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lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2011-2012 N° 3 ANNO IV GIORNALINO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “A. C. POLITI” DI MINORI (SA) STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO (Continua a pag. 2 ) (Continua a pag. 3) Dimensionamento scolastico tra incertezze e aspettative Il prossimo 1° settembre sarà data attuazione alla delibera regionale che ha sancito la fusione tra l’isti- tuto comprensivo di Minori e quello di Maiori. Una scelta inevitabile tenuto conto dei numeri degli alunni iscritti nei due Istituti; una scelta consapevole e condivisa che, però, in molti suscita attese e incertezze in merito a tanti aspetti: relazionali, organizzativi e così via. Penso che debba innanzitutto es- sere chiarito che, trattandosi di fu- sione tra due istituti, il 1° settembre nasce un nuovo soggetto giuridico e istituzionale, nell’ambito del quale le due preesistenti autonomie man- terranno pari dignità e immutata, se non addirittura rafforzata, capacità di autodeterminazione. La fusione costituisce una notevole opportunità per le due realtà terri- toriali ; essa rafforza un processo già in atto tra le amministrazioni dei due comuni che ha visto, ad oggi, l’unificazione del servizio di polizia municipale, un analogo sistema di prelievo dei rifiuti solidi urbani e una più vasta collaborazione istitu- zionale sul piano della promozione economico - turistica del territorio. La scuola di Minori al bivio IL VALORE DI UNA IDENTITA’ Il Dirigente scolastico Prof. Lino Scannapieco D al tre al sette maggio, 54 alunni (una classe quarta e due quinte), cinque inse- gnanti e il Dirigente scolastico dell’I- stituto “Dasso” di Chivasso (TO), sono arrivati a Mi- nori (SA) per un gemellaggio con gli alunni di questa cit- tadina della costie- ra amalfitana dopo aver avuto contatti e corrispondenza durante tutto l’an- no. Il primo incontro è avvenuto sul lungo- mare dove è stata improvvisata subito una partita di pallone. Ha vinto la squadra di casa ma, fat- to molto bello, gli avversari si sono Minori incontra Chivasso Gli alunni di Chivasso (TO) e di Minori insieme per un gemellaggio congratulati con i vincitori. Subito dopo tutti hanno socializzato e si sono dati appuntamento al giorno successivo e gli ospiti si sono recati al Settebello, l’albergo dove allog- giavano. Il giorno seguente gli alunni di Chi- vasso sono stati accompagnati dalla quarta a Torre per visitare un limone- to e per fermarsi al belvedere “Mortel- la” dove sono rima- sti senza parole di fronte a quello spet- tacolo meraviglioso: un panorama unico! Alle dieci e trenta sono stati accolti dagli alunni di terza con canti e poesie. I ragazzi di Chivasso sulla spiaggia a Minori C hi era Melissa Bassi? Una studentessa di 16 anni ucci- sa nell’attentato alla scuola di Brindisi: Istituto Professionale Morvil- lo Falcone. Abitava a Mesagne (BR) dove era nata. Figlia unica di un operaio, un piastrel- lista e di una casalinga. Una figlia a lungo desiderata: era la principessa di casa. Il suo sogno era di diventare parte del mondo della moda. Lo confermano i professori che era un’ottima alunna. Ogni mattina era tra le prime ad arrivare a scuola, sabato mattina aveva utilizzato il pullman. La fermata del bus è proprio davanti alla scuola in via Galanti 1. Melissa Bassi (nella foto) era in grup- po con le sue amiche davanti al can- cello della scuola. Tragica esplosione Melissa Bassi, studentessa a Brindisi, perde la vita davanti alla sua scuola (Continua a pag. 10)

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lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2011-2012 N° 3 ANNO IV

G I O R N A L I N O D E L L’ I S T I T U T O C O M P R E N S I V O “ A . C . P O L I T I ” D I M I N O R I ( S A )STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO

(Continua a pag. 2 )

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Dimensionamento scolastico tra incertezze e aspettative

Il prossimo 1° settembre sarà data attuazione alla delibera regionale che ha sancito la fusione tra l’isti-tuto comprensivo di Minori e quello di Maiori. Una scelta inevitabile tenuto conto dei numeri degli alunni iscritti nei due Istituti; una scelta consapevole e condivisa che, però, in molti suscita attese e incertezze

in merito a tanti aspetti: relazionali, organizzativi e così via.Penso che debba innanzitutto es-sere chiarito che, trattandosi di fu-sione tra due istituti, il 1° settembre nasce un nuovo soggetto giuridico e istituzionale, nell’ambito del quale le due preesistenti autonomie man-terranno pari dignità e immutata, se non addirittura rafforzata, capacità di autodeterminazione.La fusione costituisce una notevole opportunità per le due realtà terri-toriali ; essa rafforza un processo già in atto tra le amministrazioni dei due comuni che ha visto, ad oggi, l’unificazione del servizio di polizia municipale, un analogo sistema di prelievo dei rifiuti solidi urbani e una più vasta collaborazione istitu-zionale sul piano della promozione economico - turistica del territorio.

La scuola di Minori al bivioIL VALORE

DI UNA IDENTITA’

Il Dirigente scolastico Prof. Lino Scannapieco

Dal tre al sette maggio, 54 alunni (una classe quarta e due quinte), cinque inse-

gnanti e il Dirigente scolastico dell’I-stituto “Dasso” di Chivasso (TO), sono arrivati a Mi-nori (SA) per un gemellaggio con gli alunni di questa cit-tadina della costie-ra amalfitana dopo aver avuto contatti e corrispondenza durante tutto l’an-no. Il primo incontro è avvenuto sul lungo-mare dove è stata improvvisata subito una partita di pallone. Ha vinto la squadra di casa ma, fat-to molto bello, gli avversari si sono

Minori incontra ChivassoGli alunni di Chivasso (TO) e di Minori insieme per un gemellaggio

congratulati con i vincitori. Subito dopo tutti hanno socializzato e si sono dati appuntamento al giorno successivo e gli ospiti si sono recati al Settebello, l’albergo dove allog-

giavano.Il giorno seguente gli alunni di Chi-vasso sono stati accompagnati dalla quarta a Torre per visitare un limone-to e per fermarsi al belvedere “Mortel-la” dove sono rima-sti senza parole di

fronte a quello spet-tacolo meraviglioso:

un panorama unico! Alle dieci e trenta sono stati accolti dagli alunni di terza con canti e poesie.

I ragazzi di Chivassosulla spiaggia a Minori

Chi era Melissa Bassi? Una studentessa di 16 anni ucci-sa nell’attentato alla scuola di

Brindisi: Istituto Professionale Morvil-lo Falcone. Abitava a Mesagne (BR) dove era nata. Figlia unica di un operaio, un piastrel-lista e di una casalinga. Una figlia a lungo desiderata: era la principessa di casa. Il suo sogno era di diventare parte del mondo della moda. Lo confermano i professori che era un’ottima alunna. Ogni mattina era tra le prime ad arrivare a scuola, sabato mattina aveva utilizzato il pullman. La fermata del bus è proprio davanti alla scuola in via Galanti 1.

Melissa Bassi (nella foto) era in grup-po con le sue amiche davanti al can-cello della scuola.

Tragica esplosione Melissa Bassi, studentessa a Brindisi, perde la vita davanti alla sua scuola

(Continua a pag. 10)

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IL VALORE DI UN’IDENTITA’Il nuovo istituto comprensivo potrà sicuramente apporta-re il proprio contributo in questo processo già avviato e fortemente perseguito dalle amministrazioni comunali.Negli ormai due anni di dirigenza dell’I.C. di Minori ho avuto l’opportunità di scoprire una realtà sociale e culturale vivace, ricca di fermenti umani e valoriali che si traducono in iniziative che coinvolgono i ragazzi e i giovani e che presuppongono l’impegno fattivo di tanti minoresi che fortemente sentono il loro senso di appar-tenenza a questo territorio.L’innata attitudine per la musica, il solido radicamento alle tradizioni, il senso dell’accoglienza, il sostanziale rispetto delle regole connotano una comunità che nella scuola ricerca la possibilità di poter guardare al futuro con la serenità di chi opera affinché i giovani possano continuare un cammino che, pur avvalendosi delle più innovative tecnologie, innerva i nuovi passi su condivisi valori e tradizioni.Credo che, pur con i limiti che comunque appartengono all’agire umano, la scuola di Minori abbia saputo dare una risposta a tali aspettative e, ovviamente, non solo in questi ultimi due anni.Il nuovo istituto comprensivo saprà e dovrà fondere gli aspetti migliori delle due realtà in una visione sinergica, capace di superare il “ campanile “ e proiettata a getta-re le fondamenta di una azione formativa che privilegi il consolidamento di un senso di appartenenza territoriale più ampio, legato all’intera Costiera amalfitana, alla cui realizzazione già oggi contribuisce la rete di scuole operante sul territorio.I caratteri identitari non si liquefaranno nel nuovo istitu-to, anzi, costituiranno linfa per un progetto formativo di più ampio respiro, foriero di orizzonti culturali integrati e complementari. Il Dirigente Scolastico Prof. Lino Scannapieco

Egregio signor Sindaco di Minori,siamo i ragazzi della classe 1ª della Scuola secondaria dell’Istituto Com-prensivo “A. C. Politi” di Minori e vor-remmo esporre alcuni problemi per noi molto importan-ti. Tra questi ce n’è uno in particolare che ci preme: non sappiamo dove an-dare a giocare. Sulla spiaggia ri-schiamo di farci male: frammenti di vetro e altri oggetti come lattine di metal-lo ci possono ferire; sul lungomare non possiamo perché ci sono i bambini nei passeggini e gli anziani che possono essere colpiti mentre stanno passeggiando o stan-

no seduti sulle panchine. A quando l’uso definitivo del campetto del lun-gomare? Un altro problema è dato dalla tenso-struttura che è ancora inagibile! Ricordiamo, intanto, che non si hanno più notizie del “Parco giochi” destina-

to ai più piccoli! Dove è andato a finire? Noi speriamo che le cose cambino al più presto e che questi pro-blemi vengano risolti. Grazie per l’a-scolto e in attesa di una risposta,

porgiamo i nostri saluti. Simona Mansi, Samira Casabona, Elian

Giordano, Marco Di Capua e gli altri alunni della classe 1ª della Scuola sec.

Andrea Reale, Sindaco di Minori

Ida Francese -Scuola dell’infanzia, Sez. B

Carlo D’Alfonso - Scuola dell’infanzia, Sez. B

Giornata dell’Europa 2012

Il giorno 19 maggio nel cortile dell’Istituto Com-prensivo di Minori si è svolto il “Saggio Musicale di Fine Anno Scolastico” nell’ambito della manifesta-zione a carattere nazionale della “Giornata dell’Eu-ropa”. Hanno preso parte a quest’evento tutti gli alunni della scuola primaria e secondaria con canti ed ese-cuzioni musicali dell’Orchestra “Divina Costiera”.

(Nelle foto

un momento

dell’incontro)

Prima edizione del “Premio Francesca Mansi per l’am-biente” in ricordo della giovane mino-rese tragicamente scomparsa nell’al-luvione di Atrani del

settembre 2010. Istituito dall’Associa-zione Costiera Amalfitana Riserva di Biosfera (ACAR-BIO), in collaborazione con “Italia nostra” sez. di Salerno e il Comune di Minori. Il concorso dal titolo “Per Francesca” tratti storici, usi e tecniche tradizionali di controllo ambientali nel pa-esaggio della Costiera amalfitana, era riservato alle scuole della costiera amalfitana. Grande interesse per l’i-niziativa e folta la partecipazione di scuole di molti centri costieri, infatti hanno aderito 22 classi di 11 istituti. La cerimonia di premiazione ben organizzata e com-prendente la presentazione di molti lavori partecipanti al

Maggio 2012. “Al vero gabbiano Jonathan che vive nel profondo di noi tutti”.

É così che inizia il breve romanzo di Richard Bach, un romanzo avvin-

cente che racconta la storia di un gab-biano che si sente diverso dagli altri, che non vuole solo appartenere allo stormo, ma vuole essere qualcosa di più. A Jonathan, infatti, non interessa solo mangiare, come fanno gli altri gabbiani, a lui piace volare, librarsi in aria e superare i suoi limiti. Anzi a Jo-nathan piace continuare a spostare il limite sempre un po’ più in là e, men-tre gli altri lo criticano, lui, seguendo la sua rotta, è felice.Naturalmente è facile comprendere subito che si tratta di una metafora, è la metafora della libertà, non solo fisi-ca ma mentale.Volando sulle ali di Jonathan, ci siamo sentiti leggeri come lui e alzandoci in volo con lui, abbiamo compreso quan-to sia importante vivere le proprie pas-sioni, aprire la mente, crescere intel-lettualmente, per conquistare il futuro che sogniamo e rendere la nostra vita bella e affascinante.Il gabbiano Jonathan siamo noi che vogliamo essere noi stessi, che abbia-mo voglia di aprire gli occhi alla vita,

Consigliato a chi ha voglia di aprire gli occhi della mente

IL GABBIANO… LA NOSTRA VITASe non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima.

Con le stesse limitazioni.trovare il senso della nostra esisten-za e aiutare gli altri a fare altrettanto, perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosic-chiare la vita.

Vivere è abbandonarsi come un gab-biano all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà di pensare. Questo è il messag-gio che Jonathan ci ha dato e allora…chiudiamo gli occhi e immaginiamo di immergerci nel meraviglioso mondo dei gabbiani, simbolo di libertà. Imma-

giniamo di trovarci con loro, circondati dal suono delle onde sulla sabbia e dall’azzurro del cielo. Abbandoniamoci per un momento alla bellezza dei gabbiani e, lasciandoci andare tra le righe di questo roman-zo, libriamoci nell’aria assieme con Jonathan Livingston che è impaziente di volare.Noi consigliamo la lettura di questo libro, la sua somministrazione in più dosi massicce a tutti i lettori di tutte le età. Riteniamo, infatti, che sia ingiusto relegare quest’opera ad una lettura da scuola media, perché contiene messaggi positivi per tutte le età e so-prattutto per chi ha voglia di aprire gli occhi della mente.“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach è davvero un libro im-mancabile in una biblioteca che si ri-spetti. Leggetelo e imparerete che la felicità è fatta di cose piccole ma pre-ziose, è fatta di emozioni in punta di piedi, imparerete che un libro può dar-ci sensazioni tali da scaldarci il cuore. Buona lettura! E… un caro saluto a tutti i compagni della scuola media. Forniti di un’ala corta… sulle ali di Jonathan voliamo verso la scuola superiore, dove diamo l’arrivederci a tutti!

Gli alunni della classe 3ª - Scuola sec.

“Premio Francesca Mansi per l’ambiente”concorso, si è svolta nell’Auditorium dell’Istituto comprensivo di Maiori il giorno 31 maggio alla presenza di tan-tissimi studenti, di dirigenti scolastici, insegnanti e autorità civili. La giuria era composta da elementi qualificati e di esperienza nel campo ambientale e con la presenza del papà di Francesca, il signor Lello Mansi.

L’Istituto Comprensivo di Minori ha partecipato al con-corso impegnandosi con lavori presentati da due classi della scuola primaria e della seconda e terza classe della scuola secondaria di 1° grado. Alla fine la giuria ha decretato l’assegnazione dei premi classificando al 3ª posto le classi quarta e quinta della scuola primaria, premiata con un’artistica ceramica vie-trese appositamente realizzata per l’evento, con il video, e in più la sua edizione cartacea, di Un angolo di para-diso: la costa d’Amalfi, un territorio da conoscere e da proteggere.

L’ex convento di San Nicola

Cristina Apicella - Scuola dell’infanzia

L’incontro tra i due dirigenti scolastici: la Prof.ssa Rita Cattaneo di Chivasso e il

Prof. Lino Scannapieco

Il momento più bello è stato lo scambio dei cap-pelli: Minori ha regalato i cappellini con i colori del mare e Chivasso quelli con il rosso dell’ami-cizia. Ogni alunno di Minori ha ricevuto i “Nocciolini”, dolcetti tipici di Chivasso e un segnalibro realiz-zato dagli stessi ragazzi. In secondo momento, accompagnati dagli alun-ni di quinta, tutti i ragazzi piemontesi si sono recati alla

Villa Roma-na Marittima per visitarla e

per assistere alle proiezioni di scene di vita degli antichi Romani nei vari ambienti degli scavi. Nel pomeriggio tardi, sono andati al “Teatro delle arti” per la visione del video realizzato da-gli alunni di Minori dal titolo “Un an-

golo di Paradiso”, che presentava la nostra costiera ai ragazzi, agli insegnanti ed ai genitori ospiti, e dello spettacolo sull’inquinamento “Dai monti al mare”, realizzato da-

gli alunni di Chivasso. É stato un successo! Nei giorni seguenti gli ospiti si sono recati ad Amalfi, per ammirare i mo-numenti cittadini e il “Museo della carta”,guidati dal Sindaco di Amalfi dott.Alfonso Del Pizzo e a Pompei per visitare gli scavi archeologici.Il sette maggio, infine, il Sindaco di Mi-nori, Andrea Reale, ha ricevuto tutti nell’Aula consiliare per il saluto uffi-ciale della nostra città e per uno scambio di doni e d’inviti. I ragazzi di Chi-vasso hanno ricevuto un limone, sfusato amalfitano I.G.P., e sono partiti

contenti e soddisfatti. Il gemellaggio con i ragazzi di Chivasso è stato bellissimo!

Annamaria, Luca, Angelica, Marianna Andrea - Classe 5ª Scuola Primaria

(Segue da pag. 1)

Minori incontra Chivasso

Il saluto di benvenuto a Minori degli alunni delle classi terze

Gli alunni della classe quarta della scuola di Minori

Gli alunni della classe quinta del nostro istituto

Un articolo sul Gemellaggio apparso su un giornale piemontese

Gli alunni delle classi terze salutano gli amici di Chivasso al loro arrivo

La giornata del 1° Maggio

Ieri mi sono alzato presto, alle otto, ho preparato lo zaino con tre botti-glie e quattro asciugamani, con

la maglietta corta addosso ho aspettato mio cugino e mio zio e siamo saliti insieme per l’Annunzia-ta. Dopo tantissime scale siamo ar-rivati a San Nicola, hanno celebrato la S. Messa e fatto la processione. Ho mangiato salsiccia e bevuto tè freddo. Dopo una discesa “scalosa” ho mangiato pane e Nutella e ho fatto la doccia.

Francesco Scannapieco - Classe 1ª Scuola primaria

Il mio papà Il mio papà si chiama Giuseppe, ma io lo chiamo Peppino. Ha i capelli tipo dei peli neri. Di lavoro fa l’architetto a Minori. Non ha gli occhiali, nemmeno quando leg-ge, li tiene da sole sempre, quando c’è il sole. È magro, ma non esageriamo, e non fa nessuna dieta. A volte papà si in-quieta però più di mamma mi porta a cavalluccio.

Matteo Fusco - Classe 1ª Scuola primaria

Pietro Giordano ci ha racconta-to che ha iniziato a quattordici anni a fare questo mestiere, ha

studiato fino alla quinta elementare e poi ha deciso di essere un pescatore guardando suo padre che gli ha dato una rete piccola per imparare.

A ventun anni era già capitano di una barca a Cetara e comandava la sua ciurma, pescavano tonni, acciughe, molluschi e sardine. Ha lavorato, poi, lungo le coste del mare Mediterraneo, vici-no alla Francia, alla Spagna e all’Algeria e poi è tornato in Ita-lia. Aveva la sua base a Lampe-dusa e pescava principalmente sardine che erano molto richie-ste. Dopo l’alluvione del 1954 il prezzo delle sardine è diminuito perciò Pietro è tornato a Cetara per andare sui pescherecci a pescare tonni, merluzzi e acciughe destinate alle industrie conserviere. Ci dice che il mestiere del pescatore

Una vita da pescatoreAbbiamo incontrato il signor Giordano, un pescatore in pensione, e gli abbiamo rivolto alcune domande per conoscere meglio il suo lavoro

non ha orario, si fa tutto sulla barca e si sta lontano da casa per mesi. Prima si usavano solo le mani per ti-rare le reti ed era molto faticoso, oggi si utilizzano ruote ed è più semplice. Da quando è andato in pensione va a pescare solo in estate.

Gli abbiamo chiesto se ha avuto brutte esperienze e ci ha raccon-tato che alcune volte, nel mare, ha visto i corpi di uomini morti annegati e mentre lo dice diventa triste. Subito dopo ci mostra i suoi at-trezzi: una rete fatta di nailon molto resistente che egli stesso ha riparato con un filo di diverso colore e ci fa notare che rattop-pare le reti ormai è una cosa che solo pochi pescatori sanno fare.

Ringraziamo Pietro e gli facciamo del-

le foto. Siamo molto contenti di averlo incontrato.

Alessandro, Gioia, Alfonso -Classe 4ª Scuola Prim.

Alessandro Aceto - Scuola dell’infanzia Sez. B Nicholas - Scuola dell’infanzia Sez. B

Una mattina d’estate, di buon’ora, decisi di andare in riva al mare. La riva mi acco-glieva fresca, silenziosa e profumata. Sotto ai piedi la sabbia stava per intiepidirsi ai primi raggi del sole.Dietro di me lasciavo, a mano a mano che camminavo, le mie orme. La spiaggia non era grande: si estendeva solo per trecento metri circa ed era rac-chiusa, ai suoi lati, dalle rocce alte sulle quali si appoggiavano delle case e dei villaggi incantati. La distesa di sabbia era interrotta da un pontile che la divideva in due parti disuguali e su ognuna di esse le basse onde s’ infrangevano dolcemente. Alla destra del pontile, racchiuso tra due rocce non molto alte di un colore grigio chiaro, si trovava la foce del torrente. La sua acqua, che si mescolava a quella del mare, era fredda e cristallina. Sul fondo s’ intravedevano le pietre colorate e più le guardavo, più mi veniva voglia di sdraiarmi sull’acqua ed appoggiarmi sul fondo colorato per farmi cullare in una dolce ninna nanna. Lungo il litorale sostavano tanti pesche-recci in attesa di essere tirati giù, per poi galleggiare sull’acqua trasparente del mare. Su di essi erano adagiate reti, lasciate lì dai pescatori la sera prima. Non c’era anima viva ma, sparsi sulla riva del mare, giacevano resti di castelli di sabbia e le orme dei gabbiani che aveva-no trascorso lì la notte. Tutto era silenzioso, sembrava di essere in Paradiso. L’aria era impregnata dal sa-pore della salsedine. Il mare si muoveva appena, talvolta appariva tutto azzurro solcato da vene d’oro per poi, all’im-provviso, diventare un misto di colori. Il sole che splendeva tiepido nel cielo, sfiorava dolcemente la superficie dell’ac-qua e i suoi raggi illuminavano le pietre, le conchiglie e i tanti piccoli pesciolini di colore argento che sfrecciavano nell’ac-qua cristallina.

Leone Raffaele -Classe 2° Scuola Sec.

In riva al mare …

Leonardi da Vinci “La Gioconda” (Parigi -Museo del Louvre)

Salve, sono Leonardo da Vinci e sono nato

il 15 aprile 1452. Sono pittore, scultore, inge-gnere, scienziato e poeta e la mia fama è diffusa in tutto il mondo. Ho inventato molte macchine tra cui: il carro armato, il paracadute, il ponte girevole, la penna stilografica, il salvagente, la gru girevole. Ho appreso il mestiere lavo-rando nella bottega del mio maestro, “Il Verrocchio”. L’ho aiutato nella realizzazione del “Battesimo di Gesù”, a cui ho collaborato dipingendo l’an-gelo con la tunica. Il mio maestro quando ha visto il lavoro che ho svolto, ne ha apprezzato la bravura e l’ori-ginalità ed ha deciso di riporre per sempre i pennelli dando a me la possibilità di esprimere al meglio la mia creatività at-traverso l’arte della pittura.Ora sto ultimando la mia ultima opera: La Gioconda, a cui sto lavorando freneticamente. Vi voglio descrivere come si svolgono le mie giornate, affin-chè vi rendiate conto di quanto io tenga al mio lavoro e quanto tempo vi dedichi. Di mattina presto, appena mi sveglio, attendo ai miei vari studi filosofici e scientifici poi, dopo una breve pausa, mi de-dico anima e corpo alla mia at-

Immagino di ……. tività preferita, la pittura a cui dedico la maggior parte del tempo della giornata. Successivamente man-

gio qualcosa in fretta e poi mi rimetto a lavoro con grande lena elaborando progetti per l’invenzione di nuove macchine. In questo momento sto pensando ad un nuovo congegno che servirà per immortalare

le generazioni future; lo chia-merò macchina fotografica. Appena cala sera, dopo una giornata intensa e laboriosa, mi addormento per poi risve-gliarmi l’indomani pronto per affrontare un’altra giornata altrettanto faticosa ed impe-gnativa. In questo momento sono molto stanco, perché ogni giorno mi arrivano nu-merosi incarichi commissio-nati da illustri principi che vo-gliono a tutti i costi che la mia opera di artista sia messa a loro servizio per affrescare i loro sontuosi palazzi e per celebrare la loro grandezza. Come sono esigenti questi principi... vogliono tutto e su-bito! Ora è tempo che ritorni al mio lavoro perché voglio terminare la mia “Gioconda”. Chissà se sarà un’opera im-

mortale! “Ai posteri l’ardua sentenza”

Proto Andrea -Classe 2° scuola sec.

Al mattino del giorno della gita, dall’e-mozione mi sono svegliata alle 6,00. Ero agitatissima perché ero felice. Quando sono giunta sul parcheg-gio del lungomare c’erano già due amichette. Pian piano sono arrivati tutti . Arrivato il pullman ci siamo infilati tutti dentro. La maestra Mirella ha fatto l’appello e siamo partiti per Napoli. Quando eravamo al semafo-ro abbiamo visto un gabbiano tutto bianco e con il becco arancione sulla ringhiera. Alcune barche a vela erano sparse sul mare. La maestra ci ha fatto cantare e chiacchierare. Abbiamo visto un bel panorama: le case, gli alberi, le persone, gli uccelli, le montagne, le finestre, i balconi, le piante, la chiesa, i cigni e dall’au-tostrada abbiamo visto il treno che correva veloce e tante macchine che sembravano macchinine perché dal pullman erano piccole. Quando sia-mo arrivati a Napoli abbiamo visto la

stazione e lo stadio San Paolo. Sia-mo andati nel parco della Città della Scienza e abbiamo fatto colazione. C’erano molti bambini che erano in gita come noi. Dopo colazione siamo partiti per visitare il Turtle Point. Sopra un ponte abbiamo visto una persona su un cavallo marrone. Arrivati al Turtle Point ci hanno fatto vedere un filmino con delle tartarughe che fanno le buche nella sabbia, ci depongono le uova, poi le sotterrano. Alcuni signori mettono le reti per proteggere quel posto. Poi siamo andati anche all’Acquario di Napoli dove oltre le tartarughe “caretta caretta” c’erano i granchi, le murene, gli scunciglioni, i polipi, gli squaletti, le stelle marine, gamberoni e piranha. C’erano delle tartarughe che stavano dormendo. Poi la dottoressa ci ha fatto una le-zione sui nomi delle varie specie.

Alunni della classe 2ª –Scuola primaria

Un giorno al Turtle PointGli Alunni raccontano

Il terzo numero del giornalino dell’Istituto Comprensivo

di Minori, anno scolastico 2011-2012

“Lo sguardo” a C O L O R IÉ SUL SITO

www.scuolecostieraamalfitana.it

nella Sezione “MINORI”

tutti i numeri pubblicati dall’anno scolastico

2008/2009 in poi, sono consultabili sul sito:

www.scuolecostieraamalfitana.itnella Sezione “MINORI”

Avrebbe dovuto attendere ancora 20 minuti. La campanella suona alle 8,05. II suono lacerante del-la morte l’ha udito in un istante: alle ore 7,45 quando è esplosa la bomba. In quel momento era con

(Segue da pag. 1) Tragica esplosione

L’ingresso della scuola “Francesca Morvillo Falcone” luogo dell’attentato

Per non dimenticare Per MelissaPer le strade di Brindisisi sente uno scoppio, urlae poi silenzio…Il sorriso dolce e sereno di Melissasi trova ora nel vento;starà sorridendo…?

Per ricordareUn messaggio a MelissaM come il Male che l’ha travoltaE come l’Essere che non sa amareL come la Legalità e il coraggio di noi ragazziI come l’Innocenza della dolcezzaS come la Sincerità e il SilenzioS come il Sorriso volato via nel ventoA come Amore e Amicizia.

Simona Manzi-Rossella Ruocco-Milena Di PalmaClasse 1ª Scuola sec.

Un uomo… Un uomo è stato capa-ce di spegnere una giovane vita. È stato capace di spegnere i suoi sogni, le sue speranze, i suoi amori; tutto ciò che era di lei. È morta senza un motivo, la povera Melissa, è morta per chissà quale pensiero del pazzo che l’ha uccisa. Non si riesce a pensare il perché di questo atto folle, un atto degno di un pazzo. Come si può soffoca-re una piccola vita? Non riesco ad immaginare a tutto il coraggio che

Un pensiero per te.. Melissa!ci vorrà ora per poter continuare; tutto il coraggio che dovranno avere le per-sone impaurite da questo avvenimen-to. Soffre la madre, soffre il padre… Tutti ricordano la bella Melissa, tutti sono con lei, tutti piangono per lei. La sua scuola si riempie di fiori e di parole in suo onore, tutti si ricorderan-no e tutti l’avranno nel cuore. Ora Melissa potrà sfilare con gli an-geli! Stai sicura, Melissa, che avrai giustizia!

Sara Eufrate – Classe 1ª Scuola sec.

le sue amiche di scuola anch’esse ferite esternamente ed internamen-te. Nei dintorni c’era un cassonetto di spazzatura contenente l’ordigno formato da tre bombole di gas e un

detonatore timer. Questo avvenimento è il primo in Italia e molti si fanno sentire affin-ché si trovi l’assassino di un omicidio che si poteva evitare. Il pianto della madre è più forte della bomba. Non c’è un assassino né un motivo. La verità è una parola importante, addirittura più forte della bomba.

Elian Giordano –Classe 1ª Scuola sec.

BUONE VACANZE

Giorgia - Scuola dell’infanzia

L’estate si avvicinaIn cielo c’è già una palla che si sta avvicinando questa è rossa e gialla sta arrivando alla mia anima, un divertimento assicurato e il ricordo di gioie passate fanno di me un ragazzo fortunato.

Mariangela Ottomana, Gaetano AmatoGiuseppe di Capua, Roberta di Palma, Sara Cioffi

Classe 2ª -Scuola sec.

Giovanni di Bianco - Scuola dell’infanzia Sez. B

1) Chi le ha insegnato a fare il contadino?- Essendo figlio di un contadino ho imparato ad usare il cervello: osservavo mio padre mentre lavorava. Mi diceva sempre un detto: “ Contadino, scarpe grosse e cervello fino”.2) Quali sono le operazioni necessarie per curare un li-moneto?- Le operazioni sono tante. Il limone vuole soprattutto la pulizia intorno perciò occorre liberarlo dalle erbac-ce; si deve concimare il terreno col letame; si deve potare con la roncola o “potaturo” tagliando i rami secchi o malati, si usa anche un falcetto più piccolo

detto “rungillo”; se una pianta mostra segni di malattia, si usa una pompa a spalla per il tratta-mento e l’iniezione della medicina, detta “ irroratrice”; si usa il saracco ‘o serrac-chio” per tagliare il tronco di piante or-mai morenti; si de-vono legare i rami ai pali coi rami giovani del salice; occorre

fare gli innesti utiliz-zando un coltellino adatto per tagliare un ramo di un albero forte ma che non fa frutti e inserirlo su un ramo di un albero debole capace di dare frutti, così nascerà un limone forte che dà frutti; è necessario usare an-ticrittogamici e antiparassitari per difendere i limoni dalle malattie e dai parassiti; poi, si devono protegge-re le piante, durante l’inverno, coprendole con le reti.3) Quali sono i costi per il mantenimento del giardino?- Bisogna pagare chi li raccoglie, chi li trasporta a spalla, il triciclo che li porta al negozio e poi sostituire i pali del pergolato, ricostruire le macere che si rom-pono: le spese sono tante!4) Quanto si ricava dalla vendita dei limoni?- Si guadagna poco. Una volta si poteva mantenere una famiglia. Oggi non basta. Soprattutto se si deve pagare per farsi aiutare a fare i lavori.5) Quali sono i pericoli per un limoneto?- Le piogge violente, la grandine, il vento forte, le ma-

lattie e gli insetti dannosi come la cocciniglia e gli acari che a t t a c c a n o il colletto del limone e rendono la buccia di un colo-re argenteo verdastro, la zagara delle meraviglie, la mosca bianca e fioccosa.

6) Come viene protetto il limoneto? - Viene coperto da grandi reti; una volta erano nere ora sono verdi, biologiche per non lasciare sostanze inquinanti nel limoneto.7) Quali differenze ci sono tra gli sfusati Amalfitani e quelli di altri paesi?- Le partico-larità degli sfusati Amal-fitani sono il profumo e il sapore per-ciò costano di più, invece quelli della Spagna, d’I-sraele hanno un costo mi-nore ma sono poco profuma-ti, più aspri e diversi pure di forma.Alla fine il signor Nicola ci ha mostrato tutti gli attrezzi: alcuni antichi e altri più moderni. Ha portato anche la sta-dera, che serve per pesare i limoni raccolti e il cesto “ ’o panaro”. Dopo siamo andati fuori, nel cortile della scuola, col signor Nicola, a potare i tre alberi di limoni, in bella vista al sole, proprio davanti alla nostra aula.

Intervista realizzata dagli alunni delle classi 4ª e 5ª - Scuola primaria

“Un lavoro che rischia di scomparire”Intervista al signor Nicola Ruocco sulle fatiche che affrontano i coltivatori di limoni

Gli alunni della Classe 4ª davanti alla scuola con Nicola Ruocco

Gli alunni della Classe 5ª con alcuni attrezzi agricoli

Il signor Nicola Ruocco durante l’intervista

Gli alunni di quarta di Minori insieme alle scuole di Praiano-Positano, Ravel-lo–Scala e Tramonti hanno partecipato alla manifestazione finale del progetto “Scuole in rete” che si è tenuta nel Nin-feo della Villa marittima romana, il 29 maggio 2012. Gli alunni di seconda e di terza media hanno suonato vari brani musicali per l’accoglienza mentre quelli di quarta della scuola primaria hanno descritto le attività svolte durante l’anno e hanno

presentato le creme di bellezza realiz-zate dal dott. Ennio Cavaliere che ha svolto alcune lezioni sulle proprietà del limone e sul suo uso cosmetico, dagli antichi Romani ai giorni nostri.Infatti era proprio il limone il protagonista dell’ar-gomento svolto dalla scuola di Minori.In secondo momento gli alunni di tut-te le scuole si sono recati al campetto

“Leo Lieto” per partecipare ai giochi a squadre alla fine dei quali ha vinto Mino-ri. Dopo poco tutti sono andati alla Villa Romana dove c’era un ricco buffet che subito si è svuotato. Alla fine la dott.ssa Iannelli ha accom-pagnato tutti al piano inferiore della Villa per guidarli lungo il percorso multime-diale dove veniva rappresentata una giornata tipo degli antichi Romani. L’e-sperienza è stata bellissima!

Alfonso Pinto -Classe 4ª Scuola primaria

Progetto “Scuole in rete”

il Racconto Alla ricerca della frutta e degli ortaggi perduti

no a ripiantare gli alberi e i semi negli orti ma, dopo poco tempo, si ammalarono, si seccarono e nessun seme germogliò. I fumaioli delle industrie continuarono ad inquinare l’aria, nonostante le numerose proteste dei cittadini. Intanto i sapori, i profumi e i colori della frutta, delle verdure e degli ortaggi erano solo ricordi delle persone più anziane. Per combattere la mancanza di vitamine, di fibre e di sali minerali le persone usa-vano prodotti chimici sotto forma di pillole per integrare la loro dieta, spesso, però, avevano effetti collaterali. Un giorno gli alunni della classe quinta di un paese della Costiera Amalfitana inco-

minciarono a fare interviste ai nonni per conoscere le loro abitudini alimentari da ragazzi. Dalle loro risposte i ragazzi seppero che essi ricordavano con grande nostalgia i tempi in cui potevano gustare la deliziosa melannurca, croccante, gustosa, grade-vole e profumata, il colore rosso intenso e il sapore squisito delle fragole appena raccolte, le dolcissime albicocche, il profu-mo delle arance e poi le tenere zucchine, le melanzane, le carote, i freschi finocchi, i coloratissimi peperoni e….I ragazzi s’incuriosirono talmente tanto che decisero d’indagare sulla scomparsa della frutta, delle verdure e di tutti gli or-taggi. Cercarono, cercarono ma nessuno ricordava più com’erano le piante da frutta e di verdure. Intanto erano stati pubblicati i risultati delle ricerche dell’associazione ambien-talista: la causa della caduta dei frutti e delle foglie dagli alberi erano le piogge acide. Queste erano dovute ad una tra-sformazione chimica tra anidride solforica

e nitrica, provenienti dai fumi velenosi del-le industrie, e il vapore acqueo presente nell’aria che, cadendo sotto forma di piog-gia, avevano danneggiato orti e frutteti distruggendo anche le sostanze nutritive nel terreno. Furono stabilite nuove leggi: da quel mo-mento le fabbriche e le industrie dovevano avere filtri e depuratori per non diffondere nell’aria sostanze velenose e pericolose per l’uomo e per non provocare danni alla flora e alla fauna.Intanto uno degli alunni scopri una notizia su Internet: sui Monti Lattari, in un picco-lo paese, Scala, un contadino aveva no-tato tra la vegetazione spontanea della macchia Mediterranea alcuni arbusti che producevano dei piccolissimi frutti e altre piantine che ricordavano quelle degli or-taggi ormai scomparsi, li aveva trapiantati e curati con amore e infine era riuscito a

farli fruttificare nel suo giardino.I ragazzi decisero di recarsi dal

contadino per chiedergli di visi-tare questo giardino di cui si

parlava tanto. Rimasero stupefatti e sorpresi. Fecero mille domande all’uomo per scoprire il suo segreto e capi-rono che erano stati l’aria pulita, l’acqua limpida dei torrenti, il terreno fertile, il sole, la lotta biologica che utilizza gli insetti con-

tro i parassiti delle piante, tanta cura, tan-to amore e tantissimo lavoro a far nascere quelle meraviglie. I ragazzi assaggiarono i frutti deliziosi di quella terra e decisero che non ne poteva-no più fare a meno. Tornarono a scuola, pubblicarono i risultati della loro ricerca sul giornalino scolastico, sul sito della scuola, inventarono poesie, fecero dise-gni e realizzarono un video per documen-tare la loro esperienza. Tutti quelli che lessero la ricerca si entu-siasmarono e si unirono per combattere contro l’inquinamento dell’aria, l’uso dei pesticidi e per promuovere la lotta biolo-gica; convinsero i contadini a coltivare se-guendo metodi naturali. Passarono gli anni e a poco a poco la frut-ta, gli ortaggi e le verdure ricomparvero; i giardini rifiorirono in primavera e gli alberi si coprirono di frutti deliziosi che andarono ad arricchire e ad allietare le tavole di tutti. E vissero sani e contenti!

Testo narrativo ideato e redatto dagli alunni della classe 5ª -Scuola primaria

Un giorno gli abitanti di una città trovarono i negozi di frutta e ver-dura chiusi. All’inizio si stupirono

ma poi se ne tornarono a casa delusi. La stessa cosa accadde nei giorni seguenti: niente frutta, né ortaggi. Passarono i giorni, passarono i mesi e gli abitanti diventavano sempre più pallidi e spenti; i loro pasti erano ripetitivi e senza colori. Erano finite anche le scorte di suc-chi di frutta, non c’erano più marmellate in giro; i dolci erano meno profumati e ricchi di sapore senza la frutta; non c’erano più neanche le verdure surgelate. Allora fu mandata una delegazione dal sindaco per chiedere di indagare per sco-prire le cause della scomparsa della frutta e degli ortaggi. Alcuni esperti si recarono negli orti e nei frutteti e si parò loro davanti uno spetta-colo sconvolgente: gli alberi rinsecchiti mostravano la loro disperazione attra-verso i rami che sembravano chie-dere aiuto; sul terreno giaceva-no foglie morte, verdastre e schiacciate a cui fa-cevano compagnia piccoli frutti ancora verdi, duri e quasi marci. I contadini guardavano i loro campi angosciati e disperati: era una scena pietosa! Uno dei delegati, esperto chimico, si chinò e raccolse alcune foglie e qual-che frutto. Li osservò molto attentamente. Subito si recò dal contadino per chiedere informazioni:- Mi scusi, mi può dire da quanto tempo sono cadute le foglie e i frutti? - Il mese scorso sono venuto nel campo e l’ho guardato orgoglioso: tutto era perfet-to! Nella notte è caduta una pioggia stra-na. Alcuni giorni dopo, il campo era nelle condizioni disastrose in cui l’avete trovato. Intanto in quel capannone, sorto qui vicino da poco tempo, si era aperta una fabbrica di vernici spray.-Il giovane chimico iniziò ad annotare le informazioni del contadino e intanto do-mandava:-Ha notato fumo uscire dai fumaioli? - Sì, si, era un fumo nero nero con un cat-tivissimo odore! - Il giovane si allontanò e decise di andare all’associazione ambientalista per riferire i fatti accaduti. Cominciarono le ricerche, durarono anni e anni. Nei mesi successivi i contadini provaro-

Frutta a scuola!A scuola oggi c’è la frutta,che bello io la gusto tutta!Ci sono mele gialle e rosse,pere grosse e succose;c’è il kiwi frutta tropicalea mangiarla diventa tutto speciale.Banane, arance e clementinePer bambini e bambine.Prugne, uva, ciliegie, fragole di boscotutta frutta che mangio e conosco;faccio un pienone di vitaminase la mangio sera e mattina.

Filastrocca ideata dalla classe 3ª Sez. B

- Scuola primaria

L’Istituto comprensivo “A. C. Po-liti” di Minori ha partecipato, per la seconda annualità, nell’ambi-to del Programma “Frutta nelle Scuole” al Concorso indetto da Orogel Fresco “La scuola che… frutta”. Il plesso di Minori è risultato vin-citore del 4° Premio ex aequo che consiste in materiale didattico per la scuola del valore di 1000,00 Euro. Al concorso hanno parte-cipato gli alunni delle classi ter-za A e B con due filastrocche da loro ideate e due giochi; gli alunni della quarta hanno realizzato uno video-spot pubblicitario intitolato “Sfrutta la frutta”; la classe quin-ta ha scritto un racconto dal titolo “Alla ricerca della frutta perduta”.

W la frutta !Frutta gialla,verde e rossain classe arriva di corsa .Spicchi,acini e mele a fetteogni giorno son perfette.Pere,mele ed aranciatetutti i dì a gran manciate.Frutta tutto il giorno,anche al posto del contorno.Mamma mia che languorino!Cosa ci sarà oggi nel cestino?Frutta buona ed italiana,per la salute è un toccasana!

Filastrocca ideata dalla classe 3ª Sez. A

-Scuola primaria

“La strada in... cantata”

La Scuola dell’Infan-zia dell’I. C. di Minori ha realizzato un pro-getto di “Educazione Stradale” dal titolo “La strada in... canta-ta”. Il giorno 25 maggio il lungomare è stato tea-tro dell’evento. Sul selciato erano

stati tracciati “mini” se-gnali stradali e i piccoli allievi, muniti anche di caschi, hanno interpre-tato il ruolo di utenti della strada, impegnan-dosi, con le loro mae-stre, in simulazioni di traffico con biciclettine, monopattini e carrozzi-ne per neonati. La manifestazione è stata realizzata grazie alla collaborazione dei Vigili Urbani del locale Comando, dei Carabinieri, della Guar-dia di Finanza e della Guardia Costiera. Nelle immagini e

nei disegni dei piccoli allievi

alcuni momenti della manifestazione sul lungomare.

Giorgia - Scuola dell’Infanzia

Camilla - Scuola dell’Infanzia

Cristina - Scuola dell’Infanzia