Luni sul Mignone - Soprintendenza per i Beni Archeologici ... · La distanza dal confinante centro...

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Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale Sito Istituzionale > SOPRINTENDENZA > Attività > Archeologia preistorica > La protostoria d'Etruria > LUNI SUL MIGNONE Luni sul Mignone Nel corso dell'Età del Bronzo la scelta dei luoghi destinati all'insediamento di villaggi cade sempre di più su colli che presentano un'area naturalmente difesa. Vengono quindi selezionati luoghi dotati di questa vantaggiosa caratteristica morfologica che evidentemente diventa sempre più necessaria dal punto di vista strategico. La difendibilità del centro abitato e il controllo del territorio circostante sono condizioni naturali riscontrabili prevalentemente in alture isolate da versanti scoscesi rispetto al terreno limitrofo, largamente diffuse nel Lazio. Infatti le estese formazioni tufacee riferibili ai fenomeni vulcanici degli apparati sabatino (lago di Bracciano), cimino-vicano (Lago di Vico) e vulsino (lago di Bolsena), soggette all'azione erosiva dei numerosi corsi d'acqua, si riducono spesso ad alture di forma stretta e allungata, a volte del tutto isolate con alte pareti verticali su ogni versante, dette ‘castelline'. In particolare, nella massa tufacea del complesso vulcanico vicano, lo scorrimento dei corsi d'acqua Vesca e Canino, affluenti di destra del Mignone, ha ritagliato un sistema orografico morfologicamente idoneo all'insediamento di comunità umane, tra cui il complesso archeologico di Luni sul Mignone (oggetto di scavi estensivi da parte dell'Istituto Svedese di Studi Classici tra il 1960 e il 1963). L'insediamento occupava le alture, collegate da una sella, del Fornicchio e Pian di Luni, complessivamente circondate da un ciglione continuo, che determina un brusco salto di quota; la salita all'"area difesa" è possibile tramite stretti sentieri con tratti tagliati nella roccia e solo per brevi tratti l'accesso risulta agevole: da nord, in corrispondenza della sella tra Fornicchio e Pian di Luni e da est verso il terrazzo ormai noto con il nome dello scavo svedese dei Tre Erici. Mentre Fornicchio è un tamburo di dimensioni ridotte, il Pian di Luni dispone di una superficie unitaria di oltre 5 ettari, distribuita su di una lunghezza di 600 metri e una larghezza media poco inferiore ai 100 metri; la sella di raccordo tra le due castelline presenta un terrazzo poco più basso, inferiore all'ettaro, addossato al recinto naturale menzionato ("Tre Erici"). Monte Fortino, l'altura di testata, formazione terminale del sistema, a differenza dell'area difesa di Luni-Fornicchio, si presenta facilmente accessibile su buona parte del perimetro; era collegata al Pian di Luni da una sottile cresta di roccia, facilmente sbarrabile, ma lo sbancamento di un tratto della stessa, praticato un secolo fa per il passaggio della strada ferrata Civitavecchia-Orte (oggi non in uso e percorribile per raggiungere l'insediamento), non consente di individuarvi un possibile taglio naturale o artificiale. I risultati degli scavi attestarono, fin dalle prime presentazioni (Östenberg 1961; 1967; 1969) e successivamente attraverso le rielaborazioni effettuate a partire dalle osservazioni di Renato Peroni (1969), un ruolo primario di Luni sul Mignone nell'ambito della classe dei centri maggiori dell'età del bronzo dell'area mediotirrenica; permane tuttavia il sospetto che informazioni di livello ritenuto eccezionale possano conservarsi in molti complessi che non hanno avuto la fortuna di manifestare - come invece Luni, grazie all'impegno dell'archeologia svedese degli anni ‘60 - il loro potenziale informativo. Lo strato 8 della trincea dei Tre Erici ha restituito tracce del pavimento di una capanna del Bronzo Antico (circa 1700 a.C.); qualche frammento del Bronzo Antico proviene anche dal Pian di Luni, al margine sudorientale del quale si apre una tomba a camera confrontabile con altre sia dell'inizio del Bronzo Medio sia forse poco successive. Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale

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Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale Sito Istituzionale > SOPRINTENDENZA > Attività > Archeologiapreistorica > La protostoria d'Etruria > LUNI SUL MIGNONE

Luni sul Mignone

Nel corso dell'Età del Bronzo la scelta dei luoghidestinati all'insediamento di villaggi cade sempre di piùsu colli che presentano un'area naturalmente difesa.Vengono quindi selezionati luoghi dotati di questavantaggiosa caratteristica morfologica cheevidentemente diventa sempre più necessaria dal puntodi vista strategico. La difendibilità del centro abitato e ilcontrollo del territorio circostante sono condizioninaturali riscontrabili prevalentemente in alture isolateda versanti scoscesi rispetto al terreno limitrofo,largamente diffuse nel Lazio.

Infatti le estese formazioni tufacee riferibili ai fenomeni vulcanici degliapparati sabatino (lago di Bracciano), cimino-vicano (Lago di Vico) evulsino (lago di Bolsena), soggette all'azione erosiva dei numerosi corsid'acqua, si riducono spesso ad alture di forma stretta e allungata, a voltedel tutto isolate con alte pareti verticali su ogni versante, dette‘castelline'.

In particolare, nella massa tufacea del complesso vulcanico vicano, loscorrimento dei corsi d'acqua Vesca e Canino, affluenti di destra delMignone, ha ritagliato un sistema orografico morfologicamente idoneoall'insediamento di comunità umane, tra cui il complesso archeologico di Luni sul Mignone (oggetto di scavi estensivi da partedell'Istituto Svedese di Studi Classici tra il 1960 e il 1963).

L'insediamento occupava le alture, collegate da una sella, del Fornicchioe Pian di Luni, complessivamente circondate da un ciglione continuo, chedetermina un brusco salto di quota; la salita all'"area difesa" è possibiletramite stretti sentieri con tratti tagliati nella roccia e solo per brevi trattil'accesso risulta agevole: da nord, in corrispondenza della sella traFornicchio e Pian di Luni e da est verso il terrazzo ormai noto con il nomedello scavo svedese dei Tre Erici. Mentre Fornicchio è un tamburo didimensioni ridotte,il Pian di Lunidispone di unasuperficie unitariadi oltre 5 ettari,distribuita su diuna lunghezza di600 metri e unalarghezza mediapoco inferiore ai

100 metri; la sella di raccordo tra le due castelline presenta un terrazzopoco più basso, inferiore all'ettaro, addossato al recinto naturalemenzionato ("Tre Erici"). Monte Fortino, l'altura di testata, formazioneterminale del sistema, a differenza dell'area difesa di Luni-Fornicchio, sipresenta facilmente accessibile su buona parte del perimetro; eracollegata al Pian di Luni da una sottile cresta di roccia, facilmentesbarrabile, ma lo sbancamento di un tratto della stessa, praticato unsecolo fa per il passaggio della strada ferrata Civitavecchia-Orte (oggi non in uso e percorribile per raggiungere l'insediamento), non consente di individuarvi un possibile taglio naturale o artificiale.

I risultati degli scavi attestarono, fin dalle prime presentazioni (Östenberg 1961; 1967; 1969) e successivamente attraverso lerielaborazioni effettuate a partire dalle osservazioni di Renato Peroni (1969), un ruolo primario di Luni sul Mignone nell'ambitodella classe dei centri maggiori dell'età del bronzo dell'area mediotirrenica; permane tuttavia il sospetto che informazioni dilivello ritenuto eccezionale possano conservarsi in molti complessi che non hanno avuto la fortuna di manifestare - come inveceLuni, grazie all'impegno dell'archeologia svedese degli anni ‘60 - il loro potenziale informativo.

Lo strato 8 della trincea dei Tre Erici ha restituito tracce del pavimento di una capanna del Bronzo Antico (circa 1700 a.C.);qualche frammento del Bronzo Antico proviene anche dal Pian di Luni, al margine sudorientale del quale si apre una tomba acamera confrontabile con altre sia dell'inizio del Bronzo Medio sia forse poco successive.

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale

Luni sul Mignone

Materiali da Luni sul Mignoneesposti al Museo Nazionale di

Luni sul Mignone

Luni sul Mignone- materialiesposti presso il Museo

Luni sul Mignone

Luni sul Mignone- una tipicatazza del Bronzo Recente

Nelle fasi non avanzate del Bronzo Medio (circa 1700-1450 a.C.) l'occupazione deltavolato del Pian di Luni (talvolta definito "acropoli") si intensifica, ma apparentementesolo in corrispondenza del settore definito "apennine settlement" in cui sono staterinvenute strutture utilizzate per un lungo periodo: si tratta di due lunghe trincee tagliatenel tufo, secondo un allineamento completato al centro da una terza cavità dellamedesima larghezza ma molto più breve; l'escavazione sembra avvenuta nella faseiniziale del Bronzo Medio, cui si riferiscono alcune unità stratigrafiche alla base delriempimento. Le tre cavità, basamenti di edifici semisotterranei, sono occupate ancora

nella fase del Bronzo Medio avanzato (circa 1450-1300 a.C.), nel corso della quale quella centrale viene completamenteriempita. Da notare comunque che le strutture, interpretate prevalentemente come long houses anche in considerazione dellapresenza di pavimenti e focolari, formano una linea convessa che sbarra il settore più alto del Pian di Luni consentendol'accesso solo attraverso uno stretto passaggio adiacente l'edificio centrale.

Le due strutture maggiori dell'apennine settlement (Casa Nord e Casa Sud) continuano ad essereoccupate nel Bronzo Recente (circa 1300- 1175 a.C.); la qualità di alcuni prodotti ceramici, come letazze di raffinata fattura con altissima ansa a bastoncello bifora o ad unica luce e le sopraelevazioniplastiche figurate di grandi dimensioni, sembra differenziare la sede di Luni da molti centri coevi. Darilevare inoltre che tra i materiali sono stati rinvenuti frammenti sia di tipo egeo, sia di tipo italo-miceneo. Proprio nel Bronzo Recente la comunità insediata sembra crescere e l'abitato si espande: sipuò ritenere che fosse occupato ogni settore dell'area difesa, di oltre 7 ettari.

Nel Bronzo Finale (circa 1175-950 a.C) l'areadifesa fu occupata da numerose capanne; nerestano tracce dei piani pavimentali in pochisettori non erosi (in part. presso il ciglio norddel Pian di Luni) ed anche al di sopra delle case lunghe, a quell'epocaormai riempitesi; solo fori da palo confermano invece l'esistenza dinumerose capanne sulla superficie del Pian di Luni e del Fornicchio;anche nello scavo dei Tre Erici resti di strutture e materiali attestano ladensità insediativa dell'età del Bronzo Finale.

Struttura del tutto eccezionale rispetto alle normali capanne sopra terra èla grande cavità ("large iron age building") interpretatadagli Svedesi come edificio semisotterraneo (Hellström 1975), indicatoda Östenberg come "edificio monumentale" ed interpretato dagliscavatori come residenza di un personaggio preminente. Tuttavia l'analisidei resti faunistici rinvenuti all'interno del vasto ambiente ipogeo halasciato supporre che si trattasse di un'area adibita a magazzino per le

carni sottoposte a procedimenti di conservazione.

La distanza dal confinante centro di rango primario dell'età del bronzo diSan Giovenale, pari a 5 km, deve ritenersi esemplificativa di un moduloche si ripete con una certa frequenza tra gli abitati maggiori dei distrettimeglio conosciuti dell'Etruria meridionale, con particolare riferimento alBronzo Finale.

Dopo l'età del Bronzo Finale l'insediamento viene abbandonato, in ordineal radicale assestamento demografico che vede sorgere i grandi abitatidella prima età del ferro in aree molto distanti da Luni e da molti altrigrandi abitati dell'età del bronzo, la cui popolazione contribuisce allarealizzazione di evento di concentrazione e integrazione delle comunità.

BIBLIOGRAFIA: Bengtsson 2001, Luni sul Mignone och dess kringland,Lund 2001; di Gennaro F., 2000, ‘Paesaggi di potere': l'Etruriameridionale in età protostorica, in Paesaggi di potere. Problemi e prospettive (Quaderni di Evtopia, 2), Roma, pp. 95-119; diGennaro F., 2004, Luni sul Mignone e San Giovenale (Blera, Viterbo), in L'età del bronzo recente in Italia (Atti CongressoNazionale, Lido di Camaiore, 26-29 ottobre 2000), Città di Castello-Viareggio, pp. 121-124; di Gennaro F., Pacciarelli M., 1996,Lo stile di Luni Tre Erici - Norchia, in L'antica età del bronzo, Atti del Congresso di Viareggio, 9-12 gennaio 1995, Firenze, pp.574-575.; Hellström P., 1975, The Zone of the Large Iron Age Building (Acta Inst. Rom. R. Sueciae in 4o, XXVII - Luni sulMignone - II, 2), Stockholm; Östenberg C. E., 1961, Luni sul Mignone - Prima campagna di scavi, Not. Sc., pp. 103-124;Östenberg C. E., 1967, Luni sul Mignone e problemi della preistoria d'Italia (Acta Inst. Rom. R. Sueciae in 4o, XXV), Lund.

Civitavecchia Nazionale di Civitavecchia

Luni sul Mignone

Luni sul Mignone- una tipicatazza del Bronzo Finale

Luni sul Mignone

Sezione dell' "edificiomonumentale" del BronzoFinale

Luni sul Mignone

il percorso della ex-ferroviaCivitavecchia - Orte neipressi di Luni sul Mignone

Luni sul Mignone

Il percorso della ex-ferroviaCivitavecchia-Orte duranteuna escursione organizzatadalla Cattedra di ProtostoriaEuropea dell'Università diRoma "La Sapienza"

Luni sul Mignone

Il ciglio Nord del Pian di Lunidurante una escursioneorganizzata dalla Cattedra diProtostoria Europeadell'Università di Roma "LaSapienza"

Luni sul Mignone

Il percorso della ex-ferroviaCivitavecchia-Orte duranteuna escursione organizzatadalla Cattedra di ProtostoriaEuropea dell'Università diRoma "La Sapienza"

Soprintendenza per i Beni Archeologicidell'Etruria meridionale

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pagina creata il 08/12/2010, ultima modifica 19/07/2012