Local newspapaer | L' isola delle balene | Pesaro, Italy

2
LETTERA AL ... SINDACO DELLA MIA CITTÀ Signor Sindaco, Le scrivo in quanto primo cittadino e amministratore – colui che ammi- nistra, governa, si occupa della cosa pubblica. Ecco, dopo una settimana passata lontano da tutto, la sensa- zione, a leggere sulle cronache lo- cali di una biciclettata di protesta contro le multe ai ciclisti, è che la vicenda abbia assunto toni surreali per un vuoto, per una mancanza nel dovere di governare. Sembra, signor Sindaco, che a Lei importi poco di questo meraviglioso mezzo di tra- sporto che non fa rumore, non con- suma niente (se non i grassi in eccesso), e prende poco spazio. Così accade che, quando d’una questione non se ne occupa chi dovrebbe farlo per mandato elettivo, come Lei, lo fanno altri con strumenti inevitabil- mente meno adatti dei Suoi, e chia- mando in causa persone senza colpe, come i vigili e i poliziotti che hanno fatto multe e hanno scortato (in cinque!) il pericoloso corteo di protesta dei ciclisti scampanellanti. Un vigile che fa una multa ad un ci- clista contro mano non è ridicolo, è solo uno che fa il suo mestiere, ma una campagna (chiamata Centro storico!) che mobilita sei tra vigili e poliziotti, in una città dove si par- cheggiano le moto sulle piste cicla- bili, i SUV sui marciapiedi e le Smart di traverso sulle righe blu, senza neanche un richiamo ver- bale… beh, questo sì, è ridicolo. Tuttavia la responsabilità non è dei poliziotti e neanche dello zelante questore che dà una risposta repres- siva ad un problema che andrebbe invece gestito, amministrato. E qui, grazie al Suo disinteresse, siamo al vuoto. Amministrativo. Redazione - le Balene Diari della bicicletta David Byrne - Bompiani, 2010 Recensione immaginaria di un libro che non ho mai letto. Ma che leggerò perché Psycho killer è un pezzo devastante; per- ché se David Byrne pubblicasse l'elenco del telefono lo leggerei, sicuro di trovarci comunque spunti interessanti; perché pen- sare a quest'uomo geniale, seduto sul sellino della sua bicicletta che percorre le strade delle più im- portanti città del mondo gettando sguardi illuminati sui paesaggi ur- bani e cogliendo scorci rivelatori della psiche dei suoi abitanti, lo trovo un puro atto di ribellione. Perché i libri di fantasia mi sono sempre piaciuti! Non penserete davvero che la bicicletta esista? Troppo bella e semplice e per- fetta. La bicicletta non è realtà, è fantasia. E' sogno. Il Catalogo - Pesaro L'arte della bicicletta da Du- champ e Rauschenberg - Ed. De Agostini-Rizzoli / La lanterna di Diogene - Alfredo Panzini - Ed. Treves Milano / A Milano non fa freddo - Giuseppe Marotta - Ed. Bompiani Sfogliai tanto tempo fa un libro e poi lo acquistai “l’arte della bici- cletta”... tanti artisti da Duchamp ad oggi che hanno costruito, ideato, disegnato una bicicletta. Opere che fanno della bicicletta una bella creatura. In realtà mi colpì molto del libro l’appendice finale con brevi testi di grandi autori; ad esempio Buzzati scrisse pagine splendide in giro per l’Italia se- guendo i ciclisti. Io però con un po’ di nostalgia vi se- gnalo un’autore che scavallava le nostre colline... Panzini, “La lan- terna di Diogene” e poi Marotta, che stava e scriveva a Napoli e il suo “A Milano non fa freddo” che pia- ceva tanto a mio padre. Due libri con pagine belle, bellis- sime dedicate alla bicicletta, per la cura del moto e del sole. Libreria Zazie - Fano Ivan Illich e Marc Augè amano le due ruote e hanno raccontato que- sto amore in "Elogio della bici- cletta"e"Il bello della bicicletta", editi entrambi da Bollati. Sui pe- dali le nostre anime si aprono al sogno e al futuro, sui pedali siamo tutti uguali senza discriminazioni di “cilindrata”. Con una bicicletta le nostre città diventano più libere e affascinanti, diventano nuovi ter- ritori tutti da scoprire. Pedalare aiuta ad essere felici. Metti piede sull’isola, lascia un commento. www.radiopereira.it /isoladellebalene La Recensione La bici di Marco La tua bici, Marco ne ha viste di tutti i colori: le fughe in salita, i rischi in discesa le bionde e le more - le donne, gli amori - le droghe - furbate da tanti dimenticate - così esagerate da sballare i valori, le urla, gli evviva delle moltitudini guardate dal dentro della solitudine. Un grande tu eri, un grande-piccino in continua ricerca della luce che avevi negli occhi quand’eri bambino. Io... anch’io sono Marco anch’io c’ho la bici o almeno, l’avevo, una Vichi non proprio moderna, ma assai dignitosa... no, non l’hanno rubata o meglio, si - vigliacchi - mi han preso la vita, che certo ad entrambi è stata concessa un po’ troppo corta. E se forse hai imprecato talvolta perché in bici hai forato e non c’era lì pronta una ruota di scorta... non ti lamentare che a me, non solo la ruota è mancata. A me, è mancata la scorta. { { { 6 Editoriale Sei lì che porgi con orgoglio il tuo prezioso e sudato n.1 dell’Isola delle balene, quando la pastic- ciera ti fredda, una domenica mattina di inizio estate: cosa pensi di cambiare con questo foglio? Sì, già, cosa pensiamo di cambiare facendo un foglio come questo? non è altro che di ciò che discu- tiamo, in fondo - perché un foglio, perché la carta, perché? cosa pen- siamo di cambiare? Noi siamo aria fresca, ecco cosa. Ne sono convinta/o, lo sento quando ci vediamo e so che è così, che a tempo perso recuperiamo tempo all'infinito. Il cambiamento - io sono cam- biata/o, per dire. Da quando sono sull'isola, la mia vita è cambiata. Quindi penso che per prima cosa abbiamo cambiato noi stessi, un pezzettino di noi stessi, e di ciò che ruota intorno a noi perché ab- biamo aggiunto cose, spostato, pensato, scritto, disegnato, scan- nerizzato, fotografato, letto, man- giato insieme amaretti sotto una barca in mezzo a candele popolate da spiriti. Senti Susan Sontag: 'ho fatto un viaggio per vedere cose meravi gliose. Un mutamento nel paesag- gio. Un mutamento nel cuore'. Queste parole le ricorda Anna Maria Ortese che dice 'sento che vivere è viaggiare, e viaggiare è crescere. Sento che occorre un mutamento nel paesaggio. Sento che è fondamentale un muta- mento nel cuore'. Questo è un inizio buono per un editoriale. ÈvViva la Bici Metti piede sull’isola, lascia un commento. www.radiopereira.it /isoladellebalene Multe a raffica sui ciclisti in centro storico. Succede un giorno d’agosto: vigili urbani e poliziotti fermano decine di ciclisti lungo Corso XI settembre, i viali del mare e altre vie del centro storico, scatenando reazioni e polemiche da parte dei cittadini che pochi giorni dopo or- ganizzano una biciclettata di protesta sotto il Comune. Cos’ è succ esso... D’improvviso una massa po- derosa emerse dall’acqua e scattò su verticalmente nell’aria. Era la balena. Miriam Coffin o Il Pescatore di Balene { e [ n° 2 Dicembre 2010 ] l’Isola delle balene 1 1 1 1 FaNo: vietato a bici e pedoni il transito nelle vie del centro Dalla vostra inviata Dada Knorr «Per i bastoni dei vecchietti prepareremo appo- sita ordinanza», ha spiegato il vigile Nuti «per- ché c’è comunque anche per essi il rischio che facinorosi mascherati da vecchietti li usino per offendere». In arrivo anche il codice degli Ombrelli. Nelle vie troppo strette i pedoni possono causare in- toppi e, non essendo possibile controllare l’in- gresso di borseggiatori di altri paesi, la troppa vicinanza delle mani a tasche e borsette è indice di scarsa sicurezza. Niente pedoni in vie dove si potrebbero creare strusci e calpestamenti, questi ultimi pericolosi soprattutto in estate, a causa delle esecrabili in- fradito. Le persone a piedi potranno circolare in fila indiana in apposite strisce pedonali che verranno segnate (a spese dei commercianti) lungo tutte le vetrine del centro. Per le biciclette è invece scattato il semaforo rosso in tutte le vie cittadine: dopo l’incredibile incidente di via Ga- sparoli, durante il quale è stato inforcato un tu- rista tedesco su un parafanghi, i circoli, i club, le associazioni di categoria (si vocifera anche la Merkel) e l’amministrazione, hanno deciso per la tolleranza zero. I bicicli non potranno quindi circolare in vicoli e strade del centro storico, ma andranno parcheggiati nelle apposite rastrel- liere blu, accanto alle quali sosteranno i gen- darmi per la multa. Le multe toccheranno sia i ciclisti che coloro che posseggono carrozzelle e stampelle, nonché carrozzine e tricicli, in quanto intralcio alla circolazione urbana. «In questa società», ha esordito un noto opinionista locale, «chi non è capace di avere quattro ruote o chi insidia gli altri coi pedali è un inetto e va sanzionato!» La Lega Italiana Riproduttiva sta inoltrando una protesta contro le multe alle car- rozzine, è indubbio che verranno fatte delle ec- cezioni, e già si vocifera dell’obbligo di casco per i neonati portati in marsupio da mamme non an- cora trentenni. La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein) { } Manifesto della biciclea - Un movi- mento che é quasi una pre- ghiera: fluido e continuo, innesca una respirazione che è quasi una medita- zione. Galleggi sul terreno in uno stato mentale che é contemporaneamente di di- stacco dalla realtà e asso- luto contatto con la realtà. Viaggi leggero, su un mezzo che pesa meno di dieci chili, ad un prezzo in ter- mini di energia spesa asso- lutamente ridicolo rispetto agli analoghi risultati otte- nibili con altri mezzi. Non finisci di meravigliarti di quanto cambi il tuo am- biente circostante, quello che pensavi di conoscere a memoria. Adesso no, non é più lo stesso, gli alberi lungo i viali, i vicoli di por- fido, le strade di breccia dei parchi – e le asperità, le pendenze, le discese - tutto ha un altro aspetto e s prattutto diventa familiare, concreto, con una propria conformità, come fosse umano. Il tuo mezzo é assurda- mente crudo. Un filo di ferro sapientemente ango- lato, a vederlo da lontano; dall'alto quasi invisibile, di lato il disegno di un bam- bino molto concentrato sulle linee dritte e sulla mi- racolosa curvatura delle ruote.

description

Source of information for citizens of Pesaro, Italy. Italian language version only.

Transcript of Local newspapaer | L' isola delle balene | Pesaro, Italy

Page 1: Local newspapaer | L' isola delle balene | Pesaro, Italy

LETTERA AL ...SINDACODELLA MIA CITTÀ

Signor Sindaco,

Le scrivo in quanto primo cittadinoe amministratore – colui che ammi-nistra, governa, si occupa della cosapubblica. Ecco, dopo una settimanapassata lontano da tutto, la sensa-zione, a leggere sulle cronache lo-cali di una biciclettata di protestacontro le multe ai ciclisti, è che la

vicenda abbia assunto toni surrealiper un vuoto, per una mancanza neldovere di governare. Sembra, signorSindaco, che a Lei importi poco diquesto meraviglioso mezzo di tra-sporto che non fa rumore, non con-suma niente (se non i grassi ineccesso), e prende poco spazio. Cosìaccade che, quando d’una questionenon se ne occupa chi dovrebbe farloper mandato elettivo, come Lei, lofanno altri con strumenti inevitabil-mente meno adatti dei Suoi, e chia-mando in causa persone senzacolpe, come i vigili e i poliziotti chehanno fatto multe e hanno scortato(in cinque!) il pericoloso corteo diprotesta dei ciclisti scampanellanti.Un vigile che fa una multa ad un ci-clista contro mano non è ridicolo, èsolo uno che fa il suo mestiere, ma

una campagna (chiamata Centrostorico!) che mobilita sei tra vigili epoliziotti, in una città dove si par-cheggiano le moto sulle piste cicla-bili, i SUV sui marciapiedi e leSmart di traverso sulle righe blu,senza neanche un richiamo ver-bale… beh, questo sì, è ridicolo.Tuttavia la responsabilità non è deipoliziotti e neanche dello zelantequestore che dà una risposta repres-siva ad un problema che andrebbeinvece gestito, amministrato. E qui,grazie al Suo disinteresse, siamo alvuoto. Amministrativo.

Redazione - le Balene

Diari della biciclettaDavid Byrne - Bompiani, 2010

Recensione immaginaria di unlibro che non ho mai letto.

Ma che leggerò perché Psychokiller è un pezzo devastante; per-ché se David Byrne pubblicassel'elenco del telefono lo leggerei,sicuro di trovarci comunquespunti interessanti; perché pen-sare a quest'uomo geniale, sedutosul sellino della sua bicicletta chepercorre le strade delle più im-portanti città del mondo gettandosguardi illuminati sui paesaggi ur-bani e cogliendo scorci rivelatoridella psiche dei suoi abitanti, lotrovo un puro atto di ribellione.Perché i libri di fantasia mi sonosempre piaciuti! Non penseretedavvero che la bicicletta esista?

Troppo bella e semplice e per-fetta. La bicicletta non è realtà, èfantasia. E' sogno.

Il Catalogo - PesaroL'arte della bicicletta da Du-champ e Rauschenberg - Ed. DeAgostini-Rizzoli / La lanterna diDiogene - Alfredo Panzini - Ed.Treves Milano / A Milano non fafreddo - Giuseppe Marotta - Ed.Bompiani

Sfogliai tanto tempo fa un libro epoi lo acquistai “l’arte della bici-cletta”... tanti artisti da Duchampad oggi che hanno costruito, ideato,disegnato una bicicletta.Opere che fanno della bicicletta unabella creatura. In realtà mi colpìmolto del libro l’appendice �nalecon brevi testi di grandi autori; adesempio Buzzati scrisse paginesplendide in giro per l’Italia se-guendo i ciclisti.

Io però con un po’ di nostalgia vi se-gnalo un’autore che scavallava lenostre colline... Panzini, “La lan-terna di Diogene” e poi Marotta,che stava e scriveva a Napoli e il suo“A Milano non fa freddo” che pia-ceva tanto a mio padre.Due libri con pagine belle, bellis-sime dedicate alla bicicletta, per lacura del moto e del sole.

Libreria Zazie - Fano

Ivan Illich e Marc Augè amano ledue ruote e hanno raccontato que-sto amore in "Elogio della bici-cletta" e "Il bello della bicicletta",editi entrambi da Bollati. Sui pe-dali le nostre anime si aprono alsogno e al futuro, sui pedali siamotutti uguali senza discriminazionidi “cilindrata”. Con una biciclettale nostre città diventano più liberee affascinanti, diventano nuovi ter-ritori tutti da scoprire. Pedalareaiuta ad essere felici.

Metti piede sull’isola,lascia un commento.www.radiopereira.it/isoladellebalene

La Recensione

La b ic i d iMarco

La tua bici, Marcone ha viste di tutti i colori:

le fughe in salita,i rischi in discesa

le bionde e le more -le donne, gli amori -

le droghe - furbate da tanti dimenticate -così esagerate da sballare i valori,le urla, gli evviva delle moltitudini

guardate dal dentro della solitudine.Un grande tu eri, un grande-piccino

in continua ricerca della luce che avevi negli occhi quand’eri bambino.

Io... anch’io sono Marcoanch’io c’ho la bici

o almeno, l’avevo, una Vichinon proprio moderna, ma assai dignitosa...

no, non l’hanno rubatao meglio, si - vigliacchi -

mi han preso la vita,che certo ad entrambi è stata concessa

un po’ troppo corta.E se forse hai imprecato talvolta

perché in bici hai foratoe non c’era lì pronta una ruota di scorta...

non ti lamentareche a me, non solo la ruota è mancata.

A me, è mancata la scorta.

{{

6EditorialeSei lì che porgi con orgoglio il tuoprezioso e sudato n.1 dell’Isoladelle balene, quando la pastic-ciera ti fredda, una domenicamattina di inizio estate: cosa pensidi cambiare con questo foglio?

Sì, già, cosa pensiamo di cambiarefacendo un foglio come questo?non è altro che di ciò che discu-tiamo, in fondo - perché un foglio,perché la carta, perché? cosa pen-siamo di cambiare?Noi siamo aria fresca, ecco cosa.Ne sono convinta/o, lo sentoquando ci vediamo e so che è così,che a tempo perso recuperiamotempo all'in�nito.Il cambiamento - io sono cam-biata/o, per dire. Da quando sonosull'isola, la mia vita è cambiata.Quindi penso che per prima cosaabbiamo cambiato noi stessi, unpezzettino di noi stessi, e di ciòche ruota intorno a noi perché ab-biamo aggiunto cose, spostato,pensato, scritto, disegnato, scan-nerizzato, fotografato, letto, man-giato insieme amaretti sotto unabarca in mezzo a candele popolateda spiriti.

Senti Susan Sontag: 'ho fatto unviaggio per vedere cose meravigliose. Un mutamento nel paesag-gio. Un mutamento nel cuore'.Queste parole le ricorda AnnaMaria Ortese che dice 'sento chevivere è viaggiare, e viaggiare ècrescere. Sento che occorre unmutamento nel paesaggio. Sentoche è fondamentale un muta-mento nel cuore'.

Questo è un inizio buono per uneditoriale.

ÈvVivala Bici

Metti piede sull’isola,lascia un commento.

www.radiopereira.it/isoladellebalene

Multe a raf�ca sui ciclisti in centro storico.

Succede un giorno d’agosto:vigili urbani e poliziotti fermano decine di ciclisti lungo Corso XIsettembre, i viali del mare e altre vie del centro storico, scatenandoreazioni e polemiche da parte dei cittadini che pochi giorni dopo or-ganizzano una biciclettata di protesta sotto il Comune.

Cos’ èsuccesso...

D’improvvisouna massa po-derosa emersedall’acquae scattò suverticalmentenell’aria.Era la balena.

Miriam Cof�no IlPescatoredi Balene

{e

[ n° 2Dicembre 2010

]

l’Isola delle balene

11

11

FaNo:vietatoa bici e pedoniil transitonelle vie del centroDalla vostra inviata– Dada Knorr

«Per i bastoni dei vecchietti prepareremo appo-sita ordinanza», ha spiegato il vigile Nuti «per-ché c’è comunque anche per essi il rischio chefacinorosi mascherati da vecchietti li usino peroffendere».In arrivo anche il codice degli Ombrelli. Nellevie troppo strette i pedoni possono causare in-toppi e, non essendo possibile controllare l’in-gresso di borseggiatori di altri paesi, la troppavicinanza delle mani a tasche e borsette è indicedi scarsa sicurezza.Niente pedoni in vie dove si potrebbero crearestrusci e calpestamenti, questi ultimi pericolosisoprattutto in estate, a causa delle esecrabili in-fradito. Le persone a piedi potranno circolarein �la indiana in apposite strisce pedonali cheverranno segnate (a spese dei commercianti)lungo tutte le vetrine del centro. Per le bicicletteè invece scattato il semaforo rosso in tutte le viecittadine: dopo l’incredibile incidente di via Ga-sparoli, durante il quale è stato inforcato un tu-

rista tedesco su un parafanghi, i circoli, i club,le associazioni di categoria (si vocifera anche laMerkel) e l’amministrazione, hanno deciso perla tolleranza zero. I bicicli non potranno quindicircolare in vicoli e strade del centro storico, maandranno parcheggiati nelle apposite rastrel-liere blu, accanto alle quali sosteranno i gen-darmi per la multa. Le multe toccheranno sia iciclisti che coloro che posseggono carrozzelle estampelle, nonché carrozzine e tricicli, inquanto intralcio alla circolazione urbana. «Inquesta società», ha esordito un noto opinionistalocale, «chi non è capace di avere quattro ruoteo chi insidia gli altri coi pedali è un inetto e vasanzionato!» La Lega Italiana Riproduttiva stainoltrando una protesta contro le multe alle car-rozzine, è indubbio che verranno fatte delle ec-cezioni, e già si vocifera dell’obbligo di casco peri neonati portati in marsupio da mamme non an-cora trentenni.

La vita è� come andare in bicicletta:se vuoi starein equilibrio devi muoverti.

(Albert Einstein) {}Manifesto dellabiciclea - Un movi-mento che é quasi una pre-ghiera: ¦uido e continuo,innesca una respirazioneche è quasi una medita-zione. Galleggi sul terrenoin uno stato mentale che écontemporaneamente di di-stacco dalla realtà e asso-luto contatto con la realtà.Viaggi leggero, su un mezzoche pesa meno di dieci

chili, ad un prezzo in ter-mini di energia spesa asso-lutamente ridicolo rispettoagli analoghi risultati otte-nibili con altri mezzi.Non �nisci di meravigliartidi quanto cambi il tuo am-biente circostante, quelloche pensavi di conoscere amemoria. Adesso no, non épiù lo stesso, gli alberilungo i viali, i vicoli di por-�do, le strade di brecciadei parchi – e le asperità, lependenze, le discese - tutto

ha un altro aspetto e sprattutto diventa familiare,concreto, con una propriaconformità, come fosseumano.Il tuo mezzo é assurda-mente crudo. Un �lo diferro sapientemente ango-lato, a vederlo da lontano;dall'alto quasi invisibile, dilato il disegno di un bam-bino molto concentratosulle linee dritte e sulla mi-racolosa curvatura delleruote.

LETTERAAL...SINDACODELLAMIACITTÀ

SignorSindaco,

Lescrivoinquantoprimocittadinoeamministratore–coluicheammi-nistra,governa,sioccupadellacosapubblica.Ecco,dopounasettimanapassatalontanodatutto,lasensa-zione,aleggeresullecronachelo-calidiunabiciclettatadiprotestacontrolemulteaiciclisti,èchela

vicendaabbiaassuntotonisurrealiperunvuoto,perunamancanzaneldoveredigovernare.Sembra,signorSindaco,cheaLeiimportipocodiquestomeravigliosomezzoditra-sportochenonfarumore,noncon-sumaniente(senonigrassiineccesso),eprendepocospazio.Cosìaccadeche,quandod’unaquestionenonseneoccupachidovrebbefarlopermandatoelettivo,comeLei,lofannoaltriconstrumentiinevitabil-mentemenoadattideiSuoi,echia-mandoincausapersonesenzacolpe,comeivigilieipoliziottichehannofattomulteehannoscortato(incinque!)ilpericolosocorteodiprotestadeiciclistiscampanellanti.Unvigilechefaunamultaadunci-clistacontromanononèridicolo,èsolounochefailsuomestiere,ma

unacampagna(chiamataCentrostorico!)chemobilitaseitravigiliepoliziotti,inunacittàdovesipar-cheggianolemotosullepistecicla-bili,iSUVsuimarciapiedieleSmartditraversosullerigheblu,senzaneancheunrichiamover-bale…beh,questosì,èridicolo.Tuttavialaresponsabilitànonèdeipoliziottieneanchedellozelantequestorechedàunarispostarepres-sivaadunproblemacheandrebbeinvecegestito,amministrato.Equi,graziealSuodisinteresse,siamoalvuoto.Amministrativo.

Redazione-leBalene

DiaridellabiciclettaDavidByrne-Bompiani,2010

Recensioneimmaginariadiunlibrochenonhomailetto.

MacheleggeròperchéPsychokillerèunpezzodevastante;per-chéseDavidByrnepubblicassel'elencodeltelefonololeggerei,sicuroditrovarcicomunquespuntiinteressanti;perchépen-sareaquest'uomogeniale,sedutosulsellinodellasuabiciclettachepercorrelestradedellepiùim-portanticittàdelmondogettandosguardiilluminatisuipaesaggiur-baniecogliendoscorcirivelatoridellapsichedeisuoiabitanti,lotrovounpuroattodiribellione.Perchéilibridifantasiamisonosemprepiaciuti!Nonpenseretedavverochelabiciclettaesista?

Troppobellaesempliceeper-fetta.Labiciclettanonèrealtà,èfantasia.E'sogno.

IlCatalogo-PesaroL'artedellabiciclettadaDu-champeRauschenberg-Ed.DeAgostini-Rizzoli/LalanternadiDiogene-AlfredoPanzini-Ed.TrevesMilano/AMilanononfafreddo-GiuseppeMarotta-Ed.Bompiani

Sfogliaitantotempofaunlibroepoiloacquistai“l’artedellabici-cletta”...tantiartistidaDuchampadoggichehannocostruito,ideato,disegnatounabicicletta.Operechefannodellabiciclettaunabellacreatura.Inrealtàmicolpìmoltodellibrol’appendice�naleconbrevitestidigrandiautori;adesempioBuzzatiscrissepaginesplendideingiroperl’Italiase-guendoiciclisti.

Ioperòconunpo’dinostalgiavise-gnaloun’autorechescavallavalenostrecolline...Panzini,“Lalan-ternadiDiogene”epoiMarotta,chestavaescrivevaaNapolieilsuo“AMilanononfafreddo”chepia-cevatantoamiopadre.Duelibriconpaginebelle,bellis-simededicateallabicicletta,perlacuradelmotoedelsole.

LibreriaZazie-Fano

IvanIllicheMarcAugèamanoledueruoteehannoraccontatoque-stoamorein"Elogiodellabici-cletta"e"Ilbellodellabicicletta",editientrambidaBollati.Suipe-dalilenostreanimesiapronoalsognoealfuturo,suipedalisiamotuttiugualisenzadiscriminazionidi“cilindrata”.Conunabiciclettalenostrecittàdiventanopiùlibereeaffascinanti,diventanonuoviter-ritorituttidascoprire.Pedalareaiutaadesserefelici.

Mettipiedesull’isola,lasciauncommento.www.radiopereira.it/isoladellebalene

La Recensione

La bici diMarco

La tua bici, Marcone ha viste di tutti i colori:

le fughe in salita,i rischi in discesa

le bionde e le more -le donne, gli amori -

le droghe - furbate da tanti dimenticate -così esagerate da sballare i valori,le urla, gli evviva delle moltitudini

guardate dal dentro della solitudine.Un grande tu eri, un grande-piccino

in continua ricerca della luce che avevi negli occhi quand’eri bambino.

Io... anch’io sono Marcoanch’io c’ho la bici

o almeno, l’avevo, una Vichinon proprio moderna, ma assai dignitosa...

no, non l’hanno rubatao meglio, si - vigliacchi -

mi han preso la vita,che certo ad entrambi è stata concessa

un po’ troppo corta.E se forse hai imprecato talvolta

perché in bici hai foratoe non c’era lì pronta una ruota di scorta...

non ti lamentareche a me, non solo la ruota è mancata.

A me, è mancata la scorta.

{{

6 EditorialeSei lì che porgi con orgoglio il tuoprezioso e sudato n.1 dell’Isoladelle balene, quando la pastic-ciera ti fredda, una domenicamattina di inizio estate: cosa pensidi cambiare con questo foglio?

Sì, già, cosa pensiamo di cambiarefacendo un foglio come questo?non è altro che di ciò che discu-tiamo, in fondo - perché un foglio,perché la carta, perché? cosa pen-siamo di cambiare?Noi siamo aria fresca, ecco cosa.Ne sono convinta/o, lo sentoquando ci vediamo e so che è così,che a tempo perso recuperiamotempo all'in�nito.Il cambiamento - io sono cam-biata/o, per dire. Da quando sonosull'isola, la mia vita è cambiata.Quindi penso che per prima cosaabbiamo cambiato noi stessi, unpezzettino di noi stessi, e di ciòche ruota intorno a noi perché ab-biamo aggiunto cose, spostato,pensato, scritto, disegnato, scan-nerizzato, fotografato, letto, man-giato insieme amaretti sotto unabarca in mezzo a candele popolateda spiriti.

Senti Susan Sontag: 'ho fatto unviaggio per vedere cose meravigliose. Un mutamento nel paesag-gio. Un mutamento nel cuore'.Queste parole le ricorda AnnaMaria Ortese che dice 'sento chevivere è viaggiare, e viaggiare ècrescere. Sento che occorre unmutamento nel paesaggio. Sentoche è fondamentale un muta-mento nel cuore'.

Questo è un inizio buono per uneditoriale.

ÈvViva la Bici

Metti piede sull’isola,lascia un commento.

www.radiopereira.it/isoladellebalene

Multe a raf�ca sui ciclisti in centro storico.

Succede un giorno d’agosto:vigili urbani e poliziotti fermano decine di ciclisti lungo Corso XIsettembre, i viali del mare e altre vie del centro storico, scatenandoreazioni e polemiche da parte dei cittadini che pochi giorni dopo or-ganizzano una biciclettata di protesta sotto il Comune.

Cos’ èsuccesso...

D’improvvisouna massa po-derosa emersedall’acquae scattò suverticalmentenell’aria.Era la balena.

Miriam Cof�no IlPescatoredi Balene

{

e

[

n° 2Dicembre 2010]

l’Isola delle balene

1 1

1 1

FaNo: vietatoa bici e pedoniil transitonelle vie del centroDalla vostra inviata – Dada Knorr

«Per i bastoni dei vecchietti prepareremo appo-sita ordinanza», ha spiegato il vigile Nuti «per-ché c’è comunque anche per essi il rischio chefacinorosi mascherati da vecchietti li usino peroffendere».In arrivo anche il codice degli Ombrelli. Nellevie troppo strette i pedoni possono causare in-toppi e, non essendo possibile controllare l’in-gresso di borseggiatori di altri paesi, la troppavicinanza delle mani a tasche e borsette è indicedi scarsa sicurezza.Niente pedoni in vie dove si potrebbero crearestrusci e calpestamenti, questi ultimi pericolosisoprattutto in estate, a causa delle esecrabili in-fradito. Le persone a piedi potranno circolarein �la indiana in apposite strisce pedonali cheverranno segnate (a spese dei commercianti)lungo tutte le vetrine del centro. Per le bicicletteè invece scattato il semaforo rosso in tutte le viecittadine: dopo l’incredibile incidente di via Ga-sparoli, durante il quale è stato inforcato un tu-

rista tedesco su un parafanghi, i circoli, i club,le associazioni di categoria (si vocifera anche laMerkel) e l’amministrazione, hanno deciso perla tolleranza zero. I bicicli non potranno quindicircolare in vicoli e strade del centro storico, maandranno parcheggiati nelle apposite rastrel-liere blu, accanto alle quali sosteranno i gen-darmi per la multa. Le multe toccheranno sia iciclisti che coloro che posseggono carrozzelle estampelle, nonché carrozzine e tricicli, inquanto intralcio alla circolazione urbana. «Inquesta società», ha esordito un noto opinionistalocale, «chi non è capace di avere quattro ruoteo chi insidia gli altri coi pedali è un inetto e vasanzionato!» La Lega Italiana Riproduttiva stainoltrando una protesta contro le multe alle car-rozzine, è indubbio che verranno fatte delle ec-cezioni, e già si vocifera dell’obbligo di casco peri neonati portati in marsupio da mamme non an-cora trentenni.

La vita è� come andare in bicicletta:se vuoi starein equilibrio devi muoverti.

(Albert Einstein)

{ }Manifesto dellabiciclea - Un movi-mento che é quasi una pre-ghiera: ¦uido e continuo,innesca una respirazioneche è quasi una medita-zione. Galleggi sul terrenoin uno stato mentale che écontemporaneamente di di-stacco dalla realtà e asso-luto contatto con la realtà.Viaggi leggero, su un mezzoche pesa meno di dieci

chili, ad un prezzo in ter-mini di energia spesa asso-lutamente ridicolo rispettoagli analoghi risultati otte-nibili con altri mezzi.Non �nisci di meravigliartidi quanto cambi il tuo am-biente circostante, quelloche pensavi di conoscere amemoria. Adesso no, non épiù lo stesso, gli alberilungo i viali, i vicoli di por-�do, le strade di brecciadei parchi – e le asperità, lependenze, le discese - tutto

ha un altro aspetto e sprattutto diventa familiare,concreto, con una propriaconformità, come fosseumano.Il tuo mezzo é assurda-mente crudo. Un �lo diferro sapientemente ango-lato, a vederlo da lontano;dall'alto quasi invisibile, dilato il disegno di un bam-bino molto concentratosulle linee dritte e sulla mi-racolosa curvatura delleruote.

Page 2: Local newspapaer | L' isola delle balene | Pesaro, Italy

ci facciamo un giro in pista?(fonte: “L’ A-bì-cì. Numeri, idee, proposte sulla mobilità ciclabile” Legambiente - Padova, 15 settembre 2010)Che cos’è una pista ciclabile? Una pista ciclabile è un percorso protetto o comunque riservato alle bi-ciclette, dove il trafYco motorizzato è escluso.La realizzazione di piste ciclabili da sola non basta però a ottenere tutti i beneYci che derivano dal-l’utilizzo di questo mezzo.

Le piste ciclabili sono di certo necessarie sui grandi assi urbani di scorrimento dove la convivenza tra auto ebici e ̀ difYcile e pericolosa, ma fondamentale è che sia tutta la viabilità secondaria a rendere possibile una fe-lice coabitazione di mezzi diversi: piedi, pedali, motori.Le piste ciclabili devono essere raggiungibili da tutte le zone della città, devono essere coordinate tra loro, nonspezzate da incroci pericolosi o rotatorie.

Dare un senso locale e globale alla viabilità e alla vivibilità delle nostre strade, signiYca pensare alla città nelsuo insieme. Per esempio, risparmiando sul costo di 150 mila euro a km per la realizzazione delle piste rial-zate a livello marciapiede con il fondo bituminoso rosso, o prendendo in considerazione il fatto che l’aper-tura di un solo centro commerciale vaniYca diversi kilometri di pista ciclabile in termini di riduzione deltrafYco automobilistico.E puntando sul centro storico che ha per natura una vocazione ciclo-pedonale da trasformare in zona a ci-clabilita ̀ diffusa. Basterebbe permettere il transito delle biciclette in entrambi i sensi di marcia anche nellestrade a senso unico, per concedere al ciclista un piccolo incentivo obbligando chi sta al volante a procederecon più cautela.

Un primo passo in biciA metà novembre, l’assessore Biancani sarà a Romaper avviare una procedura da parte dell'A.N.C.I.(Associazione Nazionale Comuni d'Italia) che con-senta una modiYca del codice della strada per uni-formare l’Italia al resto d’Europa su ciò che si intendegiuridicamente per pista ciclabile. Ciò renderà più fa-cile predisporre passaggi riservati alle bici nei centristorici, ad esempio con il codice vigente non è possibilerealizzare una pista ciclabile che permetta di risalireCorso XI settembre, con la modiYca europea lo sarà.

l’Isola delle balene

ÈvViva la Bici

VERSO CASADi sera il portone è chiuso. Me ne ricordo a pochipassi dalla serratura e comincio a cercare le chiavinelle tasche della gonna. Dentro l’aria è umida e sa dipneumatici. Mi guardo attorno cercando il posto dove i miei geni-tori parcheggiavano sempre i mezzi a due ruote. Fac-cio qualche passo verso l’angolo opposto all’entrata,e mentre gli occhi si abituano al buio, in quella oscu-rità, mi sembra che afYori un altro mondo. Unmondo che ha continuato a vivere, là sotto, a nostrainsaputa – un mondo dove tutto è rimasto esatta-mente come era vent’anni fa. Allora, ogni sera d’estate, una ragazzina passava dalportone di ferro, e risaliva le scale che Yno al secondoportone a vetri, dimenticando e ricordando le ultimeore passate a pedalare. Mi sembra di risentire quella stanchezza, ora, cre-scere a ogni gradino, e quel misto di paura e frettache assomigliava molto ad una fuga.Fuga verso casa. Poi ci sarebbe stato l’ascensore, lospecchio e la mia faccia dentro, il portone marrone everde, l’aria dolce coi rumori che arrivavano dalpiazzale, le Ynestre aperte. Mamma e papà ancora insieme, a guardare la televi-sione. Ecco sulla parete di fondo la mia vecchia bicicletta.Afferro con decisione il manubrio della biciclettanera che la nasconde, districo i pedali, e la spingo piùavanti. Ormai mi sento perfettamente a mio agio trale mura grigie e la luce bianca e piatta che circondaqueste creature – che le tiene in vita – e trascino lamia bicicletta per il manubrio, preso qua e là dallaruggine. Le impugnature bianche, coperte di polvere, il sel-lino rosso che aveva comprato il nonno perché quellodi prima era troppo duro. Guardo il portapacchi. Mici sedevo quando a guidare era mia cugina. In genere si trattava di spedizioni molto avventurose,per i cancelli del lungo mare da cui sbocciavano roseda rubare. Tenevo le forbici in una mano e i piedi ben

sollevati, mentre mia cugina sceglieva i punti giustidei cancelli che mantenevano nascosta la visuale suimarciapiedi con siepi di fotinia e alberi di magnolia. Quale profumo i viali, in primavera – in equilibriotra forbici, risate e spine.

Continuo a guardare la bicicletta. In mezzo alle dueruote, sospeso tra il sellino e i pedali, c’è ancora quelnome, in corsivo, solo con la coda della G un po’sbucciata.

GraziellaIl giardino di mio suocero è il posto più comodo (e at-trezzato) per ripulire Graziella. Le ruote non sono dabuttare, o così pare, e una volta gonYate non mi ri-mane che spazzolarle con acqua e sapone. Per prima cosa ripulisco il manubrio. Gratto via laruggine, per quel che posso, e lucido l’acciaio che

però rimane opaco vicino alle impugnature. Mia Y-glia mi aiuta a lucidare le parti cromate, la domenicamattina. Mio marito ha portato la più piccola nelparco dietro casa, mentre noi due siamo rimaste ingiardino con Graziella.«Mamma, ma quanto è bassa questa bici! E davveroandavi in giro da sola che eri così piccola?» chiedemia Yglia scuotendo le mani giunte.«Magari le bambine erano più basse e di sicuro i mo-delli delle biciclette erano più belli …» rispondo, pas-sando un panno sul sellino.«Vedi che ruote proporzionate» le dico, «e il porta-pacchi … guarda com’è bellina sta bici …»Mia Yglia china la testa da un lato e alza le spalle, iola guardo e le sorrido.Usciamo dal cancelletto del giardino tenendo Gra-ziella per il manubrio.«Provala dai.»«Mamma sono più alta di te.»«Però sei più magra.»«Ma se muori dalla voglia di provarla e fai Ynta di no!»

«Ti sbagli … muoio dalla voglia di fartela provare.Dai. Forza.»«E va bene.»

Chiara sale sul sellino. Graziella è ancora più bassadi come pensava. A ginocchia piegate comincia aspingersi, poi parte.Tiene la strada afferrando l’erba con le ruote bian-che, mantenendo salda la direzione. Lascia la stra-dina di terra battuta e si inoltra nel campo apertodove al centro c’è un unico grande albero di casta-gno. L’aria Zuttua azzurra e bianca tutto intorno,Chiara e Graziella zampettano sui sassi e sulle buche.Girano attorno al grande albero, fanno di nuovo lastrada asfaltata e lasciano i giardini, prendendo perla via principale che costeggia le villette e circonda ilparco.

Il sole compare attraverso le Yle di olmi, gli ultimigiorni d’estate sbiadiscono – il cielo e la terra prestosaranno più piccoli e come lontani.Sara va in altalena, Matteo la guarda, seduto sullapanchina, e mentre li raggiungo Chiara ci saluta al-zando un braccio. Scala un terrapieno, vola giù per la discesa d’erba,ancora e ancora - poi si alza sul sellino e pedala piùforte, prende la stradina asfaltata, va a zig zag schi-vando foglie, sassi, rametti. Sale e scende dal mar-ciapiede che costeggia la strada e torna dentro ilparco, passando di nuovo per il campo aperto. La ve-diamo chinarsi, con una mano tiene il manubrio, conl’altra raccoglie qualcosa da terra, una volta, duevolte, tre, quattro … le castagne e i ricci, e i ricci ametà con castagne lucide e piene – riempie le taschedella felpa e dei jeans. Poi viene verso di noi – l’ariaè dolce, forse è già ora di pranzo.Sara scende dall’altalena e chiama la sorella. Vuolesalire anche lei sulla nuova bicicletta. Rimango qual-che istante con la faccia verso il sole, guardo Sara eMatteo, che allunga una mano verso di lei, le acca-rezza la schiena, poi fa un cenno a Chiara. Lei arriva, si ferma, le cadono due castagne rotondeda una tasca. Fa un sospiro mentre appoggia i piedisull’erba, scende dalla bicicletta e mi guarda, chinala testa da un lato e sorride.

il sognodi Leonardoin biciclettaDurante il restauro (1966-69) del Codice Atlanticodi Leonardo, raccolto da Pompeo Leoni nel XVIsecolo, i monaci di Grotta Ferrata trovarono duefogli incollati insieme che custodivano una ‘bici-cletta’.Era il tratto di Leonardo? O una copia da un dise-gno del maestro fatto da allievi? Per Augusto Ma-rinoni, studioso leonardesco, doveva essere undisegno di Leonardo del 1493, anno al quale risaleil disegno di una catena a denti cubici (oggi nel Co-dice di Madrid).La verità, per l’esperto di Leonardo Mario Tad-dei, è che il carboncino marrone usato per la bici-cletta non si trova in nessun altro disegno. Che lostile non è quello di Leonardo o dei suoi assistenti.Che non esiste nessun altro foglio, dei seimila ma-noscritti di Leonardo, dove compaia un altro ab-bozzo di questo progetto; Leonardo infatti è solitoriproporre ogni appunto almeno una ventina divolte in altri fogli, o completo, o in fase di abbozzo,o nei dettagli dei meccanismi, ma della biciclettanon si trova più niente.Inoltre il modello della bicicletta può essere datatosolamente dopo l’Ottocento.Dunque, chi ha disegnato la bicicletta? Uno deimonaci che hanno effettuato il restauro? Lo stu-dioso Marinoni? Chiunque sia stato, pensava che al grande Leo-nardo mancasse solamente un’invenzione. La cara, meravigliosa bicicletta.

REDAZIONE - LE BALENE:F. CAMPIA. MARZI

F. TAMBURINIA. ZUCCHI

HA COLLABORATO:FRANCESCA PALAZZI ARDUINI

LE LIBRERIE:IL CATALOGO

ZAZIE

L’IMPAGINAZIONEE LA GRAFICA:

F. FLAMINIO / TRASFORMATTIVO

LA TIPOGRAFIA:DIPIAI

[email protected]

ROMA - Ladro ruba motorino caricandolo su una bicicletta. E’ accaduto a Roma, quartiere Esqui-lino. Protagonista della vicenda un cittadino, di 30 anni, G.A. Lo scorso pomeriggio ha avvistato inpiazza Vittorio un vecchio motorino Piaggio, con una ruota bloccata da una catena. Piuttosto che scas-sinare l’antifurto, l’uomo lo ha coperto con una busta, ha caricato il ciclomotore sulla canna della suabici “Tognone” e si è allontanato tenendolo in precario equilibrio sulla canna. Percorsi pochi metri,all’altezza del parco di Colle Oppio, è stato individuato da una pattuglia di carabinieri che lo ha fer-mato e arrestato con l’accusa di furto aggravato.

metti piede sull’isola e lascia un commentowww. radiopereira.it/isoladellebalene

wwwwww

][{ }

lleeggggii qquuii

Nel nostro Paese unamacchina, in oltre il50% dei casi, nonpercorre tragitti su-periori ai 5 Km

Spostamenti urbaniin bicicletta

Olanda 27%Danimarca 18%Svezia 12,6%La media in Europa 9,45%Italia solo il 3,8 %

In Italia ci sono 600 auto per1000 abitanti,la media in Europa è di 463

Ogni 100 abitanti, a New Yorkci sono 20 auto, a Tokio 27,a Londra 36, a Barcellona 41,a Parigi 45, a Roma 76 ...

- fonte: Legambiente -

b

Più biciMeno smog, meno rumore, meno emissioni

di CO2, meno traffico

Più biciMeno spese, meno tempo perso negliingorghiPiU� bicipiù salute, più trasporto pub-blico, più attrattiva del centrocittà

Indice di ciclabilità delle prin-cipali città italiane(metri ciclabili per abitante calcolati te-nendo conto di: lunghezza e tipologiapiste ciclabili, estensione aree pedonalie zone30, interventi di trafYc calming)

1° Reggio Emilia con 34,86,18° Pesaro con 16,40

Estensione in chilometri dellepiste ciclabili presenti nel ter-ritorio comunale1° Modena con 190 20° Pesaro con 52