Stress lavoro correlato · STRESS LEGATO ALL’ATTIVITA ’LAVORATIVA: UN PROBLEMA IMPORTANTE Sono...

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FORMAZIONE AGGIORNAMENTO SICUREZZA SUL LAVORO Stress lavoro correlato

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FORMAZIONEAGGIORNAMENTO

SICUREZZA SUL LAVORO

Stress lavoro correlato

Lo stress è una risposta non specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata

su di esso.

E’ una reazione fisiologica di adattamento che può essere prodotta da una serie infinita di stimoli, in

particolare quelli emotivi.

COS’E’ LO STRESS

Sono gli eventi (stimoli) che si devono affrontare

ALCUNE PAROLE CHIAVE

E’ la prima reazione fisica, psicologica e comportamentale agli stressori

Sono le conseguenze della tensione sia a livello individuale che collettivo

Sono le strategie e i processi cognitivi messi in asso dall’individuo per far fronte agli stressori

STRESSORI (STRESSORS)

TENSIONE (STRAIN)

EFFETTI (OUTCOMES)

COPING

Lo stress è il risultato di un processo di adattamento che coinvolge l’individuo durante la sua interazione con l’ambiente:

Il soggetto valuta l’evento che deve essere affrontato (impegni lavorativi, conflitti familiari, difficoltà nelle relazioni sociali…) e cerca una strategia per farvi fronte.

LO STRESS

Eustress: se l’individuo è capace con le proprie risorse e strategie di reagire alle pressioni nel breve termine, si parla di stress positivo

Distress: se le condizioni sfavorevoli superano le capacità e le risorse proprie, oppure sono prolungate nel tempo, l’individuo deventa incapace di reagire e offre risposte poco adattive. Si parla di stress negativo.

APPROFONDIAMO UN PO’…

La durata dell’evento stressante permette di definire ulteriormente lo stress in due categorie

Stress acuto: si verifica una volta sola e in un lasso di tempo limitato, nei nostri esempi il lutto improvviso o il trasloco, ma potrebbe trattarsi di un divorzio o qualsiasi evento traumatico

Stress cronico: quanto lo stimolo è reiterato o di lunga durata

DURATA

Per quanto riguarda gli stress "cronici", essi si possono ulteriormente distinguere in:

Intermittenti: che si presentano ad intervalli regolari, con una durata limitata, e sono quindi più o meno prevedibili

Cronici propriamente detti: situazioni di lunga durata che investono l'esistenza di una persona (per esempio lo status socio-economico o la vita coniugale) e che diventano stressanti nel momento in cui rappresentano un ostacolo costante al perseguimento dei propri obiettivi.

STRESS CRONICI

Gli stressor o agenti stressanti sono di varia natura

PER ESEMPIO…

Un matrimonio, un pensionamento, un trasferimento, un lutto, una malattia, il caldo, il freddo, uno sforzo fisico o intellettuale

STRESSOR

Ogni persona, nella sua individualità, darà un peso soggettivo agli eventi e agli stimoli interni ed esterni. Possono essere individuate tre fasi nella risposta di adattamento (sindrome generale di adattamento):

fase di allarme: sono presenti modificazioni biochimiche

fase di resistenza: avviene un'organizzazione funzionale in senso difensivo

fase di esaurimento: caratterizzata dal collassamento delle difese e l'impossibilità di adattarsi ulteriormente.

LE FASI

Ogni singolo individuo in base alla sua storia, alle sue caratteristiche personali, ai suoi vissuti, ha una modalità diversa di reagire allo stress e di trovare le strategie per

farvi fronte!!

A OGNUNO LA SUA MODALITA’

Emicrania

Stanchezza

Disturbi digestivi

Problemi sessuali

Aumento della pressione arteriosa

Accellerazione del battito cardiaco

Contrattura muscolare con conseguenti dolori cervicali, alla testa e alle spalle

Lombalgia

Secchezza della gola e della bocca

Pirosi dovuta all’eccessiva secrezione di succhi gastrici acidi

L’EFFETTO DELLO STRESS SULLA SALUTE

STRESS LAVORO CORRELATO

“condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è

conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative

riposte in loro”

ACCORDO EUROPEO DELL’8 OTTOBRE 2004

Lo stress lavoro-correlato si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra:

le richieste avanzate nei loro confronti

e le capacità e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste

Lo stress, quando è prolungato nel tempo, diventa un rischio per la salute personale e per la sicurezza propria e degli altri

Lo stress, quando è prolungato nel tempo, può portare a problemi di salute mentale e fisica

QUANDO SI MANIFESTA

carichi di lavoro eccessivi;

richieste contrastanti e mancanza di chiarezza sui ruoli;

scarso coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano i lavoratori e mancanza di influenza sul modo in cui il lavoro viene svolto;

gestione inadeguata dei cambiamenti organizzativi, precarietà del lavoro;

comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori;

molestie psicologiche e sessuali, violenza da parte di terzi

ESEMPI DI CONDIZIONI DI LAVORO CHE COMPORTANO RISCHIO STRESS

Lo stress sul lavoro può colpire:chiunque, a qualsiasi livelloqualsiasi settore aziende di ogni dimensione.

Lo stress influisce:sulla salute e la sicurezza delle singole personesulla salute delle imprese sulla salute delle economie nazionali.

Lo stress può mettere in pericolo la sicurezza sul luogo di lavoro e contribuire all’insorgere di altri problemi di salute legati all’attività lavorativa quali i disturbi muscolo-scheletrici.

Lo stress incide in misura massiccia sul risultato economico di un’organizzazione.

CHI NE E’ COLPITO

A livello aziendale:

assenteismo/presenzialismo

frequente avvicendamento del personale

problemi disciplinari

violenza e molestie di natura psicologica

riduzione della produttività

errori e infortuni

aumento dei costi d’indennizzo o delle spese mediche

SINTOMI DELLO STRESSLEGATO ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

Lo stress è il secondo problema sanitario correlato all’attività lavorativa riferito più frequentemente in Europa dai lavoratori (2005)

Lo stress interessa quasi un lavoratore europeo su quattro (2005)

Dagli studi condotti emerge che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress

Nel 2002 il costo economico dello stress legato all’attività lavorativa nell’UE era di circa 20 miliardi di Euro

Gli uffici studi UE prevedono che il numero di persone che soffrono di stress legato all’attività lavorativa sarà destinato ad aumentare.

Fonte dati: Agenzia Europe per la Sicurezza e la Salute sul lavoro

Varie pubblicazioni .Tutti i riferimenti su sito internet: www.agency.osha.eu

STRESS LEGATO ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA:UN PROBLEMA IMPORTANTE

Sono sempre più numerose le persone colpite da problemi di stress sul luogo di lavoro.

I motivi sono:

innovazioni apportate alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro

precarietà del lavoro

aumento del carico di lavoro e del ritmo di lavoro

elevate pressioni emotive esercitate sui lavoratori

violenza e molestie di natura psicologica

scarso equilibrio tra lavoro e vita privata

PERCHE’ E’ UN PROBLEMA DI VASTA PORTATA?

NORMATIVA ITALIANA

STRESS LAVORO-CORRELATO:PANORAMA LEGISLATIVO

Accordo quadro europeo 8 ottobre

2004

Art. 28 del D.Lgs.n.81/2008

Valutazione delrischio stress

lavoro correlato

Accordo inteconfederale9 giugno 2008

Il TU SICUREZZA D. Lgs. 81/2008

Art. 28 “Valutazione dei rischi”

POI…

«La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004.»

OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 28. c.1)

Definisce quale metodologia deve essere utilizzata per procedere a una valutazione preliminare e,

come identificare i casi in cui occorre una valutazione approfondita.

CIRCOLARE COMMISSIONE CONSULTIVA PERMANENTENOVEMBRE 2010

METODOLOGIA

Raccolta dei dati per la rilevazione degli indicatori/ fattori oggettivi di rischio

Emergono elementi di rischio?

Annotazione nel DVR e Piano di Monitoraggio

Monitoraggio delle azioni correttive

adottate.Sono efficaci?

Valutazione degli Indicatori, Fattori di contesto e di contenuto

Pianificazione e adozione di azioni

correttive

Fase 1Valutazione preliminare

Individuazione dei gruppi omogenei

Fase 2Valutazione

approfondita

si no

no

si

METODOLOGIA

Fase 2Valutazione approfondita

Annotazione nel DVR e Piano di Monitoraggio

Attuazione degli strumenti più idonei

per rilevare la percezione soggettiva dei lavoratori (focus

group, i questionari e le interviste semi-

strutturate)

Valutazione della percezione

soggettiva dei lavoratori

Pianificazione e adozione di interventi

correttivi (ove necessario)

Lista degli elementi da considerare:

indici infortunistici,assenze per malattia, ricambio del personale, procedimenti e sanzioni, segnalazioni del medico competente funzione e cultura organizzativaruolo nell’ambito dell’organizzazionel’evoluzione e lo sviluppo di carriera,autonomia decisionale e controllorapporti interpersonali al lavoro interfaccia casa-lavoroambiente di lavoro e attrezzaturepianificazione dei compiticarichi, ritmi di lavoroorario di lavoro, turni

1° FASE – INDICATORI OGGETTIVI DI RISCHIO

La valutazione della prima fase deve consentire di quantificare il livello di

rischio secondo una scala parametrica

basso/medio/alto

Soluzioni di prevenzione collettiva attraverso:

misure tecniche (es. potenziamento degli automatismi tecnologici)

misure organizzative sull’attività lavorativa (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti…)

misure procedurali (definizione di procedure di lavoro…)

misure ergonomiche (progettazione ergonomica dell’ambiente e dei processi di lavoro)

misure di revisione della politica aziendale (azioni di miglioramento della comunicazione interna, della gestione, delle relazioni, ecc.)

GESTIONE DEL RISCHIO

Soluzioni rivolte agli individui attraverso:

Soluzioni di supporto ai singoli lavoratori (counselling, consultori interni, sportelli di ascolto), nelle aziende medio-grandi

Sorveglianza sanitaria con il medico competente, in caso di rischio medio-alto non eliminabile con le misure di prevenzione collettiva

GESTIONE DEL RISCHIO

La seconda fase deve essere effettuata quando dall’esame degli elementi oggettivi il rischio non risulta basso

Questionari standardizzatiFocus groupInterviste semi-strutturate

2° FASE – INDAGINE DELLA SOGGETTIVITA’

Inserimento

professionalità

specifiche

FASE 1

Inquadramento degli indicatori oggettivi, ossia verificabili, che è possibile associare a condizioni di stress da lavoro, attraverso la compilazione della check list di indicatori verificabili, appositamente predisposta

FASE 1

VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI

INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO

InfortuniFunzione e cultura

organizzativa

Ambiente di lavoro ed

attrezzature di lavoroAssenze per malattia

Assenze dal lavoroRuolo nell’ambito

dell’organizzazionePianificazione dei compiti

Ferie non godute

Rotazione del personale

Evoluzione della carrieraCarico di lavoro – ritmo di

lavoroTurnover

Procedimenti/Sanzioni

disciplinari

Autonomia decisionale –

controllo del lavoro

Orario di lavoro

Richieste visite straordinarieRapporti interpersonali sul

lavoroSegnalazioni stress lavoro

Istanze giudiziareInterfaccia casa/lavoro

PROPOSTA DI METODO - INAIL

COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI

Inquadramento degli indicatori oggettivi, ossia verificabili, che è possibile associare acondizioni di stress da lavoro, attraverso la compilazione della check list di indicatoriverificabili, appositamente predisposta

Individuazione del livello di rischio stress lavoro-correlato che viene valutato in modo graduale (BASSO, MEDIO, ALTO). In questa fase devono essere già ipotizzate e pianificate azioni di miglioramento.

Misura della percezione dello stress dei lavoratori, attraverso l’utilizzo di strumentispecifici (es. questionari) che verranno analizzati in modo aggregato, nel senso che nonsaranno considerate le singole condizioni di stress occupazionale, bensì quelledell’organizzazione.

DDL

MC

RLS

RSPP

FASE

1FA

SE 2

FASE

3

FASE 2

Individuazione del livello di rischio stress lavoro-correlato che viene valutato in modo graduale (BASSO, MEDIO, ALTO).In questa fase devono essere già ipotizzate e pianificate azioni di miglioramento.

FASE 2

FASE 3

Misura della percezione dello stress dei lavoratori, attraverso l’utilizzo di strumenti specifici (es. questionari) che verranno analizzati in modo aggregato, nel senso che non saranno considerate le singole condizioni di stress occupazionale, bensì quelle dell’organizzazione.

FASE 3

È COMPILATA DAL DATORE DI LAVORO, CHE NE HA LA RESPONSABILITÀ

In collaborazione con:

il Responsabile ed i componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione

il Medico Competente

il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Insieme ad altre figure organizzative significative (responsabile del personale, qualche capo reparto, un lavoratore esperto per anzianità e /o competenze, ecc.), oltre ad eventuali consulenti esterni.

COMPILATORI

2. DESCRIZIONE ANALISI OGGETTIVA

Piccola o poco complessaPER AZIENDA

Quando l’azienda è complessa e ci sono settori, dipartimenti, reparti...

PER PARTIZIONE

Quando si ritiene la differenza per mansioni o gruppi omogenei

PER GRUPPI OMOGENEI

INDICATORI AZIENDALI

CONTESTO DEL LAVORO

CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE CONDIZIONE DI RISCHIO

=

TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO

VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI

INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO

InfortuniFunzione e cultura

organizzativa

Ambiente di lavoro ed

attrezzature di lavoroAssenze per malattia

Assenze dal lavoroRuolo nell’ambito

dell’organizzazionePianificazione dei compiti

Ferie non godute

Rotazione del personale

Evoluzione della carrieraCarico di lavoro – ritmo di

lavoroTurnover

Procedimenti/Sanzioni

disciplinari

Autonomia decisionale –

controllo del lavoro

Orario di lavoro

Richieste visite straordinarieRapporti interpersonali sul

lavoroSegnalazioni stress lavoro

Istanze giudiziareInterfaccia casa/lavoro

Soluzioni di prevenzione collettiva attraverso:

misure tecniche (es. potenziamento degli automatismi tecnologici)

misure organizzative sull’attività lavorativa (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti…)

misure procedurali (definizione di procedure di lavoro…)

misure ergonomiche (progettazione ergonomica dell’ambiente e dei processi di lavoro)

misure di revisione della politica aziendale (azioni di miglioramento della comunicazione interna, della gestione, delle relazioni, ecc.)

GESTIONE DEL RISCHIO

INDICATORI AZIENDALI

CONTESTO DEL LAVORO

CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE CONDIZIONE DI RISCHIO

=

TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO

La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro. Queste misure saranno attuate con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti. misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli individui e ai team di lavoro , di portare a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro. la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.

PREVENIRE, ELIMINARE O RIDURRE

Soluzioni di prevenzione collettiva attraverso:misure tecniche (es. potenziamento degli automatismi tecnologici)misure organizzative sull’attività lavorativa (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti…)misure procedurali (definizione di procedure di lavoro…)misure ergonomiche (progettazione ergonomica dell’ambiente e dei processi di lavoro) misure di revisione della politica aziendale (azioni di miglioramento della comunicazione interna, della gestione, delle relazioni, ecc.)

GESTIONE DEL RISCHIO

Soluzioni rivolte agli individui attraverso: soluzioni di supporto ai singoli lavoratori (counselling,

consultori interni, sportelli di ascolto), nelle aziende medio-grandi

sorveglianza sanitaria con il medico competente, in caso di rischio medio-alto non eliminabile con le misure di prevenzione collettiva.

GESTIONE DEL RISCHIO