L'occhio sinfonico

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PAOLO TOMIO L’occhio sinfonico

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Catalogo mostra 2010 - Paolo Tomio

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PAOLO TOMIOL’occhio sinfonico

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Progetto grafico a cura diPaolo Tomio

Finito di stamparenel mese di novembre 2010presso Publistampa Arti grafichePergine Valsugana (TN)

Immagine di copertina: L’OCCHIO SINFONICO2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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Non poteva che nascere da una formazione di ca-rattere progettuale e architettonico la visione cro-matica che Paolo Tomio propone in queste telerealizzate con sistemi grafici computerizzati, sot-tratti alla serialità digitale ed inventati – volta pervolta – come opere uniche e irripetibili.Nei processi di stampa della digital art la superficienon presenta alcuna vibrazione materica, è un ve-lo uniforme e impalpabile che guida l’occhio lungole illusioni prospettiche dello spazio, dentro le gra-dazioni cromatiche generate da sottili trame linea-ri, fasce chiaroscurali di calibrata perfezione chedeterminano la definizione plastica dell’immagine.Consapevole dei processi costitutivi della tecnolo-gia digitale, Tomio non intende simulare la “pitturadipinta” ma è interessato a esprimere l’essenzadella luce meccanica sconfinando dalle norme di-segnative del progetto architettonico.In tal modo, l’artista mira a trasgredire i codici gra-fici utilizzati nella sua professione di architetto ela-borando forme curve complesse, fluide evoluzionicromatiche funzionali al piacere dell’occhio cheamplifica l’orizzonte mutevole del visibile.Come avviene in alcuni esempi della pittura astrat-to-ambientale, Tomio sceglie di dialogare fisica-mente con la parete espositiva, per questo applicale tele colorate su telai dallo spessore accentuato,quasi per conferire oggettualità alla superficie erenderla fisicamente tattile, anche lungo i bordiesterni. Con quest’orientamento l’artista si concen-tra sul dinamismo percettivo del colore e – nel con-tempo – valorizza il senso di sospensione del sup-porto collocato nel bianco indistinto della parete,come una sinfonia vagante nel silenzio del vuoto.Non a caso, il titolo adottato per questa mostra ri-chiama in modo emblematico le avventure dell’oc-chio sinfonico, gli aspetti musicali del visibile, le so-

norità sinestetiche che si irradiano dalle forme di-namiche, ben sapendo che tra suono e colore sistabiliscono relazioni poetiche, allusive, evocative,capaci di sollecitare percorsi irrazionali del pensie-ro. Non è infatti possibile teorizzare una relazionescientifica tra gli universi paralleli della musica edella pittura, del suono e del colore, esiste piutto-sto uno slancio intuitivo che nasce dalle emozioniinteriori e che esplora le tensioni dello spazio muo-vendosi sulle ali del fantasticare.Da un punto di vista formale, l’allusione alle esten-sioni musicali del colore-luce significa per Tomioaffidarsi alle energie sovrapposte delle forme flui-de, alla fusione di campi sensoriali disarmonici cheportano l’occhio a ritrovare altri tipi di equilibrio.Non vi sono linee rette, composizioni simmetriche,rapporti congrui tra le diverse forme e i differentipesi cromatici, ma un continuo slittare dei ritmicompositivi che sconfinano dai perimetri logici delpensiero. Quando si trova nella condizione di pro-gettare un’immagine sembra che l’artista vogliaagire al suo interno, portarsi di là dal luogo che staosservando, proprio perché lo sguardo deve svin-colarsi dalle relazioni con il mondo esterno ed en-trare in simbiosi con gli eventi imprevedibili del-l’immaginario. Sembra un paradosso, ma bisognadire che Tomio è impegnato in una sfida che non atutti riesce, quella di umanizzare le proprietà delcolore digitale, attivando percorsi di lettura giocatisul continuo spiazzamento delle forme, sulla dislo-cazione delle sue strutture simboliche.Sempre più lontano dalle regole del pensiero ar-chitettonico, l’artista coltiva il puro relativismo spa-ziale, prova l’ebbrezza di smarrirsi nelle gradazionicromatiche bidimensionali fino a inventare un si-stema plastico di elementi avvolgenti e inesplicabi-li, tali da non avere più vincoli gravitazionali. In ogni

FLUIDE SONORITÀ

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dipinto emerge la dimensione della casualità, l’al-terno contrapporsi di tinte fredde e tinte calde, sen-za che vi sia una ragione univoca che possa so-stenere questa dialettica espressiva. Infatti, nellediverse immagini computerizzate si raccolgono lepulsioni dell’inconscio, la necessità di abbandonar-si ai sensi della vita in modo non più rigidamenteprogettabile ma attraversato da sensazioni fluide.I titoli parlano di organismi innaturali, esplorano ladimensione onirica dell’invisibile, seguono le av-venture del pensiero disorganico, esplorano lecomponenti non esplicite del visibile, si pongono inuno stato di attesa verso nuovi risvegli della sensi-bilità cromatica. La visione è fluttuante, i perimetrisi dilatano, traggono energia dalle forme scono-sciute, nascono da tentazioni illimitate, da un me-todo creativo dove il senso del vuoto assume unruolo dominante. A osservare da vicino le campi-ture del colore digitale si avvertono forme nitideoscillanti che abitano lo spazio attraverso minimevariazioni di tono, dall’azzurro glaciale a calde den-sità del rosso, con variazioni verso il viola che nonescludono zone sospese nel verde e minimi ba-gliori del bianco che incontrano le vibrazioni delblu. Non è possibile descrivere ciò che Tomio po-ne in risalto nell’evento topologico di ogni opera, lospazio non è mai statico, le forme si piegano, si av-volgono, lasciano intuire le parti nascoste, ciò chesta dietro la soglia dell’immagine.La visione elastica esprime lo stato inquietudinedel pensiero travolto da tensioni curvilinee che l’ar-

tista deriva dalla memoria degli elementi naturali-stici, soprattutto la predilezione per i movimenti on-deggianti, situazioni fluide che consentono di ri-mandare alla citazione goethiana che immaginal’acqua come elemento che somiglia all’anima del-l’uomo. L’osservatore non può fare altro che en-trare nel circolo vizioso delle costruzioni luminose,in quel campo mutevole di percezioni cangianti do-ve le relazioni cromatiche esprimono fasi combi-natorie sfuggenti.Tutte le energie liberatorie di questa ricerca garan-tiscono all’occhio sinfonico di cui parla Tomio ampimargini di manovra per alternare colori pacati e co-lori squillanti, senza mai rinunciare al desiderio diforme morbide, sinuose, ripiegate all’interno di unacomplessità formale seducente come può essereun microcosmo che si dilata verso l’infinito.Il concetto di “continuum” allude all’estensione illi-mitata delle forme, in realtà ogni immagine è unaporzione di spazio posta in relazione con la totali-tà, dettaglio di uno flusso curvilineo ben più ampiodove la pluralità degli elementi dinamici cresce adismisura.In realtà, sognando queste atmosfere luminosel’artista si immerge nelle spirali della conoscenzarealizzando immagini sempre diverse, visioni prov-visorie di un universo cromatico come luogo di li-bertà espressiva, tensione a trasformare un fram-mento circoscritto in una visione totale.

Claudio Cerritelli

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L’ABBANDONO DEI SENSI - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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LE VITE SOSPESE - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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ANDROGINIA PALESE - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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A sinistra: INCONTRI TITUBANTI - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cmALLA RICERCA DEL SENSO - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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CONSULTARE L’INCONSCIO - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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IL PENSIERO DISORGANICO - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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A sinistra: COSA SOGNANO GLI ANIMALI? - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cmORGANISMI INNATURALI - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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LA DIMENSIONE ONIRICA - 2009 - Digital art su tela - 50x50x4 cm IL SENSO DEL VUOTO - 2009

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IL GRANDE FLUSSO - 2009 - Digital art su tela - 50x50x4 cmDigital art su tela - 50x50x4 cm

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A sinistra: FLUIDI IMPERCETTIBILI - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cmLA REALTÀ ELASTICA - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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ARTIFICIOSI RAPPORTI - 2009 - Digital art su tela - 50x50x4 cm LE RAGIONI NON DETTE - 2009

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CIRCOLI VIZIOSI - 2009 - Digital art su tela - 50x50x4 cmDigital art su tela - 50x50x4 cm

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A sinistra: ILLIMITATE TENTAZIONI - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cmIL LIBERTINO IMPERTINENTE - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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FORMAZIONI LIQUIDE - 2009 - Digital art su tela - 80x80x4 cm

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Nasce a Borgo Valsugana nel 1947.L’anno successivo si trasferisce a Trento dove vi-ve e lavora.Dopo gli studi superiori, inizia a frequentare il Cor-so superiore di Industrial Design presso il Magi-stero di Firenze con P.L. Spadolini e G.K.Koenigma poi preferisce iscriversi alla facoltà di architet-tura del Politecnico di Torino dove collabora comeindustrial designer con uno studio nel settore del-lo styling automobilistico, del design e della grafi-ca progettando veicoli sportivi, industriali, city cars,arredi urbani stradali e oggetti di design.Diventa architetto nel 1974 e comincia a eserci-tare l’attività libero professionale a Trento comeprogettista, direttore dei lavori e responsabile perla sicurezza nell’edilizia privata e pubblica realiz-zando opere private e pubbliche in tutta la Pro-vincia, tra cui l’arredo urbano del centro storico diTrento, la sede del Comprensorio a Pergine, lascuole elementari e medie e, con il collega Ro-berto Ferrari, il teatro comunale di Pergine Valsu-gana.Realizza numerosi interventi di arredo urbano, trai quali, con l’arch. Alda Rebecchi, la pavimentazio-ne e l’illuminazione del centro storico di Trento.Progetta come designer innumerevoli arredi priva-ti e pubblici con la realizzazione di oggetti prodottiin piccola serie.Alla professione di architetto si affianca l’attività diinsegnante, prima di materie artistiche e poi di di-segno tecnico e tecnologia e di editorialista con lapubblicazione di un libro su “L’arredo del centrostorico di Trento” con l’arch. Alda Rebecchi e del“Manuale del porfido” con l’arch. Fiorino Filippi tra-dotto anche in tedesco, inglese e francese. Ha par-tecipato per tre anni ad un ciclo di conferenze or-ganizzate in Italia e all’estero dall’Ente Sviluppo

Porfido come esperto di materiali lapidei negli ar-redi urbani.Parallelamente all’attività di architetto continua acoltivare l’interesse per il mondo artistico parteci-pando a numerosi concorsi per sculture o installa-zioni da collocare negli edifici pubblici affrontandol’uso di materiali vari: marmo, mosaico, strutture inacciaio verniciato, cromato o Corten, cemento, ce-ramica, legno ecc.Interessato più alla ricerca di metodologie dellacreazione-progettazione artistica mediante la defi-nizione di sistemi complessi aperti e ripetibili piùche alla creazione dell’opera unica, approfondisceil problema della riproducibilità tecnica, della pro-duzione seriale, dei multipli e delle potenzialità re-se possibili dalle nuove tecnologie.Collabora come esperto con artisti locali e nazio-nali partecipando a interventi di restauro e a con-corsi d’arte. Si iscrive e opera nel sindacato degliartisti FIDA - Federazione Italiana degli Artisti par-

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tecipando come commissario di giuria a concorsid’arte provinciali.Negli ultimi anni comincia a sviluppare un ciclo diopere di impegno civile - nominato “Abachi” - cheutilizzano un (apparentemente) libero assemblag-gio di immagini grafiche, pittoriche e fotograficherielaborate - personali e di origini varie - attraversole quali intende ricostruire un nuovo mondo di re-lazioni e significati che nascono grazie alle asso-ciazioni d’idee, alle memorie sedimentate e allepercezioni ed emozioni che suscitano nell’osser-vatore.Produce delle opere grafiche che affrontano ilmondo della geometria e della composizione di vo-lumi in cui è leggibile un chiaro riferimento alleavanguardie storiche dell’architettura e dell’artequali il Neoplasticismo. Parallelamente, grazie al-

le potenzialità della elaborazione computerizzata,sviluppa una serie di composizioni astratte poli-crome con forme plastiche e organiche libere esvincolate da riferimenti storici, definite “Formemorbide”.Ha partecipato a varie mostre collettive tra cui“Ciao Giorgio” in memoria di Giorgio Gaber al Pa-lazzo della Ragione a Milano nel 2006, alla Libre-ria Bocca in Galleria V.Emanuele a Milano nel2008, alla mostra di Italia Nostra nel Museo dellaSAT a Trento e alla mostra REN ART nelle sale diTorre Mirana a Trento nel 2010. Una sua persona-le è in corso fino al gennaio 2011 nelle sale delGrand Hotel Trento.Una sua opera realizzata per lamostra ad inviti “Il museo e la sua immagine” del1982, fa parte della raccolta presso il Museo Pro-vinciale delle Albere - MART di Trento.

STUDIO PAOLO TOMIOVia Cernidor n. 43 | 38123 TRENTOtel. 0461 934276 | cell. 339 6193125e-mail: [email protected]

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