani, dopo la sua vittoria al Velodromo Milanese. (Fot, Strazza - lastre Cappelli),

    vivaci , g iul iv i : è la dolcezza delle voci impi0, ranti gementi, piangenti che si effonde nell'aria vibrante di gorgheggi, sonora di pispigli e di ri." chiami, fremente di tutte le armonie, di tutti j sussurri, di tutti i sospiri.

    Talvolta l ' inno si eleva, si estende, si espande assume maestà di sinfonia. E allora una voce im. pera sn le altre: allora tutte le voci del bosco cantano unite, concordi, obbedienti, sotto J'jj,. pero della voce sovrana: e le varie armonie della selva si fondono insieme come le varie armonie di un'orchestra. La voce che piange, la voce che ride, la voce che canta: la voce che freme, e quella che esulta, e quella che geme : e quella che in,, plora e quella che chiama diventano allora una voce sola e un solo respiro. Un palpito immenso innumerevole sale dalla selva nel cielo. E' l'inno di tutte le erbe e di tutte le acque: di tutti i

    •fiori e di tutte le f ronde : l ' inno alato delle cose pure che hanno la voce e hanno le ali : di tutte le cose che bevono la rugiada della notte e la luce del giorno.

    E quando la voce che impera sulle altre, tace l 'armonia concorde cade. E ' come un gran mi. stero che si dilegua, una nube d'acqua che dissolve.

    Le "voci di pianto, di tripudio, d 'angoscia: voci querule, squillanti, gementi : le voci disfida, di preghiera, d ' invocazione cantano adesso di-scordi, senza guida, senza maestro.

    Il maestro tace, nell 'ombra di due rami con-testi, sulla mollezza blanda di un nido nuovo, nella dolcezza acre di due bacche rosse. E il coro tenta di riprendere la mi-sura.

    Qualche voce ardita si eleva, qualche altra la segue.

    II coro tenta. Un accordo, un fremito e un guizzo.

    E' 1 inno. No, non ancora. L ' inno tem-pra le ali, si leva, si slancia: tremola ondeggia nell'aria, efide, si perde.

    Silenzio. Un altro tentativo. Cade anche questo. Subito un altro. Tempra le ali,ei leva, si slancia: tace, si perde.

    Come una bufera improvvisa si sca tena una furia di urli, di suoni, di strida: voci roche, aspre, acute : voci di sdegno, di sfida, di scherno : sibili, trilli richia-mi : accenti d'ira e grida d'angoscia.

    Tutta la selva Geme, arde, ribolle, canta un inno infernale.

    Le gole dei miti cantori dell 'alba lan-ciano al cielo una sfida suprema. Tao-ciono poi, come affranti, come vinti. Il silenzio dura fino à che ia voce del mae-stro risuona: chiara, trepida, viva. Dn stante di dubbio ancora. Qualche altra voce la segue: poi qualche altra : e l'inno nuovo si eleva chiaro, trepido e vivo — l ' inno augurale di gioia e di vittoria.

    In basso crosciano le sorgenti occulte, le fonti limpide cantano, nel mistero cupo dei rami densi, delle fronde fitte, dell'om-bre odorate: in basso al chiarità delle luci, la freschezza delle acque, il respira sommesso dell 'erbe compongono una ar-monia leggera, varia, agile, fresca, mt-teriata di dolcezze sottili, di bellezze tacite e innumerabili. Ombra e mistero, in baB-8o: musica e luce, in alto. Ombra e ini stero: ma una fiamma guizza, una luce BI accende nell 'ombra : una voce risuona n'1 mistero del bosco. Un bagliore tra

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    II Circuito aereo di Sicilia. Si è disputato domenica scorsa con questo ri-

    mltato : 1. (di tutte le categorie) tenente Berardi su n. 9,

    ìhe ha compiuto il percorso in 5 ore, 13' 16'' e 2[5;

    2. Carlo Cattaneo su n. 5, in ore 5,15' 6 " ; 3. Ber- , lingeri su n. 5 in ore 5.25' 2|5; 4. Sergente C u - -bani su N. B. A., in ore 5 4 0 ' 3 1 " ; 5. Tenente « Capriotti su M. 5, in ore 5 43' 55 2[5 ; 6. Sergente I Tormene in ore 5,53'40V4|5; 7. . Sottotenente »l Primo Guido, in ore 5,54* 2 0 " ; 8. Tenente Dal ? Boni, in ore 6 , 9 ' 3 5 " 3(5; 9. Sergente Montani, in

    oro 6,13' 21" 1[5; 10. Sergente Santucci, in ore 6,22' 56" 3|5 ; 11. Sergente Caruso, in ore 6 31' 3 " 3|5; 12. Sergente di Bari, in ore 6,36' 2 " 2 5 ; 13. Tenente Ravenna, in ore6,36 ' 43" 3|5; 14. Ca-pitano Pabris, 6 , 39 ' 28 " ; 15. Sergente Tacchini, in ore 6,41' 1 0 " ; 16. Sergente De Rota, in ore 6,45' 12" .

    fronde, un palpito tra le erbe, un trillo tra i rami. L o scalpitìo d un cavallo, il latrato d 'un cane, lo squillo acuto di un corno da caccia.

    E' giorno di caccia, è giorno di caccia ! I ca-valli leggeri, spinti a gran corsa, voleranno a tra-verso le solitudini mute, sonore del latrato dei cani : i timidi cervi fuggiranno sgomenti sulle agili gambe, dinanzi alla furia dei veltri. E le acque limpide e quiete saranno torbide e rosse di sangue. Strida, urli, latrati, gemiti, colpi di frusta e squilli di corno : queste sono le voci della caccia! Giornata di caccia, giornata di caccia !

    Il vecchio Duca, signore del bosco, è già desto, già ritto in arcioni: sprona a sangue il cavallo, divora il sentiero, si affaccia alla selva. Egli è iolo. Lontano lo seguono i cani. Egli è il signore del bosco. Giornata di caccia, giornata di caccia !

    il Cacciatore. Al Velodromo Sempione; dorante le « Sei ore ». — Nell'interno del campo, uno dei due piccoli gruppi di tende che ospitò, per l'occasione, il Qnartiere dei corridori.

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    La finalissima delle gare popolari di nuoto Il Campionato Nazionale dei giovani nuotatori a Lecco.

    (Fot. Argus - lastre Tensi).

    L . 500.000 necessarie per una degna partecipa-zione alle Olimpiadi internazionali di Anversa, partecipazione che fu intanto ufficialmente decisa e notificata al Governo, al Comitato Olimpionico internazionale ed al Comitato organizzatore belga.

    Il Congresso del Club Alpino a Trieste I membri del Congresso del Club Alpino Ita-

    liano giunsero il 19 corrente a Trieste, solenne-mente ricevuti al Municipio. Recò loro il saluto della città il Commissario regio comm. Mosconi, l ' ingegnere Zifler, presidente degli alpinisti trie-stini, e li salutò a nome della Società consorella.

    II Presidente del Club Alpino, rammentando l 'antica fratellanza spirituale fra gli alpinisti, ispirati da comuni ideali, recò con commozione l 'omaggio degli alpinisti italiani a Trieste redenta, ed offrì un'artistica targa di bronzo commemo-rante l 'avvenimento. Indi, accolto da unanimi applausi, pronunciò sentite e commosse parole il venerando ex-Sindaco sen. Valerio, suscitando un'entusiastica dimostrazione d'affetto.

    Alla sera ebbe luogo un banchettò offerto dal Club Alpino alle Autorità. Parlarono il Presi-dente degli alpinisti tridentini, il senatore Va-lerio, il comm. Mosconi, il Presidente della se-zione di Milano del Club Alpino e il conte Ci-brario, Presidente della sezione di Torino, orga-nizzatrice del Congresso. L 'oratore acclamando all'italianissima Fiume suscitò un'unanime dimo-strazione fervidamente patriottica. Parlò infine il generale Castagnola, a nome del comandante della zona di Trieste.

    Il 20 ebbe luogo la visita a Capo d'Istria e a Parenzo, ed un ricevimento alla sede degli alpi-nisti triestini. Il giorno dopo i congressisti visi-tarono le grotte di Adelsberg, e quindi si sciolse il Congresso.

    La Federazione* Italiana di Scherma in Piemonte. E' noto come la Federazione Italiana di scherma,

    particolarmente per l 'eccessivo accentramento dei poteri presso la sede centrale di Roma, avesse sempre funzionato prima della guerra con risul-lati poco buoni. Per la guerra stessa fu smossa la sua compagine e dispersi i suoi elementi : l 'ono-revole Montò, e pochi altri membri attivi dell 'an-tica direzione, nella scorsa primavera si diedero alacremente a riordinare le file dei federati ; pro-vocarono riunioni nei vari centri schermistici, e ottennero la nomina di Commissioni regionali per la formazione di un nuovo Statuto.

    il prossimo numero uscirà Domenica 2 8

    Blasich, dell'Esperia di Fiume, vin-itore della Cara finale fra i vincitori delle Popolari di nuoto.

    (Fot, Argus - lastre Tensi).

    A Lecco, la- cittadina dolce, e pur fervente di Industrie operose, che si stende mollemente a capo Ji quel « ramo del lago di Como ohe volge a mez-logiorno » eternato da Manzoni, è toccato questo inno l 'onore di ospitare le regate di Campionato Italiano ed i migliori nuotatori.

    Il 14 settembre si è corso nel bacino d 'acqua lec-cese la finalissima delle gare popolari di nuoto ndetta dalla «Gazzetta dello S p o r t » per la di-iputa della « Coppa Scarioni » . Sono ben 63 nuo-itori, provenienti da ogni parte d'Italia e anche lalle Città Redenti, che si incontrarono in una jaru palpitante d'interesse. Dato il rilevante mi-nerò dei partecipanti, essi furono suddivisi in latterie. La finale si è corsa alle ore 16 del giorno 14 on questo risultato: 1 Blasich Roberto, della Esperia di Fiume,

    Q 6' 2 " 4(5; 2. Marchi U., della G. Gerbi di Via-eggio, in 6 ' 8 " 3(5; 3. Piaggio Felice. del l 'Ardita uventus di Nervi, in 6' 12' ' 2(5 ; 4. Bocassini G., Iella Redenta di Pirano, in 6' 2 4 " 2(5 ; 5. Pa-lerò C., de'la Pro Chiavari, in 6' 2 6 " 4|5; 6. Amo-lesi G., del Veloce Club Spezia, in 6 ' 4 1 " 2[5-. Gavèlli A., della F. e C. Audace di Civitavec-hia. in 6' 4 2 " 4(5 ; 8. Bruniero Angusto, di Stresa, a 6* 43" 3|5; 9. D'Eredità Alfredo, di Taranto, 16' 4 5 " ; 10. Lanaro A., di Brindisi, in 6' 4 9 " 1(5; 1 Casaline G. B., di Voltr i ; 12. Favetto Mario, elio S. C. Serenitas di Genova; 13.Di Bello An-noio, canott. Barion di Bari; 14. Sassi M., della nventus di Bordigbera; 15. Carrai P., di Po la ; 6. Roncatti O., della U. S. T . , Trieste.

    Le del iberaz ioni

    del Comitato Olimpionico Nazionale .

    Pure a Lecco il 21 corr, si è radunato il Comitato linipionico Nazionale Italiano sotto la presidenza eli' on. Montò con l ' intervento di undici federa-Mi. Preso atto dell ' intervento statale con lire stornila, il Comitato ha deliberato di aprire uà sottoscrizione per raggiungere la somma .di

    Il risultato di tali sforzi è oggi in gran parte raggiunto. Un nuovo Statuto è approvato, ché pur conservando a Roma il Comitato Centrale Federale, fiancheggiato da una Commissione tec-nica consultiva, riversa gran pai te delle attribu-zioni direttive sui Comitati regionali, eletti dai rappresentanti dei Circoli e dei maestri locali.

    Gli intendimenti ed i consensi sono unanimi, anche per la ammissione dei maestri coi ddettanti negli organi direttivi. Ne sono una prova i nomi dei membri del Comitato regionale piemontese, che diamo qui sotto, in Cui ogni provincia è rap-presentata:

    Ferrerò Ventimiglia marchese Alfonso, presi-dente - Bozino comm. avv. Luigi, vice presidente - Gianolio avv. Piero, segretario e delegato al Comitato centrale federale - Botto Micca inge-gnere Mario, cassiere - Maestro Colombetti eava-lier Luigi, delegato alla Commissione tecnica ed al Comitato federale centrale (se di turno) - Ca» nova ing. Giovanni - Minoli avv. Edgardo - De Al-bertis comm. Mario, ten. colonn. g. - De Maria Attilio, colonn. - Poggio avv. Pericle - Streri av-vocato Giuseppe - Maestri: Marconcini Ermido, Fossati Pietro, De Santis Ernesto, Gastaldi Giu-seppe.

    Presto, su queste nuove basi, vedremo fiorire una istituzione che sarà utilissima per lo sviluppo della scherma italiana che è un vanto nazionale e che deve presto risorgere ad una perfetta orga-nizzazione per preparare l ' intervento nostro allo prossime olimpiadi di Anversa.

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    Il Tiro all'Arco Una pittoresca cerimonia in Francia g9igtono in Svizzera fiorentissime e antichis-n e società di tiro all'arco. 4 Berna, a Losanna, a Vevey, a Morges, si

    o r a n o abili tiratori d'arco, ma a Ginevra esiste . . q u a d r a più forte dei tiratori svizzeri.' §

    (Ì.tqì anno si disputa la Coppa nazionale sviz-alla quale concorrono i migliori tiratori,

    sono scorso a Ginevra-si tennero 284 tiri uffi-]j ai quali presero parte 2712 tiratori, e le

    ;còie lanciate ammontarono a 67.724. Campione jnlo riusciva il tiratore Téroud. Gli sporte sono in voga oggi in ogni nazione pile del mondo intero, ed una manifestazione, à che un'altra, assume maggiore o minore im-irtanza nelle nazioni del nord o in quelle ,] sud. • Così noi abbiamo negli spagnuoli i primi giuo-tori della pélota basca, negli italiani i più forti uocatori di pallone, i più abili schermitori; igl'iuglesi i più arditi yachtsmeu e foot ballers, i francesi i migliori automobilisti. Nella Sviz-raj invece, incontriamo i più temibili tiratori. >n vi è gara internazionale di tiro a segno alla ale non partecipi lo svizzero, riuscendone quasi mpr» vincitore. La Svizzera annovera i migliori tiratori d'.Eu-pa. Tutte le forme di tiro sono coltivate nella iera Elvezia^ dove la più antica come la più xlerna trovano entusiasti passionati cultori. Posi nella Svizzera è ancora oggi di moda il ro coll'arco, la più antica di tutte le armi. Tutti eleganti e pieni di grazia nei loro movi-mti severi ed energici, i tiratori svizzeri lan-,no il loro arco verso il bersaglio posto alla di-mza di 50 metri, con una sicurezza ed una pron-ta rimarchevoli. Indubbiamente sono straordinari tiratori. Asso-I iauo a quegli arcieri del medio evo che ci scrive la storia, guerrieri instancabili, dotati di a sicurezza di mano e di nn sangue freddo me-rigliosi. Ecco come si svolge un'odierna gara di tiro 'arco nella Svizzera: j& squadra dei tiratori s'incammina verso un rapienò alto 7 metri davanti al quale sta il rsagiio e il tiro avviene alla distanza di cin-anta metri. 1 tiratore pone sulla corda la tacca della freccia tirandola a sè, si aumenta più o meno la cur-erà dell'arco, secondo la distanza alla quale vuol mandare il proietto. L'arciere deve tenere gambe aperte, il piede sinistro avanti, il brac-sinistro leso e l'occhio destro nella direzione

    la freccia che sta per lanciare. L'arco è tenuto •pendicolarmente all'asse del corpo nella mag-r parte dei casi; la posizione orizzontale, se-ido alcuni, nuoce alla precisione del tiro, fa-do vacillare l'arco. La lunghezza del tiro di Mt'arma è in ragione diretta della sua lun-Bzza e della sua elasticità, e le variazioni atmo-riche esercitano su di esso una sensibile in-inza. 'et mandare una freccia a grande distanza, si liede un grande arco, e per conseguenza una inde forza. Il tiro efficace di un arco ha rag-ato anche i 200 passi. I tiro all'arco fra i popoli civili è uno sport fi divertente, educativo, compiuto all'aria >ra, al piano, in montagna, sulla riva del mare, inque sia concesso di adoperare un paio di tinaia di archi in linea retta, e la possibilità piazzare un bersaglio. " Italia questa specie di sport non è cono-'to: all'incontro fioriscono società per il tiro arco in Francia, che ne conta ben 270; nel gio con 250, in Inghilterra circa 70, negli Stati b d'America con oltre 20, nei Paesi Bassi.

    II Inghilterra ogni anno ha luogo il tiro del ®Pinato maschile, chiamato Doublé Jork Round 1 metodo di tiro adottato nell'esperimento, ed

    il campionato delle signore, chiamato Doublé Na-tional Round. Il più celebre arciere d'Inghil-terra è M. Ford, che fu campione per moltissimi anni; dopo di lui si disputarono l'onore del cam-pionato M. Keene, M. Eyre. W . Hussey, e fra le signore è miss Segb.

    Sino all'invenzione della polvere da'sparo, l'arco fu adoperato presso tutte le nazioni. I greci ed i romani avevano delle truppe leggiere d'arcieri. In Francia esistevano pure numerose truppe ar-mate di arco; Carlo VII formò un corpo speciale di franchi-arcieri a piedi ed a cavallo, che pren-devano questo nome anche perchè erano affran-cati dal pagare le imposte ; erano arruolati fra la aristocrazia, e appartenere a questo corpo dava diritto al titolo di nobile. Nel 1841 Luigi XI abolì questo corpo di arcieri.

    Pure in Francia si chiamavano archers de la

    La nuova cappella della Madonna degli aviatori. Nelle vicinanze dell'aristocratica spiaggia di

    Royen, di fronte all'Oceano, si è consacrata la cappella a Nótre-Dame du Platin, patrona degli aviatori, cappella eretta appositamente dagli avia-tori. E' stato esaltato il valore dei combattenti dell'arma aerea. Ben il settanta per cento degli aviatori che parteciparono alla guerra sono ca-duti. In onore loro ha poi avuto luogo la proces-sione degli ufficiali che portavano alcuni il busto della Madonna ed altri recavano riproduzioni di apparecchi da caccia offerti dal direttore dell'avia-zione americana in Francia. La cerimonia ter-minò con la solenne benedizione del mare e del cielo.

    Una gara di tiro all'Arco. (Fot. Argus - lastre Tensi).

    cométablie gli ufficiali incaricati di eseguire le sentenze dei luogotenenti marescialli di Francia; così avevano inoltre il diritto di girare per tutto il Regno, di arrestare e dare esecuzione a qua-lunque sentenza da qualsiasi giudice pronunziata. Vi furono gli arcieri della guardia, i quali erano come una moderna guardia del corpo, una scorta al sovrano armato di arco.

    E' sotto Francesco primo che l'arco sparisce completamente come arma di guerra, rimanendone armati pochi nuclei di truppa che se ne servivano unicamente nelle parate.

    La posta recata da idrovolanti alle navi in viaggio

    E' stato fatto un primo "esperimento di tra-sporto del corriere postale dalla terra ferma ad un transatlantico navigante in pieno Oceano.

    Un idrovolante partito dalle coste inglesi si mise all'inseguimento del transatlantico Adriatic e raggiuntolo, a mezzo di un ingegnoso disposi-tivo, gettò a mare un sacco impermeabile conte-nente la posta destinata ai passeggeri. Subito rac-colta dai marinai ìa corrispondenza venne tosto distribuita.

    Si tratta di un primo esperimento fatto ad ini-ziativa delle poste britanniche che intenderebbero istituire un regolare servizio di trasporto del cor-riere postale alle navi in navigazione attravèrso l'Atlantico.

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    I nuovi tipi delle costruzioni automobilistiche in Italia (Rassegna comparativa)

    Come avevamo preveduto e già accennato sulle lonne- di questo periodico, dopo ia stasi ino-sabile per l 'assestamento post-bellico (aggra-to dalle esigènze talora troppo poco giustificate Ile maestranze), l ' industria automobilistica Sta-na s'è di colpo riorganizzata per affrontare bril-ntemante la concorrenza mondiale e attingere cura una volta il primato che le spetta di diritto. Intendiamoci : non vogliamo con questo dire che à gli studi e gli esperimenti ab-ano dato il posto alle pratiche iplicazioni e alla forte produzione

    serie: troppo severi verso sè essi sono divenuti i tecnici, troppo ai presi sono gli industriali della «essità di imporsi di colpo con a netta superiorità di costruzione Ila produzione estera e troppo in-di sono ancora i mercati, cambi e zi doganali pei tentare uoa com-

    invasione degli ambienti spor-e turistici mondiali ; d'altra

    de il costo della mano d 'opera e 'elio delle materie prime, per ca-sba e per forzosa e non del tutto

    speculazione dei pochi a sca-fa della maggioranza, non sono 'vero fatti per incoraggiare uno-lrzo industriale di qualche impor-oza. E la piaga della compra-vendita

    1 macchine usate è ancora così ya d;i costringere i produttori alla ,r» alternativa o di aumentare demente i prezzi delle macchine 10ye o di attendere « con l 'arme Piede» che la bufera affaristica

    'ocompetente sia passata per per-dere 11 mercato onesto e fidu-ISo' senza intermediari e,

    mediatori di scarsa conoscenza e di dubbia serietà. A tutti questi fattori, ìq massima parte, deb-bonsi i ritardi alla consegna e alla produzione delle nuove macchine e dei vari tipi già messi a punto nelle nostre Officine, non trascurando — come abbiamo già accennato — i l fatto importan-tissimo della indecisione degli industriali a dare lavoro e — peggio ancora — delle maestranze ad impegnarsi ad un lavoro serio e coscienzioso.

    peggio, Olivieri Domingo, con Moto-Sidecar Ilariey.-Davicif»on, ha vinto la Categoria Sidecar

    nella Corsa motociclistica Sassi-Superga.

    Ma poiché è da sperare che il raccoglimento fattivo e laborioso voglia tener dietro a breve scadenza alla disagiata vita odierna, non possiamo che auspicarci un prossimo sicuro ritorno ai tempi operosi dell 'ante-guerra che ci permettano quella floridezza industriale alla quale abbiamo diritto.

    Le Case costruttrici sono rimaste quasi tutte quelle dell 'aureo periodo automobilistico italiano, quale più e quale meno florida, per le fruttuose produzioni belliche, ma con intatto il loro patri-monio di cognizioni e di esperienza, se pure non aumentato dai severi controlli e dagli studi che hanno tutelato le costruzioni nel periodo in cui l 'autorità militare severamente sorvegliava ogni applicazione industriale attinente alle armi e ai servizi bellici ; accanto alle grandi Case, altre ne sono sòrte "con intendimenti più o meno nuovi e

    con programmi più o meno audaci, ma tutte animate da una forte vo-lontà fattiva.

    Novità grandi (e noi lo avevamo previsto) non ve ne sono e, del re-sto, non ve ne potevano essere in linea generale : alcune tendenze si sono fatte più strada, altre sono state abbandonate; l 'avvenire ci serberà qualche resipiscenza e — speriamo ciò non sia — forse qual-che delusione: fare del nuovo, nel-l 'automobilismo, è non scevro di pericoli, poiché certi principi vanno sfruttati con criteri molto ponderati ed il pubblico, che è divenuto molto più conoscitore e quindi più dif-fidente, va un po ' troppo con spi-rito critico nella scelta del nuovo e dell ' insolito.

    Così è avvenuto clic qualche gran-de fabbrica ha potuto, sia per le richieste della clientela che per op-portunità, valersi dei pezzi lavorati di tipi già in uso da tempo e di cui esistevano grandi quantità nei magiizzini, per ricostruire macchine non di tipo recentissimo, solamente ritoccate per quello che è finitura e conforto di installazioni: queste sono le prime automobili nuove che

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    10. NUOTO Stabilimento per la costruzione delle Artiglierie. 11. Stabilimento Elettrotecnico. 12. Fonderie di Bronzo e di Alluminio. 13. Stabilimento Metallurgico Delta. 14. Officine per la costruzione di Motori a scoppio e combu-

    stione interna. 15. Cantiere Aeronautico N. 1.

    16. Cantiere Aeronautico N. 2. 17. Cantiere Aeronautico N. 3 (già SIT). 18. Cantiere Aeronautico N. 4. 19. Cantiere Aeronautico N. 5 (già POMILIO). 20. Fabbrica di tubi Ansaldo. 21. Stabilimento per la fabbricazione di Bossoli d'Artiglieria. 22. Cantiere Navale. 23. Cantiere per Navi di legno. 24. Proiettificio Ansaldo. 25. Fonderia di ghisa. 26. Officine allestimento navi. 27. Stabilimento per la lavorazione di Materiali refrattari 28. Cave e Fornaci. 29. Miniere di Cogne. 30. Stabilimento Elettrosiderurgicò Alti forni, Acciai*He»

    Laminatoi.

  • ono viste in circolazione e rappresentano il punto .assaggio alla nuova produzione di cui gli studi ino proceduto di pari passo con la uscita di que-veccbi modelli che, benché soltanto rimodernati, a hanno lasciato nulla da desiderare come per-ione e come rendimento. l a p o i c h é molto si è potuto desumere dall 'e-r i eoza passata, eccoci oggi in grado di formu-e dei postulati sui quali è bene notare che si ia essenzialmente oggi il criterio costruttivo de b r i c a n t i moderni di automobili : 1») spiccata tendenza a raggrup-

    •e i vari tipi in pochissimi, massime : un tipo piccolo e leggero, uno di», uno grande: eventualmente un ro tipo di lusso. Comunque, le parti orate si aggirano intorno a poche ' s renze sostanziali basate sui tre i accennati ;

    2°) parallelamente tre tipi di mo-edi cui varia sopratutto l 'alesaggio nini. 60'a mm. 300 circa. Una novità e appare tale ai profani per quanto cara memoria del compianto ing. r s a g l i a ce la faccia apparire come i riesninazione) sarà quella dei mei motori per vetture da gran tu-lio o quelle di lusso a sei cilindri

    alesaggio intorno agli 80 mm. tti i motori, o gran parte di essi, seno le valvole in testa, cuscinetti fera, messa in marcia automatica, a tema di motori, si avranno delle prese per il loro mutato rendimento confronto alle loro dimensioni per iato numero dei giri (altra innova-le che iti Italia ebbe ad introdurre gegnere Marsaglia) e la loro com-s s i o n é : a questa tendenza (da alcuni cassa vivacemente e anche com-tnta) si debbono dei successi « al ico » pieni di significato: si parla motori 70 x 120 che hanno svilup-o a 6000 giri 35 cavalli con l ' ingom-

    più che modesto di un motore HP: se i costruttori faranno pro-

    ere di pari passo con questa nuova denza la scelta accuratissima dei teriali da lavorare, il successo non rà non arridere ai tentativi che, ci uriamo di cuore, avranno presto >ro massimo incremento nelle gare elle prove internazionali al cui suc-so il nome italiano è stato sempre fio non indegnamente; 3°) nuove applicazioni ai cambi, frizioni, ai differenziali ed alle

    foggiature, portati tutti di una ga o sana esperienza; 1°) la massima cura per quello che

    | convenuto di chiamare il « cora-, t» dell 'automobile, come carroz^

    illuminazione, ecc. fol seguito di questa breve tratta-le, che vuol essere una rassegna nuovi tipi di automobili italiane, quali risul-

    t a notizie fornite dalle ditte costruttrici labe indiscrezioni trapelate dagli uffici tecnici progettisti, se il nostro giudizio sembrerà ai ottimistico ed equanime, si pensi che è stato

    •ro intendimento — in un col modesto nostro "(aggiamento alle iniziative di lavoro della ria nostra — la dimostrazione di quanta ener-6 di quanta genialità siano latenti nel nostro

    "Ho, al quale è bene una volta per sempre dare n a coscienza della propria tenacia e della pro-

    volontà. I n g . BBUNO SONNINO.

    Alla vigilia dell'Esposizione Automobi-listica di Parigi. - Il prezzo delle Au-tomobili e l'opinione francese. La vita è diventata carissima, .scrivono i nostri

    colleglli di Parigi, e perchè non Io dovrebbero

    Il colonnello Gabriele D'Annunzio che ha preferito rinunciare al raid aviatorio Roma-Tokio, per occupare con un forte manipolo di volontari, Fiume italiana.

    essere anche gli automobili? Un buon paio di scarpe costava prima della guerra trenta franchi ed oggi ne vale novanta ; il burro da tre franchi al chilo è salito a dodic i ; di un appartamento dove si poteva abitare convenientemente per 3 mila franchi, ne domandano ora 9 o 10 mila.

    L 'antomobile invece non è aumentato con le stesse proporzioni: una 12 cavalli di buonissima marca che costava 11 o 32 mila franchi è cata-

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    logata ora 37 o 38 mila, il che è relativamente poco in confronto all 'aumento del 100, 200, 300 per cento di certi oggetti. Se tuttavia troviamo care le vetture, permettiamo loro di giustificarsi.

    Per prima cosa esse pagano il loro tributo alla legge comune che vuole che l 'abbondanza di carta moneta produca il rialzo dei prezzi. L 'eccessiva quantità di carta moneta ci conduce al deprez-zamento, e in conseguenza a questo il venditore rialza i prezzi. Ed è questa una causa economica generale. Prendiarqo ora le materie primé; sono

    diventate più rare in conseguenza dell 'esaurimento di certi paesi-pro-duttori ed auche per lo sfrenato conT suino che ne ha fatto la guerra. Il poco che rimane è faticosamente tra-sportato da un tonnellaggio che la guerra sottomarina ha molto assotti-gliato.

    II ferro è così salito da 25 a 125 franchi; l 'acciaio da 20 a 85; il rame da 135 a 475, gli altri metalli per non farsi notare hanno fatto come i c om-pagni ed hanno subito un aumento di qualche 100 per 100.

    La mano d'opera invece di abituarsi durante la guerra, come sarebbe stato logico, a prezzi moderati, ha invece veduto i suoi salari aumentare ogni mese; le sue esigenze non hanno fatto che crescere, sotto il pretesto della vita cara, quando ne era essa sola la prima causa. Insomma un buon ope-raio guadagnò ben presto tanto quanto un maresciallo di Francia: è ben naturale che tutto ciò ricada sul prezzo di vendita degli automobili.

    Aggiungiamo qualche aggravio, un centinaio di giorni festivi ogni a n n o ; , completiamo con la giornata di otto ore che è appena di sette e facciamo l 'addizione.

    Si diceva: occorrono sei mesi all'in-dustria automobilistica per rimettere in moto le sue officine, per riprendere la corrente degli affari ; sono già nove mesi che 1'.armistizio è firmato e i nostri costruttori stanno ancora do-mandandosi che cosa esporranno al Salon autunnale.

    In queste condizioni possiamo noi stupirci elle l 'automobile sia più caro di cinque anni fa?

    Ma non è tutto qui. Noi abbiamo finora considerato la parte tecnica del-l 'industria. La parte amministrativa e commerciale si è evoluta in egual modo.

    Esaminiamo il capitolo pubblicità, propaganda ; i giornali pagano più cara la carta, hanno aumentato, sia pur di poco, il prezzo degli annunci ; i ma-gazzini di vendita e d'esposizione hanno visto i loro affitti, le loro tasse subire la stessa marcia ascendente.

    Al Salon annuale sapete quanto si pagherà ogni metro quadrato della grande navata? 570 franchi. Il che porta uno stand modesto al prezzo di 45.600 franchi' seoza contare le spese generali che arro-tondano largamente la cifra.

    L o stesso Stato1 trova che l 'automobile non ha ancora sufficentemente contribuito ad alimentare le sue casseforti,

    E le gomme? Poiché anche queste sono arnesi indispensabili e l 'esercito ben ce lo dimostra, esso che consuma molto più dopo l'artuistizio che durante la guerra. Nel pneumatico vi è la gomma. Fatto straordinario che occorre segnalare in mezzo all 'aumento generale, è la gomma uno (lei rari prodotti che sia rimasto nei suoi prezzi nor-mali ; ma questa materia che passa per mani inglesi o americane, si paga in sterline, il che si-gnifica, in causa del cambio, un 25 °/o d 'aumento.

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    Nella corsa motociclistica in salita

    S A S S I * S U R E R G A O L I V I E R I D O M I N G O

    concorrendo su una M O T O C O M U N E C O N S I D E C A R

    H A R L E Y D A V I D S O N

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    L'Agente generale per la Provincia di Torino :

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    annuncia I prossimi arrivi

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    C A R B U R A T O R I F E R O L D I avevano te motociclette di

    RAVA AGOSTINO 1° Cat. 1000 cm.3

    PEZZAGLIA ANGELO 2° Cat. 1000 cm.3

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    PENNAZIO FRANCESCO 2° Cat. 750 cm.3

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    OLIVIERI DOMINGO 1° Cat. Sidecars 100 cm.3

    Vincitori della Sassi ~ Superffa

  • La consueta vittoria settimanale dei PNEUMATICI

    H U T C H I N S O I V La SASSI-SUPERGA

    4.800)

    Corsa Motociclistica In salita f . Categoria cm3 500:

    1° DELLA FERRERA FERDINANDO su Moto DELLA FERRERA Categoria cm3 750:

    1° GRIGNANI VITTORIO su Moto FONGRI Come sempre le Motociclette dei vincitori

    erano montate con PNEUMATICI

    H I T T C H I N S O N Industria Gomma e Hutchinson - Milano - Via Solari, 27.