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    L'occupazione in FVGDati al IV trimestre 2012

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    Via - 34100 Triestetel. 040 377 2228 - fax 040 377 2032e-mail [email protected]

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  • 1

    REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Assessore regionale alle finanze, patrimonio e programmazione, ambiente, energia e politiche per la montagna Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione Servizio statistica e affari generali Corso Cavour, 1 – 34132 Trieste telefono: 040 3772228 e-mail: [email protected] Dirigente: Gianluca Dominutti Segreteria: Paola Cotterle e Elisa Steffè La pubblicazione “L'occupazione in Friuli Venezia Giulia. Dati al IV trimestre 2012” è stata curata da: Ilaria Silvestri La presente edizione è stata chiusa in redazione il giorno 18 aprile 2013 La pubblicazione è disponibile sul sito internet www.regione.fvg.it/statistica Riproduzioni e stampe, anche parziali, dovranno riportare in modo esplicito e visibile la fonte e la proprietà dell'informazione Trieste, aprile 2013

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    Indice

    Premessa ......................................................................................................................................................................................................3

    Le forze di lavoro.......................................................................................................................................................................................4

    La gestione delle crisi aziendali ...................................................................................................................................................... 10

    I flussi in entrata e in uscita.............................................................................................................................................................. 14

    Gli addetti nelle imprese private.................................................................................................................................................... 17

    Gli infortuni sul lavoro ......................................................................................................................................................................... 21

  • 3

    Premessa

    I dati contenuti nel presente lavoro mirano a disegnare un quadro il più possibile completo della

    condizione lavorativa in Friuli Venezia Giulia, con informazioni tratte da diverse fonti e il più possibile aggiornate.

    Le fonti utilizzate sono le seguenti:

    • I dati Istat ricavati dalla Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro. Dall’indagine, progettata per

    garantire stime trimestrali a livello regionale, derivano le stime ufficiali e destagionalizzate delle forze di

    lavoro, degli occupati e delle persone in cerca di occupazione.

    • I dati Inps sull’ammontare delle ore di Cassa Integrazione Guadagni concesse nell’ambito della gestione

    straordinaria, in deroga e ordinaria, nei ‘rami’ di attività economica industria, artigianato, commercio,

    edilizia e ‘settori vari’. L’analisi delle ore concesse per provincia o classe di attività economica permettono

    di individuare i settori e i territori maggiormente toccati dalla crisi.

    • Le elaborazioni fornite dal sistema Ergon@t dell’Agenzia regionale del lavoro, a cui confluiscono i dati dei

    centri per l’impiego. Essi riguardano gli ingressi nelle liste di mobilità per aziende con più o meno di 15

    addetti. Vengono inoltre riportati l’ammontare di assunzioni e cessazioni, ossia i nuovi contratti avviati o i

    contratti cessati per provincia del datore di lavoro. I dati al 2012 sono da considerarsi provvisori.

    • Le informazioni contenute nell’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA) dell’Istat, il registro delle

    unità economiche che esercitano arti e professioni nelle attività industriali, commerciali e dei servizi alle

    imprese e alle famiglie. L’Archivio fornisce informazioni identificative e strutturali (attività economica,

    addetti dipendenti e indipendenti, forma giuridica, data di inizio e fine attività, fatturato) delle imprese

    che hanno svolto per almeno sei mesi nel corso dell’anno un’attività produttiva. Sono escluse le imprese

    dei settori agricoltura, caccia e silvicoltura; pesca, piscicoltura e servizi annessi; amministrazione pubblica;

    attività di organizzazioni associative; attività svolte da famiglie e convivenze; organizzazioni ed organismi

    extraterritoriali; le unità classificate come istituzioni pubbliche e istituzioni private non profit. L’archivio

    Asia imprese è il risultato dell’integrazione di informazioni provenienti da più fonti, sia amministrative che

    statistiche.

    • I dati provinciali contenuti nelle banche dati on line dell’Inail relativi a infortuni sul lavoro denunciati e

    indennizzati e malattie professionali manifestatesi e indennizzate. L’istituto, ricevendo le denunce di

    infortunio e di malattia professionale, dispone di un notevole numero di informazioni utili per la stesura

    di statistiche e studi sul fenomeno infortunistico.

  • 4

    Le forze di lavoro

    Secondo i dati della rilevazione continua sulle forze lavoro dell’Istat, nel corso del 2012 risultano occupati

    in FVG 507mila persone, circa 4 mila in meno rispetto al 2011. In termini congiunturali, dal quarto al terzo

    trimestre del 2012 si sono registrati 7mila occupati in meno. Sono in cerca di occupazione 37 mila residenti in

    FVG (di cui 20 mila femmine) e circa 526 mila sono inattivi (per età, indisponibilità al lavoro, ricerca inattiva).

    L’ammontare degli occupati è cresciuto costantemente nelle quattro province del Friuli Venezia Giulia

    fino al 2007. A partire dal 2008, prima nelle province di Trieste e Gorizia, poi a Udine e Pordenone, lo stock è

    cominciato a diminuire. In parte, e soprattutto per le province giuliane, su tale andamento influisce l’elevata età

    media della popolazione. Anche l’andamento della disoccupazione mostra l’effetto della crisi economico

    finanziaria iniziata a fine 2008 sul mercato del lavoro, in particolare nei settori dell’industria e quindi in modo più

    accentuato nei territori di Udine e Pordenone.

    Tavola 1 FVG Occupati, disoccupati e non attivi per sesso (migliaia, popolazione con più di 15 anni). Anni 2008 - 2012

    M F TOT M F TOT M F TOT2008 303 219 522 8 15 23 199 318 5172009 295 213 508 14 15 28 204 327 5312010 290 218 508 15 15 31 209 322 5312011 288 222 511 12 16 28 213 318 531

    I Trim 12 283 220 503 18 20 38 213 317 529II Trim 12 288 220 508 16 19 35 210 317 527

    III Trim 12 289 222 511 16 18 33 209 316 525IV Trim 12 285 219 504 20 22 42 209 315 525

    2012 286 220 507 17 20 37 210 316 526

    FVG FVG FVGoccupati (migliaia) disoccupati (migliaia) non attivi (migliaia)

    Fonte: Istat

    Figura 1 FVG occupati e disoccupati per provincia (NI 2004=100). Anni 2007-2012 occupati NI 2004=100

    90

    95

    100

    105

    110

    2007 2008 2009 2010 2011 2012

    ud go ts pn

    disoccupati NI 2004=100

    6080

    100

    120140160180

    200220240

    2007 2008 2009 2010 2011 2012

    ud go ts pn

    Fonte: Istat

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    Il tasso di occupazione si attesta nel corso del 2012 al 63,6%, un valore inferiore al 2011 ma pari alla

    media del 2010. Il tasso di occupazione italiano è invece pari al 56,9%. Il tasso di disoccupazione è aumentato in

    maniera consistente nel triennio 2008-2010 (da 4,3 a 5,7 in FVG e da 6,7 a 8,4 in Italia), per rallentare il trend di

    crescita nel 2011 con un valore regionale pari al 4,1%. Nel corso del 2012, invece, le stime della disoccupazione

    mostrano un ulteriore aumento fino al 6,8%, in particolare per la forza di lavoro femminile (8,1%) più che per

    quella maschile (5,8%); nell’ultimo trimestre dell’anno il differenziale è tornato crescere (7,6%). Anche la differenza

    tra tasso di attività femminile e maschile (fino a 15,3 punti percentuali) è tornata a crescere nell’ultimo trimestre,

    per quanto resti considerevolmente inferiore al dato italiano (20 punti percentuali).

    La provincia di Pordenone mostra i tassi di occupazione e di attività più alti (67,1 e 72,2 nel 2012), e il

    primato della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con un tasso di attività superiore del 63,7%. La

    provincia di Trieste presenta un tasso di disoccupazione sensibilmente inferiore alla media regionale, pari al 6,1%

    complessivo e al 7,1% per la componente femminile.

    Tavola 2 FVG Tassi di occupazione, di disoccupazione e di attività (valori percentuali). Anni 2008 - 2012

    M F TOT M F TOT M F M-F2008 74,8 55,5 65,3 2,7 6,4 4,3 76,9 59,4 17,52009 72,6 54,1 63,4 4,5 6,4 5,3 76,1 57,8 18,32010 71,5 55,5 63,6 5,1 6,5 5,7 75,3 59,5 15,92011 71,7 56,6 64,2 4,1 6,5 5,2 74,9 60,6 14,3

    I Trim 12 70,3 55,7 63,0 6,0 8,2 7,0 74,8 60,7 14,1II Trim 12 71,2 56,2 63,7 5,4 7,8 6,5 75,4 60,9 14,5

    III Trim 12 71,9 56,6 64,3 5,2 7,4 6,1 75,9 61,1 14,8IV Trim 12 71,5 55,0 63,5 6,4 9,2 7,6 76,5 61,2 15,3

    2012 71,2 56,0 63,6 5,8 8,1 6,8 75,7 61,0 14,7

    FVG FVG FVGtasso di occupazione tasso di disoccupazione tasso di attività

    Fonte: Istat Figura 2 Tassi di occupazione e di disoccupazione (valori percentuali). Anni 2010 - 2012

    Tasso di occupazione %

    50

    55

    60

    65

    70

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    T412

    FVG Italia

    Tasso di disoccupazione %

    0

    3

    5

    8

    10

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    T412

    FVG Italia

    Fonte: Istat

  • 6

    Tavola 3 FVG Tassi di occupazione, di disoccupazione e di attività per provincia (valori percentuali). Anno 2012 PROVINCE

    M F TOT M F TOT M F TOTPordenone 80,5 63,7 72,2 75,6 58,5 67,1 5,9 8,2 6,9Udine 74,6 59,6 67,1 70,3 54,5 62,4 5,8 8,5 7,0Gorizia 75,6 60,9 68,4 71,1 55,7 63,5 5,9 8,5 7,0Trieste 71,1 60,6 65,8 67,2 56,2 61,6 5,3 7,1 6,1FVG 75,7 61,0 68,3 71,2 56,0 63,6 5,8 8,1 6,8

    tasso di disoccupazionetasso di occupazionetasso di attività

    Fonte: Istat Tavola 4 FVG Occupati per classe d’età (migliaia). Anni 2008 - 2012

    Classe di età 15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anniTotale

    15-64 anni

    2008 30 122 176 138 47 5132009 26 115 172 137 50 5002010 26 107 169 145 54 5002011 24 102 167 152 58 5042012 19 97 163 153 65 496

    Fonte: Istat

    Circa il 65% degli occupati in Friuli Venezia Giulia sono impiegati nel settore dei servizi. Di questi, oltre 90

    mila sono in ambito commerciale, ben 7 mila unità in meno rispetto alla media 2011 e una contrazione

    tendenziale pari al 5% nell’ultimo trimestre. Il settore che registra la peggior crisi occupazionale è quello delle

    costruzioni (-18,6% tendenziale) nel quale sono occupati 33 mila addetti. L’industria risente di una diminuzione

    degli occupati di 8 mila unità. Il 2% degli occupati, infine, lavora nel settore primario (poco più di 10.000 unità, in

    aumento tendenziale del 16%).

    Tavola 5 FVG occupati per settore (migliaia e variazione % tendenziale T4 2012/T4 2011). Anni 2011 - 2012

    Settore 2011 2012 T2 2012 T3 2012 T4 2012 var% tendenzialeAgricoltura 10 11 11 10 11Industria 175 167 172 165 164costruzioni 41 33 32 32 30Servizi 326 328 325 336 329commercio 98 91 86 99 92altre attività 228 237 239 237 237Totale 511 507 508 511 504

    9,3-5,2

    -18,6

    2,0

    4,9

    -4,016,1

    Fonte: Istat

    Resta stabile al 15% la percentuale di occupati che lavorano a tempo parziale. Il lavoro part time è

    caratteristica peculiare dell’occupazione femminile, con una incidenza pari al 29% sugli occupati di sesso

    femminile, e solo del 4,5% nella componente maschile. Fino al 2010 gli occupati a tempo parziale erano

    aumentati a fronte di una diminuzione degli occupati a tempo pieno, fenomeno in parte dovuto al fatto che la

    crisi economica ha colpito prima i settori produttivi, come quello manifatturiero, che impiegano più manodopera

  • 7

    maschile. Con l’evolversi della crisi, la perdita di occupazione si estende ai settori terziari, come quello del

    commercio, più tipicamente femminili.

    Cresce l’incidenza dell’occupazione a tempo determinato, che comprende i lavoratori cosiddetti atipici, e

    si attesta al 12,5% (dato al 2011). Questa percentuale è però un dato di stock, che non tiene conto dei flussi in

    entrata e uscita dal mercato del lavoro. I dati che saranno esaminati in seguito mostrano infatti che tra i nuovi

    contratti la quota del tempo determinato è preponderante, come d’altra parte nei flussi di uscita, dato che la crisi

    occupazionale colpisce particolarmente la componente precaria della forza lavoro, meno garantita dal punto di

    vista contrattuale.

    Tavola 6 FVG Occupati a tempo parziale e a tempo determinato sul totale degli occupati (valori %) anni 2006 - 2012

    M F TOT M F TOT2006 4,6 31,5 15,8 10,2 12,9 11,42007 5,6 31,1 16,3 11,1 12,9 11,92008 4,6 31,5 16,1 10,9 15,4 12,92009 3,7 31,9 15,5 9,7 14,2 11,82010 4,1 32,1 16,1 10,8 13,6 12,12011 4,2 29,0 15,0 11,1 14,0 12,52012 4,5 29,0 15,3 nd nd nd

    occupati a tempo determinato %occupati a tempo parziale %

    Fonte: Istat

    Il tasso di disoccupazione di lunga durata (ovvero superiore ai 12 mesi) è pari a 2,8% nel 2012 in costante

    aumento a partire dal 1,4% del 2008, ma inferiore al valore nazionale, pari al 5,6.

    Il tasso di disoccupazione tra i laureati o in possesso di titoli di educazione terziaria è, nel 2012, pari al

    5,4% ovvero 1,3 punti percentuali superiore rispetto al 2011 ma comunque inferiore al tasso calcolato sull’intera

    popolazione; il tasso di disoccupazione tra i giovani in età 25-34 (la componente più giovane ma potenzialmente

    “stabile” della forza lavoro) è pari a 9,5% (il dato nazionale è pari al 14,9%, del Nord Est al 8,6%) e particolarmente

    alto per la componente femminile (14,2%): si registrano 97 mila occupati contro i 122 mila del 2008 (-21% in

    cinque anni). Nelle fasce d’età 45-54 e 55-64 anni, lo stock di occupati è aumentato, nello stesso periodo,

    rispettivamente del 10% e del 37%.

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    Tavola 7 FVG tassi di disoccupazione di lunga durata, per popolazione con laurea e per popolazione in età 25-34 anni (valori %). Anni 2008-2012

    M F MF M F MF M F MF2008 0,8 2,4 1,4 3,0 4,1 3,6 4,1 8,0 5,92009 1,4 1,7 1,5 4,0 6,0 5,0 5,5 6,3 5,92010 2,3 2,0 2,2 3,6 5,7 4,8 5,9 8,1 6,92011 2,0 3,0 2,4 2,1 5,9 4,1 5,2 8,4 6,62012 2,2 3,5 2,8 3,6 7,0 5,4 5,6 14,2 9,5

    PeriodoLunga durata Laurea 25-34 anni

    Fonte: Istat

    La ripartizione dei disoccupati per condizione professionale evidenzia che su un totale di circa 37 mila

    disoccupati registrati nel 2012, il 60% era prima occupato, il 25% era prima inattivo ed il 15% è senza precedenti

    esperienze lavorative (inoccupato).

    Tra gli inattivi in età lavorativa (247 mila persone tra i 15 e i 64 anni) è in consistente diminuzione il

    numero di coloro che non sono disponibili a lavorare (dai 223 mila del 2011 ai 212 mila del 2012) e nella fascia

    d’età 55-64 anni, per effetto delle nuove politiche di accesso alla pensione. Circa 30 mila sono gli inattivi che però

    si dichiarano disponibili a lavorare o comunque hanno cercato lavoro anche se non attivamente. Dal 2008 ad oggi

    tale condizione, ai confini tra la disoccupazione e lo “scoraggiamento” conta circa 10 mila unità in più.

    Figura 3 FVG Disoccupati per condizione professionale (valori %). Anni 2006-2012

    36,9%

    38,4%

    45,7%

    56,8%

    52,1%

    50,4%

    59,7%

    39,7%

    34,6%

    35,7%

    29,2%

    34,1%

    28,0%

    24,7%

    23,4%

    27,0%

    18,6%

    14,0%

    13,9%

    21,6%

    15,6%

    0% 25% 50% 75% 100%

    2006

    2007

    2008

    2009

    2010

    2011

    2012

    Ex occupati Ex inattivi Senza esperienza di lavoro

    Fonte: Istat

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    Tavola 8 FVG inattivi in età lavorativa per sesso (migliaia e variazione % tendenziale T4 2012/T4 2011). Anni 2010-2012

    2010 2011 2012 T2 2012 T3 2012 T4 2012 var% tendenzialemaschi 98 99 95 96 94 92femmine 158 154 152 152 151 150

    totale FVG 256 253 247 249 245 242totale Italia 14.951 14.972 14.386 14.288 14.603 14.213

    -8,5-5,0

    -6,4-3,2

    Fonte: Istat

    Nel 2012, risultano occupati il 18,5% dei giovani, ben 10 punti percentuali in meno rispetto al 2008 (19

    mila unità contro le 30 mila del 2008); si registra inoltre la consistente riduzione dell’occupazione tra i giovani di

    sesso maschile, passata dal 33,2% del 2009 al 20,3% del 2012. Il tasso di disoccupazione per la popolazione 15-

    24 anni è pari al 30,5% in FVG e del 35,3% in Italia.

    Tavola 9 FVG tassi di occupazione attività e disoccupazione per la popolazione 15-24 (valori %). Anni 2008-2012

    M F MF M F MF M F MF2008 37,7 21,8 29,8 42,6 26,5 34,6 11,5 17,7 13,92009 33,2 17,4 25,4 38,5 23,9 31,3 13,7 27,4 18,92010 29,9 21,6 25,8 35,1 27,7 31,5 14,8 22,1 18,02011 28,5 18,9 23,7 33,7 26,2 30,0 15,6 27,9 20,92012 20,3 16,7 18,5 29,8 23,3 26,6 32,0 28,4 30,5

    PeriodoTasso di occupazione 15-24 Tasso di attività 15-24 Tasso di disoccupazione 15-24

    Fonte: Istat

  • 10

    La gestione delle crisi aziendali

    La Cassa integrazione guadagni ordinaria interviene a sostegno delle imprese nel caso di sospensione o

    riduzione dell'attività produttiva dovuta ad eventi temporanei non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori.

    Secondo le gestioni straordinaria e soprattutto in deroga, le ore di integrazione salariale vengono concesse

    quando l'azienda si trova in condizione di ristrutturazione, riorganizzazione, conversione, crisi aziendale, ecc., e

    precede spesso la messa in mobilità di parte delle maestranze. In genere, sono gli interventi straordinari e

    soprattutto quelli in deroga ad essere ritenuti un migliore indicatore di crisi produttive e occupazionali.

    In termini complessivi le ore autorizzate di cassa integrazione sono in aumento dell’11,7% : da oltre

    21milioni (per tutte le gestioni) di ore di integrazione salariale concesse nel 2011, a 24.151.410 nel 2012, che

    corrispondono a circa 14.600 lavoratori FTE (equivalenti a tempo pieno, secondo la convenzione che ipotizza un

    monte ore annuo pari a 1.650). Di esse, oltre il 60% riguarda la gestione straordinaria (14 milioni di ore, in

    diminuzione), il 27% la gestione ordinaria (oltre 6 milioni di ore, +40 % in un anno, ma in diminuzione rispetto al

    2009) e il 12% la gestione in deroga (meno di 3 milioni di ore). Rispetto a quanto accade a livello italiano, in Friuli

    Venezia Giulia è maggiore, proporzionalmente, il ricorso alle ore CIG secondo le gestioni straordinaria e in deroga.

    Tavola 10 FVG ore autorizzate di Cig per gestione. Anni 2009-2012 CIG 2009 2010 2011 2012 var% 12/11

    Ordinaria 10.904.518 6.546.437 4.605.978 6.467.936Straordinaria 5.262.003 14.628.721 15.261.241 14.689.855In deroga 1.522.772 4.750.734 1.754.748 2.993.619Totale 17.689.293 25.925.892 21.621.967 24.151.410

    70,611,7

    -3,740,4

    Fonte: INPS Figura 4 ore autorizzate di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria (NI 2008=100). Anni 2011 - 2012

    Cig straordinaria

    0

    200

    400

    600

    800

    1000

    1200

    1400

    611

    711

    811

    911

    1011

    1111

    1211

    112

    212

    312

    412

    512

    612

    712

    812

    912

    1012

    1112

    1212

    FVG ITALIA

    Cig ordinaria

    0

    100

    200

    300

    400

    500

    600

    611

    711

    811

    911

    1011

    1111

    1211

    112

    212

    312

    412

    512

    612

    712

    812

    912

    1012

    1112

    1212

    FVG ITALIA Fonte: INPS

  • 11

    A livello provinciale, circa metà delle ore di Cig straordinaria e in deroga sono state concesse nella

    provincia di Udine, mentre il pordenonese detiene il primato delle ore concesse secondo la gestione ordinaria, che

    riguarda solo i rami industria ed edilizia. Le considerazioni sul ricorso a questo tipo di ammortizzatore sociale in

    Friuli Venezia Giulia non possono prescindere dalle differenti strutture produttive dei territori: la Cassa

    integrazione è stata applicata, con sempre maggior ricorrenza a partire dal 2008, nelle province di Udine e

    Pordenone, nelle quali è più intensa la concentrazione manifatturiera e le aziende industriali sono di più grandi

    dimensioni. La Cassa in deroga invece, estesa anche ai rami commercio e artigianato, è tendenzialmente più

    equamente distribuita tra le provincie.

    Tavola 11 FVG ore autorizzate di Cig per gestione e provincia. Anno 2012

    Figura 5 FVG ore autorizzate di Cig per provincia (NI 2005=100) . Anni 2007-2012

    CiG totale NI 2005=100

    30

    230

    430

    630

    830

    2007 2008 2009 2010 2011 2012

    go pn ts ud

    Fonte: INPS Tavola 12 FVG ore autorizzate di Cig per ramo economico. Anni 2009-2012

    2009 2010 2011 2012 var% 12/11Industria 14.693.324 20.933.578 17.849.682 18.503.993Edilizia 1.479.536 2.161.538 2.000.361 2.500.383Artigianato 549.263 608.518 353.289 625.154Commercio 952.513 2.183.983 1.369.593 2.487.342Settori vari 14.657 38.275 49.042 34.538Totale 17.689.293 25.925.892 21.621.967 24.151.410

    3,725,0

    77,081,6

    11,7

    -29,6

    Fonte: INPS

    I dati registrano un sensibile incremento nel 2012 della cassa integrazione nel commercio e

    nell’artigianato (81,6% e 77% rispettivamente), in misura inferiore in edilizia (25%).

    La meccanica risulta il settore industriale di maggior peso, con circa la metà delle ore complessivamente

    autorizzate, attestandosi a oltre 9 milioni e 900 mila ore nel corso del 2012, stabili rispetto allo scorso anno.

    Settori industriali e artigianali di peso e con forti segnali di crisi nell’anno in corso sono invece il legno (22% di ore

    Ordinaria Straordinaria Deroga TotaleGorizia 838.901 2.122.484 483.975 3.445.360Pordenone 3.272.337 4.205.288 746.426 8.224.051Trieste 653.656 798.400 452.683 1.904.739Udine 1.703.042 7.563.683 1.310.535 10.577.260

  • 12

    sul totale, oltre 4 milioni, in aumento del 15% in un anno) e la chimica e gomma plastica (il 7% del totale, +30% di

    ore concesse in un anno). I settori metallurgico e della lavorazione di minerali non metalliferi mostrano un

    andamento tendenzialmente positivo (-57% e -18% rispettivamente).

    Figura 6 FVG ore autorizzate di Cig per ramo economico e provincia (valori %). Anno 2012

    14,1

    9,4

    9,8

    20,4

    35,9

    30,7

    34,9

    23,5

    6,0

    15,5

    9,4

    14,0

    43,9

    44,4

    45,8

    42,1

    0,0% 25,0% 50,0% 75,0% 100,0%

    Industria

    Edilizia

    Artigianato

    Commercio

    go pn ts ud

    Fonte: INPS

    Tavola 13 FVG ore autorizzate di Cig per settore industriale e artigianale. Anni 2009-2012 settori industriali e artigianali 2009 2010 2011 2012 var% 12/11Legno 2.858.543 2.766.100 3.584.956 4.138.205Alimentari 256.445 388.525 360.996 156.227Metallurgiche 997.562 713.008 402.046 358.396Meccaniche 8.363.688 13.234.388 9.665.977 9.906.149Tessili 337.177 235.891 219.773 335.629Chimica petrolchimica, gomma plastica 606.219 1.149.554 1.005.538 1.308.711Lavorazione minerali non metalliferi 378.167 793.236 1.068.327 879.730Carta, stampa ed editoria 305.129 316.412 258.303 620.370Installazione impianti per l'edilizia 162.362 456.497 517.069 614.392Trasporti e comunicazioni 434.105 677.984 409.118 432.101

    15,4-56,7

    -10,92,5

    52,730,2

    -17,7140,2

    18,85,6

    Fonte: INPS

    Un ulteriore indicatore di crisi è costituito dal numero di lavoratori che entrano nelle liste di mobilità,

    misura di sostegno al reddito che spesso segue periodi di cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

    Gli ingressi in mobilità sono aumentati di circa 2 mila unità nel 2012 rispetto al 2011, attestandosi a oltre

    i 10 mila lavoratori e superando il dato del 2009, anno di picco con 9.200 ingressi . L’incremento più consistente si

    è registrato a Udine (+33%). Cresce la mobilità femminile (+26% in un anno), con maggior consistenza di quella

    maschile (+22%). In generale la mobilità continua a colpire di più i lavoratori di sesso maschile, con quasi il 60%

    degli ingressi.

  • 13

    La maggior parte degli ingressi è non indennizzata, perché avviene in seguito a licenziamenti individuali

    da imprese con meno di 15 dipendenti (L.236/93).

    Tavola 14 FVG inserimenti in lista di mobilità per provincia. Anni 2008-2012 GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE FVG

    2008 900 1.342 1.018 2.643 5.9032009 1.098 2.889 1.267 4.028 9.2822010 1.189 2.114 1.152 3.537 7.9922011 1.471 2.136 1.240 3.280 8.1272012 1.616 2.539 1.513 4.377 10.045

    var% 2012/2011 9,9 18,9 22,0 33,4 23,6

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori Figura 7 FVG inserimenti in lista di mobilità per sesso e tipo di lista. Anni 2009-2012

    mobilità per sesso

    0200400600800

    10001200140016001800

    T109

    T209

    T309

    T409

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    T412

    F M

    mobilità per tipo di lista

    0200400600800

    100012001400160018002000

    T109

    T209

    T309

    T409

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    T412

    L.223/91 L.236/93 art.4

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori

  • 14

    I flussi in entrata e in uscita

    L’andamento dei flussi in entrata e in uscita dal mondo del lavoro si possono dedurre dai dati sui nuovi

    contratti stipulati e registrati dai Centri per l’Impiego e sulle cessazioni dei rapporti di lavoro, ossia i contratti di

    lavoro dipendente o assimilato, sia privato che pubblico (da cui, a causa del mutamento recente della normativa,

    sono stati rimossi gli avviamenti del settore ATECO 97 “- Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro

    per personale domestico”, che vengono comunicati a Inps dalle famiglie stesse). Si precisa, per una corretta

    interpretazione del dato, che lo stesso lavoratore può essere stato assunto o aver cessato un rapporto di lavoro

    più volte nel periodo considerato.

    La stipulazione di nuovi contratti e la loro eventuale scadenza sono fenomeni fortemente stagionali:

    sono più ricorrenti gli avviamenti all’inizio dell’anno o alla fine dell’estate, e più numerose le cessazioni alla fine di

    dicembre. Perciò è utile confrontare gli stessi periodi di anni diversi, disegnando così il quadro tendenziale. I dati a

    disposizione confermano la difficile congiuntura economica: durante il terzo trimestre del 2012 il numero di nuovi

    contratti risulta in diminuzione del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Analogamente, si è registrato un

    progressivo calo delle cessazioni di contratti (-3,5%). Si ha perciò che a partire dal 2009 il numero delle assunzioni

    nette (assunzioni – cessazioni) risulta negativo. Va considerato a questo proposito, che un numero consistente di

    cessazioni può essere indice, più che di una crisi in atto, della dinamicità del mercato del lavoro: il dato va perciò

    letto collocandolo nel contesto generale.

    Tavola 15 FVG assunzioni, cessazioni e tasso di turnover % (assunzioni/cessazioni). Anni 2008-2012 Assunzioni Cessazioni Assunzioni nette Turnover %

    2008 257.997 253.514 4.483 101,82009 214.585 222.430 -7.845 96,52010 220.556 221.675 -1.119 99,52011 230.865 231.859 -994 99,6

    T1 2012 58.073 45.689 12.384 127,1T2 2012 59.531 57.460 2.071 103,6T3 2012 54.694 62.112 -7.418 88,1

    var%T3 2012/2011 -7,4 -3,5 -40,3 -3,7 *

    Nota: * differenza percentuale Fonte: Ergon@t, dati provvisori

    Nell’anno 2011 si è avuta una ripresa delle assunzioni (oltre 230 mila unità) e del turnover (vicino al

    100%). Il tasso di turnover permette un confronto diretto, tramite il loro rapporto, tra il numero degli avviamenti e

    quello delle cessazioni di contratti: tale indice è pari al 100% quando ogni cessazione è “compensata” da una

    nuova assunzione, inferiore al 100% se le cessazioni sono state più numerose delle assunzioni. In un mercato del

    lavoro in espansione, qual era nel 2008, il turnover è stato superiore al 100%, per poi diminuire negli anni

    successivi.

  • 15

    Figura 8 FVG assunzioni e cessazioni di contratti (medie mobili in migliaia e variazioni percentuali tendenziali). Anni 2009-2012

    40

    50

    60

    70

    80

    I 200

    9

    II 200

    9

    III 20

    09

    IV 20

    09I 2

    010

    II 201

    0

    III 20

    10

    IV 20

    10I 2

    010

    II 201

    1

    III 20

    11

    IV 20

    11I 2

    012

    II 201

    2

    III 20

    12

    Mig

    liaia

    assunzioni cessazioni

    -30

    -25

    -20

    -15

    -10

    -5

    0

    5

    10

    15

    20

    T109

    T209

    T309

    T409

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    var% tendenziale assunzionivar% tendenziale cessazioni

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori

    Figura 9 FVG assunzioni e indice di turnover per provincia (valori in migliaia e in percentuale su medie mobili). Anni 2009-2012

    assunzioni

    5

    8

    10

    13

    15

    18

    20

    23

    25

    T408

    T109

    T209

    T309

    T409

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    Mig

    liaia

    Go Pn Ts Ud

    turnover

    80

    85

    90

    95

    100

    105

    110

    T408

    T109

    T209

    T309

    T409

    T110

    T210

    T310

    T410

    T111

    T211

    T311

    T411

    T112

    T212

    T312

    Go Pn Ts Ud

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori

    A livello provinciale, si nota che la contrazione negli avviamenti al lavoro è stata particolarmente marcata

    nel 2009 nel territorio di Pordenone, la provincia a maggior vocazione industriale della nostra regione. Nella

    stessa provincia, a partire dal 2010, la ripresa del mercato del lavoro è stata più decisa, con aumenti tendenziali

    anche del 20% (al primo trimestre del 2011), in calo però nel 2012. Risultano più critici, rispetto a quanto rilevato

    in Friuli Venezia Giulia nel complesso, gli andamenti delle assunzioni nella provincia di Trieste (-13% tendenziale al

    terzo trimestre 2012). Nelle restanti province i flussi registrati nel 2011 davano timidi segnali di ottimismo,

    mentre le stime tendenziali per il 2012 indicano una contrazione del mercato del lavoro in tutti i territori della

    regione.

  • 16

    Tavola 16 FVG assunzioni e cessazioni per provincia. Anni 2008-2012

    Gorizia Pordenone Trieste Udine Gorizia Pordenone Trieste Udine2008 26.793 53.989 52.314 95.449 26.538 54.583 51.284 94.1222009 22.186 41.279 46.006 78.966 22.903 44.685 46.406 82.9732010 23.560 44.815 42.462 81.101 23.781 44.477 43.056 81.9832011 23.856 47.537 41.710 86.096 24.809 47.276 41.933 85.797

    T1 2012 5.853 12.480 11.161 21.974 4.725 9.288 8.790 17.146T2 2012 5.662 10.306 10.423 23.344 5.276 12.063 10.939 20.865T3 2012 6.399 10.493 8.691 21.381 6.771 10.868 8.965 26.058

    var%T3 2012/2011 -4,7 -11,5 -13,1 -3,4 -8,1 -6,4 -6,4 0,9

    Assunzioni Cessazioni

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori Tavola 17 FVG assunzioni per tipo di contratto. Anni 2008-2012

    2008 2009 2010 2011 2012 var% 12/11Apprendistato 9.030 6.498 6.298 6.387 5.864Determinato 185.071 155.278 162.649 170.537 172.810Indeterminato 58.588 39.729 34.880 34.461 25.311Altri 5.308 13.080 16.729 19.480 18.699Totale 257.997 214.585 220.556 230.865 222.684

    -8,2

    -4,0-3,5

    1,3-26,6

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori

    I dati di flusso in entrata mostrano la crescita della componente femminile del mercato del lavoro: le

    assunzioni di lavoratrici (pari al 53% del totale) superano infatti quelle dei lavoratori di sesso maschile. La

    percentuale di assunzioni di personale straniero sul totale risulta pari a circa il 20%, ed è in diminuzione. Spicca

    inoltre il calo dei nuovi contratti a tempo indeterminato (più che dimezzati rispetto al 2008), a favore di altre

    tipologie quali il lavoro a tempo determinato (comprese le collaborazioni, il lavoro a progetto, il lavoro occasionale

    e il tirocinio), che costituiscono il 77% di tutti gli avviamenti, in aumento. Tra gli altri tipi di contratto il lavoro

    intermittente è quello più frequente.

    Figura 10 FVG assunzioni per sesso (valori in migliaia) e provenienza del lavoratore (in percentuale sul totale). Anni 2008-2012

    117

    136

    105

    122

    80

    90

    100

    110

    120

    130

    140

    2008 2009 2010 2011 2012

    Mig

    liaia

    F M

    8,3 8,2 8,38,5 8,3

    12,1 12,1 12,111,6

    11,2

    6

    8

    10

    12

    14

    2008 2009 2010 2011 2012

    %comunitari %extraUE

    Fonte: Ergon@t, dati provvisori

  • 17

    Gli addetti nelle imprese private

    Per quanto riguarda la forza lavoro rilevata dall’Archivio Statistico delle Imprese Attive (Asia) dell’Istat, si

    può notare che nel corso del 2010 il 58,7% degli addetti è occupato in imprese del terziario, percentuale inferiore

    a quella nazionale, pari al 63%. Tra i settori del terziario con maggior incidenza si registrano il Commercio (17,5%),

    l’alloggio e la ristorazione (7,1%) e le attività professionali (6,8%). La struttura produttiva della nostra regione

    risulta più concentrata in termini di addetti nel settore secondario, in particolare nell’industria in senso stretto,

    che comprende il 31% degli addetti (solo il 26% a livello nazionale). Il settore delle costruzioni occupa il 10% degli

    addetti delle imprese rilevate dall’archivio.

    Il peso dell’industria a discapito del terziario sta progressivamente diminuendo negli ultimi anni. Nella

    provincia di Pordenone, quella a maggior vocazione industriale, gli addetti ai servizi erano il 44% del totale nel

    2007 e sono il 49% nel 2010 (pari a 47.905 unità). La provincia in cui il peso dei servizi è maggiore è quella di

    Trieste con 51.087 addetti nel terziario (contro i 24 mila di industria e costruzioni ) in diminuzione rispetto al 2008

    e al 2009, ma che costituiscono comunque oltre il 67% del totale..

    Figura 11 FVG addetti delle imprese attive per settore economico (valori percentuali). Anno 2010

    Attività professionali 6,8

    Alloggio e ristorazione 7,1

    Trasporti e logistica 4,2 Servizi

    58,7

    Commercio 17,5

    Industria insenso stretto

    31,2

    Costruzioni 10,0

    Attività finanziarie e assicurative 5,1

    Noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese 5,7

    Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia

    I dati a disposizione mostrano chiaramente l’effetto della crisi economica sullo stock degli addetti a

    partire dal 2009, con una diminuzione generale sia nella nostra regione che in Italia. Si registra un calo pari al 4,4%

    degli addetti nell’industria in senso stretto, soprattutto quella del legno, la fabbricazione di prodotti in metallo e

    di mobili; del 4,6% nell’ambito dei trasporti e della logistica, del 3,8 delle costruzioni e del 4,6 del commercio (che

    impegna oltre 67.000 addetti). In controtendenza alcune attività dei servizi: sono aumentati gli addetti nelle

  • 18

    attività immobiliari (+2,8%), nei servizi di noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese (+3,2%) nell’istruzione

    (+5,7), nella sanità e nell’assistenza sociale (+4,6), qui considerate esclusivamente nell’ambito privato.

    Di pari passo, il progressivo aumento della dimensione media delle aziende caratteristica della crescita

    economica fino all’anno 2008, ha subito nel 2009 una battuta d’arresto, in conseguenza delle numerose

    ristrutturazioni aziendali. Nel 2010 si contano 4,2 addetti per impresa nella nostra regione, contro il 3,8 italiano.

    Tavola 18 FVG addetti delle imprese attive per settore economico e provincia. Anni 2008 - 2010

    Gorizia Pordenone Trieste UdineINDUSTRIA 14.644 60.332 25.427 71.680 SERVIZI 19.402 48.407 52.160 98.028 INDUSTRIA 13.931 50.783 24.979 68.731 SERVIZI 19.167 47.812 51.488 98.964 INDUSTRIA 13.446 48.920 24.064 65.195 SERVIZI 18.732 47.905 51.087 98.200

    2008

    2009

    2010

    Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia Tavola 19 FVG addetti delle imprese attive per settore economico e provincia. Anni 2008 - 2010

    2008 2009 2010 var% 10/09

    Industria in senso stretto 131.927 119.858 114.585 -4,4di cui:Industrie alimentari 7.331 7.048 7.198 2,1Industria del legno 7.703 6.971 6.056 -13,1Lavorazione di minerali non metalliferi 5.535 5.285 4.981 -5,8Metallurgia 5.595 5.260 5.116 -2,7Fabbricazione di prodotto in metallo 19.048 17.773 16.711 -6,0Fabbricazione di macchinari 17.148 16.706 16.375 -2,0Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 9.798 9.729 9.499 -2,4Fabbricazione di mobili 19.434 18.324 17.572 -4,1

    Costruzioni 39.691 38.158 36.722 -3,8

    Servizi 217.997 217.432 215.924 -0,7di cui:Commercio 68.895 67.296 64.214 -4,6Trasporti e logistica 17.591 16.218 15.474 -4,6Alloggio e ristorazione 26.483 26.415 26.162 -1,0Servizi di informazione e comunicazione 8.282 8.080 8.087 0,1Attività finanziarie e assicurative 18.383 18.744 18.843 0,5Attività immobiliari 7.259 7.520 7.728 2,8Attività professionali 25.123 24.599 24.834 1,0Noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese 20.064 20.272 20.919 3,2Istruzione (*) 1.395 1.457 1.539 5,7Sanità e assistenza sociale (*) 14.960 16.077 16.822 4,6Attività artistiche e sportive 2.934 2.916 2.976 2,0Altri servizi 8.509 9.117 9.164 0,5

    (*) esclusi le PP. AA. Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia

  • 19

    Figura 12 Addetti totali (NI 2003=100) e addetti medi per impresa. Anni 2004-2010

    Addetti totali NI 2003=100

    70

    80

    90

    100

    110

    120

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

    FVG Italia

    Addetti medi per impresa

    3,0

    3,5

    4,0

    4,5

    5,0

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

    FVG Italia

    Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia

    Il numero medio di addetti per impresa nel settore industriale è pari a 13 unità, con punte di 112 addetti

    nella fabbricazione di altri mezzi di trasporto e 81 nella metallurgia. Più ridotte le dimensioni delle imprese del

    legno (6,2 addetti), che occupano circa 67 mila addetti, in calo nell’ultimo anno del 13%. Il settore delle costruzioni

    occupa oltre i 36 mila addetti, in aziende di ridotte dimensioni (3 addetti in media, in linea con il dato italiano).

    Nel settore dei servizi le imprese sono di dimensioni notevolmente inferiori, data l’incidenza di ditte

    individuali, soprattutto nella libera professione e nelle attività immobiliari (meno di due addetti in media). Di

    maggior dimensioni le aziende dedicate a finanza e assicurazioni (11,4 addetti medi) e ai servizi alle imprese,

    noleggio, agenzie viaggi (8,3).

  • 20

    Figura 13 FVG numero medio di addetti per impresa, per settore economico. Anno 2010

    13,0

    9,56,2

    11,6

    11,429,3

    15,0

    2,9

    3,3

    3,1

    5,83,8

    4,011,4

    1,71,8

    8,32,7

    3,42,8

    2,2

    - 5 10 15 20 25 30 35 40 45

    Industria in senso stretto

    di cui:

    Industrie alimentari

    Industria del legno

    Lavorazione di minerali non metalliferi

    Metallurgia

    Fabbricazione di prodotto in metallo

    Fabbricazione di macchinari

    Fabbricazione di altri mezzi di trasporto

    Fabbricazione di mobili

    Costruzioni

    Servizi

    di cui:

    Commercio

    Trasporti e logistica

    Alloggio e ristorazione

    Servizi di informazione e comunicazione

    Attività finanziarie e assicurative

    Attività immobiliari

    Attività professionali

    Noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese

    Istruzione (*)

    Sanità e assistenza sociale (*)

    Attività artistiche e sportive

    Altri servizi

    80,9

    111,8

    +

    Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia

  • 21

    Gli infortuni sul lavoro

    I dati sugli infortuni del periodo 2006 – 2011 indicano una progressiva contrazione del fenomeno a livello

    sia locale che nazionale. La crisi economico finanziaria iniziata a fine 2008 ha ulteriormente influito sulla

    diminuzione del numero dei casi denunciati degli ultimi anni, date le crisi occupazionali in ambiti tradizionalmente

    più rischiosi come l’industria e le costruzioni.

    Nel 2011 sono stati denunciati in Friuli Venezia Giulia 19.778 infortuni sul lavoro, l’8% in meno in un anno.

    Gli infortuni mortali sono stati 18 di cui 11 nella provincia di Pordenone. Se i casi mortali sono in diminuzione, il

    tasso di mortalità (che è un indice di gravità) risulta invece abbastanza costante nel quinquennio considerato e

    rimane inferiore al dato nazionale; 4.647 sono gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri, il 24% del totale di quelli

    denunciati (in Italia è il 16%). Questa fattispecie è in diminuzione del 6,2%, in particolare nelle provincie di

    Pordenone e Gorizia. L’incidenza della componente femminile è pari al 32%, in linea con il dato italiano, e in

    crescita negli ultimi anni.

    Tavola 20 FVG infortuni denunciati per provincia. Anni 2006 - 2011 GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE TOTALE di cui mortali

    2006 4.064 7.575 5.252 11.321 28.212 282007 3.990 7.770 5.239 11.051 28.050 272008 3.701 6.987 4.941 10.318 25.947 262009 3.318 5.494 4.731 8.772 22.315 202010 3.183 5.258 4.549 8.545 21.535 182011 2.789 4.638 4.377 7.974 19.778 18

    var% 2011/2010 -12,4 -11,8 -3,8 -6,7 -8,2 0,0

    Fonte: Inail

    Figura 14 infortuni denunciati (NI 2002=100) e tasso di mortalità degli infortuni (valori percentuali). Anni 2006 - 2011

    infortuni denunciati NI 2004=100

    40

    60

    80

    100

    120

    2006 2007 2008 2009 2010 2011

    FVG ITALIA

    tasso di mortalità degli infortuni %

    0,0

    0,5

    1,0

    1,5

    2,0

    2006 2007 2008 2009 2010 2011

    FVG ITALIA

    Fonte: Inail

  • 22

    incidenza % infortuni lavoratori stranieri

    10

    15

    20

    25

    30

    2007 2008 2009 2010 2011

    FVG ITALIA

    Tavola 21 Infortuni di lavoratori stranieri denunciati per provincia. Anni 2007 - 2011 GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE TOTALE

    2007 833 2.175 955 2.517 6.4802008 827 2.080 1.037 2.403 6.3472009 794 1.482 949 1.925 5.1502010 711 1.424 963 1.854 4.9522011 622 1.255 924 1.846 4.647

    var% 2011/2010 -12,5 -11,9 -4,0 -0,4 -6,2

    Fonte: Inail Figura 15 Incidenza degli infortuni a lavoratori stranieri e tasso di femminilizzazione (valori percentuali). Anni 2007 - 2011

    tasso di femminilizzazione %

    20

    25

    30

    35

    40

    2007 2008 2009 2010 2011

    FVG ITALIA

    Fonte: Inail

    Per un’analisi della gravità si ricorre ai dati sui casi definiti (cioè infortuni e malattie la cui pratica

    amministrativa si è conclusa) e indennizzati dall’Istituto, per i quali quindi si può stabilire la conseguenza. La

    conseguenza è “temporanea” se ha provocato un’astensione dal lavoro superiore a 3 giorni ma si sono conclusi

    con la completa guarigione clinica senza postumi permanenti o con postumi permanenti di grado di inabilità o di

    menomazione inferiore al limite indennizzabile. È invece “permanente” se ha provocato un’inabilità durevole non

    inferiore al 6% ed è previsto un indennizzo in capitale (se meno grave) o una rendita (se più grave). Risulta quindi

    che su 12.680 infortuni indennizzati, il 5,6% hanno avuto nella nostra regione una conseguenza permanente

    (compresa la morte), contro il 7,4% in Italia.

    Le malattie professionali risultano in aumento del 13% nel 2011 (+10% in Italia), in particolare nelle

    province di Gorizia e Trieste, attestandosi a 1.409 casi in totale. Nel caso delle malattie professionali l’esito è

    quasi sempre permanente (95% circa dei casi), in linea con il dato nazionale.

  • 23

    Tavola 22 Infortuni definiti per tipo di conseguenza e provincia. Anno 2011

    Provincia TemporaneaPermanente in

    capitalePermanente in

    renditaPermanente

    totale Morte TOTALEGorizia 1.668 85 11 96 2 1.766Pordenone 2.809 112 27 139 11 2.959Trieste 2.536 119 32 151 3 2.690Udine 4.954 242 66 308 3 5.265FVG 11.967 558 136 694 19 12.680ITALIA 452.991 28.623 6.493 35.116 845 488.952

    Fonte: Inail Figura 16 Malattie professionali manifestate. Anni 2006 - 2011

    malattie professionali NI 2004=100

    40

    60

    80

    100

    120

    140

    160

    180

    2006 2007 2008 2009 2010 2011

    FVG ITALIA

    Fonte: Inail Tavola 23 Malattie professionali manifestate e indennizzate per tipo di conseguenza e provincia. Anno 2011

    TemporaneaPermanente in

    CapitalePermanente in

    RenditaPermanente

    Totale Morte TOTALEGorizia 3 19 30 49 10 62Pordenone 10 36 11 47 57Trieste 12 139 59 198 10 220Udine 12 134 64 198 6 216FVG 37 328 164 492 26 555ITALIA 738 9.833 3.074 12.907 340 13.985

    Fonte: Inail

    2010 2011var%

    2011/2010GORIZIA 150 164 9,3PORDENONE 179 181 1,1TRIESTE 423 563 33,1UDINE 494 501 1,4FVG 1.246 1.409 13,1