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LO SVILUPPO DEL BAMBINO TRA I 3 E I 6 ANNI

Dott.ssa Beatrice Lazzeri

Psicologa Psicoterapeuta

[email protected]

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IL DISTACCO E L’AUTONOMIA

Il bambino al primo anno della

scuola dell’infanzia

Ist. Comprensivo Galileo Galilei

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO INTORNO AI 3 ANNI

Ogni bambino cresce e si sviluppa con un ritmo individuale, e per questo non è possibile prevedere con esattezza quando acquisirà una data capacità. Le tappe dello sviluppo che vengono qui illustrate devono essere considerate uno schema generale dei cambiamenti attesi durante la crescita: lievi scostamenti da questo profilo non debbono procurare allarme.

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO INTORNO AI 3 ANNI

Aspetto Relazionale Aspetto Motorio

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO DALLA NASCITA FINO A 3 ANNI

Dai 2 ai 3 anni

Aspetto Motorio

• Cammina senza aiuto

• Tira giocattoli dietro di sé mentre cammina

• Riesce a trasportare giocattoli anche grandi mentre cammina

• Inizia a correre

• Sta in piedi sulle punte

• Calcia la palla

• Sale e scende le scale tenendosi a un supporto

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO DALLA NASCITA FINO A 3 ANNI

Dai 3 ai 4 anni

Aspetto Motorio

• Si arrampica con sicurezza

• Sale e scende le scale alternando i piedi (un piede per ogni scalino)

• Corre con facilità

• Pedala sul triciclo

• Si sporge senza cadere

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO DALLA NASCITA FINO A 3 ANNI

Dai 2 ai 3 anni

Aspetto Relazionale

• Imita il comportamento degli altri, specialmente quello dei più grandi

• E’ più consapevole della propria individualità

• E’ più eccitato dalla compagnia di altri bambini

• Dimostra una maggiore indipendenza

• Inizia a mostrare un comportamento insolente

• Presenta ansia da separazione al calare della sera

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO DALLA NASCITA FINO A 3 ANNI

Dai 3 ai 4 anni

Aspetto Relazionale

• Imita gli adulti e i compagni di gioco

• Mostra di affezionarsi ai suoi compagni di gioco

• Riesce a fare giochi con il cambio di turno

• Comprende il concetto di mio/suo

• Esprime affetto apertamente e anche una grande varietà di emozioni

• A partire dai tre anni si separa con più facilità dai genitori

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COGNIZIONE E LINGUAGGIO

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO DALLA NASCITA FINO A 3 ANNI

Dai 2 ai 3 anni

Cognizione e Linguaggio

• Trova oggetti anche quando nascosti sotto due o tre strati

• Inizia a discriminare per forma e colore

• Inizia il gioco di finzione («far finta di»)

• Indica oggetti e disegni sotto richiesta

• Riconosce nomi di persone, oggetti familiari e parti del corpo

• Conosce diverse parole (verso i 18 mesi)

• Usa frasi semplici, composte da 2 a 4 parole (verso i 20 mesi)

• Ripete parole ascoltate durante una conversazione

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LE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO PSICOFISICO DALLA NASCITA FINO A 3 ANNI

Dai 3 ai 4 anni

Cognizione e Linguaggio

• Riesce a fare funzionare giocattoli meccanici

• Gioca a ‘fare finta’ con bambole, animali, e persone

• Completa puzzle di tre quattro pezzi

• Comprende il concetto ‘due’

• Riconosce e identifica tutti gli oggetti e immagini più comuni

• Comprende la maggior parte delle affermazioni

• Comprende la disposizione nello spazio (sopra, sotto, dentro)

• Usa frasi con 4-5 parole

• Riesce a dire il proprio nome, sesso e età

• Usa i pronomi (io, tu, noi, loro) e alcuni plurali

• Gli estranei capiscono la maggior parte di quello che dice

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LO SVILUPPO EMOTIVO

• PROCESSO di SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE:

a 3 anni il bambino dovrebbe aver raggiunto la prima importante tappa di tale processo . Comincia a percepirsi come individuo separato dalla figura della madre con caratteristiche e desideri propri.

• SVILUPPO dell’AUTONOMIA:

la maturità emotiva raggiunta permette al bambino di affrontare nuove importanti autonomie come quelle legate all’ingresso nella scuola dell’infanzia

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LA FASE DEL DISTACCO

• Il momento del distacco è un passaggio delicato anche per mamma e papà che devono affrontare le proprie paure, le insicurezze, le ansie e anche i pianti, i capricci e i piccoli benevoli ricatti dei figli.

• Le reazioni del bambino si basano in gran parte sull'atteggiamento dei genitori e quindi è bene essere sicuri e fiduciosi nelle capacità del proprio bambino e dei benefici del distacco. I piccoli valutano la realtà affidandosi a chi ne sa di più di loro!

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LA SOCIALIZZAZIONE

Con l’ingresso alla scuola dell’infanzia inizia spesso il primo contatto in autonomia con il mondo extrafamiliare e l’interazione col gruppo dei pari.

Il bambino sviluppa gradualmente la sua capacità di cooperazione e di collaborazione con i coetanei.

Apprende gradualmente a controllare i propri impulsi e a regolare il suo comportamento secondo norme condivise.

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FAVORIRE L’AUTONOMIA

Può accadere che il genitore viva l’acquisizione delle autonomie del bambino con senso di colpa perché non lo sta più sostenendo, specialmente se lo considera ancora non capace perché troppo piccolo o inesperto…

Ti ritrovi in queste parole? Racconta..

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FAVORIRE L’AUTONOMIA

E’ importante favorire nel bambino la rapida acquisizione di abilità quali:

• Vestirsi da solo

• Mettere in ordine i propri giochi

• Usare il vasino

• Lavarsi il viso e le manine

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ALCUNE DELLE PRINCIPALI TAPPE

ETA’ ABILITA’

2 anni Sale e scende le scale

Usa il cucchiaio

Si mette le scarpe

Si lava le mani con il sapone

Usa il vasino

3 anni Abbandona il passeggino

Usa correttamente cucchiaio e forchetta

Sa usare le forbici

Si lava i denti

Si veste da solo

Mette in ordine i giochi

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LO «SPANNOLINAMENTO»:

UN PROBLEMARICORRENTE

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E SE IL BAMBINO CHIEDE IL PANNOLINO PER FARE LA CACCA?

In questo caso potrebbe rientrare in quella categoria di bambini che non fanno la cacca nel water o nel vasino, perché hanno paura di farla “nel vuoto” e rappresenta per loro una rassicurazione poter continuare ad utilizzare il pannolino ancora per un po’ di tempo.

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ALCUNI SUGGERIMENTI

• Avere molta pazienza;

• non insistere;

• non sgridarlo;

• non dire che i suoi amichetti non usano il pannolino e che lo usa solo lui;

• gratificarlo con complimenti qualora provasse a sedersi sul water o vi facesse la cacca;

• provare a lasciare in bagno vicino al water dei giochi e dei libri che utilizzerà solo lì (è preferibile che i libri trattino l’argomento, come per esempio “Chi la fa nel posto giusto” di Konigslowedito da Il Castoro e “Il mio vasino” di Roberta Pagnoni edito da Mondadori).

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E SE CONTINUA A FARLA NELLE MUTANDINE?

Spesso il bambino sa che in questo modo otterrà attenzione anche se attraverso un comportamento negativo. Bisognerebbe quindi cercare di modificare i comportamenti che lui si aspetta. Dunque:

• dare meno importanza possibile ai momenti in cui il bambino si fa la cacca addosso

• non sgridarlo

• non promettergli premi

• utilizzare una sorta di condizionamento ovvero cercare di rendere piacevole e confortevole la stanza del bagno mettendo magari un bel tappeto colorato con sopra dei giochi che al bambino piacciono molto e magari qualcuno nuovo che diventeranno i giochi di quella stanza e proporre al piccolo alcuni momenti di gioco insieme in quel contesto senza però insistere sulla cacca (quindi non dire “ti scappa?”…).

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IL RISPETTO DELLE REGOLE

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IL RUOLO DELLE REGOLE E DELLA ROUTINE

La famiglia (e poi successivamente il gruppo classe) costituisce una piccola comunità, dove la convivenza armoniosa viene garantita solo a patto che tutti i membri condividano il medesimo sistema di regole e valori.

E’ importante che il bambino non rispetti solo le regole, ma ne condivida il senso e l’importanza: per poterle accettare infatti, deve comprenderne l’utilità e la funzione sociale, oltre che le conseguenze nel momento in cui non le rispetta.

Stabilire le regole della casa, o le regole della classe, fornisce al bambino dei punti di riferimento. Ha infatti necessità dei limiti che gli permetteranno di sviluppare un senso di sicurezza e autocontrollo.

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IL RUOLO DELLE REGOLE E DELLA ROUTINE

La conoscenza delle regole della casa, permette inoltre al bambino la gestione autonoma di alcune routine (quali lavarsi, vestirsi, andare a dormire). Sarà utile limitare il numero delle regole, scegliendole in base a un criterio di priorità e del livello di sviluppo del bambino e spiegandole evitando il più possibile la costruzione negativa (si può dire: «al parco ci siede sulla panchina» piuttosto che «al marco non ci si siede sull’erba»)

Con i bambini in età prescolare le regole riguardano innanzitutto:

❑Autonomie personali

❑Cura di sé

❑Gestione dei giocattoli

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LE «C» CHE AIUTANO A FAR RISPETTARE LE REGOLE

•CHIAREZZA

•CONCRETEZZA

•COSTANZA

•COERENZA

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CHIAREZZA

Le regole devono essere semplici, adatte all'età e vannospiegate chiaramente.

Ad esempio: «una volta finito di giocare devi rimettere a posto i tuoi giocattoli»

CONCRETEZZA

Le regole devono essere concrete affinché il bambino possacomprenderle e seguirle adeguatamente. Ad esempio: è concreto chiedere al bambino di rimettere a posto i suoigiocattoli; non è concreto chiedergli di tenere pulita la suacamera.

E quando obbedisce porre l'accento sul suo buoncomportamento: "Che bravo, hai rimesso tutto a posto". Questo rinforzo positivo sarà per lui fonte di motivazione e accrescerà la sua autostima.

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COSTANZA

Questa è la cosa più difficile per gli adulti. Le regole non devono cambiare a secondo dell'umore del momento o se è il papà o la mamma a farle rispettare, i genitori devono avere la stessa linea educativa.

Cambiare idea o dare imput diversi fa confondere il bambino, la costanza invece lo rassicura, gli permette di prevedere le reazioni dei genitori.

Costanza non vuol dire inflessibilità, ad esempio una regola può essere momentaneamente sospesa in occasione di una festività, ma bisogna spiegare chiaramente al bambino che si tratta di una situazione eccezionale.

COERENZA

I genitori devono dare il buon esempio ai bambini. Anche noi quindi dobbiamo rispettare le regole che abbiamo stabilito in famiglia, per esempio, se la regola è quella di non gridare, anche noi la dobbiamo rispettare.

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Impostare dei limiti è altrettanto importante

come strumento di crescita per il bambino,

che fornire vicinanzaemotiva.

Qual è il tuo stile genitoriale?

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