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ANNO LXXXVII N .11 1 GIUGNO1963

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ANNO LXXXVII • N. 11 • 1 • GIUGNO 1963

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ANNO LXXXVII - N LMEI3O 11 - TORINO, 1° GIUGNO 1963

`~ ACM IN TERRIS!'DI S. S. GIOVANNI XXIII

ercoledì 10 aprile nella Città del Va-ticano centinaia di giornalisti venivanoammessi nell'Ufficio Stampa per la pre-sentazione ufficiale della nuova lettera en-ciclica papale sulla pace, dal titolo Pacemin terris . Le 750 copie in traduzione ita-liana, francesi, inglese, tedesca, spagnolae portoghese furono subito esaurite ; cosìanche le sette copie in lingua russa; iltesto ufficiale in lingua latina apparvenello stesso pomeriggio nell'OsservatoreRomano in più di venti fitte colonne conun totale di circa 15 .000 parole. Imme-diatamente le agenzie di stampa ne dif-fusero il testo integrale o parziale intutto il mondo e poche ore dopo, datutta la terra, giungeva in Vaticano l'ecodel vivissimo, per non dire, straordinariointeresse, suscitato dal grande documentopontificio .

Due aspetti interessano maggiormenteil cattolico : 10 il suo contenuto ; 20 leragioni che hano reso così attenta la

coscienza umana . Il contenuto del do-cumento e presto riassunto: esso sicompone di cinque parti dai seguentititoli :•

L'ordine tra gli esseri umani .Rapporti tra gli esseri umani e i po-teri pubblici all'interno delle singolecomunità politiche .

Rapporti fra le comunità politiche .

Rapporti degli esseri umani e dellecomunità politiche con la comunitàmondiale .

Richiami pastorali .

-,I-

li tema fondamentale è la pace, lavera pace, la pace cristiana : interna edesterna, terrena e celeste, individuale esociale; ma il Sommo Pontefice non in-tende tanto farne tema di esortazionemorale, quanto di diagnosi dottrinale esociologica . Infatti dottrinalmente la pace 181

è il risultato della verità, della giustizia,dell'amore e della libertà : quattro donidi Dio, ma anche quattro mète deglisforzi umani e cristiani . Il tutto si con-solida nell'ordine; nell'ordine, che non èsolo tranquillità dei rapporti imposta dallaforza pubblica o il risultato meccanico delleconvergenze umane, ma è prima di tuttolegge eterna di Dio, legge naturale nel-l'uomo . Da questo fondamento trae forzaanzitutto il discorso sui diritti e i doveridella persona umana ; poi il discorso sul-l'autorità politica che è servizio per ilbene della comunità nazionale e dei suoisingoli membri. Dalla legge naturale scen-dono ancora i princìpi che regolano i rap-porti tra gli Stati e le questioni inerentiad essi come le minoranze etniche, i pro-fughi politici, il disarmo, lo sviluppo eco-nomico ecc .

Anche sotto un profilo sociologico l'En-ciclica offre alla fine di ogni capitolo unadiagnosi sobria ma significativa dei feno-meni sociali contemporanei sotto il ti-tolo Segni dei tempi . Così alla fine dellaprima parte si segnalano tre fenomeniimportanti riguardanti le singole per-sone umane : l'ascesa economico-socialedelle classi lavoratrici, l'ingresso delladonna nella vita pubblica, la elevazionedi tutti i popoli ad una coscienza rinno-vata di fratellanza, al di sopra di ognidiscriminazione di stirpe, di cultura, distoria. Importanti costatazioni sono an-che fatte alla fine della seconda parte :e cioè il progresso tecnico-giuridico negliStati mediante l'idoneo uso di strumentilegali ufficiali come le Dichiarazioni, leCostituzioni, gli Statuti ecc . Altri « segnidei tempi » sono registrati alla fine dellaterza parte circa la urgente necessità,ovunque sentita, di bandire la guerracoi suoi orrori, e alla fine della quartaparte, circa il fatto importante della esi-stenza e attività degli organismi inter-nazionali .

Da queste premesse e da questi fattil'Enciclica trae le conclusioni ossia i «ri-chiami pastorali» per i cattolici : parteci-pazione operosa alla vita pubblica, com-

petenza scientifica, capacità tecnica, espe-rienza professionale, unione nella carità eprudenza nel collaborare con gli acat-tolici .

In questo vasto disegno sta la spiega-zione della risonanza dell'Enciclica ; diuna risonanza forse più vasta e più pro-fonda nei circoli meno vicini alla Chiesa,che negli ambienti cattolici . Si doman-dano infatti gli acattolici, tra l'incurio-sito e l'attonito, perchè la Chiesa abbiaassunto un tono così significativo anchein questi settori sociali ed economici : essivedono nell'Enciclica (che definiscono giu-stamente storica non solo un documentoredatto in termini chiari, precisi, ma so-prattutto un fatto nuovo che va oltre letradizionali raccomandazioni della caritàe della giustizia . Il cattolico sa bene chenella Pacem in terris si compendiano i

La domenica di Passione, il Santo Padre visitò la parrocchiatrovò alcune migliaia di persone che lo attendevano come se ildove più di mille giovani della zona frequentano le scuole- quella del Sacro Cuore dei Padri Agostiniani e quella dilutava con le mani . Ricevuto un omaggio floreale dai giovani

temi essenziali del Pontificato del PapaGiovanni XXIII, che sin dai primi di-scorsi e documenti ha insistito sull'otti-mismo, sulla carità, sulla pace .

~; -Con questa Enciclica Giovanni XXIII,

« il Pontefice dell'èra atomica » - comefu chiamato dal teologo protestante CarloBarth - ripropone agli uomini la pro-fezia di Isaia : « Un giorno le spade sa-ranno trasformate in aratri» . Il Papanon è un utopista . E un Pontefice congrandi esperienze di vita vissuta, un uomoche è stato a contatto diretto con le dif-ficoltà, le delusioni, le asprezze della poli-tica e della diplomazia. Lentamente nelsuo animo è cresciuta l'immagine della« maturità della pace », la convinzionecioè che la pace mai come oggi è tantopossibile e tanto attesa .

L'enciclica Pacem in terris è un docu-mento di coraggioso ottimismo, una portaspalancata sul mondo . Un commentatoreparigino ha scritto : « Tutti ora sono co-stretti a capire che ciò che li divide èmeno forte di ciò che li unisce » . Perquesto l'Enciclica si rivolge a tutti gliuomini di buona volontà, oltre i confinicattolici e cristiani, anche a coloro che«non sono illuminati dalla fede in GesùCristo» . Con l'Enciclica del GiovedìSanto il Redentore del mondo, attra-verso la voce del suo Vicario, ha ripetutoall'umanità intera : « Io vi porto la miapace » .

Documento solenne, dunque, questa En-ciclica, ma legato alla più pura tradizioneevangelica della Chiesa, che ancora unavolta, fidando nell'anelito comune di tuttal'umanità ai sommi valori spirituali - ve-rità, giustizia, amore, libertà - accendeuna nuova speranza per tutto il mondo .

ai San Basilio, nei popolosi quartieri orientali dell'Urbe . Attraversando la via Tiburtina, giunto all'altezza di Ponte Mammolo,Papa fosse andato là solo per essi . Una lunga sosta, quindi, davanti al grandioso Istituto Salesiano "Teresa Gerini",professionali . Alla vista del fittissimo stuolo di giovani coi loro insegnanti e fedeli delle due parrocchie di Ponte MammoloSan Domenico Savio dei Salesiani - il Papa si levò in piedi nella macchina scoperta e commosso e giulivo sa-dell'istituto Salesiano e acclamato calorosamente dalla folla, rivolse alcune paterne parole e impartì l'apostolica Benedizione . 1113

'0a&j~em560t~ 45T1 grande Pellegrinaggio dei Cooperatori

Salesiani in Terra Santa, articolato indue gruppi di 80 persone ciascuno, il

primo per via mare dal 5 al 24 aprile e il secondoin aereo dal 10 al 19 aprile, sortì un esito felicis-simo sia dal punto di vista tecnico-organizza-tivo, come e soprattutto da quello spirituale .

I fortunati pellegrini, al contatto dei Luoghisantificati da Gesù e dalla Vergine Maria,nel fervore e nella commozione suscitati daogni pietra in Gerusalemme, a Betlemme, aNazareth . . . ebbero immediata consapevolezzadella ineffabile grazia ricevuta ; e nell'espri-mere al Signore la loro più profonda rico-noscenza per tanto dono, elevarono di cuorepreghiere e voti per il Concilio, per la Chiesa,per la triplice Famiglia Salesiana, che sape-vano e sentivano di rappresentare .

184 Dopo un viaggio felicissimo e ricco d'interesse, i pellegrini via mare sbarcano a Caifa .

Il gruppo aereo esordì il suo itinerario nellaBasilica del Sacro Cuore in Roma la mattinadel Mercoledì santo, 10 aprile, con una de-vota cerimonia a cui parteciparono anche nu-trite rappresentanze di Cooperatori romani edi parenti dei pellegrini . Alla Messa, cele-brata dal Direttore generale dei Cooperatorirev.mo Don Luigi Ricceri e commentata daDon Vignato, fece seguito la Benedizione diMaria Ausiliatrice, impartita dallo stesso ce-lebrante .

RA?t

CairoAbitazioni degli Arabi

nel desertopresso Sakkarah .

SANTAAlle 10,30, preso posto su

di ùn quadrimotore dellaSAM (Società Aerea Medi-terranea), sotto la direzionetecnica dei Pellegrinaggi Pao-lini, dall'aeroporto di Ciani-pino ebbe luogo il primodecollo del lungo viaggio (7000 chilometri com-plessivi), per far tappa in Egitto, al Cairo .dopo circa sei ore di volo .

Durante il volo il Superiore aveva presola parola per comunicare a tutti il paternosaluto e la benedizione del Rettor Maggioree per presentare ufficialmente i due cappel-lani del gruppo aereo: Don Rodolfo Vignatoe Don Carlo Boffa .

Il tempo di rotta fu buono . Si giunse feli-cemente al Cairo alle 16,30, accolti dai Sale-siani della città . La cordialità dell'incontropiacque immensamente a tutti. 1 torpedoniche li portarono all'albergo « Semiramis », at-traversarono prima una zona desertica, poiun quartiere alberato con ai fianchi ville gra-ziose e bei, palazzi . Quindi entrarono in unquartiere popolare con gente vestita in tuttele fogge e bambini e ragazzi a non finire.Finalmente eccoli al Nilo, solenne e maestoso .

1l mattino del Giovedì Santo, 11 aprile, tra-sportati su comodi torpedoni, visitarono lachiesa copta, con la grotta dove la tradizionedice che sostò la Sacra Famiglia esule inEgitto. Attraversando quindi una zona assairicca di vegetazione per il beneficio del Nilo,si diressero alla volta di Memphis e di Sak-karah: meravigliose la statua di Ramesse IIe la colossale sfinge di alabastro ; interessantinel deserto le mastabe, i relitti dei templi ele antichissime tombe, che risalgono a oltre3000 aiuti avanti Cristo .

Ripreso il viaggio alla volta di Guizeh efatto pranzo all'albergo «Mena House», chiin groppa a un dromedario . chi a un asinello,chi in carrozzella e chi in torpedone, attra-verso le sabbie del deserto si passò a visitare

le gigantesche piramidi con la Sfinge e itempli di granito: tracce eloquenti di un'an-tica, singolare grandezza e prove inconfondi-bili della caducità di ogni terrena potenza .

Ritornati al Cairo, visitarono la cittadelladi Saladino ai piedi del monte Mokattan conle moschee di Mohamed Alì e del SultanAssan e l'Università islamica di Al-Azhar,ricche di ori, di mosaici e di alabastro, chefanno vivo contrasto con la miseria di tantagente che si vede per le vie e con le abita-zioni di fango lungo le strade del suburbio .

Alle ore 19 erano all'Istituto Salesiano perla funzione del Giovedì Santo con i fra-telli di lingua e di fede . Cantò la Messa ilsignor Don Ricceri, che invitò a imparare lagrande lezione di umiltà e di carità data daGesù nel « mandato » . « L'Eucaristia e il Sa-cerdozio sono l'espressione suprema del suoamore per noi . Occorrono vocazioni . . . Quantiragazzi per le strade! A questi bisogna an-dare. C'è una regione di Francia dove il po-polo prega così : ' O Signore, dacci ogni giornoil pane e il sacerdote ' . Facciamo nostra questapreghiera, perchè il Sacerdote è la continua-zione di Gesù e del suo amore tra gli uomini . . . » .

Dopo la funzione i Salesiani vollero offrireai pellegrini un solenne ricevimento con unasignorile imbandigione, condita della cordia-lità più sincera e fraterna .

La mattina del' Venerdì Santo visitaronoil Museo Egizio, dove ammirarono i tesori diricchezza e d'arte che costituiscono una dellepiù stupende meraviglie dell'antichità. Quindisi avviarono all'aeroporto per spiccare il volosu Gerusalemme. Nel salutare i Salesiani cona capo il direttore Don Doveri, ripensarono 1t3 ~

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Cairo . Il rev .m o Don Luigi Ricceri con i 12 "apostoli"che ebbero l'onore di prendere parte alla lavanda deipiedi del Giovedì Santo .

alla grandezza e importanza dell'opera mis-sionaria dei figli di Don Bosco in Egitto, alsacrificio che con tanto amore e letizia so-stengono ogni giorno per il bene di tanteanime e soprattutto degli Italiani .

Il secondo decollo, avvenuto alle 13,15,orientò i pellegrini al pensiero della TerraSanta. Vi contribuì la commossa rievocazionedella Passione del Signore, fatta da Don Vi-gnato, che dispose gli animi alla meditazionee alla preghiera . Anche la refezione a bordofu servita in perfetto stile col Venerdì Santo .

Verso le 15 giunsero all'aeroporto di Geru-salemme, dove altri Salesiani erano ad at-tenderli con lo stesso sorriso e aperta cordia-lità di quelli del Cairo. Subito si diresseroverso l'interno della vecchia città per unirsi,nel cortile del Pretorio di Pilato, con gli altriCooperatori, che avevano viaggiato via mare .Questi avevano potuto ascoltare la Messa

ogni giorno sulla nave Enoiria, dove si cele-bravano cinque Messe quotidiane nella sala-cine del piroscafo . Pure ogni giorno avevanopotuto tenere una riunione per approfondire

la conoscenza dei Luoghi Santi ed essere me-glio in grado di apprezzarli . Avevano presie-duto i due direttori spirituali del gruppo ma-rittimo : Don Vincenzo Colombara e Don Ar-mando Buttarelli . Ricchi d'interesse erano statil'arrivo al Pireo con l'escursione ad Atene .Ai piedi dell'Acropoli e del Partenone avevanosostato all' 4reopàgo, tanto celebre per la primapredicazione di S . Paolo nella capitale greca .Seguì la visita nell'isola di Cipro e finalmentelo sbarco a Caifa .

Riunitisi tutti i pellegrini salesiani nel cor-tile del Pretorio di Pilato, iniziarono la grandeVia Crucis percorrendo passo passo il cam-mino stesso di Gesù Redentore . La croce,portata a turno da due pellegrini per volta,era preceduta dai sacerdoti, seguita dagli uo-mini e poi dalle donne . Guidava le preghiereDon Colombara, mentre il commento ad ognistazione era tenuto da uno dei pellegrini .Così fino alla XI stazione, commentata dalsignor Don Ricceri . Le ultime tre invece silessero sul sagrato del Santo Sepolcro, nonessendo ivi permesso alcun commento. Inquell'ora i pellegrini poterono farsi un'ideadelle agonie fisiche e morali sofferte nella suaPassione da Gesù, abbandonato al ludibriodi gente furiosa, ubriacata di odio dal Si-nedrio, che lo sballottò di qua e di là, attra-verso un tragitto irregolare a zig-zag, peraccrescerne i maltrattamenti e il dolore. Aipellerini oranti e commossi servì a far ri-e

vivere meglio la Passione diGesù l'indifferenza e l'apatiadegli abitanti, che osserva-vano sfaccendati dalla sogliadelle case e piccoli negozi,passavano tra la processioneattendendo al traffico e vo-ciavano per la via strettae contorta, contemporanea-mente affollata da altri pel-legrini o turisti di ogni coloree religione. Il Tempio delSanto Sepolcro era gremi-tissimo e quella sera non vipoterono entrare . Mentre ipellegrini via mare raggiun-gevano i loro alloggi nellavecchia Gerusalemme, quellidel gruppo aereo salironosulle macchine che li atten-devano alle porte di Da-masco per portarli agli al-loggi a Ramallah .

La mattina del SabatoSanto, eccoli nuovamentein macchina per una escur-sione attraverso la Giudeafino a Samaria .

Sul monte Garizim trova-rono la comunità dei 250Samaritani di Naplusa in-sieme con i suoi rabbini,tutti accampati sotto letende per tre giorni, inpreparazione alla Pasqua .Fecero ai nostri pellegrinifestosa accoglienza e die-dero loro da assaggiare ilpane azimo, di cui solo sinutrivano in quei giorni, emostrarono un prezioso ci-melio affidato alla custodiadel primo rabbino, consi-stente in una pergamena scritta tredici annidopo la morte di Mosè .

Con la buona impressione di quell'incontro,scesero alla volta di Naplusa, per visitare ilpozzo di Sichem, attualmente custodito daiGreci Ortodossi . Prima di scendere nella criptaben conservata, sopra la quale sono le ro-vine di un tempio a tre navate costruito daiCrociati, Don Vignato parlò dello storico luogopromesso da Dio ad Abramo e lesse commen-tando il passo evangelico dell'incontro di esùcon la Samaritana . Tutti vollevo bere dellafresca acqua del pozzo, stretto e profondo, coldesiderio segreto di bere di quell'altra acqua

I pellegrini Cooperatori salesiani iniziano la grande Via Crucis, percorrendo lostesso cammino percorso da Gesù Redentore.

di cui parla il Salvatore, e costatarono congioia la precisione e concretezza del raccontoevangelico: esperienza questa che si rinno-verà sempre più viva e completa nei singoliluoghi che avranno la grazia di visitare.

Dopo il pranzo consumato a Ramallah,partirono per Gerusalemme al monte Sion .Sulla spianata del Tempio trovarono i sale-siani Don Piovesan e Don Provera pronti aguidarli nella visita ai Luoghi Santi . I pelle-grini ascoltarono la storia del Tempio, neperlustrarono le impressionanti rovine, per-corsero l'immenso piazzale e alcuni salironoanche sul muro da cui si può mirare la ca- I8i

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tena del Monte degli Olivi con lo spartiacquesegnato dal torrente Cedron . Si discese quindialle stalle di Salomone, costituite da poderosearcate per ingrandire la spianata del Tempio :poi . risalendo, visitarono le moschee di Omare di El Aksa che, ad ironia della storia, do-minano la spianata. smaglianti di ori e diartistici mosaici .

Eccoli quindi a seguire con nuova lena,nonostante la stanchezza, le loro guide almuro del pianto degli Israeliti, alla Basilicadi Sant'Anna e alla Piscina Probatica custo-dite dai PP. Bianchi del Card . Lavigerie,alla Cappella della Flagellazione, all'Arco Eccehomo, al Lithosirotos sotto la fortezza dellaTorre Antonia, dove scorsero, scolpiti sullapietra, alcuni giochi dei soldati . E in ciascunatappa le guide facevano rivivere la storiainteressantissima che la riguardava ; poi sirecitava il Pater, Ave, Gloria prescritto perl'acquisto dell'indulgenza plenaria .

Dopo cena, nella parrocchiale di Ramallah,i Sacerdoti si misero a disposizione per leconfessioni; i pellegrini più robusti assistet-tero alla funzione notturna del Sabato Santo .

Ed ecco sorgere l'alba del gran giorno diPasqua. Pasqua in Gerusalemme! Quel mat-tino fu per tutti un godimento dello spiritoassistere nella Basilica„ del Santo Sepolcro alpontificale celebrato da Sua Beatitudine Mon-signor Gori, Patriarca Latino di Gerusalemme .La santità singolare del Tempio, la novitàdella preparazione al sacro rito, la varietàdella folla partecipante, le musiche, i canti,la solennità delle cerimonie, tutto concorsead accrescere la fede. l'ammirazione, l'entu-siasmo .

A pranzo i due gruppi di pellegrini si trova-rono uniti all'albergo « Ritz » di Gerusalemme .Quindi, sotto un sole smagliante, si partìper la visita a Betlemme. Proseguirono 6 chi-lometri oltre Betlemme per visitare la grotta(lei pastori, ai quali l'Angelo aveva dato ilgrande annunzio . Quindi visitarono la vicinacappella dell'Angelo, costruita a ricordo dellostorico fatto. Subito dopo ritornarono a Be-tlemme per l'interessantissima visita ai luoghidella Natività. Impressionante la maestosaBasilica fatta costruire da Giustiniano a cinquenavate con le tre absidi e il nartèce, con iresti dei suoi mosaici, ricchissimi di signifi-cato; ma assai più interessante e commoventela visita alla Grotta, a cui si discende me-diante due scale laterali al coro, che condu-cono proprio dinanzi al piccolo altare sulquale una stella d'argento porta incisa questaiscrizione : HIC DE VIRGINE MARIA IESUSCHRISTUS NATUS EST (Qui dalla Vergine

Maria nacque Gesù Cristo). Con una fedee una commozione che non è facile im-maginare, ascoltarono il passo evangelico delNatale che racconta come l'Amore si è fattocarne e, al canto Tu .scendii dalle stelle bacia-rono ad uno ad uno la stella benedetta . Nontutti trattennero il pianto . . .

Vicino al Presepio osservarono l'altare sacroal ricordo dei Magi, che proprio in quel luogosi erano prostrati ad adorare il neonato Sal-vatore. Quindi, in preda ad un vero tumultodi sentimenti e di ricordi, salirono a visitarela vicina chiesa di Santa Caterina con latomba e le grotte di San Gerolamo, dei SantiInnocenti e di San Giuseppe .

Risaliti in macchina, ebbero per mèta l'Isti-tuto Salesiano, bene in vista sull'alto delcolle: lo domina una scritta a caratteri cu-bitali : DON BOSCO . Il ricevimento, signo-rile, solenne, più che fraterno, fu reso ancorpiù suggestivo dalla santità del luogo. Adaccoglierli c'erano le due comunità salesianedi Betlemme e dello studentato di Cremisan .Tra i numeri, tutti graditi, piacque in parti-colare una graziosa scenetta presentata daigiovani oratoriani in lingua italiana ed araba .Uno studente di teologia, in costume arabo,rese omaggio ai pellegrini e un Cooperatoredi Betlemme disse parole che scesero al cuore .Mentre si augurava che tutti i CooperatoriSalesiani del mondo potessero pellegrinare inTerra Santa, faceva voti che tutti i membridella nostra Terza Famiglia continuasseroovunque, in collaborazione con i Salesiani ecol cuore di Don Bosco . la loro meravigliosasemina di amore per contrastare la seminadi odio e donare al mondo la pace cantatadagli Angeli proprio là a Betlemme . Quindiil signor Ispettore Don Laconi rivolgeva il sa-luto dei fratelli di Terra Santa e di tutto ilMedio Oriente, presentando l'Opera Salesianache vi fiorisce in 13 centri e accennando in par-ticolare al centenario di quella di Betlemme :casa del pane, disse, non solo per il significato(lei nome, ma per la carità che effettivamentevi si dispensa . Chiuse il signor Don Ricceriinterpretando a meraviglia i sentimenti di ri-conoscenza e di ammirazione per quei figlidi Don Bosco, pionieri di Dio e della Chiesain Terra Santa e nel vicino Oriente . 11 signo-rile rinfresco che seguì accrebbe letizia neicuori già in festa perchè confermò in ciascunpellegrino la convinzione dell'aperta cordia-lità dei Salesiani .

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11 Lunedì dell'Angelo, di buon mattino,si ritornò al Santo Sepolcro per assistere aduna seconda Messa, cantata questa volta dalrev.mo Don Ricceri . Tutti gustarono la gioia

della Comunione fatta in quel luogo cosìsacro; poi visitarono il Santo Sepolcro, lapietra dell'unzione, la colonna della flagella-zione, il Calvario : il tutto racchiuso nel Tempio .

Seguì l'escursione a Gerico, un'oasi lussureg-giante sul deserto di Giuda, a 30 chilometricirca da Gerusalemme . Di fronte ammiraronoil monte squallido sul quale il Signore passòquaranta giorni di preghiera e di digiuno ; dallato opposto la verde distesa di Gerico, riccadi bananeti, aranceti, palmizi e fiori .Proseguirono verso il Giordano, il fiume

del Battesimo di Gesù . Il Superiore invitòtutti a pregare e a meditare : « Pensiamo-- disse - al nostro Battesimo . Nella liturgiadel Sabato Santo tutti i cristiani sono invi-tati a rinnovare le promesse del loro Batte-simo. È bello farlo qui, sul fiume che videil Battesimo di Gesù». Rinnovarono quindile promesse e recitarono il Credo e il PadreNostro .

Riposatisi alquanto, ripresero il camminoper scendere a 390 metri sotto il livello delmare, sulle sponde del mar Morto, vasto ecalmo a vedersi, ma dalle acque viscide ebituminose, senza flora e fauna marine, segnoforse della maledizione di Dio per i peccatidi Sodoma e Gomorra e delle altre cittàdella Pentapoli . I pellegrini ripensarono allacommozione di Don Rua e fecero propria lapreghiera che il Venerabile, in ginocchiosu quelle rive, aveva pronunciato rivolgendoal cielo gli occhi lacrimosi : « O Gesù, nonpermettete mai che nelle nostre case vi si abbiaa offèndere col brutto peccato! » .

Ricca di emozioni fu la visita a Emmaus,dove i due discepoli San Cleofa e San Simeonesi accompagnarono col divino Risorto, ri-conoscendolo solo in fractione panis .

Tornati a Gerusalemme, furono ricevuti daSua Beatitudine il Patriarca Mons . AlbertoGori. Sullo scalone d'ingresso al Patriarcatoli colpì un bellissimo mosaico, rappresentanteMaria Ausiliatrice . Lo stesso Patriarca nespiegò l'origine. Nel 1956 la sede del Pa-triarcato, il Seminario e diverse altre operecattoliche corsero il pericolo di essere bom-bardate e distrutte . Sua Beatitudine si ri-volse a Maria Ausiliatrice, promosse pre-ghiere e promise di perpetuare il ricordo delsuo materno intervento ; il che fece col grandemosaico .

Ricevette i pellegrini nella sala del tronocon cordialissima familiarità . Il signor DonRicceri gli rese omaggio a nome di tutti .« Questo - disse tra l'altro - è il primonucleo di Cooperatori salesiani pellegrini inTerra Santa, il primo di altri che verranno .Qui si difendono i Luoghi Santi, e noi cirendiamo conto che cosa costi tale opera .I Cooperatori salesiani nella Chiesa e nel

mondo non solo sono impegnati a difenderei Luoghi Santi, ma Gesù stesso nelle coscienzee nelle opere della vita . Chiediamo la vostrabenedizione sui propositi di questo nostropellegrinaggio » .Il Patriarca amabilmente rispose che se

quello era il primo pellegrinaggio di Coope-ratori . c'era da augurarsi di vederne tantialtri ancora. E aggiunse: « So che i Salesianilavorano nell'educare cristianamente la gio-ventù e nel formare coscienze cristiane. Anchequi ci aiutano, ed è per questo che li rin-grazio . . . Siamo nel paese di Gesù. Vedete checosa è rimasto: cristiani dissidenti tanti ; cat-tolici pochi. Ciò stringe il cuore . Ma ado-riamo i divini voleri. Cooperate con noi .pregate perchè possiamo far amare Gesù e laChiesa: .. Avete fatto la Pasqua in Gerusa-lemme e avete apprezzato maggiormente labellezza della nostra santa religione : vi sariquindi più facile esserne apostoli . . . » .

Impartita quindi la pastorale benedizione .si trattenne in piacevole conversazione coipellegrini e applicò la « conchiglia di TerraSanta » sul petto a - due Cooperatori, nuoviCavalieri del Santo Sepolcro: Comm. FrancescoMarchelli e Comm . Luigi Cogozzo .

La cena fu consumata da tutti i pellegriniriuniti insieme all'albergo « Ritz » . Folclore dicanti e verve di discorsi, coronati dalla pa-rola sintonizzante e benefica del Superiore,completarono il programma della giornata,ricca di soavi emozioni e di vissuta familia-rità salesiana .

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Il 16 aprile, martedì di Pasqua, i pelle-grini assistettero alla santa Messa nella Ba-silica del Getsemani . Guidò la preghiera litur-gica Don Colombara, mentre nel cuore di tuttiera un crescendo incontenibile di forti im-pressioni e di devozione . Usciti nel giardinoadiacente, passando per le aiuole fiorite,ammirarono gli otto olivi millenari che, se-condo la tradizione, videro l'agonia di Gesùe il suo sudor di sangue .

Di là passarono a visitare la grotta degliApostoli e la Tomba della Vergine, custoditadai Greci Copti. Quanti pensieri, sentimentie commenti!

Poi eccoli ancora in macchina diretti aBetania, a due miglia da Gerusalemme, pervisitare la tomba di Lazzaro e la magnificaBasilica, custodita dai Padri Francescani comequella del Getsemani e tante altre .

Rievocata la pagina evangelica della ri-surrezione di Lazzaro, si salì al Monte degliOlivi, fino a Betfage, dove i discepoli prele-varono l'asina che servì a Gesù per il trion-fale ingresso in Gerusalemme . Salendo an- 191

cora un poco, giunsero alla Basilica costruitasul luogo dove Gesù insegnò il Padre Nostro .Lo recitarono e, procedendo oltre . eccoliall'edicola dell'Ascensione, custodita dagliArabi, che tuttavia lasciano entrare a vederela nuda roccia dalla quale si elevò Gesù .Dal terrazzo superiore poterono ammirare ilpanorama più completo di Gerusalemme e delmonte Sion, con la Basilica del « Gallicantu »(luogo dell'antica casa di Caifa), dove ilMartire divino subì il primo processo, dovefu rinnegato da Pietro e donde mosse perrecarsi da Pilato, quindi da Erode e poi dinuovo da Pilato per la sentenza definitiva .La visione chiara del non breve camminopercorso da Gesù, li impressionò profonda-mente .

Nel pomeriggio i pellegrini si separarononuovamente . Il gruppo venuto per via aerealasciava la Giordania per entrare in Israele .Dopo le solite pratiche di frontiera, eccolisalire alla collina occidentale di Gerusa-lemme, sulla parte del monte Sion detta laCittadella della Torre di David . Trovaronoil quartiere del Cenacolo brulicante di gented'ogni paese e costume, ingombrante e pe-tulante, raccolta presso la presunta tombadi David a concludere le loro solennità pa-squali. Si diressero subito al Cenacolo, sacro

per l'istituzione dell'Eucaristia, del Sacer-dozio e della Confessione, per la Pentecostee il primo Concilio di Gerusalemme . Fu laprima sede della Chiesa nascente, dove isacri riti si celebrarono quasi ininterrotta-mente dai tempi apostolici fino alla metà delsecolo XVI. Poi fu convertito in moschea el'ingresso ne rimase inesorabilmente inter-detto ai cristiani fino al secolo scorso, quandoi Musulmani, custodi del Santuario, mitiga-rono il loro intollerante fanatismo aprendo aipellegrini la sala superiore a memoria dellaEucaristia e della Pentecoste, non consen-tendo però la più piccola manifestazione diculto. È una sala di m . 15,30 >< 9,40, divisa(la una fila di tre colonne, alle quali corri-spondono nelle pareti pilastri a fascio : è tantosquallida e disadorna che stringe il cuore . . .

Sotto l'impressione dei più vivi contrastipassarono a visitare la chiesa della Dormi-zione, dove secondo un'antica tradizione c'erala casa in cui la Madonna visse dopo la ri-surrezione del Signore e si addormentò inLui. Una bellissima basilica con marmi emosaici. F u quindi la volta di Ain Karem,villaggio sulle montagne di Ebron, dove laMadonna si recò a visitare Santa Elisabettae dove nacque il Precursore San Giovanni Bat-tista. Vi sono due chiese distanti circa mez-z'ora l'una dall'altra : la prima, dedicata aSan Giovanni Battista, corrisponde alla casadi San Zaccaria, dove nacque San Giovanni

192 1 pellegrini presso il Giordano, il fiume nel quale scese Gesù per farsi battezzare dal Precursore .

Battista e, otto giorni dopo, dalle labbra diZaccaria, nuovamente dischiuse alla favella,si sprigionò il mirabile cantico del Benedictus .L'altra, sul versante opposto e alquanto piùin alto, è dedicata al mistero della Visita-zione, il mirabile incontro della Mamma diGesù con la mamma del Precursore, duranteil quale Elisabetta, ispirata dallo SpiritoSanto, pronunziò le parole che noi diciamoogni giorno nell'Ave Maria e la Vergine Santaproruppe nel sublime cantico del Magnificat .

Da tutti i pellegrini sale ancora e semprela preghiera, mentre la meditazione s'intensi-fica e cresce l'entusiasmo .

Mercoledì, 17 aprile, quando i torpedonisi diressero alla volta di Tiberiade, attraver-sando belle regioni dotate di piante e diverde, i pellegrini ebbero l'impressione di tro-varsi in un inondo tutto diverso da quellolasciato in Giordania e nei paesi dei sud . De-liziosa soprattutto la traversata del lago .Mentre il battello scorreva veloce e leggerosulle acque limpide, Don Boffa lesse i passievangelici che narrano i miracoli compiuti daGesù su quelle acque . E le parole del testosacro apparvero così esatte ed eloquenti chenon abbisognarono di nessun commento .

Sulla riva opposta del lago lasciarono ilbattello e s'inoltrarono sulla terraferma per

A bordo della Esperia », in pieno mar Jonio, nel viaggio di ritorno .

visitare un kibuz dai ridenti viali di palmee di fiori. Al moderno albergo di Ein Ghevconsumarono il pranzo e gustarono il sapo-rito « pesce di San Pietro », detto anche poterfamilias perchè nutre e custodisce i suoinati nel gozzo, così come ingoia le monete epoi le rimette, secondo quanto è accennatoanche nel fatto evangelico .

Alla sosta riposante tra il verde e i fioriseguì il giro meridionale del lago, fino alpunto in cui rinasce il fiume Giordano pergettarsi nel mar -Morto ; quindi, sempre at-traverso una zona coltivata e ridente, pro-seguirono fino a Cafarnao, la città dovevenne a stabilirsi Gesù . lasciata Nazarethall'inizio della sua vita pubblica, e doveaccorrevano a Lui le turbe per ascoltarela sua parola e ottenere la guarigione deiloro malati . Videro prima i ruderi dellasinagoga, dove tante volte il Maestro in-segnò e operò i miracoli, che rivissero allospirito dei pellegrini attraverso la letturadel Vangelo. Quindi visitarono la Basilicadella Moltiplicazione dei pani, dove ancorasi possono vedere ben conservati i mosaicibizantini che raffigurano il miracolo . Poiavanti ancora verso il monte delle Beatitu-dini, su cui si ammira la graziosa cappellaornata di fini mosaici . Usciti sul sagrato .donde si domina la pianura, Don Vignato eDon 13offa lessero i brani del Vangelo che

19$

ricordano i fatti e gli insegnamenti di Gesù .Il signor Don Ricceri aggiunse il suo efficacecommento .

Risaliti sui torpedoni, recitando il santoRosario, si avviarono alla volta di Cana .Una bella chiesa, dedicata a Maria, Media-trice di tutte le grazie, sta a ricordare ilprimo miracolo di Gesù. Fu consacrata perordine di San Pio X dal Vescovo di BergamoMons. Radini Tedeschi, mentre fungeva dacerimoniere il segretario Don Angelo Ron-calli, oggi S . S. Giovanni XXIII . Nella criptasi ammira una copia delle sei idrie di pietra,che contenevano l'acqua da Gesù cambiata invino. Usciti di chiesa, si videro fatti segno allacordialità degli abitanti e alla festosa familia-rità dei bambini, che parlavano corretta-mente l'italiano, merito delle buone SuoreFrancescane .Quando i pellegrini giunsero a Nazareth .,

ebbero un nuovo, gradito e fraterno incontrocon i Salesiani, che vi dirigono un Istituto ela chiesa di Gesù Adolescente . Il giovedì18 aprile ascoltarono la Santa Messa nella Basi-lica della Nutrizione, costruita sul luogo dovela Sacra Famiglia visse dopo il suo ritornodall'Egitto . Visitarono quindi la Grotta sot-tostante la Basilica e quella dell'Annuncia-zione, accanto alla quale sta sorgendo ungrandioso tempio su disegno di un architettoitaliano. Si visitò pure la vicina sinagoga diNazareth, dove Gesù ebbe più volte occa-sione di parlare . La lettura della pagina diSan Luca che vi si riferisce, fece rivivere ifatti ivi avvenuti .

Attraverso caratteristiche vie strette, sca-nalate nel centro per il passaggio degli asini,ingombre di gente e fiancheggiate da unaserie ininterrotta di piccoli negozi o umililaboratori, i pellegrini si recarono a far vi-sita a S. E. Mons. Pier Giorgio Chiappero,Vicario del Patriarca . Li accolse con la cor-dialità semplice e schietta del buon piemon-tese e diede loro sapienti consigli per ren-dere duraturi i frutti spirituali del pellegri-naggio e per rivivere attraverso la medita-zione dei misteri del Rosario le emozioni e ipropositi della visita ai Luoghi Santi . Im-partì quindi la sua benedizione e, ricordandodi aver assistito nel 1929, come giovane diA. C., al trionfale ritorno di Don Bosco aValdocco, pregò i pellegrini che gli faces-sero rivivere l'entusiasmo di quel giorno can-tando Dori Bosco ritorna . . . Cosa che fecerosubito in coro e a voce spiegata . Sua Eccellenzarispose dicendo : « Grazie: mi avete procuratouna grande consolazione! » .Li attendeva ancora il monte Tabor. che

tA4 si drizza massiccio e isolato sulle valli cir-

costanti all'altezza di 580 metri. Per la forma .le sue pittoresche caratteristiche e lo splen-dore del suo panorama si può dire veramentesingolare. Ve li condusse una strada serpeg-giante sui fianchi del monte, coperti di elci,carrubi, lentischi e terebinti. Sulla vetta viammirarono la bella spianata di m . 1200 X400. circondata dai resti di mura della for-tezza saracena del secolo XIII .

Durante la refezione presa nella casa deiPadri Francescani, venne a salutarli il Rev .moPadre Custode di Terra Santa, residente a Ge-rusalemme, ma che vi si trovava di passaggio .A tutti distribuì l'attestato del Pellegrinaggioin Terra Santa, un Crocifisso e un rosario,fatto con gli olivi del Getsemani . Rivolsequindi un saluto ai pellegrini e approfittòper esprimere la sua riconoscenza per le of-ferte che il Venerdì Santo si raccolgono nelleparrocchie per la custodia dei Luoghi Santi .Quindi il Superiore del Convento illustrò làBasilica della Trasfigurazione e fu letta lastupenda pagina del Vangelo . Si ritornò poia Nazareth per visitare la Fontana dellaVergine, non molto lontana dalla Grottadell'Annunciazione, zampillante tuttora acquafresca, ma in mano ai Greci Ortodossi.

E venne anche l'ora di visitare l'Istitutosalesiano di Nazareth, che domina la città,ampio, ridente come il cuore e il volto deisuoi abitanti . Ai pellegrini raccolti in chiesafu rievocata la storia dell'Opera e illustratala nostra bella e candida Basilica di GesùAdolescente .

Ridiscesi in città e giunta la sera, si svolsala cena di addio, nella quale parlaronoI'ing . Angelo Testori, vicepresidente nazio-nale degli Industriali Cattolici, l'ing . LuigiCerezza dell'Ufficio Tecnico del Comune diMilano, la prof.ssa Margherita Rossini di Bo-logna, il rev. Don Nicola Montanaro di Im-peria. Tutti espressero sensi di riconoscenzaal Signore per la grazia del pellegrinaggio eringraziarono molto i Salesiani, come laDirezione (lei Pellegrinaggi Paolini. Chiusefelicemente il signor Don Ricceri, mettendoin evidenza la gioia che aveva allietato ipellegrini e il grande spirito di famiglia cheli aveva stretti in quei giorni .

Il pellegrinaggio si chiuse al Santuario diN. S. del Carmelo . La parola Carmelo si-gnifica « giardino » : titolo ben meritato dalmonte per la sua straordinaria fecondità natu-rale ed anche spirituale . Il Santuario a crocegreca, su cui domina come in trono di gloriala Vergine col Bambino, è particolarmentedevoto e accogliente . Dopo la santa Messasi ripetè insieme la preghiera del pellegrino,già recitata a Roma il giorno della partenza .

L'imbarco a Lidda si effettuò alle ore16 sopra un aereo della SAM, che salì ben

presto a quota 5000 con una velocità di500 chilometri orari. Addio Terra Santa,addio Betlemme, addio Nazareth, addio Ge-rusalemme! Ci allontaniamo da voi, ma sol-tanto col corpo . . . Questi i sentimenti che ali-mentarono la preghiera dei pellegrini anchedurante il volo di ritorno .

Una conversazione di Don Vignato sullaPia Unione tornò graditissima a tutti e in-dusse anche i pochi che non avevano ancorala regolare iscrizione alla Terza Famiglia diDon Bosco, a darle con gioia il loro nome .

La signorina Anna Belviglieri, direttrice tec-nica del Pellegrinaggio, rivolse un saluto eun ringraziamento a nome dei PellegrinaggiPaolini. I pellegrini, soddisfatti del servizio,vollero offrirle una busta omaggio accompa-gnandola con nobili . sentimenti . Essa riti-graziò commossa e vollecompiere un ultimo attodi bontà devolvendo lasomma alle Opere diDon Bosco .«In questi giorni

- concluse il signor DonRicceri - abbiamo for-mato una famiglia cri-stiana e salesiana ; ilpellegrinaggio è passato,ma resteranno i frutti .Presto ci divideremo perle vie del mondo ; quelloche importa è che citeniamo uniti nello spi-rito : la famiglia salesianapellegrina dell'anno delConcilio è una famigliache non si sfascia: allascuola di Gesù e di DonBosco, continueremo alavorare uniti per i Ve-scovi, per il Papa, perla Chiesa . . . » .

Non meno felice ilviaggio di ritorno delgruppo via mare : nonmeno belle le loro im-pressioni. Le riassumia-mo in queste loro espres-sioni :

• I Salesiani e leFiglie di Maria Ausilia-trice delle case dovesiamo passati ci diederoprove commoventi dellaloro fraternità salesianae ci mostrarono la vi-talità dell'apostolato di

Don Bosco anche tra gli ortodossi e gli in-fedeli . Ci è rimasto un ricordo partico-larmente vivo della casa salesiana dì Ales-sandria di Egito col direttore Don Ottone ecol delegato dei Cooperatori Don Risatti, etra le case delle Figlie di Maria Ausiliatrice .di quelle di Alessandria d'Egitto e di Damascoin Siria .

• Tra i pellegrini è fiorito un grande spi-rito di famiglia, cementato soprattutto dalleriunioni familiari, nelle quali si, trattavano ipiù attuali argomenti di cooperazione sale-siana, e dalla classica " buona notte ", ascol-tata ogni sera a bordo, al chiarore delle stelle .

• Il nostro ultimo saluto fu questo : « Chiva a Lourdes ci ritorna ; chi va in TerraSanta ci lascia il cuore! » .

A Betania, nella Basilica che sorge presso la tomba di Lazzaro, a ricordo delgrande miracolo della sua risurrezione.

19.E

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ILTEMPIOSUL

COLLEDONBOSCO

Sono in via di allestimento lepareti della chiesa inferiore . Aponente, alla confluenza delloscalone di accesso all'Istitutocon le sacrestie, è in corso ilrivestimento esterno dello zoc-colo, che deve difendere l'edi-ficio e dargli quel senso di mo-numentalità che lo raccoman-derà all'ammirazione dei devoti .La pietra usata per il rive-stimento è il ghiandone diLecco, una specie di granitodi color grigio con struttura

schistosa, fatto apposta perproteggere e per arricchire .Esso si estenderà per tuttal'altezza della chiesa inferioree non sarà a superficie liscia,ma a bozze, lavorate con pic-colo aggetto . Ne verrà fuori unsevero e forte bugnato, riccodi motivi e carico di effetti .Sopra, invece, non ci si èalzati di più, ma si è allargatal'area delle armature, che con-sentiranno a suo tempo unasola colata di cemento, dallesacrestie al pronao della chiesasuperiore .Ancora una volta il cattivotempo, così ostinato quest'an-no, confinando nell'interno glioperai, ha permesso la gettatadel pavimento della primachiesa . Ora ci si può muoverecon maggior libertà, senza pe-ricolo di trabocchetti ; si puòanche trarre partito per lapreparazione di quei lavori chehanno bisogno di lunga incu-bazione e a cui basta una gior-nata di pioggia per venir se-riamente compromessi .

- E i mezzi? - chiederanno inostri affezionati lettori . Esat-tamente un secolo fa, nelgiugno 1863, Don Bosco davaordine all'economo Don Saviodi incominciare i lavori per lacostruzione del Santuario diMaria Ausiliatrice in Torino .- Ma, Don Bosco, come farò- rispose Don Savio . - Nonsi tratta di una cappella, madi una chiesa molto grande ecostosa . Stamane non avevamoin casa di che affrancare lelettere !- Comincia a fare gli scavi- replicò Don Bosco -quando mai abbiamo comin-ciato un'opera avendo i da-nari pronti? Bisogna benelasciar fare qualche cosa allaDivina Provvidenza!

E la Provvidenza fece qualchecosa per la gloria dell'Ausilia-trice un secolo fa, come con-tinua oggi - attraverso lacarità dei buoni - a farequalche cosa per la gloria delsuo Apostolo .

Mai forse come ai nostrigiorni è stato così sentito evissuto il problema dell'unitàdella Chiesa. A base di questomovimento di grazia sta il sa-crificio di anime generose .

Tra queste, l'eroica dodi-cenne Agnesina Chiadò, allievadella Scuola Maria Ausilia-trice di Torino, nata a BorgaroTorinese il 26 gennaio 1947e morta tragicamente a Tori-no la domenica 28 agosto 1960,mentre ritornava dalla Messa,nella quale aveva fatto la S . Comunione .

« Agnesina intuiva, con la stessa limpi-dezza con cui conosceva le cose della suacasa - scrisse il P. Salvatore Butier S . A .nell'opuscolo Maria e la riconciliazione deiCristiani, - il mistero dell'unica Chiesafondata da Cristo su Pietro per la salvezzadi tutti » .Compiva 12 anni quando, il 25 gen-

naio 1959, Sua Santità Giovanni XXIIIannunziava la convocazione del Concilio Va-ticano II, con l'invito ai fratelli separati aritornare alla casa paterna e chiedeva lapreghiera di tutti i cattolici per raggiungerequesto scopo. Agnesina rispose subito entu-siasticamente. E il suo entusiasmo andò au-mentando col passare dei giorni e dei mesi .

Impressionavano fortemente Agnesina leparole di Gesù : « Ho altre pecorelle che nonsono di questo ovile; anche queste bisogna cheraduni, e daranno ascolto alla mia voce, evi sarà un solo ovile ed un solo pastore » .

Il sapere che due terzi dell'umanità nonconosce ancora Gesù e che l'altro terzo, quellodei cristiani, è diviso da scismi, era per leiun tormento. Tuttavia credeva non lontanol'avveramento delle parole di Gesù .

E perchè la Chiesa potesse continuare lesue conquiste, faceva ferventi Comunioni eripeteva spesso la preghiera di Gesù allavigilia della sua passione : « Padre, chesiano tutti una sola cosa . Come tu, o Padre,sei in Me ed Io in Te, così essi siano unosolo in Noi- » .

In margine alla nostra « campagna »

Offre la vita ber l'unità della Chiesa

Per l'attuazione di questoideale, che era diventato comela sua ansia, pregava ed of-friva sacrifici .Ma l'amore - ha detto

Gesù - trova la sua massimaespressione nel dono della vita .

Nell'Ottavario di preghiereper l'unità della Chiesa del1960, Agnesina Chiadò si pre-senta al suo confessore e chie-de di offrire la vita per l'unitàdella Chiesa. All'invito di of-frire non la vita, ma preghiere

• sacrifici, risponde: « Oh, questo lo facciogià. Io voglio dare di più! Gesù diede la suavita per le anime . Sento che anch'io devodare la vita per il trionfo del suo regno ».Da allora Agnesina nelle sue Comunioni

• nelle sue visite a Gesù Sacramentato ripetespesso : « Eccomi, Signore, sono pronta adare la vita per il trionfa del tuo regno! » .

Durante la giornata di ritiro del 2 luglio1960, Gesù le fà sentire la sua voce: « Agne-sina, donami il tuo cuore. . . ». Ed ella su-bito risponde rinnovando l'offerta della vitaper l'unità della Chiesa, e conclude: « 0Gesù, o Maria Ausiliatrice, aiutatemi voiperchè io davvero possa essere così generosa.!» .

La domenica 28 agosto, tornando dallaMessa, il suo ardente desiderio fu appagato .I giornali parlarono di un tragico incidente :una adolescente travolta da un'autoambulanza .Ma la verità la si poteva leggere nel libri-cino di meditazione che portava nella borsetta .Agnesina aveva messo un segno alle parole :« Un cristiano che ama veramente Gesù da-rebbe volenieri tutto quello che può avere diprezioso al mondo, per andare ad unirsi conLui nel Cielo » .

Eroica nella sua generosità, Agnesina avevaripetutamente offerto se stessa a Gesù perl'unità della Chiesa, e Gesù aveva accettato ildono pochi istanti dopo essere entrato inquel piccolo grande cuore .

Per più ampie notizie si può leggere : D. ZUCCHETTI,

Il segreto di Agnesina Chiadò . Elle Di Ci - Torino L . 250 197

ESERCIZI SPIRITUALIdi orientamento

In questi anni i nostri Cooperatori hannoavuto modo di sperimentare la verità delleparole di Don Bosco : « Gli Esercizi Spiritualisono opera di somma importanza e di un'utilitàimmensa» . L'affluenza sempre più numerosaed entusiastica ai nostri corsi ne è la conferma .

Don Bosco ripeteva ancora che gli Esercizisono utilissimi a tutti, anche ai buoni ; ma so-prattutto a quelli che devono decidere sullascelta dello stato, convintissimo com'era, perlunga esperienza, che- una buona e sicurascelta costituisce per un'anima garanzia dipace interiore, di perseveranza nel bene, disalvezza eterna .

Non sono mancate, in questi ultimi tempi,insistenze perchè il desiderio di Don Boscovenisse esaudito, nell'ambito della Terza Fa-miglia Salesiana, con qualche corso di Eserciziriservato agli elementi più giovani e tutto in-tonato al problema accennato .

Fedeli agli insegnamenti di Don Bosco, chein tutto procedeva con gradualità e prudenza,cominciamo quest'anno con un primo esperi-merito limitato : due corsi di• Esercizi riservati asignorine dai 18 ai 25 anni circa, desiderose didare- un orientamento sicuro alla loro vita .. Come tempo, si è scelta un'epoca non agitatadalla preoccupazione delle ferie, un tempo dimaggiore riposo e raccoglimento, il mese disettembre . Il primo corso si svolgerà dal 14 al 19,e il secondo dal 21 al 26,

Anche il luogo è superlativamente atto allariflessione e alla distensione dello spirito : unamagnifica villa del Biellese, tuffata nel verdeintenso della vallata di Mosso Santa Maria eimmersa nella pace del suo stupendo parco .

La scelta di un predicatore sperimentato eda anni ormai a contatto con - i più diversiuditori di tutta Italia, e la collaborazione- comeregolatrice degli Esercizi - di una signorinache porta la ricca esperienza di un intensoapostolato tra la Gioventù Femminile in unagrande metropoli, garantiranno alle parteci-panti il maggior dono di luce, di conforto edi consiglio .E pure assicurato un servizio cordiale e di-

stinto da parte di generose Cooperatrici Sale-siane, che a Don Bosco e a questo apostolatodegli Esercizi hanno offerto il dono sacrificatoe gioioso del loro tempo libero .

Rivolgiamo viva preghiera a tutta la Fa-miglia Salesiana dell'Alta Italia (Parrocchie,

198 Oratori delle Figlie di M . Ausiliatrice, Centri

di Cooperatori e persone singole), perchè vo-gliano dare a questa iniziativa, destinata a piùlarghe realizzazioni in tutta Italia, la più in-telligente collaborazione di consiglio alle gio-vani interessate, che da tali Esercizi riporte-ranno forse il dono più prezioso della loro vita .

Per prenotazioni e informazioni di ogni genere, ri-volgersi a questo indirizzo :

Sig.na Teresina ColomboVilla Grazia

(Vercelli)

Mosso S. Maria

rPer comodità dei nostri Cooperatori ripetiamol'elenco dei corsi di Esercizi Spirituali che sisvolgeranno nei prossimi luglio e agosto, rinno-vando a quanti hanno a cuore il progresso dellapropria anima e l'efficacia del loro apostolato, caldoinvito a parteciparvi e a condurvi altri membri dellaPia Unione .

PER SACERDOTIMuzzano Biellese (Vercelli) : 25-31 agosto

PER COOPERATORIMuzzano Biellese (Vercelli) : 21-25 agostoGalliano (Como): 6-io agostoVenezia-Isola S . Giorgio : 10-14 agostoVillazzano (Trento) : 22-25 agostoBologna-S . Luca : 15-18 agostoBologna-S . Luca (per sposati) : 31 agosto-3 settem .Pietrasanta (Lucca) : 7-11 agostoLoreto-Montereale : I8-22 agostoLoreto-Montereale : 23-27 agostoPaestum (Salerno) : per genitori di Salesiani:

10-13 luglioPaestum (Salerno): per coniugi : 28-31 luglioPaestum (Salerno) : per tutti : 8-11 agostoSoverato - Istituto Salesiano : 21-25 agostoNardb - Le Cenate (Lecce) : 7-10 luglioBari - Casa del Clero : 24-27 luglio

PER COOPERATRICIMuzzano Biellese (Vercelli): 3-7 agostoMuzzano Biellese (Vercelli) : 17-21 agostoVarese - S. Ambrogio : 10-14 agostoCesena (Vicenza) : 1o-14 luglioMontebelluna (Treviso) : 20-24 luglioOneglia - Villa Ranixe : 29 agosto-1 ° settembreBologna - S. Luca : 27-31 luglioCalci (Pisa) : 7-11 agostoLoreto-Montereale : 2-6 luglioLoreto-Montereale : 29 luglio-z agostoMontefiolo (Rieti) : 2-6 luglioMontefiolo (Rieti) : per Coop . giovani : 8-12 luglioFiuggi (Frosinone) : 25-29 agostoNapoli-Capano : 27-31 luglioOstuni (Brindisi) - Villa Specchia : 1-5 luglioMartina Franca (Taranto) : 27-31 luglio

La Messa di Diamante di Don GiraudiNella solennità di Pasqua, il 14 aprile, il

Rev.mo Don Fedele Giraudi, da 39 anni Eco-nomo Generale dei Salesiani, celebrava i suoi60 anni di sacerdozio. Per sua volontà lafaustissima data fu trascorsa nell'intimitàdella famiglia salesiana di Valdocco, presentelo stesso Rev .mo Rettor Maggiore, che inDon Giraudi venera uno dei suoi antichi su-periori, e i salesiani dell'Oratorio, interpreti

della gioia e della riconoscenza di tutto ilmondo salesiano .Don Fedele Giraudi è uno dei pochissimi

superstiti che sono vissuti accanto a Don Boscoa Valdocco e può vantare di averlo amato davivo, pianto da morto, glorificato da beato eda santo. Egli infatti visse con Don Boscodal 1886 al 1888, anno della sua santa morte ;e fu presente ai funerali come fu presente e

Torino . II Rev .mo Don Fedele Giraudi nel giorno faustissimo della sua Messa di Diamante . Alla sua destra il nuovo I9~JEconomo Generale, Rev .mo Don Ruggiero Pilla

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parte attiva nella organizzazione del trionfaleritorno di Don Bosco Beato da Valsalice aValdocco nel 1929 . e del non meno trionfalecorteo della canonizzazione nel 1934 .

« La figura e l'opera di Don Giraudi - sileggeva nel programma della festa - campeg-giano in luminoso risalto nella storia salesianadi questo secolo » . Basterebbe ricordare, trale numerosissime costruzioni da lui curate :l'ampliamento della Basilica di Maria Ausi-liatrice; la moderna sistemazione della cittàsalesiana di Valdocco ; la Chiesa di Santa MariaAusiliatrice e il Tempio di San Giovanni Boscoin Roma; il Tempio di Don Bosco sul collenatio (in costruzione) ; i restauri e l'abbellimentodella Chiesa di San Francesco di Sales, la primacostruita da Don Bosco :, i grandi Istituti« Rebaudengo » e « Agnelli » in Torino ; le

Festa della giovinezza nella Basilica di Maria Ausiliatrice

Il Santuario di Maria Ausiliatrice ha accol-to più di 6000 giovanotti, che prestano ser-vizio militare a Torino, per la loro Comunionepasquale. Convenientemente preparati in ca-serma dai Cappellani militari, sono affluitinella Basilica, ordinati e devoti .Prima i giovani prossimi al congedo, ru-

morosi ed allegri, venuti in pellegrinaggioalla casa della Mamma celeste per chiedernela benedizione prima (lei ritorno in famiglia :poi tutti gli altri .

I Sacerdoti Salesiani per dieci giorni si pre-starono generosamente per le confessioni enotarono lo spirito di serietà e di raccogli-mento dei militari . Don Bosco sembrava pre-

GIORDANIA

Festa sacerdotale salesiana a Betlemme

11 30 marzo u . s ., si è svolta nel nostro Isti-tuto di Betlemme la cerimonia delle sacre Or-dinazioni, che quest'anno ha rivestito un'im-portanza particolare per la ricorrenza del cen-tenario della Casa di Betlemme, presso laGrotta della Natività .

Data la eccezionalità della circostanza, S . E .il Patriarca Mons. Alberto Gori ha consentitoche la funzione avesse luogo nella chiesa del-l'Istituto .

imponenti Opere salesiane romane dell'IstitutoPio XI al Tuscolano ; dell'Istituto Teresa Cerinia Ponte Mammolo; dell'Istituto Don Boscoa Cinecittà e la grandiosa costruzione delPontificio Ateneo Salesiano, tuttora in corso .Recentemente Don Giraudi, avvicinandosi

ai novant'anni, ha voluto rassegnare nellemani del Rettor Maggiore le sue dimissioni daEconomo Generale . A succedergli è stato chia-mato il Rev.mo Don Ruggiero Pilla, che daqualche anno gli prodiga la sua preziosa col-laborazione. Ma attorno al venerato Supe-riore, come vessilli di vittoria continuano apalpitare i documenti vivi della sua lunga te-nace attività di Economo Generale della Con-gregazione, tutti plaudendo al suo meravi-glioso lavoro, compiuto per la gloria di Dio eper amore a Don Bosco .

siedere queste festose adunanze di giovani ela sua figura ed i suoi insegnamenti veni-vano ricordati ai militari dal Cappellano CapoMons. Alfredo Richiardone .

Ai giovani militari si univano nel pio pel-legrinaggio i Carabinieri, gli Allievi Carabi-nieri e le Guardie di Pubblica Sicurezza, cheinvocavano la protezione di Maria Ausilia-trice sulla loro opera .Dopo le solenni funzioni nella Basilica,

nel cortile dell'Oratorio veniva distribuita, acura del Comando Militare, una abbondantecolazione; quindi i soldati restituivano lavisita del Signore visitando gli infermi del« Cottolengo » .

Il Patriarca, arrivato puntualmente, ha te-nuto ad esprimere la sua riconoscenza a MariaAusiliatrice, di cui poco prima aveva speri-mentato la materna protezione . A causa dellapioggia, infatti, l'automobile aveva avuto unincidente che avrebbe potuto avere tragicheconseguenze . Sua Eccellenza desidera che sipubblichi il fatto come una grazia di MariaAusiliatrice, da lui subito invocata all'atto delpauroso sbandamento .

Alla suggestiva funzione delle Ordinazioni,che abbracciava quasi tutti i gradi del-l'Ordine, fino al Presbiterato, con una fiori-tura di sei sacerdoti novelli, hanno assistitomolti giovani e fedeli, a cui venivano op-portunamente spiegate le varie parti delsacro rito.Non poteva mancare, in onore (lei novelli

sacerdoti, la tradizionale accademia musico-letteraria . che si è svolta nello Studentato teo-logico di Cremisan, chiusa dal sig. IspettoreDon Làconi che, lumeggiando l'aspetto sacri-ficale del sacerdozio, ne ha messo in evidenza

SPAGNA

Si inaugura a Valencia un complesso parrocchialededicato a San Giovanni Bosco

Valencia, terza tra le grandi città dellaSpagna, ha avuto in questi ultimi anni unastraordinaria espansione industriale e urbani-stica . Ogni giorno s'innalzano nuovi blocchi dicase e sorgono nuove industrie, che portanouna vita pulsante soprattutto nelle periferie .

Nei piani regolatori della città hanno unposto d'onore 1e chiese,come si addice ad unpaese profondamente cri-stiano. Tra queste è oggiuna consolante realtà laParrocchia di San Gio-vanni Bosco, che fuvoluta dall'ArcivescovoS. E. Mons. MarcellinoOlaechea, salesiano, esorge in una zona pe-riferica che pochi annifa vide le sue case e isuoi campi sommersi dal-l'acqua e dal fango diuna apocalittica inonda-zione.La nuova Parrocchia

è costruita in stile mo-derno e funzionale. Unatorre aerodinamica, cheporta sullo spigolo di fac-ciata una monumentalestatua di Don Bosco, ladomina e caratterizza .Accanto sorgono le opereparrocchiali, che furonoprogettate tenendo contodi tutte le esigenze del-l'apostolato molteplice diuna parrocchia di oggi .

anche quello gaudioso, ricordando la gioia deigenitori, dei presenti e la spirituale letizia che,anche nelle avversità, si conserva inalteratanella parte più profonda di ogni cuore sacer-dotale .

I sei giovani Leviti hanno avuto la fortunaunica al mondo di poter celebrare 1e loro primeMesse nei Luoghi Santi (Grotta di Retlemme,Getsemani, Calvario, Santo Sepolcro) e dipoter rinnovare il Sacrificio di Cristo propriosu quel colle dove il Divin Redentore, ventisecoli fa, lo ha compiuto per la prima volta asalvezza del mondo .

A partire dallo scorso maggio il nostroSanto Fondatore vede pulsare nel suo nomeun complesso di opere cattoliche che, nel pen-siero dell'Arcivescovo, vogliono costituire l'at-tività di una parrocchia modello, capace dipermeare di spirito cristiano tutti gli am-bienti e strati sociali .

Valencia (Spagna) - S . E. Mons . Marcellino Olaechea, Arcivescovo di Valencia, _'Olconsacra l'altare della nuova Parrocchia di San Giovanni Bosco .

Medaglia d'oroall'istituto Magistraledi Nizza Monferrato

NIZZA (Asti) - Alla presenza diS. E . 'Monsignor G . Dell'Oro, delrev.m o Rettor Maggiore e delleAutorità, il Provveditore agli Studiprof . B . Alasia ha conferito la me-daglia d'oro alla Scuola Magistraledelle Figlie di Maria Ausiliatrice .11 prof. Gesualdo Nosengo rievocòle benen ei-enze della gloriosa, isti-tuzione ed esaltò la sapienza peda-gogica di Don (losco .

Nuove Centro SocialePAL EItl10 - Con una solenne ce-rimonia alla quale parteciparonoesponenti del Governo Regionale,autorità civili, n •l igiose e militari,è stata posta a Palermo la primapietra per la costruzione dei Centroprofessionale « Gesù Adolescente » .ti Centro è destinato ad accoglierein ambienti attrezzati e modernigli allievi dell'Istituto « San Fi-lippo Neri

Andiamo incontro ai giovani

BARI - Sii questo argomento l'Ora-torio Salesiano di Bari, lo scorsoaprile, organizzò una «tavola ro-tonda» nella quale otto espertihanno risposto - - ciascuno nel-l'ambito della sua cornpetenza -a queste due domande : I" Conterispondere alle esigenze attuali del-i'educazione dei giovani? 2" Comedi tendere i giovani dai fattori am-bientali clic tic contrastano la sanaeducazione? 1 relatori, hanno coni-posto un prosaico coiipleto del-l'intero problema, delineandone lemigliori soluzioni .

Una nuova figurazionedell'opera di Don Bosco

ASTI - Sua Nei' . "Mons . GiacomoCannonoro ha benedetto il quadrodell'altare maggiore della nuovaOpera Salesiana di Asti . Questapregevole composizione di CataroMore rappresenta una felice sintesidell'Opera di Don Bo.co : Gesùin braccio alla Vergine Ausiliatriceindica lal Salito la illadonna contepotente ispiratrice e guida dellasua missione: San Giovanni Bosco,a sua volta, presenta all'esempiodei giovani il primo fiore della

202 sua istituzione, Sai) Domenico Sa-

vio, che tiene alto un giglio . Com-posizione originale e moderna, an-che se con le tonalità cromatichee la compostezza della pittura sacradi tradizione .

Esposizione CentroamericanaSANTA TECLA (EI Salvador) -Nel cortile del Collegio Salesianosi tenne la prima Esposizione In-dustriale Centroamericana . Tutti irami dell'industria centroamericanaesposero i loro prodotti : dalle in-dustrie agricole a quelle m ecca-niche, dai lavori artistici a quellifolcloristici e dell'arte grafica. Par-ticolare interesse esercitò sul pub-blico la mostra dei lavori eseguitidagli allievi delle Scuole Professio-nali Salesia,nc.

Il 75° della mortedi Don Boscocelebrato in Portogallo

LISBONA - L'ispettoria Salesianadel Portogallo ha solennizzato il75" della morte di Don Bosco allapresenza di Autoritàl., Cooperatori eamici . L'Ecc.mo Nunzio ApostolicoMons. Massimiliano Furstenbcrgpresiedette il l'e 7)ezarn di ringra-ziamento. Dopo la cerimonia ab-bracciò il novantenne Doti ErininioRossetti, che ebbe la fortuna diconvivere con Don Bosco teil'Ora-torio di 'l'orino .

Non o, -,

io,ma la ;vlaare di GesùTOKYO (Giappone) - Sul nuovoedificio del «Magistero I'rofe .asio-nale della Donna diretto dalleFiglie di Maria Ausiliatrice, èstata solennemente intronizzata, unagrande e artistica statua in bronzodell'Immacolata, del peso di 8 ton-nellate e fusa in Italia . La gente,affacciata alle finestre delle casevicine, diceva : « II Seibi innalzann bel daibidsu (idolo) « Nonliti idolo, ma l'immagine della Ma-dre di Dio disse nel suo discorsola direttrice, narrando le mirabiliprove (li protezione avute special-mente nei terribili anni della guerra .

Cantano davanti al ReBRUXELLES - I piccoli cantoridelia casa salesiana di Bruxelles-Wotuwè hanno avuto l'onore di

essere invitati a cantare davantial re Baldovino e alla regina Fa-biola . Il ricevimento ebbe luogoal palazzo di Laeken e vi parteci-parono :15 piccoli cantori, che ri-scossero la più viva soddisfazionedel re e della regina . Dopo l'audi-zione, i sovrani si trattennero fa-miliarmente coi ragazzi e coi Sa-lesiani che li accompagnavano .

1 Salesiani a BresciaBRESCIA - L'Opera Salesiana diBrescia sta qualificandosi con l'a-pertura dell'Istituto Tecnico conspecializzazione in elettronica eaffermandosi nel campo pastoralecon la Parrocchia. S. E. Mors .Giacinto Tredici, Arcivescovo diBrescia, ha elevato la Parrocchia-rempio San Paolo al grado di« Prepositurale conferendo al par-roco il titolo di Prevosto .

il Vescovo di Liparie un ex allievo salesianoII 21 aprile u . s . a ('atania è statoconsacrato il nuovo Vescovo di Li-pari S . E . Mores . Salvatore Nicolosi .Il novello Presule è ex allievo del-l'Istituto salesiano di Pedara e del-l'annesso fiorente Oratorio salesiano .S . E . Mons . Nicolosi ha sempre nu-trito grande affetto e devozione peri Figli di Don Bosco . L stato ancheDecurione dei Cooperatori salesiani .

Scuola privatae scuola pubblica

BRASILIA - Nel Brasile, e spe-cialmente in Brasilia, c'è una lottaserrata tra la scuola pubblica e lascuola privata . 11 fatto che ilPresidente della Repubblica hamesso il figlio nel Collegio 1)on Bo-sco della capitale, ha avuto unaforte ripercussione . Del resto sonomolte le autorità del Paese, tracui il Ministro della Guerra e unacinquantina di deputati e senatori,che iscrivono i loro figli a scuole:private, dichiarando cori i fattila loro stiuia per la serietà dellascuola Polista dai Religiosi.

Per i figli del popoloRIOBAMBA (Equatore) - Le si-gnorine Judith e Clara Luz LeonGallegos, per ricordare i loro ge-nitori, hanno donato alla Congre-gazione Salesiana una loro proprietà .Col ricavato della vendita si è po-tuto realizzare la Scuola salesianagratuita « Fundacion Flavio Leon(lailegos « . Questa benefica operasociale accoglie nelle sue luminosee moderne aule un folto gruppodi figli del popolo, che vi rice-vono gratuitamente istruzione ededucazione secondo il metodo diDon Bosco.

FEDE IN CAMMINO

Non lontana la libertàdella Chiesa in Ucraina pDa una lettera di Sua Eccellenza Monsignor Andrea Sapelak, salesiano, Visitatore Apo-stolico degli Ucraini in Argentina, al Reverendissimo Rettor Maggiore Don Renato Ziggiotti

Solo da poche settimane sono tornato da Romatra i miei fedeli ucraini in Argentina per pas-sare con essi le feste pasquali, e per comunicareloro personalmente le impressioni del ConcilioEcumenico .La domenica 31 marzo ebbi la gioia di gui-

dare un grande pellegrinaggio di fedeli ucrainiin Argentina - circa cinquemila persone - alSantuario mariano di Lujàn . Benchè questopellegrinaggio sia annuale in preparazione allaPasqua, tuttavia quest'anno esso ebbe una gran-diosità ed una tonalità tutta particolare. La Co-munità ucraina in Argentina volle tributare conquesto pellegrinaggio un vivo ringraziamentoalla Vergine, « Aiuto del popolo cristiano », per

l'insigne grazia della liberazione inattesa, benchètanto sospirata, del Capo dell'Episcopato ucrainoed unico suo membro superstite in Patria .

Celebrai un solenne pontificale in rito bizan-tino-ucraino, durante il quale numerosissimipellegrini si accostarono ai Santi Sacramenti .Fu di particolare emozione per tutti la letturadi una lettera personale del Metropolita liberato- che portai da Roma - rivolta ai pellegrini,in cui egli ringraziava delle preghiere che tuttigli ucraini in Argentina offrivano con tanto fer-vore per la Chiesa ucratn.a e per la sua persona.Trasmisi poi la benedizione del Metropolita .

La liberazione del Capo della nostra Chiesaproprio durante il Concilio Ecumenico, riempì

Sua Santità Giovanni XXIII innalza l'inno del ringraziamento a Dio per la liberazione del Primate della ChiesaCattolica in Ucraina, Mons . Giuseppe Slipyi, che unisce la sua preghiera a quella del Papa

'_'OR

di gioia e di speranze tutte le comunità ucrainedel mondo libero ed ebbi l'occasione di costa-tarlo coi propri occhi tra i miei fedeli in Ar-gentina .

Personalmente ringrazio il Signore e la Ver-gine Ausiliatrice della grande grazia che mihanno concesso di essere stato testimone ocularedella liberazione del nostro amato Metropolita,di aver potuto abbracciarlo quasi subito dopo ilsuo arrivo a Roma, di aver potuto parlargli .Queste sante impressioni di gioia e di speranzeportai in Argentina tra i fedeli ucraini affidatialle mie cure .

Subito dopo il mio ritorno dal Concilio Ecu-menico, ebbi la gioia di benedire la Croce dellacupola centrale della futura Cattedrale ucrainain Buenos Aires. La costruzione, grazie all'aiutoparticolare della Vergine, al cui patrocinio saràdedicata la chiesa, procede con un buon ritmo,tanto che quest'anno tutte le funzioni dellaSettimana Santa, come pure quelle di Pasqua,ebbi la soddisfazione di celebrarle già nellanuova chiesa .

Mentre stiamo per incominciare la costru-zione della residenza per il primo Vescovoucraino in Argentina, l'opera di maggior im-portanza che si impone è la costruzione di unSeminario Minore che possa raccogliere i mi-gliori giovani ucraini aspiranti al sacerdozio,per assicurare l'assistenza religiosa dei cento-cinquantamila ftdeli ucraini in Argentina, e

soprattutto per la ricostruzione della Chiesa nellanostra Patria.

La liberazione del Primate della Chiesa Cat-tolica ucraina, i1Ions . Giuseppe Slipyi, apre icuori alla speranza di un avvenire migliore enon lontano per la Chiesa in Ucraina; però sa-rebbe - oserei dire - poca cosa la sospiratalibertà della Chiesa Cattolica in Ucraina e nel-l'Unione Sovietica, se nel mondo libero non sifossero preparate schiere di Sacerdoti, prontialla ricostruzione delle immense macerie spi-rituali .

Il nostro Seminario Minore ucraino in Romaappare ora come un'opera veramente provviden-ziale, in cui si preparano al sacerdozio nellapropria lingua, nel proprio rito i,figli di ucrainiche vivono nell'Europa occidentale . Personal-mente considero questo Seminario conte un com-plemento provvidenziale della liberazione delPrimate della nostra Chiesa, Mons . Slipyi . Sivorrebbe fare un'opera simile in Argentina,dove ci sono tante fondate speranze per vocazionitra le famiglie ucraine .

Confido, a questo fitte, nelle preghiere dei Coo-peratori salesiani, ai quali è stata proposta lacampagna annuale sulla Chiesa. Li impegna inquest'opera di solidarietà una delle note distin-tive più belle della Chiesa : la cattolicità.

>.D ANDREA SAPELAKVisitatore Apostolico degli Ucraini in Argentina

Roma • S. E. Mons . Giuseppe Slipyi, Primate degli Ucraini, giunto a Roma dopo la sua liberazione, posa con-'O4 S. E . Mons . Andrea Sapelak, Visitatore Apostolico degli Ucraini in Argentina

Oro purosulle rive del Santiago

L e acque del grande fiume Santiago inEquatore, che da secoli accoglievano sullerive le capanne kivare, da poco più di unanno specchiano sulla loro sponda sinistraanche una casa a due piani, ampia e comoda,sormontata da una croce che segnala la pre-senza del missionario .

Da vari anni su quasi tutti i fiumi dellaprovincia Morona-Santiago si notava la pre-senza del missionario e delle intrepide Figlie(li Maria Ausiliatrice, oltre che del bravocatechista; ma il fiume Santiago, il più grande ..con un alveo di più di un chilometro, nonaveva ancora nessuno di quei pionieri dellacivilizzazione e del progresso .

Nell'ottobre del 1960 il vicario apostolico diMéndez trasferì in quella regione inospitalela famiglia cristianissima del prof. GiovanniArcos, che conosce splendidamente la linguae i costumi dei kivari e che per molti anniera stato il braccio destro nella fondazionee nello sviluppo della missione (li Yaupi .

I soldati delle guarnigioni di Mirador e diTenente Ortiz, di fronte al fiume Suitza, of-frirono la loro opera nella costruzione di unagrande tettoia (che serve di cappella e discuola) e di altri locali capaci di dare ospi-talità a una cinquantina di kivaretti . Il primoanno i ragazzi accolti furono 45 ; nel secondoanno erano già 83, tra fanciulli e fanciulle .11 5 maggio ebbi la gioia di visitarli .

oEro partito il giorno prima dalla missione

di Yaupi accompagnato da Don MartinoKrizan e da due robusti giovani . Cinque oredi navigazione lungo il fiume Yaupi in zat-

Itinerari Pastorali

tera mi portarono all'estremo sud dell'Equa-tore, cioè alla Puntilla, dove sorge un fortinomilitare .

Quella sera, all'arrivo, mi soffermai a con-templare lo spettacolo magnifico delle acquedel Yaupi che si mescolano col Santiago .Udivo intanto dietro di me le raffiche di mi-tragliatrice : erano i soldati, i nuovi coscritti,che si stavano esercitando ai tiri . La ban-diera equatoriana frusciava al vento della sera .

Cinque ore di navigazione mi avevano fattoconoscere il fiume. La discesa era stata buona ;la giornata illuminata di molto sole : sullazattera avevo quasi sempre tenuto i piediin acqua, ma il cuore molto alto; le mielabbra mormoravano un grazie al Creatoredi tutte quelle bellezze e grandiosità che am-miravo lungo le sponde del fiume . Avevovisto gli uccelli, soprattutto le gazze, volteg-giare e accompagnare la nostra fragile im-barcazione; vicini alle grotte dei Tayos, chevisitammo durante una sosta, alcune piccolee graziose scimmiette ci fecero gli sberleffi eci salutarono dai rami dove si sbilanciavanocon tutta eleganza e acrobazia .

Gli ufficiali e i soldati di Puntilla furonocortesissimi, ci ossequiarono e furono presential sacrificio della Messa che celebrai il giornodopo .

L'indomani i nostri due kivari duraronofatica e penarono non poco nel rimontarele acque del fiume Santiago . Furono seiore di non facile navigazione : dovetteromanovrare abilmente ira le cascate e lerocce, i tronchi di alberi e i bassifondi do-v'era facilissimo insabbiarsi o sfasciarsi .

Verso le tre del pomeriggio arrivammoalla Casa-Missione . Fummo salutati da scoppi 205

di allegria e di gioia dei piccini e dei grandiche si erano riuniti in più di un centinaio :archi di fiori, grandi cartelloni davano ilbenvenuto al Vescovo, che per la prima voltametteva piede in quella terra . Mi baciaronoo meglio mi succhiarono l'anello pastorale .Celebrai la Messa vespertina ; salutai tuttiquei cari figliuoli, specialmente la famigliaArcos, che con il suo lavoro prezioso e eri-stianissimo ha convogliato da parte di tuttigli indigeni delle due rive del Santiago lemaggiori simpatie verso la nostra missione .

Rimasi tre giorni in quella stazione mis-sionaria. La festa di San Domenico Saviofu una giornata di gioia straordinaria . Varibattesimi, cresime, prime comunioni e unmatrimonio riempirono le prime ore dellamattina; seguì poi un'accademia-omaggio conla presenza del comandante in capo dellaguarnigione e con vari soldati venuti apposi-tamente dal vicino forte di Mirador . I ra-gazzi e le ragazze si mostrarono artisti nelladeclamazione di poesie e di canti in kivaroe in spagnolo . Poi ci fu una partita sportivatra militari e kivari, allietata da una vicen-devole e cameratesca cortesia .

A sera visitammo le fertili coltivazioni eil luogo su cui si progetta di far sorgere lafutura e definitiva missione ; è una localitàpiù elevata dell'attuale, al riparo dalle forticorrenti del Santiago . Poco più sopra delluogo prescelto sorge il campo di aviazionein posizione magnifica, ma ancora inutiliz-zato perchè la pista non è stata terminata .

eL'ultimo giorno vollero offrirmi il più bel

regalo e dettero spettacolo di una gara ca-techistica fra le quattro classi elementari .Furono un paio di ore graditissime: quei figlidella foresta, che fino a poco tempo primanon avevano la minima idea di Dio, orasanno già spiegare le pagine del catechismo,conoscono quanto il Signore li ami, voglionobene alla Madonna, sono affezionati amici diDon Bosco e di Domenico Savio, sono feli-cissimi di appartenere alla Chiesa e veneranoil Papa, il vescovo e i missionari . Mi accorsidalla loro attenzione prima del pasto, comein silenzio e con le orecchie tese ascoltasseroalcuni versetti del Nuovo Testamento che unloro compagno leggeva a voce alta .

Commovente il saluto di addio . Non potròmai dimenticare quel gruppo di kivari ingi-nocchiato sulla sabbia e sulle pietre dellariva, mentre li benedicevo .La zattera scese lungo il fiume . Io dissi

grazie al Signore che aveva fatto germogliare,nm; a fianco di quei giganteschi alberi della

selva, un centinaio di piantine umane, an-cora tenere, certo, ma che già cominciavanoa dare germogli preziosi di virtù cristiane .

eL'ultima parte della visita pastorale fu il

rovescio della medaglia. Prima avevamo am-mirato lo scintillìo dell'oro puro ; adesso citrovammo a dover lottare tra la ganga e lescorie che avvolgono quei filoni di oro . Pernove ore (quante ne impiegammo per risa-lire il fiume Yaupi, reso gonfio dalle pioggerecenti) fummo sempre sotto l'acquazzone .La pioggia ci sferzava continuamente . I nostrirobusti kivari remavano senza perdere lacalma e facevano prodigi di acrobazia pernon insabbiarsi e non sfasciarsi contro qualchescoglio che affiorava dalle acque . Ogni tantoecheggiava il loro grido di gioia : « Puengue-reiti : andiamo bene! » e ci infondeva tran-quillità. Eravamo coperti con il poncio im-permeabile e saldamente afferrati alla zattera ;si aspettava impazienti che quel viaggioavesse a finire. E intanto la pioggia ci fla-gellava spietata .

Toccammo terra alle 5 di sera, ma ci aspet-tavano ancora tre ore di cammino prima diarrivare alla missione . Dovemmo attraver-sare torrenti gonfi di acque. Un respiro disollievo, un grazie al Signore ci sfuggì dalcuore quando finalmente potemmo giungeretra i nostri . Mi resi conto delle difficoltà cheostacolano lo slancio dei nostri cari missio-nari nei viaggi apostolici. Però la grandegioia che li accompagna nel lavoro di diffu-sione del Regno di Dio compensa tutti queidolori .

Un particolare: nel più difficile della na-navigazione, l'ultimo giorno, Don Martino edio stavamo recitando le litanie dei Santi,quando ci venne l'idea di sostare un mo-mento per raccomandarci all'anima del sa-lesiano il cui anniversario della morte ricor-resse in quel giorno e che avesse avuto unqualche contatto con il nostro Vicariato .L'indomani fui sorpreso quando, scorrendole pagine del necrologio salesiano, notai cheesattamente in quel giorno cadeva la ricor-renza della morte di un coadiutore salesiano,l'unico coadiutore salesiano kivaro, VincenzoHuambutzara, morto in un incidente aereoalcuni anni fa . Il ricordo della sua bontà edelle sue virtù permane ancora vivissimo .Allora lo pregai di continuare, insieme ainostri patroni celesti, ad assistere e a in-tercedere dal cielo perchè abbiano a fioriree a maturare altre vocazioni kivare chefacilitino la penetrazione cristiana tra i lorofratelli.

MONS. JOSÉ FELIX PINTADOVescovo Coadiutore del Vicariato di Méndez

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A bbiamo voluto dare inizio ad un difficileatto di obbedienza impostoci dal signor Ispet-tore e rinnovatoci dallo stesso Visitatore stra-ordinario, signor Don Fedrigotti .

Non si tratta del mal della pietra, ma dinecessità improrogabile per la sopravvivenzadell'opera .

Costruire! È l'eterno destino dei Salesiani :il vestito diventa stretto, perchè l'opera sa-lesiana è giovanile e perciò in crescita . Cosìnoi o costruiamo o non potremo più riceverenessuno; e se non li riceviamo noi, dovrannoandare dai protestanti che, fuori della Muyu-rina, hanno costruito un collegio con doviziadi mezzi .E abbiamo incominciato alla moda di

Don Bosco, cioè non avendo da pagare, masapendo per certo che la Madonna non cilascerà nei debiti . Ce lo ha già dimostratol'anno scorso . A parte la questione dei mezzi,che ci ha fatto piovere a tempo e misuragiusta, Maria Ausiliatrice ci ha aiutati inmodo che questa opera, dopo due annidi attività, è già insufficiente a conteneretutti i ragazzi .

La battaglia per la conquista della posi-zione fu dura, ma vittoriosa per la sensibileprotezione della Madonna e di San Giuseppe,titolare della casa. Ora siamo rientrati neiranghi della normalità e lavoriamo a prepa-rare al Paese tecnici capaci e cattolici attivi .Non manca chi osteggia il nostro lavoro .

Ci fu chi approfittò del cambio dell'Amba-sciatore Americano in Bolivia per dargli su-bito queste lusinghiere informazioni sullanostra Scuola : « Uno sproposito del Governoboliviano aver affidato l'opera della Muyu-rina ad una ` casta ' religiosa incapace, nonavendo che pochi allievi e tre professori intutto » .

I fatti sono tanto diversi che siamo co-stretti a fabbricare proprio perchè non c'èpiù un posto per un solo letto .

I Salesiani, entrati alla Muyurina (Bolivia) nel 1960 con una Scuola agricola e professionale,sentono già la necessità di espandersi perchè Don Bosco s'impadronisce rapidamente dei cuori

In questi giorni poi, in occasione dellefeste patrie, i nostri ragazzi, in gara con lescuole locali, hanno vinto nel torneo di calcio,nella corsa a cavallo, e hanno ottenuto ilprimo premio come presentazione nella sfi-lata generale di tutte le scuole . Questo haprovato che i ragazzi non li teniamo soloin chiesa!

Ci manca ancora la banda . Se la Madonnace la manderà, faremo strabiliare tutta SantaCruz, perchè qui sono pazzi per la banda .

Mentre si lavora nella scuola agraria, visono altre attività esterne che mirano allabonifica di queste popolazioni. Le principalisono l'Oratorio e la cura dei soldati .

L'Oratorio festivo risente della mancanzadi personale, ma incomincia a far sentire lasua influenza sui ragazzi e sulle famiglie .Come sempre e dovunque, l'oratorio è unaopera che attrae 1e simpatie e arriva al cuoredelle famiglie. Oltre a questo oratorio, duesalesiani di qui danno vita ad un altro ora-torio in Santa Cruz, la capitale . del diparti-mento, su terreno che aspetta la creazionedi un nostro istituto con scuole professionali .

Un altro lavoro che curiamo con dedizione,è l'attività tra i soldati. Questo è un pocoil dopolavoro di chi scrive . Ci ha colpito ilnumero di giovanotti che lì si potevano in-contrare radunati: due caserme con un com-plessivo di 400 soldati .

Se si pensa alla fatica che si deve fareper raggiungere i centri sperduti nella fo- .resta e senza strade per un numero ridottis-simo di persone, appare evidente la eccezio-nale fortuna di avere a disposizione un nu-mero così rilevante di ragazzotti da formarealla vita cristiana . Non sono cappellano, mami hanno accettato a celebrare la Santa Messacon la predica, ed ora siamo già amici : tre fa- 209

Santa Cruz (Bolivia) . I soldati, preparati dal Sacerdote salesiano, chiudono lanovena "pro Concilio Ecumenico" con una fervorosa Comunione .

miglie di ufficiali hanno chiesto di regolare laloro unione matrimoniale e tutti hanno fattola Santa Pasqua .L'ultima grande consolazione che ci diederoquesti soldati fu la settimana «pro ConcilioEcumenico» . ] .'abbiamo fatta nelle due caserme,in due tempi distinti . Preparati dalle predichedomenicali, in cui avevo spesse volte parlatodel Concilio, accettarono, ufficiali e soldati,di offrire per il Papa la recita del SantoRosario in comune per nove giorni consecutivie oli concludere coli la comunione generale«pro Concilio Ecumenico» .

Aiutato dal coadiutore Rosso e da Don Po-lentini, tutte le sere, alle 20, incominciavamoil Santo Rosario : tutti presenti, le famigliedegli ufficiali comprese. Dopo il Rosario, la« buona notte» e poi mezz'ora di catechismoin tre gruppi distinti . Passati i nove giorni,andammo per le confessioni : si confessaronotutti. Seduti sopra un pezzo di legno cheserviva da traballante sedile, sotto un tettodi paglia, tra moscerini, polvere e sporciziain abbondanza. Però. che soddisfazione! Cheanime buone e semplici! Questi giovani strac-ciati, sudici, stanchi dal lavoro duro nelquale consiste la loro vita militare, hannol'anima negli occhi : occhi limpidi, sereni, infacce bruciate dal sole e prematuramente sfi-gurate dalla fatica e dalla denutrizione . Conche avidità sentono parlare di religione, ecome pregano! Avessi potuto filmare la com-punzione con cui si inginocchiavano per terraper confessarsi e la devozione con cui anda-vano a recitare la penitenza davanti al quadro

_io di Maria Ausiliatrice appeso ad un albero!

Questi giovanotti so-no quasi tutti battez-zati, però vivono nellaselva e perciò non ve-dono il sacerdote chi da5, chi da 10, chi da 15anni; perciò non sannonulla di religione, all'in-fuori di un segno di cro-ce molto rudimentale .

Quello che fa freme-re è pensare che questementi semplici sono unterreno aperto a ri-cevere la semente pro-testante o comunista .P per questo che noici preoccupiamo di que-

sto lavoro e ci sembra di grande impor-tanza: la istruzione che questi giovani rice-vono in caserma, le confessioni e le comu-nioni che fanno qui, per molti saranno dellepoche che potranno fare nella loro vita, eper tutti saranno quasi l'unico contravvelenoalle teorie comuniste .

Queste due settimane pro Concilio ci hanno(lato veramente grandi soddisfazioni : possiamodire che in queste sperdute lande dell'OrienteBoliviano le parole del Papa sono state ascol-tate e che il suo desiderio di preghiere per ilConcilio è stato esaudito . Questa è la nostrasoddisfazione, unita a quella di aver potutodare una buona iniezione di spirito cristianoa queste menti quasi ancora vergini : giova-notti di 20 anni che non hanno mai vistoil cinematografo, che non conoscono la radio,che gioiscono al vedere funzionare un inter-ruttore della luce . . .

Ora la Madre Ispettrice delle Figlie di MariaAusiliatrice ha portato altre due Suore spa-gnuole: va così prendendo corpo il progettodi un'opera delle Suore per le ragazze . Èun'opera sommamente necessaria che com-pleterà la nostra, gettando le basi delle fu-ture famiglie cristiane .

Così anche quest'opera della Muyurina a pocoa poco va affiancandosi alle altre case diDon Bosco nell'opera di estensione del regnodi Cristo e per l'avvento di un mondo migliore .

SAC. DANTE INVERNIZZI

Quanto vivo è in questicuori semplici il senti-mento religioso!

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~*r J:!rrrrP.f:•!•:J+fwv'•r~~:~rJi! ~f •b! +`J~{%ti%~ .

Guarito da tumore a un reneNei mesi di ottobre e novembre '62 il

rev. Don Andrea Martina, Parroco di Appen-dini, giaceva a letto nell'Ospedale Cottolengodi Pinerolo in preda ai più acuti dolori .Essendo ormai ben poche le speranze di

salvarlo, i medici pensavano di tentare un'ope-razione. Si trattava di asportargli un reneperchè colpito da tumore . II sacerdote si op-pose. Fu portato a Torino alla Piccola Casa,dove il dott. Galizia gli fece una serie di ap-plicazioni .

Le speranze erano poche, ma la fede deiparenti, degli amici e dei parrocchiani eratanta. Si fecero molte Comunioni ed una no-vena a Maria Ausiliatrice. E la grazia venne .Il rev. Don Ricca, quasi presagendo il mira-colo della guarigione, quando il male diDon Martina era più intenso, disse ai parroc-chiani : « Abbiate fede e vedrete che il vostroParroco a Natale sarà tra voi,> . Il Signorelo esaudì. A Natale Don Martina cantava laS. Messa. Lo stesso dott . Galizia dichiarò mi-racolosa la guarigione del nostro Don Andrea .Lusernetta Barolino - Pinerolo

SORELLE MARTINA

«Non hai abbastanza fede in Maria Ausi-liatrice! »

Dall'età di I5 mesi la nostra bambina eranelle mani di dottori e specialisti per unalussazione congenita alle anche . Dopo unanno e mezzo di cure, che la piccola avevatrascorso fra ingessature e apparecchi, ungiorno tornavo a casa con la bambina sullacarozzella, quando incontrai un'amica, unavera Cooperatrice Salesiana, che mi chieseinformazioni sulla sua salute . Nel mio abbat-timento le raccontai come si trovava la bimba .Lei mi rispose : « Non hai abbastanza fede inMaria Ausiliatrice e nei Santi Salesiani» . Pois'interessò lei stessa per farmi avere un abi-tino di S. Domenico Savio, che io imposi allabambina, cominciando le nostre suppliche .Dopo sei mesi la riportammo al controllomedico e radiologico, dove si verificò final-

mente un notevole miglioramento, che poicontinuò. Ora la bambina cammina bene .Appena ci sarà possibile, porteremo la nostrapiccola a Maria Ausiliatrice per sciogliere ilnostro voto .Peveragno (Cuneo)

I genitori TERESINA BATTISTA GIORGIS

I medici avevano predetto poche ore di vitaUn mio carissimo nipote tredicenne, col-

pito da dolori improvvisi, venne ricoveratod'urgenza in una casa di cura di Milano peressere immediatamente operato d'appendicite .Ma quale non fu la sorpresa del chirurgo edei medici assistenti nel trovarsi dinanzi ad uncaso di peritonite avanzata non solo, ma dialtre gravissime complicazioni! L'atto opera-torio venne compiuto con poche, anzi connessuna speranza di salvezza, così da predireai genitori desolati poche ore di vita per illoro amatissimo figliuolo .Ma la Madonna Ausiliatrice e Don Bosco,

invocati con grande fede, ebbero pietà di noied esaudirono la nostra preghiera . Dopo unasettimana di ansie, il nostro carissimo malatinofu dichiarato dai medici fuori pericolo, e, adun mese dall'atto operatorio, gode buona salute .Milano

E. TONDINI

La Vergine premiò la loro fedeRendiamo vivissime grazie alla Vergine Au-

siliatrice e ai Santi Salesiani per la sensibileprotezione avuta sul nostro piccolo Gian-franco. Tante e gravissime furono le ansie emolti i giorni passati in trepidazione per lasua salute, ma la nostra fiducia non vennemai meno, anzi si faceva più tangibile quandole speranze umane sembravano perdute . E laVergine premiò la nostra fede . Adempiamoquindi la promessa fatta di pubblicare lagrazia inviando l'offerta per la celebrazionedi Sante Messe e il dono di un oggetto d'oroa noi caro .Casablanca (Torino)

CONIUGI PALMIRA E GIOVANNI CASSINA 211

Guarito da embolia e paralisiIl marito di una mia figlia, Claudio, qualche

tempo fa fu colpito improvvisamente da untorte mal di occhi, tanto da far temere la per-dita dell'occhio destro . Trasportato con ur-genza all'ospedale, fu subito sottoposto ad undelicato intervento chirurgico . Intanto noitutti di famiglia ci rivolgemmo con grandefiducia a S . Giovanni Bosco . L'operazioneriuscì bene e subito incominciò a miglioraretanto da poter ritornare a casa perfettamenteguarito . Passati alcuni mesi, il nostro Claudiofu colpito di nuovo da un improvviso attaccodi embolia, che gli tolse la parola paralizzan-dogli tutta la parte destra . Costernati, l'affi-dammo con fede incrollabile all'intercessionedi S. Giovanni Bosco, mettendogli al collola reliquia del Santo. Il giorno dopo si notòsubito un miglioramento, che andò progre-dendo fino a guarigione completa. Ora stabene e può compiere il suo lavoro quotidiano .Ronca, Via Tortona i4

ANNUNZIATA EUSEPI

Licia Veninata (_vlodica Bassa-Ragusa) avendo la mammaammalata con pressione altissima, la raccomandò aM. A . e a S . G. B . ottenendone la guarigione .Ch. F . Sandri (Torino) con l'aiuto di M . A . ottenne ilsuo ristabilimento da una malattia che minacciava ilproseguimento della sua vocazione .Lina Reggiori (Savona) raccomandandosi a M . A, e aiSanti Salesiani, ottenne la scomparsa di una polmonitee la necessaria tranquillità di animo .Maria Gagliani (Mirabella Imbaccari-Catania) nellosconforto si rivolse a M . A., che l'aiutò ad appianareuna situazione incresciosa .Margherita Navarra (Torino) manifesta la sua ricono-scenza a M . A . e a S . G . B . per la guarigione del fratelloda infarto cardiaco, e chiede altra grazia .Fam . Giordano-Conrotto (Chicri-Torino) riconoscentecingrazia M . A ., S . D . S ., D . F . R . per grazia ricevuta .L . e G. Sereno (Torino) ringraziano di cuore M . A .,S . G. B ., S . D . S . per l'ottimo esito degli esami .Olivetti Bartolomeo e Sacco Gervasio (Cisterna d'Asti)in una caduta riportarono uno la frattura cranica, l'aitrola rottura di una gamba . Raccomandandosi a M . A . ea 5. G. B., guarirono bene ambedue .Giosuè e Giuseppe Rossi (Beverate-Como) devoti diS. G. B ., uscirono illesi dal camioncino precipitato in unascarpata in seguito a brusca-frenata .Rina Chevron (Chatillon-Aosta) con offerta dimostra lasua riconoscenza a 1'O . A., a S . G . B ., a S . D. S . perdiverse grazie ricevute .Teresa Crosa (Moncalieri-'Forino) adempie la promessa diofferta e protesta gratitudine a A'1 . A . e ai Santi Salesiani .Luigi M . Arias (S. Pedro Tlaqucpaque- :Messico) ringraziaM. A ., S . G . B ., S . D . S . per un gran favore ottenuto .Rosa Abenavoli Ciani (Roma) con offerta per le OpereSalesiane ringrazia S . G. B . del miglioramento del ma-rito, colpito da infarto cardiaco, e chiede preghiere perla completa guarigione .Teresa Santhià (Troncano-Vercelli) sorpresa da altafebbre dopo il ritorno dall'ospedale, si raccomandò a

212 M. A. e guarì al secondo giorno .

ottenute Per Prntercesrrone di Marta Aieihatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S . Maria Mazzarello . di S. Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerte edelemnaine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Abruzzini Pompeo - Acuto Rita - Addo Salvatore - AgnelliFerdinando - Aguglia Carmela - Alberto Fam . - Albrigo Angelo- Al ecci Concetta - Alfano Carmela - Alloatti Giuseppa -Altavilla Anna - Amantia Gaetano - Ambrosini Silvano - Ame-rosi Domenico - Andriolo Leonardo - Angelini Valeria - An-togna Concetta - Arioldi Fam . - Audisio Malvina - Baiar'iDelfina - Balardini Giordana - Balsamo Agnese - Barbero Lina- Battistini Dott . Giorgio - Begalli Anna - Beltramo Felicina -Berolla Paolina - Bertella Luisa e Giovanni - Berteotti Adele -Bertoldi Rizzi Maria - Peschi Dirce - Bianchi Corti Clotilde -Bianchini Poletti Nina - Bianco Maggiorina - Boari Alma -Boarino Margherita - Boninsegna Giovanni - Bonollo Cate-rina - Bonnolini Giovanni - Bortolomas Rosa - Bosco Caterire- Bosio Carlo Alberto - Broggi Binda Vittorina - BrusiscoIda - Buccarelli Teresa - Busatto Pietro - Calzoni Carla -Camerda Anna - Cambiè Onorina - Camprese Fam. - Canta-messa Maria Gratia - Canticani Frraco Filomena - CanzoneriRosalia - Caponetto Maria - ('aprioglio Cavallero Gina - Ca-ravaggi Prassede - Carena Carlo - Carena Pietro - CaribonìPietro - Casarolli Katy - Casetta Claudia - Casile Leone - Ca-stelli Mirella - Castelli Rosa - Cescan Roberto - ChiarpottiCamilla - Cimino Giuseppe - Ciccaglione Lina - Coatta Gior-getta e Alberto - Colma Angelo - Colombo Giuseppina - Cor-hellini Marietta - Cordero Corinna - Corso Romana - CosaCaterina - Corri Mario - Dalmonego Bruno - Damarco Bruna- Damaso Fam . - D'Ambrosio Stroppolo Anna - Dal Pra'Amelia - Damiani Arrigo - D'Autilio Iliana - Dedè Anna -Deferrari Caterina - De Genna Mina - Delsignore Maria -Demartin Gisella - Demonte Placido - Denaro Elena - DerinConiugi - De Silva Marisa - Dezani Alara - Di Francesco Anna- Dimichino Egle - Dioconzè Domenica - Dondero Adele eBice - Dragone Angela - Ducugnan Luisa - Elli Giuseppe -Enrietta Giovanni - Fasano Coniugi - Fattori Coniugi - FaustiLucia - Fedeli Ernesta - Fenoglio Giovanni - Ferrari DomenicoFerraris Giuseppina - Figini Aragone Amelia - Firpo Maria- Foldetta Cav . Antonino - Franceschini Benito - FrancoSalvatore - Fraviga Vittorio - Fusi Angelo - Galante LicataMaria - Galli G . 7\1 . - Gambaro Camilla - Gambetti Angiolina- Gargantini Pierina - Gariglio Giovanni - Gazzera Maria -Gennaro Elena - Ghide ti Francesco - Ghidini Piccina - Gio-chino Fam . - Giangreco Nunziata - Gioia Mara - GiovannoncCandida - Glauda Emilia - Gobetto Giuseppina - GolmeliiRina - Gonella Almina - Goretti Campovecchi Maria - GrassiAntonio - Guidati Angela - Ianniciello Pasqualina - IvaldiClelia - Lamberto Francesco - Lazzeretti Vanga - LegnaniGiuseppe - Leonardi Rosa - Leonini Maria - Li Calzi Maria- Liotti Rizzo Caterina - Lobina Maria - Longo Iolanda -Malatesta Dott . Angelo - Manavello Coniugi - Mancini At-tilio - Mangeruca Rosina - Marini Ernesto - DAarone Maria -'vlartini Anna -Martino Carlotta- Martini Maria- Mecca Fam- Mennclla Angelina - Merlo Angela - Morone Beatrice - MoiaGiovanna - Mollo Domenica - Montelione Bona Anna - Mo-randi Odilia - Moretti Marghcrita - Morosi Maria - MornoneGaetano - Morosi Anna - Mozzon-' Domenica - MulassanoDomenica - Musuraca Flora e Raffaele - Nava Fiorina - NegriVenezia - Negrini Vittoria - Nicoletti Raffaelee - Obicini Re-nata - Padcrni Geltrude - Padulazzi Ruggero e Ada - Paioi,,Callisto - Paletto Nicolò - Palomba Maddalena - Panisi Abro -Pariani Luigi e Carlo - Marissia Teresa - Pattinotti Maria Sa-bina - Pellitteri Teresa e Ang a - Pellizzari Giovanni - Pen-nazio Ernesto e Rosina - Perinati Michele - Perri M, Luisa -Pesce Emma - Pini Luisa - Pinzone Provenzale Maria - Pol-lone Lucia - Pomalero Virginia - Premoli Maria Luisa . -Preppi Secondo - Pretti Primina - I'ucciarelli Giovanna - PunziVitalina - Quagl a Piera - Quaglia Secondina - Quintavelli Pie-rina - Raitcri Maria - Rebora Gianfranco - Riboni Marina -Rinaldi Elda - Rinaldi Gianna - Rispoli Rita - Ristori GiulianaRizzolio Remigio - Robustelli Domenica - Rofussi Cristina

- Romani Adele - Romano Angela - Romeo Giulia - RonchiGiuseppe e Emilia - Rosatelli Augusta - Rosso Alcide - RupaniRachele - Russo Rosaria - Sabatino Parla - Sandri Sergio -Serra Edelweis - Serra G. Battista - Silvagno Giovanni - Si-monini Etella - Spada Enrica Ernestina - Sperino Gina - Spi-taleri Antonino - Sudano Angelica - Suppo Ida - Sutti Zac-coni Teresa - Tamiani Arrigo - Tiberti Almira - TiraboschiMaria - Tassistro Luisita - Tortora Rosa - Toselli Margherita-'Trabucchi Giuseppina - Trinelli Letizia - Vacchelli Salonne- Valletta Enrico - Vercelli Angela - Verri Piera - Vignale GiuliaVignalo Caterina - Villa Teresa - Virzi Maria - Vitali Maria

- Zavattini Ada - Denari Rosa - Zotti Carmen - Zucchelli Lina .

S. DOMENICO SAVIOGuarita da mortale agranulocitosiAi primi di marzo del 1962, un male di

natura reumatica mi costrinse a letto. Lafebbre saliva con un crescendo impressio-nante. Tutti i farmaci somministratimi furonoinefficaci, con perplessità degli stessi medicicuranti . Le analisi e le ricerche risultavanonegative. Soltanto dopo l'esame citometrico,si costatò che si trattava di una agranulocitosie il verdetto fu pronunziato senza reticenze .La stessa giornata fui ricoverata agli u OspedaliRiuniti » della città .

Il mio caso era dei più disperati : solo un mi-racolo avrebbe potuto salvarmi strappandomida morte certa. Sebbene non fossi stata infor-mata della gravità, la intuivo guardando negliocchi i miei quattro bambini. La Madonna, perintercessione di S . Domenico Savio, di cui por-tavo l'abitino miracoloso, e di D . Filippo Ri-naldi, operò il miracolo, deii quale avemmodelle manifestazioni evidenti e innegabili .Reggio Calabria

ASSUNTA MISIANO zelatrice

Immediata scomparsa di tutti i gravisintomi

Lo scorso ottobre la mia nipotina di 7 anniMaria Cristina venne improvvisamente col-pita da una grave forma di meningite . Ilpadre, medico, comprese la gravità e sommi-nistrò antibiotici . Aggravandosi la piccola, atarda sera chiamò a consulto il primario del-l'ospedale in cui da molti anni presta la suaopera come sanitario . Il professore confermòla diagnosi e consigliò il ricovero in ospedale .Sono tanto fiduciosa in Dio ; perciò mi rivolsial Santo Domenico Savio perchè intervenissee risparmiasse la dolorosa puntura lombare .E come intervenne! L'immediata scomparsadi tutti i gravi sintomi della malattia fu costa-tata da diversi medici e dopo pochi giorni labambina tornò a casa completamente guarita .Avevo promesso di segnalare l'intervento delserafico Santo ed è con tutta la mia ricono-scenza che chiedo venga fatto conoscere .Nerviano (Milano) MELANY BIGER V. LAMPUGNANI

Una porcellana di S. Domenico Saviosulla casa

Una notte, ad un metro e mezzo dalla miacasa, andò in fiamme un capannone di se-gheria. Fui delle prime ad avvertire il peri-colo e pregai tanto S . Domenico Savio, chie-dendo la grazia che tenesse lontano le fiamme,che divampavano spaventosamente per lalunghezza di 30 metri, formando un rogo chedurò diverse ore . Finalmente giunsero i pom-pieri e per prima cosa isolarono la mia casadalle fiamme che imperversavano . Il fuocoarrivò fino al confine, ma non lo varcò : parveche persino le fiamme sapessero distinguereil confine delle due proprietà!Ad un mio prossimo passaggio da Torino

verrò a prendere una porcellana con la figuradel Santo da mettere sulla casa, perchè laprotegga anche in avvenire .Albiolo (Corno)

COLOMBA LIVELLI IN MASCETTI

Giuseppina Fornara (Borgomanero-Novara) offre unsegno della sua riconoscenza a S . D. S . per la felicenascita del figlioletto .Francesca Martini Lucarini ('l'orino) raccomandò aS. D. S . di cui portava l'abitino, la propria maternità,che si risolse felicemente, e la malattia di una figliuolache potè essere operata senza le temute difficoltà .Claudia Fassino (Diano d'Alba-Cuneo) è felice di averraccomandato sè e il suo angioletto a S . D . S. nelle piùcritiche circostanze .Alma Rigoni (Predazzo-'Trento), mamma di cinquebambini, più volte ha sperimentato l'aiuto di S. D. S .invocato con fiducia .Rosalia Roccaro in Saporito (S . Cataldo-Catania) conoperazione chirurgica e la protezione di S . D . S . di cuiportava l'abitino, superò le difficili circostanze in cui sitrovava .Coniugi Testa (Casanova di Carmagnola-Torino), ral-legrati dalla nascita di un bimbo, temevano di perderlo,ma raccomandandolo a S. D. S . lo ebbero salvo .Martino e Amalia Geninatti Crich (Torino) avevano unnipote in fin di vita perchè, investito da una macchina,aveva riportato fratture multiple. Oltre questo si era ag-giunta una grave infezione . Lo raccomandarono a S . D . S .e furono esauditi .Anna Zanella (S . Lazzaro-Padova), madre per la quartavolta, era preoccupata per il suo stato fisico, ma invo-cando S. D . S . ottenne un felice esito .Ornella Rossi (Alba-Cuneo) fa offerta a S . D. S. pergrazia ricevuta.

21 :3

La grazia si manifestò subito e in pieno

Il 2 febbraio scorso, una persona a me caraveniva ricoverata in casa di cura per esseresottoposta ad un delicato intervento chirur-gico alla bocca : necrosi parziale della mascelladovuta alla terapia al cobalto . Da quando siera sottoposta alle radiazioni soffriva di do-lori fortissimi, che non venivano attutiti nean-che con forti dosi di morfina . Quindi insonniapersistente e inappetenza.Venne decisa l'operazione per il giorno

5-6 febbraio . Con tanta tristezza in cuore pervedere queste sofferenze indescrivibili, e contanta ansia per l'esito dell'operazione, mi ri-volsi al venerabile Don Michele Rua, iniziandouna novena, accostandomi ai santi Sacramenti efacendo dire delle sante Messe in suo onore .

All'improvviso i professori scoprirono unagrave forma di intossicazione dovuta alle altedosi di antibiotici e di calmanti e loro stessidecisero che operarlo in quelle condizioni sa-rebbe stato un grave pericolo . L'operazionequindi venne rinviata. La grazia si manifestòsubito e in pieno : i dolori cessarono, gli ri-tornò il sonno e l'appetito . Per me è un mi-racolo!Con animo profondamente commosso per

la bontà del Venerabile Don Michele Rua,lo ringrazio e lo eleggo nostro protettore as-sieme a Maria SS . Ausiliatrice e a S . Gio-vanni Bosco .Torino

(segue la firma)

Si trovò che non era più necessaria l'ope-razione

Mio figlio Alfredo di 2o anni fu colpito dafebbri alte che lo travagliarono per diversesettimane . Una cura del medico le eliminòper qualche tempo, ma presto tornarono piúviolente. Una puntura esplorativa fece co-noscere l'esistenza di un pus che avrebbe ri-chiesto una operazione . Per ben due voltel'intervento fu rimandato come prematuro .Intanto si continuava a supplicare il venerabileDon Michele Rua perchè lo guarisse senza

214 operazione. Quando mio figlio si presentò la

ciconoÒcenti al eneìatile

DON MICHELE RUA

terza volta per subire l'intervento, il medicocostatò che, con la febbre, era scomparsoanche il pus e che quirdi non era piú neces-saria alcuna operazione . Nell'applicare sulmale la reliquia di Don Rua avevo promessoche avrei fatto pubblicare la grazia per contri-buire alla sua glorificazione. Mantengo lapromessa e invio offerta .Lodi (Milano)

ANGELA SECCHI

L'aiuta a riacquistare la favella

Mi trovavo assai preoccupata perchè do-vevo essere operata una seconda volta allagola e dovevo perdere la favella a causa diuna laringotomia .

Consigliata dal signor Ispettore dei Salesiani,impetrai l'intercessione del venerabile DonMichele Rua con novene di preghiere .

Dopo due soli mesi di esercizi di fonetica,la grazia fu ottenuta, fino al punto che i medicifurono pieni di ammirazione per l'esito ot-tenuto in tanto breve spazio di tempo . Lastessa professoressa di « foniatria », che havent'anni di esercizio nella sua professione,dichiara di non aver mai avuto un'allieva chefacesse tanto progresso da riacquistare la fa-vella in un tempo così breve .

Mi auguro che questa grazia possa risvegliareconfidenza nella protezione del venerabile Mi-chele Rua .Buenos Aires (Argentina)

Una figlia di Maria Ausiliatrice

Margherita Bogetti (Cherasco - Cuneo) attribuisceal venerabile Don Rua e al servo di Dio Don Ri-naldi la guarigione da un male che credeva ingua-ribile . Manda il suo obolo per la loro glorificazione .Carolina Romitelli (Torino) riconoscente al Ve-nerabile per grazia ricevuta, invia offerta e confidanella sua efficace protezione .Elena Iuliano Augelillo (Terni) rende note duegrazie ottenute per l'intercessione di Don Rua :la propria guarigione e il buon esito di un concorsosostenuto da una persona cara. Perciò lo ringraziacommossa e chiede ancora la valida protezionedel Venerabile .

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Salesiani defuntiComm. Giuseppe Caccia t il 16-iv-1963 a 82 anni .Era salesiano da 63 anni ed aveva speso la sua lunga vitain un lavoro editoriale intelligente e geniale, che ha fattodella SEI una delle più grandi case editrici italiane .Nato a Novara il 27 luglio del 1881, a 13 anni entrò nel-l'Oratorio di Torino, dove cominciò subito a lavorare pressola Libreria Salesiana . Qui si rivelò il suo genio per l'atti-vità editoriale, che gli meritò di essere nominato, giova-nissimo, direttore della Libreria Salesiana .Sorta, nel 19 io, la Società Editrice Internazionale, ilcoadiutore Giuseppe Caccia assumeva la direzione dellanuova organizzazione, portandola gradatamente ad affer-marsi con la sua magnifica sede principale di Torino,fiancheggiata in breve tempo dalle numerose filiali disse-minate nelle principali città d'Italia .Nata sul ceppo delle antiche librerie salesiane, la SocietàEditrice Internazionale, sotto la direzione e l'impulso delcomm. Caccia, ha camminato lungo le tre direttrici prin-cipali della produzione editoriale salesiana : la stampa re-ligiosa, la scolastica e l'amena .Il suo Direttore fu nominato a Cavaliere del Lavoro i, mail più autorevole riconoscimento che sia stato decretatoal lavoro compiuto dai Figli di Don Bosco in questo set-tore, è stata la designazione del loro Padre a ~, Patronodegli Editori Cattolici + .Lo stimolo di questo onore e il desiderio che il primo com-plesso editoriale salesiano se ne rendesse sempre più degno,avevi indotto in questi ultimi anni il compianto comm . Cac-cia a perfezionare il materiale, adeguandosi ai progressidella tecnica moderna . Solo la grave malattia che lo colpìtre anni or sono, aveva bloccato inesorabilmente l'attivitàintelligente e instancabile del primo Direttore della SEI ;ma ormai poteva voltarsi indietro a guardare con legit-tima compiacenza il bene compiuto, confortato dall'appro-vazione di Don Bosco . Il Santo infatti nel salesiano GiuseppeCaccia aveva trovato un suo degno imitatore nell'ansare illibro di un amore di predilezione, come mezzo validis-simo di elevazione culturale, religiosa e morale, e nel de-dicare la sua attività allo svolgimento di un vero e proprioprogramma di divulgazione e valorizzazione della buonastampa nel senso più largo e più elevato della parola .Sac. Camillo Mellerio t a Pordenone a 77 anni .Sac. Eugenio Zamboni t a Costermano (VR) a 72 anni .Sac. Giuseppe Arione t a Santiago (Cile) a 54 anni .Coad. Agostino Sciaraffia t a Napoli a 81 anni .

Cooperatori defuntiS . E. MONS. RAFFAELE DE GIULI, Vescovo di Albenga,t il i8-iv-1963 .Nato a Luzzogno, diocesi di Novara, il 9 novembre 1884,frequentò le prime classi ginnasiali all'Oratorio di Val-docco, donde passò nel nostro Collegio di Novara e di lànel Seminario, dove raggiunse il Sacerdozio nel i9o8 .La bontà dell'animo, il fervore della pietà e dello zelosacerdotale, lo spirito di generosità e di sacrificio ne distin-sero fin dai primi anni il ministero pastorale che, nel 1936,elevato alla dignità episcopale dalla parrocchia di Domo-dossola, potè prodigare alla Diocesi di Vallo di Lucaniae, dieci anni dopo, a quella di Albenga . Qui celebrò ilsuo Giubileo d'oro sacerdotale e quello episcopale d'argento,tra l'affettuosa esultanza di tutti i diocesani, che ne ap-prezzarono le eminenti doti pastorali .Affezionatissimo alla Società Salesiana, nutriva vivissimadivozione a San Giovanni Bosco, che volle solennementeonorato nell'anno della canonizzazione con feste a cuipartecipò entusiasta tutta la città di Domodossola . DelSanto seguiva la dottrina e gli esempi specialmente nell'edu-cazione della gioventù, lasciando dovunque l'impressioneevangelica del buon Pastore .I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice di Alassio, coni Cooperatori e gli Ex allievi, hanno rappresentato lanostra triplice Famiglia ai funerali, elevando devoti suffragiper l'anima eletta del venerato Pastore .Massimo Bosío t a Cambiano (Torino) a 86 anni .Nella sua lunga esistenza unì preghiera e lavoro nella edu-cazione della figliolanza, che Dio gli diede numerosa .Ebbe in premio la consolazione di vedere due figli e duefiglie consacrarsi al Signore nella Famiglia Salesiana .Portò con fiducia nella Provvidenza la croce delle stret-tezze economiche e in fine quella della sofferenza fisica .Fu visitato, nella sua ultima infermità, dal Rev .mo RettorMaggiore, dal quale ricevette, commosso fino alle lacrime,

la benedizione di Maria Ausiliatrice . Chiuse gli occhi divenerdì, quasi grazia del Sacro Cuore, di cui fu devotissimo .Attilio Composta t a Verona a 86 anni .Si spense con la serenità di un patriarca antico, circondatodai sette figli che ancora gli rimanevano, tra cui il figlio sa-cerdote Don Dario, che così lo aiutava ad affrontare il passoverso l'eternità . La sua era stata una vita intessuta di lavoroe santificata dalla preghiera .Amedeo Piccotíno t a Verolengo (Torino) a 79 anni .Ottimo padre di famiglia, ispirò ai princìpi cristiani piùgenuini la propria vita e l'educazione dei figli, dei qualivolle essere consigliere affettuoso e saggio . Gioiva al ricordodi essersi confessato da Don Rua e vide premiato il suoamore a Don Bosco nella vocazione salesiana del figlio Carlo .Francesco Saverio Bastarríca t il 16-ui-i963 .Capo di una cristianissima famiglia delle Province Basche,note per la loro fervida vita cattolica, offerse con gioia alSignore i suoi tre figli maschi : Giuseppe, Salvatore e Giu-seppe Emanuele, tutti e tre sacerdoti salesiani .Emilia Bianco n. Massasso t a Costigliole d'Asti a 84 anni .Ammiratrice di Mamma Margherita, ne ricopiò gli esempie le virtù . Come lei, visse tutta consacrata alla numerosafamiglia, sostenendo con invitta fortezza ogni genere difatiche e di disagi e trasformando la sua vita in una pre-ghiera vivente . Collaborò con zelo ad ogni opera di aposto-lato e di carità, felice di essere madre di due sacerdotisalesiani, don Angelo e don Aldo, e di vederee sbocciarealtre vocazioni nell'ambito della parentela . Cooperatriceda 4o anni, fu insignita della medaglia di benemerenzadal Successore di Don Bosco .Pasqua Marchesan in Maggíotto t in Bessica di Loria(Treviso) a 67 anni .Madre di nove figli, passò tutta la vita tra casa e chiesa,insegnando il vivere cristiano più con l'esempio che conla parola . Ultima cattedra, il suo letto di dolore dove restòimmobilizzata per un anno e mezzo circa, sopportando in-dicibili sofferenze col sorriso sulle labbra, grandementeconfortata dalla presenza del figlio Antonio, Coadiutoresalesiano missionario.Maria Martini t in Perinaldo (IM) .Generosa benefattrice dell'Opera Salesiana di Vallecrosia,ancora sul letto di morte volle raccomandare ai figli di essersempre divoti di Don Bosco e di aiutarne le Opere .Giuseppina Doglia t a Mezzana Bigli (Pavia) a 94 anni .Per tanti anni il suo amore a Don Bosco la rese collettricedelle offerte per le Opere Salesiane, facendole gustare lagioia della cooperazione fattiva alla salvezza delle anime .Maestra Anna Fidanza t a Bobbiate (Varese) il 7-iV-i963 .Cooperatrice fervente e ricca di generoso apostolato, seppefar amare dai piccoli e dai grandi Maria Ausiliatrice, DonBosco e le sue Opere .

Altri Cooperatori defuntiBianco Teresa - Biscozzi Francesca - Busini Gino - Cal-cagno D . G . Battista - Cerruti Carolina - Conti Efesileo- Corazzi Maria - Caria Maria Grazia - D'Asti Emilio -De Feo Rosalia - Del Missier Santa - Durante Giuseppina- Fantini Angela - Favre Rosa - Fini Dionisio - FranchiRachele - Fumi Caterina - Emanuel Filippo - FerreroD. Giuseppe - Gamba Rosa - Ghisolfi Giovanna - MaggiGiuseppina - Mandis Raimondo - Menardi Giovanna -Migliario Ferdinanda - Minasso G . Battista - Olivari Au-relia - Pertica Cornelio - Secondi Margherita - Serena Guin-zio Stefana - Tartara Gina - Versino Antonietta.

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto 12 gennaio 1924, n . 22, può legalmentericevere Legati ed Erediti) . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un legato : a . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . » .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :

« . . .Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano perle Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo a.(luogo e data)

(firma per esteso)21,3

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TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.003Per cominciare una Borsa occorre un minimo di Lire 10.000

Borse da completareBorsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura della fa-miglia Camastri (Roma) - i ° vers . L . 27 .000 .

Borsa M . Ausiliatrice, S . G . Bosco, S . D . Savio, S . M . Maz-zarello, Don Michele Rua e Don Filippo Rinaldi, secondole intenzioni di Rello ins . Grazia (Trapani) - i ° vers.L . 12 .000.

Borsa Maria Ausiliatrice e S . Domenico Savio, proteg-geteci, a cura di C . G . (Torino) - i ° vers . L . io .ooo .Borsa Masera Giuseppe e Teresa, in memoria, a curadi N . N . (Torino) - r ° vers . L . io .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, proteggete i mieicari, a cura di O . N . C. (Perugia) - i ° vers . L . io .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, in memoria esuffragio del caro papà Dionisio, a cura della moglie efigli (Novara) - i ° vers . L . io .ooo.Borsa Maria Ausiliatrice S . G. Bosco e S. DomenicoSavio, salvate la mia famiglia (Parma), a cura di ZeccaMaria-Tomaselli - i ° vers . L. io .ooo .Borsa O Maria Ausiliatrice, Aiuto dei Cristiani, pregaper noi (2a), a cura di Albonico Elena (Como) - i' vers .L . 13 .000 .

Borsa Pantanelli Antonio, Maria e Cima-Pantanelli Ve-ronica, in suffragio, a cura di C.A.P . (Roma) - i' vera .L . 13 .000 .Borsa Prezioso Sangue di Gesù, a cura di B .C.E . (Catania)- L . 25 .000 .Borsa Per i miei defunti e per ottenere continuità di lavoroa mio figlio, Meni Anna (Bergamo) - L . 40 .000.Borsa Perrot Gabriella Maria, a cura di Perrot Agostinoe famiglia (Torino) - L . z6 .ooo .Borsa Rua Don Michele, Venerabile, e Don FilippoRinaldi, Servo di Dio, p g .r . e da ricevere, a cura di AngelaBertagno (Imperia) - t ° vers . L. io .ooo .Borsa Rinaldi Don Fiiipp.:, Servo di Dio, a cura di B . T .(Alessandria) - Elmo Paschero, orfano della guerra1914-18 - L. io .ooo - L. 30 .000 .Borsa Rua Don Michele, Venerabile, ottienimi la grazia dicui ho tanto bisogno, a cura di Emma Demateis (Aosta) -L . 40 .000 .

Borsa Rinaldi Don Filippo, Servo di Dio, Valse Pantel-lini e Anime del Purgatorio, p .g .r ., a cura di R . R . (Roma)- i` vers . I . . 30 .000.Borsa Rea dott . Antonio, a cura del padre Vincenzo eFamiglia (Campobasso) - i ° vers . L. io .ooo .Borsa Rua Don Michele, Venerabile, per unMissionario povero, a cura di Zaffagni Vittorina

r ° vers . L . zs .ooo .Borsa Rua Don Michele, Venerabile (2a) p .g .e . (Padova),a cura di Fornasier Giuseppe - r ° vers . L . 20 .000.Borsa Rua Doa Michele, Venerabile, a cura di CubettaGiuseppe (sviessina) - L. 40 .000 .Borsa Rovera Silvano, Dario, Rita, a cura di RoveraGiacomo (Cuneo) - L. 23 .945 .Borsa Ricordando Angelina Pozzi e chiedendo una grazia,a cura di M. B . (Alessandria) - i ° vers . L . io .ooo .Borsa Regina SS . Rosarii e Don Filippo Rinaldi, Servodi Dio, secondo le intenzioni di N. C. (Torino) - i ° vers .L . io .ooo .

aspirante(Milano)

Borsa Rua Don Michele, Venerabile, perchè sia elevatopresto agli altari, a cura dei coniugi Giuseppe PaolaFranco e figli (Alessandria) - L . 20 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, Servo di Dio, a cura di CurròNicoletto (Messina) - L. 35 .000 .Borsa Rolano Andrea e Pietro, a cura di Aghetta Madda-lena (Torino) - 1 ., . 30 .000 .

(continua)

Borse completeBorsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di S . M . (Sar-degna) - L . 50 .000 .Borsa M. Ausiliatrice e S . G . Bosco, profonda riconoscenza ;supplico protezione, a cura di M . N . (Torino) - L . 5o .ooo.Borsa M. Ausiliatrice e S . G . Bosco, in ricordo e suffragiodei cari morti di Rava Caterina-Roagna - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Madre degli Orfani, a curadell'ing . Giuseppe 1\Iainardi L . 250 .000 .Borsa San Giovanni Bosco, Padre degli Orfani, a curadell'ing. Giuseppe Mainardi - L . 250 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, a suffragio di Maria Saccardi, Coop .Salesiana, a cura di Angela Saccardi (Parma) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Varengo Domenica(Cuneo) - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Verardo Luisa tuInnocente (Udine) - L. 5o .ooo.Borsa Rua Don Michele, Venerabile, secondo le intenzionidi Enrico Crespi (Varese) - L . 50 .000 .Borsa A Maria Ausiliatrice, in riconoscenza, a cura diMaria-Demo-Garzino (Torino) - L. 50 .000.Borsa P . g . r . da S . Domenico Savio, intercessore pressol'Ausiliatrice, per suffragio e ricordo di tutti i cari defuntidi Ada Spagnoli- lVíerlani (Modena) - L . 50 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco e S. D. Savio, offerta dellaSig . Enrichetta Assovad di Eliopoli (Cairo) h. g . r ., echiedendo preghiere - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, p . g . r ., e per implorare prote-zione, a cura di B . T . A . (Aosta) - L . 50 .000 .Borsa Cuore SS . di Maria Ausiliatrice, proteggi la ottan-tatreenne Luisa Toscano (Cosenza) - L. 50 .000 .Bolsa Maria Ausiliatrice, proteggeteci e benediteci, secondole intenzioni di Guido Fugazza (Piacenza) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, in suffragio diDon Francesco Gosio, a cura dei coniugi Torterolo (Sa-vona) - L . 50 .000 .Borsa Sorice Carlo, per ottenere una grazia (Caserta) -L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di F . Z. V . F . M. (Ve-nezia) - L- 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per una continuaceleste protezione, a cura delle sorelle Torregrossa (Pa-lermo) - L. 50 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, Servo di Dio, a cura diMasera Giovanni (Torino) - L. So .o0s .Borsa San Domenico Savio, al quale chiedo una grandegrazia, a cura di B. M . (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, perchè benedica e proteggasempre la famiglia dei coniugi Gaetano e Olga Seghetti(Roma) - L . 50 .000.Borsa Gesù Redentore e Salvatore, secondo le intenzionidi N. N. (Varese) - L . 250.000 .

(continua)

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949, NUMERO 403 . - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICAs~~ DIRETTORE RESPONSABILE : SAC . DOTT. PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32-TORINO (712) - OFFICINE GRAFICHE S .E.I .

Spedizione in abbonamento postale - Gruppo 2° - la quindicina

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Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il C . C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712

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