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26/02/16, 11:08 LOOMINGS: un’intervista con Jacopo Costa - Tuttorock Pagina 1 di 6 http://www.tuttorock.net/interviste/-loomings-unintervista-con-jacopo-costa ARCHIVES Febbraio 2016 (/interviste/archives/ 02-2016) Gennaio 2016 (/interviste/archives/ 01-2016) Dicembre 2015 (/interviste/archives/ 12-2015) Novembre 2015 (/interviste/archives/ 11-2015) Ottobre 2015 (/interviste/archives/ 10-2015) Settembre 2015 (/interviste/archives/ 09-2015) Agosto 2015 (/interviste/archives/ 08-2015) Luglio 2015 (/interviste/archives/ 07-2015) Giugno 2015 (/interviste/archives/ 06-2015) Maggio 2015 (/interviste/archives/ 05-2015) Aprile 2015 (/interviste/archives/ 04-2015) Marzo 2015 (/interviste/archives/ 03-2015) Febbraio 2015 (/interviste/archives/ 02-2015) Gennaio 2015 (/interviste/archives/ 01-2015) Dicembre 2014 (/interviste/archives/ 12-2014) Novembre 2014 (/interviste/archives/ 11-2014) page contents 6/2/2016 LOOMINGS: UN’INTERVISTA CON JACOPO COSTA (HTTP://WWW.TUTTOROCK.NET/INTERVISTE/- LOOMINGS-UNINTERVISTA-CON-JACOPO-COSTA) / 0 COMMENTI (HTTP://WWW.TUTTOROCK.NET/INTERVISTE/-LOOMINGS-UNINTERVISTA- CON-JACOPO-COSTA#COMMENTS) Jacopo Costa intraprende lo studio della batteria con Corrado Ciceri all’età di quindici anni; in seguito è ammesso alla classe di percussioni del Conservatorio G. Verdi di Milano, dove studia con Maurizio Ben Omar. Tra il 2008 e il 2009 beneficia di una borsa di studio Erasmus che gli permette di studiare al conservatorio di Strasburgo, nella classe di percussioni tenuta da Emmanuel Séjourné, Stéphan Fougeroux e Denis Riedinger: decide a questo punto di trasferirsi definitivamente in Francia e negli anni seguenti ottiene un master in percussioni presso il conservatorio-Haute Ecole des Arts du Rhin di Strasburgo e intraprende lo studio dello cymbalum nella classe di Luigi Gaggero (unica classe in Europa occidentale dedicata a questo strumento di origine ungherese), diplomandosi nel 2013 e ottenendo un diploma di specializzazione nel 2015. Nel corso degli anni Jacopo Costa ha l’occasione di collaborare, sia come percussionista sia come cembalista, con varie formazioni di musica da camera e orchestre, tra cui Texture Ensemble (di cui è il percussionista stabile dal 2008), Ensemble l’Imaginaire, Orchestra Nazionale della RAI di Torino, Orchestra dell’Opera di Nancy, Bamberger Symphoniker, Junge Deutsche Philarmonie. Dal 2013 Costa ha intrapreso un dottorato in musicologia all’Université de Strasbourg, nell’ambito dei , per il quale sta scrivendo una tesi sul rock sperimentale e che lo ha già visto partecipare a diverse conferenze internazionali come relatore. popular music studies HOME (/) NEWS (/NEWS.HTML) RECENSIONI (/RECENSIONI.HTML) INTERVISTE (/INTERVISTE.HTML) CONCERTI (/CONCERTI.HTML) SPECIALI (/SPECIALI.HTML) ALTRO...

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6/2/2016

LOOMINGS: UN’INTERVISTA CON JACOPO COSTA

(HTTP://WWW.TUTTOROCK.NET/INTERVISTE/-

LOOMINGS-UNINTERVISTA-CON-JACOPO-COSTA)/ 0 COMMENTI (HTTP://WWW.TUTTOROCK.NET/INTERVISTE/-LOOMINGS-UNINTERVISTA-CON-JACOPO-COSTA#COMMENTS)

Jacopo Costa intraprende lo studio della batteria con Corrado Ciceri all’età di quindicianni; in seguito è ammesso alla classe di percussioni del Conservatorio G. Verdi di Milano,dove studia con Maurizio Ben Omar. Tra il 2008 e il 2009 beneficia di una borsa di studioErasmus che gli permette di studiare al conservatorio di Strasburgo, nella classe dipercussioni tenuta da Emmanuel Séjourné, Stéphan Fougeroux e Denis Riedinger: decidea questo punto di trasferirsi definitivamente in Francia e negli anni seguenti ottiene unmaster in percussioni presso il conservatorio-Haute Ecole des Arts du Rhin di Strasburgo eintraprende lo studio dello cymbalum nella classe di Luigi Gaggero (unica classe in Europaoccidentale dedicata a questo strumento di origine ungherese), diplomandosi nel 2013 eottenendo un diploma di specializzazione nel 2015. Nel corso degli anni Jacopo Costa ha l’occasione di collaborare, sia come percussionista siacome cembalista, con varie formazioni di musica da camera e orchestre, tra cuiTexture Ensemble (di cui è il percussionista stabile dal 2008), Ensemble l’Imaginaire,Orchestra Nazionale della RAI di Torino, Orchestra dell’Opera di Nancy, BambergerSymphoniker, Junge Deutsche Philarmonie. Dal 2013 Costa ha intrapreso un dottorato inmusicologia all’Université de Strasbourg, nell’ambito dei , per il qualesta scrivendo una tesi sul rock sperimentale e che lo ha già visto partecipare a diverseconferenze internazionali come relatore.

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La passione per il rock sperimentale di artisti quali Frank Zappa, Soft Machine o Henrycow, che fin dall’adolescenza ha spinto Jacopo Costa nel mondo della musica, negli ultimianni gli ha dato modo di prodursi (dal vivo o per produzioni discografiche, alle percussionio alla batteria) con diverse formazioni e artisti di rock d’avanguardia (Yugen, Camembert,Ske, Francesco Zago, Factor Burzaco, Not A Good Sign). Attualmente l’attività artistica diJacopo Costa si focalizza nei due progetti Loomings (band attiva dal 2012 per la qualescrive e arrangia le musiche, oltre a suonare le percussioni) e , neonato lavorosolista che lo vede impegnato tra vibrafono, voce ed elettronica con un repertorio chespazia dalla musica contemporanea ad arrangiamenti di canzoni pop passando percomposizioni originali. Alla fine del 2015 Loomings debutta per AltrOck con

.

è l’album di debutto dei Loomings, un tipo di sonorità e dilavoro caro ai seguaci della AltrOck, che sicuramente si ricordano di te per lacollaborazione con Yugen. Partiamo proprio da qui: quali sono le differenze tra ilgruppo di Francesco Zago e il tuo?

Heedless

EverydayMythology

Everyday Mythology

Yugen è in effetti “il gruppo di Francesco Zago”, nel senso che esiste di volta in volta congeometrie diverse a seconda della natura del progetto e delle composizioni di Francesco.Per come la vedo io si tratta di un ensemble di musica contemporanea, sia pure construmenti elettrici e stilisticamente influenzato anche dal rock, che esegue i brani di uncompositore. Nel caso di Loomings invece, anche se sono solo io a comporre le musiche,direi che ci avviciniamo più al metodo di lavoro classico di un gruppo rock: nonostante cisiano stati già dei cambiamenti nella formazione dal 2012, il mio interesse non è discrivere per determinati strumenti ma per determinati musicisti, di mettere in luce lequalità artistiche di ciascuno oppure di proporre loro delle “sfide” dal punto di vistainterpretativo. In questo senso, per noi è importante riuscire a provare regolarmente inmodo da andare al di là della semplice esecuzione delle partiture grazie al contributo e allapersonalità di ciascuno.

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Spulciando tra le varie collocazioni di genere fornite dai gruppi c’è da divertirsi, emi ha colpito molto la vostra: Highly idiosyncratic music… Ce la spieghi?

è un buon esempio di convivenza tra musica popular, jazz e

colta: qual è il territorio comune sul quale tu lavori?

Dopo aver studiato a Milano, sei da vari anni a Strasburgo, dove hai proseguitogli studi: quanto è stato importante il confronto con una realtà del genere?

Hai all’attivo diverse collaborazioni in area colta, con ensemble e orchestre:quanto prende Loomings da queste esperienze e quanto se ne distacca?

Loomings predilige la scrittura o ci sono anche spazi aperti all’improvvisazione?

e sono dei dichiarati omaggi ai Led Zeppelin: quali sono i motivi di

questa scelta e con quale approccio hai elaborato il materiale zeppeliniano?

In effetti è quasi uno scherzo. Un’altra definizione che ci eravamo dati in concerto era“rock fenomenologico”, dicendo al pubblico: “Credete di non sapere cosa voglia dire, mase cercate dentro di voi lo scoprirete”. In realtà con definizioni e “uscite” del generevorremmo sensibilizzare il pubblico circa il valore delle etichette di genere, che spessodiventano più un ostacolo alla libera espressione che altro. Per un concerto che faremo abreve i programmatori ci hanno definiti “indie prog wave”: cosa vuol dire?! Insomma ilmessaggio è: ascoltate la nostra musica e cercate di capire se vi piace o no e perchépiuttosto che preoccuparvi di definirla in un modo o in un altro.

Everyday Mythology

Molto spesso i materiali di partenza appartengono più al vocabolario pop-rock, ma sonocombinati secondo delle logiche compositive che spesso si avvicinano alla musicaaccademica. Quanto al jazz, confesso di essere un dilettante in questo campo, anche sevari critici hanno già accostato Everyday Mythology al jazz: di sicuro certi colori armonici,piuttosto che certe “pronunce strumentali” si avvicinano all’universo jazzistico. Il fatto piùimportante però è che siamo un gruppo che comprende cantanti liriche, musicisti più vicinial jazz e al funk, mentre io ed Enrico Pedicone abbiamo una formazione di percussionisticlassici oltre ad aver studiato la batteria ed essere vicini per passione al mondo dellapopular: essenzialmente cerco di mettere in valore le qualità di ciascuno.

E’ stato fondamentale, non credo che avrei intrapreso un’esperienza come quella diLoomings se fossi rimasto in Italia. In effetti, il gruppo è nato dopo che nel 2012 ho avutola possibilità di organizzare al Conservatorio di Strasburgo un concerto di “rock da camera”con dodici musicisti (su composizioni mie, arrangiamenti di brani di Zappa, Henry Cow,Hatfield and The North, Beatles, King Crimson e anche un brano di Zago): dopoquell’esperienza ho “trattenuto” alcuni elementi per poter costituire una formazione stabilefuori dal conservatorio. Il punto è che qui mi sono sentito stimolato a cercare la mia viaespressiva e a proporre qualcosa del genere, cosa che non potrei affatto dire della miaesperienza milanese…

Alcune composizioni prendono spunto da idee che mi sono venute frequentando la musicaclassica, soprattutto contemporanea ma non solo (mi piace molto la polifoniarinascimentale ad esempio e scrivendo per più voci è un riferimento ineludibile). Ad unlivello più profondo direi però che c’è un enorme patrimonio di conoscenze nella musicaclassica legato non tanto al “cosa” ma al “come”, cioè ai fraseggi, alle intenzioniespressive, al senso del tempo e al legame tra ritmo, melodia e armonia: il fatto dicompenetrare l’approccio rock con quello classico, a livello di metodologia oltre che dimateriali, rappresenta un territorio ancora per lo più inesplorato.

Per il momento la scrittura prevale anche perché, almeno per la formazione di EverydayMythology, l’unico in grado di improvvisare in modo credibile era il nostro bassista LouisHaessler. Ora il gruppo, dopo la partenza di Benoît Rameau, comprende un tastierista, NilsBoyny, che è un ottimo improvvisatore: per il futuro prevedo di includere più momenti noninteramente scritti.

Black Lockjaw

Gli omaggi a Black Dog sono dovuti al fatto che è uno dei miei brani preferiti di sempre, unconcentrato di intelligenza, arditezza, economia di mezzi ed energia sonora. Ho scelto

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Accanto a te alle percussioni c’è Enrico Pedicone: in base a quale criterio vi sietesuddivisi spazi e direzioni?

Come dottorando in musicologia, ti stai dedicando alla musica sperimentale:ritieni ci siano ancora spazi inesplorati nei quali sperimentare?

Loomings è un progetto di gruppo, ma tu hai anche una dimensione solista conHeadless: cambia solo il numero delle persone coinvolte?

Loomings:

Info:

alcuni estratti del brano originale e li ho rielaborati “filtrandoli” in vario modo: nel caso diBlack ho utilizzato il motivo ritmico all’inizio delle strofe dei Led Zeppelin come ostinato e,nel finale, le strofe intere come una specie di cantus firmus per costruire una polifoniadissonante. In Lockjaw invece ho fatto un découpage della frase di chitarra che risponde aRobert Plant e ho poi riassemblato i vari “ritagli” secondo varie procedure. Naturalmenteho anche composto ex novo varie sezioni dei brani, senza riferimenti specifici a Black Dog.

Essenzialmente vorremmo tutti e due suonare solo la batteria, per cui facciamo deicompromessi per “chi si deve sorbire il vibrafono” di volta in volta. Scherzi a parte, so cheun gruppo con due percussionisti “intercambiabili” può sembrare strano: più che avere unaltro percussionista nel gruppo per me è importante poter lavorare con Enrico, che è unmusicista molto sensibile e dà un contributo essenziale alle nostre scelte artistiche.

Di sicuro. Come accennavo prima sono convinto — ad esempio — che un incontro trasensibilità popular e classica a livello profondo (che vada al di là di suonare temi classicicon la chitarra elettrica o viceversa, per intenderci) sia ancora una sfida da intraprendere.Lo stesso si potrebbe dire di altri repertori. Saper cogliere le peculiarità e le ricchezze dellevarie tradizioni e coniugarle rappresenta per me (e per tanti altri musicisti oggi) il vero“esperimento”; peccato che in ciò le istituzioni siano (generalmente parlando) ancora inritardo.

Heedless è un lavoro ancora molto giovane e che deve prendere ancora una formaprecisa; essendo, come Loomings, un progetto sotto la mia direzione artistica, è chiaroche vengono fuori le stesse inclinazioni estetiche. In compenso il fatto di lavorare con altrimezzi e di dover fare “tutto da solo” mi costringe a trovare delle soluzioni che nonadotterei in una situazione di gruppo. Forse i due artisti che mi ispirano di più per questoprogetto sono da un lato Wyatt, per la sua capacità di essere poetico anche con unagrande economia di mezzi, dall’altro Prince, che ho cominciato ad apprezzare di recente eche offre grandi spunti per l’uso dell’elettronica e per le idee di arrangiamento. Mi piacel’idea di orientare almeno parte della mia produzione verso un pop “cesellato”, che si trattidi Heedless o di Loomings.

Jacopo Costa: vibes, acoustic drums, glockenspiel, tubular bells, percussions synth, fenderrhodes, piano, cymbalum, percussions, some vocalsMaria Denami: vocals, kazooLudmila Schwartzwalder: vocals, kazooBenoît Rameau: vocalsLouis Haessler: bassEnrico Pedicone: vibes, acoustic drums, glockenspiel, tubular bells, percussions

Loomings:www.facebook.com/theloomings (http://www.facebook.com/theloomings)Everyday Mythology BandCamp:https://altrockproductions.bandcamp.com/album/everyday-mythology(https://altrockproductions.bandcamp.com/album/everyday-mythology)