Lucifero Mörker Maqlû · “controfattura”, ... e una operativa con la descrizione del rituale...

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Maqlû La stregoneria a Babilonia. Traduzione integrale in lingua italiana delle nove tavolette. Lucifero Mörker www.luciferomorker.it

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Maqlû La stregoneria a Babilonia.

Traduzione integrale in lingua italiana delle nove tavolette.

Lucifero Mörker

www.luciferomorker.it

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L’alba ha rotto le tenebre;Le porte sono aperte;

Il viaggiatore (il Sole) è passato attraverso la porta;Il messaggero Divino (il Sole) ha preso la strada.

Strega: hai provato a stregarmi? Incantatrice: hai provato a incantarmi?

Ora sono liberato dalla luce del sole nascente;Qualunque sia la stregoneria che avevate fatto,

Possa tornare indietro su di voi.

Maqlû, Tavoletta VII

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MaqlûLa stregoneria a Babilonia.

Traduzione integrale in lingua italiana delle nove tavolette.

Il cultore delle Scienze Occulte, l’indagatore dei Sentieri Esoterici, lo studioso di Storia del-le Religioni, l’appassionato di Storia dell’Antico Vicino Oriente e chissà quanti altri! Tutti dovrebbe-ro salutare con gioia la traduzione delle nove tavolette del Maqlû. Sono passati molti anni dal mio pri-mo incontro col Maqlû. Troppi direi… Pochissime parole (lette non ricordo nemmeno dove) che lo presentavano come il testo magico più antico di cui si fosse a conoscenza, anzi il grimoire più antico (in realtà non è il più antico testo magico, ma certamente ha la sua buona dose di millenni sulle spalle). Grimoire!Fu una parola che rimbalzò attraverso mille immagini nella mia mente di allora, di adolescente. Il più antico grimoire poteva ben contenere i più antichi incantesimi, il più antico cerchio magico, i più antichi scongiuri. Tutti testimoniati per la prima volta! Ma del più antico grimoire non c’era traccia in nessun libro. Nemmeno, anni dopo, su internet. Mi dicevo che prima o poi qualcuno lo avrebbe tradotto e qualcun altro, ancor più folle, lo avrebbe pubblicato. Niente. Riuscivo a reperire solo qualche brano. Poi circa dieci anni fa Giovanni Pettinato pubblicò la traduzione integrale della prima tavoletta. C’era una labile speranza… Ma lo studio-so, pur avendo egli stesso auspicato un maggiore interesse degli storici della Mesopotamia per le scienze magiche e divinatorie, non proseguì oltre nel solco tracciato, né tanto meno proseguì nel tradurre il Maqlû. Negli ultimi dieci anni ho studiato a fondo la cultura della Mezzaluna Fertile; delle Scienze Occul-te mi interesso da sempre. I tempi sembravano maturi… Alla fine ho preso la decisione: avrei, io per pri-mo, reso una traduzione italiana integrale del Maqlû. Mi sono servito principalmente degli studi del Castellino e di Pettinato integrandone le osservazioni sul mondo magico Sumero-Accado coi validissi-mi testi di Pietro Mander, Paolo Brusasco, Jean Bottéro e Mario Fales. Ho consultato anche la trascri-zione delle nove tavolette reperibile sul blog danharms.wordpress.com e, soprattutto, l’edizione in-glese del corpus: Maqlu Magic: Sumerian Sorcery & The Dark Arts of Babylon di J. Free e K. Juergen. La mia traduzione non è inattaccabile né definitiva. Troppe volte sono stato nel dubbio e troppe volte ho scelto di preferire una lettura consona al cultore dell’esoterismo piuttosto che una traduzione filologicamente inat-taccabile (e del resto per un’impresa del genere non avrei nemmeno avuto le capacità). Se il mio lavoro ama-toriale solleticherà la fantasia di qualche studioso e lo invoglierà a rendere una traduzione filologicamente corretta del Maqlû avrò vinto al mia piccola battaglia.

Lucifero Mörker dicembre 2014

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Tavoletta IIntroduzione generale e testo.

Kišpū è la grande contraddizione. Approcciarsi alla letteratura e al mito dell’antica Mezzaluna Fertile si-gnifica incontrare, più e più volte, Kišpū. La stregoneria. Per estensione la Magia, le Arti Divinatorie. Pur-troppo raccogliere documentazione su dette culture non significa raccogliere documentazione su Kišpū. Perché escludendo pochissimi casi non ci sono, nel panorama editoriale italiano, lavori espressamen-te dedicati alla magia nell’Antica Mesopotamia. I testi dedicati alla Magia e alla Divinazione si conta-no sulle dita: Pettinato con Angeli e Demoni a Babilonia e La Scrittura Celeste sono i due testi “più re-centi” ed ovviamente fuori catalogo. Non è molto convincente Baigent, Il Cielo di Babilonia (2003). Il resto è celato tra le pagine di libri ormai irreperibili in gran parte e datati al periodo 1930/1990 tra cui spiccano il Furlani con Riti Babilonesi e Assiri, le opere del Castellino, la Mesopotamia del Bottéro e L’Impero Assiro del Fales. Non è molto incoraggiante per il lettore che voglia documentarsi seriamente. Nelle mie ricerche ho raccolto una mole considerevole di documentazione e mi sono ac-corto, col tempo, di avere gli strumenti necessari per poter scrivere una breve introduzio-ne all’argomento. E tuttavia una introduzione, seppur “breve”, comporterebbe la sistemazio-ne di un ragguardevole numero di fonti e la stesura di una serie di articoli a dir poco chilometrici… Ma c’è un altro scoglio, di importanza capitale, per il cultore della Magia e delle Civiltà Mesopotamiche del bel paese: la fruizione dei testi. Intendiamoci, i nostri assiriologi ne hanno tradotti tantissimi, ma tutti si trovano sparsi in un arco di tempo (e in un ventaglio di pubblicazioni) davvero troppo ampio. Escludendo opere davvero imponenti, come l’Enuma Anu ᵈEnlil con le su 70 e passa tavolette – parzialmente tradot-to in uno studio del Verdermane anch’esso irreperibile – , il lettore anglosassone, quello francese, tedesco o statunitense hanno la possibilità di fruire di raccolte di testi dedicate alla Profezia (soprattutto i lavori di Simo Parpola), alla Divinazione, alla Demonologia e ai manuali di magia pratica, il Šurpu e il Maqlû. Per fortuna dei miei lettori il Šurpu e il Maqlû ce li ho anche io… e ho anche la voglia di tra-durli. Almeno il Maqlû, per ora. Che è comunque un lavoro abbastanza impegnativo. La fonte più ampia (e recente) sul Maqlû per il lettore italiano è Angeli e Demoni a Babilonia, di Pettinato (Milano, 2001). In questo studio l’Autore rende in traduzione integrale la prima tavo-letta e alcuni frammenti delle altre. Mi servirò della traduzione del Pettinato confrontandola con quella del Castellino. La prima tavoletta è comunque quella più citata nella saggistica sulla Meso-potamia, per cui se il commento sarà stringato per le successive tavolette in questa prima non sarà dato. Questo mi permetterà di spendere due parole di introduzione sulla natura della serie Maqlû. La serie è composta da nove tavolette incentrate su quella che l’occultista chiamerebbe “difesa magica” o “controfattura”, ovvero un atto magico-esorcistico mirato a neutralizzare l’azione nefasta di maghi (Kiššapu) e streghe (Kiššaptu), la già citata Kišpū, “l’azione degli stregoni”, la stregoneria. Pare che l’attuale redazione del corpus di incantesimi sia da datare al tempo di Assurbanipal (668-631 a.C.) ma che sia un rimaneggia-mento di altre versioni precedenti. Confrontando le varie versioni si è potuto riconoscere due tradizioni mano-scritte del Maqlû: una Ninivita, quella canonica, e una redatta ad Assur (meno definita nella struttura e con un numero inferiore di incantesimi). La serie, come detto, è composta da nove tavolette delle quali otto teoriche, con incantesimi, scongiuri e altre indicazioni, e una operativa con la descrizione del rituale da officiare per il conseguimento dello scopo dell’operatore. Scopo che, è bene ricordarlo, era profilattico in quanto si propone-va di proteggere dall’azione dei fattucchieri e delle fattucchiere la vittima o di guarirla dal maleficio. Nel testo tuttavia vi sono anche – in parte minore – altri tipi di incantesimi sempre legati all’universo della stregoneria. Maqlû significa combustione, l’atto di bruciare. La fattura nell’antica Mesopotamia veniva operata dalla strega servendosi di un feticcio che poteva essere fatto in argilla, legno, bronzo (o altro materiale), e che agiva per effetto di Magia Simpatica, non diversamente dal moderno uso della dagida o delle bambolette vodoo. Lo scioglimento della fattura si otteneva mediante la distruzione del feticcio, il sostituto (Pûḫu o anche Andunanu, figura perso-nale). La statuetta veniva caricata col male della vittima e quindi bruciata, da qui il nome della serie. Di vitale importanza era l’individuazione del mago/strega e la sua identificazione con la statuetta rituale caricata del male della vittima: il male, a rituale concluso, sarebbe tornato indietro al mittente…. In uno scongiuro ad Ištar per la liberazione di un affatturato la vittima dice che la propria effige caricata di malignità è stata seppellita in una tomba: ”Non essermi ostile, sono turbato, sconvolto; come di uno percosso con un palo è [triste (?)] l’anima mia. L’opera che hai detto, cómpila, o Ištar. Sia esso un fattucchiero o una fattucchiera, tu lo conosci, io non lo

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conosco. Per mezzo di azione maliarda, malattia, mancanza di respiro (?), davanti a te hanno operato, hanno sepolto nella tomba la mia statua… le loro stregonerie (?) che han combinato, fa che siano contro di loro (?)” Gli dei più ricordati nel Maqlû, ovviamente, sono quelli legati al fuoco ed alla luce: Gir-ra, il Dio accadico del fuoco e Šamaš, il Sole. Ma vi troviamo anche Ea, Signore della Magia. Il Maqlû si articola in tre sezioni principali; la prima (A, tavolette I-V) e il rituale della tavoletta IX, righe 1-98; la seconda (B, tavolette VI-VII/57) e il rituale della tavoletta IX, righe 99-149; e la terza (C, VII/58-VIII) con le righe da 150 fino alla conclusione della tavoletta IX. Le cerimonie rituali da officiare erano differen-ti a seconda delle sezioni cui erano legate. Il Maqlû si potrebbe dividere in tra grandi sezioni rituali che: (A) si svolgevano all’aperto e principiavano con lo scongiuro gli Dei della notte. A tale evo-cazione seguiva l’atto di bruciare l’effige della strega o stregone e l’atto rituale di scioglie-re dei nodi (in parallelo, anche questa volta, con un rituale conservato dalla nostra modernità). (B) La cerimonia si svolgeva in camera da letto della vittima. Le effigi del mago/strega venivano avvolte nel fumo sprigionato dalla combustione di piante aromatiche. Dopodiché la stanza veniva protetta con amuleti e miscele, sempre ottenute da piante aromatiche, spalmate sugli accessi esterni alla stanza e sull’arredamento interno.(C) la cerimonia si svolgeva all’alba; la vittima veniva lavata ritualmente sopra a delle immagi-ni commestibili della strega o dello stregone. Tali immagini, bagnate dell’acqua che aveva “lava-to via” il male dal paziente, ne assorbivano anche ogni energia negativa asportata dal corpo della vit-tima dall’acqua lustrale. Poi, rese commestibili, tali figure venivano gettate agli animali perché se ne cibassero. Infine, anche in questo caso, la casa del paziente veniva protetta con amuleti e talismani. Una breve silloge del contenuto delle tavolette può essere così riassunta:Tavoletta I; invocazione agli Dei della notte; presentazione delle statuette raffiguranti gli stregoni; purificazione del paziente con rami di tamarisco e di palma ed immersione rituale nell’acqua. Maledizioni contro i fattucchieri e pro-clamazione di vittoria sul loro operato. Breve presentazione dei tipi di streghe e stregoni e preghiera rituale a Girra Tavoletta II. Scongiuri e rituali per sciogliere l’azione degli stregoni.Tavoletta III. Descrizione dell’azione di streghe e stregoni e altri scongiuri per combatterli.Tavoletta IV. Elenco di fatture e origine delle streghe.Tavoletta V. Vi è descritto un particolare tipo di maleficio eseguito “all’ombra di un muro con la pula intrec-ciata”.Tavoletta VI. Scongiuri e preghiere per ottenere l’aiuto di Divinità quali Enlil e Uraš.Tavoletta VII. Purificazioni rituali e scongiuri con azione profilattica.Tavoletta VIII. Strumenti e rituali adatti per compiere il rituale e loro purificazione.Tavoletta IX. Nozioni operative.Naturalmente le tavolette non sono tutte complete a dispetto del fatto che, osserva Pettinato, il Maqlû sia uno dei testi magici più completi che ci siano pervenuti dall’antica Mesopotamia. Il grande assiriologo osserva che la presenza di due Divinità legate al diritto, Šamaš (Dio del Sole) e Girra (Dio del Fuoco) nella serie Maqlû può spingerci – con qualche cautela – a considerare la serie come una delle opere più rilevanti anche dal punto di vista giuridico. Il diritto babilonese si occupò del problema della stregoneria che doveva essere molto diffusa. A tale proposito è bene ricordare come questa, nel Codice Hammurabi, fosse giudicata con l’ordalia dell’acqua: “Se un uomo accusa un altro di stregoneria senza provare la sua accusa, l’accusato vada al fiume e vi si im-merga; se il fiume lo rapisce, l’accusatore avrà il suo patrimonio; ma se ne esce salvo, l’accusatore sia messo a morte e l’accusato prenda il suo patrimonio”.Il ricorso all’ordalia dell’acqua implica il coinvolgimento di una forza antica, sovran-naturale e al di sopra delle parti, in quanto giusta, il Fiume. Non è diverso dal ritua-le del Maqlû dove lo scongiuratore chiama a testimoni della rettitudine della vittima gli stessi Dei. Prima di rendere il testo della prima tavoletta mi piace sottolineare come nella teoria e pratica della fattura poco o niente sia mutato dai tempi dei Babilonesi ad oggi; e di per se questo giustificherebbe uno studio se-rio… Ma che ci volete fare troppa editoria segue i dettami del vaticano sacrificando studi antropologici e reli-giosi non graditi… Ad ogni modo i lettori interessati possono documentarsi attraverso la lettura de Il Grande Libro Magico delle Fatture e Contro-fatture di Pier Luca Pierini R. e l’agile (quanto introvabile) Le Fatture a Morte, di Fulvio Rendhell. Proprio da quest’ultimo traggo la descrizione della tecnica classica della fattura:1) Raccolta delle testimonianze della vittima.2) Raccolta delle testimonianze della persona richiedente la fattura.

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3) Costruzione del simulacro magico e degli altri oggetti magici collaterali (elemento o strumento primario).4) Unione delle due testimonianze sul simulacro per formare la cosiddetta “immagine inerte”.5) Vitalizzazione dell’immagine inerte con la “testimonianza” del Mago che fa da veicolo necessario alle forze spirituali e vitalizia il simulacro.6) Evocazione spirituale sul simulacro vitalizzato che forma quindi l’elemento (o strumento) primario della fattura.7) Rituale magico periodico sull’elemento primario e creazione del “ciclo magico del fattura”. Cioè l’occulti-sta deve fissare, attraverso un calcolo astrale, specie lunare i vari interventi che dovrà effettuare per mantenere viva e far evolvere l’azione del fattura in corso. Questo ciclo può anche essere denominato “calendario magico della fattura”. Al termine di un ciclo, se il procedere della fattura ha trovato ostacoli, si può ripetere il ciclo stesso anche per più volte, fino a risoluzione positiva della fattura stessa.8) Infine abbiamo la fase dell’inseminazione dell’elemento primario. Cioè l’elemento primario costruito, vi-talizzato e spiritualizzato, deve essere posto in un luogo nascosto perché possa procedere nella sua crescita, proprio come un seme che dei germogliare una volta piantato nella terra. infatti lo strumento primario deve anch’esso germogliare e dare i “frutti”. Ecco perché spesso l’elemento primario viene sotterrato (nel suolo e anche in un vaso) o viene gettato nell’acqua. In qualche caso di fattura a morte lo strumento viene sotterrato addirittura in un cimitero. Ma la fattura può essere fatta germogliare anche in altro modo, cioè posta vicino alla vittima che le cede così la propria energia, in particolari nascondigli della sua casa o molto vicina ad essa. Nei casi in cui operano dei Maestri, lo strumento primario viene posto su apposite lamine sì da nutrirlo con radiazioni cosmiche e con i fluidi del Mago stesso.9) Infine durante la fase ciclica della fattura, e quindi della sua crescita, l’elemento primo dà i suoi frutti, e cioè i cosiddetti “elementi secondari” che, per opera occulta crescono e si formano lontano dall’elemento primario e precisamente nella sa della vittima, se non addirittura sui suoi abiti, o sul corpo sotto forma di segni parti-colari. Per lo più si trovano nell’interno dei cuscini, nei materassi, nei cassetti, negli abiti, nella terra dei vasi, sotto i letti o divani. Ma debbo chiarire che reperti di questo genere si possono trovare a volte in ogni luogo. Di solito i reperti più semplici sono costituiti da spaghi, fettucce, fili annoti, fiocchi di lana o crine, piume, strana-mente avvolti e formanti figure varie. Alcune volte si formano anche oggetti molto più definiti, quali immagini di cera, rami secchi a forma di croce, fil di ferro piegati, spilli,’nastri, semi strani o sostanze dubbia natura, ad-dirittura forbici, o qualsiasi altro oggetto anche molto complesso, bamboline, pezzi di stoffa ritagliati, capelli che avvolgono oggetti particolari me formanti un nido, uccelli morti e così via, insomma le cose più impensate e inquietanti che colpiscono subito l’attenzione del ricercatore. Si pensi che sono stati trovati dei capelli anche dentro la cassa di un orologio da polso. Gli effetti secondari che possono apparire sul corpo della vittima sono più rari. Questi sono costituiti macchie rossastre o striature, profili di strane figure, o a volte piccoli punti ,oscu-ri, o altri segni di vario tipo. Questi segni possono apparire in ogni parte del corpo e nei casi più gravi la loro ricerca e localizzazione è molto importante (Rendhell, Le Fatture a Morte, Mastrogiacomo-images70, 1978). Non è cambiata poi molto, nelle sue linee generali, dall’antica Babilonia.

MaqlûTavoletta I

Scongiuro. Mi sono rivolto a voi Dei della notte, con voi invoco la notte, la sposa discreta. Io invoco il crepuscolo serale, la mezzanotte e l’alba mattutina, perché la strega mi ha stregato, perché l’incubo mi ha legato, mio Dio e mia Dea, allontanateli da me, perché da quando mi ha preso di mira mi sono ammalato, non ho pace né giorno né notte. Con un nodo magico hanno riempito la mia bocca, con la farina hanno intasato la mia bocca, la mia saliva è diminuita. Il mio giubilo è lamento, la mia allegria tristezza! Siate presenti voi, grandi Dei, ascoltate la mia prece!

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Datemi ragione in giudizio, esaminate il mio percorso di vita! Io ho modellato la statuetta del mio mago e della mia maga, del mio incantatore e della mia incantatrice; l’ho posta ai vostri piedi e vi espongo la mia ragione, poiché hanno commesso cattiverie e mirato alla malvagità; che essa muoia, che io invece viva! La vostra magia, le vostre esternazioni e le vostre stregonerie siano annullate! Il tamarisco mi pulisca, quello che è cresciuto sulle cime più alte! La palma da dattero mi sciolga, quella che tutto il vento mi porta! L’erba mi renda lucente, quella che rende verde la terra! La pigna mi assolva, quella che è piena di semi! Di fronte a voi sono diventato chiaro come l’erba, sono diventato trasparente, puro come la lavanda. Lo scongiuro della maga è maligno: la vostra parola nella vostra bocca è tornata indietro. Sopra la vostra magia possano abbattersi gli dei della notte! Tre guardiani della notte possano annientare le vostre cattiverie! La vostra bocca sia sego, la vostra lingua sia sale. Coloro che le formule cattive hanno detto contro me, come sego si sciolgano! Ha fatto la magia, sia sciolta come sale! I vostri nodi siano slegati, i vostri intrighi annullati, tutte le vostre parole riempiano la steppa in seguito agli ordini che hanno dato gli dei della notte.Scongiuro. Scongiuro. Terra, terra, sia terra. Gilgameš, il signore della vostra giurisdizione: quello che voi avete stregato io lo so ma quello che io ho stregato voi non lo sapete. Quello che anche le mie maghe hanno stregato è confuso, non ha legami. Scongiuro!Scongiuro. La mia città Zabban, la mia città Zabban ha due porte, una verso ovest e una verso est, una verso l’uscita del sole e la seconda dove tramonta. Io innalzo fiori della pianta-maštakal, agli Dei del cielo porto l’acqua. Così come io pulisco voi, io purifico me stesso! Scongiuro!Scongiuro. Io ho barricato il passaggio, ho chiuso la porta, ho trattenuto la magia di tutte le terre. Anu e Antu mi hanno mandato. Chi devo mandare io a Belet-šeri? “Nella bocca del mio mago e della mia maga metti un bavaglio! Getta gli scongiuri del saggio tra gli Dei, Marduk.” Loro dovranno chiamarti, ma tu non rispondere loro! Loro dovranno parlarti, ma tu non ascoltarli! Io ti chiamo, parlami! Ti chiamo ascoltami; per la parola di Anu, Antu e Belet-seri. Scongiuro.Scongiuro. Io sono mandato, io vado; ho ricevuto un ordine, io vado. Contro il mio mago e la mia maga Asalluḫi, il signore dell’arte dell’esorcismo mi ha mandato:

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Fate attenzione a quello che c’è in cielo e a quello che c’è in terra! (Fate attenzione) a quello che c’è nel fiume e a quello che c’è sulla terraferma: ascoltate la sua parola! [ … ] …, non andare, l’immagine del bastone di Martu è rotta; tu non puoi andare! Essa stia nella via della figlia dei grandi dei! Fino a che parlo il linguaggio del mio mago e della mia maga, lo scioglieranno l’agnello e il montone. Le sue parole saranno cancellate, ma le mie no! La parola che io pronunzio non verrà ostacolata dalla vostra! Per ordine di Asalluḫi, signore degli incantesimi. Scongiuro!Scongiuro. Nusku le figure dei miei stregoni, le figure della mia strega, le figure del mio mago e della mia maga, le figure del mio fattucchiere e della mia fattucchiera, le figure del mio incantatore e della mia incantatrice, le figure del mio avvelenatore e della mia avvelenatrice, le figure dei miei oppositori e delle mie oppositrici, le figure dei miei nemici e delle mie nemiche, le figure dei miei inseguitori e delle mie inseguitrici, le figure dei miei contendenti in giudizio e delle mie contendenti, le figure dei miei calunniatori e delle mie calunniatrici, le figure dei miei truffatori e delle mie truffatrici, le figure dei miei progettisti e delle mie progettiste, le figure dei miei maligni e delle mie maligne, giudice Nusku tu le conosci, io non le conosco: le magie, le stregoneria, gli spettri, i maligni, sortilegi, ribellione, amore, odio, ingiustizie, delitti, silenzi, cambiamento di sentimenti, ardere del viso, pazzia, tutto ciò che esiste, tutto ciò che hanno procurato, sia procurato a loro; questi sono loro, queste sono le loro figure: poiché essi non sono presenti, io innalzo le loro figure. Tu Nusku giudice, tu che catturi i cattivi e i nemici, prendili affinché io non vada a fondo! Coloro che hanno modellato le mie figure, la mia immagine hanno imitata coloro che mi hanno afferrato il volto, stretto la gola, il mio petto schiacciato, la mia schiena piegata, le mie braccia indebolite, la mia vitalità portata via, il cuore degli dei con me fatto adirare, le mie forze indebolite, la forza delle mie braccia scossa via, le mie ginocchia legate, mi hanno riempito di paralisi e di debolezza, mi lasciarono mangiare cibo stregato, mi lasciarono bere acqua stregata, mi lavarono con acqua sporca, mi unsero con unguento di erba cattiva, mi scambiarono per un morto, misero nella mia tomba dell’acqua santa, Dio, Re, signori e capi con me adirati: Tu, Dio del fuoco che brucia le maghe e i maghi, tu che distruggi i cattivi germogli delle maghe e dei maghi,

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quello che porta in rovina i cattivi sei tu. Io ti ho chiamato; come Šamaš, il giudice, dammi ragione, vieni incontro alla mia decisione! Brucia i maghi e le maghe! Mangia i miei nemici e le mie nemiche! La tua acqua turbinante possa afferrarli! Come l’acqua di un otre (attraverso un getto) essi possano vedere la fine! Come a una scultura, siano le loro dita tagliate! Per il tuo ordine superiore che non si può evitare, e la tua promessa fedele che non si può evitare! Scongiuro.Scongiuro. Eccelso Nusku, germoglio di Anu, immagine del padre, primogenito di Enlil, germoglio dell’oceano, nato dal signore dei cieli e della terra, ti ho acceso la fiaccola, ti ha illuminato, il mago che mi ha affascinato: con la stessa magia con la quale mi ha incantato affascinalo tu! La maga che mi ha affascinato: con la stessa magia con la quale mi ha incantato affascinala tu! Lo stregone il quale mi ha stregato: con la stregoneria con la quale mi ha stregato stregalo tu! La strega la quale mi ha stregato: con la stregoneria con la quale mi ha stregato stregala tu! Le stregonerie con cui mi hanno stregato: con le stregonerie con le quali mi hanno stregato stregali tu! La figura che rappresenta la mia figura finita, la mia forma hanno modellato, hanno preso la mia saliva, i miei capelli, mi hanno tagliato l’orlo dell’abito e mi hanno tolto la terra da sotto i piedi quando camminavo: che il Dio del fuoco possa sciogliere! Scongiuro.Scongiuro. Io innalzo la fiaccola e incendio le figure dell’Utukku, dello Šedu e dello spirito dei morti, di Lamašu, di Labasu e di Aḫḫazu, dell’uomo della notte, della donna della notte e di tutto il male che colpisce gli uomini. Sciolto, distrutto e dissolto! Che il vostro fumo salga al cielo! Che il sole spenga l’incandescenza della cenere! Che possa essere scacciata la vostra spia dal figlio di Ea, lo scongiuratore! Scongiuro!Scongiuro. Eccelso Nusku consigliere dei grandi dei!

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Tavoletta IIIntroduzione

“Incantesimo. Potente Nusku, consigliere dei grandi Dei!” Sono le parole che chiudono la prima tavoletta del Maqlû. E che aprono la seconda. Nell’antica Mesopotamia era consuetudine raccordare il testo delle opere divise in più ta-volette rendendo, in fondo al testo di una tavoletta, l’incipit della successiva; la terza tavoletta del Maqlû, per esem-pio, inizierà con: “Incantesimo. La strega, che va sulle strade“. Che sono le parole poste in chiusura della seconda. L’incantesimo è rivolto a Nusku, il Messaggero di Enlil e Divinità del Fuoco dell’Anti-ca Babilonia, non sempre distinto da Girra (Dio del Fuoco propriamente detto, figlio di Anunnitu). Il testo fa sovente riferimenti all’Ekur la Casa di Enlil (letteralmente: Casa-Montagna, Tempio principa-le di Enlil a Nippur), asserendo che Nusku ne è la vera forza motrice ed estendendo le qualità del Mes-saggero di Enlil a giovamento dell’intera sfera celeste, al punto che a beneficiarne sono gli stessi Šam-aš e Šin: “Brillante Nusku, che accechi i suoi nemici sulla Terra, Senza di te non c’è pasto in Ekur, Senza di te, i grandi Dèi non odorano l’incenso, Senza di te, il giudice Šamaš non governa la sua corte“. Si noti (Pettinato, Mitologia Assiro Babilonese, pag. 541) che Girra aveva una variante in uno dei nomi di Marduk, Girru:“Girru, che affila le armi, che ha creato cose meravigliose nella battaglia con Tiamat. Di lar-ga intelligenza, di pensiero acuto, uno spirito profondo che tutti gli Dei non comprendono” (Ibidem, pag. 149-150).Ed è sempre in questo senso, forse, che il nostro testo fa riferimento ad Ea come procreatore di Girra. Si ricordi infatti che secondo la teologia babilonese elaborata nell’Enuma Eliš marduk è figlio di Ea.Infine, la tavoletta in una linea cita direttamente il nome di Marduk definendolo: “Maestro della notte, Ašarl-uḫi, il Maestro di magia“.Nella seconda tavoletta fanno la loro comparsa i demoni che tormentavano l’uomo e che spes-so torneranno nel corpus delle tavolette del Maqlû: Utukkû, Alû, Gallû, Rabisû, Lamaštu o Laba-su o la Aḫḫazû; sono alcuni tra i demoni più terrificanti che vessavano l’esistenza dei mesopotami-ci personificandosi di volta in volta in malattia, stregoneria, carestia, possessione ecc. Oltre a tali esseri compare anche la tride Lilith, Lilu e Ardat Lilith. A tale campionario demoniaco sono da aggiun-gersi le malattie date da follia o possessione, dette la “Mano di un Dio“, e infine la manifestazione degli Etemmû, gli spettri e, addirittura della Divinità incaricata di registrare le mancanze dell’uomo: Šaghulaza. Con la seconda tavoletta il Maqlû entra nel vivo dell’azione magica. Vi si illustra la pratica della contro fattura in modo diretto, senza giri di parole: si fanno due bamboline rappresentanti il mago o la strega che ci hanno danneg-giato (gli incantesimi sono scrupolosissimi nel dare conto del ventaglio di possibilità con cui realizzarle: asfalto, sego, bronzo, farina kispum ecc.). Dopo aver realizzato la statuette si identificano con i nemici, si incrociano e quindi si pongono nella “mano del Dio” perché prenda i dovuti provvedimenti (le bruci) e ristabilisca la giustizia. Di seguito il testo della seconda tavoletta, la traduzione è mia ed è condotta sull’edizione inglese (Maqlu Ma-gic, Create Space Independent Publishing Platform, 2011).

Maqlû Tavoletta II

Incantesimo. Potente Nusku, consigliere dei grandi Dei! Che sovrintendi ai sacrifici offerti agli Igigi, Che fondi la città, e vigili i templi degli Dei! Giorno risplendente, promessa di ogni cosa sublime, Messaggero di Anu, che obbedisce al segreto di Enlil, Rispettoso del volere Enlil, consigliere degli Igigi, Potente guerriero, la cui autorità si estende (fino ai cieli), Brillante Nusku, che accechi i suoi nemici sulla Terra, Senza di te non c’è pasto in Ekur, Senza di te, i grandi Dèi non odorano l’incenso,

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Senza di te, il giudice Šamaš non governa la sua corte. Chi chiama il tuo nome, è salvo da difficoltà, (tu) lo risparmi dalle avversità. Io, tuo servo N.N., figlio di N.N., il cui Dio è N., la cui Dea è N.N., Mi sono rivolto a te, chiedendoti di manifestarti (lett. Uscire fuori), davanti a te ho alzato le mai e ai tuoi piedi mi sono prostrato. Brucia lo stregone e la strega (che mi hanno affatturato), Allontana lo stregone e la strega, miei nemici, fà che perdano rapidamente la vita, Risparmia mia vita e sarò in debito (con te), e potrò lodare la tua grandezza!Incantesimo. Per sciogliere una fattura con l’aiuto di un’immagine fatta di sego. Scongiuro. Girra, perfetto Signore; “(tu) sei forte” è il significato del tuo nome. Nanna (Šin), che ogni cosa vedi. Che eternamente illumini tutte le abitazioni e ogni paese Che ogni cosa fai raggiante; Io sono di fronte a te, Perché sia ripristinata la giustizia. Davanti a Šin e Šamaš tu (Girra) giudice, ripristina la giustizia anche per me, decretami un fato favorevole! Davanti alla tua luce brillante giungo, Davanti alla tua torcia rilucente, giungo, Maestro, afferro l’orlo della tua veste, L’orlo della veste divina afferro. (la strega) Ha confezionato il (mio) cuore, La (mia) testa, il collo e la faccia; Ha confezionato i miei occhi, Confezionato miei piedi, Confezionato le (mie) ginocchia e le gambe, Confezionato le mie braccia. Ora, di fronte alla tua grande Divinità, Pongo le immagini incrociate, fatte di rame (?), Del mio stregone e della mia strega, Del mio mago e della mia maga, Del mio fattucchiere e della mia fattucchiera, Del mio incantatore e della mia incantatrice, Del mio signore avversario e della mia signora avversaria, Del mio signore nemico e della mia signora nemica, Del mio signore persecutore e della mia signora persecutrice, Del mio signore accusatore e della mia signora accusatrice, Del mio signore calunniatore e della mia signora calunniatrice, Del mio signore detrattore e della mia signora detrattrice, Del mio signore nemesi e della mia signora nemesi, Del mio signore malfattore e della mia signora malfattrice; (Essi) Mi hanno (maledetto) sopra ad una tomba; Mi hanno umiliato, Per il male Utukkû o il male Alû o il male Etemmû, Il male Gallû o un Dio del male o il male Rabisû, La Lamaštu o il Labasu o la Aḫḫazû, La Lilu o Lilith o Ardat Lili, O febbre, la malattia Šibit Šadi, O epilessia, il male creato da Šulpae(a), Oppure Antašubba o Dio malvagio, O mano di Dio, o la mano di Dea, O mano del Etemmû, o la mano dell’Utukkû O mano umana, o Lamaštu, la giovane figlia di Anu,

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Oppure Šaghulaza, colui che registra i peccati, O l’ustione delle carni, la paralisi, il logoramento, O tutto il male che non ha un nome, O tutto quello che fa cose cattive tra gli esseri umani, Che mi tiene prigioniero nella notte, che mi insegue durante il giorno, Che distrugge la mia carne, che mi cattura, Il male che non mi lascia libero nemmeno per una notte! Ora, di fronte alla tua grandezza Divina, Io li brucio, io li incenerisco completamente con zolfo puro. Guardami, Maestro, estirpa il male fuori dal mio corpo, Sciogli l’incantesimo dei miei nemici! Tu, Girra, Maestro che cammina al mio fianco: Se resterò in vita, io ti celebrerò, io ti adorerò e servirò!Incantesimo. Scongiuro per annullare una fattura con una figura di rame e zolfo. Brucia Girra, primogenito di Anu, Accogli la mia udienza e rinnova il mio destino; La tua luce illumini la tenebra, e ristabilisca l’ordine su ciò che ora è sconvolto, confuso; Per i grandi Dèi concedi la vittoria (sul mio male), Contro di te nessun Dio ha potere di decisione. Sei tu che conosci il fine e la maniera (per togliere la fattura); Tu individui il malfattore, E colpisci rapidamente il nemico malvagio. Io, N.N., figlio del mio Dio, il cui Dio è N.N., e la cui Dea è N.N., Con sortilegio sono stregato: è per questo che sono venuto davanti a te! Al cospetto degli Dei e dei Re sono incatenato (caduto in disgrazia): È per questo che mi sono rivolto a te! Per chi mi vede, io sono uno spettacolo sgradevole: Questo è il motivo per cui mi sono prostrato davanti a te! Grande Girra, Dio radioso! Ora, davanti alla tua maestosa Divinità, Ho posto due immagini, dello stregone e della strega, Fatte in rame, le ho poste nella tua mano; Prima li ho incrociati e poi te li ho consegnati. Essi possono morire; e io possa vivere! Possono disperdersi; e io posso incedere sicuro! Essi possono giungere alla loro fine; e io possa crescere! Essi possono diventare deboli, e io forte! Potente Girra, illustre tra gli Dei, Che afferri il male e il nemico: catturali; e possa io non perire, Che io, tuo servo, possa rimanere in vita, Essere sicuro, e stare in piedi di fronte a te! Tu sei il mio Dio, tu sei il mio padrone! Tu sei il mio giudice, tu sei il mio aiuto! Tu sei il mio vendicatore!Incantesimo. Scongiuro per annullare il maleficio con una figura in bronzo. Brucia Girra, figlio primogenito di Anu! Tu sei il più severo tra i tuoi fratelli, Tu che sei giusto come Šin e Šamaš. Dammi la giustizia, riservami un destino favorevole! Brucia lo stregone e la strega!

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Girra, ardi lo stregone e la strega! Girra, friggi lo stregone e la strega! Girra, inceneriscili! Girra, friggili! Girra, prendili! Girra, divorali! Girra, portarli via! (Uccidi) Coloro che infliggono la stregoneria, il male e il malvagio incantesimo, Chi ha pensato a me con cattiva intenzione: Lascia che un criminale prenda i suoi beni! Lascia un ladro rubi la sua proprietà! Lascia un saccheggiatore invada la sua residenza! Furioso Girra, perfetto e onnipotente, Allorché tornerai nell’Ekur si plachi rapidamente la tua ira! Dalla raggiante parola di Ea, il tuo procreatore, e di Šamaš, sono stato illuminato; Che il sette Aphkallu di Eridu provvedano a colpire miei nemici con intenzione maligna!Incantesimo. Scongiuro per annullare l’incantesimo con un’immagine fatta di pasta. Potente Girra, furiosa tempesta! Tu guidi gli Dei e i Principi nella giustizia! Tu salvi il destino dell’uomo oppresso e della donna oppressa; Vieni a decidere del mio giudizio! Come Šamaš l’eroe, Sostieni la mia causa, e decidi il mio destino. Brucia lo stregone e la strega! Mangia i miei nemici! Divora coloro che desiderano il mio male! Siano prontamente catturati dalla tua ferocia!Incantesimo. Scongiuro per annullare il maleficio con un’immagine fatta di bronzo. Maestoso Girra, primogenito di Anu! Radiante prole del grande Šalas! Maestà costantemente in divenire, perpetua parola degli Dei, Che distribuisci le offerte agli Dei Igigi, Che dai brillantezza agli Anunnaki, i grandi Dei! Furioso Girra, che distruggi i canali, Forte Girra, che distruggi il legno e la pietra, Che bruci la progenie maligna dello stregone e della strega, Chi distruggi la discendenza malvagia dello stregone e della strega! Vieni ora con la tua furia per il mio giudizio, Tu, che sottometti […] afferra il male! Sciogli e dissolvi, fondi queste due figure, lo stregone e la strega a goccia a goccia, fondili, e scioglili!Incantesimo. Scongiuro per liberarsi di una stregoneria con una figura fatta di asfalto. Keš, Libeš, Kideš! Arābbeš, Nādreš! Chi porta la torcia, cavalca il vento! Lirūn hūntī! Kasāyašu Izānnun! La pioggia sia (vasta) come un cielo sui miei nemici! Come un serpente che striscia essi passino da qui! Che il furioso grande incantesimo di Ea il mago, Il Maestro di incantesimi, cada su di voi E possa distruggervi completamente!

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Incantesimo. Scongiuro per per annullare il maleficio con una figura di kuspum. Hanno fatto la magia, hanno fatto una grande magia! Hanno cercato di rivoltarmi come un gomitolo di lana! Hanno cercato di farmi battere le mani a terra come un bastone per uccelli! Hanno cercato di distruggetemi, ridurmi in schegge come una roccia! Hanno cercato di intrappolarmi come una rete! Hanno cercato di avvolgermi come uno stoppino! Hanno cercato di assalirmi come un muro di argilla! Hanno cercato di riempirmi di acqua sporca!Hanno cercato di spazzarmi fuori dalla porta come (si fa coi) rifiuti domestici! Ma io, per ordine di Marduk, il Maestro della notte, Ašarluḫi, il Maestro di magia, Lo stregone e la strega, Come una palla di lana li ho fatti rivoltare! Come un bastone per uccelli li ho buttati a terra! Come una roccia li ho ridotti in schegge! Come una rete li ho catturati! Come uno stoppino li ho avvolti! Come un muro di argilla li ho scalati! Come l’acqua sporca li ho riempiti! Come rifiuti domestici li ho spazzati fuori dalla porta! Che l’immagine del stregone e la strega divengano cenere!Incantesimo. Scongiuro per annullare un maleficio con una figura di asfalto coperto di intonaco. Chi sei tu, strega, che ha preso l’argilla dal fiume per me? Che ha bruciato le mie figure nella sua casa buia? Che ha rovesciato l’acqua per me acqua su una tomba? Che ha raccolto rametti degli alberi da frutto negli angoli (del mio giardino)? Che ha tagliato la cucitura della mia veste in casa del conciatore? Chi ha raccolto la polvere dei miei piedi sulla soglia? Ho mandato (un servitore) alla foce sul porto; sego è stato acquistato per te; Ho inviato (un servitore) al fossato; l’argilla è stato presa per te; Ho mandato (un servitore) contro di te alla fornace, Il fuoco è già acceso, Girra, eterno nei secoli, luce costante degli Dei; Sin di Ur, Šamaš in Larsa, Nergal insieme con il suo popolo, Ištar di Akkad nella sua casa: Possano strappare la progenie dello stregone e della strega, per quanto essa sia numerosa, Possano uccidere la strega, ma io rimanga in vita! Perché non l’ho stregata, ma lei mi ha stregato! Perché io non ho usato la magia su di lei, ma lei ha usato la magia su di me! Lei è forte dell’incantesimo che ha gettato, Ma io confido nel mio giudice Gibil! Girra, bruciala! Girra, inceneriscila! Girra, colpiscila!Incantesimo. Scongiuro per annullare un maleficio con una figura di argilla imbevuta di sego. Chi sei tu, strega, chi mi visita continuamente? Chi cerca continuamente di me con cattive intenzioni? Chi cerca continuamente di me con intenzioni sfavorevoli?

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Non conosco la tua città, non conosco la tua casa, non so il tuo nome, non conosco la tua residenza. Possa il Šedu visitarti, Che l’Utukkû ti cerchi, Che l’Etemmû ti avvolga, Una cattiva epilessia cada su di te! Possa l’ingannatore impiccarti (lett. Alzare la tua testa) Che il dio […] e Šulpaea ucciderti! Che il dio […] travolgerti come l’acqua! Possa il furioso Gibil, che non conosce pietà, rubarti la ragione! Possa Gula, il grande medico, colpire la tua guancia! Possa furioso Gibil bruciare il tuo corpo! Pure figlia del dio del cielo Anu, distesa sul suo vascello, […] Del cuore […] Gibil l’eroe […] […] Che il cielo, Brucia […] Incenerisci il più velocemente possibile Il mio fattucchiere e la mia fattucchiera, Sradica la loro vita! Lasciami vivere, così che io possa lodare la tua grandezza; Così che io possa adorarti!Incantesimo. Incantesimo per annullare la fattura con una figura di tamarisco o di legno di cedro. La strega, che va sulle strade.

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Tavoletta IIIIntroduzione

La terza tavoletta del Maqlû è a dir poco singolare, almeno in uno dei suoi punti. Essa ci informa intor-no all’infallibilità degli Dei. Gli Dei Mesopotamici appaiono, infatti, quasi infallibili, sempre giusti, dotati dell’immanenza Divina e onniscienti! Ma non sempre è così, a dire il vero. In alcuni casi la condotta degli Dei non appare molto “Divina”… O almeno non lo appare ad un esame superficiale. Ma andiamo con ordine. Ci sono Divinità come Enlil che hanno alle spalle la loro buona lista di Dee sedotte o abusate; oppure Divinità come Nergal irrispettoso dell’araldo di Ereškigal e per questo reclamato al cospetto della Regina degli Inferi per essere giudicato; Regina che poi verrà sedotta da Nergal (per la vicenda rimando il lettore all’articolo su Nergal). Ci sono anche Dei che si lasciano gabbare a bella posta da Divinità minori: il già ricordato Enlil (l’Aquila Anzu gli ruba le Tavolette dei Destini) e addirittura Marduk (Convinto da Erra a lasciare il suo scranno vacante…). Tutte queste “figuracce” Divine hanno un senso però. O almeno lo hanno se analizzate alla luce del mito. Così le scappatelle di Enlil servono a generare i vari Dei; l’affronto di Nergal serve (ad Enki) per fa sedere sul Trono degli Inferi un Sovrano che sia più vicino alle istanze degli Dei Superni di quanto lo sia Ereškigal. E via dicendo. Dalla terza tavoletta del Maqlû evinciamo che una classe di devoti alla Dea Ištar, gli Zermašitu, avevano – o almeno così sembra – poteri straordinari: “Il Devoto di Ištar, il Zermašitu, (strega o stregone), che af-ferra la notte, che cattura il giorno, sporca il cielo, tocca la terra, imbavaglia le bocche degli Dei, lega assieme le ginocchia delle Dee, uccide gli uomini, non risparmia le donne. Distruttore, donna malvagia, contro la tua magia e stregoneria nessuno può combattere!” Sappiamo che Ištar era anche la Dea della Ma-gia (ma anche il Dio Enki/Ea era protettore delle Arti Magiche); questo potrebbe spiegare come un mago ad Essa votato avrebbe potuto controllare addirittura il rapporto di un uomo con gli Dei (non dimentichia-mo che il Maqlû contiene incantesimi a beneficio del singolo, non di una Nazione o un Regno. Ma in que-sto caso il rapporto sul quale l’incantesimo vuole influire non è tra la vittima e i suoi Dei personali ma tra la vittima e il pantheon Nazionale; una sorta di isolamento forzato dal benefico influsso della Divinità). La terza tavoletta del Maqlû descrive l’attività delle streghe; il loro quasi ossessivo girare in cerca di nuove vittime; insiste sul significato magico del gesto del toccare (“mano, mano”) come atto magico; con le streghe dialoga chie-dendo a più riprese il perché e il come del loro operato. Eppure trova il tempo per dare la sua versione della genesi della stregoneria: questa è giunta dal cielo assieme alle Figlie di Anu, discese sulla terra con una scala di corda. Poco male, dice la terza tavoletta. Si chiami il potere di Šin, il Dio Luna. Egli ci concederà un vascello incanta-to fatto a somiglianza della falce lunare. Nel mezzo al vascello troveremo il rimedio a tutti i mali: la possibilità di imprigionare per sempre demoni, incubi, follia, streghe e stregoni. Una volta mollati gli ormeggi la nave con il suo terrificante carico si allontanerà per sempre, finendo rovesciata dalla furia degli oceani.

Maqlû Tavoletta III

Incantesimo. La strega che va sulle strade, Che entra nelle case, Che cammina per i vicoli, Che caccia nei sobborghi, Che guarda avanti e dietro di sé, Che si ferma per strada e cambia direzione, Che in piazza impedisce di passare: Essa ha rubato la forza all’uomo bello, Essa ha rubato alla bella donna il suo frutto. La strega mi ha visto e mi è venuta dietro, con il suo veleno mi ha impedito di procedere, con la sua fattura rallentò la mia andatura; ha allontanato dal mio corpo il mio Dio e la mia Dea. Per la strega ho preso dell’argilla dalla ruota del vasaio, Ho fatto una figurina della mia incantatrice.

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Nel suo corpo ho deposto del sego, il distruttore. Nei suoi reni ho messo un po’ di legno-eru, che brucia, Legno-eru, che brucia, per frenare la tua malignità! Sopra al tetto (lett. Sopra alla città), attizzo un fuoco; E aspergo in basso, la strada (lett. Sotto la città) con un filtro magico. Dovunque andrai (strega), io accenderò un fuoco. Quando ti manifesti, Gibil ti divori! Quando ti riveli, Gibil ti prenda! Mentre cammini, Gibil ti uccida! Mentre lanci la fascinazione, Gibil ti bruci! Gibil sia il tuo aguzzino e ti conduca alla Terra di Non Ritorno, gli Inferi! Che il furioso Gibil arda il tuo corpo!incantesimo. Scongiuro. Due sono le figlie del Dio del cielo Anu, Tre sono le figlie del Dio del cielo Anu! Esse trovano una scala di corda e scendono dal cielo! “Quando vi alzerete? Dove andrete?” Mago e strega che avete colpito N., Figlio di N.? “Siamo andati a lanciare un incantesimo, Siamo andati a raccogliere rami nel frutteto di N., Siamo andati a prendere i suoi rifiuti, Siamo andati la sera ad incendiare la barca-ḫuluppu!”Incantesimo. Strega, assassino, Incubo, Naršindatu, Ašiputu, sacerdotessa di magia, Incantatori di serpenti, Agugiltu, Prostituta, ierodule, Il devoto di Ištar, il Zermašitu, (Strega o stregone) Che afferra la notte, Che cattura il giorno, Sporca il cielo, Tocca la terra, Imbavaglia le bocche degli Dei, Lega assieme le ginocchia delle Dee, Uccide gli uomini, Non risparmia le donne. Distruttore, donna malvagia, Contro la tua magia e stregoneria nessuno può combattere! Ti hanno visto ti hanno afferrato, Hanno portato squilibrio in te, Ti hanno confuso con parole magiche, Ea e Marduk si sono arresi davanti a Girra l’eroe! Girra l’eroe! Possa egli sciogliere il tuo nodo, E tutti i tuoi sortilegi, possano tornare su di te!Incantesimo. Io sono la luce, splendente fiume puro. Il mio stregone è il saggio dell’Apsu. Le mie streghe sono le figlie del Dio del cielo Anu. Mi hanno maledetto, mi maledicono continuamente senza tregua, Mi hanno maledetto tutto, del mio corpo non hanno risparmiato niente; Esse mi maledicono continuamente, ma non mi possono nuocere! Con la magia ho chiusa la loro bocca.

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Sono diventato splendente come il fiume nel mio paese. Sono diventato puro, Colui che Risplende ha decretato il mio fato. Il mio stregone e la mia strega, Il fiume […] si può […] fare loro! Possano i loro trucchi cadere su di loro, Cadere sulla loro testa! Possa la loro faccia divenire nera come cenere! Possano goccia a goccia, fondere e sciogliere, Ma io, come il fiume del mio paese, sarò puro!Incantesimo. Scongiuro. Sono circondato dai Sutei, braccato dagli Elamiti! Sono circondato dall’alluvione, da un’inondazione, da una furiosa tempesta! La strega è un Suteo il cui attacco è forte! L’incubo è un Elamita il cui successo significa (la mia) morte! Gibil, compagno di Šamaš, avvicinati a me! Come (i nemici venuti dalla) montagna si arrestano con lo zolfo (forse allusione ad un rito magico per preve-nire l’attacco di nemici), Così possano le stregonerie delle streghe, la magia della mia strega, E i miei incubi, essere bruciati da te, Gibil! Possa il fiume puro spezzarle il cuore! Possa l’acqua pura sciogliere il suo incantesimo, Ma io sia puro come il fiume nel mio paese!Incantesimo. Scongiuro. Chi sei tu, strega, Nel cui cuore si trova la parola maligna contro di me, Sulle cui lingua prende forma la parola magica, Dal cui labbro esce l’incantesimo contro di me? Nel tuo passo è la morte. Strega, io afferro la tua bocca, io afferro la tua lingua, Afferro i tuoi occhi che vedono, Afferro i piedi che camminano, Afferro le tue ginocchia, Afferro le braccia che portano, E lego le tue braccia sulla schiena! Possa Šin, dalla forma duplice (i corni della Luna), distruggere il tuo corpo, Šin ti getti in un fosso di acqua e fuoco! Strega, possa tu essere sigillata nel fuoco, E il tuo volto diventi giallo dal bruciore!Incantesimo. È lì, che mi hai stregato! È lì, che mi hai affascinato! È lì, che mi hai maledetto! È lì, che mi hai oppresso! È lì, che mi hai sequestrato! È lì, che mi hai strizzato! È lì, che mi hai distrutto! È lì, che mi hai legato! È lì, che mi hai legata! È lì, che mi hai infangato! Che hai allontanato il mio Dio e la mia Dea da me, Che hai allontanato il mio amico maschio o femmina,I miei fratello o sorella, compagni o compagne e servitori! Prendo scaglie di cenere dal forno, fuliggine dalla pentola,

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Io li mescolo con acqua e li faccio gocciolare sulla testa della tua figura malvagia.Incantesimo. Chi mi ha stregato, chi mi ha maledetto? Chi mi ha stregato con l’acqua alta nel fiume? Chi mi ha stregato con l’acqua bassa nel fiume? Chi ha detto alla maga di usare la magia contro di me? Chi ha detto al demone della follia, “rendilo folle!”? Ecco, giunge la sua barca. Come questa barca passa, Così gli incantesimi della strega passino senza danneggiarmi e si riversino sulla sua testa, E sulla sua figura! Così sia! Possa il suo fato essere sconfitto e prevalga su di essa il mio fato!Incantesimo. Scongiuro. Šin ha costruito una barca per me, Tra le sue corna ha posto il rimedio; Al suo interno siedono la strega e lo stregone; Al suo interno il mago e maga siedono; Al suo interno il demone della follia è seduto. Lasciate che io tagli gli ormeggi! Che il battello sia lasciato andare senza meta! Possa perdere la rotta in mezzo al mare! Possa una forte marea spingerlo verso l’oceano! Possano le onde potenti abbattere la nave, Che un vento favorevole non soffi, e la nave possa essere dispersa! Per ordine di Nusku e Girra, Dei che giudicano le loro (degli stregoni) opere!Incantesimo. Scongiuro. Ombre nelle strade, perché mi opprimete? Perché mi sussurrate dietro? Strega, che impedisci la parola! Perché […] Salgo sul tetto, ti vedo! Scendo fino a terra, e ti vedo! Sul tuo cammino ho messo una trappola, Ho messo la morte, lo spirito di persecuzione sul tuo cammino. Io colpisco il cranio (della figurina), per confondere la tua mente, Le tue viscere si rivolteranno, il tuo corpo ti si ribellerà, Maga e perfida strega! Io sono il cielo; nessuno mi può nuocere. Io sono la terra, tu non mi puoi ammaliare. Sono la punta della spina, non è possibile schiacciarmi. Io sono il pungiglione dello scorpione, non si può toccarmi! Io sono una montagna a punta; la tua stregoneria, il tuo canto, I tuoi incantesimi, le tue macchinazioni malvagie, Non possono avvicinarsi a me.Incantesimo. Scongiuro. Mano, mano, Potente mano di uomo, Che come un leone afferra l’uomo, Come una fionda getta l’uomo a terra, Come una rete abbranca il forte, Come una trappola cattura il guerriero, Come una trappola imprigiona le forze! Girra possa bruciare la mano dello stregone e della strega, Possa divorarli, scioglierli,bruciarli!

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Possa Girra urlare contro la loro mano potente! Perché la vostra mano ha lanciato la stregoneria, possa Girra bruciare il vostro corpo! Che il figlio di Ea, il mago, distrugga il vostro potere! Il soffio del potente Girra avvolga il vostro viso! Come un forno difettoso che non tira (il fumo), (Siate) come i vasi anneriti dalla fuliggine, Che il furioso Girra vi distrugga! Così che la vostro stregoneria, malefico incantesimo, non possa colpirmi! Siate come il pesce circondato dall’acqua, Come il maiale nel fango, Come la pianta-maštakal nel prato, Come l’erba sulla riva del canale, Come il seme dell’albero di ebano sulla riva! Splendente Ištar, che illumini il crepuscolo, Per ordine del potente Girra, Mi è stato dato un nuovo destino. Girra Colui che Arde, figlio di Anu, l’eroe!Incantesimo. Mano, mano, Potente mano di uomo! Strega, a causa della tua bocca calunniosa, A causa della tua mano potente, Io sono salito sul tetto (lett. Uscito dalla città), Portando con me parole contro di voi. Stregone e strega, stregone e maga, Io offro la vostra mano al fuoco; la butterò nel fuoco.Incantesimo. Scongiuro. Cuoci, Cuoci, brucia, brucia!

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Tavoletta IVIntroduzione

La quarta tavoletta del Maqlû appare in alcuni punti come un lungo catalogo delle streghe e del-le loro attività: le fattucchiere vengono di volta in volta identificate come sacerdotesse, incantatri-ci di serpenti, appartenenti a popoli confinanti con la Babilonia (Elamiti, Sutei, Gutei, Mitanni ecc.). Per un ventaglio di identificazioni così vasto, di contro, la tavoletta sembra concentrarsi su un’uni-ca pratica malefica, la negromanzia. Che fosse praticata anche nella Mesopotamia non vi sono dub-bi. La tavoletta enumera di volta in volta un macabro elenco di malefici compiuti ponendo la figuri-na del maleficiato accanto o dentro ad un cadavere, davanti a dei teschi, al cospetto degli spettri ecc. In un caso varia rendendo il testimonio utilizzato per il maleficio in assenza della statuetta: l’orina. Non ho trovato altra traduzione delle parole:“mêmeš-ia it-ti lúpagri tuš-ni-il-la te-pu-šá-ni tu-še-pi-šá-ni dgira lip-šur”(Hai posto la mia orina accanto a un cadavere. Questo hai fatto, e questo Girra può disfare!).Le traduzioni inglesi rendono “my water”, la mia acqua. Potrebbe in questo caso trattarsi di altro tipo di acqua: sudore, acqua che poi in un qualche modo è stata fatta bere o aspersa sul maleficiato. Ma nessu-na di esse mi sembrava convincente. Credo che la traduzione con orina sia la più credibile dato che spes-so nelle fatture vengono usate altre parti recise e poi gettate dalla vittima stessa (frammenti di unghie, ca-pelli tagliati ecc.) detti testimonio. Non deve sorprendere che tale testimonio venga, tra i tanti, posto pure al cospetto di Gilgameš, il celebre sovrano è infatti tradizionalmente visto come giudice dei morti. Tra quelle esaminate fin’ora la tavoletta IV è quella che appare più simile alle litanie infinite degli esorcismi, col suo ossessivo ribadire la potenza di Girra e la colpevolezza della strega (Questo hai fatto, e questo Girra può disfare!).

Maqlû Tavoletta IV

Incantesimo. Cuoci, Cuoci, brucia, brucia! Miseria e male, non entrate: andate via! Chi sei tu, di chi sei figlio? Chi sei tu, di chi sei figlia? Tu che e invii la stregoneria, e trami, Ogni cosa contro di me! Che Ea il mago annulli, E vanifichi le tue magie! (per) Ašarluḫi, il mago degli Dei, figlio di Ea il saggio! Ti lego, ti incateno, a ancora (ti lego), Per Girra, che brucia, incenerisce, ti lego, Per ghermire e vincere la Strega! Possa la fiamma ardente di Girra dar forza alle mie braccia! La magia, la rivolta, la maledizione, la fattura d’amore, d’odio, L’ingiustizia, l’omicidio, la paralisi della bocca, La lacerazione degli interni, l’ardore del viso e la follia, Ciò che tu (strega) e i tuoi complici avete fatto, Girra può disfare! Mi hai maledetto sopra ad un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai maledetto la mia effigie davanti ai teschi, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti ad un fantasma della mia famiglia, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti al fantasma di uno straniero, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti ad un fantasma errante che non ha guardiano,

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Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti ad un fantasma che abita le rovine, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Mi hai consegnato alla steppe, l’aperta campagna, il deserto, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie rivolta verso la parete interna e la parete esterna, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Mi hai consegnato alla padrona della steppa e delle alture, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti al il forno per il pane, la stufa, il secchio di carbone e il mantice, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti ad un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie davanti ad un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia effigie accanto a un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai messo la mia effigie nel grembo di un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia effigie nella tomba di un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia effigie tra i teschi, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai nascosto la mia effigie nel muro, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia effigie sotto la soglia, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai nascosto la mia effigie nel muro dell’ingresso, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia effigie sotto ad un ponte in modo che la gente vi passi sopra, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Tu strega, hai scavato una buca nel bacino del lavatoio e vi hai sepolto la mia effigie, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Tu strega hai scavato una buca nel fosso al fianco di un giardino e vi hai sepolto la mia effigie, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! La mia effigie fatta di tamarisco, di cedro, di sego, Di cera, di sesamo, Di asfalto, di argilla, di pasta; Il mio volto e la mia figura hai modellato, E l’hai data ad un cane, ad un maiale, per mangiarla, O agli uccelli del cielo; che l’hanno lasciata cadere nel fiume; Immagini di me hai dato a Lamaštu, figlia di Anu, Ad essi hai dato la mia effigie, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai bruciato la mia immagine, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai posto la mia orina accanto a un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai messo la mia orina nel grembo di un cadavere, questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia orina nella tomba di un cadavere, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia orina con un cadavere di […] Questo hai fatto, e questo Girra può disfare!

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Hai seppellito la mia orina con un cadavere di […]Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai seppellito la mia orina con un cadavere di […]Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai dato la mia orina a Gilgameš, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Mi hai preso per […] dal fosso, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) davanti a Šin, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) davanti Šulpaea, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) davanti alle costellazioni di Cigno e Lucertola, Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) […][…] Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) […][…] Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) […][…] Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) […][…] Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! Hai tagliato la gola (alla mia effigie) […][…] Questo hai fatto, e questo Girra può disfare! (rottura di circa 6 righe) Davanti […][…] la porta della casa, Di fronte ai compagni, alle compagne, e ai servi, Di fronte al padre e alla madre, al fratello e alla sorella, al figlio e alla figlia, Di fronte alla casa e al cancello, allo schiavo e alla cameriera, Mi hai fatto […] a chi mi guarda. Ti ho legato, legato ben bene, ti ho catturato, Per Girra che brucia, incenerisce, ti lego, Per Girra che afferra le streghe. Per Girra sciolga i tuoi nodi, (Egli) Annulli i tuoi incantesimi, bruci le corde, Per l’ordine di Marduk, figlio di Ea saggio, Lode a Girra, il saggio, il figlio di Anu, l’eroe!Incantesimo. Scongiuro. Chi sei tu, maga, che hai commesso un omicidio? Sia tu il compagno o compagna, Sia tu fratello o un amico, Sia tu straniero o concittadino, Sia tu conosciuto o sconosciuto, Sia tu stregone o maga, Sia tu uomo o donna, omicida o assassino, Sia tu un sacerdote-kurgarru o sahhiru, Sia tu uno […] o una naršindu o un incantatore di serpenti, Sia tu un agugilu o uno straniero che sembra essere nel paese, […] L’arma […] alla terra, […][…] Non venire vicino!Incantesimo.

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Il mio assassino, la mia maga, la mia incantatrice, (10 linee mancanti) Vi ho messo nel fuoco che brucia, Cattura, lega, afferra, Le maghe!Incantesimo. Scongiuro. Chi è il padre del sole, chi sua madre, Chi la sorella e il fratello, chi è suo giudice, Di Marduk, Šin […][…] Il Dio perfetto […][…] Šamaš […][…] È lei, la Dea, il suo giudice, Io distruggo la stregoneria, Stregoneria, rivolta, maledizione, Per ordine di […] Incantesimo. Scongiuro. Stregoneria, inarrestabile stregoneria. Il guteo, l’elamita, Le figlie dei Mitanni. Sei sono i loro nodi che legano la terra. Sei sono i loro nodi; sette sono i miei allentamenti. Quello che legano di notte, Io sciolgo di giorno. Quello che legano di giorno, Io sciolgo di notte. Ho gettato i loro nodi nel fuoco che brucia, Incenerisce, cattura e afferra, Le maghe!Incantesimo. Scongiuro. La mia compagna è una strega, io sono lo scioglitore. La strega è una strega, io sono lo scioglitore. La strega è un elamita, io sono lo scioglitore. La strega è un guteo, io sono lo scioglitore. La strega è un suteo, io sono lo scioglitore. La strega è un lullubiano, io sono lo scioglitore. La strega è un mitanno, io sono lo scioglitore. La strega è un agugiltu, io sono lo scioglitore. La strega è una sacerdotessa naršindatu, io sono lo scioglitore. La strega è un incantatore di serpenti, io sono lo scioglitore. La strega è una sacerdotessa di magia, io sono lo scioglitore. La strega è un lavoratore di metalli, io sono lo scioglitore. La strega è un colpo sul mio cancello, io sono lo scioglitore. La strega è un mio concittadino, io sono lo scioglitore! Ho raccolto le sue immagini, e le ho mandate a ovest. Le figure dei Sette (Sebittu) e di sette streghe, Le ho date a a Girra. In un forno le ho bruciate. Gibil, brucia il mio stregone e la mia strega! Gibil, incenerisci il mio stregone e la mia strega! Gibil, bruciali completamente! Gibil, inceneriscili completamente! Gibil, catturali! Gibil, divorali!

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Gibil, portali via! Che la furia di Gibil si sazi! Gibil, […] […] Il mago e la strega, il mago e la maga, Che hanno […] […] Ma io, ho lasciato che le acque del diluvio, si riversino su di loro!Incantesimo.Il mio incantatore e la mia incantatrice.

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Tavoletta VIntroduzione

La quinta tavoletta del Maqlû ci informa sui tempi delle stregonerie. Il maleficiato, che dice di “rivoltarsi” contro le trame di streghe e stregoni, racconta dei tempi necessari a preparare l’azione malefica: ben 15 giorni durante i quali i maghi e le streghe radunano venti e nubi contro di lui. Peccato che la tavoletta non specifichi se tale azione vada compiuta nei primi 15 giorni di un determinato mese. Da notarsi è anche la somiglianza con l’opera degli stregoni chiamati, sin dal nostro medioevo, Tempestari. Ovvero coloro che erano in grado di muovere venti e tempeste contro un singolo, in particolare per rovinargli il raccolto attraverso la grandine. Altra cosa interessante è l’uso delle piante che la tavoletta enumera in due parti: zafferano, zucca, cicoria, timo, sesamo, senape, cassia. Orzo e pula (la parte scartata dei cereali) adoperati insieme all’allume e al sale. Tra le varie Divinità enumerate nella tavoletta troviamo oltre a quelle solitamente ricordate (Ea, Marduk-Ašarluḫi, Girra, Ištar, Tammuz, Nanaya, detta la padrona dell’amore, Šamaš e la Signora Belit-ili) anche le classi di Demoni più celebri, Utukku, Alu, Etemmu, Gallu, Rabisu, nonché le due triadi demoniache Lamaštu, Labasu, Aḫḫazu e Lilu, Lilitu, Ardat Lili. Compaiono anche altri due elementi di cui non siamo in grado di stabilire alcunché: il kušunga (un Demone) e il Dunnanu, sostantivo dal significato incerto usato nei rituali magici (Ri-chard J. Dumbrill, The Archaeomusicology of the Ancient Near East).

Maqlû Tavoletta V

Incantesimo. Formula. Il mio incantatore e la mia incantatrice, Siede nell’ombra di un portico, fatto di piastrelle di argilla. Si siede e fa i suoi trucchi, costruisce immagini di me. Io mando contro di lui fumigazioni con timo e sesamo; Disperdano la tua stregoneria, le parole (malvagie) tornino nella tua bocca! Possano i trucchi che hai creato rivoltarsi contro di te! Possano le statuette che hai fatto assomigliarti! Possa l’acqua raccolta per maleficiare essere la tua! La tua magia non deve avvicinarsi a me, la tua parola non mi raggiunga! Per ordine di Ea, Šamaš, e Marduk, e la Signora Belit-ili!Incantesimo. Formula. Chi ha potuto legare nuovamente la pula all’orzo? Chi ha mai usato la stregoneria contro il Cielo, usato la magia contro la Terra? Contro i grandi Dei, che ha mai potuto la magia, Ha forse potuto gettare male parole? Come la pula non può stare in un fascio, Né la magia può essere gettata contro il Cielo e la Terra, Per la figlia dei grandi Dei, Magia, stregoneria, le parole funeste, non si avvicinano; Magia, stregoneria, le parole funeste, Non possano avvicinarsi a me!Incantesimo. Formula. Dunnanu, Dunnanu, che decreta i destini, Di fronte a Nusku, di fronte a Girra, (lo stregone) porrà il mio ritratto. Vieni! Attacca! Ruggisci! Attacca! Strappa i piedi del mio stregone, E la mia strega, cada a terra, non la sorreggano i piedi. Possa la strega essere trascinata davanti ad un giudice! Possa il suo giudice ruggire contro di lei come un leone! Possa egli colpirle la guancia e far tornare le parole malefiche nella sua bocca! La sua magia (di Dunnanu) sia più potente di quella della strega.

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Possa egli ferirla col suo pungiglione! Possa la sua magia graffiarla come lo zafferano! Possa la sua magia penetrare come senape! Possa la sua magia legarsi alla strega come l’erba-kurzisar! Possa la sua magia legarle come cassia! Possa la sua magia legarla come timo! Possa la sua magia coprirla come allume! Possa la sua magia legarla come una zucca allungata! Possano le loro labbra gonfiarsi come (se odorassero) assafetida! La magia (di Dunnanu) sia più potente di quella della strega! Possano (la strega e lo stregone) cadere per strada! Che in mezzo alla stanza si rompa loro la sedia! Che il giudizio del Dio della Steppa piombi su di loro! Possa (Dunnanu) inseguire la strega con un bastone (batterla) come un cane, possa imprigionarla come una lucertola imprigionata in una zolla di terra! Possa essere cacciata come un branco di pecore spaventate, (il terrore) la attanagli! Egli posi lo sguardo su di loro (strega e stregone) e li spezzi come una caviglia di un asino che attraversava la strada. La magia (di Dunnanu) sia più potente di quella della strega! La loro fascia (headband, turbante?) sia contesa dai cani, Possano i cani danzare nel contendersi la loro fascia! Possa la scure piombare su di loro! Siano senza fiato come una gazzella che cede al predatore!Incantesimo. Formula. Chi sei tu, maga, che hai preparato la tua magia ininterrottamente per tre mesi e dieci giorni e mez-zo? Alzo (il fumo del)la cicoria, l’orgoglio delle montagne, Timo, il cibo preparato della Terra, La pigna, la ghianda delle ierodule, la pigna che è piena di semi. Si! Scioglierò i nodi del mio stregone e della mia strega. Farò disperdere i loro trucchi in una tempesta di vento, confonderò le loro parole! Che il loro inganno sia spazzato via come pula, sbucciato via come l’aglio, Battuto come datteri, sparso come ghiande! Per ordine di Ištar, Tammuz, Nanaya, la padrona dell’amore, E Kanišurra, l’amante delle streghe!Incantesimo. Formula. L’odio che si è creato con la tua magia, sia creato contro te stesso. Anche l’omicidio che hai creato, sia creato contro di te; l’ingiustizia che hai creato, hai creato contro di te; la paralisi della bocca che hai creato, hai creato contro te stesso/a; Il kušunga (?) che hai creato, hai creato contro di te; la calunnia che hai creato, sia creata contro te stesso/a! Il male di Utukku, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male di Alu, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male di Etemmu, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male di Gallu, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male dei demoni, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male di Rabisu, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male di Lamaštu, Labasu, Ahhazu, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Il male di Lilu, Lilitu, Ardat Lili, che hai evocato contro di me; ti si rivolti contro! Se vuoi distruggermi attraverso il giuramento e la proclamazione; possa il tuo corpo a trovare la sua fine attraverso giuramento e proclamazione! La strega ha cercato di farmi incorrere nella collera di Dio, del Re, del Padrone e del Principe! Che possa soffrire l’ira del Dio, del Re, del Padrone e del Principe! Il dolore, la fame, la rottura e frantumazione del corpo, il tremito,

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La paura e la depressione che (tu strega/stregone) volevi gettarmi addosso; Il dolore, la carestia, la rottura e frantumazione del corpo, il tremito, La paura e la depressione possano essere gettati addosso a te! Ho bruciato (la tua statuetta) con zolfo puro e sale dell’ovest; Ti ho tolto il respiro, il cielo si adombri su di te; I tuoi complotti ti si ritorcano contro!Incantesimo. Formula. Chiunque tu sia, o maga, che soffia come il vento del sud nel 15° giorno del mese, Che per nove giorni ha chiamato le nubi, che vuole far piovere per un intero anno sopra di me, Che ha formato le nuvole contro di me e le ha scagliate nel cielo sopra di me: Io mi alzo contro la tua magia come il tosatore dei Cieli, il vento del nord! Spargo le tue nuvole, io distruggo la tua tempesta! Spargo la tua stregoneria che si è ammucchiata su di me durante i giorni e le notti, E scaccio gli emissari di omicidio, che ripetutamente hai inviato contro di me!Incantesimo. Formula. Potente è la mia figura, Forte […] Che distrugge […] Che fa […] Lo stregone […] Per il Dio […]Incantesimo. Formula. (in larga parte perduta) Ha legato i miei muscoli […]È attraversato, legato alle immagini […]Il nodo che hanno legato […]Che Girra brucia […]Il giudice Nusku […]La stregoneria che hai gettato contro[…] Disfatta è la tua magia[…] Attraverso l’acqua curativa[…] Io divento puro, divento splendente[…] Incantesimo. Voi siete le acque[…] Tu[…] Tu […] Acque […] Acque […] […] Sette Apkallu abitano in Eridu […] Sulle guance […] Io […] Mentre sulla sua guancia […] Il cuore del mio stregone e la mia maga […] Ma io, su ordine del Dio […] Potentissimo! Il tuo cuore […] Ha potenza il bagliore […] Su ordine di Ea, Šamaš, Marduk, e la Signora Belit-ili.Incantesimo. Formula. O stregone, o strega, O stregone o strega, Il cui cuore concepito male, Che ha gettato la malvagia stregoneria, Che ha legato le mie ginocchia con incantesimi maledetti. Per rompere l’incantesimo che avete fatto, mi sono rivoltato contro di voi, Per la parola di Ea e Ašarluḫi, Girra Dio del Fuoco, L’acqua sorgiva che plachi il vostro cuore; Plachi il vostro fegato arrabbiato;

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Ho estirpato il vostro rancore contro di me; Ho confuso la vostra mente; Ho distrutto i vostri piani; Ho bruciato i vostri incantesimi; Ho intorpidito i vostri cuori. Il Tigri e l’Eufrate, non attraverseranno! Il fossato e il canale, non passeranno! Non scavalcherete la parete interna o la parete esterna! Non entrerete attraverso il cancello o la porta d’ingresso! I vostri incantesimi non si avvicineranno a me! La vostra parola non mi raggiungerà! Per ordine di Ea, Šamaš, Marduk, e la Signora Belit-ili!Incantesimo. Formula. Feroce, furioso, furioso, Prepotente, violento, malvagio sono contro di te Chi, se non Ea può smorzarvi? Chi ma Ašarluḫi può raffreddare il vostro ardore? Ea, possa egli abbattervi! Ašarluḫi, possa raffreddare il vostro ardore! La mia bocca è l’acqua, la mia bocca è il fuoco: Possa la mia bocca estinguere le vostre parole! Possa la maledizione della mia bocca estinguere la maledizione della vostra bocca! Possa la trama del mio cuore estinguere la trama del vostro cuore!Incantesimo. Formula. Ho preso a calci il mio nemico […]Ho ucciso il mio avversario [...]Di fronte all’eroe, Girra […]Incantesimo. Goccia a goccia scioglietevi! Che il vostro respiro si perda nel cielo! Possa il sole sorgere sulle ceneri della vostra statuetta! Che il figlio di Ea, il mago, recida il vostro sguardo!Incantesimo. Formula. Possa la montagna coprirvi! Possa la montagna sigillarvi! Possa la montagna placarvi! Possa la montagna sopraffarvi! Possa la montagna mangiarvi! Possa la montagna vomitarvi! Possa la montagna uccidervi! Possa la montagna schiacciarvi! Possa la montagna potente cadere su di voi! La vostra stregoneria sia gettata fuori dal mio corpo!Incantesimo. Formula. Vieni fuori, vieni fuori! Vattene, vattene! Parti, parti! Fuggi, fuggi! Scendi, vai via, spegniti, vattene! La stregoneria come il fumo, possa salire verso il cielo! Dal mio corpo possa estinguersi! Dal mio corpo se ne vada! Dal mio corpo parta! Dal mio corpo fugga! Dal mio corpo discenda! Dal mio corpo vada via!

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Non torni indietro al mio corpo! Non si avvicini al mio corpo! Non si avvicini al mio corpo! Non tocchi il mio corpo! La vita sia comandata da Šamaš, l’onorato, Egli comandi questo! La vita sia comandata da Ea, l’onorato, Egli comandi questo! La vita sia comandata da Ašarluḫi, l’onorato, Egli comandi questo! La vita sia comandata da Girra, l’onorato, Egli comandi questo! La stregoneria lasci il mio corpo! Incantesimo.Incantesimo. Formula. Enlil è la mia testa, il giorno la mia faccia.

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Tavoletta VIIntroduzione

Dalla sesta tavoletta il Maqlû si fa meno chiaro. Purtroppo larga parte della tavoletta è andata perduta anche se nelle sue linee generali è ancora abbastanza comprensibile. Purtroppo in molti casi le parole non sono traducibili perché fanno riferimento ad erbe o legni non identificati (come l’erbaccia-kurkur). Una cosa però salta subito agli occhi: l’identificazione delle parti del corpo del maleficiato con alcune Divinità. Proprio nel primo incantesimo il maleficiato asserisce che il proprio collo, la testa, il volto, le mani ecc. sono consacrate e protette da vari numi Divini. Forse questi legami possono essere alla base dell’uomo archetipale, (che parte-cipava dell’esperienza del Divino)? Oppure possono essere un remoto antenato dell’uomo zodiacale? Non si può asserire la veridicità di nessuna delle due ipotesi. Potrebbero comunque essere una interessante traccia di lavoro per ricostruire la storia delle Dottrine Cabalistiche in seno al loro ambiente originario: la Mesopotamia.

Maqlû Tavoletta VI

Incantesimo. Formula. Enlil è la mia testa, la luce del giorno (Šin / Babbar) il mio viso, Uras il Dio perfetto protegge il mio volto, Il mio collo è la collana di Ninlil, Le mie braccia sono la scimitarra divina della Luna dell’ovest, Le mie dita sono il tamarisco, le mie ossa gli Igigi; Non lasciano che la stregoneria penetri il mio corpo. Lugaledinna e Latark sono i miei seni, Le mie ginocchia sono Muhra, i miei piedi che camminano, sono ogni Lahmu. Chi sei tu, Dio del male, che il mio stregone e la mia maga, Hanno mandato a uccidermi? All’alba (tu Dio del male) non muoverai contro di me! Resta avvolto nel sonno, non svegliarti! Possano le parole (della Strega) essere una mela amara, sgradita agli Dei e ai Sovrani! Ho messo Lugalgirra, il forte dio, alla mia porta; assieme a Lui ho messo Papsukkal, il messaggero degli Dei. Possono uccidere il mio stregone e la mia maga; Essi possono far tornare la parola della strega indietro, nella sua bocca!Incantesimo. Formula. La maga è un qumqummatu. La maga è un orafo. La mia maga è una sacerdotessa esperta di magia. Madre, la mia strega è una sacerdotessa-naršindatu. Perché portare la vita al (cospetto del) Principe (si riferisce ad Ea o marduk)? Per distruggere gli incantesimi, sorreggere il […] erbaccia. Cicoria dalla montagna […] Incantesimo. Formula. Cicoria, cicoria! Cicoria dalle montagne intrisa di luce! Tu, piccolo tirhu, vaso della sacerdotessa, Si, piccole pigne del ierodule, Venite: del mio stregone e la mia maga, Rompete i forti nodi! Voltate i loro incantesimi nel vento della tempesta, disperdete le loro parole nel vento! Che il loro inganno possa essere spazzato via come la pula!

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Possano essi annerire come la cenere! Possano i loro incantesimi staccarsi come le piastrelle dal muro! Che il muscolo cardiaco (lett: cuore-muscolo) della mia fattucchiera sia fuso!Incantesimo. Formula. Cicoria, cicoria! Cicoria dalle montagne intrisa di luce! Tu, piccolo tirhu, vaso della sacerdotessa, Si, piccole pigne del ierodule, Venite: del mio stregone e la mia maga, Rompete i forti nodi! E tutte le sue stregonerie, si disperderanno nel vento!Incantesimo. Formula. La mia maga, il mio incubo! […] Non avete opposto! Perché il fume ancora invade le case? Io vi invio […] Io distruggerò i vostri trucchi, farò tornare le vostre parole in bocca!Incantesimo. Formula. Di fronte Ningirsu Dio della montagna, innalzo un canto sacro di giubilo, Egli è partito promettendo agli Dei di tagliare il tamarisco (?). […] Maga ha riunito le pietre contro (nome e generalità della vittima), Contro di lui essa trama le proprie stregonerie! Soffio su di te, strega, come il vento del nord, come il vento di ponente! Distruggo le tue nuvole, sgombro il cielo dal cattivo tempo che hai chiamato contro di me, E disperdo tutta la tua magia nel vento!Incantesimo. Formula. La strega mi ha maledetto! […] Lei mi ha affatturato! Lei […] ha tolto la terra da sotto i miei piedi! Ha rimosso […] la mia ombra dal muro! Šamaš, maestro degli artigiani, Ea, maestro di decisione dei destini, Ašarluḫi, maestro dell’arte di incantesimo, Colpisci la guancia della strega, fa che la sua parola malvagia torni nella sua bocca, La fattucchiera e la strega più potente. Come […] il sego nell’incantesimo, strappa loro la veste, Come un capo di cicoria, Per […] non si avvicinino. Il loro inganno non si avvicini, la loro magia, i loro complotti malvagi. Non vengano vicino a me!Incantesimo. Formula. Tu, che ha fatto ogni sorta di maleficio, Che hai gettato maledizioni sulla mia figura, La cicoria dalla montagna romperà il tuo nodo! Possa il vento soffiare via ciò che è alla tua sinistra e alla tua destra (in sostanza scacciare gli dei protettori della strega)!Incantesimo. Formula. Io sono zolfo puro, figlia del grande cielo, Anu mi ha creato, Ea ed Enlil fatto discendere dall’empireo. La mia maga mi ha maledetto in modo […][…] Cielo […]I miei piedi […][…] L’incantesimo del saggio degli dei è stabilito!Incantesimo. Formula. Zolfo, lo zolfo …

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Le sette streghe hanno sette avversari, […] Non sarà fatto. Il mio stregone […] non ha detto […] Chi riesce ad ingannare le stregonerie fatte con zolfo? Zolfo, col quale sette streghe mi hanno maledetto […] […] Si, ma posso vivere!Incantesimo. Formula. Zolfo puro, erbaccia-kurkur, Io sono l’erba pura. Il mago che mi protegge è il saggio del Apsu. La maga che mi protegge è la figlia del Dio del cielo Anu. Anche se qualcuno ha gettato la magia su di me, niente mi travolgerà. Ma poiché hanno gettato contro di me cattiva magia, e hanno desiderato il male, E che si sono sollevati contro di me come i pesci nella mia acqua, Come un maiale nel mio fango, Come l’erbaccia- maštakal nel mio prato, Come l’erba sulla riva del mio canale, Come il seme dell’albero d’ebano in riva al mio mare, Io mi appello al sostegno divino, al giudizio divino. Che i miei strega e stregone possano essere sbattuti per terra, Quelli che scossero le loro chiome contro di me (siano giustiziati)!Incantesimo. Formula. Il dio è la mia testa, di zolfo è la mia figura, I miei piedi sono il fiume cui fondo nessuno lo conosce. La pianta- anhulla è la mia bocca, il mare antico di Tiamat (l’Oceano) è la mia mano. Come il dio è la mia testa, come di zolfo è la mia figura, Come […] Le mie membra […][…] (Circa 15 righe mancanti; in tale lacuna appartengono le seguenti sei linee)Incantesimo. Formula. Ho mangiato, ho bevuto […] Incantesimo. Formula. La mia maga, il mio incubo! […] Il tuo […] […] Del cielo, sede degli dei sulla Terra, […] Di zolfo, figlia dei grandi dei, Sarà […] il tuo […] si dissolverà la tua magia nel giorno della luna nuova.Incantesimo. Formula. Tu sei il sale che si è formato nel luogo puro (nell’Ekur), Enlil ti ha destinato per il pasto dei grandi dèi; Senza di te non c’è pasto in Ekur, Senza di te Dio, Re, Maestro e Principe non si può sentire l’odore dell’incenso. Io (nome e generalità) ho fermato la stregoneria, Ho lasciato che i congiuratori marcissero: Ho rotto i loro incantesimi, o sale! Sciogli le stregonerie gettate su di me. Togli il complotto che hanno gettato su di me! Come il mio creatore, Io poi ti adorerò!Incantesimo. Formula. La mia maga, la mia signora della medicina; Ha acceso un fuoco lungo un lega, Ha inviato il suo emissario per due leghe. Lo so, ed ho ferma fiducia; Ho messo una sentinella nella mia […] un protettore alla mia porta, Ho avvolto un vessillo intorno al mio letto, Ho spruzzato assafetida in testa, Così il forte effluvio dell’assafetida fermerà tutte le stregonerie!Incantesimo.

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Formula. La mia maga, la mia signora della medicina; Ha acceso un fuoco lungo un lega, Ha inviato il suo emissario per due leghe. Lo so, ed ho ferma fiducia; Ho messo una sentinella nella mia […] un protettore alla mia porta, Ho messo 12 figure di legno-ša’irri, […] Dello spirito della morte, il potere di Girra, il tuo fuoco, E Nisaba, la regina che taglia le dita!Incantesimo. Formula. La mia maga, il mio stregone, viaggiano avanti e indietro su tutte le terre, Attraversano avanti e indietro tutte le montagne, Lo so, devo avere ferma fiducia, Nella mia […] ho messo una sentinella, ho messo un protettore alla mia porta, A destra Ea e a sinistra del mio cancello, Ho messo Lugalgirra e Meslamtaea; Che gli dei custodi facciano scoppiare i reni ai ladri! Possano uccidere la strega, ma possono mantenere me in vita!Incantesimo. Formula. La mia maga, il mio stregone, Saltano avanti e indietro su tutte le terre, Attraversano avanti e indietro tutte le montagne, Lo so, devo avere ferma fiducia, Nella mia […] ho messo una sentinella, ho messo un protettore alla mia porta, […] (poche righe mancanti alla fine)Incantesimo. Formula. La mia mano è Manzad.

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Tavoletta VIIIntroduzione

La settima tavoletta del Maqlû è l’ultima ad essere leggibile nella sua interezza, o quasi. L’ottava, che pubbli-cherò a giorni, è poco leggibile a causa delle forti lacune. La nona tavoletta non contiene incantesimi ma le indicazioni rituali per mettere in pratica quanto dato nelle precedenti tavolette dedicate alla “teoria”. Tornano, in questa settima tavoletta, gli stregoni tempestari; E si fa più chiaro l’uso dell’acqua rituale con la quale il maleficiato si deterge il corpo, e simbolicamente lo spirito. Non diversamente da un celebre metodo moderno di “diagnosi della fattura” (l’acqua con cui il sospettato di fattura si è lavato viene poi usata per innaffiare una pianta. L’eventuale morte della pianta confermerebbe la presenza del maleficio). Anche se questa settima ta-voletta non è l’ultima il suo finale ci lascia incantati: di fronte all’alba che sorge la vittima, finalmente libera, saluta l’aureo brillare di Šamaš, il sole che “rompe le tenebre”, con parole dense di vibrante bellezza: “Possa Šamaš portare la salvezza! Che il calore della Terra mi rigeneri! Incantesimo. L’alba ha rotto le tenebre; le porte sono aperte; Il viaggiatore (il Sole) è passato attraverso la porta; Il messaggero Divino (il Sole) ha pre-so la strada. Strega: hai provato a stregarmi? Incantatrice: hai provato a incantarmi? Ora sono liberato dalla luce del sole nascente; Qualunque sia la stregoneria che avevate fatto, Possa tornare indietro su di voi, sì, si! Che il calore della Terra mi rigeneri!”. Singolare, infine, è il metodo indicato per salvaguardarsi dai malefici delle streghe giovani e avvenenti che “si mischiano alle ragazze”, il maleficio d’amore. La vittima non manda contro la strega un Dio o una Dea ma un “Kurgarra”, un essere ermafrodito che il mito vuole creato da Ea e che troviamo nella veste di sacerdote nei templi della Dea Inanna / Ištar.

Maqlû Tavoletta VII

Incantesimo. La mia mano è Manzad, il mio scorpione; […] Lei, la strega, ordisce i suoi incantesimi. Io […] tu, come l’arcobaleno nel cielo, Soffio su di te come il vento del nord, come il vento di ponente, distruggo tue nuvole e disperdo il tuo cattivo tempo! Distruggo la tua magia tramata e preparata per giorni e notti, E i messaggeri di omicidio che mi invii. Che gridano dai traghetti, urlano dai porti, mentre i naviganti riposano (di notte). Tra la porta ed il cardine ho posto dei sigilli magici, Gli incantesimi di Siduri e Ningišzida mi proteggeranno. La stregoneria, gli incantesimi, gli spettri che mi cercano, la mala parola del mio stregone e la mia strega, Non si avvicinino, non vengano qui! Non entrino in casa attraverso la porta! Possa Ningišzida buttarli fuori! Possano i miei nemici e i loro complici cadere in trappola. Che Dio, Re, Maestro (di incantesimi) e l’Occhio del Principe decretino loro un fato sfavorevole, li guardino con occhio irato! Possa la mia strega non scampare dall’ira del Dio! Ma io, per ordine di Marduk, signore di coloro che vigilano (sull’uomo), E di Ašarluḫi, maestro di incantesimo, Possa avere un destino propizio! Possano le stregonerie che mi sono state inviate disperdersi nel vento!Incantesimo. Il mio destino sia fecondo, il mio destino sia fruttifero, il mio corpo puro, Forte e fertile come il bestiame di Sumuqan (Dio delle bestie selvatiche), Come la capra con il suo agnello, la gazzella con il suo cucciolo, l’asina con il suo puledro, Come l’aratro quando incide la Terra e la predispone ad accogliere il seme.

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Ho posto su di me un incantesimo di protezione. Possa io avere un destino favorevole e il male possa allontanarsi da me! Possano strappare il sortilegio dal mio corpo, I grandi Dèi!Incantesimo. Olio puro, olio leggero, brillante olio! Olio lustrale che purifica gli Dei! Olio che cura il tendine dell’uomo. Olio di incantesimo di Ea, olio di incantesimo di Ašarluḫi! Ho fatto gocciolare l’olio curativo, Che Ea mi ha dato per guarire. Mi sono strofinato con l’olio di vita, É stato posto sopra di me l’incantesimo di Ea, signore di Eridu, di Ninigikug, Essi hanno scacciato il Demone Asakku, il Demone Aḫḫazu, Hanno scacciato il freddo fuori dal mio corpo. Hanno allontanato l’urlo, la paura, il tremore del corpo. Hanno guarito i tendini delle mie membra dalla difficoltà. Per l’ordine di Ea, Re dell’Apsu, Per la formula di Ea, con l’incantesimo di Ašarluḫi, Per la grande medicazione di Gula, Per le mani curative di Nindinugga, E Ninahaquddu, Maestro di incantesimo, Lasciate io, N., figlio di N., sia protetto o Ea dal tuo incantesimo di vita! Possano i sette Apkallu di Eridu guarire il mio corpo!Incantesimo. Enlil è la mia testa, la stella Kaksiša è la mia figura; La mia fronte è il Divino Šin, la Luna Crescente, Le mie braccia sono la spada ricurva di Marduk; Le mie orecchie sono un Tavoletta del Destino, i miei piedi calpestano un serpente. Come […] [ordinate (?):] magia, incantesimi, maledizioni, Non vengano vicino a te, non siano spinti contro di te! Così non possa avvicinarsi la stregoneria,Ne incantesimi, maledizioni non possano avvicinarsi a me, non siano spinti contro di me!Incantesimo. Chiunque tu sia, strega, che ha fabbricato la mia immagine, Chi ha spiato i miei lineamenti e fatto una statua di me, Ha osservato la mia forza, ha fatto il mio aspetto potente, Ha studiato la forma del mio corpo, Ha riprodotto le mie caratteristiche, Ha legato le mie membra, Ha stregato le mie membra, Ha piegato i miei nervi; Ea, il mago degli Dèi mi ha condotto davanti a Šamaš. Ho disegnato tua immagine, Ho disegnato la tua figura, ho osservato la tua forza, Ho fatto il tuo aspetto potente, scorto la forma del tuo corpo, Ho riprodotto i tuoi lineamenti con farina pura, Ho legato le membra, ho legato le tue membra, Ho piegato i tuoi nervi; Ho fatto per te l’incantesimo che hai fatto per me, Ti ho fatta prendere dal male che volevi gettarmi contro. Ti ho fatto provare la vendetta che volevi gettarmi addosso! Ti ho fatto provare la tua stregoneria, i tuoi trucchi, il tuo male, la tua malvagità,

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I tuoi complotti malvagi, I messaggeri del male (che mi avevi inviato contro), Il tuo amore, il tuo odio, la tua ingiustizia, il tuo omicidio, La tua paralisi della bocca, le tue calunnie: Ogni male ti cadrà sulla testa! L’acqua con la quale mi lavo il corpo, l’acqua con la quale mi lavo le mani, possa scivolare via, E finire dentro la tua figura; Che io resti in vita e tu strega muoia! Possa essermi dato un destino di amore e benevolenza!Incantesimo. Cacciatore dei cacciatori! Strega delle streghe! La cui rete gettata per le strade, I cui occhi guardano intorno alle piazze della città; Lei sceglie gli uomini della città, Insieme tra gli uomini della città ha scelto anche me. Lei si mischia alle ragazze della città, Si mischia con le ragazze che frequento. Contro la sua stregoneria mando l’estasi del Kurgarra; Spezzerò il suo legame. Romperò il maleficio lanciato dagli stregoni. Romperò il maleficio lanciato dalle streghe. Kurgarras vi incanti e spezzi i vostri incantesimi. L’estasi del Kurgarra spezzi i vostri incantesimi. Narsindus vi incanti e spezzi i vostri incantesimi. Il Serpente-Dragone Mušḫuššu vi incanti e spezzi i vostri incantesimi. Agulgillu vi incanti e spezzi i vostri incantesimi. Io mordo le vostre facce e vi strappo la lingua. Riempio i vostri occhi con la saliva, Ho lasciato cadere le vostre membra. Si, sì, ti ho condannati mangiare immondizia e lordume, E ho appiccato fuoco alla vostra testa piena di malefici!Incantesimo. La tua fascinazione, la tua stregoneria, la magia della strega, La magia dello stregone, Ea, il mago degli Dei l’ha annullata e trasformata in acqua! Che la bocca maligna dei miei nemici sia riempita di terra, Possa la loro lingua maligna essere legata con una corda! Per l’ordine di Enbilulu, Maestro di vita!Incantesimo. I vostri nodi legati, I vostri incantesimi malvagi, le vostre macchinazioni, I vostri messaggeri malvagi, Ašarluḫi, il mago degli Dei, possa annullare e scacciare! Che la vostra bocca maligna possa essere riempita di terra, Che la vostra lingua maligna possa essere legata con una corda! Per l’ordine di Enbilulu, Maestro di vita!Incantesimo. Ho lavato le mie mani, ho pulito il mio corpo, In pura acqua di sorgente che proviene da Eridu; Che tutte le stregonerie, tutto il male, tutta la sfortuna, Che è stata gettata sul mio corpo, sulla mia carne, sui miei muscoli, Che l’ansia per il male e i sogni o presagi sfavorevoli, La paura per gli incubi, il male e la disgrazia, L’imposizione delle mani, lo strangolamento, di divinazione sfavorevole,

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Ciò che vedo ogni giorno, e che rifuggo; ciò che vedo ai miei lati, Il Sedu maligno, l’Utukku maligno, La malattia, il mal di testa, l’angoscia, L’urlo di paura, il tremore, le preoccupazioni, la paura, l’apatia, Il dolore, la debolezza del corpo, le ferite del corpo, L’ossessione, il terrore, Il peccato, il Fato Sfavorevole decretato dagli Dei, l’ira, La maledizione attraverso il giuramento ad un Dio, attraverso il “giuramento della mano”, La stregoneria, gli incantesimi, le macchinazioni dei miei nemici, Tutti, con l’acqua con la quale ho mondato il mio corpo e le mie mani, Vadano via, cadano sulla figura del mio nemico! Possa il mio male ghermire l’immagine del nemico, invece di me! L’acqua che cade sciolga il mio peccato! Un Destino di amore e di prosperità mi sia decretato! Dopo l’esperienza del male mi sia Decretato un fato favorevole! Che il giorno porti la guarigione, il mese la gioia, l’anno la generosità degli Dei. Ea, Šamaš, e Marduk, soccorretemi! Che la magia e gli incantesimi, siano sciolti! Che le macchinazioni degli uomini, E il giuramento ad un Dio fatto contro di me lasci il mio corpo!Incantesimo. L’alba sta rompendo le tenebre, le mie mani sono lavate; […] Il mio peccato è andato. Poiché la strega mi ha incantato, La strega mi ha fatto male, Possa Šamaš portare la salvezza! Che il calore della Terra mi rigeneri!Incantesimo. L’alba ha rotto le tenebre; le porte sono aperte; Il viaggiatore (il Sole) è passato attraverso la porta; Il messaggero Divino (il Sole) ha preso la strada. Strega: hai provato a stregarmi? Incantatrice: hai provato a incantarmi? Ora sono liberato dalla luce del sole nascente; Qualunque sia la stregoneria che avevate fatto, Possa tornare indietro su di voi, sì, si!Incantesimo. Mattina, ah mattina! Il mio stregone e la mia maga, Pusillanimi, hanno sciolto le corde (dei loro incantesimi). Al mio cancello si erge Palil, Alla testa del mio letto sta Lugaledinna. Al mio stregone e alla mia strega mando contro Palil, che sta mio cancello; Dalla testa del mio letto, invio contro di loro Lugaledinna. La parola dei miei nemici sarà ghermita dal vento e dalla tempesta, l’acqua di un’alluvione la trascinerà lontana. Le loro stregonerie, i loro incantesimi di fascinazione, ricadranno su di loro! All’alba le mie mani sono lavate. Possa il giorno che sorge segnare il principio di un tempo propizio; Che felicità e buona salute mi accompagnino, Qualunque cosa io voglia, possa essermi concessa, Che i miei sogni siano sempre favorevoli,

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Niente mi causi inquietudine o mi faccia del male, Gli incantesimi del mio stregone o della mia strega, Siano scacciati per comando di Ea, Šamaš, Marduk, e della principessa Belit-ili!Incantesimo. Ho lavato le mie mani, ho ripulito le mie mani; L’acqua dell’inondazione, la fertilità del fiume, […] la tua forza, […] La vostra fertilità, Come acque stregate, incantesimi e male parole, Non si avvicinino, non si avvicinino, Così stregoneria, incantesimi e male parole non si avvicinino, Non vengano vicino a me!Incantesimo Enenuru. Fino all’alba ti aspetto o mio signore, Šamaš!

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Tavoletta VIIIIntroduzione

In realtà c’è poco da commentare per l’ottava tavoletta del Maqlû… anche perché c’è poco testo. La tavoletta è l’unica quasi completamente perduta e pertanto in larga parte indecifrabile. La nona sarà così per le prime 25 linee circa. Si fa riferimento all’incantesimo di contro fattura accennato nel commento alla prima tavoletta (due fantocci rappresentanti la strega e lo stregone fatti di un qualche cosa di commestibile e che verrà poi dato in pasto ai cani); si ritrovano, ormai onnipresenti, i nostri tempestari; e tempestario sembra essere diventato pure l’esorcista che, anche questa l’abbiamo già incontrata, dice di avere la capacità di disperdere le stregone-rie e i malefici nel vento. Infine si fa menzione delle erbe già incontrate in precedenza più una non identificata erba-Dilbat, probabilmente legata a Venere, e dell’incantesimo del vascello che porta alla deriva i malfattori. L’ottava tavoletta del Maqlû è l’ultima tavoletta “teorica”. La seguente, nona ed ultima tavoletta, tratta delle istruzioni rituali per mettere in pratica quanto esposto fino ad ora.

Maqlû Tavoletta VIII

Incantesimo Enenuru. Fino all’alba ti aspetto o mio signore, Šamaš! […] La mia testa è sollevata, […] Il mio maestro, Šamaš; […] Si rilascia; […] è sollevata; […] È sollevato; il mio signore Šamaš mi ha inviato! […] Mi ha stregato. […] Mi ha affascinato. […] dalla riva lontana, […] La riva del Tigri. […] canale, […] fiume,[Rottura] Incantesimo. Šamaš, il signore dei paesi si erge luminoso! [circa 30 righe perse] Incantesimo. Quando la strega avrà passato il fiume, […] È caduto […] […] La mia strega siede nel traghetto, […] Il porto. Mi guarda e mi vuole nuocere, mi vuole ferire. Che gli Apkallu dell’Apsu […] a lei, […] Ea parla con intelligenza e sapienza. Ea comanda che il tuo volto gioisca, Paralisi e malattia siano sottomessi (dalla magia di Ea) Il tremore sia allontanato. La paura che ti attanagliava […], Mi sono lavato le mani sopra le loro figure, Con cicoria di montagna, pino e cipresso; Con l’Erba-Dilbat che purifica l’uomo, mi sono lavato le mani. Sono diventato puro […] più di lei

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[…] Le sue stregonerie […] nella steppa […] Io porto via le sue parole […] E tutte le sue maledizioni, io butto nel vento!Incantesimo. Sumuqan sulla montagna cantò una divina canzone di giubilo; Ed ognuno salì a vedere il tamarisco abbattuto; La madre si sedette. Si siedono e consigliano […] fratello […] Chiunque tu sia, strega, che mi hai maledetto, Strega che mi hai stregato, Che i tuoi incantesimi si disperdano nel vento, possono i tuoi incantesimi disperdersi in una tempesta di vento, Che i tuoi incantesimi siano come pula spazzata nell’aria, essi ricadano contro di te!Incantesimo. La stregoneria è stata gettata su di me, E la stregoneria maligna mi sovrasta, […] Con il suo inganno, […] La strega, […] Freddo, […] del suo cuore, […] Il tuo incantesimo, […] La tua parola maligna, Essi si sono confusi […] E tutto ciò che è maledetto, Te lo farò provare! Lascia che ti faccia provare le tue maledizioni!Incantesimo. La bocca ha pronunciato parole maligne. La bocca è piena di malvagità, Tra le stregonerie della fattucchiera, Tra le sacerdotesse della magia […] Possa scrollarsi di dosso […] Possano […] Attraverso l’incantesimo […] […] Della notte e del giorno […] […] Egli ha mandato, […] i tuoi incantesimi e le tue stregonerie.Incantesimo. Strega, potente strega, al mattino si lanci un incantesimo (contro di te?), […] Šamaš […] La terra non […] Aquile e avvoltoi possano devastare il tuo cadavere! Dolore e paura cadano su di te! Possa una cagna sbranarti! Cane e cagna possano sbranare la tua carne! Per ordine di Ea, Šamaš, Marduk, e la principessa Mah!Incantesimo. Tu sei il mio scudo, tu sei la mia forza; Tu sei il mio Do guardiano, tu sei la mia forma, Tu sei la mia figura, tu sei il mio muro, […] Tu […] […] Incantesimo. […] fare il male

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[…] […] Lo stesso per un assassino, lo stesso per le ferite della vita, Lo stesso per l’amicizia, Lo stesso per la chiusura della bocca (l’essere muti?), e lo stesso per ingiustizia, Lo stesso per l’odio, lo stesso per […] Mali […] Tu sei mia, io sono tuo, Che tu sia dimenticata, il male non ti si avvicini (?), Per ordine di Ea, Šamaš, Marduk, E della principessa Mah!

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Tavoletta IXIntroduzione

Con la nona tavoletta si conclude la traduzione italiana integrale del Maqlû. Quest’ultima tavoletta è più leggi-bile della precedente ma abbastanza frammentaria per dare la sua buona dose di filo da torcere anche al lettore più volenteroso. Nella gran parte dei casi si riportano gli incipit degli incantesimi resi nelle precedenti tavolet-te accanto agli ingredienti. Solitamente si tratta di erbe per suffumigi o di sale, acqua, birra ecc. per libagioni o aspersioni rituali. Solo in pochi casi, quasi tutti inerenti l’impasto di figurine commestibili da gettare in un secondo tempo ai cani o le operazioni di protezione magica della casa e del letto, la tavoletta si mostra un po’ più prolissa. La nona tavoletta del Maqlû testimonia anche l’incipit di incantesimi andati perduti (segnalati nel testo) tra cui il suggestivo “Ho lanciato un incantesimo sull’assemblea di tutti gli Dèi”. Il testo non divi-deva gli incantesimi così come trascritti nelle singole tavolette facendo risultare ostico qualsiasi tentativo di orientamento. Ho segnalato l’inizio delle singole tavolette con la dicitura Rif. Tav. N° tra parentesi. Un’ultima nota, per gli audaci… Purtroppo, a quanto mi consta, tutti gli incantesimi dati dalla nona tavoletta del Maqlû sono incompleti.

Maqlû Tavoletta IX

(Rif. Tav. I) Quando si eseguono i rituali della serie Maqlû, [rottura] […], Incantesimo. Ho chiamato su di te, […], […] Si dovrebbe e […], […] una figura di sego, […] Si deve mettere sopra […], […] Gocciola […], […] Accanto a […], […] Sulla bacinella (?) di legno-Ḫuluppu, […] farina […], […] Si posa sul sale, […], […] Reciterai l’incantesimo tre volte e … […] Sulla bacinella (?) di legno-Ḫuluppu, […], (ampia frattura) […], […], […] Fior di farina […], […], […] (di legno) […], […] Figura di torba, figura di argilla, […] Sulla bacinella (?) di legno-Ḫuluppu, , […] dove si posa la torcia […], […] Si alzi e reciti (l’incantesimo). Poni una statuetta di cera sopra ad un fascio di canne, Bruciala con zolfo, fuoco, mirto […] erbaccia, Gettala nel tino Ḫuluppu […], (lacuna alla fine dei riti della prima tavoletta)(Rif. Tav. II) Incantesimo. “Eccelso Nusku, consigliere dei grandi Dèi” (usare) una figura del sego. Incantesimo. “Girra, perfetto Signore; “(tu) sei forte” è il significato del tuo nome” (usare) una figura di rame o zolfo.

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Incantesimo. “Brucia Girra, primogenito di Anu” (usare) una figura di rame. Incantesimo. “Brucia Girra, figlio primogenito di Anu” (usare) una figura di pasta. Incantesimo. “Potente Girra, furiosa tempesta” (usare) una figura di argilla. Incantesimo. “Maestoso Girra, primogenito di Anu” (usare) una figura di asfalto. Incantesimo. “Keš, Libeš, Kideš” (usare) una figura di sesamo burro (ma la tavoletta da asfalto). Incantesimo. “Hanno fatto la magia, hanno fatto una grande magia” (usare) una figura di asfalto coperto di intonaco. Incantesimo. “Chi sei tu, strega, che ha preso l’argilla dal fiume per me?” (usare) una figura di argilla coper-ta con il sego. Incantesimo. “Chi sei tu, strega, chi mi visita continuamente?” (usare) una figura di tamarisco e una figura di cedro.(Rif. Tav. III) Incantesimo. “La strega che va sulle strade” (usare) una figura di argilla, metterai del sego sul ventre della figura e del legno er’u in luogo dei suoi reni. Incantesimo. “Due sono le figlie del Dio del cielo Anu” (usare) una figura di sego e spazzatura. Incantesimo. “Strega, assassino” (usare) una figura di cera. Incantesimo. “Io sono la luce, splendente fiume puro” (usare) una figura di asfalto. Incantesimo. “Sono circondato dai Sutei, braccato dagli Elamiti” (usare) una figura di asfalto mischiato a zolfo. Incantesimo. “Scongiuro. Chi sei tu, strega” (usare) una figura di argilla; scrivi la formula su un sigillo a cilindro di verde (?). Incantesimo. “È lì, che mi hai infangato! Che hai allontanato il mio Dio e la mia Dea da me,” (usare) una manciata di cenere presa dal forno o la fuliggine presa dalla pentola. Mescolare con acqua e versare sopra la testa della figura di argilla. Incantesimo. “Chi mi ha stregato, chi mi ha maledetto?” (usare) una barca di argilla, con due figure all’inter-no. Incantesimo. “Šin ha costruito una barca per me” […] una figura di pasta. Incantesimo. “Ombre nelle strade, perché mi opprimete?” […] Dal bivio […], Incantesimo. “Mano, mano” una mano fatta di sego. Incantesimo. “Mano, la mano” […].(Rif. Tav. IV) Incantesimo. “Cuoci, Cuoci, brucia, brucia!” una croce fatta di canne riempite di sangue e di escrementi […], Nel mezzo di […], Due figure di sego, due figure di […], Hai messo sui quattro punti della croce. Si laici […], Incantesimo. “Chi sei tu, maga, che hai commesso un omicidio?” Tre rami […], Incantesimo. “Il mio assassino, la mia maga, la mia incantatrice,” Sego […], Incantesimo. “Chi è il padre del sole, chi sua madre” Fare tre nodi su un panno di lana bianca. Incantesimo. “Stregoneria, inarrestabile stregoneria” Fare sette nodi su un panno di lana bianca. Incantesimo. “La mia compagna è una strega, io sono lo scioglitore” (fare) quattordici (nodi?) […] dal bivio te […].(Rif. Tav. V) Incantesimo. “Il mio incantatore e la mia incantatrice” Incantesimo. “Chi ha potuto legare nuovamente la pula all’orzo?” Incantesimo. “Dunnanu, Dunnanu, che decreta i destini” Erbe […], Incantesimo. “Chi sei tu, maga, che hai preparato la tua magia ininterrottamente” Si brucino cicoria, timo e paglia.

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Incantesimo. “L’odio che si è creato con la tua magia, sia creato contro te stesso” Incantesimo. “Chiunque tu sia, o maga, che soffia come il vento del sud nel 15° giorno del mese” Incantesimo. “Potente è la mia figura” Incantesimo. “Ha legato i miei muscoli” Incantesimo. “Voi siete le acque” [perso] (usare) acqua lustrale. Incantesimo. “O stregone, o strega” (usare) acqua lustrale. Incantesimo. “Feroce, furioso, furioso” (usare) acqua lustrale. Incantesimo. “Ho preso a calci il mio nemico” Incantesimo. “Gocciola e sciogli” (usare) un incensiere […], Incantesimo. “Possa la montagna coprirvi” mettere una pietra di montagna nel turibolo (assieme all’incenso) Incantesimo. “Vieni fuori, vieni fuori!” recitare [perso] Cospargere di farina fine. Successivamente, si reciti l’incantesimo: “demone del male, fuggi alla steppa,” varcando l’ingresso esterno (della casa); Poi si sigillano gli ingressi con farina bruciata. Si ritorna nella stanza in cui è stata eseguita la combustione. Libare acqua e recitare l’incantesimo “Ho lanciato un incantesimo sull’assemblea di tutti gli Dèi”.(Rif. Tav. VI) Incantesimo. “Enlil è la mia testa, la luce del giorno (Šin / Babbar) il mio viso” Incantesimo. “La maga è un qumqummatu” (usare) cicoria. Incantesimo. “Cicoria, cicoria” (usare) ceneri e pula. Incantesimo. “Cicoria, cicoria” (usare) […] cicoria. Incantesimo. “La mia maga, il mio incubo” (usare) cicoria. Incantesimo. “Di fronte Ningirsu Dio della montagna, innalzo un canto sacro di giubilo” (usare) cicoria. Incantesimo. “La strega mi ha maledetto” (usare) cicoria e sego. Lacerarsi i vestiti e gettarli (così dice la tavoletta. Probabilmente perché saranno anche essi contaminati dalla stregoneria). Incantesimo. “Tu, che ha fatto ogni sorta di maleficio” (usare) cicoria. Incantesimo. ” Io sono zolfo puro, figlia del grande cielo” (usare) Zolfo. Incantesimo. “Zolfo, lo zolfo” (usare) […] di zolfo. Incantesimo. “Zolfo puro, erbaccia-kurkur, Io sono l’erba pura” (usaere) Zolfo e erbaccia-kurkur. Incantesimo. “Il dio è la mia testa, di zolfo è la mia figura” (usare) Zolfo, erba-anhulla, erba-imhurlim. Incantesimo. “Ho mangiato, ho bevuto […]” [persa] (usare) zolfo. Incantesimo. “Hey, la mia maga, il mio incubo:” Conosciuto, sconosciuto, lo zolfo. Incantesimo. “Tu sei il sale che si è formato nel luogo puro (nell’Ekur)” Recitare (l’incantesimo) su una manciata di sale, e gettarlo poi nel turibolo posto a capo del letto. Incantesimo. “La mia maga, la mia signora della medicina” Recitare (l’incantesimo) sopra dell’assafetida, e porla nel turibolo posto a capo del letto. Cingere il letto con un drappo. “La mia maga, la mia signora della medicina”. Recitare (l’incantesimo) su dodici legni ša-irri (?), e porli nel turibolo posto a capo del letto. Incantesimo. “Formula. La mia maga, il mio stregone”. Recitare (l’incantesimo) su due rami er’u e porli sulla destra del cancello e sulla sinistra, della porta esterna. Incantesimo. “Formula. La mia maga, il mio stregone”. Recitare (l’incantesimo) su una pietra di montagna, si getti poi la pietra nel cortile. Dopo va eseguita la fumigazione dell’incantesimo “Enlil è la mia testa” e le istruzioni associate ad essa [istruzioni perse]. […] Si mescolino insieme e si dia loro fuoco pronunciando di nuovo l’incantesimo “Enlil è la mia testa”.(Rif. Tav. VII) Incantesimo. “La mia mano è Manzad, il mio scorpione” (usare) fior di farina e birra mista. Mescolate in vece del maleficiato la farina e la birra; davanti al cancello porrete una ciotola con olio fine. Incantesimo. “Il mio destino sia fecondo” (usare) olio. Incantesimo. “Olio puro, olio leggero, brillante olio” (usare) olio gar (?). Incantesimo. “Enlil è la mia testa, la stella Kaksiša è la mia figura” (usare) un panno e recitare […] Friziona-re il maleficiato con olio […] Recitare l’ncantesimo. “Nusku, figlio dell’Ekur, l’oracolo dei grandi Dèi […] (Recitare l’incantesimo) “Signore, Nusku, placati”. La strada […] Successivamente, si circoscrive il letto con farina, pasta; (Recitare l’incantesimo) “divieto, divieto” e l’incantesimo “la casa è esorcizzata” Al mat-

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Maqlû - La stregoneria a Babilonia. Traduzione di Lucifero Mörker, dicembre 2014Realizzato a partire dalle singole traduzioni delle tavolette già pubblicate sul blog www.luciferomorker.it

Ebook non soggetto al vincolo del diritto d’autore solo se stampato per uso personale.

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tino accendere un fuoco (in casa). Porterete i legni infuocati fuori da casa […] Successivamente (l’esorcista) reciti l’incantesimo “Chiunque tu sia, strega, che ha fabbricato la mia immagine” (seguente a questo nella tavoletta). Si disegni un’immagine della strega con farina in una bacinella di terracotta. Sopra di essa lavi le mani l’affatturato. Incantesimo. “Cacciatore dei cacciatori” (si usano) Una immagine del mago e della strega disegnate con la farina in una bacinella di terracotta. Sopra di essa lavi le mani l’affatturato. Poi l’affatturato colpisca le im-magini con un rametto di legno-er’u. Incantesimo. “La tua fascinazione, la tua stregoneria, la magia della strega” Incantesimo. “I vostri nodi legati” […] la terra in una bacinella. Incantesimo. “Ho lavato le mie mani, ho pulito il mio corpo” […] si lava le mani sulla figura della strega. Incantesimo. “L’alba sta rompendo le tenebre, le mie mani sono lavate” lavaggio delle mani (come sopra). Incantesimo. “L’alba ha rotto le tenebre; le porte sono aperte” lavaggio delle mani. Incantesimo. “Mattina, ah mattina” lavaggio delle mani. Incantesimo. “Al mattino lavo le mie mani:” [perso] lavaggio delle mani. Incantesimo. “Ho lavato le mie mani, ho ripulito le mie mani” lavaggio delle mani.(Rif. Tav. VIII) Incantesimo. “Fino all’alba ti aspetto o mio signore, Šamaš:” tamarisco, erba-Dilbat, acqua di pozzo, pula, gesso, cipresso, cicoria. Indossare un anello con diamante. Eseguire il lavaggio delle mani. Incantesimo. “Šamaš, il signore dei paesi si erge luminoso” lavaggio delle mani. Incantesimo. “Quando la strega avrà passato il fiume” lavaggio delle mani. Incantesimo. “Sumuqan sulla montagna cantò una divina canzone di giubilo”. Si getta una manciata di pula in una ampia pentola di terracotta. Soffiare sopra la bocca della pentola. Incantesimo: “La stregoneria è stata gettata su di me”. Fare una figura di argilla della strega e metterla di-stesa in terra con una pietra di montagna posta sullo stomaco. (Il maleficiato) si lavi le mani su di essa e la colpisca tre volte con un ramo di legno er’u. Incantesimo. “La bocca ha pronunciato parole maligne”. Incantesimo. “Strega, potente strega, al mattino si lanci un incantesimo (contro di te?)”. Impastare due pa-gnotte che rappresentano una la figura dello stregone e l’altra quella della strega. Siano impastati (dal malefi-ciato?) altre due pagnotte da porre una a destra ed una a sinistra delle figurine del mago e della strega mentre si recita l’incantesimo. Successivamente si gettano le figurine e le pagnotte davanti ad un cane e una cagna. Incantesimo. “Tu sei il mio scudo, tu sei la mia forza” si riempie un vaso-puršitu (Vaso per libagioni, Furla-ni, Riti Babilonesi e Assiri) con acqua lustrale. […] su di esso. Si versa l’acqua fuori di casa. Successivamente si reciti l’incantesimo “Alzo la spada ricur-va”. Poi si spruzzi acqua lustrale. […] fuori. (resto della tavoletta perso).

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Marco Barsotti (L. Mörker) è nato a Pisa il 20 aprile 1974 al pas-saggio tra Aries e Tauros. Da sempre interessato alle scienze occul-te, percorre da molti anni il Sentiero degli Antichi Dei.Chiusa l’esperienza del teatro con una rappresentazione dedicata alla Discesa di Ištar agli Inferi (2011) decide di dedicarsi esclusi-vamente allo studio delle dottrine esoteriche e della mitologia con particolare attenzione al corpus mitologico della Fertile Mezzaluna.Collabora al progetto Unione Satanisti Italiani di Jennifer Crepu-scolo e scrive sul blog ww.luciferomorker.it

www.luciferomorker.it