M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

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Massimo Desideri Il volto nascosto di Dante Anticattolicesimo ed enigmi nella “Commedia”

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Il volto nascosto di Dante, oltre che essere un libro controcorrente, poiché concentra l’attenzione su aspetti finora poco indagati dell’autore della Commedia (anticattolicesimo, protagonismo di figure “docenti” femminili in materia di dogmi di fede e di teologia, elementi di cultura ebraica e islamica nel poema, suggestioni esoteriche ed iniziatiche), intende cercare di spiegare il “codice” comunicativo, molte volte “enigmatico”, accuratamente studiato da Dante per lanciare ai suoi selezionati lettori un messaggio dirompente e trasgressivo di profondo rinnovamento morale, politico e religioso. Caratteristica de Il volto nascosto è la “comoda” possibilità di una lettura a sé stante, cioè autonoma e non sistematica né continuativa, dei capitoli del libro, ciascuno dei quali verte su temi specifici: ciò che rende adatto il volume sia a un utilizzo scolastico per la costruzione di singole unità didattiche..

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Massimo Desideri

Il volto nascostodi Dante

Anticattolicesimo ed enigmi nella ldquoCommediardquo

SOCIETAgrave EDITRICE DANTE ALIGHIERI

Il volto nascosto di Dante oltre che essere un libro controcorrente poicheacute concentra lrsquoattenzione su aspetti finora poco indagati dellrsquoautore della Commedia (anticattolicesimo protagonismo di figure ldquodocentirdquo femminili in materia di dogmi di fede e di teologia elementi di cultura ebraica e islamica nel poema suggestioni esoteriche ed iniziatiche) intende cercare di spiegare il ldquocodicerdquo comunicativo molte volte ldquoenigmaticordquo accuratamente studiato da Dante per lanciare ai suoi selezionati lettori un messaggio dirompente e trasgressivo di profondo rinnovamento morale politico e religiosoCaratteristica de Il volto nascosto egrave la ldquocomodardquo possibilitagrave di una lettura a seacute stante cioegrave autonoma e non sistematica neacute continuativa dei capitoli del libro ciascuno dei quali verte su temi specifici ciograve che rende adatto il volume sia a un utilizzo scolastico per la costruzione di singole unitagrave didattiche sia ad approfondimento di determinate curiositagrave nellrsquoambito delle allegorie dantesche e della cultura medioevale

Allo scopo di illustrare le intenzioni di cui sopra si propongono - come particolarmente significativi - stralci dai seguenti capitoli 2 (sullrsquoinvenzione di Beatrice) 3 (sullrsquoeterodossia di Dante rispetto al cattolicesimo) 8 (sulle influenze ebraiche e islamiche nella Commedia) 13 (sullrsquoimportanza dei numeri nel poema) 16 (sul valore universale dei meriti intellettuali culturali e artistici) 28 (sulla trasgressivitagrave ideologica dellrsquoesaltazione dantesca di alcune figure femminili) 32 (sulla rappresentazione di Dante-personaggio - nella terza cantica soprattutto- come ldquonuovo Gesugraverdquo) Conclusioni (sullrsquoaspetto innovativo della posizione dantesca poco evidenziato dagli studi critici) appendice E (sullrsquoeretico ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo in materia di fede e di teologia)

IndiceIl volto nascosto di Dante

Premessa p 4

1 - I quattro sensi delle laquoscrittureraquo p 7

2 - Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone Certaldeseraquo p 8

3 - Pitagorismo ed esoterismo p 9

4 - Il mistero del laquocodice Beatriceraquo p 13

5 - Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca p 16

6 - Un problema procedurale i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo club di amici poeti o setta esoterica p 22

7 - Lrsquolaquoiniziazioneraquo di Dante ai ldquoFedeli drsquoAmorerdquo la Vita Nuova p 27

8 - Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantesca p 32

9 - Il pellegrinaggio percorso fisico e metafisico dellrsquouomo del Medioevo alla ricerca di Dio p 40

10 - La Divina Commedia matrice e ldquosummardquo della cultura europea p 46

11 - La Divina Commedia il titolo lrsquoimpianto strutturale e simbolico p 49

12 - laquoNel mezzo del cammin di nostra vitaraquo p 54

13 - Il simbolismo numerico della Commedia p 59

14 - Le allegorie del primo canto dellrsquoInferno p 66

15 - Due parole di riflessione ldquonel mezzo del nostro camminordquo p 76

16 - Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo p 79

17 - Tra profezie e altri busillis p 84

18 - Il Veglio di Creta p 87

19 - Il poeta delle ldquovere meraviglierdquo p 91

20 - Ulisse il ldquofratellordquo di Dante p 100

21 - laquoVexilla regis prodeunt inferniraquo al cospetto di Lucifero p 115

22 - Lrsquoarrivo sulla spiaggia del Purgatorio lrsquoenigmatica figura di Catone Uticense p 123

23 - Il rito dellrsquoangelo guardiano p 142

24 - I tre sogni di Dante p 146

25 - Il messaggio politico di Dante nel Purgatorio e nel Paradiso p 153

26 - Nella divina foresta dellrsquoEden p 160

27 - La profezia della ldquonuovardquo Beatrice p 168

28 - Donne di Paradiso p 177

29 - Dante ldquovasordquo drsquoApollo e prescelto di Dio p 187

30 - Beatrice il motore di Dante p 192

31 - Dietro le ldquolucirdquo del Paradiso dantesco p 197

32 - Dante e la maschera del ldquonovello Messiardquo p 204

Conclusioni p 209

Per saperne di piugravehellip A - Il fascino occulto del numero nove p 212B - Lrsquoenigma del Sator p 213C - La superbia di Dante p 215D - Publio Papinio Stazio un altro ldquostranordquo accompagnatore di Dante p 216E- Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commedia p 217

Biografia essenziale di Dante p 222

Sinossi della Commedia di Dante p 226

Bibliografia ldquoesotericardquo dantesca p 232

In memoria dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

PremessaDifficile trovare al mondo un autore che piugrave di Dante abbia suscitato ammirazione interesse e suggestioni e per di piugrave in personalitagrave artistiche o comuni delle piugrave diverse origini e appartenenti ai tempi piugrave lontani fra loroQuestrsquoanno ricorrono i 750 anni dalla nascita del poeta manifestazioni dibattiti culturali e celebrazioni si susseguono un porsquo ovunque in Italia ma non soloLrsquoattenzione degli studiosi e del pubblico si concentra specialmente sullrsquoopera sua piugrave grande che da sempre fornisce spunti e suggestioni certo non esauriti neacute esauribili per adessoSi puograve dire che fin dalla prima diffusione della Commedia ha preso avvio e non srsquoegrave mai interrotto fino ad oggi un incessante lavoro di studio di approfondimento e di interpretazione evidentemente suscitato dallo straordinario impianto artistico e spirituale del viaggio ultraterreno immaginato dalla mente del Poeta Egrave dunque ben comprensibile come un poema cosigrave ricco e composito ancora tanto attuale e stupefacente per la profonditagrave e universalitagrave delle sue riflessioni senza tempo sia stato oggetto di analisi anche molto distanti e contrastanti fra loro drsquoaltronde egrave stato lo stesso Dante a definire la Commedia unrsquoopera polisema dotata cioegrave di piugrave ldquolivellirdquo di significato di cui il livello letterale egrave quello di piugrave immediata comprensione ma anche il piugrave superficialeUnrsquoopera polisema non significa perograve che sia o debba necessariamente essere unrsquoopera ambigua se non altro percheacute dovrebbe risultare chiaro e inequivocabile il suo messaggio almeno nellrsquointento di Dante a chi possieda la giusta dose di conoscenze per decodificarloTuttavia egrave per altri versi inevitabile che laddove il suo significato non sia immediatamente scoperto percheacute il suo autore lrsquoha volutamente velato gli interpreti finiscano per avere opinioni diverse circa la sua interpretazione Naturalmente egrave scontato dirlo ma non inutile ricordarlo avendo cura di attenersi a chiavi di lettura e a spiegazioni plausibili percheacute trascurando solidi appigli rispetto allrsquoopera stessa il rischio egrave sempre quello dellrsquoarbitrio e della lettura eccessivamente personalistica o ldquomistificanterdquoUna delle figure chiave della Commedia ma ancor prima della Vita Nuova e nonostante lo sembri di meno anche del Convivio egrave quella di Beatrice strumento interpretativo indispensabile del messaggio dantesco di questa che molti studiosi intendono donna vera o di questa ldquoCosardquo come molti altri la giudicano e cioegrave pura forma allegorico-simbolica esclusivo ldquoaltro da seacuterdquo una miriade di esegeti sparsi per il mondo ha fornito nel corso del tempo chiavi di lettura diverse riducibili perograve sostanzialmente a due grandi gruppiChi pur non negandone il valore simbolico o il ldquomascheramentordquo da parte di Dante ne presuppone in ogni caso lrsquoesistenza storica - nella fattispecie con lrsquoidentificarla in Bice di Folco Portinari - e chi invece afferma si tratti solo di una pura astrazione metaforica neacute piugrave neacute meno affiancabile anche se di piugrave complessa costruzione alle figure femminili cantate dagli altri poeti del cosiddetto circolo stilnovistico-esoterico dei Fedeli drsquoAmore Allrsquointerno di questi due ampi schieramenti crsquoegrave una grande varietagrave di posizioni di cui cercherograve di fornire solo le linee portanti significative per non ridurre il lavoro che propongo a una semplice quanto sterile elencazione di opinioniPerciograve alle interpretazioni ldquoesotericherdquo di Beatrice e dellrsquoopera dantesca in genere se non saragrave riservato uno spazio informativo esclusivo gliene saragrave assicurato uno adeguato e il piugrave possibile esauriente almeno utile a farsi di quelle interpretazioni unrsquoidea corretta anche percheacute pure altre figure di donna (Matelda Piccarda) assumono nella Commedia un ruolo rilevante in ambito di magistero di fede di sicuro sorprendente - e meritevole di indagini piugrave accurate - se si considera la riduttiva opinione nei confronti dellrsquouniverso femminile tipica dellrsquoetagrave medioevale Nella tradizione religiosa cristiana per esempio Dante poteva trovare solo in alcuni Vangeli apocrifi figure femminili come quella di Maria Maddalena che avessero una qualche importanza in questo senso Va detto che in un mio precedente saggio ho giagrave affrontato il tema della figura di Beatrice la donna ispiratrice di Dante la ldquodonna della menterdquo e del cuore del poeta sposando perograve decisamente la tesi della sua storicitagrave e insieme della sua funzione simbolica (tesi che peraltro continua ad essere profondamente la mia) Ritengo perograve che pur conservando la mia opinione (che ho altrove motivato e che qui ribadisco) onestagrave intellettuale completezza drsquoinformazione e rispetto delle idee altrui impongano anche lrsquoillustrazione

dellrsquoaltro schieramento di quello cioegrave che vede non solo in Beatrice bensigrave pure nel complesso dellrsquoopera di Dante specialmente nella Commedia un grande messaggio ldquooccultordquo massonico o rosacrociano ante litteram un ldquocodicerdquo insomma riservato solo a pochi iniziati gli unici in grado possedendone la ldquochiaverdquo di interpretarlo correttamenteCosa costoro pensino non solo della figura di Beatrice tuttrsquoaltro che identificabile secondo loro in una donna reale ma anche della complessa struttura della Commedia dei suoi simboli e dei suoi significati piugrave reconditi saragrave tema non secondario di questo saggioDrsquoaltra parte chi voglia allrsquoopposto accostarsi ad opere di esclusiva impostazione esoterica in materia di studi danteschi non ha che lrsquoimbarazzo della scelta dato che ne esistono giagrave molte organizzate secondo unrsquoottica interpretativa di questo tipoTuttavia io penso che un obiettivo piugrave ambizioso ma non impossibile da raggiungere possa essere quello di conciliare e confrontare i risultati raggiunti dalle interpretazioni esoteriche delle figure e delle rappresentazioni dantesche nel poema con quelli di altra ispirazione di studi in tal modo a mio parere si evita il rischio di escludere una lettura a beneficio di unrsquoaltra trascurando - con un rifiuto pregiudiziale a seconda dello ldquoschieramentordquo prescelto - possibilitagrave piugrave ampie e complete di approfondimento e di comprensione del messaggio di DanteOggi invece unrsquoanalisi accurata che tenga conto di contributi di diversa provenienza dunque piugrave attenta e matura - e meno ldquodi parterdquo - srsquoimpone di necessitagrave comprendere il significato oltre che della figura di Beatrice pure di altre figure femminili di riti e di altri simboli o rappresentazioni tuttora enigmatiche del poema puograve riuscire meglio se si ha lrsquoumiltagrave e lrsquointelligenza di ldquoascoltarerdquo piugrave voci (ldquoitalianistirdquo o ldquoesoteristirdquo che ci si riconosca) se non altro per amor di completezza lrsquounico requisito indispensabile rimane naturalmente quello di non sparar fandonie campate in aria e dunque lrsquoattendibilitagrave e verificabilitagrave delle proprie conclusioniAnche percheacute viviamo unrsquoepoca in cui un porsquo di sana curiositagrave intellettuale non puograve che farci bene e non crsquoegrave nulla di male secondo me se per suscitarla fermo restando il rispetto del testo si cerchi di sondare della Commedia di Dante cosigrave ldquoanticardquo ma tuttora cosigrave ldquomodernardquo e attuale pure prospettive divergenti dalle interpretazioni piugrave note trasmesse dalla scuola e da letture canoniche ormai standardizzate Drsquoaltronde il nostro tempo a partire specialmente dai primi decenni del Novecento sembra molto sensibile - e non solo in ambito dichiaratamente esoterico - al tema dellrsquoenigma e del mistero che si cela perfino dietro le piugrave comuni e innocue apparenzeNe viene fuori perciograve questo lavoro che rigorosamente fedele ai testi danteschi indaga quanto piugrave accuratamente e fondatamente possibile le fonti cui il poeta attinse rielaborandole poi e ldquoriusandolerdquo per i suoi messaggi sia quelli essoterici cioegrave accessibili a un piugrave vasto pubblico sia quelli esoterici ovvero quelli riservati a lettori in grado di coglierne anche le sfumature piugrave segrete comprese le piugrave trasgressive e ideologicamente piugrave ardite o addirittura eterodosse Di fronte allrsquoimpegno arduo ma sempre affascinante di affrontare una lettura piugrave approfondita dellrsquoopera di Dante come quella che qui si tenta e di cui si forniscono le coordinate per ulteriori riflessioni spetta a noi dotarci di adeguati strumenti interpretativi che ci mettano in grado di distinguere - nei contributi dei diversi esegeti - il plausibile dallrsquoimproponibile per poter cogliere al massimo grado il significato e i messaggi del poema dantescoSempre coscienti in ogni caso che anche una cosiddetta ldquolettura anarchicardquo della Commedia - ovvero intrapresa solo con gli strumenti passionali di chi voglia provare ad ldquoemozionarsirdquo al cospetto di figure e personaggi ormai immortali come quelli del poema dantesco - non tolga comunque nulla al fascino secolare di una delle opere drsquoarte piugrave grandi di tutti i tempiSenza perograve nello stesso tempo mai dimenticare che pure il ldquomassimo gradordquo di comprensione a noi possibile difficilmente esaurisce tutti i livelli interpretativi ipotizzabili ldquonascostirdquo dal poeta laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo

Maggio 2015M D

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip2 Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone CertaldeseraquoUno dei piugrave convinti assertori novecenteschi dellrsquoinesistenza di Beatrice non egrave un critico letterario ma un geologo chimico paleontologo biologo e botanico docente presso lrsquoUniversitagrave di Pavia e autore di importanti opere scientifiche cultore di Dante in privato il professore fiorentino Paolo Vinassa de Regny (1871-1957) che nel 1956 pubblicograve un testo molto particolare Dante e il simbolismo pitagorico (ristampato nel 1988 e piugrave recentemente con un altro titolo) frutto di lunghe e approfondite ricerche e tutto imperniato sul valore esoterico del numero allrsquointerno della Divina Commedia Il professore pur professandosi cattolico egrave cosigrave visceralmente convinto delle sue ragioni - peraltro ben sapientemente documentate - da dimenticare quanto la sua fede raccomandi di aver compassione dei semplici di spirito tra cui finiscono per trovarsi coloro che (grossolanamente secondo lui) credono alla reale esistenza di Beatrice su questi poveri babbei tra i quali anchrsquoio mi annovero egli scarica senza pietagrave una sequela di apprezzamenti a dir poco umiliantiPersuaso (come Reneacute Gueacutenon e altri) che i Fedeli drsquoAmore gli stilnovisti fiorentini altro non fossero che una vera e propria setta esoterica sostiene che il massimo responsabile dellrsquoidentificazione di Beatrice con Bice Portinari sia Giovanni BoccaccioLrsquoautore del Decameron essendo neacute piugrave neacute meno che un fedele drsquoAmore attardato avrebbe nel suo Trattatello su Dante mascherato la realtagrave delle cose con lrsquoinvenzione per noi sempliciotti che lrsquoabbiamo bevuta della Beatrice Portinari figlia di Folco per la quale lrsquoAlighieri nella Vita Nuova dice di aver perso la testa fin da ragazzinohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipAssolutamente ridicolo quindi secondo questa linea interpretativa vedere in Beatrice effettivamente la glorificazione di Bice Portinari ovvero della signora Bardi essendo lei stata la consorte come si sa di Simone dersquo Bardi del quale poi si dice per inciso non si crede allrsquoinspiegabile silenzio vedendosi la moglie cosigrave apertamente circuita dagli insinuanti versi del ldquonotordquo poeta Dante AlighieriA parte queste ultime considerazioni da gossip cittadino drsquoaltri tempi di cui non abbiamo cronache e per cui si potrebbero ben intuire spiegazioni poetiche o immaginarne altre realistiche ma di difficile verificabilitagrave oggi rimane pur fermo un punto sulla questione se noi togliamo alla figura di Beatrice e ai molti passi della Commedia che la riguardano la innegabile componente emozionale e sentimentale di cui il poeta lrsquoha circonfusa e mettiamo in primo piano fino a farne il protagonista lrsquoaspetto allegorico numerologico ovvero generalmente simbolico facilmente possiamo leggere la Commedia (ma anche la Vita Nuova) come un poema dal messaggio esoterico misterico ed iniziaticoResta da vedere se questa sia unrsquooperazione non solo lecita ma opportuna per la migliore ed esauriente comprensione dellrsquoopera del nostro maggiore poetahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPer quanto mi riguarda nonostante le opinioni di studiosi pur autorevoli che Beatrice nella realtagrave storica non sia mai esistita non lo credo [poicheacute] che una ldquoBeatricerdquo di Dante sia esistita davvero ce lo dice lui stesso con riferimenti - secondo me - oggettivi (peraltro coincidenti proprio con quelli della ldquostoricardquo Beatrice Portinari) e non mi pare sia il caso di dubitarne piugrave di tanto di alcune evidenze diciamo cosigrave umane e poi trasformate in poetiche circa la realtagrave di Beatrice darograve conto piugrave avanti trattando dei simboli della Commedia mentre altre dichiaratamente motivate dal poeta si trovano nel Convivio specialmente nel secondo e terzo trattato che possono considerarsi in un certo qual modo il prosieguo della Vita Nuova prima opera organica giovanile di Dante senza dubbio allegorica ma ispirata con ogni evidenza da un autentico sentimento drsquoamore

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 2: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Il volto nascosto di Dante oltre che essere un libro controcorrente poicheacute concentra lrsquoattenzione su aspetti finora poco indagati dellrsquoautore della Commedia (anticattolicesimo protagonismo di figure ldquodocentirdquo femminili in materia di dogmi di fede e di teologia elementi di cultura ebraica e islamica nel poema suggestioni esoteriche ed iniziatiche) intende cercare di spiegare il ldquocodicerdquo comunicativo molte volte ldquoenigmaticordquo accuratamente studiato da Dante per lanciare ai suoi selezionati lettori un messaggio dirompente e trasgressivo di profondo rinnovamento morale politico e religiosoCaratteristica de Il volto nascosto egrave la ldquocomodardquo possibilitagrave di una lettura a seacute stante cioegrave autonoma e non sistematica neacute continuativa dei capitoli del libro ciascuno dei quali verte su temi specifici ciograve che rende adatto il volume sia a un utilizzo scolastico per la costruzione di singole unitagrave didattiche sia ad approfondimento di determinate curiositagrave nellrsquoambito delle allegorie dantesche e della cultura medioevale

Allo scopo di illustrare le intenzioni di cui sopra si propongono - come particolarmente significativi - stralci dai seguenti capitoli 2 (sullrsquoinvenzione di Beatrice) 3 (sullrsquoeterodossia di Dante rispetto al cattolicesimo) 8 (sulle influenze ebraiche e islamiche nella Commedia) 13 (sullrsquoimportanza dei numeri nel poema) 16 (sul valore universale dei meriti intellettuali culturali e artistici) 28 (sulla trasgressivitagrave ideologica dellrsquoesaltazione dantesca di alcune figure femminili) 32 (sulla rappresentazione di Dante-personaggio - nella terza cantica soprattutto- come ldquonuovo Gesugraverdquo) Conclusioni (sullrsquoaspetto innovativo della posizione dantesca poco evidenziato dagli studi critici) appendice E (sullrsquoeretico ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo in materia di fede e di teologia)

IndiceIl volto nascosto di Dante

Premessa p 4

1 - I quattro sensi delle laquoscrittureraquo p 7

2 - Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone Certaldeseraquo p 8

3 - Pitagorismo ed esoterismo p 9

4 - Il mistero del laquocodice Beatriceraquo p 13

5 - Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca p 16

6 - Un problema procedurale i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo club di amici poeti o setta esoterica p 22

7 - Lrsquolaquoiniziazioneraquo di Dante ai ldquoFedeli drsquoAmorerdquo la Vita Nuova p 27

8 - Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantesca p 32

9 - Il pellegrinaggio percorso fisico e metafisico dellrsquouomo del Medioevo alla ricerca di Dio p 40

10 - La Divina Commedia matrice e ldquosummardquo della cultura europea p 46

11 - La Divina Commedia il titolo lrsquoimpianto strutturale e simbolico p 49

12 - laquoNel mezzo del cammin di nostra vitaraquo p 54

13 - Il simbolismo numerico della Commedia p 59

14 - Le allegorie del primo canto dellrsquoInferno p 66

15 - Due parole di riflessione ldquonel mezzo del nostro camminordquo p 76

16 - Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo p 79

17 - Tra profezie e altri busillis p 84

18 - Il Veglio di Creta p 87

19 - Il poeta delle ldquovere meraviglierdquo p 91

20 - Ulisse il ldquofratellordquo di Dante p 100

21 - laquoVexilla regis prodeunt inferniraquo al cospetto di Lucifero p 115

22 - Lrsquoarrivo sulla spiaggia del Purgatorio lrsquoenigmatica figura di Catone Uticense p 123

23 - Il rito dellrsquoangelo guardiano p 142

24 - I tre sogni di Dante p 146

25 - Il messaggio politico di Dante nel Purgatorio e nel Paradiso p 153

26 - Nella divina foresta dellrsquoEden p 160

27 - La profezia della ldquonuovardquo Beatrice p 168

28 - Donne di Paradiso p 177

29 - Dante ldquovasordquo drsquoApollo e prescelto di Dio p 187

30 - Beatrice il motore di Dante p 192

31 - Dietro le ldquolucirdquo del Paradiso dantesco p 197

32 - Dante e la maschera del ldquonovello Messiardquo p 204

Conclusioni p 209

Per saperne di piugravehellip A - Il fascino occulto del numero nove p 212B - Lrsquoenigma del Sator p 213C - La superbia di Dante p 215D - Publio Papinio Stazio un altro ldquostranordquo accompagnatore di Dante p 216E- Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commedia p 217

Biografia essenziale di Dante p 222

Sinossi della Commedia di Dante p 226

Bibliografia ldquoesotericardquo dantesca p 232

In memoria dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

PremessaDifficile trovare al mondo un autore che piugrave di Dante abbia suscitato ammirazione interesse e suggestioni e per di piugrave in personalitagrave artistiche o comuni delle piugrave diverse origini e appartenenti ai tempi piugrave lontani fra loroQuestrsquoanno ricorrono i 750 anni dalla nascita del poeta manifestazioni dibattiti culturali e celebrazioni si susseguono un porsquo ovunque in Italia ma non soloLrsquoattenzione degli studiosi e del pubblico si concentra specialmente sullrsquoopera sua piugrave grande che da sempre fornisce spunti e suggestioni certo non esauriti neacute esauribili per adessoSi puograve dire che fin dalla prima diffusione della Commedia ha preso avvio e non srsquoegrave mai interrotto fino ad oggi un incessante lavoro di studio di approfondimento e di interpretazione evidentemente suscitato dallo straordinario impianto artistico e spirituale del viaggio ultraterreno immaginato dalla mente del Poeta Egrave dunque ben comprensibile come un poema cosigrave ricco e composito ancora tanto attuale e stupefacente per la profonditagrave e universalitagrave delle sue riflessioni senza tempo sia stato oggetto di analisi anche molto distanti e contrastanti fra loro drsquoaltronde egrave stato lo stesso Dante a definire la Commedia unrsquoopera polisema dotata cioegrave di piugrave ldquolivellirdquo di significato di cui il livello letterale egrave quello di piugrave immediata comprensione ma anche il piugrave superficialeUnrsquoopera polisema non significa perograve che sia o debba necessariamente essere unrsquoopera ambigua se non altro percheacute dovrebbe risultare chiaro e inequivocabile il suo messaggio almeno nellrsquointento di Dante a chi possieda la giusta dose di conoscenze per decodificarloTuttavia egrave per altri versi inevitabile che laddove il suo significato non sia immediatamente scoperto percheacute il suo autore lrsquoha volutamente velato gli interpreti finiscano per avere opinioni diverse circa la sua interpretazione Naturalmente egrave scontato dirlo ma non inutile ricordarlo avendo cura di attenersi a chiavi di lettura e a spiegazioni plausibili percheacute trascurando solidi appigli rispetto allrsquoopera stessa il rischio egrave sempre quello dellrsquoarbitrio e della lettura eccessivamente personalistica o ldquomistificanterdquoUna delle figure chiave della Commedia ma ancor prima della Vita Nuova e nonostante lo sembri di meno anche del Convivio egrave quella di Beatrice strumento interpretativo indispensabile del messaggio dantesco di questa che molti studiosi intendono donna vera o di questa ldquoCosardquo come molti altri la giudicano e cioegrave pura forma allegorico-simbolica esclusivo ldquoaltro da seacuterdquo una miriade di esegeti sparsi per il mondo ha fornito nel corso del tempo chiavi di lettura diverse riducibili perograve sostanzialmente a due grandi gruppiChi pur non negandone il valore simbolico o il ldquomascheramentordquo da parte di Dante ne presuppone in ogni caso lrsquoesistenza storica - nella fattispecie con lrsquoidentificarla in Bice di Folco Portinari - e chi invece afferma si tratti solo di una pura astrazione metaforica neacute piugrave neacute meno affiancabile anche se di piugrave complessa costruzione alle figure femminili cantate dagli altri poeti del cosiddetto circolo stilnovistico-esoterico dei Fedeli drsquoAmore Allrsquointerno di questi due ampi schieramenti crsquoegrave una grande varietagrave di posizioni di cui cercherograve di fornire solo le linee portanti significative per non ridurre il lavoro che propongo a una semplice quanto sterile elencazione di opinioniPerciograve alle interpretazioni ldquoesotericherdquo di Beatrice e dellrsquoopera dantesca in genere se non saragrave riservato uno spazio informativo esclusivo gliene saragrave assicurato uno adeguato e il piugrave possibile esauriente almeno utile a farsi di quelle interpretazioni unrsquoidea corretta anche percheacute pure altre figure di donna (Matelda Piccarda) assumono nella Commedia un ruolo rilevante in ambito di magistero di fede di sicuro sorprendente - e meritevole di indagini piugrave accurate - se si considera la riduttiva opinione nei confronti dellrsquouniverso femminile tipica dellrsquoetagrave medioevale Nella tradizione religiosa cristiana per esempio Dante poteva trovare solo in alcuni Vangeli apocrifi figure femminili come quella di Maria Maddalena che avessero una qualche importanza in questo senso Va detto che in un mio precedente saggio ho giagrave affrontato il tema della figura di Beatrice la donna ispiratrice di Dante la ldquodonna della menterdquo e del cuore del poeta sposando perograve decisamente la tesi della sua storicitagrave e insieme della sua funzione simbolica (tesi che peraltro continua ad essere profondamente la mia) Ritengo perograve che pur conservando la mia opinione (che ho altrove motivato e che qui ribadisco) onestagrave intellettuale completezza drsquoinformazione e rispetto delle idee altrui impongano anche lrsquoillustrazione

dellrsquoaltro schieramento di quello cioegrave che vede non solo in Beatrice bensigrave pure nel complesso dellrsquoopera di Dante specialmente nella Commedia un grande messaggio ldquooccultordquo massonico o rosacrociano ante litteram un ldquocodicerdquo insomma riservato solo a pochi iniziati gli unici in grado possedendone la ldquochiaverdquo di interpretarlo correttamenteCosa costoro pensino non solo della figura di Beatrice tuttrsquoaltro che identificabile secondo loro in una donna reale ma anche della complessa struttura della Commedia dei suoi simboli e dei suoi significati piugrave reconditi saragrave tema non secondario di questo saggioDrsquoaltra parte chi voglia allrsquoopposto accostarsi ad opere di esclusiva impostazione esoterica in materia di studi danteschi non ha che lrsquoimbarazzo della scelta dato che ne esistono giagrave molte organizzate secondo unrsquoottica interpretativa di questo tipoTuttavia io penso che un obiettivo piugrave ambizioso ma non impossibile da raggiungere possa essere quello di conciliare e confrontare i risultati raggiunti dalle interpretazioni esoteriche delle figure e delle rappresentazioni dantesche nel poema con quelli di altra ispirazione di studi in tal modo a mio parere si evita il rischio di escludere una lettura a beneficio di unrsquoaltra trascurando - con un rifiuto pregiudiziale a seconda dello ldquoschieramentordquo prescelto - possibilitagrave piugrave ampie e complete di approfondimento e di comprensione del messaggio di DanteOggi invece unrsquoanalisi accurata che tenga conto di contributi di diversa provenienza dunque piugrave attenta e matura - e meno ldquodi parterdquo - srsquoimpone di necessitagrave comprendere il significato oltre che della figura di Beatrice pure di altre figure femminili di riti e di altri simboli o rappresentazioni tuttora enigmatiche del poema puograve riuscire meglio se si ha lrsquoumiltagrave e lrsquointelligenza di ldquoascoltarerdquo piugrave voci (ldquoitalianistirdquo o ldquoesoteristirdquo che ci si riconosca) se non altro per amor di completezza lrsquounico requisito indispensabile rimane naturalmente quello di non sparar fandonie campate in aria e dunque lrsquoattendibilitagrave e verificabilitagrave delle proprie conclusioniAnche percheacute viviamo unrsquoepoca in cui un porsquo di sana curiositagrave intellettuale non puograve che farci bene e non crsquoegrave nulla di male secondo me se per suscitarla fermo restando il rispetto del testo si cerchi di sondare della Commedia di Dante cosigrave ldquoanticardquo ma tuttora cosigrave ldquomodernardquo e attuale pure prospettive divergenti dalle interpretazioni piugrave note trasmesse dalla scuola e da letture canoniche ormai standardizzate Drsquoaltronde il nostro tempo a partire specialmente dai primi decenni del Novecento sembra molto sensibile - e non solo in ambito dichiaratamente esoterico - al tema dellrsquoenigma e del mistero che si cela perfino dietro le piugrave comuni e innocue apparenzeNe viene fuori perciograve questo lavoro che rigorosamente fedele ai testi danteschi indaga quanto piugrave accuratamente e fondatamente possibile le fonti cui il poeta attinse rielaborandole poi e ldquoriusandolerdquo per i suoi messaggi sia quelli essoterici cioegrave accessibili a un piugrave vasto pubblico sia quelli esoterici ovvero quelli riservati a lettori in grado di coglierne anche le sfumature piugrave segrete comprese le piugrave trasgressive e ideologicamente piugrave ardite o addirittura eterodosse Di fronte allrsquoimpegno arduo ma sempre affascinante di affrontare una lettura piugrave approfondita dellrsquoopera di Dante come quella che qui si tenta e di cui si forniscono le coordinate per ulteriori riflessioni spetta a noi dotarci di adeguati strumenti interpretativi che ci mettano in grado di distinguere - nei contributi dei diversi esegeti - il plausibile dallrsquoimproponibile per poter cogliere al massimo grado il significato e i messaggi del poema dantescoSempre coscienti in ogni caso che anche una cosiddetta ldquolettura anarchicardquo della Commedia - ovvero intrapresa solo con gli strumenti passionali di chi voglia provare ad ldquoemozionarsirdquo al cospetto di figure e personaggi ormai immortali come quelli del poema dantesco - non tolga comunque nulla al fascino secolare di una delle opere drsquoarte piugrave grandi di tutti i tempiSenza perograve nello stesso tempo mai dimenticare che pure il ldquomassimo gradordquo di comprensione a noi possibile difficilmente esaurisce tutti i livelli interpretativi ipotizzabili ldquonascostirdquo dal poeta laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo

Maggio 2015M D

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip2 Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone CertaldeseraquoUno dei piugrave convinti assertori novecenteschi dellrsquoinesistenza di Beatrice non egrave un critico letterario ma un geologo chimico paleontologo biologo e botanico docente presso lrsquoUniversitagrave di Pavia e autore di importanti opere scientifiche cultore di Dante in privato il professore fiorentino Paolo Vinassa de Regny (1871-1957) che nel 1956 pubblicograve un testo molto particolare Dante e il simbolismo pitagorico (ristampato nel 1988 e piugrave recentemente con un altro titolo) frutto di lunghe e approfondite ricerche e tutto imperniato sul valore esoterico del numero allrsquointerno della Divina Commedia Il professore pur professandosi cattolico egrave cosigrave visceralmente convinto delle sue ragioni - peraltro ben sapientemente documentate - da dimenticare quanto la sua fede raccomandi di aver compassione dei semplici di spirito tra cui finiscono per trovarsi coloro che (grossolanamente secondo lui) credono alla reale esistenza di Beatrice su questi poveri babbei tra i quali anchrsquoio mi annovero egli scarica senza pietagrave una sequela di apprezzamenti a dir poco umiliantiPersuaso (come Reneacute Gueacutenon e altri) che i Fedeli drsquoAmore gli stilnovisti fiorentini altro non fossero che una vera e propria setta esoterica sostiene che il massimo responsabile dellrsquoidentificazione di Beatrice con Bice Portinari sia Giovanni BoccaccioLrsquoautore del Decameron essendo neacute piugrave neacute meno che un fedele drsquoAmore attardato avrebbe nel suo Trattatello su Dante mascherato la realtagrave delle cose con lrsquoinvenzione per noi sempliciotti che lrsquoabbiamo bevuta della Beatrice Portinari figlia di Folco per la quale lrsquoAlighieri nella Vita Nuova dice di aver perso la testa fin da ragazzinohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipAssolutamente ridicolo quindi secondo questa linea interpretativa vedere in Beatrice effettivamente la glorificazione di Bice Portinari ovvero della signora Bardi essendo lei stata la consorte come si sa di Simone dersquo Bardi del quale poi si dice per inciso non si crede allrsquoinspiegabile silenzio vedendosi la moglie cosigrave apertamente circuita dagli insinuanti versi del ldquonotordquo poeta Dante AlighieriA parte queste ultime considerazioni da gossip cittadino drsquoaltri tempi di cui non abbiamo cronache e per cui si potrebbero ben intuire spiegazioni poetiche o immaginarne altre realistiche ma di difficile verificabilitagrave oggi rimane pur fermo un punto sulla questione se noi togliamo alla figura di Beatrice e ai molti passi della Commedia che la riguardano la innegabile componente emozionale e sentimentale di cui il poeta lrsquoha circonfusa e mettiamo in primo piano fino a farne il protagonista lrsquoaspetto allegorico numerologico ovvero generalmente simbolico facilmente possiamo leggere la Commedia (ma anche la Vita Nuova) come un poema dal messaggio esoterico misterico ed iniziaticoResta da vedere se questa sia unrsquooperazione non solo lecita ma opportuna per la migliore ed esauriente comprensione dellrsquoopera del nostro maggiore poetahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPer quanto mi riguarda nonostante le opinioni di studiosi pur autorevoli che Beatrice nella realtagrave storica non sia mai esistita non lo credo [poicheacute] che una ldquoBeatricerdquo di Dante sia esistita davvero ce lo dice lui stesso con riferimenti - secondo me - oggettivi (peraltro coincidenti proprio con quelli della ldquostoricardquo Beatrice Portinari) e non mi pare sia il caso di dubitarne piugrave di tanto di alcune evidenze diciamo cosigrave umane e poi trasformate in poetiche circa la realtagrave di Beatrice darograve conto piugrave avanti trattando dei simboli della Commedia mentre altre dichiaratamente motivate dal poeta si trovano nel Convivio specialmente nel secondo e terzo trattato che possono considerarsi in un certo qual modo il prosieguo della Vita Nuova prima opera organica giovanile di Dante senza dubbio allegorica ma ispirata con ogni evidenza da un autentico sentimento drsquoamore

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 3: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

IndiceIl volto nascosto di Dante

Premessa p 4

1 - I quattro sensi delle laquoscrittureraquo p 7

2 - Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone Certaldeseraquo p 8

3 - Pitagorismo ed esoterismo p 9

4 - Il mistero del laquocodice Beatriceraquo p 13

5 - Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca p 16

6 - Un problema procedurale i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo club di amici poeti o setta esoterica p 22

7 - Lrsquolaquoiniziazioneraquo di Dante ai ldquoFedeli drsquoAmorerdquo la Vita Nuova p 27

8 - Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantesca p 32

9 - Il pellegrinaggio percorso fisico e metafisico dellrsquouomo del Medioevo alla ricerca di Dio p 40

10 - La Divina Commedia matrice e ldquosummardquo della cultura europea p 46

11 - La Divina Commedia il titolo lrsquoimpianto strutturale e simbolico p 49

12 - laquoNel mezzo del cammin di nostra vitaraquo p 54

13 - Il simbolismo numerico della Commedia p 59

14 - Le allegorie del primo canto dellrsquoInferno p 66

15 - Due parole di riflessione ldquonel mezzo del nostro camminordquo p 76

16 - Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo p 79

17 - Tra profezie e altri busillis p 84

18 - Il Veglio di Creta p 87

19 - Il poeta delle ldquovere meraviglierdquo p 91

20 - Ulisse il ldquofratellordquo di Dante p 100

21 - laquoVexilla regis prodeunt inferniraquo al cospetto di Lucifero p 115

22 - Lrsquoarrivo sulla spiaggia del Purgatorio lrsquoenigmatica figura di Catone Uticense p 123

23 - Il rito dellrsquoangelo guardiano p 142

24 - I tre sogni di Dante p 146

25 - Il messaggio politico di Dante nel Purgatorio e nel Paradiso p 153

26 - Nella divina foresta dellrsquoEden p 160

27 - La profezia della ldquonuovardquo Beatrice p 168

28 - Donne di Paradiso p 177

29 - Dante ldquovasordquo drsquoApollo e prescelto di Dio p 187

30 - Beatrice il motore di Dante p 192

31 - Dietro le ldquolucirdquo del Paradiso dantesco p 197

32 - Dante e la maschera del ldquonovello Messiardquo p 204

Conclusioni p 209

Per saperne di piugravehellip A - Il fascino occulto del numero nove p 212B - Lrsquoenigma del Sator p 213C - La superbia di Dante p 215D - Publio Papinio Stazio un altro ldquostranordquo accompagnatore di Dante p 216E- Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commedia p 217

Biografia essenziale di Dante p 222

Sinossi della Commedia di Dante p 226

Bibliografia ldquoesotericardquo dantesca p 232

In memoria dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

PremessaDifficile trovare al mondo un autore che piugrave di Dante abbia suscitato ammirazione interesse e suggestioni e per di piugrave in personalitagrave artistiche o comuni delle piugrave diverse origini e appartenenti ai tempi piugrave lontani fra loroQuestrsquoanno ricorrono i 750 anni dalla nascita del poeta manifestazioni dibattiti culturali e celebrazioni si susseguono un porsquo ovunque in Italia ma non soloLrsquoattenzione degli studiosi e del pubblico si concentra specialmente sullrsquoopera sua piugrave grande che da sempre fornisce spunti e suggestioni certo non esauriti neacute esauribili per adessoSi puograve dire che fin dalla prima diffusione della Commedia ha preso avvio e non srsquoegrave mai interrotto fino ad oggi un incessante lavoro di studio di approfondimento e di interpretazione evidentemente suscitato dallo straordinario impianto artistico e spirituale del viaggio ultraterreno immaginato dalla mente del Poeta Egrave dunque ben comprensibile come un poema cosigrave ricco e composito ancora tanto attuale e stupefacente per la profonditagrave e universalitagrave delle sue riflessioni senza tempo sia stato oggetto di analisi anche molto distanti e contrastanti fra loro drsquoaltronde egrave stato lo stesso Dante a definire la Commedia unrsquoopera polisema dotata cioegrave di piugrave ldquolivellirdquo di significato di cui il livello letterale egrave quello di piugrave immediata comprensione ma anche il piugrave superficialeUnrsquoopera polisema non significa perograve che sia o debba necessariamente essere unrsquoopera ambigua se non altro percheacute dovrebbe risultare chiaro e inequivocabile il suo messaggio almeno nellrsquointento di Dante a chi possieda la giusta dose di conoscenze per decodificarloTuttavia egrave per altri versi inevitabile che laddove il suo significato non sia immediatamente scoperto percheacute il suo autore lrsquoha volutamente velato gli interpreti finiscano per avere opinioni diverse circa la sua interpretazione Naturalmente egrave scontato dirlo ma non inutile ricordarlo avendo cura di attenersi a chiavi di lettura e a spiegazioni plausibili percheacute trascurando solidi appigli rispetto allrsquoopera stessa il rischio egrave sempre quello dellrsquoarbitrio e della lettura eccessivamente personalistica o ldquomistificanterdquoUna delle figure chiave della Commedia ma ancor prima della Vita Nuova e nonostante lo sembri di meno anche del Convivio egrave quella di Beatrice strumento interpretativo indispensabile del messaggio dantesco di questa che molti studiosi intendono donna vera o di questa ldquoCosardquo come molti altri la giudicano e cioegrave pura forma allegorico-simbolica esclusivo ldquoaltro da seacuterdquo una miriade di esegeti sparsi per il mondo ha fornito nel corso del tempo chiavi di lettura diverse riducibili perograve sostanzialmente a due grandi gruppiChi pur non negandone il valore simbolico o il ldquomascheramentordquo da parte di Dante ne presuppone in ogni caso lrsquoesistenza storica - nella fattispecie con lrsquoidentificarla in Bice di Folco Portinari - e chi invece afferma si tratti solo di una pura astrazione metaforica neacute piugrave neacute meno affiancabile anche se di piugrave complessa costruzione alle figure femminili cantate dagli altri poeti del cosiddetto circolo stilnovistico-esoterico dei Fedeli drsquoAmore Allrsquointerno di questi due ampi schieramenti crsquoegrave una grande varietagrave di posizioni di cui cercherograve di fornire solo le linee portanti significative per non ridurre il lavoro che propongo a una semplice quanto sterile elencazione di opinioniPerciograve alle interpretazioni ldquoesotericherdquo di Beatrice e dellrsquoopera dantesca in genere se non saragrave riservato uno spazio informativo esclusivo gliene saragrave assicurato uno adeguato e il piugrave possibile esauriente almeno utile a farsi di quelle interpretazioni unrsquoidea corretta anche percheacute pure altre figure di donna (Matelda Piccarda) assumono nella Commedia un ruolo rilevante in ambito di magistero di fede di sicuro sorprendente - e meritevole di indagini piugrave accurate - se si considera la riduttiva opinione nei confronti dellrsquouniverso femminile tipica dellrsquoetagrave medioevale Nella tradizione religiosa cristiana per esempio Dante poteva trovare solo in alcuni Vangeli apocrifi figure femminili come quella di Maria Maddalena che avessero una qualche importanza in questo senso Va detto che in un mio precedente saggio ho giagrave affrontato il tema della figura di Beatrice la donna ispiratrice di Dante la ldquodonna della menterdquo e del cuore del poeta sposando perograve decisamente la tesi della sua storicitagrave e insieme della sua funzione simbolica (tesi che peraltro continua ad essere profondamente la mia) Ritengo perograve che pur conservando la mia opinione (che ho altrove motivato e che qui ribadisco) onestagrave intellettuale completezza drsquoinformazione e rispetto delle idee altrui impongano anche lrsquoillustrazione

dellrsquoaltro schieramento di quello cioegrave che vede non solo in Beatrice bensigrave pure nel complesso dellrsquoopera di Dante specialmente nella Commedia un grande messaggio ldquooccultordquo massonico o rosacrociano ante litteram un ldquocodicerdquo insomma riservato solo a pochi iniziati gli unici in grado possedendone la ldquochiaverdquo di interpretarlo correttamenteCosa costoro pensino non solo della figura di Beatrice tuttrsquoaltro che identificabile secondo loro in una donna reale ma anche della complessa struttura della Commedia dei suoi simboli e dei suoi significati piugrave reconditi saragrave tema non secondario di questo saggioDrsquoaltra parte chi voglia allrsquoopposto accostarsi ad opere di esclusiva impostazione esoterica in materia di studi danteschi non ha che lrsquoimbarazzo della scelta dato che ne esistono giagrave molte organizzate secondo unrsquoottica interpretativa di questo tipoTuttavia io penso che un obiettivo piugrave ambizioso ma non impossibile da raggiungere possa essere quello di conciliare e confrontare i risultati raggiunti dalle interpretazioni esoteriche delle figure e delle rappresentazioni dantesche nel poema con quelli di altra ispirazione di studi in tal modo a mio parere si evita il rischio di escludere una lettura a beneficio di unrsquoaltra trascurando - con un rifiuto pregiudiziale a seconda dello ldquoschieramentordquo prescelto - possibilitagrave piugrave ampie e complete di approfondimento e di comprensione del messaggio di DanteOggi invece unrsquoanalisi accurata che tenga conto di contributi di diversa provenienza dunque piugrave attenta e matura - e meno ldquodi parterdquo - srsquoimpone di necessitagrave comprendere il significato oltre che della figura di Beatrice pure di altre figure femminili di riti e di altri simboli o rappresentazioni tuttora enigmatiche del poema puograve riuscire meglio se si ha lrsquoumiltagrave e lrsquointelligenza di ldquoascoltarerdquo piugrave voci (ldquoitalianistirdquo o ldquoesoteristirdquo che ci si riconosca) se non altro per amor di completezza lrsquounico requisito indispensabile rimane naturalmente quello di non sparar fandonie campate in aria e dunque lrsquoattendibilitagrave e verificabilitagrave delle proprie conclusioniAnche percheacute viviamo unrsquoepoca in cui un porsquo di sana curiositagrave intellettuale non puograve che farci bene e non crsquoegrave nulla di male secondo me se per suscitarla fermo restando il rispetto del testo si cerchi di sondare della Commedia di Dante cosigrave ldquoanticardquo ma tuttora cosigrave ldquomodernardquo e attuale pure prospettive divergenti dalle interpretazioni piugrave note trasmesse dalla scuola e da letture canoniche ormai standardizzate Drsquoaltronde il nostro tempo a partire specialmente dai primi decenni del Novecento sembra molto sensibile - e non solo in ambito dichiaratamente esoterico - al tema dellrsquoenigma e del mistero che si cela perfino dietro le piugrave comuni e innocue apparenzeNe viene fuori perciograve questo lavoro che rigorosamente fedele ai testi danteschi indaga quanto piugrave accuratamente e fondatamente possibile le fonti cui il poeta attinse rielaborandole poi e ldquoriusandolerdquo per i suoi messaggi sia quelli essoterici cioegrave accessibili a un piugrave vasto pubblico sia quelli esoterici ovvero quelli riservati a lettori in grado di coglierne anche le sfumature piugrave segrete comprese le piugrave trasgressive e ideologicamente piugrave ardite o addirittura eterodosse Di fronte allrsquoimpegno arduo ma sempre affascinante di affrontare una lettura piugrave approfondita dellrsquoopera di Dante come quella che qui si tenta e di cui si forniscono le coordinate per ulteriori riflessioni spetta a noi dotarci di adeguati strumenti interpretativi che ci mettano in grado di distinguere - nei contributi dei diversi esegeti - il plausibile dallrsquoimproponibile per poter cogliere al massimo grado il significato e i messaggi del poema dantescoSempre coscienti in ogni caso che anche una cosiddetta ldquolettura anarchicardquo della Commedia - ovvero intrapresa solo con gli strumenti passionali di chi voglia provare ad ldquoemozionarsirdquo al cospetto di figure e personaggi ormai immortali come quelli del poema dantesco - non tolga comunque nulla al fascino secolare di una delle opere drsquoarte piugrave grandi di tutti i tempiSenza perograve nello stesso tempo mai dimenticare che pure il ldquomassimo gradordquo di comprensione a noi possibile difficilmente esaurisce tutti i livelli interpretativi ipotizzabili ldquonascostirdquo dal poeta laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo

Maggio 2015M D

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip2 Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone CertaldeseraquoUno dei piugrave convinti assertori novecenteschi dellrsquoinesistenza di Beatrice non egrave un critico letterario ma un geologo chimico paleontologo biologo e botanico docente presso lrsquoUniversitagrave di Pavia e autore di importanti opere scientifiche cultore di Dante in privato il professore fiorentino Paolo Vinassa de Regny (1871-1957) che nel 1956 pubblicograve un testo molto particolare Dante e il simbolismo pitagorico (ristampato nel 1988 e piugrave recentemente con un altro titolo) frutto di lunghe e approfondite ricerche e tutto imperniato sul valore esoterico del numero allrsquointerno della Divina Commedia Il professore pur professandosi cattolico egrave cosigrave visceralmente convinto delle sue ragioni - peraltro ben sapientemente documentate - da dimenticare quanto la sua fede raccomandi di aver compassione dei semplici di spirito tra cui finiscono per trovarsi coloro che (grossolanamente secondo lui) credono alla reale esistenza di Beatrice su questi poveri babbei tra i quali anchrsquoio mi annovero egli scarica senza pietagrave una sequela di apprezzamenti a dir poco umiliantiPersuaso (come Reneacute Gueacutenon e altri) che i Fedeli drsquoAmore gli stilnovisti fiorentini altro non fossero che una vera e propria setta esoterica sostiene che il massimo responsabile dellrsquoidentificazione di Beatrice con Bice Portinari sia Giovanni BoccaccioLrsquoautore del Decameron essendo neacute piugrave neacute meno che un fedele drsquoAmore attardato avrebbe nel suo Trattatello su Dante mascherato la realtagrave delle cose con lrsquoinvenzione per noi sempliciotti che lrsquoabbiamo bevuta della Beatrice Portinari figlia di Folco per la quale lrsquoAlighieri nella Vita Nuova dice di aver perso la testa fin da ragazzinohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipAssolutamente ridicolo quindi secondo questa linea interpretativa vedere in Beatrice effettivamente la glorificazione di Bice Portinari ovvero della signora Bardi essendo lei stata la consorte come si sa di Simone dersquo Bardi del quale poi si dice per inciso non si crede allrsquoinspiegabile silenzio vedendosi la moglie cosigrave apertamente circuita dagli insinuanti versi del ldquonotordquo poeta Dante AlighieriA parte queste ultime considerazioni da gossip cittadino drsquoaltri tempi di cui non abbiamo cronache e per cui si potrebbero ben intuire spiegazioni poetiche o immaginarne altre realistiche ma di difficile verificabilitagrave oggi rimane pur fermo un punto sulla questione se noi togliamo alla figura di Beatrice e ai molti passi della Commedia che la riguardano la innegabile componente emozionale e sentimentale di cui il poeta lrsquoha circonfusa e mettiamo in primo piano fino a farne il protagonista lrsquoaspetto allegorico numerologico ovvero generalmente simbolico facilmente possiamo leggere la Commedia (ma anche la Vita Nuova) come un poema dal messaggio esoterico misterico ed iniziaticoResta da vedere se questa sia unrsquooperazione non solo lecita ma opportuna per la migliore ed esauriente comprensione dellrsquoopera del nostro maggiore poetahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPer quanto mi riguarda nonostante le opinioni di studiosi pur autorevoli che Beatrice nella realtagrave storica non sia mai esistita non lo credo [poicheacute] che una ldquoBeatricerdquo di Dante sia esistita davvero ce lo dice lui stesso con riferimenti - secondo me - oggettivi (peraltro coincidenti proprio con quelli della ldquostoricardquo Beatrice Portinari) e non mi pare sia il caso di dubitarne piugrave di tanto di alcune evidenze diciamo cosigrave umane e poi trasformate in poetiche circa la realtagrave di Beatrice darograve conto piugrave avanti trattando dei simboli della Commedia mentre altre dichiaratamente motivate dal poeta si trovano nel Convivio specialmente nel secondo e terzo trattato che possono considerarsi in un certo qual modo il prosieguo della Vita Nuova prima opera organica giovanile di Dante senza dubbio allegorica ma ispirata con ogni evidenza da un autentico sentimento drsquoamore

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 4: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

26 - Nella divina foresta dellrsquoEden p 160

27 - La profezia della ldquonuovardquo Beatrice p 168

28 - Donne di Paradiso p 177

29 - Dante ldquovasordquo drsquoApollo e prescelto di Dio p 187

30 - Beatrice il motore di Dante p 192

31 - Dietro le ldquolucirdquo del Paradiso dantesco p 197

32 - Dante e la maschera del ldquonovello Messiardquo p 204

Conclusioni p 209

Per saperne di piugravehellip A - Il fascino occulto del numero nove p 212B - Lrsquoenigma del Sator p 213C - La superbia di Dante p 215D - Publio Papinio Stazio un altro ldquostranordquo accompagnatore di Dante p 216E- Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commedia p 217

Biografia essenziale di Dante p 222

Sinossi della Commedia di Dante p 226

Bibliografia ldquoesotericardquo dantesca p 232

In memoria dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

PremessaDifficile trovare al mondo un autore che piugrave di Dante abbia suscitato ammirazione interesse e suggestioni e per di piugrave in personalitagrave artistiche o comuni delle piugrave diverse origini e appartenenti ai tempi piugrave lontani fra loroQuestrsquoanno ricorrono i 750 anni dalla nascita del poeta manifestazioni dibattiti culturali e celebrazioni si susseguono un porsquo ovunque in Italia ma non soloLrsquoattenzione degli studiosi e del pubblico si concentra specialmente sullrsquoopera sua piugrave grande che da sempre fornisce spunti e suggestioni certo non esauriti neacute esauribili per adessoSi puograve dire che fin dalla prima diffusione della Commedia ha preso avvio e non srsquoegrave mai interrotto fino ad oggi un incessante lavoro di studio di approfondimento e di interpretazione evidentemente suscitato dallo straordinario impianto artistico e spirituale del viaggio ultraterreno immaginato dalla mente del Poeta Egrave dunque ben comprensibile come un poema cosigrave ricco e composito ancora tanto attuale e stupefacente per la profonditagrave e universalitagrave delle sue riflessioni senza tempo sia stato oggetto di analisi anche molto distanti e contrastanti fra loro drsquoaltronde egrave stato lo stesso Dante a definire la Commedia unrsquoopera polisema dotata cioegrave di piugrave ldquolivellirdquo di significato di cui il livello letterale egrave quello di piugrave immediata comprensione ma anche il piugrave superficialeUnrsquoopera polisema non significa perograve che sia o debba necessariamente essere unrsquoopera ambigua se non altro percheacute dovrebbe risultare chiaro e inequivocabile il suo messaggio almeno nellrsquointento di Dante a chi possieda la giusta dose di conoscenze per decodificarloTuttavia egrave per altri versi inevitabile che laddove il suo significato non sia immediatamente scoperto percheacute il suo autore lrsquoha volutamente velato gli interpreti finiscano per avere opinioni diverse circa la sua interpretazione Naturalmente egrave scontato dirlo ma non inutile ricordarlo avendo cura di attenersi a chiavi di lettura e a spiegazioni plausibili percheacute trascurando solidi appigli rispetto allrsquoopera stessa il rischio egrave sempre quello dellrsquoarbitrio e della lettura eccessivamente personalistica o ldquomistificanterdquoUna delle figure chiave della Commedia ma ancor prima della Vita Nuova e nonostante lo sembri di meno anche del Convivio egrave quella di Beatrice strumento interpretativo indispensabile del messaggio dantesco di questa che molti studiosi intendono donna vera o di questa ldquoCosardquo come molti altri la giudicano e cioegrave pura forma allegorico-simbolica esclusivo ldquoaltro da seacuterdquo una miriade di esegeti sparsi per il mondo ha fornito nel corso del tempo chiavi di lettura diverse riducibili perograve sostanzialmente a due grandi gruppiChi pur non negandone il valore simbolico o il ldquomascheramentordquo da parte di Dante ne presuppone in ogni caso lrsquoesistenza storica - nella fattispecie con lrsquoidentificarla in Bice di Folco Portinari - e chi invece afferma si tratti solo di una pura astrazione metaforica neacute piugrave neacute meno affiancabile anche se di piugrave complessa costruzione alle figure femminili cantate dagli altri poeti del cosiddetto circolo stilnovistico-esoterico dei Fedeli drsquoAmore Allrsquointerno di questi due ampi schieramenti crsquoegrave una grande varietagrave di posizioni di cui cercherograve di fornire solo le linee portanti significative per non ridurre il lavoro che propongo a una semplice quanto sterile elencazione di opinioniPerciograve alle interpretazioni ldquoesotericherdquo di Beatrice e dellrsquoopera dantesca in genere se non saragrave riservato uno spazio informativo esclusivo gliene saragrave assicurato uno adeguato e il piugrave possibile esauriente almeno utile a farsi di quelle interpretazioni unrsquoidea corretta anche percheacute pure altre figure di donna (Matelda Piccarda) assumono nella Commedia un ruolo rilevante in ambito di magistero di fede di sicuro sorprendente - e meritevole di indagini piugrave accurate - se si considera la riduttiva opinione nei confronti dellrsquouniverso femminile tipica dellrsquoetagrave medioevale Nella tradizione religiosa cristiana per esempio Dante poteva trovare solo in alcuni Vangeli apocrifi figure femminili come quella di Maria Maddalena che avessero una qualche importanza in questo senso Va detto che in un mio precedente saggio ho giagrave affrontato il tema della figura di Beatrice la donna ispiratrice di Dante la ldquodonna della menterdquo e del cuore del poeta sposando perograve decisamente la tesi della sua storicitagrave e insieme della sua funzione simbolica (tesi che peraltro continua ad essere profondamente la mia) Ritengo perograve che pur conservando la mia opinione (che ho altrove motivato e che qui ribadisco) onestagrave intellettuale completezza drsquoinformazione e rispetto delle idee altrui impongano anche lrsquoillustrazione

dellrsquoaltro schieramento di quello cioegrave che vede non solo in Beatrice bensigrave pure nel complesso dellrsquoopera di Dante specialmente nella Commedia un grande messaggio ldquooccultordquo massonico o rosacrociano ante litteram un ldquocodicerdquo insomma riservato solo a pochi iniziati gli unici in grado possedendone la ldquochiaverdquo di interpretarlo correttamenteCosa costoro pensino non solo della figura di Beatrice tuttrsquoaltro che identificabile secondo loro in una donna reale ma anche della complessa struttura della Commedia dei suoi simboli e dei suoi significati piugrave reconditi saragrave tema non secondario di questo saggioDrsquoaltra parte chi voglia allrsquoopposto accostarsi ad opere di esclusiva impostazione esoterica in materia di studi danteschi non ha che lrsquoimbarazzo della scelta dato che ne esistono giagrave molte organizzate secondo unrsquoottica interpretativa di questo tipoTuttavia io penso che un obiettivo piugrave ambizioso ma non impossibile da raggiungere possa essere quello di conciliare e confrontare i risultati raggiunti dalle interpretazioni esoteriche delle figure e delle rappresentazioni dantesche nel poema con quelli di altra ispirazione di studi in tal modo a mio parere si evita il rischio di escludere una lettura a beneficio di unrsquoaltra trascurando - con un rifiuto pregiudiziale a seconda dello ldquoschieramentordquo prescelto - possibilitagrave piugrave ampie e complete di approfondimento e di comprensione del messaggio di DanteOggi invece unrsquoanalisi accurata che tenga conto di contributi di diversa provenienza dunque piugrave attenta e matura - e meno ldquodi parterdquo - srsquoimpone di necessitagrave comprendere il significato oltre che della figura di Beatrice pure di altre figure femminili di riti e di altri simboli o rappresentazioni tuttora enigmatiche del poema puograve riuscire meglio se si ha lrsquoumiltagrave e lrsquointelligenza di ldquoascoltarerdquo piugrave voci (ldquoitalianistirdquo o ldquoesoteristirdquo che ci si riconosca) se non altro per amor di completezza lrsquounico requisito indispensabile rimane naturalmente quello di non sparar fandonie campate in aria e dunque lrsquoattendibilitagrave e verificabilitagrave delle proprie conclusioniAnche percheacute viviamo unrsquoepoca in cui un porsquo di sana curiositagrave intellettuale non puograve che farci bene e non crsquoegrave nulla di male secondo me se per suscitarla fermo restando il rispetto del testo si cerchi di sondare della Commedia di Dante cosigrave ldquoanticardquo ma tuttora cosigrave ldquomodernardquo e attuale pure prospettive divergenti dalle interpretazioni piugrave note trasmesse dalla scuola e da letture canoniche ormai standardizzate Drsquoaltronde il nostro tempo a partire specialmente dai primi decenni del Novecento sembra molto sensibile - e non solo in ambito dichiaratamente esoterico - al tema dellrsquoenigma e del mistero che si cela perfino dietro le piugrave comuni e innocue apparenzeNe viene fuori perciograve questo lavoro che rigorosamente fedele ai testi danteschi indaga quanto piugrave accuratamente e fondatamente possibile le fonti cui il poeta attinse rielaborandole poi e ldquoriusandolerdquo per i suoi messaggi sia quelli essoterici cioegrave accessibili a un piugrave vasto pubblico sia quelli esoterici ovvero quelli riservati a lettori in grado di coglierne anche le sfumature piugrave segrete comprese le piugrave trasgressive e ideologicamente piugrave ardite o addirittura eterodosse Di fronte allrsquoimpegno arduo ma sempre affascinante di affrontare una lettura piugrave approfondita dellrsquoopera di Dante come quella che qui si tenta e di cui si forniscono le coordinate per ulteriori riflessioni spetta a noi dotarci di adeguati strumenti interpretativi che ci mettano in grado di distinguere - nei contributi dei diversi esegeti - il plausibile dallrsquoimproponibile per poter cogliere al massimo grado il significato e i messaggi del poema dantescoSempre coscienti in ogni caso che anche una cosiddetta ldquolettura anarchicardquo della Commedia - ovvero intrapresa solo con gli strumenti passionali di chi voglia provare ad ldquoemozionarsirdquo al cospetto di figure e personaggi ormai immortali come quelli del poema dantesco - non tolga comunque nulla al fascino secolare di una delle opere drsquoarte piugrave grandi di tutti i tempiSenza perograve nello stesso tempo mai dimenticare che pure il ldquomassimo gradordquo di comprensione a noi possibile difficilmente esaurisce tutti i livelli interpretativi ipotizzabili ldquonascostirdquo dal poeta laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo

Maggio 2015M D

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip2 Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone CertaldeseraquoUno dei piugrave convinti assertori novecenteschi dellrsquoinesistenza di Beatrice non egrave un critico letterario ma un geologo chimico paleontologo biologo e botanico docente presso lrsquoUniversitagrave di Pavia e autore di importanti opere scientifiche cultore di Dante in privato il professore fiorentino Paolo Vinassa de Regny (1871-1957) che nel 1956 pubblicograve un testo molto particolare Dante e il simbolismo pitagorico (ristampato nel 1988 e piugrave recentemente con un altro titolo) frutto di lunghe e approfondite ricerche e tutto imperniato sul valore esoterico del numero allrsquointerno della Divina Commedia Il professore pur professandosi cattolico egrave cosigrave visceralmente convinto delle sue ragioni - peraltro ben sapientemente documentate - da dimenticare quanto la sua fede raccomandi di aver compassione dei semplici di spirito tra cui finiscono per trovarsi coloro che (grossolanamente secondo lui) credono alla reale esistenza di Beatrice su questi poveri babbei tra i quali anchrsquoio mi annovero egli scarica senza pietagrave una sequela di apprezzamenti a dir poco umiliantiPersuaso (come Reneacute Gueacutenon e altri) che i Fedeli drsquoAmore gli stilnovisti fiorentini altro non fossero che una vera e propria setta esoterica sostiene che il massimo responsabile dellrsquoidentificazione di Beatrice con Bice Portinari sia Giovanni BoccaccioLrsquoautore del Decameron essendo neacute piugrave neacute meno che un fedele drsquoAmore attardato avrebbe nel suo Trattatello su Dante mascherato la realtagrave delle cose con lrsquoinvenzione per noi sempliciotti che lrsquoabbiamo bevuta della Beatrice Portinari figlia di Folco per la quale lrsquoAlighieri nella Vita Nuova dice di aver perso la testa fin da ragazzinohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipAssolutamente ridicolo quindi secondo questa linea interpretativa vedere in Beatrice effettivamente la glorificazione di Bice Portinari ovvero della signora Bardi essendo lei stata la consorte come si sa di Simone dersquo Bardi del quale poi si dice per inciso non si crede allrsquoinspiegabile silenzio vedendosi la moglie cosigrave apertamente circuita dagli insinuanti versi del ldquonotordquo poeta Dante AlighieriA parte queste ultime considerazioni da gossip cittadino drsquoaltri tempi di cui non abbiamo cronache e per cui si potrebbero ben intuire spiegazioni poetiche o immaginarne altre realistiche ma di difficile verificabilitagrave oggi rimane pur fermo un punto sulla questione se noi togliamo alla figura di Beatrice e ai molti passi della Commedia che la riguardano la innegabile componente emozionale e sentimentale di cui il poeta lrsquoha circonfusa e mettiamo in primo piano fino a farne il protagonista lrsquoaspetto allegorico numerologico ovvero generalmente simbolico facilmente possiamo leggere la Commedia (ma anche la Vita Nuova) come un poema dal messaggio esoterico misterico ed iniziaticoResta da vedere se questa sia unrsquooperazione non solo lecita ma opportuna per la migliore ed esauriente comprensione dellrsquoopera del nostro maggiore poetahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPer quanto mi riguarda nonostante le opinioni di studiosi pur autorevoli che Beatrice nella realtagrave storica non sia mai esistita non lo credo [poicheacute] che una ldquoBeatricerdquo di Dante sia esistita davvero ce lo dice lui stesso con riferimenti - secondo me - oggettivi (peraltro coincidenti proprio con quelli della ldquostoricardquo Beatrice Portinari) e non mi pare sia il caso di dubitarne piugrave di tanto di alcune evidenze diciamo cosigrave umane e poi trasformate in poetiche circa la realtagrave di Beatrice darograve conto piugrave avanti trattando dei simboli della Commedia mentre altre dichiaratamente motivate dal poeta si trovano nel Convivio specialmente nel secondo e terzo trattato che possono considerarsi in un certo qual modo il prosieguo della Vita Nuova prima opera organica giovanile di Dante senza dubbio allegorica ma ispirata con ogni evidenza da un autentico sentimento drsquoamore

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 5: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

PremessaDifficile trovare al mondo un autore che piugrave di Dante abbia suscitato ammirazione interesse e suggestioni e per di piugrave in personalitagrave artistiche o comuni delle piugrave diverse origini e appartenenti ai tempi piugrave lontani fra loroQuestrsquoanno ricorrono i 750 anni dalla nascita del poeta manifestazioni dibattiti culturali e celebrazioni si susseguono un porsquo ovunque in Italia ma non soloLrsquoattenzione degli studiosi e del pubblico si concentra specialmente sullrsquoopera sua piugrave grande che da sempre fornisce spunti e suggestioni certo non esauriti neacute esauribili per adessoSi puograve dire che fin dalla prima diffusione della Commedia ha preso avvio e non srsquoegrave mai interrotto fino ad oggi un incessante lavoro di studio di approfondimento e di interpretazione evidentemente suscitato dallo straordinario impianto artistico e spirituale del viaggio ultraterreno immaginato dalla mente del Poeta Egrave dunque ben comprensibile come un poema cosigrave ricco e composito ancora tanto attuale e stupefacente per la profonditagrave e universalitagrave delle sue riflessioni senza tempo sia stato oggetto di analisi anche molto distanti e contrastanti fra loro drsquoaltronde egrave stato lo stesso Dante a definire la Commedia unrsquoopera polisema dotata cioegrave di piugrave ldquolivellirdquo di significato di cui il livello letterale egrave quello di piugrave immediata comprensione ma anche il piugrave superficialeUnrsquoopera polisema non significa perograve che sia o debba necessariamente essere unrsquoopera ambigua se non altro percheacute dovrebbe risultare chiaro e inequivocabile il suo messaggio almeno nellrsquointento di Dante a chi possieda la giusta dose di conoscenze per decodificarloTuttavia egrave per altri versi inevitabile che laddove il suo significato non sia immediatamente scoperto percheacute il suo autore lrsquoha volutamente velato gli interpreti finiscano per avere opinioni diverse circa la sua interpretazione Naturalmente egrave scontato dirlo ma non inutile ricordarlo avendo cura di attenersi a chiavi di lettura e a spiegazioni plausibili percheacute trascurando solidi appigli rispetto allrsquoopera stessa il rischio egrave sempre quello dellrsquoarbitrio e della lettura eccessivamente personalistica o ldquomistificanterdquoUna delle figure chiave della Commedia ma ancor prima della Vita Nuova e nonostante lo sembri di meno anche del Convivio egrave quella di Beatrice strumento interpretativo indispensabile del messaggio dantesco di questa che molti studiosi intendono donna vera o di questa ldquoCosardquo come molti altri la giudicano e cioegrave pura forma allegorico-simbolica esclusivo ldquoaltro da seacuterdquo una miriade di esegeti sparsi per il mondo ha fornito nel corso del tempo chiavi di lettura diverse riducibili perograve sostanzialmente a due grandi gruppiChi pur non negandone il valore simbolico o il ldquomascheramentordquo da parte di Dante ne presuppone in ogni caso lrsquoesistenza storica - nella fattispecie con lrsquoidentificarla in Bice di Folco Portinari - e chi invece afferma si tratti solo di una pura astrazione metaforica neacute piugrave neacute meno affiancabile anche se di piugrave complessa costruzione alle figure femminili cantate dagli altri poeti del cosiddetto circolo stilnovistico-esoterico dei Fedeli drsquoAmore Allrsquointerno di questi due ampi schieramenti crsquoegrave una grande varietagrave di posizioni di cui cercherograve di fornire solo le linee portanti significative per non ridurre il lavoro che propongo a una semplice quanto sterile elencazione di opinioniPerciograve alle interpretazioni ldquoesotericherdquo di Beatrice e dellrsquoopera dantesca in genere se non saragrave riservato uno spazio informativo esclusivo gliene saragrave assicurato uno adeguato e il piugrave possibile esauriente almeno utile a farsi di quelle interpretazioni unrsquoidea corretta anche percheacute pure altre figure di donna (Matelda Piccarda) assumono nella Commedia un ruolo rilevante in ambito di magistero di fede di sicuro sorprendente - e meritevole di indagini piugrave accurate - se si considera la riduttiva opinione nei confronti dellrsquouniverso femminile tipica dellrsquoetagrave medioevale Nella tradizione religiosa cristiana per esempio Dante poteva trovare solo in alcuni Vangeli apocrifi figure femminili come quella di Maria Maddalena che avessero una qualche importanza in questo senso Va detto che in un mio precedente saggio ho giagrave affrontato il tema della figura di Beatrice la donna ispiratrice di Dante la ldquodonna della menterdquo e del cuore del poeta sposando perograve decisamente la tesi della sua storicitagrave e insieme della sua funzione simbolica (tesi che peraltro continua ad essere profondamente la mia) Ritengo perograve che pur conservando la mia opinione (che ho altrove motivato e che qui ribadisco) onestagrave intellettuale completezza drsquoinformazione e rispetto delle idee altrui impongano anche lrsquoillustrazione

dellrsquoaltro schieramento di quello cioegrave che vede non solo in Beatrice bensigrave pure nel complesso dellrsquoopera di Dante specialmente nella Commedia un grande messaggio ldquooccultordquo massonico o rosacrociano ante litteram un ldquocodicerdquo insomma riservato solo a pochi iniziati gli unici in grado possedendone la ldquochiaverdquo di interpretarlo correttamenteCosa costoro pensino non solo della figura di Beatrice tuttrsquoaltro che identificabile secondo loro in una donna reale ma anche della complessa struttura della Commedia dei suoi simboli e dei suoi significati piugrave reconditi saragrave tema non secondario di questo saggioDrsquoaltra parte chi voglia allrsquoopposto accostarsi ad opere di esclusiva impostazione esoterica in materia di studi danteschi non ha che lrsquoimbarazzo della scelta dato che ne esistono giagrave molte organizzate secondo unrsquoottica interpretativa di questo tipoTuttavia io penso che un obiettivo piugrave ambizioso ma non impossibile da raggiungere possa essere quello di conciliare e confrontare i risultati raggiunti dalle interpretazioni esoteriche delle figure e delle rappresentazioni dantesche nel poema con quelli di altra ispirazione di studi in tal modo a mio parere si evita il rischio di escludere una lettura a beneficio di unrsquoaltra trascurando - con un rifiuto pregiudiziale a seconda dello ldquoschieramentordquo prescelto - possibilitagrave piugrave ampie e complete di approfondimento e di comprensione del messaggio di DanteOggi invece unrsquoanalisi accurata che tenga conto di contributi di diversa provenienza dunque piugrave attenta e matura - e meno ldquodi parterdquo - srsquoimpone di necessitagrave comprendere il significato oltre che della figura di Beatrice pure di altre figure femminili di riti e di altri simboli o rappresentazioni tuttora enigmatiche del poema puograve riuscire meglio se si ha lrsquoumiltagrave e lrsquointelligenza di ldquoascoltarerdquo piugrave voci (ldquoitalianistirdquo o ldquoesoteristirdquo che ci si riconosca) se non altro per amor di completezza lrsquounico requisito indispensabile rimane naturalmente quello di non sparar fandonie campate in aria e dunque lrsquoattendibilitagrave e verificabilitagrave delle proprie conclusioniAnche percheacute viviamo unrsquoepoca in cui un porsquo di sana curiositagrave intellettuale non puograve che farci bene e non crsquoegrave nulla di male secondo me se per suscitarla fermo restando il rispetto del testo si cerchi di sondare della Commedia di Dante cosigrave ldquoanticardquo ma tuttora cosigrave ldquomodernardquo e attuale pure prospettive divergenti dalle interpretazioni piugrave note trasmesse dalla scuola e da letture canoniche ormai standardizzate Drsquoaltronde il nostro tempo a partire specialmente dai primi decenni del Novecento sembra molto sensibile - e non solo in ambito dichiaratamente esoterico - al tema dellrsquoenigma e del mistero che si cela perfino dietro le piugrave comuni e innocue apparenzeNe viene fuori perciograve questo lavoro che rigorosamente fedele ai testi danteschi indaga quanto piugrave accuratamente e fondatamente possibile le fonti cui il poeta attinse rielaborandole poi e ldquoriusandolerdquo per i suoi messaggi sia quelli essoterici cioegrave accessibili a un piugrave vasto pubblico sia quelli esoterici ovvero quelli riservati a lettori in grado di coglierne anche le sfumature piugrave segrete comprese le piugrave trasgressive e ideologicamente piugrave ardite o addirittura eterodosse Di fronte allrsquoimpegno arduo ma sempre affascinante di affrontare una lettura piugrave approfondita dellrsquoopera di Dante come quella che qui si tenta e di cui si forniscono le coordinate per ulteriori riflessioni spetta a noi dotarci di adeguati strumenti interpretativi che ci mettano in grado di distinguere - nei contributi dei diversi esegeti - il plausibile dallrsquoimproponibile per poter cogliere al massimo grado il significato e i messaggi del poema dantescoSempre coscienti in ogni caso che anche una cosiddetta ldquolettura anarchicardquo della Commedia - ovvero intrapresa solo con gli strumenti passionali di chi voglia provare ad ldquoemozionarsirdquo al cospetto di figure e personaggi ormai immortali come quelli del poema dantesco - non tolga comunque nulla al fascino secolare di una delle opere drsquoarte piugrave grandi di tutti i tempiSenza perograve nello stesso tempo mai dimenticare che pure il ldquomassimo gradordquo di comprensione a noi possibile difficilmente esaurisce tutti i livelli interpretativi ipotizzabili ldquonascostirdquo dal poeta laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo

Maggio 2015M D

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip2 Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone CertaldeseraquoUno dei piugrave convinti assertori novecenteschi dellrsquoinesistenza di Beatrice non egrave un critico letterario ma un geologo chimico paleontologo biologo e botanico docente presso lrsquoUniversitagrave di Pavia e autore di importanti opere scientifiche cultore di Dante in privato il professore fiorentino Paolo Vinassa de Regny (1871-1957) che nel 1956 pubblicograve un testo molto particolare Dante e il simbolismo pitagorico (ristampato nel 1988 e piugrave recentemente con un altro titolo) frutto di lunghe e approfondite ricerche e tutto imperniato sul valore esoterico del numero allrsquointerno della Divina Commedia Il professore pur professandosi cattolico egrave cosigrave visceralmente convinto delle sue ragioni - peraltro ben sapientemente documentate - da dimenticare quanto la sua fede raccomandi di aver compassione dei semplici di spirito tra cui finiscono per trovarsi coloro che (grossolanamente secondo lui) credono alla reale esistenza di Beatrice su questi poveri babbei tra i quali anchrsquoio mi annovero egli scarica senza pietagrave una sequela di apprezzamenti a dir poco umiliantiPersuaso (come Reneacute Gueacutenon e altri) che i Fedeli drsquoAmore gli stilnovisti fiorentini altro non fossero che una vera e propria setta esoterica sostiene che il massimo responsabile dellrsquoidentificazione di Beatrice con Bice Portinari sia Giovanni BoccaccioLrsquoautore del Decameron essendo neacute piugrave neacute meno che un fedele drsquoAmore attardato avrebbe nel suo Trattatello su Dante mascherato la realtagrave delle cose con lrsquoinvenzione per noi sempliciotti che lrsquoabbiamo bevuta della Beatrice Portinari figlia di Folco per la quale lrsquoAlighieri nella Vita Nuova dice di aver perso la testa fin da ragazzinohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipAssolutamente ridicolo quindi secondo questa linea interpretativa vedere in Beatrice effettivamente la glorificazione di Bice Portinari ovvero della signora Bardi essendo lei stata la consorte come si sa di Simone dersquo Bardi del quale poi si dice per inciso non si crede allrsquoinspiegabile silenzio vedendosi la moglie cosigrave apertamente circuita dagli insinuanti versi del ldquonotordquo poeta Dante AlighieriA parte queste ultime considerazioni da gossip cittadino drsquoaltri tempi di cui non abbiamo cronache e per cui si potrebbero ben intuire spiegazioni poetiche o immaginarne altre realistiche ma di difficile verificabilitagrave oggi rimane pur fermo un punto sulla questione se noi togliamo alla figura di Beatrice e ai molti passi della Commedia che la riguardano la innegabile componente emozionale e sentimentale di cui il poeta lrsquoha circonfusa e mettiamo in primo piano fino a farne il protagonista lrsquoaspetto allegorico numerologico ovvero generalmente simbolico facilmente possiamo leggere la Commedia (ma anche la Vita Nuova) come un poema dal messaggio esoterico misterico ed iniziaticoResta da vedere se questa sia unrsquooperazione non solo lecita ma opportuna per la migliore ed esauriente comprensione dellrsquoopera del nostro maggiore poetahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPer quanto mi riguarda nonostante le opinioni di studiosi pur autorevoli che Beatrice nella realtagrave storica non sia mai esistita non lo credo [poicheacute] che una ldquoBeatricerdquo di Dante sia esistita davvero ce lo dice lui stesso con riferimenti - secondo me - oggettivi (peraltro coincidenti proprio con quelli della ldquostoricardquo Beatrice Portinari) e non mi pare sia il caso di dubitarne piugrave di tanto di alcune evidenze diciamo cosigrave umane e poi trasformate in poetiche circa la realtagrave di Beatrice darograve conto piugrave avanti trattando dei simboli della Commedia mentre altre dichiaratamente motivate dal poeta si trovano nel Convivio specialmente nel secondo e terzo trattato che possono considerarsi in un certo qual modo il prosieguo della Vita Nuova prima opera organica giovanile di Dante senza dubbio allegorica ma ispirata con ogni evidenza da un autentico sentimento drsquoamore

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5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 6: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

dellrsquoaltro schieramento di quello cioegrave che vede non solo in Beatrice bensigrave pure nel complesso dellrsquoopera di Dante specialmente nella Commedia un grande messaggio ldquooccultordquo massonico o rosacrociano ante litteram un ldquocodicerdquo insomma riservato solo a pochi iniziati gli unici in grado possedendone la ldquochiaverdquo di interpretarlo correttamenteCosa costoro pensino non solo della figura di Beatrice tuttrsquoaltro che identificabile secondo loro in una donna reale ma anche della complessa struttura della Commedia dei suoi simboli e dei suoi significati piugrave reconditi saragrave tema non secondario di questo saggioDrsquoaltra parte chi voglia allrsquoopposto accostarsi ad opere di esclusiva impostazione esoterica in materia di studi danteschi non ha che lrsquoimbarazzo della scelta dato che ne esistono giagrave molte organizzate secondo unrsquoottica interpretativa di questo tipoTuttavia io penso che un obiettivo piugrave ambizioso ma non impossibile da raggiungere possa essere quello di conciliare e confrontare i risultati raggiunti dalle interpretazioni esoteriche delle figure e delle rappresentazioni dantesche nel poema con quelli di altra ispirazione di studi in tal modo a mio parere si evita il rischio di escludere una lettura a beneficio di unrsquoaltra trascurando - con un rifiuto pregiudiziale a seconda dello ldquoschieramentordquo prescelto - possibilitagrave piugrave ampie e complete di approfondimento e di comprensione del messaggio di DanteOggi invece unrsquoanalisi accurata che tenga conto di contributi di diversa provenienza dunque piugrave attenta e matura - e meno ldquodi parterdquo - srsquoimpone di necessitagrave comprendere il significato oltre che della figura di Beatrice pure di altre figure femminili di riti e di altri simboli o rappresentazioni tuttora enigmatiche del poema puograve riuscire meglio se si ha lrsquoumiltagrave e lrsquointelligenza di ldquoascoltarerdquo piugrave voci (ldquoitalianistirdquo o ldquoesoteristirdquo che ci si riconosca) se non altro per amor di completezza lrsquounico requisito indispensabile rimane naturalmente quello di non sparar fandonie campate in aria e dunque lrsquoattendibilitagrave e verificabilitagrave delle proprie conclusioniAnche percheacute viviamo unrsquoepoca in cui un porsquo di sana curiositagrave intellettuale non puograve che farci bene e non crsquoegrave nulla di male secondo me se per suscitarla fermo restando il rispetto del testo si cerchi di sondare della Commedia di Dante cosigrave ldquoanticardquo ma tuttora cosigrave ldquomodernardquo e attuale pure prospettive divergenti dalle interpretazioni piugrave note trasmesse dalla scuola e da letture canoniche ormai standardizzate Drsquoaltronde il nostro tempo a partire specialmente dai primi decenni del Novecento sembra molto sensibile - e non solo in ambito dichiaratamente esoterico - al tema dellrsquoenigma e del mistero che si cela perfino dietro le piugrave comuni e innocue apparenzeNe viene fuori perciograve questo lavoro che rigorosamente fedele ai testi danteschi indaga quanto piugrave accuratamente e fondatamente possibile le fonti cui il poeta attinse rielaborandole poi e ldquoriusandolerdquo per i suoi messaggi sia quelli essoterici cioegrave accessibili a un piugrave vasto pubblico sia quelli esoterici ovvero quelli riservati a lettori in grado di coglierne anche le sfumature piugrave segrete comprese le piugrave trasgressive e ideologicamente piugrave ardite o addirittura eterodosse Di fronte allrsquoimpegno arduo ma sempre affascinante di affrontare una lettura piugrave approfondita dellrsquoopera di Dante come quella che qui si tenta e di cui si forniscono le coordinate per ulteriori riflessioni spetta a noi dotarci di adeguati strumenti interpretativi che ci mettano in grado di distinguere - nei contributi dei diversi esegeti - il plausibile dallrsquoimproponibile per poter cogliere al massimo grado il significato e i messaggi del poema dantescoSempre coscienti in ogni caso che anche una cosiddetta ldquolettura anarchicardquo della Commedia - ovvero intrapresa solo con gli strumenti passionali di chi voglia provare ad ldquoemozionarsirdquo al cospetto di figure e personaggi ormai immortali come quelli del poema dantesco - non tolga comunque nulla al fascino secolare di una delle opere drsquoarte piugrave grandi di tutti i tempiSenza perograve nello stesso tempo mai dimenticare che pure il ldquomassimo gradordquo di comprensione a noi possibile difficilmente esaurisce tutti i livelli interpretativi ipotizzabili ldquonascostirdquo dal poeta laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo

Maggio 2015M D

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip2 Lrsquoinvenzione di Beatrice la straordinaria frottola del Boccaccio il laquomirabile burlone CertaldeseraquoUno dei piugrave convinti assertori novecenteschi dellrsquoinesistenza di Beatrice non egrave un critico letterario ma un geologo chimico paleontologo biologo e botanico docente presso lrsquoUniversitagrave di Pavia e autore di importanti opere scientifiche cultore di Dante in privato il professore fiorentino Paolo Vinassa de Regny (1871-1957) che nel 1956 pubblicograve un testo molto particolare Dante e il simbolismo pitagorico (ristampato nel 1988 e piugrave recentemente con un altro titolo) frutto di lunghe e approfondite ricerche e tutto imperniato sul valore esoterico del numero allrsquointerno della Divina Commedia Il professore pur professandosi cattolico egrave cosigrave visceralmente convinto delle sue ragioni - peraltro ben sapientemente documentate - da dimenticare quanto la sua fede raccomandi di aver compassione dei semplici di spirito tra cui finiscono per trovarsi coloro che (grossolanamente secondo lui) credono alla reale esistenza di Beatrice su questi poveri babbei tra i quali anchrsquoio mi annovero egli scarica senza pietagrave una sequela di apprezzamenti a dir poco umiliantiPersuaso (come Reneacute Gueacutenon e altri) che i Fedeli drsquoAmore gli stilnovisti fiorentini altro non fossero che una vera e propria setta esoterica sostiene che il massimo responsabile dellrsquoidentificazione di Beatrice con Bice Portinari sia Giovanni BoccaccioLrsquoautore del Decameron essendo neacute piugrave neacute meno che un fedele drsquoAmore attardato avrebbe nel suo Trattatello su Dante mascherato la realtagrave delle cose con lrsquoinvenzione per noi sempliciotti che lrsquoabbiamo bevuta della Beatrice Portinari figlia di Folco per la quale lrsquoAlighieri nella Vita Nuova dice di aver perso la testa fin da ragazzinohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipAssolutamente ridicolo quindi secondo questa linea interpretativa vedere in Beatrice effettivamente la glorificazione di Bice Portinari ovvero della signora Bardi essendo lei stata la consorte come si sa di Simone dersquo Bardi del quale poi si dice per inciso non si crede allrsquoinspiegabile silenzio vedendosi la moglie cosigrave apertamente circuita dagli insinuanti versi del ldquonotordquo poeta Dante AlighieriA parte queste ultime considerazioni da gossip cittadino drsquoaltri tempi di cui non abbiamo cronache e per cui si potrebbero ben intuire spiegazioni poetiche o immaginarne altre realistiche ma di difficile verificabilitagrave oggi rimane pur fermo un punto sulla questione se noi togliamo alla figura di Beatrice e ai molti passi della Commedia che la riguardano la innegabile componente emozionale e sentimentale di cui il poeta lrsquoha circonfusa e mettiamo in primo piano fino a farne il protagonista lrsquoaspetto allegorico numerologico ovvero generalmente simbolico facilmente possiamo leggere la Commedia (ma anche la Vita Nuova) come un poema dal messaggio esoterico misterico ed iniziaticoResta da vedere se questa sia unrsquooperazione non solo lecita ma opportuna per la migliore ed esauriente comprensione dellrsquoopera del nostro maggiore poetahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPer quanto mi riguarda nonostante le opinioni di studiosi pur autorevoli che Beatrice nella realtagrave storica non sia mai esistita non lo credo [poicheacute] che una ldquoBeatricerdquo di Dante sia esistita davvero ce lo dice lui stesso con riferimenti - secondo me - oggettivi (peraltro coincidenti proprio con quelli della ldquostoricardquo Beatrice Portinari) e non mi pare sia il caso di dubitarne piugrave di tanto di alcune evidenze diciamo cosigrave umane e poi trasformate in poetiche circa la realtagrave di Beatrice darograve conto piugrave avanti trattando dei simboli della Commedia mentre altre dichiaratamente motivate dal poeta si trovano nel Convivio specialmente nel secondo e terzo trattato che possono considerarsi in un certo qual modo il prosieguo della Vita Nuova prima opera organica giovanile di Dante senza dubbio allegorica ma ispirata con ogni evidenza da un autentico sentimento drsquoamore

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 7: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

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5 Dante ldquotemplarerdquo linee di una lettura eterodossa dellrsquoopera dantesca Ancora oggihelliphelliphelliprimane significativo il numero degli studiosi che vedono nellrsquoopera dantesca soprattutto nella Commedia e non solo nella figura di Beatrice un ldquocodicerdquo segreto che vuole dire ben piugrave di quello che comunemente si crede che dica

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

  • helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip
Page 8: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Una tappa importante in questo indirizzo di studi egrave costituito dal breve ma famoso saggio Lrsquoesoterismo di Dante del francese Reneacute Gueacutenon (1886-1951) pubblicato la prima volta nel 1925 ma che rimane tuttora un ldquoclassicordquo di quel genere di interpretazionehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel saggio Gueacutenon accentua lrsquointerpretazione allegorica e anagogica dellrsquoopera dantesca mettendola in relazione con diverse tradizioni esoteriche e in particolare col templarismohelliphellip[hellip]helliphelliphelliphelliphelliphellipPer sostenere con prove secondo lui inconfutabili lrsquoappartenenza di Dante a organizzazioni di tipo iniziatico Gueacutenon ci informa che presso il Museo di Vienna (o forse voleva dire ldquoViennerdquo in Francia) si trovano due medaglie una raffigura unrsquoeffigie di Dante lrsquoaltra quella del pittore Pietro da Pisa sul rovescio di entrambe sono incise le lettere FSKIPFT che egli correggendo in parte Aroux interpreta come Fidei Sanctae Kadosch Imperialis Principatus Frater Templarius1 La conclusione per il Gueacutenon piugrave evidente egrave che Dante fosse uno dei capi della societagrave segreta detta della Fede Santa (che nasconde sotto la ldquomascherardquo poetico-simbolica stilnovistica i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo) un Ordine Terziario di affiliazione templare i cui dignitari portavano lrsquoappellativo di ldquoKadoschrdquo parola ebraica che significa ldquosantordquo o ldquoconsacratordquo (titolo rimasto ancora oggi negli alti gradi della Massoneria) Non egrave certo un caso allora secondo Gueacutenon che Dante prenda come guida finale nel Paradiso proprio San Bernardo di Chiaravalle lrsquoispiratore della Regola dei TemplariAltre ldquoproverdquo del carattere iniziatico (o ldquopre-massonicordquo) della Divina Commedia lo studioso francese trova nella struttura dei cieli che Dante attraversa organizzati a suo dire come ldquogerarchie spiritualirdquo cioegrave come veri e propri gradi drsquoiniziazione che troverebbero una singolare concordanza anche in certe teorie della Kabbala ebraica helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNel resto del saggio lrsquoautore srsquoimpegna ad approfondire i rapporti tra il viaggio di Dante e quelli presenti in altre culture come per esempio quella islamica altri argomenti trattati nel libro sono i ldquomondirdquo dellrsquouniverso dantesco rapportati con qualche discutibile forzatura alla tradizione indiana il numerismo simbolico del poema (argomenti questi ultimi che riprenderograve in seguito) e soprattutto la teoria dei ldquocicli cosmicirdquoPer quanto riguarda questo tema che costituisce il penultimo capitolo del breve saggio il Gueacutenon si occupa in esso di definire la cronologia del viaggio ultraterreno di Dante con una complicata numerologia astronomica e matematica lo studioso sostiene che la data del viaggio descritto nella Commedia il 1300 piugrave che semplicemente collocarsi ldquonel mezzo del camminrdquo della vita di Dante uomo si situa nel ldquogrande annordquo (che cade alla metagrave di un ciclo completo della precessione degli equinozi) ossia nel momento temporale che gli antichi consideravano come equidistante fra due successivi rinnovamenti del mondohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl viaggio di Dante si compie secondo lrsquoasse spirituale del mondo da ligrave soltanto infatti si possono considerare tutte le cose in modo permanente poicheacute si egrave sottratti se stessi al cambiamento e se ne puograve avere per conseguenza una veduta sintetica e totaleraquo (op cit p 67)Altro ldquopartigianordquo del presunto templarismo di Dante egrave lrsquoinglese Robert L John che nel suo Dante templare (1987) pur ribadendo lrsquoortodossia del poeta fiorentino torna a evidenziare la posizione risolutamente antipapale (in quanto ldquoantitemporalistardquo) di lui La novitagrave dellrsquoanalisi proposta dallo studioso inglese egrave data dal fatto che egli pur riprendendo la tesi giagrave del Rossetti e del Valli dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo come setta segreta e quella di Gueacutenon che fa di Dante un templare sintetizza le due interpretazioni per lui i ldquoFedeli drsquoAmorerdquo sono i Templari stessi che perseguitati e ormai costretti a una occhiuta prudenza sia nelle parole sia nei loro scritti dopo i sanguinosi processi del 1307-12 a loro carico voluti dal re di Francia Filippo il Bello ricorrono per tutelarsi a un simbolismo e a un parlar figurato sempre piugrave esasperatoFranco Galletti invece nella sua monografia La ldquoPhilosophia perennisrdquo nel pensiero di Dante (uscita sui numeri 2 e 3 di ldquoPerennia Verbardquo del 1997) sposa decisamente le tesi di Gueacutenon evidenziando specialmente i ldquosegnirdquo della tradizione esoterica e di quella greco-romana nella poesia dantesca

1 Perograve Gueacutenon non avendo esaminato di persona le medaglie non poteva sapere che quella che porta la testa di Dante non egrave originale egrave Luigi Valli a chiarirlo dopo averle visionate direttamente (laquohellipil recto e il verso sono stati messi insieme posteriormente con due mezze medaglie di carattere e di stile diversissimo non sono incisi insieme chiunque lo vede a colpo drsquoocchio Quindi le lettere non si riferiscono a Dante almeno in origine Si tratta di una medaglia del Pisanello di cui il verso contenente le lettere fu da qualcuno posteriormente applicato al recto di una medaglia dantescahellipraquo) Allora per il Valli le lettere piugrave plausibilmente significano Fides Spes Karitas Justitia Prudentia Fortitudo Temperantia Sarebbero cioegrave le iniziali delle sette virtugrave

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 9: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Lrsquoinesauribile vitalitagrave e poliedricitagrave dellrsquoopera di Dante non finisce piugrave di stupire e ancora oggi ne arrivano sempre ulteriori dimostrazioni [hellip]Svoltato il secolo ed entrati nel XXI dellrsquoera cristiana helliphellip non egrave venuta meno la curiositagrave di studiare il Dante segreto siccheacute la bibliografia in tal senso continua ad arricchirsi helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipProbabilmente il motivo egrave da ricercarsi nellrsquoimpulso spiritualistico che percorse la societagrave e la cultura europee in seguito alla crisi del secolo dei laquolumiraquo per cui anche Dante che fino al Settecento generalmente non godette della stima e della popolaritagrave dopo di esso sempre crescenti conobbe da quel momento un universale ritorno di interesse e pure per quegli aspetti ldquosegretirdquo misteriosi e allusivi di molti passaggi e personaggi della Commedia specialmente che senza dubbio costituiscono insieme alla inimitabile forma poetica una delle componenti essenziali dellrsquoopera dantesca e del messaggio filosofico-culturale con essa lasciato allrsquoumanitagrave Siccheacute paradossalmente la grande cura ldquorazionalerdquo e ldquoscientificardquo (numerologica e simbolica) con cui Dante avrebbe costruito il codice misterioso-iniziatico della sua opera maggiore (ma anche della Vita Nuova) egrave stata sottoposta alla vivisezione di uno stuolo di esegeti otto-novecenteschi di orientamento esoterico che si sono impegnati a decodificare quel codice proprio grazie allrsquoimporsi nella filosofia e nella cultura post-illuministica di quello spirito ldquoirrazionalisticordquo tipico del XIX ma poi ancor di piugrave del XX secolo (a quanto pare tuttora perdurante nel XXI appena iniziato) helliphelliphelliphelliphelliphellipPerograve bisogna stare attenti come avverte Umberto Eco nellrsquointroduzione allrsquointeressante (comunque) volume Lrsquoidea deforme Interpretazioni esoteriche di Dante (a cura di Maria Pia Pozzato) a non innamorarsi volendo indagare lrsquoesoterismo di Dante piugrave dellrsquoesoterismo che di DanteInsomma non dobbiamo esagerare pur considerando lrsquoinnegabile base simbolica e numerologica della Commedia a cercare e trovare in essa (o credere drsquoaver trovato) anche quello che non crsquoegravePercheacute ci fa riflettere Eco una volta attivato il meccanismo ldquoanalogicordquo il passo dallrsquoanalogia al complotto e al segreto egrave breve e un segreto ne chiama un altrohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Dante fuhelliphellipun personaggio ldquofastidiosordquo fuori dal coro il cui pensiero non egrave neacute era lui ancor vivo facilmente ldquoistituzionalizzabilerdquo dunque non ci si puograve rifiutare di pensare che lui abbia potuto ldquomascherarerdquo le sue idee piugrave ldquopericoloserdquo attivando fantasiose raffinate e criptiche forme letterarie di autodifesaDrsquoaltra parte rimandando a piugrave avanti considerazioni sulla scelta giagrave ldquoeversivardquo di scrivere la sua opera principale in lingua volgare italiana e non in latino il suo pensiero politico e filosofico non era certo in linea con quello considerato del tutto ortodosso dalla Chiesa e dallrsquoeacutelite culturale ufficialeSi pensi solo al fatto che a pochi anni dalla morte del poeta il cardinale francese Bertrando del Poggetto (nipote del papa Giovanni XXII) ottenne di far bruciare pubblicamente il De Monarchia spingendosi poi tanto oltre da manifestare lrsquointenzione di far disseppellire la salma del suo autore per mandarla anchrsquoessa sul rogo (paradossale che Dante abbia corso il rischio di finire sul rogo da morto dopo essere riuscito ad evitarlo da vivo) La cosa fu poi scongiurata per un pelo solo percheacute a perorare la causa dellrsquoillustre defunto accorsero a Bologna dove il cardinale si trovava sia il nuovo signore di Ravenna Ostasio da Polenta (successore di Guido Novello amico e protettore di Dante negli ultimi anni drsquoesilio) sia il cavaliere fiorentino Guido della TosahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE senza dubbio Dante qualche fastidio ideologicamente dovette pur darlo anche senza mai arrivare a mettere in discussione i dogmi della fede si pensi solo alla cosiddetta ldquoteoria dei due Solirdquo (Papato e Impero) esposta nel III libro della Monarchia secondo la quale i due poteri erano non solo ugualmente necessari al genere umano ma anche autonomi lrsquouno dallrsquoaltro ed equipollenti percheacute derivanti direttamente da Dio Questa teoria si scontrava frontalmente con quella teocratica della Chiesa ribadita dalla bolla di Bonifacio VIII Unam Sanctam del 1302 che stabiliva dogmaticamente lrsquoassoluta supremazia del Papato su ogni potestagrave terrenaNiente di strano perciograve che il De Monarchia fosse condannato sotto il pontificato di Giovanni XXII salito al soglio di Pietro nel 1316 dagrave piugrave da riflettere invece che lrsquoopera fosse tolta dallrsquoIndex librorum

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 10: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

prohibitorum (ldquoIndice dei libri proibitirdquo ai buoni cattolici) solo nel 1881 (ma forse non piugrave di tanto se pensiamo che Galilei egrave stato riabilitato dalla Chiesa solo da papa Giovanni Paolo II) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip Ben vengano perciograve nuovi ldquoparadigmirdquo in evoluzione nuove ldquoesegesirdquo nuove ldquochiavi di letturardquo dellrsquoopera dantesca e ldquoDantirdquo finora rimasti ignoti o poco indagati lrsquoimportante egrave che essi per riuscire sorprendenti non risultino arbitrari ma siano sempre documentati rispettosi del testo dellrsquoautore della sua personalitagrave e dei rapporti col suo tempohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

8 Una questione ancora aperta e dibattuta la cultura ebraica e islamica nellrsquoopera dantescaIntorno ai problemi interpretativi delle ldquovererdquo intenzioni dei due trattati che definiscono il pensiero filosofico e linguistico di Dante in vista dellrsquoopera maggiore cioegrave il Convivio e del De vulgari eloquentia - dei quali non egrave opportuno qui entrare per non dilatare troppo il nostro specifico discorso centrato sulla Commedia specialmente - sono annose e ancora attuali le dispute tra gli studiosi soprattutto a proposito del dibattito culturale e drsquoidee estraneo al mondo cristiano la cui conoscenza il poeta fa solo intuire ma che traspare chiaramente ad un attento esame di entrambi gli studi danteschiNon pare infatti azzardato affermare - dato che sul problema linguistico e sulla buona opinione verso la ldquodoppia veritagraverdquo (di ragione e di fede) di Averroegrave le loro idee coincidono - che Dante quanto meno fosse al corrente dei fondamenti del pensiero di uno dei maggiori esperti in epoca medievale della Qabbalah (il complesso delle dottrine tradizionali esoteriche e mistiche ebraiche relative a Dio e allrsquouniverso in genere corrispondente alla Torah) vale a dire di Abramo Abulafia nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia singolare figura di filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche E cosigrave molti interpreti moderni di Dante si sono impegnati a trovare prove piugrave o meno discutibili in tal senso specialmente considerando il fatto che Abulafia a un certo punto della sua vita venne effettivamente in Italia precisamente a Roma nel 1260 e ancora dopo un porsquo di tempo trascorso a Barcellona nel 1280 ancora a Roma stavolta con lrsquoaudace idea rivelatasi piugrave che altro bizzarra e rischiosa di convertire il papa al giudaismoE gli andograve bene che al pontefice Niccolograve III prendesse un colpo apoplettico al momento giusto se no per lui era giagrave pronto il rogo mentre se la cavograve con sole quattro settimane di carcere dopodicheacute fu liberatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSicuramente perograve la relazione piugrave ldquorischiosardquo per uno scrittore cattolico del Medioevo molto piugrave di quella con la cultura ebraica era senza dubbio un dichiarato rapporto col mondo islamicoEgrave un porsquo una questione di lana caprina per la veritagrave percheacute solo uno che anche allrsquoepoca volesse essere cieco poteva non vedere quali fitti rapporti intercorressero necessariamente verso la fine del Duecento tra due grossi centri drsquoirradiazione della cultura araba come la Sicilia in Italia e la Castiglia in Spagna (sede della famosa scuola di traduttori di Toledo) e il resto dellrsquoEuropa cristiana Drsquoaltra parte la cultura islamica in questo periodo vive la fase del suo massimo splendore che si riflette nellrsquoazione intellettuale di due singolari figure di sovrani ambedue in rapporto durante la loro infanzia col mondo islamico e mediatori tra due mondi solo apparentemente del tutto contrapposti si tratta di Federico II (1194-1250) ldquoitalianordquo di nascita (Jesi) ma di stirpe germanica re di Sicilia e Imperatore (spesso in aperto conflitto con la Chiesa del suo tempo) e di Alfonso X il Savio (1221-1284) nativo di ToledoDietro loro impulso nacquero nei territori da loro governati scuole di traduzione specialmente dallrsquoarabo in latino che presto assunsero grande fama e importanza egrave attraverso la traduzione latina che Dante viene a conoscenza dei testi arabiMa quali testi Testi integralmente conosciuti ed effettivamente letti dal poeta seppure in traduzione latina o testi solo riassunto di altri testi o riguardanti un episodio specifico o ldquotestirdquo da lui acquisiti solo per trasmissione oraleDi tutte queste diverse possibilitagrave di accesso di Dante a testi arabi (come per esempio il racconto del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave o lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele contenuta in un compendio arabo tradotto in latino) abbiamo riscontri abbastanza sicuri

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 11: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Sono passati quasi centrsquoanni da quando nel 1919 uscigrave il famoso libro di Miguel Asiacuten Palacios La escatologiacutea musulmana en la Divina Comedia che suscitograve subito molto interesse e anche molto clamoreNellrsquoancor piugrave famoso testo che ho giagrave citato Lrsquoesoterismo di Dante di Gueacutenon a proposito del libro dello studioso spagnolo accolto comunque da molti - compreso lo stesso Gueacutenon - con parecchie riserve a un certo punto si legge laquoDon Miguel Asiacuten Palacios ha mostrato i molteplici rapporti esistentihellipfra la Divina Commedia (senza parlare di certi passaggi della Vita Nuova e del Convivio) da una parte e drsquoaltra parte il Kitacircb el-isracirc (ldquoLibro del Viaggio notturnordquo) e le Futucirchacirct el-Mekkiyah (ldquoRivelazioni della Meccardquo) di Mohyiddin ibn Arabi opere anteriori di ottanta anni circahellip[hellip]raquo helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDon Miguel si compiace magari esagerando un porsquo gli ldquoeffetti specialirdquo di mostrarci un Dante ldquomusulmanordquo se non altro profondo conoscitore dellrsquoescatologia islamica e delle sue intime corrispondenze con quella cristiana tanto da adombrare unrsquoimmagine singolare e inedita del poeta della Commedia che ne esce come lrsquoimprobabile apostolo di un sincretismo religioso davvero sui generisGueacutenon rileva giustamente che Dante non puograve aver conosciuto in modo diretto lrsquoopera di Mohyiddin ibn Arabi come sembra farci intendere lo studioso spagnolo piuttosto piugrave che allrsquointermediazione di Brunetto Latini il maestro di Dante che aveva soggiornato qualche tempo in Spagna Gueacutenon pensa agli Ordini iniziatici dellrsquoIslam emanazione del pensiero di Mohyiddin e agli Ordini di Cavalleria occidentali (fra cui i Templari particolarmente attivi in Terrasanta) come al legame piugrave probabile fra lrsquoOriente e lrsquoOccidenteDunque questa potrebbe essere la via di trasmissione ldquosottotracciardquo tra Mohyiddin ibn Arabi e Dante nel caso specifico dellrsquoarchitettura infernale della Commedia cui Asiacuten Palacios fa riferimento mentre altri studiosi si richiamano pure a ldquosomiglianzerdquo con tradizioni persiane e indiane (ma sul tema dei viaggi letterari oltremondani ritornerograve piugrave avanti)Quello che perograve egrave innegabile - percheacute documentabile - egrave la conoscenza dantesca attraverso traduzioni e altri strumenti informativi indiretti del quadro drsquoinsieme della storia culturale arabo-latina del proprio tempo (un esempio di questa ldquoconnessionerdquo culturale puograve giagrave essere per esempio la ldquoteoria della lucerdquo dei mistici arabi presente nella Summa theologica di S Tommaso che egrave una della basi della Commedia)Maria Corti che srsquoegrave molto occupata del rapporto di Dante con la cultura islamica tra le diverse possibilitagrave ldquoconcreterdquo di accesso dantesco ai testi arabi ne evidenzia tre che sono degne drsquoattenzione in quanto piugrave rispettose di dati di fatto che fondate su illazioni magari plausibili queste ultime ma non sempre poi riscontrabili nella realtagraveLa prima di queste possibilitagrave egrave quella che la studiosa definisce dellrsquointerdiscorsivitagrave si tratta del fenomeno della diffusione sia in forma scritta sia orale di parole concetti o racconti di origine araba che ormai circolavano normalmente fra chi si esprimeva in italiano o leggeva il latino (egrave lo stesso fenomeno odierno della diffusione di parole ed espressioni inglesi nellrsquoitaliano attuale) Possiamo dare pressocheacute per certo poi in secondo luogo che Dante abbia avuto cognizione - probabilmente attraverso un riassunto o attraverso un racconto orale - di un testo fra i tanti che ne giravano in cui si raccontava il viaggio oltremondano di Maometto egrave lrsquoaltro fenomeno di diffusione di un testo di origine araba il fenomeno che la Corti definisce dellrsquointertestualitagrave (cioegrave la rete di relazioni che un singolo testo rivela di avere in comune con altri testi similari di un certo autore - piugrave o meno noto - o di autori e modelli letterari precedenti o contemporanei)Crsquoegrave infine una terza possibilitagrave quella piugrave vantaggiosa e sicura ovvero quella della certezza dellrsquoacquisizione di un testo come fonte diretta da parte di Dante se si riesce a provare che Dante storicamente e culturalmente puograve aver avuto accesso diretto a un certo testo in una traduzione latina che corrisponde precisamente a quel certo testo arabo che corrisponde a sua volta tematicamente col testo dantesco si puograve dare per scontato che il poeta conoscesse senza altri intermediari e precisamente proprio quel testo E quel testo puograve essere considerato perciograve una sua fonte diretta con una pressocheacute assoluta sicurezzaSpecialmente poi se si riscontrano anche corrispondenze formali terminologiche e inoltre concettuali e perfino di sequenza ordinata di dati e notizie Una prima ldquoprovardquo abbastanza intrigante del primo processo di comunicazione senzrsquoaltro indiretta ma altamente plausibile quella dellrsquointerdiscorsivitagrave ci egrave fornita per esempio da uno degli episodi piugrave famosi

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 12: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

dellrsquointera Divina Commedia lrsquoepisodio del viaggio di Ulisse e del suo tragico epilogo narrato da Dante nel canto XXVI dellrsquoInfernoPare proprio che dato a Dante quel che egrave di Dante e cioegrave lrsquoinvenzione dellrsquoaudace azzardo di Ulisse di sfidare il mare aperto oltre le Colonne drsquoErcole spinto dallrsquoirrefrenabile impulso della curiositas di conoscere lrsquoidea in seacute del divieto di superare quel limite (geograficamente lo Stretto di Gibilterra) non appartenga neacute alla tradizione greca neacute a quella latina - come spiega la Corti in un suo lavoro - ma che se ne trovi traccia solo negli antichi geografi arabi e ispanici E che quindi solo dalla rivisitazione di queste ultime fonti (bencheacute secondo acquisizioni non comprovabili ldquodirettamenterdquo) Dante abbia potuto attingerla In un poemetto anonimo di fine secolo XIII per esempio dal titolo Mare amoroso si fa chiaro riferimento a detto divieto collegato a una statua di Maometto (distrutta secondo fonti arabe insieme alle ldquocolonne drsquoErcolerdquo dallrsquoammiraglio Alicirc ibn-Isacirc ibn-Mainoun nel 1145 durante la guerra contro Cadice)

E se potesse avere una barchetta tal com fu quella che donograve Merlino chrsquoandassi sanza remi e sanza vela

altressigrave ben per terra com per acqua intrerei con voi in quella barchettae mai non finirei drsquoandar per mare

infin chrsquoirsquo mi vedrei oltre quel braccioche fie chiamato il braccio di Saufi

chrsquoha scritto in su la man laquoNimo ci passiraquoper ciograve che di qua mai non torna chi di lagrave passardquo

Il poemetto i cui contenuti possiamo dare per noti a Dante visto che il suo sonetto dedicato a Guido Cavalcanti Guido irsquo vorrei che tu e Lapo ed io attesta specifici riferimenti alla barchetta (laquoin un vasel chrsquoad ogni vento per mare andasseraquo) a Merlino e allrsquoandar per mare con la donna amata dice a un certo punto da parte dellrsquouomo e del suo desiderio di lei ldquonon cesserei di navigare fincheacute non mi vedessi giunto al braccio che fu chiamato il braccio di Saphis che porta scritto sulla mano Nessuno passi oltre poicheacute non ritorna mai di qua chi passa al di lagraverdquoA proposito della parola e del divieto che essa significa in lingua araba ci informa Guido delle Colonne che in un passo della sua Historia destructionis Troiae scrive laquoQuello luogo ove le predette colonne drsquoErcole sono fitte srsquoappella in lingua saracina Saphis ed egrave il luogo ove piugrave oltre non si puote ire per tornareraquoQuanto al braccio si dagrave evidentemente per nota lrsquoesistenza di una statua di Maometto col braccio sinistro teso indietro in direzione dello stretto come a dire secondo i geografi arabi ldquoNo non devi passarerdquo ldquoTorna da dove sei venutordquo oppure ldquoNon andare oltrerdquo (lrsquoarabismo saphy indica infatti ldquodivietordquo)La ricostruzione dellrsquointero complesso architettonico si trova in due studi francesi di fine Ottocento secondo i quali la statua di Maometto (in ottone alta un porsquo piugrave di due metri e mezzo con lunga barba e mantello dorato sulle spalle inganno per lrsquoammiraglio che la credeva tutta drsquooro) poggiava su unrsquoalta costruzione sormontata da un lastrone di marmo bianco Oltre a questo tema del ldquodivietordquo acquisito da Dante per tramiti arabo-spagnoli a proposito del personaggio di Ulisse sono attestate altre rielaborazioni come quella del naufragio per esempioNemmeno la rappresentazione di esso egrave del tutto invenzione di Dante visto che se ne ritrovano cenni giagrave nel geografo greco antico Strabone (60 a C-20 dC) semmai - ed egrave qui il ldquoriusordquo originale da parte sua - egrave interessante notare come il poeta abbia collegato il divieto di ldquoandare oltrerdquo e il conseguente naufragio di Ulisse quale meritata punizione dellrsquoeroe da parte di Dio a causa della trasgressione al divieto stessoEgrave folle il volo di Ulisse percheacute intrapreso con sola umana presunzione intellettuale di conoscenza senza lrsquoassenso di Dio legittimo il volo di Dante invece nuovo Ulisse ma ldquoadeguatamente pentitordquo del suo precedente eccessivo orgoglio di seguace di ldquofilosofiche veritagraverdquo e teso ora a solcare il mare inviolato verso Dio grazie alla divina ldquoBeatricerdquo e alla Grazia che glielo permetteDante ldquocontaminardquo dunque e reinventa ma conosce e ldquoriusardquo alludendovi anche fonti eterodosse di Ulisse drsquoaltra parte oltre al tema del naufragio crsquoera giagrave nella cultura arabo-ispana pure quello che ne fa un eroe quasi scienziato-vittima ante litteram di esso del desiderio di conoscenza (una prerogativa

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 13: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

fondamentale che Dante associa al ldquosuordquo Ulisse scolpita dal genio del poeta della Commedia nella celeberrima conclusione dellrsquoallocuzione ai suoi compagni per convincerli a seguirlo laquoFatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzaraquo Inf XXVI vv 119-120) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Tuttavia il segno piugrave sicuro di rapporto tra Dante e il mondo islamico egrave la prova certo da lui non ldquoconfessabilerdquo ma ormai difficilmente confutabile della sua diretta conoscenza e ispirazione (almeno per lrsquoInferno) a quella vera e propria fonte araba della Commedia che egrave il cosiddetto Libro della Scala[helliphelliphellip] Si conosce tutto lrsquoiter che portograve questo testo in Occidente scritto in arabo nel corso del secolo VIII fu prima tradotto in castigliano (presso la ldquoScuola di traduttori di Toledordquo) poi dal castigliano in latino e successivamente in francese antico da un esule toscano tale Bonaventura da SienaCostui divenuto notaio di Alfonso il Savio conobbe Brunetto Latini (il maestro di Dante) arrivato a Toledo allrsquoincirca tra il 1259 e il 1260La Corti segue le tracce del Libro in diversi codici contenenti anche altri testi islamici fatti tradurre nel 1141 dallrsquoabate di Cluny Pietro il Venerabile e presto diffusi in Europa e verifica altre occorrenze di un riassunto del medesimo testo che arriva verso la fine del XIII secolo in dono fino al papa Nicola IVLa fonte diretta di Dante perograve non egrave tanto questo riassunto quanto proprio il testo originale tradotto in latino troppe sono infatti le concrete e cruente descrizioni contenute nellrsquoinferno musulmano ligrave descritte e riprese puntualmente da Dante che evidentemente ne rimase colpito per ritenere possa trattarsi solo di casuali coincidenzeSi puograve affermare con sicurezza che lrsquoInferno di Dante sia ispirato al Libro della Scala il poeta riprende lrsquoimmagine della Cittagrave di Dite dal testo arabo il lessico molte immagini (es la ldquometamorfosirdquo dei ladri in serpenti e parecchie altre pene mutuate da quelle del Libro) la metafora del ldquoseminarerdquo per i diffusori (seminator) di scandalo e scisma (anche se ne interpreta in forme straordinariamente originali gli spunti specialmente quando gli serve introdurre modifiche significative come p es sulla figura di Maometto)Per di piugrave se ciograve non bastasse viene anche evidenziato come Dante similmente al gusto tipico dei testi arabi istituisca significativi rapporti di analogia tra pena peccato e parte del corpo con cui egrave stato commesso (il famoso contrappasso) mentre in genere nei testi occidentali similari le pene risultano applicate in modo piugrave indifferenziato Che poi per il Paradiso (il ldquoPurgatoriordquo per lrsquoIslam non esiste) Dante si comporti diversamente dato che aspetti sostanziali dellrsquoEden musulmano troppo realisticamente umani (piaceri belle donne ecc) non trovano corrispondenza con quello cristiano egrave perfettamente comprensibilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

In ogni caso molti punti di contatto la Corti trova tra il Libro e la Commedia anche per lo stesso Paradiso dantesco (tolti quegli aspetti che ho precisato prima) siccheacute si puograve ben dire che tra i due testi ci siano piugrave somiglianze che differenze basti citare le descrizioni di Dio come ldquolucerdquo e quelle degli angeli o lrsquoindubbia ldquosimilaritagraverdquo tra la scala usata da Maometto allrsquoinizio del suo viaggio per salire dalla terra al cielo della luna risplendente di angeli luminosi e la scala di Giacobbe di cui Dante si serve per salire alla settima cornice del Paradiso TerrestreTutto questo sembra davvero piugrave che sufficiente ad accreditare il Libro della Scala come fonte diretta di Dante nella Commedia mentre somiglianze piugrave generali indirette anche se davvero sorprendenti potrebbero rinvenirsi pure in merito al mondo aldilagrave allrsquointerno di tradizioni tra loro pur molto distanti (ma non egrave il caso qui di impelagarsi piugrave di tanto nellrsquoargomentazione di Gueacutenon a proposito di una sostanziale laquounitagrave della dottrina contenuta in tutte le tradizioniraquo compresa - ci informa lo studioso circa lrsquoopinione di alcuni - lrsquoinfluenza indiana [Gueacutenon Lrsquoesoterismo di Dante op cit p 46])

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ultima analisi a questo punto tralasciando altri ulteriori interventi di studiosi circa il vero o presunto ldquoislamismordquo di Dante una parola definitiva piugrave concreta in quanto fondata su dati reali circa lrsquoannoso problema della ldquodiretta conoscenza sigrave diretta conoscenza nordquo del Libro della Scala da parte del poeta sembra fornirla il contributo piugrave nuovo quello che ha preso la forma di un saggio titolato Dante la sua

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

  • helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip
Page 14: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

biblioteca e lo studio di Bologna (edito da Antenore Roma-Padova 2014) a firma di Luciano Gargan professore dellrsquoUniversitagrave di Padova docente di Filologia medievale e umanisticaIl ldquosicurordquo trait drsquounion tra Dante e il Libro della Scala di Maometto sarebbe secondo il professore la chiesa di San Domenico a Bologna ligrave durante il suo soggiorno nella cittagrave emiliana nellrsquoimportante biblioteca della basilica dei frati domenicani il Poeta sarebbe venuto in contatto con il Libro il misterioso e anonimo testo escatologico arabo spagnolo che sviluppando un passo del Corano racconta la storia del viaggio di Maometto nellrsquoaldilagrave helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIl saggio di Gargan fin qui non aggiungendo perograve nulla di nuovo fa notare poi come la stretta affinitagrave tematica e formale fra la versione latina del testo arabo e lrsquooriginale abbia indotto alcuni studiosi (tra cui cita i giagrave noti Miguel Asigraven Palacios Enrico Cerulli Maria Corti Anna Longoni Raffaele Donnarumma) a considerare chi piugrave chi meno il Libro della Scala fra le fonti dirette della Commedia dantesca dal che si avvalorerebbe lrsquoipotesi di un Dante influenzato dallrsquoescatologia musulmana Teoria questrsquoultima puntualmente e fieramente avversata da altri dantisti che la pensano al contrarioA questo punto Gargan si riserva il colpo a sorpresa quella che a suo dire puograve considerarsi la ldquoprova reginardquo per usare unrsquoespressione da indagine poliziesca destinata a mettere la parola ldquofinerdquo allrsquoeterna questioneIl professore ha trovato traccia in un atto di donazione del 1312 custodito in una pergamena dellrsquoArchivio di Stato di Bologna di un elenco di libri regalati da un certo frate Ugolino al proprio convento in cui si fa menzione del controverso testo contenente il Libro della Scala di MaomettoDrsquoaltra parte la cosa ha la sua rilevanza dato che questo frate Ugolino anche se se ne sa poco o niente non era un Pinco Pallino qualunque nellrsquoimportante complesso della basilica di S Domenico avendo ricoperto allrsquoinizio del Trecento il prestigioso incarico di arcarius cioegrave di ldquoguardianordquo della celebre arca sepolcrale di San Domenico opera eseguita nel 1267 per la chiesa bolognese da Nicola Pisano e dalla sua bottegaDunque frate Ugolino proprio nellrsquoarco di anni in cui Dante con ogni probabilitagrave frequentograve gli ambienti universitari e di studio di Bologna avrebbe arricchito di questo libro la biblioteca dei domenicani giagrave molto fornita dei piugrave importanti testi teologici e filosofici un frate quanto meno singolare e molto ldquoapertordquo se laquovoluit frater Hugolinus predictus quod huic donationi adderetur liber qui dicitur Scala Mahometti raquo (ldquovolle il predetto frate Ugolino che a questa donazione fosse aggiunto il libro che si intitola Scala di Maomettohelliprdquo) come si legge fra i quattordici testi dellrsquoelenco notarile in questione rinvenuto nellrsquoArchivio di Stato Lo studioso per sottolineare la giusta rilevanza della sua scoperta nota che il Libro della Scala di Maometto presente fra i libri donati da frarsquo Ugolino laquonon egrave menzionato in nessun altro inventario di biblioteca medievaleraquoEgrave questo allora lrsquoanello mancante la prova certa che Dante abbia visionato direttamente il Libro della Scala proprio a Bolognahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

13 Il simbolismo numerico della Commedia [hellip]Chihellippone lrsquoaccento sullrsquoimpianto occulto del poema dantesco insiste (e stavolta avendone tutte le ragioni) sulle stupefacenti corrispondenze matematiche con cui il suo autore lo ha costruito neacute - dicono i piugrave convinti interpreti esoterici di Dante - poteva essere altrimenti dato che i Templari (tra cui essi decisamente lo annoverano) si richiamavano ad una precisa visione che era anche quella di San Bernardo secondo cui Dio si manifesta in modo ldquomatematicordquo attraverso peso misura e numeriSiccheacute conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto di Dio (questa idea - notano ancora quegli interpreti di cui sopra - risale a Pitagora e costituisce la base dellrsquoesoterismo massonico cosigrave come di quello rosacrociano e templare)Salta subito agli occhi come il numero di gran lunga piugrave ricorrente nel poema dantesco sia il tre (coi suoi multipli) per esempio le fiere cui il poeta appena fuori dalla selva deve far fronte sono treMa piugrave in generale sono tre anche le cantiche in cui egrave suddiviso il poema (Inferno Purgatorio Paradiso) e ciascun regno dellrsquooltretomba corrispondente a ciascuna cantica egrave diviso a sua volta in nove cerchi lrsquoInferno in nove cornici il Purgatorio in nove cieli il Paradiso

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 15: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Il numero complessivo dei canti della Commedia egrave novantanove (altro multiplo del tre) trentatreacute per ogni cantica anche se i canti del poema sono in effetti cento ma il fatto egrave che il primo canto dellrsquo Inferno serve da introduzione a tutta lrsquoopera e dunque non rientra nel computoOgni canto poi pur prevedendo un numero complessivo variabile di versi egrave formato da una successione ldquoincatenatardquo di strofe in terzine (strofe cioegrave di tre versi endecasillabi)Veniamo a sapere fin dallrsquoavvio dellrsquoazione della Commedia che tre sono le donne benedette (Beatrice S Lucia e la Madonna) incaricate dal Cielo di aiutarlo a ritrovare la via della salvezza sottraendolo a quella della perdizione E ancora tre sono le guide del Dante-personaggio pellegrino prima Virgilio (nellrsquo Inferno e nel Purgatorio) poi Beatrice (nel Paradiso) infine S Bernardo (che lo accompagna fino allrsquoEmpireo alla visione di Dio)Possiamo continuare notando come siano ancora tre le gole del cane-demonio Cerbero custode del terzo cerchio dellrsquoinferno dove pagano la pena della loro colpa i golosi come siano tre le facce di Lucifero nel fondo della voragine infernale come tre siano i gradini sulla sommitagrave dei quali si trova lrsquoangelo guardiano del purgatorio o come nel Paradiso S Pietro compia tre giri intorno a Beatrice prima di interrogare Dante sulla virtugrave teologale della fedeLe ragioni di questa costante ricorrenza del numero tre sono sia filosofiche sia religiosehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa non egrave solo il tre a scandire il simbolismo numerico della Commedia Dante mostra di possedere con sicurezza le leggi dellrsquoarmonia in cui il numero e il gusto ldquogeometricordquo rivestono un ruolo preponderanteGiagrave secondo Pitagora aspetti matematici e geometrici chiaramente individuabili nel cosmo erano rintracciabili anche nella musica arte armonica per eccellenza dunque la concezione del mondo pitagorico era tuttrsquouno col concetto di armonia universale che si fondava su principi musicaliDrsquoaltra parte crsquoegrave un legame stretto tra musica e poesia fin dalle origini canto e ritmo che seguono precise e ricorrenti scansioni (o ldquounitagrave ritmicherdquo) e che certamente favoriscono la memorizzazione venivano utilizzati per ricordare meglio formule e invocazioni ritualiCon lrsquoandar del tempo e con lrsquoevolversi della civiltagrave il linguaggio musicale e quello poetico sono andati separandosi e acquisendo una loro autonomia (nella poesia occidentale delle origini per esempio la lirica provenzale recitata con accompagnamento musicale [la chanson ldquocanzonerdquo da canto] quando poi passograve in Italia vide il divorzio fra musica e poesia [inizio del XIII secolo])Tuttavia la poesia - dalle origini ai giorni nostri - ha mantenuto la sua stretta parentela con la musica nel senso che essa per la migliore trasmissione e arricchimento ldquopolisemicordquo del proprio messaggio si serve del valore ldquomusicalerdquo delle parole (v le rime le assonanze le onomatopee e altre ldquofigurerdquo di suono)Fin dallrsquoAlto Medioevo trattatisti come Severino Boezio Cassiodoro e Isidoro di Siviglia noti a Dante si rifanno alle concezioni pitagoriche in materia di musica e di armonia e drsquoaltronde la musica egrave una delle Arti liberali del Quadrivium insieme ad Aritmetica Geometria e AstronomiaE la musica fa parte delle scienze dei numeri applicati anzi fra le altre egrave la piugrave importante delle arti in quanto fonte di conoscenza universale e strumento di decifrazione del cosmo e del suo ordine Risulta allora evidente come la struttura della Divina Commedia eccezionalmente armonica e precisa risponda appieno oltre che al numerismo pitagorico anche alle teorie di Boezio che dalle idee del filosofo greco prendeva spunto il tre e il dieci i due numeri piugrave importanti per la mistica medievale lrsquouno simbolo della Trinitagrave lrsquoaltro simbolo della perfezione sono i fondamenti ldquoarmonicirdquo e regolatori dellrsquointera architettura del poema (abbiamo giagrave visto la ricorrenza del ldquotrerdquo e dei suoi multipli nel poema il quale egrave costituito da ldquocentordquo canti totali e cento egrave multiplo del 10)Numerosissimi sono nel corso dellrsquointera Commedia gli artifici ldquomusicalirdquo del poeta che - da esperto conoscitore della lirica provenzale e da importante componente del circolo dei ldquoFedeli drsquoAmorerdquo - ben sapientemente utilizza le possibilitagrave fonosimboliche ovvero ldquomusicalirdquo e ldquoaritmeticherdquo delle parole e delle loro associazioni (specialmente le figure retoriche che ricordavo poco sopra tra le altre soprattutto la terzina incatenata con lo schema di rime ABA BCB CDC DED ecc)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTornando ora perograve piugrave specificamente a quella che egrave la ldquoscienzardquo di base su cui si fondano le norme regolatrici dellrsquoarmonia e della musica e cioegrave lrsquoaritmetica i numeri teniamo presente che a parte il tre e il nove dei quali prima srsquoegrave detto il giagrave prima citato Benini rileva come anche altri numeri abbiano per il poeta un valore simbolico indubitabile

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 16: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Il sette cui pure ho giagrave fatto cenno egrave per esempio un numero ldquosacrordquo in molte tradizioni culturali e anche Dante se ne serve per le sette divisioni del Purgatorio ma pure per i sette ldquopianetirdquo del Paradiso e altre occorrenze come quella a proposito delle sette arti liberaliQuanto al numero otto anchrsquoesso ha un notevole valore simbolico sia nella tradizione cristiana tardo antica sia in quella medioevale lo spiega con sintetici ma precisi riferimenti Massimo Troiani (Il numero otto come simbolo di perfezione nella cultura cristiana tardo antica e medioevale in Scholia n 1 - Anno 6 - 2004) che nella stretta correlazione medioevale tra aritmetica e geometria individua nellrsquoottagono la laquofigura geometrica che maggiormente si avvicina a quella del cerchioraquo (ivi p 28) Se il quadrato egrave la figura geometrica dellrsquouomo (indicando lrsquoorientamento di lui nello spazio) il cerchio egrave la figura geometrica perfetta (tanto che lrsquoarte medioevale suole rappresentare Cristo e Santi con aureola circolare e i viventi con un disco quadrato intorno al volto)Ed ecco allora che lrsquoottagono figura ldquointermediardquo tra quadrato e cerchio indica lrsquoaspirazione umana al divino siccheacute il battistero nel quale laquolrsquouomo entra a far parte della fede egrave spesso di forma ottagonaleraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPassando ad altri numeri simbolici un ruolo importante riveste il 22 per alcune ragioni di cui qui ometto i particolari ma anche per il fatto di essere multiplo dellrsquo11 un numero ricorrente nel simbolismo di certe organizzazioni iniziatiche cosa che attira particolarmente gli interpreti esoterici di DanteA parte lrsquoovvia constatazione che le terzine dantesche della Commedia sono composte da endecasillabi il ldquoclassicordquo verso di undici sillabe lrsquo11 oltre che nel 22 (tra lrsquoaltro numero delle lettere dellrsquoalfabeto ebraico) egrave anche contenuto esattamente nel suo altro multiplo 33 numero degli anni della vita terrena di Cristo (per non citare altri decisamente piugrave ldquopericolosirdquo riferimenti come ulteriori multipli dellrsquo11 quali il 66 per esempio [valore numerico in arabo del nome di Allah] o il 99 [numero dei principali attributi divini nella tradizione islamica])Se poi come qualcuno di recente ha fatto andiamo a considerare lrsquoinsieme dei versi della Commedia si scopre che essi sono in totale 14233 (la somma delle cui cifre dagrave 13) e che il verso n 1618 (considerato numero aureo nella dottrina esoterica) si trova al verso 13 del tredicesimo canto del poemaDa cui si deduce che anche il numero 13 egrave un altro numero particolarmente importante per i Templari (come nota lo studioso inglese Robert L John in Dante templare Una nuova interpretazione della Commedia) 13 sono in effetti i membri di un capitolo templare e gli elettori del Gran MaestroE 13 sono proprio i personaggi dellrsquoInferno che si fanno riconoscere dichiarando il loro nome 13 quelli riconosciuti per mezzo di perifrasi 13 quelli individuati senza avere particolari segni di riconoscimentoQuando poi nel canto IV dellrsquoInferno (di cui mi occuperograve a parte piugrave avanti) Dante giunge al laquonobile castelloraquo vengono nominati 39 personaggi (e 39 egrave multiplo del 13 13 per 3=39) Tredici sono ancora le anime che Dante incontra nel luogo dellrsquoinferno detto Malebolge e anche nel Purgatorio sono citati 13 angeli cosigrave come sono proprio 13 le anime menzionate nellrsquoantipurgatorio e 13 quelle ricordate nella valletta amena per non dire che Dante incontra due volte 13 anime tra la valletta del Purgatorio e il Paradiso2Passando successivamente a considerare altri numeri ldquosimbolicirdquo importanti anche il 515 a ben guardare egrave nella Commedia un ulteriore ldquomisteriosordquo e ricorrente numero - direttamente o indirettamente - dato che nella somma delle cifre che lo compongono (5+1+5) dagrave quellrsquo11 giagrave prima citato fra i ldquosegnirdquo esoterici E nel canto XXXIII del Purgatorio (il canto 33 appunto si badi) il 515 (cinquecento diece e cinque) indica un inviato di Dio un ldquosalvatorerdquo del mondo

2 Chi sostiene il ldquotemplarismordquo di Dante ha drsquoaltronde anche altre frecce al suo arco e ricorda come ancora la guida che il poeta si sceglie per lrsquoultima ascensione allrsquoEmpireo verso la visione di Dio in Paradiso sia proprio San Bernardo di Chiaravalle il monaco cistercense che dopo una prima fugace perplessitagrave scrisse la regola dei Cavalieri Templari E aggiunge che i simboli della croce e dellrsquoaquila simboli del papato e dellrsquoimpero sono molto ricorrenti nella sua opera non saragrave cosigrave un caso se unrsquoaquila sormontata da una croce e da due stelle fosse presente nel sigillo del Gran Maestro Templare Neacute che il Papa Clemente V colui che condannograve i Templari sia nella Divina Commedia particolarmente attaccato

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 17: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Per cui molti poi si sono industriati a ldquoconvertirerdquo questo misterioso numero in cifre romane secondo le quali si scriverebbe DXV (e alcuni dicono Dante abbia voluto intendere DVX con intuitiva inversione) ma che per de Regny (v pag 63 del suo piugrave volte citato saggio) rimanda semplicemente alla scienza della GematriahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipEgrave del tutto evidente dopo quanto oggettivamente dimostrato che il numerismo simbolico costituisca uno dei fondamenti stessi della Commedia dantesca una modalitagrave espressiva e rappresentativa che nellrsquoopera si fa altissima poesia e che egrave ad essa connaturata vuoi per la forma mentis del poeta e del suo tempo vuoi per obiettive necessitagrave di ldquovelarerdquo veritagrave opinioni e proposte potenzialmente pericolose da esporre in quellrsquoetagrave ideologicamente e culturalmente cosigrave sospettosaAd ogni modo egrave altrettanto manifesto come ci siano parti e passaggi del poema in cui i riferimenti numerico-simbolici risultano piugrave scoperti ligrave evidentemente il poeta ha ritenuto opportuno gli giovasse una piugrave immediata assimilazione del suo ldquomessaggiordquo beninteso sempre da parte di lettori non sprovveduti o superficialiUno dei piugrave chiari esempi in tal senso mi sembra il canto XXX del Purgatorio e lo egrave sia in seacute sia per la sua collocazione nel poemaInfatti prima di tutto egrave agevole notare come il canto XXX giagrave nel ldquonumerordquo che lo contraddistingue il 30 sia evocativo in quanto 30 egrave il prodotto di 10 numero di perfezione e di 3 numero della Trinitagrave (perfetto in Dio in quanto uno e trino) ma non egrave questo il punto decisivo in quanto la stessa cosa si potrebbe dire per i canti XXX delle altre due canticheIl canto XXX del Purgatorio significa ldquoqualcosardquo in piugrave egrave difatti il sessantaquattresimo dei cento canti del poema (e anche 6+4 fa 10) dunque egrave preceduto da 63 canti (6+3=9) ed egrave seguito da altri 36 (e 3+6 dagrave sempre 9)Egrave inoltre composto di 145 versi (e ancora la somma delle tre cifre di questo numero fa di nuovo 10 1+4+5=10)Insomma il canto XXX egrave il punto di svolta simbolica della Commedia e non egrave un caso che proprio in questo canto Dante si unisca ancora piugrave che nella Vita Nuova a Beatrice sia lei stata fatta di carne e drsquoossa o sia come vogliono molti interpreti soprattutto esoterici del poeta solo una pura immagine simbolica la ldquodonna della menterdquo di luiSe infatti Beatrice fin dai tempi della Vita Nuova egrave associata da Dante al numero trinitario cioegrave al numero 9 ldquomultiplordquo del tre in questo passaggio cruciale dellrsquoopera egli intende segnalare anche simbolicamente attraverso richiami ldquonumericirdquo la centralitagrave di leiIn questo canto del Purgatorio Dante si fa nominare esplicitamente da Beatrice (ed egrave lrsquounica citazione del nome di Dante in tutto il poema) al verso 55 di esso (e 5+5 fa per lrsquoappunto 10) mentre la donna pronuncia il proprio nome rafforzato dallrsquoanadiplosi3 (laquoBen son ben son Beatriceraquo) al verso 73 (e anche 7+3 fa 10) collocato al laquocentroraquo del canto (che egrave appunto di 145 versi) dato che il verso 73 egrave preceduto da 72 versi e seguito da altri 72 (7+2=9)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDrsquoaltronde non deve stupire questa vera e propria ldquoattrazionerdquo di Dante per il numero dato che - come ho giagrave in precedenza piugrave volte affermato - il Medioevo egrave molto attento ai rapporti armonici e alle precise relazioni fra le cose fondati su segni numerici geometrici e quantitativi nei quali gli uomini di quel tempo vedevano lrsquoimpronta dellrsquoordine divino Egrave sul numero e le sue combinazioni che nel Medioevo si riteneva Dio avesse ldquoorganizzatordquo lrsquoordine del cosmo quello della natura e della societagrave (da qui lrsquoimportanza della numerologia e la considerazione medioevale dellrsquoastrologia come ldquoscienzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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16 Il laquonobile castelloraquo illuminato degli laquospiriti magniraquo

3 Figura retorica che consiste nella ripetizione della parola o del concetto su cui si vuole concentrare lrsquoattenzione

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

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28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 18: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Tra le tante questioni controverse dellrsquoInferno dantesco una riguarda lrsquoidentificazione del personaggio misterioso dellrsquoantinferno componente della larga schiera degli ignavi definito con la perifrasi laquocolui che fece per viltade il gran rifiutoraquo (Inferno III vv 59-60)Lrsquoipotesi prevalente egrave che si tratti del papa Celestino V lrsquounico pontefice ldquodimissionariordquo della storia (Dante non poteva certo prevedere che nel 2013 si sarebbe ldquodimessordquo anche un altro papa Benedetto XVI bencheacute tempi circostanze modalitagrave e status conservato di Papa Emerito da parte di Ratzinger siano radicalmente diversi) il poeta mostra sdegno per questa figura come in generale per coloro che non scelgono che rimangono neutrali per mancanza di coraggio e di determinazioneCrsquoegrave pure - ma in minor compagnia - chi lo identifica con Ponzio Pilato che cedette alle pressioni del sinedrio e della folla ai danni dellrsquoinnocente Gesugrave chi ci vede Filippo il Bello (definito laquonovo Pilatoraquo) che non protesse Bonifacio VIII dallrsquooffesa di Anagni chi ma in sempre minor numero altri personaggi vari (Romolo Augustolo Vieri dersquo Cerchi ecc)Questione questa ininfluente ai fini del nostro discorso poicheacute qui il concetto sostanziale egrave chiaro sia che si tratti di Celestino V sia che si tratti di Ponzio Pilato o di altri Dante condanna sul piano etico chi non compia una scelta decisaBen piugrave importante invece il messaggio ideologico - prima che filosofico e artistico - sotteso alla rappresentazione del ldquonobile castellordquo del canto IVPer darne conto e comprenderne meglio tutte le implicazioni si rende necessario aggiungere alcune considerazioni sul ldquomodordquo con cui il poeta costruisce la ldquoscenardquo di questo canto dellrsquoInferno e presenta i personaggi che la animanoRisvegliatosi dallo svenimento della fine del canto precedente Dante si ritrova sul bordo dellrsquooscura cavitagrave infernale nella quale Virgilio turbato pure lui lo invita a scendere Entrano nel primo cerchio dellrsquoabisso dove il pellegrino per prima cosa ode i sospiri delle laquoturbehellipdrsquoinfanti e di femmine e di viriraquo che ligrave si trovanoEgrave Virgilio a dare a Dante una prima spiegazione di quel martirio non-martirio particolare fatto solo di dolore interiore e di rimpianti si tratta di gente condannata a stare in quel luogo non per aver commesso peccati ma percheacute non ha ricevuto il battesimo essendo vissuta prima del cristianesimo e percheacute non ha adorato comunque Dio nel modo dovuto Di costoro - gli dice Virgilio - faccio parte anchrsquoio E fin qui verrebbe da dire niente da eccepire chi non egrave cristiano nel medioevale inferno dantesco merita di stare non certo altroveMentre parla Virgilio continua a camminare accanto a Dante attraversando unrsquoaltra ldquoselvardquo stavolta di laquospiriti spessiraquo una moltitudine cioegrave di animeMa a un tratto Dante scorge da lontano laquoun foco chrsquoemisperio di tenebre vinciaraquo Inf IV 68-69 (ldquouna luce che illuminava [vinceva diradava] le tenebre formando un semicerchiordquo)Ed egrave proprio la luce la particolaritagrave che piugrave colpisce il poeta non potendo collocare nel Paradiso cristiano per evidenti motivi eminenti personalitagrave intellettuali pagane costruisce per loro un locus amoenus in cui vinte le tenebre tutte intorno esse ldquovivonordquo isolate e privilegiate rispetto alle altre anime che abitano il Limbo A un primo colpo drsquoocchio Dante srsquoavvede ancora un porsquo da lontano laquochrsquoorrevol gente possedea quel locoraquo (IV v 72) ldquoche gente degna drsquoonore abitava in quel luogordquoAl che chiede a Virgilio chi siano con unrsquoapostrofe in cui compare ancora la parola chiave di questo passo del canto IV dellrsquoInferno ldquoonorerdquo (laquoO tu chrsquoonori sciumlenziumla e arte questi chi son crsquohanno cotanta onranza che dal modo de li altri li diparteraquo [ldquoO tu che onori la sapienza e lrsquoarte chi sono costoro che si mostrano tanto meritevoli di onore [onranza ldquoonoranza onorerdquo] da distinguersi dagli altri [spiriti del Limbo])E lui risponde laquoLrsquoonrata nominanza che di lor suona sugrave ne la tua vita graziumla acquista in ciel che sigrave li avanzaraquo Inf IV vv76-78 (ldquoLa fama degna drsquoonore di cui godono su nel mondo terreno fa loro acquisire in cielo i meriti che cosigrave li pongono innanzi agli altrirdquo)Dunque crsquoegrave un altro modo secondo Dante oltre a quello canonico stabilito dalla religione cristiana per meritare un ldquotrattamento di favorerdquo nel mondo ultraterreno da lui costruito nella Commedia in base ai comandamenti e alle norme di comportamento da essa prescritti ed egrave quello di essere ldquospirito magnordquo poeta filosofo scienziato ma anche personaggio in genere virtuoso e magnanimo

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 19: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

A un certo punto si ode un invito alla lode per Virgilio laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo vv 80-81 (ldquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoanima sua che srsquoera allontanata ritorna fra noirdquo) Ancora dunque un richiamo allrsquoonore una parola per la quale Dante giagrave nel De vulgari eloquentia fa unrsquoeccezione salvandola dalla condanna che infligge ai termini foneticamente da rifiutare in quanto in latino comincianti con lrsquoaspirata h ma per honore ne consente lrsquouso nel volgare illustre a causa del valore etico di cui questa parola egrave portatriceInsomma Virgilio egrave ldquopoetardquo e come tale - bencheacute non cristiano - merita onore e gloria anche nellrsquooltretomba cristiano e quattro poeti illustri e sommi del passato pagano sono i primi a farsi incontro a Dante e VirgilioSi tratta di Omero laquopoeta sovranoraquo di Orazio laquosatiroraquo (in quanto autore della Satire opera etica per cui Dante lo esalta) di Ovidio e di Lucano i quattro poeti che Dante ritiene i maggiori dellrsquoantichitagraveIl quinto della schiera egrave lo stesso Virgilio e Dante Dante rivela che a un certo punto dopo un breve ldquoparlottarerdquo fra loro cui Virgilio srsquoera avvicinato si vide chiamare e farsi segno di grande ldquoonorerdquo percheacute essi lo invitano presso di seacute laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo (IV v 102) ldquofui il sesto tra poeti cosigrave sapientirdquoPietro il figlio di Dante nel suo commento alla Commedia dice a proposito di questo passaggio che il padre compie un atto di umiltagrave nel collocarsi al sesto posto dopo questi grandi nel passato ma la cosa sta diversamente di sicuroIntanto lrsquoumiltagrave egrave una virtugrave certamente cristiana ma non ha luogo neacute senso tra gli ldquospiriti magnirdquo specialmente tra i ldquopoetirdquo del resto Dante pochi versi prima aveva giagrave spiegato come fosse ldquogiustordquo addirittura doveroso esaltare Virgilio in quanto ldquopoetardquo (v IV vv 91-93) poi qui Dante dichiara indirettamente di sentirsi prosecutore della grande tradizione poetica del passato (come dire dopo ldquoloro cinquerdquo vengo io in mezzo niente) infine va ricordato (si veda il precedente capitolo sulla numerologia) quanto e percheacute fosse simbolicamente importante il numero sei cui adesso il poeta associa se stesso (per esempio per considerare la positivitagrave di questo numero basterebbe ricordare come delle ore canoniche antiche la sesta corrisponda al ldquomezzogiornordquo il centro del giorno o come lrsquoespressione corrente rimettersi in sesto sia diventata drsquouso comune per intendere che le cose ldquostanno rimettendosi a postordquo ecc)Egrave improprio perciograve parlare di ldquoumiltagraverdquo Dante in quanto ldquopoetardquo egrave consapevole del proprio ruolo e della propria grandezzaGiagrave sappiamo quale alta funzione Dante assegni allrsquoarte e alla poesia ma non saragrave inutile richiamarne ancora le ragioni principali il poeta non egrave semplicemente un ldquotecnicordquo nellrsquoarte di comporre versi ma egrave un ldquocreatorerdquo di mondi prima di lui inesistenti quasi alla stregua di un ldquodiordquo (dal greco πoίησις [ldquopoiegravesisrdquo] da πoιεῖν [ldquopoiegraveinrdquo] lsquofarersquo lsquocrearersquo deriva la parola ldquopoetardquo) ldquoCreatorerdquo egrave dunque il poeta ldquoparteciperdquo del divinoMa non solo proprio per questa sua vicinanza a Dio il poeta non puograve che essere tramite di ldquoveritagraverdquo seppure con licenza di velarla sotto la piacevolezza della ldquobella menzognardquo ovvero delle gradevoli forme del linguaggio poetico Rimane il fatto che la poesia egrave anche strumento di conoscenza non solo dunque di diletto Ed egrave a questa forma di poesia ldquoaltardquo che Dante si richiama ad opere ldquonuoverdquo come la Commedia spetta il compito di continuare la tradizione formativa e conoscitiva giagrave della poesia classicaLo scrittore ldquonuovordquo Dante perciograve egrave investito di una missione sacrale avendo il dovere di accompagnare gli uomini verso un ldquosapere rinnovatordquo cui si impongono strumenti conoscenze e metodi comunicativi ldquonuovirdquoEcco allora il senso pieno del saluto e dellrsquoesaltazione degli ldquospiriti magnirdquo del Limbo quando vedono tornare tra loro Virgilio (che li ha lasciati temporaneamente per andare a soccorrere Dante)laquoOnorate lrsquoaltissimo poeta lrsquoombra sua torna chrsquoera dipartitaraquo [ Inf IV vv 80-81 ]) essi dicono a una voce a quel punto Virgilio pur essendo privato del Paradiso a causa del suo essere pagano tuttavia dice a Dante che onorandolo solo come poeta - e non come uomo ldquodifettosordquo del Dio vero - i suoi ldquocolleghirdquo fanno benelaquoPerograve che ciascun meco si convene nel nome che sonograve la voce sola fannomi onore e di ciograve fanno beneraquo (ldquoPoicheacute ciascuno di loro condivide con me il nome di poeta detto prima da una sola voce mi rendono onore e in ciograve fanno benerdquo)

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 20: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Come dire che lrsquoonore e la lode al poeta - che non egrave uno come gli altri in quanto ldquodivino creatorerdquo - sono ldquoatti dovutirdquo e legittimi riconoscimenti dei suoi meritiEgrave viceversa comprensibile come in altre occasioni Dante non neghi perograve che questa alta coscienza di seacute come ldquointellettualerdquo sia comunque riprovevole in ottica cristiana in questo senso ad esempio si potrebbe leggere lrsquoinsidia per lui costituita dalla lince del canto iniziale del poema plausibilmente interpretabile proprio come allegoria del ldquopeccatordquo di presunzione per il sapere mondano o piugrave avanti nel Paradiso terrestre lrsquoaspro rimprovero di Beatrice che lo strapazza ben bene per questa sua ldquodebolezzardquo di ricercare la gloria e lrsquoeccellenza poeticaTuttavia nel canto IV dellrsquoInferno lrsquoapparato simbolico egrave particolarmente accurato straordinariamente ricco e soprattutto pervaso dalla evidente partecipazione emotiva di Dante la laquobella scolaraquo di Omero il poeta laquosegnor de lrsquoaltissimo canto che sovra li altri comrsquoaquila volaraquo (v 95-96) procede per un poco laquoparlando cose che lsquol tacere egrave belloraquo (discutendo di cose che ora Dante non ritiene opportuno raccontare ldquopubblicamenterdquo) verso la ldquolucerdquo fincheacute giunge laquoal piegrave drsquoun nobile castello sette volte cerchiato drsquoalte mura difeso intorno drsquoun bel fiumicello Questo passammo come terra dura per sette porte intrai con questi savi giugnemmo in prato di fresca verduraraquo [IV 106-111] (ldquoai piedi di un nobile castello circondato da sette cerchia di alte mura difeso intorno da un bel fiumicello Noi lo attraversammo come fosse terra asciutta con questi saggi passai per sette porte giungemmo in un prato di fresca erbardquo)Egrave questa una rappresentazione stupefacente nel senso che non sembra proprio di essere comunque allrsquoinferno (Limbo drsquoaccordo ma sempre di un luogo giagrave sotterraneo si tratta) invece Dante ci delinea non un luogo di punizione o di particolare sofferenza ma un luogo ldquoeccezionalerdquo percheacute illuminato dove vede un gruppo di laquograndrsquoombreraquo che laquosembianzrsquoavevan neacute trista neacute lietaraquo poi allrsquointerno del castello sullrsquoerba viva e fresca ci dice che laquogenti vrsquoeran con occhi tardi e gravi di grande autoritagrave nersquo lor sembianti parlavan rado con voci soaviraquo (vv 112-14)Ovvero i grandi poeti del passato pur compresi della loro alta dignitagrave si mostrano pensosi manifestando un atteggiamento neacute triste neacute lieto in quanto consapevoli della propria attuale condizione spirituale sanno che non potranno mai vedere Dio e quindi sono eternamente dispiaciuti per questoTornati dentro il castello accompagnando Dante e Virgilio si uniscono poi agli altri ldquospiriti magnirdquo tipicamente raffigurati dal poeta secondo il profilo del saggio comrsquoera ricavato dallrsquoEtica Nicomachea di Aristotele e ripreso nel Medioevo (sguardo lento e severo autorevoli nellrsquoaspetto di parole misurate e ldquoraderdquo e dallrsquoespressione dolce e controllata)Dante in un posto ldquoapertordquo luminoso e sopraelevato puograve spaziare con la vista sugli ldquospiriti magnirdquo sui megalopsychogravei (quelli dalla ldquogrande animardquo i ldquomagnanimirdquo) cosa che al solo ripensarci dice laquoin me stesso mrsquoessaltoraquo (v 120) Il poeta egrave ldquoesaltatordquo dalla vista dei ldquograndirdquo come non avvertire che questa esaltazione egrave frutto della sua condivisione spirituale con loroNon sfugga anche qui la base numerologica dunque altamente simbolica della rappresentazione non entrerograve in dettagli particolari ma accennerograve solo allrsquoessenziale che meglio ci puograve servire a capire lrsquoimpianto allegorico che presiede al messaggio del poeta ai suoi lettoriIl significato simbolico generale egrave abbastanza chiaro e intuitivo giagrave i commentatori antichi interpretavano il ldquocastellordquo (costruzione tipicamente medioevale con le sue cerchie di mura il fiumicello posto a difesa grande e nobile alla pari dei suoi ospiti) come allegoria della filosofia della scienza umana e della magnanimitagrave di fatto non precluso ai pagani e ai non cristiani in genere (vi risiede anche il musulmano Saladino) tanto da essere dimora non solo di poeti letterati o famosi filosofi ma anche di scienziati medici guerrieri eroi e donne di eccelsa virtugrave oltre a ciograve il ldquocastellordquo in quanto edificio fortificato egrave anche possibile immagine evocatrice di ldquodifesardquo difesa contro i vizi e lrsquoignoranza che ne rimangono esclusiQuanto ai modelli quello prevalente egrave lrsquoEneide di Virgilio precisamente riguardo ad alcune immagini e situazioni del libro VI tuttavia sono piugrave le differenze che le somiglianze tra gli abitanti dei Campi Elisi virgiliani (Eneide VI vv 638 sgg) e quelli del ldquonobile castellordquo dantescoSemmai le difficoltagrave cominciano quando si passi a voler rendere ragione di specifici particolariDante dice che il castello egrave circondato da sette cerchia di mura egrave difeso da un laquobel fiumicelloraquo che loro (lui e gli altri cinque poeti) attraversano come si trattasse di solido terreno questo ldquofiumicellordquo egrave generalmente inteso come la disposizione alla sapienza da parte dei sei poeti

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 21: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

In compagnia di laquoquesti saviraquo Dante passa poi attraverso sette porte - evidentemente ciascuna per ogni cerchia di mura - fincheacute non giunge in uno spazio aperto interno al castello costituito da un laquoprato di fresca verduraraquoIl numero ldquosetterdquo numero magico-sacrale richiama molti simboli religiosi ma non solo forse Dante vuole evocare i sette doni dello Spirito Santo (sapienza consiglio intelletto fortezza scienza pietagrave timor di Dio) oppure i sette sacramenti (battesimo confermazione o cresima eucaristia o comunione riconciliazione o confessione unzione degli infermi ordine sacro matrimonio) O forse alludere piugrave laicamente secondo altri antichi interpreti alle sette ldquoarti liberalirdquo (quelle del Trivio [Grammatica Dialettica Retorica] e quelle del Quadrivio [Aritmetica Musica Geometria Astronomia]) anche percheacute giagrave nel Convivio (II XIII-XIV) aveva istituito una precisa corrispondenza tra queste Arti e i primi sette cieli del Paradiso (Luna-Grammatica Mercurio-Dialettica Venere-Retorica Sole-Aritmetica Marte-Musica Giove-Geometria Saturno-Astronomia)Perograve secondo la cabala medioevale a sette assommavano pure le quattro virtugrave cardinali (giustizia fortezza prudenza e temperanza) piugrave le tre cardinali (fede speranza e caritagrave) e sette erano anche i vizi capitali che erano giagrave stati gli ldquoabiti del malerdquo di Aristotele (superbia avarizia lussuria invidia gola ira accidia)Altre cose dicono Pietro di Dante (per cui le sette porte sarebbero le sette parti della filosofia) e poi in etagrave umanistica Cristoforo Landino (per il quale le porte sarebbero invece le virtugrave erette a difesa della fama quattro morali [o ldquocardinalirdquo le giagrave citate giustizia fortezza prudenza e temperanza] piugrave tre intellettuali [intelligenza scienza e sapienza])Visto che la parola definitiva sulla corretta interpretazione del passo potrebbe darcela solo lo stesso Dante meglio degli antichi procedono stavolta a mio parere i commentatori moderni che fanno meno distinguo e vedono nel ldquocastellordquo in generale la sede della nobiltagrave e della magnanimitagrave dello spirito simile condizione interiore che si consegue per mezzo della pratica delle virtugrave morali e intellettuali spiega la superioritagrave di quelle anime dal poeta cosigrave splendidamente isolate nel loro privilegiato ed esclusivo ldquofortinordquoA questo punto la migliore interpretazione di partenza del numero ldquosetterdquo rimarrebbe quella del Landino quanto alle porte esse sarebbero solo il naturale passaggio da una cerchia di mura a unrsquoaltra mentre il ldquofiumicellordquo attraversato come se drsquoacqua non fosse ma di laquoterra duraraquo resta ragionevolmente interpretato come la sapienza (di cui gli spiriti magni sono i piugrave alti rappresentanti) che costituisce strumento formidabile per superare qualsiasi ostacolo e per accedere alla conoscenza e allrsquoonore cioegrave al giusto riconoscimento dei meriti dei ldquomagnanimirdquo da parte degli altri uominiIl ldquocastellordquo egrave dimora nobile per eccellenza dunque evidente allegoria di aristocrazia intellettuale ma non solo come accennavo prima al suo interno ldquovivonordquo nella loro eterna condivisione da ldquograndi dello spiritordquo personaggi eminenti del mondo classico (da Elettra madre di Dardano capostipite della stirpe troiana a Ettore a Giulio Cesare un personaggio storico) personaggi eroici del Lazio antico (Camilla figlia del re dei Volsci Pantasilea Latino re del Lazio prima della venuta di Enea Lavinia sua figlia e terza sposa di Enea) importanti personaggi romani e latini storici (L G Bruto capo della ribellione contro lrsquoultimo re di Roma Lucrezia Giulia figlia di Cesare Marzia moglie di Catone Uticense Cornelia figlia di Scipione e madre dei Gracchi) ma anche un personaggio storico ldquoanomalordquo non cristiano quale Salh-ad-Din (1138-1193) conosciuto come il Saladino molto ammirato da Dante per le sue virtugrave cavallerescheNeacute solo la presenza tra i ldquograndi spiritirdquo degni drsquoammirazione di un principe musulmano puograve stupire ma anche quella della stessa romana Lucrezia la matrona che preferigrave suicidarsi per lrsquooltraggio subito dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio figlio di Tarquinio il Superbo ciograve che avrebbe provocato la decisiva rivolta antimonarchica a RomaUna ldquosuicidardquo e un ldquomusulmanordquo nel nobile castello di Dante il poeta di fronte alla magnanimitagrave alla lealtagrave allrsquointegritagrave morale e allrsquoonestagrave abbatte ogni barriera di regole prestabilite di sesso e di religione E crsquoegrave chi ancora oggi lo considera un conservatore oltretutto senza spiegare molto che cosa mai Dante conservi di cosigrave retrogrado che non dovrebbe essere conservato molto occorre ancora studiare per conoscere davvero a quanto pare il massimo dei nostri poetiA maggior ragione allora nel suo esclusivo ldquocastellordquo Dante alzando laquoun poco piugrave le cigliaraquo a evidente dimostrazione della posizione sopraelevata rispetto a seacute e agli altri - e dunque di superioritagrave - vede finalmente laquorsquol maestro di color che sannoraquo (v 131) il filosofo piugrave venerato Aristotele e accanto a lui

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 22: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Socrate e Platone e poi nota i filosofi ldquopresocraticirdquo Democrito Diogene Anassagora Talete Empedocle Eraclito ZenonehellipDante sta stilando il suo personale catalogo di coloro che hanno fatto la storia del pensiero cui aggiunge altri ldquopilastrirdquo di altre discipline come i mitici poeti Orfeo e Lino e poi gli effettivamente ldquoesistitirdquo Cicerone Seneca e poi matematici astronomi e medici come Euclide Ippocrate Galeno altro celebre medico dellrsquoantichitagrave e Ibn-Sina (980-1037) detto Avicenna medico e filosofo araboE a dimostrazione di quanto Dante conoscesse pensatori ldquoinfedelirdquo vede ancora il piugrave celebre studioso arabo Ibn-Rushd (126-198) detto Averroegrave autore del famoso commento ad Aristotele testo giudicato eretico dalla Chiesa ma col quale come vedremo ancora meglio piugrave avanti il poeta egrave non poche volte drsquoaccordo (drsquoaltronde ldquoaverroistardquo era pure ritenuto il ldquoprimo amicordquo di Dante Guido Cavalcanti)E se ancora ci fosse bisogno di unrsquoaltra ldquoprovardquo seppure indiretta dellrsquoeterodossia di Dante - che perograve io preferisco chiamare autonomia di pensiero - basterebbe riflettere sulle due lodi in questo canto rivolte la prima a Virgilio (v 80 laquoOnorate lrsquoaltissimo poetaraquo) e la seconda allo stesso Dante (v 100 laquoe piugrave drsquoonore ancora assai mi fennoraquo)Infatti nella versione latina del musulmano Libro della Scala - che in precedenza abbiamo dimostrato essere da Dante conosciuto - viene narrato un ldquoonorerdquo simile tributato a Maometto nel tempio di Gerusalemme da parte dei profeti biblici (IV 10 dove compare il verbo honorare e due volte il sostantivo ldquoonorerdquo)Fin qui grosso modo gli italianisti mentre qualcosa di piugrave notano in questo canto gli studiosi del Dante ldquoermeticordquo intanto che la somma dei personaggi nominati egrave 39 (e 39 egrave multiplo del 13 un numero ldquocarordquo al mondo dei Templari) e poi che il ldquocastellordquo egrave la sede della dottrina occulta conoscibile solo passando per i ldquosette gradirdquo (le Arti del Trivio e del Quadrivio) le cui scienze Dante associa ai sette pianetiInoltre i protagonisti gli spiriti magni mostrano - a loro dire - caratteri particolarmente ldquomercurialirdquo sono sigrave nel Limbo ma pur sempre allrsquoInferno eppure sono gli unici a non subire alcun martirio e a trovarsi in una condizione privilegiata (e infatti Dante conosceva dallrsquoOdissea la caratteristica di Mercurio di essere ακάκηα (acagravecheta [ldquoconfortatorerdquo ldquobeneficordquo]) Drsquoaltra parte il numero progressivo del canto che li ldquoospitardquo il quattro egrave numero ermetico per antonomasia e quattro sono anche i poeti personificazione di Hermes4 incontrati da Dante che rappresentano la poesia dei ldquomisterirdquo Omero Orazio Ovidio e Lucano i poeti dellrsquoAquila quelli che hanno cantato Troia e lrsquoImpero A questi non egrave un caso che Dante associ prima Virgilio nel Medioevo ritenuto poeta-mago e veggente e poi anche se stesso a formare il ldquoseirdquo (laquosigrave chrsquoio fui sesto tra cotanto sennoraquo) numero che viene diviso alla fine del canto (v 148 laquola sesta compagnia in due si scemaraquo [ldquoil gruppo dei sei si divide in duerdquo]) a voler alludere anche al ldquotrerdquo altro numero ldquomercurialerdquoNon meno importante la ldquoscenografiardquo rilevano gli studiosi esoterici cioegrave il luogo aperto luminoso e alto il ldquoprato verderdquo il verde smalto segno - dicono - della successione dei colori della Grande Opera Alchemica nella quale perograve egrave predominante proprio il verde segno di animazione e di vegetazione della materia Per cui questo prato di fresca verdura che egrave una specie di copia dei Campi Elisi dellrsquoEneide virgiliana non egrave solo un omaggio bensigrave anche un richiamo alle virtugrave di ldquopsicopompordquo del Virgilio-mago a beneficio del Dante-personaggio Per di piugrave al di lagrave di questo viene messa in luce la sottile allusione dantesca di una certa corrispondenza fra la struttura del Purgatorio e questa del ldquonobile castellordquo ligrave il grande Oceano insuperabile e proibito (segno di ciograve lrsquoesito nefasto del folle volo di Ulisse) impedisce lrsquoapprodo di chi non deve alla montagna sacra qui in questo Limbo un ldquofiumicellordquo ma traversabile solo da pochi ldquoelettirdquo ligrave sette le cornici di cui egrave fatta la montagna del Purgatorio qui sette gli ordini ascendenti di mura che circondano il castello degli spiriti magni ligrave sulla sommitagrave del Purgatorio (il ldquoParadiso terrestrerdquo) una ldquodivina forestardquo verde ed eternamente fiorita qui nel punto piugrave elevato del ldquonobile castellordquo un prato di verde smaltoInsomma sia in questo luogo privilegiato del Limbo sia in Purgatorio una condizione ldquointermediardquo una ldquosospensione di giudiziordquo a sottolineare ulteriormente la condizione di eccezionalitagrave dei ldquomagnanimirdquo del

4 Lrsquoinizio del canto IV allude laquoa una precisa fase della prassi ermetica il passaggio dal sonno al risveglio dalla morte iniziatica alla vitahellip[e] le quattro figure che accolgono Dante sono la personificazione delle valenze di Hermesraquo (Minguzzi cit pp 137-138) Si sa infatti dalla mitologia greca che Hermes-Mercurio aveva anche il ruolo di ldquopsicopompordquo cioegrave di accompagnatore e di guida dello spirito dei morti che da lui erano aiutati a trovare la via dellrsquoaldilagrave

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 23: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

pensiero dellrsquoarte della scienza della sapienza o di una vita esemplare e senza pregiudizio di sesso e di religione In sintesi per dirla con gli studiosi esoterici sia il Purgatorio sia il Limbo degli spiriti magni alludono alla medesima situazione di sospensionemediazione tra corporeitagrave e spiritualitagrave tra scienza e sapienza che egrave la tipica funzione di Mercurio-Hermes simbolo ermetico-alchemico del ldquopassaggiordquo dalla vita terrena alla vita ldquoaldilagraverdquoAnche se a me piace piugrave concludere questo nostro breve ragionamento sul misterioso simbolismo del ldquonobile castellordquo interpretandone i segni e le allusioni solamente come la decisa rivendicazione da parte di Dante dellrsquouniversalitagrave e della libertagrave di chi non si lascia condizionare dalla religione dal pregiudizio e dallrsquoideologia sia che si tratti di un filosofo sia si tratti di un poeta sia semplicemente di una figura considerata esemplare e degna drsquoonore - mitica o storica non importa per la funzione in seacute rappresentata - nellrsquoimmaginario della sua gente eo dellrsquoumanitagrave in genereDante per concludere non se la sente di condannare allrsquoinferno secondo un giudizio di merito esclusivamente religioso personaggi che hanno fatto e fanno la storia della cultura essi non solo sono ldquoingiudicabilirdquo secondo tale parametro ma meritano ogni lode a prescindere da qualsiasi altro criterio che non sia quello del loro valore intellettuale e morale Se fuori dal Paradiso cristiano devono stare5 il poeta costruisce per loro un luogo luminoso alternativo segno che anche il giudizio di Dio prevede unrsquoeccezione per chi la propria mente - seppure in scienze ldquomondanerdquo - ha saputo utilizzare in modo eccezionale senza lrsquoausilio o il fine delle ldquovirtugrave teologalirdquo propriamente cristiane della fede della speranza e della caritagrave ma pienamente capace di distinguersi con le sole umane ldquovirtugrave cardinalirdquo della giustizia della fortezza della prudenza e della temperanza unite alle tre ldquointellettualirdquo dellrsquointelligenza della scienza e della sapienza Di fatto qualitagrave umane universali apolitiche e areligiose E questo assume un valore tanto piugrave straordinario se si riflette sui condizionamenti e sugli ostacoli che Dante sicuramente soffrigrave e si vide davanti nel suo quotidiano esercizio di pensatore e di artista assolto come lui fece proprio in un tempo cosigrave straordinariamente dogmatico e intollerante sia sul piano religioso sia sul piano ideologico e politico

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28 Donne di Paradiso Abbiamo piugrave volte notato come lrsquoetagrave medioevale sia unrsquoetagrave di disuguaglianze un porsquo in ogni campo sociale politico economico culturale e dunque anche in ambito familiare dove lo squilibrio di ldquogenererdquo - per dirla con un termine attuale - tra sesso maschile e femminile si rivela macroscopico Drsquoaltronde fin da tempi molto remoti compresi quelli della civiltagrave classica greco-latina la donna era stata relegata in un ruolo sempre inferiore rispetto a quello dellrsquouomo tutta una tradizione - filosofica culturale sociale ideologica artistica - rivelava una mentalitagrave sostanzialmente misogina consolidata condivisa e profondamente radicata sia nel pensiero comune collettivo sia nelle disposizioni legislative ecclesiastiche o civili che fosseroDunque occorre stare molto attenti a non considerare un dato realistico sul piano familiare e sociale la nobilitazione e la spiritualizzazione della donna ad opera della poesia colta prima provenzale e siciliana poi stilnovistica per finire con la ldquobeatificazionerdquo dantesca di Beatrice nella CommediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipPiuttosto ci si potrebbe stupire che la sostanziale inferioritagrave della donna in ambito familiare e sociale perdurasse praticamente immutata dallrsquoetagrave antica fino a tutto il Medioevo ma da questo punto di vista lo stupore dura poco se solo pensiamo al ruolo essenzialmente negativo assegnato alla donna giagrave dalla Bibbia e poi riconfermato in ambito cristiano

5 Vedremo perograve piugrave avanti quali e quante eccezioni lo stesso Dante prevederagrave per il suo Paradiso nella terza cantica della Commedia infatti non mancano deroghe clamorose per la presenza tra i beati anche di chi a rigor di meriti cristiani non avrebbe alcun titolo per trovarsi ligrave

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 24: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Eva egrave infatti tanto per fare un solo ma celeberrimo esempio la tentatrice per antonomasia il simbolo della ldquomalignitagraverdquo femminile egrave piugrave colpa sua che dellrsquoinfluenzabile Adamo - indotto da lei alla disobbedienza con la complicitagrave di quel diavolo di serpente - se Dio ha scacciato lrsquoumanitagrave dal Paradiso Terrestre E ancora Maria Maddalena egrave la donna peccatrice sebbene per un errore di interpretazione del Vangelo di Giovanni da parte di papa Gregorio Magno del 591 che la confonde con unrsquoaltra (ma la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente lrsquoerrore di identificazione tra Maria Maddalena Maria di Betagravenia e la prostituta che lava i piedi a Cristo pentita e poi perdonata solo nel 1969 dopo il Concilio vaticano II) una donna che si riscatta solo grazie a Gesugrave (da sapere che il culto della ldquoverardquo Maddalena redenta comincia proprio nel Medioevo a partire dal XII secolo) Coerentemente con questa visione ambivalente della donna nei testi sacri cristiani anche la figura femminile piugrave rilevante che si impone a un certo punto come lrsquoanti-Eva per eccellenza e cioegrave la Vergine Maria (il cui culto srsquoavvia soprattutto tra XII e XIII secolo) simbolo assoluto di femminilitagrave positiva ha come condizione la maternitagrave ma abbinata alla ldquoverginitagraverdquo ovvero uno status del tutto anomalo sul piano dellrsquoesperienza comune che non potrebbe differenziarla di piugrave dalla ldquofemminilitagraverdquo delle donne ldquonormalirdquo che possono cosigrave tranquillamente essere mantenute - in quanto ldquosemplicirdquo femmine - nella posizione gerarchica inferiore familiare e sociale di cui sopra Insomma sul piano culturale - prescindendo totalmente dalla sacralitagrave del suo ruolo in ambito religioso - Maria egrave avvertita tanto piugrave santa non solo percheacute egrave stata scelta da Dio come madre di Gesugrave ma specialmente percheacute egrave stata lasciata nel contempo nella sua condizione originaria di ldquoverginitagraverdquoIl che dimostra come il cristianesimo continui a considerare la sessualitagrave in modo negativo specialmente se associata alla donna Su queste basi culturali ed ideologiche non puograve perciograve assolutamente meravigliare che la donna medioevale fosse esclusa ldquonaturalmenterdquo dallrsquoesercizio delle armi impedita nellrsquoaccesso agli studi universitari ma non solo ed emarginata dalla vita pubblica amministrativa e politicaA lei si aprivano orizzonti estremamente ristretti il matrimonio o il monasteroNel primo caso la donna medioevale in quanto moglie poteva anche considerarsi una ldquoreginardquo ma degli spazi chiusi e protetti a un tempo che piugrave le si addicevano la camera matrimoniale la stanza da lavoro la cucinaUn essere ldquofragilerdquo e ldquodebolerdquo dunque da sorvegliare e custodire che aveva ben scarsi motivi di avventurarsi fuori casa e se mai avesse dovuto proprio farlo era necessario sapere di preciso dove andasseI suoi percorsi erano ben delineati e controllati il lavatoio la fontana il forno pubblico la chiesa la domenicaDel resto se a lei competeva la direzione della casa ben poco era il tempo residuo crsquoera da controllare la servitugrave (nel caso di famiglie principesche o alto-borghesi) predisporre per il marito che rincasava - e cui lei doveva totale fedeltagrave - il calore del focolare il riposo un buon bagno caldo la tavola servita il letto pronto oltre che naturalmente occuparsi dellrsquoeducazione dei figliQuello che mi interessa dimostrare - con questi brevi e parziali richiami alla vita reale durante il Medioevo - egrave quanto sia distante il modello delle ineffabili e venerate ldquodonnerdquo della lirica colta (compresa la Beatrice della Commedia dantesca) rispetto alla realtagrave effettiva ben dura e difficile delle donne ldquovererdquo e delle semplici ldquofemminerdquo di quellrsquoetagrave storica (ma anche quanto fosse ideologicamente eversivo celebrarle)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNonostante questo perograve - e sempre ferma restando la realtagrave ldquogerarchicamenterdquo inferiore della condizione civile delle donne in quellrsquoepoca - non mi sento di negare come fanno molti lrsquoesistenza storica di Beatrice poicheacute Dante la sottrae coscientemente sublimandone la figura e rendendola ldquoimmortalerdquo attraverso lo strumento della poesia al suo status concreto di donna per farsene unrsquoiconahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Il poeta dopo essersene innamorato e averla prescelta sentimentalmente fin da ragazzo la eleva su tutte le altre per ldquoutilizzarlardquo come proiezione del proprio ideale di donna e insieme come allegoria dello straordinario ldquoaltro da seacuterdquo che egrave lrsquoimmagine da lei incarnata della Teologia e della Rivelazione e in estrema sintesi come lrsquounica in grado di essergli ldquodivina compagna di viaggiordquo verso il proprio nuovo status di uomo ldquoilluminatordquo dalla VeritagraveBeatrice egrave sempre stata dunque una ldquodonna di paradisordquo ma anche altre figure femminili il poeta - con metodo simile - ha ldquonobilitatordquo nella Commedia facendone il preannuncio e quasi le anticipatrici del decisivo avvento di lei

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 25: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Messa da parte la suggestione e il coinvolgimento emotivo per una donna come Francesca che pur dannata allrsquoinferno Dante delinea con tratti chiaramente empatici - tantrsquoegrave vero che egrave la donna piugrave viva e vera del poema - quasi tutti gli altri personaggi femminili della Commedia sono destinati o giagrave si trovano in Paradisohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Evidentemente lrsquoapprendistato giovanile ldquostilnovisticordquo di Dante imperniato sulla celebrazione e la spiritualizzazione della donna ha inclinato magari inconsciamente il poeta verso un profondo rispetto e una generale idealizzazione per un certo ldquotipordquo di universo femminile pur tolti i generici suoi pronunciamenti misogini da uomo comunque di una societagrave medioevale intrisa di secolari pregiudizi contro le donne - e da cui era impossibile essere del tutto immuni - nei termini che ho appena ricordato nel precedente capitoloDi una delle figure di donna piugrave belle dellrsquointero poema per esempio la Pia dersquo Tolomei del V del Purgatorio si tace completamente la colpa che in ogni caso le impedisce un immediato accesso al Paradiso per sottolinearne invece la sensibilissima sollecitudine tutta femminile verso Dante pregato sigrave di ricordarla appena tornato dal suo viaggio a chi la conobbe in vita ma solo dopo che si saragrave laquoriposato de la lunga viaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipTre donne Francesca Pia Piccarda drsquoanimo nobile bencheacute dal destino ultraterreno dissimile eppure emblematiche di una condizione comune allrsquouniverso femminile tutte e tre vittime di violenza (la seconda piugrave particolarmente di quello che oggi si definisce con triste neologismo femminicidio) Di tutte e tre come srsquoegrave giagrave visto Beatrice egrave la sintesi suprema naturalmente in un percorso ldquoascendenterdquo che vede lrsquoamante di Paolo al polo piugrave lontano e opposto ma egrave Piccarda - se non altro per la sua collocazione paradisiaca - lrsquoimmediato antecedente femminile (e di ldquodonna di paradisordquo) di BeatriceCome egrave dimostrato dal fatto che nel suddetto canto III della terza cantica di fronte a un dubbio teologico di Dante egrave lei a rispondere direttamente e anche lei dopo un sorriso di compatimento - simile a quello riservatogli dalla stessa Beatrice in precedenza - scambiato con gli altri suoi spiriti compagni per la capacitagrave di comprensione ancora scarsa di Dante tuttora gravato dalla sua imperfezione terrena helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipE finalmente nella foresta dellrsquoEden Dante vede Matelda il cui nome il poeta non rivela subito ma solo nellrsquoultimo canto del Purgatorio (e per bocca di Beatrice al v 119 cifre che sommate danno 11) nellrsquoimminenza del passaggio al Paradiso celeste ldquocampordquo di Beatrice data la ritualitagrave dei suoi gesti egrave piugrave semplice coglierne la funzione simbolica che non addentrarsi - come hanno voluto fare molti studiosi - nellrsquoimpresa di identificarla con qualche donna reale che poi Dante abbia voluto idealizzareAnche lei canta e coglie fiori (evidentemente ldquosegnordquo di vita attiva dunque di ldquoattuazionerdquo di Lia) poi piugrave avanti Matelda (c XXXI) immerge Dante nel fiume Lete come giagrave sappiamo il fiume che dagrave lrsquooblio dei peccati commessi successivamente ormai giagrave in compagnia anche di Beatrice e su invito di lei conduce Dante a bagnarsi nellrsquoEunoegrave il fiume che restituisce la memoria del bene compiutohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[hellip] Matelda si puograve davvero riuscire a capire chi si nasconda sotto le sue sembianze Di solito Dante per le figure-guida importanti da utilizzare come allegorie - e Matelda egrave una di esse - si serve di personaggi storicamente individuabili egrave cosigrave per Virgilio egrave cosigrave per Beatrice cosigrave come per Stazio e poi per S BernardoA lei il poeta affida compiti fondamentali che in parte ci aiutano a comprenderne il significato simbolico Matelda officia il rito di purificazione di Dante nei fiumi Lete ed Eunoegrave assume un ruolo dottrinale quando nella seconda parte del canto spiega al pellegrino lrsquoorigine dellrsquoacqua e del vento nellrsquoEden e come lrsquoatmosfera ricolma della virtugrave generativa della vegetazione edenica diffonda questa virtugrave sulla terra dando principio alla flora del mondo terreno Dunque lrsquoorigine paradisiaca del mondo vegetale egrave ldquoformardquo dellrsquoordine cosmico in cui nulla avviene per caso dato che rimanda alla causa prima del tutto che egrave DioPrima di tutto perciograve Matelda col suo sapere rappresenta - ma anche qui da notare in ldquoformardquo di donna - la felicitagrave paradisiaca prima del peccato egrave la perfetta felicitagrave naturale che include purezza virtugrave giustizia e amore per Dio lei che egrave vita attiva ma piugrave di Lia poicheacute conduce Dante a Beatrice (perfetta vita contemplativa) egrave la felicitagrave terrena al massimo grado che prefigura la felicitagrave celesteFin qui e aiutandosi un porsquo con quello che lei fa per Dante e quello che gli ldquoinsegnardquo il significato simbolico di Matelda puograve considerarsi adeguatamente coltoMa chi egrave questrsquoaltra importante laquobella donnaraquo (XXVIII 43) di ParadisoPartiamo per cercare di capire da tre prospettive diverse ldquocomerdquo Dante la presenta ldquocosardquo vuole fare di lei e ldquopercheacuterdquo la chiama Matelda

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 26: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Per quanto riguarda lrsquoultima darne conto egrave per certi versi abbastanza piugrave semplice che esaminare dettagliatamente le altre due la maggior parte dei commentatori antichi ma anche alcuni moderni per lrsquoaffinitagrave del nome - unita ad altre pur documentatissime ragioni - la identifica con la contessa Matilde di Canossa (1046-1115)Uno dei piugrave decisi assertori di questa identificazione egrave lrsquoautorevole Michele Barbi che non ebbe mai esitazioni nel dichiarare Matelda laquosenza dubbio la contessa di Toscanaraquo mentre un altro celebre studioso Bruno Nardi non se ne lasciograve persuadere constatando che neppure i commentatori antichi (tra cui Cino da Pistoia amico di Dante) gli sembravano abbastanza informati sui fatti della ContessaTra i contributi moderni si segnala per le ottime e articolate argomentazioni circa lrsquoidentitagrave MateldaMatilde di Canossa soprattutto quello contenuto nei laquoQuaderni del Dipartimento di Lingue e Letterature neolatine dellrsquoIstituto Universitario di Bergamoraquo (2 [1987] pp 67-76 In favore della Gran Contessa Capitolo VIII) ma a questo e ad altri impostati su questa linea interpretativa si oppongono le opinioni di chi considerando che Matilde di Canossa (oltretutto si dice non bellissima) fu fautrice della Chiesa contro lrsquoimperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture rigetta decisamente questa ipotesi poicheacute la posizione di Dante contro il potere temporale della Chiesa e il ldquoghibellinismordquo di lui la rendono giagrave in partenza difficilmente sostenibileAltri studiosi ancora pensano allora se proprio ci si vuole far guidare dal nome alla mistica tedesca Matilde di Hackenborn (ca 1241-1299) autrice di uno scritto in cui si immagina un monte-Purgatorio simile a quello di DanteNon manca nemmeno chi identifica Matelda rimanendo ldquodentrordquo i testi danteschi con una delle donne che accompagnano Beatrice nella Vita Nuova (XXIV 3) in particolare Matelda sarebbe proiezione della Giovanna di Guido Cavalcanti quella chiamata Primavera colei che ldquoannunciardquo Beatrice Tanto egrave vero - dicono - che anche qui nella Commedia Matelda compare nellrsquoEden poco prima di Beatrice (XXX 32) quindi ne sarebbe appunto la prefigurazioneG Contini invece pensa che Matelda sia la ldquodonna gentilerdquo della Vita Nuova (XXXV) nellrsquoopera giovanile rivale di Beatrice qui invece colei che la precedeMa lrsquoipotesi piugrave fantasiosa egrave quella di chi ha voluto leggere come allo specchio il nome della donna cioegrave da destra a sinistra che cosigrave suonerebbe ldquoad letamrdquo [laquoalla lietaraquo] ovvero colei che conduce alla donna (Beatrice) felice nella sua beatitudineIo penso che aver sintetizzato solo alcune delle ipotesi circa il nome scelto da Dante per questa donna che egrave la prima ldquofigurardquo che il pellegrino vede nellrsquoEden dimostri a sufficienza un fatto non si sa che pesci prendere dato che non si puograve affermare con assoluta certezza che una congettura sia del tutto meglio di unrsquoaltraSiccheacute nonostante la sicurezza pressocheacute assoluta delle conclusioni a favore dellrsquoidentificazione MateldaMatilde di Canossa da parte per esempio pure di alcuni contributi moderni piugrave recenti che si dicono piugrave di altri fondati su dati incontrovertibili io ritengo - essendo forse piugrave modesto cauto o meno preparato di altri - di dover condividere lrsquoonestissima limpida posizione del poeta e letterato Arturo Graf (Atene 1848-Torino 1913) cofondatore (1883) del Giornale storico della letteratura italiana e collaboratore abituale della rivista Nuova Antologia il quale dichiarograve testualmente laquoConfesso umilmente di non sapere percheacute Matelda si chiami Mateldaraquohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

La soluzione egrave lrsquoamore e lrsquoamore appunto Matelda rappresenta Ma lrsquoamore di Matelda non egrave lrsquoamore-passione generalmente inteso come desiderio fisico - quale superficialmente si sarebbe indotti a credere poicheacute non egrave quello lrsquoamore vero - bensigrave egrave lrsquoamore naturale prima del peccato originale quello privo di malizia egrave lrsquoamore-caritagraveFin qui le letture e le considerazioni fondamentali che si possono trarre solo riflettendo con una certa dose drsquoattenzione sul passo che riguarda Matelda tuttavia qualche approfondimento su questo personaggio e il suo significato come anticipatrice di Beatrice ma soprattutto come ldquodonna docenterdquo non saragrave inutilehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipIn ogni caso Matelda egrave figura ldquoaiutanterdquo di Dante-iniziatohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 27: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

[E] soprattutto i riti di purificazione con lrsquoacqua cui Matelda sottopone Dante non potevano non impegnare gli studiosi esoterici a darne interpretazioni simboliche diverse da quelle tradizionali i due fiumi dallrsquoorigine comune il Lete e lrsquoEunoegrave vogliono significare la necessitagrave di bere lrsquoacqua di entrambi affincheacute il nuovo insegnamento mistico (che dagrave la saggezza) si sovrapponga al vecchio (le massime dei profani) e dia frutti veraciUn ulteriore segno di ripresa e superamento insieme della vita vecchia verso la nuova egrave visibile - sempre attraverso la figura di Matelda - anche allrsquoinizio del canto successivo fin dal primo verso quando il poeta evoca lrsquoamore della lirica provenzale e stilnovistica (laquoCantando come donna innamorataraquo) ma poi - con la stessa funzione ldquocorrettivardquo con cui aveva citato il salmo del canto precedente - aggiunge alle ultime parole ldquocantaterdquo dalla ldquodonna innamoratardquo esteriormente profane la citazione del verso 1 di un altro salmo (il XXXII) Beati quorum tecta sunt peccata (ldquoBeati coloro che vedranno coperti - cioegrave perdonati - i loro peccatirdquo)Siamo nellrsquoimminenza dellrsquoarrivo di Dante di fronte alla Beatrice-giudice di cui la sacra processione egrave il preludio (e delle cui ritualitagrave ci siamo giagrave occupati specificamente nel precedente capitolo 26) il poeta in questo modo si dichiarerebbe pronto al passaggio al ldquogradordquo successivoQueste in sintesi estrema alcune delle possibili letture ldquoesotericherdquo dei passi allegorici di cui abbondano i canti conclusivi del Purgatorio in particolare dei veri e propri riti iniziatici nei quali la protagonista egrave Matelda (la cui presenza si distende per quattro canti scomparendo poi senza che il poeta ne faccia piugrave menzione) Sullrsquoopportunitagrave e validitagrave di interpretazioni di questo tipo tornerograve in breve nel capitolo conclusivo di questo lavorohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[ma] a mio giudizio il punto fondamentale egrave un altro e riguarda il fatto eccezionale ed ideologicamente eversivo - bencheacute ben ldquomascheratordquo - che Dante decida di affidare incarichi di ldquodocenzardquo in materia dogmatica e teologica a donneCome sa chi si sia anche poco accostato al problema il ruolo delle donne nelle prime comunitagrave cristiane ha fin da subito suscitato conflitti interni che sono perograve testimoniati solo dai cosiddetti Vangeli apocrifi quelli cioegrave fondati su tradizioni gnostiche e non riconosciuti dalla Chiesa di RomaOra a differenza di quanto raccomandato da S Paolo (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo]) diversamente dal ruolo - dignitoso ma non fondamentale - riconosciuto alla Maddalena e ad altre figure femminili nei Vangeli canonici e in difformitagrave dai ruoli chiave assicurati esclusivamente agli uomini dalla Chiesa di Roma cosa fa Dante in special modo in questi cruciali canti conclusivi del Purgatorio e per tutto il ParadisoAssegna a donne (Matelda poi Beatrice ma anche in parte a Piccarda allrsquoinizio della terza cantica) il compito di tenere vere e proprie lezioni di teologia e di dirimere questioni di carattere dogmatico e spirituale di straordinario rilievo a Beatrice addirittura di ottenere la confessione di Dante e di amministrare il sacramento della sua penitenza (e lasciamo stare se la ritualiagrave esercitata da Matelda e dalla stessa Beatrice si richiami poi anche a pratiche evidentemente esoteriche)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Le hellipldquodonne di Paradisordquo [di Dante] sono a tutti gli effetti armi ideologiche (se si esclude lrsquoanomala poco significativa e tutto sommato poco riuscita figura di Cunizza da Romano [Par c IX])Tanto egrave vero che mi stupisce come questo aspetto del significato profondo delle piugrave rilevanti figure femminili nella Commedia sia nella sostanza poco affrontato e analizzato dalla critica dantesca e lasciato allrsquoattenzione esclusiva degli studiosi di esoterismo con tutti i rischi annessi e connessi di unrsquoeccessiva arbitrarietagrave e parzialitagrave interpretativahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

32 Dante e la maschera del ldquonovello MessiardquoIl poema dantesco egrave indubbiamente percorso da un evidente fervore profetico ispirato alle visioni delle profezie bibliche a quelle di Gioachino da Fiore e ai libri di viaggi nellrsquoaldilagrave quali la Navigatio San Brandani il Libro della scala il Libro delle tre Scritture e altri similiNella mente di Dante anche la Commedia doveva essere fin dal principio un ldquolibro profeticordquo e lui stesso il suo profetaTre sono i passaggi fondamentali che ci egrave possibile cogliere in tal senso nel poema

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 28: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Ecco il primo allrsquoinizio del suo cammino Dante ancora dubbioso esterna a Virgilio le proprie perplessitagrave sullrsquoopportunitagrave di intraprendere il viaggio NellrsquoEneide - libro per Dante ldquoprofeticordquo come il suo autore ldquopreveggenterdquo - si legge che Enea andograve ancora vivo nel mondo ldquoimmortalerdquo cioegrave negli Inferi ad incontrare il padre Anchise (laquocorruttibile ancora ad immortale secolo andograve e fu sensibilmenteraquo Inferno II 14-15 (ldquoAncora vivo [corruttibile] andograve nel mondo [secolo] immortale e ciograve avvenne col corpo [sensibilmente]rdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDante-personaggio ancora insicuro di seacute circa il cammino che Virgilio gli ha appena prospettato di compiere chiede alla sua guida dopo aver richiamato i due precedenti ldquocasirdquo di assunzione in cielo ancora in anima e corpo laquoMa io percheacute venirvi o chi lsquol concede Io non Eneumla io non Paulo sono me degno a ciograve neacute io neacute altri lsquol crederaquo (Inf II 31-33)[hellip] Questo preambolo serve a Dante per farsi rispondere da Virgilio che la sua ldquodegnitagraverdquo al viaggio ultraterreno egrave data da ldquochirdquo lo ha voluto e cioegrave come Virgilio in qualitagrave di guida prescelta si premura di spiegargli dalla Vergine Maria da S Lucia e da BeatriceDunque se tre simili Donne benedette tre ldquodonne di paradisordquo si sono attivate per lui non puograve Dante dubitare della volontagrave divina circa il cammino che deve affrettarsi a intraprendere come ldquoinviato di Diordquo

Crsquoegrave poi un secondo passaggio meno considerato ma a mio parere ugualmente importante - o forse piugrave del primo - circa lrsquoevidenza dellrsquoinvestitura profetica che il poeta si attribuisce nel quinto cerchio dellrsquoInferno immersi nel fango dove si sbranano lrsquouno con lrsquoaltro Dante incontra gli iracondiQuando uno di loro Filippo Argenti - nemico personale del poeta e della sua famiglia a quanto riportano il Boccaccio e altre fonti - riconosciuto sebbene tutto imbrattato di melma riceve da Dante una violenta risposta di disprezzo e unrsquoinsultante apostrofe (Inf VIII 37-39) costui cerca di aggrapparsi alla barca su cui si trovano i due poeti per rovesciarlaA quel punto Virgilio di solito molto controllato interviene e respinge fisicamente il dannato accompagnando il suo gesto con queste parole laquoVia costagrave con li altri caniraquo cit 42 (ldquoVattene nel fango con gli altri cani come terdquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipMa quello che egrave piugrave notevole non egrave tanto questo pur insolito passaggio allrsquoazione diretta in difesa ldquofisicardquo di Dante da parte di Virgilio quanto la reazione successiva di luilaquoLo collo poi con le braccia mi cinse basciommi lsquol volto e disse ldquoAlma sdegnosa benedetta colei che lsquon te srsquoincinserdquoraquo Inf cit 43-45 (ldquoPoi mi gettograve le braccia al collo mi baciograve il volto e disse laquoO anima giustamente indignata benedetta colei che fu incinta di teraquordquo)Questrsquoultima frase egrave unrsquoevidente ripresa di un passo del Vangelo di Luca (11 27) dove si legge che una donna mentre Gesugrave sta predicando dalla folla gli grida laquoBeato il grembo che ti portograve e le mammelle che tu poppastiraquoNon egrave certo difficile comprendere che qui Dante in quanto prescelto da Dio come rappresentante del viaggio dellrsquoumanitagrave tutta verso la salvezza assume tutte le connotazioni di una vera e propria figura Christihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma queste profezie quale lrsquouna quale lrsquoaltra incomplete o non del tutto chiare riceveranno il sigillo definitivo dallrsquoavo di Dante Cacciaguida (canti XV-XVII del Paradiso) egrave questo di Cacciaguida il terzo passaggio ldquoprofeticordquo quello che indica allegoricamente senza ombra di dubbio nella persona del poeta il ldquonuovo Messiardquo lrsquoincaricato della missione di portare a compimento il piano avviato da Dio Un ldquopianordquo avviato per mezzo dei primi esecutori della Sua volontagrave Enea (il ldquopoliticordquo) S Paolo (la ldquofederdquo cristiana) e ora da perfezionare grazie a Dante (figura di un nuovo Impero e di una nuova Chiesa)Precursori i primi due di quei poteri universali per Dante alla base dellrsquoOrdine del mondo lrsquoImpero e il Papato (naturalmente cooperanti in modo equilibrato e corretto come auspicato dal poeta fin dalla Monarchia e ribadito costantemente lungo tutto il corso della Commedia)Dante insomma egrave Enea e S Paolo insieme (va colto il significato simbolico - non certo di banale autoesaltazione personale - di questa sua figura ldquomissionariardquo)

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 29: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Ed egrave da Cacciaguida novello Anchise ldquocristianordquo che Dante novello Enea (e in piugrave novello S Paolo) sapragrave finalmente tutta la veritagravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQui lrsquoinvestitura di Dante ha tutto il crisma della sacralitagrave appena Cacciaguida srsquoavvede dellrsquoarrivo del poeta nel Cielo di Marte percorre i bracci della croce luminosa fatta di spiriti beati dove egli si trova e gli si fa innanzi per accoglierlohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipQuandohelliplo spirito ldquoabbassardquo il registro linguistico e concettuale al livello umano di Dante la prima espressione che il poeta intende egrave il ringraziamento di Cacciaguida a Dio laquoBenedetto sia tuhelliptrino e uno che nel mio seme sersquo tanto corteseraquo Pd XV 47-48 (ldquoBenedetto sia tu Dio trino e uno che sei tanto generoso verso la mia discendenzardquo)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Tanta solennitagrave egrave solo un preludio alla ldquoproclamazionerdquo definitiva del poeta come ldquoprescelto di Diordquo oltre le assicurazioni avute da Virgilio con quella prima allusione indiretta al Vangelo di Luca nellrsquoepisodio di Filippo Argenti dovragrave essere ora Cacciaguida a confermarlo ufficialmente nellrsquoalto incarico di strumento della volontagrave divinaE Cacciaguida che finora aveva manifestato gioia di vederlo al suo arrivo ma che ancora non aveva rivelato a Dante chi fosse gli si rivolge finalmente per comunicare la propria identitagrave perograve lo fa cominciando con una premessa di intonazione evangelica egrave la formula decisivalaquoO fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando io fui la tua radiceraquo Pd XV 88-89 (ldquoO mio discendente [metafora genealogica la fronda che discende dallrsquoalbero] in cui io mi sono compiaciuto anche solo aspettando io fui il tuo progenitore [la tua radice]rdquo)Nel Vangelo di Matteo ([1-9 17] ma v pure Marco [1 11] e Luca [3 22]) si racconta lrsquoepisodio della trasfigurazione di Gesugrave (il cui volto brilla come il sole e le cui vesti divengono candide come la luce) davanti agli Apostoli Pietro Giacomo e Giovanni appaiono anche Mosegrave ed Elia che cominciano a conversare con LuiSubito dopo il brano evangelico continua con questa frase laquoEgli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra Ed ecco una voce che diceva ldquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto Ascoltatelordquoraquo La citazione allusiva di Dante egrave chiara Cacciaguida come figura paterna divina ldquoriconoscerdquo Dante come ldquofiglio predilettordquo cui affidare la missione della ldquoparolardquo nel mondo (laquoAscoltateloraquo dice il Vangelo)Ora Dante egrave a tutti gli effetti la figura Christi della vita nuova promessa helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Naturalmente sarebbe ridicolo sostenere che Dante con gli episodi di Filippo Argenti e di Cacciaguida voglia proclamarsi reincarnazione di Gesugrave le allusioni evangeliche servono a ldquocostruirerdquo la metafora la ldquomascherardquo del novello Messia Ciograve non toglie che Dante di sicuro fosse pienamente consapevole della dirompenza trasgressiva di un accostamento di questo tipo semmai quello che oggi stupisce me egrave che non la si evidenzi abbastanza da parte degli studiosi di DanteCertamente egli rivendica a seacute - agli occhi di chi a noi oggi non egrave dato con precisione sapere - un ruolo guida o di unrsquoorganizzazione giagrave costituita oppure come ritengo piugrave plausibile di un movimento ideale di una ldquomaggioranza fin ligrave troppo silenziosardquo chiamata da lui al rinnovamento etico politico e religioso del mondoDel cristianesimo Dante vuole di certo recuperare lo spirito delle origini rivoluzionario nella mentalitagrave nella gerarchia dei valori nella sobrietagrave dei costumi nei comportamenti e intransigente nella morale uno spirito disatteso e vilipeso dalla Chiesa dei suoi tempi e smentito a tutti i livelli - a suo giudizio - dalla societagrave civile e politica dei rissosi comuni italiani come dagli indegni eredi del ldquosacrordquo Impero di RomaLa vicenda umana di Gesugrave egrave il simbolo universale piugrave alto e permanente della coraggiosa rivolta alle storture del mondo anche a costo della vita in questo senso il Dante-personaggio della Commedia se ne proclama sua ldquorinascitardquo Se non altro come speranza di essaCerto un messaggio di tale entitagrave e di tale radicale capovolgimento della prassi corrente - sia etica sia politica sia soprattutto religiosa - richiedeva non avendo speranza di essere accessibile a tutti

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 30: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

nellrsquoimmediato a causa specialmente dellrsquoiniquitagrave e immaturitagrave dei tempi una rigida selezione dei destinatariDante egrave stato ldquocondannatordquo dalle circostanze della sua esistenza e dalla realtagrave dellrsquoepoca sua ad essere ldquoesotericordquo e a nascondersi laquosotto lsquol velame de li versi straniraquo tuttavia egrave almeno riuscito in questo modo ad evitare il rogo che ha stroncato con violenza il dissenso di altri e ad annunciare - seppure in quel momento solo ldquoa chi avesse orecchie per intendererdquo - il proprio progetto di una palingenesi possibileResta da vedere quanto anche noi oggi di quel progetto e di quel messaggio senza tempo riusciamo a comprendere e quanto ne penetriamo fino in fondo il significato e il potente anelito di libertagrave e di autonomia di giudizio che va ben oltre le nostre categorie mentali - di giusto di bello di onesto di morale o amorale di attuale o inattuale di ortodosso o eterodosso di universale o contingente - con cui continuiamo ad accostarci al testo del poema dantesco perseverando spesso a spiegarlo coi parametri mentali che ci fanno ogni volta piugrave comodoUn Dante ldquoaddomesticatordquo ai nostri fini non egrave Dante ma un altro cui noi con una lettura distorta e unilaterale abbiamo voluto imporre unrsquoulteriore ldquomascherardquo ma posticcia non sua una maschera ben diversa da quella che egli stesso - poeticamente e allegoricamente - aveva di proposito deciso di indossare per spingerci a scorgere sotto di essa il vero volto di lui

ConclusioniA conclusione del nostro discorso fatto piugrave per suscitare domande e spingere a letture piugrave attente di Dante che non per dare risposte definitive potremmo sbrigarcela come molti pur eminenti italianisti di fronte alle tante indubbie contraddizioni della CommediaCon lrsquoaffermare cioegrave come fa per esempio Luigi Pietrobono a proposito di un passo controverso del Purgatorio che ci laquosono domande che non conviene fareraquo oppure come sostengono altri che non egrave utile andare a cercare di indagare certe espressioni misteriose poicheacute il fascino della poesia egrave maggiore proprio lagrave dove non consente una totale decifrazione di seacuteEd egrave vero che la seduzione secolare della Commedia dantesca sui lettori di ogni tempo e di ogni luogo si fonda soprattutto sulle straordinarie invenzioni poetiche sulla stupefacente creativitagrave e sul prodigioso talento linguistico del suo autore ma egrave anche sicuro che certe incoerenze o ldquoambiguitagraverdquo - soprattutto in materia religiosa e filosofica - volute o accidentali che siano contribuiscono almeno in egual misura ad accrescere lrsquointeresse per il poema di Dante dal Trecento a oggi (un interesse che ha da poco - 2015 - celebrato i 750 dalla nascita del Poeta)helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipVediamo dunque di arrivare a dire quello che egrave pur possibile dire delle volute ambiguitagrave delle antinomie del poema dantesco che di solito sfuggono o ci si lascia sfuggire a una lettura scolastica - necessariamente riduttiva e divulgativa - ovvero quando ci si contenti di una comprensione solo poco piugrave che letterale o politically correct di esso come suol dirsi

Hanno ragione per esempio gli studiosi esoterici quando sottolineano che la discrepanza maggiore della Commedia si rileva in ambito religioso tra quello che si puograve definire il parere (la forma) e quello che egrave lrsquoessere (la sostanza) del poema di fatto egrave sicuramente piugrave gnostico che in armonia con lrsquoortodossia cristiana cercare Dio viaggiando nellrsquoAldilagrave non solo in spirito ma anche col proprio corpo (prerogativa secondo il dogma solo di Cristo e di Maria) e anche ldquotrasumanarerdquo ldquoindiarsirdquo compenetrarsi cioegrave con la natura divina neppure questo egrave ldquocristianordquo ma piuttosto proprio dellrsquoermetismo - in particolare dellrsquoermetismo alchemico della ldquotrasmutazionerdquo - che prevede lrsquoimmortalitagrave fisica e la divinizzazioneE anche la concezione dantesca sul rapporto tra fede e ragione tra filosofia e teologia sembra richiamare quella di Scoto Eriugena - il pensatore monaco irlandese altomedioevale eretico ancora per la Chiesa dei tempi di Dante e solo recentemente riabilitato - che assegna una certa preminenza alla ragione umana e considera fondamentale il libero arbitrio dellrsquouomo cosigrave come ritiene le Sacre Scritture scritte in un linguaggio allegorico che si deve interpretare ma riconoscendone intanto lrsquointima struttura razionalehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 31: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

Per ciograve che concerne poi un altro aspetto della ldquolibertagrave di pensierordquo di Dante sul piano culturale basta considerare lrsquoevidente esaltazione di poeti pagani fondata esclusivamente su criteri di merito per nulla condizionati da riserve di tipo religioso mettendo da parte Virgilio in qualche modo ldquocristianizzatordquo nel privilegiato nobile castello degli ldquospiriti magnirdquo si trovano Omero Ovidio Lucano lrsquoepicureo Orazio ma anche il musulmano laquoAverroiacutes che lsquol gran comento feoraquo (ldquoAverroegrave che fece il gran commento [di Aristotele]rdquo) senza dimenticare la ldquopromozionerdquo - inspiegabile sulla base della dottrina cristiana - di Catone pagano e suicida a custode del Purgatorio - mentre altri suicidi sono allrsquoInferno - e il fatto che sia Apollo il dio pagano della poesia classica lrsquoispiratore del ParadisoE ancora nello stesso Paradiso accanto alle lodi certo ldquodovuterdquo a S Tommaso trova perograve posto anche lrsquoesaltazione dellrsquoavversario Sigieri di Brabante che non solo non dovrebbe affatto stare in Paradiso ma che egrave collocato dal poeta proprio accanto al santo di Aquino Sigieri lrsquoaverroista condannato come eretico che invece per Dante laquosilogizzograve invidiumlosi veriraquo Pd X 138 (ldquodimostrograve per mezzo di sillogismi veritagrave che gli procurarono invidierdquo)Neacute stupisce di meno che anche unrsquoaltra figura controversa Gioacchino da Fiore iniziatore di un movimento ereticale si trovi beato accanto a S Bonaventura di altri personaggi ancora elevati al premio paradisiaco in base a criteri discutibili ovvero a prescindere da meriti strettamente correlati alla religione ho giagrave ampiamente discusso in precedenza (v Giustiniano per esempio)Simili posizioni difficilmente conciliabili col cattolicesimo e non riducibili a una polemica soltanto anticlericale si saldano poi indissolubilmente al ldquoghibellinismordquo di Dante che pur nella sua fervente aspirazione a una autentica Riforma morale della Chiesa non riesce mai ad evitare di teorizzare la sostanziale subordinazione del Papato allrsquoImpero (si veda la vera e propria ldquosacralizzazionerdquo di Arrigo VII che ha giagrave uno scranno pronto in Paradiso nella Candida Rosa dei beati e i continui attacchi ai Pontefici certamente censurabili per le loro ingerenze politiche e lrsquoeccessiva cura dei propri interessi terreni e familiari ma che non dovrebbero vedere messa in discussione da un cattolico - se Dante lo fosse - la loro autoritagrave e la legittimitagrave a promulgare atti vincolanti per i credenti) Insomma pare evidente che sul piano ideologico e religioso la Commedia mostri di avere molti punti di contatto con opere di impianto neoplatonico ed ermetico da certe ritualitagrave - che abbiamo ampiamente esaminato - alle componenti del racconto vero e proprio Analizzando per esempio anche solo la cosiddetta ldquofabulardquo o trama che dir si voglia ovvero lrsquoespediente stesso del ldquoviaggiordquo e le ldquosequenze narrativerdquo che lo compongono cioegrave il risveglio dal ldquosonnordquo nella selva gli ldquoostacolirdquo al cammino la figura soprannaturale ldquoaiutanterdquo lungo una strada ldquoaltrardquo lrsquoitinerario del personaggio protagonista ancora vivo attraverso il mondo ultraterreno ci si rende conto che si tratta di una vera e propria esperienza iniziatica finalizzata alla ldquognosirdquo (o conoscenza) helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipDi per seacute il mito del viaggio come ldquoritordquo iniziatico egrave frequente giagrave nella poesia classica il viaggio di Ulisse la discesa nellrsquoAde di Orfeo alla ricerca di Euridice (mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi) lrsquoimpresa degli Argonauti alla ricerca del Vello drsquoOro la discesa di Enea agli InferiSi tratta perograve di possibili antecedenti ma non di veri e propri modelli della CommediaDiverso il caso del De Nuptiis Philologiae et Mercurii romanzo neoplatonico di Marziano Capella come giagrave specificamente illustrato in precedenza sul conto di questrsquoopera particolare qui i rituali le finalitagrave e anche la tendenza a ldquomascherarerdquo il messaggio autentico rivelano affinitagrave piugrave evidenti col poema dantesco e sintonie ancora maggiori bisogna riconoscere che egrave possibile ritrovare in unrsquoopera esplicitamente ermetica come il Pimandro raccolta di piccoli trattati attribuiti a Ermete Trismegistohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Ma non voglio esagerare insistendo troppo esclusivamente sulle componenti ideologico-filosofiche ed esoteriche indubbiamente presenti nella Commedia percheacute di esse si egrave trattato abbastanza diffusamente nei trentadue capitoli precedentiQuello che crsquoegrave da ribadire con forza egrave piuttosto lrsquoeccezionalitagrave dellrsquoopera di Dante il cui fascino e la cui secolare universalitagrave si fondano soprattutto sulla capacitagrave unica del suo autore di fare autentica e altissima poesia su argomenti che in altra forma certo sarebbero riusciti a coinvolgerci emotivamente molto meno non avrebbero toccato le corde piugrave sensibili di tutti noi col richiamo continuo e profondo a valori e

sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

Per saperne di piugravehellip

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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sentimenti cosigrave condivisi da tutti e non avrebbero segnato allo stesso modo tutta la cultura occidentale e non soloIn breve il miracolo della Commedia egrave lrsquoequilibrio perfetto tra poesia e filosofia tra ideologia e inesauribile fantasia nel creare un linguaggio artistico nuovo fatto di immagini e di rappresentazioni dal significato piugrave che ambiguo e sfuggente davvero polisemico (nellrsquoaccezione dantesca del termine) un linguaggio tale da richiedere senza mai ingenerare stanchezza nel fruitore uno sforzo interpretativo autonomo e un rinnovamento continuo del patto di complicitagrave stabilito fin dal primo verso con i lettori (questo il senso dei molti ldquoappellirdquo a chi legge sparsi allrsquointerno dellrsquoopera)Alla fine perciograve sottovalutare o negare che vuoi per esigenze del suo spirito vuoi soprattutto per oggettivi condizionamenti del suo tempo Dante ci parli ldquonascostordquo e ci testimoni ldquocopertamenterdquo di voler essere un poeta e un pensatore libero e laico prima che cristiano o meglio un cristiano esoterico prima che un cattolico o tuttrsquoal piugrave un cattolico riformista a costo di non essere cattolico affatto questo sarebbe come tradire il messaggio piugrave profondo e durevole dellrsquoautore della Commedia Questo libro vorrebbe essere lo spunto - mi prendo almeno la licenza di sperarlo - per riflettere e approfondire aspetti del pensiero e dellrsquoarte dantesca che vengono di solito sottaciuti in nome di una lettura addomesticata e piugrave in linea ancora oggi con quel conformismo e quella distorsione utilitaristica delle idee pure cosigrave chiaramente e strenuamente disprezzati e combattuti dal grande esule fiorentino

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E - Le ldquoculturerdquo di Dante e il ruolo sapienziale delle ldquodonne di Paradisordquo nella Commediahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip[hellip] Matelda egrave una ldquodonna di sapienzardquoA quanto pare non solo lrsquoopinione di S Paolo sullrsquoopportunitagrave del ldquosilenzio delle donnerdquo egrave qui da Dante disattesa ma anche completamente capovolto il ruolo di esse che con Beatrice specialmente assumono una centralitagrave - in materia di fede e di sapienza teologica - del tutto anomala e che non ha uguali in altri autori dellrsquoepocaQuali possono essere stati se ce ne sono stati i testi di riferimento cui Dante puograve essersi ispirato per riservare un tale ldquoprivilegiordquo nella Commedia alle sue ldquodonne-teologherdquo Ma egrave anche possibile - e non sarebbe la prima volta nel poema - che una scelta cosigrave eccezionale sia del tutto originale e che effettivamente il poeta abbia voluto con lrsquoabituale forza dirompente delle sue opinioni scardinare pregiudizi secolari e servirsi di personaggi femminili sapienziali per imprimere maggiore efficacia rappresentativa alla sua polemica ideologica etica e religiosa[hellip] Unrsquoipotesi plausibile potrebbe essere quella di ritenere che Dante abbia avuto modo di venire a conoscenza - magari in maniera parziale o indiretta - dellrsquoesistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi e che dunque nel suo immaginario abbia potuto agire se non appunto unrsquoinfluenza diretta il ricordo almeno dellrsquoimportanza data ad alcune figure femminili in taluni di quei testi dei quali - o anche solo di alcuni dei quali - il poeta di sicuro sensibile ai linguaggi allusivi dei messaggi esoterici puograve ben essersi servitoIn questi testi di tradizione gnostica orientale il ruolo delle donne non egrave certamente secondario Prendiamo come esempio di donna ldquodi primo pianordquo nella storia religiosa cristiana - seppure di una storia religiosa cristiana per molti discutibile o ldquospuriardquo - una delle figure piugrave controverse al riguardo quella di Maria Maddalena lei egrave stata secondo il Nuovo Testamento (ne parlano pure tutti e quattro gli evangelisti canonici) una delle piugrave importanti e devote discepole di Gesugrave tanto egrave vero che egrave venerata come santa dalla Chiesa cattolica (sua festa egrave il 22 luglio)Secondo la tradizione evangelica la Maddalena era una delle tre Marie che accompagnarono Gesugrave in occasione del suo ultimo viaggio a Gerusalemme (Matteo 2755 Marco 1540-41 Luca 2355-56) fu testimone della crocifissione e fu presente anche alla morte e alla deposizione di GesugravePer di piugrave secondo alcuni Vangeli fu anche la prima testimone oculare e colei che annunciograve per prima la Sua resurrezione laquoNel giorno dopo il sabato Maria Maddalena si recograve al sepolcro di buon mattino

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 33: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

quandrsquoera ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro Maria Maddalena andograve subito ad annunziare ai discepoli ldquoHo visto il Signorerdquo e anche ciograve che le aveva dettoraquo (Giovanni 2012018)Le cose per Maria cominciano a complicarsi quando scambiata per la peccatrice e lrsquoadultera salvata da Gesugrave dalla lapidazione (di cui parla Giovanni 81-11) la sua figura viene ldquomacchiatardquo da colpe sessuali (anche se poi lrsquoequivoco - come ho giagrave detto allrsquoinizio del capitolo 28 - venne chiarito sebbene solo nel 1969) Dunque ciograve che nei Vangeli canonici viene fatto balenare - ovvero la rilevanza della presenza della Maddalena accanto a Gesugrave - egrave esplicitamente manifesto in quelli apocrifi cioegrave quelli - lo ricordo - che la Chiesa non riconosce come autenticihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipSi ha notizia di diversi Vangeli apocrifi soprattutto opera di scrittori gnostici (cioegrave di quegli scrittori che si rifanno a quel complesso di dottrine riconducibili a segravette religiose esoteriche risalenti alla prima etagrave cristiana [I-III sec]) di alcuni di essi letti a volte in modo errato si sono serviti scrittori e registi cinematografici per allestire opere ldquosensazionalisticherdquo in cui si dava per sicuro il presunto matrimonio addirittura tra Gesugrave e la Maddalena o si millantavano altre ldquoscoperterdquo similari[hellip]Ma tolte di mezzo le speculazioni a fini commerciali che qui non interessano vista lrsquoimportanza della figura femminile di Maria di Magdala (o Maddalena) quello che si puograve solo intuire - a causa di unrsquoevidente reticenza - nei Vangeli canonici a proposito dellrsquoingombrante presenza di alcuni personaggi in particolare donne e ancora piugrave in particolare della Maddalena accanto a Gesugrave si ricava esplicitamente riportato negli apocrifi che su questo specifico tema appaiono molto verosimili e utili a comprendere meglio ciograve di cui ci stiamo occupandohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellipNon egrave difficilehellip immaginare le ragioni dellrsquoaperta contrapposizione di questi ambienti gnostici orientali alla Chiesa di Roma sul ruolo della donna allrsquointerno della comunitagrave e del culto cristiano esso risulta infatti in netto contrasto con la speciale ammonizione di S Paolo che ho giagrave ricordato (laquomulieres in ecclesia taceantraquo [ldquole donne tacciano durante lrsquoassembleardquo])Invece allrsquointerno di quel testo gnostico gli interlocutori di Gesugrave sono i suoi discepoli ma anche quattro discepole con pari dignitagrave Maria madre di Gesugrave Salomegrave Marta e Maria Maddalena Maria la Madre di Gesugrave interviene tre volte (capitoli 59 61 62) Salomegrave altre tre volte (capitoli 54 58 e 145) e Marta quattro (capitoli 38 57 73 e 80) Ma Maria Maddalena interviene in questioni sempre molto importanti ben sessantasette volte Gesugrave la loda spesso e lei arriva persino ad intercedere presso di lui quando i discepoli non capiscono bene qualche passaggio (capitolo 94) Allrsquointerno del Pistis Sophia Maria Maddalena egrave sposa e sacerdotessa di Gesugrave e come tale a lei spetta di simboleggiare la conoscenza (gnosi)Nella Commedia di Dante ben piugrave di Matelda - comunque anchrsquoella ldquoscienziatardquo di fede - egrave Beatrice la ldquodonna-teologardquo la ldquoSapienzardquo (Sophia) teologica come nel Vangelo apocrifo di Maria la Maddalena ldquosardquo (di laquotutti i misteri di quelli dellrsquoaltoraquo) piugrave degli stessi ApostoliLa Commedia egrave appaiata dal suo autore a una ldquoscrittura di federdquo non egrave solo ldquobella menzognardquo poetica ma anche reale cammino del poeta-pellegrino-umanitagrave verso la Grazia divinaDicevo nel capitolo iniziale di questo libro di come Dante elevi la cosiddetta allegoria dei poeti al rango dellrsquoallegoria dei teologi nel Paradiso dove lrsquoautore definisce lrsquoopera sua il laquopoema sacro al quale ha posto mano cielo e terraraquo (Pd XXV 1-2) il cerchio si chiudeLa Commedia non egrave solo opera umana ma anche divina (vi laquoha posto mano cielo e terraraquo) Dante-personaggio supera lrsquoesame su fede speranza e caritagrave le tre virtugrave teologali (cui lo sottopongono S Pietro S Giacomo e S Giovanni) e dunque il poema acquisisce legittimamente il diritto a diventare da opera poetica opera di ldquovera federdquoBene dice Singleton che il viaggio dantesco egrave laquovero percheacute egrave vero il sacro poema voluto da Dio per significare il viaggio che ciascun cristiano nella sua vita terrena deve intraprendere per raggiungere la salvezzaraquoPertanto la Commedia egrave a Dante ispirata da Dio laquoIo non Eneumla io non Paulo sonoraquo (Inf II 32) aveva detto a Virgilio il poeta ancora dubbioso sulla possibilitagrave del suo viaggio nel mondo ultraterreno ritenendosene

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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Page 34: M. Desideri - Il Volto nascosto di Dante

indegno a differenza dei due appena nominati che come lui sono ammessi in cielo da vivi lrsquouno ldquosegnordquo della gloria di Roma voluta da Dio lrsquoaltro del trionfo promesso alla CristianitagraveOra Dante ldquosardquo che egrave lrsquouno e lrsquoaltro insiemeE se Dante uomo ldquonuovordquo inviato divino nella Commedia come gli autori dei Vangeli apocrifi dagrave a Matelda prima poi soprattutto a Beatrice e in parte a Piccarda voce in capitolo in materia di magistero di fede questo egrave voluto da DioUnrsquointenzione comunicativa del genere drsquoaltronde Dante aveva giagrave manifestato nella Vita Nuova facendo di Beatrice a tutti gli effetti una figura Christi (ldquoprefigurazione di Cristordquo)La Commedia come ldquonuovardquo scrittura di fede ha perciograve in alcune figure femminili-cardine (la Vergine Maria S Lucia Beatrice e in sottordine Matelda e Piccarda) il proprio insostituibile fondamento e questo intento seppure molto ben nascosto sotto la ldquomascherardquo della poesia egrave lrsquoaspetto piugrave rivoluzionario ed eversivo del poema dantesco in quanto in questo la Chiesa egrave ancora oggi molto restia ad aperture decisiveTuttavia rivoluzionario o trasgressivo come ripeto non significa ldquoereticordquo Dante abilmente rivendica una radicale Riforma etica della Chiesa (e della politica) senza mettere in discussione i dogmi di fede ma chiamando a farsene vettore trainante e protagonista primario pure lrsquouniverso femminileSi puograve dire che questo non sia anche profondamente cristianoCertamente no ma che Dante fosse - e sia - un autore ldquoscomodordquo eterodosso o perlomeno molto indipendente nel pensiero (anche se i piugrave vogliono farlo ldquoortodossordquo per forza) questo sigrave possiamo di sicuro affermarloA meno di non voler chiudere gli occhi e leggere la Commedia piugrave sul solo piano letterale e allegorico che non anche su quello ldquoanagogicordquo cioegrave il piugrave profondo e ldquosegretordquo cosa che invece Dante stesso ci invita chiaramente a fare se ne siamo capaci nellrsquoEpistola a Cangrande della Scala oltre che in piugrave drsquoun appello al lettore sparso lungo il poema

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