Lucidi capitolo 14

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Capitolo XIV.

Il mercato dei beniin economia aperta

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1. La curva IS in economia aperta

La domanda di beni nazionali è data da:

+ domanda nazionale di beni (C+I+G)

- importazioni (domanda nazionale di beni esteri)

+ esportazioni (domanda estera di beni nazionali)

= domanda di beni nazionali

XIMGICZ /

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1.2. Le determinanti di C, I e G

La domanda nazionale è data da :

Il tasso di cambio reale influenza certamente la composizione della spesa per consumi tra beni nazionali e beni esteri, ma non c’è alcuna ragione perché esso debba influenzare il livello.

( ) ( , ) C I G C Y T I Y r G

( + ) (+,-)

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1.3. Le determinanti delle importazioni

Le importazioni sono definite dalla seguente funzione:

• Le importazioni dipendono dal reddito nazionale, Y: un reddito più elevato genera importazioni maggiori.

• Le importazioni dipendono anche dal tasso di cambio reale: un apprezzamento causa un incremento delle importazioni e un deprezzamento comporta una diminuzione delle importazioni.

IM IM Y( , )( , )

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1.4. Le determinanti delle esportazioni

Le esportazioni sono definite dalla seguente funzione:

• Un aumento della produzione estera, Y*, provoca un incremento delle esportazioni.

• Un aumento del tasso di cambio reale, e, provoca una riduzione delle esportazioni.

X X Y( , )*

( , )

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1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali

La DD rappresenta la domanda nazionale, C+I+G, come funzione di

produzione.

La domanda di beni nazionali si ottiene innanzitutto sottraendo le

importazioni e questo ci porta sulla retta AA: la distanza tra DD e AA

è infatti data dalle importazioni, IM/ .

Infine, dobbiamo aggiungere le esportazioni. Questo ci porta sulla

retta ZZ: la distanza tra la ZZ e la AA rappresenta le esportazioni.

YTB (TB per trade balance) rappresenta il livello di produzione in

corrispondenza del quale il valore delle importazioni è uguale alle

esportazioni, per cui le esportazioni nette sono pari a zero.

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1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali

Fig. 17.1. La domanda di beni nazionali e le esportazioni nette.La domanda nazionale di beni è funzione crescente del reddito (a). La differenza tra DD e AA è data dalle importazioni (b).

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1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali

Fig. 17.1. La domanda di beni nazionali e le esportazioni nette.Aggiungendo alla AA le esportazioni si ottiene la ZZ (c). Il saldo commerciale è funzione decrescente della produzione (d).

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2. Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti

Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione interna è uguale alla domanda di beni nazionali, cioè quando:

Unendo le relazioni che abbiamo derivato per le componenti di Z, otteniamo:

Y Z

, , / *,Y C Y T I Y r G IM Y X Y

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2. Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti

Fig. 17.2. Produzione di equilibrio ed esportazioni.Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione è uguale alla domanda di beni nazionali. Al livello di equilibrio della produzione, la bilancia commerciale può esibire un avanzo o un disavanzo.

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3.1. Un aumento della domanda interna

Quali saranno gli effetti sulla produzione e sulla bilancia commerciale?

• L’incremento di prodotto da Y a Y’ genera quindi un disavanzo commerciali pari a BC.

• Non soltanto la spesa pubblica genera un disavanzo commerciale, ma il suo effetto sulla produzione è inferiore rispetto a quello registrato in economia chiusa.

• Il moltiplicatore in economia aperta è più piccolo che in economia chiusa.

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3.1. Un aumento della domanda interna

Fig. 17.3. Gli effetti di un aumento della spesa pubblica.Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento della produzione e del disavanzo commerciale.

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3.2. Un aumento della domanda estera

L’aumento della produzione estera, ΔY*, comporta un effetto diretto dato dall’incremento di un certo ammontare delle esportazioni pari a ΔX:

• per ogni dato livello della produzione, questo aumento delle esportazioni induce un incremento della domanda di beni nazionali pari a ΔX, per cui ZZ si sposta in ZZ’;

• dato il livello di produzione, all’aumentare delle esportazioni, anche NX si sposta di pari ammontare in NX’.

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3.2. Un aumento della domanda estera

Fig. 17.4. Gli effetti di un aumento della domanda estera.Un aumento della domanda estera provoca un aumento della produzione e un avanzo commerciale.

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3.3. Un riesame della politica fiscale

• Un aumento della domanda nazionale provoca un incremento della produzione, ma anche un peggioramento del saldo commerciale.

• Un aumento della domanda estera provoca un incremento della produzione nazionale e un miglioramento del saldo commerciale.

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3.3. Un riesame della politica fiscale

I governi discutono spesso di coordinamento, anche se è difficile raggiungere un effettivo e completo coordinamento per diverse ragioni:

• il coordinamento potrebbe richiedere ad alcuni paesi di intervenire più di altri, e non è detto che essi siano disposti a farlo

• i paesi hanno un forte incentivo a promettere di aderire al coordinamento, per poi rinnegare la loro promessa

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4. Deprezzamento, bilancia commerciale e produzione

Supponiamo che il tasso di cambio reale è dato da:

Il tasso di cambio reale è uguale al tasso di cambio nominale moltiplicato per il livello dei prezzi interni diviso per il livello dei prezzi esteri.

*

EP

P

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4.1. Deprezzamento e bilancia commerciale:la condizione di Marshall-LernerRicordiamo che la definizione di esportazioni nette è:

Sostituendo X e IM con le loro rispettive espressioni, otteniamo:

( , ) ( , ) /NX X Y IM Y

/IMXNX

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4.1. Deprezzamento e bilancia commerciale:la condizione di Marshall-LernerUna riduzione di e influenza la bilancia commerciale attraverso tre canali:

• le esportazioni X aumentano;

• le importazioni IM diminuiscono;

• il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali, 1/ ,

aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni.

La condizione in base alla quale un deprezzamento reale genera un aumento delle esportazioni nette è nota come condizione di Marshall-Lerner.

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4.2. Gli effetti di un deprezzamento

Il deprezzamento provoca una variazione della domanda, sia estera che interna, a favore dei beni nazionali. Questo genera a sua volta un aumento della produzione interna e un miglioramento della bilancia commerciale.

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4.3. La combinazione di politiche fiscali e di cambioFig. 17.5. Come ridurre il disavanzo commerciale senza variare la produzione.Per ridurre il disavanzo commerciale senza variare la produzione, il governo deve operare un deprezzamento e ridurre la spesa pubblica.

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4.3. La combinazione di politiche fiscali e di cambio

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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J

E’ possibile che un deprezzamento causi un peggioramento iniziale

della bilancia commerciale; diminuisce , ma né X né IM si aggiustano

in misura significativa, generando così una riduzione delle

esportazioni nette, X-IM/ .

Successivamente, gli effetti di una variazione dei prezzi relativi, sia

delle esportazioni sia delle importazioni, si rafforzano. Le esportazioni

aumentano e le importazioni diminuiscono.

Se la condizione di Marshall-Lerner alla fine è soddisfatta, la

variazione delle esportazioni e delle importazioni diventa più forte

dell’effetto negativo sui prezzi, e l’effetto finale sarà un miglioramento

di NX.

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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J

Fig. 17.6. La curva J.

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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J

Fig. 17.7. Il tasso di cambio reale e il rapporto tra esportazioni nette e Pil, Stati Uniti, 1980-1990.

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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J

Dal punto di vista della bilancia commerciale, espressa in rapporto al Pil, due sono i fatti evidenti:

• le variazioni del tasso di cambio reale si sono effettivamente riflesse in movimenti paralleli delle esportazioni nette

• tuttavia si osservano ritardi non irrilevanti nella risposta della bilancia commerciale a variazioni del tasso di cambio reale

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6. Risparmio, investimento e disavanzo commerciale

Partendo dalla condizione di equilibrio:

Sottraendo C+T da entrambi i lati e ricordando che S=Y-C-T, otteniamo:

Usando la definizione di esportazioni nette e riordinando i termini, otteniamo:

Un avanzo commerciale corrisponde a un eccesso di risparmio sull’investimento. Un disavanzo commerciale corrisponde, invece, a un eccesso di investimento sul risparmio.

/Y C I G IM X

/S I G T IM X

( )NX S T G I

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6. Risparmio, investimento e disavanzo commerciale

• Un aumento dell’investimento deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento del saldo commerciale.

• Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, in una riduzione dell’investimento o in un peggioramento del saldo commerciale.

• Un paese con un alto tasso di risparmio, pubblico o privato, deve avere o un elevato tasso di investimento o un significativo avanzo commerciale.