LO STRESS. STRESS = sindrome generale di adattamento dell’organismo alle sollecitazioni. In base a...
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LO STRESS
STRESS = sindrome generale di adattamento dell’organismo alle sollecitazioni.
In base a queste definizione lo stress è da considerarsi una risposta generica
dell’organismo, tesa a ripristinare il normale equilibrio perturbato da fattori esterni o interni
NON è ANCORA MALATTIA
DEFINIZIONE GENERALE
FISIOLOGIA DELLO STRESS
Fattori ESTERNI(stressore)
Messa in
moto di
meccanismi
fisiologici
Risposta motoriaESTERNA
Fattori INTERNI
(Psicologico)
Recettori
(sensi)
Attuatori(muscoli motori)
Risposta emozionalesomatica
Muscoli involontarighiandole
LA BIOCHIMICA DELLO STRESS
La reazione di stress si articola in tre fasi fondamentali costitutive della
Sindrome Generale di Adattamento
• FASE DI ALLARME• FASE DI RESISTENZA• FASE DI ESAURIMENTO
Gli stressori turbano l’omeostasi (equilibrio) dell’organismo inducendolo a reagire per arginare la minaccia
fase di ALLARME
fase di RESISTENZA
fase di ESAURIMENTO
stato normale
SHOCK
Le fasi dello stressLe fasi dello stress
CONTROSHOCK
Intensità della risposta fisiologica
1 - Fase di allarmeQuesta fase è promossa dagli stressori esterni
fisici, biologici e sociali
L’organismo riconosce il pericolo insito nello stimolo, e immette nel flusso sanguigno due ormoni, adrenalina e noradrenalina, che hanno il compito di scatenare una reazione immediata del SNA (Sistema Nervoso Autonomo).
La fase d’allarme viene suddivisa in due momenti successivi
Fase dello “shock”
la resistenza dell’organismo si abbassa, l’individuo
accusa il colpo e subisce passivamente l’azione dell’agente stressante
Fase del “controshock”
mobilitazione delle risposte dell’organismo e reazione
del sistema neurovegetativo
2 - Fase di resistenza
Tale fase è anche detta “fase di adattamento “
Perché in essa l’organismo si adatta allo stressori
Questa fase ha luogo quando lo stress è prolungato
In questa fase si ha la stabilizzazione delle reazioni fisiologiche di cui l’organismo necessita per salvaguardarsi dagli agenti nocivi
3 - Fase di esaurimento
L’organismo risulta scoperto davanti a successivi attacchi stressogeni e sarà soggetto all’insorgenza di fenomeni
patologici di varia natura
Si ha la riduzione delle capacità adattive dell’organismo causata del perdurare degli stressori
Questa fase può comparire più o meno tardivamente e può anche non verificarsi, qualora lo stress si esaurisca
in tempo utile
Intendendo lo stress come risposta dell’organismo
all’ambiente possiamo avere: stress positivo e stress
negativo
STESS POSITIVO
È la reazione dell’intero organismo che lo spinge ad agire con:
1.prontezza, 2.concentrazione ed 3.efficacia
Si generano stati di:1. ansia, 2. rabbia e
3. sensi di colpa che potranno ripercuotersi sull’organismo.
Lo stress cronico è direttamente correlato all’insorgenza di disturbi cardiovascolari come l’ipertensione, l’ ischemia o l’infarto
STRESS NEGATIVO
La condizioni di attivazione permane anche in assenza di eventi stressanti;
L’organismo reagisce a stimoli lievi in maniera sproporzionata, come se fosse in presenza di situazioni pericolose per la sua sopravvivenza
Come si manifesta lo Stress Come si manifesta lo Stress patologicopatologicoRISPOSTE FISICHE
RISPOSTE PSICOLOGICHE
RISPOSTE COMPORTAMENTALI
Emicrania, stanchezza, mal di schiena, disturbi alimentari, irrequietezza, disturbi digestivi, impotenza, eccessiva sudorazione, tic, nevrosi, sonno irregolare, etc.
Ansia, suscettibilità, tristezza, irritabilità, mancanza di fiducia, infelicità, distacco affettivo, difficoltà ad affrontare le situazioni della vita normale, etc.
Fumo eccessivo, assunzione alcool, assunzione farmaci, isolamento, frequenti dimenticanze o conflitti, assenteismo, indifferenza verso gli altri, etc.
FATTORI DI STRESS
FATTORI OGGETTIVIInducono una risposta
proporzionata allo stressore.
• Stress fisici
• Stress metabolici
• Stress psicologici
• Stress psicosociali
La risposta diprende essenzialmente dalle caratteristiche del fattore di stress:
- frequenza, - durata e- intensità
OGGETTIVI
Direttamente legati allo stressore
SOGGETTIVI
Debolmente legati allo stressore
FATTORI SOGGETTIVI
Inducono una risposta non proporzionata allo stressore
•Percezione di minaccia
•Percezione di impotenza
•Percezione di inadeguatezza
Frustrazione e conflitti divengono importanti nel produrre stress
Il conflitto viene percepito quando si verifica la presenza simultanea di due o più traguardi tendenzialmente incompatibili
La frustrazione si verifica perché per raggiungere un traguardo nevitabilmente se ne escluderà un altro
La risposta non è direttamente collegata alle caratteristiche del fattore di stress
Definizione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
Stress lavoro correlato.
Percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste provenienti dall’ambiente lavorativo eccedono le capacità dell’individuo nel fronteggiare tali richieste
Comprende fattori esterni [ambiente] e interni [psicologici]
GESTIONE DELLO STRESS SUL LAVORO
Le strategie per ridurre lo stress
DALL’INTERNO
Attivazione di meccanismi di difesa.
Consentono agli individui di gestire situazioni percepite
come avverse o pericolose
DALL’ESTERNO
Riduzione e controllo delle potenziali fonti di
stress
Fattori esterni: GUARDARE AL PROBLEMA
1. Modificazione della situazione esterna – misure adottate dal DL : organizzazione, orari, strutture fisiche …
2. Lavorare per ridurre l’impatto negativo – misure addottate dal DL: alternare i compiti, regole sicure, appoggio dirigenza ….
3. cambiamento di se stessi.- misure adottate dal soggetto: imparare nuove abilità personali, seguire esempi dimostratisi efficaci ….
Tipi di Strategie
Fattori interni: GUARDARE ALL’INTERNO
Gestione dello stress soggettivo. Tendere a eliminare o a ridurre i sentimenti negativi
1. Distrazione. Cercare di dedicarsi ad altre attività: incontri di lavoro, corsi, ginnastica …
2. Attenzione selettiva. Cercare di risolvere problemi e situazioni secondo un ordine prefissato, magari con un orario definito.
3. Capacità di minimizzare le situazioni di stress. Scale di priorità
4. Riconoscere la stessa situazione che ha creato esperienze emotive di malessere e cercare di evitarle
MOBBING
Il mobbing è un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, ostracizzazione, etc.) perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso.
MOBBING
TO MOB: assalto, accerchiamento di gruppo
Il mobbing ha radici profonde, è caratterizzato da un’azione sistematica, premeditata ai danni di una vittima ben precisa,
con l’intento di danneggiarla o allontanarla.
Una condizione importante per parlare di mobbing è il requisito temporale: le violenze psicologiche devono essere
regolari e, sistematiche, frequenti e durane nel tempo (almeno 6 mesi).
Mobbing = Malattia Relazionale
In una scuola in cui si verifica anche un solo fenomeno di mobbing tra docenti è alta la probabilità di riscontrare situazioni di disagio nelle classi, quali emarginazione, bullismo, prepotenze, violenze psicologiche e fisiche. Non è un ambiente sereno per nessuno: non lo è per i docenti e tanto meno per gli alunni.
Il mobbing può essere considerato una “malattia relazionale” che investe la scuola e che mette in pericolo gli alunni, poiché questi potrebbero, loro
malgrado, essere coinvolti in tale ragnatela di relazioni velenose.
TIPI DI MOBBING
• Mobbing orizzontale: tra colleghi con pari mansioni.
• Mobbing verticale: tra persone con posizioni gerarchiche diverse.
up-down down-up
Il mobbing verticale
Nella scuola il mobbing verticale può assumere due forme:
• Mobbing esercitato dal dirigente o un suo vicario nei confronti di un insegnate
• Mobbing esercitato da un docente nei confronti di un alunno.
Le armi del mobbing
• Calunnia e pettegolezzo (fino al punti che la menzogna diventa verità e la verità diventa menzogna)
• Il silenzio
• L’ostracismo (il bullismo degli adulti)
LE FASI1. Il conflitto quotidiano: stato latente del conflitto
che è presente ma non esplicitato.
2. Inizio del mobbing e del terrore psicologico: strategie di perseverazione attraverso attacchi ripetuti e continuativi. Si cristallizzano i ruoli.
3. Errori e abusi: il conflitto esce allo scoperto.
4. Esclusione dal mondo del lavoro: la vittima spesso si dimette, ci sono episodi di assenteismo e di calo della produttività.
Effetti
Personale: perdita di autostima, di progettualità,…
Sociale: dopo una iniziale solidarietà c’è disinteresse, stanchezza ed esasperazione da parte di chi è indirettamente coinvolto dai fatti.
Il danno esistenziale che ne deriva può avere una duplice faccia (Doppio Mobbing):
Strumenti di prevenzione• confort ambientale• chiarezza e condivisione degli obiettivi del
lavoro• valorizzazione ed ascolto delle persone• attenzione ai flussi informativi• relazioni interpersonali e riduzione della
conflittualità• operatività e chiarezza dei ruoli• equità nelle regole e nei giudizi