Luigi Illica 18 19 - Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno · 2015-05-04 · 18 19 L’azione...

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18 19 L’azione si svolge nel castello dei Conti di Coigny nel 1789 e a Parigi nel 1794. Dramma di ambiente storico in quattro quadri Luigi Illica Umberto Giordano Prima rappresentazione assoluta Milano, Teatro alla Scala, 28 marzo 1896 PERSONAGGI libretto di musica di Il Libretto ANDREA CHÉNIER Andrea Chénier* Carlo Gérard Maddalena di Coigny La Mulatta Bersi La Contessa di Coigny Madelon Roucher Il Romanziero, pensionato del Re (Pietro Fléville) Fouquier-Tinville, accusatore pubblico Il Sanculotto Mathieu detto “Populus” Un “Incredibile” L’Abate, poeta Schmidt, carceriere di S. Lazzaro Il Maestro di Casa Dumas, presidente del tribunale di Salute Pubblica tenore baritono soprano mezzosoprano mezzosoprano mezzosoprano basso o baritono basso o baritono basso o baritono baritono tenore tenore basso basso basso Dame, Signori, Abati, Lacchè, Staffieri, Ungheri volanti, Musici, Servi, Paggi, Valletti, Pastorelle, Straccioni. Borghesi, Sanculotti, Carmagnole, Guardie nazionali, Soldati della Repubblica, Gendarmi, Mercatine, Pescivendole, Calzettaie, Venditrici ambulanti, Meravigliose, Incredibili, Rappresentanti della Nazione, Giudici, Giurati, Prigionieri, Condannati, Ragazzi strilloni. Un maestro di musica, Alberto Roger, Flando Fiorinelli, Orazio Coclite, Un bambino, Un cancelliere, Il vecchio Gérard, Robespierre, Couthon, Barras, Un fratello servente (garzone di caffè), ecc. * Da H. de Latouche, Méry, Arsène Houssaye, Gauthier e J. ed E. de Goncourt, ebbe l’idea di drammatizzare pel Teatro di Musica il personaggio e attinse dettagli di verità d’epoca l’Autore del libretto. Luigi Illica

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18 19

L’azione si svolge nel castello dei Conti di Coigny nel 1789 e a Parigi nel 1794.

Dramma di ambiente storico in quattro quadri Luigi IllicaUmberto Giordano Prima rappresentazione assolutaMilano, Teatro alla Scala, 28 marzo 1896 PERSONAGGI

libretto di musica di

Il Libretto

ANDREA CHÉNIER

Andrea Chénier*Carlo Gérard

Maddalena di CoignyLa Mulatta Bersi

La Contessa di CoignyMadelonRoucher

Il Romanziero, pensionato del Re (Pietro Fléville) Fouquier-Tinville, accusatore pubblico

Il Sanculotto Mathieu detto “Populus”Un “Incredibile”

L’Abate, poeta

Schmidt, carceriere di S. Lazzaro

Il Maestro di CasaDumas, presidente del tribunale di Salute Pubblica

tenorebaritonosopranomezzosopranomezzosopranomezzosopranobasso o baritonobasso o baritonobasso o baritonobaritonotenoretenorebassobassobasso

Dame, Signori, Abati, Lacchè, Staffieri, Ungheri volanti, Musici, Servi, Paggi, Valletti, Pastorelle, Straccioni.

Borghesi, Sanculotti, Carmagnole, Guardie nazionali, Soldati della Repubblica, Gendarmi, Mercatine, Pescivendole, Calzettaie, Venditrici ambulanti,

Meravigliose, Incredibili, Rappresentanti della Nazione, Giudici, Giurati, Prigionieri, Condannati, Ragazzi strilloni.

Un maestro di musica, Alberto Roger, Flando Fiorinelli, Orazio Coclite, Un bambino, Un cancelliere, Il vecchio

Gérard, Robespierre, Couthon, Barras, Un fratello servente (garzone di caffè), ecc.

* Da H. de Latouche, Méry, Arsène Houssaye, Gauthier e J. ed E. de Goncourt, ebbe l’idea di drammatizzare pel Teatro di Musica il personaggio e attinse dettagli di verità d’epoca l’Autore del libretto.

Luigi Illica

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QUADRO PRIMO

In provincia; nel castello della Signoria dei Conti di Coigny. Il giardino d’inverno. La gran serra. All’alzarsi della tela, sotto i rigidi comandi di un arrogante e gallonato Maestro di Casa, corrono lacchè, servi, valletti carichi di mobili e vasi, completando l’assetto della serra. Carlo Gérard, in livrea, entra, sostenendo, con altri servi, un azzurro e pesante sofà.

[N. 1 - Introduzione]

MAESTRO DI CASAQuesto azzurro sofàlà collochiam...(Gérard e i lacchè eseguono. Poi il Maestro di Casa accenna verso sale interne e vi entra seguito da tutti i lacchè, eccettuato Gérard, che, inginocchiato avanti all’azzurro sofà, ne liscia le frangie arricciatesi e ridona il lucido alla seta rasata, sprimacciando i cuscini.)

[N. 2 - Recitativo e Aria]

[Recitativo]

GÉRARD(al sofà)Compiacente a’ colloquii...del cicisbeoche a dame maturateporgeva qui la mano!Qui il Tacco Rosso al Neosospirando dicea:«Oritia... o Clori... o Nice... incipriate,vecchiette e imbellettateio vi bramoed anzi sol per questo, forse, io v’amo!»Tal dei tempi è il costume!...(Scoppia in una beffarda risata.)(Dal giardino si avanza, trascinandosi pietosamente, un vecchio giardiniere curvo sotto il peso di un mobile. - È il padre di Gérard. - Questi gitta lo spolveraccio che tiene in mano e corre a porgere aiuto al padre, che tutto tremulo si allontana pei contorti sentieri del giardino.)(guardando commosso allontanarsi il padre)

[Aria]

Son sessant’anni, o vecchio, che tu servi!A’ tuoi proterviarroganti signorihai prodigato fedeltà, sudori,la forza dei tuoi nervi,l’anima tua, la mente...e, quasi non bastasse la tua vitaa renderne infinitaeternamentel’orrenda sofferenza,hai data l’esistenzadei figli tuoi...(Con immenso sdegno si picchia con la larga mano il petto, sussurrando fra le lagrime.)Hai figliato dei servi!(Poi si asciuga sdegnosamente le lagrime, torna a guardare fieramente intorno a sé la gran serra.)T’odio, casa dorata!L’immagin sei d’un mondoincipriato e vano!...Vaghi dami in seta ed in merletti, affrettate,accelerate le gavotte giocondee i minuetti!Fissa è la vostra sorte!Razza leggiadra e rea,figlio di servi, e servoqui, giudice in livrea,ti grido: è l’ora della morte!(La Contessa, Maddalena e Bersi, questa stranamente vestita, appaiono al di là dell’arco d’ingresso della serra. - La Contessa si sofferma a dare alcuni ordini al Maestro di Casa. Maddalena si avanza lentamente con Bersi.)

[N. 3 - Recitativo e Scena]

[Recitativo]

MADDALENAIl giornointorno già s’inseralentamente!In queste misterioseombre forme fantasticheassumono le cose!...Or l’anime s’acquetanoumanamente!...

GÉRARD(fra sé guardando ammirato Maddalena)Quanta dolcezza,ne l’alma tetra

per te penetra!Anche l’idea muor,tu non muori giammai,tu, l’Eterna Canzon!...

[Scena]

CONTESSA(Entra nella serra, e coll’occhialetto, e con fare altezzoso, guarda attentamente se e come è stata disposta.)(a Gérard ed altri lacchè)Via, v’affrettatee alle lumiereluce date!(I lacchè montano su alcuni sgabelli e cominciano ad accendere i bracciali, i doppieri e a dar luce a tutta la serra. - A poco a poco tutto sfolgora di luce allegra.)(piano a Gérard)E... dite... tutto è pronto?

GÉRARDTutto!

CONTESSAI cori?

GÉRARDStanno di già vestendosi.

CONTESSAE i suonatori?

GÉRARDAccordan gli strumenti.

CONTESSA(volgendogli le spalle)A momentiarriveranno gli ospiti...

MADDALENAUno è il signor Fléville...

CONTESSA(con grande compiacenza)Scrittore emerito...

MADDALENAE l’altro chi è?

CONTESSA(con sussiego)È l’Abatino!...

MADDALENAUn vien dall’Italia?...

CONTESSASì! Fléville, l’Abate da Parigi!(poi, sorpresa, osservando che ancora sua figlia è in vestaglia)Ancor così? Maddalena!Ancor non sei vestita?(Maddalena accenna a sua madre che andrà ad abbigliarsi.)(La Contessa la accarezza e va ad esaminare se nulla manca anche nelle sale superiori.)

BERSI(Corre a Maddalena e si accoccola grottescamente ai suoi piedi con gesti strani e bizzarri.)Sospiri?

MADDALENASì; io penso alla torturadel farsi belle!

BERSI(crollando la testa vivacemente)Sei tu che fai belle le vesti tue!(con rabbia)Io le fo brutte tutte!(Si guarda curiosamente gualcendo le pieghe della veste.)

MADDALENA(Si avvicina a Bersi e la calma dicendole sorridendo, con fare d’annoiata.)Soffoco... morotutta chiusain busto strettoe squame ombra di moroo in un corsetto,come s’usa in seta di nakàra!...

BERSI(La interrompe imitando il gesto caricato, il fare, il sospirare di un patito.)Il tuo corsettoè cosa rara!

MADDALENAL’orribile gonnella«coscia di ninfa bianca»m’inceppa e stanca,mi sfianca tuttae, aggiungivi un cappello«Cassa di sconto» o quelloalla «Basilio» o alla «Montgolfier»,e tu sei sorda e ciecae, nata bella,eccoti fatta brutta.(Le lontane grida annunciano l’avvicinarsi delle visite. Ma ecco la

Contessa che rientra.)

[N. 4 - Scena e Coro]

[Scena]

MADDALENA(affrontandola coraggiosamente)Per stasera pazienza!Mamma, non odi?

CONTESSASono di già gli ospiti!

MADDALENACosì mi metto: bianca vestaed una rosa in testa!(corre via seguita da Bersi)(Gli invitati entrano nella sala a coppie. Già si anima tutto il castello.)

CONTESSA(alle dame)Oh!... Come elegante...e voi gentil galante!Vera galanteria!(al marchese)A ben più d’una bramala vostra damaaccender saprà l’esca!...(alla vecchia dama colla quale senza inchini si abbracciano, vecchia dama che ha a cavaliere un grosso ecclesiastico)Appariscente e frescasempre! Contessa,sempre, sempre la stessa!(Entrano i personaggi del carabas - Son tre. Uno avanzato di età, con esagerato manicotto, il romanziere; un giovane imberbe, Chénier; uno senza età, un musicista.)

FLÉVILLECommosso... lusingato...a... tanti complimentie... a questo, più che omaggio...(cercando la parola adatta)amabil persiflaggio!(Imbrogliato a continuare in quel silenzio, presenta i due personaggi che son venuti con lui.)Ch’io vi presenti Flando Fiorinelli,cavaliere, italiano e musico!Andrea Chénier...un che fa versi e... che promette molto.(Entra l’Abate.)

CONTESSA

L’Abate!

MADDALENAL’Abate!

CONTESSAFinalmente!

MADDALENADa Parigi voi venite?

ABATESì.

CONTESSAChe novelle della Corte?

MADDALENADite?

CONTESSAPresto!

MADDALENANoi curiose tutte siam!Presto! Dite, dite!

ABATE(Graziosamente lusingato da quella dimostrazione, bacia molte mani e fa inchini che sembrano genuflessioni. La Contessa intanto lo serve personalmente di una marmellata.)Debole è il Re!...

FLÉVILLEHa ceduto?

ABATEFu male consigliato!

CONTESSANecker?

ABATENon ne parliamo!(Degusta la marmellata sospirando in atto di suprema afflizione.)

TUTTIQuel Necker!... Noi moriamodalla curiosità!

ABATE(Questa volta attacca risolutamente la marmellata penetrandovi con tutto il cucchiaio.)Abbiamo il Terzo Stato!

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TUTTIAh! Ah!

ABATEEd ho veduto offender...

TUTTIChi?

ABATELa statua di Enrico quarto!...

TUTTIOrrore!...

CONTESSADove andremo a finire?...

ABATECosì giudico anch’io!...

CONTESSANon temono più Dio!

ABATE(consegnando ad una donzella la sua tazza)Assai, madame belle,sono dolente de le mie novelle!...

FLÉVILLE(affettatissimo, in atto da ispirato)Passiamo la seraallegramente! Della primaveraa i zefiri gentilicodeste nubi svaniranno! Il solenoi rivedremo e rose e viole,e udremo ne l’aria satura de’ fiorl’eco ridir l’egloghe dei pastori.(Dal lato destro della scena escono alcune pastorelle che in vaghe pose si fanno intorno a Fléville che meravigliato le guarda.)

FLÉVILLEO soave bisbiglio!

CAVALIERI(quasi a bocca chiusa)È il vento!

ABATEÈ zefiro!

FLÉVILLEÈ mormorio di fonte!...

CAVALIERIÈ fruscio d’ali!

ABATE

Un ruscelletto odo mormorar!FLÉVILLE(scoppiando quasi in pianto per la commozione e per la vanità)È questo il mio romanzo!

[Coro]

PASTORI E PASTORELLE(imitando il sospirare dei pastori)O pastorelle, addio, addio!Ci avviamo verso lidi ignoti e strani!Ahi! Sarem lungi diman!Questi lochi abbandoniamo!Ahi! Non avrà, fino al ritorno,più gioie il cor!Ahi! Sarem lungi diman!O pastorelle addio,Ah, sarem lungi diman!

[N. 5 - Scena]

CONTESSA(si avvicina a Chénier)Signor Chénier?

CHÉNIERMadama la Contessa?

CONTESSALa vostra Musa tace?

CHÉNIERÈ una ritrosache di tacer desìa.

CONTESSA(ironica)La vostra Musa è la malinconia!(Si allontana agitando piccata il ventaglio, e dicendo a Fléville)Davver poco cortese!

FLÉVILLEÈ un po’ bizzarro!

ABATEMusa ognor pronta è donna a molti vieta!...

CONTESSAÈ ver!... Ecco il poeta!...(Prende il braccio dell’Abatino e con lui si avvicina a Fiorinelli, inducendolo gentilmente al clavicembalo.)

MADDALENA(che ha sentito la risposta data da Chénier a sua madre e che le sue amiche hanno vivacemente

commentata, se le raccoglie intorno e dice loro)Io lo farò poetare! Scommettiamo?...(Fiorinelli siede al clavicembalo e suona. Qui si ferma, guarda languidamente con un sospiro il suo pubblico, snoda le dita e poi attacca il pezzo nuovamente.)

MADDALENA(Si avvicina a Chénier seguita dalle sue amiche, mentre Fiorinelli incomincia a suonare.)Al mio dire perdono ed al mio ardire!...Son donna e son curiosa!(Cerca un po’ l’insolenza che può colpire Chénier, dà una rapida occhiata alle amiche e dice)Bramo di udireun’egloga da voi, o una poesia,per monaca o per sposa.

AMICHE(con ironia)Per monaca o per sposa!

CHÉNIERIl vostro desio è comando gentil!Ma... ohimè... la fantasianon si piega a comando o a prece umile...è capricciosa assai la poesia...a guisa dell’amor!(Alla parola «amor» Maddalena e le ragazze escono fuori in una rumorosa risata. Fiorinelli interrompe; tutti si avvicinano al gruppo di Chénier e Maddalena.)

CONTESSAPerché ridete voi?

UOMINIChe c’è? Che c’è?

AMICHE(sempre ridendo. Chénier interdetto ascolta.)Udite! Udite che il racconto è bello!Il poetino è caduto in un tranello.

MADDALENA(Si rivolge a sua madre.)A tua preghiera, mamma,opponeva un rifiuto...Allor bizzarropensier venne a me...

AMICHELa vendetta!

MADDALENAIo dissi: scommettiamo?...

CONTESSA E TUTTIDi che cosa?

MADDALENAChe parlato avria d’amor.

CONTESSA E TUTTIEbben?

MADDALENA(imitando Chénier)Chiamò la Musa! E la implorata Musaper sua bocca ridisse la parolache a me...(rivolgendosi a un vecchio ridicolo)voi(a un abate)e voi,(a un marchese grasso)e voi, pur anco,(a un giovinotto strano per la sua bruttezza)e voi mi diceste stasera...senza Musa...(Tutti ridono.)

[N. 6 - Recitativo e Aria]

[Recitativo]

CHÉNIER(Pallidissimo guarda quella fanciulla e stendendo la mano verso di lei la costringe ad ascoltarlo.)Colpito qui m’avete ov’io gelosocelo il più puro palpitar dell’anima.(accennando al cuore)Or vedrete, fanciulla, qual poemaè la parola «Amor», qui causa di scherno!(Sorpresi tutti all’armonia strana di quella voce dolcissima, tutti, cavalieri, dame, abati, stanno curiosi ad udirlo.)

[Aria]

Un dì all’azzurro spazioguardai profondo,e ai prati colmi di viole,pioveva l’oro il sole,e folgorava d’oroil mondo;

parea la Terra un immane tesor,e a lei serviva di scrigno, il firmamento.Su dalla terra alla mia fronteveniva una carezza viva, un bacio.Gridai, vinto d’amor: T’amo,tu che mi baci, divinamente bella,o patria mia!E volli pien d’amore pregar!...Varcai d’una chiesa la soglia;là un prete ne le nicchiedei santi e de la Vergine,accumulava doni... e al sordo orecchioun tremulo vegliardo invanochiedeva pane e invan stendea la mano!(L’Abatino e con lui altri abatini si levano scandalizzati.)Varcai degli abituri l’uscio;un uom vi calunniava bestemmiandoil suolo che l’erario a pena saziae contro a Dio scagliava e contro a li uominile lagrime dei figli.(Tutti gesticolano animatamente, rossi dalla collera, contro Chénier. Gérard solo, lo ascolta dal fondo della serra agitatissimo.)(Con un rapido colpo d’occhio Chénier abbraccia tutto quel bizzarro quadro di gaudenti che fingono non udirlo o lo ascoltano altezzosi.)In cotanta miseriala patrizia prole che fa?(a Maddalena)Sol l’occhio vostro esprime umanamentequi un guardo di pietà,ond’io guardato ho a voi sì come a un angelo.E dissi: Ecco la bellezza della vita!Ma, poi, a le vostre parole,un novello dolorm’ha còlto in pieno petto...(S’interrompe e guardando Maddalena le dice con estrema dolcezza)O giovinetta bella, d’un poetanon disprezzate il detto:Udite! Non conoscete amor,amor, divino dono,non lo schernir,del mondo anima e vita è l’Amor!

[N. 7 - Recitativo, Gavotta e Scena]

[Recitativo]

MADDALENAPerdonatemi!(Chénier commosso si allontana e scompare.)

CONTESSA(scusando Maddalena cogli invitati)Creatura strana assai! Va perdonata!...È capricciosa e un po’ romantichetta!

[Gavotta]

(ma il preludio di una Gavotta viene dall’alto della cantoria e la Contessa dice)Ma udite! È il gaio suon de la gavotta.Su cavalieri! Ognun scelga la dama!...(I servi fanno posto e i cavalieri e le dame si preparano alla danza.)

VOCI(Lontanissime, appena distinte, si sentono venire avvicinandosi confuse cantilene.)La notte il giornoportiamo intornoil dolore;siam genti grameche di fame si muor;(La Contessa fa interrompere la danza, tutti prestano orecchio al canto interno.)affamati, languenti,morenti,noi cadiamsovra suoli infecondi!

[Scena]

GÉRARD(Appare alla testa di una folla di gente, stracciata e languente. Tonante)Sua grandezza la miseria!

CONTESSA(livida dall’ira)Chi ha introdotto costoro?

GÉRARDIo, Gérard!

CONTESSA(ai suoi valletti, lacchè)Questa ciurmaglia via!E tu pel primo!

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GÉRARDSì, me ne vo, Contessa!questa livrea mi pesaed è vile per me il paneche qui mi sfama!(Ma ecco accorrere il vecchio giardiniere, il padre di Gérard, che si butta in ginocchio avanti la Contessa.)La voce di chi soffre a sé mi chiama!(Corre sdegnoso a rialzare suo padre dicendo fieramente alla Contessa.)Vien, padre mio, vien con me!Perché ti curvi ai pièdi chi non ode voce di pietà?(Poi, strappandosi la livrea di dosso, grida)Dalle mie carni giù, giù questa viltà!(Il Maestro di Casa, i servi, i lacchè, gli staffieri, respingono lo folla. La Contessa si lascia cadere sul sofà ansante dalla bile che la soffoca mentre la folla si allontana. Gérard costringe suo padre ad allontanarsi con lui.)

CONTESSAQuel Gérard!... L’ha rovinato il leggere!...Ed io... che tutti i giorni... facevo l’elemosina...e... a non fare... arrossire... di sé la povertà...perfin m’ho fatto un abito... costume di pietà!(Si lascia cadere come svenuta sull’azzurro sofà. Un gran da fare in tutti!... Chi vuol somministrarle gocce del General Lamothe, chi d’Inghilterra, chi invece vuol slacciarle il busto. Questo la fa rinvenire.)(al Maestro di Casa che torna)Son tutti andati?

MAESTRO DI CASASì!

CONTESSA(agli invitati)Scusate! L’interrottagavotta, mie dame, ripigliamo!Ritorni l’allegria!(Si dispongono nuovamente alla danza. Riattacca la Gavotta.)

QUADRO SECONDO

La scena a destra: nel primo piano un altare dedicato a Marat. A sinistra: nel primo piano la terrazza dei Feuillants e il Caffè Hottot. - Nel fondo: l’ex Cours-la-Reine che diagonalmente attraversa la scena, allargandosi a destra, restringendosi a sinistra, difeso dalla Senna, che gli scorre parallela: da parapetto, platani, lanterne. Di scorcio, obliquamente, il ponte Peronnet, che attraversa la Senna e conduce al Palazzo dei Cinquecento. - Presso all’altare stanno il sanculotto Mathieu, detto Populus, e la carmagnola Orazio Coclite. Andrea Chénier siede tutto solo in un tavolino in disparte.

[N. 8 - Introduzione]

MATHIEU(Indica ad Orazio Coclite il busto di Marat, che egli ha tolto dall’altare, e ripulisce dalla polvere.)Per l’ex inferno!Ecco ancor della polveresulla testa di Marat!...(Dal ponte Peronnet e dagli sbocchi dell’ex Cours-la-Reine, pei giardini delle Tuileries, si rovesciano, urlando a squarciagola, agitandoli alto colle mani, i giornali che vendono, dei ragazzi rivenditori di giornali, piccoli straccioni in berretto frigio.)(Compera un giornale e siede comodamente col suo indivisibile Orazio Coclite sui gradini del Reposoir Marat per leggerlo.)M’ha appioppato un giornaledi cinque mesi fa!(Le Eleganti applaudono ridendo.)

BERSI(all’Incredibile, accortasi di essere spiata, guardandolo fisso negli occhi)È ver che Robespierre allevi spie?

INCREDIBILE(alla sua volta fissando audacemente Bersi)Vuoi dire, cittadina, «Osservatoridello spirito pubblico»...

BERSICome tu vuoi!

INCREDIBILENon so, né lo posso sapere!(fissando ancora gli occhi ostinati in quelli della Meravigliosa)Hai tu a temere?

[N. 9 - Arioso]

BERSI(Arrossendo, ma vedendo che l’attenzione di tutti e di tutte pesa su lei, si rimette.)Temer?... Perché? Perché temer dovrò?Non sono, come te, una vera figliaautentica della Rivoluzione?Amo viver così!... Vivere in frettadi questa febbre gaja d’un godererapido, acuto e quasi incosciente!...Qui il gioco ed il piacere... là la morte!...Qui il suon de le monete e il Biribisso!(cupo)Laggiù il cannone e il rullo de’ tamburi!Qui inebria il vino... laggiù inebria il sangue!Qui riso e amore;(indica il Palazzo dei Cinquecento)là si pensa e s’odia!Qui la Meravigliosa che brinda collo Sciampagna;(Afferra un bicchiere colmo di Sciampagna e additando verso l’ex Cours-la-Reine di dove sbocca il «piccolo paniere» carico di condannati condotti alla ghigliottina)le mercatine là e le pescivendolee la carretta di Sanson che passa!(Grida della folla. Tutti corrono via dietro la carretta dei condannati che passa sul fondo.)

[N. 10 - Recitativo]

INCREDIBILE(fra sé, guardando dietro a Bersi, mentre si allontana)No, non m’inganno! Era proprio con leila bella bionda!... Ho scovato la traccia!...(Estrae di tasca un piccolo taccuino e vi scrive su rapidamente.)La cittadina Bersi, fare sospetto;di corruzione non spontanea;guardò Chénier di sott’occhi.(ben sottolineato)Osservarla!

Andrea Chénier per qualche ora in attesacon febbril ansia evidente.(sottolineata come prima)Osservarla!(Si allontana verso il fondo. Roucher entra dal Cours-la-Reine.)

[N. 11 - Scena, Duetto e Arietta]

[Scena]

CHÉNIER(vedendolo)Roucher!

ROUCHER(con gioia)Chénier!... Tutto il giorno ti cerco!(sottovoce)La tua salvezza io tengo!...(Gli mostra un foglio.)

CHÉNIERUn passaporto?

ROUCHERQui tutto intorno è periglio per te!La tua preziosa vita salva... parti!

CHÉNIERIl mio nome mentir!... Fuggire!...

ROUCHERTen prego, Chénier!

CHÉNIERNo!... Credi al destino?...Io credo!... Credo a una possanza arcanache benigna o maligna i nostri passior guida or svia pei diversi sentieride l’esistenza umana! Una possanzache dice a un uomo: Tu sarai poeta!A un altro: A te una spada, sii soldato!Or bene, il mio destino forse qui vuolmi!(risoluto)Se quel che bramo mi si avvera, resto!

ROUCHERSe non si avvera?...

CHÉNIER(stringendogli la mano)Allora partirò!

(con grande dolcezza)E questo mio destinosi chiama amore.

[Duetto]

Io non ho amato ancor!...Pure sovente nella vitaho sentitasul mio cammin vicinapassar la donna che il destin fa mia;bella, ideale, divinacome la poesia;passar con lei sul mio cammin l’amor!Sì, più volte ha parlatola sua voce al mio cuore;udita io l’ho soventecon la sua voce ardentedirmi: Credi all’amor;Chénier! Tu sei amato!(Preso sottobraccio Roucher lo allontana dal Caffè Hottot, narrandogli confidenzialmente)Da tempo mi pervengono strane lettereor soavi, or gravi, or rampogne, or consigli!Scrive una donna misteriosa ognora!In quelle sue parole vibra un’anima!Chi sia, indagato ho invano!

ROUCHERAncor?

CHÉNIER(mostrandogli una lettera)Finora!Ma or guarda!

ROUCHER(Legge.)Qui un ritrovo?

CHÉNIER(con un grido di trasporto)Ah! La vedrò!

ROUCHER(sempre gli occhi fissi sulla lettera)La misteriosa alfin solleva il velo!Vediam!(Prende la lettera, l’esamina e sorride ironicamente alla firma «Speranza».)

[Arietta]

Calligrafia invero femminil! Carta

elegante!...(fiutando la lettera)Ma, ohimè! profumo alla Rivoluzione!(restituendo la lettera)Questo gentil biglietto,a profumo di rosa,provocatore,Chénier, io non m’inganno,lo giuro,esce da un salottinotroppo noto all’amore:Chénier, te l’assicuro,il tuo destinoti ha dato il cuor d’una Meravigliosa!Riprendi il passaporto e... via la lettera!

CHÉNIERNon credo!

ROUCHERLa femminil marea pariginain onde irrequiete or qui rovescia!Io le conosco tutte! Passeranno,ed io ti mostrerò la bella misteriosa!

CHÉNIER(colpito)Una Meravigliosala divina creaturadel mio pensier sognata!...

ROUCHERUna caricatura! Una moda!La tua divina soave poesiain fisciù a la Bastiglia!...E con rimesse chiome!E il nero alle ciglia!

CHÉNIERQui s’infrange la mia vita!Ah! Mio bel sogno, addio!(Lacera la lettera.)Accetto il passaporto!...

ROUCHER(offrendogli il passaporto)È provvido consiglio!(Intanto presso il ponte si accalca gran folla nell’attesa dell’uscita dei Rappresentanti i Cinquecento. Folla varia, diversa e strana. Tutto il torrente dell’opinione pubblica è là ad aspettare l’idolo dell’opinione pubblica, la bussola del patriottismo: Massimiliano Robespierre.)

ROUCHER

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Vedi? Dal ponte Peronnets’agglomera la folla.

CHÉNIERLa eterna cortigiana!Vi si schieraper curvare la fronteal nuovo iddio!

LA FOLLAEcco laggiù Gérard!Viva Gérard!(Gérard saluta, ma ad un cenno dell’Incredibile esce premuroso dalle file dei Rappresentanti e gli si avvicina lasciandosi trarre da lui in disparte.)

[N. 12 - Assieme]

MATHIEU E LA FOLLA(vedendo comparire Robespierre)Viva Robespierre! Evviva!

INCREDIBILE(a Gérard)La donna che mi hai chiesto di cercareè bianca o bionda?

GÉRARD(con entusiasmo)Azzurro occhio di cielosotto una fronte candida;bionda la chioma con riflessi d’or;una dolcezza in viso ed un sorrisodi donna non umano;nel suo vestir modesto,pudico velosovra il tesorod’un seno vergineoed una bianca cuffia sulla testa.

CHÉNIER(accennando a Robespierre)Egli cammina solo.

ROUCHERE quanto spazio ad artefra il nume e i sacerdoti!

LA FOLLABarère!

ROUCHEREcco Tallien!...

LA FOLLACollot d’Herbois!Quello è Couthon!Saint-Just!

CHÉNIERL’enigma!

LA FOLLADavid!Tallien!Fréron!Barras!Fouché!

ROUCHERUltimo, vedi?

LA FOLLALe Bas!

CHÉNIER(ironico)Robespierre il piccolo!

LA FOLLAThuriot!Carnot!Robespierre!

GÉRARDDammi codesta creatura vaga!Ti dissi: Cerca! Indaga!Dinanzi mi è passata qual balenoun dì, ma poscial’ho perduta!Or più non vivo; peno!Mi salva tu da questa angosciae... tutto avrai!...

INCREDIBILE(pigliando alcune note)Stasera la vedrai!(L’Incredibile segue sempre con vivo interesse, attaccandosi ai loro passi, Chénier e Roucher. Intanto, non ancora si sono allontanati pel Cours-la-Reine i Rappresentanti la Nazione, che, ecco, a traverso ai giardini delle Tuileries, appare una vivacissima schiera di Meravigliose, ultima Bersi.)(Da questo punto incomincia a farsi buio, così da arrivare gradatamente a notte completa al passaggio delle pattuglie.)

[N. 13 - Scena]

ROUCHER(a Chénier)Eccole!... Strani tempi! Là vanno i pensatori.Qui que’ visi giocondi:di qui facile cosascoprir la misteriosa!

CHÉNIERPartiam!

ROUCHERGuarda!

BERSI(a Roucher)Non mi saluti?(rapidamente gli sussurra)Trattieni qui Chénier. Sono spiata!

ROUCHERSta ben.

INCREDIBILE(Entra in mezzo arditamente fra Bersi e Roucher.)Procace Bersi,qui sono ancor per te!Meco giù scendi?

BERSI(sorridendogli indifferente)Per poco?

CHÉNIERUna Meravigliosa!

INCREDIBILENon ti chiedo che una Trenitz.

ROUCHERHo indovinato?

BERSIPerché no?

CHÉNIERChe mi vuol dir?

INCREDIBILEScendiam?

BERSIScendiam!(Segue l’Incredibile nei sotterranei del Caffè.)

ROUCHERÈ sera!... Ora propizia!(facendo il gesto di fuggire)E all’alba di domani via!... In cammino!...

CHÉNIER(con disperazione)O mio bel sogno, addio!(Ecco infatti ritornare Bersi.)

BERSIAndrea Chénier!(L’Incredibile appare dietro un vaso di fiori e osserva e ascolta.)Fra poco, a te, una donna minacciatada gran periglio qui verrà...(Indica l’altare di Marat.)Là attendi!(L’Incredibile scompare rapidamente.)

CHÉNIER(trattenendola)Dinne il suo nome!

BERSIIl suo nome... Speranza!...

CHÉNIERIo là verrò!...(Bersi fugge via.)

ROUCHERLa ignota tua scrittrice?...No... è un tranello! È un agguato!

CHÉNIERM’armerò!(Si allontana bruscamente da lui per l’ex Cours-la-Reine.)

ROUCHERAh, veglierò su lui!

[N. 14 - Carmagnola e Recitativo]

(È notte. Si accendono i lampioni del ponte e quelli dell’imboccatura di Cours-la-Reine. Appariscono tre pattuglie: la prima dalla destra, la seconda dalla sinistra e la terza dal ponte Peronnet. Esse impiegheranno, nell’attraversare la scena, l’intera durata della ronda, e saranno scomparse al punto stesso in cui la ronda cessa. Mathieu riappare, canticchiando la Carmagnola. Viene a dar lume alla lanterna dell’altare di Marat.)

[Recitativo]

INCREDIBILE(Esce guardingo dal Caffè e va a porsi allo sbocco della via laterale al Caffè, nascondendosi dietro l’angolo.)Ecco il mio piano è fatto!... Ora attendiamo!(Sul ponte Peronnet appare una

forma di donna, che si avanza cautamente.)

[N. 15 - Scena e Duetto]

[Scena]

MADDALENAEcco l’altare...(Si guarda intorno, è impaurita di quel silenzio.)Ancor nessuno... Ho paura...(L’Incredibile guarda, ritraendosi giù per l’ex Cours-la-Reine. Infatti di là appare l’ombra di un uomo avvolto in un ferraiolo a pellegrina.)(commossa)È lui! Andrea Chénier!

CHÉNIERSono io!...(Maddalena tenta di parlare, la commozione sua è grande e non può profferir parola.)(sorpreso di quel silenzio)Deggio seguirti?(Maddalena risponde con un gesto: No!)Sei mandata?Di’, chi mi brama!

MADDALENA(con un filo di voce)Io!(Si appoggia tremante all’altare pubblico.)

CHÉNIER(sorpreso ed ingannato dall’abbigliamento da officiosa di lei)Tu? Ebben chi sei?(L’Incredibile cautamente si porta più vicino ai due, nascondendosi dietro un albero.)

MADDALENAAncor ricordi!...(Per richiamarglisi alla mente, ricorda le parole che Chénier le ha rivolto la sera del loro incontro al castello di Coigny.)

CHÉNIERSì: mi ricordo!...(Cerca nella memoria.)

MADDALENANon conoscete amor!...

CHÉNIER

(A quella dolcissima voce, a quel soavissimo ricordo, sorpreso si entusiasma.)Nuova questa voce non mi parla.

MADDALENAAmor divino dono non lo schernir.

CHÉNIERCh’io vegga!...

MADDALENAGuardatemi!(scostando la mantiglia ed avanzandosi sotto la luce della lampada che arde davanti all’altare di Marat)

CHÉNIERAh, Maddalena di Coigny!...

INCREDIBILE(Sì lei! La bionda! Or tosto da Gérard!)(Cautamente si allontana.)

CHÉNIERVoi? Voi!...

MADDALENA(atterrita)Guardate là. Un’ombra!

CHÉNIER(Va all’angolo dove prima era l’Incredibile, ma non vede alcuno.)Nessuno!... Pur questo loco è periglioso!

MADDALENAFu Bersi che l’ha scelto.Se un periglio... ne minaccia...Sono un’ufficiosache le viene a recar la sua mantiglia!

CHÉNIERLa mia scrittrice?!... Voi la ognor celataamica mia ognor fuggente?!

[Duetto]

MADDALENAEravate possente,io invece minacciata,pur nella mia tristezzapensai sovente d’impetrar da voipace e salvezza,ma... non l’osai!E ognora il mio destin

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sul mio camminvi sospingea!Ed io vi vedeva eognor pensavo a voicome a un fratello!E allora vi scrivevaquanto il cuore o il cervellodettavami alla mente.Il cuor che mi dicea che difesaavreste quella che v’ha un giorno offeso!(Chénier, dimentico d’ogni cosa, ascolta rapito, affascinato.)Al mondo Bersi sola mi vuol bene(è lei che m’ha nascosta). Ma da un mesev’ha chi mi spia e m’insegue.Ove fuggir?... Fu allorache pure voi non più potente seppi,e son venuta. Udite! Son sola!Son sola e minacciata! Son sola al mondo!Ed ho paura! Proteggermi volete?Spero in voi!...

CHÉNIER(con tutta l’esaltazione della sua anima)Ora soave,sublime ora d’amore!...Possente l’animasfida il terrore!...(con grande slancio a Maddalena)Mi fai puro il cuored’ogni viltà!...Bramo la vita,e non temo la morte!Ah rimani infinita!...

MADDALENA(sorridendogli)Vicina nei perigli?Vicina nel terror?...

CHÉNIERAl braccio mionon più timore!...Fino alla morte insieme?

MADDALENAFino alla morte insieme!...

CHÉNIER(con entusiasmo)Fino alla morte insieme!

MADDALENAAh! Ora soave,sublime ora d’amore!...Possente l’animasfida il terrore!

MADDALENA E CHÉNIERMi fai puro il cuore...non temo la morte...Ora soave,fino alla morte insiem!

[N. 16 - Scena]

GÉRARD(Corre verso di loro, faticosamente seguito dall’Incredibile.)Maddalena di Coigny!

MADDALENA(riconoscendolo con un grido)Gérard!

GÉRARDA guisa di notturna io vi ritrovo...

CHÉNIER(minaccioso)Segui per la strada tua!...

GÉRARD(Fa per strappargli Maddalena.)È merce proibita!

CHÉNIER(Leva rapidamente lo stocco dentro al bastone e ne sferza il viso a Gérard, che dà in un urlo di rabbia e dolore. Ed ecco accorrere Roucher. Lo vede e gli addita Maddalena.)Salvala!(Roucher s’allontana con Maddalena.)

GÉRARD(vedendoli allontanarsi, urla all’Incredibile)Inseguila!(Sguaina la spada, si getta contro Chénier.)

ROUCHER(Spiana contro l’Incredibile un paio di pistole da tasca.)Bada!

INCREDIBILE(Arretra appigliandosi a più prudente consiglio.)Alla sezione!(Fugge.)

GÉRARD(buttandosi contro Chénier)Io ti rubo a Sanson!

CHÉNIER(deridendolo nel vederlo battersi con altrettanto coraggio e slancio, quanta imperizia nelle armi)Tu non sei che un frate! Sei Chabot?...

GÉRARDAh!(Cade ferito sui gradini dell’altare di Marat.)Sei Chénier... Fuggi!(soffocato)Il tuo nome Fouquier-Tinville ha scritto!...Va’...(con un rantolo)Proteggi Maddalena!(Chénier fugge.)

INCREDIBILE(di dentro)Al ponte Peronnet!(Da tutte le parti irrompe gente. L’Incredibile e guardie nazionali.)

MATHIEU(riconoscendo nel ferito Gérard)Gérard ferito?!...

LA FOLLAFerito?

INCREDIBILEIl feritore...

LA FOLLAIl feritore?

GÉRARD(Sollevandosi, fa uno sforzo e guardando l’Incredibile trova ancora l’energia d’impedirgli di parlare, balbettando)Ignoto!...(Sviene.)

MATHIEU(levandosi ritto sui gradini dell’altare)L’han fatto assassinare i Girondini!(Un urlo terribile di minaccia si leva.)

LA FOLLAMorte! Morte ai Girondini!

QUADRO TERZO

La Sezione prima del Tribunale rivoluzionario (Comitato di Salute Pubblica). Vasto stanzone a piano terreno ridotto per una metà (quella di sinistra), a tribunale, l’altra (quella di destra), divisa durante i dibattiti del giudizio da un’opportuna sbarra divisoria, riservata al pubblico. Sulla tavola della presidenza sta collocata una colossale urna di legno dipinto. Presso all’urna sono Orazio Coclite e Mathieu. L’altra metà dello stanzone è stipata da gente diversa. Si raccolgono pubbliche offerte. Dietro la tavola un gran drappo tricolore, steso su due picche, portante scritto: «Cittadini! La Patria è in pericolo!»...

[N. 17 - Scena]

MATHIEU(Apostrofa, con voce monotona, il pubblico, tiene il suo abbruciagola nella mano, e vi aspira, fra parola e parola, ingorde boccate.)Dumouriez traditore e giacobinoè passato ai nemici (il furfantaccio!);Coburgo, Brunswick (Pitt crepi di peste!)e il vecchio lupanare dell’Europatutta, contro ci stanno!... Oro e soldati!Onde quest’urna ed io che parlo a voirappresentiam l’immagin della patria!(Un gran silenzio accoglie il discorso di Mathieu, però, nessuno va ad offrire.)Nessun si move? Che la ghigliottina,ripassi a ognun la testa e la coscienza!(Alcuni vanno e gittano nella grande urna oggetti e danari.)È la patria in periglio!...Or come già Barère, io levo il gridodi Louvertur: «Libertà e patate!»(Vedendo dal fondo della via sopraggiungere Gérard, s’interrompe con gioia.)Ma, to’: laggiù è Gérard!Ei vi trarrà di tasca gli ex Luigicon paroline ch’io non so!M’infischio dei bei motti!...Ed anche me ne vanto!

(Gérard appare.)

TUTTICittadino Gérard, salute! Evviva!

MATHIEULa tua ferita?

GÉRARD(Stringendo, commosso, la mano a molti che gliela porgono.)Grazie, cittadini!La forte fibra mia m’ha conservatoalla mia patria ancora!

MATHIEU(indicandogli l’urna)Ecco il tuo posto!(ripetendo con voce monotona)Dumouriez, traditore e girondinoè passato ai nemici (muoian tutti!).È la patria in pe...(accorgendosi che la pipa è spenta)Cedo la parola.

GÉRARD(con vero accento di dolore)Lacrime e sangue dà la Francia! Udite!Laudun ha inalberatovessillo bianco!È in fiamme la Vandea!E la Brettagna ne minaccia!Ed Austriaci, e Prussiani, e Inglesi, e tuttinel petto della Franciagli artigli armati affondano!Occorre e l’oro e il sangue!L’inutil oro ai vostri vezzi,donne francesi, date!Donate i vostri figli alla gran madreo voi, madri francesi!

DONNE(Commosse, accorrono dapprima poche, poscia alla rinfusa e più rumorose, e finalmente con grande entusiasmo, e, giunte fra i bisbigli e i sussurri, all’urna, vi gettano dentro tutto quanto hanno in dosso di danaro e d’ornamento.)- Prendi!... È un ricordo!- A te! A te!- Un anello!- È un braccialetto!- Prendi! A te!- Otto giorni di lavoro!- Una fibbia d’argento!- A te!- Son due bottoni d’oro!- Quanto posseggo!

- Una crocetta!- Prendi! A te!

MADELONLargo!... Largo!...(Tutti, innanzi alla vecchia, lasciano il passo. È una cieca guidata da un fanciullo di quindici anni. Appoggiata alle spalle del fanciullo, lentamente si avvicina alla tavola mutata in altare della patria.)

[N. 18 - Arioso]

Sono la vecchia Madelon, mio figlio è morto,avea nome Roger; morì alla presadella Bastiglia; il primo suo figlioebbe a Valmy galloni e sepoltura.Ancora pochi giorni, e io pur morrò.(Spinge dolcemente innanzi a sé il fanciullo, presentandolo.)È il figlio di Roger! L’ultimo figlio,l’ultima goccia del mio vecchio sangue...Prendetelo! Non dite che è un fanciullo!È forte... Può combattere e morire!(Da un uffiziale viene esaminato il ragazzo, e con gesto rapido accenna di accettarlo.)

GÉRARD(alla vecchia)Noi l’accettiamo! Dinne il nome suo.

MADELONRoger Alberto.(Uno scrive il nome sul registro.)

GÉRARDA sera partirà!

MADELONGioia addio!(Scoppia in singhiozzi. Abbraccia forte il fanciullo, che la bacia.)Portatemelo via!(Conducono via il fanciullo. Appena si sente sola si scuote e cerca con un gesto.)Chi mi dà il braccio?...(Da quella folla molti accorrono a lei, e Madelon si allontana lentamente.)(I Rappresentanti fanno ritirare l’urna, poi si allontanano, Gérard siede al tavolo e stende il rapporto pel Comitato. La folla a poco a poco dirada. Mathieu con una

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scopa si mette a spazzare il locale che in breve diverrà Tribunale. La Carmagnola è l’anima della strada.)

[N. 19 - Carmagnola]

VOCI(interne; melodia della Carmagnola)Amici, ancor cantiam,beviam amici ancor,danziam ognor!Colmo il bicchier... Allieta il cor,colmo il bicchier...Cantare e ber!Viva la libertà!Danziam la Carmagnola!Evviva il suon del cannon!...

[N. 20 - Scena e Arietta]

[Scena]

INCREDIBILE(avvicinandosi a Gérard)L’uccello è nella rete!

GÉRARD(con un grido di gioia)Lei!

INCREDIBILENo; il maschio.È al Lussemburgo!

GÉRARDQuando?

INCREDIBILEStamattina.

GÉRARDE come?

INCREDIBILEIl caso!

GÉRARDDove?

INCREDIBILEA Passy, presso un amico.

GÉRARDE lei?

INCREDIBILEAncor nessuna traccia!(scherzoso)Ma tal richiamo è il maschio per la femmina

che volontariamente (penso e credo)essa a noi verrà!

GÉRARD(sfiduciato)No; non verrà!...(Lontano un grido acuto e confuso da ogni parte.)

INCREDIBILEAscolta!

GÉRARDGrida son...(Ascolta più attentamente.)Monelli aizzati...

INCREDIBILENo; i soliti strilloni...(Passa e lo si vede dall’arco d’ingresso della sezione, venendo dalla via di destra, uno strillone che urla: l’arresto importantissimo di Andrea Chénier.)Queste grida arriveranno a lei!

GÉRARD(con un debole atto di ribellione, scostando da sé con un gesto l’Incredibile)Ebbene?

INCREDIBILEEbbene?(con eloquente sguardo d’ironia)

[Arietta]

Donnina innamoratache d’aspettar s’annoia,se passata è già l’oradel desiato ritrovo al nido,(ch’io muoia) se la bella presagaall’ansia vintanon ti discende per la viacosì, com’è, discinta!Esce correndo... E indaga!E vola! E scruta! E spia!To’! Passa uno strillone?E vocia un nome?Oh, come tutta impallida!Ma non vacilla o china!...Possanza dell’amor!In quel dolorcessa la donna, ed eccola eroina!Tutto oserà!Laonde, tu la vedrai!Pazienza!(assumendo il fare suo elegante delle grandi occasioni conclude)

A te verrà! È questo il mio pensier.Incredibile: ma vero!

GÉRARD(che si è alzato e passeggia febbrilmente)Più fortemente m’odierà!

INCREDIBILEChe importa? Nella femminavi sono il corpo e il cuore!Tu scegli il corpo!È la parte migliore.(Quasi imperiosamente gli accenna di scrivere.)Stendi l’atto d’accusa! Andrea Chéniersia tosto deferito al tribunale!Fouquier-Tinville aspetta. Scrivi!(Gérard siede per iscrivere. L’Incredibile si allontana e va ad osservare sulla piazza il movimento della gente.)

[N. 21 - Scena e Aria]

[Scena]

GÉRARDEsito dunque? Andrea Chénier segnatoha già Fouquier-Tinville! Il fato suoè fisso! Oggi o doman...(deponendo la penna)No! è vile! È vile!

INCREDIBILE(vedendolo esitante ritorna presso di lui)Come vola il tempo!... Affollan già le vie!...(Si allontana di nuovo.)

[Aria]

GÉRARD(Riprende la penna; riflette.)Nemico della patria?!(Ride.)È vecchia fiabache beatamente ancor la beve il popolo.(Riprende la penna e scrive ancora.)Nato a Costantinopoli?(Riflette, poi esclama e scrive.)Straniero!Studiò a Saint-Cyr?...Soldato!...(Riflette ancora, poi trionfante d’una idea subito balenatagli scrive

rapidamente.)Traditore!Di Dumouriez un complice!È poeta? Sovvertitor di cuori e di costumi!(Ma a quest’ultima accusa la penna gli sfugge dalle mani. Gli occhi fissi e pensosi gli si riempiono di lagrime; si alza e passeggia lentamente.)(con tristezza)Un dì m’era di gioia passar fra gli odi e le vendette,puro, innocente e forte! Gigante, mi credea!Son sempre un servo! Ho mutato padrone!(con violenza)Un servo obbediente di violenta passione!Ah, peggio!... Uccido e tremo,(Sorride amaramente angoscioso.)e mentre uccido, io piango!...Io della Redentrice figlio pel primo ho uditoil grido suo pel mondo ed ho al suo il mio grido unito...Or smarrita ho la fede nel sognato destino?(S’interrompe, le vecchie ricordanze tornano a lui, la sua voce si fa piena di tristezza, e di rimpianto.)Com’era irradiato di gloria il mio cammino!...La coscienza nei cuor ridestar de le genti!Raccogliere le lagrime dei vinti e sofferenti!...Fare del mondo un Pantheon! Gli uomini in dei mutaree in un sol bacio e abbraccio tutte le genti amar!...Or io rinnego il santo grido!...Io d’odio ho colmo il coree chi così m’ha reso, fiera ironia!... È l’amor!(con disperazione)Son un voluttuoso!... Ecco il nuovo padrone:il Senso!... Bugia tutto! Sol vero la passione!(Vedendo ritornare presso lui l’Incredibile, firma.)

INCREDIBILESta bene!... Ove trovarti se...

GÉRARD(interrompendo)Qui resto!

(L’Incredibile si allontana nel tempo stesso che entra il Cancelliere del tribunale rivoluzionario. Gérard consegna a questi delle carte e con esse la nota degli accusati tra cui è Andrea Chénier, il Cancelliere si allontana.)

[N. 22 - Recitativo, Duetto e Aria]

[Recitativo]

MADDALENACarlo Gérard?

MATHIEULà! entrate!

[Duetto]

MADDALENA(con voce tremante)Se ancor di me vi sovvenite non so!Son Maddalena di Coigny.(interpretando un gesto di Gérard come una ripulsa, soggiunge con voce implorante)Ah, non m’allontanate!...Se voi non m’ascoltate io son perduta!

GÉRARD(con violenza)Io t’aspettava! Io ti voleva qui!Io son che come veltri ho a te lanciatoorde di spie!...Entro a tutte le viela mia pupilla è penetrata!E ad ogni istante!Io, per averti, preso ho il tuo amante!

MADDALENA(Sorpresa alla violenza del suo dire, rimane un momento atterrita, poscia vergognata della propria debolezza, esclama con accento di disprezzo)A voi! Qui sto!Vendicatevi!

GÉRARD(con voce soffocata)Non odio!

MADDALENAPerché m’avete qui voluta?

GÉRARDPerché ti volli qui?... Perché ti

voglio!Perché ciò è scritto nella vita tua!Perché ciò volle il mio voler possente!Era fatale, e, vedi, s’è avverato!...Io t’ho voluto allorche tu piccinapel gran pratocon me correvi lieta in quell’aromae d’erbe infiorate e di selvaggie rose!Lo volli il dì che mi fu detto:«Ecco la tua livrea!» e, come fu sera,mentre studiavi un passo di minuetto,io, gallonato e muto,aprivo e rinchiudevo una portiera...(con dolcezza)La poesiain te così gentiledi me fa un pazzo... grande e vile!Ebben? Che importa? Sia!E, fosse un’ora sola,io voglio quell’ebbrezzade’ tuoi occhi profondi!Io pur, io pur, io pur voglio affondarele mie mani nel... maredei tuoi capelli biondi!...(audacemente levandosi ritto le chiede)Or dimmi che farai contro il mio amor?

MADDALENAIo corro nella via!... Il nome miovi grido!... Ed è la morte che mi salva!

GÉRARD(Va a frapporsi tra Maddalena e le due uscite.)No! Tu non lo farai! No! Tuo malgradotu mia sarai!

MADDALENA(Getta un grido di terrore.)Se della vita suatu fai prezzo il mio corpo... ebbene, prendimi!(Gli si avvicina lenta, sublime di quel suo sacrificio.)

GÉRARD(scoppiando in singhiozzi)Come sa amare!

[Aria]

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MADDALENALa mamma mortam’hanno a la portadella stanza mia;moriva e mi salvava!...Poi a notte alta io con Bersi errava,quando ad un tratto, un livido baglioreguizza e rischiara innanzi a’ passi mieila cupa via!Guardo!... Bruciava il loco di mia culla!Così fui sola!... E intorno il nulla!Fame e miseria!...Il bisogno, il periglio!...Caddi malata!...E Bersi, buona e pura,di sua bellezza ha fatto un mercato,un contratto per me!Porto sventuraa chi bene mi vuole!(A un tratto, nelle pupille di Maddalena si effonde una luce di suprema gioia.)Fu in quel doloreche a me venne l’amor!Voce piena d’armoniae dice: Vivi ancora! Io son la vita!Ne’ miei occhi è il tuo cielo!Tu non sei sola! Le lagrime tueio le raccolgo!... Io sto sul tuo camminoe ti sorreggo!(con entusiasmo)Sorridi e spera!Io son l’amore!Tutto intorno è sangue e fango?...Io son divino!...Io son l’oblio!..Io sono il dioche sovra il mondo scende da l’empireo,fa della terra un ciel!Ah! Io son l’amore,E l’angelo si accosta, bacia,e vi bacia la morte!...Corpo di moribonda è il corpo mio!Prendilo, dunque! Io son già morta cosa!...(Il cittadino Cancelliere si avvicina a Gérard, gli pone innanzi alcuni fogli scritti e ritorna al suo stanzino. Gérard prende i fogli lasciati dal Cancelliere - vi butta gli occhi sopra. È la lista degli accusati - un nome gli balza subito agli occhi - quello di Chénier.)

[Duetto]

GÉRARDPerduto!(con disperazione)La mia vita per salvarlo!

MADDALENAVoi lo potete!... Stamaneegli arrestato fu!

GÉRARDMa chi l’odiavaper oggi ha preparato il suo giudizio...la sua morte!...(Grido di Maddalena. In istrada, dietro al cancello bisbiglio di folla.)La folla già, curiosa ed avidadi lacrime, di sangue!(Dalle stanze contigue odesi il rumore dei fucili e delle sciabole dei gendarmi.)

GÉRARD(con disperazione a Maddalena)Udite? È il calcio dei fucili!Sono i gendarmi!(con accento di disperazione)E là sta già Chénier!

MADDALENASalvatelo! Salvatelo! Salvatelo!

GÉRARDLa Rivoluzione i figli suoi divora!(Gérard colto da un’idea corre al tavolo e scrive rapidamente un biglietto al Presidente.)Il tuo perdono è la mia forza! Grazie!...Io l’ho perduto, difenderlo saprò!(Il pubblico si rovescia nella sala tumultuante, rumoroso, eccitato.)

[N. 23 - Assieme, Arioso e Scena]

[Assieme]

QUATTRO MERCATINE(ad una vecchia)Mamma Cadet!...Presso alla sbarra, qui!

MATHIEU(parlato)Ohè, Cittadina, un po’ di discrezione!...

ALTRE MERCATINE(ad alcune compagne che entrano)Di qui si vedee si ode a perfezione.

MATHIEU(ad alcune carmagnole che entrano)Oggidì grande infornata, pare!

VECCHIEQui si gode la vista d’ogni cosa!

PESCIVENDOLAVenite qua, cittadina Babet!

CARMAGNOLEMolti ex!

LA FOLLA- La Legray!- È un poeta!- Venite!...- Sì...

ALCUNE MERCATINE(bisticciandosi con alcune vecchie)Più in là!...

VECCHIEVoi più in là...

MATHIEU(vedendole bisticciare)Ohè là, quelle lingue cittadine!

FOLLA- Voi state bene!- Sì... e voi?- Così così!...- Venite dal mercato?- Io no! Dalla barriera! Notizie avete?- No!- E voi nulla sapete?- Hanno accresciuto il pane!...- Lo so, lo so...- È un tiro di quel cane d’inglese detto Pitt!...

MATHIEUPasso ai Giurati!...(arrivano i Giurati)

GÉRARD(indicando a Maddalena i Giurati)Eccoli, i Giudici.

MERCATINEChi presiede è Dumas!

ALTRI- Vilate!...- Pittore!...- L’altro è lo stampatore tribuno Nicolas?...

- Ecco laggiù Fouquier!...(Appare Fouquier-Tinville.)

TUTTIL’accusatore pubblico!

MADDALENA(stringendosi impaurita presso a Gérard)E gli accusati?...

GÉRARD(indicando la porta dietro i Giurati ancora chiusa)Di là... presso ai Giurati!

MADDALENA(vedendo schiudersi la porta, soffocando un grido)Ecco... Mi manca l’anima!(Compariscono otto gendarmi, poi, in mezzo ai soldati e carmagnole, ad uno ad uno seguono gli accusati. Ultimo è Chénier. Dopo, altri gendarmi.)Egli non guarda!...Ah, pensa a me!...

MATHIEU(alle mercatine che sussurrano)Silenzio!

DUMAS(Chiama gli accusati.)Gravier de Vergennes...

FOUQUIER-TINVILLE(leggendo una nota)Un ex referendario!

PUBBLICO(tumultuosamente)È un traditore!

DUMAS(Fa cenno all’accusato di sedere e legge un altro nome.)Laval Montmorency...

FOUQUIER-TINVILLEConvento di Montmartre!

PUBBLICO(urlando)Aristocratica!(La monaca alza una mano per parlare.)

FOUQUIER-TINVILLETaci!

PUBBLICOA che parlar? Sei vecchia!... Taci e muori!(ridendo)(La monaca lancia uno sguardo di sprezzo. Il pubblico la deride.)

DUMASLegray.(Si leva una donna: vorrebbe parlare, il pubblico le impone silenzio.)

PUBBLICOAh!

DUMASAndrea Chénier!

GÉRARD(a Maddalena)Coraggio!

MADDALENA(guardando Chénier)O amore!

PUBBLICOEcco il poeta!Fouquier-Tinville attentamente legge!Pericoloso è l’accusato!

FOUQUIER-TINVILLE(con veemenza)Scrisse contro la Rivoluzione.Fu soldato con Dumouriez...

PUBBLICO(con grido di orrore)È un traditor!...

CHÉNIER(a Fouquier-Tinville)Tu menti!

FOUQUIER-TINVILLE E DUMAS(a Chénier)Taci!

GÉRARDParla!

MADDALENAO mio amore!

GÉRARD(con disperazione a Maddalena)Io sono ciò che feci!

PUBBLICO

Parli! Si discolpi dalle accuse!

[Arioso]

CHÉNIER(con orgoglio)Sì, fui soldatoe glorioso affrontatoho la morte che, vile,qui mi vien data.Fui letterato,ho fatto di mia penna arma ferocecontro gli ipocriti!Con la mia voceho cantato la patria!Passa la vita miacome una bianca vela;essa incielale antenneal sole che le indorae affondala spumante proranell’azzurro dell’onda...Va la mia nave spinta dalla sortea la scogliera bianca de la morte?...Son giunto? Sia!Ma a poppa io salgo e una bandieratrionfale sciolgo ai venti,e su vi è scritto «Patria!».(verso Fouquier-Tinville)A lei non saleil tuo fango!...Non sono un traditore.Uccidi? Ma lasciami l’onor!

[Scena]

FOUQUIER-TINVILLEUdiamo i testimoni!

GÉRARD(facendosi violentemente largo nella folla)Datemi il passo!Carlo Gérard!

FOUQUIER-TINVILLESta ben; parla!

GÉRARDL’atto d’accusa è orribile menzogna!

FOUQUIER-TINVILLE(sorpreso)Se tu l’hai scritto?!(Mostra il foglio.)

GÉRARDHo denunziato il falso e lo

Page 9: Luigi Illica 18 19 - Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno · 2015-05-04 · 18 19 L’azione si svolge nel castello dei Conti di Coigny nel 1789 e a Parigi nel 1794. Dramma

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confesso.(Movimento nella folla e grido di sorpresa.)

FOUQUIER-TINVILLE(levandosi ritto e picchiando febbrilmente sul foglio scritto da Gérard)Mie faccio queste accuse e le rinnovo!

GÉRARD(facendo un passo minaccioso contro Fouquier)La tua è una viltà!

FOUQUIER-TINVILLETu offendi la patria e la giustizia!

GÉRARDQui la giustizia ha nome Tirannia!...Qui! È un’orgia d’odi e di vendette!...Il sangue della patria qui cola!Siam noi che feriamo il petto della Francia!...

PUBBLICOEsso è un sospetto, fu comprato!(urlando)Taci! Alla lanterna!Sì, fuori della legge!Egli è un traditore!...

GÉRARDChénier è un figlio della Rivoluzione!L’alloro a lui, non dategli la morte!...La patria è gloria!...Odila, o popolo, là è la patriadove si muore colla spada in pugno!Non qui dove le uccidi i suoi poeti.

PUBBLICOFu comprato!Imponigli silenzio, o Dumas!Taci!(Gérard accorre verso Chénier abbracciandolo e baciandolo.)

CHÉNIER(a Gérard)O generoso! O grande! Vedi! Io piango!

GÉRARDGuarda laggiù!... Qual bianco viso... È lei!

CHÉNIER

(Guarda ansioso. La vede.)Lei? Maddalena!...Ancor l’ho riveduta!Or muoio lieto!

GÉRARDIo spero ancor!(I Giurati rientrano. Il capo presenta a Dumas, per mezzo del Cancelliere, il verdetto. Il silenzio è sommo.)

DUMAS(Dà una rapida occhiata al verdetto e dice)(parlato)Morte!

FOUQUIER-TINVILLEMorte!(Fa segno ai condannati di ritirarsi.)

MADDALENA(gridando disperatamente)Andrea! Andrea!(singhiozzando)Rivederlo!...

QUADRO QUARTO

Il cortile delle prigioni di San Lazzaro (ex convento di San Vincenzo da Paola ridotto a carcere).Andrea Chénier è nel cortile dei prigionieri, egli sta seduto sotto alla lanterna che vi dà luce, e scrive sopra una piccola assicella con una matita fatta di un pezzo di piombo: scrive ora con foga, ora arrestandosi; e riflettendo come in cerca di qualche parola o rima, gli occhi larghi, ispirati, luminosi.Roucher gli è vicino. È notte alta.

[N. 24 - Scena e Aria]

[Scena]

SCHMIDT(Entra nel cortile dei prigionieri e si avvicina a Roucher.)Cittadino, men duol, ma è tardi assai...

ROUCHER(Indicandogli Chénier, gli fa cenno di tacere; si fruga indosso e trova un po’ di danaro e lo dà a Schmidt.)Pazienta ancora un attimo!...

CHÉNIER(cessa di scrivere)Non più...

ROUCHERLeggi!...

CHÉNIERPochi versi...

ROUCHERLeggi!...

[Aria]

CHÉNIER(con sentimento)Come un bel dì di maggioche con bacio di vento e carezza di raggiosi spegne in firmamento,col bacio io d’una rima,carezza di poesia, salgo l’estrema cimadell’esistenza mia.La sfera che camminaper ogni umana sorte ecco già mi avvicinaall’ora della morte,e forse pria che l’ultimamia strofa sia finita, m’annuncierà il carneficela fine della vita.(con grande entusiasmo)Sia! Strofa, ultima Dea!Ancor dona al tuo poeta la sfolgorante idea,la fiamma consueta;io, a te, mentre tu vividaa me sgorghi dal cuore,darò per rima il gelidospiro d’un uom che muore.(Roucher abbraccia Chénier. Schmidt ritorna; i due amici si stringono la mano e si separano commossi.)(Dietro le cancellate sonnecchiano i soldati. Lontano, in quel silenzio, per le vie deserte o percorse da pattuglie di municipali e di guardie nazionali, si eleva sonora una voce che canta. È Mathieu che fa da usignolo della Rivoluzione e canta la sua prediletta Marsigliese che si perde lontanissima nella notte.)(Battono alla porta della prigione. Schmidt ritorna in fretta e va ad aprire. È Gérard, e con lui è Maddalena.)

[N. 25 - Scena]

GÉRARD(Presenta le carte di permesso indicando Maddalena.)Viene a costei concessoun ultimo colloquio...

SCHMIDT(interrompendolo)Il condannato?

GÉRARDAndrea Chénier!

SCHMIDTSta ben!

MADDALENA(a Gérard, risoluta)Il vostro giuramento vi sovvengo!(Gérard fa un gesto di rifiuto, ma i suoi sguardi si incontrano in quelli pieni di disperata preghiera di Maddalena, che, rivolgendosi a Schmidt, dice)Odi! Fra i condannati di domaniè una giovane donna.

SCHMIDTLa Legray!

MADDALENAOrbene... viver deve!

SCHMIDTOr come cancellaredalla lista il nome suo?

MADDALENAChe importa il nome se in sua vece un’altraper lei risponderà?

SCHMIDT(a Gérard)Sta ben!... Ma, e l’altra?

MADDALENAEccola!

SCHMIDT(a Gérard)Lei?(a Maddalena)Tu, cittadina?(Gérard accenna di sì col capo.)

MADDALENA(porgendogli gioielli e una piccola borsa)A voi!... Gioielli son! Questo è denaro.

SCHMIDT(aprendo la borsa e vedendovi rilucere l’oro)Evento strano in tempo di assegnati!(a Gérard)Io non vorrei... Capite?...(Fa il gesto della ghigliottina.)Io non so nulla!...Al nome della Legray... salite in fretta!...(con comicità)Io non so nulla! Nulla!(Prende dalle mani di Maddalena la carta di permesso da dare alla Legray, mette via il denaro e i gioielli, e va a prendere il prigioniero.)

MADDALENA(Si avvicina a Gérard piangente.)Benedico il destino!Benedico la morte!

GÉRARDO Maddalena, tu fai della mortela più invidiata sorte!(con voce rotta da singhiozzi)Salvarli! Da Robespierre ancora!...(Udendo avvicinarsi Schmidt con Chénier si allontana, corre verso il secondo cortile.)

[N. 26 - Duetto]

CHÉNIER(Entra, ravvisa Maddalena.)Vicino a te s’acquetal’irrequieta anima mia;tu sei la mètad’ogni desio,d’ogni sogno,d’ogni poesia!...(La guarda amorosamente.)Entro al tuo sguardol’iridescenza scernode li spazi infiniti.Ti guardo;in questo fiotto verdedi tua larga pupilla erro coll’anima!...

MADDALENAPer non lasciartison qui; non è un addio!Vengo a morire con te!...(esaltandosi)Finì il soffrire!...La morte nell’amarti!(con slancio)Ah!... Chi la parola estrema

dalle labbra raccoglie,è Lui... l’Amor!

CHÉNIER(con slancio)Tu sei la mètadell’esistenza mia!Il nostro è amore d’anime!

MADDALENAIl nostro è amore d’anime!Salvo una madre! Maddalena all’albaha nome per la morte Idia Legray!(guardando nel cortile)Vedi? La luce incerta del crepuscologiù pe’ squallidi androni già lumeggia.(Colle braccia avviluppando stretto a sé Chénier gli si abbandona tutta sul petto.)Abbracciami! Baciami! Amante!

CHÉNIER(baciandola con violenza)Orgoglio di bellezza!(La bacia ancora.)Trionfo tu de l’anima!Il tuo amor, sublime amante, è mare,è ciel, luce di sole e d’astri... È il mondo!

MADDALENAAmante! Amante!

CHÉNIER(con entusiasmo)La nostra morte è il trionfo dell’amor!

MADDALENA(con entusiasmo)La nostra morte è il trionfo dell’amor!

CHÉNIERAh, benedico la sorte!

MADDALENANell’ora che si muoreterni diventiamo!...

CHÉNIERMorte!

MADDALENAInfinito! Amore!

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CHÉNIERAmore!(additando la carretta)È la morte!

MADDALENAÈ la morte!...

CHÉNIER(con entusiasmo)Ella viene col sole!

MADDALENA(con entusiasmo)Ella vien col mattino!

CHÉNIERAh, viene come l’aurora!

MADDALENACol sole che la indora!

CHÉNIERNe viene a noi dal cielo,entro ad un vel di rose e viole!

MADDALENA E CHÉNIERAmor! Amor! Infinito! Amor!

SCHMIDT(parlato)Andrea Chénier!

CHÉNIERSon io!

SCHMIDTIdia Legray!

MADDALENASon io!

MADDALENA E CHÉNIER(col massimo entusiasmo)Viva la morte insiem!