Lorenzo Ghiberti

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LORENZO GHIBERTI Di Giacomo Fassinotti

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Fassinotti2005

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LORENZO GHIBERTI

DiGiacomo Fassinotti

Page 2: Lorenzo Ghiberti

VITA

OPERE

CREDITICONTESTO

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VITA

Lorenzo Ghiberti (1378-

1455) fu scultore e orafo, egli è noto soprattutto

per

la realizzazione delle porte di bronzo del

Battistero di Firenze. Significativa è stata la

sua affermazione, avvenuta nel concorso

bandito nel 1401, al quale parteciparono

anche

Jacopo della Quercia e Filippo Brunelleschi.

VITA

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L’evoluzione artistica del Ghiberti è stata molto

complessa, partecipando anch’egli alla nascita dell’arte

rinascimentale, se non altro per la vicinanza che avuto con

Filippo Brunelleschi e Donatello, i veri innovatori

dell’arte fiorentina in quegli anni.

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In particolare contribuì anch’egli al gusto archeologico di

riscoperta dell’antico, e cercò, seppure in maniera incerta, di

introdurre la prospettiva nelle sue immagini.

e cercò, seppure in maniera incerta, di

introdurre la prospettiva nelle sue immagini.

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La maggior parte della sua attività è ruotata intorno alle due porte realizzate per il Battistero fiorentino.

Dopo il concorso, vinto nel 1401, è stato impegnato nella realizzazione della sua prima porta fino al 1424.

L’anno successivo gli fu commissionata l’altra

porta, quella detta «del Paradiso», che pose in opera solo nel 1452, pochi anni prima di

morire.

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Ma accanto alla porte, per

le quali ha lavorato

ben cinquant’anni, ha realizzato altre opere di

notevole importanza, quali tre statue in bronzo per le

nicchie esterne di Orsanmichele, il fonte

battesimale di Siena, nonché, sempre per il

duomo fiorentino, l’Arca dei Tre Martiri e l’Arca di

San Zanobi.

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Fu anche scrittore di cose d’arte, redigendo tre libri, i «Commentari» (l’ultimo incompiuto),

nei quali per primo trattò la storia

dell’arte italiana, partendo da Giotto e

trattando delle maggiori personalità

artistiche del Trecento e

Quattrocento

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OPERE

BATTISTERO PARTICOLARI

SCULTURA

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BATTISTERO DI FIRENZE Il Battistero di Firenze è costruzione che risale al periodo romanico. Nel

corso del Trecento, seguendo una moda che aveva avuto larga fortuna

nel basso medioevo, anche per questo edificio sacro fu commissionata

una porta di bronzo. L’esecuzione fu affidata allo scultore Andrea da

Pontedera, detto Andrea

Pisano.

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PORTALE NORD BATTISTERO DI FIRENZE

Questa porta, realizzata tra il 1330 e il 1336, si compone

di ventotto riquadri, in ognuno dei quali è inserita

una cornice quadrilobata (anche nota come «compasso

gotico») che racchiude una scena tratta dalla vita di

San Giovanni Battista, santo al quale era dedicato il

Battistero.

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La porta di bronzo di Andrea

Pisano riscosse grande

ammirazione, tanto che fu presa

a modello per realizzare una

seconda porta di

analoga impostazione.

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Così nel 1401, l’Arte della Lana, bandì un concorso per realizzare una

seconda porta di bronzo.Ai concorrenti venne assegnato come tema

il «Sacrificio di Isacco» da realizzarsi nelle medesime dimensioni e con lo stesso compasso gotico delle

formelle della porta di Andrea Pisano.

Al concorso parteciparono diversi scultori del tempo, tra i quali Lorenzo Ghiberti,a cui fu assegnata la vittoria.

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PARTICOLARI

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Due esempi diversi de “Il sacrificio di Isacco

Il primo da sinistra è del Ghiberti, mentre il

Secondo è del Brunelleschi.

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Il Sacrificio di Isacco

Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Bronzo dorato, h. cm 54. Formella con cui l'autore vinse il concorso del 1401 per la porta del Battistero.

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-Lorenzo Ghiberti -Pilato si lava le mani formella della Porta nord del Battistero

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-Lorenzo Ghiberti

-Battesimo di Gesù Ottone dorato, h. cm 79. Formella per il Battistero senese, 1427

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Particolare di una delle

dieci formelle

della Porta del Paradiso

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Storia di Giuseppe Porta del Paradiso

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Portale del Paradiso

Giuseppe in Egitto

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Scultore per eccellenza di rilievi, il Ghiberti modellò anche opere a tutto tondo, come le statue per la chiesa di Orsanmichele, San Giovanni Battista (1412-1415), Santo Stefano (1425-1429) e San Matteo(1419-1422), la più complessa delle tre, ove una nobile energia morale si sprigiona dalla figura

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Giovanni Battista

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Bronzo dorato, (h. cm 27) particolare della formella della porta settentrionale

del Battistero, commissionatagli in seguito alla vincita

del concorso del 1401 indetto dall' Arte di Calimala,

eseguita tra il 1403 e il 1415 e posta in opera nel 1424.

L’annunciazione

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Madonna con bambino

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San Matteo

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Intanto la diffusione del gotico sembra non conoscere confini. In questo periodo che va dalla metà del Trecento alla metà del Quattrocento,

IL GOTICO INTERNAZIONALE IN

ITALIA

spesso si usano terminologie diverse per indicare l’ultima fase stilistica del gotico. "Tardo gotico", "gotico internazionale" o "gotico fiorito" sono i tre termini più utilizzati per indicare questo periodo.

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Il primo termine è di facile comprensione. Anche il secondo si comprende facilmente dalla circostanza che il gotico, in questo secolo, è davvero uno stile che egemonizza tutta la scena europea. Con il termine "gotico fiorito", usato

spesso in architettura, si vuole denotare in particolare la tendenza a moltiplicare le nervature che definivano le membrature architettoniche che sorreggevano una volta, fino a creare un arabesco che ha solo valenze decorative e non certo strutturali.

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Diverse sono le personalità artistiche attive in questo periodo in Italia, la cui

definizione stilistica è a volte non semplice, perché molti

rimangono sul confine tra uno stile che non è né pienamente

gotico né pienamente italiano o rinascimentale.

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In particolare anche in essi si ritrova, spesso, il gusto per l’osservazione del reale e la

conseguente ricerca del naturalismo: anche se ciò si applica più ai dettagli e ai

particolari, che non alla visione complessiva d’insieme. Anche in questi artisti,

poi, si ritrova il confronto con la

cultura classica, che rimane una costante

di tutta l’arte italiana dal Duecento in poi.

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Caso a parte sono poi alcuni scultori, in

particolare Jacopo della Quercia e

Lorenzo Ghiberti, la cui collocazione

nell’area del tardo gotico appare molto problematica: le loro

opere hanno caratteristiche così

"classiche" che, forse, sarebbe più giusto definirli dei proto-

rinascimentali.

Ciò, quindi, a specificare che il

periodo è soprattutto di transizione, e come

spesso succede in questi casi, la

notevole eterogeneità stilistica non consente di poter semplificare eccessivamente l’arte del tempo in un’unica

formula valida per tutti.

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CREDITI

Per la realizzazione di questo lavoro,ricordo che il materiale è stato prelevato dai seguenti siti:

Encarta 98

www.lorenzoghiberti.it

Ecco a voi…l’autore della

presentazione!!!