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L’impressionante parete nord del Cerro Torre, 3128 metri, nelle Ande della Patagonia. Foto Jay Smith, collezione R. Garibotti. ISSN 1590-7716 Numero 4 - Aprile 2006 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone Trentofilmfestival, in vetrina il grande alpinismo Trentofilmfestival, in vetrina il grande alpinismo NOTIZIARIO MENSILE APRILE 2006

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L’impressionanteparete nord del

Cerro Torre, 3128metri, nelle Andedella Patagonia.Foto Jay Smith,

collezione R. Garibotti.

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Accolto al Centro Santa Chiara daun gigantesco simulacro del CerroTorre, il “grido pietrificato” che da

mezzo secolo occupa la scena dell’immagi-nario collettivo alpinistico, lo spettatoredel 54° Trentofilmfestival in programmadal 29 aprile al 7 maggio correrà un solopiacevole rischio: quello di fare un’abbuf-fata di scalate, trascinato in alta quota daprotagonisti di ieri e di oggi in un freneti-co rincorrersi di appuntamenti o, come sidice, di eventi. Sarà un festival da non per-dere per chi mangia pane e montagnaquello uscito dal cappello a cilindro del

direttore artistico Maurizio Nichetti con ilcontributo degli esperti del Club AlpinoItaliano che questa rassegna ha fortemen-te voluto fin dal remoto 1952. Fra tuttisvetta, è il caso di dirlo, il sommo KurtDiemberger, quest’anno testimonial conuna serata tutta per lui venerdì 5 maggioall’Auditorium Santa Chiara. Socio onora-rio del CAI, recente autore di “Passi versol’ignoto” (Corbaccio editore), unico uomoad avere violato due vette di ottomilametri (il Dhaulagiri e il Broad Peak), ilgrande salisburghese avrà molto da rac-contare sulla sua fantastica carriera trazero e ottomila, costellata di soddisfazionima anche di tragedie come l’odissea divent’anni fa al K2 dove lasciò per semprela compagna d’avventura Julie Tullis.

Tutta in chiave arrampicatoria sarà il 29aprile l’apertura della rassegna dedicata alcinema di montagna, esplorazione eavventura, affidata alle coreografie delgruppo svizzero Danse verticaleall’Auditorium Santa Chiara.

Una certa curiosità suscita domenica 30aprile “XX mila leghe sopra il mare”, spet-tacolo multimediale del vicentino AlbertoPeruffo su una spedizione da lui guidata

alla vetta del Rakaposhi (Karakorum).L’evento anticiperàquelli dedicati all’alpi-

nismo nellaseconda partedella rassegna,quando i prota-gonisti dei mag-

giori exploit del-l’anno si avvicen-

deranno (giovedì 4maggio) in una non stop

sul palco dell’AuditoriumSanta Chiara raccontan-do con l’aiuto di video eimmagini le loro espe-rienze. Tra gli invitatiYannich Graziani, autoredi una nuova via sulChomo Lonzo (Tibet), ilfuoriclasse svizzero UeliSteck che si è distinto conun’innovativa scalata nelKhumbu dopo aver doma-to in solitaria invernale latemibile nord dell’Eiger,Robert Jasper che ha scala-to il Cerro Muraillon inPatagonia. E poi dovrebbe-ro essere della partita VinceAnderson, compagno delcelebre Glowacz sul NangaParbat, il trentino Ermanno

Salvaterra con la sua recente scalata alCerro Torre, Elio Orlandi, ChristophHainz, Ana Torretta, Piero Dal Pra.

“Vogliamo sviluppare tutte le potenziali-tà di comunicazione e di collaborazionedel festival: abbiamo una rete di iniziativee rilanci con musei, istituzioni, enti cultura-li che trasformeranno Trento in una grandefesta della montagna”, spiega Nichetti.Ecco allora inserirsi nel ricco cartelloneuna Giornata delle scuole, un workshopsull’avventura e la proiezione (1° maggio)del film muto del 1927 “MittelholzersAfrikaflug II” che racconta la prima tra-svolata aerea del continente africano conl’accompagnamento dal vivo del pianistajazz Gaetano Liguori.

Per la proiezione delle opere cinemato-grafiche in concorso è stata quest’annoscelta la Multisala Modena, mentre ilCampo base tornerà a distribuire speciali-tà trentine sotto il grande tendone delCentro Santa Chiara. Oltre ai film in con-corso sarà presentato in anteprima italianail film prodotto da Richad Gere“Dreaming Lhasa” e ci sarà spazio ancheper “montagne e ciclismo” con il filmdanese “Overcoming” sul campione IvanBasso impegnato al Tour de France.

In parallelo alla rassegna cinematografi-ca si svolgerà “Montagnalibri” - 20°Rassegna internazionale dell’editoria dimontagna” coordinata da Luana Bisestidove il pubblico avrà la possibilità di sfo-gliare i libri più recenti dedicati alle mon-tagne di ogni angolo del pianeta (750 volu-mi di 370 case editrici da 28 paesi eranoquelli in mostra nell’edizione 2005). Inpiazza Fiera, cuore di Trento,“Montagnalibri” ospiterà anche la 11°Mostra-mercato delle librerie antiquariedella montagna dal 5 al 7 maggio, appunta-mento da non perdere per i bibliofili a cac-cia di rarità. Per l’intera durata della mani-festazione ci sarà “Montagnilandia”, unospazio dedicato ai lettori più piccoli. Tra lemanifestazioni in calendario durante ilTrentofilmfestival da segnalare poi le ceri-monie di assegnazione del 35° PremioITAS del Libro di montagna (martedì 2maggio al Castello del Buonconsiglio) edei Premi SAT 2006 (venerdì 5 maggio).

Infine un’opportunità senza precedentisarà offerta a chi desidera godersi i piaceridi Trento oltre a quelli del filmfestival. UnaTrento Card includerà per i week end dal29 aprile al 1° maggio e dal 5 al 7 maggio, apartire da 69 euro, tre giornate d’ingressolibero alle proiezioni della rassegna. Info:tel 0461.983880, fax 0461.232426 e [email protected]

2 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

ANTEPRIMA. Grande alpinismo alla 54a edizione di Trentofilmfestival

Tra zero e ottomila

Il direttore artisticoMaurizio Nichetticon il manifestodella 54aedizione cherenderà unparticolareomaggio aKurtDiembergercon una serata“tra zero eottomila”.

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3Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

Presidente generale Annibale Salsa

Vicepresidenti generali Francesco Bianchi, Valeriano Bistoletti, Umberto Martini

Componenti del Comitato Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo, direttivo centrale Vincenzo Torti

Consiglieri centrali Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, LuigiBrusadin, Lucio Calderone, Silvio Calvi,Sergio Chiappin, Onofrio Di Gennaro,Luca Frezzini, Cecilia Genisio, UmbertoGiannini, Francesco Maver, VittorioPacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni,Francesco Romussi, Enrico Sala, AlbinoScarinzi, Sergio Viatori, Ettore Zanella.

Revisori nazionali dei conti Giovanni Polloniato (presidente), Oreste Malatesta (in rappresentanza del Ministero del Tesoro), MirellaZanetti, Alberto Cerruti (supplente)

Probiviri nazionali Carlo Ancona, Silvio Beorchia, Giorgio Carattoni, Tino Palestra,Vincenzo Scarnati

Past president Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti,Roberto De Martin, Giacomo Priotto

Direttore generale Paola Peila

Fondato nel 1931 - Numero 4 - Aprile 2006

Direttore responsabile Pier Giorgio OlivetiDirettore editoriale Gian Mario Giolito

Coordinamento redazionale Roberto SerafinSegreteria di redazione Giovanna Massini

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Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini.La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo spazio,

riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione. Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta elettronica

o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della data di uscita(che corrisponde al primo giorno di ogni mese).

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche

Associazione dei Club Alpini delle Alpi

In questo numero

La Commissione centrale rifugi e operealpine conferma il programma dellegiornate culturali 2006. Sul tema “Storia

e tradizioni valdostane” un incontro è fissato alrifugio Monte Bianco in Val Veny sabato 24giugno. Di “Etica dell’alpinismo e filosofia della montagna” si parlerà al rifu-gio Pordenone in Val Montanaia sabato 22 luglio.

Di “Storia e tradizioni della Valtellina e della Valcamonica” si discuterà alrifugio Valtellina all’Aprica sabato 2 settembre. Una giornata sulla“Montagnaterapia” si svolgerà poi al Centro di formazione per la montagna“Bruno Crepaz” al Pordoi sabato 16 settembre. Fuori programma il 3 giugnoal rifugio Firenze “Letteratura e giornalismo di montagna”.

Le sezioni che intendono organizzare giornate culturali nei propri rifugipotranno richiedere e ricevere il necessario supporto tecnico progettuale daparte della Commissione centrale rivolgendosi a Vinicio Vatteroni ([email protected]), Piergiorgio Repetto ([email protected]) eLino Fornelli ([email protected]).

2 Trentofestival in anteprima

4 Componenti e deleghe del Comitato direttivo

5 Olimpiadi, primi bilanci

Il tedoforo scalatore

La medaglia mancante

7 L’enigma del Torre

La parola dell’alpinista

9 Nell’arca di Ermanno

I fatti e le opinionidi Giorgio Spreafico

9 L’ombra di Whymperdi Danilo Fullin

10 Alta velocità, che fare? di Fabrizio Bartaletti

12 Cuneo: trionfo azzurro aiMondiali di scialpinismo

Soccorsi allo sprint

13 I nostri amici con la coda

14 Insegnare alpinismo oggi

L’attività delle scuoledi Rolando Canuti

15 Tre libri indispensabili

16 Bisturi e piccozzedi Gian Celso Agazzi

17 Si è accesa una stella di Oreste Forno

La SAT contro l’eliski

18 Nanga Parbat tutto d’orodi Oriana Pecchio

Lafaille tradito dal Makalu

23 Mare verticaledi Cecilia Carreri

24 Valenza: nuova sede

25 L’invenzione dell’arrampicata

26 Alpinisti per scommessadi Lorenzo Revojera

30 Speleologia: esami e corsi

33 Le biblioteche del CAI

34 Trenotrekking 2006

RUBRICHE

20 Filo diretto22 News dalle aziende27 Qui CAI32 La Sede centrale risponde34 Vita delle sezioni37 Piccoli annunci38 Bacheca39 La posta dello Scarpone

Dove la cultura sale in quota

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4 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

Acompletamento dell’ampio servi-zio informativo sugli organiciamministrativi della Sede centrale

apparso sul notiziario Lo Scarpone dimarzo, dedichiamo ora uno spazio alComitato direttivo centrale, organo digoverno del Club Alpino Italiano, elencan-done i componenti e le relative deleghe.Annibale SalsaPresidente generaleLegale rappresentante del CAI. Cura lepubbliche relazioni e i rapporti con gliOrgani istituzionali dello Stato, Enti eAssociazioni nazionali ed internazionali.Promuove iniziative e manifestazioni perla divulgazione degli aspetti filosofici, cul-turali ed ambientali della montagna.Sovrintende all’attività della Bibliotecanazionale e del Museo nazionale dellamontagna.Francesco BianchiVicepresidente generaleGruppo di lavoro “Terre Alte”; rifugi exMDE; OTC Cinematografica, rifugi eopere alpine, Comitato scientifico.Umberto MartiniVicepresidente generaleCentro di formazione per la montagna“Bruno Crepaz” al passo Pordoi; proble-

matiche ambientali; riordino editoria;Filmfestival di Trento; CIPRA; OTCMedica, pubblicazioni, speleologia, TAM.Valeriano BistolettiVicepresidente generale (Staff PG)Rapporti con strutture territoriali; polizzeassicurative; CAAI; OTC CNSASA,materiali e tecniche, SVI.Francesco Carrer ComponenteLibera Università della Montagna;Servizio scuola; Protezione civile; volon-tariato solidaristico; SITCAI; OTCAlpinismo giovanile, sci fondo escursioni-stico.Gianfranco GaruzzoComponente (Staff PG)Strutture CAI centrale (Sede e rifugi);immagine e attività promozionale; stampaperiodica e concessionaria di pubblicità;rapporti con TCI; OTC Escursionismo(Trenoescursionismo e mobilità dolce,segnaletica e sentieristica, Via Alpina).Vincenzo Torti - ComponenteAspetti legali; convenzioni con Enti eorganismi pubblici e privati; norme statu-tarie e regolamentari; portale CAI;AGAI; Fondazione italiana per le monta-gne (Consiglio di gestione); OTC Legale.

Il coordinamento dell’attività del CDCè affidato allo staff del Presidente gene-rale costituito dal Vicepresidente gene-rale Bistoletti e dal ComponenteGaruzzo. Al fine di razionalizzare i rap-porti di comunicazione con la Pre-sidenza generale e il Comitato direttivocentrale, le strutture territoriali sonovivamente pregate di attenersi alleseguenti modalità.Corrispondenza cartacea. Sarà distribui-ta: a) al Presidente generale per argo-menti strettamente connessi alle funzio-ni di legale rappresentante del CAI; b) aiComponenti il CDC, per argomenti spe-cifici connessi alle singole deleghe.E-mail. Dovranno essere inoltrate esclu-sivamente all’indirizzo [email protected] Le e-mail pervenute sarannoinoltrate con gli stessi criteri di distribu-zione adottati per la corrispondenza car-tacea.Telefonate. Dovranno essere effettuateesclusivamente alla Segreteria di presi-denza (Giovanna Massini, tel02.205723.221). Le telefonate personali alPresidente generale e ai Componenti ilCDC sono in linea di massima sconsigliate,salvo casi di particolare urgenza. ■

Componenti e deleghe del Comitato direttivo centrale

VIA PETRELLA. Identikit dell’organo di governo del Club Alpino Italiano

Il Comitato direttivo e i consigliericentrali si concedono una tregua durantei lavori in via Petrella. In primo pianoil presidente Annibale Salsa e il direttoregenerale Paola Peila. La foto è statascattata in occasione della riunione del 4febbraio.

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OLIMPIADI 2006. Primi bilanci dei recenti Giochi invernali

La passione ha vintoNell’albo dei Giochi del 2006c’è anche uno storico eventodocumentato in queste fotoeccezionali: la fiaccolaportata sulla gugliaterminale della Mole datedofori alpinisti e fattascendere a corda doppia. E’successo poche ore primache le Olimpiadi avesseroinizio, con il Collegiopiemontese delle guidealpine mobilitato al grancompleto. La parte piùspettacolare è toccata alpresidente Alberto Reche si è calato. “Queisette minuti sospesolassù mi sonosembratiun’eternità”, haraccontato.

Primi positivi bilanci per leOlimpiadi invernali 2006concluse il 26 febbraio a

Torino. E non solo per le 11medaglie conquistate dall’I-talia. Lo dimostrano le cifrepubblicate in concomitanza conla chiusura dei Giochi dal quoti-diano economico Il Sole 24Ore: 69,4 milioni di euro la cifraincassata, un milione le presen-ze turistiche in Piemonte, 900mila i biglietti venduti. A suavolta il comitato organizzatoreha comunicato che 2.573 sonostati gli atleti impegnati, 2704 itecnici e gli accompagnatori,1000 le ore di diretta Tv, 18 milai volontari impiegati. Cifre rag-guardevoli, anche se non basta-no ad annullare le ombre che cisono state e sicuramente cisaranno.

A giudizio unanime Torino èstata bella, efficiente, cultural-mente viva, grazie anche alleiniziative del Museo della mon-tagna “Duca degli Abruzzi” edella Biblioteca nazionale di cuisi è riferito in queste pagine e sidaranno in seguito più ampiragguagli.

“Le Olimpiadi hanno avuto ilmerito di riavvicinare la capita-le subalpina al suo retroterraalpino, un legame simbioticoche non a caso è all’originedella nascita a Torino del ClubAlpino Italiano e dello storicoSki Club Torino”, ha detto il

presidente generale del CAIAnnibale Salsa che alcuni annifa è stato, insieme con un grup-po di intellettuali, il firmatariodi un manifesto per l’uso dellalingua occitana nelle comunica-zioni ufficiali dei Giochi. “Nonci fermeremo”, è stato poi ilproposito espresso a Olimpiadiconcluse dal sindaco SergioChiamparino, “e si vedranno glieffetti non solo sul turismo, maanche sulla produzione indu-striale e sull’occupazione”.Speriamo in bene.

“Passion lives here”, lo slogandi Torino 2006, ha campeggiatoa lungo in rosso sui muri degliimpianti e dello stadio olimpico.Alla fine la passione ha vinto. Eil podio più alto se l’è aggiudi-cato proprio Torino. ■

5Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

Nives e la medaglia mancante

L’alpinismo potrà mai essere inquadrato nellediscipline olimpiche? C’è ragionevolmente daescluderlo fintanto che la meta rimane il rag-

giungimento della vetta e non invece l’arrivarci in untempo inferiore ad altri scalatori. Eppure su questotema si è esercitato sulla Repubblica del 1° marzoGianni Clerici, penna rinomata del giornalismo spor-tivo, auspicando che una medaglia venga assegnataa corollario di Torino 2006 a Nives Meroi. Sarebbe asuo dire un modo per aiutare l’illustre alpinistaaccademica tarvisiana a realizzare il suo progetto:scalare tutti gli ottomila.

“Nives raggranella quanto le serve offrendosi aumili serate specialistiche”, spiega Clerici, “e per lesue scalate può contare soltanto sull’assistenza delmarito Romano Benet e dell’amico Luca Vuerich.Giunta ai piedi degli Ottomila non arruola squadre di

sherpa che si carichino tutto il necessario.Nemmeno le bombole si fa trasportare, perché lei ei suoi salgono senza. Si trascinano dietro soltantouna tenda nella quale dormiranno in tre, a trentasotto zero…”. Un quadro deamicisiano, anche trop-po. Ma Nives che ha visto notevolmente rafforzarsila sua notorietà grazie al libro scritto a quattro manicon Erri De Luca (“Sulle tracce di Nives”, Mondadori)ammette di esserne compiaciuta. “Non mi aspetta-vo quell’articolo, è stato un omaggio che ho moltogradito”, spiega.

Lasciando peraltro intendere che le serate alpini-stiche sono tutt’altro che all’insegna dell’umiltà.Sono al contrario momenti culminanti nell’attivitàculturale degli alpinisti che possono così trasmette-re impressioni e sensazioni di un operare (per fortu-na?) precluso alle dirette televisive. ■

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Esulta il Cerro Torre.Tutto sembra contri-buire a rinverdire il

mito di questa guglia sbaraz-zina che porta insolentemen-te per traverso, a guisa di ber-retto, il suo fungo di ghiacciosommitale, come lo descrivo-no in “Patagonia” (Corbaccio1998) Silvia Metzeltin e GinoBuscaini. Dopo che una cor-data italo argentina ha getta-to nuovi dubbi e ombre sullavia “Egger-Maestri” del 1959,l’ambiente alpinistico è insubbuglio. E la redazionedello Scarpone è costretta adaffrontare ancora l’argomen-to, con il dovuto rispetto perle opinioni in campo maanche la consapevolezza dinon dovere in alcun modoabdicare al proprio ruoloinformativo in un climaoggettivamente delicato. Eche tale sia lo suggerisce laraccomandata di uno studiolegale alla redazione. La mis-siva fa riferimento alla candi-datura al Piolet d’or, assegna-ta in Francia a “El Arca de losVientos”, la via portata a ter-mine il 13 novembre scorsoda Ermanno Salvaterra,Rolando Garibotti eAlessandro Beltrami lungo lestesse pareti, est ovest nord,della via “Egger-Maestri”.

Niente che ci riguardi.

Tuttavia l’invito a stare inguardia è inequivocabile. Erala prima volta, dopo 46 anni,che quelle pareti venivanoripercorse fino in cima. E lacordata riferisce di non averetrovato alcuna traccia delprimo “antico” passaggio del“ragno delle Dolomiti”Cesare Maestri e dell’austria-co Toni Egger oltre i primi300 metri dei 1200 della via.Da qui l’acuirsi dei dubbi el’ennesima autodifesa diMaestri che tramite avvocato“dichiara e torna a ribadire”di avere salito il Cerro Torrecon Toni Egger “seguendo atratti lo spigolo innevato dinord-ovest e la parete nordfino a giungere sulla crestadei funghi sommitali e daquesto punto seguendo leconformazioni ghiacciate”.

Sempre tramite avvocato, ilsuo vecchio compagno di sca-lata Cesarino Fava comunicadi non avere dubbio alcunoche Egger e Maestri abbianoraggiunto la vetta del CerroTorre. Una posizione cheriflette, parola più parolameno, quanto ebbe a scriverelo stesso Fava sul fascicolo17/91 dello Scarpone in unalunga testimonianza raccoltada Alberto Benini: “Io non sose sono arrivati in cima alTorre oppure no. So solo che

6 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

Dapprima sussurrata tra gli addetti ai lavori, unanotizia si è rapidamente diffusa nel momento incui questo fascicolo dello Scarpone stava perandare in macchina: a Lugano si riunirà in maggioun summit mondiale di scalatori che hannosperimentato le asprezze del Cerro Torremisurandosi con la sua storia. “Gli unici in effetticon il diritto di esprimersi sulla tragica scalata del ‘59 conclusa con la morte di Toni Egger esulle polemiche che in questi 47 anni hannoturbato la comunità alpinistica internazionale”,spiega l’alpinista ticinese Marco Grandi,organizzatore del Festival dei festival che si facarico di questo pesante fardello. Di un briciolo diserenità in effetti tutti avvertono il bisogno dopo ilriaccendersi delle diatribe sulla celeberrima via“Maestri-Egger” tracciata sulla guglia che svettaa 3128 metri nelle Ande della Patagonia. Inqueste pagine sono raccolte importantitestimonianze: a cominciare da quelledell’accademico Spiro Dalla Porta-Xydias, amicoed estimatore di Cesare Maestri, e di ErmannoSalvaterra che vanta, unico al mondo, cinquescalate complete al “grido pietrificato”. Su questoenigma senza fine si esprime poi il giornalistaGiorgio Spreafico, redattore capo della Provinciadi Lecco, in procinto di dare alle stampe un attesolibro-inchiesta. Infine Danilo Fullin, responsabiledell’archivio storico del Corriere della sera, hariletto per noi i giornali di quel lontano 1959.

Forse una tregua dopo il riaccendersi delle dispute a 47 a

“E’scoppiato lo scandalo. O meglio, c’è chiha cercato di farlo scoppiare. ErmannoSalvaterra ha asserito di aver tracciato unavia nuova sulla parete Nord-est del CerroTorre nel tentativo di ripetere il tracciato origi-nale di Egger-Maestri, dato che nel corsodella scalata non aveva trovato tracce dichiodi e di passaggi precedenti. Ma non si èaccontentato di muovere qualche dubbiosulla effettiva attuazione delI’ascensioneprecedente, ma sulla Gazzetta dello Sportha accusato ufficialmente Maestri di avermentito”. Con queste parole Spiro DallaPorta-Xydias, presidente del Gruppo italianoscrittori di montagna è intervenuto in gen-naio sull’enigma Cerro Torre nell’editoriale

della rivista “Montagna”, organo ufficiale delGISM stesso. Dalla Porta fa riferimento a“motivi tecnici alquanto speciosi” per soste-nere quelle che ritiene “insinuazioni”, confu-tando l’affermazione di Reinhold Messnersecondo il quale Maestri, fortissimo inDolomiti, non lo era altrettanto sul granito, dicui non aveva esperienza. “Ma come dimen-ticare l’esempio di un certo Cassin, dolomiti-sta per eccellenza”, argomenta Dalla Porta-Xydias, “che nelle sue prime esperienze digranito aveva effettuato la prima salita dellaNord-est del Pizzo Badile e dello SpigoloWalker alle Grandes Jorasses? Di fronte aqueste e altre accuse spicca per chiarezza larisposta di Cesarino Fava che, forte della

sua permanenza in zona per lunghi periodi,dichiara che le escursioni termiche sul Torrevariano tanto di anno in anno da fare addirit-tura mutare aspetto al fungo di ghiacciosommitale e all’intera guglia. Figurarsi poinel corso di quasi mezzo secolo!”.Quanto alla reazione di Maestri, Spiro riferi-sce di essere rimasto colpito per la suanobiltà. “Cesare, guida alpina, socio onorariodel CAI, uno che ha fatto la storia dell’alpini-smo, di fronte all’accusa infamante non haneanche voluto entrare nel merito: ‘Tenetepure quella montagna - ha detto - io non lavoglio, mi ha già portato troppo dolore e sof-ferenza!’. Maestri e Fava sono due nostriconsoci. Al di là di tutta questa storia ilnostro sodalizio si trova unanime nel manife-

Rispettare la parola dell’alpinista

CERRO TORRE

ENIGMA

Tutti attorno a un tavolo

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non ho il diritto per nessunaragione al mondo di dubitareche ci siano arrivati. Non fossealtro per la memoria delToni...”.

Tornare sull’argomento inqueste pagine è dunque inevi-tabile. Molti lettori hannoscritto a favore di Maestri,molti altri si dicono scettici.“Ma c’è un dato che contaveramente: la parola di unalpinista”, dichiara in questodossier Spiro Dalla PortaXydias a nome degli scrittoriaccademici di montagna di cuiè presidente. E chi ha la fortu-na di conoscere personalmen-te Maestri sa che si tratta diuna persona squisita, di un’o-nestà di altri tempi e di unidealista che crede in quelloche fa, come ha osservato direcente l’alpinista triestinoDusan Jelincic, scrittore edesperto delle alte quote. Chiha letto i libri del ragno delleDolomiti e il fondamentale“Soccorsi in montagna” pub-blicato in occasione del cin-quantennale del CNSAS neconosce del resto la generosi-tà, la vocazione umanitaria.

Eppure è bastato ridare escaagli antichi dubbi e (con pale-se soddisfazione di quel cuoredi pietra del Torre…) il grandeenigma è tornato sulle primepagine dei giornali e alla finedi aprile dovrebbe arrivareanche al 54° Filmfestival diTrento, dove Salvaterra ha

proposto alla commissione diselezione il film sulla sua ulti-ma esperienza che per la quin-ta volta lo ha portato sullavetta del Torre.

Bisognerà poi aspettare il 10maggio perché il dibattito checontrappone dubbiosi e soste-nitori a oltranza delle ragionidel Ragno delle Dolomiti sipossa svolgere attorno a untavolo. Per precauzione si èscelto un ambito extraterrito-riale, Lugano. E’ infatti inoccasione del Festival deifestival che l’alpinista e orga-nizzatore ticinese MarcoGrandi, un uomo assoluta-mente da ritenere super par-tes, ha invitato a confrontarsi iprotagonisti del Torre. Cioèalpinisti del livello di Bridwell,Karo, Bragg, Donini, oltre algrande inquisitore KenWilson, Salvaterra, e i batta-glieri maglioni rossi dei Ragniche nel ‘75 fecero sventolarein vetta il vessillo lecchese altermine della salita di Conti,Chiappa e Negri sotto la guidadell’indimenticabile CasimiroFerrari: una salita che rappre-senta a tutti gli effetti la primaindiscussa ascensione dellamontagna.

E sempre a proposito diLecco. Sarà per ragioni cam-panilistiche, ma sembra logicoche nell’ambiente dellaGrigna ci sia uno scetticismodi fondo rispetto all’impresadel ‘59. “Uno scetticismo che

resta sottotraccia,che non affiora”, sot-tolinea GiorgioSpreafico che a que-sto enigma ha dedi-cato un libro di pros-sima uscita, come luistesso racconta inqueste pagine. E cheaggiunge: “A Leccosi è scelto il silenzio.E quel silenzio conti-nua. Ma è un silenzioin realtà pieno divoci”.

Non fosse altro cheper sollecitare lavanità di sua maestàil Cerro Torre.

Red

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47 anni dalla problematica conquista del “grido pietrificato”

stare loro piena fiducia e solidarietà. IlGISM si dichiara fiero di contarli nelle pro-prie file”. Dalla Porta conclude il suo interventorichiamandosi alla credibilità “etica” dellaparola di Maestri rispetto a verifiche aposteriori: “Sarebbe ora che gli scalatori,grandi, grandissimi o mediocri, si rendes-sero conto che, al di là delle diatribe e deipersonalismi, nel nostro mondo della mon-tagna, c’è un dato che conta veramente:la parola dell’alpinista”. Una tesi sostenu-ta in una lettera allo Scarpone anche daun altro rappresentante del GISM, SergioPessot, che si dichiara “indignato per l’at-tacco portato a Maestri” al quale esprimetutta la sua solidarietà.

La parete nord del Cerro Torre e, dall’alto nei riquadri, gliscalatori Rolando Garibotti e Alessandro Beltrami chel’hanno percorsa in novembre con Ermanno Salvaterra.“Arrampicammo su questa parete usufruendo di unaparticolarissima e forse non più realizzabile condizione”,raccontò Cesare Maestri, “trovandola come un lenzuolo dineve. Fai conto la Nord della Presanella. Era completamenteghiacciata. A me non è sembrata una via difficile ma solopericolosa, mortale. Ora se questo non avverrà mai più, non ècolpa mia”. Nel suo diario pubblicato nel ‘59 sul Bollettinodella SAT Cesarino Fava a sua volta spiegò che “spigoliaffilati, limati, lustri come balaustre incombono sopra le nostreteste, ci sfiorano e si perdono nel vuoto. Strapiombi paurosi...”.

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“Trova la sua casa e la verità interiore arrampicando sulle pare-ti selvagge del Torre”. Non potevano scegliere frase più appro-priata nel premiarlo con la “Genziana d’oro” del Club AlpinoItaliano i giurati del Festival di Trento, tra i quali personalità del-l’alpinismo come Kurt Diemberger, Leo Dickinson e SpiroDalla Porta-Xydias. Era il 2003. Grazie a “Pensieri nel vento”Ermanno Salvaterra riceveva la seconda Genziana della sua car-riera di cineasta. Anche nel 1996, al centro di “Infinito Sud”(Genziana d’argento) c’era la Patagonia e quell’obelisco di gra-nito diventato la dimora stabile dei suoi sogni in più di duedecenni di spedizioni, a partire dal 1985 quando con Giarolli,Sarchi e Caruso salì in vetta in piena stagione invernale.

Ora, dopo che il 13 novembre scorso la cumbre l’ha raggiuntanel cuore della notte per la quinta volta, non è più la sola veritàinteriore quella che l’Erman va cercando. E’ un bisogno impe-rioso che una verità certa si affermi sulla conquista del ‘59 a illu-minare ogni sua parola, anche quando, dopo una giornata dilavoro come maestro di sci sulle piste del Dos dei Sabbion, sisiede a tavola nel confortevole chalet che si è costruito con lamoglie Lella tra i boschi di Pinzolo, con i caprioli appena fuoridella porta, la border collie Isotta che scodinzola in giro per casae i due gatti persiani Pixy e Skitch. E in quella piccola arca diNoè che richiama il nome dell’ultima via tracciata, “El Arca delos Vientos”, l’Ermanno diventa una specie di torrente in pienanel ripercorrere la storia del grande enigma.

La sua è un’analisi minuziosa e forse spietata di atti e gesti rife-riti all’impresa dell’ex amico ed estimatore Cesare Maestri e delpovero Toni Egger. Si accalora l’Ermanno anche nel mettere afuoco il ruolo svolto da Cesarino Fava in quella sciagurata spe-dizione, la sua problematica salita al Colle della Conquista sottoil peso gravoso di 200 metri di corda di canapa.

Conosce a memoria i “loro” racconti, ne soppesa ogni frase. Esono immagini vivide quelle che recupera dalla memoria, som-mate a quelle recentissime affidate all’hard disk del Macintoshcon cui archivia ogni elemento utile e si connette con gli amicisparsi in tutto il mondo. L’asserita similitudine tra la nord delTorre e la nord della nostra Presanella? “Assolutamente inac-cettabile. Da una parte, checché ne dica Maestri, c’è un mura-glione liscio, dall’altro uno scivolo di neve che io stesso ho per-

corso due volte indiscesa con gli sci.E pensare cheFava, contraddi-cendo il suo vec-chio compagno dicordata, parla inve-ce di placche lisce,strapiombi senzafessure, con qualchepezzetto di neve attaccato qua e là. O è una cosa o è l’altra”.

Come mai solo ora tante contestazioni? “Ma in realtà in tuttoil mondo alpinistico questa storia non si è mai chiusa. Lo si puòaccertare facilmente scaricando da internet la ricerca fatta daRolando Garibotti, basata su tutto ciò che in questi anni è statodetto e scritto, e anche molti altri elementi di questo straordina-rio puzzle. E non posso che concordare con Rolo, a parte qual-che piccola imprecisione: se uno dice di avere corso i cento metriin nove secondi è inevitabile che gli si chiedano le prove. Trattasipur sempre di un record del mondo. Ma se le prove non le haicadi inevitabilmente in un groviglio di contraddizioni. E se diecianni dopo dici okay, ora vi faccio vedere, devi tornare su quellapista e non andartene a fare una discesa in kayak”.

La situazione che si è creata in questi giorni sarebbe imbaraz-zante per chiunque ami il quieto vivere. Chi non è con lui è con-tro di lui. E chi non è con Salvaterra non gli perdona di avereportato a termine il 13 novembre 2005 più che una scalata un’a-zione da inquisitore, premeditata e inesorabile come una bombaa orologeria.“Ma prima o poi questa scalata l’avrei fatta comun-que dopo averle dedicato nel ‘92 e nel ‘94 due sofferti tentativi”.

Ma perché non tentare di ritrovare un’intesa, ristabilire un dia-logo? “Me lo ha proposto anche un grande quotidiano e ho datola mia disponibilità, ma non mi risulta che dall’altra parte siaarrivato un cenno di assenso. E ora si prospetta un dibattito inSvizzera il 10 maggio (vedere in queste pagine Ndr) con la par-tecipazione dei grandi inquisitori americani e inglesi, anche seagli organizzatori ho posto come condizione di invitare i paladi-ni della Maestri-Egger. Oltre, beninteso, i diretti interessati”.

R.S.

Nell’arca di Ermanno

Sono lieto di anticipare ai lettori delloScarpone qualcosa del complicatissimolibro sul Torre al quale ho lavorato in

modo appassionato negli ultimi due anni,completando e tirando le fila di un lavoro didocumentazione che in realtà mi accompagnada che - santo cielo, quanto tempo è passato- mi sono accostato come cronista al mondodella montagna. Il libro si intitola “Cerro TorreEnigma”, a pubblicarlo è CDA Vivalda nella col-lana dei Licheni. L’uscita è prevista in occa-sione del Filmfestival di Trento.

Perché mi sono infilato in questo guaio?Perché il Torre è la “mia” montagna: grazie a

Lecco e ai Ragni guidati da Casimiro Ferrari èstato il mio incontro con il mondo delle grandispedizioni nel ‘75. Perché mi ha fatto sognaree perché continua a farlo con la sua bellezzastupefacente, con le sfide che sa proporreanche al grande alpinismo di oggi, e con levicende straordinariamente avvincenti del pas-sato che per me materializzano il più grandegiallo della storia dell’alpinismo.

E’ andata più o meno così: di questa storiaavrei voluto sapere e leggere molto di più, per-ché quel che avevo rintracciato mi lasciavatroppe domande senza risposta. E per poterloleggere un libro così ho dovuto prima scriverlo.

Ho cercato di offrire una ricostruzione la piùcompleta possibile della vicenda, intendo inprimo luogo sul piano storico. E poi ho affron-tato la parte più appassionante della mia sca-lata, andando a scomodare un’incredibilequantità di personaggi che il Torre l’hanno sca-lato o tentato e che dunque ne possono par-lare con cognizione di causa.

Risultato? Ho raccolto una documentazioneinedita, di prima mano, che credo aggiungauna gran mole di elementi e di contributi origi-nali al materiale già disponibile. Perché cosìpotesse essere, con le mie domande sonoandato in giro per il mondo: Argentina,America, Germania, Inghilterra, Svizzera italia-na e tedesca, Austria, Slovenia. E Italia, natu-ralmente. Non avevo tesi da dimostrare, per

I fatti e le opinioni

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Il racconto dell’alpinista che alla vetta patagonica dedica scCERRO TORRE

ENIGMA

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L’archivio storico del Corriere della Sera conserva i ritaglioriginali della tragica scalata al Cerro Torre nel 1959. Iltitolo più vistoso riguarda la prima pagina del Corriere

d’Informazione, edizione pomeridiana del “Corriere” che alloracostava 30 lire. E’ datata 13/14 febbraio. Di spalla, su sei colon-ne, per la gioia degli strilloni che all’epoca sciamavano nelle viedel centro con le copie fresche di stampa, i caratteri sono, comesi diceva in gergo, di scatola: “Maestri espugna il Cerro Torre,Toni Egger muore nell’impresa”. Il pezzo non è firmato, le paro-le sono di circostanza: “Il Ragno delle Dolomiti vince la tragicavetta della Patagonia…Una temeraria ascensione degli italia-ni…Un drammatico cablo ha dato le prime notizie…”.

Bisogna attendere qualche giorno perché il settimanaleL’Europeo datato 20 febbraio, con una trionfante Sofia Lorenin copertina, mobiliti la firma prestigiosa di Gianni Roghi perricostruire la disperata notte di Maestri sulle Ande. Intriga l’i-nizio dell’articolo: “La morte di Toni Egger, uno dei due vinci-tori del Cerro Torre, evoca la sciagura del Cervino, quella deiquattro compagni di Whymper precipitati durante la discesadopo la conquista della famosa montagna. Anche allora lacorda si spezzò, ci furono polemiche, perfino accuse rivelatesipoi ingiuste”.

Roghi è stato buon profeta? Il richiamo a Whymper e allepolemiche non fa una piega. Il giornalista sembra voler impri-mere all’impresa il sigillo dell’epopea destinata a entrare con uncerto trambusto nella storia. In apertura grande primo piano diMaestri con berretto di lana, nelle pagine di giro il poveroEgger festeggiato dagli amici alla vigilia della partenza per lasua ultima spedizione, Egger in vetta all’Irishanka, infine unamesta immagine della madre di Egger nel sobborgo di Lienzdove condivideva la casa con il figlio scapolo.

“Era il 29 gennaio, una prima parte della salita era già stataattrezzata con corde fisse”, riferisce Roghi. “Parte in testaEgger, è lui che porta il sacco. Più su quando le difficoltà comin-ciano a farsi eccezionali, i due si alternano al comando. Il 29 serasi fermano su un esiguo terrazzino agganciandosi a minuscolichiodi a espansione fissati nella roccia per qualche centimetro ecosì trascorrono la prima notte. Il 30 ripartono e guadagnanonel corso della giornata altri 300 metri. La muraglia nord ovestsu cui salgono, unica via possibile sulla montagna, è di un verti-calismo perfetto. La seconda notte la trascorrono appesi ai chio-di. Il 31 si scatena un vento fortissimo e caldissimo e la monta-

gna comincia a sciogliersi. “Lamontagna si disfaceva in pauro-se scariche di valanghe”, è il rac-conto (virgolettato) di Maestri.“Cornici si staccavano con scric-chiolii soffocati e piombavanonel vuoto. Riuscimmo a salireancora e fummo in vetta…”.

Sul Corriere della Sera del 14febbraio è Dino Buzzati a rico-struire la tragica esperienza.Titolo: “Maestri ed Egger sulCerro Torre. La guida di Lienzperita nella discesa”. Sommario:“Le formidabili difficoltà delpicco patagonico corazzato dainfidi ghiacci superate dalla cor-data italo austriaca”. In un dise-gno di Achille Patitucci sonoevidenziati il campo base, la viadi salita, la tana delle tormente,gli strapiombi di ghiaccio, ilpunto in cui era arrivato l’annoprecedente Bonatti. “La diffici-lissima vetta”, scrive Buzzati,“considerata inviolabile sarebbestata raggiunta nella notte fra il 31 gennaio e il primo feb-braio”.

Tre giorni dopo, il 17 febbraio, il Corriere della Sera riserva alCerro Torre ancora un articolo di taglio nelle pagine interne incui “Cesare Maestri racconta la vittoriosa e tragica scalata”. Mabisogna aspettare il Corriere del 3 marzo perché Maestri firmiuna testimonianza in prima persona. Ed ecco il racconto delRagno delle Dolomiti: “La mattina del 30 riprendiamo a salireobliquando verso destra. Andiamo a comando alternato ebuchiamo due grandi coni di ghiaccio che richiedono moltotempo. Canali formati dal vento ci aiutano a salire e a recupe-rare un po’ del tempo perduto. Arriviamo la sera del 30 sul pia-noro a circa 150 metri dalla cima. Ancora una tana per la notte,ancora la preoccupazione per quello che sarà la discesa. E arri-va la mattina del 31. Il primo salto di circa 70 metri è ripidissi-mo, quasi verticale. Saliamo senza fermarci per un canalino faci-

le ma pericoloso, ci alziamo un bel po’fino a un altro piccolo pianoro.Dall’Ovest comincia a soffiare un fortis-simo vento caldo. Acceleriamo l’andatu-ra. Toni al termine della sua filata dicorda mi urla: la cima! Salgo di corsa conun sapore di fatica nella gola. A circa 50metri sta la cima. Saliamo insieme men-tre il vento continua a soffiare con vio-lenza. Ci sembra impossibile. Io nonsono felice. E’ una cima come le altre,quanta fatica, quanto rischio, quanti fat-tori estranei all’alpinismo mi hanno datola forza di salire. No, non sono felice.Mangiamo qualche cosa, fotografiamo lebandierine che per il vento non possia-mo attaccare alle piccozze...”.

Danilo Fullin

Toni Egger festeggiato aLienz dagli amici allavigilia della partenza per lasua ultima avventura. Lafotografia è tratta da unservizio pubblicato sulrotocalco L’Europeo.

9Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

L’ombra di Whymper

essere chiaro. Sono di Lecco, ma non per que-sto volevo fare un monumento ai Ragni, chesecondo alcuni sarebbero stati i primi veri sali-tori del Grido di Pietra. Anzi, tra le domande chemi sono fatto e alle quali ho cercato di darerisposta ce n’è anche una che forse appariràsorprendente: ma siamo sicuri che Casimiro ecompagni nel 1975 siano andati in vetta?

Quanto a Maestri, sulla sua scalata contro-versa volevo capire e ascoltare chi aveva coseimportanti da dire, specie se non le aveva maidette. Ne è uscito un affresco che ha infinitesfumature, pieno di argomenti di valutazione. Ilfatto è che questa storia inganna: per il fattoche se ne parla da mezzo secolo si pensa diconoscerla tutta. In realtà, credo che pochianche tra gli appassionati saprebbero uscire

da un approssimativo riassunto. In questosenso, ho cercato di colmare una lacuna.

Lo Scarpone ci ha fatto sopra un’inchiesta,qualche numero fa: gli italiani non sanno piùraccontare grandi storie di montagna? Questastoria tra l’altro in continuo divenire (a un certopunto il mio libro incredibilmente si è ritrovatoad assumere le cadenze dell’instant book) eralì che ci guardava da una vita. Ho provato a rac-contarla. Spero davvero che chi leggerà “CerroTorre Enigma” lo troverà - se non altro - nuovo,aggiornato, documentato, onesto, rispettosodelle persone, delle opinioni e dei fatti.

A che conclusione arrivo? Permettetemi - infondo questo è un giallo, no? - di lasciare al let-tore il piacere di scoprirlo.

Giorgio Spreafico

a scritti, conferenze, documentari e al festival di Trento ha ricevuto due ambite Genziane

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10 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

Sono stato invitato a pronunciarmisullo scottante problema della lineaad alta velocità in Valle di Susa

(evito qui e più avanti lo stucchevoleeufemismo di “alta capacità”, dato cheanche la linea attuale potrebbe sopporta-re un maggior numero di treni), anche invista di un auspicabile accordo col gover-no. Tralascio i preamboli, sorvolo sul vio-lento attacco sferrato in dicembre dallapolizia al presidio di Venaus (non mi paresia stato fatto nulla del genere, però, aScanzano Jonico in Basilicata, ove sidovevano “stockare” rifiuti nucleari, e aParapoti di Montecorvino, nelSalernitano, prescelto per una discarica,nonostante il prolungato blocco di auto-strade e ferrovie) e vengo subito ai dun-que.

Una prassi poco democratica. Comin-cerò col dire che a mio parere il maggiormotivo del contendere sulla nuovaTorino-Lione sta “a monte”, cioè nelladichiarazione di intenti a realizzare laTorino-Lione sottoscritta nell’ottobre1991 dal ministro Bernini e dal suo omo-logo francese (seguita dal protocollo d’in-tesa nel vertice intergovernativo del1992), senza tenere nel minimo conto ilparere e le esigenze dei comuni interessa-ti. Questo comportamento autoritariosorprende più in Italia, che ha alle spalleuna lunga esperienza di decentramentoregionale (e che in quattro regioni e dueprovince autonome ha sviluppato fonte diautonomia di stampo federalistico), che inFrancia, paese ancora molto centralistico.Tanto più che mentre il tratto della Valledell’Arc interessato è angusto e pocopopolato, con una grigia immagine di ex-area vetero-industriale (elettrometallur-gia, elettrochimica), la Valle di Susa ha unfondovalle alquanto più ampio e punteg-giato da numerosi centri abitati, con unapopolazione residente di circa 66.000 abi-

tanti. Dunque, l’impatto della linea in Valdi Susa - che dovrebbe in buona parte svi-lupparsi all’aperto, su un terrapieno alto 6metri - è senz’altro più rilevante.

Detto questo sulla prassi poco democra-tica con cui è stata gestita la questione sindall’inizio, devo anche esprimere qualcheperplessità sul fatto che dopo l’accordodel 1991 le popolazioni della bassa Val diSusa hanno sì costituito delle associazioni(come “Habitat”), promosso decine diconvegni e dibattiti a Condove (soprattut-to) e a Susa, Borgone, Sant’Ambrogio,Bussoleno ecc, per dire no alla TAV (nel1997, sono stati effettuati in valle ancheuna dozzina di attentati, dai contorniperaltro poco chiari) e sensibilizzare l’opi-nione pubblica, ma non hanno portatoavanti con ferma compattezza, per via“istituzionale” (i sindaci più il presidentedella Comunità montana), una precisalinea politica su questo tema, chiedendocon forza di sedersi attorno a un tavolocol governo e coi ministro dei trasportiper discutere se e per quale motivo l’op-zione TAV/tunnel di base era una prioritànazionale, per concordare il tracciatodella nuova linea o gli interventi di ade-guamento della vecchia, eper quantificare le ricadutenegative della grande operasul territorio, che avrebberodovuto comportare inevita-bili compensazioni.

L’utilità di una linea ad altavelocità. Veniamo adesso alsecondo punto, e cioè se lalinea ad alta velocità sia utileo no.Tanto per parlar chiaro,dirò subito che nelle Alpi itunnel di base come quellodel Moncenisio (che mi paresia il primo bersaglio dellacontestazione) sicuramenteservono; e non è un caso se nel 2007 laSvizzera inaugurerà il tunnel ferroviario dibase del Lötschberg, tra Frutigen - in unavalle molto bella, tra il Lago di Thun,Adelboden e Kandersteg - e Raron (35km), che avvicinerà molto Milano a Berna(via Sempione) e alla Renania (ma anchea Parigi); e entro il 2012 (o più verosimil-mente il 2015) il tunnel di base delGottardo (57 km), da Erstfeld (non lonta-no da Altdorf, la città di Guglielmo Tell) aBodio, in Val Leventina, che avvicineràmolto Milano a Zurigo (e a Stoccarda).

Sottolineo qui che si sta parlando dellaSvizzera, cioè di un paese confederale neiquale il peso politico e culturale dei canto-ni alpini è da secoli un fatto acquisito.Allo

steso modo, più a est, stanno per iniziare ilavori del tunnel di base del Brennero (56km), da Innsbruck a Franzensfeste (“For-tezza”), presso Bressanone, che avvicineràmolto Bologna e Verona, ma anche Mi-lano, a Monaco di Baviera. Dunque, il tun-nel di base del Moncenisio serve da unlato a non tagliar fuori l’Italia dalle comu-nicazioni veloci fra est ed ovest (a est c’è lalinea Udine-Tarvis (“Tarvisio”)-Vienna,che è già stata molto potenziata sul ver-sante italiano con raddoppio, rettificazionie lunghe gallerie, e la Trieste-Lubiana cheè in via di potenziamento), dall’altro arimettere in gioco il Piemonte, e in partico-lare Torino, nei confronti di Milano, resaancor più “centrale” dalla realizzazione delLötschberg, del Gottardo e del Brennero.

Privilegiare l’ammodernamento. Terzopunto. Se l’obiettivo da perseguire è velo-cizzare e intensificare il traffico merci surotaia, occorre certo realizzare alcuni tra-fori di base, perché altrimenti il trafficosui vecchi valichi è troppo lento, ma per ilresto si devono privilegiare interventi diammodernamento, rettificazione (anchecon nuove gallerie: si veda l’esempio della

linea del Brennero fraDomegliara e Borghetto, nelVeronese) e potenziamentodelle linee esistenti (anchecon l’ampliamento delle gal-lerie, per permettere il trans-ito dei vagoni che trasporta-no i TIR), rispetto allacostruzione ex-novo di lineead alta velocità in sede pro-pria. Se queste infatti obietti-vamente si imponevano daMilano a Torino, tra Milano,Roma e Napoli e, un doma-ni, da Milano a Venezia, lostesso non può dirsi per l’a-rea alpina. Nel caso della

bassa Val di Susa, però, occorrerà prende-re opportuni accorgimenti anti-rumorenei punti in cui la ferrovia da potenziarepassa vicino ai centri abitati.

Le Alpi come ostacolo. Quarto punto.Da quanto sopra esposto, si evince che leAlpi sono un ostacolo da superare, unostacolo che si frappone al libero scam-bio dei paesi europei. Però i problemicreati dal traffico di transito nelle Alpinon possono essere scaricati sulle popo-lazioni alpine, ma riguardano l’interaComunità europea. E appena il caso diricordare che le Alpi sono state “degra-date” a mero ostacolo da superare solo apartire dalla Rivoluzione industriale,

TESTIMONIANZE. Il problema della Val di Susa e dei collegamenti transalpini ne

“E’ indispensabilel’impegno del

governo, vincolanteanche per il futuro e

debitamentesottoscritto, sul

trasferimento di unaquota consistente deltraffico merci dallastrada alla nuovalinea ferroviaria”

Per gentile concessione di“Ousitanio Vivo”, Jornal occitann° 306 del 27.12.2005,pubblichiamo queste riflessionisul caso Val di Susa. Ne èautore Fabrizio Bartaletti,docente di geografiaall’Università di Genova, che haraccolto l’invito a pronunciarsisu questo scottante tema daDiego Anghilante, direttore della rivista occitana.

Alta velocità, che fare?

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mentre prima la loro posizione di cernie-ra fra Europa mediterranea e Europacentro-settentrionale era considerata unprivilegio: è per il controllo della strada divalico del Gottardo che è scoppiata nelXIII secolo la guerra fra i Waldsätten(cioè i “Cantoni Forestali”: Schwyz, Uri eUnterwalden) e gli Asburgo, che si è con-clusa con la vittoria dei primi e con la for-mazione del nucleo originario dellaConfederazione Elvetica; e controllare ilGottardo, come pure altri importantivalichi transalpini (Moncenisio,Sempione ecc.), significava disporre dipotere politico e di cospicue risorsefinanziarie (proventi ricavati dai pedaggi,dalle attività dei portatori, dal noleggio dianimali da soma ecc.).

Oggi le cose sono cambiate, mal’Europa non può disporre a suo piaci-mento del territorio alpino, un territorioche comprende uno Stato confederale(Svizzera), alcuni Länder federati diAustria e Germania, due province auto-nome (Bolzano e Trento), una regioneautonoma (Valle d’Aosta), una porzionedi una regione autonoma (Friuli) e diver-se minoranze etnico- linguistiche.

Se l’Europa considera oggi le Alpi comeun ostacolo, è su di lei che ricade comun-que l’onere di concordare con le popola-zioni alpine gli interventi da attuare persuperarlo, e il prezzo da pagate per realiz-zarlo.

Dalla gomma alla rotaia. Quinto punto.Se si decide di realizzare un tunnel dibase, e a maggior ragione un’eventualelinea ad alta velocità nel territorio alpino,si dovranno perseguire le stesse finalitàdella NTFA svizzera (o “nuova trasversa-le ferroviaria alpina”), e cioè l’incanala-mento su rotaia di una quota molto con-sistente del traffico merci. Ora, è possibi-le che di fronte a misure del genere (deltutto normali, ripeto, in Svizzera), si levi-no opposizioni da parte della Società deltraforo autostradale del Frejus, che dovràpreventivare una cospicua diminuzionedei ricavi di pari passo con l’incanala-mento di una certa quota di merci surotaia; d’altra parte, nessuno può pensaredi vivere in eterno con una “rendita diposizione” (anche se le società autostra-dali finora hanno pensato di poterlo fare,dato che hanno sempre realizzato enormiguadagni senza rischiare nulla).

Tutto si evolve in questo mondo, tantopiù se il fine che si persegue è la riduzio-ne dell’inquinamento provocato dal traf-fico di transito. In mancanza di precisemisure (debitamente sottoscritte) perdirottare parte del traffico merci dallagomma alla rotaia, tunnel di base e TAVnon hanno alcuna ragione di essere.

Quali misure per preservare la popola-zione. Sesto punto. La valutazione d’im-patto ambientale è sicuramente opportu-na non solo per una grande opera, ma perqualunque intervento importante sul ter-ritorio. Si tenga presente, però, che ovun-que si effettuino grandiscavi, nelle Alpi, si corre ilrischio di smuovere minera-li che possono essere nociviper l’uomo, o di deviaredelle sorgenti. La domandaalla quale si dovrà risponde-re, dunque, non è se è possi-bile scavare un lungo tunnelin Val di Susa, ma qualimisure dovranno essereadottate per preservare lapopolazione dall’eventualedispersione di mineralinocivi o dalla perdita diimportanti sorgenti, e inquali riti e con quali modali-tà dovranno essere stoccati imateriali di scavo.

Le conclusioni in sei punti. Passiamoadesso alle conclusioni, e cerchiamo dirispondere alla domanda: che fare? Allostato attuale dei fatti, con l’accordo inter-nazionale già siglato, col conferimento altraforo del Moncenisio dello status di“priorità europea”, coi lavori già avviatisul versante francese, una risposta del tipo“scusate, abbiamo scherzato” da partedell’Italia coprirebbe il nostro paese diridicolo e lo bollerebbe come “inaffidabi-le”. Dunque, a mio parere l’opera si dovràfare, ma alle seguenti condizioni:1) sì al tunnel di base del Moncenisio, no

a una nuova linea ad alta velocità neifondovalle in sede propria: a parte lanecessaria galleria tra Susa e Bussoleno,gli interventi dovranno riguardare solol’adeguamento della linea esistente;

2) impegno del governo, vincolante ancheper il futuro e debitamente sottoscritto,sul trasferimento di una quota consi-stente del traffico merci dalla strada allalinea ferroviaria dei Moncenisio; unacerta quota del traffico merci (non infe-riore al 10% dei volume di traffico com-plessivo sotto il tunnel stradale delFrejus) dovrà essere comunque istrada-ta su rotaia, nella linea esistente, sin dal-l’inizio effettivo dei lavori per ii traforodi base (esclusi sondaggi e prospezioni),e raggiungere una quota non inferiore al20% entro e non oltre 3 anni dall’iniziodei lavori;

3) inserimento nel progetto dell’elencodettagliato dei provvedimenti - da con-cordare con la popolazione locale -adottati per prevenire la dispersione dieventuali minerali e sostanze nocive alla

salute, nonché dei siti prescelti per iostoccaggio dei materiali di scavo, consimulazione ai computer della nuovaconfigurazione del paesaggio laddove imateriali verranno depositati;

4) i comuni interessati dalla nuova lineadel Moncenisio, e laComunità montana dellabassa Valle di Susa, dovran-no ricevere ogni anno, atitolo di compensazione,una somma in denaro pro-porzionale al danno arreca-to dalla presenza di unagrande infrastruttura aforte impatto ambientale inuna vallata alpina ecologi-camente delicata, sommaricavabile dall’applicazioneal traffico merci su strada esu rotaia in Val di Susa diquella che in Svizzera èchiamata TTPCP (tassa suitrasporti pesanti commisu-rata alle prestazioni). Perquantificare l’entità della

somma, saranno presi contatti coicomuni elvetici delle valli Leventina,Reuss, Kander, Rodano;

5) libera circolazione, per i residenti deicomuni della Comunità montana dellabassa Valle di Susa, nel tratto di auto-strada compreso tra lo svincolo di Susa equello di Avigliana, al prezzo forfettariodi 30 euro l’anno;

6) ultimo punto, ma non il meno impor-tante: perché l’opera si realizzi, e perchésia compiuta in tempi normali e non“biblici”, occorrono i soldi, reali (“inconto capitale”) e non ipotetici, o auspi-cabili. Senza finanziamenti, o con finan-ziamenti insufficienti, nessun tunnel dibase.

* * *

Come mia abitudine, ho cercato di par-lare con la massima chiarezza, nella spe-ranza di dare un contributo alla soluzio-ne di questo spinoso problema.

Di una cosa, però, sono certo: le popo-lazioni alpine, qui come altrove, potran-no porsi come valido interlocutore econseguire buoni risultati solo se evite-ranno di chiudersi in sé stesse, intrec-ciando stretti rapporti con altre popola-zioni alpine, siano o no della stessa lin-gua e cultura: perché i problemi darisolvere nelle Alpi (monostruttura turi-stica, traffico di transito, spopolamento,sfruttamento delle risorse energeticheda parte delle metropoli di pianura,minoranze linguistiche ecc.) sono ovun-que gli stessi.

Fabrizio Bartaletti

ni nella relazione del professor Bar taletti, docente di geografia all’Università di Genova

“Se l’obiettivo da perseguire è velocizzare e

intensificare il trafficomerci su rotaia,occorre certo

realizzare alcuni traforidi base, perché

altrimenti il traffico sui vecchi

valichi risulta troppo lento”

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Ha chiuso in bellezza sabato 4marzo il Campionato del mondodi scialpinismo “Cuneo 2006”

(skimountcuneo2006.it) con due oriall’Italia per le staffette maschile e fem-minile senior e un bronzo per i giovani.Davanti a un pubblico folto e appassiona-to le gare hanno fatto dimenticare, com-plice il sole che inondava i meravigliosicampi di sci di Artesina, la sfortunata

giornata di venerdì con la valanga abbat-tutasi sul tracciato di gara (vedere in que-ste pagine). Mancavano pochi minuti amezzogiorno quando il fuoriclasse valtel-linese Guido Giacomelli, campione euro-peo e recordman assoluto nel 2005 sullostorico tracciato del Trofeo Mezzalama(LS 6/05, pagine 8 e 9), ha scatenato l’at-tacco volando verso il traguardo e l’ab-braccio con i compagni Dennis Brunod,

Hansjorg Lunger e Manfred Reicheggeravvolti nel tricolore.

Comprensibile che la vittoria degli atle-ti con le pelli di foca attaccate sotto gli scisia sembrata a qualcuno una replica, a unpaio di settimane di distanza, della staffet-ta olimpica di fondo 4x10, con il trionfo aPragelato degli azzurri Valbusa, Di Centa,Piller Cottrer e Zorzi. In entrambi i casil’oro ha premiato uno sport vicino allanatura, che pone il suo fondamento sullapassione per la montagna anziché sul tec-nicismo esasperato di altre moderne disci-pline “bianche”.Anche nel caso del quar-tetto d’oro femminile la vittoria sabato 3marzo è stata incontrastata, con la valtel-linese Francesca Martinelli che ha lancia-to il quartetto d’oro, le valdostane ChiaraRaso e Gloriana Pellissier, l’altra valtelli-nese Roberta Pedranzini.

Poche ore dopo, la premiazione a Cuneoha sancito il passaggio di consegne allalocalità di Chablais (Svizzera) che orga-nizzerà il Campionato del Mondo 2008.Un bilancio sicuramente positivo restacomunque quello di “Cuneo 2006” per gliorganizzatori e per le due località diCrissolo e Artesina nel Monregalese dovein marzo si sono dati appuntamento 300atleti di tutto il mondo. Altrettanto roseonon può che essere il bilancio per lo scial-pinismo italiano che ha conquistato 11medaglie contro le 16 della Francia, primaassoluta, ma ha vinto la classifica delle 35nazioni partecipanti con 2.342 puntidavanti a Svizzera (2.290), Francia(2.174), Spagna (1618) e Germania(1.029).

Una settimana di bel tempo e una nevesplendida hanno fatto da cornice a questaterza edizione del campionato del mondo.

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SCIALPINISMO. Gli atleti azzurri s’impongono ai Mondiali di Cuneo conclusi a

Soccorsi allo sprintLa valanga che ha travolto 30 atleti e diversi spet-

tatori un risvolto positivo, per assurdo, lo haavuto: ha fatto “guadagnare” ai Mondiali di sci

alpinismo di Cuneo le prime pagine dei giornali. Uneffetto collaterale tuttavia pernicioso, anche perchéin un primo tempo, la mattina del 3 marzo, la notiziaè stata lanciata con i contorni di una catastrofe. Ilbilancio in realtà è stato di sei contusi ricoverati perprecauzione in ospedale e subito dimessi. Merito ingran parte del Corpo nazionale soccorso alpino e deisuoi tecnici coordinati dal monregalese Luigi Ghiazza(nella foto) che hanno offerto una grande prova di effi-

cienza. Duecento sono stati i soccorritori impegnati: molti di Cuneo eMondovì erano già dislocati lungo il percorso della gara, altri sono statifatti convergere da varie località del Piemonte. “Nel giro di dieci minu-ti i nostri uomini hanno concluso l’operazione”, riferisce Ghiazza, dal‘73 nel soccorso alpino, vicepresidente regionale piemontese del

CNSAS, l’uomo che nel ‘90 coordinò le ricerche sul fronte della valan-ga al Marguareis costata la vita a nove speleologi. “Sulla valanga sonostati fatti convergere quattro elicotteri, uno dei quali già in postazionesui campi di gara, con il sistema 118 montato per il primo trattamen-to. Otto sono state le unità cinofile impegnate”. “A operazioni concluse”, dice ancora Ghiazza, “non avevamo segnala-zioni di dispersi, tuttavia abbiamo ugualmente sondato fino a sera permetterci il cuore in pace. E per tranquillità è stata successivamenteeffettuata la bonifica della valanga”. “Responsabilità? C’è una denuncia nei confronti di una persona che,sconsigliata dai nostri, avrebbe tagliato il pendio soprastante il per-corso di gara. Non possono sussistere dubbi: questo percorso eraassolutamente sicuro, prima dell’incidente erano passati 150 concor-renti. Se non fossero intervenuti eventi esterni non sarebbe mai venu-to giù niente. Il costo dell’incidente? Altissimo. Basta pensare che latariffa oraria di un elicottero è circa duemila euro: e in questa sfortu-nata circostanza i velivoli sono stati utilizzati per otto ore”.

Neve, medaglie e pelli di foca

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E anche per questo giustificata è la soddi-sfazione del commissario tecnico degliazzurri Adriano Greco.Addirittura radio-so appare Armando Mariotta, presidentedel comitato organizzatore.

Commercialista e istruttore di scialpini-smo di Saluzzo, Mariotta è uno dei diri-genti dell’ISMC, la federazione che nel-l’ambito dell’Unione delle associazionialpinistiche (UIAA) sovrintende alloscialpinismo.“Era da anni che sognavamodi portare un grande evento sulle monta-gne cuneesi”, dice Mariotta (che è statocoadiuvato dal vicepresidente AugustoBoselli, dal segretario generale RobertoCavallo e dal direttore di gara LuigiGhiazza). Unico inconveniente, e piutto-sto grave, la valanga caduta sulla pistamentre era in corso la gara individuale. Aquesto proposito Mariotta ha parole dielogio per la rapidità d’intervento con gliARVA che ha coinvolto volontari, atleti,allenatori, ma non può nascondersi undoppio rammarico: per la mancata asse-gnazione del titolo e ancor più per l’om-bra gettata sui campionati dalle agenzie distampa che sulle prime hanno “lanciato”in tutto il mondo la notizia di un’ecatom-be, subito per fortuna ridimensionata. ■

Da quarant’anni uniti contro la morte bianca

si alla grande il 4 marzo con due ori alle staf fette femminili e maschili

Qui sopra Guido Giacomelli con lepelli di foca usate per la salita dopol’arrivo. Nell’altra pagina il campo digara ad Artesina (Cuneo) con lebandiere delle 35 nazioni partecipanti.

Prologo ai festeggiamenti in programmaper i quarant’anni di attività delle Unitàcinofile da valanga del CAI, il Palamonti

ha ospitato l’11 febbraio a Bergamo un parti-colare evento dedicato a questi amici dell’uo-mo, che nella stagione invernale sono le indi-spensabili sentinelle del nostro andare permonti con gli sci o senza. Reduci dal 40° corsodel Corpo Nazionale Soccorso Alpino eSpeleologico svoltosi dal 19 al 28gennaio al passo del Tonale, alcuniesemplari hanno affrontato da “pro-fessionisti” gli applausi del pubblicolasciandosi coccolare accanto ai “col-leghi” della Croce Rossa che alla nevealternano le macerie in caso di malau-gurate calamità. Con la regia diMassenzio Salinas della prestigiosa Bibliotecadella montagna, il programma prevedeva unamostra di ingrandimenti tratti da immagini digi-tali realizzate al Tonale (primo nucleo di foto-grafie che in seguito verranno messe disposi-zione delle sezioni del CAI) e la proiezione di undocumentario accompagnato dalle parole diValerio Zani, vicepresidente nazionale delSoccorso alpino, che ha tracciato la storia delleUnità cinofile, nate nel ‘66 a Solda (Alto Adige)dall’iniziativa di don Joseph Hurton, parrocosoccorritore, e di Fritz Reinstadler, appassiona-to cinofilo.

La celebrazione delle Unità cinofile si è intrec-ciata a Bergamo con la presentazione di“Samaritani con la coda”, un libro dei giornali-sti milanesi Laura Guardini e Roberto Serafin(Priuli & Verlucca editori) che ricostruisce storieantiche e recenti di cani da salvataggio.Presentati dal collega Emanuele Falchettidell’Eco di Bergamo che ha coordinato il sim-posio, Guardini e Serafin hanno spiegato comeil loro libro sia nato con l’intento di sottolinea-re la lealtà e l’altruismo di questi amici del-l’uomo, singolarmente in contrasto con le dif-fuse crudeltà di cui i cani in Italia sono ordina-rie vittime.

Dal volume emerge come la montagna sem-bri esercitare una particolare attrazione suinostri amici a quattro zampe. Che talvolta sirivelano alpinisti smaliziati - come Tschingel,cagnetta alpinista del reverendo ingleseCoolidge (1850-1926) - e spesso s’improvvisa-no esperti accompagnatori di bipedi umani. E’il caso di Congedo, un meticcio che “frequen-tava” volontariamente i corsi della Scuola mili-tare alpina di Aosta prediligendo la compagniadegli allievi anziani. Un “personaggio” di cui hatestimoniato a Bergamo l’ufficiale degli alpiniAldo Maero rispondendo cortesemente all’invi-to degli organizzatori.

La parola è poi passata a Giulio Frangioni del

CNSAS che ogni anno coordina i corsi delleUnità cinofile e a Federico Lazzaro, responsa-bile delle Unità cinofile per la ricerca in super-ficie che di frequente, com’è raccontato in“Samaritani con la coda”, si è trovato adaffrontare con il suo cane Peter un genere dimissioni di particolare contenuto umanitario: laricerca di persone anziane e smemorate o vit-time dell’Alzheimer che si perdono nei boschi

mettendo a dura prova il “calcoloolfattivo” degli animali e la resi-stenza psicofisica dei conduttori.

Impegnato sul fronte dei conco-mitanti Giochi olimpici (la cui mac-china organizzativa ha potuto fruiredi queste unità superspecializzatedel CNSAS), ha mandato un mes-

saggio di saluto agli amici del PalamontiAndrea Benazzo, direttore della Scuola nazio-nale, mentre in rappresentanzadell’Organizzazione centrale del CAI sono inter-venuti Pino Brambilla, presidente dellaCommissione cinematografica, e GiulianoBressan, responsabile della Commissionemateriali e tecniche. Ora la parola torna agliimpareggiabili Paco, Fedor, Bullet, Lio, Ulla,Peter & C, come ha osservato Paolo Valoti, pre-sidente della Sezione di Bergamo e impeccabi-le anfitrione della giornata cinofila. ■

L’insostituibileopera svoltadai cani delleunità cinofile del CNSAS

Il leggendario Barry e l’Ospizio SanBernardo (da “Samaritani con lacoda”, Priuli & Verlucca editori).

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SCUOLE DEL CAI. Al 7° Congresso istruttori nazionali di alpinismo, scialpinis mo

Quattrocento istruttori nazionali del CAI hanno parteci-pato il 26 e 27 novembre al 7° Congresso nazionale, pre-senti il presidente generale Annibale Salsa e il vice pre-

sidente Valeriano Bistoletti. Sulle molteplici attività dellaCommissione centrale ha relazionato il presidente uscente dellaCNSASA Rolando Canuti (vedere la sua relazione in questepagine), seguito dai direttori delle scuole centrali Maurizio DallaLibera per lo scialpinismo e Claudio Melchiorri in rappresen-tanza del titolare Carlo Barbolini. Sono risultati eletti per lascuola di alpinismo lo stesso Melchiorri, per quella di scialpini-smo Angelo Panza. Particolare importante. L’incontro ha offer-to l’occasione di compiere dimostrazioni pratiche sulla tenuta diun corpo in caduta per rendere consapevoli gli istruttori delleforze reali che si scaricano nei vari punti della catena di sicurez-za. Altra iniziativa a corollario del simposio è stata la consegnadel premio Gilardoni/ DellaTorre a Mario Bertolaccini per lasua lunga opera di insegnamento nelle scuole del CAI. Paolo

Vitali ha relazionato sullo scialpinismo nel Lecchese mentreFabio Salini ha presentato la spedizione alpinistica Trip One,svoltasi in Pakistan nell’estate 2005.

Al Teatro Sociale sono intervenuti il presidente del CAI LeccoBonacina, il presidente del comitato lombardo Bellesini, il coor-dinatore del CCD Silvio Calvi e il presidente generale Salsa.Durante la tavola rotonda su “Ieri, oggi, domani, quale futuroper la CNSASA” , moderatore Bistoletti, sono intervenutiGiancarlo Del Zotto, Corradino Rabbi, Angelo Brambilla,Maurizio Dalla Libera, Maurizio Carcereri che ha illustrato undocumento riguardante il ruolo e le funzioni delle commissioninel CAI, approvato a stragrande maggioranza, e FrancoChierego, già presidente della commissione, che si è soffermatosull’annoso problema del rapporto istruttori guide alpine.Grande interesse è stato infine riservato al nuovo manuale sul-l’alpinismo su ghiaccio e misto e sul quaderno dedicato alla sicu-rezza sulle vie ferrate. Di entrambi si riferisce in queste pagine.

Insegnare alpinismo oggi

Sono trascorsi quattro anni dall’ultimocongresso di Trento, uno in più dellascadenza regolare. I motivi di questo

allungamento del mandato sta nel ritardodella nomina da parte del Consiglio centrale…I nostri obiettivi erano stati definiti nella primae seconda riunione di commissione. In primoluogo si è deciso di migliorare il flusso delleinformazioni tra organo centrale e organi peri-ferici, comprendendo le scuole e gli istruttorinazionali. La nostra è infatti un’organizzazionecomplessa e perché funzioni le informazionidevono essere socializzate, sopratutto quelletecniche, altrimenti si ha uno scarto insanabi-le tra centro, periferia e istruttori. Raccogliere le esigenze tecniche, organizzati-ve, i problemi delle scuole e degli Istruttori,elaborarle impegnando le scuole centrali, codi-ficarle e renderle alla base è un lavoro impe-

gnativo e per farlo puntavamo su mezzi tecno-logici avanzati. Strumento fondamentale è ilsito Internet, ma purtroppo il nostro bilancionon lo permette. Abbiamo più volte sollecitatogli organi direttivi del CAI, ma la risposta tarda.Ci siamo allora rivolti a ditte commerciali e pro-prio in questi giorni abbiamo concordando conuno sponsor il necessario finanziamento per lamessa in rete. Il sito si sviluppa sulla base diquello dell’OTP veneto/friulano. Con opportu-ne personalizzazioni si integra anche agli altriOTP, nel momento in cui decideranno di colle-garsi.

LA COMUNICAZIONEIl nostro lavoro è continuato con la posta ordi-naria, ma anche con la posta elettronica stia-mo migliorando. Un particolare encomio va alsegretario Paolo Veronelli, indispensabile perl’organizzazione. Anche la stampa sociale èstata meglio utilizzata e si potrebbe migliorareulteriormente se ci impegnassimo di più ainviare articoli. Approfitto per ringraziare ildirettore Pier Giorgio Oliveti e la redazione perla disponibilità dimostrata. Il secondo obiettivo è la formazione, la nostramissione, per cui ci siamo spesi non poco.Difficoltà interne ed esterne hanno frenato iprogrammi di pubblicazione dei manuali.Faccio due esempi per dare l’idea delle pro-blematiche. La prima riguarda la stesura deltesto. Chi lo fa? Questi manuali sono il fruttodell’elaborazione delle scuole centrali che siavvalgono anche di specialisti, interni o ester-ni, per singoli argomenti. Tuttavia il coordina-tore estensore non lo si trova facilmente nean-che all’esterno, pagando. Abbiamo non pochiistruttori che possono fare questo lavoro, masiccome l’impegno in termini di tempo è one-

roso si deve trovare un modo di riconoscereun compenso economico, altrimenti i tempidiventano troppo lunghi e non più compatibilicon le nostre esigenze. Aggiungo: i manualipossono diventare fonte di finanziamento nonsecondario per le attività nostre e del CAI. Secondo aspetto che ci ha e ci sta bloccandoè stata la scelta da parte della Scuola centra-le di rinunciare a una nostra elaborazione inchiave moderna della didattica del movimentoin arrampicata, accettando l’elaborazione diPaolo Caruso, che peraltro è ottima e la utiliz-ziamo già da alcuni anni nei nostri corsi nazio-nali e regionali. Tale scelta ci ha penalizzatoperché Caruso con il manuale delle guide fattoper la Vivalda ha ipotecato il suo metodo perdieci anni, fino alla scadenza del 2007, e noisiamo al palo. Ora stiamo tentando di convin-cere la Vivalda ad autorizzarci alla pubblicazio-ne dell’elaborato di Caruso, ma la stessa almomento vuole una bella cifra in pubblicità.Aspettiamo che la trattativa si sblocchi,comunque dove possiamo andare avanti cer-chiamo di farlo senza perdere tempo.

I MANUALIIl manuale di sci alpinismo alla seconda edi-zione è pronto; pronto il manuale di ghiaccio emisto; al manuale di roccia manca il capitolosull’arrampicata; al manuale d’arrampicatalibera mancano alcuni capitoli sulla stessa; lintroduzione all’alpinismo è alla stesura finale;il ghiaccio verticale in corso di stesura; topo-grafia alla stesura finale in collaborazione conla commissione escursionismo; la storia del-l’alpinismo in fase di stesura; il quadernodelle ferrate è pronto, compreso il CD (questoquaderno è stato fatto dalla Commissionemateriali e tecniche con la nostra collabora-

La relazione del presidente dellaCommissione centrale al 7°Congresso degli istruttorinazionali di alpinismo,scialpinismo e arrampicata, di cuiviene pubblicato il testointegrale, riguarda buona partedell’attività che tale Organotecnico ha svolto in due anni esei mesi, mentre l’esperienzadelle scuole centrali è statarelazionata al congresso dairelativi direttori.

Così abbiamo operato

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15Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

is mo, arrampicata libera la realtà e le prospettive di questa fondamentale attività

zione). Come potete intuire di lavoro ce n’è pertutti e per questo ringrazio quanti stanno col-laborando, ma in particolare voglio citare eringraziare Maurizio Dalla Libera e GiulianoBressan per la loro opera e il tempo che dedi-cano (gratuitamente). Un altro strumento didattico è stato affidato aMaurizio Carcereri e Gianmario Piazza, e dis-tribuito alle scuole: si tratta di un CD che illu-stra l’intera struttura CAI e del settore scuole.Questo supporto visivo è utile per tenere una

lezione, sia ai corsi sia in qualche assembleasezionale. Un altro lavoro in corso riguarda lastoria della CNSASA.

GLI STAGE FORMATIVIUn ulteriore obiettivo è stato quello di dareoccasione ai direttori delle scuole di migliora-re le proprie conoscenze e capacità di condu-zione della scuola attraverso stage formativi.Abbiamo iniziato lo scorso anno con dueappuntamenti: uno per il Centro sud e uno per

il Nord; gli incontri sono riusciti con buona par-tecipazione e spero che si continui sulla stra-da intrapresa. Quanto all’attività didatticadelle nostre scuole in termini statistici, i datisono riportati in una tabella da cui risulta che752 sono gli istruttori nazionali di alpinismoattivi, 1.722 gli istruttori nazionali di alpinismoe 4.400 gli aiuto istruttori nazionali di alpini-smo. Possiamo affermare che i corsi naziona-li e regionali sono stabili con una leggera dimi-nuzione di allievi candidati. Così pure i corsi di

Sci alpinismoCollana “I manuali del Club AlpinoItaliano”. Coordinamento tecnico eredazionale Maurizio Dalla Libera.Commissione nazionale scuole dialpinismo e sci alpinismo eCommissione centrale pubblicazioni.2ª edizione. 468 pagine.Rapidamente esaurito alla prima edi-zione, questo manuale rappresenta iltop della ricerca e dell’esperienza inambiente della Scuola centrale di scialpinismo. La ristampa, come precisail presidente della CommissioneCNSDAS Rolando Canuti, ha permes-so d’intervenire con un lavoro di rifinitura svolto con professionali-tà dall’IBNSA Guido Coppadoro. D’obbligo per istruttori e allievi deicorsi di sciaalpinismo, divide la complessa materia in 15 capitoliche riguardano rispettivamente equipaggiamento, manutenzionedegli sci e sciolinatura, tecnica di salita, tecnica di discesa, sceltae preparazione della gita, condotta durante la gita, autosoccorsoin valanga barella e trasporto dell’infortunato e richiesta di soccor-so. Al volume è allegato un regolo per la misura dell’inclinazionesulle cartine, strumento indispensabile per individuare topografica-mente i pendii ripidi. La grafica con la miriade di schizzi, immaginia colori e tabelle è davvero encomiabile per chiarezza e nitore.

Alpinismo su ghiaccio e mistoCollana “I manuali del Club Alpino Italiano”. Coordinamento tec-nico e redazione Maurizio Dalla Libera. Commissione nazionalescuole di alpinismo e sci alpinismo e Commissione centrale pub-blicazioni. 640 pagine, 19 euro (non soci 31 euro).Rispetto alla precedente edizione (1995) l’importante pubblicazio-ne descrive, oltre all’evoluzione delle tecniche su ghiaccio, anche

l’attività su terreno misto. In 15 capitoli c’ètutto quello che occorre sapere su equipag-giamento, attrezzatura alpinistica, imbraca-tura e nodi principali, catena di assicurazio-ne e normative, progressione di base suneve e ghiaccio, progressione con dueattrezzi e introduzione alla piolet traction,progressione individuale su misto, ancorag-gi, tecniche di assicurazione in parete, pro-gressione in conserva della cordata, mano-vre di corda, recuperi da crepaccio, neve evalanghe, preparazione e condotta della sali-ta, richiesta di soccorso. Il libro è corredatoda un’esauriente bibliografia e accuratamen-te illustrato con foto a colori, disegni eschizzi. Come sottolinea nella presentazione

il presidente generale Annibale Salsa, il volume si colloca nellanuova linea editoriale che tanto successo ha riscosso con ilrecente manuale di sci alpinismo e che traduce impostazioni gra-fiche in linea con le nuove strategie della comunicazione biblio-grafica, sempre più sensibile all’integrazione fra parola e immagi-ne. “Completo, quasi pignolo su tutti gli aspetti delle ascensioniin alta montagna” lo definisce il presidente della CNSASARolando Canuti ponendo l’accento sulla massima attenzioneriservata all’ambiente in quota che in questi anni è cambiato nondi poco, dove le vie di ghiaccio diventano sempre più vie di misto.Da notare che il volume, tenuto a battesimo al recenteCongresso nazionale degli istruttori del CAI di cui si riferisce inqueste pagine, è rivolto agli allievi che partecipano a corsi base eavanzati organizzati dalle scuole di alpinismo e scialpinismo delCAI e a tutti gli istruttori come riferimento essenziale ai fini dell’u-niformità didattica.

La sicurezza sulle vie ferrate: materiali e tecniche Collana “I quaderni del Club Alpino Italiano”. Commissione cen-trale materiali e tecniche. Commissione nazionale scuole di alpi-nismo e sci alpinismo. Testo a cura di Giuliano Bressan, ClaudioMelchorri e Andrea Monteleone. 92 pagine, 11 euro (non soci17 euro).Con questo primo quaderno dedicato allaformazione tecnico-alpinistica di chi sicimenta sulle vie ferrate e alla conoscen-za dei relativi materiali adeguati e omolo-gati a tale pratica viene avviato un nuovoprogetto per i manuali tecnico/didatticidel Club Alpino Italiano, con un’esposizio-ne semplice e alla portata di tutti e pun-tuali aggiornamenti. Come osserva nellapresentazione il presidente del ClubAlpino Italiano Annibale Salsa, “l’ampiocorredo di nozioni tecnico-scientifiche fa diquesto volume un riferimento affidabile erassicurante per chi desidera migliorare leproprie conoscenze applicate”. Le infor-mazioni sono sorrette da numerose esperienze pratiche, condottesia sul terreno sia in laboratorio nel convincimento di avere inparte rimediato a una seria carenza di informazione, come sottoli-neano Giuliano Bressan e Rolando Canuti rispettivamente presi-denti della Commissione materiali e della Commissione scuole.Accuratamente illustrato e corredato da eloquenti schizzi, il volu-me affronta la materia in otto capitoli con tre appendici e unaricca bibliografia. Dopo avere analizzato i concetti di base (energiacinetica, forza di arresto, fattore di caduta) della sicurezza in ferra-ta, i vari capitoli illustrano modalità di prova del materiale, proble-matiche relative al materiale e al suo utilizzo, attrezzatura, test suiconnettori, pericoli da affrontare, richiesta di soccorso.

Tre pubblicazioni indispensabili

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base segnati da una sostanziale stabilità,intorno ai 6000 allievi, con una certa flessio-ne rispetto al 1998-2000. Due elementi bal-zano all’occhio: il primo è che diminuiscono icorsi di più alto livello (per quale motivo?), ilsecondo che da alcuni anni stiamo investendonella formazione di istruttori nazionali e regio-nali di arrampicata libera, ma di corsi di basee numero di allievi ce ne sono pochi, ci siaspettava uno sviluppo maggiore. Oggi abbia-mo centinaia di palestre artificiali, i giovanisembrano attratti da questo sport, non si com-prendono numeri così bassi. Ultimamenteabbiamo raccolto l’esigenza espressa da alcu-ne scuole di avere una gamma di corsi o stageda proporre alla giovane utenza e una com-missione dovrà fare delle proposte operative.Alcuni corsi AG2 sono in realtà di cascateghiacciate, mentre i corsi di snowboard nonmi sono stati segnalati, anche se mi risultache quattro siano stati programmati.

IL NUOVO STATUTOE’ fuori dubbio che il nostro impegno nel CAI èimportante e qualificante, ma è anche fatico-so: non tanto per la mole d’attività ma percome siamo trattati. Sembra quasi che ilnostro settore sia da controllare a vista per-ché pericoloso. Dopo alcuni anni di discussio-ne il CAI ha approvato un nuovo statuto e rego-lamento. Certamente la sua attuazione non écosa semplice, ma con la messa in atto siscopre che il nostro settore é stato penalizza-to non poco con lacci e laccioli. Siamo staticompletamente esclusi dalla discussione pre-ventiva, ora chiediamo delle modifiche e cipongono delle difficoltà. Un esempio per tutti:il numero di componenti della commissionenazionale da 15 membri è stato deciso chepassi a 7. Abbiamo fatto presente che conmeno di 9 non è possibile farla funzionare, ne

hanno discusso in due consigli centrali. Lenovità definite negative non sono finite: se leg-gete il nuovo regolamento CAI di trappole pernoi ce ne sono più di una. Vedremo se ilnostro regolamento verrà approvato senzamodifiche, come mi auguro. Vorrei mandare un messaggio chiaro alla diri-genza del nostro sodalizio. Gli istruttori con laloro opera nelle scuole e nelle sezioni parteci-pano convinti alla vita e al miglioramento delCAI, ma vogliono essere considerati, voglionoessere coinvolti nelle decisioni che li riguarda-no. Per questo c’è la necessità di trovareforme di rappresentanza diretta negli organi-smi associativi. Nelle discussioni in commis-sione e tra gli istruttori nascono proposte,forse azzardate, su come costituirsi in sezioneautonoma o in struttura operativa. Ciò denotal’esigenza di contare di più e di avere l’auto-nomia per avere un passo più spedito, come itempi richiedono. Un’altra constatazione: ilCAI , come altre associazioni, invecchia. Qualestrategia mettiamo in campo per attirare i gio-vani? Per saperlo si deve dare spazio e svilup-po agli organismi operativi: le scuole, l’alpini-smo giovanile, l’escursionismo, gli speleo, losci escursionismo. Perché siamo le porte d’in-gresso all’associazione, non ce ne sono altre,e se le teniamo metà chiuse queste porte, igiovani fanno fatica a entrare e sempre di piùdiventiamo un club per la terza età.

UNA PROPOSTAUn ultimo passaggio sulle problematiche conle istituzioni pubbliche. Alcuni fatti avvenutinegli scorsi anni ci devono far riflettere e pen-sare ad azioni di tutela. Mi riferisco al disegnodi legge sulle aree sciistiche e sulla sicurezza,con la conseguente limitazione per gli sci alpi-nisti, ma anche agli interventi dei sindaci suldivieto di passaggio sul territorio comunale. Sipotrebbe aggiungere anche la cosìddetta

messa in sicurezza di intere aree alpinistiche,vedi Grignetta, il che significa intervenire d’im-perio sugli alpinisti, sci alpinisti e arrampica-tori con rimedi del tutto aleatori. Per non farela fine degli indiani d’America dovremo tentaredi costituire un osservatorio dell’ambientealpino, che sia riconosciuto e che sia autoritànel settore, formato dal Club alpino, e checomprenda noi istruttori, l’accademico e leguide. Questo organismo dovrà essere inter-pellato dagli enti pubblici prima di prenderequalsiasi decisione e o iniziativa inerentel’ambiente. Certo non sarà cosa facile ma éda fare. Come é da fare un’azione a livello isti-tuzioni regionali di riconoscimento e finanzia-mento delle nostre scuole di formazione per laprevenzione del cittadino alpinista, ma anchedi educazione alla salvaguardia ambientaleche mi pare sia un’utilità pubblica e perciò dariconoscere e aiutare alla pari di altre asso-ciazioni che compiono opera pubblica di volon-tariato. E’ perfettamente inutile lamentarsiche il servizio di soccorso con l’elicotteroviene usato troppo spesso per incidenti insi-gnificanti: se non si educano le persone lechiamate non diminuiranno e le spese conti-nueranno a salire. Concludendo, dobbiamo migliorarci continua-mente tenendo gli occhi e le orecchie benaperti per capire ciò che avviene fuori e svi-luppare le adeguate iniziative di auto tutela.Ringrazio tutti gli istruttori per la loro opera,tutti i componenti la commissione per la colla-borazione, la direzione delle scuole centrali. Iotermino i due mandati consecutivi e lascio laguida del settore con un poco di nostalgia, masono sicuro che alla prima uscita in montagnacon i ragazzi dei nostri corsi mi passerà.Grazie.

Rolando Canuti [email protected]

INA - Presidente CNSASA

Tomazin, bisturi e piccozze“Mountains, sky and medicine” è il titolo della

bella serata di cui l’amico medico e alpinista slove-no Iztok Tomazin è stato protagonista venerdì 10febbraio al Palamonti di Bergamo: una presentazio-ne degna di un grande alpinista e di un valorosomedico che molto si è prodigato per il soccorso inmontagna e per la sicurezza delle numerose spedi-zioni a cui ha partecipato.

Medico di famiglia, Iztok è responsabile di un cen-tro di medicina di urgenza in Slovenia, ma è ancheguida alpina e membro della Commissione medicadella CISA-IKAR . Agli appassionati di Bergamo,attenti e partecipi, ha raccontato delle sue primearrampicate sulle pareti della Slovenia, delle casca-te di ghiaccio su cui ama salire e dello sci estremo,altra sua grande passione.

A soli 21 anni questo intrepido sloveno ha parte-cipato a una spedizione alla mitica parete sud delLhotse. Poi è stata la volta delle grandi pareti cali-

forniane e dei voli in parapendio e in deltaplano incui ha dato grandi prove di perizia scendendo anchedalla vetta del Monte Bianco e del Kilimanjaro.

Non è da meno la sua attività sugli ottomila. IlDaulagiri è stato scalato lungo la parete est. Al ChoOyu ha realizzato la prima attraversata che gli ècostata alcuni congelamenti. Sullo Shisha Pangma èsalito e sceso con gli sci. Dal Gasherbrum I è scesolungo il couloir dei Giapponesi sul versante nord,durante la salita al Gasherbrum II ha rischiato di per-dere la vita a causa di un laringospasmo, e ilMcKinley lo ha visto in vetta con gli sci.

Tomazin ha illustrato con diapositive alcunimomenti della sua attività di medico del soccorsosloveno sulle montagne di casa e in altre regionimontuose del pianeta. La più recente salita riguardail Peak Lenin, l’estate scorsa in compagnia dellamoglie. Pietro Bonicelli ha curato la traduzione dallosloveno in italiano.

Gian Celso Agazzi

Scuole: la relazione del presidente

Personaggi�

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La mia montagna. All’inizio era undesiderio inconscio di salire, poi sitramutò in lotta. Lotta con me stes-

so che mi ha dato modo di crescere, diven-tare forte, apprezzare e amare la fatica. Lafatica è un aspetto molto importante, è ciòche purifica il corpo e fa stare bene. Dallemontagne di casa sono passato a quellepiù alte sparse per il mondo dove la lottasi è fatta ancora più dura, ma è stata anchel’occasione per conoscere popoli e culturediverse, e quindi arricchirmi dentro,soprattutto quando mi sono trovato difronte alla povertà che mi ha fatto guarda-re al mondo e alla vita con occhi diversi.Quando poi ho scoperto che non avevopiù bisogno di lottare sono tornato allemontagne di casa per scoprire ciò cheprima mi era sfuggito. Ho scoperto la bel-lezza, il silenzio, la pace e, soprattutto, hotrovato la porta di quella spiritualità cheavevo perso diventando grande.

Riflettevo un giorno su queste cose e misono detto: perché non mettere altri incondizioni di provare ciò che ho provatoio? Di godere degli stessi benefici? Il pen-siero è andato subito al mio paese d’infan-zia, agli amici e ai loro figli, ma mai avreiimmaginato che l’idea di dar vita a unasezione CAI in un territorio come il nostrovenisse accolta con tanto entusiasmo.

Ci siamo trovati subito in almeno ottanta

e questo conferma che la gente oggi habisogno di qualche cosa che non trova piùnella vita di ogni giorno. E soprattutto mifa capire, con piacere, che il nostroSodalizio è sempre giovane e quindi puòancora dare tanto. Basta stare al passo coni tempi. E i tempi oggi parlano anche delbisogno di strappare giovani alla strada.Quindi sarà per noi essenziale lavorare astretto contatto con le scuole. Insegnare adammirare un fiore, a emozionarsi di frontea un animale, ad apprezzare la fatica, adascoltare il silenzio delle cime mentre l’ariafresca dà ristoro al corpo sudato, godendodella stanchezza della giornata: questo saràuno dei nostri obiettivi principali.

Ma ce ne saranno altri. Per esempio farconoscere ai giovani la storia della nostraterra per trasmettere loro l’amore chetanti di noi hanno per questi luoghi cosìimportanti, ma sempre più abbandonati.Come? Facendoci accompagnare da qual-che anziano del paese che possa racconta-re dei tempiandati esopra t tu t tomostrando ilnostro impe-gno nel man-tenere ciò chei nostri nonnie padri hannostrappato contanta fatica albosco e cheora il bosco sista riprenden-do.

Sì, anche nelmantenimen-to dei nostri alpeggi e dei sentieri voglia-mo impegnarci. E dato che lavoreremogratis se arriverà qualche soldo lo useremoper aiutare chi nel mondo ha più bisognodi noi. Mi piacerebbe se la nostra sottose-zione potesse distinguersi anche in questo,per qualche iniziativa umanitaria chepotrebbe andare da una semplice adozio-ne a distanza alla realizzazione di unpozzo, o di una scuola, o altro ancora. Perconcludere daremo la possibilità agliiscritti di frequentare montagne diverse,non solo quelle della nostra Valtellina, e lofaremo con le gite sociali cercando diaccontentare tutti, dagli amanti dei sentie-ri a quelli che vorranno cimentarsi in sali-te impegnative. Ma sempre per fare coseinsieme, perché oggi c’è bisogno di stareinsieme.

Oreste FornoSottosezione Berbenno di Valtellina

Si è accesa una stellaVALTELLINA. Ora anche a Berbenno c’è il CAI

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Con 103 iscritti il Club AlpinoItaliano ha piantato il suoglorioso vessillo a Berbenno, inValtellina. L’idea di fondare lanuova sottosezione è balenataqualche tempo fa all’alpinista escrittore valtellinese OresteForno, eletto reggente daldirettivo. Con Forno nel direttivoci sono Cinzia Azzalini, LucianoBongiolatti (vicepresidente),Ausilia Fumasoni, GiancarloGatti, Remo Moncecchi, SilvioMufatti, Federica Traversi(segretaria), Tiziano Traversi,Arnaldo Fumasoni e RobertoBestini. La sede di trova per oraa Sondrio presso la SezioneValtellinese. In questa paginaForno racconta com’è nato ilsodalizio offrendo anche unsaggio della sua “filosofia” .

Ambiente�Trento, la SAT contro l’eliski

Contro la pratica dell’eliski si èespressa in febbraio la SocietàAlpinisti Tridentini aderendo a un’ini-ziativa di Mountain Wilderness sull’u-so improprio dell’elicottero sullaMarmolada. Questo il testo del docu-mento diffuso il 15 febbraio dallaSocietà Alpinisti Tridentini.

La SAT aderisce alla manifestazionecontro l’eliski in Marmolada promos-sa da Mountain Wilderness condivi-dendone le motivazioni e le finalità.La pratica dell’eliski sulla regina delleDolomiti come pure in altre partisignificative delle Alpi rappresentauna modalità di utilizzo della monta-gna che aggredisce l’ambiente, necompromette la sicurezza, disturba lafauna, offende scialpinisti, escursio-nisti, sciatori, impoverisce il capitaleterritorio in ambiente e natura dispo-nibile, è culturalmente inaccettabile.

La SAT ricorda che la pratica dell’eli-ski è vietata sia in provincia di Trentoche in quella di Bolzano, ma che que-sta non è condizione sufficiente perimpedire che, soprattutto nell’areadolomitica altoatesina, si decolli e siatterri in aree particolarmente delica-te per il trasporto di pochi utilizzatori.

Alle province di Trento e Bolzano laSAT chiede controlli costanti e unasevera applicazione della legge.

La SAT fa un appello anche allaRegione Veneto in virtù delle nuovecompetenze, perché sia varata unalegge analoga a quelle già in vigorenelle limitrofe province autonome diTrento e Bolzano; estende l’appelloanche alle forze politiche nazionaliperché affrontino il problema e dianouna risposta ferma al dilagare delturismo elicotteristico che relega lamontagna a puro stadio per pratichesportive.

A tutti i soggetti pubblici e privaticoinvolti nel presente e nel futurodella Marmolada la SAT chiede lamassima attenzione nella gestione diun bene “Patrimonio dell’umanità”;dice no alle aggressioni alla monta-gna e agli sfregi al ghiacciaio, dice sìinvece a una salvaguardia delle com-ponenti ambientali, sì alla valorizza-zione dei caratteri naturali, culturali,storici, alpinistici.

La SAT si impegna, insieme a chicondivide queste idee e questi valori,a dare il proprio contributo per pro-muovere cultura alpinistica, per defi-nire linee di sviluppo durevole, perfavorire frequentazione rispettosa,per ridare dignità alla Regina delledolomiti.

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Un Piolet d’or 2005 in stile alpino ha premiato in febbraioSteve House e Vince Anderson. Come sottolineato lostesso House, 35enne guida alpina dello stato di

Washington, impugnando a Grénoble la piccozza placcata oroofferta da Betta e Gioacchino Gobbi della Grivel diCourmayeur, “Il Piolet d’or appartiene a tutti gli alpinisti checredono nello stile alpino”. Era in buona compagnia il fuoriclas-se americano, infatti tutte le realizzazioni in lizza per il prestigio-

so riconoscimento erano in stile alpino, con cordate leggere osuperleggere, al massimo di tre persone.House e Anderson sono stati premiati per la loro salita delPilastro centrale del versante Rupal del Nanga Parbat, 8125metri. I 4100 metri di parete di misto M5 sono stati superati inpuro stile alpino in 8 giorni: 6 di salita e 2 di discesa in corda dop-pia. “Niente di nuovo”, spiega Steve, “se si pensa alla Suddell’Annapurna scalata in stile alpino vent’anni fa. Forse la pare-

ALPINISMO. I l “P io let d ’or” assegnato in F ranc ia a un’eccez iona le asc en

Nanga Parbat in stile alpino, scalata d

Lafaille tradito dal “Grande Nero”Questa volta il piccolo grande Jean

Christophe Lafaille non ce l’ha fatta asopravvivere come era successo mira-colosamente nel 1992 all’Annapurna. Siè volatilizzato alla fine di gennaio mentretentava la prima invernale al Makalu, il“Grande Nero”, 8500 metri. In solitaria,come era abituato a fare. Sabato 11 feb-

braio sua moglieKatia, che lo avevaaccompagnato inNepal per questanuova avventura, hamal incon icamenteannunciato sul sitowww.jclafaille.com chele ricerche erano statesospese. Un esempiodi stoica saggezza peruna donna che sulconto della sua vitaaffettiva aveva messoanche questa ipotesiestrema. “La vita ha

delle ragioni che la ragione ignora”,sono le parole della signora Lafaillenella home page. “Oggi comincia per meun nuovo viaggio e spero di poterlo rac-contare su questo sito che continuerà aesistere in memoria di mio marito”.

Nato a Gap nelle Hautes Alpes il 31marzo 1965, Lafaille era un irreprensibi-le professionista della montagna.Insegnava all’ENSA (Ecole nazionale deski et alpinisme) di Chamonix, un’istitu-zione di livello mondiale. Dotato di gran-de versatilità su tutti i terreni, era datempo considerato tra i grandi interpretidell’alpinismo moderno, amato e stima-to nel difficile ambiente dell’avventura inalta quota. In verità qualche screzioc’era stato l’anno scorso con il nostroSimone Moro che gli ha “soffiato” allafine del 2004 la prima invernale delShisha Pangma. Jean Christophe riven-dicava nei suoi confronti la priorità dellascalata giocando su una personale inter-pretazione del calendario gregoriano.Acqua passata, si può immaginare.

Frequenti sono state le sue conferenzein Italia, sempre affollate. Assiduo fre-quentatore del Festival di Trento, è diffi-cile non ricordarlo nel 2001 nell’ineditaveste di neopapà. Sotto il tendone del“campo base” al Centro Santa ChiaraJean Christophe si presentò con il vas-soio del self service spingendo la car-rozzina con il pargoletto. Quell’aria miteda monsieur Dubois in vacanza ha fattoper un attimo sospettare che l’intrepidoJean Christophe fosse venuto a più miticonsigli nella sua ricerca di nuove espe-rienze estreme. Ma non è stato così.

La sua attività sulle Alpi si è svolta inparticolare nel massiccio del MonteBianco. Tuttavia come tutti sannoLafaille aveva nel cuore sopra ogni altracosa i colossi himalayani nonostante lorodesse il tragico ricordo della ritirata dicinque giorni nel 1992, solo e grave-mente ferito sulla parete Suddell’Annapurna dopo che il suo compa-gno Pierre Begin era volato via per sem-pre sotto i suoi occhi.

Addii�

Il versante Rupaldel Nanga

Parbat, 8126metri, in

un’immagine diSimone Moro

(per gentileconcessione).

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te non era così grande ed è difficile fare paragoni, forse c’è un alonemistico intorno al versante Rupal, comunque la nostra idea era ditracciare la linea migliore e abbiamo raggiunto l’obiettivo”.Con poco peso sulle spalle si sono impegnati anche due forti kaza-chi, l’ufficiale Denis Urubko e Serguey Samolov, istruttore civiledell’esercito. La misura del minimo indispensabile è data da “un solosacco a pelo in due” per gli 8 bivacchi sul Broad Peak di cui hannoscalato l’ultima parete vergine tracciando un itinerario di grandeimpegno (VII; 6b; M6; A2) e meritandosi i complimenti di KurtDiemberger che per primo nel 1957 mise piede in vetta. Urubko,otto ottomila e un tentativo di invernale al K2, ha sottolineato l’im-portanza dell’amicizia con Simone Moro per la sua formazione:“Simone mi ha insegnato molto: come essere libero, come deciderelo stile da adottare, e mi ha insegnato la tecnica del dry tooling. Hocercato di integrare la mia visione di montagna di alta quota conquella di una montagna estremamente tec-nica. Il Khali Himal (nel 2003 con SimoneMoro e Bruno Tassi, ndr) è stato il primogradino”.Superleggero e superveloce anche il giova-ne svizzero Ueli Steck con il suo “Khumbuexpress”, concatenamento della nord delCholatse (37 ore per 1600 metri di mistoM6) con la est del Tawoche (circa 4 ore per1500 metri di ghiaccio e misto V e M5) e lanord-ovest dell’Ama Dablam, interrotta ametà per pericolo di slavine. “Grazie peraver scelto la vita tornando indietro”, gliha detto Gilles Chappaz presentandolo al pubblico. Un palese rife-rimento alla scomparsa di Jean-Christophe Lafaille, volatilizzatosisul Makalu a fine gennaio (se ne parla in questo fascicolo delloScarpone, ndr).Tenacia e pazienza hanno guidato i tedeschi Robert Jasper eStephan Glowacz nei tre diversi tentativi in due anni per aprire unavia di 1100 metri e alto impegno tecnico (7c+, M4 e A2) sul versan-te nord del Cerro Murallon, in uno dei luoghi più isolati dellaPatagonia. La difficoltà maggiore è stata mantenere la determina-zione di portare a termine il progetto considerati i giorni necessariper trasportare il materiale e quelli passati in una truna di ghiaccio.Primo risultato positivo per la coppia di alpinisti? Essere ancoraamici dopo i sei mesi passati insieme in un canale ghiacciato.I francesi Christian Trommsdorff, Yannick Graziani e PatrickWagnon (ironicamente chiamati TGW) con il concatenamento dicresta della cima nord e della cima centrale (7540 m) dell’inviolatoChomo Lonzo in Tibet (difficoltà ED, V+ M5) hanno portato avan-ti a loro volta un’idea di alpinismo di ricerca, punti forti l’ignoto, ledifficoltà e lo stile alpino.Infine Ermanno Salvaterra, Alessandro Beltrami e RolandoGaribotti hanno mandato una lettera alla redazione di “MontagnesMagazine” (organizzatrice della cerimonia con il Groupe HauteMontagne) chiedendo di essere depennati dalla lista dei candidati alpremio con una motivazione per molti condivisibile: ciò che interes-sa maggiormente nell’ascensione è l’esperienza personale e non ungiudizio di qualità che non può essere che soggettivo. Pur rispettan-do le loro decisioni i promotori del premio hanno chiarito che “ilPiolet d’or non è una classificazione delle imprese alpinistiche, ma ladimostrazione della diversità dell’alpinismo”.Il concetto è stato ribadito anche da Pierre Humblet, presidentedell’Unione internazionale delle associazioni alpinistiche (UIAA),che ha definito la manifestazione una “vetrina dell’eccellenza del-l’alpinismo e quindi un momento di valorizzazione di stile e etica”.

Oriana Pecchio

sc ens ione h imalayana

a da gran premio

Gli americani Steve House

e Vince Andersonhanno compiuto

la performance sulversante Rupal,

una parete di oltre4000 metri

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La Provincia di Milanoha aperto il 17 febbraiole celebrazioni del cen-

tenario dalla nascita di DinoBuzzati (1906-1972) invitandoUgo Pagliai a leggere alcunepagine dello scrittore, mentretemi e atmosfere sono statiricordati nelle canzoni inter-pretate da Enrico Ruggeri.Alla serata erano presentiamici e colleghi di Buzzati tracui Sebastiano Grasso, LucioLami, Ottavio Missoni,AchilleSerra, Beppe Severgnini e lamoglie Almerina. Numerosele testimonianze sul legame diBuzzati con la montagna. IlFilmfestival di Trento non acaso gli dedicò alla 41°edizio-ne un convegno da titolo“Montagne di vetro, di pietra,di carta - le montagne di DinoBuzzati: esperienza vissuta erappresentazione”. “Buzzatiavrebbe dato il suo più belromanzo per una salita disesto grado” è la testimonian-za di Rolly Marchi (a destranella foto accanto a Buzzati),giornalista e scrittore, che glifu compagno di scalate.

PREMIO MAURI, BOOM D’ISCRITTI

Alla sua decima edizione ilpremio di narrativa Carlo

Mauri organizzato dalGruppo alpinistico leccheseGamma e dall’UOEI di Lecco(tel e fax 0341.494772, [email protected]) segna unnuovo primato: 66 sono i rac-conti all’esame della giuria, 20più di quelli pervenuti nellaprecedente edizione. Fra gliautori 44 sono uomini, 22donne, e 14 hanno meno di 25anni. La premiazione avverràil 26 maggio in piazzaGaribaldi a Lecco con unospettacolo di arrampicata ver-ticale realizzato da 18 alpini-sti-ginnasti elvetici.

GAMBRINUS,IL BANDO 2006

Fino al 15 giugno è possibilepartecipare alla XXIV edizio-ne del Premio Gambrinus“Giuseppe Mazzotti” conopere scritte o tradotte in ita-liano dal 1° gennaio 2005 al 10giugno 2006. Il premio lettera-rio, patrocinato e sostenutodal Touring Club Italiano, dalComune di San Polo di Piave,dalla Regione del Veneto e dalClub Alpino Italiano, dallaConfartigianato del Veneto,dalla Valcucine spa e dallaFondazione Veneto Bancaverrà consegnato il 18 novem-bre al parco Gambrinus di SanPolo di Piave. Segreteria: via

Papa Luciani 18, 31020 SanPolo di Piave (TV) tel0422.8555609, [email protected]

RIAPRE IL PONTE DELLA PACE

Il 20 febbraio è stato inaugu-rato il “ponte della pace” adAman Setu, nel Kashmir, rico-struito dopo il terremoto delloscorso ottobre. Il ponte per-mette di collegare la localitàpakistana di Muzaffarabad equella indiana di Srinagar.

UN TICKET PER LE CIASPOLE

Sempre più di frequente illibero accesso alle Alpi vienemesso in discussione. La moti-vazione è sempre la stessa:conciliare gli interessi dellanatura con quelli di chi praticasport di montagna. L’ultimoepisodio riguarda una leggeapprovata il 5 dicembre dalParlamento francese, che pre-vede tra l’altro limitazioni allalibera pratica di escursioni conle ciaspole. Tenuto conto chein Francia molti percorsi riser-vati agli escursionisti con cia-spole vengono regolarmentesegnalati con appositi cartelli,viene data la possibilità aiComuni di imporre un tributoper la pratica di escursioni conquesti attrezzi, per scialpini-smo o escursioni invernali. Aun patto: deve essere offertauna sia pur minima infrastrut-tura. Sono sufficienti al riguar-do paletti segnaletici, parcheg-gi provvisori, un ricovero d’e-mergenza o una toilette.

NUOVO EXPLOIT ALL’EIGER

Cinque giorni sulla norddell’Eiger per la prima solita-ria, prima ripetizione e primainvernale di “The YoungSpider”: dal 7 all’11 gennaio losvizzero Ueli Steck è statoprotagonista di un grandeexploit su questa via di 1800metri di dislivello con difficol-tà fino al 7a/A2 su roccia,WI 6su ghiaccio e M7 su misto.

TOUR MAMMUT, TAPPA AD ARCO

La nuovissima corda daarrampicata Serenity 8.9, consoli 8.9 mm di diametro, la piùleggera e sottile corda singolasul mercato, verrà presentatanel corso di Test&Feel il tourMammut che dopo 40 tappetra Svizzera, Francia,Germania e Austria, anche inItalia farà tappa ad Arco dal29 aprile al 1° maggio.Studiata per arrampicate avista e red point la corda è dis-ponibile nel colore: orange.

FILO DIRETTO. Ech i e not i z ie da l mondo de l la montagna

La stazione di rilevamento atmosferico più alta del mondoLa stazione di rilevamento atmosferico più alta del mondo èstata realizzata a 5079 metri di quota in Nepal dagli uomini delComitato Ev-K2-CNR a poca distanza dal celebre laboratorio-osservatorio della Piramide. La nuova installazione fa parte delprogetto internazionale ABC (Atmospheric Brown Clouds) volu-to dall’UNEP, l’agenzia per la protezione dell’ambiente delleNazioni Unite. Scopo del progetto studiare la nube di origineantropica che infesta i cieli dell’Asia con conseguenze allar-manti sui regimi delle precipitazioni (ciclo monsonico) e delleriserve idriche, sulle temperature e sulla contaminazione del-l’aria. I rilevamenti sono costantemente seguiti dal LaboratorioPiramide che, grazie a un sistema di connessione satellitare,trasmette le informazioni all’Istituto ISAC-CNR di Bologna. Perrealizzare la stazione sono state portate in quota oltre 20 ton-nellate di materiali e apparecchiature con raffiche di vento chehanno raggiunto i 150 chilometri l’ora e temperature prossimea 25 gradi sotto zero. Particolare interessante. Per realizzare iprogetti collegati a questa nuova iniziativa il comitato cercamenti e braccia giovani, capaci di lavorare in equipe. Chi desi-dera partecipare all’avventura può visitate il sito evk2cnr.org

Ricerche�

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Tributo a Buzzati

LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:22 Pagina 20

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21Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

Lunghezze: 30/40/50/60/70/80m. Info: SOCREP S.R.L., tel+39-0471-79702.

DON GNOCCHI 50 ANNI DOPO

Il cardinale di MilanoDionigi Tettamanzi ha com-memorato in Duomo il 25 feb-braio don Carlo Gnocchi(1902-1956) nel cinquantesi-mo anniversario della morte.Cappellano degli alpini impe-gnato sul fronte greco e suquello russo, dopo la secondaguerra mondiale il sacerdotefondò a Milano un’opera diassistenza e di educazione allavoro per ragazzi mutilati epoliomielitici, oggi diventataFondazione Don CarloGnocchi Onlus. “Speriamoche presto il Papa dia il con-senso a proclamarlo beato”,ha detto il cardinale.

VAL MASINO,L’ADDIO A ROCCO

Lutto per l’AssociazioneKima che in Val Masino (SO)organizza ogni anno in agostol’omonimo trofeo di corsa inmontagna e alcune rilevantiiniziative culturali.A 81 anni èscomparso in gennaio RoccoMarchetti, padre della guidaalpina Pierangelo Marchetticui è dedicata la manifestazio-ne. Alla moglie Anita e allafiglia Ilde che da più di diecianni è alla guida dell’associa-zione le più sentite condo-glianze dello Scarpone.

TUTTE LE VIE DEL BRENTA

Una nuova guida che illustriesaurientemente tutte le viealpinistiche nelle Dolomiti delBrenta: per portare a terminequesto progetto editorialeLorenzo Inzigneri, guida alpi-na di Trento, richiede la colla-

borazione di quanti hannoaperto o ripetuto nuovi itine-rari negli ultimi trent’anni. Lapubblicazione si proponeinfatti di aggiornare le infor-mazioni contenute nella clas-sica “grigia”, edita nel ‘77 perla collana Monti d’Italia delCAI-Touring e curata daGino Buscaini in base allaprecedente edizione del ‘46firmata da Ettore Castiglioni.Per mettersi in contatto conl’autore e segnalare nuovi iti-nerari: mail [email protected], tel 3332458238.

GRANDI TREKKING SU INTERNET

Giancarlo Corbellini ha atti-vato un nuovo sito internetwww.granditrekking.com,rivista on line con informazio-ni sull’escursionismo, sui gran-di trekking come il SentieroItalia e sui viaggi e spedizioninel mondo, con testi, cartine efotografie.“E’ un invito ai socidel CAI a dialogare e appro-fondire tutti i temi legati altrekking e al mondo che gliruota attorno”, spiega Cor-bellini, autore di una quaran-tina di libri e guide, già presi-dente della Commissionepubblicazioni del CAI e diret-tore della Rivista del trekking.

SULLE STRADE PER SANTIAGO

Il Circolo culturaleGuernica organizza per vener-dì 21 aprile al Centro civicoSandro Pertini, via Bologna38, Bresso (MI), alle ore 21una conferenza di GiancarloMauri ([email protected]) daltitolo “Sulle strade perSantiago”. Tante in effettisono per l’autore le strade cheportano a Compostela e non èaffatto obbligatorio seguire il“camino” ufficiale ormaibanalizzato dal turismo dimassa.

CIPRA, CONVEGNOIN MAGGIO

Dal 18 al 20 maggio si svol-gerà a Bad Hindelang(Germania) il Convegnoannuale della CIPRA(Commissione Internazionaleper la Protezione delle Alpi).L’attenzione si concentrerà

sulla crescente minaccia deipericoli naturali nelle regionialpine e sulle conseguenze delcambiamento climatico sulturismo. Programma e iscrizio-ni: http://www.cipra.org

UNA REGIONE LABORATORIO

Gestire l’ambiente tutelandola biodiversità e promuovendolo sviluppo locale. L’Abruzzopuò essere considerata alriguardo una “regione labora-torio” con tre parchi nazionali,un parco regionale e ben 21riserve naturali regionali didimensioni minori. E’ proprioda queste ultime che proven-gono i dati riportati in uno stu-dio commissionato dallaRegione Abruzzo. Un casosignificativo? Nella Riserva

del lago di Penne in Provinciadi Pescara la capacità impren-ditoriale di persone del posto,coniugata alla lungimiranzadel comune e alla attività disupervisione del WWF, haportato a moltiplicare per 6 ilvalore della ricchezza creatarispetto all’investimento ini-ziale della regione. Le seicooperative specializzate invari settori, dalla produzioneagricola ai servizi per l’educa-zione ambientale e al turismo,creano un indotto di ben 270persone e a 392 personeammonta la popolazione inte-ressata, secondo i normalimoltiplicatori usati in econo-mia. Questi dati sono staticomunicati in febbraio aMilano alla Borsa Italiana delTurismo. ■

Mountain Wilderness�Nel paese dei picchi di Giada

Le carte geografiche dell’Afghanistan mostrano all’estremonord-est un sottile peduncolo che si protende verso il TurkestanCinese e divide le alte terre del Tagikistan dal labirinto montanodel Chitral (Pakistan). Questo curioso “dito” è noto con il nomedi “Corridoio di Wakhan”. All’estremità orientale del peduncolo,ai confini del Turkestan Cinese, si aprono gli altopiani del PiccoloPamir (a sud) e del Grande Pamir (a nord), divisi da una selvag-gia catena montuosa secondaria chiamata Silsila Darra-iWakhan, ultimo rifugio dell’Ovis Poli, la più grande pecora selva-tica del mondo. Sugli altopiani vivono completamente isolati ipastori Kirghizi con le loro pittoresche yurte emisferiche di feltro,le loro mandrie di yak, cavalli e cammelli a due gobbe. Le mon-tagne “di giada” che chiudono verso sud il Corridoio di Wakhanraggiungono e superano i settemila metri di quota e formano ilsettore alpinisticamente più importante della catena dell’HinduKush afghano.

Tra i ghiacciai che scendono da quelle altissime vetteMountain Wilderness International ([email protected])organizza questa estate due corsi di “Environment FriendlyMountaineering” riservati a giovani aspiranti alpinisti afghaniinteressati anche all’efficace tutela del loro ambiente naturale. Incoincidenza con tali corsi un trekking sarà riservato a soci e sim-patizzanti. L’avvicinamento avverrà in aereo fino a Kabul eFaizabad (capoluogo della regione del Badakshan); in fuoristradada Faizabad a Sarhad-i Wakhan, località sita a metà del “corri-doio”; a piedi e a cavallo per tre giorni fino all’inizio del PiccoloPamir; da lì a piedi, per circa una settimana, per scavalcare lacatena montuosa che separa il Piccolo dal Grande Pamir, attra-verso valli praticamente sconosciute e valichi che sfiorano i cin-quemila metri di quota; di nuovo a piedi e a cavallo per costeg-giare il grande lago di Sar-i Qul, ai confini con il Tagikistan, e rag-giungere di nuovo, questa volta da nord-est, la strada carrozzabi-le che percorre il Corridoio di Wakhan.

Tanto nel Piccolo quanto nel Grande Pamir i partecipanti ver-ranno ospitati nelle yurte e sperimenteranno l’incontro con usan-ze e tradizioni culturali particolarmente ricche di fascino. Per glialpinisti del gruppo potrebbe essere prevista la scalata di unafacile vetta panoramica di oltre 5000 metri. La durata prevista èdi 30 giorni. Non è necessario avere esperienza di equitazione.Però è necessario amare l’avventura. I posti sono limitati.

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bbandonarsia un caldo abbraccio

di valerianella, achillea,arnica, genziana e altre tipiche erbed’alta montagna…immergersi permezz’ora nella nuvola aromatica chesprigiona il fieno leggermente inumiditofino a che il piacevole tepore delle erbecomincerà ad agire beneficamente…Sono le promesse mantenute dei bagnidi fieno che dodici masi dell’Alto Adigepropongono a chi decide di trascorrereuna vacanza a contatto diretto con lanatura e con la vita della montagna.

Un’antica tradizione che si rinnova, persentirsi subito più leggeri e rilassati. Ilbagno di fieno è in uso nelle valli delSüdtirol da tempo immemorabile, un tipodi trattamento che rafforza il sistemaimmunitario, si dimostra la cura ideale pereliminare scorie e tossine e dà sollievo achi soffre di reumatismi, oltre ad avereproprietà defatiganti, rilassanti,depurative, riducenti, stimolanti edrenanti. Il fieno viene tagliatoesclusivamente con la falce la mattinapresto, quando è ancora umido dirugiada. Dopo la raccolta viene messo aessiccare e a riposare per tre giorni,durante i quali fermenta e si riscalda finoalla temperatura di 40°, una faseimportantissima: il caldo umido che sisprigiona dal fieno rende ancora piùefficace l’azione delle erbe officinali,stimolando la circolazione sanguigna eaiutando a contrastare la ritenzioneidrica.

Chi è alla ricerca di una vacanza a tuttanatura può trovare questo ed altro nelle900 antiche fattorie altoatesine, dodicidelle quali propongono i bagni di fieno dagustare immersi un’atmosfera particolare,che sa di tempi antichi e tuttavia più chemai vicina alla filosofia del benessere oggitanto ricercata. Una vera e propria“cultura dei bagni” da condividere con chisi ama per vivere a contatto diretto con lanatura e la realtà dell’Alto Adige, con lavita contadina, con le sue tradizioni e isuoi ritmi, un’oasi di quiete lontana dallostress di tutti i giorni.

Come all’Huber im Feld, un isolato

masoad Anterselva diSotto (nelcomprensorio di Plande Corones), aperto tuttol’anno, che vanta la suapunta di diamante proprionella variegata offerta di bagni (confieno e con vari tipi di erbe da integrarecon idromassaggi e saune), oltre amettere a disposizione per gliappassionati di pesca un invitantelaghetto con le trote e un’ampia scelta diprodotti tipici.

All’Ortnerhof di Nova Ponente,un’azienda biologica incastonata nellosplendore rossastro del Catinaccio e delLatemar, aperta tutto l’anno, si puòpartecipare direttamente alla vita delmaso, tra una grigliata e una passeggiataa cavallo, un bagno nel fieno e unmassaggio.

In posizione soleggiata e tranquilla, aipiedi dell’Alpe di Siusi, il Verleierhofpropone degustazione di vini e prodottitipici di malga di produzione propria. Lamagia dei monti della Val Passiria siritrova intatta nell’accogliente maso diUntersaltaushof-Marteller, aperto damarzo a novembre (nei mesi invernalisolo su richiesta), dove ci si può dedicarealla pesca nello stagno di proprietà oprovare il bagno di Cleopatra, con latte eoli o alghe, tra una sauna e un bagnoturco, mentre i bambini si divertono conil trenino.

Sauna, bagno turco e idropercorsinelle vasche Kneipp completanol’offerta dell’Oberfraunerhof, l’unicomaso della Vall’Isarco.

Pacchetti wellness per uomo e donnaanche al maso Garberhof diRasun/Anterselva, che abbina pacchettiequitazione a serate di intrattenimento,con degustazione di prodotti tipici,assistenza e animazione per i bambini,pomeriggi all’insegna del bricolage,escursioni guidate e noleggio gratuito di

biciclette.E ancora

settimane speciali della salute insettembre e ottobre, bagno rupestre esauna contadina, trattamenti alle erbe,con latte di capra e fiori di campo e unattrezzato centro fitness.

In posizione romantica e tranquilla,l’agriturismo Taljörgelhof si rivolgesoprattutto a chi ama i cavalli pertrascorrere una vacanza in sella a uno deiquindici splendidi esemplari Avelignesidel maneggio di proprietà, oltre allapossibilità di partecipare ai lavori dellafattoria (aperta sia in inverno che inestate), alternando escursioni a piedi, gitein biciclette ad attività nel nuovo centrowellness del maso, prima di concedersi ilpiacere del bagno di Cleopatra, alle algheo alle erbe seguito da un massaggio.

Ma le antiche fattorie dell’Alto Adige-Südtirol sono anche a portata di mouse.Così, partire alla scoperta della propriavacanza ideale diventa sempre più facilegrazie al nuovo sito www.gallorosso.itche offre un viaggio a 360° alla volta dimasi e agriturismi tirolesi.

Per conoscere più da vicino i dodicimasi che propongono i bagni di fieno e ilvariegato mondo delle 900 fattoriedell’Alto Adige-Südtirol basta richiederegratuitamente il nuovo catalogo del GalloRosso, una guida completa e di agevoleconsultazione scrivendo o telefonandoall’Ufficio Agriturismo Unione Agricoltori eColtivatori Diretti Sudtirolesi, via Macello4/D, 39100 Bolzano (BZ), o inviandoun’e-mail all’indirizzo [email protected]. 0471.999308. Sul sitowww.gallorosso.it si possono vedereanche tutti gli altri masi dell’Alto Adige.

A

22 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

News dalle aziende Un “tuffo” nel fieno dei masi secolari dell’Alto Adige

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Mare Verticale è il nome di unabarca da corsa Open 60 con laquale, partecipando alla Transat

Jacques Vabre (www.jacques-vabre.com)ho attraversato l’Oceano Atlantico par-tendo da Le Havre in Francia fino aSalvador de Bahia in Brasile e ritorno,circa 9 mila miglia di navigazione dal 5novembre al 21 dicembre. I giornalistifrancesi mi hanno chiesto il perché diquesto nome. Ho vissuto la montagnasempre con grande passione e impegno,sia nelle scalate su roccia, sia nelle spedi-zioni in Himalaia, sia sui ghiacciai delleAlpi (www.ceciliacarreri.it).

Poi è maturato il desiderio di grandispazi orizzontali, della grande navigazio-

ne, prima nel Mediterraneo poi nel-l’Oceano. Mare Verticale è anche il nomedi un libro che la casa editrice Mursiapubblicherà sulle mie prime esperienze dinavigazione nel Mediterraneo con unabarca da regata Mumm 36(www.mumm36.it). Poi ho deciso diaffrontare l’ Oceano con un Open 60 e hochiamato la barca Mare Verticale(www.mareverticale.it).

Mare Verticale sta quindi a significare ledifficoltà estreme del rapporto con lanatura, con la grande montagna, con ilgrande mare.

Venendo dall’alpinismo ho scelto untipo di navigazione che ricorda l’impegno,l’esplorazione, le difficoltà della monta-gna: una barca essenziale, il mare aperto,una navigazione tecnica, molti strumentielettronici. Anche la navigazione è un’esperienza dura e difficile, anche il mare èverticale come la montagna.

La preparazione della barca in Franciaè durata mesi di intenso lavoro, ho inizia-to a navigare con l’Open 60 nella Manicae ho fatto la famosa regata del Fastnetdall’Inghilterra fino in Irlanda con ritornoa Plymouth. Poi, con un compagno fran-cese, ho mollato gli ormeggi e in 17 giorniho raggiunto il Brasile, partendo dallaFrancia del Nord. Ho vissuto momentidurissimi dentro le violente depressioniatlantiche che hanno spinto il vento dai 45a oltre 50 nodi, onde dagli 8 ai 12 metri.

La fatica fisica, la tensione continua, la

grande velocità della barca hanno resoquesta esperienza forse la più impegnati-va della mia vita. L’oceano è un desertosenza inizio né fine, un continente d’ac-qua sul quale la barca vola a velocitàfolle, inarrestabile, immergendo la pruasott’acqua sotto la spinta di onde grandis-sime. La notte e il giorno si confondono inun unico spazio temporale in cui il sonnodura tre o quattro ore al massimo, il fisi-co è impegnato in sforzi e pesi enormi, latesta, carica di adrenalina, cerca a fatica dinon impazzire. Questo è navigare con unOpen 60 oltre l’Equatore, attraversandocon una retta verticale l’Oceano Atlanticofino in Brasile e ritorno, tutto nell’arco dipoco più di un mese.

L’alpinismo è una grande scuola, l’espe-rienza delle difficoltà estreme della mon-tagna mi è servita per trovare l’autocon-trollo, la lucidità, la resistenza fisica neces-sarie per sopravvivere anche in mezzoall’oceano. Ora, per recuperare le energiee per concedermi un meritato riposo dallefatiche della traversata oceanica, ho ripre-so a fare sci alpinismo, mi sono riconcilia-ta con la montagna.

E’ bellissimo ritrovarsi nella neve silen-ziosa e incontaminata dopo una grandeesperienza in mare. E’ meraviglioso con-frontarsi con la natura nelle sue massimeespressioni, è il modo più intenso perconoscere e vivere la propria libertà, peressere felici nel modo più profondo.

Cecilia Carreri

Con il patrocinio della sezionevicentina del CAI e della LegaNavale è stata presentata il 10marzo all'auditorium Canneti diVicenza la nuova avventura diCecilia Carreri, alpinista eskipper, con l'imbarcazione

“Mare Verticale”:il completamentodella TransatJaque Vabre dalla Francia alBrasile, di cuioffre una testimo-nianza in questapagina. Giudiceper le indaginipreliminari delTribunale di

Vicenza, la dottoressa Carreri sidedica con uguale entusiasmo ecompetenza al mare e allamontagna. Vanta scalateimpegnative nelle Dolomiti, inCalifornia, in Himalaya (untentativo agli ottomila del ChoOyu), in Africa (dal Monte Keniaal Tibesti), nelle Ande (in vettaall'Alpamayo). La sua grandepassione è lo scialpinismo. E' socia del Club Alpino Italiano,iscritta da tempo alla Sezione di Cortina d'Ampezzo.

TESTIMONIANZE. L'avventura di Cecilia Carreri, alpinista e skipper

Mare, purché verticale

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AValenza, tra i più importanti centriin Italia per la lavorazione artigia-nale della gioielleria, appare quasi

scontato che anche la realizzazione dellanuova sede del Club Alpino Italiano inau-gurata il 25 marzo sia il dono più bello diuna famiglia di orafi, particolarmente gene-rosi e sensibili ai problemi dell’associazio-nismo. L’intestazione del sodalizio al com-pianto Davide Guerci spiega anche il dolo-roso retroscena di questo gesto dei genitoriRosalba e Luigi che assicura al CAI cittadi-no una posizione di assoluto privilegio.Quattro anni fa Davide scomparve sullepareti dei Titani nei pressi del rifugioDalmazzi al Monte Bianco. Oggi è una gio-vane ed esperta alpinista, Maria Bajardi, areggere la presidenza di questa sezione di300 soci e giustificato è il suo compiaci-mento per le prospettive che si aprono.

La sezione, saldamente innestata nel tes-suto sociale della città, è in netta espansio-ne alla luce delle potenzialità offerte dallanuova sede ubicata in largo Aldo Moro, inuna centrale area giardino, attuata con unaccordo tra il CAI e il Comune. Un novel-lo palamonti viene definito dai soci questo“gioiello” strutturato a somiglianza dellanuova e funzionale sede dei soci bergama-schi. E forse con una marcia in più, la pre-senza all’interno della struttura dell’asso-ciazione turistica che sancisce il realizzarsidi una preziosa sinergia ed è un’attrattivache può riverberarsi favorevolmente sullavita del club.

Oltre agli uffici destinati alla sede dellasezione locale, l’opera dispone di una gran-de palestra di arrampicata, compreso uno

spazio-arrampicata perbambini. Inoltre possiedeun ampio locale per laBiblioteca della montagna edella natura che offre in let-tura un migliaio di volumi,tutti donati dalla famigliaGuerci. Infine una sala con70 posti è dedicata alle con-ferenze e attività polivalentie un moderno bar completale attrattive per chi desideratrascorrere piacevolmente il suo tempolibero in questo spazio.

Attorno si estende un vasto giardino con

percorsi-vita e dalla sede par-tono sentieri in corso disegnaletica, parte di unavasta rete di percorsi che spa-ziano dalle colline al Po.Sicuramente la collaborazio-ne tra il CAI e il Comune diValenza è l’elemento piùsignificativo del progetto.

La municipalità ha offertoinfatti una copertura almutuo stipulato dai soci e

mette a disposizione della struttura, che èaperta al pubblico, i suoi dipendenti dallunedì al venerdì.

Non si contano i progetti in corso nellafucina del CAI di Valenza. Con il coinvolgi-mento della Provincia di Alessandria e deiComuni interessati che hanno aderito allainiziativa, verrà predisposta una cartina cheindicherà i vari sentieri con la numerazionedei percorsi escursionistici. La collabora-zione tra CAI e Comune è anche la pre-messa per l’attuazione di una serie di attivi-tà rivolte ai bambini, collegate al progettosulla creatività che l’Ufficio servizi educati-vi ha recentemente avviato. Ed è sempre aquesta particolare intesa che va riferito ungrande progetto in via di realizzazionesotto la guida di Giovanni Omodeo: lasegnalazione metodica e accurata di unaserie di sentieri che si allarga sui rilievi col-linari a sud della città coinvolgendo il Parcofluviale del Po e dell’Orba (Garzaia diValenza) e i comuni di Alessandria,Bassignana, Bozzole, Montecastello,Pecetto, Pietra Marazzi, Pomaro, Rivaroloe San Salvatore Monferrato. ■

24 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

CRONACA. Inaugurata a Valenza un’innovativa sede del CAI

Un gioiello in riva al Po

Aperta al pubblico, è stata realizzata

grazie alla generosità di una famiglia di orafi. Ospita una palestra,

una sala polifunzionale,una biblioteca

e un bar

Inaugurata il 25 marzo, lamoderna sede della Sezione“Davide Guerci” di Valenza

sorge in un’area centraleimmersa nel verde. Nella foto

in alto l’ingresso principale.

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Page 25: LO SCARPONE 04 - Sat Lavissatlavis.weebly.com/uploads/3/2/4/9/3249414/lo_scarpone... · 2020. 1. 31. · Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 • 3 Presidente generale Annibale Salsa Vicepresidenti

Negli ultimi decenni del XIXsecolo in Dolomiti (e nonsolo) completata la conqui-

sta delle cime maggiori si inventa-vano nuovi obiettivi per il “gioco”dell’alpinismo. Abbandonate lemotivazioni pseudo-scientificheche in qualche modo avevano giu-stificato le prime salite alle cimepiù alte delle Alpi, l’alpinismo siaffermava come un’attività chenasceva dal desiderio dell’uomo diconfrontarsi con il non conosciutoe la natura selvaggia.

Quando Vittorio Sella nel 1887visitò le Dolomiti di Brenta nelcorso del primo dei suoi viaggifotografico-alpinistici nelle Alpidel Tirolo, passò di fianco alCampanil Basso, una delle piùbelle e ardite guglie delleDolomiti, e non ci fece caso. Non sitrattò di una disattenzione, né diuno scarso interesse fotografico,dato che la stessa guglia diventerà

poi un’icona della fotografia dimontagna. Sella per la sua forma-zione alpinistica, cresciuta nelleAlpi Occidentali e mirata alla sali-ta delle grandi montagne, nonpoteva provare interesse per unroccione secondario rispetto allavicina cima principale. Il suo inte-resse alpinistico e fotografico erarivolto a riprendere i gruppi piùsignificativi e, dove possibile, salirliper la via più accessibile.

Partendo da questa osservazionedi Giuseppe Garimoldi, tratta dalcatalogo della mostra “VittorioSella, viaggio nelle Alpi del Tirolo,1887, 1891, 1893”, il Comune diBolzano ha deciso di rivolgere l’at-tenzione verso il mondo delleDolomiti con una nuova mostrafotografica che sarà inaugurata aBolzano il 31 maggio e resteràaperta fino agli inizi di settembre.

Nella mostra, intitolata“Alpinismo acrobatico, le Dolomiti

e l’invenzione dell’arrampi-cata”, verranno propostepiù di 60 fotografie di trefotografi alpinisti che ope-rarono in zona negli stessianni: Guido Rey, autore dellibro che dà il titolo allamostra e che dischiuse alristretto pubblico degli alpinistiil mondo dell’arrampicata, defi-nita acrobatica appunto; EmilTerschak, fotografo vienneseche si trasferì prima a Ortisei epoi a Cortina tra il XIX e il XXsecolo; Joseph March, fotogra-fo attivo sulla piazza diBressanone.

La mostra, a cura diAugusto Golin, sarà accom-pagnata da un catalogo conla prefazione di ReinholdMessner e contributi diGiuseppe Garimoldi,Paola Lugo e HansHeiss. ■

DOLOMITI. Guido Rey al centro di una mostra storica a Bolzano

L’invenzione dell’arrampicata

Guido Rey(1861-1935) in

una celebreimmagine che lo

ritrae all’inizio delsecolo scorso. Il suo

“Alpinismoacrobatico” (1914) è

un classico dellaletteratura alpinistica.

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Page 26: LO SCARPONE 04 - Sat Lavissatlavis.weebly.com/uploads/3/2/4/9/3249414/lo_scarpone... · 2020. 1. 31. · Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 • 3 Presidente generale Annibale Salsa Vicepresidenti

Alla fine dell’800 in Alaska fu sco-perto l’oro. Il villaggio di Nome,sulle coste gelide dello stretto di

Bering, era popolato da pochi eschimesinella primavera del 1899: in autunno, eradiventato un agglomerato di 30.000avventurieri. Lo stesso avvenne aFairbanks, nell’interno, a 300 chilometri inlinea d’aria dal Monte Mc Kinley. Diecianni dopo, la “febbre dell’oro” era calatadi molto, ma alla ricerca di pagliuzze nellesabbie aurifere dello Yukon e dei suoi

affluenti si era aggiunto il lucroso merca-to delle pelli di foca, delle pellicce di lon-tra e di altri animali e l’escavazione diminiere di rame e stagno. Così i cercatorid’oro erano diventati cac-ciatori e minatori, senzaperaltro tralasciare all’oc-correnza il vecchiomestiere. Nei saloons diFairbanks si incontravagente di tutte le razze edi tutti i tipi, i famosisourdoughs (dal nome diun lievito di loro inven-zione che mescolavanocon la farina per farepane e biscotti); questoera il soprannome deipionieri dell’estremonord.

Le spacconate e lescommesse eranoall’ordine del giorno, omeglio della notte; nonmeraviglia dunque chenei primi mesi del 1910fra un gruppo di sour-doughs e Billy MacPhee, ricco padrone diun saloon nascesseuna singolare sfida. Icommercianti comelui consideravano isourdoughs dei rozziavventurieri?

Ebbene, questiavrebbero dimostratoche era finito il tempodella inferiorità sociale edell’ignoranza, e perdimostrare che uominierano…un gruppo diloro avrebbe scalatol’inviolato e temuto McKinley! Mac Phee scom-mise 500 dollari, una for-tuna a quei tempi per gli squattrinati sour-doughs, che presero la cosa molto sulserio.

Non mancava a questi uomini - caccia-tori, minatori, cercatori d’oro rotti ad ognifatica - l’esperienza della solitudine, delgelo, delle lunghe marce, dei bivacchiall’aperto, del cibo razionato; buone basiper diventare alpinisti, ma mancava lorol’attrezzatura, la conoscenza delle tecni-che di salita e l’acclimatazione. Per que-sto, l’impresa fu una vera follia.

Ai primi di marzo, all’arrivo del beltempo, il gruppo parte spingendo le slittecariche di tende, coperte, viveri

e…whisky. In base a informazioni raccol-te presso gli indigeni e al loro senso d’o-rientamento, risalgono il ghiacciaioMuldrow e arrivano con una fatica imma-ne alla base della parete di ghiaccio di una

delle due cime, lanord, poco piùbassa della veravetta, la cima sud.Il capo è ThomasLloyd, proprieta-rio di una miniera.Hanno con loroattrezzi fatti incasa, corde presealle slitte e trasci-nano anche un’a-sta di abete diquattro metri conla bandiera a stellee strisce da pianta-re sulla vetta.

Il gruppo è andatovia via riducendosiper naturale sele-zione, per cui solo intre affrontano lasalita, lungo la crestache poi si chiameràKarstens, dal nomedi colui che guidò treanni dopo la spedi-zione alla vetta piùalta; Lloyd resta allabase. Devono tagliareuno dopo l’altro scali-ni nel ghiaccio per

1200 metri. Uno deitre, il minatore CharlesMc Gonagell, si arren-de a 150 metri dallacima. Arrivano in vettaPete Anderson, altrominatore, e WilliamTaylor, socio di Lloyd;due uomini gigante-

schi, autentici “duri”. Per il viaggio e l’as-sedio alla montagna c’è voluto un interomese; si sono nutriti di prosciutto affumi-cato, fagioli e pane secco.

E’ il 10 aprile del 1910; il pennone reste-rà ritto sulla vetta per anni, e lo vedràanche Karstens dalla cima sud nel 1913.Lo avrà visto con il cannocchiale ancheBilly Mac Phee da Fairbanks, in modo dafare in tempo a preparare i pacchetti didollari e le bottiglie di whisky…

La temeraria impresa è passata nellastoria dell’alpinismo - e degli Stati Uniti -con il nome di sourdoughs expedition.

Lorenzo Revojera

26 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

LETTURE. Pagine scelte

Alpinisti per scommessaCome raccontare l’alpinismo airagazzi? La non lieve impresa èstata affrontata da LorenzoRevojera, consigliere dellaSezione di Milano di cui è sociobenemerito, cronista attentodella montagna e autore diincantevoli volumi sulle radicidella nostra passione per le altequote. Intitolato “L’avventuradella montagna”, pubblicato da Ancora edizioni(www.ancoralibri.it, 200 pagine,disegni originali di Carlo Carlini),il libro passa in rassegna indodici capitoli personaggi estorie esemplari: dalle gestapreistoriche dell’uomo delSimilaun al lungo assedio alCervino, dal mistero di Mallory eIrvine al tormentone del CerroTorre che ancora…ci tormenta.La presentazione è di AnnibaleSalsa, presidente generale delClub Alpino Italiano. AldoScorsoglio, alla guida del nostroAlpinismo giovanile che hapatrocinato l’opera, neraccomanda caldamente lalettura e la diffusione nei corsidel CAI riservati ai più giovani.In questa pagina, per gentileconcessione dell’autore edell’editore, un curioso episodiolegato alla leggendaria corsaall’oro che animò l’Alaska allafine dell’800. Buona lettura.

“Per il viaggio e l’assedio alla montagna c’è voluto

un intero mese; si sono nutritidi prosciutto affumicato,fagioli e pane secco…”

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RISTAMPATI I QUADERNI DI ESCURSIONISMOUna nota informativa della Commissione centrale per l’escur-

sionismo porta a conoscenza degli accompagnatori dell’avvenu-ta ristampa dei Quaderni di escursionismo, esauriti ormai datempo. Si tratta dei fascicoli Q.E. nr.2 (Corsi di escursionismo),Q.E. nr. 5 (Regolamenti e piani didattici) e infine Q.E. nr. 6(Nodi e manovre di corda per l’escursionismo). Tali quadernisono a disposizione degli AE per l’organizzazione dei corsisezionali oppure dei direttori dei corsi propedeutici e di forma-zione AE coordinati dagli OTP . Potranno essere richiesti gra-tuitamente, nello stretto numero occorrente, direttamente almagazzino del CAI centrale contattando la responsabile signo-ra Floriana Bergami. In particolare, per quanto riguarda il Q.E.nr.6, trattandosi di una ristampa, non può contemplare quegliaggiornamenti tecnici, di materiali o di disposizioni delle scuoleche nel frattempo fossero intervenuti rispetto al testo originario.

MONTAGNE LOMBARDE IN TVIl Comitato di coordinamento delle Sezioni lombarde del CAI

ha fatto propria una iniziativa della Sezione di Milano per chie-dere alla RAI della Lombardia, attraverso una petizione sotto-scritta dai soci, che si dia spazio a trasmissioni televisive su RAI3 - spazi regionali - dedicate alla montagna. Ciò perché la mon-tagna, il suo ambiente, i rifugi, le escursioni sono purtroppomolto poco - se non per nulla - considerate da chi progetta ipalinsesti. Occorre allora far sentire la voce dei soci del CAI, chein Lombardia sono quasi 100mila. Se si è d’accordo di sottoscri-vere la petizione - che si trova sul sito del CAI lombardo(www.cailombardia.org) - basta scaricare il documento e firmar-lo, portandolo alla sezione di appartenenza che provvederà ainoltrarlo al Comitato lombardo. Le sezioni, invece, se vorrannoprocedere direttamente, potranno raccogliere le firme anche suelenchi nominativi, badando sempre di verificare che vi sia l’au-torizzazione al trattamento dei dati ai sensi delle norme sullatutela della privacy.

BOCCAZZI SOCIO ONORARIO A TREVISOIn occasione del novantesimo compleanno

dell’accademico Cino Boccazzi, la Sezione diTreviso ha organizzato una serata dedicataalle tappe fondamentali dell’eclettica vita delmedico, alpinista, esploratore, antropologo e

archeologo trevigiano. “Cino Boccazzi:montagne di una vita - vette, esplorazio-

ni, incontri attraverso il Novecento” èil titolo dell’incontro programmato

il 10 marzo in collaborazione con“46° Parallelo” e con la conduzio-ne del direttore del quotidiano “Latribuna di Treviso” AlessandroMoser. Boccazzi fece parte dellacompagnia di alpinisti dolomiticipassata alla storia come “BandaMazzotti”. E sono state proprio leatmosfere rievocate ne “Il nomadedelle rocce”, uno dei suoi piùrecenti libri, a marcare il raccontodello storico dell’alpinismo - edirettore della rassegna “Le AlpiVenete” - Armando Scandellari.

27Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

Sono state anche proiettate immagini inedite tratte da un filmdel 1940 dedicato alla scuola di alpinismo invernale “EmilioComici”. Lo storico Ernesto Brunetta attraverso alcune imma-gini del secondo conflitto mondiale provenienti dall’archiviopersonale del “Tenente Piave”, pseudonimo di Boccazzi, harammentato il difficile connubio tra passione alpinistica e unavita divisa tra impegno militare e lotta di resistenza. Lo scritto-re Alessandro Meccoli ha ricordato come Boccazzi abbia intrat-tenuto rapporti assidui con uomini di cultura quali Buzzati,

Nella prestigiosa cornice del Museo archeologico nazionale diReggio Calabria è stato presentato il 10 febbraio il volume“Terre alte di Aspromonte”, realizzato nell’ambito dell’accor-do quadro siglato tra il Club Alpino Italiano e il Ministeroall’ambiente per lo svolgimento di iniziative riguardanti i par-chi nazionali. In rappresentanza del Club Alpino Italiano eranopresenti il presidente generale Annibale Salsa, il presidente delgruppo Terre alte Giuliano Cervi, il presidente del Regionalecalabro del CAI Antonino Falcomatà e il curatore della pub-blicazione Alfonso Picone Chiodo. Nella sala gremita di pub-blico è stata allestita la mostra “Montagna che scompare” delgruppo Terre alte.

Nel rivolgere un saluto ai presenti Falcomatà ha sottolineatol’importanza di simili iniziative per la comunità locale in quan-to concorrono ad attivare risorse intellettuali impegnandole inun ruolo attivo che vede nei parchi nazionali un vero e proprio“laboratorio delle intelligenze”. Cervi ha sottolineato come lapubblicazione sulle Terre alte dell’Aspromonte abbia fatto delCAI un motore di aggregazione delle locali risorse intellet-tuali, attivando Università, rappresentanti istituzionali e stu-denti, e ne ha evidenziato il carattere propositivo visto che l’o-pera non si limita a descrivere un patrimonio culturale arischio, ma definisce anche concrete proposte per la sua riap-propriazione.

Picone Chiodo ha descritto le complesse fasi degli studi e deirilievi sul campo, della partecipazione attiva dell’Università edelle attese che l’attività del Club alpino ha catalizzato in tutticoloro che a vario titolo vi hanno preso parte. Aspetti ribaditida alcuni docenti universitari che hanno identificato il CAIcome portatore di cultura e stimolo intellettuale in una terrafortemente problematica.

Il presidente generale ha infine sottolineato come il territoriodel Centro-sud costituisca un ambito particolarmente favore-vole ad attività di studio sulle testimonianze della presenza del-l’uomo nelle zone montane, poiché la millenaria sovrapposi-zione tra le più importanti civiltà che hanno plasmato la storiad’Europa è completamente tangibile in queste “terre alte”,facendone un luogo elettivo per la promozione da parte delsodalizio di iniziative analoghe a quelle attuate in Aspromonte.Prendendo spunto dal gran numero di partecipanti, Salsa haconcluso che tutto il territorio centro meridionale italianocostituisce per il CAI un ambito geografico in crescita nel qualel’attività Terre alte potrà contribuire a incentivare ulteriormen-te il favorevole andamento associativo.

La nostra presenza nelle terre alte di Aspromonte

Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte

Speleologia 2006pag. 30

Vita delle sezionida pag. 34

Sede centrale risponde pag. 32

Piccoli annuncipag. 37

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mentre la manifestazione 80 Cime si è svolta sull’intero arcoalpino con la salita di altrettante vette. La scalatadell’Aconcagua intendeva anche unire idealmente i liguri delmondo.Antola e Bianchi hanno infatti ricevuto particolari acco-glienze dalle comunità delle associazioni liguri sia a BuenosAires che a Santiago del Cile.

ORA LA BIBLIOTECA HA IL BOLLETTINO

Contrassegnato dal numero 1(inverno 2005/2006) è in distri-buzione attraverso il web in for-mato PDF (Portable DocumentFormat) il Bollettino dellaBiblioteca, periodico d’informa-zioni dell’attivissima BibliotecaLuigi Gabba della Sezione diMilano (tel 0236515704, [email protected]). Curatodal direttore Renato Lorenzo,offre ai soci aggiornamenti sullepreziose raccolte che compren-dono pubblicazioni dal 1700 aoggi e soprattutto sulle novità,messe a disposizione di studiosi esemplici appassionati.

DUE BIVACCHI BEN CONSERVATIL’Associazione XXX Ottobre, sezione triestina del CAI, espri-

me in un comunicato gratitudine alla Sezione Agordina per unaparticolare benemerenza: la pluriennale opera di manutenzioneai bivacchi Brunner in Alta Val Strut nel comprensorio delle Paledi San Martino, e Cozzolino nel gruppo dell’Agner. “Gli inter-venti”, spiega il presidente triestino Claudio Mitri, “sono statianche di manutenzione straordinaria, come avvenne quando unenorme masso danneggiò irreparabilmente la copertura del

Corso per operatori regionali (II parte)Si svolge in Liguria la seconda parte del Corso per ope-

ratori regionali TAM, organizzato con lezioni in diverse sedie con uscite sul territorio finalizzate a osservazioni geo-grafico-naturalistiche-ambientali, guidate da esperti. Perinformazioni ci si può rivolgere alle sedi CAI indicate. AGenova martedì 4/4 ore 21 presso Sezione Ligure“Introduzione alla lettura del paesaggio alpino” (Gian CarloNardi); a Finale sabato 8/4 (pomeriggio) presso CAI aFinalborgo “I siti di interesse comunitario)del Finalese” e“Piante e cambiamenti climatici” (Paola Gaudenzio). Ilcorso proseguirà con lezioni a Genova e presso le sezionidi Sarzana, La Spezia, Chiavari e Rapallo con il seguenteprogramma: “Gli Stati di passo nelle Alpi. Quando la cul-tura si discosta dalla natura nella rappresentazione del ter-ritorio montano” (Annibale Salsa); “Nuova vita della Badiadi Tiglieto” (Camilla Salvago Raggi Venturi); “Tutela evalorizzazione del territorio: criticità, potenzialità e linee diintervento” (Paolo Tizzoni); “Biodiversità in Liguria”(Simonetta Peccenini); “Energie rinnovabili: possibilità inLiguria” (Maria Fabianelli); “Linee guida per progettazio-ne e gestione sostenibile di attività estrattive e discaricheper rifiuti inerti. Esempio di valutazione di impatto ambien-tale in Liguria” (Gabriella Minervini); “I licheni: un esempiodi stile di vita all’estremo” (Paolo Modenesi); “Le piante ei cambiamenti climatici” (Paola Gaudenzio).

TAM Liguria �Comisso, Parise, De Pisis, senza trascurare l’amicizia con

l’esploratrice inglese, asolana d’adozione, Freya Stark. Grazie alcontributo dell’alpinista, esploratore e a sua volta accademicodel CAI Giuliano De Marchi, si sono infine ripercorse le avven-ture di Cino nel continente africano. A Boccazzi è stata conse-gnata la tessera di socio onorario della Sezione di Treviso.

IL CAI-SAT INCONTRA LE SCUOLEPer il terzo anno la Sezione di Riva del Garda ha realizzato il

progetto “Il CAI - SAT incontra le scuole” rivolto a bambini eragazzi dai 5 ai 18 anni. Novità importante del 2005 è stato l’ap-porto dato dagli uomini della stazione forestale di Riva, daigeologi del Museo tridentino di scienze naturali e da RuggeroCarli del Comitato glaciologico trentino SAT. Il risultato è statopiù che lusinghiero. Oltre 1200 sono stati i contatti con i ragazzinella prima metà dell’anno scolastico 2005/06. Il 23 febbraio haintanto chiuso i battenti la mostra temporanea “La banchisa delTrentino” sull’ambiente glaciale della zona dell’Adamello. Lamostra è stata soprattutto visitata da numerose scolareschedelle scuole di Riva, Nago, Torbole e Tenno, che hanno potutofruire delle eaurienti spiegazioni di Ruggero Carli. E’ stataanche un’occasione per aprire alla cittadinanza la sede di PortaSan Marco che è stata visitata dal presidente generale del Clubalpino Annibale Salsa.

ALL’ACONCAGUA PER IL 90° ULEMissione compiuta. L’accademico Armando Antola e l’istrut-

tore nazionale di alpinismo Alessandro Bianchi hanno raggiun-to il 29 dicembre la vetta dell’Aconcagua percorrendo la varian-te argentina alla via dei polacchi, Ne dà notizia il presidentedella Sezione ULE di Genova (tel e fax 010.565564) RenatoCampi precisando che con questa esperienza si sono concluse lemanifestazioni promosse per celebrare il 90° e l’80° anniversa-rio di fondazione della sezione e della sottosezione. In partico-lare la manifestazione “90 Cime” si è posta l’obiettivo, conse-guito, di salire nello stesso giorno, il 24 giugno, altrettante vette

delle Alpi e dell’Appennino Ligure,

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Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte Q U I C A➜

Vie storiche: mantenimento e rispettoA integrazione di quanto pubblicato nel numero di gennaio

2006 del notiziario Lo Scarpone (pag. 25) sul Convegnonazionale CAAI 2005, credo sia importante precisare che ildocumento CAAI sul ‘mantenimento’ delle vie ‘storiche’,escludendo interventi che implichino la perforazione dellaroccia, è stato approvato e sottoscritto dai rappresentantidelle guide del Trentino, della Val Gardena e dell’Alto Adige,della Commissione scuole di alpinismo e del Corpo delSoccorso alpino dell’Alto Adige, mentre se ne sono disso-ciati i rappresentanti delle guide del Veneto. Se si tiene pre-sente che il documento CAAI si ispira non solo al documen-to assembleare CAAI detto della Presolana (1998), maanche alle Tavole di Courmayeur (1997) ratificate dalConsiglio centrale del CAI e confermate dal Congresso delCAI di Pesaro (1997), il fatto mette in evidenza il persisteredi un disaccordo di fondo su un tema così delicato, e quin-di l’esistenza di un problema ineludibile di coerenza, checertamente dovrà preoccupare i reggitori del sodalizio.Nell’occasione desidero ricordare che il rispetto delle vie‘storiche’ comprende - oltre al loro mantenimento, a cui siriferisce il documento 2005 - la rinuncia ad aprire, facendoricorso alla perforazione della roccia, itinerari che vi sisovrappongono anche solo in parte.

Giovanni Rossi (già presidente generale CAAI)

Alpinismo�

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bivacco Brunner. Più felice la condizione del bivacco Cozzolinola cui copertura venne danneggiata da pietre di dimensioni piùridotte, richiedendo comunque un intervento riparatorio”.

BALLABIO: DIMENSIONE FERRATALa Sezione di Ballabio (Lecco) organizza il corso

“Dimensione ferrate” in maggio, mercoledì 3, 10, 17 e 24 (inserata) per le lezioni teoriche, e domenica 14, 21 e 28 per le usci-te sulle montagne limitrofe. Iscrizioni entro il 28 aprile presso lasede di via Leonardo da Vinci a Ballabio, aperta il venerdì sera,tel fax 0341.230547 (cellulare del responsabile 339.7937785).

TUTTI INSIEME SCIALPINISTICAMENTEProsegue l’attività comune del CAI Sezione di Milano e della

DAV sezione Oberland di Monaco-Gruppo GAMS. Dal 19 al25 febbraio una quindicina di scialpinisti italiani e tedeschihanno trascorso insieme una settimana a Navis (valle lateraledella Wipptal) nel Tirolo austriaco. Atmosfera familiare e alle-gra: la maggior parte dei partecipanti si conosceva già. Questele cime salite: Mislkopf m 2623, Pfoner Kreuzjöchl m 2640,Naviser Kreuzjöchl m 2537, Geier m 2857. Una sola rinuncia: ilNaviser Kreuzjöchl dalla Stöcklalm per pericolo di valanghe.

Circa 1200-1400 sono stati i metridi dislivello per ogni salita conneve bella e farinosa. La seraabbondante cena tirolese emomenti di svago con il giocodello Schafkopf bavarese e quellodell’asino che supera ogni ostaco-lo linguistico; il limoncello e lagrappa Williams hanno contribui-to a rendere più sciolta la parlatae a rendere comprensibile l’italia-no ai tedeschi e il tedesco agli ita-liani (gli italiani peraltro sonoartisti di recitazione: se vinconosono maestri del gioco, se perdo-no è colpa delle regole poco chia-re o poco applicate o della parzia-lità del giudizio arbitrale).A livel-lo culturale il gruppo non si è tira-to indietro: la visita al birrificiodella valle è stato d’obbligo anchese interessava più il prodotto fini-

to che il processo di fermentazione. Anche questa iniziativaitalo-tedesca è stata dunque un successone, a quanto simpatica-mente riferiscono Renate Merklinghaus (Gruppo Gams, Sez.München DAV) e Luca Frezzini (Sezione di Milano). Le escur-sioni comuni delle sezioni, avviate pochi anni fa come un tenta-tivo dall’esito incerto sono ormai diventate una prassi anchegrazie al grande impegno di Rolf Reisinger e all’entusiasmo ditutti i partecipanti, portando avanti un progetto di amicizia e disolidarietà che travalica il circolo chiuso delle sezioni e i confinidelle nazioni. Nella foto il gruppo degli scialpinisti a Navis.

RIUSCITO RADUNO NEI SIBILLINIOttanta sciatori alpinisti hanno partecipato il 17, 18 e 19 feb-

braio alla seconda edizione del raduno scialpinisticodell’Appennino Centrale con base a Ussita (Macerata), nelcuore del Parco dei Monti Sibillini. La manifestazione è statapromossa dalle sezioni di Perugia e Terni con il patrocinio delCorpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Marche eUmbria e dell’Ente parco nazionale dei Sibillini. I partecipantiprovenivano da ogni parte d’Italia, con un discreto numero di

lombardi, marchigiani e laziali. Il gruppo più numeroso, agguer-rito e vivace è stato quello toscano guidato dagli amici dellaScuola di scialpinismo “La Focolaccia” di Lucca.

OROBIE IN MOSTRA AL PALAMONTILa mostra “Camminare nei siti di importanza comunitaria nel

Parco delle Orobie bergamasche”, con un’ottantina di pannelliche illustrano percorsi escursionistici con notazioni geografiche,naturalistiche, storiche e antropologiche, è stata inauguratasabato 25 febbraio al Palamonti di Bergamo. In concomitanzacon la mostra si sono svolte tavole rotonde, atelier e conversa-zioni con la collaborazione della commissione TAM Lombardia.Come viene precisato in un comunicato, nella storia dellaSezione di Bergamo alcune date documentano l’interesse e

Q U I C A I Q U I C A IA I

Medici di trekking e spedizioni, appuntamento a BergamoLa Società italiana di medicina di montagna e laCommissione centrale medica del Club Alpino Italiano orga-nizzano il 27 maggio al Palamonti di Bergamo (via Pizzodella Presolana, 15) il XII Corso di aggiornamento per medi-ci di trekking e spedizioni nell’ambito del Convegno di medi-cina di montagna. Il corso si aprirà alle 9 con il saluto delleautorità e le presentazioni dei medici Enrico Donegani pre-sidente della Commissione medica e Andrea Ponchia presi-dente della Società di medicina di montagna. Il programmaprevede i seguenti temi, moderatori M. Zaccaria (prima ses-sione), H. Brugger e Donegani (seconda sessione), Ponchiae A. Rinaldi (terza sessione): l’ipossia cronica e l’eserciziofisico intenso inducono modificazioni endocrino-metabolichein alpinisti d’elite (S. Grottoli, A. Benso); modificazioni endo-crino-metaboliche dopo esposizione all’alta quota in giovanidonne (A. Ermolao, G. Travain, S. Tolomio, M. Zaccaria);cefalea, donna e montagna: uso dei contraccettivi orali erischio trombotico (G. Giardini); donne e montagna (CDSIMeM); è possibile predire l’insiorgenza del mal di monta-gna? (A. Cogo); il metabolismo anaerobico lattacido nei tibe-tani (M. Marzorati); la prestazione fisica dei Baltì, una popo-lazione d’alta quota della zona del K2 (S. Mazzoni); lesionida folgorazione (G. Agazzi); rischi infettivologici e loro pre-venzione in corso di trekking e spedizioni (S. Caligaris); dalMonte Rosa al Nepal: Maleku, un piccolo ospedale (A.Pascariello); il sonno e il riposo nell’uomo in montagna trarisorse e impegno (V. Gai); patologie di interesse psichiatri-co: dalla montagna che ne è la causa alla montagna chediventa risorsa terapeutico-riabilitativa (S. Carpineta); proto-collo per l’accettazione e il trattamento ospedaliero del sog-getto ipotermico grave (E. Donegani); patologie odontosto-matologiche in montagna (A. Aversa). Dopo una lettura magi-strale (moderatore C. Angelini), si tratterà degli inibitori dellafosfodiesterasi 5 nell’ipertensione polmonare d’alta quota(M. Maggiorini). A conclusione, alle ore 16.30, assemblea generale dellaSocietà italiana di medicina di montagna. La segreteriascientifica è affidata al consiglio direttivo della Società ita-liana di medicina di montagna (presidente Andrea [email protected]) e alla Commissione centralemedica del Club Alpino Italiano (presidente Enrico [email protected]). Iscrizione, gratuita, entro il 20maggio presso la segreteria organizzativa (Andrea Ponchia eEnrico Donegani), Sede centrale del CAI (via Petrella 19,20124 Milano) ovvero Key Congress & Communication, viaMakallé, 35100 Padova, tel 049.659330 - fax 0498763081 - e-mail: [email protected]

Commissione medica�

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l’attenzione dedicati al valore delle Orobie.In particolare nel 1982 è stata proposta l’istituzione del Parco

delle Orobie (mostra al palazzo della Ragione, tavola rotonda,pubblicazione di un volume), mentre nel 2002 è stato stampatoun opuscoletto sui SIC e allestita la mostra fotografica“Montagna risorsa di vita”.

L’ANARCHIA DEL PAESAGGIO VENETOLa Sezione di Mirano, che quest’anno festeggia i suoi primi 20

anni di attività, organizza sabato 8 aprile in collaborazione ilComitato scientifico VFG una tavola rotonda su “Il paesaggioveneto dall’anarchia del capannone alla conservazione dell’i-dentità”, centrato sulla figura del compianto geografo EugenioTurri. Tra gli invitati Umberto Olivier (etnografo), FrancescoVallerani (geografo), Maurizio Sartoretto (fotografo), MicheleZanetti (naturalista), Roberto Barocchi (architetto). Hannoconfermato la presenza illustri personalità del CAI comeFrancesco Carrer, Umberto Martini, Roberto De Martin.

La partecipazione è aperta a tutti, la sede è presso il Teatro diVilla Belvedere di Mirano dalle 8,30 alle 14. Info www.caimira-no.it alla voce Comitato scientifico VFG.

GENOVA: NUOVO ASSETTO PER IL CAIDal 1° gennaio la Sottosezione del CAI Ligure di

Sampierdarena è ridiventata sezione autonoma. Alla decisione,a quanto specifica un comunicato, si è giunti sulla base dell’im-

pegno che le sottosezioni di Sampierdarena e Bolzaneto hannoprofuso nel campo dell’alpinismo sia in Italia sia all’estero connumerose spedizioni in Europa ma anche in Asia e in AmericaLatina.

Non meno importante è stato l’impegno in ambito locale,come il ripristino delle mura seicentesche di Genova e la realiz-zazione di un sentiero ai piedi delle mura, nonché l’organizza-zione della marcia “Rigantoca” che si svolge annualmente dalRighi a Caprile. A più di 50 anni da quando si decise di riuniretutte le sezioni genovesi nell’unica sezione del CAI di Genova(da quel momento chiamata “Ligure”) anche la Sottosezione diBolzaneto ha ottenuto di potersi costituire come sezione.

Con la Sezione Ligure rimangono le due sottosezioni diCornigliano e Arenzano. La sede della Sezione diSampierdarena (tel 010.466709) è in via Battista Agnese 1 canc.,apertura martedì e venerdì dalle ore 21 alle 23.

CARMELO GRECO, UN PADREAlla venerabile età di novant’anni si è spento il 17 dicembre a

Linguaglossa (Catania) Carmelo Greco, più volte campione sici-liano di sci e fondatore del CAI nella cittadina ai piedi dell’Etnae dello Sci CAI Valligiani di Linguaglossa. “Fu uno straordina-rio uomo di montagna”, è scritto in una nota del Sodalizio (piaz-za Municipio, 95015 Linguaglossa),“conoscitore dell’intero arcoalpino, della dorsale appenninica, dei parchi naturali e regiona-li, oltre che assiduo frequentatore dell’Etna”.

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Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte Q U I C A➜

ESAMI E CORSI NEL 20061. 11° Corso propedeutico abilitan-

te all’esame IS. OrganizzazioneGruppo speleo GEO CAI Bassano.Direttore INS Mirko Fossa.Crosara (VI), luglio.

2. 22° Esame di accertamento perINS. Gruppo Valtiberino CAISansepolcro. Direttore INS SergioConsigli. CENS Costacciaro (PG),5-10/9.

3. 28° Esame di accertamento perIS. Gruppo speleo-archeologicoCAI Versiliese. Direttore INSMarco Frati. Pietrasanta (LU), 11-17/9.

4. 41° Corso di perfezionamentotecnico. Gruppo Lunense CAI LaSpezia. Direttore INS Marco Frati.Levigliani (LU), 17-25/6.

5. 42° Corso di perfezionamentotecnico. Unione SpeleologiaPordenonese CAI Pordenone.Direttore INS Fabrizio Viezzoli.Barcis (PN), 1-7/7.

6. Corso di tecnica per istruttori.Gruppo CAI Teramo. Direttore INSBruno Galvan. Montorio alVomano (TE), 1-6/6.

CORSI DI AGGIORNAMENTOPER ISTRUTTORI DELLA SNS -CAI E DI SPECIALIZZAZIONE7. Tecniche di primo soccorso tec-

nico e sanitario. Gruppo CAI

Varallo. Direttore INS GiovanniFerrarese. Varallo (NO), 19-21/5.

8. Rilievo e topografia. Gruppo GEOCAI Bassano. Direttore INSMaurizio Mottin. Crosara (VI), set-tembre.

9. Tecnica di arrampicata per spe-leologi. Gruppo CAI Bolzano.Direttore INS Anna Assereto.Passo Sella (BZ), 14-17/9.

10. Geologia e carsismo nel gesso.Gruppo speleo ambientalista CAIRavenna. Direttore INS ElisabettaViroli. Parco del Carnè (RA), set-tembre.

11. Carsismo e processi speleogene-tici. Speleo Club Valceresio CAIGavirate. Direttore INS FerruccioCossutta. CAVES Pogliana (VA),29/9-1/10.

12. Idrologia dei sistemi carsici.Speleo Club Valceresio CAIGavirate Direttore INS DonatoPupillo. CAVES Pogliana (VA) 27-29/10.

13. Meteorologia generale e applica-zioni ipogee. Gruppo speleo preal-pino e Gruppo grotte CAICarnago. Direttore INS GuglielmoRonaghi. Orino (VA), 10-12/11.

14. Responsabilità dell’istruttore edell’accompagnatore. SpeleoClub Valceresio CAI Gavirate.Direttore INS Anna Assereto.CAVES Pogliana (VA), 17-19/11.

15. Emergenza in grotta tecniche diautosoccorso e RCP. Gr.Marchigiano CAI Ancona e Gr. CAIFabriano. Direttore INS MarcelloPapi. Frasassi/Genga (AN), 24-26/11.

16. Tecniche e materiali speleo alpi-nistici. Gruppo Valtiberino CAISansepolcro. Direttore INSFrancesco Salvatori. CENSCostacciaro (PG), 26-28/11.

CORSI DI SPECIALIZZAZIONE17. Speleologia subacquea. Gruppo

Lecchese CAI Lecco. Direttore ISPaolo Cesana. Barzio (LC), maggio.

18. Torrentismo e tecniche speleolo-giche. Gruppo CAI Bolzano.Direttore INS Anna Assereto.Sierra de Guaro (Spagna), mag-gio.

19. Cavità solfuree tecniche d’armoe prosecuzioni in ambienti sulfu-rei. ASA Speleoclub CAI AscoliPiceno. Direttore IS GianpaoloFilippini. Acquasparta Terme (AP),9-13/8.

20. Cavità artificiali. Gruppo CAIPalermo, Direttore INS SilviaSammataro. Palermo, settembre.

ASSEMBLEA ORDINARIAOrganizzatore Gruppo GEO CAIBassano del Grappa. Bassano delGrappa (VI), 2-3/12.

Speleologia�

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Q U I C A IQ U I C A IA I“PRIGIONIERI DELLA LIBERTÀ” A BARGE (BS)

Coerentemente con lo spirito di collaborazione instauratosi trala Sezione di Barge (BS) del CAI e la Biblioteca comunale“Michele Ginotta” in occasione del terzo anniversario dell’inau-gurazione della biblioteca, i rispettivi esecutivi si sono accordatiper una manifestazione culturale organizzata il 18 febbraio conla presentazione del libro di Carlo Grande “La cavalcata selvag-gia”. A seguire è stato proiettato il film di Fredo Valla“Prigionieri della libertà” con introduzione di Grande e diGiorgio Vivalda ed è stata aperta al pubblico la mostra diStefano Beccio “Prigionieri in India”, filo conduttore la vicendadegli ufficiali italiani rimasti prigionieri degli inglesi dall’8 set-tembre ‘43 al ‘46.Trasferiti al campo di Yol nell’India settentrio-nale, ottennero sulla parola di poter uscire dal campo di prigio-nia per scalare sul Dhaula Dhar che culmina con i 5287 metri delGaurijunda.

CORO SOSAT IN LUTTO, SE NE È ANDATO MOLIN

Il Coro della SOSAT piange Dino Molin,scomparso per un male incurabile che hacombattuto con grande dignità e forza. Erada quindici anni nel coro dove cantava conuna bella voce calda che sapeva modularealla perfezione specie quando eseguiva leparti da solista. E’ stato in particolare uninterprete eccezionale dello spiritual inrepertorio “Go down Moses”.

MEDICINA, GLI ATTI DI BORMIO 2004La Commissione medica centrale segnala che sono disponibili

su richiesta, presso la Sede centrale, gli Atti del Convegno dimedicina di montagna organizzato a Bormio nel settembre 2004dalla commissione e dalla Società italiana di medicina di monta-gna. Le spese di spedizione sono a carico del CAI centrale. Perinformazioni telefonare alla segreteria 02.205723205.

NONNA MARIA AL TRAGUARDO DEL SECOLOHa compiuto cent’anni il 3 dicembre Maria Riconda, socia del

CAI di Aosta a cui è iscritta da 84 anni con un curriculum alpi-nistico di prim’ordine.

Spinta da un grande amore per la montagna e per la natura, nel1927 salì sul Monte Bianco percorrendo la classica via italiana.Sono poi seguiti altri “nobles sommets”: l’Aiguille Croux,l’Aiguille du Midi, il Gran Paradiso e un’infinità di passeggiatetutt’altro che semplici. Auguri di cuore nonna Maria!

ADDIO GINO: INVENTÒ I TREKKING DEL CUORELa sezione reggiana del CAI, in occasione della tradizionale

manifestazione “Concerto per la città” svoltasi a fine anno conla corale “Il bosco”, ha consegnato una targa ricordo ai familia-ri di Luigi Bettelli, Gino per gli amici, scomparso nel 2005.Valido ed elegante alpinista, è stato uno degli artefici del primocorso di introduzione all’alpinismo costituendo nel 1965 laScuola di alpinismo di Reggio Emilia.

E’ stato anche tra i fondatori del Coro Monte Cusna. Insiemecon il primario di cardiologia dell’Arcispedale della città avevaorganizzato i “Trekking del cuore”, particolari percorsi riservatia cardiopatici.

INVITO AL CAMMINAMARE 2006La Sezione di Vasto (Chieti) organizza domenica 21 maggio la

nona edizione del Camminamare, alla scoperta dei uno degliultimi angoli di costa abruzzese preservatosi dall’assalto del

cemento: la riserva di Punta Aderci. Per informazioni telefona-re al 347.4217181 - email [email protected] www.caivasto.it

VALANGHE, UN PERICOLO DA EVITARELuciano Filippi del Servizio Valanghe Italiano ha ideato un

dépliant che presenta, con l’aiuto dei disegni di Fabio Vettori, icomportamenti da adottare e alcune nozioni utili per evitare ➜

Il 10° Corso di qualifica AAG VFGLa Commissione veneto friulana giuliana, su delega della

Commissione centrale di AG, ha dato mandato alla Scuolainterregionale di alpinismo giovanile VFG di organizzare il10° Corso di formazione e qualifica per AAG. Lo scopo èpreparare uniformemente accompagnatori in grado di svol-gere in prima persona le attività previste dal Progetto edu-cativo del CAI, verificando e/o formando le capacità previ-ste dal comma 3 del Regolamento degli AAG. Il corso pre-senta prevalentemente un approccio esperienziale conalternanza di lezioni ed esercitazioni per verificare, tra-smettere e chiarire conoscenze e abilità. Si rivolge a sociCAI adulti con un minimo di 21 anni di età, con almeno 2anni di iscrizione al CAI e di svolgimento di attività AG insezione. Essi devono essere in grado di svolgere corretta-mente un’autonoma attività escursionistica e di alpinismofacile (F/PD) su roccia, ghiaccio e percorsi attrezzati edimostrare di possedere conoscenze generali di base del-l’ambiente montano, della storia e dell’alpinismo del CAIe dei concetti fondamentali del Progetto educativo. Tali capacità verranno verificate nelle prove di ammissio-

ne. Il corso sarà preceduto da uno stage di presentazioneche di terrà presso la sede CAI della Sezione di Mestre il29 aprile, la cui partecipazione non è impegnativa ai finidel corso. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 15 apri-le alla Segreteria della struttura interregionale di AG VFG,presso Angelo Margheritta (via Ca’ Solaro 2/B, 30030Favaro Veneto, tel. 041630929, [email protected] ). Il corso è limitato (da minimo di15 a un massimo di 30 partecipanti). Preferenziale perl’ammissione l’avvenuta frequentazione in tempi recentidel corso di formazione per aiuto accompagnatori di AG.Queste le date del corso: 2/3 giugno, selezioni;16/17/18 giugno, prima fase; 20/21/22/23 luglio,seconda fase; 6/7/8 ottobre, terza fase.

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Bellissimo maso situato inVal Pusteria. Dispone di

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LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:35 Pagina 31

Page 32: LO SCARPONE 04 - Sat Lavissatlavis.weebly.com/uploads/3/2/4/9/3249414/lo_scarpone... · 2020. 1. 31. · Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 • 3 Presidente generale Annibale Salsa Vicepresidenti

il pericolo valanghe. Per scaricare il documento digitarehttp://www.cai-svi.it/articolo.php?idarticolo=3178.

CONCORSO: IL SENSO DEL RIFUGIOPer iniziativa di alcuni appassionati, la Sezione di Treviso ha

organizzatoil concorso letterario “Dalla vetta alla valle il sensodel rifugio. Esperienze, emozioni, fantasie, metafore”.L’iniziativa ha quale cornice il rifugio Antelao, belvedere volutoe costruito dalla scrittrice bolognese-cadorina GiovannaZangrandi e quindi, dal 1947, passato in proprietà alla sezionetrevigiana del CAI. Gli scritti (da 3 a 5 cartelle a doppio spazio)devono pervenire entro il 30 giugno presso la segreteria dellaSezione di Treviso, Piazza dei Signori 4, 31100 (TV). Sabato 22luglio presso il rifugio saranno festeggiati i tre autori delle operesegnalate dalla giuria ai quali, fra l’altro, verrà simbolicamenteintitolato un giovane larice. Regolamento e ulteriori dettaglisono disponibili su www.caitreviso.it e www.rifugioantelao.it

L’ETNA CON LE PELLI, CHE INCANTO!I propositi erano decisamente meno bellicosi dei progenitori

che hanno fatto parte della spedizione garibaldina dei Mille.“Calati” in Sicilia per conquistare, sci ai piedi, l’Etna, 17 soci ber-gamaschi del CAI sono stati in realtà conquistati, anzi stregatidagli incanti del vulcano. L’Etna li ha accolti in febbraio con unospesso manto di neve farinosa, un sole sfavillante e un ventoimplacabile che ha sferzato gli scialpinisti mettendoli severa-

mente alla prova nella salita ai 3300 metri del cratere nord estraggiunto dal rifugio Sapienza con l’accompagnamento di guideesperte. Molto utile si è rivelato il volumetto “Scialpinismosull’Etna” di Saro Messina. E più che soddisfatti per la riuscitaspedizione si sono detti Ermanno e Angelo, quasi un secolo emezzo in due: veterani delle pelli di foca, hanno messo nel car-niere la salita forse più spettacolosa della loro non indifferentecarriera. Un’esperienza tutt’altro che irripetibile: dopotuttoCatania dista due ore di volo da Orio al Serio... ■

32 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte

Q U I C

Da questo numero unanuova rubrica (nien-te paura non è

“Scuola di cucina”, “Cuorisolitari” o “Confidenze”) èdedicata alle risposte ai quesi-ti che più di frequente lesezioni o i singoli soci pongo-no al personale della Sede centrale. E’ stata notata una crescen-te necessità di chiarezza e informazione e per questo motivo si èdeciso di diffondere il più possibile le informazioni richieste.Esamineremo le problematiche riguardanti il tesseramento e lecoperture assicurative esplorando, insieme con voi, questi mondiche sembrano così distanti e isolati tra loro ma che in realtà siintrecciano continuamente. Ovviamente sono richiesti e benaccolti eventuali suggerimenti/osservazioni finalizzate a comple-tare il più possibile il panorama considerato.

Al momento gli uffici interessati sono l’Ufficio sezioni el’Ufficio assicurazioni.

Ufficio Sezioni (e-mail [email protected]):- Francesco Amendola, telefono 02.205723.228, e-mail f.amendo-

[email protected] Patrizia Scomparin, telefono 02.205723.210, e-mail p.scompa-

[email protected] Ufficio Assicurazioni (e-mail [email protected]):

- Vera Varetti, telefono 02.205723.207, e-mail [email protected] Ileana Arceri, telefono 02.205723.206, e-mail [email protected]

TESSERAMENTO INFORMATICO1. Come fare per avere l’opportunità di utilizzare il programma

di tesseramento informatico?Occorre inviare una comunicazione via fax, firmata dal presi-

dente della sezione, in cui si richiede User Name e Passwordindicando anche la persona responsabile e l’indirizzo e-mail a cuiricevere le risposte.

2. E’ necessario rimanereconnessi a Internet perpoter utilizzare il program-ma Tesseramento?

Il programma può essereutilizzato anche non in linea(Off Line): si inseriscono idati da archiviare e si copia-

no su un dischetto, appena possibile si dovranno inviare via mailalla sede centrale. I dati, dopo l’elaborazione, saranno ricevuticome allegato in un file formato zip che dovrà essere salvato sudischetto e successivamente sul pc desiderato.3. Come si esegue il tesseramento di un socio utilizzando il pro-

gramma Tesseramento?Se la persona è un nuovo socio si compila e si inserisce una

nuova scheda, se il socio deve rinnovare il tesseramento è suffi-ciente richiamare dall’archivio la scheda esistente. In entrambi icasi si deve scegliere la categoria associativa dal menù a tendina:le categorie con codice dispari corrispondono ai nuovi soci, icodici pari corrispondono ai rinnovi.4. Se si usa il programma di tesseramento informatico per inse-

rire un nuovo socio o rinnovarne uno vecchio, si deve ancheinviare la scheda cartacea alla sede centrale?

No. Se la posizione del socio viene aggiornata dalla sezione tra-mite il programma informatico, non bisogna inviare la “carta”perché altrimenti il data-entry inserisce un’altra scheda.5. Come si possono modificare i dati anagrafici di un socio?

Con il programma Off Line le variazioni possono essere inseriteprima o insieme al tesseramento, altrimenti è possibile annullare iltesseramento effettuato e ripetere l’operazione. Questo può esse-re eseguito cliccando dalla scheda del socio il tasto (ripristinoscheda). ATTENZIONE: in caso di ripristino di una nuova sche-da questa sarà cancellata totalmente e dovrà essere inserita dinuovo. Con il programma On Line è sufficiente cliccare suAnagrafica e modificare i dati richiamando la scheda interessata.

Cosa? Dove? Come?

La Sede centrale risponde

Etna, cratere nord-est: una meta molto ambita.

LO SCARPONE 04 10-03-2006 8:26 Pagina 32

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C A I

33Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

Q U I C A I

La prima presenza del CAI nell’Alto Vicentino è la “sta-zione alpina” dotata di biblioteca e nata nel 1883 comeemanazione della Sezione di Vicenza. Nel 1892 nasce la

Sezione di Schio che subito si dota di una certa quantità di librie da li in poi la biblioteca seguirà sempre il destino della sezione,segnandone la storia. Le risorse dedicate negli anni hanno per-messo di arrivare all’attuale consistenza di circa 4000 libri; cisono poi numerose riviste e alcune videocassette.

Per anni la biblioteca è stata condotta da Gianni Conforto, unadelle figure più importanti della sezione. Direttore della biblio-teca civica, è stato per anni segretario sezionale e responsabileanche della nostra biblioteca curandola con tutta la sua profes-sionalità e dedizione fino agli ultimi giorni.Alla sua morte, dopoun periodo di difficoltà, si è costituita una nuova commissioneche ora cura i lavori e a Conforto è stata intestata la biblioteca.

Attualmente si sta prov-vedendo alla catalogazio-ne informatizzata deilibri. I principali argo-menti riguardano la lette-ratura di montagna, l’am-biente e la natura alpina,l’alpinismo giovanile, lamanualistica e le guide.Non mancano volumi chetrattano del territoriovicentino. Esiste poi unaconsistente sezione dedi-cata alle due guerre mon-diali, con particolareriguardo alle operazionidella Grande guerra e allastoria degli alpini nel ter-ritorio di Schio. Un’altracollezione collegata allaBiblioteca è il “Fondo Aldo Grotto”, una raccolta di alcunemigliaia di lastre fotografiche dell’omonimo fotografo che haoperato soprattutto a Schio e nella Val Leogra nel secolo scorsodescrivendo l’evoluzione del territorio e fissando mirabilmenteambienti e immagini che ora vivono solo nella memoria.

Particolarmente importante è la presenza del ricco archivio

storico in cui è registrata tutta la storia dell’associazione e a cuisi è attinto in varie occasioni per ricerche di vario genere.Proprio qui è stato reperito il materiale per scrivere molte signi-ficative pubblicazioni della sezione e di editori privati.

Ulteriori informazioni sono reperibili nel sito www.caischio.it

Montagne di carta ad AlbengaNata come sottosezione del CAI Alpi Marittime di Imperia il

10 gennaio 1954, la Sezione di Albenga viene fondata nel gen-naio 1957. Lo testimonia un diario manoscritto che documental’attività svolta dai soci dell’epoca, dove sono raccolti resocontidi escursioni non solo limitate alle montagne limitrofe. Lo sguar-do da Albenga si spingeva verso le Alpi Occidentali, fino ai quat-tromila della Valle d’Aosta, a testimonianza di una fervente pas-sione per la montagna.

La biblioteca è intitolata a don Umberto Barbera che nel suoruolo di educatore ha contribuito alla crescita della sezione, svol-gendo una funzione determinante nell’avvicinare i giovani allemontagne. Si ritiene che già dalla nascita della sottosezione siainiziata la raccolta dei primi volumi, proseguita con costanza eimpegno nel tempo, seppur senza seguire una vera e propriaregola per la catalogazione delle opere. Il patrimonio si è via viaarricchito anche grazie al contributo di soci che hanno donato uncospicuo numero di libri e periodici, alcuni divenuti rari e di pre-gevole valore storico.

La partecipazione al convegno di Lucca 2004, organizzato daBibliocai, ha segnato l’inizio del processo di riorganizzazione ecatalogazione sistematica di tutte le opere, secondo le regole ita-liane di catalogazione per autori (RICA) e le ISBD.Attualmente tutte le monografie sono inserite nel catalogoinformatizzato che segue le regole per la soggettazione adottatedalla Biblioteca nazionale, tendenti a rispettate il più possibile lenormative di catalogazione. Importante è stata l’istituzione di unregolamento per la consultazione e il prestito ai soci, prima ine-

sistente.Particolare importante.

Dall’estate 2005 è stataistituita la “BibliotecaMongioie” con sede alrifugio di Pian Rosso(Viozene), ove un centi-naio di volumi sono a dis-posizione per la consulta-zione da parte dei fre-quentatori occasionali diquest’angolo delle AlpiLiguri. E’ in corso il censi-mento delle pubblicazio-ni. Tra queste la Rivistadel Club Alpino Italiano eLo Scarpone, la Rivistadella Montagna, Alp, laRivista del Trekking ealtre a carattere locale

quali Montagne d’Oc e Piemonte Parchi.Per concludere, l’obiettivo di arrivare un giorno a un catalogo

unico delle biblioteche della montagna non può prescinderedalle “piccole” collezioni sezionali, che se valorizzate possonocontribuire ad arricchire il grande patrimonio bibliografico dellanostra associazione proprio in virtù delle loro peculiarità. ■

Riprende con la collaborazione del gruppoBiblioCai la rassegna dedicata al patrimoniolibrario del Club Alpino Italiano custodito in unaserie di prestigiose biblioteche affidate allapassione e alla competenza di centinaia di soci. Il ciclo si è aperto nel 2005 in queste pagine con la Biblioteca nazionale (gennaio) che fa parte integrante dell’Area documentazione delCAI al Monte dei Cappuccini. Successivamentesono state presentate le biblioteche delle sezionidi Lucca (gennaio), Pordenone (febbraio), SAT(marzo), Bergamo (maggio), Milano (agosto),Varallo (ottobre), Firenze (novembre). Oraentriamo in punta di piedi tra gli scaffali di Schio (Vicenza) e Albenga (Savona).

Schio a quota 4000 volumi

LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:23 Pagina 33

Page 34: LO SCARPONE 04 - Sat Lavissatlavis.weebly.com/uploads/3/2/4/9/3249414/lo_scarpone... · 2020. 1. 31. · Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 • 3 Presidente generale Annibale Salsa Vicepresidenti

Aprile per sentieri e binariProsegue con successo il programmanazionale “Trenotrekking 2006” allasua decima edizione. Ecco le prossi-me trenoescursioni. Per informazionie iscrizioni rivolgersi ai singoli respon-sabili delle sezioni o sottosezioniorganizzatrici ai recapiti indicati. Perinformazioni generali, consultare ilsito www.trenotrekking.it• 2/4 PIEMONTE. Linea Ceva-Ormea. BALCONATA DI ORMEA. CAICeva. R. Figone 0174.700142. CAIGaressio R. Conterno 0174.803001,CAI Ormea E. Michelis 0173.262972.• 2/4 LIGURIA. Linea Genova-LaSpezia + bus. M. DI PORTOFINO-CARAVAGGIO. CAI La Spezia. S.Resasco 333.2612006.• 2/4 EMILIA-ROMAGNA. LineaBologna-Vignola (FBV) + bus ATC.MONTEVEGLIO-CASTELLETTO La ViaLongobarda / 1. CAI Bologna. Info:[email protected]• 9/4 LIGURIA. Linea Genova-Ventimiglia. FINALE LIGURE-ROCCA DIPERTI. CAI Bordighera. AE S. Torelli348.2887687.

• 9/4 LIGURIALinea Lucca-Aulla-La Spezia-Genova.MONTEROSSO-RIOMAGGIORE. CAICastelnuovo Garfagnana. A. Pierotti0583.65102, L. Turriani0583.65461.• 9/4 EMILIA-ROMAGNA. LineaBologna-Pistoia + bus ATC. PENNOLA-MADONNA DEL FAGGIO-CASCATA DEL-L’ACQUA CADUTA. Parco Regionaledel Corno alle Scale. CAI Bologna.Info: [email protected]• 17/4 LIGURIA. Linea Genova-LaSpezia. MANAROLA-S. BERNARDINO-VERNAZZA. CAI La Spezia. V. Di Meo0187.21192.• 17/4 EMILIA-ROMAGNA. LineaBologna-Vignola (FBV) + bus ATC.CASTELLETTO-S. PROSPERO. La ViaLongobarda / 2. CAI Bologna. Info:[email protected]• 19/4 LOMBARDIA. Linea Milano-Tirano + bus. LECCO-COLLE DI BALI-SIO-PIANI RESINELLI. CAI Milano ,gruppo Seniores. Info: [email protected]• 23/4 LIGURIA. Linea Genova-LaSpezia-Pisa + battello. GIRO DELL’I-

SOLA PALMARIA CAI Viareggio. AAG R.Natalini 0584.777451.• 23/4 EMILIA-ROMAGNA. LineaBologna-Pistoia + bus ATC. PIAN DISETTA-SANTUARIO DI MONTOVOLO-RIOLA DI VERGATO. Sulla Via deiSantuari. CAI Bologna. Info: [email protected]• 30/4 EMILIA-ROMAGNA. LineaBologna-Vignola (FBV) + bus ATC.MONTEVEGLIO-M. GENNARO. CAIBologna. Info: [email protected]• 14/5 PIEMONTE. Linea Torino-Pont Canavese (GTT). CUORGNE’-ROCCHE DI S. MARTINO. CAICuorgnè. A. Aseri 0124.68603, F.Monatto 0124.657486.

Trenotrekking 2006�

MILANOVia Silvio Pellico, 6 (M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/0102.86463516 Fax 08056971www.caimilano.it [email protected]:Lu, Ma, Gv: 14-19Me, Ve : 10-19Sa e festivi: chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca: Ma, Gv: 10-12,30 e 14-19; Apertura serale :Ma 21-22,30■ CAUCASO GEORGIANO. E’ inprogramma dal 2 al 16/7 unaspedizione nel CaucasoGeorgiano. Aperte le iscrizioni,programma in segr. e www.caimi-lano.it/georgia2006.pdf■ ORTLERKREIS E DINTORNI.Dal 7 al 13/5 escursioni nelleApuane con il GAMS dellaSezione Oberland di Monaco.Sistemazione al rifugio Carrara aCampocecina e al Donegani.Programma alla paginahttp://www.caimilano.it/or tler-kreis.htm. Ai partecipanti tede-schi - che parlano tutti un po’ d’i-taliano - farebbe piacere la parte-cipazione di soci italiani per pro-muovere il gemellaggio tra le

sezioni con attività comuni.■ ESCURSIONISMO. Il program-ma completo e i singoli program-mi possono essere scaricati dalsito www.caimilano.it. 2/4 Montidi Nava prealpi comasche m 903;9/4 Rocche del Reopasso, ferra-ta Appennino Ligure m 957; 22-26/4 trek “La Costa degliEtruschi” Argentario e Giglio;30/4 laghi del GorzenteAppennino Ligure m 885; 7/5Monte Galbiga Monti Lariani m1688; 14/5 Monte Pancherot Gr.del Cervino m 2614; 21/5 Grigna“Sentiero della Direttisima”Prealpi lecchesi m 2181; 28/5Monte Pizzoccolo PrealpiBresciane m 1581; 27/5-3/6Trekking Creta m 2100; 4/6Sasso dei Carbonari Gr. Grignonem 2409; 11/6 Pizzo di PettoPrealpi Bergamasche m 2270;17-18/6 Lagorai - Cima ColbriconGruppo del Lagorai m 2602;25/6 Màderlicke - rif. MonteLeone Alpi Svizzere m 2887; 1-2/7 Punta Basei Gran Paradiso m3338; 9/7 Corno Rosso al Cold’Olen Gr. del Monte Rose m3023; 15-16-17/7 Marmolada m3342; 3-9/8 Dolomiti trekking“La Via delle leggende” DolomitiOrientali Sella - Puez.■ SCI DISCESA. 2/4 Laax; 9/4

Diavolezza; 21-25/4

Stubai; 27-29/5 e 24-25/6Passo Stelvio.■ ATTIVITA’ GIOVANILI. FAMILY. 1/4 Ortanella - GruppoGrigne; 14/5 Monte Barro -Giardino Botanico; 17-18/6Rifugio Gerli 1965 m -Valmalenco. ALPES. 9/4 Cornidel Nibbio, Grigne; 7/5 L’Omo1239 m, Lago Maggiore; 10-11/6rifugio “Luigi Brasca” Val Codera. JUNIORES. 23/4 Monte Grona(ferrata); 14/5 Pizzo Arera; 24-25/6 Presanella. Il gruppo siritrova il martedì sera, alle ore 21.GRUPPO ANZIANI. Ritrovo il mar-tedì dalle 14,30 alle 17. dal 5 al7/4 Cinque Terre (Liguria); 12/4Gita culturale alla Villa Balbianello(Lago di Como); 19/4 Da Balisioai Resinelli (Val Sassina); 22/4Passo di S. Jorio; 26/4 MonteBisbino (Como); 3/5 RifugioMagnolini (Lago d’Iseo) ; 10/5Monte Baldo (Lago di Garda); 14-21/5 San Vito Lo Capo (Sicilia);17/5 Zucco di Malavello(Mandello al Lario); 24/5 MonteSasna (Valbondione); 26-27/5Colle Melosa - Sentiero degliAlpini (Rifugio Allavena); 31/5Raduno regionale.■ OTTAGONO-SPAZIOMONTA-GNA. 2-13/5 VAL DI FUNES, fotodi Peter Schatzer; 16 - 27/5Montagne reali e immaginarie di

Pierachille Barzaghi.■ PARLANDO DI MONTAGNA.2/5 Luca Micucci: le Grigne da unnuovo punto di vista; 9/5 PieroCarlesi: alla scoperta dell’Oregon;23/5 Emanuele Ferrari; la mon-tagna in pentagramma; 30/5Mattia Sella: arte e scienza dellamontagna.

EDELWEISS Via Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax 02/55191581Lun. 18-20 Merc. 18-22,30www.edelweisscai.ite-mail:[email protected] recapiti telefonici:02/89072380 - 02/39311620■ SCI FONDO ESCURSIONISMO.7-9/4 Passo Rolle; 14-17/4 ImstPasqua sui ghiacciai.■ RACCHETTE DA NEVE. 26/3Septimer Pass; 7-9/4 PassoRolle.■ SCIALPINISMO.1-2/4 Valgrisanche Becca dellaTraversiere m. 3337; 15-17/4Austria Ruderhofspitze-WildesHinterbergl m. 3300; 29-30/4-1/5 Piemonte V. Stura PuntaMaria, rif. D’Averole, SellaD’Albaron m. 3400/3500.■ ESCURSIONISMO INVERNA-LE. 2/4 Spotorno.

VITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iQ U I C A I

34 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:23 Pagina 34

Page 35: LO SCARPONE 04 - Sat Lavissatlavis.weebly.com/uploads/3/2/4/9/3249414/lo_scarpone... · 2020. 1. 31. · Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 • 3 Presidente generale Annibale Salsa Vicepresidenti

35Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

■ 5° CORSO ESC. AVANZATO.4/4 Presentazione. 11 lezioniteoriche su materiali, primo soc-corso, meteo, nodi e manovre,cartografia, topografia orienta-mento, GPS, preparazione salitain ferrata, soccorso alpino, verifi-ca tecnica, organizz. 8 uscite pra-tiche: Val Codera, ghiacciaio delVentina, Monte Barro, orientam.in ambiente, palestra diStallavena, Grigna sentieroattrezzato, uscita su ferrata,Monte Niblè ferrata di Giaglione.■ TREKKING. 22-25/4 Trek nellaTuscia (Etruria); 22/4-1/5Sardegna; 13-21/5 Cipro; 27/5-2/6 Pantelleria; 2-11/6 Etna eAspromonte.■ ESCURSIONISMO. 23/4Liguria M. Bardellone; 30/4Lombardia, Dervio-Camaggiore;7/5 Veneto m. Croce di Benaco;14/5 Liguria Bric dell’Agnellino;21/5 Svizzera Gole del Reno;28/5 Piemonte M. Ventolaro; 2-4/6 Emilia Via Francigena; 11/6Lombardia R. Aviolo; 18/6Piemonte Lago Vaquero.■ PROIEZIONI IN SEDE. 29/3mtb da Trieste a Ventimiglia(Claudio Coppola); 5/4 Nepal-Gokyo e Dolpo (Ivana Alfieri); 3/5mtb Pedalando lungo la Via dellaSeta (Giancarlo Corbellini).I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni

EDISON■ ESCURSIONI. 2/4 giro dellaCollina d’oro, Lago Ceresio,CH;9/4 Pietra Parcellara, AppenninoPiacentino; 30/4 Monte Prealba,Prealpi Bresciane; 7/5 MonteGrona, Monti Lariani; 21/5Anello del rifugio Rey, Val di Susa;27-28/5 i forti della GrandeGuerra, Lavarone; 11/6Faderhorn, Valle Anzasca.

FALC ONLUSVia Mac Mahon, 113(entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milanotel. 339 4898952www.falc.netEmail: [email protected]ì 21,15 -23■ 30° CORSO DI ALPINISMO“FILIPPO BOZZI”. 8 esercita-zioni, 8 lezioni teoriche e 2esercitazioni in struttura artifi-ciale. Inaugurazione 27/4. Dir.tecnica G.A.Vanni Spinelli. ■ 4 GIORNI DI SCI ALPINISMOVal da Camp e Val Viola (CH-I).

28/4 ritrovo a Livigno in sera-ta: 29/4 Pizzo Paradisino(m.3302); 30/4 cima diSaoseo (m.3264) e discesa alrifugio CAI Bormio all’AlpeDosdè (m.2130); 1/5 Pizzo diDosdè (m.3280) o Cima delLago Spalmo (m.3291). Dir.tecn. GA Vanni Spinelli, dir. org.Valeria Massari, Enrico Ratti.■ ESCURS. ”PATRIZIA PAGA-NI”. 1-2/4 Cinque Terre, 1° gSantuario Madonna di Saviore,2° g dal Santuario a Manarola(G.Motta); 9/4 Val Gronda1600m da Rassa (G.Silva); 7/5Casaccia-Soglio 1096 m(G.Motta); 14/5 P.sso Variola2200m da S. Bernardo (A.Modena); 28/5 Passo della Preia2322m, da Chieggio (G.Silva)■ PALESTRA DI ARRAMPICA-TA. Martedì e giovedì dalle 19alle 23. Informazioni: Roberto(328.6869581).

GAM Sottosez. CAI MilanoVia C.G. Merlo, 320122 Milanotel. 02.799178fax 02.76022402 [email protected] www.gam.milano.itMar e giov 21-23■ ESCURSIONISMO. 2/4 daPognana (200 m) ai monti diCareno (695 m) e a Nesso(Strada Regia); da Sirta(Morbegno) al Culmine (1330 m)su antica mulattiera; 7/5 ParcoVal Curone e Montevecchia; 24-28/5 Baviera e Svevia: Lindau,Monaco, Oberammergau, icastelli di Ludwig, Garmisch. ■ SCIALPINISMO. 8-9/4 GrandeLui (3509 m). Dalla Cabane del’A. Neuve (da La Fouly) lungo labase delle Pointes des Essetes.Disl: 1°g 1142 m; 2° g 774 m.BSA; 22-25/4 Gran Sasso; 29-30/4 e 1/5 Val Grisenche dal rif.Bezzi una serie di gite. ■ SERATE IN SEDE. 11/4Grande randonnée della Corsica:in 15 tappe l’isola da N/W a S/Ein un filmato di Cesare Armetti.

GESA Via E. Kant,6Tel.: 02380086630238008844 - [email protected]■ 9/4 Val Gronda (escursionisti-ca); 26-30/4 Etna / rif. Sapienza(escursionistica, alpinistica).

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22CP 1166 - 20121 MilanoTel. 02-653842Fax. [email protected] sede: giovedì 21-23Segreteria e biblioteca: giovedì 21-22,30■ ASSEMBLEA ORDINARIA6/4 ore 21 in sede.■ MOSTRA IN SEDE. Dal 30/3“Vedute in filigrana”, la montagnanei francobolli.■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/4Biciclettata sul Naviglio Grande,aperta ai genitori.■ GITE SOCIALI. 2/4 ValpellineTour de la Tsa (m.3058) BS ; 2/4Pavia città medievale ; 8-9/4Gran Zebrù (m3859) e/oCevedale (m3757) OSA/BSA;9/4 In bicicletta sul NaviglioGrande T, con i ragazzi dell’AG;6/5 Monte Alben (m 2019) E; 6-7/5 Becca di Gay m.3621) Puntad’Ondezana (m.3492) OSA/BSA.■ CAMMINARE NELLA STORIA.11/5 Giovanni Galli, socio e scrit-tore presenta “I Catari inOccitania” alle 21.

BOVISIO MASCIAGOPiazza San Martino, 4Tel. e Fax O362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ MANIFESTAZIONI5/4 ore 21 al Palamedia BeppeTenti capo spedizione di Overlandpresenta “Africando” nell’ambitodi un progetto di solidarietà afavore del continente africanocon “Dal Sud Africa a CapoNord”. Il camion protagonista delviaggio sarà a disposizione; 5/5ore 21 serata “sleddog” conproiezione filmato. Ospiti i concit-tadini Graziella Beltrame campio-nessa Italiana 2004/2005,Doriano Materazzo, EnricoLupezza e importanti muschers(conduttori).■ CORO. 2/4 ore 10,30 concer-to a Treviglio (Cassa Rurale).■ SCUOLA INTERSEZIONALEVALLE DEL SEVESO.5/4 conclusione 28° corso discialpinismo, uscita 1/2 aprile.25° corso roccia e ghiaccio, sera-ta di presentazione 31/5, infor-mazioni su www.caivalledelseve-ro.org

CALCOVia S. Carlo, 5Martedì e venerdì 21-23Tel. 039/9910791www.caicalco.it [email protected].■ ESCURSIONISMO. 30/4 Re-segone: ferrate Centenario eDonato; 14/5 Cima di Lemma;11/6 Cima di Barna (Valchia-venna); 24 - 25/6 Rocciamelone(Val di Susa).■ PULIZIA SENTIERI.7/5 Giornata ecologica. ■ GRUPPO GEO. 12/4 M.Colombè; 26/4 rifugio Madonnadella neve; 10/5 Monte Nudo;31/5 Raduno GEO a Brinzio (VA);14/6 P.sso del Publino. ■ ALPINISMO GIOVANILE.1/4 inaugurazione corsi.

SOTTOSEZIONE DI AIRUNOLocalità AizurroVenerdì 21-23Tel. 3398397292www.caiairuno.brianzaest.it [email protected]■ ESCURSIONISTICA. 30/4Gandellino-Monte Vigna Vaga;14/5 Anello Passo San Marco;28/5 anello Laghi Valpiora; anel-lo P.sso San Marco; 28/5 anelloLaghi di Valpiora. 18/6 Carona -Valtellina - Lago Verde. Dal 9/4 al10-11/6 corso di escursionismo.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 2 20048 Carate Brianza (MI) tel/fax 0362.992364 [email protected] http://digilander.iol.it/caicara-teb Mar. e ven. 21-22,30■ ESCURSIONISMO. 9/4Giardino Sigurtà Valeggios/Mincio (VR); 23/4 MonteOrsa, M. Pravello, Varese; 7/5rifugio “G. Laeng”, Valcamonica.■ SCIALPINISMO. 30/4-1/5scialpinismo e ciaspolata rifugioCarate (Valmalenco).

Q U I C A II

TUTTI I PROGRAMMI SONO DISPONIBILI

NELLE SEDI DELLE SEZIONI E NEGLI EVENTUALI

SITI INTERNET. LE NOTIZIERIGUARDANO L’ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO DELLE

SEZIONI, ESCLUSA QUALSIASIINIZIATIVA COMMERCIALE

LEGATA A ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI

Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l i

LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:23 Pagina 35

Page 36: LO SCARPONE 04 - Sat Lavissatlavis.weebly.com/uploads/3/2/4/9/3249414/lo_scarpone... · 2020. 1. 31. · Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 • 3 Presidente generale Annibale Salsa Vicepresidenti

■ SCUOLA ALPINISMO. Lezioniteoriche aperte a tutti: 3/4 pre-parazione salita; 26/4 flora,fauna e ambiente alpino.

CONCOREZZOVia Libertà 42Tel/fax 039-6041829caiconcorezzo@caiconcorezzo.itwww.caiconcorezzo.itMar-ven 21-23 ■ TESSERAMENTO. Soci ord.euro; fam. 16; giov. 10,50.■ GITE SCIISTICHE. 26/3 S.Moritz, 9/4 Cervinia.■ ESCURSIONISMO. 30/4Riomaggiore - Monterosso (5Terre); 14/5 rif.F.lli Longo (ValBrembana). E’ a disposizioneopuscolo 2006.■ ALPINISMO GIOVANILEUscite da maggio a settembreper ragazzi da 6 a 14 anni, pro-grammi differenziati.■ CONCORSO FOTOGRAFICO.“Paesaggio alpino e lavoro del-l’uomo nel mutare delle stagio-ni”. Chiedere regolamento.■ CINECIME. Presso l’audito-rium Villa Zoia, via Libertà 74h.21: quattro serate dedicatealla montagna con la proiezionedei film: 29/3 Les étoiles dumidi, 5/4 Cime e meraviglie,19/4 Everest: sea to summit,26/4 La tragedia della paretenord dell’Eiger.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02.45101500http://utenti. Lycos.it/[email protected]ì 21-23■ LIGURIA. 1,2/4 Framura. SulM. Rossola da Levante e traver-sata Deiva-Bonassola. Albergo aCosta di Framura. Mp. Concardi02.48402472; 7/5 Arenzano,alta Val Leone. Treno. D’Ilio02.45101500.■ PREALPI. 9/4 Monte Faié inVal Grande, la Wildernessdell’Ossola-Verbano. Mp.Fornaroli 02.90849271; 23/4Gardata da Somana risalendo laVal d’Era. Treno. Ravasenghi02.4403630; 30/4 Denti dellaVecchia, Val Solda. Mp. Fornaroli02.90849271; 14/5 Cima Mon-cucco, fioriture nel Canton Ticino.Mp. Burgazzi 02.33910342;21/5 Fenestrelle, la grande for-tezza sabauda in Val Chisone.Pullman. Nerini 02.89126560;28/5 Cima di Eghen. Sentieri e

creste fino alla Bocchetta diPrada tra Lario e Grignone. Mp.Concardi 02.48402472.■ APUANE. Tra Versilia eGarfagnana escursioni, sentieriattrezzati, visite culturali dal 29/4al 2/5. Albergo sul mare aMarinella di Sarzana. Programma:Procinto, Forato, Pizzo Uccello.Mp. Concardi 02.482472.■ SCUOLA ALPINISMO. Apertesino all’11/4 iscrizioni al 25°corso in sede o presso palestra diarrampicata Dante (ore 21-23lunedi, mercoledì, giovedì).www.bsmilano.it/alpiscuola■ PIANETA TERRA. I venerdì delCAI, ore 21 sede. Ingr. libero. 7/4Madagascar (Renato Gobbo),12/5 I paesi inghiottiti (RobertoBurgazzi), 26/5 Laos (RobertoPeruzzi).■ BIBLIOTECA. Ultimi arrivi “LaVal di Genova e l’Alta Via di Lares”di L. Viazzi, “Valle dello Spluga eVal di Lei (CAI V. Spluga), “80 iti-nerari in Valle d’Aosta” (Musume-ci), “La chiusa della Valsassina(Agielle), “La pietra di Finale”(Microlito), “Dal Monviso alSempione” (CDA).

MELEGNANOSezione “F. e G. Bianchi”Via Crocetta 620077 Melegnano (MI)tel/fax 02 [email protected]. e Giov. 21-23, Dom. 10.30 - 12■ ESCURSIONISMO. 2/4 Cimadi Menna (Orobie); 14/5 SilsMaria (Engadina): anello 6 laghi. ■ INIZIATIVE PUBBLICHE:13/4 Stand alla Fiera delPerdono in Piazza della Vittoriae palestra artificiale di roccianel parco del Castello; 6/5 “Lamontagna canta” con i Crodaiolidi Bepi De Marzi, Chiesa di S.Gaetano della Provvidenza,quar tiere Giardino ore 21;20/5 Serata con la ProtezioneCivile, Sala delle Battaglie inCastello ore 21.■ CORO CAI il giovedì ore 21.

GALLARATE Via C. Battisti, 121013 GALLARATE (VA)Tel. e fax 0331 [email protected]. e Ven.: 21-23■ ATTIVITA’. 2/4 escursionecon la 7 Laghi; 9/4 Grignone m

2500 dal Cainallo per la crestaPiancanformia. 7 ore, EE. Dir.Macchi, Maginzali, Porrini; 23/4 escursione intersezionale.

COLICO Via Campione, 723823 Colico (LC)tel.0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034■ SCI ALPINISMO2/4 Pizzo Scalino. ■ GITE SOCIALI: 9/4 Sentierodel fiume e Gardata.■ ALPINISMO GIOVANILE2/4 Val Solda. ■ GRANDI TREKKING16-17-18/4 Balcone lombardo. ■ AVVISO. La sezione ha in pro-gramma grandi trekking delladurata di una settimana, max 10giorni. I soci senior dellaLombardia possono dare la loroadesione telefonando al numero348.6707239. Programma: 8-19/5 Sentiero Italia trattoCampania-Lazio, 13-19/6 Sentie-ro italia Alpi Giulie; 4-19/7Pirenei - Catalogna e Andorra.

COMOVia Volta 56/5822100 COMOtel. e fax 031.264177 casella postale 309c/c postale n. [email protected] www.caicomo.it■ RIFUGIO COMO chiuso perristrutturazione.■ ESCURSIONISMO. 2/4 MontiLiguri: Lavagna - Riva Trigoso;23/4 Capanna Rognone, un bal-cone sul lago Maggiore; 26/4 e30/4 corso escursionismo: cultu-ra alpina, incontro e uscita.■ SCI ALPINISMO. Corso SA - 2:lezioni teoriche 7, 21,28/4; lezio-ni pratiche 2/4 Boeshorn, 9/4Gross Spannort; 23-25/4 traver-sate nell’Ortles - Cevedale.

SOTTOSEZIONE DI BIZZARONE2/4 Alto Lario Capanna Como;17/4 Sentiero San Fermo -Bizzarone; 10/4 esc. in Liguria.

SOTTOSEZIONE DIOLGIATE COMASCO ■ 9/4 Sentiero del viandante.■ GRUPPO MICOLOGICO. 3/4riunione in sede; 10/4 riunione aCantù.

■ TESSERAMENTO. Sollecitiamoi rinnovi.

ERBAVia Diaz, 722036 Erba (CO)Tel. 031/643552Mar. e ven. 21-22,[email protected]■ QUOTE ASSOCIATIVE. Ordinari33 euro, fam. 16 giovane 11.Possibilità di rinnovo presso “Lalibreria di via Volta”.■ GITE SOCIALI 2/4 Monte Rai1259 m, Triangolo Lariano; 9/4rifugio Casera Vecchia di Marrone1675 m, Val Marrone (alp. giov.).■ SENIORES. 23/4 Monte S.Giorgio 1097 m , Ticino (CH) daMelide disl. 500 m.

LODIViale Pavia, 28Merc, e ven, 21-23Tel. 0371.439107Cell. 320.9620715http://web.tiscali.it/cailodi/[email protected]■ CONFERENZE. 27/04 Gio-vanna Bossi presenta “LadakhHimachal”.■ GITE: 2/4 Albenga Alassio;7/4 Monte Arete, inaugurazioneCasa alpina. Alpinismo giovanile:9/4 Sentiero della vasche (LC).Prenotazioni casa alpina in sede.■ TESSERAMENTO 2006: ord.34 euro, fam. 17, giovani 10.

PIACENZAVia S. Vincenzo, 2tel. 0523/328847fax 0523/[email protected] Mar. e ven. 21-23■ APERTURA SEDE: martedì evenerdì ore 21-23■ SEGRETERIA. Per pubblicarenotizie sul notiziario indirizzare gliarticoli a [email protected]■ SENTIERISTICA. Il gruppodella sentieristica ha semprebisogno di forze nuove. Resp.Francesco Merli 0523.490396; ■ ESCURSIONISMO. 23/4Cinqueterre; 29-30/4 e 1/5 GranSasso; 20-21/5 Val Boreca;28/5 Marcialonga (GAEP).■ ALPINISMO. Il 7/3 iniziati il31° corso di roccia e il 26° corsodi alpinismo. ■ ARRAMPICATA LIBERA. Lapalestra Lomazzo (Via Giordani) èaperta dal lunedì al venerdì dalleore 19 alle ore 22.

VITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iQ U I C A I

36 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:23 Pagina 36

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37Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006 •

■ PROIEZIONI. Avventure nelMondo: 28/4 Tchad di C. Noci;19/5 India Malwa di M. Mendacia.

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)Giovedi’ 21-23 tel. 0123.320117email: [email protected]

■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/4Rapallo; 23/4 Vezzolano; 28/4serata di nodi in sede.■ CORSO STELLE. per riconosce-re le stelle e orientaresi di notte,inizio il 3/5, prenotaz. obblig.■ TESSERAMENTO. Ordinari 33euro, familiari 16, giovani 11.■ PULIZIA SENTIERI. 30/4passo Croce-passo Forchetta(Chiaves). Merenda cinoira.

■ SERATA DIDATTICA. 23/9 ore21 lezione di nodi e manovre acura di Roberto Geninatti.■ ESCURSIONISMO. 25/4 gitafacile al Pilone Merlo e Prarosso.

SOTTOSEZIONE VALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22:30 ■ ELETTI. V. Barbotto (reggente),

Guglielmotto (vice-reggente),Bongiovanni, Borlatto, Giacobino,Machetta, A. Ru, M. Ru, Fantasia(segretario), revisori M. Barbotto,Giacomelli, Periolatto.

PINO TORINESEVia Martini, 1610025 Pino Torinesetel. 339-7312453www.cai-pinotorinese.org ➜

PICCOLI ANNUNCI

Guide alpineFabio SaliniAderenza in Val di Mello 335-8122922Disponibile per videoproiezioni

www.lyskammviaggi.comski ice rock and adventure - 0163 922993

www.montagnaenatura.it apr-scialp: mag-arramp/treklug-Perù; [email protected] - 0324 248941

Nicolò Berzi - K-onewww.k-one-pianetamontagna.it24 settembre-11 ottobre: trekking in Ladakh

26 dicembre-8 gennaio: trekking in Kenya

Giovanni Bassanini Pier Paolo Role Guide alpine - Società delle Guide diCourmayeurwww.montblanczone.com [email protected] ++39 [email protected] ++39 3336280699propongono arrampicate in Verdon, in Aiglune Saint’Jeanet (Provenza)e a Finale Ligure (Italia)

www.horizonmontagne.comDa Aprile arrampicata su vie lunghe in Valled’Aosta. Maggio e giugno corsi base dialpinismo su misto. Luglio corsi avanzati dialpinismo su misto. DagGiugno Raid delMonte Bianco. Da luglio le Grandi Crestedelle Alpi e la Voie Royale del Monte [email protected].+393409653507

www.globalmountain.it aprile-maggio 2006; Chamonix Zermatt25/04; M. Bianco Superski 22/04 11/05;Oisans 22/04; Oberland 25/04 1/05; Vianormale sci M.Bianco 20/05.Info 335 6726008

www.claudioschranz.itGiu-Perù; Ago-Ruwenzori-Kilimangiaro-KeniaOtt-India-trekking nell’Himalaia PradeshNov-Nepal-campo base Everest-santuaridell’Annapurnaemail:[email protected] 333-3019017

Marco Roncaglioni Perù cord. Blanca - giu Trittico Africa - AgoHimachal Pradesh - ott.Trek C.B.Everest e Annapurna - nov.339/3997366 - 0332/669101

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- Il testo (max 400 battute) va mandato via fax o per postaelettronica a [email protected], fax 011/9916208 oppureinviata per posta a GNP Sas, via Udine 21/a, 31015Conegliano, Tv.

- Scadenza. Il testo deve arrivare quaranta giorni prima delladata di uscita (il primo di ogni mese).

- Tariffa. € 0.5 a battuta, IVA inclusa.- Pagamento. Può avvenire tramite bonifico bancario intestatoa GNP Sas su Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi –c/c38973 -ABI 8904/5 - CAB 88310/8- oppure inviando assegnobancario non trasferibile intestato a GNP Sas di Nenzi Giorgio& C. La pubblicazione sarà effettuata a incasso avvenuto. Perinformazioni telefonare al n.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa vocedevono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio diappartenenza loro personale o della scuola o associazione.

Q U I C A I Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iILO SCARPONE 04 10-03-2006 8:27 Pagina 37

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VITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iQ U I C A IVenerdì 21.15-23■ TESSERAMENTO. Il 31 marzoè scaduta la validità dell’iscrizione2005. Le quote: soci ordinari 33euro, familiari 16, giovani 10,50.■ ESCURSIONI. 23/4 Toirano-S.Pietro ai M. (Riviera ligure); 7/5Monte Freidour (BassoPinerolese); 21/5 Monte Meabé(Valtournanche); 4/6 Colma diMonbarone (Eporediese). Iscriz.in sede o c/o Foto Mosso, viaRoma 48, tel 011.840434 entroil giovedì precedente la gita.

DOLOc/o scuole medie di SAMBRUSON30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mer. 21-23www.caidolo.it■ USCITE. 2/4 Rotzo, altop.Asiago; 9/4 Appennino bologne-se: Via degli Dei (Futa); dal 22 al25/4 Garfagnana e Alpi Apuane;7/5 Laguna Nord di Venezia,uscita turistica/naturalistica inbarca; 21/5 Lessinia, tra mal-ghe e contrade; 28/5 Valsuganain bicicletta.■ SERATE. 1/4 Dolo, ore15,30: Agnoli e Di Simine su“Viabilità oggi, le grandi trasfor-mazioni”; 28/4 Dolo: la LagunaNord di Venezia, con M.Zanetti;5/5 Mira: spedizione speleologi-ca “Sapo de Bellamar” (Cuba )acura degli Speleologi CAI Dolo-Malo-Forlì.

SPRESIANOVia dei Giuseppini, 2431027 Spresiano (TV)Venerdì 21-22.30Tel, fax segret. 0422.880391 Cell. 347.1054798www.geocities.com/cai-spresia-no-montebelluna Ven e mer 21-22.30■ ATTIVITA’. 23/4 Monte Serva(Parco Dol. Bellunesi, EE); aprile-giugno corso base di arrampica-ta (info sede oppure368.7198914); maggio-settem-bre 21° Corso di alpinismo gio-vanile. Info: sede oppure0422887095/431687. 23/4mostra piante commestibili enon, piazza Rigo.

VERONAVia S. Toscana,1137129 Veronatel.e fax 045 8030555www.caiverona.ite-mail: [email protected],30-19 e 21-22,30Mer.-giov.-ven.16,30-19Biblioteca e attività sociali:Mart.-ven. 21-22,30Gruppo Speleologico:Giov.21-22,30c/c postale n.14445373, c/c bancario (Unicredit BancaSpa) U ABI 02008 CAB 11796c/c 000004751516■ ESCURSIONISMO. 2/4Quattro passi di primavera (mar-cia libera sui colli della città) T;9/4 Valli di Comacchio T; 17/4

Pasquetta al Lago di Tenno,Cascata del Varone T; 23/4Corna di Medale (Grigna) E;30/4 Monte Cimone m. 1383(Asiago) E; 7/5 escursione deigruppi alpinistici veronesi sullecolline veronesi E; 14/5 MonteCasale m. 1631 (Dolomiti diBrenta) E; 21/5 Cima al Bal eCima Nara (da Riva del Garda aimonti sovrastanti il Lago diLedro) E; 28/5 Dolomiti Brenta,giro dei 5 laghi E. Tutte le gite sieffettueranno con pullman G.T.Descrizione dettagliate degli iti-nerari sono ritirabili in sede 15giorni prima della data di effet-tuazione.■ SERATE CULTURALI (pressola nostra sede alle ore 21). 4/4“Una serata negli abissi” a curadel Gruppo speleologico; 11/4“Nepal 2002”; 18/4: “Viaggio aCapo Nord”.■ CAI D’ARGENTO. Ogni giovedìinteressanti e facili escursionisulle nostre vicine montagne.Dettagli, programmi mensili esettimanali in sede.

CATANIAPiazza Scammacca 1, 95131 - Catania Lu, Mer, Ven. 18 - 21Tel. 095-7153515Fax 095-7153052 [email protected] www.caicataniait ■ TREKKING DELL’ETNA 2006 25-29/4; 2-6/5; 6-10/6; 13-17/6; 4-8/7; 5-9/9; 3-7/10.Chiedere depliant. ■ TREKKING DELLE ISOLE DIEOLO. Dal 21 al 28/5 e dal28/5 al 3/6 con altre sezioni.Dal 25/6 al 1°/7 per tutti.Chiedere dettagli. ■ ATTIVITÀ INTERSEZIONALE.Settimana in Trentino dal 15 al22/7. Viaggio-avventura nelBosco Viennese dal 20/7 al5/8; Peloponneso dal 14 al24/9 e ripetizione viaggio inMadagascar dal 14 al 28/10.■ ESCURSIONI. 9/4 RoccaNovara; 17/4 da Francavilla aCastigline; 21-23/4 Sila Grande;23/4 Pizzo Inferno; 25/4 MonteConca; 30/4 Pantalica; 1°/5Acqua Rocca; 7/5 Colle del Re.

AMATRICEVia L.Spinosi 4602012 AMATRICE (RI) tel/fax 0746 826468Parco Nazionale Gran Sasso

e Monti della Lagawww.amatrice.ite-mail [email protected]. e ven. 21-23■ ATTIVITÀ. 9/4 Gran Sasso:Monte S. Franco (EE); 29/4Terminillo: Monte di Cambio (EE).■ WEEK END: sci alpinismo,scifondo escursionismo e ciappole.

SPOLETO Via Nursina, 1906049 SPOLETO (PG)C:P: 52 Spoleto Centrotel e fax 0743.22.04.33Venerdì [email protected]■ ALPINISMO GIOVANILE. 8-9/4 Accantonamento invernale.Al rif. Castelluccio: introduzioneall’alpinismo con manovre dicorda e arrampicata invernale.Dir. C. Mari, P. Orfei, M. Muzi. E.Cori; 28/4 treni di montagna:“la freccia del Gransasso” Terni-R i e t i - L ’ A q u i l a - S u l m o n a .Escursione con visita alla cittàdei confetti. M.Marinelli, C.Mari,G.Salvatorelli.■ ALPINISMO. 13, 14/5Falesie del Circeo. Viemedio/facili di più tiri. RobertoBuonopera 349.3130633.■ ESCURSIONISMO.2/4 Colli Tiberini (T + E)Collemancio-Deruta. D.Pelli, E.Enrico; 9/4 Manutenzione sen-tieri. S. Pezzola; 17/4 MontiLucretili (T). Escursione diPasquetta a Villa Gregoriana aTivoli. L. Ciucarilli, M. Romanzi;22-25/4 Liguria . 1 Genova-Casella, 2 Camogli-Por tofinocon visita all’Euroflora. E. Cori,M. Marinelli, Tonino Proietti(programma a par te); 30/4Monti della Valnerina:Scheggino-Valle del Nera (T), inconcomitanza con la Mostra difloricoltura presso l’Abbazia diS.Felice di Narco. L.Ciucarilli ,U. Santi; 7/5 Marche da scopri-re: Monte Igno, C. Frascarelli-M. Silvioli; 14/5 Giornata conl’AVIS al M. Luco. F. Martinelli;19-20-21/5 I Sentieri delloSpirito. Trekking dei Clareni(Programma a p.). C. Conti, R.Cordella, D.Fioravanti, S.Pezzola.■ INCONTRI DEL GIOVEDI.Presso la Sala INPDAP 30/3 LaReunion e La Palma, ore 21.■ ASSEMBLEA ORDINARIAvenerdi 24/3 ore 18. ■

Persi e ritrovati• UN TELEFONINO Motorola è stato smarrito nel posteggio di

Introbio o lungo il sentiero per il rif. Grassi. Nell’astuccio che loconteneva c’era anche un mazzo di chiavi. Telefonare ore pastiallo 029185093.

• UN OROLOGIO CON ALTIMETRO è stato trovato presso il rifu-gio Brigata Cadore sul Nevegal (Belluno). Scrivere [email protected]

Conferenze• ELLA TORRETTA propone due conferenze: 1) Ona milanesa in

montagna commento sia in italiano sia in milanese corredatodalla proiezione di circa 150 diapositive; 2) Natura in rosso,presentazione di un racconto fantastico riguardante la natura,accompagnato dalla proiezione di circa 150 diapositive. Info02.7386797 - [email protected]

Opportunità• PERSONE ENTUSIASTE della montagna per periodi di collabo-

razione alla pari in rifugio alpino durante l’estate 2006 cercansiin cambio di vitto e alloggio e possibilità di effettuare gite. Per il rifugio Deffeyes (valle d’Aosta) 347.4905603, per il rifu-gio Bozzi (val Camonica) 347.4124046 oppure per [email protected]

38 • Lo Scarpone n. 4 - Aprile 2006

Bacheca �

LO SCARPONE 04 8-03-2006 19:24 Pagina 38

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IMi si conceda una

breve replica alsignor Massimiliano

Pittavano ( “Quella bandiera”,LS 1/06).

Non dubito della sua onestàintellettuale quando affermache non aveva intenzione diattribuire valore politico allenumerose bandiere arcobale-no esposte al rifugio Bozano:anche in caso contrario glienericonoscerei piena facoltà difarlo. Ribadisco però di avernericavato un’impressione esat-tamente opposta, condivisaperaltro da vari consoci.

Quanto, invece, alla suaasserzione (“Non era nostraintenzione attribuire alcunvalore gerarchico alle bandie-re”) faccio notare che proba-bilmente - trattandosi di espo-sizione in rifugio CAI - sareb-be stato più corretto tenerneconto, magari conformandosi aquanto prescrivono la Legge n.22 del 5 febbraio 1998“Disposizioni generali sull’usodella bandiera dellaRepubblica italiana…”, e ilDecreto del Presidente dellaRepubblica 7 aprile 2000 n.121 che, tra le numerose rego-le per l’esposizione del Tri-colore, comprende testual-mente anche le seguenti: “Labandiera nazionale non puòmai essere esposta in posizio-

ne inferiore ad altre rispettoalle quali deve bensì occuparela posizione privilegiata”, e “lapratica di fissare due o piùbandiere alla stessa fune é con-siderata generalmente scorret-ta” . Ma forse il moderno, uni-versale concetto di pacifismogiustifica anche il superamen-to di queste e altre arcaicheformalizzazioni.

Alessandro Rosati ([email protected])

Santa Vittoria d’Alba

CUORE DI GIORNALISTA

A nome dei suoi discepoliperuviani la guida alpinaValerio Bertoglio ringrazial’associazione dei giornalistidella montagna (AGIM) che,come ha riferito in gennaio LoScarpone, ha offerto come ulti-mo atto della sua sofferta esi-stenza un contributo a soste-gno del progetto Patagonia2006. “Grazie alla solidarietàdi quanti hanno risposto alnostro appello”, scrive Ber-toglio, “si è potuto realizzareun progetto altrimenti impos-sibile: un viaggio per trediciragazzi dai villaggi dellaCordillera Blanca alla Pata-gonia con l’obiettivo di com-pletare il faticoso percorso cheli ha portati a essere guide dialta montagna”.

UN SECOLO SULLE NEVI

Il volume di ClaudioBaldessari “Quasi un secolo distoria” dedicato ai cent’annidella Federazione sport inver-nali (se n’è riferito sulloScarpone di novembre a pagi-na 12) può essere richiesto aSpriengfield edizioni alseguente numero telefonico:+41(0)91.9464446 o digitandoal computer [email protected]

GHIACCIATORI E OLIMPIADI

Nel riferire sull’Ice ClimbingContest in Val Varaita (LS2/06, pagina 11) ho fatto erro-neamente riferimento alleOlimpiadi di Torino. La mani-festazione era in effetti,com’è giusto che si sappia,da considerare un riuscitocorollario dei Campionatidel mondo di sci alpinismoche si sono svolti alla finedi febbraio in provincia diCuneo.

Davide ChiesaSezione di Piacenza

IMPECCABILE SENTIERISTICA

In occasione di una recentegita con gli sci (fondo escursio-nismo) abbiamo constatatol’ottimo livello di segnalazionedei sentieri nella zona dei passiTomarlo-Zovallo e Crociglia(a monte dell’abitato di SantoStefano d’Aveto sull’Appen-nino Ligure-Emiliano tra levalli dell’Aveto e del Ceno).

I percorsi sono identificati inmaniera precisa con segnavia,frecce indicative e cartellirecanti puntuali indicazionisulla numerazione dei sentieri,le destinazioni, i tempi di per-correnza e le quote. AllaSezione di Piacenza che gesti-sce la sentieristica della zonava il nostro apprezzamento.

Matilde Roberto e Fausto Papini (ISFE)Scuola di Sci di Fondo

Escursionismo “Giorgio Governa”

Sezione ULE, Genova

DOVE TROVARE “NEVE SICURA”

Il manualetto con annessoCD Rom “Neve sicura” di cuiha riferito Lo Scarpone di feb-braio nella rubrica “Vetrina”non è in vendita, bensì risultain distribuzione gratuita. Perriceverlo occorre rivolgersialla Fondazione Italiana per leMontagne c/o Dipartimentodegli Affari Regionali condelega per la Montagna - viadella Stamperia 8, 00187Roma, tel 06.67794046, fax06.67794129.

OPERAZIONE SIMPATIA

Parole di augurio e vivoapprezzamento sono arrivatein redazione per i 75 anni delnostro caro, vecchio Scarpone,alla cui longevità (e vitalità) siriferiva una breve nota pubbli-cata in gennaio a pagina 3.

“Un grazie fortissimo pertutto quello che state facendo,il giornale va benissimo, avanticosì” è l’incoraggiamento di unlettore di Modena di cui non sipuò che essere orgogliosi.

“Con affetto e simpatia” unalettrice di Varese ci ha manda-to invece l’insegna qui soprariportata. Appartiene a unaconfortevole locanda delleAlpi Lepontine, segno eviden-te che quelle due paroline,“vecchio” e “Scarpone”, conti-nuano a richiamare attenzionee… clientela scelta.

Una realtà di cui, modestia aparte, la redazione del mensiledi montagna più diffuso inItalia non ha mai dubitato. ■

I rifugi e l’uso della bandieraLA POSTA DELLO SCARPONE. Ai lettori la parola

Isoci che a fine gennaio hanno ricevuto lo Scarpone e LaRivista hanno potuto constatare che al plico era allegato unpieghevole a colori della Editoriale Domus che proponeva

agli iscritti al CAI condizioni di favore per l’acquisto di prodot-ti editoriali della collana “Meridiani Montagne”. In merito alcofanetto contenente i tre fascicoli titolati “Via Alpina -Occidentale, Centrale, Orientale”, il direttore responsabiledella Editoriale Domus intende precisare che “il percorso ine-dito attraverso il grande sentiero della Via Alpina” descrittonegli stessi fascicoli non si riferisce alla ben nota “Via Alpina”,itinerario transfrontaliero attraverso gli otto Paesi alpini(Monaco, Francia, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania,Austria, Slovenia) alla cui realizzazione il CAI ha dato la suaattiva collaborazione, ma a un itinerario con caratteristiche deltutto autonome, frutto di un accurato studio. Occorre prende-re atto della precisazione che giunge quanto mai opportuna eutile per non indurre a errate interpretazioni coloro che con-sulteranno o acquisteranno tali fascicoli.

Via Alpina: una precisazione

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