Lorganizzazione del territorio europeo La suddivisione politico- amministrativa.

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L’organizzazione del territorio europeo La suddivisione politico- amministrativa

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L’organizzazione del territorio europeo

La suddivisione politico-amministrativa

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Le “regioni” negli ordinamenti europei

• Variano per dimensioni

• Variano per competenze

Quali sono le conseguenze di queste differenze sulla “Nomenclatura unificata delle unità territoriali a fini statistici” (Nuts)?

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Le origini della “maglia amministrativa” europea

La gestione dei finanziamenti comunitari (Fondi strutturali, politiche di coesione)

NB: la regionalizzazione

Ma l’organizzazione territoriale europea “ricalca” quella dei Paesi membri

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Cosa si intende per regionalizzazione?

• “configurazione da parte del potere politico di un’area definita di intervento, con elementi – fisici e umani – caratteristici” (Gambi, 1977)

• “La regionalizzazione, di cui oggi si parla assai in geografia ed altri campi, è il modo in cui può suddividersi un territorio statale in spazi atti ad interventi generali o parziali sul territorio” (Sestini, 1988)

• “disaggregare uno spazio statuale per scopi di gestione” (Vallega, 1995)

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Il ruolo di Eurostat

• L’organo statistico europeo

• Una funzione di raccordo Eurostat raccoglie dati che sono preparati su base nazionale

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I Nuts• Una suddivisione a fini statistico-amministrativi

del territorio europeo

• Il “sistema” Nuts, per quanto autonomo, rispetta in larga parte le suddivisioni esistenti all’interno dei singoli stati

• Un misto tra approccio funzionale e approcio identitario

Sono le nuove regioni europee?

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Quali sono i fini della classificazione Nuts?

• Finalità statistiche

• Finalità pratiche organizzazione delle politiche territoriali

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Nuts 1

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Nuts 2

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Nuts 3

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Un mosaico…• Nuts 1per l’Italia 5 “regioni”, per la Spagna gruppi di Comunidades

Autónomas (7), per la Germania i Länder (16), per il Portogallo l’intero Paese, ecc.

• Nuts 2per l’Italia le Regioni, per la Spagna le Comunidades

Autónomas (19), per la Francia le Régions (26), in Germania i Regierungsbezirke (distretti governativi, 39), ecc.

• Nuts 3Per l’Italia le 107 Province, per la Spagna le Provincias

(59), per la Francia I Départements (100), per la Germania i Kreise (gruppi di comuni, 429), ecc.

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Nuts 4 e Nuts 5 Lau 1 e Lau 2

Il livello comunale e “sovracomunale”

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Lau 1 e Lau 2: una scala problematica

• Molti Stati (tra i quali l’Italia) non hanno ancora definito il livello Lau 1

• La presenza di un livello sovracomunale può essere fondamentale in quelle realtà caratterizzate da una forte frammentazione locale

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Le “aree metropolitane”Una soluzione?

Un tentativo di definizione:“ Le aree metropolitane non sono solo enti

amministrativi. Con questo nome si indicano anche regioni funzionali urbane connesse al loro interno da relazioni orizzontali particolarmente intense: movimenti pendolari per lavoro, studio e servizi; flussi di semilavorati, servizi e informazioni tra imprese ecc.”

(Dematteris, Lanza, Nano, Vanolo, 2010)

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Nuovi attori territoriali negli ordinamenti nazionali

L’Italia e le aree metropolitane“Sono considerate aree metropolitane le zone

comprendenti i comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli e gli insediamenti limitrofi con cui intercorrono rapporti di stretta integrazione territoriale e relativi ad attività economiche, servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali.”

(Ministero dell’Interno)

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Il sistema Nuts acquista valore giuridico a partire dal 2003 (regolamento n. 1059 del

Parlamento e del Consiglio europeo)

Resta il problema dei rapporti con le eventuali variazioni degli assetti

amministrativi nazionali.

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In Europa: una correlazione tra dimensioni goegrafiche e livelli amministrativi

• 1 livello Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia

• 2 livelli Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Grecia, Lettonia, Paesi Bassi, Rep. Ceca, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Svezia, Ungheria

• 3 livelli Francia, Irlanda, Italia, Polonia, Spagna

Stati federali Austria, Belgio, Germania

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Il mosaico amministrativo europeo

• Otto paesi europei presentano regioni con poteri legislativi (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna)

• Da ampie forme d’autonomia (Austria, Belgio, Germania, Spagna. Ma anche le regioni italiane a statuto speciale) a competenze molto limitate

• 27 paesi, 95 regioni NUTS 1, 268 NUTS 2, 1.284 NUTS 3

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Tra la regione formale e quella funzionale, il modello Nuts propende verso la prima

Nuts 1, Nuts 2, Nuts 3 esempi di regione formale (base amministrativa)

E l’aspetto delle relazioni orizzontali,delle relazioni spaziali legate a certe funzioni?

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La presenza di un livello amministrativo europeo cambia l’organizzazione interna,

in particolare nei Paesi dell’Europa dell’Est

Ma non sono trasformazioni semplici

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Alcuni nodi critici

• La regionalizzazione il livello regionale tra lo Stato e la scala locale nei Paesi dell’Est

• Spinte contrarie al neofederalismo

• La “transizione politica”

• I livelli Nuts 2 e 3 hanno un significato importante per gli obiettivi delle politiche di coesione

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La delicata sovrapposizione tra organizzazione europea del territorio e

ordinamenti interni

In Italia (Nuts 1), in Spagna (Nuts 1), in Germania (Nuts 2), ecc., l’Unione europea

ha introdotto livelli nuovi, privi di potere amministrativo negli ordinamenti nazionali

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Una ripartizione omogenea?

• Nuts 1 dalla Finlandia continentale all’Estonia (300 mila e 45 mila kmq), dall’Italia nord-occidentale alle isole Aland (15 milioni e 25 mila abitanti)

• Nuts 2 Île de France, Lombardia, isole Aland, Azzorre, ecc.

• Nuts 3 da province “metropolitane” (Madrid, Milano, Roma, Napoli, Berlino) a poche migliaia di abitanti

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Il livello Nuts 1

• Da interi stati (Irlanda, Rep. ceca) ad aree metropolitane

• Varietà di funzioni i Länder tedeschi e le macroregioni italiane. Solo in Germania e in Belgio questo livello ha un effettivo valore amministrativo

• É il livello al quale si vota per il Parlamento europeo

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Per ogni livello esistono criteri demografici e geografici

Il livello Nuts 1 ha spesso seguito criteri formali di tipo fisico-

geografico

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Il livello Nuts 2

• Il livello più importante sotto il profilo politico e amministrativo

• Le regioni Nuts 2 sono spesso espressioni di forti regionalismi: Catalogna, Paesi Baschi, Scozia, ecc.

• Il ritaglio ha seguito gli ordinamenti amministrativi interni

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Anche in questo caso una forte varietà

• Le regioni italiane e le Comunità autonome spagnole sono dotate di competenze che i distretti tedeschi non hanno

• Cambia anche l’articolazione intorno alla presenza di centri urbani rilevanti

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Negli Stati unitari: Negli Stati federali:

• Il livello Nuts 1 viene definito da nuove regioni funzionali, spesso prive di competenze amministrative sufficienti

• Il livello Nuts 1 richiama il concetto di identità, mentre quello Nuts 2 è definito su base funzionale

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Il livello Nuts 3

• Tra government e governance

• Negli Stati unitari il livello Nuts 3 spesso corrisponde ad una scala territoriale di decentralizzazione

• Negli Stati federali il livello Nuts 3 ha un significato funzionale

• Cambia anche il “peso” del centro urbano intorno al quale si costruisce il livello Nuts 3

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Governance e Government

• Governance “processo” tra attori locali per il governo del territorio

• Government istituzioni e potere politico

Processi reali e pratiche formali

Il processo di rescaling

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Modello unitario Modello federale

• Livello micro identità locale (comuni)

• Livello meso governance e aspetti funzionali (provincia italiana, département francese)

• Livello macro identità nazionale e mercato interno

• Livello micro aspetti funzionali della cittadinanza

• Livello meso importanza dell’identità (cantoni, stati)

• Livello macro identità debole e mercato interno

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Le questioni aperte del sistema Nuts

• Differenze demografiche, geografiche, economiche, amministrative come dare vita a una regionalizzazione più omogenea?

• Un sistema “timido” in larga parte ha ricalcato le suddivisioni amministrative nazionali già esistenti

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Una regionalizzazione “ibrida”?

Il tentativo di creare regioni statistiche su parametri oggettivi si scontra con i

ritagli nazionali, le loro tradizioni, il loro peso storico.

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Limiti e proposte

• Più omogeneità?

• La corsa al finanziamento partizioni prive di caratteri unitari

Un limite ab initio gerarchia, confini netti, una regionalizzazione “formale” che non tiene conto degli aspetti funzionali/dinamici

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Le ipotesi di regionalizzazione

Due approcci

• Regionale/areale spazio continuo

• Reticolare lo spazio dei flussi

Le analisi scientifiche e le azioni dell’UE hanno cercato di far coesistere regionalismo e relazioni

reticolari

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La regione funzionale e la scala europea

Un concetto inefficace?

• Il concetto di regione funzionale può essere valido all’interno dei singoli Stati, ma diventa di difficile applicazione alla scala sovranazionale (con alcune eccezioni come la regione renana) (Cori, Gasperoni, 1994)

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La soluzione “transfrontaliera”

Sebbene l’integrazione transfrontaliera sia ancora in fase iniziale, una regionalizzazione coerente alla scala europea dovrebbe tenere conto dei rapporti funzionali che superano i

confini statali.

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Dall’Europa delle regioni all’Europa con le regioni?

• Un’iniziativa autonoma dell’UE per articolare il territorio europeo in nuove regioni?

• Ipotesi più realistica aumento delle competenze delle regioni in un quadro ancora segnato dal livello nazionale