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ISSN 1590-7716 NOTIZIARIO MENSILE GIUGNO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Giugno sulle pendici della Majella, montagna madre dell’Abruzzo, in un tripudio di fiori e di colori (archivio CAI Lo Scarpone) Tutto è pronto per accogliere in giugno il “popolo” degli escursionisti grazie all’impegno dei volontari del Club Alpino Italiano INCANTI D’ABRUZZO Numero 6 - Giugno 2009 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone TRENTOFILMFESTIVAL Premio del CAI alle donne dello Zanskar MUSEOMONTAGNA Guida alpina un mito, un mestiere

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NOTIZIARIO MENSILE GIUGNO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Giugno sulle pendicidella Majella,montagna madredell’Abruzzo, in untripudio di fiori e dicolori (archivio CAILo Scarpone)

Tutto è pronto per accogliere in giugno il “popolo” degliescursionisti grazie all’impegno dei volontari del Club Alpino Italiano

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TRENTOFILMFESTIVALPremio del CAIalle donne dello Zanskar

MUSEOMONTAGNAGuida alpina un mito, un mestiere

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2 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

Estate in compagnia delle guide alpine al Monte dei Cappuccini,nelle belle sale del Museo nazionale della montagna “Ducadegli Abruzzi”. Con la collaborazione del Collegio piemontesedelle guide e il patrocinio della Regione Piemonte si apre il 19

giugno per concludersi il 9 novembre una grande mostra dedicata aquesta professione che continua a esercitare un fascino irresistibilepresso le nuove generazioni offrendo non poche opportunità di lavo-ro nelle nostre vallate. “Guide di montagna: un mito, un mestiere” è iltitolo della mostra curata da Enrico Camanni, che offre al visitatorecimeli e immagini storiche e recenti, insieme con un film diretto daCristina Natta Soleri con la collaborazione di Roberto Serafin (auto-re delle interviste) e di Vincenzo Pasquali (alla telecamera), in cuidodici professionisti della montagna si raccontano svelando i segretidi una professione che risale addirittura al Seicento quando i “mar-roni”, sorta di rudi accompagnatori valligiani, si assunsero il compitodi scortare i viandanti nell’attraversamento dei colli alpini.

“Ma la moderna concezione di guida”, spiega Camanni nel cahierche si accompagna alla mostra, “è collegata alla nascita e allo svilup-po dell’alpinismo. Alla vigilia della Rivoluzione francese il naturalistaginevrino Horace-Bénédict de Saussure promette una lauta ricom-pensa a chi trovi la via di salita al Monte Bianco. L’8 agosto 1786 ilmedico Michel-Gabriel Paccard e il cercatore di cristalli JacquesBalmat si aggiudicano il premio raggiungendo la vetta più alta delleAlpi dal versante di Chamonix. Tutti pensano (erroneamente) che ilmerito dell’impresa sia da attribuire solo al montanaro Balmat, che lafilosofia e l’iconografia romantica dipingono come il rude e buonuomo delle vette, destinato ad accompagnare per mestiere i ‘mes-sieurs’ sulle montagne. In realtà il ruolo di Paccard è stato fonda-mentale, soprattutto per scacciare i fantasmi dei draghi e dei demo-ni, e per infondere allo stesso Balmat il coraggio della ragione.Comunque Balmat diventa la prima guida delle Alpi e l’anno seguen-te accompagna lo stesso Saussure sul Monte Bianco”.

Alla fine dell’Ottocento più che mai fertile è la collaborazione tracittadini e guide alpine nell’esplorazione delle Alpi. Tra cittadini emontanari che li accompagnano si formano cordate eccezionali –Mummery e Burgener, Fontaine e Ravanel, Ryan e Lochmatter,Young e Knubel, Norman Neruda e Klucker, Mayer e Dibona, Rey eCastagneri – che fanno incetta di tutte le grandi “prime”. Finché nelprimo Novecento, con la trasgressione degli alpinisti accademici (ilClub Alpino Accademico Italiano nasce a Torino nel 1904), gli alpini-sti “senza guida” abbandonano la tutela dei valligiani.

Ma qual è oggi il vero volto della professione? “Gli anni Ottanta”,spiega Camanni, “segnano il tempo della specializzazione perché nes-suna guida è più in grado di eccellere su ogni terreno: mantenuta lacomune vocazione all’alta montagna, emergono gli specialisti dellecascate di ghiaccio, del canyoning, dell’arrampicata sportiva. Oggiuna guida, oltre che un ottimo tecnico dev’essere anche un buoncomunicatore e un imprenditore di se stesso, deve saper scalare sulleAlpi e, all’occorrenza, organizzare viaggi e spedizioni all’estero”.

Questo aspetto della professione trova riscontro non solo nella

mostra patrocinata dal Collegio delle guide alpine del Piemonte, maanche nelle interviste realizzate per l’occasione al Monte deiCappuccini, con le guide in primo piano, una semplice t-shirt biancasu uno sfondo immacolato per dare maggiore risalto all’espressionedel volto: tutti animati, cittadini o valligiani, da nuove idee, dallaricerca di diverse modalità per praticare la professione. Nel “cam-pione” esaminato prevalgono le guide residenti in montagna su quel-le residenti in città, quasi in controtendenza rispetto a quanto avve-niva negli anni Ottanta che registrarono un boom di cittadini, con il25% di ragazzi di pianura tra gli allievi dei corsi guida. Il fenomeno, sedi questo si tratta, si accompagna a quello, piuttosto recente, delcosiddetto neoruralismo. Tra professionisti e giovani già qualificati,che si avvalgono di internet e dell’high tech per lavorare, c’è infattichi sceglie di vivere e lavorare lontano dalla città.

“Sono convinto che il legame con il territorio sia oggi fondamenta-le per una guida alpina”, spiega uno degli intervistati. “Negli anniSessanta migliaia di giovani decidevano di abbandonare la montagnaper scendere in città pur di ottenere un posto in fabbrica. Oggi non èpiù così. I ragazzi cercano opportunità di lavoro nel territorio, nellacui economia questa figura professionale ha una valenza importante.Perché l’alpinismo si è evoluto, e molte valli sono state riscoperte daquando la montagna è a portata di mano per la gente di città. Con l’ov-via condizione che non venga trasformata in luna park”. ■

Al Museomontagna, con cimeli e immagini,la storia di una attività che risale al Seicento,mentre in un documentario dodiciprofessionisti della montagna raccontano le loro esperienze in quota

Rassegne Guide alpine ai Cappuccini

Un mito, un mestiere

Protagonisti nell’esplorazione delle AlpiDue alpinisti e una guida alpina sulla cima del Monviso in questa foto di GuidoRey (archivio del Museo nazionale della montagna). Come racconta la mostrache si inaugura il 19 giugno al Monte dei Cappuccini, determinante fu lacollaborazione tra cittadini e guide alpine nell’esplorazione delle Alpi.

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Umberto Martini, Goffredo Sottile

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer, Vincenzo Torti

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio Chiappin, Antonio

Colleoni, Onofrio Di Gennaro, Umberto Giannini, Ugo Griva, Luigi Grossi, Aldo

Larice, Claudio Malanchini, Gian Paolo Margonari, Lorenzo Maritan, Vittorio

Pacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni, Francesco Romussi, Luigi Trentini,

Sergio Viatori

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 3

2 RassegneGuide alpine: un mito, un mestiere

4 ProposteVacanze da 0 a 14Campagna tesseramentoOra quel papà ha un nome

5 EscursionismoLa Settimana nazionalein Abruzzo: il programma

6 TrentoFilmfestivalLa cronaca, i commenti,le “genziane” e gli altri premidi Piero Carlesi

11 MontagnaterapiaTra realtà ed equivocidi Sandro Carpineta

14 Turismo alpinoL’estate, dove e quando

16 Alpinismo giovanileNuovi percorsi formativia cura della Commissione centrale

17 PersonaggiOndra, enfant prodigedi Fabio Palma

19 TestimonianzeIo, sopravvissuto al K2Messner e la “montagna nuda”

20 ProcedureIl Regolamento disciplinaredi Silvio Beorchia

Mezzi motorizzatiDelibera del Comitato centrale

21 NormativeQuali limiti per i biker

22 I nostri argomentiCervinia e il “Cervino nudo”di Enrico Camanni

23 AlpinistiBiffi sulla rotta giustadi Gege Agazzi

Blitz al Cerro Torredi Bernasconi e Salini

27 Contributi Luoghi e storie di alta quotadi Marco Albino Ferrari

Le vallate occitane a piedi

Rubriche12 CIRCOLARI 18 NEWS DALLE AZIENDE 24 FILO DIRETTO 26 BOOKSHOP28 QUI CAI 32 CAI REGIONI34 TRENOTREKKING 35 VITA DELLE SEZIONI 37 PICCOLIANNUNCI 39 LA POSTA DELLO SCARPONE

SommarioFondato nel 1931 - Numero 6 - Giugno 2009

Direttore editoriale: Vinicio Vatteroni

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90;

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Mediterraneo € 22,92 / Africa - Asia - Americhe € 26,70 / Oceania € 28,20

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Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

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Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste.

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Il Rapporto attività 2008 del Club AlpinoItaliano èpubblicato e

consultabile sulsito web del CAIwww.cai.it nellospazio riser-vato alleinformazionisull’Assembleadei delegati.

Il Rapporto 2008

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Il Club Alpino Italiano è stato presentealla sesta edizione di Children’s Tour(www.childrenstour.com), il salone dellevacanze da 0 a 14 anni, che si è svolto dal

27 al 29 marzo nel quartiere fieristico diModenaFiere. Con grande soddisfazionedegli organizzatori e degli operatori presen-ti, la kermesse ha registrato quasi 30 milavisitatori di cui 10 mila sotto i sei anni, foca-lizzando l’interesse delle famiglie sullatematica delle vacanze a misura di bambinooltre che sull’offerta turistica ad uso deigenitori con diverse proposte di vacanze,strutture ricettive, percorsi naturalistici,anche per soggiorni scolastici.

Patrocinatore dell’evento, il CAI ha parte-cipato con un proprio stand allestito e cura-to dalla Sede centrale in collaborazione conil Gruppo regionale Emilia Romagna e laCommissione interregionale di alpinismogiovanile TER. I soci di Reggio Emilia,Carpi, Modena e Bologna hanno dato unprezioso contributo per presentare le varieattività del Sodalizio, in particolare quelledi alpinismo giovanile con i corsi e i programmi, sorpresi per ilgran numero di persone giunte da Modena, Bologna, Ferrara,Rimini, Ravenna, Verona, Vicenza, Padova, Ancona, che si sonoavvicinate allo stand per chiedere informazioni, incuriositesoprattutto dalle iniziative e dalle attività con i piccolissimi da 0a 6 anni, di cui ha riferito Lo Scarpone di aprile dedicando all’ar-gomento anche la copertina. Durante i giorni della Fiera, il diret-

tore editoriale della stampa sociale e responsabile della comuni-cazione del CAI Vinicio Vatteroni, intervistato da Italia 7 Gold,Telestudio Modena e Studio Europa satellitare, ha sottolineatol’impegno del Club Alpino Italianonella promozione di una mon-tagna a “dimensione di bambino”. ■

4 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

Proposte Vacanze da 0 a 14

Il CAI a Children’s Tour Lo stand del Club Alpino Italiano a Children’sTour (foto MediaMente Comunicazione

Ufficio stampa di Children’s Tour).

Una famiglia che affronta in letiziaun’escursione con i bambiniancora molto piccoli e una

didascalia: “Iscriviti e fai iscrivere al CAIper frequentare la montagna conpassione…in amicizia e sicurezza”. Nonè sicuramente sfuggita nel portalewww.cai.it e nelle pagine delle nostrepubblicazioni periodiche la significativaimmagine inserita nel layout dedicatoalla campagna tesseramento 2009ideata dal responsabile dellaComunicazione Vinicio Vatteroni. Ma chisono gli escursionisti piccoli e grandiraffigurati nella fotografia scattata daRoberto Serafin e recuperatanell’archivo dello Scarpone?

In un primo tempo la redazione non erariuscita a identificarli, ma ora il papàvisibilmente felice, fotografato con unbimbo in spalla e un altro tenuto permano, si è fatto vivo dall’Olanda dopo

avere visto l’immaginenel portale del CAI. Sitratta di Nico de Jong([email protected])che attualmente riveste lacarica di segretariodell’Unione Internazio-nale delle AssociazioniAlpinistiche (UIAA).

“Quell’immagine”, scrive Nico in unalettera al rappresentante del CAI pressoil board dell’UIAA Silvio Calvi, “mi èmolto cara e sono contento che sia statautilizzata per la campagna del CAI. E’stata scattata nella Sila piccola duranteun meeting internazionale dell’UIAAnella primavera del 1998. La signora chemi accompagna nell’escursione èSandra Schoon, moglie dell’allorapresidente del Club alpino del SudAfrica. Di tempo ne è passato parecchioe adesso i miei capelli sono tutti

bianchi… Quanto al bambino che spuntadallo zainetto, oggi è un giovanotto altoun metro e 87 e potrebbe essere lui aportarmi in spalla senza problemi!”.

Per la precisione, sul vertice delleassociazioni alpinistiche in Calabria LoScarpone pubblicò quell’anno un ampioservizio nel fascicolo numero 6/1998 conla foto di tutti i delegati, tra i quali Nicode Jong, e il testo di un codice dicomportamento per le spedizionicommerciali alle alte quote messo apunto in quella circostanza.

Red

La nostra campagna tesseramento

Ora quel papà ha un nome

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LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 5

Il progetto del Club Alpino ItalianoAbruzzo per l’anno in corso era statoformulato inizialmente all’insegna dellegrandi manifestazioni presenti all’inter-

no della “Festa della montagna 2009”, col-legate ai Giochi del Mediterraneo ”Pescara2009”. Ogni mese eventi diversi, regionali,nazionali e internazionali a rappresentaremonti, paesi e abitanti, filosofie e culture.Costante il riferimento a escursionismo,alpinismo, tutela dell’ambiente, sensibiliz-zazione dei giovani e aree protette.Purtroppo l’entusiasmo e la letizia legatialla realizzazione di avvenimenti ideati eprogettati da tempo sono stati brutalmentecancellati in un istante la notte del 6 apriledal sisma che ha così duramente colpito laregione e la sua popolazione.

Al primo momento di stordimento e dicommosso dolore ha fatto seguito in tuttinoi una forte spinta di solidarietà verso ipiù colpiti e una tenace volontà di andareavanti e di adoperarsi perché la nostraregione e il suo patrimonio storico-cultura-le tornino a essere più belli di prima epunto di riferimento di un turismo interna-zionale. Il forte desiderio di tornare a “vive-re” è emerso con forza anchenell’Assemblea delle sezioni CAId’Abruzzo, tenutasi il 18 aprile: nellariunione si è deciso di realizzare tutte leiniziative indicando il 2009 come Anno

della solidarietà della montagna e finaliz-zando a questo scopo ogni attività e even-to in programma.

Il CAI è una grande famiglia, presente epronta a soccorrere: vi chiediamo di veni-re in Abruzzo con tanta disponibilità e fles-sibilità nello zaino. Con più riunioni e gra-zie all’apporto della Commissione centrale(CCE) era stato definito tutto, sia gli itine-rari sia le città pronte ad accogliere gliescursionisti. Oggi la logistica iniziale è sal-tata, in questa fase non possiamo indicarepuntualmente dove dormiremo, in qualecittà o paese, a causa della dislocazionedei terremotati negli alberghi, ma sappia-mo che condivideremo questa esperienzacon tutti gli escursionisti, trovando semprela soluzione migliore.

Come da programma sono confermati il9° Congresso nazionale degli accompagna-tori di escursionismo e l’11° Meeting dellasentieristica, che si terranno a Isola delGran Sasso (TE); lo stesso vale per laescursioni della 12a Settimana nazionaledell’escursionismo e 1a dell’Area delMediterraneo sulle montagne dei parchinazionali della Majella, del Gran Sasso eMonti della Laga e d’Abruzzo, Lazio eMolise e del Parco Regionale Sirente-Velino.

La SNE alla quale stiamo pensando rap-presenterà l’occasione per camminare suisentieri accomunando emozioni e desideriper un Abruzzo che vuole risorgere; ciritroveremo insieme per scoprire le mera-viglie della nostra terra dal mare ai monti.

La montagna è sana, il sisma l’ha sola-mente scossa, le strutture ci possono acco-gliere e noi stiamo tendendo la mano ai ter-remotati con una presenza costante neicampi, promuovendo un’azione di recupe-ro del turismo eco-compatibile e contra-stando ogni negativa suggestione indotta.

Confermati anche gli incontri nazionalidella TAM, dello Scientifico, dellaCommissione cinematografica, il TrekkingUIAA dell’Alpinismo giovanile e, nel mesedi ottobre, il Convegno internazionalesulle montagne del Mediterraneo, organiz-

zato da Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio eMolise, CAI e Federparchi. L’ultimo appun-tamento del 2009 a dicembre, nellaGiornata mondiale della montagna, strettiagli amici dell’Aquila, per una riflessionesu quanto accaduto e quanto ancora dafare.

La vostra nutrita presenza nellaSettimana nazionale dell’escursionismo,organizzata dalla Commissione centraleper l’escursionismo e dal CAI-Abruzzo, enelle altre iniziative rafforzerà il messaggiodi solidarietà e di fratellanza tra i popoliche dai sentieri dei nostri monti si diffon-derà nell’Area del Mediterraneo e oltre.

Vi aspettiamo in Abruzzo.Club Alpino Italiano Abruzzo

Il presidente Eugenio Di Marzio

La Commissione centrale per l’escursionismo e il ClubAlpino Italiano Abruzzoorganizzano in giugno il 9° Congresso nazionale degli accompagnatori diescursionismo, l’11° Meetingnazionale dei sentieri e la 12a Settimana nazionaledell’escursionismo e 1a dell’area del Mediterraneo

L,Abruzzo ci aspetta!

Con il Club alpino una montagna di solidarietà

LE ESCURSIONI 22 giugno: Parco Nazionale dellaMajella; 23 giugno: Parco Nazionaled’Abruzzo, Lazio e Molise; 24 giugno:Parco della Costa dei Trabocchi;25 giugno: Parco Regionale Sirente-Velino; 26 giugno: Parco Nazionale delGran Sasso e Monti della Laga; 27giugno: Parco Nazionale del GranSasso e Monti della Laga.

I PREZZI9° Congresso nazionale degliaccompagnatori di escursionismo e 11°Meeting nazionale dei sentieriIsola del Gran Sasso (TE): dal 19 al 21giugno 120 (centoventi) euro per 2pernottamenti in 1/2 pensione e 1pranzo di lavoro.Isola del Gran Sasso (TE): dal 20 al 21giugno 75 (settantacinque) euro per 1pernottamento in 1/2 pensione e 1pranzo di lavoro.12a Settimana Nazionaledell’Escursionismo e 1^ dell’area delMediterraneo (località di pernottamentoda definire): dal 22 al 27 giugno 70(settanta) euro al giorno per iscrizione,trasferimenti e pensione completa.

[email protected] 335 6011055

[email protected] 331.2485733fax 0861.976202con bonifico intestato a Club AlpinoItaliano – Abruzzo. IBAN:IT95P0605015500CC0010023145specificando se 9° CongressoNazionale degli AE o 12a Settimananazionale dell’escursionismo.

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La prima giornata estiva della stagio-ne, il 3 maggio, ha riscaldato dopotanto maltempo la 57esima edizionedel TrentoFilmfestival, la prima del

nuovo presidente, la guida alpina EgidioBonapace. Ma che cos’è oggi il festival diTrento? Certamente non è più il festivalcinematografico di un tempo. E’ anche unevento cinematografico, ma non solo. Anziil cinema ormai non è più prevalente. Enon perché manchino le proiezioni.Tutt’altro. Oltre alle 43 opere in concorsoc’erano infatti quest’anno altre 65 pellicolenelle varie sezioni fuori concorso: dalleanteprime ai pezzi storici, dai film etnogra-fici alle opere di montagna e di alpinismodi tipo informativo.

Sembrerà strana dunque l’affermazioneche il cinema non è più prevalente. Ma ècosì. Vi sono infatti tante altre manifesta-zioni collaterali che sommate le une allealtre sovrastano l’aspetto cinematografico.Qualche esempio? È presto detto. Le pre-sentazioni di libri (numerosissime que-

st’anno), le tavole rotonde, i convegni, gliincontri. E soprattutto le serate eventoall’Auditorium Santa Chiara, sede pereccellenza del festival. Le tre serate di mer-coledì 29, giovedì 30 aprile e venerdì 1°maggio hanno coinvolto a tal punto la cit-tadinanza e gli ospiti che molta gente hadovuto rinunciare a entrare nonostante i900 posti dell’Auditorium e gli ulteriori 400del teatro Cominetti collegato in video.

Le serate erano dedicate a Chris Sharma,un ventottenne californiano oggi numerouno del bouldering, all’epopea alpinisticadel Cerro Torre e alla storia dell’arrampi-cata nella valle del Sarca, da Manolo aLuisa Iovane, da Marco Furlani a HeinzMariacher.

Un successo clamoroso di pubblico. Nonc’è che dire, come ha sottolineato con giu-sta soddisfazione Maurizio Nichetti, diret-

tore artistico e leader indiscusso della ras-segna. Così come nel calcio vale il detto“squadra che vince non si cambia” qui sipuò dire “se il pubblico è in crescita la for-mula non si tocca!”. Eppure...

La controprova l’ho avuta dopo il verdet-to della giuria, chiedendo a colleghi e adappassionati se concordavano con la scel-ta effettuata per l’assegnazione del GranPremio. Il risultato è stato il silenzio: nes-suno aveva visto il film premiato e pochiavevano visto anche gli altri film seleziona-ti dalla giuria. Tanto che subito è stata pro-grammata una proiezione fuori orario perpermettere agli addetti ai lavori di vederel’illustre sconosciuto vincitore.

Che cosa significa allora tutto ciò?Significa che Trento è ormai un tale conte-nitore (e un laboratorio) di iniziative che ifilm sono quasi un optional. Intanto sono

TrentoFilmfestival Successo di un festival tutto (o quasi) al femminile

Pubblico giovane al Centro Santa ChiaraIl Festival di Trento è stato definitivamente “adottato”da un pubblico di giovani appassionati dellamontagna, come dimostra questa immaginescattata all’Auditorium del Centro Santa Chiara dovele serate alpinistiche hanno registrato il tuttoesaurito. Secondo il direttore artistico MaurizioNichetti la 57° edizione della rassegna, di cui il CAIè socio fondatore, ha registrato un lusinghieroincremento di presenze pari al 30%.

6 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

Bilancio in rosaRoseo bilancio per la 57a edizione delTrentoFilmfestival che, a quanto hariferito il direttore artistico MaurizioNichetti, ha registrato un aumento dipresenze del 30% ed è stato dominatodalle donne. Erano donne due sucinque i giurati e sono state le donne afare incetta di riconoscimenti: quattrodei sette principali (esclusi i premispeciali) sono toccati all’altra metàdel cielo. Altro che quote rosa! Dueimportanti compleanni sono statifesteggiati: gli 80 del GISM (GruppoItaliano Scrittori di Montagna) e i 100di Riccardo Cassin “presente” con nonpoche testimonianze fotografiche invari punti della città. In queste pagineancora una volta a relazionare sulTrentoFilmfestival è Piero Carlesi,giornalista e scrittore di montagna.Carlesi segue ininterrottamente larassegna trentina dal 1974 e nerappresenta un pezzo importante dimemoria storica. È stato nel 1975 cheha iniziato a riferirne con puntualicronache e commenti sul nostronotiziario. Iscritto alla Sezione diMilano del CAI di cui rappresenta unodei pilastri, Carlesi è statorecentemente eletto proboviro delGruppo regionale lombardo. Un motivo in più per felicitarsi conquesto amico prezioso della redazionee del Club Alpino Italiano.

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confinati al multisalaModena; poi, essendo spes-so in concomitanza con altrieventi, tipo soprattutto igrandi eventi dell’Audito-rium Santa Chiara, i filmnon si vedono. O si vedononella saletta video per i gior-nalisti, dove la resa da cine-matografica diventa…televi-siva!

Ma è ora di entrare nelmerito della rassegna cine-matografica partendo pro-prio dal Gran Premio. Il film“Sonbahar” di Alper Ozcan,è una classica opera da cine-ma d’essai; un film d’autoreche racconta la vita di un ex“sessantottino” turco, auto-re evidentemente di reatitalmente gravi da rimanerein prigione 20 anni; solo lepessime condizioni di salute(senza speranza) gli consen-tono la scarcerazione e ilritorno al suo villaggio suimonti della Turchia.

L’incontro con gli amici e iparenti e un amore senzafuturo sono gli episodi cheallietano la sua esistenzagiunta purtroppo al capoli-nea. Un’opera triste, girataperò con estrema bravura,dal profondo significatosociale.

E il film di alpinismo? Purtroppo di operecome quella che ha visto protagonista loscorso anno Catherine Destivelle se nevede una ogni vent’anni. In sala ci siamodovuti accontentare dei rincalzi, con unasottolineatura, che vale non solo per i filmdi alpinismo ma è generale per tutti i film:il decisivo, fondamentaleapporto femminile di registe eprotagoniste. Iniziamo allorada “Karl” di Valeria Allievi,timido e triste ritratto di KarlUnterkircher, caduto nel 2008al Nanga Parbat.

Lo ricordano con affetto,all’ombra di un Sassolungoinnevato, la moglie e gli alpini-sti amici Kammerlander,

Diemberger, Mondinelli,Simone Moro e AgostinoDa Polenza. Il film haavuto la Genziana d’oro –Premio città di Bolzano e ilPremio Mario Bello dellaCommissione cinemato-grafica del CAI.

Da non perdere anchealtri due film: “Lightningstrike” di Kristine Kopp,altra regista donna, giratoall’Arwa Tower, un seimiladel Garhwal indiano, alseguito di due cordatesvizzere, una maschile(con Stephan Siegrist) euna femminile. I primi rag-giungono la vetta dopoaver scalato i mille metridell’inviolata parete nord,le seconde no, e il bilancioè affrontato dal regista in

modo molto spiritoso e simpatico. Ilsecondo film, francese, è “La voie Terray”di Gilles Chappaz: un onesto documenta-rio che si avvale di filmati di repertorio, suuno dei grandi alpinisti francesi degli anniCinquanta, Lionel Terray, autore del cele-bre saggio “ conquistatori dell’inutile”.

Poco da dire sugli altri film di alpini-

Il Club AlpinoItaliano premia“Himalaya terre desfemmes” dellafrancese MarianneChaud. Ed è unaregista italiana adaggiudicarsi una“genziana” e ilriconosicmento dellacommissionecinematografica delCAI con un teneroritratto di KarlUntekhircher

Il presidente generale AnnibaleSalsa consegna al regista francese

Henri Agresti il premio del ClubAlpino Italiano per “Himalaya terredes femmes” girato nello Zanskar

da Marinane Chaud.

Così si è espressa, dopo averevisionato i 43 film in concorso, lagiuria di cui facevano parte

Giuliano Montaldo (presidente), SibylleTiedemann, Montserrat Guiu, Marco Preti,Ivan Boccata. I sintetici commenti sonodesunti dai giudizi espressi dai giurati.■ GRAN PREMIO CITTÀ DI TRENTO -GENZIANA D’ORO al miglior film checorrisponda agli obiettivi culturali cui ilFestival si ispira.Sonbahar (di Alper Özcan,Turchia/Germania). Il protagonista diquesta straziante vicenda è un giovaneche si è battuto per la vittoria dellademocrazia nel suo paese. Dopo diecianni di detenzione ritorna al suo paesenatio tra le montagne sopra il Mar Nero…■ PREMIO DEL CLUB ALPINOITALIANO - GENZIANA D’ORO almiglior film di montagna e alpinismo.Himalaya terre des femmes (di MarianneChaud, France). Una giovane etnologa eregista ha vissuto per quattro anni in unlontano e sperduto villaggio dello Zanskar,mondo arcaico e poverissimo, catturandoimmagini e sentimenti di straordinariapartecipazione…■ PREMIO CITTÀ DI BOLZANO -GENZIANA D’ORO al miglior film di sport alpino, esplorazione eavventura.Karl (di Valeria Allievi, Italia). Ritratto di ungiovane, grande alpinista, che ha dedicatola vita alle montagne amandole fino infondo… Un film che arriva direttamente alcuore, un ritratto di un personaggioindimenticabile. ■ PREMIO DELLA GIURIABa Yue Shi Wu (di Xuan Jiang, Cina). Undramma raccontato da una giovaneregista con grande forza visiva... ■ GENZIANA D’ARGENTO al miglior contributo tecnico-artisticoRacines (di Eileen Hofer, Svizzera). Unastoria toccante senza artifici su unrapporto tenerissimo tra padre e figlio... ■ GENZIANA D’ARGENTO alla migliore produzione televisivaSur la piste du renne blanc (di HamidSardar, Francia). I nomadi della Mongoliavivono continui disagi e sacrifici, ma ilcoraggio e la straordinaria dignità diquesto popolo fa sì che la loro vita siacomunque gioiosa… ■ GENZIANA D’ARGENTO al miglior cortometraggioDie Seilbahn (di Claudius Gentinetta eFranck Braun, Svizzera). Un breve esimpatico film di animazione con un solostraordinario protagonista dalle millerisorse…

Le Genziane

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smo, salvo “Oltre la parete” deltrentino Elio Orlandi, che ha avuto unbuon successo perché molto seguitodal pubblico locale e “Berhault” diPatrick Edlinger dedicato al grandefrancese scomparso nel 2004 sulla cre-sta del Dom. Agli appassionati di freeclimbing piacerà invece “The sharpend” di Peter Mortimer che riprende leevoluzioni incredibili di grandi atleti comeDean Potter, Steph Devis, Matt Segal e LisaRands.

Le pellicole dedicate in generale allamontagna hanno riservato qualche soddi-sfazione ai critici. Intanto l’opera che si èportata a casa la Genziana d’oro del CAI“Himalaya terre des femmes” di MarianneChaud, un film tutto al femminile (regista eprotagoniste), riprende, frutto di una ricer-ca etnoantropogeografica durata quattroanni, la vita quotidiana di alcune donne diun villaggio sperduto nella regione himala-yana dello Zanskar. L’opera ci è piaciutamolto per la fotografia e per il modo con ilquale la telecamera si è avvicinata a questedonne, con molta semplicità, alla pari.

Notevole anche “Winterstilte” della sviz-zera Sonja Weiss, un racconto tra mito erealtà in uno sperduto villaggio delle Alpisvizzere, dove tra baite di legno, pregiudizie superstizioni, si muovono cinque donne:la madre, appena vedova, e le quattro figlie.

Tra i film di esplorazione si è decisamen-te distinto “Before tomorrow” di MadelinePiujuq e Marie-Hélène Cousineau, giratosulle distese glaciali al seguito della popo-lazione inuit, e “Sur la piste du renneblanc” di Hamid Sardar, che presenta lesconfinate steppe della Mongolia dove gliabitanti riescono caparbiamente a soprav-

vivere con dignità, nonostante la durezzadell’ambiente.

Prima di concludere, altre due operesono da citare assolutamente. Intanto “DieSeilbahn” di Claudius Gentinetta e FranckBraun, film di animazione di sette minutimolto simpatico, già visto a Bergamoall’Off (Orobie film festival), e “L’uomocon l’albero d’olivo” di Gianpaolo Bigoli.Quest’opera racconta la vicenda di treamici emiliani che partono da casa, nelParmense, con una piantina di ulivo nellozaino. Meta è l’Everest e precisamente ilparco nazionale di Sagarmatha. Il film

segue questa strana spedizione che, grazieall’ulivo, riesce a calamitare su di sé tantasimpatia, dalle strade di Kathmandu, neivillaggi, nei lodge, lungo i sentieri, dimo-strando come una pianta messaggera dipace possa far superare barriere linguisti-che e credi religiosi affratellando gente diogni popolo e razza.

Concludo con “Groznj dreaming” diFulvio Mariani e Mario Casella. Gli autorici hanno abituato a film di alpinismo d’altolivello, prodotti dalla Televisione dellaSvizzera italiana. Questa volta hanno fattoun’eccezione, tanto che ci siamo domanda-ti per qualche minuto come avremmo potu-to classificare la loro ultima opera.Esplorazione? Avventura? Difficile dirlo,ma si tratta di un gran bel film. Si parla diun’orchestra da camera molto particolare:la Caucasian chamber orchestra con sede aTbilisi composta da georgiani, russi, arme-ni, azeri e ucraini. Il film racconta le peri-pezie e l’impegno di questi professionistiche, grazie alla loro musica, tentano di por-tare un messaggio di pace e di serenità trale diverse popolazioni che si affaccianoattorno alla catena caucasica. E così anchela 57a edizione può essere archiviata consoddisfazione.

Piero Carlesi

Prodotto da Montagna.Tv, dedicato a Karl Unterchircher, l’alpinistagardenese scomparso l’estate scorsa al Nanga Parbat, “Karl” dellaregista milanese Valeria Allievi si è aggiudicato due riconoscimentialla rassegna trentina: il Premio Città di Bolzano - Genziana d'oro per

il miglior film di sport alpino, esplorazione e avventura e il Premio MarioBello della Commissione cinematografica centrale del Club Alpino Italiano.“Karl” è il ritratto di un uomo che ha dedicato la sua vita alla montagna, comerecita la motivazione della Genziana. “Ho messo insieme molto materialegirato su di lui dal 2004 e

interviste fatte ad alpinisti che lo aveva-no conosciuto. Ho cercato di dare unmessaggio realistico, di mettere in lucela figura di Karl al di là degli eventi dram-matici, di far vedere la traccia che halasciato”, ha detto la Allievi. Il film riper-corre la vita dell’alpinista altoatesinopartendo dalle spedizioni del 2004all’Everest e al K2, durante le quali riuscìa salire entrambe le montagne, senzaossigeno, in soli 63 giorni. Tra gli intervi-stati figurano la compagna di Karl, Silke,Kurt Diemberger, Michele Compagnoni,Silvio Mondinelli e altri noti alpinisti.Sulla vita di Unterkircher, che l’annoscorso a Mantova venne premiato dalCAI con il Riconoscimento Consiglio, èin questi giorni in libreria anche il volu-me “L’ultimo abbraccio della montagna”scritto da Silke insieme con la giornalista Cristina Marrone. Nelle foto un primo piano diUnterkircher e la consegna a Trento del “Mario Bello” alla regista da parte del presidentedella Commissione cinematografica del CAI Pino Brambilla.

Karl rivive sul grande schermo

È austriaco il libro più belloAll’austriaco Christoph Ransmayr (a destra nellafoto) è andato il Cardo d’oro del 38° premio ITASdel libro di montagna dedicato alla memoria diMario Rigoni Stern per il volume “La montagnavolante” edito da Giangiacomo Feltrinelli, unastraordinaria rappresentazione epica e lirica deisignificati della montagna attraverso la vicenda didue fratelli che scalano una vetta leggendaria: ilPhur-Ri più alta dell’Everest. Il “Cardo d’argento”(per la saggistica) è andato a “La Val Rosandra el’ambiente circostante” di Dario Gasparo, LintEditoriale, Trieste; il “Cardo d’argento” (per opereche rivelino interesse nell’ambiente montano) a “Lanuova guida del Catinaccio” di Antonio Bernard,Edizioni Mediterranee Roma.

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Nuove emozioni e qualche polemica mai sopita alTrentoFilmfestival a più di cinquant’anni dalla spedizionedi Cesare Maestri e Toni Egger al Cerro Torre. Il “grido dipietra” è stato al centro di tre eventi: un documentario rea-

lizzato dalla Società Alpinisti Tridentini in coproduzione conFilmWork, una serata ideata a condotta dal direttore artisticoMaurizio Nichetti, la presentazione del nuovo libro di ReinholdMessner (vedere la rubrica Bookshop in questo numero delloScarpone). Fuori concorso, applauditissimo dal pubblico della ras-segna trentina, il documentario “C’è pane per i tuoi denti” diRiccardo Decarli e Lorenzo Pevarello ricostruisce con immaginiinedite la storia alpinistica del Cerro Torre, la cui scalata era giu-dicata impossibile dagli illustri alpinisti francesi Lionel Terray eGuido Magnone. Fu Cesarino Fava, originario della Valle di Sole,nel 1952 tra i fondatori della locale sezione del Club AlpinoItaliano, a convincersi del contrario coinvolgendo Cesare Maestrial quale scrisse: "Caro Cesare, non ci conosciamo. Vieni inArgentina, qui c’è pane per i tuoi denti" (frase a cui si richiama iltitolo del documentario).

Ma prima che nel 1959 Maestri con il fortissimo austriaco ToniEgger e lo stesso Fava desse l’assalto al “grido pietrificato”, unaspedizione trentina alle Ande Patagoniche venne compiuta nel1957-58 sotto la guida di Bruno Detassis che invita i suoi uomini adesistere dalla scalata. Ora su questo tentativo è stato recuperatoun film in 16 mm girato dal trentino Luciano Eccher, compagno diMaestri in notevoli ascensioni dolomitiche e protagonista di un epi-sodio immortalato in un racconto di Dino Buzzati il giorno che restòbloccato in parete rendendo difficoltoso il recupero da parte del“ragno delle Dolomiti”. Del film di Eccher, scomparso un anno fa, siignorava l’esistenza. In maniera casuale Betulla Detassis, figlia dellaguida alpina Catullo, ha invece ritrovato alcuni spezzoni di pellico-la scartati dallo stesso Eccher. Ricongiunte le parti è stato possibi-le vedere le riprese che costituiscono un eccezionale documentostorico.

Il documentario di 58’ in hd ricostruisce in maniera corale, attra-verso le testimonianze di una ventina di persone, le fasi della spe-dizione trentina e i profili dei protagonisti. Vengono intervistatiValentina, figlia di Luciano Eccher; Betulla e Stella, figlie di CatulloDetassis; Jalla, figlia di Bruno Detassis; GuidoStenico, amico di Eccher; Pietro Voltolini, alpini-sta amico di Fava; Franco Pedrotti, alpinistaamico di Marino Stenico; alcuni alpinisti protago-nisti di prime salite in Patagonia, come ArmandoAste, Elio Orlandi e Mario Manica. Testimoni del-l’epoca sono l’alpinista Franco Giovannini, checon la moglie Francesca Branzi si occupò dell’or-ganizzazione della spedizione; Gastone Golini,all’epoca dirigente della SAT; esperti comeClaudio Ambrosi, responsabile dell’Archivio stori-co SAT; Franco de Battaglia, giornalista e scritto-re; Josef Espen e Fabrizio Torchio autori dellabiografia “Bruno Detassis il custode del Brenta”(Vivalda, 1995); Franco Giacomoni presidentedella SAT e Ulisse Marzatico, libraio e per quaran-t’anni dirigente del Filmfestival "Città di Trento".

Il film, realizzato per l’archivio visivo della mon-tagna trentina (ArViMonT, presso la Bibliotecadella montagna-SAT), fa parte del progetto"Patagonia 1958" diviso in due parti: la prima èquella proiettata durante il filmfestival, mentre nelcorso dell’estate è prevista la produzione di un

dvd da commercializzare doppio + fascicolo in modo da poter inse-rire anche i contenuti extra.

Info: Biblioteca della montagna-SAT, via Manci, 57 - 38100 – Trento0461.980211; [email protected]

Sempre a proposito di Cerro Torre, l’incontro a Trento con il redegli Ottomila ha riacceso le polemiche sulla spedizione del ‘59rilanciate con titoli enfatici (Messner manda KO Maestri, Maestrigiù dal Torre…) sui giornali locali. “Alle polemiche sono abituato”,ha dichiarato Messner, “ma la storia dell’alpinismo è una cosa seriae abbiamo il dovere di dire le cose come stanno. Il primo uomo araggiungere la cima del Cerro Torre non è stato Maestri, è stato illecchese Casimiro Ferrari, con la spedizione dei Ragni nel 1974.Bisogna avere l’onestà intellettuale di dirlo”.

La giornata si è conclusa con la serata all’Auditorium Santa Chiaraintitolata “Grido di carta”, con l’intento di realizzare “una festa dellamontagna patagonica che è un luogo simbolo per l’alpinismo di piùgenerazioni”, come ha spiegato con spirito ecumenico Nichetti.Assente Cesare Maestri, fra i testimoni diretti della conquista delTorre erano presenti Mario Conti, unico superstite del quartetto deiRagni che nel 1974 raggiunse la vetta sotto la guida di CasimiroFerrari, e Rosanna Manfrini, prima donna che (nel 1987, con MaurizoGiordani) ce l’ha fatta a scalare il “grido pietrificato”. ■

Quel grido di pietra, anzi di carta

“Stanno distruggendo il mondo, ele montagne ce lo stanno raccontan-do con i loro silenzi”, ha detto il pre-sidente della giuria GiulianoMontaldo nel tirare le conclusionidel suo impegno di presidente dellagiuria di TrentoFilmfestival.

Tra i protagonisti del cinema ita-liano, autore di film come “Sacco eVanzetti”, “L’Agnese va a morire” edel Marco Polo televisivo, il presi-dente Montaldo ha subito familia-rizzato con il presidente della rasse-gna Egidio Bonapace (a destra nellafoto) che per anni ha gestito nelgruppo del Brenta il rinomato rifu-gio Graffer della SAT dando provadi un’ospitalità difficilmente egua-gliabile.

Le straordinarie immagini realizzate daLuciano EccherIl trentino Luciano Eccher realizzò il film sullaspedizione trentina del 1957 – 1958 al CerroTorre, ora in parte recuperato grazie alla SocietàEscursionisti Tridentini con la regia di RiccardoDecarli e Lorenzo Pevarello. Particolareinteressante. Le straordinarie immagini di Ecchermostrano pareti di granito in gran parte esenti daghiaccio. Il titolo “C’è pane per i tuoi denti” siriferisce a una lettera che Cesarino Fava indirizzòa Cesare Maestri per indurlo a tentare per laprima volta la scalata al grido pietrificato.

“Ascoltiamo i silenzi delle montagne”

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■■ Usi e costumi della gente trentina

In giuria Emanuela Renzetti (presiden-te), Rosanna Cavallini, Giovanni Kezich,Paolo Lipari The wooden carpet di AbdolrahmanMirani (18’ Iran, 2008)

■■ Mario Bello

Il premio è istituito dalla CommissioneCinematografica Centrale del ClubAlpino composta dal presidenteGiuseppe Brambilla, Piero Carlesi,Nereo Zeper e Danilo Mason. Karl di Valeria Allievi 56’ (Italia, 2009)

■■ Andrea Morelli

In giuria Walter Vidi (presidente delCollegio delle Guide alpine delTrentino), Giuseppe Morelli (presidentedell’Associazione vittime della monta-gna) e Roberto Bombarda) L’uomo con l’albero di olivo diGianpaolo Bigoli 45’ (Italia, 2009)

■■ Città di Imola

In giuria Reinhold Messner (presidente),Italo Zandonella Callegher, ValterGalavotti, Roberto Paoletti e GiuseppeSavini.Diario di un curato di montagna diStefano Saverioni, 58’ (2008, Italia)

■■ Solidarietà

Cassa Rurale

di Trento

In giuria LucianoImperadori (presi-dente), BrunaMarchesoni eRossana Gramigna.Grozny Dreaming

di Fulvio Marini eMario Casella 95’(2008, Svizzera).

■■ Studenti Università

di Trento e Innsbruck

La giuria studentesca era composta daTommaso Pallanch, Adriana Fronza,Giada Dalla Gasperina (Università diTrento), Thomas Wittwer, SteppOberberger, e Helmut Ruf (Università diInnsbruck).Ba Yue Shi Wu di Xuan Jiang (Cina,2008)

■■ Premio della stampa Bruno Cagol

Diario di un curato di montagna diStefano Saverioni, 58’ (2008, Italia)

Gli altri premiAlessandro Gogna e Italo Zandonella Callegher,

autori del libro “La verità obliqua di SeverinoCasara”, uscito per i tipi di Priuli&Verlucca

(vedere Lo Scarpone di maggio), hanno portato alfestival un’ennesima testimonianza sulle difficoltà digiungere nell’alpinismo a una verità condivisa: l’unicaaccettabile nei confronti della legge, come hasottolineato a Trento il giudice alpinista Carlo Ancona,consigliere del festival, nel presentare l’importate operafresca di stampa. “La credibilità di Casara”, ha spiegatoGogna, “si è giocata su quei 21 metri quadrati delCampanile di Val Montanaia in cui l’alpinista vicentinoha compiuto nel 1925 una traversata all’origine disospetti mai del tutto chiariti”. Sull’argomento èintervenuto un nipote di Casara, Marco de Bertoldi (a destra nella foto con Gogna),docente di Microbiologia all’Università di Udine e a suo tempo presidente della Sezione diLucca del CAI, tributando allo zio Severino un commosso ricordo. Anche senza arrivare aforme di persecuzione, com’è avvenuto per il povero Casara, Gogna ha conclusoriaffermando l’impossibilità di arrivare a certezze assolute, “renderebbero la nostra vitaben più noiosa di quanto non sia”.

Il tedesco Lothar Brandler, vincitore di tre edizionidel TrentoFilmfestival, leggendario cineasta eapritore nel 1958 della mitica via “Hasse-

Brandler” sulla parete Nord della Cima Grande diLavaredo, ha ricevuto il Gran Premiodell’International Alliance for Mountain Film che aTrento si è riunita decretando l’ingressonell’associazione dedicata ai più importanti festival dicinema di montagna della rassegna polacca di

Zakopane. Nelle fotoBrandler con il trofeoricevuto dalle manidella presidenteMireille Chocca el’amichevole incontrotra il coordinatore diAlliance Aldo Audisio ela direttrice del festivalcanadese di BanffShannon O’Donoghue.

Tra le quinte di una rassegna in cui le donne hanno godutodi un particolare spazio, la gardenese Ingrid Runggaldiersi è mossa con ammirevole discrezione e professionalità

nel suo ruolo di assistente della giuria oltre che di membro delconsiglio direttivo. Con il cinema e con l’universo femminile cheanima la cultura alpina, Ingrid è da tempo in sintonia.Realizzando il film “La montagna al femminile”(mediometraggio di 53’ prodotto con i contributi della RAI, delCAI Alto Adige e dell’AVS) ha indagato a suo tempo sullemoderne interpreti dell’alpinismo, tra cui Silvia Metzeltin, NadiaDimai e Luisa Jovane. Nel film erano messe abilmente aconfronto le alpiniste di oggi con alcune illustri progenitrici tra lequali spiccava l’indimenticabile Paula Wiesinger che unospezzone ricavato dagli archivi del Museomontagna “Ducadegli Abruzzi” mostrava nel momento in cui venne smascherata negli anni Trenta,travestita da uomo, nel maschilissimo trofeo Mezzalama. Qui un primo piano di Ingridaccanto a Rolly Marchi, un maestro del giornalismo e della letteratura dell’alpinismo.

La verità obliqua e lo zio Severino

Brandler, un mito, premiato da Alliance

Ingrid e l’universo femminile in quota

I servizi fotografici di queste pagine sonoa cura della redazione e di Dino Panato.

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Oggi abbiamo una forte tendenza a farci trascinare dallemode e sempre più spesso l’associazione fra i termini“montagna” e “terapia” risente di questa influenza.Cerchiamo allora di fare un poco di ordine approfittando

della comparsa in rete di un numero crescente di siti riferiti adassociazioni, enti o semplici progetti che mettono in relazione l’av-vicinamento alla montagna con una qualche azione terapeutica, iltutto il più delle volte sublimato nel termine “montagnaterapia”.Particolare attenzione merita quanto avviene negli Stati Uniti e nelnord Europa dove si sta diffondendo la wildernesstherapy, utilizzata a quanto risulta da oltre mezzosecolo per correggere comportamenti sbandati e/oeducare i giovani e le famiglie attraverso attività digruppo in ambiente naturale.

Benché alcune organizzazioni statunitensi metta-no l’accento sulle attività di sopravvivenza, con iragazzi che si misurano con un ambiente ostile dovesolo la determinazione, lo spirito di gruppo e l’as-sertività consentono di farcela (www.wildernes-stherapy.org), altre puntano invece sull’attività con-templativa ed esperienziale nella natura (vedi peresempio www.anasazi.org), ispirandosi alle tradizio-ni dei nativi americani e del buddismo zen. La wil-derness therapy si presta dunque a interpretazionidiverse e trova echi e consonanze nelle diverse esperienze di mon-tagnaterapia.

Ma quali sono le radici di questo concetto? Si può ipotizzare chela wilderness therapy discenda da quella cultura che nell’800 hadato vita tra l’altro anche alla corrente detta del trascendentali-smo, di cui Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau sonostati i principali rappresentanti sul piano letterario. I libri diThoreau in particolare, come “Walden, ovvero la vita nei boschi” o“Camminare”, offrono stimoli e suggestioni a non finire anche perquanto riguarda il tema della “natura che cura”.

Nel vecchio continente il romanticismo e l’idealismo sono proba-bilmente i due “modelli” che maggiormente hanno influenzato inpassato il modo di leggere il rapporto uomo/natura, ma l’argomen-to “quanto la natura e la montagna fanno bene all’uomo” è semprestato tenuto dietro le quinte, e in passato mai usato in termini tera-peutici. Il tante volte ricordato (e a ragione) “Grand Tour”, nato nelSettecento per i ricchi rampolli inglesi, ha in seguito lasciato i per-corsi artistico-culturali per quelli naturalistici, in particolare alpini,ma con l’intento di completare la propria formazione, mai con fina-lità auto-curative. La dimensione terapeutica veniva lasciata agliscienziati solo in ambiti particolari e settoriali: nascevano le termee i sanatori, luoghi dove specifiche malattie trovavano specificherisposte terapeutiche. Non una “montagna che cura” quindi, maalcuni elementi particolari come l’acqua o l’aria che diventano tera-peutici.

Oggi assistiamo a un proliferare di iniziative che coniugano lamontagna e la terapia, appropriandosi di questi termini e adattan-doli alle più varie realtà, e il tutto accade a volte con una superfi-cialità tipica del nostro tempo, del tipo “usa e getta”.

Quando negli anni Novanta Giulio Scoppola e Paolo Di Benedetto

hanno usato il termine “montagnaterapia” hanno subito cercatouna forte coerenza all’interno di una precisa metodologia. Il chesignifica usare uno strumento conosciuto e provato all’interno diun definito contesto, arrivando al risultato atteso e con la necessi-tà di verificare il raggiungimento dell’obiettivo fissato. In altreparole sapere cosa fare, come farlo, quando farlo e perché farlo,cioè progettare coerentemente. Se non ci muoviamo con questacoerenza corriamo il rischio di agire saltando i necessari passaggi,e le azioni diventano “terapeutiche solo perché penso che possano

fare bene”. Pericolosissimo! Coerenza che è anchealla base del dibattito tra chi sostiene oggi il termi-ne montagnaterapia e chi al contrario lo ritienepoco adatto. Non intendo in questa sede schierarmi,ma semplicemente sottolineare l’interesse di questaappassionata discussione che dura ormai da alcunianni e che consente un continuo dinamico ripensa-mento e approfondimento.

Per concludere (con una piccola provocazione)torniamo alla rete. Ho lanciato la parola “montagna-terapia” con un motore di ricerca e sono finito su unsito che promuove “corsi per manager e dirigentiaziendali, utili per migliorare le proprie performan-ce lavorative e per raggiungere risultati eccezionalisulla propria resa professionale. Il tutto partendo da

un’esperienza terapeutica a contatto con la montagna”.Ovviamente in un posto bellissimo, paesaggi mozzafiato e cucinadi gran livello; il tutto a cifre da capogiro. Ebbene, temo che non cisiamo proprio!

Sandro Carpineta

P.S. oltre che sul blog www.mountainblog.it, a chi volesse cerca-re risposte su questi temi consiglio di consultare i siti www.soprai-mille.org, www.montagnaterapia.it, www.montagnacheaiuta.it,www.elprosac.it. A volte possono apparire semplici, ma sonocomunque sempre carichi di passione e hanno l’insostituibile fun-zione di stimolare pensiero, riflessione e ricerca.

Argomenti Un termine diventato di moda

Montagnaterapiatra realtà ed equivoci

Nella rete sisusseguonomessaggi talvoltafuorvianti, comeosserva ilcoordinatore del progetto“Sopraimille”Sandro Carpineta

Da dieci anni il termine “montagnaterapia” è entrato nel lin-guaggio dei media. “È nata la montagnaterapia?” si chieseFamiglia Cristiana (numero 40, 10 settembre 1999) pren-

dendo spunto da un convegno organizzato dai Giornalisti dellamontagna e patrocinato il 24 settembre a Pinzolo (TN) dal ClubAlpino Accademico Italiano e dal Comitato della Targa d’argentoper la solidarietà alpina. Il simposio venne diviso in tre sessioni:handicap e montagna, disagio psichico e montagna, droga e monta-gna. Una sessione conclusiva affrontava un tema affascinante:costruire attraverso la montagna un’alternativa all’emarginazione. Ildottor Giulio Scoppola raccontò l’esperienza della Comunità tera-peutica-riabilitativa romana di via Montesanto che aveva come sog-getto la montagna. E Lo Scarpone riportò gli atti nel fascicolo dinovembre di quell’anno.

Cominciò così

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Si comunica che prosegue anche quest’annol’iniziativa relativa al Fondo stabile proRifugi, istituito dall’Assemblea dei Delegatidi Varese del 20 e 21 maggio 2006 ed inattuazione degli indirizzi stabiliti dal CC. A

tal proposito il CDC, con specificadeliberazione del 17 aprile 2009, haapprovato il Bando 2009 che, in continuitàcon l’esperienza maturata, presenta leseguenti caratteristiche salienti:- il Bando è finalizzato a promuovere

progetti cofinanziati per interventistraordinari presso i Rifugi delle Sezionidel CAI, mediante la concessione daparte del CAI Sede Centrale di contributia fondo perduto ed in conto capitale;

- sono ammissibili esclusivamente gliinterventi la cui realizzazione risultiavviata, eseguita e fatturatasuccessivamente alla data di ricevimentodella comunicazione da parte del CAISede Centrale di assegnazione dicontributo.

- per le Sezioni in graduatoria nel 2007, manon finanziate per esaurimento di fondi, èpossibile ripresentare, nel 2009, la soladomanda di finanziamento (priva deglielaborati di progetto, essendo gli stessi

già acquisiti agli atti del CAI SedeCentrale) integrata, se mancante, con ladocumentazione di cui all’articolo 5lettera b) del Bando, purché con lavoriiniziati posteriormente alla data del 21maggio 2006 (A.D. Varese).

- le domande di contributo dovrannoessere trasmesse alla Sede Centraleesclusivamente a mezzo posta, dal 1°maggio al 10 settembre 2009 qualetermine ultimo, farà fede il timbropostale;

- il testo integrale del bando e tutti imodelli necessari alla partecipazionedelle Sezioni sono disponibili sul sito:www.cai.it, nell’area “i rifugi”.

Infine, per maggiori informazioni ochiarimenti, l’Ufficio Tecnico BeniPatrimoniali del CAI Sede Centrale è adisposizione (referente arch. Bruno Foresti,tel. 02 205723231, e-mail: [email protected]).

Il Direttore CAI, Paola Peila

La Stampa Sociale del Sodalizio è compostadal notiziario mensile Lo Scarpone e dalsupplemento bimestrale La Rivista del ClubAlpino Italiano. L’abbonamento alla StampaSociale per il Socio ordinario si attivaautomaticamente con la Quota associativa ecomprende entrambe le pubblicazioni.

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Il Direttore CAI, Paola Peila

EmittenteDirezione – UfficioTecnico Beni PatrimonioOggetto: FONDO STABILE PRO RIFUGI 2009DestinatariSezioni CAIData Milano, 27 aprile 2009FirmataIl Direttore CAI, Paola Peila

CircolariComunicazioni dalla Sede centrale

Circolare n. 7/2009

EmittenteDirezione – Ufficio SezioniOggettoABBONAMENTO STAMPASOCIALE ANNO 2009DestinatariSezioni e Sottosezioni CAIDataMilano, 27 aprile 2009FirmataIl Direttore CAI, Paola Peila

Circolare n. 8/2009

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Camminare, ascoltare, contemplare.Una formula che va prendendopiede negli scenari estivi delle Alpie degli Appennini. Ad aprire ideal-

mente l’affascinante cartellone dell’estate2009 è l’Abruzzo martoriato dal terremotoma intatto nelle sue meravigliose risorsenaturali. Giugno in Abruzzo sarà per il CAIun crescendo di eventi anticipato dallariunione del Comitato centrale d’indirizzoe controllo del Club Alpino Italiano aChieti (13-14 giugno). Agli appassionati diescursionismo, come è stato anticipatosullo Scarpone di maggio, e precedente-mente su quello di febbraio, sono dedicatiil 9° Congresso nazionale degli accom-

pagnatori (20 giugno) e l’11° Meeting

nazionale dei sentieri (21 giugno) aIsola del Gran Sasso (TE). Da non perderela 12a Settimana nazionale dell’escur-

sionismo e prima dell’area del

Mediterraneo, che dal 22 al 27 giugno ciaccompagnerà su ogni montagnad’Abruzzo con itinerari per ogni esigenza:dalla Costa dei Trabocchi, alla Majella, aimonti dove vive l’orso bruno marsicano, alSirente, al Gran Sasso d’Italia, alla Laga.

Informazioni: www.caiabruzzo.it, [email protected], tel 331.2485733, fax0861.976202.

All’insegna delle due ruoteRegina indiscussa sembra essere la bici-

cletta. Per la prima volta nella storia della“piccola regina” una carovana di pedalato-ri attraverserà le Alpi e gli Appennini sottole insegne del Club Alpino Italiano. Si trat-ta del PedalaItalia 2009, in partenza il 5luglio da Trieste per concludersi il 4 otto-bre a Reggio Calabria. Le informazioni periscriversi sono state riportate sulloScarpone di maggio e si possono scaricaredal sito www.cai.it insieme con il dettagliodelle tappe. La bicicletta, figlia della crisi,mezzo di trasporto ecologicamente corret-to, figura nei programmi dei consorzi turi-stici delle più rinomate destinazioni turi-stiche. Si pedala nella Conca d’Ampezzo,ribattezzata per l’occasione Cortina bike

resort. Così la Regina delle Dolomiti, chefra le altre cose celebra il centenario dellaStrada delle Dolomiti, ha deciso di dedica-re agli amanti dei pedali più di 500 km di

piste ciclabili (una pacchia se si pensache a Roma ce ne sono appena 45, scassa-tissimi e poco praticabili) con tanto dinuove cartine ad hoc, noleggi e bike hotel.Il Cortina bike contest, in programma

dal 23 al 26 luglio, proponeincontri e sfide per grandi epiccini, ma anche aperitivi emanifestazioni che faranno dacornice all’ormai classicaCortina-Dobbiaco mountain

bike. Bici a tutto campo anchetra gli appuntamenti sportividella Valle d’Aosta con laCoppa Valle d’Aosta endu-

rance a Torgnon dal 10 al 12luglio, la 2° prova del 12°

Grand prix di mountain

bike della Valle d’Aosta a Pontey il 5luglio, la gara di triathlon in località Rapy,la 3° edizione Gran fondo di ciclismo il14 giugno a Saint-Vincent.

Musica e letteraturaCompie quattordici anni la kermesse

trentina I suoni delle Dolomiti realizza-ta dall’Assessorato provinciale trentinoall’agricoltura, al commercio e al turismocon la collaborazione della SAT, delleguide alpine e dei gestori dei rifugi, e conla direzione artistica di Chiara Bassetti ePaolo Manfrini. Nei bellissimi teatri fatti diroccia, erba, nuvole, vento, raggiuntisovente a piedi dagli artisti e dal pubblico,la rassegna spazia dalla musica classica, aljazz, a performance di teatro natura, amusiche etniche di varia appartenenzageografica. La partecipazione alle escur-sioni e ai concerti è libera e gratuita (info:0461 219500, www.isuonidelledolomiti.it)

Dal Friuli ai monti dell’Ossola tante altrekermesse e piccoli festival tengono lascena fra i verdi pascoli, trasformandoalcune fra le più belle valli alpine in coltirendez-vous. Sulle sponde del lagoMaggiore dal 24 al 28 giugno va in scena laterza edizione del festival LetterAltura,che si apre con un reading della Bibliotecanazionale del CAI dedicato alle streghe in

bianco (Info: www.letteraltura.it).

Che noia. O no? Lo slogan è di solito “vietato annoiarsi”.

Ma c’è chi, con una buona dose d’ironia,ha deciso di puntare sull’anticonformi-smo. Come la Lasertal nel Tirolo austriaco,vicino all’incantevole cittadina pusteresedi Lienz, che ha deciso di ribaltare unavolta tanto i termini della questione. Da

noi sarai libero di annoiarti, quanto ti

pare, recitano gli inviti a mezzo stampa. Efinalmente (nota della redazione) arrivaun riconoscimento alla preziosa noia, por-

Turismo alpino Rassegne, incontri, iniziative

L’estate prende quota

14 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

Ecco come e dove lamontagna sireinventa e facultura: dallaSettimanadell’escursionismode CAI tra glisplendori naturalidell’Abruzzo all’inaugurazionedel nuovissimo SentieroFrassati in Valle d’Aosta, dai “suoni delle Dolomiti” alle suggestioni diLetterAltura nelle valli dell’Ossola

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LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 15

tatrice di relax, riflessione e nuove idee.Nelle non lontane e affollate valli delleDolomiti italiane invece “l’estate iniziapresto e non finisce mai. Sono tantissimigli eventi e le manifestazioni che rendonounica e divertente una vacanza da questeparti, dove è impossibile annoiarsi”, comerecita un comunicato delle Valli Tures eAurina (BZ). Qui, a Castel Taufers, i creati-vi hanno inventato una mostra dal titoloMondi magici, e tra i suoni della rinoma-ta Banda musicale di Lutago e le serate aCampo Tures all’insegna della buona cuci-na e dei vini scelti, trascorrerà anche que-sta stagione.

Un grande barbutoIl 21 luglio si accenderanno fuochi sulle

montagne del Sud Tirolo Alto Adige. E’ iltributo riservato alla figura di AndreasHofer che duecento anni or sono guidò ilfiero popolo montanaro contro gli esercitifrancese e bavarese. Due mostre ne ricor-dano le eroiche gesta e il profilo umano.Quella allestita al Touriseum di Merano haun titolo dissacrante: Quello della

barba… l’Andreas Hofer del turismo.“L’esposizione intende mostrare come lafigura di Hofer sia stata piegata alle piùsvariate esigenze di valenza anche turisti-ca”, spiegano i curatori (Info: www.touri-seum.it, tel 0473 270172), e rende omaggioa diversi altri “barbudos” dei due emisferi.Nella lista degli eroi barbuti è compresoanche Reinhold Messner che nel suocastello-museo di Castel Firmiano sopraBolzano dedica alla figura di Hofer unamostra di taglio più storico con il titoloAnno ‘09 – A difesa delle proprie mon-

tagne (Info: tel 0471631264, www.mes-sner-mountain-museum.it).

Sentieri FrassatiNel lungo elenco dei sentieri dedicati al

beato Pier Giorgio Frassati s’inserisce que-sta estate il Sentiero Frassati della Valled’Aosta alla testata della Val d’Ayas, unpercorso che dalla frazione di Saint-Jacques sale verso gli alti pascoli attraver-so secolari boschi. “La scelta del luogo èstata pressoché obbligata”, spiega il presi-dente del CAI Valle d’Aosta Sergio Gaioni,“in quanto si tratta delle località dove lafamiglia Frassati era solita soggiornare, finda quando Pier Giorgio era ancora bambi-no. Inoltre la zona è quella dove transitanoalcuni fra i più importanti trekking dellaValle d’Aosta”. Il nuovo Sentiero

Frassati s’inaugura domenica 21 giugnocon la partecipazione del presidente dellaRegione Augusto Rollandin, dell’assessoreal turismo sport commercio e TrasportiAurelio Marguerettaz, del sindaco di Ayas

Giorgio Munari, e dello stesso Gaioni. Unacerimonia religiosa sarà celebrata alle 11da Giuseppe Anfossi vescovo di Aosta. Ilprogramma si aprirà alle 7.30 con un’e-scursione con l’assistenza di guide alpine,guide escursionistiche e accompagnatoridel CAI. Alle 13 conclusione in letizia condegustazione di polenta e formaggi valdo-stani. Info: 340.9175734.

Guide e cacciatoriAl Museomontagna di Torino è in prepa-

razione una grande mostra dedicata alleguide alpine che s’inaugurerà il 19 giugno.Curata da Enrico Camanni e organizzatadal Museo con la Regione Piemonte e ilCollegio piemontese delle guide alpine, larassegna s’intitola Guide di montagna:

un mito, un mestiere. A Grigno in Valsugana è aperta fino al 27

settembre la mostra Quando eravamo

cacciatori. Riparo Dalmeri: il più affa-

scinante accampamento di cacciatori

preistorici della fine dei tempi glacia-

li (Info: www.riparodalmeri.it).

Libri in camminoCon la collaborazione di LetterAltura e il

sostegno di Alberti Libraio Editore,Macchione Editore, Omega editore,Wiedemann editore, Provincia del VerbanoCusio Ossola, Club Alpino Italiano sezioniest Monterosa una serie di sette escur-

sioni letterarie in compagnia degli auto-ri vengono proposte nella Val Grande.Informazioni e prenotazioni: Ente ParcoNazionale Val Grande tel 0324.87540, fax0324.878573 e-mail: [email protected], www.parcovalgrande.it.

Fuochi, asini, trenini, yogaPer concludere, alcune curiosità. La

notte del 24/6 in alcune località si possonoammirare i fuochi di San Giovanni: è ciò

che rimane di un’antico rituale precristia-no che celebra il solstizio d’estate.

La Comunità montana Monte Cervino(www.montecervino.org) propone unavacanza all’insegna della natura, della sto-ria, e delle affascinanti tradizioni locali,come la produzione del pane con le fari-ne provenienti dagli antichi mulini.

In Val Gardena (www.valgardena.it) unacena verrà servita in una cabina dell’ovo-via dell’Alpe di Siusi, l’8 e il 15/7 mentre il12 luglio si svolgerà il Sella Ronda bike

day. In Valle Aurina (www.tures-aurina.com) dal 20 a 30 giugno golosi in

festa a Campo Tures. Trekking con asini e cavalli sono in pro-

gramma nel Parco delle foreste casentine-si (info: Centro visita del Parco di BadiaPrataglia tel 0575.559477).

Nelle Dolomiti i piccoli centri di NovaLevante, Nova Ponente, Tires, Collepietrae Funes, che fanno parte dell’associazioneAlpine Pearls con lo scopo di promuo-vere la mobilità dolce, organizzano trek-king-tour attraverso i massicci delCatinaccio, Sassolungo, Sella e del Parconaturale Puez/Odle (0471 610310 -www.rosengarten-latemar.com).

Il Parco Veglia Devero annuncia il 14 giu-gno un’escursione alla ricerca delle

tane naturali ([email protected]).

Varie strutture ricettive organizzano inValle d’Aosta seminari settimanali e wee-

kend di rilassamento yoga. (www.dru-mayoga.it). ■

Teatri di roccia e nuvoleIl versante valsesiano del Monte Rosa (qui sopra), ilplacido laghetto dello Spluga e un escursione acavallo nelle Dolomiti di Brenta (nell’altra pagina):tre aspetti dei meravigliosi teatri di roccia, erba enuvole nei quali va in scena l’estate.

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16 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

Su invito della Commissione centrale edella Scuola centrale di Alpinismogiovanile si svolge periodicamente unincontro tra le strutture formative

dell’AG con lo scopo di verificare sia la quali-tà dei percorsi didattici sia l’uniformità deiparametri di verifica dei titolati, partendodalla disamina degli ultimi corsi di qualifica edi aggiornamento svolti sul territorio. Il mee-ting che si è svolto a fine marzo a Piacenza,presso il centro pastorale “La Belotta”, harappresentato un’occasione importante pertarare i regolamenti, per condividere consi-derazioni sul metodo e sul contenuto degliinsegnamenti, per verificare la correttezzadei requisiti di ingresso e di uscita dai per-corsi di formazione rispetto al mandato cheidentifica la figura del titolato di Alpinismogiovanile ai vari livelli.

Erano presenti, oltre ai componenti dellaSCAG con il direttore G.C.Berchi, i direttividelle scuole regionali Lombardia e Lazio,delle scuole interregionali Abruzzo-Marche,LPV, TER e VFG nonché delle scuole provin-ciali di Trento e Bolzano. Nelle due giornatedi lavoro sono stati raccolti i feedback deicorsi svolti nel 2008 (oltre 80 accompagnato-

ri hanno superato gli esami per accompagna-tore e accompagnatore nazionale) che per-metteranno di ridefinire “pesi e misure” deinuovi percorsi formativi in fase di riscritturada parte della Scuola centrale.

Lo stimolo primario di questolavoro è la continua esigenza diadeguare il corpo accompa-gnatori alle attività dell’Alpi-

nismo giovanile che, come previsto dalProgetto educativo, spaziano ampiamentetra tutti gli ambiti culturali e tecnici propridell’escursionismo e dell’alpinismo. Sononecessari momenti di riflessione critica e di

stimolo continuo sia riguardo la prepara-zione dei nuovi accompagnatori sia perl’aggiornamento di chi ha conseguito iltitolo molti anni fa. Una parte importante delle due gior-

nate è stata dedicata alla nuova figuradell’accompagnatore sezionale, tratteggiata

per la prima volta nel regolamento OTCO –OTPO (Art. 34) varato lo scorso anno. Si trat-ta in realtà del riconoscimento di figure cheda tempo collaborano con i gruppi o le scuo-le sezionali, ma che ora vengono censite e ilcui percorso di formazione dovrà essere cer-tificato. Da tempo nel mondo AG si svolgonocorsi per aiuto accompagnatore (aAAG) conschemi e contenuti consolidati e approvatidagli OTPO, tuttavia si è sviluppato un dibat-tito acceso ma costruttivo derivante dall’esi-genza di armonizzare la base culturale comu-ne dei titolati CAI tra i vari OTCO (uno deicompiti di UNICAI), gestire correttamente latransizione dalla figura dell’”aiuto” a quelladel “sezionale” e definire le regole di mante-nimento della nuova qualifica.

A breve il gruppo di lavoro interno allaCCAG che studia la revisione dei percorsi diformazione prenderà atto dei risultati di que-sto meeting, sottoponendo all’approvazionedella CCAG i documenti programmatici checostituiranno il vademecum della formazio-ne AG per i prossimi anni.

Aldo Scorsoglio e Gian Carlo Berchi

Nuovi percorsi formativiAGALPINISMO GIOVANILE

Dopo l’entusiasmante esperienza dello scorso anno sul Triglav e sul Cogliàns, laCCAG ripropone un appuntamento dedicato agli accompagnatori, e unsecondo per accompagnatori e ragazzi. Grande è il piacere di ritrovarsi, di

stare assieme, condividere la gioia della fatica e dello scoprire posti sconosciuti.Quest’anno gli appuntamenti sono al top: il primo, riservato agli accompagnatori, èper il 17-18-19 luglio, meta il Pizzo Bernina, 4050 m, dal versante italiano per la“spalla del Bernina”; il secondo aperto a tutti i ragazzi dell’AG a livello nazionale ciporterà invece sull’Etna dal 28 al 31 agosto.

La salita al Bernina sarà comunque, al di là dell’aspetto ludico, un fondamentalemomento di formazione personale, un segno rilevante che la CCAG vuole daresull’importanza della esperienza personale in montagna a chi si è assunto il delicatocompito di trasmettere ai giovani la cultura e la tecnica dell’alpinismo in tutte le sueforme, con l’imprescindibile attenzione a tutto quanto concerne la sicurezza.

L’Etna, oltre la curiosità che un vulcano riserva, sarà un’occasione per condividerele motivazioni forti dell’AG e incoraggiare gli accompagnatori siciliani che, con storicadeterminazione (l’AG in Sicilia ha gli anni del CAI) stanno costruendo un riferimentoimportante e vitale per i giovani: la montagna come alternativa ma soprattutto comemezzo per conoscere e salvaguardare un patrimonio ambientale di estremo valore.Insomma, i due appuntamenti sono nel solco dell’Alpinismo giovanile: con un sorrisoe sempre con la testa.

Le iscrizioni dovranno essere inviate alla CCAG entro e non oltre il 20 giugno per ilBernina e il 30 giugno per l’Etna. Per ogni informazione: Angelo Margheritta (AAG)CAI Mestre, via Ca’ Solaro, 2/B, 30173 Favaro Veneto (VE), tel e fax 041.630929 cell3489205098, e-mail [email protected]

Due importanti appuntamenti

L’impegno della Scuola centrale e il positivo esito dei corsi svolti nel 2008 che hanno promosso a pieni voti ottanta accompagnatori nazionali

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LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 17

Molte sono le iniziative rivolte ai ragazzi dellesezioni lombarde (che qui si raccontano) ediversi i momenti di formazione per gli

accompagnatori: dal raduno regionale 2009 in Valle diScalve, alla settimana estiva in Valformazza, altrekking sul Grande sentiero walser, all’attendamentoin Valchiavenna. Sei sono inoltre i momenti diaggiornamento per il considerevole numero di titolatiAG. Per maggiori dettagli visitare il sito www.ag-lom.it

La presidente Antonella [email protected]

Tutto è stato bello e emozionante, ma soprattutto misono divertito affrontando una “scarpinata” dopol’altra come una sfida da superare con grinta con gliamici, perché ci fa star bene, ci si sente un po’ menobulli e le camminate diventano facili, i primi passi perle scalate diventano più sicuri, il ponte tibetano ungioco divertente, la convivenza con altri ragazziunica…

Fabio

Sono cresciuta andando in montagna con il CAI ecredo che sia un’esperienza unica perché riesce afarti conoscere ogni aspetto della montagna, dalfiorellino più piccolo all’aquila reale, dai girettinitranquilli ai trekking di una settimana in giro per leAlpi; e credo anche che ti lasci dentro un segno, unricordo, un’emozione che difficilmente tiabbandonerà. Il ricordo di una vetta raggiunta, unpanorama mozzafiato, l’allegria di una nottata intenda o al rifugio, il freddo tremendo che sei dispostoa sopportare per vedere l’alba sono esperienze chenon tutti possono fare, ma noi aquilotti si. E poi c’èquel sentimento di rispetto che cresce dentro di te,rispetto nei confronti della montagna, rispetto verso ituoi compagni e anche verso te stesso.

Grazie all’alpinismo giovanile ho potuto conoscere lamontagna e conoscendo la montagna ho conosciutome stessa.

Tania

Una delle cose più importanti che mi hannoinsegnato è il rispetto della natura, della montagna edei suoi abitanti, e anche la prudenza, l’attenzione el’importanza della sicurezza. Quindi l’alpinismogiovanile mi ha fatto provare molte emozioni e spessoho avuto l’occasione di superare le mie paure e diessere felice. Un altro aspetto importante della miaesperienza nell’AG sono stati i mitici trekking. Hopartecipato per cinque anni a quest’attività e tutte levolte mi sono divertita e ho visitato luoghi fantastici.Certo è stato anche faticoso, ma è bellissimo che inuna sola settimana si possano creare nuove amicizie,si possa vivere in mezzo alle montagne percorrendodelle distanze solo con i propri piedi e le proprie forze.

Giulia

I ragazzi della Lombardia si raccontano

Pagine a cura della CommissioneCentrale Alpinismo Giovanile

Capita di strabiliare nei pen-sieri e nelle scorribande scri-bacchine. Succede che untranquillo venerdì di maggio

mi trovo al Melloblocco, in ValMasino, e per curiosità chiedo diAdam Ondra. E Simone Pedeferri miricorda, a metà fra lo scosso e l’am-mirato, quanto Manolo mi avevadetto, entusiasta, qualche meseprima al telefono: “Fabio, mai vistouno così. Finalmente l’arrampicatasi è aperta al futuro“.

Sabato mattina sono dunquedavanti a un sasso difficile e magni-fico che Pedeferri risolse nel 2005dopo 15 giorni. Difficile comprende-re la ricerca della soluzione del pas-saggio su un masso: il masso è unascheggia e mai riuscirà a colpirel’immaginazione quanto una monta-gna. Fa persino più rumore l’ennesi-ma salita dell’Everest che non lariuscita su una parete di roccia stra-piombante o repulsiva. Ancora c’èchi conta gli ottomila saliti: 5, 10, 11.Steve House ne ha salito uno solo,eppure è tra i migliori. Figuriamocila salita di un masso. Ecco, vedoquesto bambino salire disinvoltoladdove il meglio del mondo non sialza, e mi emoziono come si emo-zionò, io credo, chi vide Owens oLevis o Bolt la prima volta. La gra-zia, ecco cos’ha questo bambino. Ela grazia è un dono di Dio o, per chinon crede, di qualcuno che comun-que la elargisce con parsimonia ridi-

cola. La grazia non l’impari e nonl’acquisisci, ce l’hai dentro.

Nell’ultimo anno Adam Ondra hapolverizzato record su record, comegli capitò su Silbergeier, magica viadel Ratikon, la prima volta che sialzò da una sosta. Dategli deifriends, e neanche tanti, e riuscirà avista sulla Salathè e sul Nose o falli-rà di pochissimo. Dategli la voglia eporterà l’XI grado a seimila metri.Perché è così, chi strabilia ha lastimmate del genio e fa cose che glialtri non immaginano neppure.Aritmeticamente, e vorrei dire arit-micamente, un grado almeno in piùdel resto del mondo. Confrontofreddo per dire che niente sarà piùcome prima.

Sul sentiero Dal Pra commentache “arriverà dove non possiamoconcepire”. Stesso commento diManolo, più o meno. Lo ringrazioper avermi fatto vedere almeno ungenio dello sport da vicino, da bam-bino, quando ancora l’invidia, ilbusiness, e tante cose ancora nonhanno ingurgitato le emozioni. Lasera ne parla il Corriere della Sera, epoi il Tg3. E’ giusto che l’arrampica-ta venga riscoperta dai media soloin occasione della genialità. La roc-cia non mente. Ondra visto da vici-no è stata un’emozione perfino perla gente normale.

Rossano Libera mi dice che “capi-sce di arrampicata e di alpinismosolo chi si sa emozionare. La genteche guarda solo al prodotto, al con-torno, è meglio che se ne allontani”.Adam caracolla via accompagnatoda mamma e papà, gli adulti lo guar-dano e gli esperti abbassano gliocchi.

Fabio Palma

Adam Ondra premiato al Rock Master.

La scalata dell’enfantprodige

Personaggi Adam Ondra

“Vedo questo bambinosalire disinvolto laddove ilmeglio del mondo non sialza e mi emoziono comesi emozionò, io credo, chivide Owens o Levis o Boltla prima volta”, raccontail “ragno” Fabio Palma

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Page 18: LO SCARPONE 06archivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_GIUGNO_16.pdfLo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini La redazione accetta articoli, possibilmente succinti,

18 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

“La passione abita qui” recitava il motto dellerecenti Olimpiadi di Torino. Visitando la sededella Zamberlan, in occasione dell’80°anniversario dell’azienda, lo slogan ci torna allamente, e non a caso. Già al primo sguardo lastruttura dell’edificio indica immediatamente chela famiglia Zamberlan la montagna la ama, lapratica e ne condivide la passione con ilterritorio. Ci accolgono infatti due pareti di rocciaartificiale per arrampicata che sovrastanol’edificio e fungono da sostegno per uncoreografico ponte tibetano. Le due strutturevengono utilizzate in estate per gli allenamentidalla scuola di arrampicata AZA, AssociazioneZamberlan Arrampicata che, pur essendo natasoltanto lo scorso anno, conta già più di 100iscritti. L’AZA organizza corsi di arrampicata ecollabora con il CAI per l’alpinismo giovanile,con l’aiuto di istruttori e del soccorso alpino. Ininverno le attività si trasferiscono all’interno,dove uno spazioso ambiente è stato attrezzato apalestra di roccia.

La storia del Calzaturificio coinvolge tregenerazioni. Partita da Schio nel 1929, conil nonno Giuseppe, esperto artigiano delpellame con la passione della montagna, enonna Maria che lo aiuta, si trasferisce nel1973 presso l’ex-opificio Lanerossi aPievebelvicino, con papà Emilio e mammaMarinilde, e continua oggi con la terzagenerazione.

Fin dagli esordi le scelte del fondatoresiglano le tre caratteristiche che rimarrannocostanti nel tempo e che bene spiegano ilconcetto di “differenza”, utilizzato dalmarchio nella comunicazione pubblicitaria:

l’uso prevalente del pellame,opportunamente trattato perresistere all’umidità con il procedimentoHydrobloc®; la speciale lavorazione dellatomaia, completamente senza cuciture grazie adun particolare sistema brevettato di scarnitura epiegatura della pelle riconosciuto dal marchioFWS Foot Wrapping System; sapientiaccorgimenti tecnici come la scelta originariadell’utilizzo di suole Vibram®, risultato dellacollaborazione con Vitale Bramani.

L’apporto di nuove competenze tecniche ecommerciali dei giovani figli Marco e Maria, natie cresciuti alla scuola di famiglia, ha rinnovato laproduzione nei colori e nei materiali, purmantenendo intatto il concetto di “differenza”. Afianco dello storico modello in pelle “Civetta”,oggi nella linea Zamberlan trovano posto modelliche utilizzano materiali tecnici ed innovativi qualiil GORE-TEX®.

A 80 anni dalla sua creazione, il marchio è

presente in oltre 40 paesi esteri in tutto il mondoe recentemente ha visto nascere la nuovaprestigiosa filiale americana di Chicago.

Tra gli eventi per la celebrazione dell’80°anniversario, l’azienda ha firmato la spon-sorizzazione della spedizione partita per il Nepalalla fine di aprile per l’ascesa alla cima delBaruntse, 7127 m.

La spedizione, composta da 6 alpinisti tra cuilo stesso Marco Zamberlan, durante l’ascesa hapotuto testare il nuovo modello di scarpone peri 6000, il Denali, che sarà pronto per il mercatonel 2010, e già presentato all’ultima edizionedell’Ispo di Monaco insieme al modello Everestper gli 8000 m.

Da qualche anno infatti la ricerca tecnica dellaZamberlan sta esplorando il compartodell’alpinismo in quota, avvalendosi dellacollaborazione su campo con grandi nomi

dell’alpinismo, tra i quali CristinaCastagna la più giovane donna italiana aconquistare un 8000.

Sono passati 80 anni da quando lapassione di un giovane calzolaio davavita a una scarpa innovativa per lamontagna e se nonno Giuseppepotesse vedere non rimarrebbe deluso:la stessa passione per la ricerca, perl’innovazione e per la montagna sono lagrande eredità che le successivegenerazioni mostrano di averepienamente accolto.

Il Calzaturificio Zamberlan ha sede aPievebelvicino (Vi), al n. 1 di via Marconi.

News dalle aziende A cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

“LA PASSIONE ABITA QUI”

80° anniversario

della nascita

del Calzaturificio

Zamberlan

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LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 19

Ammettere di avere sbagliato non è merce ordinaria tra glialpinisti. La storia è piena d’ingrati che “si dimenticano”,per orgoglio, di ringraziare i soccorritori intervenuti perstrapparli alla montagna, di prepotenti in difficoltà che

hanno parole di spregio per chi va in giro a offrire soccorso comese non avesse altro di meglio da fare. Il valtellinese MarcoConfortola, sfuggito l’anno scorso in agosto all’ecatombe che sulK2 ha fatto dodici morti, non esita invece ad ammettere i proprierrori le cui conseguenze si fanno ancora sentire: i piedi martoria-ti dal gelo, i risvegli in piena notte quando l’incubo di quei giornineri torna ad affacciarsi.

L’errore non è certo stato prestare soccorso a tre coreani preci-pitati in un seracco durante la discesa, un atto di generosità costa-to la vita all’irlandese Gerard McDonell che era con lui in quelmomento. Perché non è vero, come certi alpinisti sostengono, chea quota ottomila ognuno deve fare per se. Il grande sbaglio semmaiè stato per Confortola e il suo compagno Roberto Manni, che hadesistito per un malore a quota 7900, ingaggiare dei portatoripachistani inesperti, che si sono rivelati bisognosi di aiuto e si sono“dimenticati” di portar su cento preziosi metri di corda fissa.

Come racconta nel libro “Giorni di ghiaccio” (Baldini CastoldiDalai, 139 pagine, 18 euro), molti elementi hanno giocato contro inquella sfortunata esperienza. E’ stato un male che di colpo si siaaperta una finestra di bel tempo che ha indotto tutti a lanciare iltentativo alla vetta, la sola cosa possibile da fare. Ma il male peg-giore è stato la gran massa di scalatori impegnata quel giorno al K2,

forse non tutti all’altezza.Altre volte si è raccontato in queste pagine di alpinisti che hanno

pagato cara la loro generosità. Senza quel soccorso al K2, purtrop-po inutile, forse l’alpinista non avrebbe subito drastiche amputa-zioni ai piedi. Se ne sono andate più di tre ore per raggiungere i trecoreani. E in quell’arco di tempo è ragionevole pensare che sareb-be potuto rientrare al campo 4, cioè alla sua tenda.

“È stata solo fatalità”, spiega Confortola, che non ha esitato asacrificare la sua piccozza percreare un ancoraggio e cercare diassicurare i tre alpinisti rimastimalamente appesi alle corde fisse,“Sono successe cose che possonoaccadere dovunque: il seracco checrolla, una sosta che cede, unpiede in fallo. Non c’è un metro disalita sul K2 che non sia pericolo-so. E a un certo punto tutto hacominciato ad andar male. Tutto”.

Intanto Confortola ha ricevutodal CONI la medaglia d’oro almerito sportivo. E quasi contem-poraneamente, alla fine del 2008,un importante riconoscimento èstato assegnato dalla rivista“Adventure” del NationalGeographic a Pembra GyaljieSherpa, grande protagonista dellatragica vicenda del K2. Quel gior-no Pemba Sherpa discese al buio esenza ossigeno il difficilissimopendio, raggiunse il campo IV econ il nuovo giorno portò soccor-so a Confortola stremato: gli som-ministrò ossigeno e lo trattennequando una nuova valanga stavatrascinandolo via. Infine ripartìper il campo IV da dove andò poi acercare l’olandese Wilco vanRoojien. ■

Testimonianze Confortola: io, sopravvissuto al K2

Pronto a ripartireMarco Confortola, ribattezzato daifan il Selvadek, dopo le recentifatiche letterarie (“per raccontare laverità sulla tragedia avvenuta sul K2nella quale ho perso tanti amici”,sottolinea), è pronto ad affrontareun’altra avventura alpinistica ad altaquota con i suoi piedi “rimessi anuovo” dopo i gravi congelamenti.Nel libro “Giorni di ghiaccio” editoda Baldini Castoldi Dalai raccontacome "dopo aver conquistato lacima, da cacciatore di ottomila èdiventato preda del gigantehimalayano e impotente spettatoredell’atroce destino dei suoicompagni di scalata".

I miei giorni di ghiaccio

La tragica vicenda del Nanga Parbat, la “montagnanuda”, dove ha perso la vita suo fratello Guenther,diventa un film le cui riprese sono iniziate in aprile.

Reinhold Messner lo ha anticipato nel corso dellatrasmissione “Che tempo che fa” dove ha presentato ilsuo ultimo libro (vedere Vetrina su LS 12/08), il secondoda lui dedicato al Nanga, scalato due volte realizzandola prima solitaria a un ottomila.

“Sarà un film spettacolare”, ha precisato Messner,“con molte riprese dall’elicottero, in cui farà capolino lafigura dell’inglese Albert Fredrick Mummery, autore nel1895 del primo tentativo documentato in un diario che iostesso ho acquistato alla casa d’aste Sotheby’s diLondra”. "Per 35 anni”, ha spiegato ancora Messner,“sono stato accusato di aver sacrificato all’ambizione lavita di mio fratello. E invece, per giorni, nel 1970 non ho fatto altro che cercare di salvarlo. Unascelta talmente ovvia che per me non c’era bisogno di altre spiegazioni. Solo i miei compagni emolti moralisti vedevano la cosa in modo diverso".

I fratelli Messner raggiunsero la vetta del Nanga Parbat nel 1970 salendo dal versante Rupal, laparete più alta del mondo, 4.500 m di dislivello. Ma lassù Guenther non si sentì bene e Reinholddecise di scendere dal versante Diamir, più semplice. In discesa, la tragedia: Guenther precipitòe il suo corpo scomparve tra le gole della montagna. Reinhold tornò da solo e per anni venneaccusato di mentire, sospettato di aver abbandonato il fratello.

Solo nel 2005, quando riaffiorarono i resti di Guenther alla base della parete, Reinhold vennescagionato. “Nanga Parbat” è una produzione tedesca con la regia di Joseph Vilsmaier. Messnerpartecipa alle riprese nella veste di consulente curando l’aspetto psicologico e suggerendo aiprotagonisti - Florian Stetter nella parte di Reinhold e Volker Bruch nella parte di Guenther - “ilegami psicologici fra i due fratelli”.

Ciak per Messner

Dopo le calunnie, la verità sulla “montagna nuda”

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Ci troviamo davanti a un provvedi-mento disciplinare ritualmentecomunicato al socio o ai soci neicui confronti era stato radicato il

procedimento disciplinare; che cosa può

succedere? Si tenga presente che il prov-vedimento disciplinare è immediatamenteesecutivo, va comunicato alle sezioni diappartenenza dei soci sanzionati se nonsono state le sezioni a procedere (art. 26

c. 4) e vi deve essere data esecuzioneanche se lo si intende impugnare, salva lapossibilità di chiederne la sospensiva incaso di impugnazione (art. 32 c. 2).- Sel’interessato accetta la sanzione, si trattasolo di darvi esecuzione, e non dovrebbe-ro sorgere problemi; solo si tenga presen-te che se la sanzione consiste nellasospensione temporanea dall’esercizio deidiritti (art. 13 c. 2/b) il socio sanzionatodeve adempiere a tutti i suoi obblighi,primo fra questi il pagamento della quotaannuale (bollino), e avrà diritto alle coper-ture assicurative e a ricevere la stampasociale, ma non potrà esercitare altri dirit-ti durante il periodo di sospensione, quin-di ad esempio non potrà votare e nonpotrà candidarsi a nessuna carica.

Il mancato pagamento del bollino duran-te il periodo di sospensione costituiscemora, con la conseguente sospensione

anche delle coperture assicurative e del-l’invio della stampa sociale.

La sanzione della interdizione tempora-nea a ricoprire cariche sociali (art. 14 c.

1), se non si accompagna alla sospensionedall’esercizio dei diritti, comporta solol’incapacità ad essere eletto alle cariche,ma lascia integri tutti gli altri diritti e dove-ri.■■ Quali rimedi sono dati avverso una

sanzione disciplinare? Il socio che l’hasubita e che non intende accettarla puòimpugnarla avanti al Collegio regionale deiProbiviri competente secondo l’art. 4, eper fare ciò sarà agevolato dal fatto che ilprovvedimento disciplinare comunicatoglideve contenere necessariamente e chiara-mente indicati i termini e le modalità perl’impugnazione e l’organo cui l’impugna-zione va indirizzata (art. 26 c. 2).■■ Il termine per impugnare è di trentagiorni dal ricevimento della comunicazio-ne del provvedimento (art. 29).■■ Per quali ragioni si può impugnare

un provvedimento disciplinare? Nonsolo per ragioni di merito, sostanziali,quando il socio colpito ritiene di non averetenuto comportamenti sanzionabili, maanche per ragioni procedurali, quandocioè ritiene non siano state rispettate leregole stabilite a tutela dei diritti di ogni

soggetto, come ad esempio se ritiene siamancata una corretta e completa contesta-zione degli addebiti.■■ Come si può impugnare un provve-

dimento disciplinare? Lo si può faresolo con un ricorso che contenga tutti irequisiti previsti dall’art. 30, il che signifi-ca che deve avere necessariamente laforma scritta, deve contenere i dati com-pleti del ricorrente e della sua posizioneassociativa, l’indicazione completa delprovvedimento impugnato e dell’organoche lo ha emesso, una sufficiente esposi-zione dei fatti e dei motivi dell’impugna-zione, la richiesta di annullamento o dimodifica del provvedimento impugnato,l’indicazione completa delle prove chevengono offerte e dei documenti che ven-gono prodotti a sostegno della impugna-zione, e infine la sottoscrizione di chiricorre. E’ opportuno tenere presente che il ricor-so deve sempre essere sottoscritto dalricorrente, anche se viene redatto da undifensore professionista munito della nor-male procura alle liti o di una procuragenerale, perché davanti ai Collegi deiProbiviri è ammessa l’assistenza ma non larappresentanza da parte dell’eventualedifensore. Il ricorso va sempre indirizzatoal competente Collegio regionale deiProbiviri e deve essere corredato dellacopia notificata del provvedimento impu-gnato con la prova della data di ricezione,per il che è necessario conservare la bustadella raccomandata con cui il provvedi-mento è stato comunicato.■■ Quali altri adempimenti incombono

al ricorrente? Deve necessariamentecomunicare in copia il ricorso e gli even-tuali allegati, sempre a mezzo raccoman-data con avviso di ricevimento, all’organoche ha emesso il provvedimento impugna-to, mentre non è necessario inviare copiadel provvedimento. È opportuno richiamare l’attenzione sulfatto che la mancata comunicazione delricorso all’organo che ha emesso il prov-vedimento impugnato rende improcedibileil ricorso (art. 30 c. 7), ed è quindi unagaranzia in più per il ricorrente far perve-nire appena possibile al Collegio deiProbiviri la prova dell’avvenuta comunica-zione all’organo che ha emesso il provve-dimento.- Il ricorrente deve poi solo atten-dere che il Presidente del Collegio fissi l’u-dienza per la discussione del ricorso e glicomunichi la data di tale udienza; tra la

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Procedure Conoscere il Regolamento disciplinare (2)

Sanzioni e ricorsi

Il Comitato centrale di indirizzo e di controllo del Club Alpino Italiano ha votatoall’unanimità una delibera di indirizzo sul transito dei mezzi motorizzati sulle stradea fondo naturale. “Venuto a conoscenza”, viene specificato nel documento, “della

recente ripresentazione del Disegno di Legge n. 1070 del 2 ottobre 2008 che disciplinail traffico motorizzato su strade a fondo naturale e fuori strada, in cui l’utilizzo e lacircolazione sarebbero consentiti in base al mero rapporto di compatibilità tre ledimensioni del tracciato e quelle del mezzo impiegato, il comitato conferma la totalecontrarietà a che l’accesso di mezzi motorizzati alla montagna avvenga secondo icriteri indicati dal suddetto Disegno di Legge”.

“Il CAI”, prosegue il testo, “è da sempre convinto che un’effettiva tutela dell’ambientee del territorio, rispetto all’utilizzo di mezzi meccanici su percorsi a fondo naturale, puòessere realizzata solo armonizzando il valore naturalistico delle aree con leinsopprimibili esigenze di vita civile delle popolazioni residenti. Per questo lo sviluppodel sistema trasporti e della viabilità locale in montagna rimane un’azione prioritariache deve tener conto dei valori naturalistici ed operare, come previsto dal legislatorecon la Legge 31 gennaio 1994, n. 97, mediante formule di tutela e promozione dellerisorse ambientali”.

In un comunicato diramato dall’Ufficio stampa, viene precisato che “il Club AlpinoItaliano, attraverso le sue costanti delibere e mozioni, si è sempre espresso a favore diuna regolamentazione ispirata al rispetto dell’ambiente e della modalità difrequentazione eco-compatibile della montagna, come tra l’altro previsto dalla giàcitata Legge quadro sulla montagna”.

Comitato centrale

Mezzi meccanici e valori naturalistici

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comunicazione e la data dell’udienza deveessere rispettato un termine libero noninferiore a trenta giorni (art. 32 c. 3).- Ilricorrente dovrà poi presentarsi personal-mente all’udienza fissata per la discussio-ne del ricorso anche nel caso in cui abbiaaffidato la sua difesa a un professionista oad altra persona di sua fiducia (art. 7),perché la mancata comparizione, se nongiustificata da validi motivi, renderàimprocedibile il ricorso (art. 34 c. 4); èquindi necessario che l’eventuale graveimpedimento venga tempestivamentesegnalato per iscritto al Presidente delCollegio con la richiesta di fissazione dialtra udienza o con la richiesta che ilCollegio, ritenuta giustificata la mancatapresenza personale, discuta ugualmente ilricorso in sua assenza.-■■ Ci sono altri adempimenti per l’or-

gano che ha emesso il provvedimento

impugnato? L’organo che ha emesso ilprovvedimento impugnato e che ha ricevu-to la comunicazione del ricorso ha facoltà,ma non l’obbligo, entro trenta giorni dallaricezione, di depositare un controricorso(art. 33) per sostenere le ragioni chehanno giustificato il provvedimento, con-troricorso che dovrà essere comunicato incopia al ricorrente; in ogni caso entro lostesso termine deve trasmettere alCollegio in copia tutti i documenti chesono stati utilizzati per la formazione delprovvedimento.■■ All’udienza di discussione le parti

hanno la possibilità di prendere la

parola? Non solo hanno detta possibilitànell’ambito di un ordinato svolgimento deilavori, ma il Presidente ha l’obbligo diesperire sempre il tentativo di conciliazio-ne (art. 34 c. 6) se le parti sono presenti,e per fare ciò deve necessariamente inter-pellare le parti personalmente per verifi-carne la concreta disponibilità. A questoscopo è auspicabile che prima di presen-tarsi all’udienza le parti prendano seria-mente in esame l’ipotesi di una concilia-zione e siano in grado di avanzare delleproposte concrete, anche per non dare aiProbiviri l’impressione negativa di assolu-ta intransigenza. Le proposte conciliativenon devono mai essere considerate comesegno di debolezza o di fragilità della pro-pria posizione in giudizio e non verrannomai così interpretate dal Collegio.■■ Si possono portare testimoni all’u-

dienza di discussione? Di regola il giudi-zio disciplinare si fonda sugli atti e suidocumenti già acquisiti; in casi ecceziona-li il Collegio potrà ammettere l’audizionedei testimoni che ritenga essenziali per ladecisione (art. 35 c. 5).

A questo punto il Collegio adotterà ladecisione e ne leggerà il dispositivo che,unitamente alla motivazione, dovrà esserepoi comunque comunicata con raccoman-da con avviso di ricevimento alle partianche se presenti alla lettura del disposi-tivo.

• • • • • •

■■ Quale ulteriore evoluzione può

avere la vicenda disciplinare? Ognidecisione dei Collegi regionali deiProbiviri può essere impugnata avanti alCollegio nazionale dei Probiviri entro iltermine di sessanta giorni, che decorredalla ricezione della comunicazione delladecisione di primo grado. Per il giudizio disecondo grado valgono le regole applicateal giudizio di primo grado (art. 37,38 e

39).■■ Chi è legittimato a impugnare la

decisione di primo grado? Solo chi eracostituito nel giudizio di primo grado e nesia rimasto soccombente; in concreto, se ilCollegio regionale avrà confermato la san-zione disciplinare, sarà legittimato a impu-gnare il socio sanzionato che aveva propo-sto il ricorso, e potrà impugnare anche seil ricorso sarà stato accolto solo parzial-mente, ad esempio mediante la sola ridu-zione della sanzione quando ne era statochiesto l’annullamento; qualora il Collegioregionale abbia accolto il ricorso, l’organoche aveva emesso il provvedimento disci-plinare annullato potrà impugnare la deci-sione di primo grado solo se nel relativogiudizio si era costituito mediante contro-ricorso confermato con la presenza all’u-dienza di discussione (art. 37 c. 2).

• • • • • •

In una prossima occasione esaminere-mo le possibili variabili, le diverse appli-cazioni del Regolamento e gli elementiaccidentali che possono interferire nellagestione della materia disciplinare, masarebbe utile che fossero i soci a espri-mere i loro dubbi e a chiedere gli oppor-tuni chiarimenti su queste note informati-ve e sul Regolamento Disciplinare ingenerale, e lo potranno fare sia diretta-mente tramite posta elettronica, sia rivol-gendosi a “Lo Scarpone”; le risposte ver-ranno comunque pubblicate su “LoScarpone” per poterle far conoscere atutti i soci.- Il tutto sarà comunque con-sultabile anche sul sito internet nellarubrica “NEWS ED EVENTI”.

Silvio Beorchia

Presidente Collegio

nazionale dei probiviri

Chi pratica cicloescursionismodeve sottostare a particolari limitie divieti. I biker devono infatti

rispettare i divieti di transito sui sentieripedonali limitandosi a percorrere lesole mulattiere e strade militari. Comecortesemente segnala BrunoZannantonio del CAI Veneto “il Grupporegionale, in ottemperanza alpluralismo delle attività ludiche inmontagna, ha proposto una modificaalla legge14 della Regione Veneto, chedisciplina la viabilità agro-silvo-pastorale, per un’applicazione menorestrittiva della possibilità per le mtb diandar per carrarecce restando intesoche i sentieri debbano mantenere laloro percorribilità soltanto pedonale eper ovvii motivi legati alla sicurezza,alla manutenzione dei sentieri stessi eanche all’aspetto ambientale”.

Quanto alla modifica proposta, vieneprecisato che “i velocipedi possonocircolare sulle strade silvopastorali esulle aree assimilate di cui all’art. 2 adeccezione dei prati, dei pratipascoli, deipascoli e dei boschi, dei tracciati dellepiste da sci, degli impianti di risalita edei sentieri alpini come definiti all’art. 9della legge regionale 18 dicembre1986, n. 52. ([i]) , salvo quanto stabilitodal comma successivo”. L’articolo 6 bisdovrebbe consentire, in base alla citatamodifica, “la circolazione dei velocipedinei sentieri alpini (…) nei casi in cuiquesti coincidano con strade silvo-pastorali o nei casi, individuati inapposito elenco, in cui il transito deivelocipedi stessi non costituisca motivodi pericolo per l’incolumità degliescursionisti e degli altri utenti”.

Normative

Quali limiti per i biker

LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 21

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Che il mio libretto dal titolo provocatorio “Il Cervino è nudo”(che non ha intenzioni osé ma fa semplicemente il verso allaleggendaria esclamazione “il re è nudo!”, smascherato, senzaveli) facesse pensare, e magari anche discutere, era esatta-

mente quello che speravo. Non per guadagnarmi attenzione e gloria,ma perché era una riflessione che maturavo da anni, probabilmentefin dal giorno in cui – quattordicenne – correvo con sdegno a stacca-re i cavi dell’alimentazione di un escavatore reo di aver profanato lependici della “mia” montagna.

Io stesso sono cresciuto con il mito romantico del Cervino e, percontrasto, con il disgusto ideologico verso Cervinia, luogo sfuggito esfuggente a ogni disegno poetico, schiaffo urbano in terra consacra-ta, simulacro di mondanità, modernità, disordine e quant’altro. Ma seil romanticismo ci protegge e ci alimenta nell’età delle passioni, allalunga ci può imprigionare come un virus infantile, impedendoci diosservare le persone e i luoghi dalla giusta distanza, ed è stata pro-babilmente questa maturazione che mi ha portato a ripensare e rac-

contare la conca del Breuil, Cervinia, la loro storia. Un luogo certa-mente alterato e pieno di contraddizioni, ma figlio nostro, del nostromondo e del nostro tempo, di noi troppo spesso incapaci di pro-grammare, progettare, prevedere, contenere. Una chiara espressionedel modello consumistico urbano che allunga ovunque i suoi tenta-coli, ma anche una reale (seppure sbagliata) interpretazione contem-poranea della montagna, dunque di quel territorio dello Stivale (Alpi,Appennini, terre di mezzo) che da decenni non è più uno spazio con-tadino, e neanche un frigorifero di tradizioni, ma che ancora non sap-piamo immaginare in modo nuovo.

Naturalmente so benissimo che Zermatt ha avuto risposte per certiversi più adeguate e vincenti, prima fra tutte l’assenza di motori e diseconde case, ma Zermatt fa parte del mondo culturale tedesco, osvizzero-tedesco, che vede ancora la montagna al centro di moltepolitiche e di molti interessi, con innegabili vantaggi sul piano dellacultura alpina e della gestione delle terre alte. Dio solo sa quantoavremmo bisogno della sensibilità tedesca per prenderci cura dellenostre montagne, ma – Alto Adige a parte – viviamo in un paese checonsidera colline e alture come semplici terre di conquista, o comeabitazioni periferiche, case di vecchi al confino, stadi all’aria aperta.

D’altro canto Zermatt, grattando sotto le apparenze, presenta gliequivoci di un’industria turistica estremamente sofisticata e soloapparentemente innocente, che gioca tutte le sue attrattive sull’o-stentata conservazione di un mondo “rustico” e “pulito”, sulla folclo-rizzazione del bel sito e del “buon selvaggio”, come se, fermando iltempo, le Alpi si fossero miracolosamente sganciate da quel proces-so produttivo che tutto consuma e tutto brucia, ben più attento ainumeri del mercato che alla cultura del limite. Invece anche Zermatt,anzi più che mai Zermatt, fa parte di quel processo planetario di glo-balizzazione che incorpora ogni simbolo e ogni bene per venderlo almigliore offerente, Matterhorn-Cervino compreso.

Come ho scritto sul mio libro “La nuova vita delle Alpi” (BollatiBoringhieri, 2002), ci sono due strade che non portano lontano, sulleAlpi, così come la storia recente ha ampiamente dimostrato. La primaè la strada di Cervinia, cioè l’acritica trasposizione del modello urba-no all’alta montagna, la seconda è più o meno quella di Zermatt, dun-que la reinvenzione e la museificazione di un modello “rustico” e“antico” a uso e consumo del turismo. Entrambe le strade, prima opoi, si trovano a fare i conti con l’insostenibilità ambientale ed eco-nomica (anche i conti economici di Zermatt sono pieni di ombre), masoprattutto con il nostro bisogno di progettare la montagna dei pros-simi cento anni, ormai lontani dalle nostalgie rurali e pastorali, maanche dalle degenerazioni da consumo tipiche degli agglomeratiurbani.

In questo senso Cervinia e Zermatt non sono altro che simboli emetafore della nostra difficoltà di pensare il mondo extraurbano, e,nello specifico, di salvaguardare e abitare due tra i luoghi più prezio-si della Terra, ai piedi della montagna più bella, senza imbalsamarlinel passato o stravolgerli in una presunta e fatua modernità.

Non credo che il nostro vero problema sia uscire dalla crisi che ciha colpito, quanto piuttosto quello di immaginare un modello di pro-gresso (non necessariamente di sviluppo) che non si cibi delle pro-prie risorse, come un corpo condannato al cannibalismo e alla buli-mia, ma che impari a vivere e godere della bellezza anche senza con-sumarla. Certamente il Cervino è un bene prezioso, uno dei più belliche ci siano stati dati in affidamento, e noi non siamo autorizzati néa imbalsamarlo né a farne uno sfondo. Ci serve una terza via.

Enrico Camanni

I nostri argomenti Il “Cervino nudo”

Cervinia? Non basta condannarla

Dal clima mite del Lago Maggiore ai ghiacciai della ValFormazza, la Val d’Ossola offre una natura quasi intattasu un territorio grande quanto quello della Valle d’Aosta.

A questa terra da conoscere preferibilmente a piedi, da vent’an-ni Paolo Crosa Lenz e Giulio Frangioni dedicano guide escursio-nistiche attente ai valori della cultura e della natura. L’ultima,uscita per i tipi dell’editore Grossi di Domodossola (“Sentieridell’Ossola”, 232 pagine, 22 euro), presenta cinquanta escursio-ni su una rete di percorsi conservati anche grazie all’opera inso-stituibile dei volontari del Club Alpino Italiano.

Il libro è stato tenuto a battesimo il 27 aprile a Villadossola conla partecipazione della redazione dello Scarpone nel contestodella “Fabbrica di carta 2009”, dodicesimo salone del libro deglieditori e autori del Verbano Cusio Ossola. L’impegno di questoteam che non ha eguali nelle Alpi, al quale si devono oltre ventivolumi dedicati al territorio, è stato paragonato a quello delloscozzese John Muir (1838-1914) che con i suoi libri aiutò a pre-servare negli Stati Uniti la valle di Yosemite dando vita al SierraClub, una delle più importanti organizzazioni americane per laconservazione della natura.

Anche per questo motivo all’editore alpinista Sandro Grossi,che nel 1982 pubblicò la prima carta topografica dell’Ossola inun unico foglio scala 1:70.000, va riconosciuto il merito di averecontribuito con lungimiranza allo sviluppo nell’Ossola di un turi-smo sostenibile creando l’ossatura di un progetto che sicura-mente merita (o meriterebbe) importanti riconoscimenti. (R.S.)

Editoria

Tutta l’Ossola in 50 escursioni

22 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

“Meglio un villaggio finto o una città vera?” sichiedeva Enrico Camanni (Lo Scarpone 3/09,pagina 10) nel proporre un possibile raffrontotra la Disneyland di Zermatt e i casermoni diCervinia. In questa pagina risponde ad alcunelettere di dissenso proponendo una “terza via”

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Da quarant’anni iscritto allaSezione di Bergamo delCAI, Stefano Biffi ha tuttii requisiti per definirsi

uno specialista delle alte quote. Enon solo nella sua veste di alpini-sta che il 25 aprile ha realizzato ilgrande sogno di salire sulle piùalte vette di ogni continente e il 21maggio 2007 di scalare l’Everest.Biffi, 52 anni, sposato con due figlie, vantauna lunga esperienza come pilota di voli dilinea con oltre 14 mila ore di volo che evi-dentemente non gli hanno impedito di dedi-carsi alla sua grande passione, l’alpinismo.Ereditata dalla famiglia, questa passione loha portato dapprima sulle vie di casa: conmoglie e figlie ha percorso più volte ilSentiero delle Orobie ed è qui che si è avven-turato nelle prime salite impegnative sui3000m della bergamasca. Sale poi più volte ilMonte Bianco, il Gran Paradiso, il Cervino,s’iscrive e partecipa ai corsi del CAI di scial-pinismo e di arrampicata, spaziando dallepalestre artificiali alle vie alpinistiche. Ma ègirando il mondo ai comandi dei voli di lineache raggiunge mete come la catena dellemontagne Rocciose in Canada, il Rainier e ilSaint Helen negli Stati Uniti, il Fuji inGiappone e la Patagonia in Argentina. Finchéun giorno la telefonata casuale con una gran-de guida neozelandese lo inizia all’alta quota.Ed ecco che si realizzano nuovi sogni:Aconcagua, Denali, Kilimangjaro, Elbrus. Nel2005 è sul Fitz Roi. Infine il 25 aprile la rea-

lizzazione del grande sogno. Con la comples-sa scalata della Piramide Carstenzs, 4884 m,in Nuova Zelanda Biffi completa la collezionedelle seven summits, le vette più alte di cia-scun continente.

Anche la sua carriera si è svolta alle altequote. Dopo gli studi superiori consegue lelicenze di pilotaggio ala fissa ed elicottero edopo la licenza di pilota di linea ottenuta nel1977 viene assunto in Alitalia. Vola su a/mDC10, DC9/30 e Md 80 fino al 1987. Dal 1988,dopo la promozione a comandante, vola conA321, MD11, B747 e B777. Dal 1989 è pilotaistruttore/esaminatore con delega ministeria-le. Oltre alla normale attività di volo, ottienela qualifica di capopilota, direttore delle ope-razioni di volo. Infine diventa amministratoredelegato di Alitalia Team.

Prima di calare l’asso sulla PiramideCarstensz aveva implacabilmente conquista-to il 4 gennaio il Monte Vinson, in Antartide.Quali altri sogni gli restano ora da realizzare?Uno soprattutto: camminare in pace tra i rifu-gi della Bergamasca. Polenta e formaggio, efatica e sudore assicurati.

Gege Agazzi

Alpinisti Stefano Biffi

Pilota civile con oltre14 mila ore di volo, il 25 aprile hacompletato la scalatadelle vette più alte diogni continente

Tutto per il meglio, al di sopra dellenostre aspettative. La logistica, ilmeteo, la cordata, le condizioni

della parete. Martedì 25 novembreMilano Linate. Martedì 2 dicembre incima al fungo sommitale del Cerro Torredove siamo saliti per la parete ovestungo la via dei Ragni. La prima giorna-ta, fino al passo Marconi, ci accompa-gnano due ragazzi argentini ai qualicarichiamo quindici chili di materiali eviveri (noi ne abbiamo venti a testa, unalegnata!). L’indomani ci troviamo da solie con trentacinque chili di carico cia-scuno da trasportarefino al Circo che in solidue giorni raggiungia-mo “il Circo”. Ladomenica si apre unoscenario grandioso.

Il primo dicembre,alle quattro di mattina,stelle a perdita d’oc-chio sopra lo Hielo Continental e assen-za di vento ci fanno ben sperare per ilnostro tentativo. L’obiettivo è raggiun-gere l’Helmo, il fungo di neve postosopra il colle della Speranza e bivacca-re. Ma il troppo caldo scolla ghiacciodalle pareti e neve dai pendii, perciòdecidiamo di fermarci in una zona ripa-rata, trecento metri sotto al colle.

L’attesa è snervante, il Torre si sbaraz-za di corazze di ghiaccio e noi ce la fac-ciamo addosso per la paura di dovereabbandonare. Ci proponiamo di partirecomunque per il tentativo durante lanotte. Niente sole, niente scariche, spe-riamo. La sera, poco prima del tramon-to, vediamo una sagoma che sale l’ulti-ma lunghezza del fungo e poi scompa-re dentro quello che intuiamo essereuno dei tanti buchi che si formano (o siscavano!) per superare lo strapiombo dineve e ghiaccio sommitale. Alle due etrenta di mattina i crolli sono diminuiti ein breve ci troviamo all’Helmo. La sca-lata è rapida e l’intesa perfetta. Ancoraun paio di lunghezze e incontriamoRolando Garibotti che scende. Ci infor-ma che con un gruppo di amici ha sali-to la Ovest: ci hanno preparato il foro persbucare dal fungo. Il lavoretto ha richie-sto quattro ore di scavi. Se lo incontria-mo a Chalten gli offriamo una birretta.Grazie Rolo!

Dopo undici ore di scalata indimenti-cabile siamo nell’unico posto dove vor-remmo essere, in cima al Cerro Torre!

Matteo Bernasconi e Fabio Salini

Blitz al Cerro Torre

Cumbre! Noi due sulla Ovest

Messaggero del Club alpinoStefano Biffi con le insegnedel Palamonti di Bergamo,sede della sezione di cui èsocio, e ai comandi di un jetdell’Alitalia. La sua recenteascensione alla PiramideCarstenzs, 4884 m, in NuovaZelanda è caratterizzata dapanorami con precipizimozzafiato e da non pochedifficoltà.

LO SCARPONE, GIUGNO 2009 - 23

Sulla rotta giusta

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Nel cuore delle Dolomiti,ad Agordo (BL), verràassegnato il 25 luglio il“Pelmo d’oro”. Un pre-

mio speciale andrà alla sezioneagordina del CAI che verrà insi-gnita insieme con il Gruppo roc-ciatori Gir e la Stazione del soc-corso alpino. Per l’alpinismo inattività il premio andrà a GianniGianeselli, per la carriera alpi-nistica a Richard Goedeke, com-pilatore di prestigiose guide. Ilpremio per la cultura alpinariconoscerà i meriti di MauroCorona (foto), “un uomo chedifende i valori e la dignità dei

territori montani, che interpretala volontà di mantenere la mon-tagna abitata e di tutelarla”,come ha sottolineato il presi-dente della Provincia Reolon.Saranno assegnate anche duemenzioni speciali alla famigliaVascellari del rifugio Capannadegli Alpini e a una quindicina difamiglie bellunesi che da più di30 anni gestiscono le malghe.

Online ■ È online il nuovo sito dellaRete dei Cammini francigeni incostante aggiornamento (www.retecamminifrancigeni.eu/). E-mail: [email protected]

Scoiattoli■ Il Gruppo Scoiattoli diCortina spegnerà in luglio 70candeline. Le iniziative comin-ceranno all’insegna del ricordodi Karl Unterkircher, alpinistaaltoatesino scomparso l’estatescorsa durante l’ascensione alNanga Parbat in Himalaya, chescelse proprio le Dolomitiampezzane per una serie di alle-

namenti e salite in preparazionedei più impegnativi ottomila.

Ricerche■ La stazione meteorologicaautomatica Levissima (Auto-matic Weather Station o AWS)sulle vette del ghiacciaio DosdèOrientale, Alta Valtellina, è que-st’anno in rete e in collegamentoradio-GSM con i ricercatori.La stazione è stata posizionatanell’ambito del progetto di ricer-ca scientifica intrapreso in col-laborazione con il teamdell’Università degli Studi diMilano – Dipartimento diScienza della Terra – coordinatodal professor Claudio Smiraglia.

Bilanci■ In un momento economica-mente e socialmente difficile, lamontagna italiana è riuscita aprodurre una performance eco-nomica interessante nel corsodella stagione invernale 20082009: secondo l’agenziaTredemark Italia (www.trade-markitalia.com) 1,37 miliardi dieuro complessivi sono statispesi per acquisto/noleggioabbigliamento e attrezzi, corsi eistruttori di sci/snowboard,impianti di risalita con una con-trazione del -5,5% rispetto all’an-no precedente. ■ L’Italia è terza al mondo perimpianti fotovoltaici installatinel solo 2008, mentre è quintanel mondo dopo Germania,Spagna, Giappone e Stati Uniticon 443 megawatt per potenzafotovoltaica installata in totalenegli anni (fonte: Il Sole 24 Ore)

Eventi■ Ad Appiano (BZ) dal 4 al 6/6conferenza annuale della Retedi comuni "Alleanza nelle Alpi"sul tema "L’uomo e le Alpi, unaquestione di qualità della vita".Informazioni su: www.alleanzal-pi.org/it/attualita.■ A Ivrea dal 10 al 14/6 si svol-gono i Teva Extreme OutdoorGames, manifestazione multidi-sciplinare di sport outdoor con

performance dei migliori atletidi kayak e dei professionisti deltrail running, del bouldering edella MTB alternate a esibizionimusicali. Info: www.mypr.it

Concorsi■ “I grandi animali selvaticidelle montagne italiane” è iltema del concorso fotograficodedicato a Mario Rigoni Sterndal Comitato scientifico veneto,friulano e giuliano del CAI incollaborazione con la Sezione diMirano. Termine per la presen-tazione delle opere il 31 ottobre.Informazioni: www.caicsvfg.itwww.caimirano.it

Librerie■ La Libreria della Natura diMilano, in corso Magenta 48(MM Cadorna), tel 02 48003159,fax 02 48104545 offre anche unaggiornato reparto di libri dimontagna d’intesa con Libri diVetta. Il catalogo è online:www.libreriadellanatura.com

Pagaiando■ In collaborazione con il Parconaturale dei Laghi di Avigliana,Ezio Capello “il navigatore delleAlpi” organizza giri in canoa perle scuole. Scrittore di successo(“I racconti dei guardiaparco”),Capello (339.5807098) ha navi-gato in canoa nei principali laghidelle Alpi portando l’imbarca-zione a spalla o a dorso di mulofino a destinazione.

Riserva■ La Val di Mello (Sondrio),autentica Yosemite dellaLombardia, diventerà riservanaturale. La vallata vanta un’e-sperienza di turismo differenzia-to e sostenibile: discipline ecompetizioni sportive all’ariaaperta, alpinismo, sassismo, skyrunning, escursionismo, freeclimbing, termalismo, tutte atti-vità a basso impatto ambientale.La scelta non trova concordi gliabitanti del Comune di Mello(980 in tutto), gran parte deiquali proprietari dei terreni in

Filo diretto Echi e notizie dal mondo della montagna

Dedicato alle “Alpi che cambiano, tra rischi e opportunità”si è svolto il 29 e 30 maggio il quinto convegnointernazionale di Rete Montagna, associazione

internazionale di centri studi sulla montagna(www.alpinenetwork.org), che raggruppa prestigiosi centri diricerca universitari e associazioni private di Italia, Austria,Svizzera, Francia e Slovenia, con sede presso la Fondazione“Giovanni Angelini” di Belluno. Il simposio è stato organizzatocon la collaborazione del Dipartimento di geografia e scienzeumane dell’ambiente dell’Università degli Studi di Milano e ilsostegno del Segretariato permanente della Convenzionealpina e dell’Istituto per lo sviluppo regionale e il managementterritoriale – EURAC di Bolzano. Alla manifestazione hannocollaborato anche enti locali come la Comunità montana dellaValchiavenna, il Comune di Chiavenna, la Regione Bregaglia eil Comune di Castasegna. L’incontro si è svolto a Chiavenna(SO) il primo giorno e a Castasegna (Grigioni) il secondo. Lesessioni hanno riguardato i cambiamenti climatici, le risorsetradizionali e le nuove economie, le varietà culturali, il governodel territorio alpino. Per informazioni contattare:[email protected].

Rete Montagna

Alpi che cambiano, rischi e opportunità

Ad Agordo i signori delle cime

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valle, amministrata giuridicamen-te dal Municipio di Valmasino. “Sirischia di abbandonare moltecostruzioni e la Val di Mello scom-parirà”, spiegano gli oppositori.

Riconoscimenti■ Walter Bonatti ha ricevuto la"Piccozza d’oro alla carriera" il 24aprile a Courmayeur dalla giuriainternazionale del Piolet d’Or 2009(www.pioletdor.org) con a capoDoug Scott. Il premio "Spirit ofMountaineering” è invece andatoalla squadra internazionale di soc-corso (Simon Anthamatten,Alexey Bolotov, Don Bowie, HoriaColibasanu, Ueli Steck e DenisUrubko) che ha rischiato la vitaper cercare di salvare InakiOchoa, morto nel 2008 in maggio

sulla sud dell’Annapurna.■ Le guide alpine Alto Adigehanno conferito a ReinholdMessner “l’appartenenza d’onore”.Lo comunica Toni Stocker presi-dente dell’Associazione guide alpi-ne sciatori Alto Adige.

Città alpina■ Bad Aussee, piccolo centrodella regione del Salzkammer-gutnel centro dell’Austria, sarà nel2010 la Città alpina dell’anno. Coni suoi 5.000 abitanti, rappresenta lapiù piccola città ad aver finoraottenuto il titolo, giustificato dal-l’impegno dei suoi abitanti nelsostenere la protezione del-l’ambiente, la sostenibilità ela Convenzione delle Alpi.

CIPRA■ Il bollettino di informazio-ni CIPRA Info si è trasforma-to in una rivista tematica. Il numero attuale diAlpinscena è dedicato allamessa in rete delle aree pro-tette. L’intero numero è scari-cabile in formato pdf dal sitohttp://www.cipra.org/szeneal-pen.

Clima■ La Regione Piemonte ha com-missionato alla Società meteorolo-gica subalpina uno studio sui cam-biamenti climatici nella montagnapiemontese. Lo studio ipotizza chegli inverni rigidi scomparirannoquasi del tutto intorno al 2080 eaumenteranno le estati moltocalde. Lo studio è scaricabileall’indirizzo www.regione.piemon-te.it/cgi-bin/montagna/pubblica-zioni/frontoffice/pubblicazione.cgi?area=53&doc=825

Ciaspe■ Il nuovo pericolo? Le gite con leracchette da neve altrimenti detteciaspole o ciaspe. Dopo l’incidentein Marmolada costato la vita inmaggio a un escursionista con leracchette, Toni Valeruz, campionedi sci estremo e guida alpina, hasottolineato i rischi che comportaquesto tipo di escursionismo. “Sesei travolto da una valanga con leracchette ai piedi hai molte menopossibilità di uscirne vivo rispettoagli sci: non ti puoi muovere, men-

tre con gli sci hai qualche possibi-lità di tagliare a destra o a sinistra.Quello che conta oggi”, spiegaValeruz, è “saper leggere la neve”.

Confini■ Neppure i confini di Statohanno scampo di fronte al climaimpazzito. La frontiera tra Italia e Svizzerascorre per lunghi tratti sullo spar-tiacque in alta montagna e simuove assieme ai ghiacciai chene costituiscono il fondamento.Accordi sono in corso per defini-re i nuovi confini. ■

Al mondo alpinopiemontese è dedicatoanche il secondo

volume della casa editricefrancese Artezin (tel0033+(0)442216635; e-mail:[email protected]), la“Guide des vallées alpines duPiémont. Du col de Tende à larivière Tanaro. Les Alpes

Ligures et leMonregalese”(224 pagine,formato 14x21cm, 170 foto),autriceChantal Crovi.Il libro illustra,ovviamente infrancese, ilpanoramaculturale,storico eattuale dellenove vallate

alpine del Sud della provinciadi Cuneo – Vermenagna,Colla, Josina, Pesio, Ellero,Corsaglia, Casotto, Mongia,Tanaro – che vannodiramandosi dal versante norddel massiccio delle Alpi Liguriper aprirsi sull’area delMonregalese. A questainiziativa editoriale è statadedicata un’intervistaall’autrice nelle pagine delloScarpone di marzo.

Editoria

Il Piemonte visto dai francesi

La cordata del CentroSportivo Esercito diCourmayeur composta

dal valsusino Matteo Eydallin,dal sudtirolese ManfredReichegger e dal valdostanoDennis Trento in 4 h 1’ 22” hastravinto il 1° maggio il TrofeoMezzalama abbassando ilprecedente record di 17 minutie mezzo. Strepitose anche leprime ragazze, le bormineFrancesca Martinelli e RobertaPedranzini con la franceseLaetitia Roux, che con untempo di 4h 43’ 31” hannoimpiegato quasi un’ora menodel record femminile del 2007.E così la 17a edizione dellaceleberrima corsascialpinistica, costretta alrinvio per il maltempodomenica 19 aprile,riorganizzata con strenua fededallo staff diretto da AdrianoFavre con il sostegno dellaRegione Autonoma Valled’Aosta, ha vinto la sua difficilescommessa ed è statapremiata con un record dipartecipanti, ben 798 atleti in266 cordate di tre elementiciascuna e una gran folla discialpinisti lungo il percorso.

Mezzalama record

Il trofeoall’Esercito

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TESTIMONIANZEGRIDO DI PIETRATra luci e ombre la problematicaconquista del Cerro Torre, la“montagna impossibile”,raccontata da Messner scavandocon perizia nelle psicologie dei protagonisti di Reinhold Messner, Corbaccio,260 pagine, 18,60 euro

GIORNI DI GHIACCIOAgosto 2008, la tragedia del K2costata 12 morti nel serratoracconto dell’alpinista valtellinesesopravvissuto di Marco ConfortolaBaldini Castoldi Dalai editore([email protected]), 139 pagine, 18 euro

SEDERSI SULLE PIETREI tanti aspetti dell’andare in mon-tagna, alla ricerca di una felicitàquasi sempre a portata di mano di Christian Roccati([email protected]), Le Mani editore, Recco,272 pagine, 16 euro

DANTE. DI ROCCIA, DI NEVE, DICOMBATTIMENTI IN MONTAGNAVita e imprese di Dante Conchatre,forte alpinista classico, alpino,tenente partigiano, sciatore,corridore nella Valle d’Aosta anniQuaranta e oltredi Christian Roccati, Le Mani Editore, Recco 2009, 196 pagine, 16 euro

MIO PADRE HERMANN BUHLRimasta orfana a sei anni, la figliadel grande alpinista austriacoscomparso sul Chogolisa tracciaun ritratto del padre tra luci eombredi Kriemhild Buhl, CDA&Vivalda,231 pagine, 23 euro

GUIDESENTIERI DELL’OSSOLACinquanta escursioni e un grandetrekking tra storia e natura di Paolo Crosa Lenz e GiulioFrangioni. Grossi editore,Domodossola 80342.242743 –

libreria.grossi@libero. it, 227 pagine, 22 euro

FICTIONLA PARETE DI SABBIAC’era una volta un re deciso ascalare una parete impossibile,tutta fatta di sabbia… di Spiro Dalla Porta Xydias, Nuovi Sentieri (BL), 45 pagine

DA MENELIK, TRATTORIA CON ALLOGGIOEtiopia 1896. Il Negus Menelik, la regina Taitù, la battaglia di Aduanei ricordi di un montanaro delle Valli di Lanzodi Ezio Capello, Lazzaretti editore, 320 pagine, 18 euro

RIEDIZIONIUN VIAGGIO AL GRAN SAN BERNARDO E ATTORNO AL MONTE BIANCOIn forma epistolare, relazione di un viaggio del 1827 attorno almassiccio del Bianco. Un’autentica rarità pubblicata asuo tempo in forma anonima come libro per i ragazzi di R. Clarke. Art Point,Courmayeur (0165.841893), 143 pagine, 23 euro

SAGGILIBRI D’ARTE1968-2008. DALL’ARTE PASTORALE ALL’ARTIGIANATO ARTISTICOQuarant’anni di artigianatovaldostano in una selezione diopere tratte da collezioni privatea cura di Gherardo Priuli,

Priuli&Verlucca, 157 pag. 20 euro

PAUL GUICHONNET E LO STUDIO DELLE ALPIAtti della giornata celebrativa con cui l’Università di Padova ha

onorato il 30 ottobre 2007 lostudioso francese delle Alpi.a cura di Ester Cason Angelini,Fondazione G. Angelini(www.angelini-fondazione.it),71 pagine ■

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

Ogni mese una libreria specializzata pre-senta a turno in questa pagina i tre libri dimontagna più venduti e tre volumi partico-larmente consigliati. Dopo La Montagna diTorino (LS 5/09) è ora la volta della LibreriaInternazionale Ulrico Hoepli (20121Milano, via Hoepli 5, www.hoepli.it, tel02.86487258, fax 02.72081070) chesegnala al primo posto tra i best seller “Ilprigioniero dell’Eiger” sulla tragica espe-rienza vissuta nel 1957 del “ragno” lecche-se Claudio Corti (foto).

PPiiùù vveenndduuttii1) Giorgio Spreafico, “Prigioniero

dell’Eiger”, Stefanoni editore2) Autori vari, “Cassin, i cento volti di un grande alpinista”, Bellavite

editore3) Marco Confortola, “Giorni di ghiaccio. Agosto 2008, la tragedia del

K2”, Baldini Castoldi Dalai editore

CCoonnssiigglliiaattii1) R. Clarke, “Un viaggio al Gran San Bernardo e attorno al Monte

Bianco” (1828), edizione italiana a cura di Gianluigi Di Scalzi.Libreria antiquaria Art Point, Courmayeur, tel 0165.841893

2) Spiro Dalla Porta Xydias: “Metafisica della montagna”, CAI,Commissione centrale pubblicazioni

3) Lorenza Russo, “Camminare in montagna. Norme, consigli, itinera-ria”. Hoepli editore

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

HITPARADELa montagna in libreria

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Ai 2509 metri di Pian Rasello sitrova un ampio spazio orizzontale ricoperto dimorbido prato e punteggiato da qualche pie-trone erratico. L’acqua di fusione dei ghiacciai

lo irrora con un intrico di fili semisommersi nella terranera. Tutt’intorno possenti pietraie costituiscono ununiverso minerale dentro il quale quello vegetale equello animale si annidano per trovare riparo dai rigo-ri della quota […]. È proprio in quel luogo appartato,sulla materia prima di un masso di gneiss che sonostate affisse due targhe di metallo in memoria dell’uo-mo-simbolo del Parco del Gran Paradiso. Nella piùrecente, datata 1974, si legge con un po’ di stupore:“Renzo Videsott che amò questo luogo e desiderò esse-re sepolto”. Nell’altra è riportato un lungo brano firma-to dallo stesso Videsott in cui si elogia l’amenità del

posto: “…l’impeto di commozione per quest’alta armo-nica bellezza…”.

In verità, più che le lapidi, Videsott avrebbe desidera-to che in quel luogo fossero state deposte a riposare lesue ceneri, ma la legge regionale all’epoca della mortenon lo aveva permesso. Così vanno le cose.

Ci sono solo le lapidi dunque a ricor-dare chi dotò di autonomia ammini-strativa il territorio protetto del parco.Ma è solo in questi ultimi anni cheVidesott sta diventando una leggendaumana, una sorta di guru post mortemdella natura. Tra le tante iniziative in suamemoria vengono organizzati persinoperegrinazioni santificanti alle lapidi a luidedicate, lassù a Pian Rasello.

“Il percorso attraversa luoghi incantevo-li”, spiega il volantino dell’associazioneorganizzatrice Gaia Animali&Ambien-te,una delle tante formatesi sotto la cupolasacra della natura e dell’ambientalismo,resi ancora più incantevoli da una certezza:alle Camminate si “incontra” Videsott adogni passo. Si può avvertire il suo operato

su ogni roccia, lungo ogni sentiero, dietro ogni alberosecolare. Perché il suo spirito è lì. Perché non ci sareb-be oggi il Parco Nazionale del Gran Paradiso, nel suoattuale splendore, se non ci fosse stato lui, con la suacocciutaggine.

Eppure il mitico Videsott tanto amato da animalistie affini, in realtà non ebbe una vita sempre encomia-bile (almeno dal punto di vista dei suoi odierni segua-ci): fu quello che si dice “un convertito”. Come avolte capita in certe biografie divise in due distinticapitoli, anche la sua vita è stata segnata da una nettafrattura intermedia…

Marco Albino Ferrari

da “In viaggio sulle Alpi.

Luoghi e storie d’alta quota”, Einaudi

Contributi Luoghi e storie d’alta quota

La nuova mitologia delle montagneUn insieme di storie, ritratti e avventurelegate alle più importanti montagne alpine èquanto offre il libro “In viaggio sulle Alpi –Luoghi e storie d’alta quota” (Einaudi, 244pagine, 24,50 euro). Ne è autore MarcoAlbino Ferrari, direttore di“Meridiani Montagne” e di libri disuccesso come di “Frêney 1961”,che ci conduce in un viaggiodenso di riflessioni verso leorigini della nuova mitologiadelle montagne. In questapagina, per gentile concessione,un brano dedicato a RenzoVidesott (1904 – 1974),alpinista trentino pionieredella protezione dell’ambientealpino, un “padre” del Parconazionale del Gran Paradiso.Buona lettura.

Dal 14 giugno in 28 tappesi svolge una megacam-minata battezzata “Le

vallate occitane a piedi” sullabase di “Chaminem per òc!”, unprogetto ideato dalla Chambradoc (tel 0171.918971 – 904211- www.chambradoc.it) che sipropone di mettere in rete, dalleValli occitane in Piemonteall’Occitania grande e alla Vald’Aran in Catalunya, una serie dicamminate dedicate all’iscrizio-ne della lingua d’òc nella listaUnesco patrimonio immaterialedell’umanità. L’elenco delle

tappe dell’iniziativa (partenza daOlivetta San Michele, arrivo aExilles) è scaricabile dal sito [email protected].

“Chaminem per Oc!” è unmarchio di qualità e di rete.Fino al 23 ottobre le associa-zioni, i comuni, le associazionidi comuni, gli uffici del turismo,i parchi, gli ecomusei, i diparti-menti, le regioni e tutti coloroche lo desiderano possonoproporre un’iniziativa di cam-minata per una o più giornatecontenente il giorno, il luogo e

l’ora di partenza con una brevedescrizione del percorso non-ché i riferimenti dell’associa-zione o dell’ente responsabiledell’iniziativa.

La Chambra d’òc si impegna acoordinare l’iniziativa pubbli-cando il calendario completodelle proposte di camminatepervenute. Le entità che aderi-scono alla rete s’impegnano adapporre il marchio di rete nellapubblicizzazione della loro ini-ziativa e a far conoscere al piùlargo pubblico e ai mass mediagli scopi proposti.

Progetti

Le vallate occitane a piedi

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Lucca 130 anni di CAI a Palazzo DucaleE’ aperta a Palazzo Ducale di Lucca una mostra dedicata ai 130 anni del CAI.

La storia risale infatti al 1879 quando venne fondata la Biblioteca alpina, sedestaccata della Sezione di Firenze. Proprio la Stazione alpina fu protagonistadella scoperta del gruppo del Monte Matanna dove Aristide Bruni, uno deisoci più attivi, effettuò la prima salita al torrione del Procinto e ideò il siste-ma di sentieri e la via ferrata che sale in vetta. Oggi la Biblioteca della Sezionedi Lucca ha ancora sede nel Palazzo Ducale e contiene una serie di pubbli-cazioni del XIX secolo di notevole interesse, oltre a un bell’archivio storicoraccolto dal primo direttore della biblioteca, l’italo-svizzero Andrea Juon,nato a Lucca da genitori grigionesi. Dalla lettura dei documenti d’archivio sievince che la biblioteca si è formata grazie a molte donazioni di personaggicome Carlo De Stefani, John Ball, Charles Rabot e Heri Ferrand a Karl Shultz.Il maggior benefattore fu Richard Henry Budden, presidente della Sezione diFirenze. A lui è oggi intitolata la biblioteca. Nella mostra “CAI Lucca 130 anni”aperta fino al 27 giugno (il pomeriggio dal martedì al venerdì, l’intera giorna-ta sabato, domenica e festivi) sono esposti i documenti dell’archivio, libri,fotografie e disegni.

Piedimonte M. Cento bambini in festaE’ stato un grande successo la seconda edizione di Cento Bambini sul

Matese, svoltasi il 18 aprile ed organizzata dalla sezione CAI di PiedimonteMatese (Caserta) in collaborazione con il CEA di Castello del Matese nel-l’ambito del progetto Il Salvabosco della Comunità Montana Zona del Matese.L’evento, a cui hanno aderito le scuole secondarie di primo grado di SanPotito Sannitico, Gioia Sannitica ed Alife, oltre a qualche allegra famiglioladesiderosa di avvicinarsi al mondo del trekking, ha visto i giovani partecipantiscorazzare lungo i sentieri matesini in un percorso ad anello di oltre sette chi-lometri, impegnati in discese, risalite, guadi di torrenti e momenti ludici. Ildirettivo del CAI ringrazia Sandro, Sascha, Paride, Maria Doris, Gino, Rocco,Anna Lisa, Maurizio, Pino, Roberto e Carlo per la collaborazione.

Bergamo Diari tra le vetteAd Annibale Bonicelli, gloria dell’alpinismo bergamasco, è dedicato il libro

fresco di stampa ”Le Alpi e Annibale. Diari di viaggio 1950-1984” (NordpressEdizioni, Collana Campo Base), presentato in aprile al Palamonti. E’ meritodell’appassionato lavoro del figlio Michele se questi diari sono ora accessibi-li a tutti. E non deve essere stata impresa facile considerato che Annibale,medico di professione, ha lasciato oltre un migliaio di pagine e 3500 fotogra-fie. Testimone d’eccezione delle qualità alpinistiche, ma anche e soprattuttoumane, di Bonicelli è l’avvocato Piero Nava, suo compagno in numerose spe-dizioni, che ha scritto la prefazione al volume nelle cui pagine ben figuranoesponenti del Gotha alpinistico orobico, come i fratelli Santino e NinoCalegari, Carlo Nembrini, Mario Curnis, Piero Bergamelli. Il volume è dispo-nibile presso la segreteria del Palamonti, email: [email protected]

Sondrio Nasce il Gruppo giovani Il 22 aprile, alla presenza del presidente generale, è nato a Sondrio il

“Gruppo giovani valtellinese”. Ne dà l’annuncio il presidente della SezioneValtellinese Gian Luca Bonazzi ([email protected]). “All’inizio del mio man-dato, circa un anno fa, come punto cruciale avevo messo l’impegno dellasezione per i giovani”, spiega. “Spesso si parla di giovani e di montagna, di dis-affezione per il territorio che li circonda. La realtà probabilmente è un’altra.Giovani che vanno in montagna, declinata a tutti livelli, ce ne sono eccome.Bisogna solamente riuscire a riportarli al CAI, anche perché dai nostri dati

Consacrato a vessillo nazionale nel 1797 aReggio Emilia, il tricolore aveva fatto la suaprima comparsa nel 1795 in un moto di

studenti a Bologna, represso nel sangue. Nel 1848le donne reggiane lo offrirono agli studenti delbattaglione toscano che combatté a Curtatone eMontanara. Oggi una copia è affidata al ClubAlpino Italiano, consegnata il 4 aprile a ReggioEmilia dal sindaco della città Graziano Delrio. Lacerimonia è avvenuta durante una pausa dei lavoridell’assemblea nazionale dei presidenti dei gruppiregionali del Club Alpino Italiano svoltasi presso ilPalazzo municipale di piazza Prampolini, e per ilCAI a fare gli onori di casa era il presidente delGruppo regionale Emilia Romagna Paolo Borciani.

Il presidente generale del CAI Annibale Salsa haricordato che la bandiera del Club Alpino Italianodelle origini, dal 1863 fino alla fine dell’Ottocento,era la bandiera italiana con lo stemmadell’associazione nella banda bianca. “Questoribadisce”, ha detto Salsa, “la vocazione nazionaleespressa dai nostri padri fondatori nei confronti diun Sodalizio che incarna fin dall’unità d’Italiaquesta vocazione e connotazione nazionale.Questo atto simbolico da partedell’amministrazione di Reggio Emilia è moltoapprezzato perché una volta di più ribadiscequesta linea di continuità tra le origini e ilpresente”. Nella foto (di Stefano Mandelli) laconsegna del vessillo.

QUICAIAttività, idee, proposte

Copia del primoTricolore al ClubAlpino Italiano

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abbiamo una grossa fascia di iscritti che va dai 20 ai 30 anni e che fre-quenta poco la sezione, forse per mancanza di comunicazione sulleiniziative del sodalizio”. A far parte della costituente è un gruppo diuna quarantina di ragazzi scesi in campo come divulgatori della mon-tagna. Nel rivolgere un messaggio augurale al neocostituito gruppogiovanile il presidente della Sezione XXX Ottobre di Trieste GiorgioGodina ha fatto presente che un’analoga proposta aggregativa pergiovani adulti si è realizzata a Trieste con i "Grembani" (vedere LS digennaio e febbraio. “Nel complimentarci per la realizzazione di unacosì importante iniziativa”, ha scritto, “formuliamo gli auguri più sin-ceri di meritato successo e ci dichiariamo, sin d’ora, a disposizioneper ogni tipo di collaborazione”.

Treviso Arrampicata in piazza

La Sezione di Treviso, in conco-mitanza con i festeggiamenti per ilcentenario della sua fondazione,ha organizzato dal 15 al 17 maggiola 2a edizione dell’evento “Arrampi-cata in piazza” indirizzato a tutta lacittadinanza e alle scuole.

In sintonia con l’iniziativa dellaProvincia di Treviso "Montagna diMarca 2009" e tramite le esperien-ze del corpo istruttori, la sezioneintende promuovere e divulgare unapproccio all’arrampicata in sicu-

rezza in una atmosfera di divertimento, aggregazione e massimocoinvolgimento dei partecipanti.

Una struttura artificiale di arrampicata è stata allestita in PiazzaBorsa con itinerari di salita di tutte le difficoltà. La manifestazione èstata sponsorizzata dai marchi tecnici Lafuma – Millet.

Milano Voci e suoni della montagnaLa montagna conserva le vicende dei suoi abitanti attraverso due

efficacissimi strumenti. Il primo è la parola: quanti vecchi, nelle sered’inverno accanto al camino, hanno narrato ai piccoli e grandi delleloro famiglie le storie mitiche ed affascinanti dei loro avi… Il secon-do è la musica, la cui capacità evocativa è straordinaria. Antiche note,da tempi remoti vaganti fra dirupi, cime, valli e foreste, hanno porta-to fino a noi le alterne vicende delle donne e degli uomini che hannovissuto in quegli ambienti così difficili. Il Gruppo musicale della scuo-la del Centro educazione musicale “Decorati” di Milano, facente capoai maestri Andrea Canzi e Luciano Nizzoli, racconterà venerdì 5 giu-gno alla Società Escursionisti Milanesi (via Volta 22, ore 21) di luoghie personaggi altrimenti persi nella notte dei tempi: una carrellata diimmagini, voci e suoni, che, per una sera, riemergeranno dalle nebbiedel passato.

Cinisello B. (Milano) Ragazzi in coroDa tre anni il gruppo pensionati del Coro CAI ANA di Cinisello

Balsamo (MI) è impegnato nelle scuole con “La magia della musica edel canto”, un percorso didattico sul canto corale che coinvolge i

bambini in un unico grande coro di amici, portandoli a scoprire l’e-sperienza, la tecnica e le regole usate dai coristi per raggiungerebuoni risultati nelle esibizioni canore. Otto sono state le scuole ele-mentari e medie coinvolte, con circa 1500 bambini e cento insegnan-ti. “Le lettere di ringraziamento delle scuole”, segnala cortesementeTarcisio Motta, “dimostrano come ogni esperienza positiva deglianziani sia un grande valore e possa diventare un aiuto concreto all’e-ducazione dei giovani. Più in generale la forza del volontariato e dellapartecipazione attiva è dimostrato dall’entusiasmo reciproco che sca-turisce ad ogni incontro ed è determinato dal bisogno dell’anziano ditrasmettere conoscenza ed esperienza, e nello stesso tempo del gio-vane di riceverla come forma di aiuto per la propria crescita”.

Leonessa (RI) Rilancio del Club alpinoPresso l’Auditorium Santa Lucia l’11 aprile è stata presentato al

pubblico la ricostituita Sottosezione di Leonessa (Rieti), nata nel1980, con un nuovo gruppo dirigente e un ricco programma di attivi-tà. L’evento, organizzato dalla Sezione del CAI di Rieti in stretta siner-gia con il gruppo leonessano guidato dal giovane reggente PinoCalandrella, ha visto gli interventi dei massimi dirigenti del CAI cen-trale e regionale. Dopo i saluti del sindaco Alfredo Rauco è interve-nuto il presidente del CAI di Rieti Fabio Desideri rimarcando i lega-mi di amicizia e di passione per le montagne che uniscono reatini eaquilani. “In occasione del recente terremoto la Sezione di

Ho letto con commozione quanto pubblicato dalloScarpone in ricordo dell’indimenticabile Giacomo Priotto.Alle nobili parole di Roberto De Martin e Italo Zandonella

Callegher vorrei aggiungere anche una mia testimonianzaavendo a lungo frequentato Giacomo come caro, saggio eintraprendente amico. Innanzi tutto non posso dimenticare cheegli è stato il mio presidente generale nel periodo in cui hoguidato la sezione romana, importante sezione storica chemeritava e richiedeva il massimo impegno. Se in questo periodoè stato possibile realizzare alcune iniziative di particolare rilievolo dobbiamo anche al suo sostegno, al suo incoraggiamento, aisuoi consigli e in definitiva al suo modo trasparente di infondereottimismo e sicurezza.

Mi riferisco in particolare all’assemblea dei delegati, allacostruzione e alla gestione della prima palestra artificiale dellacapitale, al primo seminario di arrampicata sportiva, iniziativeportate a termine con successo rispettivamente pressol’Auditorium del palazzo confindustriale, nella Piazza della Palladel Foro Italico e presso la Scuola dello Sport “Giulio Onesti” delCONI. Il suo apporto decisivo e la sua fattiva vicinanza non sonovenuti meno, durante i tanti anni da me dedicati, insieme a moltivalidissimi soci, al servizio del nostro Sodalizio, nel gruppo dilavoro CAI CONI, nel Festival internazionale del cinema dimontagna, nella produzione, durata circa dieci anni, della serie“Alpi” per la regia di Folco Quilici. Nel chiudere desideroricordare la moglie Lalla, che con lui ha condiviso anche questodifficile percorso civile, e la sua gentile e generosacomprensione per la nostra “follia”.

Bruno Delisi

I nostri cari

Giacomo, quel pensiero dominante

In queste pagine

Gruppo giovani a Sondrio . . . . . . . pag. 28I nostri cari . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 29Incontri letterari a Sanremo. . . . . . pag. 30Il Fondo pro rifugi . . . . . . . . . . . . pag. 30

Commissione cinematografica . . . . pag. 30Il CAI e Trentofestival . . . . . . . . . . pag. 31Collaborazione con gli scout . . . . . pag. 31Convegni: energia dall’acqua . . . . . pag. 31

CAI Regioni . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32Scalate a impatto zero . . . . . . . . . pag. 33Museomontagna . . . . . . . . . . . . . pag. 34Vita delle sezioni . . . . . . . . . . da pag. 35

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Rieti”, ha detto, “si è subito mobilitata prestando servizio volon-tario in totale sinergia con gli altri soccorritori e speleologi delSoccorso alpino abruzzese e di tante città d’Italia”. I primi animatoridel CAI di Leonessa furono Roberto Chiaretti e StanislaoPietrostefani, pionieri della nascita dell’alpinismo sul Terminillo.

Il vicepresidente generale Goffredo Sottile ha ricordato gli impor-tanti incarichi istituzionali rivestiti dall’alpinista Pietrostefani, che èstato tra l’altro prefetto dell’Aquila. E ha espresso il proprio plausoper il futuro della Sottosezione di Leonessa. Il presidente del Grupporegionale CAI Lazio Luigi Scerrato si è infine soffermato sui bellissi-mi paesaggi montani del Leonessano. La manifestazione si è conclu-sa con una proiezione di immagini della spedizione 2009 diCalandrella sull’Aconcagua e dall’esibizione del Coro CAI di Rieti.

Milano Unterkircher un anno dopoE’ passato meno di un anno dalla tragica scomparsa di Karl

Unterkircher sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat (15 luglio) e dueimportanti testimonianze ne ricordano la personalità: il film “Karl”presentato al Filmfestival di Trento e il libro “L’ultimo abbraccio dellamontagna” scritto dalla compagna Silke con la giornalista CristinaMarrone del Corriere della Sera. Silke e Cristina parleranno del librovenerdì 26 giugno alle 21 presso la Società Escursionisti Milanesi, invia Volta 22 a Milano; nel corso della serata sarà possibile ricordare ilgrande alpinista nato a Selva Val Gardena nel 1970. Durante la serataoltre a Silke e a Cristina potranno essere presenti amici e compagnidi imprese alpinistiche; il ricordo sarà supportato anche da immaginivideo che riproporranno Karl in alcune delle sue tante imprese.

Mantova Nuova sede per il CAILa Sezione di Mantova ha una nuova sede. Dal Palazzo del Podestà

nel cuore pulsante della città, si è trasferita dopo 25 anni in via Luzio9 adiacente lo stadio “Martelli”, dove è facile arrivare dal casello auto-stradale di Mantova Nord. “La nuova sede è più ridotta negli spazi mastiamo cercando di adattarla nel migliore dei modi alle esigenze ope-rative della sezione”, ha spiegato il presidente Lino Di Mauro

Valmadrera (LC) Raduno del CAI LimaSi terrà il 20 e il 21 giugno a Valmadrera (LC) l’annuale raduno della

Sezione E. Margaroli del CAI Lima (Perù). Sono in programma escur-sioni e incontri con il giornalista Giorgio Spreafico autore del libo“Prigioniero dell’Eiger” e l’alpinista Antonio Rusconi, tra i protagoni-sti dell’alpinismo invernale. Info: Paolo Paracchini 335.6042533email: [email protected]

Como Trekking nel Caucaso georgianoLa Sezione di Como comunica di avere proposto in agosto ai soci

un trekking nelle valli del Caucaso georgiano. Il programma di dodi-

ci giorni prevede la partenza il 5 agosto e ritorno il 16. Iscrizione pres-so la segreteria (www.caicomo.it [email protected]) versando unaquota di 100 euro come caparra per la prenotazione del volo.

Sanremo Incontri letterari al CasinòMusica e libri alla Sezione di Sanremo. Le note del “Concerto di

musiche alpine e natalizie” della Fanfara “Colle di Nava”dell’Associazione nazionale alpini di Imperia, presentata dal presi-dente Roberto Criscuolo e dal maestro Maria Amato, si sono accom-pagnate il 19 dicembre alla presentazione di due notevoli opere lette-rarie. Invitato dal presidente dall’Associazione amici dei martedì let-terari Ito Ruscigni e dal presidente della Sezione di Sanremo MirellaFagotto, il presidente generale del CAI Annibale Salsa ha presentatopresso il Teatro del Casinò il suo ultimo libro diventato un best-sellerdella letteratura di montagna “Il tramonto delle identità tradizionali -Spaesamento e disagio esistenziale nelle Alpi” edito da Priuli&Verlucca. Un folto pubblico, a quanto cortesemente comunicaLuciano Frassoni della Sezione di Sanremo, ha ascoltato con atten-zione il presidente del CAI che ha esposto le epocali trasformazionisocio-economiche dell’età moderna che hanno determinato la crisi

QUI CAI Attività, idee, proposte

Sulla base delle domande pervenute, il Gruppo di lavoroper il fondo stabile pro rifugi istituito a partire dal 2007 haassegnato per il 2008 i contributi destinati, in base al

bando, al mantenimento del patrimonio di rifugi di proprietà delCAI, e in particolare alla messa a norma e alla manutenzionedelle strutture. Questa la graduatoria:1) Sezione di Carpi (Emilia Romagna) per il rifugio Città di

Carpi (recinzione opere di presa).2) Sezione di Piazza Brembana (Lombadia) per il rifugio

Cesare Benigni (ampliamento per adeguamento igienicosanitario e cucina).

3) Sezione di Torino (Piemonte) per il rifugio GEAT Val Gravio(realizzazione di nuovi servizi, tettoia e sostituzioneserramenti)

4) SAT (Trentino – Alto Adige) per il rifugio Cevedale “G.Larcher” (adeguamenti per apertura invernale).

5) Sezione di Coazze (Piemonte) per il rifugio Balma(sostituzione serramenti e scala).

6) Sezione di Busto Arsizio (Lombardia) per il rifugio MariaLuisa (costruzione di deposito).

7) Sezione di Sulmona (Abruzzo) per il rifugio C.M.Pelino(manutenzione straordinaria).

8) Sezione di Varallo (Piemonte) per il rifugio Anna CrespiCalderini (risanamento dormitorio, cucina, depositi).

9) Sezione di Pietrasanta (Toscana) per il rifugio A. Puliti(ripostiglio esterno e realizzazione servizio igienico).

10) SEM (Lombardia) per il rifugio Omio (uscita di sicurezza eintonaci)

11) Sezione di Udine (Friuli V.G.) per il rifugio G. Di Brazzà(realizzazione impianto fotovoltaico).

12) Sezione di Sanremo (Liguria) per il rifugio Sanremo(ristrutturazione interna).

13) Sezione di Milano (Lombardia) per il rifugio Bignami (serviziigienici e rifacimento rete idrica).

15) Sezione di Biella (Piemonte) per il rifugio Alfredo Rivetti(impianto fotovoltaico).

16) Sezione di Valsessera (Piemonte) per il rifugio Monte Barone(adeguamento igienico sanitario).

Rifugi

Così assegnati i contributi del Fondo stabile 2008

La Commissione Cinematografica Centrale, nell’esprimeresolidarietà verso gli amici del CAI e di tutta la popolazioneabruzzese duramente colpiti dai tragici eventi che hanno

sconvolto la terra d’Abruzzo, conferma che il 1° Corso peroperatori sezionali di eventi cinematografici si terrà come daprogramma nel primo fine settimana di ottobre ad Assergi (Aq),località non toccata dal sisma. Il termine delle iscrizioni al corso,secondo le modalità già comunicate, è stato prorogato al 31luglio.

Commissione cinematografica

Confermato il corso in Abruzzo

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progressiva dell’identità tradizionale alpina. Ha anche suscitato inte-resse la presentazione di una raccolta di figure dei secoli scorsi rica-vate da frontespizi. Il libro “Montagna incartata”, edito da Bellavite diMissaglia (Lecco), è stato illustrato dall’autore Gian Carlo Torre.

Pietrasanta Collaborazione con gli scoutUna proficua collaborazione con i gruppi scout viene attuata da

tempo dal Gruppo speleologico archeologico della Sezione diPietrasanta (Lucca). “Da alcuni anni forniamo il supporto tecnicocognitivo alla sezione della UOEI di Pietrasanta, all’interno dellaquale si è formato da molto tempo un nutrito gruppo scout”, precisa-no i soci del sodalizio. La collaborazione prese avvio con una gita spe-leologica alla “Buca della condotta” nelle Apuane, alla quale seguiro-no alcune lezioni di orientamento, sulle attrezzature, la sicurezza.

Di seguito una nuova gita alla “Tana che urla”, sempre in Apuane,suggellò la collaborazione tra i due gruppi. “Ci siamo subito trovati inarmonia con questa nuova realtà e pur avendo sostanziali differenzedi approccio alla natura e alla montagna”, precisano gli esponenti delgruppo speleologico, “siamo riusciti a conciliare i nostri sistemi diinsegnamento, esplorazione, indagini archeologiche con l’etica scout,riuscendo a trasformare, con la preziosissima collaborazione deicapi-scout, serie, forse anche un po’ noiose lezioni, in giuochi di grup-po che a nostro avviso, e i risultati ce ne hanno dato conferma, sonostati seguiti con grande partecipazione. La nostra soddisfazione si èaccresciuta quando abbiamo visto affluire ai corsi un buon numero discout che hanno superato in modo veramente brillante le prove; né èmancato l’interesse per la parte archeologica, nonostante quest’ulti-ma sia un genere di attività che necessita di tempi lunghissimi perpoterne cogliere i frutti”.

“E’ nostra intenzione”, conclude il gruppo del CAI di Pietrasanta,“proseguire su questa strada al fine di poter apprendere ognuno qual-che cosa dall’altro, nella ricerca continua della sicurezza e della sere-nità nella nostra grande passione per la natura e la montagna”.

Bardonecchia Riduzioni al ForteCome per gli anni passati, anche per il 2009 Il Museo Forte

Bramafan di Bardonecchia concede l’ingresso con riduzione (3.5euro) ai soci CAI, previa presentazione della tessera. Per il calenda-rio aperture consultare il sito www.fortebramafam.it Visite per grup-pi (min.25 pax ) anche infrasettimanali fino a settembre.

Bergamo Il Premio Dalla LongaSimone Moro si è aggiudicato la 3a edizione del premio alpinisti-

co “Marco e Sergio Dalla Longa” per la scalata del Beka Brakai nelKarakorum pachistano. Il riconoscimento – che ricorda i fratellialpinisti di Nembro scomparsi rispettivamente nel 2005 e nel 2007– è stato consegnato al Palamonti.

A consegnare a Moro l’opera creata dallo scultore Italo Chiodi ilpresidente del CAI di Bergamo Paolo Valoti e Augusto Azzoni, pre-sidente della commissione alpinismo extraeuropeo del CAI diBergamo. Moro si è imposto su sei candidature di assoluto livello:Giovanni Moretti e Ivo Ferrari per la conquista della cimad’Angheraz lungo la via Massarotto-Zonta; Giorgio Tomasi per lascoperta e l’esplorazione dell’abisso FA7; Matteo Bertolotti e LucaGalbiati per la ripetizione del diedro Chibania nelle Gole di Todra(Marocco); Yuri Parimbelli e Piera Vitali per il Fitz Roy (ripetizio-ne della Supercanaleta); Giangi Angeloni e Daniele Calegari per lanuova via “Dilettanti allo sbaraglio” portata a termine sul versantenord della Presolana; Roby Piantoni e Marco Astori con la salita alGasherbrum I e il successivo tentativo di traversata al GasherbrumII in Pakistan.

Pisa Incontro con i soci americaniI soci americani della Sottosezione di Pisa Pacific Northwest di

Seattle, Washington USA, hanno programmato un’escursione in Siciliadal 30 settembre al 13 ottobre. Arrivati a Catania, in pulmino tocche-ranno Pantalica, Capo Passero, Piazza Armerina, Agrigento,Selinunte, Mozia, i monti e i paesi dell’entroterra agrigentino/trapane-se, le Isole Egadi, e, naturalmente, l’Etna. I soci di altre sezioni sonocaldamente invitati a partecipare. Il viaggio sarà occasione, oltre cheper piacevoli camminate, per un proficuo contatto tra gli escursionistiitaliani e quelli americani. Per dettagli e info rivolgersi a FrancescoGreco ([email protected]), oppure Gail Mc Gail (in inglese - [email protected]), e Giorgio Pace per la Sezione dell’Etna del CAI ([email protected]) che curerà la logistica in Sicilia.

Preludio al 57° Trentofilmfestival (di cui si riferisce in altraparte del giornale), si è tenuta martedì 21 aprile pressoPalazzo Geremia la presentazione della la più antica

rassegna mondiale dedicata al cinema di montagna,esplorazione e avventura. Dopo i saluti del sindaco di TrentoAlessandro Andreatta che ha sottolineato il crescente successodella manifestazione, l’importante presenza di autrici tra i film inconcorso, la costante attenzione a temi sociali e ambientali e ilcoinvolgimento della città e delle sue associazioni, il nuovopresidente della rassegna Egidio Bonapace ha confermato lavolontà di proseguire il lavoro di Italo Zandonella Callegherportando “determinazione, tranquillità e spirito montanaro”.

Ha preso poi la parola il direttore artistico Maurizio Nichetti cheha presentato la nuova veste grafica della manifestazione,mentre è stato Augusto Golin a esporre i temi nuovi e ineditiproposti dalle 43 opere in concorso. In conclusione la parola èpassata a Umberto Martini, vicepresidente generale del ClubAlpino Italiano. “La nuova veste grafica”, ha detto Martini,“unisce ancora di più il CAI con il filmfestival. Infatti l’aquila èpresente nel nostro logo e questa scelta ci rende felici e non faaltro che confermare la vicinanza con questo importanteappuntamento. Il Club Alpino Italiano, socio fondatore delTrentoFilmfestival, è sempre stato molto vicino a questamanifestazione perché, ci tengo a ricordare, la nostra èun’associazione culturale, non solo sportiva. Il CAI, con la suarete di sezioni in tutta Italia e i suoi rapporti con i club alpinieuropei, deve essere per il TrentoFilmfestival un ottimo partnerper tessere rapporti in tutta Italia e all’estero, per amplificare lagià crescente notorietà di questo appuntamento così importanteper la montagna”.

TrentoFilmfestival

Il CAI partner e megafono

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Carrara Medici in sezioneUna “serata dei medici” è stata organizzata il 16 aprile nella Sezione

di Carrara. Si è trattato, a quanto informa Brunella Bologna dellaCommissione manifestazioni, di una nuova iniziativa proposta comeaggiornamento medico sportivo ai soci anche in funzione della pre-sentazione e l’inserimento del nordik walking nel campo delle attivi-tà in montagna. Hanno partecipato i medici Andrea Molini (posturo-logo), Dennis Lochtmans (podologo-posturologo) e FrancescoMonconi (della Havy Work). Allenamento, defaticamento, posturolo-gia e anche l’importanza che questi fattori hanno nello svolgimentodel trekking sono stati gli argomenti trattati. Buona la partecipazionedei soci.

Rimini La scomparsa di LottiGrave lutto nella famiglia del CAI di Rimini: martedì 14 aprile è

deceduto Carlo Lotti. Ammalato da tempo, è stato presidente delsodalizio nel triennio 2002 – 2004 e ha fatto parte del Consiglio diret-tivo della ex delegazione quando ne era presidente Luigi Trentini,oggi consigliere centrale. Di carattere mite, dinamico, una personali-tà umanamente ricca e vivace: così lo descrivono gli amici. Originariodi Maciano, paese della Val Marecchia ai piedi del Monte Carpegna,Lotti era un profondo conoscitore del territorio, animato da curiosi-tà per tutto ciò che riguardava l’ambiente naturale, la storia locale, eil patrimonio di tradizioni di queste terre. Aveva raccolto una notevo-le documentazione fatta di testi, immagini, canzoni: materiali e testi-monianze che alimentavano pubblicazioni, tavole illustrative, guide.

Una delle sue ultime opere raccoglie la descrizione corredata dadisegni sui giocattoli autocostruiti con pochi mezzi ma tanta inge-gnosità dai ragazzi nel passato. Oltre all’organizzazione, in qualità diaccompagnatore, di numerose e indimenticabili escursioni, vengonosegnalati due suoi contributi associativi di rilievo: il salto qualitativo,sotto la sua guida, della stampa sezionale con il periodico“L’Altimetro” e il lavoro svolto per la rilevazione e la segnatura di unarete sentieristica riguardante il Montefeltro e Pedemonte.

Fondamentale fu il suo apporto per la realizzazione della primacarta regionale dell’Appennino riminese, così come un grande itine-rario di valore storico – escursionistico, culminato con la riscopertae mappatura del sentiero Romeo Rimini - San Sepolcro, inaugurato inoccasione del Giubileo. “Ma l’eredità più grande di Carlo”, spieganogli amici della Sezione di Rimini, “va ben oltre questi notevoli lascitie realizzazioni: consiste nel valore dei rapporti umani che sapevacostruire e nella testimonianza di una non comune disponibilità e spi-rito di servizio”.

Milano L’uomo e la montagnaLa terza edizione del concorso fotografico “L’uomo e la montagna”

della Società Escursionisti Milanesi è stato vinto da Lorenzo Castellicon la foto “Mi fai sicura?“. Premiati anche Nicola Manfredini, GraziaGiusti, Cesare Guida, Rino Villani. La giuria, presieduta da OresteFerrè era composta da Sergio Confalonieri, Monica Gariboldi,Gaetano Mallia e Alessandro Tintori. “Difficoltà, fatica, pericolo…oppure, più semplicemente, il piacere di condividere un’avventura,un’emozione dove i gesti e le azioni non possono non prescindere daelementi essenziali quali fiducia e spirito di solidarietà”, questi secon-do la giuria i sentimenti espressi dall’immagine vincente.

L’Aquila Rinnovato il direttivoIl 28 marzo è stato rinnovato il direttivo della storica Sezione

dell’Aquila con la riconferma di Bruno Marconi alla presidenza per iltriennio 2009-1011 e i consiglieri Felice Flati, Giustino Ghizzoni,Salvatore Perinetti, Luca Sette, Giancarlo Speranza e Gianluca

Torpedine, revisori dei conti Vittorio Miconi, Francesco Centofanti eMichele Morisi, revisori supplenti Carlo Iorio e Sante Ianni, delegatoGianluca Torpedine. “Nello scorso triennio”, ha detto il presidenteMarconi, “la nostra sezione ha avuto il pregio di aprirsi all’intera

QUI CAI Attività, idee, proposte

Alla guida del Gruppo regionale dellaLombardia, la valtellinese RenataViviani ([email protected]),

iscritta alla Sottosezione Valdidentro(Sondrio), succede al concittadino GuidoBellesini. Coniugata con un figlio 10 anni, 45 anni, iscritta al CAIdal 1988, la neoeletta fa l’assistente sociale nell’ambito deiservizi per la salute mentale in una struttura di Bergamo doverisiede. Nel 2002 ha collaborato con il gruppo promotore per lafondazione della Sottosezione CAI di Valdidentro della quale èstata reggente per sei anni. Dal 2005 è componente delComitato direttivo regionale e da circa due ha assunto l’incaricodi vice presidente affiancando Piero Carlesi. Ha perciò vissuto lanascita del GR Lombardia collaborando con alcuni gruppi dilavoro come quello riguardante il nuovo regolamento del GR, isuggerimenti di modifica, il problema delle motoslitte e il nuovosito web. Nel 2006 ha organizzato per il Gruppo regionale uncorso di aggiornamento per figure tecniche del CAI e rifugisti.

“Credo che la mia formazione e la mia professione”, diceRenata, “mi abbiano consentito di strutturare un’abitudine allavoro in equipe, ove a fronte di problematiche complesse epunti di vista diversi si cerca costruttivamente di trovare lasoluzione più opportuna, senza dimenticare però gli aspetti etici.Nel CAI ciò significa rapporto corretto fra tutte le sue strutture,che pur avendo ruoli e competenze territoriali diverse hannofinalità comuni, le finalità dl Club Alpino Italiano”.

GR Toscana: Magnani succede a Focardi

Durante l’assemblea delle sezioni toscane svoltasi il 28marzo nel suggestivo Castello di Montarrenti (Siena) sonostati rinnovati gli organi del GR Toscana. Manfredo

Magnani della Sezione di Grosseto è il nuovo presidenteregionale che prende il posto di Riccardo Focardi, nonricandidatosi. Gli altri componenti del CDR sono GabriellaCeccherelli (vice presidente) della Sezione di Pisa, Roberto Pepidella Sezione di Firenze, Moreno Nuti (Prato), Vannetto Vannini(Valdarno Superiore); Francesco Profico (Grosseto) è il nuovosegretario; Alessandro Cerri (Viareggio) è stato confermatotesoriere. Nella foto Magnani e Ceccherelli sono ai lati, al centro ipresidenti delle sezioni di Grosseto e Siena in occasione dellatraversata del Monte Argentario alla quale hanno partecipatooltre 130 soci.

CAI Regioni

Renata Viviani guida le sezioni lombarde

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Page 33: LO SCARPONE 06archivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_GIUGNO_16.pdfLo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini La redazione accetta articoli, possibilmente succinti,

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comunità della città con tutta la sua esperienza e competenza perdare un contributo per la promozione delle nostre bellezze artistichee naturali. Con passione, entusiasmo e consapevolezza continueremonel prossimo triennio il lavoro già avviato”. Le sue parole non posso-no che rappresentare il migliore auspicio nell’Abruzzo sconvolto dalterremoto di aprile.

Bergamo Valoti confermato presidentePaolo Valoti è stato confermato alla presidenza della Sezione di

Bergamo (Palamonti, via Pizzo della Presolana, 15). Le altre cariche sociali sono state così assegnate: Giovanni Cugini,

Gianni Mascadri, Andrea Sartori (vicepresidenti), Maria Corsini(segretario), Stefano Morosini (vicesegretario), Angelo Diani (teso-riere). Consiglieri sono Arrigo Albrici, Adriano Chiappa, AlessandroColombi, Domenico Capitanio, Antonio Corti, Paolo Lorenzo Gamba,Mauro Gavazzeni, Marco Luzzi, Claudio Malanchini, Luca Merisio,Emilio Moreschi, Silvano Pesenti; revisori dei conti Silvia Bassoli,Luciano Breviario, Alberto Carrara.

Milano Un prestigioso bollettino Un numero speciale del Bollettino della Biblioteca “Luigi Gabba”

della Sezione di Milano è stato dedicato ai cent’anni di RiccardoCassin con le copertine dei libri dedicati al grande alpinista e una pic-cola galleria di ritratti. Recente è anche il fascicolo dedicato allaGrigna meridionale (2177 m), la famosa Grignetta conosciuta e amatada escursionisti e arrampicatori non solo lombardi per la bellezza del-l’ambiente e per la varietà di gite. Curata da Renato Lorenzo, la pub-blicazione si giova di contributi di illustri scrittori di montagna.

“Il Bollettino rappresenta uno strumento fondamentale per farconoscere le potenzialità della biblioteca”, scrive in un editoriale il

presidente Carlo Lucioni. La biblioteca conta oggi oltre 9.000 volumie 3500 annate di riviste.

Reggio Calabria Interventi per i sentieriSulla sentieristica nel Parco nazionale dell’Aspromonte una lettera

è stata mandata dal presidente della Consulta dei sentieri MariaGrazia Buffon al presidente e al direttore del Parco per sollecitarerisposte in merito alle proposte formulate sulla manutenzione ordi-naria e straordinaria della rete sentieristica e la realizzazione di tabel-le orizzontali e verticali, già in programma nel bilancio 2008 del PNA.In particolare, il presidente della Consulta chiede l’istituzione di unufficio sentieri, la redazione di un piano dei sentieri, la divulgazionedel regolamento sentieri ai comuni del PNA, alle comunità montanee alla Provincia, nonché l’attivazione di una sinergia con la Provinciaper l’attuazione del regolamento e la gestione del catasto sentieri.

Codroipo (UD) Scalate a impatto zeroNasce a Codroipo (Udine), come è stato preannunciato in aprile su

queste pagine, la struttura di arrampicata più alta d’Italia, che saràanche sede della locale Sezione del CAI. Il progetto, spiega il suo arte-fice, l’architetto Andrea Martinelli, nasce dalla volontà di creare unluogo di incontro finalizzato alla socialità piuttosto che al confronto.L’ambiente è caratterizzato dalla verticalità, dalla tensione verso l’al-to. Lo spazio interno sarà punteggiato dagli appigli colorati che ani-meranno le pareti verticali, sghembe e irregolari: una moderna grot-ta dagli antri frastagliati nella quale si proietterà sul lato nord, attra-verso ampie pareti finestrate, la luce naturale. Progettata secondo ipiù moderni criteri di efficienza energetica, la struttura vuole rag-giungere l’ambizioso traguardo dell’azzeramento dei costi di approv-vigionamento energetico donando energia all’occorrenza anche

Iprimi effetti delle nuove captazioni delle ultime acque libere,osservati soprattutto in montagna, fanno presagire che ilvalore dei danni ambientali così prodotti possa superare di

molto gli esigui benefici energetici ottenibili. Benefici chepotrebbero essere ottenuti in misura ben maggiore con unaattenta politica di risparmio e di efficienza energetica. Com’èstato preannunciato in queste pagine il Club Alpino Italiano, peril tramite della sua Commissione centrale per la Tuteladell’Ambiente Montano e con la collaborazione della Sezione diMilano, organizzerà un incontro – convegno sul tema “Energiadall’acqua in montagna: costi e benefici” fruibile anche comeaggiornamento dagli Operatori nazionali TAM, che si terrà aMilano sabato 13 giugno, con inizio alle ore 9.30, al ConsorzioParco delle Groane (via Polveriera 2, Solaro, statale Monza-Saronno). Introduce il convegno Mirando Bacchiani, presidenteCCTAM-CAI, coordinano Luigi Gaido delegato della presidenzagenerale del CAI e Carlo Lucioni presidente della Sezione diMilano. Intervengono Dario Marchesi, Marco Vitale, MarcellaMacaluso, Roberto Serra, Julio Alteraci, Emilio Molinari, MarikaCanotti, Gastone Ciapessoni, Carlo Brambilla, rappresentanti diMountain Wilderness e delle commissioni regionali CAI – TAM.La partecipazione è libera, previa gradita iscrizione telefonica alnumero 02.205723233,

oppure mediante e-mail a: [email protected] o fax allo02.205723.201 indicando nome, cognome, indirizzo edeventuale rappresentanza.

Convegni

Lo sfruttamento delle acque montane

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alle strutture sportive adiacenti. Non mancano gli accorgimentiatti a ospitare al meglio le persone diversamente abili. Dall’esterno ilvolume si presenta come una stele radicata su una piccola collinaartificiale, a compensare l’impatto dei suoi 18 m d’altezza.Calcestruzzo grezzo potrà divenire supporto per l’arrampicata ester-na, mentre scandole in alluminio nel colore dell’ardesia proteggeran-no la parte lignea e il manto di copertura in nastri aggraffati in allu-minio grigio metallizzato che integreranno il campo fotovoltaico, dimodo che l’involucro risulterà “decomposto e alleggerito”, secondole parole del progettista, “assumendo dinamismo senza vanificare lapercezione di un volume edilizio dall’alto valore simbolico”.

Arezzo Sentiero dedicato a MatteagiLungo poco più di 11 km, dislivello in salita 381 m e in discesa 373

m, tempo medio di percorrenza 4 ore, il sentiero n. 531 del CAI è statodedicato alla memoria di Gian Paolo Matteagi: la Sezione di Arezzoha così reso omaggio alla memoria del suo compianto presidente.All’inizio del sentiero è stata posta una targa per ricordare colui cheper anni si è preso cura della rete sentieristica, da grande conoscito-re dei sentieri che lui stesso individuava e tracciava, come ha sottoli-neato il presidente del CAI di Arezzo Raul De Sanctis.

Belluno Coro CAI, nuovi traguardiIl Coro CAI Belluno ha festeggiato il 15° anniversario dalla fonda-

zione classificandosi al 3° posto assoluto al Concorso nazionale pervoci maschili “Soldanella” a Brentonico (TN). Il risultato premia 15anni di impegno del maestro Vittorino Nalato e dei coristi.

Il buon livello raggiunto è da tempo molto apprezzato dal pubblicodurante i numerosi concerti in Italia e all’estero e si ritrova nel 1° cd“Sui scalin” registrato rigorosamente dal vivo.

Il complesso corale è ora impegnato nella registrazione del secon-do cd dedicato interamente ai canti degli alpini durante le due guer-re. Il coro è lieto di farsi conoscere da chi apprezza la musica popo-lare di qualità e invita a contattare il presidente Paolo Grosso340.73335820, mail [email protected]

Castrovillari Stazione meteo nel PollinoIl 22 marzo, alla presenza dei rappresentanti del Parco nazionale del

Pollino e del Corpo forestale dello Stato, di MeteoWeb e del CAI diCastrovillari, è stata inaugurata una nuova stazione meteo, una DavisVantage Pro 2 installata presso il rifugio Biagio Longo del CAI di

Castrovillari in contrada Campolongo, Comune di Mormanno.I dati saranno pubblicati su http://www.meteoweb.it/ a cadenza set-

timanale finchè (probabilmente già dall’estate) la stazione meteo nonsarà messa in diretta-live. Eugenio Iannelli, presidente della Sezione diCastrovillari, ha es-presso compiacimen-to e orgoglio per l’ini-ziativa. ■

Dopo la presentazione al Monte deiCappuccini della mostra “I presepidi Cracovia”, chiusa il 15 marzo e

visitata da oltre 43 mila persone, continuala collaborazione del Museo nazionaledella montagna con la Polonia. Dal 17aprile al 17 maggio, al Muzeum HistoriiFotografii, è stata la volta di “Infinitamenteal di là di sogno” con le più rare immaginidi montagna degli anni 1850-60appartenenti al Centro documentazionedel Museomontagna. Ma il momento piùimportante è stato la firma a Zakopane, il18 aprile, di un accordo tra il nostroMuseomontagna, rappresentato dal

direttore Aldo Audisio, e il MuzeumTatrzaƒskie della città turistica ai piedi deiMonti Tatra, rappresentato dalla direttriceTeresa Jabloƒska, alla presenza delsindaco di Zakopane J. Majcher edell’assessore M. Wojak, della dirigentedella Regione Piemonte A. Morello e dellafunzionaria M. Ollino. Il Museo polacco,simile per missione a quello torinese,esporrà da novembre nelle sale del Montedei Cappuccini la mostra “Alla scopertadei Tatra”. Saranno invece ben cinque lemostre, oltre a un concerto e a unarassegna di film, del Museo Nazionaledella Montagna a Zakopane. La primaesposizione “Infinitamente al di là di

sogno, alle origini della fotografia dimontagna" avverrà dal 20 giugno al 25ottobre: tutti i progetti, per la parteitaliana, godono del sostegno dellaRegione Piemonte.

Nella foto il direttore del MuseomontagnaAldo Audisio firma l’accordo con ilMuzeum Historii Fotografii.

Museomontagna

Con la Polonia una fertile collaborazione

➔ Giugno per sentieri e binariPer informazioni e programmi piùdettagliati consultare www.trenotrekking.it■ 2/6 Linea Bologna-Pistoia. Pracchia-

Sambuca Pistoiese-Ponte della Venturina. CAI Bologna,tel/fax 051.234856. Info: [email protected]

■ 4-10/6 Linee Firenze-Borgo S. Lorenzo e Bologna-Pistoia. Vicchio-S. Piero a Sieve-Marzabotto. Trekking daBarbiana a M. Sole. CAI Bologna 051.234856. Info: [email protected] - CAI Firenze 055.6120467. Info:[email protected]

■ 13-14/6 Linee Orte-Falconara e Terontola-Foligno.Valtopina-Spello. Traversata notturna e Infiorata a Spello.CAI Ancona 071.200466. Info: [email protected] -Crucianelli, Desideri, Pergolini

■ 14/6 Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC. Madonnadell’Acero-rif. Duca degli Abruzzi-Cavone. CAI Bologna051.234856 - [email protected]

■ 14/6 Linea Bologna-Firenze + Bus ATC. Vernio-Abbaziadi Montepiano-Lago Brasimone-Castiglione dei Pepoli. CAIBologna 051.234856 - [email protected]

■ 20/6 Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC. Montese-Montello-Montese. CAI Bologna 051.234856. Info: [email protected]

■ 28/6 Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC. Lizzano inBelvedere-M. Pizzo-M. Grande CAI Bologna 051.234856 [email protected]

■ 28/6 Linea Terni-Sulmona. Sella di Corno-M. Calvo- Gole diAntrodoco-Antrodoco. CAI Antrodoco. L. Cianca329.4113515, M. Pascasi 349.3205803.

■ 12/7 Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC. Cavone-Orrido deiBaichetti-rif. Duca degli Abruzzi-Cavone. CAI Bologna051.234856 - [email protected]

Trenotrekking 2009QUI CAI Attività, idee, proposte

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MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19 Apertura serale Ma 21-22,30■ ASSEMBLEA STRAORDINARIA.I soci sono convocati in assembleapresso la Sede sociale delSodalizio in Milano - Via SilvioPellico, 6 - per le ore 6 di sabato13 giugno 2009 e occorrendo, inseconda convocazione lunedì 15giugno alle ore 21 ■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA.Presso la Segreteria e telefonica-mente, utilizzando la carta di credi-to, è possibile rinnovare l’adesione.Una speciale agevolazione sullaquota “ordinario” è riservata aquanti rientrano nella fascia d’etàcompresa fra i 18 ed i 30 anni.Ordinario 30 anni > 48,50 euro;18 > 30 anni 37 euro - famigliare25,50 euro, giovane 18,50 euro,vitalizio 13,70 euro.■ GRUPPO FOTOGRAFICO.Contattare Davide Necchi [email protected]■ ESCURSIONISMO. 7/6 PizzoFormico (Prealpi bergamasche);14/6 Anello Val Lunga (Val Tartano-Orobie valtellinesi); 20-21 CimaSassopiatto - Ferrata Schuster(Gruppo del Sasso Lungo); 28/6Capanna Sciora (Val Bregaglia). Ametà giugno si apriranno le iscri-zioni per la tre giorni di luglio alle“Bocchette Centrali” nel Gruppodel Brenta; 5/7 Valli d’Otro e d’Olen(Alpi Pennine); 11-12-13/7Bocchette Centrali (Dolomiti diBrenta); 19/7 Becca di Trecare, Vald’Ayas (cima e traversata). Sonoaperte le iscrizioni per il DolomitiTrek di agosto.■ GRUPPO NORDIC WALKING.Nel mese di giugno,come prepara-zione all’attività estiva, ci diamoappuntamento al Parco MonteStella (e in altri parchi milanesi)tutti i giovedì dalle 18.30 alle 20per percorrere i 6 km dell’itinerario“Nordic Park Milano”. Visitate ilnostro nuovissimo sito www.nor-

dicwalkingmi.org, troverete pro-grammi dettagliati, consigli e pro-poste ed eventuali gite del mese.■ COMMISSIONE SCIENTIFICA. VSETTIMANA SCIENTIFICO –NATURALISTICA / Casa Alpina diValbruna / Carnia – Alpi Giulie. La Commissione ScientificaNangeroni ci offre l’occasione diconoscere un angolo pittoresco,un ambiente naturale affascinantedove s’incontrano Italia, Austria eSlovenia e le grandi cultured’Europa. Sede del soggiorno ebase per l’escursioni sarà la CasaAlpina e Centro Didattico “JuliusKugy” della Sezione CAI XXXOttobre di Trieste recentemente rin-novata. Il programma in segreteriae sul sito www.caimilano.eu■ ATTIVITÀ GIOVANILI. ALPES.14/6 monte Sodadura (PrealpiOrobiche); 27/6 – 4/7 settimanapresso il nostro rifugio Nino Corsi(2265 m) in Val Martello / Alto-Adige; 20/9 Zucco di Sileggio(Grigne). FAMILY (per soci giovanisino a 10 anni di età accompagna-ti dai genitori): 7/6 passo del Fo’(Resegone); 13/9 Val Vogna(Gruppo del Rosa). GRUPPOANZIANI. 3/6 lago della Vecchia(Valle del Cervo-Prealpi biellesi);10/6 laghi di Deleguaccio(Valsassina); 17/6 passo Meden(Valtellina); 24/6 rifugio VittorioEmanuele (Val Savaranche); 1-2/7rifugio ARP-Corno Bussola (ValD’Ayas); 15-16/7 pizzo Camino(Alpi Orobie); 22-24/7 S. CaterinaValfurva. Ritrovo in sede il martedìdalle 14,30 alle 17. Per tutte le norme relative alle iscri-zioni alle gite e al comportamentonel corso delle stesse, si rimandaagli specifici opuscoli informatividel Gruppo Anziani, disponibili insede.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ TREKKING. 11/7-19/7 AlpiMarittime; 21/7-8/8 Taijkistan-Xinjiang-Kyrghizstan Il Pamir e…altro; 24/7-2/8 Pirenei Centrali;

26/7-2/8 Alta via dell’Ortles; 8/8-16/8 Alpi Carniche e Friulane; 22-30/8 le Ferrate del Brenta; 22-30/8Marocco sui monti dell’Atlante■ ESCURSIONISMO. 31/5Lombardia Val Taleggio; 7/6Lombardia Val di Mello, ValMasino; 14/6 Svizzera CapannaMichela; 14/6 Lombardia FerrataMinonzio; 21/6 laghi di Campo-ValBognanco; 28/6 Val d’Aosta rif.Chalet de l’Epee; 12/7 Val d’AostaMonte Roisetta; 18-19/7 VenetoFerrata Tomaselli; 19/7 Val d’Aostamonte Zerbion; 26/7 Svizzera Cap.M. Leone; 6/9 Valpelline rif. Aosta;12-13/9 Veneto M. Pelmo; 20/9Lombardia Pizzo Arera; 27/9Lombardia ferrata e creste delResegone■ MOUNTAIN BIKE. 7/6Lombardia Val Cavallina/Lagod’Endine; 13/6 Svizzera Passo s.Lucio; 26-28/6 Trentino 100 km DeiForti; 5/7 Val d’Aosta lago diVargno; 17-19/7 Francia Colle delGalibier; 9-16/8 AustriaSalkzammergut; 29/8 Val d’Aostavalle di st. Barthelemy■ ALPINISMO. 4-5/7 ascensionesu ghiacciaio “Gran Zebrù”;Settembre ottobre corso ARG1. I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni.

EDISONGRUPPO IL SENTIEROc/o Cai Sezione di Milano■ ESCURSIONI: 7/6 la Valle dellaLegna (Valle di Champorcher); 21/6casolari di Leviona (Aosta); 28/6punta Valfredda (Val D’Ayas); 4-5/7rifugio Deffeyes (La Thuile); 12/7bivacco Gastaldi (Valle diGressoney); 22-29/8 settimanaalpina a Monguelfo (Val Pusteria).

GAMVia C.G. Merlo, 320122 MilanoTel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e Gio 21-23■ SCIALPINISMO 13-14/6Sustenhorn (3503 m) classicachiusura stagione dal Sustenpass(1865 m) alla Tierberglihütte (2757m), domenica ghiacciaio fino a3000 m poi in vetta seguendo lacresta, disl. 930/707 m BSA Info:Franco Perin 3472628747.

■ ALPINISMO/ESCURSIONISMO.14/6 Val Blenio (CH) Camperio(1400 m) Dotra (1750 m) CrocePortera (1920 m) Acquacalda(1760 m) traversata con percorsoad anello in ambiente naturale diestremo interesse, durata 5 h, infoGiorgio Vanaria 02417812; 20-21/6Grand’Assaly (3174 m) Piramidesopra il ghiacciaio del Rutor, dal rif.Deffeyes (2494 m) sopra La Thuile.Disl. 844/680 m. alpinistica PD,ultimo tratto 2°+ Info [email protected] 0289301570; 21/6 giornata del solsti-zio gita naturalistica in Val Vognada Ca’ di Janzo all’Alpe Larecchia eal Ponte Napoleonico disl. 650m.Durata 5h, info Giorgio Vanaria02417812; ■ ESTATE IN VAL VENOSTA. 11-27/7 Malles - 2 settimane di ferieestive, escursioni, fortezze medie-vali e piccoli borghi. Info RobertaComi [email protected] 0399907037 e Luigi Barsanti luigi.bar-santi@fastwebnet 339 3265686.

GESAVia Kant 820151 MilanoMartedì 21 - 23Ornella tel. 0238008844Fausta tel. [email protected]■ ATTIVITÀ 6-7/6 Corso “arrampi-care in sicurezza”; 12/6 festa d’e-state (in sede) - 21/6 punta Battistim 2004 ferrata (C. Ticino) EEA; 27-28/6 corso "arrampicare in sicurez-za"; 11-12/7 Monte Polluce m 4090(gruppo del Rosa) EEA; 25-26/7Marmolada m 3342 (Dolomiti)EEA.■ XXV ANNIVERSARIO DELLAFONDAZIONE. 7/6, 27-28/6 corsodi avvicinamento alla montagna.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 02-62066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ IN SEDE. 29/6 h. 21 Corso diGhiaccio 2009: “Alpinismo fuoridalle Alpi - Approccio e tecni-

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QUI CAI Vita delle sezioni

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Page 36: LO SCARPONE 06archivio.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_GIUGNO_16.pdfLo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini La redazione accetta articoli, possibilmente succinti,

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che” di Alberto Magliano; dis-ponibilità pannello di arrampicatamartedì h. 18-20 e giovedì h 18-22.■ MOUNTAIN BIKE SEM. Il grup-po MTB “Raggio per raggio” èaperto a tutti i soci CAI, 28/6Monte Tamaro BC, info:ht tp : / /www.mtb-ca isem.org,[email protected]■ GITE SOCIALI. 7/6 collaudoAnziani, Valle Spluga da Isola diMadesimo al lago di Montespluga(m.1901) mulattiera del CardinelloE; 14/6 via Spluga da Prestone aIsola E; 21/6 alpe e lago diDeleguaccio, da Premana all’altaVal Varrone (m.1600) indi al laghet-to (m.2100) E ; 27-28/6 ValScaleres - Corno del Ceppo - LaghiGelati (quota max m. 2590) AltoAdige ai margini dei MontiSarentini E ■ NEWSLETTER. Richiederla [email protected]

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 Tel. e Fax 0362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ ASTROCAI. 5/6 conferenza e fil-mati su “La Luna e MissioneApollo”.■ CORO. 13-14/6 rassegna coralea Duino (TS) organizzatadall’Associazione corale R. M.Rielke con la partecipazione di uncoro sloveno, visita alle città diSistiana e Trieste.■ ESCURSIONISMO GIOVANILE.7/6 rifugio Valtellina (Aprica); 21/6monte Zerbion (Brusson-AO).■ MANIFESTAZIONI. 19/6 ore21,15 Gabriele Spinelli, istruttore dialpinismo della scuola “ALPITEAM” presenta “Viento clancosull’Aconcagua”, 70 giorni in SudAmerica.■ BAITA SOCIALE. A Dezzo in Valdi Scalve, 10’ minuti di camminosu facile sentiero, 25 posti letto, igruppi prenotino per tempo.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 [email protected] Gio. 21-23■ CONSIGLIO DIRETTIVO 2009-2010. Presidente Roberto Burgazzi;

vicepresidente Enzo Concardi;segretario Ivano Bergamaschini;tesoriera Giovanna D’Ilio; consiglie-ri: Marco Brusotti, Giulio Fornaroli,Delio Matelloni, Ermanno Nerini,Luigi Pedrotti; consigliereAggiunto: Antonio Cerutti; revisoridei Conti: Domenico Lorusso,Roberto Mutti, Tina Zani; direttorescuola di alpinismo INA Gian MarioPiazza; direttore corso di arrampi-cata IAL Edoardo Rizzo; direttoresci fondo escursionismo ISFEIvano Bergamaschini; sito internetFabio Mutti; redazione radarErmanno Nerini, Giulio Fornaroli. ■ PULLMAN. 14/6 Borno-lago diLova (Val Camonica) escursioni-smo D´Ilio 0245101500■ ESCURSIONISMO. 7/6 alped´Avero (Valle Spluga) mp Concardi0248402472; 20-21/6 rif. S. Jorio(Monti Lariani) mp Nerini0245101500; 27/6 Bettmeralp(Vallese-Svizzera) mp Burgazzi3398828946; 5/7 monte Tantané(Valle D´Aosta) mp Concardi0248402472; 11-12/7 traversatarif. Curò-rif. Coca (Alpi Orobie) mpBergamaschini 3288523090; 19/7sentiero dei Grandi Alberi (PrealpiLecchesi) mp D´Ilio 0245101500■ TREKKING ESTATE. 4-14/7GR20 Nord (Corsica) treno e tra-ghetto Corti 0396817069; 18-25/7Settimana escursionistica Cogne(Valle D´Aosta) mp Concardi0248402472; 2-9/8 valli di Peio eRabbi (Trentino) mp Bergamaschini3288523090; 21/8-30/10 ilCammino di Santiago diCompostela (Francia-Spagna) conpossibili periodi brevi treno Nerini0245101500; 22-30/8 Tour du MontBlanc (Alpi Graie) mp Casè0226148787■ MONTAGNA IN SETTIMANA. Legite del mercoledì. 10/6 S.M.Maggiore (Val Vigezzo) treno - 24/6Rif. Carestia (Val Vogna) mp escur-sionismo Concardi 0248402472 -3393336000■ COMPLIMENTI E AUGURI.Buon lavoro al socio Mauro Vecchi,ISFE di recente nomina.

CALCOvia S. Carlo 5 - (LC)tel. 039 [email protected]. e Ve. 21 - 23■ ESCURSIONI. 27-28/6 piz

Mitgel; 11-12/7 monte Leone■ ETÀ D’ORO. 10/6 alpe Corte;24/6 rif. Lecco (Zuccone Campelli);08-09/7 cima Rossa di Saènt■ ALPINISMO GIOVANILE. 7/6alpe Musella; 21-22/6 rifugioPastore■ MONTAGNA SCUOLA DI VITA.13-14/6 pizzo Redorta; 27-28/6 PizMitgel■ GRUPPO SPELEO. 5/6 presenta-zione IX corso speleologia, infoPiero 3487282506.

DESIOVia Lampugnani, 7820033 DESIO (MI)Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì 21 - 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]■ NUOVI CONSIGLIERI. Nel corsodell’assemblea del 25 marzo sonostati nominati per il triennio 2009-2011 i consiglieri Enrico Malgrati,Gabriella Martin, Angelo Meda,Aldo Villa e per il 2009 il delegatosezionale Enrico Carcano.■ ESCURSIONISMO GIOVANILE.7/6 casolari Herbetet; 13-14/6 rifu-gio Bosio Galli.■ GITE SEZIONALI. 2/6 rifugioGugiatti; 21/6 rifugio Elisabetta;28/6 rifugio Omio; 5/7 Val Roseg;11-12/7 rifugio Pio XI; 18-19/7Gran Paradiso; 25-26/7 capannaRegina Margherita; 2/8 rifugioZamboni-Zappa, bivacco Marinelli;19/8 rifugio Coca; 23/8 bivaccoCamposecco; 30/8 bivaccoCaldarini.■ GRUPPO “MALTRAINSEM”. 3/6rifugio Pian di Sole; 10/6 rifugioBertacchi; 17/6 Bernina Express;24/6 Alpe di Deleguaggio; 17/6-4/7settimana in Cadore; 8/7 CimaD’Olino; 15/7 rifugio Benigni; 22/7rifugio Vittorio Sella; 29/7 rifugioDel Grande Camerini.■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.Tutti i martedì e i giovedì dalle19.30 alle 22 è aperta la strutturapresso la palestra dell’ITIS “E.Fermi” in via Agnesi (ingresso dallato PalaDesio).■ A TUTTI I SOCI. Sono aperti irifugi e bivacchi della sezione: rifu-gio Pio XI - 2557 m - Val Venosta;Rifugio Bosio-Galli - 2086 m - ValMalenco; bivacco Regondi-Gavazzi

- 2560 m - Val Pelline; bivaccoCaldarini - 2500 m - Val ViolaBormina

SEREGNOVia S. Carlo, 47CP n.27- Seregno (MI)Tel/Fax 0362 [email protected] e Ve 21-23Sa 16-18■ GRUPPO TEMPO LIBERO. 10/6Capanna Boval al Morteratsch■ ESCURSIONISMO. Con sez.Mariano C. 28/6 rif.VittorioEmanuele-rif.Chabod■ VISITATE IL SITO INTERNET perle ultime notizie

MELEGNANOSezione “F. e G. Bianchi”Via De Amicis 2520077 MELEGNANO (MI)tel/fax 02 9835059www.caimelegnano.ite-mail: [email protected]. e Gio. 21-23, Dom. 10.30-12■ ESCURSIONISMO. 27-28/6 rif.Bezzi (AO); 12-13/9 rif.Tuckett(TN). ■ ALPINISMO GIOVANILE. 7/6raduno regionale AG, Val di Scalve(BG); 5-6/9 rif. Elisabetta Soldini(AO).■ MOUNTAIN BIKE. 14/6 triango-lo Lariano (LC); 13/9 Brianza (LC).■ INIZIATIVE PUBBLICHE (in sedeore 21). 25/9 serata in ricordo di P.Quartiani, fondatore CAI Mele-gnano; 9/6 Gruppo SpeleologicoLombardo, 29/9 foto di R. DeMarinis dalle Alpi alle Ande.■ CORO CAI. Il giovedì ore 21.

VIMERCATEvia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Mer. e Ven. 21 - [email protected] ■ ALPINISMO GIOVANILE. 7/6sentiero Walser Salecchio (ValFormazza); 21/6 capanna Boval(CH).■ GITE ESCURSIONISTICHE. 7/6sentiero del Verosso (ValBognanco); 21/6 rif Vittorio Sella;5/7 laghi di Ercavallo - rif. Buozzi(val Camonica)■ GRUPPO SENIORES. 3/6Piazzatorre – Monte Colle; 9–12/6

QUI CAI Vita delle sezioni

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38 - LO SCARPONE, GIUGNO 2009

m; 27/6 traversata KelhenalpHutte 2350 m, Bergsee Hutte 2374m, Cantone di Uri (Ch) disl. 600 m.■ ALPINISMO GIOVANILE. 13-14/6 pernottamento al MalojaEngadina (Ch).■ SENIORES. 10/6 Monti di Mezzo1550 m disl. 320 m.; MonteBerlinghera 1930 m disl. 700 m. daSan Bartolomeo Valle di Livo; 24/6lago Culino 1959 m disl. 400 m.Cima Rosetta 2360 m disl. 720 m.da Rasura, Val Gerola.

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 7/6 rif Ca’San Marco m 2000, Alta via Priula,Orobie Valtellinesi da Albaredo diMorbegno m 1155, disl m 840,tempo ore 3, E dir. EnricoFrancavilla, Ermanno Bagatti; 14/6Cima Mutta (Val Vogna) m2135 daCa’ di Janzo m 1355 disl m 790,ore 2.30, E, dir. Chiara Besani,Giuseppe Benecchi; 20-21/6escurs. con il gruppo speleo; 27-28/6 Testa Grigia m 3315, Valle delLys da Gressoney La Trinitè m1630, disl m 1684, tempo ore 5,pernottamento al bivacco Latertinm 3153, E+EE dir. Franco Porrini,Antonio Maginzali.■ GRUPPO MOUNTAIN BIKE.30/5-2/6 4G Monti Sibillini (AP);14/6 IG rifugio Venini (CO).■ RIFUGI. Enrico Castiglioni AlpeDevero, 1640 m, gestore MicheleGalmarini, 0324619126; PietroCrosta Alpe Solcio (Varzo) m 1750.gestori Enrico e di Marina,3408259234 www.rifugiocrosta.it- [email protected].■ NEWSLETTER. Aggiornatevisulle iniziative sociali comunicandoil vostro indirizzo e mail a [email protected]

MACUGNAGAPiazza Municipio28876 Macugnaga (VB)Tel e fax 0324.65485■ CORSI. Dal 20 al 25/7 Il Club dei4000 e il CAI organizzano presso ilrifugio Zamboni-Zappa, con leGuide di Macugnaga, il 36° corsodi introduzione all’alpinismo, il 33°

corso di alpinismo e il 20° corso diperfezionamento alpinistico per chidesidera apprendere e approfondirele tecniche su roccia ghiaccio emisto, e le manovre di sicurezza eautosoccorso. Età minima 14 anni,attrezzatura adeguata, iscrizioneobbligatoria al CAI. Info e iscrizioni:Società Guide Alpine di Macugnaga393.8169380, www.guidealpine-macugnaga.it; Schranz Sport0324.65172, I.A.T. 0324.65119;www.monterosa4000. i t /c lub-dei4000.

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SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ GITE ESCURSIONISTICHE. 14/6P.ta Verzel; 28/6 Ferrata Mines duGrand Clot; 12/7 M. Lera

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727 Cell. 338 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ ESCURSIONISMO. 14/6 Orridodi Foresto via ferrata disl. 250 m h.4 EEA; 20/6 Monte Arpone gitanotturna disl. 350 m h. 1,5 E; 27 e28/06 Guglia Rossa e Guglia diMezzodì disl. 800 + 1270 m h.4,30 + 6,30 E, pernott. al rif. IIIAlpini. ■ MOUNTAIN BIKE. 21/6 ValTroncea - disl. 500 m, lungh. 22Km BC■ ALPINISMO GIOVANILE. 6/6arrampicata al Palablu; 7/6 Ferrata;20-21/6 rif. Zanotti.■ APPUNTAMENTI. 20/6 ore 14pulizia sentieri collinari, iscrizioneobbligatoria entro il mercoledì pre-cedente.

SALUZZOP.zza Cavour, 12 - 12037 Saluzzo Tel 0175/249370www.caisaluzzo.it [email protected]ì dalle 21■ DIRETTIVO SEZIONALE. Conl’assemblea del 27/3 si è insediatoil nuovo direttivo per il triennio

2009/2011: Carlo Gagliardone pre-sidente, Marino Tabiani v/presiden-te, Adriana Allione segretaria,come consiglieri Natale Corazzolla,Paola Bonavia, Daniele Fringuello,Franco Galliano, GiuseppeMulassano e Andrea Quassolo.■ ALPINISMO GIOVANILE. 28/6escursione su strade ex militari evisita ai resti dei forti del Colledell’Assietta.■ GIRO DEL MONVISO 2009. 1-3/8 sentieri e colli che contornanoil Re di Pietra (Monviso), aperto aisoci delle altre sezioni, info AAGFranco Galliano 0175/248839 –0175/46391 [email protected],AE Flavio Bai 348/2822444.■ BOLLETTINO SEZIONALE. Sulsito www.caisaluzzo.it sono on-linegli ultimi numeri

MIRANOSEZIONE “Alberto Azzolini”Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56Cell. 348 [email protected] Merc. 21-22.30■ ESCURSIONI. 7/6 DolomitiFriulane, anello del Monte Fara, ref.A. Carlon, G. Guarraia; 21/6Dolomiti Ampezzane, pascoli diRozes, corso fauna, ref. U.Scortegagna e D. Berton CAICamposampiero; 21/6 uscita inrosa nelle dolomiti Ampezzane,anello rifugio Scoiattoli 5 Torri, ref.M. Bonvicini; 28/6 MarmoladaPunta Penia, in collaborazione conla scuola di alpinismo, ref.Idalberto Boran.■ MATERIALI. Sono disponibilialcune “canotte”. Rivolgersi a PaoloDe Toni.■ CONCORSO FOTOGRAFICONAZIONALE. In omaggio a MarioRigoni Stern. Tema: I grandi ani-mali delle montagne italiane,w w w . c a i c s v f g . i t ,www.caimirano.it.

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421.332288www.caisandona.itMa. 19-20 - Gio. 19-20 e 21-22■ ESCURSIONISMO. 30-31/5 1-2/6 Parco Naz. delle ForesteCasentinesi (AR); 14/6 MonteRobon-massiccio del Canin-Alpi

Giulie.Disl 980 m EE; 28/6 ValFredda- gruppo Monzoni. Disl700m E; 5/7 lago di Sorapis-rif.Vandelli-gruppo del Sorapis, Disl.500 E.■ ALPINISMO GIOVANILE. 14/6giro delle malghe sui monti diSauris-Alpi Carniche; 4-5/7Casermetta Vuerich-Val Dogna.■ SCUOLA DI ALPINISMO. Sonoaperte le iscrizioni al corso AG1

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mercoledì 21-23www.caidolo.it■ USCITE SEZIONALI. 6-7/6 Allascoperta del Cansiglio, gita perbambini; 14/6 Cima Nassere (Cimad’Asta); 21/6 Cima di Caoz (PaleSan Lucano); 28/6 Pale delPalughet–Pale del Garofalo(Dolomiti Bellunesi); 12/7 sentieroattrezzato Bepi Zac (Passo S.Pellegrino), ferrata; 17-18-19/7parco naturale Mont Avic (Vald’Aosta); 19/7 giro dei Monzoni(Val di Fassa) – escursione geologi-ca; 26/7 giro delle 4 Forcelle diRava (Cima d’Asta); 8-9/8 I segnidella memoria: trekking sulSentiero della Pace.

AMATRICE Via L.Spinosi 4602012 AMATRICE (RI)tel/fax 0746 826468Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Lagawww.amatrice.nete-mail [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 1/6 Montidella Laga Monte Cardito (E); 2/6Amatrice-Lago Scandarello (E);14/6 Monti Sibillini Monte Vettore(EE); 21/6 Monti della Laga Pizzo diSevo (EE); 28/6 Monti SibilliniMonte Porche, Cima Vallelunga,Monte Sibilla (EE)■ IN BACHECA avviso escursioniweek end.■ PALESTRA ARRAMPICATA mer.e ven. ore 21.

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Da studioso del metodoeducativo scout al qualeho dedicato diversi con-tributi su periodici spe-

cializzati e anche un saggio ditaglio psico-pedagogico, senzadimenticare la mia appartenenzaal CAI in anni giovanili, ho lettocon interesse sul numero 3/09dello Scarpone l’articolo a firmaMaser relativo all’accordo traCAI e associazioni scout. Micompiaccio con l’autore per lachiarezza e la semplicità esposi-tiva e in particolare perché laparte storica è corretta ed esau-riente, pur considerando l’angu-sto spazio di una pagina.

Forse però non è proprio veroche sia il movimento scout sia leassociazioni di alpinisti tragganoorigine “da un comune back-ground storico e sociale, avendoentrambi origine nei salotti nobilie anticonformisti della GranBretagna”, come scrive l’autore.Lo scautismo infatti nasce dall’in-tuizione di un eccentrico generaleinglese, Robert Stephenson SmithBaden-Powell (1857 – 1941), chetrasse ispirazione nel fondare gliscout dalle sue molteplici, varie-gate, protratte esperienze comeufficiale di sua maestà britannicasoprattutto in India e in Africa,esperienze che gli avevano fattoapprezzare la vita all’aria aperta e

i grandi spazi. Nasce anche dal suo convinci-

mento l’idea che sia buona cosadare piena fiducia ai ragazzi,certi che così facendo si otter-ranno delle risposte adeguatealle attese e il rapporto tra edu-catore ed educando ne usciràreciprocamente rinforzato.

A proposito di salotti, giovaricordare che la prima esperien-za di scautismo effettuata daBaden-Powell nel 1907 nellaminuscola isola di Brownsea, nelDorset, in Gran Bretagna, coin-volse una ventina di ragazzi diclassi sociali diverse rompendocosì uno schema consolidato inGran Bretagna. La sua non nac-que dunque come una propostaelitaria. La vita all’aperto e ilrispetto per la natura furonodelle idee-forza che caratterizza-rono, e tuttora caratterizzano, loscautismo: un metodo educativoche punta a formare personeautonome, responsabili e solidali(per la cronaca gli scout attual-mente sono nel mondo circa qua-ranta milioni, il che la dice lungasul successo di quello che vienedefinito “il più bel gioco delmondo”).

Avendo praticato a lungo sial’alpinismo sia lo scoutismo etratto da entrambi sicuri beneficiper la formazione della mia per-

sonalità, ritengo che i punti dicontatto siano molteplici, fermorestando che lo scautismo oltreche essere un movimento di gio-vani è un metodo educativo benstrutturato, attivo e integrale, nelsenso che punta a sviluppare lapersonalità del ragazzo tuttaintera, vale a dire in tutti gliaspetti, sociale, intellettivo, fisi-co-sensoriale e spirituale.

Lucio Costantini

Udine

Ho apprezzato nella stesura e nelcontenuto l’articolo di Maser suCAI e scoutismo, tuttavia alcuneconsiderazioni riguardo lo scauti-smo, pur corrette, mi sembranoriduttive, o almeno incomplete.Vorrei perciò integrare, senzaalcuno spirito polemico, in quantoritengo che qualche precisazionepossa giovare corroborando i giàvalidi argomenti esposti. Lo scau-tismo viene valorizzato per lacapacità di gruppo e lo spiritoludico, che sono sicuramentecaratteristiche reali, ma ciò che locaratterizza in particolare è lo spi-rito educativo ai valori umani eanche cristiani che sta alla basedelle attività, adeguato alle diver-se età e contesti. E’ soprattuttoquesto il senso dello scautismo,che ancora di più si concilia con leattività del CAI che educano allaconoscenza e al rispetto dell’am-biente montano e di tutto quanto aesso è correlato. Lo scautismoeduca a vivere conoscendo erispettando con umiltà l’ambiente,soprattutto la natura, e le personecon un atteggiamento di fraterni-tà, di condivisione e per i ragazzipiù grandi di servizio. Il gioco nonè quindi fine a se stesso, ma è lostrumento per raggiungere, specienelle attività che coinvolgono i piùgiovani, questi scopi. Quindi tuttogiusto quanto già espresso nell’ar-ticolo, ma con valori e caratteristi-che qualificanti che ancora piùaccomunano le due associazioninei loro scopi, finalità e metodieducativi.

Rino Bregani

alpinista ex scout

Sezione di Menaggio

La posta dello Scarpone La parola ai lettori

Scout e metodo educativo

Ogni anno con la buona stagione percorriamo il sentiero sopraTremezzo (Como) che porta alla Chiesetta al Sasso di San Martino eai monti di Nava. Regolarmente uno o due giorni dopo scopriamo diavere diversi "ponfi" con prurito in diverse parti del corpo. Questosuccede tutte le volte e alla maggior parte del gruppo. Facciamopresente che ci sediamo su sassi o su erba con molta attenzione enon ci spogliamo, anche se la giornata è splendida, memori diquesto inconveniente. E’ possibile sapere da che cosa possonoessere provocati questi ponfi e come prevenirli e curarli?

Maria Grazia Dardo

Alla gentile lettrice risponde il dottor Gian Celso Agazzi dellaCommissione medica specificando che potrebbe trattarsi dimorsicatura da trombicula, un parassita delle dimensioni di ungranello di sabbia che vive nei prati o dove vi è bassa vegetazione.Causa una dermatite con delle paule pruriginose. Il disturbo vacurato con farmaci sintomatici quali antistaminici o cortisonici a usotopico. Il consiglio è di utilizzare vestiti adeguati, mentre l’uso direpellenti può essere utile.

Incontri sgraditi

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