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Luna Luna Periodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997 l a Periodico indipendente di Palagano e dintorni nuova nuova Gennaio 2019 Anno XXII Numero 54 NUMERO SPECIALE RIDOTTO CHE SCUOLA FARÒ CON MIO FIGLIO? In questi giorni i ragazzi di terza media e i loro genitori si trovano ad affrontare la complessa scelta della scuola secondaria di secondo grado. Decisione che assumerà un significato importante per la crescita e la formazione di quei ragazzi e, di conseguenza, per le loro famiglie.

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LunaLunaPeriodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997

laPer iod ico ind ipendente d i Pa lagano e d in torn i

nuovanuovaGennaio 2019 • Anno XXII • Numero 54 • NUMERO SPECIALE RIDOTTO

CHE SCUOLA FARÒCON MIO FIGLIO?

In questi giorni iragazzi di terzamedia e i loro genitorisi trovano adaffrontare lacomplessa sceltadella scuolasecondaria disecondo grado.Decisione cheassumerà unsignificatoimportante per lacrescita e laformazione di queiragazzi e, diconseguenza,per le lorofamiglie.

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Osvaldo Casini

È proprio vero. I ragazzi di terza media si accingo-no a fare una scelta molto importante e determinan-te per il loro futuro di studenti e, in prospettiva, ancheper l’inserimento nel mondo del lavoro.A 14 anni non è assolutamente facile avere le ideechiare e poter ipotizzare con sicurezza il proprio fu-turo, ma ci sono gli strumenti e i modi per fare unascelta oculata e ragionata.Chi sono i protagonisti che in questo momento ven-gono tirati in ballo?Innanzitutto gli insegnanti che conoscono i ragaz-zi, hanno seguito le loro fasi di apprendimento e neconoscono anche alcuni aspetti caratteriali.Il loro giudizio è importante ai fini della scelta finale eva tenuto in grande considerazione.Protagonisti ancora più importanti sono i genitori:conoscono completamente i loro figli, le qualità, ledebolezze, le aspettative, ma anche i sogni belli cheli proiettano in un futuro che è soltanto loro e dal qua-le si possono fare accarezzare.

Redazione: Davide Bettuzzi, Francesco Dignatici, Martina Galvani, Milena Linari.

Hanno collaborato: Fabio Braglia, Osvaldo Casini.

Chiuso in redazione il 15/01/2019 - Pubblicato solo in formato digitale su www.luna-nuova.itLa versione cartacea sarà inserita nel prossimo numero de la LUNA nuova.

la Luna nuova

Attualità, cultura, tradizioni, solidarietà. Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Direttore responsabile: Andrea FrattiAssociazione La Luna. Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO). Tel.: 0536/961621 - Fax: 0536/970576

www.luna-nuova.it - e-mail: [email protected]. 54 - Anno XXII - Gennaio 2019 - NUMERO SPECIALE. Fondato come "la Luna nel Pozzo" (13 numeri dal 1993 al 1996)

Aut. Tribunale di Modena num. 1414 del 13/11/1997

la Luna nuova viene inviata a tutti i soci e sostenitori dell'Associazione la Luna.La quota associativa minima annuale è di 2O Euro e può essere versata direttamente ai soci autorizzati:

Nadia Marasti: ditta Edilart Marasti - Via XXIII Dicembre, 35 - Palagano Tel. 0536 961521Ricchi Bruno: assicurazioni - Via XXIII Dicembre 8 - Tel. 0536 961266

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In questo momento io, molto umilmente, vorrei dareun consiglio a tutti i genitori: mettetevi intorno a untavolo con i vostri figli e, insieme, prendete in consi-derazione ogni possibile scelta; analizzate le poten-zialità delle scuole nei loro programmi e quello cheogni scuola può dare al ragazzo per affermarsi comeuomo; soprattutto valutate attentamente quello chela scuola programma per il sociale, per l’inclusione,per quei ragazzi meno fortunati che devono lottaredi più per realizzarsi.Ragazzi, questi devono essere i vostri valori, erano ivalori dei vostri genitori e dei vostri nonni, che devo-no essere sempre il vostro punto di riferimento.Se la scelta verrà fatta con l’impegno di tutti e quindicondivisa, le difficoltà verranno affrontate con piùcoraggio senza sgridate o punizioni mentre i momentidi gioia e soddisfazione faranno crescere la famigliae la famiglia deve tornare ad essere il luogo deputa-to alla completa formazione dei giovani.Un ultimo consiglio: ragazzi, non accontentatevi mai,ponetevi degli obiettivi alti, dimostrate che siete ingrado di possedere il futuro.

UNA SCELTAIMPORTANTE

Ragazzi, non accontentatevi mai,

ponetevi degli obiettivi alti,

dimostrate che siete in grado di

possedere il futuro.

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Gennaio, il primo quadrimestre è agli sgoccioli, eppure bisogna già pensare al prossimo annoscolastico. Il nuovo sistema di iscrizione alla scuole secondarie di secondo grado (scuolesuperiori, per intenderci) sembra perfetto per aggiungere ansia ad altra ansia, ma la prenota-zione digitale costringe gli studenti dell’ultimo anno delle scuole primarie di secondo grado(terza media, per intenderci) a prendere ora una decisione molto importante.Ma a chi spetta questa scelta? Chi ha diritto d’opinione? La decisione tocca unicamente aglistudenti, visto che le conseguenze ricadranno in primis su di loro? È giusto responsabilizzaretanto ragazzi di 14 anni? Non si corre forse il pericolo di scaricare sui figli una questionespinosa, che altrimenti rischierebbe di accendere discussioni e malumori interni al nucleofamiliare? Insomma, la famiglia deve lasciare piena libertà decisionale al figlio o fare sentire lapropria voce, anche a costo di sollevare le proteste della prole?

La tendenza dilagante, soprattutto riferita all’ambito scolastico, è quella di assecondare i figli,come se l’essere buoni genitori corrispondesse necessariamente ad accontentarli, riponendoin loro massima fiducia e ponendoli indiscutibilmente sempre dalla parte della ragione. Ma idubbi sono legittimi e diventano ancora più insistenti quando si pensa all’istituto in cui trascor-rere i successivi 5 anni. Nel vagliare le differenti possibilità, lo studente cercherà di trovare unarisposta ai suoi desideri più immediati, che spesso coincidono con la voglia di rimanere insie-me ai propri amici, la spinta ad allontanarsi dall’ambiente già noto e controllato, per esplorareun mondo più distante e, quindi, maggiormente libero da vincoli e condizionamenti sociali.Eppure, a ben guardare, l’iscrizione alle superiori dovrebbe essere solo in minima parte in-fluenzata da simili spinte, proprio perché non si ripercuote unicamente sull’immediato, maagisce su un lungo periodo, provocando conseguenze a lungo raggio. È esattamente su unsimile livello che dovrebbe muoversi la famiglia, riscoprendo il significato di una parola ormaiimpolverata, ovvero:

Lungimiranza: capacità di prevedere per tempo ciò che potrebbe accadere e di adeguarvicon saggezza l'agire.

I genitori hanno il compito, difficile e forse ingrato, di essere saggi e profetici, riflettendo nonsolo su quale sia ora, adesso, la cosa migliore per il proprio figlio, ma anche e soprattuttoquale possa essere la sua felicità e la sua realizzazione a lungo termine. Bisogna mettere alprimo posto il processo di maturazione del figlio, la sua crescita, il monitoraggio del suo per-corso, la spendibilità dei titoli scolastici, gli eventuali sbocchi lavorativi, la possibilità di prose-guire ulteriormente gli studi, considerandone le difficoltà di apprendimento, caratteriali, am-bientali e molte altre varianti.La famiglia è chiamata, cioè, a ragionare là dove il figlio fatica a proiettarsi, accompagnandoloverso una maturità che, si spera, possa coincidere anche con l’indipendenza.D’altronde, per dipingere una montagna, il punto di vista peggiore è quello di chi la sta scalan-do, mentre il miglior pittore sarà quello rimasto ai piedi del monte, potendolo osservare nellasua interezza. Per quanto i desideri dello studente abbiano sempre un peso e una valenzaelevatissimi, gli adulti non possono lavarsene le mani e declinare ogni responsabilità, visto chesono loro, “da terra”, a intravedere possibili ostacoli e eventuali mete raggiungibili.Il rischio? Ovviamente, interferire con scelte tanto delicate apre a potenziali contrasti, a “musilunghi” e ripicche, ma lo scontro e il dissenso sono il peso che deve sopportare chi agisce,anche per il bene, anche se mosso dalle migliori intenzioni. D’altronde, non è necessarioessere sempre popolari, soprattutto quando si ha un ruolo genitoriale, come non è sempreobbligatorio essere sempre capiti, accontentare sempre, essere sempre accondiscendenti. Ifrutti andranno raccolti sul lungo periodo.Quindi buona scelta, a voi ragazzi… e a voi famigliari.

LUNGIMIRANZA

Coloro che

disegnano

e’ paesi si

pongono

bassi nel

piano a

considerare

la natura de’

monti e de’

luoghi alti,

e per

considerare

quella de’

bassi si

pongono alti

sopra e’

monti.

(N. Macchiavelli, "Il Principe")

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4 la LUNA nuova - Gennaio 2019

Martina Galvani

In questi giorni i ragazzi di terza me-dia e i loro genitori si trovano ad affron-tare la complessa scelta della scuolasecondaria di secondo grado. Decisio-ne che assumerà un significato impor-tante per la crescita e la formazione diquei ragazzi e, di conseguenza, per leloro famiglie, che li accompagnerannoin questo percorso. Per guidare que-sto momento delicato, allora, può for-se risultare utile la prospettiva di chiha vissuto la scuola, come alunno op-pure come docente. Mi riferisco al Li-ceo economico sociale di Palagano elo faccio dalla prospettiva dell’inse-gnante. È il corpo docente, infatti, cheinsieme ai genitori è chiamato a con-tribuire attivamente al percorso forma-tivo degli adolescenti e alla loro matu-

IL PUNTO DI VISTADI UN'INSEGNANTE

L’ambiente familiare che caratterizza il liceo palaganese

rende i rapporti tra gli insegnanti e gli alunni semplici e

diretti; lavorare con classi piccole permette di curare

l’individuo, rendendo più fruttuoso lo sviluppo

delle potenzialità di ognuno.

razione intellettuale.Credo perciò di poter spendere giustodue parole per testimoniare la positivi-tà della mia esperienza, in qualità ap-punto di insegnante nel Liceo Formig-gini di Palagano. Lo faccio perché ef-fettivamente il ruolo che svolgiamo puòessere più o meno efficace, più o menocomplesso o gratificante, anche gra-zie al tipo di clima che si crea nella“comunità scuola”. L’ambiente familiareche caratterizza il liceo palaganeserende i rapporti tra gli insegnanti e glialunni semplici e diretti; lavorare conclassi piccole permette di curare l’in-

Liceo Formiggini, sede distaccata di Palagano.Aula di informatica

dividuo, rendendo più fruttuoso lo svi-luppo delle potenzialità di ognuno edando la possibilità ai docenti di agiresulle difficoltà del singolo. Il dialogo conla famiglia, poi, costituisce un altropunto essenziale, all’interno di unastrategia educativa che mira allo svi-luppo della persona.Sperando che queste poche righe pos-sano svolgere un po’ un ruolo di bus-sola o di mappa orientativa, l’augurioè quello di puntare ad una scelta chesia il più possibile modellata sulle qua-lità specifiche di ogni ragazza e ragaz-zo.

CHE SCUOLA FARÒ CON MIO FIGLIO?

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5la LUNA nuova - Gennaio 2019

A CARTE SCOPERTEQualche riflessione da parte

di un ex-studente del Liceo di Palagano.

Francesco Dignatici

Sulla libertà di scelta da parte dei ra-gazzi e delle proprie famiglie non mimetto nemmeno a discutere. La do perscontata. Basti pensare che io vengoda una famiglia che ha visto uno deidue figli studiare al liceo di Pavullo el’altro (quello “piccolo”, cioè io) studia-re al liceo di Palagano.Quello che segue ha principalmentequesto senso: esprimervi quanto io siaconvinto al 200% che il Liceo di Pala-gano valeva e vale ancora tantissimo.Spero che questo possa creare qual-che ulteriore spunto di riflessione po-sitivo per i ragazzi e per le famiglie chesi apprestano a fare una scelta impor-tante.

Essendo abituato a ragionare su unconcetto alla volta, provo anche qui adutilizzare questo approccio. Per pun-ti, provo ad esprimere quanto io credafermamente nel valore del Liceo diPalagano. Mi sono diplomato nel2003, quindi sono passati un po’ dianni. Ma mi sono informato sulla si-tuazione attuale e, da quello che hocapito, se c’è stato un cambiamento,c’è stato in meglio. Come anticipato,scrivo di seguito qualche mia consi-derazione.

• L’esperienza che ho avuto in questascuola è fra le due-tre più importantidella mia vita; lo dico in senso positi-vo.• Ho capito che il livello della didatticaè di tutto rispetto; nel complesso pen-so che il Liceo di Palagano non abbianiente da invidiare alla maggior partedelle scuole superiori (licei, istitutitecnici, professionali, etc.) della pro-vincia di Modena e non solo; possosostenere questo, perché ho avuto te-stimonianze da parte di altri amici osemplici conoscenti che hanno avutoesperienza di altre scuole e me nehanno parlato.• Ho capito che il lato umano e di va-lorizzazione del singolo studente chesi può avere in questa scuola è forse“unico”. Il migliore, perlomeno rispettoalle altre realtà di cui sono venuto aconoscenza. Questo dipende moltoanche dalla dimensione familiare, ac-cogliente e protettiva che può offrire unambiente del genere, ma non solo:credo che dipenda anche dai valoriportanti che stanno alla base di que-sta scuola e del suo approccio didatti-co ed educativo.• Un ambiente piccolo e vicino, di persé, non è “sulla carta” il migliore in ognisingolo caso; e nemmeno è scritto chel’ambiente “ristretto” e in qualche modo

“rassicurante” costituisca per forza lascelta più azzeccata. È pure normaleche ci siano giovani di 14 anni che vo-gliono spingere i propri interessi e ipropri sogni anche al di fuori di Pala-gano. Sostengo altresì, che è il liceodi Palagano stesso ad avere fatto “ilpasso”, ad avere allargato le proprievedute ben oltre i confini del nostroComune; questo è stato e questo èavvenuto in maniera ancora più evidentedopo il recente processo di stataliz-zazione. Una realtà piccola, ma cheha allargato i propri orizzonti sottomolti punti di vista.• Qui mi rivolgo in particolare ai ragaz-zi affascinati da realtà come Pavullo,Sassuolo, Modena, da realtà più “gran-di” di Palagano. Vi dico la verità, vicapisco bene perché anche io, perquanto sia un po’ innamorato del miopaese, ho sempre pensato che sia fon-damentale fare esperienze al di fuoridel paese stesso. Ma vi dico di più:queste esperienze, anche durante ilperiodo del liceo, le facevo. Le facevoquando prendevo una corriera insiemeagli amici per farmi un bel giro fuoriporta. Le facevo nei pomeriggi in cuiprendevamo il motorino e giravamo lamontagna. Le facevo quando viaggia-vo con la mia famiglia. Le facevo nellasquadra di calcio di Lama Mocogno.

CHE SCUOLA FARÒ CON MIO FIGLIO?

21 marzo 2015. Ragazzi del liceoFormiggini al corteo organizzato

da "Libera" a Bologna.

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6 la LUNA nuova - Gennaio 2019

Le facevo quando, genitori permetten-do e “sfruttando” amici più grandi, re-sponsabili e patentati, andavo a Pa-vullo, Castellarano, Scandiano, Sas-suolo, Modena. Ma soprattutto sotto-lineo questo: queste esperienze le fa-cevo quando era la scuola stessa checi portava in gita o a scoprire cosa c’eradi bello fuori da Palagano, in Italiacome all’estero, a livello formativo e cul-turale.• Tutte le cose che potevo fare al difuori della scuola e dello studio (a direil vero mi pento di non averne fatte dipiù, magari anche più interessanti!) esi-stevano per un semplice motivo: il tem-po che avevo a disposizione. Il fatto difrequentare una scuola nel paese dovevivevo, mi lasciava tanto tempo libero,nonostante da studiare ce ne fosse ece ne sia ancora. Facendo due contia spanne, chi faceva un’esperienzaanaloga alla mia ma, ad esempio, aSassuolo, aveva circa 3 ore di tempolibero in meno ogni giorno, 15 in menoogni settimana, 60 in meno ogni mese.• Alla luce del punto precedente qual-cuno potrebbe obiettare: “E la corrieradove la metti? Anche quello è tempolibero e c’è chi mi ha detto che si èdivertito un casino”. Come la vedo io:che quello sia tempo davvero libero,parliamone. Sul fatto che possa esse-re divertente, non so, forse va a gusti.Di sicuro non è così divertente se lafai per 5 anni di seguito, quasi tutti igiorni.• A quattordici anni avevo qualche ideachiara, qualche altra un po’ meno.

Sapevo di volere fare un liceo, quellosì. Sul “dove” ero più dubbioso. Con-frontandomi coi miei genitori, sono ar-rivato a questa soluzione: biennio aPalagano, triennio a Pavullo. È unasoluzione percorribile, ancora adesso.Dopo il biennio, a dire il vero, mi è suc-cesso questo: mi sono trovato moltobene a Palagano e ho deciso di rima-nerci fino all’esame di maturità.• Studiare non mi faceva impazzire,ma non mi dispiaceva nemmeno. Nonero tra i più bravi della scuola, ma mela cavavo bene. Non solo: l’ambientedi quella scuola, salvo il primo anno ditimidezza notevole, mi piaceva proprio.Mi sentivo totalmente a mio agio. Tut-tavia notavo questo: la scuola non sipreoccupava tanto di me, quanto diquelli che a proprio agio non sembra-vano proprio. Di quelli a cui studiarepiaceva poco. Di quelli che, talvolta,venivano da situazioni difficili. Eranoloro, mi è parso, ad avere sempre ilprimo posto fra i pensieri della presidee dei docenti. Non è poco, davvero nonè poco.• Ai “miei tempi” le rate da pagare peruna scuola privata non erano certo tra-scurabili nel bilancio di una famiglia.Da questo punto di vista, la stataliz-zazione della scuola rappresenta unvantaggio enorme.• Liceo, va bene. Ma quale indirizzo?Il liceo di Palagano ha sempre avutoun taglio in qualche modo più umani-stico, come materie, rispetto per esem-pio ad un liceo scientifico. Prima c’era-no gli indirizzi linguistico (io ho scelto

CHE SCUOLA FARÒ CON MIO FIGLIO?

quello) e il socio-psico-pedagogico.Ora è subentrato l’indirizzo economi-co sociale. In generale penso che l’in-dirizzo specifico di un liceo conti, ma“fino a mezzogiorno”. Conta molto dipiù la qualità intrinseca del liceo, piut-tosto che l’indirizzo specifico, per que-sta precisa ragione: un liceo, non ser-ve tanto ad accumulare nozioni. Unbuon liceo, come quello di Palagano,ti insegna ad imparare. La mia espe-rienza personale mi ha portato, in se-guito alla maturità linguistica, a termi-nare una facoltà universitaria a forteconnotazione scientifico-tecnologica.Così come al liceo, me la sono cavatabene, niente di più. Conosco tuttaviapersone diplomate a Palagano chehanno ottenuto risultati eccellenti. An-che in campo scientifico, ad esempio.Con “eccellenti” intento risultati davve-ro “top”, sia all’università che nella pro-fessione che ne è derivata.• Concludo ripetendo ciò con cui hoiniziato e che rappresenta il senso diquesto articolo: la scuola di Palaganonon è certo l’unica scelta possibile perragazzi dei nostri comuni. Di sicuro èuna scelta di altissimo livello, soprat-tutto (ma non solo) per chi ha vocazio-ne per l’istruzione liceale e per un per-corso di studi a lungo termine (univer-sità, corsi di formazione post-diploma,etc). Di questo sono davvero convintoe mi metto a disposizione di chiunque(ragazzi e genitori) voglia contattarmianche in privato per un ulteriore con-fronto.Grazie per l'attenzione.

Palagano, settembre 2018. Mostra"Immagini e scritture della Valle del

Dragone", in collaborazione con l'Univer-sità di Bologna. Visite guidate agli

studenti delle scuole della Val Dragone,condotte dagli studenti del liceo.

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Fabio BragliaSindaco di Palagano

Cari amici de la Luna, questa vostraidea di fare uno speciale per fare co-noscere il Liceo di Palagano e dellamontagna e la richiesta che mi avetefatto di scrivere un mio pensiero su“Cosa vuol dire questa scuola per ilterritorio?” mi riempiono di gioia e viringrazio a nome di tutta la comunità.Ora nel rispondervi vi spiego il perché.

Qualcuno spesso mi accusa, o me-glio mi rimprovera, di ringraziare sem-pre per tutto, come per sottolineare chea volte, non sapendo cosa dire in pro-posito, me la cavo con qualche gra-zie. Questo qualcuno si sbaglia di gros-so perché i miei errori di ripetizione vo-gliono semplicemente dire a tutti chele cose che abbiamo di fronte, le per-sone, i servizi, le risorse ci sono gra-zie a qualcosa, ma soprattutto a qual-cuno, e quasi sempre per un motivoche varrebbe la pena conoscere pro-prio per non darli per scontati. La no-stra scuola superiore (il liceo Formig-

gini, sede di Palagano con indirizzoeconomico sociale) esiste e oggi è unagrande opportunità per merito e sacri-fici di moltissime persone che, nellastoria del nostro Comune, della nostramontagna e Provincia, si sono battutespendendo tempo, risorse e lavoro perdonarlo a tutti noi e a tutto il territorio.Per questo dico grazie! Ora dovrei ci-tare le suore Francescane dell’Imma-colata, don Tollari, la Diocesi di Mode-na, don Sergio Casini, la Cooperativascolastica San Francesco, OsvaldoCasini, il Comune di Palagano, il sin-daco, l’amministrazione, la Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Modena,l’istituto regionale Scolastico, il Mini-stero più un’altra miriade di persone,associazioni, professori, volontari, ge-nitori ed alunni che tutti assieme, adoggi, hanno permesso e ci permetto-no di chiamarla “la nostra scuola”. Sì,“nostra” perché è di tutta la comunità,è gratuita, è pensata per tutti, in quan-to il piano di studi può essere arricchi-to secondo le esigenze che ogni alun-no può avere (per chi lo vuole e senzaobbligo una lingua in più, ore in più di

matematica ed informatica, supportoper chi rimane indietro o fa fatica, sport,musica; attenzione particolare per iragazzi, tutti conosciuti per nome ecognome."Nostra" perché è qui dietro casa e dàda lavorare a persone e attività del ter-ritorio, direttamente o indirettamente."Nostra" perché contiene il bene piùprezioso che abbiamo: i nostri figli eragazzi che una volta iscritti, ad un'etàmolto precoce, vogliamo vengano se-guiti, tutelati e resi immuni da quelliche oggi sono problemi all’ordine delgiorno, per i quali nemmeno noi grandia volte riusciamo a debellare o risolve-re."Nostra" perché è parte integrante dellacomunità e possiamo in molte occa-sioni sentirci orgogliosi e partecipi seottiene riconoscimenti (e succedespesso) e dove possiamo sempre direla nostra ed avere la certezza di esse-re ascoltati, soprattutto quando si trat-ta di migliorarla in funzione del biso-gno dei ragazzi.Vorrei dire una miriade di cose, ma hopoco spazio a disposizione e sono

UNA SCUOLAPER IL TERRITORIO

Credete e scommettete nei vostri figli e aiutateli nella scelta.

Un giorno faranno quello che faccio oggi io: vi diranno grazie!

CHE SCUOLA FARÒ CON MIO FIGLIO?

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8 la LUNA nuova - Gennaio 2019

certo che sui molti temi che la riguar-dano ci sarà chi più bravo di me a de-scriverla ed a parlare di ragazzi, geni-tori, responsabilità, progetti, scelte.Concludo solamente dicendo che, perquanto a fatica si sia tenuta aperta e,ci si abbia investito importanti risorse,il mio rammarico più grande non sa-rebbe vederla svuotata e quindi poi inpochi anni chiusa, ma sapere che nonci sarà più nel nostro territorio monta-no un’opportunità sana e di qualità peri nostri ragazzi e le nostre famiglie delfuturo, per poter rimanere a vivere quinelle nostre valli, perché quando spa-

riscono le scuole... spariscono i ragaz-zi e poi di conseguenza le famiglie e ilterritorio muore.

Questo vuol dire una scuola per ilterritorio = vita.

E se è la nostra scuola, quella dellanostra comunità, allora tutti noi dob-biamo sentirci responsabili in qualchemodo di conoscerla, promuoverla e farsì che rimanga in vita sempre nel mi-gliore dei modi, per potere offrire quel-la qualità che si meritano i nostri ra-gazzi.

Voi, cara redazione de la Luna, statefacendo questo e mi auguro che sulvostro esempio anche altri si mettanoin gioco, soprattutto quelle famiglie chehanno i propri ragazzi indecisi o chevogliono andare lontano per fare scuo-le simili; per quelli delusi che non cre-dono di poter scommettere di più sulproprio futuro e si accontentano di sce-gliere qualcosa di mediocre.Credete e scommettete nei vostri figlie aiutateli nella scelta, anche impo-nendovi se necessario. Un giorno fa-ranno quello che faccio oggi io: vi di-ranno grazie!

CHE SCUOLA FARÒ CON MIO FIGLIO?

Per fornire un'informazione più completa,

nelle pagine seguenti riproponiamo lo

"SPECIALE LICEO DI PALAGANO"

pubblicato sul numero di ottobre 2014

de la LUNA nuova,

in occasione della statalizzazione

del Liceo di Palagano

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9la LUNA nuova - Gennaio 2019

AVANTI TUTTA

LICEODI PALAGANOSPECIALESPECIALESPECIALESPECIALESPECIALE

Grazie alla statalizzazione (per ora delle prime due classi)il liceo rimarrà aperto, vivo e, finalmente, proiettato verso il futuro

Di Andrea Fratti

“Per arrivare all’alba non c’è altravia che la notte”: per capire la buiaestate della scuola di Palagano,partiamo da una citazione, cherende bene l’idea di quanto acca-duto ultimamente. Sono serviti, infatti, mesi di grandi patimenti,rincorse, voci contrastanti ed importanti decisioni, perché set-tembre si aprisse con importanti risposte e, soprattutto, con al-cune fondamentali certezze, che ci permettono di fare il puntosulla situazione del Liceo"Maria Immacolata". Cer-cando di fugare ogni dub-bio, riportiamo sintetica-mente quanto è succes-so e, in modo particola-re, quanto succederà alla

nostra storica scuola paesana. La notizia piùrilevante è che il liceo locale rimarrà aperto, vivo e, finalmente, proiettato verso ilfuturo. Questo rappresenta un traguardo miracoloso, soprattutto alla luce delle mo-dalità e delle tempistiche in cui è stato raggiunto; si è trattato di un salvataggio veroe proprio, in cui le istituzioni hanno avuto un ruolo decisivo (dal Comune alla Regio-

ne). Senza entrare nel merito delle condizionieconomiche dell’Istituto, della sua storiapregressa e della vicenda legata ai contributicessati, basti sapere che, all’inizio di luglio,le possibilità concrete parevano essere: chiu-sura immediata o chiusura dopo l’ultimo annoscolastico garantito. Una prospettiva disar-mante, soprattutto a fronte dell’importante rin-novamento degli ultimi anni, che ha portato ad

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10 la LUNA nuova - Gennaio 2019

LICEO DI PALAGANOSPECIALESPECIALESPECIALESPECIALESPECIALE

ha portato ad un sostanziale incremento degliiscritti. Dopo incontri, riunioni, progetti, richiestee preghiere, si è formato un fronte istituzionaledeciso a preservare un istituto di riconosciutaqualità a livello nazionale, un pezzo di storia deinostri paesi, un’opportunità d’oro per tutti i ragazzied anche un’azienda capace di muovere, ogni

giorno, oltre un centinaio di persone, tra studenti,genitori, professori e dipendenti. Questo recuperoin extremis aprirà, ora, un nuovo ciclo: il Liceo, in-fatti, inizierà un percorso di statalizzazione, che, giàdall’anno scolastico 2014-2015, coinvolgerà leclassi prima e seconda. Quando le attuali terza,quarta e quinta concluderanno il loro iter nel ‘vec-chio’ istituto paritario, la statalizzazione entrerà aregime completo, diventando pienamente sede di-staccata dell’Istituto "‘A.F. Formiggini". Nel nuovocorso statalizzato, l’indirizzo scolastico sarà quel-lo Economico-Sociale, con il mantenimento dell’insegnamento di due lingue stra-niere (inglese e spagnolo), oltre all’inserimento di un completamento di tedesco.

Non si sentirà più parlare di rette e di parità, con lasperanza che, superato pure l’ostacolo economi-co, le famiglie locali possano valutare e riconoscereil valore di ciò che si trova a portata di mano, pri-ma di cercare a chilometri di distanza. La Coope-rativa Scolastica rimarrà viva, lavorando per con-durre al diploma queste ultime tre classi paritariee, contemporaneamente, per creare corsi pomeri-diani, iniziative, attività culturali volte ad arricchirela formazione degli studenti, dando continuità al

modo unico di accompagnare e seguire i ragazzi. Sostegno, vicinanza, interes-se ed aiuto serviranno ancora (e forse ora piùche mai), per far sì che questa transizione pos-sa avvenire nel migliore dei modi, contribuen-do affinché il nuovo capitolo della storia dellascuola (e dei nostri paesi) sia scritto fittamen-te e non corra più il rischio di aprirsi tra scara-bocchi e pagine bianche. Ecco, quindi, la cro-naca sintetica di una fredda estate, vissuta conla celata speranza che “nessuna notte sia cosìlunga da impedire al sole di risorgere”

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SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

Di Chiara Ricchi

La recentissima statalizzazione del Liceo Maria Immaco-lata costituisce l’ultimo ed importantissimo punto di snodonella storia di questa scuola, che da sempre si è connota-ta come istituzione educativa di alto profilo qualitativo, rife-rimento nella Valle del Dragone e anche molto oltre. Pro-viamo allora a ricostruire le tappe più significative della suastoria, desumendole dalla bibliografia locale [1] e da docu-mentazione gentilmente fornita.Se già nel 1950 le Suore francescane diedero coraggiosa-mente vita alla prima scuola media della montagna, nel1956 fu addirittura aperto l’Istituto Magistrale femminilenell’attuale edificio, ufficialmente inaugurato e benedetto il2 settembre 1957 dal card. Lercaro, vescovo di Bologna edall’Arcivescovo di Modena mons. Amici. L’Istituto fu intito-lato a Maria Immacolata e riconosciuto legalmente nel 1958.Il conforto delle iscrizioni si ebbe da subito, e tale fu l’entu-siasmo che si giunsero a contare, tra scuola media e su-periore, 214 alunni in un solo anno.La scuola media delle Francescane fu poi chiusa nel 1972,essendo già aperta e funzionante, fin dall’anno scolastico1963/'64, quella statale di Palagano.Proseguiva nel frattempo l’opera dell’Istituto, che a metàdegli anni ’80 aveva già diplomato oltre 500 maestre, impo-nendosi come istituzione scolastica di grande qualità, ilcui prestigio si propagava fino alla città: quando si scende-va a Modena per sostenere l’esame di maturità presso l’Isti-tuto magistrale Carlo Sigonio da candidate esterne (dor-

Una staffetta, quasi rocambolesca nel finale,ci ha consegnato un liceo ancora vitalissimo

mendo la notte precedente presso l’Istituto di San Faustino),chi scrive ricorda chiaramente le maturande degli altri Isti-tuti cittadini guardare con deferente timore alle “montana-re” che, si sapeva, avrebbero ottenuto i risultati migliori at-tribuiti dalla Commissione esaminatrice. All’Università diBologna più di un docente, leggendo sul libretto la prove-nienza palaganese di chi scrive, fece intendere che si at-tendeva all’esame una "performance" particolarmente sod-disfacente da un’ex alunna dell’Istituto Maria Immacolata.Generazioni di insegnanti nella scuola di I e di II Gradofurono formate negli anni dall’Istituto, ma soprattutto “airagazzi e alle ragazze è stata offerta un’opportunità impor-tante di riscatto della propria condizione e di mobilità so-ciale” [2].Nel 1992, a fronte delle nuove richieste del mercato dellavoro e recependo le proposte di riforma della Secondariadi II Grado della Commissione Parlamentare Brocca, il vec-chio Istituto Magistrale fu trasformato in Corso Quinquen-nale a due indirizzi: Linguistico e Pedagogico-Sociale.Anche da un punto di vista amministrativo la scuola si rin-novò: inizialmente la gestione, la proprietà e la direzionepedagogico-formativa erano esclusivamente delle religio-se. Dall'ottobre del 1993, con D.M. 21/10/93, la gestione ela proprietà sono passate alla Cooperativa Scolastica "SanFrancesco", formata da collaboratori laici e dalle religiose.Il presidente della Cooperativa Scolastica fu il compiantoprofessore don Adriano Tollari, che ci ha lasciati il 4 agostodi quest’anno. Notevole il suo contributo al progettoeducativo della nuova scuola, amata e seguita in tutte le

IL LICEO MARIA IMMACOLATADI PALAGANO: una breve cronistoria

Anni '70.

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SPECIALESPECIALESPECIALESPECIALESPECIALE

LICEO DI PALAGANO

sue attività insieme alle suore. Dal 1992 si sono sus-seguiti anni di grande cambiamento nell’Istituto, ol-tre che nella strutturazione dei corsi e nelle discipli-ne di insegnamento, anche nel corpo dei docenti,che in gran parte sono stati reclutati tra giovani lau-reati della zona. Va qui elogiato il coraggio che lapreside suor Enrica Barigazzi e le religiose già inse-gnanti dell’Istituto mostrarono nell’affidare il nuovoquinquennio a neolaureati come la sottoscritta, pie-ni certo di entusiasmo e motivazione, ma al tempostesso molto inesperti di didattica. L’impegno non èmancato e molteplici sono state le sollecitazioni al-l’aggiornamento continuo, alla professionalizzazio-ne sempre più seria. Molte proposte di innovazione sonostate accolte dalle insegnanti più mature, che davvero han-no saputo responsabilizzare e motivare i nuovi insegnanti:la scuola ha così ottenuto riconoscimenti anche lusinghie-ri in concorsi, progetti (come non citare l’affermazione nel-la finale nazionale dei nostri ragazzi palaganesi in una edi-zione dell’ EBG, European Business Game, progetto disimulazione imprenditoriale finanziato da fondi europei?),migliorando la propria visibilità e raccogliendo nuove iscri-zioni anche al di fuori del comprensorio locale.Grande innovazione fu la stessa introduzione di alunnimaschi in una scuola che precedentemente era solo fem-minile. Lo spirito più autentico della comunità educativa,d’altro canto, non ha subito stravolgimenti e l’identità cat-tolica e francescana dell’Istituto sono rimasti i cardini diriferimento fino ad oggi.Dal 2010, nel nuovo ordinamento entrato in vigore con lariforma della scuola secondaria superiore, il liceo di Pala-gano è diventato un liceo paritario (in applicazione alla Legge62 del marzo 2000), con una duplice offerta formativa: Li-ceo Linguistico e Liceo delle Scienze Umane opzione Eco-nomico-Sociale.Appartenente al Distretto Scolastico n.19 di Sassuolo (MO),rimane l'unico Istituto Scolastico Superiore della vallata delDragone.Il giugno 2012 ha visto concludere la propria attività nellascuola don Tollari, presidente della Cooperativa dal 1992,per raggiunti limiti d’età e per motivi di salute, e a suorEnrica Barigazzi, insegnante di latino e italiano per bencinquant’anni e già preside della scuola (succeduta a ma-dre Gabriella Castagnetti, prima dirigente dell’Istituto, e,dal 2003/04, sostituita dall’attuale preside Sr. ArmandaDebbi).Nella seduta dello stesso mese è stato rinnovato il Consi-glio d’Amministrazone della Cooperativa Scolastica, che atutt’oggi risulta composto dalle seguenti persone: CasiniOsvaldo (presidente), Pacchiarini Viviana, Monti Gabriele,Magnani Anna, Pagliai Milvia, Fratti Andrea, Casini don

Sergio (come referente della Diocesi di Modena), Celonisuor Monica (economa delle Francescane). L’obiettivo fon-damentale della nuova Cooperativa è stato da subito au-mentare il numero degli iscritti, dal momento che alcuneclassi contavano un numero troppo esiguo di alunni. In treanni di lavoro l’obiettivo è stato centrato, pur rimanendonotevoli difficoltà economiche: la Curia ha sempre fattoseguito ai propri impegni integrando i bilanci della Coope-rativa. A giugno del 2014, tuttavia, soprattutto a causa dipressanti richieste da parte delle parrocchie che avevanosubito il sisma del 2012, la Diocesi si è vista costretta asospendere il contributo alla scuola, assicurando tuttaviache avrebbe accompagnato la Cooperativa per un annoancora (fino al giugno 2015), durante la ricerca di soluzionialternative di autofinanziamento.Si aprivano a questo punto due possibilità: ricerca di fondinel privato o tentativo di statalizzazione. Vista l’impossibi-lità di proseguire sulla prima strada, l’unica alternativa èrimasta la statalizzazione. A questo obiettivo hanno lavora-to fino allo stremo il sindaco, Fabio Braglia, e il presidentedella Cooperativa Osvaldo Casini, dalla fine di giugno 2014.La statalizzazione è stata concessa, per il nuovo anno sco-lastico 2014/2015, alle prime due classi del Liceo MariaImmacolata, che diventa sede staccata del Liceo Formigginidi Sassuolo.Esigenze numeriche hanno imposto di mantenere un soloindirizzo, quello Socio-Economico, mentre il Linguistico nonpotrà proseguire. La Cooperativa, tuttavia, per non delude-re le famiglie degli alunni che desideravano frequentare ilLinguistico, ha profuso un ulteriore sforzo assicurando l’ar-ricchimento dell’offerta formativa a ben tre lingue straniere:oltre inglese e spagnolo (già presenti nel piano orario del-l’indirizzo Socio-Economico), anche il tedesco (il cui do-cente sarà a carico della Cooperativa), in orarioextracurricolare.Questa dunque, ad oggi, la situazione di una scuola allacui sopravvivenza è intimamente legata la vita stessa delnostro paese e dell’intera vallata.

[1][1][1][1][1] Galloni A., Braglia S., Ricchi B., "Palagano (Pepita d’oro?)" Modena, Toschi 1986, pp. 129-131 - AA.VV., "Palagano e le sue

frazioni", Formigine, Golinelli, 2007, pp. 207-208; 257-274 - AA.VV., "Ricordare è vivere", Villa Verucchio, Pazzini 2002, pp. 17-26

[2][2][2][2][2] Fiorenzi E. in AA.VV., "Palagano e le sue frazioni", Formigine, Golinelli, 2007, p. 272.

1957. Il cardinale Lercaro inaugura la scuola

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SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

Intervista aIntervista aIntervista aIntervista aIntervista aFABIO BRAGLIAFABIO BRAGLIAFABIO BRAGLIAFABIO BRAGLIAFABIO BRAGLIA(sindaco di Palagano)

Le amministrazioni comunali e l'Unione dei comuni,in collaborazione con la diocesi, hanno sempre so-stenuto economicamente il Liceo Maria Immacolata.Il sostegno della Curia aveva però un ruolo determi-nante tanto che, venuto a mancare, ha causato uncambiamento drammatico nella situazione dellaScuola. Come è potuta intervenire l’Amministrazio-ne comunale?Devo essere sincero, il passo indietro della diocesi è statoun vero fulmine a ciel sereno tanto che, inizialmente, l’uni-ca soluzione pensabile era quella di chiudere.Abbiamo provato a cercare mediazioni ed altre forme dicontributo. L’Amministrazione, assieme ai rappresentantidegli altri comuni del distretto e ai membri della cooperati-va scolastica, ha richiesto un incontro urgente con il vica-rio mons. Morandi e gli economi della diocesi. A poco èservito, la risposta è rimasta la stessa: 40-50mila euro perl’anno in corso e poi nessun altro contributo per il futuro(contro i 100.000 che si era impegnata a versare sia per il2014 che per il 2015).Già dall’anno precedente come quest’anno la cooperativascolastica ha fatto domanda di contributo alla FondazioneCassa di Risparmio di Modena su progetti per i ragazzidisabili frequentanti, volti a coprire le quote degli stipendidei professori di sostegno di cui l’amministrazione si èfatta garante rinunciando poi a fare altre domande per pro-getti propri.In più un secondo progetto per allestire una stanza morbi-da sempre per i disabili, fatto dall’Unione dei comuni ValliDolo, Dragone e Secchia.

Questa operazione avrà ricadute sul bilancio del Co-mune di Palagano?Tutte le operazioni che un’Amministrazione fa in qualchemodo hanno una ricaduta sul bilancio, perché il bilancio èproprio lo strumento con cui gli amministratori si muovono.La statalizzazione per noi comporta prendere a carico lastruttura scolastica, che l’istituto delle Suore francescaneha affidato a noi con un contratto di comodato d’uso gratui-to, con manutenzioni e utenze (acqua, luce, gas e rifiuti).

Queste spese cercheremo di coprirle con entrate straordi-narie che contiamo in futuro di ottenere da Ministero eRegione.

La diocesi avrebbe fornito i fondi necessari per il so-stentamento della scuola solo per un altro anno. Con-siderati i tempi strettissimi, come si è mossa l'ammi-nistrazione comunale in vista del raggiungimento del-l'obiettivo?Due anni fa facemmo un accordo con il vescovo e la dioce-si che prevedeva tre anni di collaborazione tra loro, le am-ministrazioni locali e la cooperativa scolastica per metterein campo progettualità, reperire risorse da altri soggetti edaumentare le iscrizioni degli alunni (vi erano infatti classicon numeri molto bassi).L’obiettivo era quello di dare una prospettiva che permet-tesse alle famiglie ed agli alunni di avere la tranquillità diiscrivere gli alunni senza doversi preoccupare ogni annoche la scuola potesse chiudere. Le amministrazioni e lacooperativa scolastica hanno tenuto fede all’accordo, tro-vando nuovi fondi, facendo uscire le classi di pochi alunnisostituendole con classi molto piu numerose. Avere sapu-to a fine giugno di questa decisione della diocesi quandooramai le iscrizioni erano state prese e con solo due mesidavanti prima del nuovo anno scolastico ci ha letteralmen-te disorientati e avviliti. Tanto che molti avevano deciso dioptare per la scelta della chiusura.Armati di speranza però abbiamo deciso di non mollare etrovare soluzioni alternative. Abbiamo scritto appelli a tuttii politici modenesi, alle amministrazioni provinciali, regio-nali e al Ministero. Ci siamo rivolti ad istituti di credito, aprivati imprenditori, e a chiunque credessimo potesse es-serci d’aiuto. Da li il bel risultato dove la politica ha saputodimostrare che quando si lotta per una buona causa e si farete tra istituzioni, nonostante crisi, tempistiche scarse eavversità di ogni genere si può portare a casa un risultatocosi importante anche in poco tempo.Tutto è partito da Roma con l’intervento dell’onorevoleMatteo Richetti ed il supporto dell’onorevole Simona Mal-pezzi (responsabile commissione scuola della camera) che

La politica ha saputo dimostrare che quando si lotta per una

buona causa e si fa rete tra istituzioni, nonostante crisi,

tempistiche scarse e avversità di ogni genere si può portare a

casa un risultato così importante anche in poco tempo.

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SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

hanno attivato il mi-nistero della pubbli-ca Istruzione. Subi-to dopo è arrivato ilnulla osta del Mini-stero alla regioneEmilia Romagna,precisamente all’as-sessore all’istruzio-ne Bianchi che haattivato l’ufficio sco-lastico regionale nel-la persona del dott.Versari (dirigente uf-ficio scuola regiona-le). E’ stato stilato un

accordo di programma, le rispettive giunte del comune diPalagano e la provincia di Modena si sono riunite ed hannodeliberato rispettivamente per approvare tale accordo.L’amministrazione di Palagano e l’istituto delle suore Fran-

cescane hanno stabilito l’accordo dove quest’ultimo s’im-pegnava a dare in comodato d’uso gratuito la struttura alcomune per avviare il processo di statalizzazione (la pro-prietà deve per legge essere dell’ente pubblico). Subito dopola Giunta della Regione doveva deliberare di sbloccare lerisorse per il personale dei primi due anni della scuola. Nelfrattempo però il presidente Vasco Errani dava le dimissio-ni e quindi tutto rischiava di saltare. Ancora una volta tuttotornava a crollarci davanti di nuovo… ma grazie al secondoe tempestivo intervento da Roma ed alla corsa freneticadelle istituzioni Regionali si è riusciti a deliberare il tuttoentro i 20 giorni in cui dovevano diventare esecutive le di-missioni del presidente. Per concludere questa storia infi-nita (durata solo un mese…) si è provveduto a stilare efirmare la convenzione tra comune di Palagano, provinciadi Modena e Ufficio scolastico regionale per lastatalizzazione del biennio e degli anni che entreranno infuturo della sede distaccata Liceo Formiggini di Sassuolodenominata “Maria Immacolata” indirizzo economico so-ciale. E vissero felici e contenti... Speriamo.

Don Giacomo Morandi(Vicario diocesi di Modena)

Intervista aIntervista aIntervista aIntervista aIntervista aSuor ARMANDA DEBBISuor ARMANDA DEBBISuor ARMANDA DEBBISuor ARMANDA DEBBISuor ARMANDA DEBBI(preside del Liceo M. Immacolata)

Il Liceo Maria Immacolata, sostenuto principalmentedalla congregazione delle suore Francescane di Pa-lagano, ha sempre cercato di educare i suoi studentisecondo un credo di impronta cristiana, ispirato dauna visione francescana dell’uomo.Come considera questo passaggio che prevede lalaicizzazione della scuola?Ritiene sia possibile una commistione tra il nuovomodello d’istruzione che la scuola ora assumerà e lospirito educativo di stampo francescano?Per rispondere a questa domanda permettetemi un breveexcursus sulla storia che ci ha condotti fino a qui.Alla fine del XIX secolo, Madre Maria Luisa Zauli e le primesuore francescane giunsero a Palagano con l’esplicita ri-chiesta da parte del parroco del luogo di avviare un’operaeducativa, allora mancante, per i bambini e i ragazzi dellamontagna. Per fare questo esse si posero al servizio delle

famiglie e avviarono una stretta collaborazione con le isti-tuzioni locali, tanto che per svariati anni Madre Zauli lavoròalle dipendenze del Comune di Montefiorino, ottenendo l’in-carico di prima maestra elementare del paese; i suoi 41anni di insegnamento le meriteranno di essere insignita dimedaglia d’oro.Col passare del tempo il servizio educativo offerto dallacongregazione si ampliò (nel 1950 fu aperta la Scuola Mediae nel 1957 l’Istituto Magistrale), acquisendo una ben defi-nita identità cristiana e francescana e una propria autono-mia gestionale, ma sempre in stretta collaborazione con ilterritorio e i comuni locali. Proprio in virtù di tale collabora-zione, negli anni ‘70, quando lo Stato stava promuovendol’apertura della scuola media in tutti i comuni, si venne alladecisione di chiudere quella legalmente riconosciuta, perlasciare l’opportunità a quella statale di svilupparsi in Pala-gano e nei comuni vicini.

Col processo di statalizzazione si è aperta una nuova fase: essa potrà

permettere da un lato di chiudere nella maniera più positiva possibile una

storia importante e altamente significativa per Palagano

e dall’altro di costruire, sulla scia di una consolidata

tradizione educativa, una storia nuova...

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SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

Proseguiva, intanto, fiorente l’opera della scuola superiore,che continuava anche a promuovere una visione dell’uomoe dell’educazione ispirata ai valori del vangelo e della tradi-zione cristiana, in una società che si riconosceva in essi inlarga misura. Ma questo ben chiaro orientamento, credonon abbia mai impedito alla scuola di mantenere valida lasua opera educativa per chiunque decidesse di darle fidu-cia, al di là delle proprie convinzioni, nel rispetto reciprocoe nel desiderio di creare un ambiente capace di“umanizzare” pienamente i nostri ragazzi. Ora, in tempi dicrisi economica, quali quelli che stiamo vivendo e che toc-cano da vicino le nostre famiglie e le nostre istituzioni (com-prese quelle religiose), siamo tutti invitati ad aprire i nostricancelli e a riscoprire nuove forme di solidarietà e aiutoreciproco per portare avanti il bene comune. Credo che ilprocesso di statalizzazione e di inevitabile laicizzazionedella scuola si inserisca in questa più ampia fase storica,nella quale ci siamo trovati a non poter più mandare avantida soli una realtà così bella e importante come è quella delnostro Liceo ma a decidere di salvaguardarne il valoreeducativo in un contesto plurale e non più esclusivamente“cattolico”. In un certo senso mi pare di poter dire che pos-siamo riscoprire quello spirito originario di annuncio e ditestimonianza della visione francescana dell’uomo che nonper questo perde di valore, anzi assume la bellezza e ilfascino di una proposta “nuova”, capace di continuare agenerare vita per i nostri ragazzi.Certamente la sfida grande che ci aspetta sarà quella dicostruire in questi anni un’autentica collaborazione con leistituzioni pubbliche e il mondo “laico” della nuova scuola,in primis con le persone che vi lavoreranno e, secondaria-

mente, continuando a proporre attraverso la cooperativascolastica quello stile che ha contraddistinto in questi anniil nostro Liceo. Credo proprio che se la scuola riuscirà arimanere uno spazio capace di far crescere i nostri ragaz-zi in “umanità” allora non potrà relegare la proposta di sen-so della fede cristiana in un angolo ma, al contrario, potràcontinuare a trasmettere la fede come possibilità libera egratuita di vivere pienamente la nostra umanità alla lucedel Vangelo, in un mondo plurale e secolare.

Come avverrà l’integrazione tra la precedente offer-ta formativa, che prevedeva due diversi indirizzi: Li-ceo Linguistico e Liceo Economico-sociale, e quellaattuale?Da quando nel 1992 la scuola, gestita dalla cooperativascolastica “San Francesco”, ha proposto un quinquenniosperimentale, l’offerta formativa è sempre stata duplice: unindirizzo linguistico e uno pedagogico-sociale, caratteriz-zati da un impianto disciplinare comune e differenziati peralcune materie specifiche. L’accorpamento delle due clas-si ha permesso di affiancare i due corsi di studio, nono-stante le evidenti difficoltà economiche che, in alcuni anni,sono state ulteriormente aggravate dal numero esiguo dialunni in ciascun indirizzo.Per ragioni quindi numeriche e nell’ottica di consolidareuna delle due offerte formative, il processo di statalizzazioneiniziato già dal corrente anno scolastico, ha riguardato leclassi I e II del Liceo Economico-sociale, da noi avviato nel2011 a fianco del Liceo Linguistico, quale opportunità nuo-va e unica nel panorama del nostro Appennino, capace diconiugare la tradizione culturale del liceo con le esigenzedel mondo del lavoro e incontrando, in effetti, un notevoleinteresse. Nell’attuale e nuova situazione, continuerà la du-plice offerta formativa per il triennio della scuola paritaria,in modo che i ragazzi possano concludere qui a Palaganoil corso di studi intrapreso. L’impegno della cooperativa sco-lastica andrà innanzitutto in questa direzione, proprio pertener fede al patto di fiducia e collaborazione con le fami-glie che hanno scelto la nostra scuola. Per il nascentebiennio statale e le classi che verranno, si cercherà di fartesoro dell’esperienza “linguistica” maturata in questi anni,

Madre Maria LuisaZauli, fondatricedelle suorefrancescane diPalagano.Superiora dal 1881 al1922.lavorò alledipendenze delComune diMontefiorino,ottenendo l’incaricodi prima maestraelementare delpaese; i suoi 41 annidi insegnamento lemeriteranno diessere insignita dimedaglia d’oro.

Dormitorio dell'antico collegiodella scuola delle suore

francescane di Palagano

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SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

proponendo corsi opzionali di una terza lingua stra-niera (nel liceo economico-sociale si studiano già in-glese e spagnolo) che possano poi portare al conse-guimento di una certificazione linguistica. Anche inquesto caso la cooperativa scolastica cercherà di far-si promotrice di ogni iniziativa utile ad arricchire l’offer-ta formativa proposta.

Quali prospettive per il futuro?Credo che il fattore primo e determinante il futuro dellanuova scuola, sia quella più evidente e da sempre piùimportante: mi riferisco al numero di alunni. Se le fa-miglie della nostra montagna sceglieranno di manda-re qui i loro figli, allora si potranno avere classi nume-rose e quindi si creeranno le condizioni di base per lapermanenza a Palagano di questo significativo poloscolastico. E in questi ultimi intensi e complessi mesi,ho pensato più volte che la scuola che sta nascendopotrebbe diventare anche un’opportunità per i tanti in-segnanti della zona, che magari hanno iniziato la loro car-riera scolastica nella paritaria, e che ora potranno tornarecome “statali” nella scuola che hanno amato e che hannocontribuito a rendere in questi anni un ambiente culturaleed educativo di qualità.La stessa cooperativa scolastica “San Francesco”, esauri-to nel corso del prossimo triennio il gravoso impegno eco-nomico gestionale, potrà essere quell’associazione capa-ce di offrire “un di più” a questa scuola. E’ evidente l’impor-tanza di trovare nuovi collaboratori, che affianchino quelliattuali, per farsi promotori della scuola nel nostro territorioe per renderla sempre più un centro educativo e culturale

per la montagna.Col processo di statalizzazione si è aperta, dunque, unanuova fase: essa potrà permettere da un lato di chiuderenella maniera più positiva possibile una storia importante ealtamente significativa per Palagano e dall’altro di costrui-re, sulla scia di una consolidata tradizione educativa, unastoria nuova che ora ci viene consegnata e che ha bisognodel sostegno di tutti per avviarsi, vivere e crescere semprepiù fiorente. Credo che il cammino sia appena iniziato eabbia bisogno di essere tracciato e percorso col sostegnodi tutte le realtà del territorio che stanno operando per ilbene dei nostri paesi.

Intervista aIntervista aIntervista aIntervista aIntervista aOSVALDO CASINIOSVALDO CASINIOSVALDO CASINIOSVALDO CASINIOSVALDO CASINI(presidente Cooperativa scolastica S. Francesco)

Dal 2012 lei è presidente della Cooperativa Liceo Ma-ria Immacolata di Palagano. Ci può descrivere la si-tuazione della scuola prima della costituzione dellaCooperativa, la sua evoluzione in questi ultimi annie le motivazioni che hanno portato verso la

statalizzazione?La cooperativa scolastica “S. Francesco” nasce nel 1992per gestire il liceo Maria Immacolata, da sempre scuoladelle “suore francescane di Palagano”.Fu eletto presidente don Adriano Tollari e tutte le parroc

Il liceo oggi

Una scuola di alto livello che, continuando e integrando quanto ha sempre

fatto negli anni il liceo Maria Immacolata, possa dare agli alunni quella

preparazione per affrontare, non solo il percorso universitario, ma,

soprattutto, possa contribuire a una crescita completa dei ragazzi stessi:

crescita culturale e personale su valori sociali e morali.

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SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

chie dei comuni di Palagano, Frassinoro e Montefiorinofurono i soci fondatori.Molti cittadini di Palagano, sensibili all’importanza di que-sta scuola e fermamente decisi a mantenerla come ele-mento di prestigio per tutto il paese, aderirono come soci(circa una cinquantina).Da quell’anno fu la cooperativa a prendersi carico dell’aspettoeconomico, cercando le fonti per fare fronte alle spese.Nel 1992 erano ancora numerose le suore che insegnava-no gratuitamente, per cui le spese di personale non eranomolto elevate; a questo provvedeva la diocesi di Modena,che vedeva nella scuola superiore di Palagano un luogoper formare, su valori cristiani, le giovani maestre (la scuo-la era magistrale e gli anni di studio erano quattro).Col tempo alcune suore si sono ritirate e, nello stesso tem-po, hanno incominciato a diminuire gli alunni; non solo, perle nuove disposizioni ministeriali la scuola magistrale è statasostituita da una scuola ad altro indirizzo della durata dicinque anni.Negli anni più vicini a noi, per favorire le scelte dei ragazzi,si sono costituiti due indirizzi: economico-sociale e lingui-stico con struttura della classe articolata (insieme per lematerie in comune, divisi per le materie di indirizzo) e an-che in questo caso sono sensibilmente aumentate le spe-se, mentre per quanto riguarda la retta, si è cercato ditenerla su una cifra accessibile, rispetto ad altre scuoleparitarie della provincia.L’onere per la Diocesi diventava quindi pesante e nel 2012è stato fatto un piano finanziario della durata di tre anni, altermine dei quali fare il punto della situazione e deciderese continuare o chiudere, soprattutto verificare il trend del-le iscrizioni che poi a conti fatti sono aumentate negli ulti-mi tre anni del 30%.La cooperativa si è subito attivata con enti, associazioni efondazioni per fare fronte alle spese anche perché la Dio-cesi aveva diminuito il suo apporto economico.Sicuramente la crisi generale economica non ci è stataamica.Arriviamo al 25 giugno di quest’anno e la Diocesi ci informache ci aiuterà per l’anno scolastico 2014-2015 ma poi nonpotrà più farlo.Da subito abbiamo convocato tutti i genitori e abbiamo pre-sentato loro la situazione: un anno certo ma poi la più tota-le incertezza, quindi ci siamo presi 2 mesi di tempo pertrovare soluzioni alternative: non c’erano tante strade ma ilnostro sindaco con una determinazione incredibile è riu-scito in un intento straordinario: il passaggio graduale del-la scuola da paritaria a statale.In questo modo, oggi, alle 8,30 vedi scendere dalle corrieretanti ragazzi che si dirigono verso il liceo: non volevamoimmaginare una scena diversa e questa è stata la forzache ci ha fatto andare avanti.Da parte dei soci e del consiglio di amministrazione unringraziamento di cuore a tutte le persone che ci hannodato una mano.Voglio ricordare a questo punto tutti i nostri insegnanti:

quando abbiamo detto loro che la scuola cambiava e, diconseguenza le ore, per loro diminuivano, ci hanno soste-nuto in questa scelta perché: “La cosa più importante èche la scuola continui ad esistere e sia luogo di aggrega-zione e di crescita per tanti ragazzi".Grazie di nuovo.

Sostanzialmente cosa cambierà nell'amministrazio-ne interna, sia a livello economico che organizzativo?Con l’anno scolastico 2014-2015 le prime due classi delliceo diventano statali e rientrano nell’organico del liceo“Formiggini“ di Sassuolo. Avranno un unico indirizzo: quel-lo economico-sociale, con lo studio di due lingue stranie-re: inglese e spagnolo (il dirigente scolastico del liceoFormiggini, prof. Menetti ha voluto mantenere per Palaga-no la studio delle lingue già esistente, nel liceo Formigginisi studia francese e inglese).Per chi vorrà, la cooperativa S. Francesco darà l’opportuni-tà a tutti di seguire un corso di lingua tedesca anche pervenire incontro a quegli alunni che hanno lasciato il lingui-stico per entrare nell’indirizzo economico- sociale.Le altre tre classi rimangono nel vecchio ordinamento coni due indirizzi: economico-sociale e linguistico. In tre annila scuola andrà a regime e diventerà totalmente sede stac-cata del liceo Formiggini.La cooperativa S. Francesco dovrà gestire, quindi, la scuo-la per altri tre anni, dal punto di vista economico eorganizzativo.Negli incontri che abbiamo avuto, da subito, con il dirigen-te scolastico del Formiggini, prof. Menetti, ci siamo trovatipienamente d’accordo sul fatto di mettere al primo posto“l’alunno” e tutti insieme lavoreremo come un’unica grandescuola per favorire la crescita completa dei nostri ragazzi.Si potranno organizzare insieme varie attività indipenden-temente da classe statale o paritaria.Una particolare importanza verrà data all’orientamento sco-lastico per fare conoscere molto bene, su tutto il territorio,questa nuova realtà.Alla luce dei cambiamenti avvenuti, quali sono le sueaspettative per il futuro?

Prof. GiulioMenetti,

dirigentescolastico liceo

Formiggini diSassuolo

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18 la LUNA nuova - Gennaio 2019

SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

Sicuramente le aspettative sono tante e abbiamo lavoratocon passione e motivazioni perché crediamo nell’impor-tanza di avere una scuola nel nostro territorio.Una scuola di alto livello che, continuando e integrandoquanto ha sempre fatto negli anni il liceo Maria Immacola-ta, possa dare agli alunni quella preparazione per affronta-re, non solo il percorso universitario, ma, soprattutto, pos-sa contribuire a una crescita completa dei ragazzi stessi:crescita culturale e personale su valori sociali e morali.Una scuola nel nostro territorio vuole anche dire permette-re a tanti alunni di rimanere e vivere gli anni dell’adolescen-za in un ambiente sano, sicuro e coltivando quelle amici-zie che saranno poi punto di riferimento per gli anni a veni-re.Siamo fiduciosi nella risposta delle famiglie, adesso e nelfuturo, anche perché la cooperativa si impegnerà a orga-nizzare attività a supporto dell’apprendimento, cercando di

venire incontro alle esigenze degli alunni e dei genitori perevitare abbandoni o insuccessi scolastici (aperture pome-ridiane per studiare, recuperi su difficoltà di apprendimen-to, utilizzo biblioteca per gli alunni che al mattino termina-no le lezioni prima delle 13,30, ecc...).La cooperativa darà il suo supporto a tutti i ragazzi, indi-pendentemente dalla classe frequentata.Periodicamente ci confronteremo con i docenti per finaliz-zare le attività di recupero e consolidamento e per megliointervenire su casi specifici.Queste attività richiedono la presenza di persone, anchesoltanto come assistenza allo studio e approfitto quindidell’occasione, per invitare chi ha un po’ di tempo a darciuna mano (docenti in pensione, giovani negli intervalli deiloro studi, ecc.), anche perché la scuola deve essere ditutti e tutti orgogliosi di averla nel nostro paese e nel nostroterritorio.

Intervista aIntervista aIntervista aIntervista aIntervista adondondondondon SERGIO CASINI SERGIO CASINI SERGIO CASINI SERGIO CASINI SERGIO CASINI(ex rettore del seminario di Modenae referente della diocesi di Modena)

Può farci una breve descrizione del ruolo della Dio-cesi in questi anni, relativamente al sostegno econo-mico che essa garantiva al liceo Maria Immacolata?Il nostro liceo non ha mai inteso proporsi come una scuolariservata solo a famiglie abbienti, bensì come una propostaeducativa aperta a tutti. Io stesso ho sempre insistito suun punto: che nessuno dovesse sentirsi escluso dalla no-stra scuola per motivi economici e che si dovesse sempretrovare il modo di andare incontro alle famiglie e agli alunnidesiderosi di avvalersene.A tale scopo, il contributo mensile da versare alla scuola èsempre stato mantenuto a livelli assai al di sotto di quantorichiesto alle famiglie da istituzioni scolastiche analoghealla nostra.Nonostante l’aumento di alunni registrato negli ultimi anni,il consiglio di amministrazione della cooperativa scolasti-ca, rinnovato nell’estate del 2012, non ha impiegato moltoa rendersi conto, però, che le sole rette erano in grado di

coprire solo un terzo degli effettivi costi della scuola, corri-spondenti a non meno di trentacinquemila euro mensili,moltiplicati per i dodici mesi dell’anno.Per il mantenimento della nostra scuola, nel 2011 la dioce-si era giunta a elargire ben centottantamila euro, che an-davano sommati a quelli versati negli anni precedenti.Anche altri enti, come ad esempio la Comunità MontanaModena Ovest e, più recentemente, la FondazioneCARIMO, davano e continuano a dare il loro fondamentaleaiuto, ma il sostegno della diocesi risultava comunque as-solutamente determinante nel mantenere in vita la scuola.Di questa generosità, che negli anni si è tradotta in unaquantità di denaro oggettivamente imponente, dobbiamoessere sempre grati.Nel corso del 2011, d’intesa con la diocesi, si giunse aconcordare un piano triennale, comprendente gli anni sco-lastici 2012-2013; 2013-2014 e 2014-2015, per procedereal riequilibrio economico e al rilancio della scuola.

Questa scuola vivrà se i ragazzi e le famiglie del nostro territorio e di

quelli limitrofi continueranno a sceglierla, trovando in essa risposte e

proposte qualitativamente convincenti per la propria formazione

e per la costruzione del proprio futuro.

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19la LUNA nuova - Gennaio 2019

SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE LICEO DI PALAGANO

Nessuno di noi aveva la certezza che la scommessa sa-rebbe stata vinta, ma non si voleva in alcun modo che an-dasse perduta una realtà così importante, insieme agli sforzie alla dedizione di coloro che l’avevano mantenuta in vitaper tanti anni, primi fra tutti don Adriano Tollari e chi avevacollaborato con lui, senza dimenticare la generosità delleSuore Francescane. Il piano triennale prevedeva che dasubito il contributo della diocesi, causa la crisi economicache non ha lasciato indenni neppure i bilanci della chiesa,fosse ridotto di un terzo, vale a dire di sessantamila euro,con l’obiettivo di arrivare a ridurlo ulteriormente.

A cosa è dovuta la decisione repentina di tagliare inmodo così netto il sostegno economico al Liceo?Confesso che la decisione ha colto di sorpresa pure me,anche se da tempo percepivo mugugni in diocesi per glialti costi della scuola di Palagano.D’altra parte, in una riunione del giugno 2011, da parte del-la diocesi era venuto l’incoraggiamento ad andare avanti ela rassicurazione che la diocesi stessa non si sarebbe ti-rata indietro. Invece, il perdurare della crisi, al di là di ogniprevisione, ha indotto a tagli nel bilancio diocesano, chehanno immediatamente colpito la nostra scuola.Nelle riunioni del consiglio di amministrazione della coope-rativa scolastica avevo più volte ripetuto che il contributodiocesano sarebbe diminuito ancora e che sarebbe statopresto impensabile contare su di esso come in passato,ma certamente non mi aspettavo un taglio così netto, im-mediato e definitivo.Devo ammettere che i tempi e il modo in cui è avvenuta e ciè stata comunicata questa decisione mi hanno profonda-mente ferito. Considero quasi un miracolo avere ottenutol’aiuto della diocesi ancora per l’anno scolastico appenainiziato. L’alternativa sarebbe stata l’immediata chiusuradella scuola, con tutti i prevedibili contraccolpi d’immaginee di sostanza.

Pensa che siano stati sufficienti l’interesse e l’impe-gno dimostrati dal mondo cattolico della montagnanel sostenere il progetto educativo della scuola?Qui veniamo al vero nodo della questione: quale valore in-tendiamo riconoscere ad una realtà formativa come unascuola di ispirazione cristiana nel nostro territorio?

Personalmente ritengo che proprio il mondo cattolico stiain generale sottovalutando l’importanza di quelle realtà,come la scuola, che hanno la capacità di creare un con-tatto diretto fra la Chiesa e la vita concreta delle persone.In tal modo si stanno perdendo canali di evangelizzazione,che appartengono da secoli al patrimonio spirituale dellachiesa cattolica.C’è chi oggi si illude che basti il culto all’interno delle no-stre chiese a garantire la trasmissione del vangelo, rinne-gando in tal modo l’imponente tradizione che vanta la chiesacattolica nel campo della promozione umana come com-ponente essenziale della evangelizzazione.

Qual è la prospettiva che prevede per questa scuo-la?La domanda andava fatta nel giugno scorso, quando dav-vero non sapevamo come sarebbe andata a finire questastoria, dopo il repentino sfilarsi della diocesi.Per parte nostra, l’obiettivo, decisamente ambizioso, eraquello di mantenere in vita e promuovere questa esperien-za, così come fu pensata e voluta nel 1992.La cosa si è rivelata oggettivamente impossibile perchéeconomicamente troppo gravosa. Abbiamo dovuto ammet-tere di non averne le forze. In certi casi non basta la buonavolontà. L’alternativa della statalizzazione, intesa come ilcambiamento necessario che avrebbe permesso alla scuoladi sopravvivere e di continuare a svolgere un servizio pre-zioso e qualificato, sembrava impraticabile.Talvolta però avviene l’inatteso, che nel concreto ha trovatoforma, dopo un’estate di speranze e docce fredde, nell’SMScon il quale il sindaco Braglia mi comunicava che lastatalizzazione delle prime due classi, anche se con lariduzione a un unico indirizzo, era finalmente cosa fatta.Il resto è cronaca: come a suo tempo promesso, l’annoscolastico è iniziato regolarmente, in un clima e in un con-testo di grande serenità. Nell’arco di tre anni la scuola,nella sua forma di scuola pubblica paritaria d’iniziativa pri-vata, cesserà. Nel frattempo subentreranno le classi dellascuola statalizzata, che in tal modo andrà a pieno regime.Questa scuola vivrà se i ragazzi e le famiglie del nostroterritorio e di quelli limitrofi continueranno a sceglierla, tro-vando in essa risposte e proposte qualitativamente convin-centi per la propria formazione e per la costruzione delproprio futuro. La cooperativa scolastica si ripropone di ri-manere in vita, con il compito di arricchire la propostaformativa al servizio degli alunni e delle famiglie, nei tempie nei modi più opportuni, secondo lo stile, la tradizione e laqualità di sempre del liceo Maria Immacolata.Desidero terminare con un ringraziamento a tutti i protago-nisti di questa avventura.Ho bene in mente tutti e ciascuno.Mi permetto di citare solo le famiglie e gli alunni, vera ani-ma della scuola, che ci hanno dato fiducia, insieme agliinsegnanti e al personale di tutto il liceo, sia nella parteparitaria sia nella parte statale, per la loro dedizione e pa-zienza in questa impegnativa fase di transizione.

Il liceo oggi

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Numero speciale pubblicato solo in formato digitalesu www.luna-nuova.it.

La versione cartacea sarà inseritanel prossimo numero de la LUNA nuova