La discalculia Aosta 23.06.2010 Lorenzo Caligaris insegnante - pedagogista Lorenzo Caligaris.
Lorenzo Ghiberti
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Transcript of Lorenzo Ghiberti
LORENZO GHIBERTI
DiGiacomo Fassinotti
VITA
OPERE
CREDITICONTESTO
VITA
Lorenzo Ghiberti (1378-
1455) fu scultore e orafo, egli è noto soprattutto
per
la realizzazione delle porte di bronzo del
Battistero di Firenze. Significativa è stata la
sua affermazione, avvenuta nel concorso
bandito nel 1401, al quale parteciparono
anche
Jacopo della Quercia e Filippo Brunelleschi.
VITA
L’evoluzione artistica del Ghiberti è stata molto
complessa, partecipando anch’egli alla nascita dell’arte
rinascimentale, se non altro per la vicinanza che avuto con
Filippo Brunelleschi e Donatello, i veri innovatori
dell’arte fiorentina in quegli anni.
In particolare contribuì anch’egli al gusto archeologico di
riscoperta dell’antico, e cercò, seppure in maniera incerta, di
introdurre la prospettiva nelle sue immagini.
e cercò, seppure in maniera incerta, di
introdurre la prospettiva nelle sue immagini.
La maggior parte della sua attività è ruotata intorno alle due porte realizzate per il Battistero fiorentino.
Dopo il concorso, vinto nel 1401, è stato impegnato nella realizzazione della sua prima porta fino al 1424.
L’anno successivo gli fu commissionata l’altra
porta, quella detta «del Paradiso», che pose in opera solo nel 1452, pochi anni prima di
morire.
Ma accanto alla porte, per
le quali ha lavorato
ben cinquant’anni, ha realizzato altre opere di
notevole importanza, quali tre statue in bronzo per le
nicchie esterne di Orsanmichele, il fonte
battesimale di Siena, nonché, sempre per il
duomo fiorentino, l’Arca dei Tre Martiri e l’Arca di
San Zanobi.
Fu anche scrittore di cose d’arte, redigendo tre libri, i «Commentari» (l’ultimo incompiuto),
nei quali per primo trattò la storia
dell’arte italiana, partendo da Giotto e
trattando delle maggiori personalità
artistiche del Trecento e
Quattrocento
OPERE
BATTISTERO PARTICOLARI
SCULTURA
BATTISTERO DI FIRENZE Il Battistero di Firenze è costruzione che risale al periodo romanico. Nel
corso del Trecento, seguendo una moda che aveva avuto larga fortuna
nel basso medioevo, anche per questo edificio sacro fu commissionata
una porta di bronzo. L’esecuzione fu affidata allo scultore Andrea da
Pontedera, detto Andrea
Pisano.
PORTALE NORD BATTISTERO DI FIRENZE
Questa porta, realizzata tra il 1330 e il 1336, si compone
di ventotto riquadri, in ognuno dei quali è inserita
una cornice quadrilobata (anche nota come «compasso
gotico») che racchiude una scena tratta dalla vita di
San Giovanni Battista, santo al quale era dedicato il
Battistero.
La porta di bronzo di Andrea
Pisano riscosse grande
ammirazione, tanto che fu presa
a modello per realizzare una
seconda porta di
analoga impostazione.
Così nel 1401, l’Arte della Lana, bandì un concorso per realizzare una
seconda porta di bronzo.Ai concorrenti venne assegnato come tema
il «Sacrificio di Isacco» da realizzarsi nelle medesime dimensioni e con lo stesso compasso gotico delle
formelle della porta di Andrea Pisano.
Al concorso parteciparono diversi scultori del tempo, tra i quali Lorenzo Ghiberti,a cui fu assegnata la vittoria.
PARTICOLARI
Due esempi diversi de “Il sacrificio di Isacco
Il primo da sinistra è del Ghiberti, mentre il
Secondo è del Brunelleschi.
Il Sacrificio di Isacco
Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Bronzo dorato, h. cm 54. Formella con cui l'autore vinse il concorso del 1401 per la porta del Battistero.
-Lorenzo Ghiberti -Pilato si lava le mani formella della Porta nord del Battistero
-Lorenzo Ghiberti
-Battesimo di Gesù Ottone dorato, h. cm 79. Formella per il Battistero senese, 1427
Particolare di una delle
dieci formelle
della Porta del Paradiso
Storia di Giuseppe Porta del Paradiso
Portale del Paradiso
Giuseppe in Egitto
Scultore per eccellenza di rilievi, il Ghiberti modellò anche opere a tutto tondo, come le statue per la chiesa di Orsanmichele, San Giovanni Battista (1412-1415), Santo Stefano (1425-1429) e San Matteo(1419-1422), la più complessa delle tre, ove una nobile energia morale si sprigiona dalla figura
Giovanni Battista
Bronzo dorato, (h. cm 27) particolare della formella della porta settentrionale
del Battistero, commissionatagli in seguito alla vincita
del concorso del 1401 indetto dall' Arte di Calimala,
eseguita tra il 1403 e il 1415 e posta in opera nel 1424.
L’annunciazione
Madonna con bambino
San Matteo
Intanto la diffusione del gotico sembra non conoscere confini. In questo periodo che va dalla metà del Trecento alla metà del Quattrocento,
IL GOTICO INTERNAZIONALE IN
ITALIA
spesso si usano terminologie diverse per indicare l’ultima fase stilistica del gotico. "Tardo gotico", "gotico internazionale" o "gotico fiorito" sono i tre termini più utilizzati per indicare questo periodo.
Il primo termine è di facile comprensione. Anche il secondo si comprende facilmente dalla circostanza che il gotico, in questo secolo, è davvero uno stile che egemonizza tutta la scena europea. Con il termine "gotico fiorito", usato
spesso in architettura, si vuole denotare in particolare la tendenza a moltiplicare le nervature che definivano le membrature architettoniche che sorreggevano una volta, fino a creare un arabesco che ha solo valenze decorative e non certo strutturali.
Diverse sono le personalità artistiche attive in questo periodo in Italia, la cui
definizione stilistica è a volte non semplice, perché molti
rimangono sul confine tra uno stile che non è né pienamente
gotico né pienamente italiano o rinascimentale.
In particolare anche in essi si ritrova, spesso, il gusto per l’osservazione del reale e la
conseguente ricerca del naturalismo: anche se ciò si applica più ai dettagli e ai
particolari, che non alla visione complessiva d’insieme. Anche in questi artisti,
poi, si ritrova il confronto con la
cultura classica, che rimane una costante
di tutta l’arte italiana dal Duecento in poi.
Caso a parte sono poi alcuni scultori, in
particolare Jacopo della Quercia e
Lorenzo Ghiberti, la cui collocazione
nell’area del tardo gotico appare molto problematica: le loro
opere hanno caratteristiche così
"classiche" che, forse, sarebbe più giusto definirli dei proto-
rinascimentali.
Ciò, quindi, a specificare che il
periodo è soprattutto di transizione, e come
spesso succede in questi casi, la
notevole eterogeneità stilistica non consente di poter semplificare eccessivamente l’arte del tempo in un’unica
formula valida per tutti.
CREDITI
Per la realizzazione di questo lavoro,ricordo che il materiale è stato prelevato dai seguenti siti:
Encarta 98
www.lorenzoghiberti.it
Ecco a voi…l’autore della
presentazione!!!