Lo Straniero Come Paradosso Ermeneutico C Ciancio

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© L S -  N. , (I) - H 17  Articoli/ 1 Lo straniero come paradosso ermeneutico Claudio Ciancio  Articolo sottoposto a  peer-review . Ricevuto il 01/04/2014. Accettato il 26/02/2015. The experience of meeting the stranger highlights how every human relationship consists of a dialectics of identity and otherness. Reducing one to the other means making the relationship among men impossible. The only viable way is a hermeneutical way d ifferent from Gada mer’s one. That way recognizes the principle of transcendence as the principle that at the same time testifies the irreducible otherness of every person and his possible communion with other persons. *** 1. L’ermeneutica e l’esperienza dell’incontro con lo straniero Nell’attuale contesto di confronto e anche di scontro fra le culture l’ermeneutica è messa alla prova e da questa prova mi sembra che provenga una conferma ma anche l’istanza di un approfondimento e persino di una parziale correzione. La superiorità dell’approccio ermeneutico al problema dell’interculturalità risulta evidente dal confronto con le altre posizioni prevalenti. La prima di queste posizioni è quella che afferma, almeno per alcuni universi culturali, l’incompatibilità reciproca, incompatibilità che rende inevitabile lo scontro di civiltà o può evitarlo solo con politiche isolazioniste, che però nell’attuale contesto di globalizzazione non sembrano praticabili. Le alternative più plausibili a questa posizione estrema sembrano essere quella dell’assimilazione, che è però una variante meno violenta di quella dello scontro, o quella che possiamo chiamare modello dicotomico, che distingue e separa ciò che accomuna e ciò che resta irriducibilmente diverso. Vi sarebbero cioè aspetti universali, su cui si potrebbe fondare l’accordo e la convivenza, e aspetti legati invece alla specificità delle tradizioni culturali che andrebbero lasciati sopravvivere nel loro aspetto esteriore e folclorico, ma sterilizzati ed emarginati nei loro aspetti profondi e potenzialmente conflittuali. Ora, se pur è vero che la convivenza richiede la pattuizione e l’osservanza di regole comuni, tuttavia la sterilizzazione degli aspetti specifici dei patrimoni culturali è una negazione del

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Lo straniero come paradossoermeneuticoClaudio Ciancio

Articolo sottoposto a peer-review Ricevuto il 01042014 Accettato il 26022015

The experience of meeting the stranger highlights how every human relationship consists of adialectics of identity and otherness Reducing one to the other means making the relationshipamong men impossible The only viable way is a hermeneutical way different from Gadamerrsquosone That way recognizes the principle of transcendence as the principle that at the same timetestifies the irreducible otherness of every person and his possible communion with otherpersons

1 Lrsquoermeneutica e lrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero

Nellrsquoattuale contesto di confronto e anche di scontro fra le culturelrsquoermeneutica egrave messa alla prova e da questa prova mi sembra che provengauna conferma ma anche lrsquoistanza di un approfondimento e persino di unaparziale correzione La superioritagrave dellrsquoapproccio ermeneutico al problemadellrsquointerculturalitagrave risulta evidente dal confronto con le altre posizioniprevalenti La prima di queste posizioni egrave quella che afferma almeno peralcuni universi culturali lrsquoincompatibilitagrave reciproca incompatibilitagrave che rendeinevitabile lo scontro di civiltagrave o puograve evitarlo solo con politiche isolazionisteche perograve nellrsquoattuale contesto di globalizzazione non sembrano praticabili Lealternative piugrave plausibili a questa posizione estrema sembrano essere quelladellrsquoassimilazione che egrave perograve una variante meno violenta di quella dello scontroo quella che possiamo chiamare modello dicotomico che distingue e separaciograve che accomuna e ciograve che resta irriducibilmente diverso Vi sarebbero cioegraveaspetti universali su cui si potrebbe fondare lrsquoaccordo e la convivenza e aspettilegati invece alla specificitagrave delle tradizioni culturali che andrebbero lasciatisopravvivere nel loro aspetto esteriore e folclorico ma sterilizzati ed emarginatinei loro aspetti profondi e potenzialmente conflittuali Ora se pur egrave vero che

la convivenza richiede la pattuizione e lrsquoosservanza di regole comuni tuttavia lasterilizzazione degli aspetti specifici dei patrimoni culturali egrave una negazione del

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loro valore e dellrsquoimportanza del loro apporto e si configura di fatto anchrsquoessacome una riproposizione del modello dellrsquoincompatibilitagrave

Rispetto a questi modelli la superioritagrave di quello ermeneutico sta nellasua capacitagrave di utilizzare le disposizioni specifiche di una cultura come possibili

vie di accesso alla comprensione di altre culture senza una preventiva opera diriduzione e presupponendo sia pure al limite unrsquouniversale comunicabilitagrave Ilvantaggio di questo modello sarebbe la possibilitagrave del riconoscimento reciprocodelle culture nella loro irriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave e una reciprocafecondazione che consente di far emergere in ogni cultura possibilitagrave inediteche senza il confronto con altre culture non si sarebbero configurate Certoquesto modello sembra peccare di un eccesso di ottimismo come se non facesse iconti con lrsquoinsuperabile tendenza conflittuale che lrsquoalteritagrave come estraneitagrave portacon seacute E in effetti credo che lrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero metta se

non in crisi almeno in difficoltagrave il modello ermeneutico e specialmente quellogadameriano Come ci puograve infatti essere quella fusione degli orizzonti che egraveil presupposto della comprensione quando manca qualsiasi continuitagrave dellatradizione

La relazione con lo straniero con la persona di lingua costume culturae religione diversi e lontani dai nostri sembra avere una sua specificitagrave chenon consiste semplicemente nel manifestare una piugrave accentuata differenzaDiversamente dalle relazioni con la famiglia o con la propria cerchia sociale ocon coloro che appartengono alla propria tradizione culturale la relazione con lostraniero prende le mosse dallrsquoestraneitagrave non egrave cioegrave esperienza di una familiaritagrave

talvolta interrotta o difficile ma anzitutto esperienza di estraneitagrave Di fronteallo straniero siamo immediatamente a disagio angosciati dallrsquoimprevedibile oalmeno diffidenti Questa reazione non va trascurata o banalizzata non puograveessere attribuita moralisticamente a un deficit etico o illuministicamente a undeficit culturale Egrave una reazione che rivela qualcosa di importante e cioegrave chelrsquoalteritagrave dellrsquoaltro egrave irriducibile e assolutamente indisponibile portatrice di unmodello culturale che ci disorienta e che mette in discussione il nostro

Quando si considerano poco rilevanti le differenze allora ciograve che costituiscelo specifico dellrsquoaltro la sua cultura la sua religione finisce per essere svilitoproprio da questa apparente apertura a lui Occorre invece riconoscere chelrsquoincontro egrave difficile e lo egrave precisamente percheacute le differenze sono importanti Inun certo senso si deve dire che egrave meglio ingigantirle piuttosto che assottigliarlePer passare dallo scontro a una forma di incontro non banale e superficialeoccorre che la relazione con lrsquoaltro allo stesso tempo non sia ridotta per farprevalere i momenti di identitagrave e non sia dissolta per far prevalere i momentidi alteritagrave

Ma comrsquoegrave possibile ciograve Cercherograve di mostrare che lo egrave soltanto separadossalmente lrsaquoalteritagrave egrave costitutiva dellrsaquoidentitagrave di ogni soggetto umanosingolo o collettivo Se infatti vi egrave un momento di alteritagrave costitutivo della stessa

identitagrave allora si potragrave trovare la possibilitagrave di convergenza con lrsaquoaltro proprio apartire da quella comune esperienza di alteritagrave Ora questa costitutiva esperienza

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di alteritagrave si dagrave precisamente in quellrsaquoaspetto della cultura che piugrave di ogni altrosembra oggi rendere inevitabile lo scontro vale a dire nellrsquoesperienza religiosaPer lo piugrave si pensa che lrsquoincontro fra culture diverse diventi possibile solo se lereligioni si secolarizzano nel senso di ridursi a un nocciolo razionale condivisibile

da tutti gli uomini allrsquoidentico modo Ma non egrave cosigrave Si dovragrave invece fare in modoche esse siano piugrave fedeli a se stesse e cioegrave a quella veritagrave trascendente (ecco quila dimensione di alteritagrave) che egrave propria di tutte le religioni in modo piugrave o menochiaro e lineare Lrsquoesperienza religiosa non egrave lrsquoostacolo maggiore allrsquoincontro conlo straniero ma quella che puograve renderlo possibile percheacute lrsquoesperienza di Dioegrave almeno nelle religioni monoteistiche la piugrave profonda e radicale esperienzadellrsquoAltro

2 Lrsquoessere straniero nellrsquoesperienza biblica

Vediamo meglio questo paradossale costituirsi dellrsquoidentitagrave religiosa comeesperienza dellrsquoalteritagrave nella religione biblica Si pensi anzitutto a come si esprimela vocazione del padre della fede Abramo laquoVattene dal tuo paese dalla tuapatriaraquo (Gn 12 1) abbandona dunque le tue radici la tua identitagrave anzi Diogli cambia persino il nome (da Abram a Abraham) E la condizione di stranierocaratterizza i discendenti di Abramo fino allrsquoEgitto e allrsquoesperienza del desertoE pensiamo poi allo stesso patto di alleanza che egrave sancito con la consegna dellalegge Il suo forte contenuto etico ne fa unrsquoesperienza di alteritagrave e di trascendenzala Torah sancisce unrsquoalleanza che non ha lo scopo di avvicinare gli uomini a Dio

facendoli entrare nella sfera del sacro la legge interrompe il soddisfacimentodel desiderio e la fusionalitagrave pone dei limiti rende invalicabile il confineche ci separa dallrsquoaltro e ne impone il rispetto Si pensi infine allrsquoattenzionee allrsquoaccoglienza dello straniero che la legge comanda spesso associandolo allavedova e allrsquoorfano laquoNon molesterai il forestiero neacute lo opprimerai percheacute voisiete stati forestieri nel paese drsquoEgittoraquo (Es 22 20) Ancora di piugrave dice un passodel Levitico (19 34) che va al di lagrave della semplice tolleranza per identificarelo straniero con il prossimo (non piugrave il lontano ma il vicino) con colui che egravecome noi laquoIl forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che egrave natofra voi tu lrsquoamerai come te stesso percheacute anche voi siete stati forestieri nel paesedrsquoEgittoraquo In ambedue i casi si sottolinea lrsquouguaglianza di esperienza fra stranierie Israeliti la condizione di forestiero egrave parte essenziale della vicenda di questiultimi E il Salmo 38 lo dice espressamente laquoIo sono un forestiero uno stranierocome tutti i miei padriraquo Abbiamo qui dunque una dimensione di alteritagrave che egravecostitutiva dellrsquoidentitagrave e proprio per questo rende possibile una relazione conlrsquoaltro che non sia una semplice negazione neacute dellrsquoidentitagrave propria neacute di quelladellrsquoaltro Si tratta qui certo di unrsquoalteritagrave etnica e territoriale che tuttavia si legastrettamente allrsquoesperienza religiosa

Nel Nuovo Testamento poi mentre perde rilievo la definizione etnica e

politica di straniero diventa centrale la condizione esistenziale di straniero propriadel cristiano Come lrsquoebreo si sentiva esule e straniero lontano da Gerusalemme

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cosigrave il cristiano si sente esule e straniero rispetto alla nuova Gerusalemme Nellaprima Lettera di Pietro i cristiani sono definiti laquopellegrini e ospiti sulla terraraquo (211) e nella Lettera agli Ebrei si pongono in continuitagrave la fede dei patriarchi e quelladei cristiani dicendo che tutti i credenti laquoora aspirano a una patria migliore cioegrave

a quella celesteraquo (11 16) Senza cadere nellrsquointerpretazione dualistica ed evasivache molta spiritualitagrave cristiana ha conferito a questa estensione dellrsquoesperienza diestraneitagrave occorre riconoscere che egrave costitutiva dellrsquoesperienza cristiana questatensione verso lrsquoAltro verso la novitagrave radicale anche se questa relazione conlrsquoAltro (con lrsquoInfinito) entra in conflitto (a causa della condizione di peccato) conla relazione (altrettanto costitutiva) che abbiamo con noi stessi e con il mondoNon si puograve perciograve definire il cristianesimo come una religione della familiaritagravedelle radici dellrsquoidentitagrave

E nemmeno lo si puograve definire una religione dellrsquointerioritagrave che egrave un altro

modo per accentuare il momento dellrsquoidentitagrave Quando dice che la veritagrave abita innoi (in interiore homine ) e che Dio egrave piugrave intimo a noi di quanto noi lo siamo a noistessi Agostino evidenzia una differenza fra lrsquointimitagrave di Dio e la nostra intimitagravee le due intimitagrave entrano in tensione una tensione paradossale percheacute sono duedimensioni del medesimo soggetto cioegrave di noi stessi Il cristianesimo non egrave unareligione della conciliazione non concilia neacute con se stessi neacute con le proprie radicineacute con la ragione neacute con lrsquoordine sociale e politico Il cristianesimo egrave sempreanche essenzialmente tensione contraddizione estraniazione differenza percheacuteegrave sempre anche attesa del futuro escatologico

Questa esperienza religiosa come esperienza di trascendenza sembra essere

la condizione fondamentale della possibilitagrave di incontro con lo straniero propriopercheacute attraverso di essa lrsquoio si scopre nella sua identitagrave paradossalmente costituitoda unrsquoalteritagrave Lo straniero diventa riconoscibile e relazionabile allrsquoio percheacute giagraveabita in lui lo straniero non ci confronta semplicemente con ciograve che egrave fuori dinoi ma con ciograve che giagrave egrave in noi Percheacute allora le religioni aggravano in molticasi la difficoltagrave di incontro con lo straniero e favoriscono lo scontro di civiltagravePercheacute in molti casi tradiscono la loro costitutiva relazione con la trascendenzae si secolarizzano nel senso che diventano potenze mondane identitarie ma inquesto modo per la loro grande forza spirituale che esercitano producono effettirovinosi corruptio optimi pessima

3 Ribaltamento del rapporto familiaritagrave-estraneitagrave

Il paradosso che definisce la relazione con lo straniero come relazione cheegrave resa possibile precisamente da ciograve che sembra impedirla egrave quello di unrsquoalteritagraveche puograve avvicinare Ma il paradosso si ripropone simmetricamente riguardo airapporti di familiaritagrave che sono fondati come cercherograve di mostrare su unavicinanza che diventa alteritagrave

La relazione di familiaritagrave egrave anzitutto una relazione rassicurante Non acaso la xenofobia soprattutto oggi fa leva proprio sul richiamo alla sicurezzalo straniero egrave come tale un potenziale attentatore alla nostra sicurezza La paura

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che nasce dallrsquoinsicurezza trova conforto quando individua la sua causa nel voltodello straniero nei suoi abiti nei suoi costumi e nella sua religione invece chein complessi fattori economici sociali e culturali Si ha bisogno di spiegazionisemplici percheacute la stessa semplicitagrave della spiegazione egrave rassicurante e si ha

bisogno di capri espiatori facilmente identificabili mentre invece le spiegazionicomplesse difficili da comprendere che individuano cause e responsabilitagravediffuse rendono sfuggente la minaccia e anzicheacute liberarne provocano angosciaRassicurante egrave invece chi in quanto familiare immediatamente conferma lanostra identitagrave egrave un altro nel quale troviamo una variazione di noi stessi o delquale almeno possiamo comprendere e prevedere gli atteggiamenti Ma egrave facilevedere come questa familiaritagrave sia nel migliore dei casi povera e riduttiva ecome il senso di sicurezza possa degenerare in disinteresse e in noia Quandodallrsquoaltra persona non crsquoegrave piugrave da attendersi nulla di nuovo lrsquointeresse per lei

si spegne allo stesso modo in cui si spegne lrsquointeresse per la vita quando ci sipuograve attendere soltanto una ripetizione del giagrave vissuto e ciograve anche nel caso incui la nostra vita sembri felice Quando i gesti e le reazioni diventano scontatiabitudinari la vita si spegne lrsquoabitudine come ripetizione dellrsquoidentico mentreappare rassicurante diventa immagine ed anzi anticipazione del rigor mortis Molte relazioni umane si estinguono per questa ragione percheacute dallrsquoaltro non cisi aspetta piugrave nulla di nuovo ma solo la ripetizione delle stesse cose e delle stesseparole

Crsquoegrave una pagina straordinaria dei Diari di Max Frisch che illustra benequesto rischio in riferimento allrsquoesperienza dellrsquoamore Ne riporto qualche

passaggio laquoEgrave degno di nota il fatto che proprio della persona che amiamo nonpossiamo dire affatto come ella sia La amiamo semplicemente [] Lrsaquoamorelibera da qualsivoglia immagine [] La nostra convinzione di conoscere lrsaquoaltroegrave la fine dellrsaquoamore [] poicheacute il nostro amore egrave al termine poicheacute ha esauritola sua forza egrave per questo che la persona per noi egrave finita [] ldquoTu non seirdquo diceil deluso o la delusa ldquochi ritenevo che tu fossirdquo E chi ritenevano che fosseUn mistero quale la persona sempre egrave un enigma ed egrave ciograve che non abbiamopiugrave la forza di sopportare Ci facciamo allora unrsquoimmagine In ciograve sta lrsquoassenzadi amore il tradimentoraquo1 Il passo ricorda il divieto biblico di farci immaginifarci unrsquoimmagine egrave pretendere di sottoporre lrsquoalteritagrave infinita al nostro sguardoabbracciante e penetrante Le patologie della famiglia della comunitagrave odellrsquoamicizia hanno che fare con questa distorsione cioegrave con il prevalere delprincipio di assimilazione che si esercita anzitutto come pretesa di conoscerelrsquoaltro e che conduce drsquoaltra parte a respingerlo nella misura in cui egli si sottraeallrsquoassimilazione o almeno alla prevedibilitagrave del comportamento In terminipsicologici si parla della mancanza del terzo (lrsquoaltro irriducibile) mancanza cheproduce rapporti duali in cui lrsquouno mangia lrsquoaltro lo assimila e quando non ciriesce piugrave giunge a distruggerlo (come ben sappiamo dalla cronaca quotidiana)La causa della crisi della famiglia va ricercata non esclusivamente ma certo anche

1 M Frisch Die Tagebuumlcher 1946-49 in Gesammelte Werke 2 FrankfurtMain 1976 pp 369-370

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in questa distorsione psicologica e morale per la quale si cerca di far prevalere ilprincipio dellrsquoidentitagrave su quello dellrsquoalteritagrave

Queste osservazioni ovviamente non vanno spinte fino a proporrela semplice sostituzione dellrsquoalteritagrave allrsquoidentitagrave una sostituzione che non

risolverebbe il problema percheacute produrrebbe soltanto una non relazione Al contrario si tratta di pensare una relazione nella quale lrsquoidentitagrave cresceparallelamente al crescere dellrsquoalteritagrave lrsquoassimilazione cresce parallelamente alcrescere della dissimilazione E la condizione di possibilitagrave di questa paradossalecoincidenza egrave quella che abbiamo detto e cioegrave la presenza nellrsquoidentitagrave come suoprincipio costitutivo della stessa alteritagrave Solo percheacute in me stesso riconosco lapresenza di una vera alteritagrave posso incontrare lrsquoaltro senza con ciograve semplicementenegare me stesso e senza negare lrsquoaltro Il mancato riconoscimento di questapresenza dellrsquoalteritagrave nellrsquoidentitagrave come produce la disgregazione dei rapporti

famigliari amicali e sociali cosigrave pure rende impossibile o fallimentare lrsquoincontrocon lo straniero Invece che incontrare si cercheragrave di catturare e assimilare lrsquoaltroma questo egrave impossibile quel che se ne assimila e cattura non egrave lui stesso lrsquoaltrosfugge alla presa Come chi vuole afferrare Dio si ritrova con un idolo cosigravechi vuole impadronirsi di un uomo puograve giungere anche a imprigionarlo asoggiogarlo e persino a ucciderlo ma in questi modi non si impossessa della suaalteritagrave percheacute lo riduce alla misura dei suoi poteri e si lascia perciograve sfuggire ciograveche egli propriamente egrave

4 Lrsquouniversalitagrave trascendente

Lrsquounilateralitagrave dei principi di identitagrave e di alteritagrave dovragrave essere superatanon perograve in una mediazione che dia luogo a unrsquoidentitagrave piugrave ricca ma in unprincipio di unitagrave capace di reggere e tenere in comunicazione i due principidellrsquoidentitagrave e dellrsquoalteritagrave evitando la riduzione dellrsquouno allrsquoaltro e quindilrsquoimpossibilitagrave della relazione Questo principio che fonda allo stesso tempolrsquoalteritagrave costitutiva di ogni identitagrave e lrsquoidentitagrave costitutiva di ogni alteritagrave egrave latrascendenza La condizione ultima di possibilitagrave di incontro di comunicazionee di fecondazione reciproca fra le diverse identitagrave personali e culturali egrave chevi sia una partecipazione comune degli uomini per quanto turbata e nascostaallrsquounica veritagrave trascendente Lrsquoincontro infatti avviene e la relazione si istituiscea condizione che le diverse identitagrave siano riconosciute nella loro reciprocairriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave E ciograve egrave possibile appunto soltanto sepossono essere riportate a un comune principio di differente livello ontologicoOgni finito egrave altro non semplicemente nella sua particolaritagrave ma in quantoquella particolaritagrave egrave portatrice di unrsquoinfinitagrave (che egrave poi lrsquoinfinitagrave della libertagrave)che rende impossibile ogni mediazione con altre analoghe finitezze ognirisoluzione in una superiore identitagrave e che tuttavia accomuna ad ogni altra

analoga finitezza essendo la sorgente inesauribile di tutte Ogni finito egrave altroin modo irriducibile in quanto egrave costituito dalla trascendenza da quellrsquoinfinitagrave

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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loro valore e dellrsquoimportanza del loro apporto e si configura di fatto anchrsquoessacome una riproposizione del modello dellrsquoincompatibilitagrave

Rispetto a questi modelli la superioritagrave di quello ermeneutico sta nellasua capacitagrave di utilizzare le disposizioni specifiche di una cultura come possibili

vie di accesso alla comprensione di altre culture senza una preventiva opera diriduzione e presupponendo sia pure al limite unrsquouniversale comunicabilitagrave Ilvantaggio di questo modello sarebbe la possibilitagrave del riconoscimento reciprocodelle culture nella loro irriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave e una reciprocafecondazione che consente di far emergere in ogni cultura possibilitagrave inediteche senza il confronto con altre culture non si sarebbero configurate Certoquesto modello sembra peccare di un eccesso di ottimismo come se non facesse iconti con lrsquoinsuperabile tendenza conflittuale che lrsquoalteritagrave come estraneitagrave portacon seacute E in effetti credo che lrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero metta se

non in crisi almeno in difficoltagrave il modello ermeneutico e specialmente quellogadameriano Come ci puograve infatti essere quella fusione degli orizzonti che egraveil presupposto della comprensione quando manca qualsiasi continuitagrave dellatradizione

La relazione con lo straniero con la persona di lingua costume culturae religione diversi e lontani dai nostri sembra avere una sua specificitagrave chenon consiste semplicemente nel manifestare una piugrave accentuata differenzaDiversamente dalle relazioni con la famiglia o con la propria cerchia sociale ocon coloro che appartengono alla propria tradizione culturale la relazione con lostraniero prende le mosse dallrsquoestraneitagrave non egrave cioegrave esperienza di una familiaritagrave

talvolta interrotta o difficile ma anzitutto esperienza di estraneitagrave Di fronteallo straniero siamo immediatamente a disagio angosciati dallrsquoimprevedibile oalmeno diffidenti Questa reazione non va trascurata o banalizzata non puograveessere attribuita moralisticamente a un deficit etico o illuministicamente a undeficit culturale Egrave una reazione che rivela qualcosa di importante e cioegrave chelrsquoalteritagrave dellrsquoaltro egrave irriducibile e assolutamente indisponibile portatrice di unmodello culturale che ci disorienta e che mette in discussione il nostro

Quando si considerano poco rilevanti le differenze allora ciograve che costituiscelo specifico dellrsquoaltro la sua cultura la sua religione finisce per essere svilitoproprio da questa apparente apertura a lui Occorre invece riconoscere chelrsquoincontro egrave difficile e lo egrave precisamente percheacute le differenze sono importanti Inun certo senso si deve dire che egrave meglio ingigantirle piuttosto che assottigliarlePer passare dallo scontro a una forma di incontro non banale e superficialeoccorre che la relazione con lrsquoaltro allo stesso tempo non sia ridotta per farprevalere i momenti di identitagrave e non sia dissolta per far prevalere i momentidi alteritagrave

Ma comrsquoegrave possibile ciograve Cercherograve di mostrare che lo egrave soltanto separadossalmente lrsaquoalteritagrave egrave costitutiva dellrsaquoidentitagrave di ogni soggetto umanosingolo o collettivo Se infatti vi egrave un momento di alteritagrave costitutivo della stessa

identitagrave allora si potragrave trovare la possibilitagrave di convergenza con lrsaquoaltro proprio apartire da quella comune esperienza di alteritagrave Ora questa costitutiva esperienza

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di alteritagrave si dagrave precisamente in quellrsaquoaspetto della cultura che piugrave di ogni altrosembra oggi rendere inevitabile lo scontro vale a dire nellrsquoesperienza religiosaPer lo piugrave si pensa che lrsquoincontro fra culture diverse diventi possibile solo se lereligioni si secolarizzano nel senso di ridursi a un nocciolo razionale condivisibile

da tutti gli uomini allrsquoidentico modo Ma non egrave cosigrave Si dovragrave invece fare in modoche esse siano piugrave fedeli a se stesse e cioegrave a quella veritagrave trascendente (ecco quila dimensione di alteritagrave) che egrave propria di tutte le religioni in modo piugrave o menochiaro e lineare Lrsquoesperienza religiosa non egrave lrsquoostacolo maggiore allrsquoincontro conlo straniero ma quella che puograve renderlo possibile percheacute lrsquoesperienza di Dioegrave almeno nelle religioni monoteistiche la piugrave profonda e radicale esperienzadellrsquoAltro

2 Lrsquoessere straniero nellrsquoesperienza biblica

Vediamo meglio questo paradossale costituirsi dellrsquoidentitagrave religiosa comeesperienza dellrsquoalteritagrave nella religione biblica Si pensi anzitutto a come si esprimela vocazione del padre della fede Abramo laquoVattene dal tuo paese dalla tuapatriaraquo (Gn 12 1) abbandona dunque le tue radici la tua identitagrave anzi Diogli cambia persino il nome (da Abram a Abraham) E la condizione di stranierocaratterizza i discendenti di Abramo fino allrsquoEgitto e allrsquoesperienza del desertoE pensiamo poi allo stesso patto di alleanza che egrave sancito con la consegna dellalegge Il suo forte contenuto etico ne fa unrsquoesperienza di alteritagrave e di trascendenzala Torah sancisce unrsquoalleanza che non ha lo scopo di avvicinare gli uomini a Dio

facendoli entrare nella sfera del sacro la legge interrompe il soddisfacimentodel desiderio e la fusionalitagrave pone dei limiti rende invalicabile il confineche ci separa dallrsquoaltro e ne impone il rispetto Si pensi infine allrsquoattenzionee allrsquoaccoglienza dello straniero che la legge comanda spesso associandolo allavedova e allrsquoorfano laquoNon molesterai il forestiero neacute lo opprimerai percheacute voisiete stati forestieri nel paese drsquoEgittoraquo (Es 22 20) Ancora di piugrave dice un passodel Levitico (19 34) che va al di lagrave della semplice tolleranza per identificarelo straniero con il prossimo (non piugrave il lontano ma il vicino) con colui che egravecome noi laquoIl forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che egrave natofra voi tu lrsquoamerai come te stesso percheacute anche voi siete stati forestieri nel paesedrsquoEgittoraquo In ambedue i casi si sottolinea lrsquouguaglianza di esperienza fra stranierie Israeliti la condizione di forestiero egrave parte essenziale della vicenda di questiultimi E il Salmo 38 lo dice espressamente laquoIo sono un forestiero uno stranierocome tutti i miei padriraquo Abbiamo qui dunque una dimensione di alteritagrave che egravecostitutiva dellrsquoidentitagrave e proprio per questo rende possibile una relazione conlrsquoaltro che non sia una semplice negazione neacute dellrsquoidentitagrave propria neacute di quelladellrsquoaltro Si tratta qui certo di unrsquoalteritagrave etnica e territoriale che tuttavia si legastrettamente allrsquoesperienza religiosa

Nel Nuovo Testamento poi mentre perde rilievo la definizione etnica e

politica di straniero diventa centrale la condizione esistenziale di straniero propriadel cristiano Come lrsquoebreo si sentiva esule e straniero lontano da Gerusalemme

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cosigrave il cristiano si sente esule e straniero rispetto alla nuova Gerusalemme Nellaprima Lettera di Pietro i cristiani sono definiti laquopellegrini e ospiti sulla terraraquo (211) e nella Lettera agli Ebrei si pongono in continuitagrave la fede dei patriarchi e quelladei cristiani dicendo che tutti i credenti laquoora aspirano a una patria migliore cioegrave

a quella celesteraquo (11 16) Senza cadere nellrsquointerpretazione dualistica ed evasivache molta spiritualitagrave cristiana ha conferito a questa estensione dellrsquoesperienza diestraneitagrave occorre riconoscere che egrave costitutiva dellrsquoesperienza cristiana questatensione verso lrsquoAltro verso la novitagrave radicale anche se questa relazione conlrsquoAltro (con lrsquoInfinito) entra in conflitto (a causa della condizione di peccato) conla relazione (altrettanto costitutiva) che abbiamo con noi stessi e con il mondoNon si puograve perciograve definire il cristianesimo come una religione della familiaritagravedelle radici dellrsquoidentitagrave

E nemmeno lo si puograve definire una religione dellrsquointerioritagrave che egrave un altro

modo per accentuare il momento dellrsquoidentitagrave Quando dice che la veritagrave abita innoi (in interiore homine ) e che Dio egrave piugrave intimo a noi di quanto noi lo siamo a noistessi Agostino evidenzia una differenza fra lrsquointimitagrave di Dio e la nostra intimitagravee le due intimitagrave entrano in tensione una tensione paradossale percheacute sono duedimensioni del medesimo soggetto cioegrave di noi stessi Il cristianesimo non egrave unareligione della conciliazione non concilia neacute con se stessi neacute con le proprie radicineacute con la ragione neacute con lrsquoordine sociale e politico Il cristianesimo egrave sempreanche essenzialmente tensione contraddizione estraniazione differenza percheacuteegrave sempre anche attesa del futuro escatologico

Questa esperienza religiosa come esperienza di trascendenza sembra essere

la condizione fondamentale della possibilitagrave di incontro con lo straniero propriopercheacute attraverso di essa lrsquoio si scopre nella sua identitagrave paradossalmente costituitoda unrsquoalteritagrave Lo straniero diventa riconoscibile e relazionabile allrsquoio percheacute giagraveabita in lui lo straniero non ci confronta semplicemente con ciograve che egrave fuori dinoi ma con ciograve che giagrave egrave in noi Percheacute allora le religioni aggravano in molticasi la difficoltagrave di incontro con lo straniero e favoriscono lo scontro di civiltagravePercheacute in molti casi tradiscono la loro costitutiva relazione con la trascendenzae si secolarizzano nel senso che diventano potenze mondane identitarie ma inquesto modo per la loro grande forza spirituale che esercitano producono effettirovinosi corruptio optimi pessima

3 Ribaltamento del rapporto familiaritagrave-estraneitagrave

Il paradosso che definisce la relazione con lo straniero come relazione cheegrave resa possibile precisamente da ciograve che sembra impedirla egrave quello di unrsquoalteritagraveche puograve avvicinare Ma il paradosso si ripropone simmetricamente riguardo airapporti di familiaritagrave che sono fondati come cercherograve di mostrare su unavicinanza che diventa alteritagrave

La relazione di familiaritagrave egrave anzitutto una relazione rassicurante Non acaso la xenofobia soprattutto oggi fa leva proprio sul richiamo alla sicurezzalo straniero egrave come tale un potenziale attentatore alla nostra sicurezza La paura

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che nasce dallrsquoinsicurezza trova conforto quando individua la sua causa nel voltodello straniero nei suoi abiti nei suoi costumi e nella sua religione invece chein complessi fattori economici sociali e culturali Si ha bisogno di spiegazionisemplici percheacute la stessa semplicitagrave della spiegazione egrave rassicurante e si ha

bisogno di capri espiatori facilmente identificabili mentre invece le spiegazionicomplesse difficili da comprendere che individuano cause e responsabilitagravediffuse rendono sfuggente la minaccia e anzicheacute liberarne provocano angosciaRassicurante egrave invece chi in quanto familiare immediatamente conferma lanostra identitagrave egrave un altro nel quale troviamo una variazione di noi stessi o delquale almeno possiamo comprendere e prevedere gli atteggiamenti Ma egrave facilevedere come questa familiaritagrave sia nel migliore dei casi povera e riduttiva ecome il senso di sicurezza possa degenerare in disinteresse e in noia Quandodallrsquoaltra persona non crsquoegrave piugrave da attendersi nulla di nuovo lrsquointeresse per lei

si spegne allo stesso modo in cui si spegne lrsquointeresse per la vita quando ci sipuograve attendere soltanto una ripetizione del giagrave vissuto e ciograve anche nel caso incui la nostra vita sembri felice Quando i gesti e le reazioni diventano scontatiabitudinari la vita si spegne lrsquoabitudine come ripetizione dellrsquoidentico mentreappare rassicurante diventa immagine ed anzi anticipazione del rigor mortis Molte relazioni umane si estinguono per questa ragione percheacute dallrsquoaltro non cisi aspetta piugrave nulla di nuovo ma solo la ripetizione delle stesse cose e delle stesseparole

Crsquoegrave una pagina straordinaria dei Diari di Max Frisch che illustra benequesto rischio in riferimento allrsquoesperienza dellrsquoamore Ne riporto qualche

passaggio laquoEgrave degno di nota il fatto che proprio della persona che amiamo nonpossiamo dire affatto come ella sia La amiamo semplicemente [] Lrsaquoamorelibera da qualsivoglia immagine [] La nostra convinzione di conoscere lrsaquoaltroegrave la fine dellrsaquoamore [] poicheacute il nostro amore egrave al termine poicheacute ha esauritola sua forza egrave per questo che la persona per noi egrave finita [] ldquoTu non seirdquo diceil deluso o la delusa ldquochi ritenevo che tu fossirdquo E chi ritenevano che fosseUn mistero quale la persona sempre egrave un enigma ed egrave ciograve che non abbiamopiugrave la forza di sopportare Ci facciamo allora unrsquoimmagine In ciograve sta lrsquoassenzadi amore il tradimentoraquo1 Il passo ricorda il divieto biblico di farci immaginifarci unrsquoimmagine egrave pretendere di sottoporre lrsquoalteritagrave infinita al nostro sguardoabbracciante e penetrante Le patologie della famiglia della comunitagrave odellrsquoamicizia hanno che fare con questa distorsione cioegrave con il prevalere delprincipio di assimilazione che si esercita anzitutto come pretesa di conoscerelrsquoaltro e che conduce drsquoaltra parte a respingerlo nella misura in cui egli si sottraeallrsquoassimilazione o almeno alla prevedibilitagrave del comportamento In terminipsicologici si parla della mancanza del terzo (lrsquoaltro irriducibile) mancanza cheproduce rapporti duali in cui lrsquouno mangia lrsquoaltro lo assimila e quando non ciriesce piugrave giunge a distruggerlo (come ben sappiamo dalla cronaca quotidiana)La causa della crisi della famiglia va ricercata non esclusivamente ma certo anche

1 M Frisch Die Tagebuumlcher 1946-49 in Gesammelte Werke 2 FrankfurtMain 1976 pp 369-370

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in questa distorsione psicologica e morale per la quale si cerca di far prevalere ilprincipio dellrsquoidentitagrave su quello dellrsquoalteritagrave

Queste osservazioni ovviamente non vanno spinte fino a proporrela semplice sostituzione dellrsquoalteritagrave allrsquoidentitagrave una sostituzione che non

risolverebbe il problema percheacute produrrebbe soltanto una non relazione Al contrario si tratta di pensare una relazione nella quale lrsquoidentitagrave cresceparallelamente al crescere dellrsquoalteritagrave lrsquoassimilazione cresce parallelamente alcrescere della dissimilazione E la condizione di possibilitagrave di questa paradossalecoincidenza egrave quella che abbiamo detto e cioegrave la presenza nellrsquoidentitagrave come suoprincipio costitutivo della stessa alteritagrave Solo percheacute in me stesso riconosco lapresenza di una vera alteritagrave posso incontrare lrsquoaltro senza con ciograve semplicementenegare me stesso e senza negare lrsquoaltro Il mancato riconoscimento di questapresenza dellrsquoalteritagrave nellrsquoidentitagrave come produce la disgregazione dei rapporti

famigliari amicali e sociali cosigrave pure rende impossibile o fallimentare lrsquoincontrocon lo straniero Invece che incontrare si cercheragrave di catturare e assimilare lrsquoaltroma questo egrave impossibile quel che se ne assimila e cattura non egrave lui stesso lrsquoaltrosfugge alla presa Come chi vuole afferrare Dio si ritrova con un idolo cosigravechi vuole impadronirsi di un uomo puograve giungere anche a imprigionarlo asoggiogarlo e persino a ucciderlo ma in questi modi non si impossessa della suaalteritagrave percheacute lo riduce alla misura dei suoi poteri e si lascia perciograve sfuggire ciograveche egli propriamente egrave

4 Lrsquouniversalitagrave trascendente

Lrsquounilateralitagrave dei principi di identitagrave e di alteritagrave dovragrave essere superatanon perograve in una mediazione che dia luogo a unrsquoidentitagrave piugrave ricca ma in unprincipio di unitagrave capace di reggere e tenere in comunicazione i due principidellrsquoidentitagrave e dellrsquoalteritagrave evitando la riduzione dellrsquouno allrsquoaltro e quindilrsquoimpossibilitagrave della relazione Questo principio che fonda allo stesso tempolrsquoalteritagrave costitutiva di ogni identitagrave e lrsquoidentitagrave costitutiva di ogni alteritagrave egrave latrascendenza La condizione ultima di possibilitagrave di incontro di comunicazionee di fecondazione reciproca fra le diverse identitagrave personali e culturali egrave chevi sia una partecipazione comune degli uomini per quanto turbata e nascostaallrsquounica veritagrave trascendente Lrsquoincontro infatti avviene e la relazione si istituiscea condizione che le diverse identitagrave siano riconosciute nella loro reciprocairriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave E ciograve egrave possibile appunto soltanto sepossono essere riportate a un comune principio di differente livello ontologicoOgni finito egrave altro non semplicemente nella sua particolaritagrave ma in quantoquella particolaritagrave egrave portatrice di unrsquoinfinitagrave (che egrave poi lrsquoinfinitagrave della libertagrave)che rende impossibile ogni mediazione con altre analoghe finitezze ognirisoluzione in una superiore identitagrave e che tuttavia accomuna ad ogni altra

analoga finitezza essendo la sorgente inesauribile di tutte Ogni finito egrave altroin modo irriducibile in quanto egrave costituito dalla trascendenza da quellrsquoinfinitagrave

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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di alteritagrave si dagrave precisamente in quellrsaquoaspetto della cultura che piugrave di ogni altrosembra oggi rendere inevitabile lo scontro vale a dire nellrsquoesperienza religiosaPer lo piugrave si pensa che lrsquoincontro fra culture diverse diventi possibile solo se lereligioni si secolarizzano nel senso di ridursi a un nocciolo razionale condivisibile

da tutti gli uomini allrsquoidentico modo Ma non egrave cosigrave Si dovragrave invece fare in modoche esse siano piugrave fedeli a se stesse e cioegrave a quella veritagrave trascendente (ecco quila dimensione di alteritagrave) che egrave propria di tutte le religioni in modo piugrave o menochiaro e lineare Lrsquoesperienza religiosa non egrave lrsquoostacolo maggiore allrsquoincontro conlo straniero ma quella che puograve renderlo possibile percheacute lrsquoesperienza di Dioegrave almeno nelle religioni monoteistiche la piugrave profonda e radicale esperienzadellrsquoAltro

2 Lrsquoessere straniero nellrsquoesperienza biblica

Vediamo meglio questo paradossale costituirsi dellrsquoidentitagrave religiosa comeesperienza dellrsquoalteritagrave nella religione biblica Si pensi anzitutto a come si esprimela vocazione del padre della fede Abramo laquoVattene dal tuo paese dalla tuapatriaraquo (Gn 12 1) abbandona dunque le tue radici la tua identitagrave anzi Diogli cambia persino il nome (da Abram a Abraham) E la condizione di stranierocaratterizza i discendenti di Abramo fino allrsquoEgitto e allrsquoesperienza del desertoE pensiamo poi allo stesso patto di alleanza che egrave sancito con la consegna dellalegge Il suo forte contenuto etico ne fa unrsquoesperienza di alteritagrave e di trascendenzala Torah sancisce unrsquoalleanza che non ha lo scopo di avvicinare gli uomini a Dio

facendoli entrare nella sfera del sacro la legge interrompe il soddisfacimentodel desiderio e la fusionalitagrave pone dei limiti rende invalicabile il confineche ci separa dallrsquoaltro e ne impone il rispetto Si pensi infine allrsquoattenzionee allrsquoaccoglienza dello straniero che la legge comanda spesso associandolo allavedova e allrsquoorfano laquoNon molesterai il forestiero neacute lo opprimerai percheacute voisiete stati forestieri nel paese drsquoEgittoraquo (Es 22 20) Ancora di piugrave dice un passodel Levitico (19 34) che va al di lagrave della semplice tolleranza per identificarelo straniero con il prossimo (non piugrave il lontano ma il vicino) con colui che egravecome noi laquoIl forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che egrave natofra voi tu lrsquoamerai come te stesso percheacute anche voi siete stati forestieri nel paesedrsquoEgittoraquo In ambedue i casi si sottolinea lrsquouguaglianza di esperienza fra stranierie Israeliti la condizione di forestiero egrave parte essenziale della vicenda di questiultimi E il Salmo 38 lo dice espressamente laquoIo sono un forestiero uno stranierocome tutti i miei padriraquo Abbiamo qui dunque una dimensione di alteritagrave che egravecostitutiva dellrsquoidentitagrave e proprio per questo rende possibile una relazione conlrsquoaltro che non sia una semplice negazione neacute dellrsquoidentitagrave propria neacute di quelladellrsquoaltro Si tratta qui certo di unrsquoalteritagrave etnica e territoriale che tuttavia si legastrettamente allrsquoesperienza religiosa

Nel Nuovo Testamento poi mentre perde rilievo la definizione etnica e

politica di straniero diventa centrale la condizione esistenziale di straniero propriadel cristiano Come lrsquoebreo si sentiva esule e straniero lontano da Gerusalemme

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cosigrave il cristiano si sente esule e straniero rispetto alla nuova Gerusalemme Nellaprima Lettera di Pietro i cristiani sono definiti laquopellegrini e ospiti sulla terraraquo (211) e nella Lettera agli Ebrei si pongono in continuitagrave la fede dei patriarchi e quelladei cristiani dicendo che tutti i credenti laquoora aspirano a una patria migliore cioegrave

a quella celesteraquo (11 16) Senza cadere nellrsquointerpretazione dualistica ed evasivache molta spiritualitagrave cristiana ha conferito a questa estensione dellrsquoesperienza diestraneitagrave occorre riconoscere che egrave costitutiva dellrsquoesperienza cristiana questatensione verso lrsquoAltro verso la novitagrave radicale anche se questa relazione conlrsquoAltro (con lrsquoInfinito) entra in conflitto (a causa della condizione di peccato) conla relazione (altrettanto costitutiva) che abbiamo con noi stessi e con il mondoNon si puograve perciograve definire il cristianesimo come una religione della familiaritagravedelle radici dellrsquoidentitagrave

E nemmeno lo si puograve definire una religione dellrsquointerioritagrave che egrave un altro

modo per accentuare il momento dellrsquoidentitagrave Quando dice che la veritagrave abita innoi (in interiore homine ) e che Dio egrave piugrave intimo a noi di quanto noi lo siamo a noistessi Agostino evidenzia una differenza fra lrsquointimitagrave di Dio e la nostra intimitagravee le due intimitagrave entrano in tensione una tensione paradossale percheacute sono duedimensioni del medesimo soggetto cioegrave di noi stessi Il cristianesimo non egrave unareligione della conciliazione non concilia neacute con se stessi neacute con le proprie radicineacute con la ragione neacute con lrsquoordine sociale e politico Il cristianesimo egrave sempreanche essenzialmente tensione contraddizione estraniazione differenza percheacuteegrave sempre anche attesa del futuro escatologico

Questa esperienza religiosa come esperienza di trascendenza sembra essere

la condizione fondamentale della possibilitagrave di incontro con lo straniero propriopercheacute attraverso di essa lrsquoio si scopre nella sua identitagrave paradossalmente costituitoda unrsquoalteritagrave Lo straniero diventa riconoscibile e relazionabile allrsquoio percheacute giagraveabita in lui lo straniero non ci confronta semplicemente con ciograve che egrave fuori dinoi ma con ciograve che giagrave egrave in noi Percheacute allora le religioni aggravano in molticasi la difficoltagrave di incontro con lo straniero e favoriscono lo scontro di civiltagravePercheacute in molti casi tradiscono la loro costitutiva relazione con la trascendenzae si secolarizzano nel senso che diventano potenze mondane identitarie ma inquesto modo per la loro grande forza spirituale che esercitano producono effettirovinosi corruptio optimi pessima

3 Ribaltamento del rapporto familiaritagrave-estraneitagrave

Il paradosso che definisce la relazione con lo straniero come relazione cheegrave resa possibile precisamente da ciograve che sembra impedirla egrave quello di unrsquoalteritagraveche puograve avvicinare Ma il paradosso si ripropone simmetricamente riguardo airapporti di familiaritagrave che sono fondati come cercherograve di mostrare su unavicinanza che diventa alteritagrave

La relazione di familiaritagrave egrave anzitutto una relazione rassicurante Non acaso la xenofobia soprattutto oggi fa leva proprio sul richiamo alla sicurezzalo straniero egrave come tale un potenziale attentatore alla nostra sicurezza La paura

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che nasce dallrsquoinsicurezza trova conforto quando individua la sua causa nel voltodello straniero nei suoi abiti nei suoi costumi e nella sua religione invece chein complessi fattori economici sociali e culturali Si ha bisogno di spiegazionisemplici percheacute la stessa semplicitagrave della spiegazione egrave rassicurante e si ha

bisogno di capri espiatori facilmente identificabili mentre invece le spiegazionicomplesse difficili da comprendere che individuano cause e responsabilitagravediffuse rendono sfuggente la minaccia e anzicheacute liberarne provocano angosciaRassicurante egrave invece chi in quanto familiare immediatamente conferma lanostra identitagrave egrave un altro nel quale troviamo una variazione di noi stessi o delquale almeno possiamo comprendere e prevedere gli atteggiamenti Ma egrave facilevedere come questa familiaritagrave sia nel migliore dei casi povera e riduttiva ecome il senso di sicurezza possa degenerare in disinteresse e in noia Quandodallrsquoaltra persona non crsquoegrave piugrave da attendersi nulla di nuovo lrsquointeresse per lei

si spegne allo stesso modo in cui si spegne lrsquointeresse per la vita quando ci sipuograve attendere soltanto una ripetizione del giagrave vissuto e ciograve anche nel caso incui la nostra vita sembri felice Quando i gesti e le reazioni diventano scontatiabitudinari la vita si spegne lrsquoabitudine come ripetizione dellrsquoidentico mentreappare rassicurante diventa immagine ed anzi anticipazione del rigor mortis Molte relazioni umane si estinguono per questa ragione percheacute dallrsquoaltro non cisi aspetta piugrave nulla di nuovo ma solo la ripetizione delle stesse cose e delle stesseparole

Crsquoegrave una pagina straordinaria dei Diari di Max Frisch che illustra benequesto rischio in riferimento allrsquoesperienza dellrsquoamore Ne riporto qualche

passaggio laquoEgrave degno di nota il fatto che proprio della persona che amiamo nonpossiamo dire affatto come ella sia La amiamo semplicemente [] Lrsaquoamorelibera da qualsivoglia immagine [] La nostra convinzione di conoscere lrsaquoaltroegrave la fine dellrsaquoamore [] poicheacute il nostro amore egrave al termine poicheacute ha esauritola sua forza egrave per questo che la persona per noi egrave finita [] ldquoTu non seirdquo diceil deluso o la delusa ldquochi ritenevo che tu fossirdquo E chi ritenevano che fosseUn mistero quale la persona sempre egrave un enigma ed egrave ciograve che non abbiamopiugrave la forza di sopportare Ci facciamo allora unrsquoimmagine In ciograve sta lrsquoassenzadi amore il tradimentoraquo1 Il passo ricorda il divieto biblico di farci immaginifarci unrsquoimmagine egrave pretendere di sottoporre lrsquoalteritagrave infinita al nostro sguardoabbracciante e penetrante Le patologie della famiglia della comunitagrave odellrsquoamicizia hanno che fare con questa distorsione cioegrave con il prevalere delprincipio di assimilazione che si esercita anzitutto come pretesa di conoscerelrsquoaltro e che conduce drsquoaltra parte a respingerlo nella misura in cui egli si sottraeallrsquoassimilazione o almeno alla prevedibilitagrave del comportamento In terminipsicologici si parla della mancanza del terzo (lrsquoaltro irriducibile) mancanza cheproduce rapporti duali in cui lrsquouno mangia lrsquoaltro lo assimila e quando non ciriesce piugrave giunge a distruggerlo (come ben sappiamo dalla cronaca quotidiana)La causa della crisi della famiglia va ricercata non esclusivamente ma certo anche

1 M Frisch Die Tagebuumlcher 1946-49 in Gesammelte Werke 2 FrankfurtMain 1976 pp 369-370

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in questa distorsione psicologica e morale per la quale si cerca di far prevalere ilprincipio dellrsquoidentitagrave su quello dellrsquoalteritagrave

Queste osservazioni ovviamente non vanno spinte fino a proporrela semplice sostituzione dellrsquoalteritagrave allrsquoidentitagrave una sostituzione che non

risolverebbe il problema percheacute produrrebbe soltanto una non relazione Al contrario si tratta di pensare una relazione nella quale lrsquoidentitagrave cresceparallelamente al crescere dellrsquoalteritagrave lrsquoassimilazione cresce parallelamente alcrescere della dissimilazione E la condizione di possibilitagrave di questa paradossalecoincidenza egrave quella che abbiamo detto e cioegrave la presenza nellrsquoidentitagrave come suoprincipio costitutivo della stessa alteritagrave Solo percheacute in me stesso riconosco lapresenza di una vera alteritagrave posso incontrare lrsquoaltro senza con ciograve semplicementenegare me stesso e senza negare lrsquoaltro Il mancato riconoscimento di questapresenza dellrsquoalteritagrave nellrsquoidentitagrave come produce la disgregazione dei rapporti

famigliari amicali e sociali cosigrave pure rende impossibile o fallimentare lrsquoincontrocon lo straniero Invece che incontrare si cercheragrave di catturare e assimilare lrsquoaltroma questo egrave impossibile quel che se ne assimila e cattura non egrave lui stesso lrsquoaltrosfugge alla presa Come chi vuole afferrare Dio si ritrova con un idolo cosigravechi vuole impadronirsi di un uomo puograve giungere anche a imprigionarlo asoggiogarlo e persino a ucciderlo ma in questi modi non si impossessa della suaalteritagrave percheacute lo riduce alla misura dei suoi poteri e si lascia perciograve sfuggire ciograveche egli propriamente egrave

4 Lrsquouniversalitagrave trascendente

Lrsquounilateralitagrave dei principi di identitagrave e di alteritagrave dovragrave essere superatanon perograve in una mediazione che dia luogo a unrsquoidentitagrave piugrave ricca ma in unprincipio di unitagrave capace di reggere e tenere in comunicazione i due principidellrsquoidentitagrave e dellrsquoalteritagrave evitando la riduzione dellrsquouno allrsquoaltro e quindilrsquoimpossibilitagrave della relazione Questo principio che fonda allo stesso tempolrsquoalteritagrave costitutiva di ogni identitagrave e lrsquoidentitagrave costitutiva di ogni alteritagrave egrave latrascendenza La condizione ultima di possibilitagrave di incontro di comunicazionee di fecondazione reciproca fra le diverse identitagrave personali e culturali egrave chevi sia una partecipazione comune degli uomini per quanto turbata e nascostaallrsquounica veritagrave trascendente Lrsquoincontro infatti avviene e la relazione si istituiscea condizione che le diverse identitagrave siano riconosciute nella loro reciprocairriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave E ciograve egrave possibile appunto soltanto sepossono essere riportate a un comune principio di differente livello ontologicoOgni finito egrave altro non semplicemente nella sua particolaritagrave ma in quantoquella particolaritagrave egrave portatrice di unrsquoinfinitagrave (che egrave poi lrsquoinfinitagrave della libertagrave)che rende impossibile ogni mediazione con altre analoghe finitezze ognirisoluzione in una superiore identitagrave e che tuttavia accomuna ad ogni altra

analoga finitezza essendo la sorgente inesauribile di tutte Ogni finito egrave altroin modo irriducibile in quanto egrave costituito dalla trascendenza da quellrsquoinfinitagrave

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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cosigrave il cristiano si sente esule e straniero rispetto alla nuova Gerusalemme Nellaprima Lettera di Pietro i cristiani sono definiti laquopellegrini e ospiti sulla terraraquo (211) e nella Lettera agli Ebrei si pongono in continuitagrave la fede dei patriarchi e quelladei cristiani dicendo che tutti i credenti laquoora aspirano a una patria migliore cioegrave

a quella celesteraquo (11 16) Senza cadere nellrsquointerpretazione dualistica ed evasivache molta spiritualitagrave cristiana ha conferito a questa estensione dellrsquoesperienza diestraneitagrave occorre riconoscere che egrave costitutiva dellrsquoesperienza cristiana questatensione verso lrsquoAltro verso la novitagrave radicale anche se questa relazione conlrsquoAltro (con lrsquoInfinito) entra in conflitto (a causa della condizione di peccato) conla relazione (altrettanto costitutiva) che abbiamo con noi stessi e con il mondoNon si puograve perciograve definire il cristianesimo come una religione della familiaritagravedelle radici dellrsquoidentitagrave

E nemmeno lo si puograve definire una religione dellrsquointerioritagrave che egrave un altro

modo per accentuare il momento dellrsquoidentitagrave Quando dice che la veritagrave abita innoi (in interiore homine ) e che Dio egrave piugrave intimo a noi di quanto noi lo siamo a noistessi Agostino evidenzia una differenza fra lrsquointimitagrave di Dio e la nostra intimitagravee le due intimitagrave entrano in tensione una tensione paradossale percheacute sono duedimensioni del medesimo soggetto cioegrave di noi stessi Il cristianesimo non egrave unareligione della conciliazione non concilia neacute con se stessi neacute con le proprie radicineacute con la ragione neacute con lrsquoordine sociale e politico Il cristianesimo egrave sempreanche essenzialmente tensione contraddizione estraniazione differenza percheacuteegrave sempre anche attesa del futuro escatologico

Questa esperienza religiosa come esperienza di trascendenza sembra essere

la condizione fondamentale della possibilitagrave di incontro con lo straniero propriopercheacute attraverso di essa lrsquoio si scopre nella sua identitagrave paradossalmente costituitoda unrsquoalteritagrave Lo straniero diventa riconoscibile e relazionabile allrsquoio percheacute giagraveabita in lui lo straniero non ci confronta semplicemente con ciograve che egrave fuori dinoi ma con ciograve che giagrave egrave in noi Percheacute allora le religioni aggravano in molticasi la difficoltagrave di incontro con lo straniero e favoriscono lo scontro di civiltagravePercheacute in molti casi tradiscono la loro costitutiva relazione con la trascendenzae si secolarizzano nel senso che diventano potenze mondane identitarie ma inquesto modo per la loro grande forza spirituale che esercitano producono effettirovinosi corruptio optimi pessima

3 Ribaltamento del rapporto familiaritagrave-estraneitagrave

Il paradosso che definisce la relazione con lo straniero come relazione cheegrave resa possibile precisamente da ciograve che sembra impedirla egrave quello di unrsquoalteritagraveche puograve avvicinare Ma il paradosso si ripropone simmetricamente riguardo airapporti di familiaritagrave che sono fondati come cercherograve di mostrare su unavicinanza che diventa alteritagrave

La relazione di familiaritagrave egrave anzitutto una relazione rassicurante Non acaso la xenofobia soprattutto oggi fa leva proprio sul richiamo alla sicurezzalo straniero egrave come tale un potenziale attentatore alla nostra sicurezza La paura

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che nasce dallrsquoinsicurezza trova conforto quando individua la sua causa nel voltodello straniero nei suoi abiti nei suoi costumi e nella sua religione invece chein complessi fattori economici sociali e culturali Si ha bisogno di spiegazionisemplici percheacute la stessa semplicitagrave della spiegazione egrave rassicurante e si ha

bisogno di capri espiatori facilmente identificabili mentre invece le spiegazionicomplesse difficili da comprendere che individuano cause e responsabilitagravediffuse rendono sfuggente la minaccia e anzicheacute liberarne provocano angosciaRassicurante egrave invece chi in quanto familiare immediatamente conferma lanostra identitagrave egrave un altro nel quale troviamo una variazione di noi stessi o delquale almeno possiamo comprendere e prevedere gli atteggiamenti Ma egrave facilevedere come questa familiaritagrave sia nel migliore dei casi povera e riduttiva ecome il senso di sicurezza possa degenerare in disinteresse e in noia Quandodallrsquoaltra persona non crsquoegrave piugrave da attendersi nulla di nuovo lrsquointeresse per lei

si spegne allo stesso modo in cui si spegne lrsquointeresse per la vita quando ci sipuograve attendere soltanto una ripetizione del giagrave vissuto e ciograve anche nel caso incui la nostra vita sembri felice Quando i gesti e le reazioni diventano scontatiabitudinari la vita si spegne lrsquoabitudine come ripetizione dellrsquoidentico mentreappare rassicurante diventa immagine ed anzi anticipazione del rigor mortis Molte relazioni umane si estinguono per questa ragione percheacute dallrsquoaltro non cisi aspetta piugrave nulla di nuovo ma solo la ripetizione delle stesse cose e delle stesseparole

Crsquoegrave una pagina straordinaria dei Diari di Max Frisch che illustra benequesto rischio in riferimento allrsquoesperienza dellrsquoamore Ne riporto qualche

passaggio laquoEgrave degno di nota il fatto che proprio della persona che amiamo nonpossiamo dire affatto come ella sia La amiamo semplicemente [] Lrsaquoamorelibera da qualsivoglia immagine [] La nostra convinzione di conoscere lrsaquoaltroegrave la fine dellrsaquoamore [] poicheacute il nostro amore egrave al termine poicheacute ha esauritola sua forza egrave per questo che la persona per noi egrave finita [] ldquoTu non seirdquo diceil deluso o la delusa ldquochi ritenevo che tu fossirdquo E chi ritenevano che fosseUn mistero quale la persona sempre egrave un enigma ed egrave ciograve che non abbiamopiugrave la forza di sopportare Ci facciamo allora unrsquoimmagine In ciograve sta lrsquoassenzadi amore il tradimentoraquo1 Il passo ricorda il divieto biblico di farci immaginifarci unrsquoimmagine egrave pretendere di sottoporre lrsquoalteritagrave infinita al nostro sguardoabbracciante e penetrante Le patologie della famiglia della comunitagrave odellrsquoamicizia hanno che fare con questa distorsione cioegrave con il prevalere delprincipio di assimilazione che si esercita anzitutto come pretesa di conoscerelrsquoaltro e che conduce drsquoaltra parte a respingerlo nella misura in cui egli si sottraeallrsquoassimilazione o almeno alla prevedibilitagrave del comportamento In terminipsicologici si parla della mancanza del terzo (lrsquoaltro irriducibile) mancanza cheproduce rapporti duali in cui lrsquouno mangia lrsquoaltro lo assimila e quando non ciriesce piugrave giunge a distruggerlo (come ben sappiamo dalla cronaca quotidiana)La causa della crisi della famiglia va ricercata non esclusivamente ma certo anche

1 M Frisch Die Tagebuumlcher 1946-49 in Gesammelte Werke 2 FrankfurtMain 1976 pp 369-370

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in questa distorsione psicologica e morale per la quale si cerca di far prevalere ilprincipio dellrsquoidentitagrave su quello dellrsquoalteritagrave

Queste osservazioni ovviamente non vanno spinte fino a proporrela semplice sostituzione dellrsquoalteritagrave allrsquoidentitagrave una sostituzione che non

risolverebbe il problema percheacute produrrebbe soltanto una non relazione Al contrario si tratta di pensare una relazione nella quale lrsquoidentitagrave cresceparallelamente al crescere dellrsquoalteritagrave lrsquoassimilazione cresce parallelamente alcrescere della dissimilazione E la condizione di possibilitagrave di questa paradossalecoincidenza egrave quella che abbiamo detto e cioegrave la presenza nellrsquoidentitagrave come suoprincipio costitutivo della stessa alteritagrave Solo percheacute in me stesso riconosco lapresenza di una vera alteritagrave posso incontrare lrsquoaltro senza con ciograve semplicementenegare me stesso e senza negare lrsquoaltro Il mancato riconoscimento di questapresenza dellrsquoalteritagrave nellrsquoidentitagrave come produce la disgregazione dei rapporti

famigliari amicali e sociali cosigrave pure rende impossibile o fallimentare lrsquoincontrocon lo straniero Invece che incontrare si cercheragrave di catturare e assimilare lrsquoaltroma questo egrave impossibile quel che se ne assimila e cattura non egrave lui stesso lrsquoaltrosfugge alla presa Come chi vuole afferrare Dio si ritrova con un idolo cosigravechi vuole impadronirsi di un uomo puograve giungere anche a imprigionarlo asoggiogarlo e persino a ucciderlo ma in questi modi non si impossessa della suaalteritagrave percheacute lo riduce alla misura dei suoi poteri e si lascia perciograve sfuggire ciograveche egli propriamente egrave

4 Lrsquouniversalitagrave trascendente

Lrsquounilateralitagrave dei principi di identitagrave e di alteritagrave dovragrave essere superatanon perograve in una mediazione che dia luogo a unrsquoidentitagrave piugrave ricca ma in unprincipio di unitagrave capace di reggere e tenere in comunicazione i due principidellrsquoidentitagrave e dellrsquoalteritagrave evitando la riduzione dellrsquouno allrsquoaltro e quindilrsquoimpossibilitagrave della relazione Questo principio che fonda allo stesso tempolrsquoalteritagrave costitutiva di ogni identitagrave e lrsquoidentitagrave costitutiva di ogni alteritagrave egrave latrascendenza La condizione ultima di possibilitagrave di incontro di comunicazionee di fecondazione reciproca fra le diverse identitagrave personali e culturali egrave chevi sia una partecipazione comune degli uomini per quanto turbata e nascostaallrsquounica veritagrave trascendente Lrsquoincontro infatti avviene e la relazione si istituiscea condizione che le diverse identitagrave siano riconosciute nella loro reciprocairriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave E ciograve egrave possibile appunto soltanto sepossono essere riportate a un comune principio di differente livello ontologicoOgni finito egrave altro non semplicemente nella sua particolaritagrave ma in quantoquella particolaritagrave egrave portatrice di unrsquoinfinitagrave (che egrave poi lrsquoinfinitagrave della libertagrave)che rende impossibile ogni mediazione con altre analoghe finitezze ognirisoluzione in una superiore identitagrave e che tuttavia accomuna ad ogni altra

analoga finitezza essendo la sorgente inesauribile di tutte Ogni finito egrave altroin modo irriducibile in quanto egrave costituito dalla trascendenza da quellrsquoinfinitagrave

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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che nasce dallrsquoinsicurezza trova conforto quando individua la sua causa nel voltodello straniero nei suoi abiti nei suoi costumi e nella sua religione invece chein complessi fattori economici sociali e culturali Si ha bisogno di spiegazionisemplici percheacute la stessa semplicitagrave della spiegazione egrave rassicurante e si ha

bisogno di capri espiatori facilmente identificabili mentre invece le spiegazionicomplesse difficili da comprendere che individuano cause e responsabilitagravediffuse rendono sfuggente la minaccia e anzicheacute liberarne provocano angosciaRassicurante egrave invece chi in quanto familiare immediatamente conferma lanostra identitagrave egrave un altro nel quale troviamo una variazione di noi stessi o delquale almeno possiamo comprendere e prevedere gli atteggiamenti Ma egrave facilevedere come questa familiaritagrave sia nel migliore dei casi povera e riduttiva ecome il senso di sicurezza possa degenerare in disinteresse e in noia Quandodallrsquoaltra persona non crsquoegrave piugrave da attendersi nulla di nuovo lrsquointeresse per lei

si spegne allo stesso modo in cui si spegne lrsquointeresse per la vita quando ci sipuograve attendere soltanto una ripetizione del giagrave vissuto e ciograve anche nel caso incui la nostra vita sembri felice Quando i gesti e le reazioni diventano scontatiabitudinari la vita si spegne lrsquoabitudine come ripetizione dellrsquoidentico mentreappare rassicurante diventa immagine ed anzi anticipazione del rigor mortis Molte relazioni umane si estinguono per questa ragione percheacute dallrsquoaltro non cisi aspetta piugrave nulla di nuovo ma solo la ripetizione delle stesse cose e delle stesseparole

Crsquoegrave una pagina straordinaria dei Diari di Max Frisch che illustra benequesto rischio in riferimento allrsquoesperienza dellrsquoamore Ne riporto qualche

passaggio laquoEgrave degno di nota il fatto che proprio della persona che amiamo nonpossiamo dire affatto come ella sia La amiamo semplicemente [] Lrsaquoamorelibera da qualsivoglia immagine [] La nostra convinzione di conoscere lrsaquoaltroegrave la fine dellrsaquoamore [] poicheacute il nostro amore egrave al termine poicheacute ha esauritola sua forza egrave per questo che la persona per noi egrave finita [] ldquoTu non seirdquo diceil deluso o la delusa ldquochi ritenevo che tu fossirdquo E chi ritenevano che fosseUn mistero quale la persona sempre egrave un enigma ed egrave ciograve che non abbiamopiugrave la forza di sopportare Ci facciamo allora unrsquoimmagine In ciograve sta lrsquoassenzadi amore il tradimentoraquo1 Il passo ricorda il divieto biblico di farci immaginifarci unrsquoimmagine egrave pretendere di sottoporre lrsquoalteritagrave infinita al nostro sguardoabbracciante e penetrante Le patologie della famiglia della comunitagrave odellrsquoamicizia hanno che fare con questa distorsione cioegrave con il prevalere delprincipio di assimilazione che si esercita anzitutto come pretesa di conoscerelrsquoaltro e che conduce drsquoaltra parte a respingerlo nella misura in cui egli si sottraeallrsquoassimilazione o almeno alla prevedibilitagrave del comportamento In terminipsicologici si parla della mancanza del terzo (lrsquoaltro irriducibile) mancanza cheproduce rapporti duali in cui lrsquouno mangia lrsquoaltro lo assimila e quando non ciriesce piugrave giunge a distruggerlo (come ben sappiamo dalla cronaca quotidiana)La causa della crisi della famiglia va ricercata non esclusivamente ma certo anche

1 M Frisch Die Tagebuumlcher 1946-49 in Gesammelte Werke 2 FrankfurtMain 1976 pp 369-370

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in questa distorsione psicologica e morale per la quale si cerca di far prevalere ilprincipio dellrsquoidentitagrave su quello dellrsquoalteritagrave

Queste osservazioni ovviamente non vanno spinte fino a proporrela semplice sostituzione dellrsquoalteritagrave allrsquoidentitagrave una sostituzione che non

risolverebbe il problema percheacute produrrebbe soltanto una non relazione Al contrario si tratta di pensare una relazione nella quale lrsquoidentitagrave cresceparallelamente al crescere dellrsquoalteritagrave lrsquoassimilazione cresce parallelamente alcrescere della dissimilazione E la condizione di possibilitagrave di questa paradossalecoincidenza egrave quella che abbiamo detto e cioegrave la presenza nellrsquoidentitagrave come suoprincipio costitutivo della stessa alteritagrave Solo percheacute in me stesso riconosco lapresenza di una vera alteritagrave posso incontrare lrsquoaltro senza con ciograve semplicementenegare me stesso e senza negare lrsquoaltro Il mancato riconoscimento di questapresenza dellrsquoalteritagrave nellrsquoidentitagrave come produce la disgregazione dei rapporti

famigliari amicali e sociali cosigrave pure rende impossibile o fallimentare lrsquoincontrocon lo straniero Invece che incontrare si cercheragrave di catturare e assimilare lrsquoaltroma questo egrave impossibile quel che se ne assimila e cattura non egrave lui stesso lrsquoaltrosfugge alla presa Come chi vuole afferrare Dio si ritrova con un idolo cosigravechi vuole impadronirsi di un uomo puograve giungere anche a imprigionarlo asoggiogarlo e persino a ucciderlo ma in questi modi non si impossessa della suaalteritagrave percheacute lo riduce alla misura dei suoi poteri e si lascia perciograve sfuggire ciograveche egli propriamente egrave

4 Lrsquouniversalitagrave trascendente

Lrsquounilateralitagrave dei principi di identitagrave e di alteritagrave dovragrave essere superatanon perograve in una mediazione che dia luogo a unrsquoidentitagrave piugrave ricca ma in unprincipio di unitagrave capace di reggere e tenere in comunicazione i due principidellrsquoidentitagrave e dellrsquoalteritagrave evitando la riduzione dellrsquouno allrsquoaltro e quindilrsquoimpossibilitagrave della relazione Questo principio che fonda allo stesso tempolrsquoalteritagrave costitutiva di ogni identitagrave e lrsquoidentitagrave costitutiva di ogni alteritagrave egrave latrascendenza La condizione ultima di possibilitagrave di incontro di comunicazionee di fecondazione reciproca fra le diverse identitagrave personali e culturali egrave chevi sia una partecipazione comune degli uomini per quanto turbata e nascostaallrsquounica veritagrave trascendente Lrsquoincontro infatti avviene e la relazione si istituiscea condizione che le diverse identitagrave siano riconosciute nella loro reciprocairriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave E ciograve egrave possibile appunto soltanto sepossono essere riportate a un comune principio di differente livello ontologicoOgni finito egrave altro non semplicemente nella sua particolaritagrave ma in quantoquella particolaritagrave egrave portatrice di unrsquoinfinitagrave (che egrave poi lrsquoinfinitagrave della libertagrave)che rende impossibile ogni mediazione con altre analoghe finitezze ognirisoluzione in una superiore identitagrave e che tuttavia accomuna ad ogni altra

analoga finitezza essendo la sorgente inesauribile di tutte Ogni finito egrave altroin modo irriducibile in quanto egrave costituito dalla trascendenza da quellrsquoinfinitagrave

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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in questa distorsione psicologica e morale per la quale si cerca di far prevalere ilprincipio dellrsquoidentitagrave su quello dellrsquoalteritagrave

Queste osservazioni ovviamente non vanno spinte fino a proporrela semplice sostituzione dellrsquoalteritagrave allrsquoidentitagrave una sostituzione che non

risolverebbe il problema percheacute produrrebbe soltanto una non relazione Al contrario si tratta di pensare una relazione nella quale lrsquoidentitagrave cresceparallelamente al crescere dellrsquoalteritagrave lrsquoassimilazione cresce parallelamente alcrescere della dissimilazione E la condizione di possibilitagrave di questa paradossalecoincidenza egrave quella che abbiamo detto e cioegrave la presenza nellrsquoidentitagrave come suoprincipio costitutivo della stessa alteritagrave Solo percheacute in me stesso riconosco lapresenza di una vera alteritagrave posso incontrare lrsquoaltro senza con ciograve semplicementenegare me stesso e senza negare lrsquoaltro Il mancato riconoscimento di questapresenza dellrsquoalteritagrave nellrsquoidentitagrave come produce la disgregazione dei rapporti

famigliari amicali e sociali cosigrave pure rende impossibile o fallimentare lrsquoincontrocon lo straniero Invece che incontrare si cercheragrave di catturare e assimilare lrsquoaltroma questo egrave impossibile quel che se ne assimila e cattura non egrave lui stesso lrsquoaltrosfugge alla presa Come chi vuole afferrare Dio si ritrova con un idolo cosigravechi vuole impadronirsi di un uomo puograve giungere anche a imprigionarlo asoggiogarlo e persino a ucciderlo ma in questi modi non si impossessa della suaalteritagrave percheacute lo riduce alla misura dei suoi poteri e si lascia perciograve sfuggire ciograveche egli propriamente egrave

4 Lrsquouniversalitagrave trascendente

Lrsquounilateralitagrave dei principi di identitagrave e di alteritagrave dovragrave essere superatanon perograve in una mediazione che dia luogo a unrsquoidentitagrave piugrave ricca ma in unprincipio di unitagrave capace di reggere e tenere in comunicazione i due principidellrsquoidentitagrave e dellrsquoalteritagrave evitando la riduzione dellrsquouno allrsquoaltro e quindilrsquoimpossibilitagrave della relazione Questo principio che fonda allo stesso tempolrsquoalteritagrave costitutiva di ogni identitagrave e lrsquoidentitagrave costitutiva di ogni alteritagrave egrave latrascendenza La condizione ultima di possibilitagrave di incontro di comunicazionee di fecondazione reciproca fra le diverse identitagrave personali e culturali egrave chevi sia una partecipazione comune degli uomini per quanto turbata e nascostaallrsquounica veritagrave trascendente Lrsquoincontro infatti avviene e la relazione si istituiscea condizione che le diverse identitagrave siano riconosciute nella loro reciprocairriducibilitagrave ma non incompatibilitagrave E ciograve egrave possibile appunto soltanto sepossono essere riportate a un comune principio di differente livello ontologicoOgni finito egrave altro non semplicemente nella sua particolaritagrave ma in quantoquella particolaritagrave egrave portatrice di unrsquoinfinitagrave (che egrave poi lrsquoinfinitagrave della libertagrave)che rende impossibile ogni mediazione con altre analoghe finitezze ognirisoluzione in una superiore identitagrave e che tuttavia accomuna ad ogni altra

analoga finitezza essendo la sorgente inesauribile di tutte Ogni finito egrave altroin modo irriducibile in quanto egrave costituito dalla trascendenza da quellrsquoinfinitagrave

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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e inesauribilitagrave da cui scaturisce e che fa sigrave che non possa essere determinatoe conosciuto senza rivelare sempre nuove inesauribili profonditagrave Lrsquoalteritagrave diquesto finito-infinito rispetto agli altri finiti-infiniti non nasce dalla relazionecon essi ma dallrsquoalteritagrave trascendente (dellrsquoinfinito) da cui egrave costituito e che

conferisce alla sua particolaritagrave una profonditagrave infinita tale da impedire ognimediazione e risoluzione in unrsquoidentitagrave superiore Drsquoaltra parte questa medesimaalteritagrave trascendente egrave ciograve che rende possibile affermare lrsquounitagrave (unrsquounitagrave dellacomunicazione e non della mediazione) dei finiti-infiniti di modo che propriociograve che radicalizza lrsquoalteritagrave egrave ciograve che fonda lrsquounitagrave

Il nesso di irriducibilitagrave e compatibilitagrave si scioglie quando prevalga o unavisione relativistica o al contrario una visione assolutistica della veritagrave Per irelativisti non vi egrave propriamente nessuna veritagrave ma allora nessuna prospettivamerita di essere presa sul serio sono tutte indifferenti Certo da questo punto

di vista non si fa la guerra allrsquoaltro motivandola con un presunto superiorepossesso della veritagrave ma nemmeno si valorizza la prospettiva dellrsquoaltro Pergli assolutisti della veritagrave invece non resta che la distruzione della prospettivaaltrui (considerata falsa) o lrsquointegrazione nella propria (considerata lrsquounicavera) Al relativismo si dovrebbe invece sostituire il prospettivismo ermeneuticoe lrsquoalternativa fra integrazione e distruzione dovrebbe essere sostituita dallafecondazione reciproca La veritagrave trascendente egrave principio di universalitagrave percheacutele molteplici identitagrave culturali e religiose possono essere viste come punti di vista(magari mescolati con errori) sullrsquounica veritagrave e come tali capaci di riconoscersireciprocamente senza peraltro integrarsi Riconoscimento reciproco significa

non soltanto rispetto ma anche fecondazione reciproca percheacute lrsquoincontro conlrsquoaltro puograve non tanto aggiungere pezzi alla nostra identitagrave o stravolgerla quantopiuttosto fare in modo che questa sviluppi meglio potenzialitagrave che restavanonascoste e implicite e che proprio lrsquoincontro con lrsquoaltro fa emergere e puograve faremergere in quanto proviene dalla comune veritagrave trascendente

Incontrare lo straniero significa allora apprendere anche su se stessi impararea conoscere e ad approfondire la propria identitagrave abituandosi a non irrigidirlama piuttosto a considerarla unrsquoidentitagrave vivente e mobile come identitagrave che nonsta in rapporto soltanto con se stessa unrsquoidentitagrave che non egrave autoreferenzialema unrsquoidentitagrave che sta in rapporto con una veritagrave che la costituisce ma anche latrascende abbracciando altre identitagrave e mettendo in comunicazione con esseLo straniero ci egrave maestro percheacute piugrave che coloro che ci sono familiari ci aiutaa incontrare la nostra identitagrave e a renderla vivente Ma anzitutto incontrarelo straniero significa fare unrsquoesperienza di trascendenza di oltrepassamentoverso il totalmente Altro verso quella veritagrave che egrave la fondamentale condizionedellrsquoincontro

E poicheacute nellrsquoincontro con lo straniero siamo sollecitati a esplorare le viedi una comunione nellrsquoalteritagrave allora lo straniero ci egrave maestro anche in un altrosenso nel senso che egrave proprio questa esperienza estrema dellrsquoincontro con lui la

via attraverso la quale possiamo guadagnare un rapporto piugrave autentico con chici egrave piugrave vicino e familiare La relazione con lo straniero con colui di cui non

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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si comprende la mentalitagrave la cultura i costumi e anche la lingua non fa cheevidenziare un carattere proprio e costitutivo di ogni relazione lrsquoeccezionalitagrave delrapporto con lo straniero non egrave poi cosigrave eccezionale Essa crsquoinsegna a riconoscerelrsquoalteritagrave irriducibile al di sotto di ogni affinitagrave a riconoscere lo straniero anche

in chi ci egrave piugrave familiare La familiaritagrave se egrave una familiaritagrave nella libertagrave nonegrave infatti reciproca trasparenza fino alla fusione La fusione priva della libertagraveche viene completamente soffocata dallrsquoappartenenza e dallrsquoidentificazione Sela relazione di familiaritagrave ha un vantaggio egrave quello di presupporre la possibilitagravedella comunione per fondare su di essa lrsquoaccoglienza dellrsquoalteritagrave ma questovantaggio egrave pagato con il rischio di dissolvere lrsquoalteritagrave

Potremmo allora esprimere il paradosso che regge tutta la questione anchein questi termini non si tratta tanto di rendere lo straniero piugrave familiare quantopiuttosto di rendere il familiare piugrave straniero Ciograve che avvicina non va trascurato

o addirittura negato ma deve essere oltrepassato per ritrovare lrsquoirriducibilealteritagrave proprio in ciograve che piugrave avvicina Si tratteragrave di mettere in luce le differentideclinazioni che ciascuno offre degli stessi elementi comuni lingua orizzonteculturale religione famiglia E in questa forma nella quale appaiono anchele differenze irriducibili gli elementi comuni non saranno uguaglianze mapiuttosto convergenze e armonizzazioni che indicano lrsquounitagrave possibile unitagravedella comunione (della pluralitagrave dei diversi) e non della conformitagrave Lrsquoincontrocon lo straniero sollecita allora una profonda revisione dei rapporti di familiaritagraveche rende attenti allrsquoalteritagrave irriducibile cosigrave come drsquoaltra parte le esperienze difamiliaritagrave sollecitano la ricerca della comunione nellrsquoestraneitagrave

5 Trasformazione dellrsquoermeneutica in ermeneuticadella trascendenza e del paradosso

Questo riconoscimento dellrsquoalteritagrave neacute riduttivo neacute escludente puograve trovaregiustificazione filosofica solo in una prospettiva ermeneutica E tuttavia il pensieroermeneutico prevalente se giustifica la compatibilitagrave e lrsquoincontro dialogico frale molteplici prospettive sulla veritagrave non sembra misurarsi adeguatamente conla dimensione dellrsquoalteritagrave considerata nella sua irriducibilitagrave ultima Il limite

dellrsquoermeneutica soprattutto gadameriana egrave quello dellrsquoinclusivitagrave anche sericonosce le fratture le interruzioni della comunicazione Ma non si tratta solodi riconoscere un limite della comprensione si tratta piuttosto di recuperarela dimensione qualitativa dellrsquointerruzione Si tratta cioegrave di considerarelrsquointerruzione della comunicazione non come caso-limite e come un limiteprogressivamente erodibile come fa Gadamer quando a questo proposito scriveche laquofra gli uomini sarebbe necessario un dialogo infinitoraquo2 Gadamer pensache lrsquoermeneutica debba laquoservire a eliminare la separazione e lrsquoestraneitagrave tra ioe turaquo3 e che il suo motivo centrale sia laquoquello del superamento dellrsquoestraneitagrave

2 HG Gadamer lsquoE tuttavia potenza della volontagrave ldquobuonardquo lsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII1987 pp 62-633 HG Gadamer Veritagrave e metodo 2 trad di R Dottori Milano 1995 p 78

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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e dellrsquoappropriazione dellrsquoestraneoraquo4 Ma si tratta piuttosto di pensare la radicedellrsquoincomunicabilitagrave ultima come la condizione anche della comunicazione edella familiaritagrave Lrsquoestraneitagrave la non comunicazione la non comprensione ilrestare estranei non egrave una distanza che si possa progressivamente erodere ma

come dicevo un momento costituivo della stessa familiaritagraveLrsquoermeneutica deve allora assumere la forma di una dialettica paradossale

e ciograve grazie proprio allrsquoesperienza dellrsquoincontro con lo straniero Al definirsi diquesta esperienza nella forma di una dialettica paradossale conduce la recentee brillante analisi di Umberto Curi in Straniero Muovendo dallrsquoanalisi delladuplicitagrave dello Unheimlich freudiano risale alle radici indoeuropee del concettodi ospite come dono e minaccia 5 analizzando in particolare la Xenia greca elrsquoambiguitagrave dei termini hostis e hospes Interessante nellrsquoanalisi di Curi egrave il fattoche lrsquoinsuperabile ambiguitagrave strutturale dello straniero sia declinata ricorrendo

al mito platonico di Eros e alla pratica greca del symbolon Le due tessere del symbolon rinviano a unrsquounitagrave originaria nella quale non vrsquoera duplicitagrave maunitagrave 6 Analogamente lrsquoEros del Simposio intermedio tra Penia e Poros egravecostitutivamente duplice7 una duplicitagrave che rinvia al mito dellrsquoandrogino peril quale solo mettendo insieme le due parti divise si puograve ricostituire lrsquointero dalquale gli uomini provengono8 Seguendo questi modelli classici si dovragrave pensareche lrsquoidentitagrave si costituisce solo attraverso la relazione con lrsquoaltro9 in quanto essoegrave la parte a noi mancante In questo senso Curi puograve affermare lrsquoimprescindibilitagravedel rapporto con lo straniero dicendo che il confine tra il medesimo e lrsquoaltro egraveproblematico che ogni forma di identitagrave del seacute egrave intaccata 10 e che lo straniero egrave

piugrave prossimo a me di me stesso11Questo modello ha molti punti di contatto con quello che intendo proporre

il modello cioegrave del paradosso ermeneutico che tuttavia riesce a giustificaremeglio quegli aspetti Nel modello proposto da Curi la dimensione di alteritagrave delrapporto con lo straniero egrave allo stesso tempo assolutizzata e ridotta Assolutizzatapercheacute diventa un rapporto di semplice esterioritagrave (le due metagrave stanno unaaccanto allrsquoaltro senza aver nulla in comune) ridotto percheacute risolvibile almenoidealmente in una perfetta superiore unitagrave (le due metagrave combaciano)

Anche Derrida ha sostenuto una radicale alteritagrave affermando nel corso diun confronto con Gadamer che vi egrave unrsquointerruzione unrsquoirriducibile intervalloche condiziona ogni possibile comprendere laquoci si puograve domandare se la condizionedel Verstehen invece di essere il continuum del rapporto [hellip] non sia piuttostolrsquointerruzione del rapporto un certo rapporto di interruzione la sospensione di

4 Ivi p 2535 U Curi Straniero Milano 2010 p 126 Ivi p 667 Ivi p 928 Ivi p 969 Ivi p 13910 Ivi p 14911 Ivi p 16

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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qualsiasi mediazioneraquo12 Questa insuperabile interruzione dagrave luogo in Derridaa una strategia del compromesso peraltro piugrave presente nel primo Derrida cheprende le distanze dalla radicalitagrave di Levinas per affermare lrsquoinevitabilitagrave diuna mediazione con lrsquoaltro che pure non puograve non essere segnata da una certa

violenzaMa egrave possibile anche un altro esito quello a cui conduce ad esempio lo

Straniero di Camus Meursault attraversa la societagrave come straniero stranieronon tanto per lingua o cultura o religione ma piuttosto come esistenzialmentestraniero estraneo alla morte della madre allrsquoamore di Maria allrsquouccisionedellrsquoarabo alla sua propria morte come a ogni condizione di vita Crsquoegravelaquounrsquoindifferenza del mondoraquo che peraltro svuotando ogni speranza genera allafine un certo senso di felicitagrave Del resto il tema della rivolta centrale nel pensierodi Camus implica non solo resistenza ma anche adeguamento un imparare

a vivere e a morire una lucida accettazione della finitezza quale essa egrave senzaevasioni o compromessiLe posizioni di Camus Derrida e Curi in modi diversi propongono

unrsquoalteritagrave assolutamente irriducibile con la quale perograve ci si puograve conciliare Maquesta conciliazione resta del tutto estrinseca e proprio percheacute estrinseca stasotto il segno dellrsquoambiguitagrave egrave la conciliazione dellrsquoindifferenza in Camus quelladel compromesso e della riduzione del conflitto in Derrida o egrave quella dellagiustapposizione di parti combacianti in Curi una giustapposizione nella qualesi passa da una mera esterioritagrave a una risoluzione dellrsquoalteritagrave in una superioreunitagrave in cui essa scompare Alteritagrave e identitagrave diventano compatibili senza

ridursi o addirittura annullarsi solo se come dicevo il principio di unitagrave egrave allostesso tempo principio che accomuna e che separa o meglio che accomuna nelseparare e separa nellrsquoaccomunare principio di unitagrave proprio nellrsquoessere assolutaalteritagrave principio trascendente costitutivo di ogni finitezza libera che fa di ognifinito un finito-infinito

Tornando conclusivamente allrsquoermeneutica riconosceremo adessa la capacitagrave di giustificare unrsquouniversalitagrave non riduttiva cosigrave comericonosceremo alle filosofie dellrsquoalteritagrave il merito di stabilire un limiteinvalicabile alla mediazione aggiungendo perograve che ambedue non fondanola possibilitagrave dellrsquoincontro con lrsquoaltro quando non riconoscano la veritagravetrascendente come radice che mette in comunione separando e separamettendo in comunione In unrsquoermeneutica della trascendenza si puograve pensarela compatibilitagrave fra lrsquoessere plurale e lrsquounitagrave dellrsquoessere percheacute solo in essa sipensa la pluralitagrave come pluralitagrave di irriducibili (uomini religioni culture operee piugrave in generale interpretazioni) che sono ciascuno manifestazione dellrsquounicoessere inesauribile

Il riconoscimento dellrsquoalteritagrave esige quel rapporto ermeneutico nel qualela congenialitagrave e il processo di comprensione giungono al loro apice quandosi spalancano nuove inesauribili ed anzi insondabili dimensioni ed ogni

12 J Derrida (1987) lsquoBuone volontagrave di potenza (Una risposta a Hans-Georg Gadamer)rsquo in laquoAut-autraquo CCXVII-CCXVIII 1987 p 60

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit

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momento di assimilazione (di ciograve che riconosciamo riconducendolo al giagrave noto)egrave attraversato da un contrario movimento di dissimilazione per cui quantopiugrave approfondiamo la conoscenza tanto piugrave diventa smisurato quel che nonsappiamo piugrave afferriamo e piugrave la presa ci sfugge piugrave ci familiarizziamo e piugrave

restiamo sorpresi piugrave troviamo somiglianze e piugrave aumentano le differenzeProprio percheacute conosco meglio lo straniero so che nel suo fondo egli restainconoscibile Conoscere egrave sempre riportare a un universale ma lrsquouniversaleermeneutico non egrave un universale oggettivabile percheacute vive soltanto nelle sueparticolari e irriducibili declinazioni fra le quali si puograve riconoscere soltanto percosigrave dire una certa aria di famiglia Se dunque conosco lo straniero in ciograve che gliegrave piugrave proprio ho una conoscenza che certo non egrave soltanto negativa o particolarema tuttavia apre a unrsquoinesauribilitagrave di contenuto

Unrsquoermeneutica della trascendenza egrave unrsquoermeneutica che si orienta verso

un pensiero del paradosso che tiene insieme dialetticamente senza mescolanzeneacute sintesi compiute due movimenti contrari Una comprensione autenticadellrsquoaltro ci avvicina - ripeto - a lui proprio nel mostrarcene lrsquoalteritagrave irriducibilee in tale alteritagrave irriducibile lrsquoaltro si mantiene in una lontananza estrema lrsquoalteritagraveinesauribile egrave contenuta soltanto in ciograve che comprendiamo e perograve vi egrave contenutasolo nella forma di ciograve che eccede la comprensione Tra familiaritagrave ed estraneitagravetra identitagrave e alteritagrave tra comprensione e inafferrabilitagrave vi egrave dunque un rapportodi unitagrave e opposizione nel quale i due termini si sostengono reciprocamente

A questa dialetticitagrave paradossale lrsquoermeneutica egrave indirizzata proprio quandoesce dal tranquillo alveo della tradizione per prendere sul serio la drammatica

difficoltagrave dellrsquoincontro con lo straniero

Claudio Ciancio Universitagrave del Piemonte Orientale claudiocianciofastwebnetit