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La bionda e la moraEh sì, sembra quasi fatto apposta, l’importatore

4Guimp ci ha fornito il doppio allestimento in colora-zioni che richiamano subito alla mente la differente seduzione esercitata nei confronti di noi maschietti

dai due archetipi femminili… la pin-up bionda plati-no, sensuale e provocante, e l’altera mora, elegante

e irraggiungibile ai nostri occhi…Ritorniamo con ipiedi per terra e abbandoniamo per un attimo tali

fantasie da adolescente brufoloso, e concentriamocisulle bici oggetto di questo test, Ibis Mojo Carbon,un telaio proposto in doppio allestimento. I sentieri

di Sauze Freeride, le strade militari delle Alpi Marit-time e le antiche mulattiere dell’Alta Via dei Monti Liguri, sono stati il teatro di questa sfida sensuale,con l’intento non tanto di determinare quale sia aprevalere tra le due, quanto di scoprire come una

solida piattaforma sia in grado di andare a coprire le esigenze del biker. Un telaio con precise scelte

progettuali e montaggi ad hoc per esplorare i limitiopposti dell’escursionismo duro e puro.

IBISMOJO CARBON

SLX & SXF

CARBONIO LIBIDINOSO QUELLO CHE SEGNA LA RINASCITA DELLO STORICO MARCHIO A STELLEE STRISCE… MATERIALE PREGIATO,PLASMATO IN FORME SINUOSE E SEDUCENTI… NULLA È LASCIATOAL CASO, COME I DUE ALLESTIMENTIAL TOP CHE METTIAMO ALLA FRUSTA,COSÌ DA SVELARE OGNI ASPETTO PIÙ RECONDITO DELL’ANIMA DI QUESTA FASCINOSA CREATURA

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er di Cristiano Guarcofoto di Cristiano Guarco e Luca Orlandini

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La tecnologiaDue sono i punti cardine della Ibis Mojo Carbon,il telaio in fibra di carbonio monoscocca e loschema di sospensione Dw-Link.Il telaio, il cui progetto è frutto estetico e fun-zionale della designer Roxy Lo, è una combina-zione di fibre differenti ad alto-modulo, la piùutilizzata è la T700. Il telaio monoscocca è stampato utilizzando di-versi strati di fogli pre-impregnati (strati di com-posito impregnati di resina a freddo) secondouna sequenza ed orientamento ben definiti. Inaltre parole ciò significa che le parti principali (iltriangolo anteriore ad esempio), sono realizzatein un pezzo unico. Tale struttura distribuisce glistress dinamici uniformemente su di un’area piùampia, al contrario dei telai tradizionali che con-centrano gli stress nelle zone di congiunzione. Ilmonoscocca permette quindi una maggiore li-bertà nel design del telaio con il risultato di untelaio leggero, robusto e, dulcis in fundo, ele-gante e sensuale.I livelli di rigidità torsionale, resistenza a trazio-ne o agli urti sono ottimizzati nei diversi puntidel telaio. La produzione è limitata a solo duetelai al giorno, ovviamente per ottenere elevantistandard qualitativi.Ibis ha scelto tale tecnologia grazie al know-how acquisito dal fondatore Scot Nicol chediede vita al marchio nel lontano 1981, da HansHeim socio-fondatore di Santa Cruz, e dall’inge-gnere Tom Morgan, esperto del carbonio cheha lavorato in Giant, Titec e Answer.

Veniamo al carro Dw-Link, brevettato da Da-ve Weagle e altrimenti impiegato sulle fullIron Horse. È uno schema virtual pivot, con uncarro accoppiato al triangolo anteriore tramitedue corte biellette. Ha un marcato effetto anti-squat (anti affondamento) e un pedal kickback(ritorno sui pedali) minimo, per una pedalatareattiva ed efficiente, con il comfort in primopiano. 140 mm è la corsa alla ruota posteriore(5,5”), uno standard o quasi per la categoriatrail (escursionismo).Per maggiori info sul carbonio monoscocca e sul carro DW-Link visitate i sitiwww.4guimp.co/ibis e www.dw-link.com.

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Uno dei teatri delle nostre prove è il compren-sorio montano di Sauze d’Oulx, in Alta ValSusa. Questa estata ha aperto alla Mtb con itracciati freeride di Sportinia. Il Comune diSauze, promotore dell’iniziativa, ha incaricato ilConsorzio Forestale Alta Val di Susa di realizza-re i tracciati freeride che scendono dalla stazio-ne d’arrivo della seggiovia Sportinia sino alpaese di Sauze. I percorsi si presentano con ca-ratteristiche diverse, alcuni preesistenti e op-portunamente modificati, altri tracciati ex-novoseguendo le naturali pendenze del terreno e la-vorati per esaltare guida e divertimento.

Oltre alla seggiovia di Sportinia anche la bipo-sto Rocce Nere è attrezzata per il trasporto del-le bici rendendo così possibile il collegamentocon Sestriere dal quale si potrà risalire sino alFraiteve con la nuova telecabina e fare rientroa Sauze. Cinque i tracciati (Sportina Express,Black Guizz, Karamell, Rocce Nere e Rock Ma-ster) su cui abbiamo saggiato le doti discesisti-che della Mojo Carbon, principalmente dell’al-lestimento Sxf da all-mountain.Un grazie al comune di Sauze d’Oulx per la dis-ponibilità durante i nostri due giorni di test!Info: www.sauzefreeride.net

ibismojo carbon slx & sxfGeometriaTaglia Test L (S, M, L, Xl)

Slx SxfAngolo sterzo (°) 69 67,8

Angolo sella (°) 73 71,8

Tubo verticale (mm) 483 483

Tubo Orizzontale Virtuale (mm) 598 603

Tubo Sterzo (mm) 130 130

Carro posteriore (mm) 429 429

Interasse (mm) 1.106 1.115

Altezza Movimento Centrale (mm) 339 351

Attacco Manubrio (mm) 110 90

Esc. ruota post. /Amm. / Rapporto di leva (mm)

140 mm / 50,8 mm / 1:2,75

Interasse Ammortizzatore (mm) 200

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Ibis Mojo Carbon Slx - La moraBruna, snella e sinuosa, scattante e felina nell’in-cedere… ehm, è ora di svegliarsi e smettere disognare a occhi aperti. Il rendez-vous con la primainterpretazione della Mojo Carbon è stato a Gen-naio di quest’anno, con l’Assaggio a cura di An-drea “Campiun” Bruno. Un allestimento non anco-ra definitivo, come quello offertoci da 4Guimp,l’importatore italiano.

Prima ImpressioneForse la “vera” interpretazione, meglio, la più clas-

sica. Sicuramente dal punto di vista estetico l’alle-stimento Slx è quello che meglio rappresenta l’ideadi mtb in carbonio: colorazione “nuda” con le fibre avista, componenstistica in elegante e aggressivonero, che fa tanto racing. Non sarebbe guastato untocco di bianco in più almeno a livello grafico, maloghi e scritte minimali si fanno apprezzare su que-sta gattina dal lucido vello nero, che attende sornio-na in attesa di balzare felina su sterrate e sentieri.

Da pedalareDopo la prima occhiata approfondiamo la nostra

conoscenza con la Slx: componentistica scelta pereccellere nella pedalata su lunghe distanze, ilmassimo in fatto di compromesso tra efficienza,scorrevolezza e leggerezza. Il “gruppo” è lo Shi-mano Xtr al completo, freni e ruote incluse, nonha bisogno di presentazioni, così come la forcellaFox Float 140 Rlc. Una volta saliti in sella, regola-to il ponte di comando, altezza e posizione sella, esospensioni secondo i gusti personali, partiamoper la prima parte della nostra avventura, una tra-versata alpina da Limone Piemonte a Ventimiglia,la classica Via del Sale: 110 km x 3.400 m di

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giudiziosintetico

Cosa cambieremmoIn teoria nulla, in pratica una sella un pocopiù confortevole e un disco posteriore da 160mm (più prestante su lunghe discese).Perché comprarlaÈ una delle più affascinanti mtb da escursioni-smo sul mercato: bella, leggera ed efficientein ogni frangente. Il miglior connubio tra tec-nologia ed estetica, senza ombra di dubbio.Per chi èPer il biker che ama pedalare una bici esclu-siva su lunghe distanze e terreni scorrevoli, edesidera una full con peso ed efficienza daxc e una comodità da all-mountain.

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dislivello (positivo, quello negativo è circa 4.600m, partendo in quota) in due giorni. Prevalente-mente strade militari con fondo moderatamentesconnesso il primo giorno, in cui si divora granparte della salita, per poi percorrere la secondatappa per lo più tortuosi sentieri e mulattiere apendenza negativa, per finire trasferimento suasfalto fino a Ventimiglia, un tratto vallonato conprevalenza di discesa. La nostra Ibis si presentavacome una candidata ideale per tale percorso, enon ha deluso le aspettative. Abbiamo agito sullesospensioni tenendo un set-up adeguato a un im-piego a 360°, prediligendo il comfort alla pedala-bilità pura: quando era necessario spingere fortesui pedali abbiamo agito sul Propedal, per l’am-mo, e compressione Low Speed, per la forcella.L’importante era percorrere lunghe salite, conpendenza per lo più costante e fondo smosso, intutta comodità. Per posizione in sella, ben centra-ta e non eccessivamente distesa, leggerezza del-l’insieme, comodità del ponte di comando (piegalow-riser confortevole), trazione e rigidità, la bicisi è fatta pedalare con soddisfazione per gli oltre50 km della prima tappa. Il carro non innesca fa-stidiosi ondeggiamenti e si ha un’apprezzabilesensazione di grip, merito del sistema Dw-Link edelle gomme Nevegal a doppia mescola e tassel-latura aggressiva. Quando è stato il momento dirilanciare in fuorisella, il carro non si è scompostopiù di tanto, grazie anche all’effetto dello smorza-mento Propedal settato al massimo in questa oc-casione, ma soprattutto alla geometria ben stu-diata. Una volta bloccate le sospensioni su asfal-to, la Slx corre via veloce e prontissima nei rilan-ci, mostrando ancora una volta la leggerezza del-l’insieme e la scorrevolezza delle ruote.

In discesaCi siamo trovati a nostro agio, nonostante la ver-sione Slx non sia una mtb da portare al limitequando la pendenza è negativa. La stabilità, sutracciati scorrevoli (quelli più tecnici sono pane

per i denti della Sxf…), è ragguardevole, grazieal basso centro di gravità, al lavoro delle sospen-sioni ad aria, e alla rigidità dell’insieme telaio eruote. Quando la velocità sale e si presentanolunghi curvoni, la Mojo Carbon Slx segue con do-cilità le indicazioni del rider, con inserimenti re-pentini e apprezzabile mantenimento della traiet-toria scelta dal biker.

Sui sentieriNei passaggi stretti e tecnici del secondo giornosi è mostrata precisa e intuitiva, grazie al bari-centro veramente basso (movimento centrale a339 mm, occhio a urtare con le pedivelle!) e allalibertà lasciata dalla particolare conformazionedel telaio… non solo estetica quindi! Dopo po-che curve, di ogni tipo e ampiezza, troviamo su-bito un grande feeling con il mezzo. Forse trop-po nervosa a volte, il suo temperamento felino èevidente, va trattata con dolcezza e con pugnofermo… quindi, presa ferma sul manubrio, ditapronte sui freni, e guida decisa per entrare sicu-ri in curva pennellando le nostre traiettorie euscire a bomba pestando sui pedali… questaMojo Carbon Slx saprà soddisfare la vostra libi-dine sui single track scorrevoli e sinuosi!

Prezzo bici completa (euro) 5.990,00Prezzo telaio (euro) 2.190,00 (opzione colo-re 100 euro, ammo Fox Dhx 5.0 Air a 170 euro)Peso (kg, senza pedali) 11,500Peso telaio (kg, con amm.) 2,600Ammortizzatore Fox Float Rp23Forcella Fox Float Rlc, 140 mmGuarnitura Shimano XtrCambio/Deragliatore/ComandiShimano XtrFreni a disco Shimano Xtr, 160/140 mmRuote, Gomme Shimano Xtr, Kenda NevegalDtc 2,1”Manubrio Ibis 3D, Easton Ec70 Monkeylite XcSella Easton Ec90, Fizik Aliante Gamma Ti

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Ibis Mojo Carbon Sxf - La biondaEbbene sì, lo ammettiamo, non è proprio bionda… maconcedeteci la licenza poetica, il confronto “mora vsbionda” ci stava, eccome! In realtà la colorazione dellanostra Mojo Carbon Sxf è chiamata “Guiness Foam”,schiuma di Guiness, la famosa birra scura irlandese. Èuna delle quattro opzioni colore, ottenibili con sovrap-prezzo di 100 euro sul listino del telaio: Vicious Blue,Eddy Orange, Guiness Foam e Nuclear Pesto.Chapeau a chi a scelto i nomi per le colorazioni!

Prima ImpressioneEccoci di fronte alla nostra biondona, ci salta allamente quella che è entrata ormai nell’immaginariocollettivo, la pin-up riprodotta sui musi dei bombar-

dieri della 2^ Guerra Mondiale… curve abbondanti,sorriso irresistibile e occhi ammiccanti…Meno ele-gante della sorellina Slx, ma senza dubbio più ag-gressiva questa Sxf, a partire dall’anteriore in cuispicca una robusta e prestante forcella Fox 36 TalasRc2, il top (o quasi) nella categia A-M. La sospensio-ne anteriore è ben sostenuta dal comparto posterio-re, con l’ammo Fox Dhx 5.0 Air che serve il carro Dw-Link, sempre con 140 mm alla ruota. Quindi, per que-sto allestimento abbiamo 2 cm di corsa in più all’an-teriore, oltre alla possibilità di variarla e alla struttu-ra più rigida offerta dagli steli da 36 mm (contro i 32mm della Float 140). Tutto è dimensionato per l’oc-correnza, freni Formula Oro 24k (una garanzia per po-tenza e affidabilità) e ruote Easton Havoc compresi.

Il montaggio è leggermente inferiore per livello allaSlx, con trasmissione Sram X.9, con deragliatore Shi-mano Xt, che non sfigurano però in fatto di efficienzae prestazioni.

Da pedalareLa bici paga un poco sul versante peso rispetto allaSlx, un chilo e mezzo in più, e con una posizione piùdiscesistica, ma per mantenere lo stesso una grandepedalabilità ci viene in aiuto la forcella con escursio-ne variabile. Portandola a 130 o 100 mm, valori chenoi consigliamo per salite di pendenza media o ele-vata indipendentemente dalla lunghezza, si ottieneuna variazione dello sterzo rispettivamente di circauno e due gradi. Ritroviamo subito il feeling riscon-

Rider Andrea Balli - foto Cristiano Guarco

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trato con la Slx, semplicemente bisogna far fronte a13 chili abbondanti con i nostri pedali montati, pesoche in ogni modo non ci scoraggia sui lunghi giri pe-dalati. Le impressioni sono analoghe all’allestimentopiù leggero (comoda, rigida e con ottimo grip), sempli-cemente la bici è meno pronta nei rilanci e invogliaalla pedalata da seduti, lasciando i fuorisella al mini-mo indispensabile. Infatti, già la posizione è più rac-colta e meno distesa (attacco manubrio da 90 mm epiega con rise più accentuato), poi le sospensioni nonsono bloccabili, anche agendo sul Propedal dell’ammoe sulle regolazioni della compressione della forcella(alte e basse velocità), si ottiene un minimo ondeggia-mento quando si procede en danseuse.

In discesaChe dire? Ci ha stupito, con solo 140 mm di corsa alposteriore offre sensazioni simili ad all-mountain veree proprie! Basta un breve tratto percorso con ostacolinaturali (rocce e radici affioranti, compressioni) per im-parare a sfruttare le doti della Sxf. Una volta abbassa-ta la sella e rilanciata l’andatura, apprezziamo ancorpiù la grande stabilità già percepita sulla Slx, la rigidi-tà in curva (si traduce in grande precisione) e scorrevo-lezza, oltre al comfort del sistema posteriore Dw-Link,qui esaltato dall’ammo Dhx 5.0 completamente perso-nalizzabile. Così, mentre con la Slx procedevamo conapproccio più cauto, qui abbiamo lasciato correre labestiolina, con enorme soddisfazione. Solamenteavremmo apprezzato una gommatura più aggressiva,2,2” reali sarebbero bastati per procedere più sicuri susezioni sconnesse, mantenendo in ogni caso una buo-na scorrevolezza. Ci siamo lasciati andare anche a ses-sioni di salti, nel park di Sauze Freeride, con sensa-zioni molto vicine a quelle di bici A-M: si imposta facil-mente la manovra, rimane stabile in volo, in atterrag-gio sembra di disporre di più corsa rispetto ai 140 mmeffettivi… non è una drop machine, ma qualche picco-la soddisfazione ce la siamo tolta! (e anche in questocaso delle ruote più ciccie avrebbero aiutato)

Sui sentieriIn discesa, su tratti più o meno veloci e/o più o meno

giudiziosintetico

Cosa cambieremmoAnche in questo caso, nulla in teoria… in prati-ca gomme più larghe per esaltare il comporta-mento in discesa su fondi sconnessi. Una piegalow riser come sulla Slx ci sarebbe stata bene,visto il grande comfort offerto.Perché comprarlaSempre in tema di esclusività, poche altre mtboffrono un perfetto connubio tra estetica e fun-zionalità in un ambito fatto di lunghi giri pedalatifarciti da tante discese tecniche.Per chi èPer l’appassionato che desidera un’arma senzaeguali in fatto di pedalabilità, e di stabilità e di-vertimento in discesa.

Prezzo bici completa (euro) 4.990,00Prezzo telaio (euro) 2.460,00 (con opzionecolore e ammortizzatore Dhx 5.0 Air)Peso (kg, senza pedali) 12,850Peso telaio (kg, con amm.) 2,820Ammortizzatore Fox Dhx 5.0 AirForcella Fox 36 Talas Rc2, 160/130/100 mmGuarnitura Shimano XtCambio/Deragliatore/Comandi Sram X.9 /Shimano Xt / Sram X.9Freni a disco Formula Oro K24, 200/180 mmRuote, Gomme Easton Havoc, Kenda Neve-gal 2,1” DtcManubrio Ibis 3D, Ibis 7075-T6 DbSella Ibis 3D, FIzik Aliante Gamma Ti

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tecnici, così come su single track serpeggianti e dalfondo compatto, si nota il cambiamento geometricodovuto alla forcella più lunga. Nei sentieri più strettie tortuosi abbiamo preferito abbassare la forcella a130 mm, per incrementare la reattività dell’anteriorecaricandolo di più, così da ottenere una maggiore te-nuta e portare a una superiore confidenza nella gui-da, l’ideale nei tracciati più ostici. Così la nostra Mo-jo Carbon Sxf si è fatta conquistare, facendosi porta-re elegantemente a braccetto quasi come la sorelli-na (ma che non diventi gelosa!), grazie soprattuttoalla forcella: la 36 Talas offre 160 mm di corsa mas-sima, che fanno comodo per assorbire meglio gli urti,ma si ha pure un anteriore più rigido e preciso grazieagli steli da 36 millimetri.La bici è divertente, incollata al terreno, bilanciata,difficile perdere aderenza a meno che il rider non laspinga al limite (più in là rispetto alla Slx...). Nei trat-ti lenti è sempre pronta alle richieste del rider, imme-diata e facile, in quelli veloci fila via che è uno spet-tacolo, disegnando traiettorie con il compasso.Di telaio e forcella vi abbiamo già parlato, ottimo illavoro svolto anche dalle ruote Easton Havoc, grandecompromesso tra peso e rigidità.

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