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NOTIZIARIO MENSILE GENNAIO 2006 ISSN 1590-7716 Accademico: scalate sicure nel rispetto della storia Numero 1 - GEnnaio 2006 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone (Foto di Yuri Colleoni)

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NOTIZIARIO MENSILE GENNAIO 2006

ISSN 1590-7716

Accademico: scalate sicure nel rispetto della storia

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Presidente generale Annibale Salsa

Vicepresidenti generali Francesco Bianchi, Valeriano Bistoletti, Umberto Martini

Componenti del Comitato Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo, direttivo centrale Vincenzo Torti

Consiglieri centrali Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, LuigiBrusadin, Lucio Calderone, Silvio Calvi,Sergio Chiappin, Onofrio Di Gennaro,Luca Frezzini, Cecilia Genisio, UmbertoGiannini, Francesco Maver, VittorioPacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni,Francesco Romussi, Enrico Sala, AlbinoScarinzi, Sergio Viatori, Ettore Zanella.

Revisori nazionali dei conti Giovanni Polloniato (presidente), Oreste Malatesta (in rappresentanza del Ministero del Tesoro), MirellaZanetti, Alberto Cerruti (supplente)

Probiviri nazionali Carlo Ancona, Silvio Beorchia, Giorgio Carattoni, Tino Palestra,Vincenzo Scarnati

Past president Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti,Roberto De Martin, Giacomo Priotto

Direttore generale Paola Peila

Fondato nel 1931 - Numero 1 - Gennaio 2006

Direttore responsabile Pier Giorgio OlivetiDirettore editoriale Gian Mario Giolito

Coordinamento redazionale Roberto SerafinSegreteria di redazione Giovanna Massini

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Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria SezioneIndirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a:

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Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legnomensile: 60 gr/mq riciclata

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12,

foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini.La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo spazio,

riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione. Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta elettronica

o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della data di uscita(che corrisponde al primo giorno di ogni mese).

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche

Associazione dei Club Alpini delle Alpi

In questo numero

Il primo numero “vagì” in grande formato su carta di giornale il 5 gennaio1931 per iniziativa dell’imprenditore e giornalista milanese GasparePasini. Oggi, 75 anni dopo, il “nostro” Scarpone ha un’altra faccia. La carta

riciclata viene stampata “full color”, il formato è quello dei consueti newsma-gazine. Ma l’elisir che lo sostiene è lo stesso: la passione per le montagne, con-tinuamente alimentata dai contributi dei soci. La storia della testata s’intrec-cia fin dalle origini con quella del Club Alpino Italiano.

Nel dicembre ‘43, sotto il governo Badoglio, Lo Scarpone divenne organoufficiale del sodalizio. Nel ‘74, quando il giornale fu acquisito dal CAI e dis-tribuito a un numero limitato di sezioni, il presidente Giovanni Spagnolli sot-toscrisse l’impegno a “mantenere l’obiettività e la tempestività dell’informa-zione”. Impegno mantenuto. Come ha ribadito nel 2004 il presidenteAnnibale Salsa, “il nostro notiziario deve riportare in maniera non unidire-zionale anche quelle che sono le tensioni all’interno del Sodalizio”.

Del coordinamento della redazione si sono presi cura negli anni RenatoGaudioso, Giorgio Gualco, Piero Carlesi, poi Mariola Masciadri per 11 annie, dal 1987, Roberto Serafin. Alla direzione si sono avvicendati i vicepresi-denti generali Vittorio Badini Confalonieri e Teresio Valsesia, e ora è PierGiorgio Oliveti il direttore responsabile, mentre a Gian Mario Giolito è affi-data la direzione editoriale che in passato è stata di Italo ZandonellaCallegher. Infine, nel ‘94 un altro grande passo: per volere dei delegati il caro,vecchio Scarpone si è trasformato da quindicinale in mensile, e da allora vienemandato a tutti i soci ordinari. Puntualmente, tutti i mesi.

4 L’atmosfera ritrovata del Palamonti di Bergamodi Pino Capellini, Emanuele Falchetti, Joseph di Pasquale

8 La battaglia della Paganelladi Riccardo Decarli e Marco Ischia

11 Prime vittime, le ginocchiadi Roberto Cielo e Gianluca Rossi

15 Fondo di solidarietà per irifugi: come applicarlo?di Franco Giacomoni

16 Alpinismo, la svolta diChristophe Moulindi Carlo Caccia

17 Il riconoscimento Consiglio

18 Cerro Torre: nuova via, vecchie polemiche

20 In montagna con i ragazzi

23 Frane: pensiamoci primadi Piero Villaggio

24 Ciaspole, consigli per l’usodi Angelo Bertacche

25 Accademico, rispetto per le vie classiche

26 Tyndall e il cielo bludi Marco Albino Ferrari

RUBRICHE12 Vetrina22 News dalle aziende27 Qui CAI33 Circolari34 Vita delle sezioni37 Piccoli annunci39 La posta dello Scarpone

75anni

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Vanto del CAI e della città diBergamo, il nuovissimoPalamonti inauguratoufficialmente il 5 novembre nonè solo la sededell’ultracentenaria sezionecittadina e delle sueinnumerevoli sottosezioni, mauna “casa della montagna”costruita dentro la città, apertaa chi va in montagnaabitualmente e a chi sente ilrichiamo della cultura e dellastoria della gente che vive inquota. Queste pagine sono inbuona parte il frutto di unesauriente insertosull’argomento, pubblicato il 7ottobre sul quotidiano “L’Eco diBergamo” a cura di PinoCapellini, i cui testi sono statimessi cortesemente adisposizione dello Scarponeinsieme con le prestigioseimmagini realizzate da YuriColleoni: una collaborazionepreziosa, ennesimatestimonianza della passione che lega Bergamo e la suacittadinanza alle montagne e alla nostra associazione.Grazie di cuore, cari amici della carta stampata!

Non poteva esserci miglior benve-nuto, per i tanti appassionatiinnamorati della montagna inter-

venuti sabato 5 novembre all’inaugura-zione del Palamonti, delle note del cele-berrimo Coro della SAT diretto daMauro Pedrotti, che hanno offerto unulteriore tocco di magia alle volte ligneedella nuova sede del CAI a Bergamo,questa suggestiva struttura che ha i colo-ri della montagna: il verde dei prati sullacopertura, il grigio dei calcari dolomitici

sui muri, il calore dell e g n olamellare

nelle strut-ture che reg-gono il tetto.E grande èstata l’emo-zione per ladedica di“ S t e l u t i salpini” aMarco DellaLonga, l’al-pinista ber-g a m a s c oscomparsosul Nanda

Devi dove stava guidando una spedizio-ne ufficiale del club orobico.

Quanti saranno stati quel 5 novembre astringersi in un gigantesco abbraccio, feli-ci di far parte del sodalizio? EmanueleFalchetti sull’Eco di Bergamo ha fattoquattro conti e il risultato sono mille, mil-leduecento persone. Tutte lì dietro ilnastro tricolore ad ammirare il bellissimoedificio pensato da Joseph di Pasquale erealizzato sotto la direzione di SperandioPoloni.

C’erano tutte le autorità cittadine: dalvescovo monsignor Roberto Amadei alprefetto Cono Federico, dal sindaco diBergamo Roberto Bruni all’assessoreregionale Marco Pagnoncelli al presiden-te della Provincia Valerio Bettoni.

“Il Palamonti” ha detto il presidentegenerale del CAI Annibale Salsa, “rap-presenta un simbolo per l’intero sodali-zio: non a caso è già stato deciso di utiliz-zarlo per convegni a livello nazionale einternazionale”. A cominciare da quelloriservato al gruppo di lavoro dellaConvenzione delle Alpi che si è riunito il5 e 6 dicembre. Insieme con il presidente,l’Organizzazione centrale era presentecon autorevoli rappresentanti, segnodello straordinario interesse strategico

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Vis i t iamo a Ber gamo la nuov iss ima “casa de l la montagna”, prest

Benvenuti al PalamontiBenvenuti al Palamonti

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dell’evento. C’erano i vicepresidentigenerali Umberto Martini e ValerianoBistoletti, il presidente del Collegio deirevisori dei conti Giovanni Polloniato,Francesco Carrer del Comitato direttivocentrale, i past presidenti LeonardoBramanti e Gabriele Bianchi, il presi-dente della Commissione rifugiBroccardo Casali e il presidente dellesezioni lombarde Guido Bellesini.

“Abbiamo realizzato un ponte tra l’o-riente e l’occidente dell’arco alpino”, haa sua volta spiegato il presidente dellaSezione di Bergamo Paolo Valoti, “anche e soprattutto dal punto di vistaculturale. Per questo non possiamo cheringraziare nuovamente tutti coloro chevi hanno contribuito, dalle istituzioni aiprivati ai soci della sezione e delle sotto-sezioni”. Sentimenti di riconoscenza aiquali si è unito anche monsignorAmadei. “Così facendo il sodalizio”, hadetto, “contribuisce a rendere la societàpiù umana, mette in risalto il valore dellagratuità che è il segreto della vita ededuca le nuove generazioni al raggiungi-mento dei risultati passo dopo passo, confatica, la stessa sopportata per secoli daquanti vivono in montagna”. �

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rest ig iosa e funz iona le sede de l C lub A lp ino I ta l iano

«Adesso deve vivere». Paolo Valoti, presidente del CAI di Bergamo, raggiunto l’o-biettivo di costruire la nuova sede, si accinge ora a dare sostanza al progetto cheha condotto il sodalizio bergamasco a realizzare il Palamonti. Non è solo, per for-tuna, in questo grosso impegno. L’intero consi-glio - composto da diciannove persone dalla for-mazione più varia -è una bella squadra: affiatata,consapevole delle responsabilità assunte e spin-ta dal desiderio di dare ora concretezza a quelloche fino a qualche tempo fa poteva sembraresolo un bel sogno.

L’obiettivo non è solo di ospitare in ambientiidonei uffici e servizi del sodalizio, ma di aprire lanuova struttura a tutti, e non solo ai soci. Unavera e propria casa della montagna, frequentataabitualmente dai bergamaschi non solo per ilrichiamo di manifestazioni, mostre e iniziativevarie, bensì perché vi potranno trovare un’atmo-sfera familiare, quasi da vecchio rifugio alpino.Se questo potrà valere per l’appassionato dellamontagna e chi è interessato alla cultura, alletradizioni, all’ambiente delle Orobie, il Palamontisarà aperto in modo particolare ai giovani. Ed èin questi ultimi che risiede il futuro della casadella montagna e del CAI, e non solo per unaquestione di ricambio generazionale. Lo ha sostenuto con molta chiarezza ancheil decano del CAI bergamasco, Beniamino Sugliani, sulla soglia dei 98 anni, quan-do una sera è stato ospite del consiglio direttivo.

Sugliani è l’autore della ben nota e ormai introvabile, salvo che nei cataloghilibrari d’antiquariato, guida allo scialpinismo sulle montagne bergamasche, pub-blicata nel 1939 e la prima del genere data alle stampe in Italia. Un pioniere eun esempio per chi ama la montagna. Incuriosito e compiaciuto, ha percorso piùvolte la grande palestra d’arrampicata soffermandosi ad osservare i numerosigiovani che si esercitavano lungo la parete secondo i vari gradi di difficoltà. E siè pure intrattenuto, ancora vivace e lucido nonostante il lungo cammino che lo staportando verso la cima dei cento anni, con allievi e istruttori ribadendo quantoaveva già sostenuto davanti al consiglio: «Occorre prestare unagrande attenzioneai giovani, sono loro il futuro del CAI».

Da tempo le varie sezioni e il Club alpino nazionale si interrogano preoccupatisul calo di iscritti registrato tra le nuove leve. Non una frana, per fortuna, ma ilfenomeno esiste ed ha varie spiegazioni: da una certa disaffezione per la mon-tagna e per un certo modo di concepire l’alpinismo, alle difficoltà di comprende-re le esigenze dei giovani e, al tempo stesso, dare loro spazi e opportunità peresprimersi.

La casa della montagna è una risposta, moderna e lungimirante. Non solo aprele porte a tutti, ma si rivolge con una particolare attenzione al territorio attraver-so le diciotto sottosezioni che sono in grado di rispondere con immediatezza alleesigenze locali. Lo ha ben compreso l’amministrazione comunale di Nembroquando, venuta a conoscenza del progetto Palamonti ha stipulato una convenzio-ne con il CAI di Bergamo, che coinvolge anche la sottosezione e il Gruppo alpini-stico nembrese (Gan), stabilendo di contribuire con diecimila euro alla costruzio-ne della nuova struttura, a patto di poterne utilizzare, almeno una volta all’annoe per la durata di un quinquennio, lo spazio convegni. E se, come altra contro-partita, la sottosezione del CAI si è fatta carico del rifacimento della segnaleticadi due sentieri, c’è da dire che gli amministratori di Nembro hanno tenuto contoanche del fatto che i propri concittadini trarranno sicuramente vantaggio dal fattodi poter frequentare la nuova struttura, la palestra e la biblioteca.

Il sostegno dato al progetto Palamonti è un aspetto di una collaborazione i cuifrutti si avvertiranno ancora di più in futuro. Oggi nelle scuole di Nembro, graziealla collaborazione Cai e Gan, durante l’orario scolastico vengono svolte attivitàcome lo sci, l’arrampicata sportiva e il roller; vere e proprie lezioni con le quali ibambini dei cinque anni delle elementari vengono avvicinati allo sport e allaconoscenza della montagna.

Pino Capellini

L’impegno più grande

Due momenti dell’inaugurazione:qui sopra il presidente generaleSalsa e, a destra, il presidente del CAI Bergamo Valoti.Il Palamonti è stato costruito in 500 giorni con il patrocinio dei ministeri per le Attività Produttive e degli Interni.

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La casa della montagna. La casa degli alpinisti. IlPalamonti sarà un punto di riferimento ancheper coloro che in città magari ci vivono, ci lavo-

rano, ma che appena possono l’abbandonano perscorrazzare sulle tanto amate vette. E allora è inevita-bile che l’idea di costruire un «rifugio» a portata dimano, una struttura destinata a tutti gli appassionatidi escursionismo a due passi da casa, affascini pure chidella montagna conosce gli aspetti più estremi.Perché, si sa, l’alpinismo, le grandi scalate, nascono daun confronto costante, dallo stare assieme, dallavoglia di fare gruppo. Non a caso esistono luoghi ericoveri alpini che per la loro tradizione hanno quasisuperato la fama delle montagne che le circondano: èil caso di Chamonix in Francia o Cortina in Italia. IlPalamonti, con le dovute proporzioni, potrebbe assumere un ruolosimile, una cittadella alle porte delle Orobie.

Lo dice chiaramente Mario Merelli. «Mi auguro - esordisce loscalatore di Lizzola - che il Palamonti possa rappresentare uncampo base saldo e ben organizzato. Un punto di partenza e non diarrivo. Un luogo di incontro per le vecchie e le nuove generazioni.Un po’ com’erano i rifugi una volta: posti dove si coltivavano le tra-dizioni e nei quali nasceva la voglia di andare in montagna».AncheSimone Moro è cresciuto tra certe atmosfere: «Un tempo il CAInon era solo un’istituzione, ma era soprattutto un riferimento, unposto ideale per trovarsi, organizzare gite ed escursioni. Poi, pianopiano questa funzione è venuta meno. Adesso ci sono i presuppo-sti per recuperarla alla grande. L’importante è che ci si impegni,come del resto si sta facendo in queste fasi iniziali, per mantenerela struttura viva, aprendola anche oltre i confini provinciali.Personalmente cercherò di organizzare qui le conferenze per pre-sentare le mie spedizioni e raccontarle al mio rientro, ma credo siaindispensabile anche far conoscere meglio le possibilità offertedalla fornitissima biblioteca della nostra sezione del CAI: sonomolti attualmente a non approfittarne, mentre rappresenta davve-ro uno strumento prezioso per chiunque vada in montagna».

Un grande contenitore, insomma. Dove ognuno potrà attingere aseconda dei propri interessi e delle proprie inclinazioni. BrunoTassi, per esempio, la giudica dalla prospettiva che più gli è conge-gnale, quella verticale: «La palestra di arrampicata - dice l’alpinistae grande arrampicatore più noto come Camos - è sicuramente unostrumento per avvicinare le giovani generazioni a questo mondo.Che non significa necessariamente specializzarsi nelle falesie, mapiù semplicemente imboccare la strada della montagna per uno deisuoi tanti sentieri».

Più o meno lo stesso auspicio di Emilio Previtali, alpinista eappassionato delle discipline freeride, prima fra tutte lo snowboard: «Mi auguro che al Palamonti trovino sempre più spazio eche questo serva a rinsaldare il rapporto con le nuove generazioni:è un’occasione da non perdere». La dimostrazione in carne e ossaè Mario Curnis che dall’alto dei suoi 65 anni suonati è uno dei fanpiù convinti del Palamonti: «La sua forza? Il parcheggio - affermain maniera molto pragmatica l’alpinista salito sull’Everest assiemea Simone Moro tre anni orsono -, è questo il vero punto vincentedella nuova struttura: io, come molti altri, al CAI non ci andavo piùvolentieri perché era quasi impossibile trovare un buco dovelasciare l’auto.Adesso ci tornerò». «Il Palamonti - conclude il nem-brese Ennio Spiranelli - è il segno tangibile del rilancio del CAIpromosso soprattutto dall’attuale presidente Paolo Valoti: non dis-porremo solo di una nuova sede, ma torneremo a respirare quel-l’atmosfera che negli ultimi anni era andata persa».

Emanuele Falchetti

Il Palamonti si inserisce nel contesto della Cittadella dello sportsull’area di proprietà della Provincia pianificata con l’accordo diprogramma promosso dal Comune di Bergamo e dalla Provinciadi Bergamo, nel quartiere di Borgo Palazzo. All’edificio è stataassegnata una superficie territoriale di 2497 mq, che consente unvolume massimo edificabile di circa 7600 mc per una altezza di 9m. Per consentire il più possibile la vista di Bergamo Alta l’edificiorisulta parzialmente interrato. Una grande copertura circolarenasce in continuità con i declivi artificiali creati nel parco circo-stante. Sotto questo grande manto di colore verde rame si organiz-zano le attività del club intorno al fulcro centrale rappresentatodalla palestra di arrampicata.

All’interno della struttura trovano spazio ambienti dedicati allevarie attività amministrative, di sottosezioni, scuole, commissioni,di vita associativa e ricreativa (zona club). La struttura è però pro-gettata anche per essere luogo di aggregazione capace di accoglie-re eventi che richiamino pubblico numeroso.

Dimensionata per accogliere le varie specialità sportive della sca-lata, sia a livello didattico-educativo sia a livello agonistico ufficia-le, la palestra è stata pensata in modo polivalente. Oltre alle attivi-tà legate all’arrampicata e alla presciistica, la palestra può acco-gliere eventi di natura diversa come conferenze allargate, proiezio-ni e in generale tutte le attività del club che necessiteranno di spazimaggiori rispetto a quelli presenti nella zona club.

Nella hall d’ingresso del pubblico si trovano spazi per uffici, ser-vizi, e l’accesso alla biblioteca localizzata su di un piano soppal-cato. Un grande corridoio anulare si sviluppa attorno alla palestra.Oltre a distribuire i flussi nelle varie parti dell’edificio questo spa-zio costituisce anche un’area espositiva immediatamente accessibi-le dall’esterno.

L’assenza di strutture murarie sviluppate in altezza e il parzialeinterramento del volume della palestra di roccia conferisconoall’edificio contemporaneamente una minore invadenza volume-trica e un maggiore ancoramento alle linee orizzontali del terreno.L’inserimento del rame ossidato nella copertura interpreta lavolontà di conferire al guscio esterno un aspetto solido e sofficeallo stesso tempo, il cui colore verde possa essere l’ideale prosecu-zione nell’edificio dei movimenti di terra del parco.

L’immagine dell’edificio nel suo complesso, costituita dal verdemanto di rame che circonda i lucernari metallici della palestra diroccia, vuole simbolicamente essere un richiamo alla figurazionedegli alpeggi bergamaschi sovrastati delle candide cime del pizzodel Diavolo di Tenda, del pizzo della Presolana e del monte Gleno.

Joseph di Pasquale, architetto

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La casa degli alpinistiLa casa degli alpinisti

Gli spazi, la fruibilità

Una st r ut tura pro iet tata anche fuor i P rov inc ia

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Comunicare la montagna, comuni-carla correttamente, diffondernela conoscenza attraverso i media:

un problema ancora in parte da mettere apunto benché ogni testata giornalisticaannoveri, si può affermarlo a ragion vedu-ta, penne in grado di esprimersi corretta-mente in ogni circostanza, e ogni redazio-ne che si rispetti disponga di archivi docu-mentati con l’aggiunta dell’impareggiabi-le scrigno di Internet, così prodigo d’im-magini e di fatti. Non è da sottovalutare inquesto contesto la nascita sul quotidiano“Il Giornale” di una pagina quindicinale atema curata da Lorenzo Scandroglio, cosìcome conforta la costante attenzionerivolta alla montagna e ai suoi problemicon pagine “mirate” da quotidiani localicome L’Eco di Bergamo, Il Gazzettino,La Provincia di Como, Il MessaggeroVeneto, il Giornale di Vicenza. Su un altroversante lo spazio alpino può giovarsi dal-l’autunno scorso di un progetto Interregbattezzato Media Alp per la messa in retein forma multimediale di news checoprono un ampio territorio in Svizzera,Francia, Italia e Austria (vedere box inquesta pagina).

Può dunque dormire sonni tranquilli lamontagna? Fino a un certo punto. Dueiniziative, nate nel clima troppo ottimisti-co dell’Anno delle montagne per miglio-rare la comunicazione nel settore, sonofinite nei crepacci dell’oblio. La primariguarda l’Associazione giornalisti italianidella montagna, gruppo di specializzazio-ne della Federazione della stampacostretto a sciogliersi per problemi orga-nizzativi. La seconda fa capo al progettoComunicare la montagna promosso dallaSocietà Economica Valtellinese, la cuifase sperimentale è terminata nel 2004 eancora non se ne vedono gli sviluppi,anche se della prima edizione celebratacon due convegni ampiamente mediatiz-zati resta a imperitura memoria un volu-me curato da Ivan Fassin (Franco Angelieditore, 2004).

Quanto al gruppo di specializzazionedella Federazione della stampa, l’Agim,vide la luce nel corso di un’affollataassemblea in occasione di un’edizione delCervino International Filmfestival. Pertener fede allo statuto dettato da giorna-listi appassionati di montagna, l’associa-zione volle anche fare conoscere la suavocazione montanara con una “cordatadella stampa” ai quattromila delBreithorn. Ha poi dato vita a un simposioal Museo nazionale della montagna (“Ungiornalismo irripetibile?”, 2003) che neha pubblicato gli atti nella collana dei

Cahier. Nel campo della formazione,l’Agim non è andata oltre uno stage sullasalute e la sicurezza in montagna, nel2003, con il volontario contributo deimedici del Club Alpino Italiano e di auto-revoli rappresentanti del Soccorso alpino.Tuttavia parecchio è stato fatto dai gior-nalisti del gruppo perché i colleghi potes-sero avere qualche buona occasione perottenere riconoscimenti, promuovendocon l’Associa-zione delle guide alpine(Agai) il premio “Professione monta-gna”, con il Comune di Artogne (Brescia)il “Montecampione” per il giornalismo dimontagna, con il Gruppo Gamma diLecco il Premio Mauri, e un altro ancoracon la Sezione Valtellinese del CAI dedi-cato a Luigi Torelli, senatore del Regno eprimo presidente del sodalizio dal 1872 al1884.

Alla fine del 2004 la situazione per

l’Agim è precipitata. Il direttivo, scadutosenza che si siano profilate nuove candi-dature, ha alzato bandiera bianca chie-dendo alla Federazione nazionale dellastampa italiana di avviare le procedureper uno scioglimento. Unica consolazio-ne. Il piccolo patrimonio accumulato conle quote d’iscrizione è stato devoluto allaspedizione Patagonia 2006, un viaggio diesplorazione “per l’arricchimento profes-sionale delle giovani guide peruviane”,come spiega il guardaparco del GranParadiso Valerio Bertoglio che si favolontariamente carico del progetto nel-l’ambito delle attività promosse dallascuola di alta montagna “Don Bosco enlos Andes”. Tanti giornalistici auguri,amici del Peru! �

7Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

COMUNICARE LA MONTAGNA. Media: vecchie e nuove iniziative

Per una buona stampa

Notizie da tutto l’arco alpinoValorizzare il settore culturale quale fat-

tore di sviluppo economico dei territoridello spazio alpino. Questo il concetto sucui principalmente si basa il progettoInterreg IIIB Media Alp con la creazionedi un’agenzia di informazione e comuni-cazione per la raccolta e la diffusione dinotizie sulla cultura “in tutte le sue decli-nazioni nell’arco alpino”. L’agenzia siavvale dell’utilizzo di una piattaformamulticanale (Internet, Tv, radio) apposita-mente sviluppata per costruire un rinnovato modello di comunicazione al servizio delterritorio. I partner coinvolti sono 11 appartenenti a quattro nazioni (Francia, Italia,Svizzera e Austria). Il battesimo ufficiale dell’iniziativa è avvenuto il 17 novembre aLugano presso gli studi della Radio svizzera di lingua italiana, presenti il consigliere diStato del Canton Ticino Gabriele Gendotti, il promotore del progetto Remigio Ratti, ilpartner dell’Università della Svizzera Italiana, Claudio Del Don, il consulente del pro-getto Claudio Gianettoni. In video conferenza da Bruxelles sono intervenuti il presi-dente della Regione autonoma Valle d’Aosta Luciano Caveri e il presidente dell’Unionenazionale comuni comunità enti montani (UNCEM) Enrico Borghi, mentre il presiden-te del Club Alpino Italiano Annibale Salsa ha espresso il compiacimento, in un inter-vento telefonico, dell’associazione e la disponibilità a offrire un adeguato supporto.

Per garantire la condivisione delle informazioni e dei contenuti, il progetto ha fattoalcune scelte importanti con una serie di servizi informativi e di assistenza agli ope-ratori culturali presenti sul portale www.media-alp.org.

“L’aspetto strategico del progetto”, spiega Enrico Bianda, caporedattore, “risiedenella capacità delle unità redazionali locali di raccontare il territorio, con una linguaadeguata e riconoscibile, riuscendo a coprire quella fascia intermedia di eventi e real-tà che non riescono ad entrare nell’agenda dei media tradizionali nazionali, e cherestano legate ad una dimensione locale, anche se avrebbero le caratteristiche peremergere superando i confini territoriali tradizionali. In linea generale i formati giorna-listici sui quali si è voluto puntare sono due: news da una parte, trattate secondomodalità da approfondimento, con testo, audio, gallerie fotografiche e video quandopossibile, e itinerari dall’altra, quindi luoghi, personaggi o eventi, da trattare con unrespiro più ampio e documenti multimediali più articolati, senza l’assillo dell’attualità,cercando in particolare di ricostruire il tessuto culturale e identitario del territorio,recuperando temi e soggetti fortemente storicizzati”.

Media Alp�

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Il Bus del giaz, una grotta caratterizzatada un deposito glaciale perenne parti-colarmente interessante in quanto

situato ad una quota relativamente bassa(1970 m), è stata distrutta dalla dittaresponsabile dei lavori di manutenzione

delle piste che ne ha ricoperto l’ingresso didetriti, impedendo al ghiaccio di riformar-si (una situazione simile a quella accadutauna ventina d’anni prima alla Busa dellaneve, altra grotta sita in zona, con depositonivo-glaciale). Il fatto è accaduto non-ostante una legge provinciale tuteli i feno-meni carsici (la n.37/1983), per non parlaredella legislazione europea in merito. Nonsolo. Prima della distruzione il responsabi-le della direzione lavori era stato avvertitodell’esistenza della grotta ma, nonostantetutto, aveva proceduto facendola riempiredi detriti solo perchè si trovava sulla dire-zione della pista, giustificando l’accadutocon il fatto che ufficialmente il sito non eracensito.

Come è potuto accadere? Il Catasto spe-leologico VT che, per legge, dovrebbe tro-varsi al Servizio geologico provinciale, inrealtà è gestito dalla SAT perchè laProvincia, in oltre vent’anni, non ha maiapplicato la LP 37/1983. Mancando talestrumento la Provincia non ha provvedutoa segnalare l’esistenza della grotta all’im-presa che, quindi, si è sentita autorizzata adistruggere questo importante fenomenocarsico.

Interpretando le proteste degli speleolo-gi trentini la Società Speleologica Italiana(SSI) ha inoltrato un esposto alla Procuradella Repubblica di Trento, che ha apertoun’inchiesta e provveduto al sequestrodella pista Dosso Larici. In seguito al ricor-so della società Paganella 2001 spa, è statadissequestrata la pista, mantenendo inveceil provvedimento per l’area circostante il

Bus del giaz. Attualmente è in fase di stu-dio un progetto di bonifica del sito, mentrel’inchiesta prosegue per identificare iresponsabili del degrado.

Ma non finisce qui. Il secondo lotto deilavori in Paganella prevedeva la realizza-zione di un bacino per l’accumulo d’acquain funzione dell’innevamento programma-to delle piste.A tal fine era stata scelta unadolina presso La Roda. Contro questoprogetto gli speleologi della SAT, in colla-borazione con la Commissione TAM dellaSAT, hanno redatto una serie di osserva-zioni che la SAT ha fatto proprie e deposi-tate presso il Servizio VIA della Provincia.Il progetto è stato ugualmente approvato,ma con numerose prescrizioni, derivantiproprio dalle osservazioni della SAT.Prescrizioni che, alla fine, hanno determi-nato l’abbandono del progetto.

La reazione della SAT e della SSI hasuscitato clamore, nel mondo politico loca-le, tanto che il consigliere provincialeRoberto Bombarda ha chiesto alla SAT dicollaborare alla stesura di una nuova leggesulla tutela dei fenomeni carsici. Il disegnodi legge è stato presentato alcuni giorni fa.La speranza di tutti è di vedere approvatain tempi brevi ed applicata scrupolosa-mente questa nuova legge.

Riccardo Decarli (curatore Catasto Speleologico VT

Trentino-Alto Adige)Marco Ischia

(presidente Commissione Speleologica SAT)

Gli interessi dell’industriaturistica invernale e quellidell’ambiente entrano spesso in collisione, come dimostraquanto avvenuto recentementein Paganella, la montagna diTrento, ricordata da una celebrecanzone alpina musicata daPigarelli. Un paio d’anni fa sidecise di riammodernare gliimpianti sciistici con un grossoinvestimento economico (circa40 milioni di euro, in partefinanziati dalla Provinciaautonoma di Trento). Si costituìuna società (Paganella 2001spa) che promosse in due fasi il progetto. La montagna ne èuscita radicalmente modificataed è stata distrutta una grotta,nota e censita nel Catastospeleologico VT da almenoun’ottantina d’anni: il Bus delgiaz. In seguito alle azioni legali intraprese dalla nostraassociazione, sembra che lemeraviglie ipogee del Trentinopossano trovare maggior tutelae considerazione, anche graziea una nuova legge.

MONTAGNE NOSTRE. SAT e Società speleologica in difesa delle grotte

La battaglia della PaganellaIn questa pagina lagrotta del Bus delgiaz ieri (in basso) e oggi: dove primac’era l’imbocco dellacavità, una croce conepigrafe ne comme-mora la triste fine.Sulle responsabilitàdel degrado è incorso un’inchiesta,mentre la SAT e laSocietà Speleologicastanno collaborandoa una nuovaproposta di legge.

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Nella splendida cornice di Casteldell’Ovo a Napoli si è svolto il 17settembre un seminario di lavoro

con il gruppo Terre Alte del CAI sul tema“Alla ricerca dei segni dell’uomonell’Appennino Meridionale”.

Un’occasione preziosa per fare il puntosulle ricerche in corso e sull’indispensabi-le funzione di guida e di stimolo dal 1991fornita agli studiosi dagli esperti del ClubAlpino Italiano. “Molti soci e sezioni sisono resi conto all’inizio degli anniNovanta della necessità di salvare lememorie dei segni del vivere umano e ditestimoniare perché non fossero dimenti-cati”, ha spiegato Giuliano Cervi, presi-dente del Gruppo di lavoro. “La monta-gna ci è subito apparsa come uno scrignocontenente la sedimentazione di culture edi civiltà. Peccato che il suo territorio, vivofino a pochi anni fa, ora versi in stato diabbandono…Chi meglio del CAI puòriconoscere e documentare i resti dell’e-popea pastorale, i percorsi, le testimonian-ze archeologiche e religiose?”.

Con Cervi hanno relazionato a NapoliOscar Casanova, Pietro Corda, CorradoBernardini, Vincenzo Di Gironimo (rap-presentanti del Gruppo Terre alte centra-le), il consigliere centrale Onofrio DiGennaro, Edoardo Micati, Fabio Neri, ilpresidente della Delegazione regionaleFranco Carbonara, Carlo Ricciardi,Modestino D’Antonio in rappresentanzadegli “Amici della montagna”.

Presenti numerosi soci delle sezioni diNapoli, Salerno, Messina, ReggioCalabria, Pescara e Campobasso e dellesottosezioni di Benevento, Solopaca,Castellammare.

Come coinvolgere i giovani in questericerche? Secondo Pietro Corda è arriva-to il momento di canalizzare l’attività gio-vanile verso la ricerca sulle Terre alte.“Non è molto difficile”, ha precisato,“se sifa leva sul naturale interesse dei ragazzi,ma bisogna programmare le cose in mododa stimolare questa spontanea curiosità”.

Di grande interesse l’esperienza delgruppo di Sarzana sulla via Francigena,come ha riferito Corrado Bernardini.L’iniziativa è partita da un recupero dimulattiere e sentieri nell’Appenninotosco-ligure-emiliano. Poi alcuni socihanno partecipato al Cammino diSantiago e l’entusiasmo che ne è scaturitoha generato la volontà di riproporre ilripristino della Via Francigena, dal NordEuropa a Roma attraverso l’Appenninoin Liguria, Toscana, Emilia.

Va considerato, ha detto Bernardini, chela Francigena non è una strada, ma un

flusso di sentieri e mulattiere che in tantianni hanno subito inevitabili trasforma-zioni. Oggi il ritorno d’immagine del CAIgrazie a questa iniziativa è notevole.Radiotre ha mandato in onda l’estatescorsa una trasmissione pomeridianadalla via Francigena; diversi quotidiani eriviste hanno pubblicato articoli sull’argo-mento e molte associazioni si vanno inse-rendo nel progetto. Ora l’invito è di tra-sferire queste esperienze nell’Appenninomeridionale.

Vivo interesse ha riscosso anche il pro-getto “Filo di lana - filo di pietra” presen-tato da Oscar Casanova. L’iniziativariguarda il censimento degli insediamentipastorali a secco che si sgranano attraver-so la Penisola. In seguito, ha spiegatoCasanova, il progetto si è internazionaliz-zato ed è stato presentato in Corsica e inFrancia con la denominazione di“Progetto SUM” (Segni dell’Uomo nelMediterraneo). Con quali prospettive?Le più promettenti riguardano l’attiva-zione di gruppi di ricerca in regioni medi-terranee italiane.

Per restare all’Appennino meridionale,Alfonso Picone Chiodo ha illustrato ilprogetto Terre alte nel Parcodell’Aspromonte, realizzato dalla SezioneAspromonte nell’ambito del più vastoprogetto regionale denominato “A piedinei parchi nazionali dell’AppenninoCalabrese”, con il supporto del Ministerodell’Ambiente e della Tutela del territo-rio, di diversi e importanti soggetti istitu-zionali come la SovrintendenzaArcheologica, e affiancato dai numerosistudiosi.

Ambientate nella zona della Maiella edel Gran Sasso, hanno suscitato vivo inte-resse anche le ricerche compiute daEdoardo Micati, supportato sin dall’inizioda Terre alte. Due i filoni seguiti: la mon-

tagna e il sacro e le testimonianze delmondo agro-pastorale. La ricerca diMicati è iniziata 15 anni fa con gli eremidella Maiella, “montagna sacra” degliabruzzesi, di cui più di cento sono staticensiti.

Fabio Neri, presidente dellaDelegazione Molise, ha riferito su unintervento del Gruppo di Terre alte inoccasione del ripristino del Sentierodell’Eremo di San Michele grazie ancheall’ausilio del Comune di San Vincenzo eai finanziamenti della Regione. Nel Parcod’Abruzzo, nella zona di MonteFalconara, sono stati inoltre ripristinatisentieri di epoca sannitica, con percorsidelimitati da muri a secco.

Enzo Di Gironimo, presidente dellaSezione di Napoli e referente pressoTerre alte per il Centrosud, ha esposto lelinee guida della nascente attività inCampania, lanciando l’idea della ripresadella Via Micaelica con la collaborazionedel gruppo Antece, con cui si è comincia-to a operare nella zona degli Alburni.Interessante sarebbe anche il ripristinodei sentieri della “Via sacraLongorbardorum” che partiva daBenevento (Arco di Traiano) seguendoper alcuni tratti la Via Traiana, e dirigen-dosi per Buonalbergo, Lucera, S.Marcoin Lamis, S.Giovanni Rotondo, fino adarrivare a Monte Sant’Angelo. La ricercasui Monti Alburni, ha spiegato infineCarlo Ricciardi, offre molti spunti inte-ressanti su vari temi: la pastorizia, il bri-gantaggio, gli antichi insediamenti.Naturalmente per seguire una metodolo-gia accurata, occorrono prima delle atten-te ricerche, poi saldi rapporti con le auto-rità e la collaborazione con gli esperti. Ela notizia che il gruppo “Antece” si stamuovendo in tal senso non può che esse-re accolta con soddisfazione. �

GRUPPO TERRE ALTE. Un seminario a Napoli fa il punto sulle ricerche

9Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

Appennino scrigno di cultureTra i molti progetti

presentati, la ripresa della Via Micaelica

nella zona degliAlburni, con una

prima fase di censimento

e catalogazione dei segni ancora

esistenti sul territorio

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Una data storica per l’alpinismo italiano il 20 febbraio1999: lo annotava quell’anno Lo Scarpone raccontandodell’inaugurazione della nuova sede centrale di via

Petrella. Una cerimonia animata da cori alpini e danze occitane,ragazzi e ragazze in costumi della Valtellina, una mostra di cime-li del Monviso. E con delegazioni del CAI arrivate da tutta Italia,celebrità dell’alpinismo e della cultura alpina, esponenti del“palazzo”. Nella cronaca mancava però colpevolmente unnome, quello di Vigilio Iachelini che dell’evento fu il grande,silenzioso artefice e regista, operoso a trecentosessanta gradi,implacabile ed esigente come sanno esserlo i bergamaschi. Unodei tanti atti “dovuti”, senz’altra motivazione se non la passionee il senso di appartenenza al Club Alpino Italiano, di questosocio esemplare che all’Organizzazione centrale ha donato pertanti anni un’altra delle sue doti, la saggezza amministrativa, e uncerto talento tutto professionale nel saper tradurre in cifre leaspirazioni e i sogni degli appassionati di montagna.

Dirigente della Banca Popolare di Bergamo, oggi in pensione,nato a Bergamo la vigilia di Natale (di qui il suo nome di batte-simo) del 1929, sposato con tre figli, già presidente del Rotaryclub di Bergamo alta, Iachelini è entrato nel collegio centrale deirevisori dei conti con la presidenza Bramanti negli anni Ottantae solo da poco tempo ha lasciato via Petrella dove ha concluso lacarriera di revisore reggendo per sei anni la presidenza delCollegio insieme con Oreste Malatesta, Giovanni Polloniato (alquale ha passato la “stecca” presidenziale) e Alberto Cerruti.

Rientrato “nei ranghi” della sezione orobica, per poterlo incon-trare oggi basta aspettarlo al varco sotto le volte di legno lamel-lare dell’immenso Palamonti, la struttura che dal 5 novembreospita ufficialmente la sede del grande sodalizio dal qualeIachelini ha ricevuto nel 1954 il primo bollino.Anche nella labo-riosa genesi del Palamonti c’è lo zampino di Iachelini, sempreparco di parole ma ricco di idee all’insegna della massima con-cretezza, come si conviene a un uomo che ha consumato la suavita ai vertici di un istituto di credito.

Qui Iachelini si lascia trascinare in interminabili discussioni e fale ore piccole nelleriunioni del diret-tivo, coccolato conlo sguardo dalpresidente PaoloValoti. Semprefedele alla suaveste di revisoredei conti. “Unamia precisa scel-ta”, ribadisce.“Perché non homai chiesto diessere nominatoconsigliere anchequando avreiavuto l’occasioneper farlo. Revisoriforse si nasce? No,non posso accetta-re questa imposta-zione che sembra

volere attribuire al revisore un ruolodi censore. Niente di tutto questo.L’ho fatto per non assumere incari-chi che in qualche modo condizio-nassero la mia attività professionaledurata oltre 45 anni. Anche allaSezione di Bergamo sono stato pre-sidente della commissione ammini-strativa. Poi sono entrato in contatto

con la Sede centrale dichiarando la mia disponibilità in ambitoamministrativo, e se non vado errato ho lavorato per 18 anni,parecchi no?”.

Negli ultimi sei anni, alla guida del collegio, Iachelini è statocostretto a confrontarsi con modifiche statutarie indotte dallenuove normative, e soprattutto con la fine del mandato dei con-siglieri centrali di nomina ministeriale. Tutti tranne uno. “Contutto il rispetto, quei consiglieri si sentivano in dovere di esseremolto, molto fiscali. E magari avevano tutte le ragioni dalla loro.Perché qualche volta indubbiamente il nostro spirito era quellodi fare senza magari tenere conto che qualche cosa non poteva-mo fare, tra virgolette. E infatti qualche rarissima osservazionedella Corte dei conti ci è arrivata. Ma poca roba in confronto alnostro impegno, alla quantità delle iniziative realizzate. Del restola contribuzione dello Stato al CAI centrale, in rapporto al suoingente bilancio, è sempre stata, e ancora lo è, quasi irrisoria. Lavita e l’attività del CAI centrale è sostenuta direi al novanta percento dai soci, un aspetto che ci rende unici tra le associazioni divolontariato. Ma che rappresenta anche una carenza gravissima,una palese ingiustizia da parte delle istituzioni”.

La regola principale a cui deve attenersi un buon revisore deiconti? “Comportarsi con equilibrio, prevenire e non arrivare acose fatte. Anche se questo ci espone al sospetto di volerci pro-porre come censori. Sospetto che come ho detto respingo nelmodo più assoluto”.

Il rapporto con la montagna di Iachelini non è ovviamentelegato soltanto ai bilanci della sua sezione o dell’Organizzazionecentrale. Quando era nel pieno delle forze ha fatto molto scial-pinismo accompagnandosi ad alpinisti provetti. “Non avevo iloro numeri e la loro prestanza, tuttavia ho collezionato diversiquattromila. Poi con il passare degli anni la famiglia mi ha con-dizionato. E nell’affrontare situazioni oggettivamente rischioseho sempre pensato a quelli che restano a casa. Così ho intensifi-cato l’attività sociale in questa mia città, Bergamo, dove la pre-senza del CAI è molto sentita anche se pochissimi tra i nostri sei-mila soci cittadini svolgono attività. Gli altri restano attaccati alClub alpino per un senso di appartenenza, attratti e quasi sedot-ti dal suo prestigio”.

A conclusione di questo incontro un ringraziamento è d’obbli-go, a nome di tutti i soci. Grazie Iachelini per quanto hai fatto eper quanto ancora farai.

Red

10 • Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006

INCONTRI. Vigil io Iachelini, l’uomo dei bilanci

Equilibrio e discrezione, così opera il revisore

Outdoor CollectionBorn to be wild...

Chi c’è oggi nel Collegio nazionaleIl Collegio dei revisori nazionali dei

conti è oggi affidato a GiovanniPolloniato (presidente), Oreste Mala-testa (in rappresentanza del Ministerodel Tesoro), Mirella Zanetti e AlbertoCerruti (supplente). Vicentino cinquanta-treenne, vice direttore generale dellaBanca di Marostica, sottotenente deglialpini, Polloniato si è iscritto al CAI nel1978 e due anni dopo ha iniziato allaSezione di Marostica la sua delicata atti-vità di “uomo dei bilanci” diventandorevisore dei conti, carica occupata fino al2004. Lo stesso servizio ha resoall’Associazione delle sezioni vicentine(1996-2004) e al coordinamento dellesezioni veneto friulane giuliane (1997-2001). Dal 2001 è revisore nazionale.

Via Petrella�

In via Petrella ha concluso la

carriera di revisore reggendo per sei anni

la presidenza delCcollegio insieme

con Oreste Malatesta,Giovanni Polloniato (al quale ha passato

le consegne) e Alberto Cerruti

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L’obbiettivo di questo lavoro è stato quellodi valutare l’impatto sull’apparato musco-lo scheletrico dell’attività in montagna tra-

mite un questionario distribuito in modocasuale agli iscritti della sezione bellunesedel CAI volto a indagare il tipo di attività svol-ta e l’eventuale patologia dell’apparato loco-motore correlata. Il questionario è stato dis-tribuito a una popolazione di 119 alpinistiall’atto dell’iscrizione al CAI, nello specifico20 donne e 99 uomini in età compresa tra i16 e gli 81 anni. Di questi 71 (il 60%) hannorisposto di aver sofferto di un problema

muscolo scheletrico correlato a un’attivitàludico-sportiva svolta in montagna.

Il problema doloroso più riportato è stato alivello delle ginocchia (65%), per lo più con-nesso con l’escursione a piedi, attività predo-minante fra gli intervistati. Il camminare inmontagna ha provocato anche - in misuraminore - dolori alla regione lombare (30%),alle caviglie (22%) e al collo (14%).In quest’ul-tima sede, come nel dolore alle spalle, contri-buiscono all’insorgenza del dolore anche atti-vità come l’arrampicata e lo sci alpinismo. Perquanto riguarda la causa del dolore, gli inter-vistati l’attribuiscono per la maggior parte allosforzo eccessivo (55%) e allo scarso allena-mento(45%), in misura minore ai traumi(26%), al soprappeso (15%) e allo zaino trop-po pesante(17%). Solo il 35% degli intervista-ti si è rivolto a un medico e pochi di essi - il23% - hanno assunto farmaci antinfiammatorio antidolorifici. Più alto è stato il gradimentoper le pomate e i massaggi - vi hanno ricorsorispettivamente il 34% e il 20% degli intervi-stati - mentre la maggioranza di essi (44%)hanno utilizzato il semplice riposo come prov-vedimento terapeutico. Anche se il 42% deglialpinisti si dichiara non perfettamente guaritodal problema doloroso, la grande maggioran-

za - l’86% - ha comunque ripreso senza limi-tazioni l’attività in montagna, alcuni utilizzan-do accorgimenti quali l’uso di bastoncini(17%), e fasce elastiche (18%), altri - il 28% -sottoponendosi ad allenamenti specifici.Sicuramente l’attività fisica in montagna,anche il semplice “camminare” compiendoun dislivello, provoca un sovraccarico funzio-nale dell’apparato locomotore e in particola-re delle ginocchia. I dati derivanti dal que-stionario dimostrano che l’insorgenza dellagonalgia è favorita dal soprappeso e dal sot-toporsi a uno sforzo non commisurato al pro-prio grado di allenamento. Risulta quindiimportante per l’alpinista la cura della pro-pria forma fisica unitamente a un’accuratascelta di materiali in grado di proteggere lastruttura articolare (es. bastoncini e fasceelastiche). Considerato che con questi provve-dimenti e dopo un adeguato periodo di riposol’85% degli intervistati ha ripreso senza limita-zioni l’attività in montagna - anche se circa lametà di essi non si considerava perfettamen-te guarito - possiamo concludere che il doloreè dovuto al sovraccarico funzionale e ai micro-traumatismi ripetuti e si risolve principalmentecon il riposo.

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RICERCHE. Quando la montagna ci fa sof frire

Un’importante ricercasull’impatto dell’attività inmontagna sull’apparato muscoloscheletrico è stata compiuta daimedici Roberto Cielo, giàprimario medico e presidentedella sezione bellunese del CAI,e Gianluca Rossi, medico dimedicina generale, che prestaservizio presso la stazionebellunese del CNSAS.

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Meridiani montagnePeriodico diretto da Marco Albino Ferrari.Editoriale Domus, prezzo di copertina 7,50.Alle Tre Cime di Lavaredo è dedicato il fasci-colo più recente di questa prestigiosa pubbli-cazione della Domus. In più di 180 paginericche d’immagini, su queste montagne sim-bolo delle Dolomiti viene offerto un reporta-

ge appassionanteda cui emergonoprotagonisti del-l’alpinismo di ierie di oggi, perso-naggi al limitedella leggendacome il giovanefuoriclasseAlexander Hubero il veteranoLorenzo Lorenziche fece laprima salitadello Spigolodegli Scoiattolialla Cima Ovest.O come l’altoa-

tesino Reiner Kauschke che quarant’an-ni fa sugli strapiombi della Nord di CimaGrande lottò in pieno inverno per 17 giorniper aprire la famosa “Superdirettissima deiSassoni”. Alpinismo a 360 gradi dunque,com’è consuetudine di una pubblicazioneche con un ammirevole tour de force hamesso insieme una ventina di fascicolimonografici da collezionare. Particolaresignificativo. Alla fine del 2005 agli ordinarifascicoli si è aggiunto in omaggio il calenda-rio 2006 (qui sopra) basato sulle copertine

della Domenica del Corriere che, mese permese, ripropongono gli storici acquerelli diAchille Beltrame e Walter Molino: in coperti-na appare un esausto Walter Bonatti che“cancella l’impossibile” sulla Nord delCervino, in gennaio, sullo sfondo di un’Alpedi Siusi deserta e quasi desolata, rivediamoinvece i Littoriali della neve e del ghiaccio…

365 giorni sulle Alpi di Sandro Vannini e Paolo Paci. Prefazionedi Annibale Salsa. Mondadori, 351 paginein grande formato, 29 euro.Paesaggi selvaggi, tradizioni antiche, arte,spiritualità e nuove mode sono i temi delreportage fotografico realizzato da SandroVannini, specializzato in viaggi, turismo e artivisive. In veste di narratore lo affianca unpartner di valore, Paolo Paci, che sulle Alpisi è già espresso con avvincenti libri di viag-gio. Di pagina in pagina, in un contesto digrande accuratezza grafica, si susseguonoacute “rivisitazioni critiche”, secondo unadefinizione del presidente del Club alpinoAnnibale Salsa che firma la prefazione, diuna cultura tutt’altro che scomparsa. Il viag-gio spazia tra Marittime e Giulie lungo i 365giorni dell’anno. Ogni immagine suggerisceuna pagina di storia o un incontro, in unammirevole gioco d’incastri, confermandol’affiatamento tra questi due “atleti” del clice della penna.

Sui monti del Tarvisiano di Ettore Tomasi. Tamari, 160 pagine, 16 euro.Storia, natura, escursioni e vie ferrate: tutto(o quasi) quello che c’è da fare nelTarvisiano per trascorrere una vacanza atti-va nelle terre che furono care alla finedell’Ottocento a Julius Kugy. Sono 45 gli iti-nerari descritti con cura e con una docu-mentazione fotografica ineccepibile.

Montagna Rivista di cultura alpina. A cura del Gism(via Silvio Pellico 6, presso Sezione CAI diMilano).Dopo il numero zero stampato l’estatescorsa in occasione del convegno annualedegli scrittori di montagna all’Alpe di Siusi,la pubblicazione apre il nuovo corso con unsaggio del mai dimenticato Bepi Mazzottidedicato alla Marmolada. In un contestografico di squisita raffinatezza dove la poe-sia della montagna è affidata al rigore delleimmagini in bianco e nero, le liriche siintrecciano a pagine di storia spesso riesu-mate dall’oblio. Bepi Pellegrinon, direttoreeditoriale, racconta l’ultima scalata diValerio Quinz, guida alpina prediletta diDino Buzzati.

Sulla traccia di Nives di Erri De Luca. Mondadori, 115 pagine,14 euro.Nives Meroi, alpinista accademica tarvisia-na, non solo è tra le pochissime donne almondo ad avere scalato sette dei 14 ottomi-la, ma è forse la prima scalatrice a diventareun soggetto letterario. Per realizzare l’insoli-to duetto l’intrepido autore napoletano, notoanche per le sue arrampicate oltre il decimogrado, insegue la sua preda sui territori a leipiù congeniali: ghiacci e morene himalaiane,fragili tende in cui aspettare l’alba, caoticicampi base. Si sviluppa così un fitto dialogoin cui emerge il pensiero di una donna pienadi ironia e di buonsenso, con il contrappuntodi un De Luca un po’ barocco, più interessa-to alle sacre scritture che alla sua interlocu-trice. Il faccia-a-faccia con Nives prende il viainaspettatamente su una parola giocosa,helzapoppin (traduzione “l’inferno è un belgiochino”) con cui l’autore ci introduce a suomodo in quel mondo di ghiaccio. La monta-gna ha bisogno come il pane di scrittori diclasse. Ben venga dunque questo singolare“spaccato” del circo degli ottomila, un po’schizofrenico, dove Nives si aggira con disin-voltura con i suoi immancabili “boy”, l’impla-cabile marito battitraccia Romano Benet e ilmago del ghiaccio Luca Vuerich, “che passapure sul vetro e gli basta un decimo di centi-metro per la punta della piccozza e del ram-pone”.

Sicurezza e prevenzione nell’attività escursionistica di Marco Blatto. L’Escursionista editore,200 pagine, 14 euroConoscerli per evi-tarli, i pericoli del-l’attività escursioni-stica, passandodall’acquisizionedella consapevolez-za, dalla conoscen-za del territorio edal senso dell’am-biente. Decine diconsigli pratici edi astuzie, fruttodi esperienzematurate sulcampo ma anchedi un confrontotra professionistidella montagna, educatori, alpinisti. Ilmanuale include indicazioni sulla meteorolo-gia, sulla neve e i pericoli ad essa legati,sui rischi di natura geologica e morfologica,su medicina e farmacologia. Una pubblica-zione che, senza pretese di esaustività,vuole innanzitutto stimolare la curiosità, l’e-

VETRINA. Leggere, sfogliare, guardare: le novità del mese

Ghiaccio piacentino“La magia della Rocca dei Borri, scalan-

do la grande cascata ghiacciata” è un filmdi 30 minuti realizzato da Davide Chiesaper le edizioni Pontegobbo ([email protected] - www.edizionipontegob-bo.com). E’ in vendita al prezzo di 12 euro(box Dvd) e 10 euro (box Vhs, inclusa car-tina dei luoghi) unitamente al documenta-rio di 20 minuti “Ghiaccio piacentino:avventure sulla neve ed arrampicate”. Ilfilm narra la storia di una giornata passa-ta su una cascata con tutte le sensazioni,le motivazioni e le note storiche di questaspettacolare attività. Candele ghiacciateche sembrano essersi formate dal nullacome per incanto e nastri gelati incredibi-li che assimilano i modesti risaltidell’Appennino Piacentino Ligure alle geli-de pareti scozzesi nel cuore dell’inverno.Altre informazioni sul sito www.comunica-montagna.com.

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Le montagne della “Domenica”

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sperienza, l’approfondimento (in venditanelle librerie oppure in www.escursionista.it).

L’opera di Mario FantinA cura di Gastone Mingardi.Museomontagna “Duca degli Abruzzi”, collaborazione Sez. di Bologna. 79 pagine.La bibliografia, la filmografia, la cronologiadelle spedizioni e dei viaggi di Mario Fantinsono raccolte in un volume di 79 pagine

pubblicato dal Museo nazionale della mon-tagna Duca degli Abruzzi con la collabora-zione della Sezione Mario Fantin diBologna. Autore della ricerca, Mingardi([email protected]) “si onora” daoltre mezzo secolo di appartenere allasezione bolognese intitolata all’illustre stu-dioso e cineasta. In apertura il direttore delMuseomontagna Aldo Audisio sottolineacome l’eccezionale archivio di Fantin siaora parte integrante del Centro italiano stu-dio e documentazione alpinismo europeo(CISDAE) di cui fu fondatore e che ha sedepresso il museo. La ricerca di Mingardipuò essere considerata un degno corolla-rio del Cahier n 133 del museo, realizzatocon le firme di Audisio, Giorgio Bettini,Kurt Diemberger, Luciano Ghigo e RobertoMantovani.

Alp/GMCDA& Vivalda. Direttore Linda Cottino,144 pagine, 6,70 euro.Oggi gli ottomila sono quattordici, mapotrebbero essere molti di più. In base avari indizi da verificare, le cime da inseriretra i mastodonti della terra sarebbero 29 oaddirittura 40. Lo scrive Roberto Manto-vani nel fascicolo n 30 di “Alp/Grandimontagne”, dedicato ai “magnifici ottomi-la”. Concludendo con una raccomandazio-ne. “Bisognerà che geografi e teste d’uovodei club alpini si ritrovino attorno a untavolo e si mettano d’accordo”.

I conquistatori del Gran Sasso di Marco Dell’Omo. CDA&Vivalda, collana I Licheni, 280 pagine, 16 euro.Messo al bando nel clima postsessantotti-no dei “nuovi orizzonti”, il termine “conqui-statori” ricompare in questa rassegna dialpinisti “terroni”, ribaldi e scanzonati queltanto che basta e, tutto sommato, parec-chio diversi dai seriosi colleghi del nord,come è diversa la “loro” aspra montagnaun tempo popolata di eremiti, pastori emercanti. Su questo alpinismo “indigeno”Marco Dell’Omo, di professione giornalistaparlamentare, intesse con garbo una teladai molti colori da cui emergono personag-gi picareschi come il capitano FrancescoDe Marchi, alpinista ante litteram, il vulca-nico Andra Bafile, il mistico Gigi Mario, lostravagante Francesco Bachetti, l’onnipre-

sente Lino D’Angelo, dalla cui voce ancoraoggi si apprendono racconti avvincenti. Unabanda di eroici antieroi ai quali Dell’Omoridà vita con stile sobrio e avvincente in unlibro da consigliare agli amici.

L’anello del Cantomoro,sentiero “ofiolitico” Erga edizioni, 85 pagine, 10 euro.Racchiuso in busta trasparente antipioggiae corredato di carta del sentiero, il libro

descrive uno dei sentieri natura del Parcodell’Aveto in Liguria (tel 0185.340311). Acura del Parco è possibile procurarsi anchela carta escursionistica (8,50 euro) con unpiccolo opuscolo descrittivo dei sentieri e laguida Camminare nel Parco (5 euro) contesti di Annalisa Campomenosi, PaoloCresta e Alberto Girani. Le pubblicazionisono disponibili presso il punto informativodel Parco (via Marrè 75/A Borzonasca, Ge)e sono in vendita nelle principali edicole elibrerie di molte città della Riviera ligure. �

Profumo di Dolomiti al Gambrinus “G. Mazzotti”

Presenza record di opere in concorso(161 volumi di 93 case editrici) alla venti-treesima edizione del premio Gambriuns“Giuseppe Mazzotti” che è stato conse-gnato il 19 novembre a San Polo di Piave,presente il vicepresidente generale delClub Alpino Italiano Umberto Martini. Lagiuria presieduta da Alessandro Gogna ecomposta da Franca Anselmi Tiberto,Ulderico Bernardi, Massimo Centini,Bruno Dolcetta, Silvia Metzeltin Buscaini,Giorgio Nebbia, Stanislao Nievo ed EnricoRizzi, ha assegnato il premio nella sezio-ne “Montagna” all’unanimità a Ettore DeBiasio per il volume “Pale di San Lucano”(Luca Visentini editore) “in cui si respiral’aria delle Dolomiti e dell’alpinismo vero,quello che ancora oggi non accetta che lamontagna sia stata divisa in due, la partealta, quella che conta e che bisogna ven-dere, e quella bassa, che non conta e chesi sta svendendo”.

Il premio nella Sezione “esplorazione” èstato assegnato a Gianni Baldotto eAntonio Paolillo per “Il barocco nelle mis-sioni Guarani” (Gianni Baldotto editore)sulle comunità di indigeni nel territoriooggi al confine fra Paraguay, Argentina eBrasile. Nella sezione “ecologia” premio aMatteo Melchiorre per “Requiem per unalbero. Racconto dal Nord Est” (Spartacoedizioni) “che offre una chiave di letturafamiliare al complesso rapporto tra l’uo-mo, il suo ambiente e la sua storia”.Nella sezione “artigianato di tradizione”premio a Francesca Giovanazzi per“Pitores a la foresta.Storia dei pittori iti-neranti della Val di Fassa nel XIX secolo”(Istitut coltural ladin Majondi di Fascegn /Museum Ladin Ciastel de Tor) che rendeomaggio ai “pitores” fassani. Il premio“Finestra sulle Venezie” è andato aAlberto Toso Fei per “Veneziaaenigma”(Editrice Elzeviro), frutto di accurate ricer-che sulla Venezia storica. Il premio spe-ciale della giuria è infine andato ad AldoToffoli per “Letteratura vittoriose” (DeBastiani editore).

Premi letterari�

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Alla ricerca di nuove “Tracce”Va seguita con il dovuto interesse l’evo-

luzione della collana Le tracce (CDA &Vivalda), nata e a lungo coltivata sotto lestelle del grande alpinismo con autoriquali (fra i tanti) Anatolij Bukreev (Everest1996 - Cronaca di un salvataggio impos-sibile), Cesarino Fava (Patagonia, terra disogni infranti), Riccardo Cassin (La suddel McKinley, Steve Roper (Campo 4 - Lastoria dello Yosemite), e ora “riposiziona-ta” in un ambito letterario forse più ampioe fertile, quello dei viaggi e dell’esplora-zione. Come osserva la direttrice dellacollana Mirella Tenderini, l’indirizzo “è l’e-splorazione di mondi diversi, che privilegiaavvenimenti e personaggi eccezionali, manon esclude a priori esperienze più mode-ste. Le grandi imprese, quindi, ma anchesituazioni più comuni nelle quali uomini edonne debbano impegnare le proprieforze e capacità di resistenza per far fron-te alle avversità”. Le avversità in effettinon mancano nei libri pubblicati, subiteper amore di avventura con allegria, oppu-re affrontate con coraggio non avendoaltra scelta. In “L’oro del deserto” (246pagine, 16 euro) Françoise e MichelFranco raccontano la loro prima traversa-ta del Sahara libico con GPS e telefonosatellitare alla ricerca di meteoriti. Unviaggio voluto e programmato, intesocome fuga dalla quotidianità. “Dall’Avanaa Durban” (234 pagine, 16 euro) è trattoda “My Early Life” pubblicato nel 1930: inqueste pagine lo statista inglese WhistonChurchill racconta le sue memorie di gio-ventù da quando nel 1895, ventunenneufficiale effettivo del 4° reggimento ussa-ri, ottiene di potersi recare a Cuba per pro-vare le emozioni della guerra di indipen-denza in atto contro la Spagna, fino all’e-vasione da un campo di prigionia inSudafrica nel 1899. Di tutt’altro genere leavventure descritte in “Pagherò quandopassano gli sgombri” di Rose Duchemin(125 pagine, 13 euro), diario della vitaquotidiana di Rose, moglie di un pescato-re normanno nei primi decenni del XIXsecolo. Una vita in lotta durissima e con-tinua contro la fame, il freddo e le malat-tie per allevare 16 figli con i pochissimisoldi guadagnati con la pesca.

Red

Collane �

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RIFUGI & BIVACCHI. Dopo Campo Cecina, un altro interessante simposio a

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Sulla scia dell’ottimo risultato dellagiornata culturale al rifugio Carrarain giugno, il rifugio Angelo

Sebastiani alla Sella di Leonessa nel grup-po del Terminillo ha ospitato il 22 ottobreun convegno su “Turismo storico e reli-gioso nell’Appennino Centrale”, a curadelle commissioni rifugi centrale e zona-le CMI con la collaborazione delComitato scientifico e del gruppo Terrealte, secondo l’indirizzo dato dallaPresidenza generale in merito a un impie-go riqualificante dei nostri rifugi (LoScarpone di agosto, pag.8), da considerar-si non più solo come punti di appoggio.Numerosi gli interventi: PiergiorgioRepetto ha aperto i lavori in funzione dimoderatore e coordinatore; Piero Ratti,presidente della Sezione di Rieti proprie-taria del rifugio, e il sindaco di Micigliano,hanno porto i saluti di rito; Gianni DalBuono, presidente della Commissionezonale rifugi CMI ha ricordato due figuredel CAI, la medaglia d’oro StanislaoPietrostefani, autore di notevoli pubblica-zioni sull’Appennino, e l’ex consiglierecentrale Aldo Possenti, portando poi isaluti di Onofrio Di Gennaro, consiglierecentrale per l’area CMI, e di FrancoCravino presidente del gruppo Vecchieglorie del Gran Sasso; Vinicio Zatteroniha trattato gli aspetti etici e filosofici; ilpresidente generale Annibale Salsa haintrodotto il tema dell’incontro invitandotutti gli organismi del CAI e i singoli social recupero di un rinnovato spirito diconoscenza per ciò che ci circonda nel-l’ambiente montagna; RaffaeleColapietra, storico aquilano, ha parlatodel “territorio nell’uso degli uomini edelle Istituzioni”; Gianni Dal Buono dellaproposta di una rete sentieristica religio-so-storica nell’Italia centrale; FabrizioTraversi, responsabile del Sistema qualitàmontagna Italia dell’Istituto nazionalemontagna sull’Appennino Centrale, si èsoffermato su “Una montagna euromedi-terranea tra innovazione europea e tradi-zione italiana”; lo psicologo GiulioScoppola (CAI Roma) e lo psichiatraPaolo Di Benedetto (ASL Rieti) hanno

spiegato la nuova frontiera della “monta-gnaterapia”; Giuliano Cervi e EdoardoMicati (gruppo Terre alte) hanno illustra-to i risultati di una ricerca nell’Appenninocentrale su “Le montagne e il sacro”;Giorgio Forti, sindaco di Pietracamela, hainformato sui programmi di sviluppo del-l’area montana di cui è amministratore esulle ipotesi di collaborazione con il CAI.

Significative le presenze: il vicepresiden-te generale Francesco Bianchi, il consi-gliere centrale Umberto Giannini, i presi-denti dei gruppi regionali del LazioGiovanni Leva e della Toscana RiccardoFocardi con il vicepresidente Matteagi, ilpast presidente umbro Enzo Cori, il presi-dente della Commissione centrale rifugiBroccardo Casali, il coordinatore nazio-nale delle attività ispettive Lino Fornelli,Luigi Zannoli della Commissione centra-

le rifugi, i presidenti delle commissionizonali Romano Ferrari (TER) e ArturoOngarato (VFG), Carmelo Cannavòdella Delegazione CAI Sicilia, PaoloRusso della Zonale CMI, SergioAllegrezza presidente della Commissionerifugi della Sezione di Roma, i presidentidelle Sezioni TER e CMI (assai numero-si). Fra le adesioni da segnalare quella diFranco Morozzo della Rocca, consigliereemerito della Corte di cassazione e mem-bro del CSM.

Un caloroso ringraziamento allaSezione di Rieti, al suo presidente PieroRatti e ai soci che hanno collaborato nel-l’organizzazione; in particolare gli amiciAcuti, Figorilli, Giuliani, D’Orazio eFrutti, e al gestore Maurizio Sola con ilsuo staff, per le doti organizzative e lasquisita ospitalità. �

In Appenninosui sentieri del sacro

Cultura in primo piano anche nelle GiulieChe cosa resta del rifugio tradizionale, quello che ha fatto la storia dei club alpini,

che era la porta verso la cima, il trampolino verso vette inesplorate e pareti sem-pre più verticali? Se lo è chiesto Paolo Lombardo, presidente della Delegazione

regionale FVG del Club Alpino Italiano, intervenendo in ottobre al 41° Convegno dellesezioni delle Alpi Giulie. “Oggi”, ha detto Lombardo, “il rifugio non è più la casa deglialpinisti ma un centro di profitto turistico, un luogo di riferimento per chi andando permonti può aiutare la comunità dei montanari a sopravvivere integrando l’uscita in quotacon l’acquisto di prodotti locali, le iniziative sportive, le feste tradizionali, o con la pro-mozione del territorio. Ma chi educa colui che va per monti? Chi fornisce un minimo diinformazione su come si affronta la montagna, come ci si prepara, come si “vive” unagiornata in quota? Tutti dicono di farlo, un po’ i club alpini con le loro gite sociali, unpo’ le aziende di promozione turistica, ma sono sempre pochi in rapporto ai tanti chesalgono in montagna. Da qui segue l’opportunità di dare al rifugio nella sua dimen-sione strutturale e umana la responsabilità di fare “cultura”.

“Cultura”, ha aggiunto Lombardo, “è un termine ampio, di difficile definizione, chespesso presuppone studio, qualità di informazione, capacità di dialogo e conoscenzadell’evoluzione della società in cui viviamo… ed è ormai doveroso dare un nuovo indi-rizzo al rifugio invogliando il turista a prendere in mano una carta della zona, farsi spie-gare almeno dove si può andare o il nome della cime circostanti, a conoscere i fioriperché lì vicino c’è il piccolo orto botanico, a seguire il volo di qualche rapace se qual-cuno gli spiega che non è un’aquila ma un gracchio!”.

Diverse sono le proposte di Lombardo: dalla necessità che ogni rifugio si doti di unabiblioteca all’indispensabile consulenza che il gestore deve essere in grado di fornire,dalla rete di sentieri tematici da creare nei pressi della struttura all’organizzazione dieventi artistici e musicali. “Di tutto ciò”, ha concluso il relatore, “vorremmo dare testi-monianza con l’accordo trilaterale tra FVG, Slovenia e Carinzia per valorizzare i centrididattici della Val Bavsica, del Grossglockner e di Valbruna, dove la conoscenza del ter-ritorio per la frequentazione e l’e sercizio delle tecniche alpinistiche sarà uno strumen-to per privilegiare l’importanza del rifugio come centro di formazione e di diffusionedella cultura alpina delle tre regioni delle Alpi Giulie”. �

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o al r i fugio Sebastiani al Termini l lo

Mi sento in dovere di riprenderel’argomento sul fondo di solida-rietà per i rifugi, affrontato da

Carlo Lucioni sullo Scarpone di luglio, senon altro per l’esperienza accumulatadalla SAT in questi anni.Correttamente nell’inter-vento si analizzano pro econtro e si dà conto delleobiezioni che sul tema esi-stono. Considerato che l’in-tervento di Lucioni tieneconto di molti rilievi portatia suo tempo all’interno delgruppo di lavoro CAI isti-tuito dopo la mozione diBormio dal ConvegnoTrentino-Alto Adige cui laSAT appartiene, credovalga la pena riproporli emotivarli. Con una premes-sa: non fa riflettere il fatto che, appenapresentate tali obiezioni dentro il gruppodi lavoro, questo si sia sciolto con un nulladi fatto e senza lamentazioni?

Veniamo al dunque. I canoni: è un datodi fatto che rappresentano un tasto dolen-te. Possiamo girarla come vogliamo manelle discussioni in merito il dato emerge.Le differenze, che ci fanno notare i gesto-ri dei rifugi SAT (con i quali abbiamocostruito una griglia concordata di para-metri economici e con i quali ci confron-tiamo periodicamente) rispetto ad altrerealtà, esistono. L’argomento è delicato,tanto è che nemmeno la mozione diSaluzzo lo affronta chiaramente, ma vapreso in esame assieme alle tipologie dicontratti in essere se vogliamo evitare ilnascere o il perpetuarsi della figura delgestore-padrone cui la sezione diventaostaggio.

La gestione: non è più possibile pensarea una gestione esclusiva sezione-rifugio.Le problematiche attuali (progettazione,tipologie contrattuali, finanziamenti, nor-mative, promozione) obbligano a una

gestione più ampia, almeno su base regio-nale. I nascenti gruppi regionali dovreb-bero essere il luogo capace di costruirestrutture tecniche e politiche, a serviziodelle sezioni, capaci di affrontare i pro-

blemi dei rifugi.Stesso ragionamento vale

per i finanziamenti: se irifugi sono, oltre che puntid’appoggio e riparo per glialpinisti, strutture a serviziodel turismo, è giusto chel’ente pubblico provveda alloro finanziamento al paridelle strutture alberghiere,camping, impianti. Il pro-blema va sostenuto assie-me, facendo diventare ilbisogno dei contributi nonuna questione della sezionema della rappresentanza

CAI e dell’ente pubblico. E’ una stradaobbligata; a fronte della vastità del fabbi-sogno finanziario necessario il contributodei soci non sarà mai adeguato alle neces-sità. Se il problema è grave, e lo è, è neces-saria un’azione decisa nei confronti diGoverno e Parlamento e delle ammini-strazioni regionali. I parlamentari amicidella montagna e gli amministratori vicinial CAI vanno coinvolti per arrivare final-mente a leggi che garantiscano risorsecerte e a normative che non equiparinouna struttura in quota come il rifugio auna struttura alberghiera di valle. Perloro è un’ottima occasione per passaredalle affermazioni di principio ai fatti. IlCAI centrale potrebbe fare la sua parte:razionalizzando le attività e le spese, eli-minando possibili spese inutili, ricorrendoalle tante professionalità presenti dentroil Sodalizio, selezionando pochi e precisiobiettivi e su cui impe-gnarsi recuperando cosìrisorse da destinare airifugi.

Dopo, solo dopo cheavremo sistemato lecose in casa nostrapotremo pensare a chie-dere ai soci, pur mante-nendo tutte le riservesull’entità del contributoche si vuole raccogliere,la loro partecipazione.Con un’ultima riflessio-ne: il CAI è un’associa-zione, almeno per quan-

to riguarda la SAT, a larga diffusionesociale. Molti nostri soci all’inizio annoiscrivono la moglie, il o i figli, i nipoti.Perché “essere CAI” è bello; chiedonopoco, partecipano forse poco, ma ci sono.Nonostante questo non siamo ancorariusciti a individuare una qualche formadi adesione diversa da quelle attuali (bol-lino famiglia, socio simpatizzante oamico). Nel 2006 aumenterà la quotasociale, qualcuno pensa ancora a una, maispiegata razionalmente, “quota unica”che, da quanto si è capito, significherebbeun ulteriore aumento, aggiungiamo ilfondo solidarietà rifugi…

Escludendo che il CAI sia un sodalizioelitario che rappresenti solo ceti agiati,sappiamo che le difficoltà economiche cisono anche dentro il nostro corpo sociale.Stiamo attenti che la “spinta propulsiva”data al CAI da tanti soci fedeli, davanti aicosti, non si esaurisca.

Franco GiacomoniPresidente Società Alpinisti Tridentini

Fondo di solidarietà,come applicarlo?

“Se i rifugi sonoanche strutture al ser-

vizio del turismo, ègiusto che l’ente

pubblico provveda alloro finanziamento alpari di strutture alber-

ghiere, camping,impianti”, osserva ilpresidente della SAT

Il dibattitoCome salvaguardare l’efficienza e la quali-tà dei nostri rifugi? Nel prossimo numeroun intervento del presidente della Sezionedi Milano Carlo Lucioni. “L’ideale è percor-rere più strade”, è la sua opinione, “per-ché nessuna di quelle possibili è da sola ingrado di risolvere tutti i problemi”

Opportunità�

Il rifugio Grassi cerca gestore E’ aperto il bando per la gestione, a

partire dal 1° giugno 2006, del rifugioSEL Alberto Grassi alla Bocchetta diCamisolo, 2000 metri, a cavallo delleprovince di Lecco, Bergamo e Sondrio,dotato di 55 posti letto, sale da pranzoper circa cento coperti, bagni, acquacorrente, illuminazione, pannelli solari.

Gli interessati dovranno avere cogni-zioni di alpinismo e sci alpinismo, edessere dotati di adeguata esperienzanella conduzione di un rifugio alpino.

Le candidature dovranno pervenirealla Società Escursionisti Lecchesi,via Roma 51, Lecco, entro il 15 aprile2006.

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Christophe Moulin, asso france-se dell’arrampicata su ghiaccioe misto, oggi si occupa della

formazione dei giovani alpinisti trans-alpini. A suo tempo è stato un espo-nente di primo piano dell’alpinismosolitario estremo. Nel 1989, con laprima solitaria invernale della viaaperta da Jean Couzy e da RenéDesmaison sulla parete norddell’Olan, nel Delfinato, Moulin apreuna serie di imprese che si chiude nel1996 con il concatenamento, in ottogiorni, di una via nuova sulla paretenord del Rateau, della diretta sullanord della Meije e di una seconda vianuova sulla nord del Pic Gaspard.“Ho compiuto decine di salite durissi-me in solitaria”, spiega Moulin,“ma aun tratto, dopo otto anni, propriosulla vetta del Pic Gaspard al terminedell’ultima impresa, ho deciso dismetterla una volta per tutte con que-sto gioco. E oggi arrampico soltantocon i giovani”.

Quali le ragioni di questa scelta?“Difficile da spiegare. Per anni ho

scalato in solitudine, ho cercatoimprese sempre più ardue correndorischi altissimi - penso sia un miracolose sono ancora vivo! - e non mi ren-devo conto di essere una sorta diemarginato”.

In che senso?“Mi era difficile vivere la quotidiani-

tà, instaurare rapporti sociali, e cosìcercavo la solitudine. Non me ne ren-devo conto, ma affrontavo la monta-gna, e la affrontavo in quel modo, perun disagio interiore: era un “mal divivere” che mi accecava. Poi dentro dime è scattato qualcosa e ho capito chela vita vera non era quella che condu-cevo.Alla base delle mie salite stava il“bisogno” e non il “desiderio”: il miocomportamento non era naturale, eradettato dalla volontà di fuggire”.

E la montagna le offriva questa pos-sibilità…

“Sì. In alta montagna ero attrattodalle vie estreme e dalle condizionipeggiori. Ma dove e come potevo tro-vare tutto ciò? La risposta mi è arri-vata da René Desmaison: su pareti diroccia, rivolte a nord e in inverno. Maero spinto soltanto dall’ambizione,non lo nascondo, e volevo dimostrarea me stesso e agli altri di essere ilmigliore. L’ambizione, anche se glialpinisti non vogliono parlarne per-ché per loro rappresenta spesso una

sorta di tabù, è in molti casi la veramolla, il motivo più profondo che cispinge a continuare per cercare direalizzare qualcosa che, nei nostridesideri, dovrebbe essere impossibileagli altri”.

E oggi, invece?“Oggi frequento la montagna con

grande tranquillità.Mi occupo dei gio-vani e posso parlare con loro, raccon-tare le mie esperienze e le mie sensa-zioni, aiutarli a crescere. Durante lemie solitarie non mi è mai capitato dipensare e di osservare la natura nellaquale ero immerso: ero concentratosull’azione e basta. In quei momentiesisteva soltanto la via. I pensieri pre-cedevano l’azione, durante l’allena-mento,oppure arrivavano dopo.Ora ètutto diverso, ho detto addio alle soli-tarie, ho un bambino del quale pren-dermi cura e mi sento più calmo esereno. Non voglio essere un esempioper i giovani e faccio in modo che loropossano evitare gli errori che io, inve-ce, ho commesso”.

Carlo Caccia

Notevole impresa degli scialpinisti tedeschi Benedikt Böhm e Sebastian Haag (28 e 26 anni)che hanno salito e ridisceso la vetta cinese del Muztagh Ata (7.546 m) nel tempo di 10 oree 41 minuti, con partenza e ritorno dal campo base posto a 4.400 m. La spedizione

dell’International Dynafit Team guidata da Matthias Robl aveva l’obiettivo nell’estate del 2005 dicollaudare in quota materiali e abbigliamento ultra leggero destinato alle gare di scialpinismo.Normalmente, le spedizioni impiegano quattro giorni per salire la vetta cinese che rappresenta ilsogno extraeuropeo per molti scialpinisti: la montagna presenta infatti un versante nord ovest sol-cato da ghiacciai di pendenza regolare particolarmente adatti allo scialpinismo. La salita è relati-vamente semplice ma la quota, il freddo e i repentini cambiamenti delle condizioni climatiche, ren-dono l’ascensione impegnativa e rischiosa. Durante la spedizione la vetta è stata salita una primavolta utilizzando i campi intermedi per studiare l’itinerario e favorire l’acclimatamento e solo in unsecondo tempo è scattata la corsa per stabilire il record. Böhm e Haag sono partiti alle 4 del mat-tino del 23 agosto dal campo base, dove si registrava una temperatura di 35 gradi sotto zero; dopo9 ore e 25 minuti erano in vetta e alle 14 e 41’ erano di ritorno.

Vincenzo Maritati

TESTIMONIANZE. La svolta di Christophe Moulin, asso dell’arrampicata

Io, solitario pentito

Muztagh Ata e ritorno:meno di 11 ore!

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I candidati nel 200431 gennaio - 7 febbraio FITZ ROY 3405 m

Linea di eleganza nuova via Pilastro Nord Est, dislivello 1.450 mdifficoltà ED- 6C/ A3 -90°/M7. Preparata nel corso di diversi tentati-vi sino al bivacco Patagonicus (circa 600 m), vetta 7 febbraio.Componenti: Elio Orlandi, Horacio Codò, Luca Fava figlio diCesarino Fava. Non si conoscono appoggi sezionali CAI (Art.1).Notizie: La Rivista luglio - agosto 2004.4 maggio BARUNTSE Nord 7066 m

Nuova via sul Baruntse Nord, dislivello 2500 m, difficoltà su rocciaV+VI ,M 6.Preparata sino a 6200 m in vetta il 4 maggio.Componenti:Simone Moro, Bruno Tassi, Denis Urubko. Non si conoscono appog-gi sezionali CAI (Art.1). Notizie: “La Rivista” luglio - agosto 2004.

11 giugno 2004 HUAKETSA PUNTA 5.135 mPrima ascensione assoluta della cima Huaketsa Punta (punta taglia-

ta), dislivello oltre 500 m, difficoltà VII + A2, in vetta 11 giugno. Per ilversante Ovest. Protezioni tradizionali. Componenti: Mauro Florit(CAAI), Marco Steni (AGAI), Massimo Sacchi. Non si conosconoappoggi sezionali CAI (Art. 1).28 - 29 giugno. Scudo del CHOGOLISA 5200 m

Parete Sud prima ascensione via “Luna caprese”, dislivello 1000 m,difficoltà massima VIII. Bivacco a 5000 m, vetta 29 giugno, stile alpi-no senza uso di spit e corde fisse. Componenti: H. Barmasse, G.Maspes, G. Pagnoncelli. Non si conoscono appoggi sezionali CAI(Art. 1). Notizie: “La Rivista” gennaio - febbraio 2005.25 luglio 3 settembre 2004 “KARKA 2004” HINDU RAJ

Cinque vette salite tra i 4760 e 5825 m, individuazione di obiettivialpinistici con relazione. E’ l’unica spedizione a carattere prevalente-mente esplorativo tra quelle segnalate, con rilievi altimetrici GPS.Cima della Bandiera 5000 m - dislivello 300 m ( della sola parte in roc-cia) difficoltà 4°.Primi salitori:F.Brunello,A.Tombesi,M.Bevilacqua,6 agosto, Cima “Brocca” 5033 m - dislivello e difficoltà non segnate,primi salitori: L. Pellizzari, S. Sella, 6 agosto. Cima Gasukis 4760 mparete Est, dislivello 700 m - difficoltà 4° con un passaggio di 5°, primisalitori: F. Brunello,A.Tambesi, 13 agosto. Cima passo Amin 5285 m -dislivello dal passo 150 m - difficoltà inferiori alle precedenti, primisalitori: F. Brunello, P. Stecca. Niat Panac, 17 agosto. Cima quota 5750m - spigolo Nord dislivello non segnato, difficoltà spigolo di neve 60°.Non è stata raggiunta la cima. Tentativo effettuato da: E. Peruffo, A.Tombesi, M. Bevilacqua. Shugan 5825 m - Canalone Sud, dislivello1500 m - difficoltà ghiaccio 60°.Tentativo effettuato da F. Brunello, B.Stecca. Cima del Monumento 4780 m Parete Nord, primi salitori noti:F. Brunello, P. Stecca, L. Sartori. Note: organizzata dalla Sezione diMontecchio Maggiore, terza spedizione nell’Hindu Raj. Ha ricevuto ilRiconoscimento “Consiglio” nell’anno 2000.19 luglio - 25 agosto KONGUR EST 7204 m

Sperone Nord Est dislivello 3600 m, difficoltà elevate su ghiaccio emisto, tre campi di quota, corde fisse sino a 6000 m.Vetta raggiunta inprima assoluta 11 agosto 2004, primi salitori: M.Giuliberti, M.Penasa,C.Villa. Organizzata dalla Sezione Naz. CAAI nell’anno centesimodella fondazione, ha ricevuto il “Consiglio” nell’anno 2001.13 agosto IRIS PEAK 5400 m

Parete Ovest dislivello 1500 m, difficoltà elevate, max.VII+. Vettaraggiunta 13 agosto. Primi salitori Roberto Jannilli, Domenico Perri.Note: sezione patrocinante CAI Roma e CAI Antrodoco, schedainformativa e relazione.13 novembre CERRO TORRE 3128m

Parete Est, dislivello 1200 m. Primi salitori: E. Salvaterra,A. Beltrami,G. Rossetti dal 6 al 14 novembre. Primi tentativi nel 2001, con mate-riale lasciato in parete, che ha reso possibile la realizzazione dell’a-scensione in soli 9 giorni. Non si conoscono appoggi sezionali.

17Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

ALPINISMO EXTRAEUROPEO. Un premio alle migliori spedizioni “leggere”

Il Riconoscimento “Consiglio”Numerosi sono i soci alpinisti che chiedonoinformazioni sul Riconoscimento “Paolo Consiglio” assegnato ogni anno aspedizioni leggere in stile alpino e in sostanzialeautonomia da iniziative commerciali e la cuiconsegna avviene per consuetudine in occasionedell’Assemblea dei delegati che quest’anno siterrà a Varese il 20 e 21 maggio. Perché sia atutti chiaro il meccanismo con cui si assegna ilriconoscimento vengono qui riportate non solo le modifiche al regolamento (con particolareriferimento all’Art. 3) proposte dal Consiglio del Club Alpino Accademico Italiano eapprovate successivamente dal Consiglio delClub Alpino Italiano, ma anche le saliteextraeuropee ritenute meritevoli di menzionedall’Accademico e sottoposte l’anno scorsoall’attenzione del Consiglio centrale del CAI. Nella sua autonomia il Consiglio centrale hadeciso per l’attività nel 2004 di assegnare il riconoscimento a due spedizioni: quella diSimone Moro, Bruno Tassi e Denis Urubko al Baruntse nord, e quella di ErmannoSalvaterra, Alessandro Beltrami e GiacomoRossetti al Cerro Torre.

Il regolamentoArt.1 Spedizioni interessateLe spedizioni leggere organizzate nell’am-bito e con il patrocinio delle sezioni delCAI che abbiano svolto attività extraeuro-pea in stile alpino e in sostanziale autono-mia da iniziative commerciali.Art. 2 Criteri generali per l’assegnazioneNella valutazione per il Riconoscimento siterrà conto del carattere esplorativo del-l’impresa, della informazione al CISDAEe di eventuali ricerche scientifiche. E’ con-

siderato essenziale aver condotto la spedi-zione nel pieno rispetto dei luoghi attra-versati e della montagna salita.Art. 3 Modalità dell’assegnazioneLa presidenza del CAAI, avvalendosi sedel caso di competenti esterni, sulla basedell’attività svolta nel corso dell’annorelativa a spedizioni extraeuropee comu-nicate al CISDAE o comparsa sulla stam-pa sociale consegna, entro il 28 febbraiodell’anno successivo a quello dell’attivitàsvolta, una relazione alla Presidenza

generale del CAI con le indicazioni utiliall’assegnazione del Riconoscimento.L’assegnazione del medesimo come l’e-ventuale ripartizione tra più spedizioni ècompetenza del Consiglio centrale delClub Alpino Italiano

Proposta di modifica approvata dal ConsiglioGenerale del Club Alpino Accademico Italiano il6 marzo 2004, successivamente approvato in data3 aprile 2004 dal Consiglio Centrale del ClubAlpino Italiano �

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La vetta del Cerro Torreè stata raggiunta il 13novembre per un

nuovo itinerario da una spedi-zione guidata da ErmannoSalvaterra, uno dei più profon-di conoscitori del “Grido diPietra”. Della cordata faceva-no parte Alessandro Beltramie l’argentino RolandoGaribotti. La prima parte del-l’itinerario è stato percorsosulla parete est fino al Colledella Conquista, indi sullaovest seguendo la via diGiarolli-Orlandi-Ravizza finoallo spigolo nord, e di lì per lavia dei Ragni alla cima.

Salvaterra e compagnihanno avuto modo di cercarele tracce lasciate nel ‘59 daiprimi salitori, Cesare Maestrie Toni Egger, la cui impresa èstata messa in dubbio da moltidegli alpinisti che negli annihanno tentato di ripercorrernela via. Le cui testimonianze eanalisi sono state raccolte inun dossier pubblicato nel 2004da Garibotti sull’autorevoleAmerican Alpine Journal(www.americanalpineclub.org). Il risultato delle ricerche haindotto Salvaterra e compagni

a mettere in dubbio l’impresacompiuta 46 anni fa che costòla vita a Egger, la cui veridicitàsi basa sui resoconti dei duesuperstiti della spedizioneMaestri e Cesarino Fava.“Vogliono il Cerro Torre? Selo tengano. A me ha portatosolo dolore”, ha risposto ama-ramente il celebre Ragnodelle Dolomiti, ospite d’onoreall’incontro organizzato aLecco il 3 dicembre dallaFondazione Riccardo Cassinsul tema “Alpinismo, fascismoe Resistenza”. Se quanto

sostengono Salvaterra e

gli altri fosse vero, la primasalita del Torre sarebbe dun-que quella effettuata nel ‘74dai Ragni di Lecco guidati daCasimiro Ferrari. Difficiledirlo, e ognuno creda a chivuole: tanto la verità rimarràper sempre sigillata nei ghiac-ci del “Grido di Pietra”.

La nuova via firmata daSalvaterra Garibotti eBeltrami è stata battezzata “ElArca de los vientos” e dedica-ta alla memoria di due cariamici, lo spagnolo PepeChaverria e l’argentino TeoPlaza.

CHIUDERE I PASSINEI MESI ESTIVI?

In merito all’annunciata ini-ziativa provinciale che preve-de la riscossione di un pedag-gio per il transito sui passidell’Alto Adige, le associazio-ni alpine Alpenverein Südtirol(AVS), CAI Alto Adige eSocietà Alpinisti Tridentini(SAT) si sono espresse a favo-re di una chiusura tempora-nea. “Da diversi anni ormai icomuni limitrofi ai passi mag-giormente esposti al traffico, ein modo particolare la popola-zione ivi residente”, vienespiegato in un documento,“compiono ogni possibilesforzo per arginare l’intensotraffico della alta stagioneturistica, allo scopo di salva-guardare in modo efficace lanatura e le persone dagli insa-lubri gas di scarico e dallaeccessiva rumorosità. La

Giunta provinciale di Bolzanoha recentemente avanzato laproposta di voler raggiungeretale scopo con l’introduzionedi un pedaggio giornaliero di 5euro. Le organizzazioni alpinefirmatarie della presente sonoconvinte che tale soluzione siafuorviante e non adatta a rag-giungere lo scopo.

Analogamente a quantoaccaduto sulle autostrade,dove l’aumento dei pedaggi edel prezzo dei carburanti nonè servito a contenere il traffi-co, anche il transito sui passinon si fermerà davanti all’in-troduzione di un pedaggio.L’entità del pedaggio non ècerto una barriera sufficienteper limitare il transito suipassi, salvo che per i menoabbienti, cosa che sarebbeoltretutto ingiusto”. Lo scopo,secondo le organizzazioni, puòessere raggiunto solamentecon un divieto da applicare atutti: di qui l’invito ai comuni aesprimersi a favore di unachiusura temporanea dei passi.

Nel documento, firmato daLuis Vonmetz (AlpenvereinSüdtirol), Franco Carraro pre-sidente del CAI Alto Adige eFranco Giacomoni presidentedella SAT, si sostiene la totalechiusura del traffico privato suipassi dalle 9 fino alle ore 15 neimesi di giugno, luglio, agosto esettembre. Durante tale perio-do il servizio di trasportopotrebbe essere garantito dagliautobus pubblici e privati.

LA GIORNATAINTERNAZIONALEDELLA MONTAGNA

Nella mattinata del 30novembre il Presidente dellaRepubblica Carlo AzeglioCiampi ha aperto al Quirinalele celebrazioni della terzaGiornata Internazionale dellaMontagna, premiando alcunipersonaggi, tra i qualiReinhold Messner, AlbertoTomba, Nives Meroi eManuela Di Centa,“per il loroimpegno nella promozione enello sviluppo della monta-gna”. Lo stesso pomeriggio,presso la sede della FAO, si è

FILO DIRETTO. Ech i e not i z ie da l mondo de l la montagna

Inaugurato il presidio ospedaliero in NepalUn altro sogno degli Amici del Monte Rosa si è avverato. Dal22 ottobre è operativo in Nepal il presidio ospedaliero diMalekhu, nel distretto di Dhading. L’opera è frutto degli sforzi di questa associazione Onlus chenell’arco di soli due anni è riuscita a realizzare l’intero proget-to grazie all’aiuto di grandi e piccoli finanziatori. L’ospedale èdedicato a Renato Andorno che è stato uno dei fondatori delsodalizio. All’inaugurazione erano presenti il console Italiano aCalcutta Agostino Pinna, competente per territorio sul Nepal,rappresentanti del governo nepalese e il responsabile per lepolitiche giovanili Nima Nuru Sherpa, presidente della Friendsof Nepal, consorella degli Amici del Monte Rosa. Per l’associa-zione valsesiana c’erano il presidente Adolfo Pascariello, l’alpi-nista Gnaro Mondinelli assieme alla moglie Idel Corsini e i figliFerruccio e Emila (17 mesi), Sandro Orsi, Renzo e ManuelaAndorno. Della delegazione italiana facevano parte anche i rap-presentanti del Comune di Ghemme dove Andorno ha vissutoper tanti anni. La struttura ha una sala di pronto soccorso, unlaboratorio di analisi, uno di radiologia con annessa camera disviluppo, una sala parto, una corsia con circa 15 letti di degen-za, gli alloggi per il personale medico e paramedico, ed è dota-ta di ambulanza. Il costo complessivo è stato quantificato incirca 200 mila euro.

Cerro Torre: nuova via, vecchie polemiche

Amici del Monte Rosa�

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19Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

tenuto il convegno sul tema“Turismo sostenibile perridurre la povertà in monta-gna”. Le celebrazioni sono poiproseguite il 10 e l’11 dicem-bre a Palermo, dove è stata fral’altro allestita una pista da sciartificiale in pieno centro; eancora nella capitale, dove lepiazze sono state allietate daesibizioni folckloristiche e corialpini, mentre a Torino venivatenuto a battesimo il rinnova-to Museo Nazionale dellaMontagna.

RIAPRE IL FORTE DI BARD

La parte alta dello storicoforte che da secoli presidia conla sua mole l’accesso dellaVallee d’Aosta riapre final-mente i battenti il 13 gennaiodopo un lavoro di restaurodurato diversi anni. Dismessonel 1975 dal demanio militare,acquisito al patrimonio regio-nale nel 1990, il Forte è dotatodi ampi spazi espositivi capacidi accogliere mostre (la prima,in concomitanza con leOlimpiadi invernali di Torino,è “Alpi di sogno. Dal mitoall’ascensione. La rappresen-tazione delle Alpi Occidentali1800-1930” ) concerti e spetta-coli, ma in futuro anche uffici,punti di ristoro e un accoglien-te hotel di charme.E’ in fase di realizzazioneanche un grande parco mussa-le sulle Alpi, dove il visitatorepotrà esplorare e scoprirel’ambiente alpino attraversan-do le diverse dimensioni espo-sitive, dal paesaggio alla storiaalla natura delle Alpi(www.infobard.it).

ARTISTI AL RIFUGIOIl rifugio Massimo Mila a

Ceresole Reale, nel “cuore”del versante piemontese delParco nazionale GranParadiso, diventa nella stagio-ne invernale 2005-2006 un“contenitore” di eventi ideatodall’associazione Amici delGran Paradiso. Verrannoperiodicamente esposte nelfoyer e nella saletta destinataal relax e alla lettura, davantial caminetto, le opere di alcuniartisti che alla montagna sonolegati da particolare affetto.Fino all’Epifania salirà al rifu-gio Maurizio Rivetti di San-tena, che esporrà opere realiz-zate in parallelo al suo mestie-re di maestro serigrafo. A finegennaio il rifugio ospiterà lexilografie di Domenico Muscida Caselle. In marzo verrannoesposti i coloratissimi oli diSergio Scanu, pittore torineseche festeggerà quassù quaran-taquattro anni di attività.

CINQUE MILIONI IN PISTA

L’industria della vacanzabianca in montagna sta cer-cando di recuperare slanciovisto che negli ultimi diecianni (stime Trademark) glisciatori sono calati nel com-plesso del 35%, anche se dal2003 sembra sia in atto unaripresa. Secondo Il Sole 24Ore (23 ottobre) le localitàmontane dovrebbero ospitarein questa stagione invernale 5milioni di turisti, un milione emezzo dei quali stranieri, conun fatturato stimato dall’Enitin 9 miliardi. Sulla base dellerilevazioni dell’Anef, l’associa-zione delle società di gestionedegli impianti a fune, l’esercitodegli sciatori ha a disposizione8 mila chilometri di piste chenel complesso occupano un’a-rea di 300 chilometri quadrati,238 dei quali innevati artifi-cialmente.

IL SOLE ALLO SPECCHIO

La soluzione proposta perdare un po’ di luce al paese diViganella, in Valle Antrona(VB), che per gran parte del-l’inverno resta all’ombra, nonè stata finanziata. Proponevadi mettere uno specchio sullamontagna che fronteggia l’abi-

tato per riflettere la luce sullapiazza del paese.

STILE PULITO A LECCO

Appuntamento con il fortealpinista elvetico Ueli Steck il26 gennaio alle ore 21 alla SalaTicozzi di Lecco. La conferen-za intitolata “Stile pulito” conriferimento all’etica e al mododi scalare di Ueli inaugura ilciclo delle serate realizzate dalGruppo alpinistico Gamma([email protected], tel e fax0341.494772).

Appuntamento successivo il16 marzo con il gardenese IvoRabanser.

ICE MASTER IN VAL DAONE

Dal 20 al 22 gennaio aDaone sono di scena dueeventi unici.

Il primo, la Coppa delMondo di Arrampicata suGhiaccio, vedrà cimentarsi ipiù forti atleti sulle pareti arti-ficiali dell’Ice climbing sta-dium nelle due specialità didifficoltà e velocità.

Il secondo, l’Ice Meeting,darà modo a tutti di arrampi-care sulle tante cascate dellazona, con stages e corsi tenutida guide alpine. Info:0465.674674, www.daoneice-master.it. �

Scrittori di montagna�

Quattro concorsi: come partecipareIl GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) promuove quat-

tro concorsi i cui premi verranno consegnati ai vincitori in occa-sione del convegno nazionale il 17 giugno a Cimolais (PN)• Premio “Giovanni De Simoni” 19ª edizione per sostenere,

incrementare ed evidenziare l’attività di un alpinista che risultiimprontata da intenti e volontà d’ordine artistico e creativo. Ilpremio, che consiste in una artistica targa offerta da CarlaMaverna, verrà assegnato a un alpinista che abbia svoltoascensioni classiche ed esplorative sulle Alpi e fuori della cer-chia alpina. Alla segnalazione dovrà far seguito un’illustrazioneartistico-letteraria dell’alpinista.

• Premio letterario in memoria di Giulio Bedeschi, 13ª edizione,per un opera di narrativa di montagna: 1° premio 750 euro, 2°premio 250 euro indivisibili offerti da Luisa VecchiatoBedeschi. Gli scritti inediti, di ampiezza minima di cinque car-telle dattiloscritte e massima di dieci (70 battute per 30 righe),dovranno pervenire in cinque copie anonime contrassegnate daun motto. Gli autori dovranno includere nel plico una busta nontrasparente e sigillata contenente il proprio nome, cognome,indirizzo, numero telefonico e il motto usato.

• Premio letterario in memoria di Tommaso Valmarana, 15ª edi-zione, per un’opera poetica inedita. Il premio consiste nellasomma di 500 euro offerta da Maria Sofia Deciani Valmarana.Gli scritti, da una a tre liriche (massimo 100 versi), dovranno per-venire in cinque copie anonime contrassegnate da un motto. Gliautori dovranno includere nel plico una busta non trasparente esigillata contenente il proprio nome, cognome, indirizzo, numerotelefonico e il motto usato per contrassegnare gli scritti.

• Premio “Natura mondo incantato”, 5ª edizione, riservato alledue ultime classi del primo ciclo della scuola dell’obbligo (4ª e5ª elementare) per ricerche tematiche di gruppo di fronte ai piùvari fenomeni naturali (atmosferici, geologici, floristici e fauni-stici). Il concorso è dotato di un 1° premio di 500 euro e di un2° premio di 250 euro indivisibili offerti dal Consiglio del GISM.La ricerca compiuta dovrà evidenziarsi in un elaborato scrittoche dovrà esprimersi più per la qualità della sintesi scientificache per la quantità della documentazione. Componente inte-grante di tale ricerca dovrà essere comunque l’iconografia, rap-presentata da disegni, foto, grafici.Le segnalazioni degli alpinisti (Premio G. De Simoni) e gli ela-

borati dei restanti concorsi con l’eccezione di “Natura mondoincantato” il cui termine scade il 10 maggio, dovranno pervenire,nei termini sopra descritti, a Piero Carlesi, Via Togliatti, 21,20090 Rodano (MI) entro il 30 aprile.

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Il mio sogno di conquistare una vetta del Monte Rosa si èavverato! E’ stato tutto così bello che non sono ancora sicu-ra si sia trattato di realtà: potrebbe essere stato un sogno…

Già il primo giorno, andando al rifugio Quintino Sella, ho capitoche si trattava di una gita speciale. Lasciate le macchine aGressoney, la seggiovia ci ha portati in pochi minuti a quota2.700 m. La temperatura era abbastanza rigida ma l’entusiasmoha fatto si che non sentissimo né il freddo né la fatica, e cammi-nando di buon passo in poco più di un’ora e mezza abbiamo rag-giunto una cresta rocciosa attrezzata con corde fisse.

La sera al rifugio, a 3.585 m, l’altitudine ha giocato brutti scher-zi provocando nausea e mal di testa, ma la mattina dopo siamopartiti tutti insieme alla volta dei 4.221 m del Castore. Dopo averoltrepassato qualche piccolo crepaccio abbiamo percorso laprima crestina per giungere al colle Felik (4.061 m). Dopo unabreve sosta abbiamo affrontato l’ultima parte della salita, le spet-tacolari crestine che ci separavano dalla vetta: siamo passati inpunti talmente stretti che non ci stavano i due piedi vicini… ec’era il precipizio da entrambi i lati! Ma sulla cima abbiamopotuto ammirare il fantastico panorama sulle altre vette delRosa, sul Cervino, sul Granpa, sul Rutor e un sacco di altri impo-

nenti ghiacciai immacolati. Il vento e l’aria frizzante che ci avvol-gevano contribuivano a creare un’atmosfera magica e si rimane-va incantati davanti a tanta bellezza.

Rientrati al rifugio, dopo una breve sosta per levarci i ramponie l’imbragatura, abbiamo proseguito lungo le corde fisse e poilungo la pietraia fino alla seggiovia che ci ha portati alle macchi-ne dove, con ancora negli occhi il meraviglioso ghiacciaio delCastore e l’impervia vetta del Cervino, siamo partiti perSanremo. Grazie Antonio, grazie Flavio… e grazie a tutto il CAI.Arrivederci al prossimo 4.000!

Giulia Barli Gruppo AG del CAI Sanremo

Un caso fortunato ci ha offerto l’oppor-tunità di confrontarci con una realtàdiversa dalla nostra, quella dei ragazzi

provenienti dalla Bielorussia. Attraverso l’as-sessorato alle Politiche giovanili e l’associazio-ne Piccolo mondo di Ravenna abbiamo orga-nizzato una due-giorni in tenda, offrendo atti-vità propedeutiche all’alpinismo sulle “altissime” colline roma-gnole, con trentacinque di questi ragazzi, di età tra i 12 e i 18anni, lontani dal nostro modo di operare e di lingua evidente-mente diversa.

Durante gli incontri preparatori fra accompagnatori di AG,alcuni ragazzi grandi e il presidente della sezione, si era ricono-sciuto il valore etico e sociale di tale esperienza, mettendoanche in conto delle difficoltà. Nella pratica poi se ne sono veri-ficate diverse di difficoltà, che ci hanno costretto a modificarein itinere ciò che si era deciso a tavolino. Difficoltà e aggiusta-menti continui hanno fatto si che il disagio dei ragazzi (aspettisociali, sanitari, d’ambientamento e naturalmente di relazione)e il nostro disagio (cosa possiamo dare? cosa si aspettano? cosagli è stato raccontato?) si incontrassero dando luogo, alla fine diuna straordinaria due-giorni, a uno star bene comune non-ostante la fatica e l’impegno. Le varie attività, e cioè i giochi disocializzazione, l’arrampicata, l’orienteering, la condivisione dileggende del territorio, le escursioni notturne e diurne, l’avven-tura di dormire in tenda, la magia delle stelle cadenti, sono laparte traducibile dell’esperienza; il resto sta nel valore delloscambio di diversi saperi e sensibilità.

Dopo un’esperienza così importante e ricca penso che se il

CAI vuole portare la montagna in città e nei cuori, non per sno-bismo accademico o per un ulteriore e competitiva offerta ludi-ca o tecnica, ma per i valori di solidarietà di cui è piena la suastoria, molto di più deve fare in termini di consapevolezza poli-tica, sociale e culturale. E in particolare nello specifico di AGper quanto riguarda la responsabilità educativa, senza dimenti-care la necessità di quella tecnica, dalla realtà di sezione a quel-la della periferica fino alla gestione centrale, responsabilità cheperaltro il Progetto educativo ci richiede. Penso anche checome associazione si debba arrivare, attraverso un comune efranco confronto, a linee di indirizzo che ci possano caratteriz-zare coerentemente ed eticamente, nonché concretamente,almeno su alcune tematiche di ordine sociale. Cercando di capi-re e mediare le tante diverse esigenze e le difficoltà propriocome è accaduto durante l’esperienza con i ragazzi dellaBielorussia. Augurandosi, come è successo con loro, che l’ab-braccio finale sia desiderio di rincontrarsi per crescere assieme,possibilmente anche incidendo nella realtà di tutti i giorni.

Emiliano Matteo GirottiANAG sezione di Ravenna

PS. Un grazie a tutti coloro che hanno permesso questa espe-rienza, in particolare a Lorenzo e Gioele.

ALPINISMO GIOVANILE. In montagna con i ragazzi

Il mondo da quota quattromila: magico!

Sotto le stellecon gli amicidella Bielorussia

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22 • Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006

Dopo avere introdotto sul mercato ilBarryvox, uno dei localizzatori elettronicipiù innovativi e funzionali, la casa svizze-ra Mammut, da sempre impegnata atti-vamente sul fronte della sicurezza inmontagna, offre anche il set da valangaSafety Bundle, composto dallo zainoRespect 25, la pala Snow Shovel Experte la sonda Avalanche Probe Expert. Il Respect 25 è uno zaino estremamentecompatto e dotato di tutti i dettagli checontano: porta piccozza , cintura in vitaregolabile, sistema di ventilazione delloschienale a camino, cinghie di compres-sione, predisposizione per l’hidrotube,cinghie per il casco, daisy chain permoschettoni o altro, apposito compartoesterno per la pala e la sonda, un com-

parto interno porta cellulare, una tascacon zip ed altro spazio utile. La palaSnow Shovel Expert, leggera e robusta,pesa appena 750 gr ed è interamentesmontabile grazie al sistema di fissaggioa clip. Il manico è telescopico e la lun-ghezza massima corrisponde a 90 cm.La sonda in alluminio AvalancheProbe Expert, a 7 sezioni, pesa 250gr ed è lunga 270 cm.

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News dalle aziende�

SILVRETTA in prima linea nel settore degli attacchi da scialpinismo

MAMMUT: Fuoripista in sicurezza

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Èurgente una mappa delle potenziali frane delle monta-gne. Negli ultimi due anni si è diffuso un grido di doloreper la frequenza dei crolli che si verificano nelle Alpi e

negli Appennini. Pareti classiche delle Marittime, delle Centrali,delle Dolomiti e delle Giulie sono repentinamente cancellate, esi legge puntualmente nelle cronache alpinistiche l’inciso “primaripetizione dopo la frana”. Tuttavia gli episodi che più colpisco-no l’opinione pubblica sono la caduta di tanti pinnacoli chegenerazioni di alpinisti sono state abituate a visitare. E poi, c’è la

constatazione catastrofica delle regressione dei ghiacciai checausano altre rovine.

Di fronte a questa situazione si possono prendere tre posizio-ni. La prima è di accettare il motto biblico della profetessaDeborah per cui “le montagne sono sabbia agli occhi delSignore”. La seconda è di monitorare continuamente quei cam-panili in bilico che progressivamente danno segnali d’instabilità,individuare quelle fessure a monte che preannunciano il distac-co di una frana e infine comunicare semplicemente che in unacerta via classica una gran lastra di roccia appare sospetta. Ilterzo atteggiamento è di rimediare il possibile con i mezzi tecni-ci della nostra epoca.

Supponiamo di scegliere quest’ultima opzione. Nessuno puòrealisticamente impedire il ritiro dei ghiacciai, l’avvento di gran-di frane dopo un’alluvione, né il crollo di qualche sezione di unavia d’alta quota. Tuttavia certi interventi d’emergenza sono tec-nicamente fattibili, con poco costo rispetto al loro vantaggio. Inalcuni casi basta un piccolo consolidamento del terreno intornoa una torre per rallentare di qualche secolo il crollo, oppure disaldarne eventuali fessure con tiranti pretesi (come è stato pro-posto per la Gusela del Vescovà nelle Dolomiti Bellunesi). E cosìpure una grande frana in Valtellina si sarebbe potuta bloccarecon una fila di pali come quelli che si mettono alla base deimuraglioni. Se accettiamo il programma degli interventi fattibiliè necessario che tutti i frequentatori delle Alpi, e in particolarecoloro che usano praticare sistematicamente una certa zona,segnalino tutte quelle piccole mutazioni orografiche che antici-pano cedimenti più vasti.

E’ questo un primo passo per decidere gli eventuali rimedi.Non potrebbe Lo Scarpone incoraggiare questa raccolta preli-minare di dati?

Piero Villaggio

DISSESTI. Verso una mappa delle montagne in pericolo?

Pensiamoci prima che cadanoOrmai ci abbiamo fatto l’abitudine. Non passagiorno, si può dire, senza che la montagna ricevauna nuova ferita perdendo per cause naturali pezziimportanti. L’ultima notizia riguarda il pilastro delPetit Dru nel massiccio del Monte Bianco, salitoper la prima volta nel 1955 da Walter Bonatti.Quel pilastro di granito non esiste più. Il ghiaccioche per millenni aveva riempito i crepacci sullacima si sta progressivamente sciogliendo e lerocce sono crollate. Che fare? Rassegnarsi alpeggio o cercare con un pizzico di fantasia ed’intraprendenza d’immaginare che qualcosapossa ancora essere fatto per prevenire i dissesti,per conservare ciò che la natura ci vuole togliere?Sull’argomento si esprime in questa pagina ilprofessor Piero Villaggio, alpinista accademico ericercatore del Dipartimento di Ingegneriastrutturale dell’Università di Pisa.

La Valtellina rende omaggio ad Alfonso Vinci Una mostra fotografica e un convegno

in onore di Alfonso Vinci (1916-1992)sono stati tra le iniziative più seguitedel 19° Sondrio Festival - Mostra inter-nazionale di documentari sui parchisvoltosi dal 10 al 16 ottobre. Valtellinese (nasce a Pilasco, ora in

comune di Ardenno), alpinista, partigia-no, avventuriero, geologo, cercatore didiamanti, scrittore e viaggiatore instan-cabile, Vinci è un “Ulisse dei nostritempi”. Lo hanno ricordato con com-mozione durante il convegno, coordina-to dal regista Gino Cammarota, l’edito-re Diego De Donato, la figlia Ialina cheha tratteggiato il Vinci privato - padrepoco presente ma che ha trasmesso aifigli la passione per la natura e la mon-tagna - e la scrittrice Luisa Mandrinoche sta scrivendo una sua biografia.Appassionato di montagna fin da giova-nissimo, allievo di Cassin, Vinci comin-ciò presto a organizzare spedizioni pro-prie. Due lauree (lettere e filosofia, geo-

logia), nel luglio ‘39 conquistò la pare-te ovest dell’Agner nelle Dolomiti, dive-nendo membro del Club AlpinoAccademico Italiano, ma già l’anno pre-cedente si era rivelato con quattro cimevaltellinesi: il Ligoncio, la punta Milano,parete ovest, la punta Sertori pareteest e il Cengalo cresta sud - sud ovest(il celebre Spigolo Vinci). Richiamatonell’esercito allo scoppio della guerramondiale, partecipò alle riprese del film“Rocciatori e aquile”, fu assegnato albattaglione sciatori Monte Rosa e man-dato in Francia. Dopo l’8 settembre1943 tornò in Valtellina dove fu uno deicapi della Resistenza con il nome dibattaglia Bill. Alla fine del ‘46 partì peril Sudamerica e in Venezuela comincial’avventura raccontata in “Diamanti”,ripubblicato pochi mesi fa daCDA&Vivalda. La ricerca di diamanti loporta nella foresta nel sud est delVenezuela sul fiume Caronì. Dopo aver scalato nel ‘50 il Pico

Bolivar (5002 m), dal dicembre ‘51 par-tecipa alla spedizione “Panandina” con

altri esploratori italiani: parte del viag-gio è mostrata nel film “Spedizionepanamericana transandina”, da pocorestaurato dalla Commissione cinema-tografica del CAI. Professore di geologiaall’università di Mèrida, dal ‘53 al ‘56,lavorò poi come geologo per variesocietà. Tra i suoi libri “Samatari”,“Cordigliera”, “Occhio di perla”,“Orogenesi”, “L’acqua, la danza e lacenere”, “Lettere tropicali” e“L’altopiano del rum”.

Nicola Falcinella

Personaggi�

23Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

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L’inverno ormai alle spalle ci ha inse-gnato che ora anche i “semplicicamminatori” hanno la chiave per

addentrarsi nel cuore della montagna investe invernale affrontando con le ciaspolesentieri innevati, normalmente percorsisolo con la bella stagione. E questo graziealla riscoperta delle racchette da neve (o“ciaspole”) il cui utilizzo è in costanteaumento. Antiche sono le origini di questiattrezzi inventati a quanto pare dagli india-ni Uroni del Canada, che le costruivanocon legno di betulla e budello di caribù concaratteristico disegno a coda allungata,mentre le vecchie “ciaspole” nostranehanno una forma a fagiolo, sono in legno ecorda di canapa e ancora si produconoartigianalmente.

Le attuali racchette hanno poco in comu-ne con questi modelli, sopratutto per imateriali: ora si utilizzano la plastica o l’al-luminio. Sono dotate di attacchi adattabilia qualunque tipo di calzatura, in generecon snodo (consigliabile se si vuole unacamminata più na¬turale), alcune conalzatacco (assicura una posizione più con-fortevole nelle salite graduali), altre consistemi integrati scarpa attacco per un uti-lizzo più tecnico (nelle gare di corsa). Sonoin genere dotate di un sistema di punte inmetallo, per garantire la tenuta su nevidure e/o ghiacciate, e nei modelli più tecni-ci di un ramponcino anteriore o di barre dìpresa trasversali, per un utilizzo su terrenipiù ripidi.

I modelli che si trovano in commerciosono tutti più o meno validi. Il costo non èsempre contenuto (per una buona racchet-ta non si spendono meno di 100 euro)anche se è decisamente inferiore rispetto asci e scarponi; diffidare comunque daattrezzi troppo economici, indicativi dimateriali scadenti, che non offrono suffi-cienti garanzie di durata e tenuta.

Per affrontare un’escursione sulla neve,oltre alle racchette sono indispensabili:bastoncini (vanno bene anche quelli ripo-nibili a più segmenti), scarponi impermea-bili e traspiranti (in Gore tex, o in pellepieno fiore) e con un buon grado di termi-ci, e le ghette. L’abbigliamento consigliatoè quello a strati, caldo sulla pelle ma nontroppo pesante: per la parte bassa unasalopette e sopra un pile con una buonagiacca a vento sempre pronta nello zaino;ovviamente sono indispensabili guanti,copricapo e occhiali adeguati.

Appena si calzano le ciaspole ci si senteimpacciati, ma dopo qualche metro talesensazione sparisce: il vantaggio di questiattrezzi è infatti di essere immediatamenteutilizzabili poiché non richiedono compe-

tenza tecnica o capacità fisica particolare.L’unica accortezza è camminare con legambe un po’ divaricate. Su neve fresca lasensazione è piacevolissima, sembra quasidi galleggiare, anche se il dispendio ener-getico è superiore a quello di una normalecamminata estiva, sopratutto se si affronta-no tratti in salita e con molta neve dove laprogressione può diventare faticosa.Privilegiare dunque sentieri non troppoimpegnativi ed evitare assolutamente pen-denze elevate e/o terreni molto ghiacciatidove le racchette non offrono sufficientigaranzie di tenuta. Se proprio si voglionoaffrontare percorsi più impegnativi, anchea quote elevate, allora è meglio portarsidietro anche un paio di ramponi.

Ottimi sentieri per racchette da neve si

trovano in tutto l’Appennino. Inoltre quasitutte le stazioni sciistiche dell’arco alpinopropongono come attività complementareallo sci escursioni guidate con le ciaspole.Ovviamente le raccomandazioni di pru-denza sono d’obbligo. Regola da non tra-scurare: portare in escursione in terrenoinnevato l’Arva, la pala e la sonda, fre-quentare un apposito corso sulla nivologiae informarsi tramite i bollettini regionalisulla stabilità del manto nevoso. LaCommissione centrale per l’escursionismoha formato negli ultimi dieci anni oltre uncentinaio di accompagnatori, abilitati percondurre in sicurezza i soci in questo tipodi escursioni invernali.

Angelo BertaccheVicepresidente Commissione centrale per l’escursionismo

Le montagne in bianco e nero di Emilio Frisia

Milanese, Emilio Frisia se ne è andatoin silenzio a 80 anni dopo avere docu-mentato gli aspri paesaggi delle “sue”(e nostre) montagne con immagini inbianco e nero d’incomparabile bellezza.

Del suo talento sono testimonianzadue bellissimi volumi, “Sanmartì” e“Montagna senza parole”. Ma Frisialascia molto di più. I suoi archivi com-prendono centinaia di negativi in biancoe nero sulle valli d’Aosta, Masino,Bregaglia e su incontri con alpinisti rino-mati, come Cassin, Herzog, CamillottoPellissier. Era un valoroso alpinista e unfotografo di montagna appassionato. Hainsegnato fotografia e ha partecipato aspedizioni alpinistiche nel Caucaso(1966) e in Pamir (1967).

Tra i volumi pubblicati “Fotografare inmontagna” (Il Castello, Milano, 1978) èconsiderato quasi un testo sacro di que-sta specialità cherichiede molta applica-zione. Numerosi sonoanche gli scritti ineditidi Frisia, che riflettonoil suo spirito di avven-tura mai ostentato,anzi occultato conpudore come solo igrandi dell’alpinismosanno fare. Da uno diquesti, messo cortese-mente a disposizionedal cugino Alberto,avvocato milanese,emerge il racconto diuna tragedia costata la

ESCURSIONISMO. Come af frontare in sicurezza i sentieri innevati

Ciaspole, consigli per l’uso

24 • Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006

La Commissione centrale per l’escursionismo ha formatooltre un centinaio di accompagna-tori abilitati a condurre escursioniinvernali con questi attrezzi

Fotografia�

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vita al milanese Attilio Piacco (a cui èstato poi dedicato il rifugio attiguo allacapanna Gianetti), compiutasi sotto i

suoi occhi durante una scalata in ValMasino negli anni Cinquanta. “Eravamotre cordate sulla parete est della PuntaTorelli”, scrive Frisia. “Davanti la corda-ta Piccini-Gallotti, poi la nostra(Ponticelli-Frisia) seguita dalla cordataPiacco-Villa. Attilio l’ho visto volare,sbattere su un ripiano di roccia e roto-lare nel vuoto. Ricordando questo epi-sodio mi vengono i brividi quandopenso che nella redazione di una rivi-sta dove mi ero presentato per propor-re un servizio fotografico sull’alpini-smo, mi venne detto che le mie fotosarebbero state interessanti se fossiriuscito a riprendere qualcuno mentrevolava”.

Frisia ci lascia l’immagine dolente deltrasporto a valle dell’amico, quasi un’i-cona che compare in un libro recente,

“Soccorsi in montagna” di Roberto eMatteo Serafin, uscito nel 2005 per il50° del CNSAS (Ferrari Editore).

Di Frisia conserva un affettuoso ricor-do Giulio Ravizza di Milano, suo compa-gno in diverse escursioni. “Abbiamofatto alpinismo insieme”, scrive.“Grazie al fatto di avere un po’ più diesperienza io ero il mediocre capo cor-data. Riuscimmo a combinare insiemedue o tre escursioni all’anno, allegri espensierati. In queste occasioni venni asapere che Emilio, nel periodo tra il ‘52e il ‘64, aveva fatto grandi salite connoti alpinisti: la nord del Disgrazia, lavia Rey alla Marmolada, un paio di spe-dizioni in Unione Sovietica.

Lo chiamavano Mili, si è serenamentespento a Milano nel luglio del 2004 cir-condato dai suoi cari”. �

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ALPINISMO IN DOLOMITI. Un documento del Club Alpino Accademico

- L’arrampicata sportiva ha innalzatoil livello di preparazione degliarrampicatori, ma limitatamentealla pura difficoltà e ciò non è suffi-ciente per affrontare in sicurezza lepareti alpine dove esistono specificipericoli e difficoltà oggettive: quali-tà della roccia, distanza delle prote-zioni, avvicinamento, lunghezzadella via, difficoltà di orientamento,temperatura, quota, zaino, maltem-po, ecc. Pericoli che possono essereridotti o evitati solamente con unapiù ampia preparazione culturale etecnica.

- Concetti tipo “mettere in sicurez-za” una via sono ambigui e perico-losi. Con l’infissione di anelli resi-nati e/o spit alle soste l’alpinistatende a ritenersi più sicuro ed èportato ad arrampicare con lo stes-so spirito con cui ci si muove nellefalesie attrezzate, dove non vige ilmotto “vietato volare”; in realtà leconseguenze, in caso di caduta inmontagna, sono sempre drammati-camente più gravi e nulla cambiase la sosta è rinforzata a perfora-zione considerato che il caricodinamico su di essa, se realizzatacon due buoni ancoraggi tradizio-nali, non sarà mai tale da determi-narne il collasso.

- Percorrere le vie alpinistiche senzaalternare lo stato di chiodatura e,se necessario, migliorandolomediante protezioni tradizionali(dadi, clessidre, chiodi) è la migliorscuola di apprendimento per l’alpi-nista in quanto ne accresce la cono-

scenza dell’elemen-to roccia, dell’am-biente alpino e dellapropria capacità adautogovernarsi nellevarie situazioni; elementiche, assieme a un bagaglio cultura-le dove vi sia spazio per la storiadell’alpinismo, della specifica mon-tagna dove si sta salendo e deglialpinisti che ci hanno preceduto,rappresentano gli unici presuppostiper una vera sicurezza in monta-gna.

Il CAAI rivolgendosi quindi a tuttol’ambiente alpinistico auspica che:

1) Si sospendano le inutili azioni diperforazione sulle vie classicheinvitando nel contempo ogni alpi-nista esperto a sostituire con chioditradizionali e cordini le eventualiprotezioni ormai obsolete e malsi-cure ogni qualvolta si presenti ilcaso.

2) Le scuole di alpinismo riprendanocon più energia l’istruzione sull’usodel martello, chiodi attrezzatura diuna sosta e, nel contempo, dianoanche più spazio alla storia e allacultura generale dell’alpinismo.

3) Si apra un confronto tra le variegenerazioni alpinistiche di ognizona alpina per valutare eventualiinterventi di risanamento tradizio-nale e/o ripristino di situazionipreesistenti.Quanto sopra nel rispetto della tra-

dizione secolare.Club Alpino

Accademico Italiano

Una serie di riflessioni sul tema“Alpinismo in Dolomiti: sicurezza nelrispetto della tradizione” vengonosintetizzate nel documento chepubblichiamo dal Club Alpino AccademicoItaliano a corollario del convegnonazionale svoltosi il 24 settembre alpasso Pordoi con la partecipazione dioltre 70 accademici. Al convegno hannoufficialmente partecipato anche i Collegidelle guide alpine del Trentino, Alto Adigee Veneto, la Scuola centrale di alpinismodel CAI e il CNSAS dell’Alto Adige. La relazione introduttiva del presidentedel Gruppo orientale, organizzatore delconvegno, riguardava la debolezza delleragioni addotte per giustificare lamodifica con perforazione dello stato dichiodatura delle vie alpinistiche storiche.“Questi itinerari tracciati dai nostripadri”, ha sottolineato Rolando Larcher,“sono come le macchine d’epoca: vannomantenute certamente in sicurezza macon materiali e pezzi di ricambio originalidell’epoca. La scusa della sicurezzasarebbe un grande errore storico”. Al termine del dibattito, tenendopresente il contributo alla discussione daparte degli invitati, possono dunqueessere sintetizzate le seguenti riflessioni:

Sicurezza e tradizione

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Per apprezzare fino in fondo il ritor-nello cantato dal calabrese RinoGaetano - “e il cielo è sempre più

blu!” - e per cogliere a pieno la metafo-ra in esso contenuta, sarebbe opportunoleggere con attenzione, anche se puòapparire strano, un breve e fondamenta-le scritto dell’alpinista-scienziato ingleseJohn Tyndall. La legge naturale cono-sciuta come “Diffusione di Tyndall” spie-ga infatti perché il cielo assuma la colo-razione azzurra in tutte le sue gradazio-ni, e anche perché i tramonti e le albe sitingano di rosso. Il colore è provocato,afferma Tyndall, dalle stesse particelledell’aria che possiedono un indice dirifrazione tale da diffondere la compo-

nente azzurra della luce bianca, separan-dola dagli altri colori. L’assunto sembraovvio, ma Tyndall riuscì per primo nelnon facile compito della dimostrazione.Tyndall capì che più si sale di quota, piùil cielo (sia dal punto di vista fisico, sia daquello alpinistico-romantico) diventa“sempre più blu”: a ogni passo si fa sem-pre più scuro, fino a diventare quasi neroalle altissime quote, proprio perché lospessore dell’atmosfera, con le sue infini-te particelle colpite in sospensione, siriduce progressivamente.

Tyndall nasce in Irlanda il 2 agosto del1820 e, compiuti gli studi superiori, si tra-sferisce in Inghilterra per frequentarediversi atenei. Diviene presto topografo,e, precocemente, prende la laurea in fisi-ca: a 25 anni già tiene lezioni sui fenome-ni del magnetismo alla Royal Society.

Ma Tyndall, nonostante le sue osserva-zioni sull’azzurro e sul cielo, non ha unanimo solare. E’ anzi un tipo cupo. E adaggravare la sua cronica maldisposizioneverso il mondo contribuisce certamentel’infelice aspetto fisico. Molto alto emagrissimo (pesava 63 chili), ha un visolungo e un po’ equino incorniciato dauna folta barba che gli conferisce unvolto ancora più sproporzionato. Al suocarattere irascibile e scostante, si aggiun-ge uno stile di vita votato all’assolutaausterità e a uno spiccato atteggiamentoautopunitivo. In perenne convivenzacon una fastidiosa emicrania, anche leabituali dosi massicce di cloroformio nonalleviano la sua cronica condizione diinsonne. Dorme pochi minuti qua e làdurante la notte, mentre il giorno lopassa chino sui libri o in lunghe passeg-giate meditative nei parchi londinesi,soprattutto a Kensington Garden. Unavita da ipocondriaco, aggravata da fortidifficoltà digestive. Ma dalla palude dellesue infelici condizioni fisiche, emergecome liberato ogni qualvolta ritornasulle Alpi. Decine di volte attraverserà laManica per affacciarsi dai terrazzi natu-rali che danno sui colossi del Vallese edel’Oberland. “Hi, Alps!” esclama, inquelle felici estati di ritorno alla vita,inaugurando pagine e pagine del suo dia-rio. Una vita alpestre, va ben precisato,che corre su due registri paralleli e che,col tempo, subirà uno sviluppo ribaltan-do le priorità degli interessi: il suoapproccio iniziale fu quello del fisico-

ricerca-tore chenon perde occa-sione per osservare i fenomeni dell’altamontagna riempiendo quaderni diappunti (poi riordinati in inverno nellelunghe notti insonni londinesi), mentrele pagine della maturità sono quelle diuno scalatore romantico, che trova inmontagna il sublime rifugio della vita, eun inestimabile tesoro da fissare nero subianco con crescente lirismo. Da scien-ziato a poeta, si potrebbe sintetizzare.Una doppia esistenza che si può bencogliere in questa raccolta, dove spicca-no rigore e zelo di scienziato di fronteallo spettacolo fenomenologico dellemontagne, ma emerge anche l’accaloratoracconto dei suoi successi di scalatore(particolarmente dotato sulla roccia)sempre accompagnato da una poetica diincontenibile energia evocativa.

Nel 1859, John decide di ritornare incima al Monte Bianco con il precisointento di organizzare una serie di sta-zioni di misurazione con termometri ealtri strumenti piazzati alle differentiquote, dalla base dei Bossons alla cimadella montagna. Rimane ben 20 ore sullacalotta sommitale del Bianco circondatodai suoi strumenti di rilevazione: termo-metri, anemometri, igrometri. I termo-metri arrivano a toccare i - 20, mentrel’infreddolito Tyndall si serve di diversirevolver per sparare in aria con lo scopodi studiare la trasmissione delle ondesonore. E accende candele per capire lacombustione e i colori della fiamma inquota. Poi nel vento dei 4810 metri, vesti-to con un pesante (ma insufficiente) pel-licciotto e con pantaloni di tweed, si con-centra sul cielo e sulle sue variazioni diluce, di tinta, di intensità e di colore. Saràquella una delle circostanze più redditi-zie per i suoi studi che lo avvicinerà acapire perché in montagna il cielo si pre-senta sempre più blu. E perché vale lapena tornare sempre là in alto.

Marco Albino Ferrari

LETTURE. Pagine scelte

Una inedita raccolta di scrittidel grande alpinista-scienziatoinglese John Tyndall, famoso perla sua gara con Whymper alCervino (a lui è dedicato l’altopicco sotto la cima) e per lasua prima salita al Weisshorn, èquanto propone il quarto volumedella collana “Narratori” cheesce con il nuovo numero diMeridiani Montagne dedicatoal Vallese (a richiesta a 2,50euro). “Inaspettatamente”, fanotare il direttore della collana

e curatore MarcoAlbino Ferrari(nella foto),“Tyndall è unoscienziato chedescrive ifenomeniosservati con la

penna dell’alpinista romantico,in un continuo ed esaltantecambio di registri narrativi”. La traduzione colma, dopo oltreun secolo, una vistosa lacunaeditoriale. Qui pubblichiamo, pergentile concessione, un breveestratto dalla prefazione firmatada Ferrari.

Il cielo sempre più bludi John Tyndall

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nazionale al film più rappresentativo. La giuria assegna anche ilPremio del Club Alpino Italiano - Genziana d’oro (3000 euro)al miglior film di alpinismo, il Premio Città di Bolzano -Genziana d’oro (3000 euro) al miglior film di sport alpino, esplo-razione o avventura e tre Genziane d’argento (ciascuna di 1500euro) rispettivamente al miglior cortometraggio, alla migliorproduzione televisiva e al miglior contributo artistico. Tutti ilungometraggi in concorso e fuori concorso potranno inoltreconcorrere all’assegnazione del Premio del pubblico.

Possono essere iscritti documentari o opere a soggetto (corto,medio e lungometraggi, telefilm e reportage televisivi, in pelli-cola 35 e 16 mm o video, sia analogici che digitali) di montagna,alpinismo, ambiente montano, esplorazione, sport e avven-

CINQUE CERCHI AL FORTE DI EXILLESGli spazi del Forte di Exilles, situato nell’area dei Giochi olim-

pici di Torino 2006, accolgono fino al 17 aprile il progetto arti-stico The Five Rings a cura di Mimmo Di Marzio, organizzato daInpressione, Museo nazionale della Montagna - CAI Torino,Regione Piemonte con il Comitato organizzatore dei XXGiochi olimpici invernali e Finmeccanica. Si tratta di cinqueinstallazioni create espressamente per il forte da altrettanti arti-sti, che si riferiscono al colore dei cinque cerchi simbolo delleOlimpiadi: il cerchio verde rappresenta il rispetto dell’ambientee la tutela della natura, il cerchio rosso i valori sportivi, il cer-chio azzurro la salute e la sicurezza, il cerchio nero le tradizioniinterculturali e i diritti umani, il cerchio giallo la scienza e la tec-nologia. Orario dalle 10 alle 14. Chiuso il lunedì. InformazioniForte di Exilles, tel. 0122 58270 - www.inpressione.com.

TRENOTREKKING COMPIE DIECI ANNICon il Programma Nazionale

di Trenoescursionismo “Treno-trekking 2006”, l’ormai tradi-zionale calendario di gite pro-posto dalle Sezioni eSottosezioni del CAI per gliappassionati di sentieri e binari,prendono il via le manifestazio-ni per il decennale. Ecco le prime trenoescursioni: 4-5/01- Sicilia,Ferrovia Circumetnea, Randazzo-lago Gurrida, Randazzo-Giarre, CAI Palermo, Resp. AE G. Oliveri (tel. 333.7342382).22/01- Liguria, linea Genova-La Spezia, Vernazza-Manarola,CAI Novi Ligure, Resp. AE G. Garuzzo (tel. 0131.225379); AEA. Oliveri (tel. 0143.342321). 5/02- Liguria, Linea Genova-LaSpezia, Levanto-Vernazza, CAI Bolzaneto, Resp.AE P. Guglieri(tel. 010.7409440) e G. Isola (tel. 010.781172). Per informazionied iscrizioni rivolgersi direttamente ai responsabili o consultareil sito www.trenotrekking.it.

DOVE SVENTOLA LA BANDIERA DEL CAILa Sezione Valtellinese di Sondrio annuncia la costituzione

della nuova Sottosezione di Berbenno ratificata il 17 settembredal comitato di coordinamento del Convengo delle sezioni lom-barde. La nuova realtà si propone di operare sul territorio deicomuni di Berbenno, Buglio in Monte, Postalesio, Cedrasco,Fusine, Colorina e Forcola.“La Sezione Valtellinese”, comunicail presidente Lucia Foppoli, “porge auguri di buon lavoro agliattivissimi soci promotori”. Il Consiglio centrale della SocietàAlpinisti Tridentini annuncia a sua volta la costituzione di duenuove sottosezioni, Magras e Ronzo-Chienis.

54° FILMFESTIVAL: NOVITÀ E SCADENZEFondato nel 1952 dal Club Alpino Italiano e dal Comune di

Trento, il TrentoFilmfestival è il primo e più antico festival inter-nazionale dedicato al cinema di montagna, esplorazione, avven-tura. La 54a edizione si svolgerà dal 29 aprile al 7 maggio con ladirezione artistica di Maurizio Nichetti. Il Regolamento 2006 èdisponibile e scaricabile insieme con la scheda di partecipazionedal sito internet del TrentoFilmfestival (www.trentofestival.it).

Diverse sono le sezioni: Concorso internazionale, Fuori con-corso, Sezioni informative, Omaggi e retrospettive, Programmispeciali. La Genziana d’Oro - Gran Premio Città di Trento (5000euro) è il trofeo più ambito e viene assegnato dalla giuria inter-

“Leggere le montagne” è una serie di incontri con gli autoridi libri proposta dalla Biblioteca nazionale del Club AlpinoItaliano in collaborazione con la Città di Torino e le bibliote-che civiche torinesi. Un occasione di approfondimento cultu-rale nel periodo delle Olimpiadi invernali, durante il quale laBiblioteca nazionale presso il nuovo Museomontagna osser-verà orari di apertura straordinaria. Questo il programmadegli incontri, che inizieranno sempre alle ore 17,30:- 24 gennaio, Sala degli stemmi-CAI, Monte dei Cappuccini:

“Le grandi Alpi nella cartografia” di Laura e GiorgioAliprandi, studiosi e collezionisti, presentati da AnnibaleSalsa (Priuli & Verlucca 2005).

- 8 febbraio, Biblioteca nazionale CAI, via G. Giardino 48,Monte dei Cappuccini: Enciclopedia della Valle d’Aosta diOriana Pecchio e Pietro Giglio, giornalisti, (Zanichelli 2005).

- 24 febbraio, Biblioteca Geisser Corso Casale 5, ParcoMichelotti:Officinahce, rivista digitale di ricerca sull’alpini-smo e lo spazio alpino. Incontro con Andrea Bocchiola, cura-tore e autore, e Eugenio Pesci, autore di libri sull’estetica delpaesaggio alpino.

- 3 marzo, Sala degli stemmi CAI:Le Alpi: una regione unicaal centro dell’Europa di Werner Bätzing, docente di geogra-fia all’Università di Erlangen-Norimberga, Bollati &Boringhieri 2005. In collaborazione con l’editore e il GoetheInstitut di Torino.

- 22 marzo Biblioteca Geisser: 365 giorni sulle Alpi di PaoloPaci, giornalista, (Mondadori 2005). Incontro con l’autore eEnrico Camanni.Un’occasione per visitare la nuova e accogliente sede della

Biblioteca nazionale del CAI al Monte dei Cappuccini diTorino, dotata di un patrimonio documentario immenso rac-colto in 143 anni, che comprende 24.000 libri, 1.154 testate diperiodici per un totale di 16.000 annate, un fondo cartograficodi 9.271 pezzi (1.800 carte recenti, 4.460 storiche e 3.011extraeuropee provenienti dal Cisdae) e un fondo archivistico.La consultazione in sede è libera negli orari di apertura (mar-tedi e giovedi dalle 13 alle 18,45, mercoledi e venerdi dalle 9,15alle 15). Il prestito è riservato ai soci CAI ed è previsto un ser-vizio di consulenza bibliografica.

Torino, non solo Giochi: letture e incontri allaBiblioteca nazionale

Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte

27Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

Istruttori di alpinismopag. 29

Vita delle sezionida pag. 34

Circolaripag. 33

Piccoli annuncipag. 37

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tura sportiva. E’ possibile utilizzare qualunque standarddigitale oggi esistente. Le opere prodotte nel 2004-2005 vannoiscritte entro il 31 gennaio, entro il 28 febbraio quelle prodottenel 2006. In parallelo alla rassegna cinematografica, dal 29 apri-le al 7 maggio si svolgerà “Montagnalibri” - 20° Rassegna inter-nazionale dell’editoria di montagna, principale evento mondia-le dedicato alle novità dell’editoria di montagna, che proporràanche la 11° Mostra - Mercato delle librerie antiquarie dellamontagna dal 5 al 7 maggio. Informazioni: segreteria Via S.Croce 67, 38100 Trento, tel 0461.238178/986120, fax 0461.237832Internet : www.trentofestival.it - email: [email protected].

LE DOLOMITI DI GIUSEPPE GHEDINA Dedicata al celebre fotografo e alpinista ampezzano, autore di

indimenticabili cartoline in bianco e nero sulle Dolomiti, lamostra allestita dalla sezione di Pieve di Cadore ([email protected]) presso la sala F. Coletti di Tai è visitabile fino al 14gennaio.

CLUB DEI 4000, MASCARETTI PRESIDENTEIl 18 settembre a Macugnaga si è svolta l’annuale assemblea

del Club dei 4000, associazione che accoglie gli alpinisti chehanno scalato la parete Est del Monte Rosa da Macugnaga.Dopo la relazione del presidente Nino Mascaretti sull’attivitàsvolta nell’anno sociale 2004-5, lè stato rinnovato il consigliodirettivo per il prossimo triennio: all’unanimità sono stati elettiMascaretti presidente e consiglieri Alessandro Caldarera,Marco Carli, Fabio Iacchini, Roberto Marone, Maurizio Vittonee M.Cristina Tomola (segretaria).

“QUOTA 283. MONTE DEI CAPPUCCINI”Folla di appassionati per l’inaugurazione, l’11 dicembre, del

rinnovato Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi” alMonte dei Cappuccini. Radicali le innovazioni, in parte già anti-cipate in queste pagine. Ora la dimensione è verticale grazie aun ascensore che porta a una terrazza panoramica - rielabora-

Corsi e aggiornamenti a Bressanone e BergamoDal 20 al 26 febbraio si svolgerà a Bressanone il 13°

corso di perfezionamento in medicina di montagna, direttodal prof. Corrado Angelini dell’Università di Padova e orga-nizzato dal dr. Andrea Ponchia ([email protected],tel 049 821 2321), con la partecipazione di numerosi rela-tori partecipanti al progetto Ev-K2-CNR alla piramidedell’Everest. Il programma verte in particolare sulla gestio-ne delle emergenze in alta e altissima quota.La Società italiana di medicina di montagna e la

Commissione centrale medica del CAI organizzano sabato27 maggio presso il Palamonti, sede della Sezione diBergamo, un Convegno nazionale di medicina di montagnae il XII Corso di aggiornamento per medici di trekking e spe-dizioni. Segreteria scientifica: Andrea Ponchia, EnricoDonegani ([email protected]), Giancelso Agazzi([email protected]).Al Palamonti con Iztok TomazinIl medico e alpinista sloveno Iztok Tomazin, specializzato

in soccorso ed emergenza in montagna, leader di varie spe-dizioni, con oltre tremila salite all’attivo nelle Alpi e sullemontagne del mondo, sarà venerdi’ 10 febbraio alle ore 21al nuovo Palamonti di Bergamo per una conferenza orga-nizzata dalle commisioni culturale e medica della Sezionebergamasca (www.caibergamo.it).

Medicina di montagna�

zione dell’antica “Vedetta alpina” - dalla quale è possibile navi-gare con la vista e con il cuore sulla catena alpina, dal Monvisoal Monte Rosa e oltre. Grazie al progetto di Aldo Audisio, diret-tore del museo, Luigi Bistagnino, Enrico Camanni e PasqualeBruno Malara, le raccolte sono esposte su supporti tecnici e sce-nografici, mentre una decina di postazioni video offrono la visio-ne di “Quota 283. Monte dei Cappuccini - Torino”, film in ottoparti sulla montagna e sul museo, protagonista l’attore GiuseppeCederna. Il recupero edilizio, eseguito dalla Citta di Torino, èstato diretto da Rosalba Stura e Emanuela Lavezzo con i contri-buti della Regione, della Provincia, della Compagnia San Paolo,la fondazione CRT, l’IMONT (Istituto nazionale della monta-gna) e il CAI. In occasione della riapertura vengono propostefino al 1° maggio le rassegne “Viaggio all’oro. L’immaginario delKlondike”, a cura di Aldo Audisio e Craig Richards, e “Viaggioalle Alpi. Alle origini del turismo alpino”, a cura di AnnibaleSalsa. (www.museomontagna.org)

I NOSTRI RIFUGI PER LO SCIALPINISMO La Sezione CAI-Uget di Ciriè, proprietaria del rifugio Città di

Ciriè al Pian della Mussa (Balme - TO) gestito da VirgilioBergero, comunica la completa ristrutturazione dell’edificio aipiedi della Ciamarella, annunciando che la struttura è aperta egestita nella stagione invernale e costituisce ottima base perscialpinismo, sci di fondo e cascate di ghiaccio. Possibilità di tra-sporto del materiale con motoslitta. Informazioni tel0123.820.008 - 340.67.69.984.

GENOVA: IL 1° CORSO DI SENTIERISTICASecondo le indicazioni del Gruppo lavo-

ro sentieri della Commissione centrale perl’escursionismo, la Scuola di montagna“Franco Piana” del CAI Bolzaneto - GEha organizzato il 1° Corso di formazioneper operatore di sentieristica, con l’obietti-vo di formare operatori capaci sia di coin-volgere in quest’attività altri soci, sia disvolgere lezioni teoriche e pratiche duran-te i corsi di escursionismo. Poiché questo èil primo del genere organizzato in Liguria,la partecipazione è estesa ai soci delle sezioni e sottosezioni dellaprovincia di Genova, previa candidatura dai rispettivi consiglidirettivi. Nei due incontri in sede (24 e 31/10), gli argomenti sonostati: storia e leggi sulla segnaletica, segnaletica del CAI, altri tipidi segnaletica, lavori per la manutenzione di un sentiero, mate-riali occorrenti per segnalare un sentiero e tipi di vernici, itine-rari escursionistici in Italia, convenzioni tra CAI e enti pubblici,prospetti e luoghi di posa agli incroci, scala delle difficoltà escur-sionistiche in relazione alla segnaletica, programma informaticodelle reti sentieristiche del CAI. Durante le due uscite (29/10 e5/11) sul sentiero natura Pian Lupino che il CAI Bolzaneto hapreso in affido dal Comune di Ceranesi - GE, sono stati effet-tuati la pulizia del sentiero con taglio di rami e cespugli invasivi,la costruzione di canalette di regimazione acque piovane, il posi-zionamento e la messa in opera delle tabelle su palo in relazioneal prospetto dei luoghi di posa agli incroci, il ripasso della segna-letica e segnaletica a nuovo (con vari sistemi per apporla).

Il corso è stato diretto dall’AE Pietro Guglieri con la collabo-razione degli istruttori sezionali di segnaletica e sentieristicaVittorio Cian, Ennio Costa, Mauro Felicelli, Pietro Gianotti AE,Giovanni Isola, Giuseppe Valeri e Piero Bordo ANAG. Hannopartecipato 12 soci del CAI Bolzaneto, 5 del CAI Chiavari, piùuno del CAI Breno - BG, uno del CAI Sampierdarena - GE euno del CAI ULE GE.

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ANCHE ALATRI È ON LINEDa gennaio è attivo il nuovo sito internet della sezione di

Alatri (Fr) all’indirizzo www.caialatri.it.

IL GISM COMMEMORA MAZZOTTI Una sessantina di appassionati di montagna hanno partecipa-

to sabato 1° ottobre a Selva di Cadore (Belluno) alla manifesta-zione in ricordo di Bepi Mazzotti , fecondo scrittore veneto,autore del ben noto “Grandi imprese sul Cervino”, organizzatadal Gruppo italiano scrittori di montagna con la FondazioneBepi Mazzotti per la Civiltà Veneta e l’Amministrazione comu-nale di Selva in Val Fiorentina che ha l’onore di custodire le spo-glie mortali di Mazzotti. Dopo Spiro Dalla Porta Xydias, pre-sidente del GISM, Meccoli ha parlato del rapporto dello scritto-re alpinista con Dino Buzzati, Melania Lunazzi ne ha rievocatol’attività alpinistica, Dante Colli ne ha illustrato la personalità elo spirito critico al servizio della montagna, mentre De Martin(past-president del CAI) ha rivissuto i suoi incontri conMazzotti sino al 1981, anno della scomparsa. Per l’occasione ilGISM ha presentato il tanto atteso numero uno della rediviva“Montagna”, rivista quadrimestrale di cultura alpina, dopo ilfelice esperimento del numero zero presentato a Siusi. Il prossi-mo fascicolo verrà presentato alla Sezione di Milano a fine digennaio. (Lino Pogliaghi)

CISA IKAR, “VERTICE” A CORTINALa tradizionale riunione generale della CISA-IKAR, associa-

zione internazionale delle organizzazioni di soccorso alpino, si étenuta a Cortina dal 12 al 15 ottobre. Giancelso Agazzi ha par-

tecipato come rappresentante della Commissione medica delCAI all’incontro che ha impegnato 35 medici specializzati pro-venienti da varie nazioni (Italia, Svizzera, Polonia, Croazia,Slovenia, Canada, USA, Francia, Inghilterra,Austria, Germania,Spagna, Norvegia, Slovacchia, Liechtenstein, Sud Africa ). Sisono discussi vari nuovi documenti e linee-guida riguardanti lamedicina di emergenza in montagna. Era presente Urs Wiget,past president della Commissione medica. Venerdi 14 ottobrealle Cinque Torri si è svolta una dimostrazione di soccorso inparete a opera del CNSAS. Bellissima la giornata e ottima l’or-ganizzazione.

CADORE: 60 CANDELINEPER I RAGNI

Dopo gli Scoiattoli, nati aCortina nel 1939, i ragni di Pievedi Cadore (www.grupporagni.it [email protected]) si conside-rano il gruppo rocciatori più vec-chio d’Italia avendo compiuto 60anni. Nel loro curriculum un’intensa attività didattica in colla-borazione con la Sezione di Pieve di Cadore: negli ultimi ven-t’anni sono stati avvicinati all’alpinismo più di 500 giovani, incollaborazione con i comuni di Pieve e di Calalzo è stata valo-rizzata la diga dell’Enel di Pieve di Cadore con la creazione diitinerari attrezzati e con l’organizzazione di una gara di arram-picata giunta alla terza edizione. Intensa anche l’attività alpini-stica con centinaia di nuovi itinerari aperti sulle Dolomiti orien-tali e altrove. Attualmente 51 sono i soci, di cui 5 guide alpine e10 istruttori di alpinismo del CAI, e con soci onorari di grande

prestigio, come il friulano Ignazio Piussi e ilpast presidente del CAI Roberto De Martin.

DINAMICHE VEGETAZIONALI La Sezione di Feltre ha avviato con la sua

Commissione culturale e di tutela dell’ambien-te un progetto di monitoraggio sulle dinamichevegetazionali di alcuni siti delle Vette Feltrinenel Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, conl’approvazione dell’ente medesimo. Il proget-to, a quanto riferisce il presidente della sezioneFrancesco Di Palma, è articolato in moduli e sibasa sul monitoraggio della composizione flo-ristica di alcuni “quadrati permanenti”, da rile-vare a distanza di 2-3 anni in modo da seguirein tempo reale il naturale dinamismo dellecomunità vegetali a quote variabili tra 1800 e1900 metri. Attualmente l’area è costituita dacenosi erbacee a tratti lussureggianti, poten-zialmente soggette a invasione da parte diarbusti e piante arboree. Date le caratteristichedel luogo e l’andamento stagionale si reputanonecessari due rilievi nello stesso sito per ognianno (fine giugno o inizio luglio e prima metàdi agosto) in modo da cogliere sia le fioritureprecoci sia quelle tardive. Il programma meri-terebbe di poter proseguire su tempi lunghi(20-30 anni) anche se è ipotizzabile che alcunesignificative tendenze evolutive emerganodopo 5-10 anni. Il monitoraggio si avvale del-l’apporto di Cesare Lasen, affiancato daAlberto Scariot e Viviana Boz, giovani ricerca-tori con esperienza sul tema, i quali all’iniziodel mese di agosto hanno identificato nove

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Istruttori nazionali di alpinismo e di arrampicata liberaLa Scuola centrale di alpinismo, dando attuazione ad uno specifico mandatodella Commissione Nazio-nale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo, organiz-zerà per l’anno 2006 il Corso per Istruttori Nazionali di Alpinismo ed il Corsoper Istruttori Nazionali di Arrampicata Libera, utilizzando un nuovo program-ma sperimentale a moduli. I corsi inizieranno indicativamente nel maggio2006 e si concluderanno nei primi mesi del 2007, ed è allo studio la lorointegrazione anche con lo sci alpinismo. Il programma di dettaglio del corsoverrà pubblicato sul prossimo numero de Lo Scarpone, e sui vari siti attivatidai singoli O.T.P. Come di consueto, inoltre, provvederemo ad inviare a tuttele Scuole il depliant illustrativo con il programma e le modalità di iscrizioneche, prevedono l’invio cartaceo dei moduli di iscrizione e dei moduli per anno-tare l’attività alpinistica e didattica personale alla Commissione Nazionale eall’O.T.P. di competenza. Una ulteriore novità è data dal fatto che appena dis-ponibile sarà possibile scaricare questa modulistica dal sito dellaCommissione Nazionale e dei vari O.T.P.

Istruttori di snowboard - alpinismo cercansiLa Commissione Nazionale Scuole Alpinismo e Scialpinismo intende costi-

tuire in tempi brevi un nucleo di istruttori specializzati in snowboard alpini-smo. Questo gruppo dovrà sviluppare, sotto la supervisione e con il sup-porto della Scuola Centrale di Scialpinismo, una progressione didattica equindi un modulo di formazione-verifica sull’uso della tavola in ambientealpinistico (tecniche di salita e discesa, equipaggiamento, sicurezza, auto-soccorso) rivolto a istruttori del CAI. Gli istruttori INSA e ISA che svolgonoregolarmente attività didattica e/o personale di snowboard alpinismo esono interessati a far parte di questo team devono inviare, anche via e-mail,un proprio curriculum (snowboard alpinistico e didattico) a: Guido Fossati,via Ripamonti 13, 20136 Milano, e-mail: [email protected]. I candidati piùqualificati saranno contattati e convocati per stage e incontri ad hoc.

Rolando CanutiPresidente della C.N.S.A.SA.

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siti, ciascuno con una superficie di 25 mq, delimitandoli conpicchetti con la collaborazione del personale del Parco e delCTA, nonché di alcuni soci del CAI di Feltre.

AL TRAGUARDO IL CORSO PER ACCOMPAGNATORI DI ESCURSIONISMO

Si è concluso positivamente il corso di formazione partito nelmaggio 2005 da Bismantova, e passato per l’Alta Valle del Reno,le Foreste Casentinesi e la Val di Fassa, che ha portato 32 nuoviAE titolati in casa CAI. Il promotore Sergio Gardini ringrazia dicuore tutti quanti a vario titolo hanno collaborato alla buonariuscita del corso, volontari e non. “Persone modeste che lavo-rano con metodo, senza la necessità di apparire. Su di loro, iocredo, si regge la società tutta”. In particolare si ricordano ivolontari delle Scuole di Alpinismo del CAI, della TAM, delSoccorso Alpino, il personale dei Parchi dell’Appennino Tosco-Emiliano e del Casentino, la Pro-Loco di Molino Del Pallone, ilprof. Zagnoni, e tutti i componenti della CommissioneEscursionismo tra cui il Vice Presidente AE Angelo Bertacche.

CRESCE LA BIBLIOTECA PIÙ ALTA D’EUROPA

Note liete alla Capanna osservatorio Margherita, il più altorifugio d’Europa, per la Biblioteca Emilio Detomasi, sede stac-cata della Italo Grassi di Varallo.A un anno di distanza dal gior-no dell’inaugurazione il progetto ha superato ogni più roseaaspettativa suscitando l’interesse dei frequentatori. In occasionedi un sopraluogo, in agosto, da parte di una delegazione con ilpresidente sezionale Giorgio Tiraboschi, è stato sistemato unsecondo armadio per i volumi della collana “Guida dei montid’Italia” donati dalla Sede centrale. Durante il lavoro di siste-mazione i bibliotecari di Varallo hanno riscontrato con grande

piacere che la raccolta si è ampliata anche grazie ad alcuni volu-mi portati fin lassù a spalla da infaticabili alpinisti amanti dellalettura, facendo salire a ben 311 volumi la dotazione di opere let-terarie e guide a disposizione degli ospiti del rifugio. I responsa-bili della Biblioteca I. Grassi esprimono in un comunicato il lorocompiacimento per l’apprezzamento espresso dal presidentegenerale Annibale Salsa nella relazione annuale ai delegatiriuniti a Saluzzo. Gratitudine viene espressa anche a VinicioVatteroni e Piergiorgio Repetto che nell’editoriale della Rivistadi luglio/agosto hanno definito la costituzione della bibliotecaEmilio Detomasi tra le iniziative più lodevoli del Sodalizio, e aSpiro Dalla Porta Xydias che dalle pagine dello Scarpone hainvitato a includere nella biblioteca più alta d’Europa alcunititoli a suo avviso indispensabili.

“NELLA SELVAGGIA E SCONOSCIUTA CARNIA”“Tra cattedrali con mille guglie e campanili svettanti nel cielo,

nella selvaggia e sconosciuta Carnia”, come recita una poesia diRosanna Cacitti, si è svolto l’estate scorsa il trekking deiMonfalconi, organizzato dalla Sezione di Desenzano ([email protected]). Dalla relazione della cortese socia Giusy Sacco,che per ragioni di spazio possiamo soltanto citare, emerge l’am-mirazione per questo territorio selvaggio e per le strutture diaccoglienza (rifugi Giaf, Pordenone e Pacherini). Momento cul-minante del trekking è stata la salita al meraviglioso Campaniledi Val Montanaia.

SOCI DEL CAI NELLA VALLE DELLO SPITIUna camminata tra i villaggi e i monasteri tibetani nella valle

dello Spiti è stata compiuta da un gruppo di 24 soci guidati daBruno Visca della Sezione di Lanzo. La Valle dello Spiti, daltibetano spiti (paese di mezzo) per la sua posizione in mezzo allemontagne, è situata nello stato indiano dell’Himachal Pradesh,confinante col Tibet, ed è stata riaperta al turismo solo nel 1993dopo la sua chiusura nel 1953 a causa della guerra e delle ten-sioni indo-cinesi. La zona era mille anni fa una via collateraledelle più famose vie carovaniere, come la Via della Seta, che uni-vano la Cina all’India.“Per questa ragione lo Spiti, legato a queltempo sia al Tibet sia al vicino Ladakh, godeva della presenza discambi commerciali e culturali di notevole entità. Adesso unadisagevole strada, recentemente costruita, collega (in circa 10ore di duro viaggio in fuoristrada) la città di Manali alla Valledello Spiti attraverso i passi di Rothang (3978 m) e Kunzum(4551 m).“Il 3 agosto, all’inizio del trek, facciamo la conoscenzadel gruppo che ci accompagnerà con 32 cavalli: cavallanti, cuo-chi e aiutanti di nazionalità indiana e nepalese, oltre alla nostraguida Puren: 12 persone in tutto che avremo modo di apprezza-re per la loro affidabilità e cortesia”, racconta Visca, convintoche i disagi e le fatiche dei nove giorni di cammino siano stateampiamente ripagati dalla bellezza delle cime innevate e delleampie vallate, dalle emozioni provate entrando, accolti congrande ospitalità, nelle semplici abitazioni dei villaggi, e dalsenso di pace e serenità ispirato dai monasteri. Il viaggio ha toc-cato Kaza (3800 m), capitale dello Spiti.

IN PALESTRA CON I RAGNI DI LECCOGrazie alla struttura realizzata dalla Comunità montana del

Lario orientale e all’impegno dei Ragni, sostenuti dal CAILecco, climber e alpinisti hanno finalmente a disposizione nellacittà di Lecco una parete che non ha eguali in tutto il territorio.Situata nella palestra di via Carlo Mauri, l’indimenticabile“Bigio”, la struttura ha una superficie arrampicabile di circa 220mq ed è in grado di soddisfare le diverse esigenze degli appas-sionati di arrampicata: un pannello con percorsi verticali e sem-

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Gruppo occidentale: Giuliberti confermato presidenteAll’assemblea annuale del 5 novembre a Verres (AO) del

Gruppo occidentale del Club Alpino Accademico Italiano si èprovveduto al rinnovo delle cariche sociali per il triennio2006 - 2008, che ha visto la riconferma di MassimoGiuliberti (nella foto al centro) presidente e di Ugo Manera(a destra) vicepresidente, insieme con il neoeletto AndreaGiorda che riceve il testimone da Claudio Picco cui sonoandati i ringraziamenti unanimi per i sei anni di preziosolavoro. Confermato alla segreteria anche Enrico Rapetti. Al termine dei lavori assembleari è intervenuto (come è

stato riferito il mese scorso sullo Scarpone a pagina 23)quale graditissimo ospite Renzino Cosson nella sua veste dipresidente della Fondazione Montagna Sicura: oltre ad alcu-ne belle immagini del Monte Bianco, ha presentato, conl’aiuto dei tecnici della fondazione, il lavoro di monitoraggiodei ghiacciai e dei seracchi del Monte Bianco.

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Club accademico�

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Q U I C A IQ U I C A IA Iplici è riservato ai principianti, mentre due grandi torri stra-piombanti presentano vie di elevato impegno tecnico e atletico.“Siamo orgogliosi di poter finalmente offrire agli arrampicatoriuna simile opportunità”, commenta Alberto Pirovano, presiden-te dei Ragni.“La nostra speranza è che la palestra diventi puntodi incontro per uno scambio di idee e nuovi stimoli per gli sca-latori lecchesi. Sono convinto servirà non solo a promuoverel’arrampicata sportiva, ma anche a rilanciare la grande tradizio-ne e cultura alpinistica di cui i Ragni sono eredi e depositari”.

L’impegno dei Ragni per la gestione non si limiterà solo alleattività strettamente legate all’apertura e alla cura logistica del-l’impianto. “Abbiamo avviato interessanti collaborazioni con lescuole locali, e proprio in questi giorni stiamo lanciando un pro-gramma di corsi pomeridiani per ragazzi e bambini”, spiega ildirettore della palestra Marco Ballerini, uno dei leader storicidel movimento dell’arrampicata sportiva nel Lecchese, “Ai fre-quentatori della palestra, che ospiterà anche incontri e confe-renze, daremo la possibilità di seguire tabelle di allenamentopersonalizzate grazie alla consulenza di Paolo Cattaneo, dottorein scienze motorie e membro della nostra squadra di arrampica-ta sportiva”.

IL BOLLETTINO GEAT COMPIE 60 ANNIFondato nell’immediato dopoguerra da Eugenio Pocchiola, ha

raggiunto il traguardo dei sessant’anni il glorioso Bollettinodella Sottosezione GEAT di Torino. Il fascicolo commemorati-vo dedica la copertina a una storica scalata, la prima invernaledella parete sud-ovest della Marmolada, compiuta nel 1950 daHermann Buhl e Karl Rainer.

TERRE ALTE DELL’ASPROMONTEIl volume “Terre Alte d’Aspromonte”, curato da Alfonso

Picone, sarà presentato sabato 10 febbraio a Reggio Calabria dalpresidente generale Annibale Salsa e da Giuliano Cervi, pre- ➜

Autosoccorso in valangaRiservato a scialpinisti di base è il corso SVI diretto da

Beppe Stauder l’11 e 12 febbraio a Febbio (AppenninoReggiano). Il ritrovo è fissato alle ore 9 presso l’albergoSporting di Febbio (i corsisti devono provvedere di perso-na alla prenotazione per il soggiorno, tel 0522 800157).Argomenti trattati: apparecchi Arva, preparazione dellagita scialpinistica, comportamento durante la gita, auto-soccorso. Si richiede: padronanza degli sci fuori pista,normale dotazione per gite di sci alpinismo a livello BS,Arva, pala e sonda. La domanda di iscrizione,corredata dicopia del bonifico, deve essere inviata entro il 4 febbraiopresso la Segreteria SVI via Petrella 19, 20124 Milano,tel 02.2057231. Quota di partecipazione 45 euro (sociCAI) e 60 (non soci) da versare presso BANCAINTESA BCI(EX Cariplo), Sede Tesoreria Enti Milano cc 419922, abi03069, cab 09400. Il modulo di iscrizione è reperibilepresso il sito web dello SVI o può essere richiesto aBeppe Stauder tel 0536.850198, cell 348.2668917, e-mail [email protected], CAI - SVI Sede centrale, 19 tel02.2057231 (sig.ra Emanuela). Su Internet al sitowww.cai-svi.it, e-mail [email protected]

Servizio valanghe�

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DIREZIONE GENERALECircolare n. 1/2006Ufficio Sezioni

OGGETTO: Prezzo cessione bollini anni precedentie mancato reso bollini

Si ricorda che, con delibera n°54 del 2aprile 2004 il Comitato di Presidenzaha stabilito che l’addebito alle Sezionisia per mancato reso bollini sia perrichiesta bollini arretrati avverrà conriferimento alla sola quota spettanteall’Organizzazione centrale eprecisamente:- bollini ordinari . . . . . . . € 9,38- bollini famigliari . . . . . . . € 3,45- bollini giovani . . . . . . . . . . € 0,67

In caso di specifica richiesta di interaannata di pubblicazioni arretrate daparte dei soci, previa verifica delladisponibilità, si procederà all’invio diquanto richiesto con addebito dellarelativa quota pubblicazioni; salvo lerichieste dei fascicoli sciolti per i quali siapplicano le tariffe riportate sullerelative testate.

Milano, 30 novembre 2005Il Direttore generale

(f.to dott.ssa Paola Peila)

DIREZIONE GENERALECircolare n. 2/2006

OGGETTO: Modifica dell’Art. IV.III.2 delRegolamento generale

A tutte le Sezioni

Si comunica che, il Comitato centrale diindirizzo e controllo nella sua riunionedel 19 novembre 2005, ha approvato laseguente modifica del testo dell’Art.IV.III.2 comma 1 del Regolamentogenerale: “Gli OTC operativi sonocomposti da un massimo di settecomponenti, fatta eccezione per laCommissione nazionale alpinismo e scialpinismo composta da un massimo dinove componenti. Essi sono eletti dalCC anche su proposta del CDC e sullabase di indicazioni o designazioni dellestrutture periferiche e degli stessiorgani tecnici operativi centrali eperiferici”

Milano, 2 dicembre 2005

Il Direttore generale(f.to dott.ssa Paola Peila)

Giorni grandi all’Alpe di Siusi Dal 27 al 31 luglio Luigi Guidi del

Gruppo anziani del CAI Milano ha orga-nizzato un soggiorno all’Alpe di Siusipresso il rifugio Dialer (ex Touring Club)con trentadue partecipanti, tutti conso-ci. Della bella esperienza è testimoneun lungo diario dello stesso Luigi, alquale per ragioni di spazio facciamo rife-rimento per sommi capi. Dopo un viag-gio in pullman la comitiva è felicementesbarcata a Campitello ed è salita in funi-via al col Rodella, dove comincia l’av-ventura che ha portato gli escursionistial rifugio Dialer passando per i rifugiFriederich August e Sandro Petrini.“L’aria è leggera e fresca, finalmenteguardiamo lontano… siamo felici”,annota Guidi. “Il sentiero non è per nullafaticoso per cui c’è fiato per tante chiac-chiere. Interessante la notizia data dallaLaura sulle iniezioni da fare direttamen-te nelle ginocchia grippate. Fenomenoabbastanza diffuso nel nostro gruppoanziani. Poi tante cose ci siamo dettil’un l’altro camminando così piacevol-mente”. Luigi traccia un amabile identi-kit dei vari escursionisti, dai più chiac-chieroni ai taciturni, ai conoscitori dimontagne “talmente esperti che posso-no passare ore a discutere nel dettaglioquale sentiero prendere per raggiungereuna qualsiasi meta di una qualsiasimontagna dell’arco alpino e prealpino”.Particolarmente apprezzata l’escursio-

ne al passo Molignon attraverso unbreve tratto di sentiero attrezzato. “La

vista è grandiosa e stupefacente inqualsiasi direzione si guardi. In lonta-nanza, al di là del vallone che dovremoscendere e risalire, si vede piccolissimoil rifugio Principe, nostra prossima meta.E i dispersi? Niente paura. In coda nonsolo c’è Pippo con il cane Kim che fa lascopa ma c’è il “professore” che cam-mina a braccia conserte, meditandosulla sorte del mondo e sulle buone pre-stazioni dei suoi scarponi nuovi. Piuttosto impegnativa anche la cima

del Sassopiatto (quasi 3.000 m).“Saliamo un poco in ordine sparsoverso la cima. In vetta tutti si congratu-lano. La Lena, i cui occhi ridono sempredi più, mi ringrazia per averla incorag-giata a partecipare a questa escursio-ne: lei è la più felice di tutti”. Dopo un’e-scursione al monte Petz, colpo di scena.“A cena scopriamo di avere con noi laParietti. E’ in incognito e si fa chiamareGabriella, ma le sue labbra sensual-mente gonfie la tradiscono. Tutti attornoincuriositi. Ora c’è chi sostiene che siaeffettivamente la Gabriella, altri insisto-no con la versione Parietti. Finalmentele carnose labbra si dischiudono e par-lano…”.Il ritorno in Stazione centrale avviene

sotto la pioggia che batte rumorosa-mente sulle volte. “Va bene così. Siamostati molto fortunati col tempo: mai unanuvola, sempre in pieno sole. Sonostato molto felice in questi giorni. Siamoun bel gruppo. Grazie a tutti, alla pros-sima!”.

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Circolari�

Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte

sidente del Gruppo Terre Alte. Il libro illustra gli esiti della ricerca condotta nelParco nazionale d’Aspromonte dai nostri volontari affiancati da studiosi e ricercatori,nell’ambito dell’accordo quadro tra CAI e Ministero all’Ambiente. Grazie alla collabo-razione con la Sovrintendenza e l’Università di Reggio Calabria, è stato possibile rile-vare i tanti manufatti censiti mediante una efficace metodologia che si impone comemodello di riferimento per altre analoghe ricerche in Appennino meridionale. La ricer-ca dimostra una volta di più come il tema dello studio dei segni dell’uomo nei territorimontani costituisca un’importante fonte di dati per chiarire la complessa stratificazio-ne di eventi alla base dei processi di insediamento in “quota”.

LA SEZIONE DI ALMESE COMPIE 30 ANNI Gli oltre trecento soci del sodalizio alesino, nato nel 1975 come sottosezione di

Alpignano (TO), hanno deciso di festeggiare la ricorrenza restaurando l’amatissimacappella in cima a Rocca Sella (m. 1508).

VALMALENCO: UNA VETTA PER WOJTYLAUn’effigie di papa Wojtyla scolpita nella pietra ollare dall’artista Silvio Gaggi di

Chiesa Valmalenco (Sondrio) è stata collocata sulla cima Val Fontana (3222 m) accantoal Pizzo Scalino, alla fine di agosto, con la collaborazione di Comunità montana diSondrio, parrocchie della Valle del Mallero, arcipretura di Sondrio, Provincia, i cinqueComuni malenchi e Soccorso alpino. La scultura è stata promossa dal CAI Valmalencoe dall’associazione sportiva Lanzada allorquando in primavera, per la scomparsa delpontefice, fu sospeso il rally del Pizzo Scalino. �

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Q U I C A➜

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DIREZIONE GENERALECircolare n. 3/2006

OGGETTO: Tariffario 2006Alle Sezioni e Sottosezioni del CAIAlle Commissioni Zonali Rifugi e Opere Alpine

Si rende noto il prospetto 1/6/2006 - 31/5/2007 indicante i prezzirelativi a: Pernottamenti - Riscaldamento (supplemento applicabilesolo sul pernottamento) e Consumazioni fondamentali, ricordandol’obbligo che dette tariffe vengano integralmente applicate a tutti,al fine di ottenere una omogeneità nei prezzi in tutti i rifugi del CAIconformemente alla categoria di appartenenza. Per i minori di 18anni il prezzo del pernottamento è ridotto al 50% di quello dellerispettive categorie (Soci o non Soci). Le Sezioni sono libere difissare le tariffe, per quant’altro non contemplato nell’allegatoprospetto sotto la propria responsabilità, con l’invito a manteneregli importi entro i valori compatibili con le finalità del Sodalizio, inun unico prezziario per tutti i fruitori. Qualora da parte delle Sezionifosse inserito nel prezziario una cifra unica per “cena,pernottamento e prima colazione”, il prezzo per i non Soci deveessere maggiore almeno del 25% rispetto a quanto richiesto aiSoci. E’ fatto obbligo di redigere il suddetto Tariffario sullostampato CAI che riporta sul frontespizio la seguente dicitura: Club Alpino Italiano - Sezione di…In un distinto specchietto devono essere elencate le tariffe impostedalla Commissione Centrale (tabella in questa pagina).In calce al predetto: Il Presidente della Commissione CentraleRifugi e Opere Alpine (f.to Broccardo Casali)In calce allo stampato deve essere apposto il timbro e la firma delPresidente della Sezione.

Le Sezioni, nelle persone del Presidente e degli Ispettori, devonoresponsabilmente collaborare con i Gestori/Custodi, affinchè siagarantito agli ospiti, Soci e non Soci, il rispetto del RegolamentoGenerale Rifugi.N.B. Ricordiamo che il Tariffario e il Regolamento devono essereobbligatoriamente esposti in posizione da permettere l’immediataconsultazione da parte dei fruitori del rifugio.Al riguardo si notifica che in caso di inosservanza la CommissioneCentrale disporrà la sospensione del contributo per lamanutenzione, con la pubblicazione sulla stampa socialedell’elenco delle Sezioni che non hanno adempiuto alle disposizioniregolamentari.Nel presente Tariffario viene ribadita l’obbligatorietà del “saccolenzuolo personale”. Analogamente a quanto vien fatto dagli altriClub Alpini Europei, il CAI è ormai da tempo impegnato su questaoperazione che, oltre a contribuire al miglioramento delle condizioniigieniche del singolo, favorisce il risparmio delle risorse idriche edenergetiche impegnate nelle operazioni di lavaggio conconseguente sostanziale diminuzione della dispersionenell’ambiente dei detersivi. Un ulteriore contributo a rendere lamontagna più pulita. Nella parte del Tariffario a cura delle Sezionidovranno essere inserite le voci: “sacco lenzuolo di cotone” e“sacco lenzuolo monouso”. Il Gestore/Custode avrà cura ditenerne l’assortimento.Si ricorda infine che nel periodo invernale (1/12-30/4) èapplicabile, per i non soci, un aumento del 30% della quotariscaldamento.Milano, 7 dicembre 2005

Il Presidente della Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine(f.to Broccardo Casali)

Chiarimenti. Gli importi sopra indicati sono quelli massimi applicabili.Le Sezioni sono invitate a sensibilizzare i gestori dei rifugi affinchèvenga fornito un servizio di ristorazione semplice e genuina. I nonSoci che intendono usufruire dei servizi mensa del rifugio,consumando solamente cibi propri sono tenuti al pagamento da Euro1,00 a Euro 3,00, a discrezione della Sezione proprietaria oaffidataria del rifugio, quale contributo per il servizio di riassetto esmaltimento rifiuti. Per questo servizio non deve essere richiesto aisoci alcun contributo. Per il pernottamento è d’obbligo l’uso del sacco-lenzuolo personalein tutti i rifugi senza alcuna eccezione. Le Sezioni devono curare chequesto accessorio, determinante per le condizioni igieniche dellenostre strutture, sia sempre disponibile per gli ospiti che ne sianosprovvisti.Eccezioni. Sono esclusi dall’applicazione del tariffario i rifugi: BaitaGimont, Baita Omegna, Monte Bianco, Passo Sella, Plan de Corones,Parete Rossa, Auronzo, Divisione Julia, C. Marini, G. Sapienza(circolare Commissione Centrale Rifugi n. 2056 del 27/6/96), per i

quali la Commissione ha invitato Sezioni proprietarie e gestori ariservare ai Soci per i servizi prestati un trattamento economicomantenuto entro i valori compatibili con le finalità del Club AlpinoItaliano. Le leggi locali (regionali o provinciali) possono modificare ledifferenze tariffarie tra socio e non socio.Altre osservazioni. Eventuali reclami devono essere indirizzati allaSezione titolare/responsabile del rifugio.• Tutte le Sezioni devono consegnare ai propri gestori il Tariffario con

indicato l’anno in corso completato delle tariffe espresse in Euro.La Sezione che sarà ritenuta inosservante sarà penalizzata conl’immediata sospensione di eventuali contributi per lamanutenzione. Le richieste di stampati relativi al nuovo Tariffariodevono essere indirizzate a questa Commissione o in alternativaalle Commissioni Zonali.

• Si rammenta che nei rifugi Capanna Regina Margherita, G. Gnifettie Marco e Rosa deve essere versata una quota supplementare sulpernottamento di Euro 3,00 quale contributo alle spese di trasportoa valle dei reflui.

CapannaCAT. A/B CAT. C CAT. D CAT. E Regina Margherita

Soci Non Soci Soci Non Soci Soci Non Soci Soci Non Soci Soci Non SociPernottamentoPosto lettocon materasso e coperte 8,50 17,00 8,50 17,00 8,50 17,00 10,50 21,00 13,00 26,00Posto emergenza = = 3,00 6,00 3,00 6,00 4,00 8,00 = =ConsumazioniThe 1,50 2,00 1,50 2,00 1,50 2,00 1,50 2,50 1,80 2,80Minestrone o pastasciutta 4,50 6,00 4,50 6,00 4,50 6,00 5,00 7,00 5,50 7,50Acqua minerale 0,5l. 1,00 1,20 1,30 1,60 1,30 1,60 1,60 1,90 2,10 2,40Acqua minerale 1,5l. 1,50 2,00 2,00 2,50 2,00 2,50 2,50 3,00 3,00 3,50Piatto unico alpinistico del giorno 9,50 10,50 9,50 10,50 10,00 11,00 10,50 11,50 = =

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MILANOVia Silvio Pellico, 6 (M1 e M3 Duomo)Tel. 0286463516 - 0236515700- 0236515701Fax 8056971info soci ed attività[email protected], Ma e Gio: 14-19; Me e Ve 10-19.Sab. e festivi: chiusoApertura serale: ma 21-22,30� ORARIO SEGRETERIALu, Ma, Gv: 14-19Me, Ve : 10-19Sa e festivi: chiusoApertura serale: Ma 21-22,30� ORARIO BIBLIOTECAMa, gv: 10-12,30 e 14-19; Apertura serale: Ma 21-22,30� CAMPAGNA ASSOCIATIVA Sono a disposizione i bollini perl’anno 2006. Rinnovare fin da oral’adesione alla Sezione di Milanodel CAI è una forma semplice eutile di sostegno alle attività e ini-ziative della nostra associazione!� FISI. Presso la Segreteria delCAI Milano è possibile aderire allaFISI, Federazione alla quale ilnostro Sodalizio è affiliato.� GRUPPO ANZIANI. 11/1 Sori- Monte Cornua (Liguria); 18/1Monte Colmenacco (TriangoloLariano); 25/1 Monte Barro(Lecco); 26-29/1 Selva diCadore; 1/2 Forti di Orino(Sacromonte di Varese); 8/2Rezzonico - Dongo (Lago diComo); 15/2 Estoul (Val d‚Ayas);18/2 Entroterra di Toirano(Riviera di Ponente); 22/2 MonteCapenardo (Riviera di Levante).� ATTIVITA’ GIOVANILI. 22/01Traversata Como - Erba (TriangoloLariano); 19/02 Canto Alto(Prealpi Bergamasche); 11-12/03 Notte Rifugio Brioschi(Gruppo Grigne); 26/03 Sentierodelle Vasche (Triangolo Lariano);09/04 Corni del Nibbio (GruppoGrigne); 07/05 L’Omo (LagoMaggiore); 10-11/06 RifugioBrasca (Val Codera); 01-08/07Trekking dell’Ortles (ParcoNazionale dello Stelvio); 17/09Monte Due Mani (PrealpiOrobiche); 07-08/10 RifugioRosalba, 100° anniversario in not-turna (Gruppo Grigne); 12/11Corna del Medale (GruppoGrigne); 07-08/12 Arrampicare aFilorera (Val Masino); 16/12Festa di Natale (Sede).

EDELWEISS Via Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax 02/55191581Lun. 18-20 Merc. 18-22,30www.edelweisscai.ite-mail:[email protected] recapiti telefonici:02/89072380 - 02/39311620� GITE SCI FONDO ESCURSIO-NISMO. 6-8/1/06 FranciaAutrans P.N. Del Vercors; 15/1Splugen; 20-22/1 Val Passiria-V.D’Ultimo; 22/1 Torgnon; 27-29/1 Champagny en Savoie-Naves; 29/1 Cogne; 3-5/2Dobbiaco; 5/2 Monti Lessini; 11-12/2 Passo Lavazè; 12/2Flassins; 18-19/2 Nevache;19/2 Campra; 25-26/2 Davos;26/2 Lenzerheide; 3-5/3Tarvisio.� SKI TREK. Aprile 06 si svolge-rà uno Ski Trek in Norvegia� CORSO RACCHETTE DANEVE. 6 lezioni teoriche in sede euscite pratiche: 29/1 Torgnon(uso dell’arva, pala, sonda, ricer-ca persone; 12/2 Flassin (analisicondizioni ambientali e meteo;19/2 (da definire: azimut,macro e microtraccia). 25-26/2Week End Sciliar o Passo Rolle.� GITE CON RACCHETTE DANEVE. 15/1 Splugen; 20-22/1Val Passiria; 29/1 Torgnon ;12/2 Flassin; 19/2 Da definire(passo Maniva); 5/3 da definire(passo Sempione); 12/3 Val diFex; 26/3 da definire (Septimerpass); 7-9/4 Passo Rolle.� GINNASTICA PRESCIISTICA.Da Gennaio ad Aprile due lezionisettimanali di 1 ora il martedì eGiovedì dalle 18,30 alle 19,30presso la Palestra Arena Civica.� PROIEZIONI IN SEDE. 25/1Ladakh(Simone Sciolette); 8/2La Persia (Enzo Cioffi).I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni

FALC ONLUSVia Mac Mahon, 113(entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milanotel. 339 4898952www.falc.netEmail: [email protected]ì 21,15 -23� SICUREZZA SULLA NEVE2006 Il giorno 29/1 sarà orga-nizzata una giornata dedicataalla sicurezza sulla neve. Lagiornata è rivolta a tutti coloroche vogliono tenersi aggiornatisulle tecniche di soccorso sullaneve. Durante la giornatasaranno organizzate esercita-zioni sull’uso dell’ARVA e dellesimulazioni di ricerca sulcampo. Informazioni in sede.� XXX CORSO DI SCI ALPINI-SMO SA1. Il corso si articola in7 lezioni teoriche e 8 giorni diesercitazioni pratiche in monta-gna ed è rivolto a chi è in pos-sesso di una tecnica sicuranella conduzione degli sci supiste di qualsiasi difficoltà evuole iniziare la pratica delloscialpinismo, ossia la salitadei pendii nevosi delle monta-gne con l’ausilio delle pelli difoca e la discesa degli stessi inneve fresca. Presentazione12/1. Lezioni teoriche (giovedì21.15): 19/1, 26/1, 2/2,16/2, 23/2, 9/3, 23/3.Esercitaz. pratiche: 22/1Alagna (selezione), 5/2Pazolastock (CH), 19/2 MontValaisan, 25-26/2 Cima PiattaAlta, 12/3 Pizzo Bandiera, 18-19/3 Corno Bianco. Dir.Scuola: G.A. I.N.S.A. FabioLenti; Dir. Corso: I.S.A. ClaudioCaldini� DAL FUORIPISTA ALLOSCIALPINISMO. Il corso si arti-cola in 6 gg di esercitazionipratiche in montagna con usodegli impianti di risalita per ilfuoripista e con utilizzo parsi-monioso delle pelli di focadurante le giornate di scialpini-smo. E’ richiesta una sicuratecnica di discesa a spazzane-ve in pista. Per le uscite discialpinismo è necessario dis-porre di sci con attacchi dascialpinismo, pelli di foca ezaino da 30 lt. Presentazione12/1. Lezioni teoriche: stessedel corso SA1. Esercitaz. prati-che: 22/1 Alagna, 5/2Disentis, 19/2 Engadina (CH),5/3 Tonale, 18-19/3 Dolomiti.

Dir. Corso: G.A. Vanni Spinelli.� PALESTRA DI ARRAMPICA-TA. Martedì e giovedì dalle 19alle 23. Info: Roberto (3286869581).

GAM Sottosez. CAI MilanoVia C.G. Merlo, 320122 Milanotel. 02.799178fax [email protected] e giov 21-23� SCI DISCESA E FONDO. 15/1La Thuile. Inizio scuola sci (D.Guarducci 02.6682466); 22/1La Thuile gita sciistica e 2° usci-ta scuola sci; 29/1 La Thuile gitasciistica e 3° uscita scuola sci;5/2 La Thuile gita sciistica e 4°uscita scuola sci; 28/1-4/2 setti-mana bianca a Selva Val Gardena(G. Archinti 02.531415, P. Vinci02.4223994). � SCIALPINISMO. 15/1 Colledel Pillonet (2702 m),Valtournenche, da Chamois. Disl.890 m. MS; 22/1 Colle delPiccolo Altare (2627 m) da Rima,in Valsesia. Disl. 1216 m. BS;29/1 Punta testona (2713 m) daTalosio, valle di Ribordone. Disl.1243 m. BS; 12/2 Pizzo Muccia(2957 m). Da S. Bernardino. Disl.1000 m. BS � SERATE IN SEDE. 10/1 FrancoPerin: trekking nelle valli delKumbu; 24/10 Dario Bauer: ilpatologo, questo sconosciuto.

GESA Via E. Kant,6Tel.: 02380086630238008844 - [email protected]� GITE. 15/1 Pian del Tivano;22/1 rifugio Gherardi (Piazzad’Alben); 5/2 Monte Colombina;19 /2 Savogno.� SCI. 28 / 1 Folgaria; 11/2Saint Rhemy ; 25/ 2 Torgnon.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22Casella Postale 116620121 MilanoTel. 02-653842Fax. 1786040543C.P. 1166 20101 [email protected]: mer. 15-19, gio. 21-23.Segreteria e biblioteca:

TUTTI I PROGRAMMI SONO DISPONIBILI

NELLE SEDI DELLE SEZIONI E NEGLI EVENTUALI

SITI INTERNET. LE NOTIZIERIGUARDANO L’ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO DELLE

SEZIONI, ESCLUSA QUALSIASIINIZIATIVA COMMERCIALE

LEGATA A ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI

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VITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iQ U I C A ILO SCARPONE 01 9-12-2005 18:08 Pagina 34

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gio. 21-22,30� APERTURA SEDE DI MERCO-LEDI’. La sede è aperta anche ilmercoledì pomeriggio, dalle 15alle 19, a cura di alcuni Socipensionati: si potranno avereinformazioni e fare preiscrizioni.La segreteria è invece apertasolo il giovedì sera.� FESTESSEM: Festa del tesse-ramento SEM Sab. 28/1 dalle h.10.00 rinnovo delle tessere, h.11.00 dia-conferenza “La miavita con Bambi” di CristinaRovelli, la prima Guardiacacciaitaliana, h. 12,30 pranzo socialein sede (prenotazioni entro il19/1/06)� CORSO DI SPELELOGIA. Ven.27/1 h. 21,30 il Gruppo GrotteMilano presenta il 56° corso diintroduzione alla Speleologia eapre le iscrizioni. � SCUOLA ALPINISMO E SCIAL-PINISMO “S.SAGLIO”. Gio 12/1h. 21.30 Presentazione/iscrizio-ne Corso di Scialpinismo; Mar28/2 h. 21.30 Presentazione /iscrizione Corso di Alpinismo

BOVISIO MASCIAGOPiazza San Martino, 4Tel. e Fax O362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]� SCUOLA SCI. Corsi di discesa

e snow board a Motta(Madesimo). Per informazioni eiscrizioni rivolgersi in sede entro il11/01/06. Inizio corsi domenica15/01/06 per 6 domeniche.� SCI DI FONDO. 26° Corso diSci di Fondo Escursionistico,12/01/06 preparazione e scioli-natura materiali. Uscite lezionipratiche: nelle domeniche 15-22-29 gennaio 2006 e 12-19 feb-braio, gita di fine corso 26 feb-braio.� SCUOLA INTERSEZIONALEVALLE DEL SEVESO. 28° corso discialpinismo, sono aperte le iscri-zioni che si chiuderanno giovedì16/02 con la serata di presenta-zione del corso e dei materiali,inizio uscite pratiche dal 18/02.� CAMPIONATO SOCIALE DI SCIDomenica 12/03 si terrà il XXXVIICampionato Cittadino e Socialedi sci alpino in località P.sso DelTonale.� TESSERAMENTO 2006QUOTE ASSOCIATIVE: Soci ordi-nari € 37, Soci familiari € 15,Soci giovani € 10, Tassa primaiscrizione € 5.� AUGURI La sezione di BovisioM. porge vivissimi auguri per lanascita di Giacomo ai soci ElenaNegri e Paolo Corbetta.

CALCOVia S. Carlo, 5

Martedì e venerdì 21-23tel. 039/9910791e-mail: [email protected]� ESCURSIONISMO: 15/01 SanGenesio; 11-12/02 RifugioVarrone (escursione in notturna);26/02 Culmine di San Pietro-Artavaggio (ciaspolata); 20/03Traversata Casargo-Bellano. � PULIZIA SENTIERI: 5/0326/03. � GRUPPO GEO: 15/03 Onno

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONE DITREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o Villa Gina località Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544fax 1782283900martedì e giovedì 21-23www.caitrezzo.it - [email protected] i dettagli su Internet� SCI Dl FONDO. Scuola Naz.scidi fondo escurs. “Adda”: 25°corso: uscite su neve 8-15/1; 6°corso di sci di fondo escurs. etelemark. per aggregarsi ai corsie/o al pullman Franco Margutti0290965686; Gite: 22/1Brusson; 29/1 Cogne; 5/2Madonna di Campiglio; 12-18/2settimana bianca a Seefeld(Austria); 25-26/2 Val Clareè(Francia); 25-26/3 Goms

(Svizzera)� SCI ALPINISMO. “Scuola dialp. e sci-alp. Valle dell’ Adda”:dal 18/1 al 15/3 15° corsoSA1; dal 1/4 al 21/5 3° corsoSA2� BOLLINI 2006. Disponibili dal22/12: ordinario 33 €, familiare16 €, giovane 10,5 € (nuovi + 4€€

� INCONTRI. Lun 6/2 ore 21“Perché andare in montagna?”(info Corrado Crippa Corrado3392833513)� BAITA SOCIALE. A Gromo (valSeriana), accessibile in 10’ dicammino; 16 posti; per soci,simpatiz. e gruppi

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02.45101500http://utenti. Lycos.it/[email protected]ì 21-23� TESSERAMENTO. Ogni giovediin sede 21/23.� SCI E CIASPOLE. 6-7-8/1,Befana bianca in Valle Stretta consci o ciappole (02 26148787);14-15/1 Asiago, week end fondi-stico e discesistico sulle piste diGallio, Campomulo, Campolongo,viaggio in pulman (Scuola Fondo02 48402472); 14-15 Paganella,piste da discesa e da fondo inTrentino (02 33910342); 22/1

Q U I C A I Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iI

Il Campionato del Mondo di Scialpinismo, che si svolgerà tra il27 febbraio e il 4 marzo sulle montagne del Cuneese - proprioin contemporanea alle Olimpiadi invernali di Torino - è accom-

pagnato da una serie di eventi collaterali che ne esaltano i con-tenuti anche non agonistici e ne favoriscono la diffusione pressoil grande pubblico. Appuntamenti di carattere culturale, sportivoe di intrattenimento, che possono rappresentare ulteriori occa-sioni di visita al territorio della Provincia Granda favorendo unafruizione turistico-sportiva rispettosa del contesto ambientale cheospiterà l’evento.

Ha da poco preso avvio il concorso fotografico “La montagnainvernale piemontese, tra sport e natura” (iscrizioni sino al 12gennaio sul sito www.skimountcuneo2006.it), le cui miglioriimmagini saranno protagoniste di una mostra allestita pressol’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo dal 27 al 29 gennaio.

Sulla mobilità turistica in alta montagna verterà il convegno chesi terrà a Saluzzo presso l’Antico Palazzo Comunale il 17 feb-braio, “Strade di montagna di alta quota: risorse per l’ecoturismoo autodromi?”.

La Valle Varaita accoglierà nel week end dal 3 al 5 febbraio ilmeeting di arrampicata su ghiaccio “Ice Climbing Contest”, unappuntamento di tre giorni dedicato allo sport, all’escursionismoe alle tradizioni locali, dalla musica occitana alle degustazioni deiprodotti di valle. Le produzioni enogastronomiche di qualità

saranno poi nuovamente protagoniste domenica 26 febbraio aCuneo nell’ambito del Mercatino dei prodotti tipici delle Valli.

Il 2 marzo avrà luogo la prima sessione del convegno interna-zionale “La medicina dello sport e lo scialpinismo”, dedicato altema “Stop to Dope”, a cura del Centro Provinciale di Medicinadello Sport “Città di Cuneo” CONI FMSI (la seconda sessione èprevista per il 20-21 ottobre). La cerimonia di apertura delCampionato è fissata per il 27 febbraio in Piazza Galimberti aCuneo, mentre quella di chiusura si svolgerà il 4 marzo in PiazzaVirginio, sempre nel capoluogo. Per ogni informazione e aggior-namento visitare il sito www.skimountcuneo2006.it.

Cuneo, non solo gare ai mondiali di scialpinismo

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Q U I C A ICiaspolata in Val Sermenza nelbacino valsesiano al rifugioMassero; 28-29/1 Folgaria,fondo e discesa a Passo Coe,Millegrobbe, Forte Cherle (ScuolaFondo 02 48402472); 4/2, tra-versata Monte Bianco, classicopercorso di fuoripista traCourmayeur e Chamonix (Bisin348 8278411); 5/2 Campra,labirinto fondistico nella valle delLucomagno in Canton Ticino(Panvini 3490538262); 12/2San Sisto, in Alta valle Splugasciescursionismo e ciappole(Concardi 02 484042472); 19/2Cogne, raduno fondisti sezionalenelle stupende vallate e boschiincantati della “capitale” delfondo valdostano (Scuola Fondo02 45101500); 25/2, MonteRosa, sci fuori pista in AltaValsesia (Bisin 348 8278411);26/2 ciaspolata nell’incantevoleAppennino Modenese fino alRifugio Prati Fiorentini (Nerini 0289126560).� SCUOLA ALPINISMO. Iscrizionial 25° corso da giovedi 16/2 insede (21-22,30) e presso la pale-stra Dante (www.bsmilano.it/alpi-scuola).� SCIALPINISMO. Venerdi 21/1ore 21 presentazione del corsoche si svolgerà tra febbraio e apri-le (tenuto da guide alpine), confilm e diapositive di Luca Biagini eValentina Casellato.� PIANETA TERRA 13/1 ore 21in sede “Avventure per un anno.Idee per sciare, camminare,arrampicare con il Cai Corsico(Concardi e Nerini); il 27/1 ore 21“La Namibia” (Montemurro).

DESIOVia Lampugnani, 7820033 Desio (MI) Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì e Venerdìdalle ore 21 alle ore 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì ore 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]� TESSERAMENTO: sono apertele iscrizioni per l’anno 2006. Lequote deliberate sono le seguen-ti: soci ordinari 38 euro, famiglia-ri 17 euro, giovani 12 euro.� CORSO DI SCI ALPINO. Sonoaperte le iscrizioni al corso di scialpino organizzato al Monte Pora.Per informazioni ed iscrizioni rivol-gersi presso la Sede.� PALESTRA DI ARRAMPICATA.Informiamo che tutti i martedì e i

giovedì dalle 19.30 alle 22 èaperta la struttura di arrampicatapresso la palestra dell’ITIS “E.Fermi” in via Agnesi a Desio(ingresso dal lato PalaDesio).

SEREGNO via Beato Angelico 5/aC.P. 27 - 20038 Seregno tel: 333 73 42 [email protected]. e ven. 17.30-18.30 e 21-22� TESSERAMENTO dalle 17 alle19 e dalle 21 alle 22. Il sabatodalle 16 alle 18 solo fino al mesedi Febbraio.� XXXI CORSO D’ALPINISMO:sono aperte le iscrizioni tutti ivenerdì in Sede dalle 21 alle 22.Il corso è a numero chiuso.� CULTURA: il 16/01 presso lasala Gandini (ex 24 Maggio) pre-sentazione del libro “Filosofiadella montagna” di FrancescoTomatis, con il Presidente Gene-rale Annibale Salsa.

VIMERCATEVia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Mercoledì e Venerdì 21 - 23www.caivimercate.brianzaest.it e-mail: [email protected] � GITE SCIISTICHE. 15/01/06:Pila. In occasione dei corsi di sciè possibile iscriversi alla sola gitaa completamento posti pullman.� CORSO DI SCI DISCESA eSNOWBOARD. Si terrà a S.Caterina Valfurva nelle domeni-che 22/1-29/1-5/2-12/2 conmaestri FISI.� CORSO DI SCI DI FONDO. Siterrà in Engadina (CH) nelledomeniche 15/1-22/1-29/1-5/2-12/2 con maestri FISI� GITE SCIALPINISTICHE. 29/1:Monte Sasna; 19/2: PizzoUccello; 12/3: Pizzo Bandiera� GRUPPO PENSIONATI AMICIDELLA MONTAGNA E DELLANATURA. Escursioni pomeridia-ne. 11/01: Monte Marenzio-Montanino-Santa Margherita-Monte Marenzio; 25/01: Alzaiadella Martesana da Bellinzago aCernusco sul Naviglio.� GITE SCIISTICHE, SCI DIFONDO E CIASPOLE: 1/2:Engadina (CH); 8/2: Lago Palù(Val Malenco); 15/2: Engadina(CH); 22/2: Val di Bever (CH).� PALESTRA DI ARRAMPICATAVia Valcamonica 25 c/o CentroGiovanile: Martedì e giovedì dalle19 alle 21, iscrizioni direttamen-

te in palestra.

SOTTOSEZIONE DI ARCOREVia IV Novembre, 9; martedì e venerdì ore 21-22,30Tel.039/6012956www.gxg.it/[email protected]� GITE SCIISTICHE. 22/1:Gressoney; 4/2: Val Malenco,campionati Arcoresi; 17-18-19/2: Giro del Sella.

PIAZZA BREMBANASezione Alta Valle BrembanaPiazzale Stazione24014 Piazza BrembanaTel. e fax 0345.82244www.caialtavallebrembana.ca.tc [email protected]ì dalle 21RIF. BENIGNI m. 2222 Ornica(BG) tel 0345.89033. Isp.S.Regazzoni 0345.87822.Aperto loc. invernale - BivaccoAlberto Zamboni - Baita Cima inAlpe Azzaredo m 2000, apertotutto l’anno � L’ASSEMBLEA ORDINARIADEI SOCI si terrà Sabato 21Gennaio e sarà seguita dallaCena Sociale . � ATTIVITÀ INV. - Prevista in col-laborazione con la Pro-Loco diPiazza Brembana la 2a Uscita conle racchette da neve per ilPlenilunio di Febbraio 06 ;il pro-gramma dettagliato sarà pubbli-cato con locandine esposte inValle . Obbligatoria Iscrizione .� ATTIVITÀ CULTURALE. Seratecon proiezioni di diapositive e fil-mati , si terranno durante l’inver-no pubblicizzate da locandine estampa di volta in volta.

� SCUOLA OROBICA - Via S.Carlo, 32 - SAN PELLEGRINOTERME - BERGAMO, giovedì ore21.- Addetta sede e SegreteriaMoira Zanchi tel 0345 93763 -Cel.3383805067 - www.scuolao-robica.ca.tc - e-mail : [email protected]’ in svolgimento il Corso Base diScialpinismo

COLICO Via Campione, 723823 Colico (LC)tel.0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034� venerdi 20/1 assemblea deisoci; sabato 28/1 cena sociale � GRUPPO ARGENTO VIVO:

uscite tutti i giovedi � IL PRESIDENTE ED IL CONSI-GLIO AUGURANO A TUTTI BUONEFESTE.

COMOVia Volta 56/5822100 COMOtel. e fax 031.264177 casella postale 309c/c postale n. [email protected] www.caicomo.it� SCIALPINISMO. Giovedi 19/1ore 21 presso il Salonbe degliIndustriali di Como, via Raimondi,avrà luogo la presentazione deicorsi con proiezione di diapositi-ve. La prima lezione teorica avràluogo il 5/2.� ESCURSIONISMO. Mercoledi1/2 presso la sede verrà proiet-tato “A piedi tra i camini dellefate” (escursioni in Cappadocia).Seguirà la presentazione dell’atti-vità 2006. Il 26/2 apertura dellastagione escursionistica fra lemarmitte e i crotti della ValChiavenna.

LODIViale Pavia, 28Mercoledì e venerdì 21-23Tel. 0371.439107Cell. 320.9620715http://web.tiscali.it/cailodi/[email protected]� PROIEZIONE DI DIAPOSITIVE:presso la sede (ore 21): 26/01Marco Farnè Australia.� GITE SOCIALI INVERNALI:22 gennaio Foppolo (ciaspole esci); 11/12 febbraio Piani diArtavaggio rif. Nicola (ciaspole) Sono disponibile presso la sedediverse paia di ciaspole a noleg-gio. Prenotazioni e informazionicasa alpina: presso la sede dalle21 alle 22 nei giorni di apertura.

PIACENZAVia S. Vincenzo, 2tel. 0523/328847fax 0523/[email protected] Mar. e ven. 21-23� SEGRETERIA: Chi volesse pub-blicare notizie sul nostroNotiziario deve indirizzare gli arti-coli a [email protected].� SENTIERISTICA: Il gruppodella sentieristica ha semprebisogno di forze nuove. Resp.Francesco Merli 0523.490396; � ESCURSIONISMO: In gennaiosi svolge il 1° corso di escursio-

36 • Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006

VITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l i

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Inismo su neve; programma e det-tagli in segreteria. Abbinate atutte le uscite di sci di fondo sieffettueranno escursioni su nevecon le ciaspole.� ARRAMPICATA LIBERA. Lapalestra Lomazzo (Via Giordani) èaperta dal lunedì al venerdì dalleore 19 alle 22. � SCI ALPINO. 15/01Pampeago; 29/01 Abetone;11/12-02 Campiglio; 26/2Madesimo; gebbaio/febbraio2006 scuola di sci eSnowboard. Ginnastica prescii-stica lunedì e giovedì dalle 19alle 20 palestra ITIS� SCI DI FONDO. 3/6-01Brunico; 22/01 Forte Chele;4/5-2 Val Formazza; 12/2Flassin (Valle del Gran SanBernardo); 25/26-2 Alpe di Siusi.� SERATE DI PROIEZIONI:Avventure nel Mondo 27/01“Antiche piste carovaniere lungola Via della Seta” Turkmenista diC. Castagna; 24/02 Stati Uniti ePerù “I contrasti del GrandeWest” e Emozioni dal Perù” di A.Ferraroni.

VALFURVAMunicipio di ValfurvaVia S. Antonio 5,23030 Valfurva (SO)Tel. 0342.945358Fax 0342.945288Venerdì 21� ATTIVITA’. 17° Raduno interna-zionale di sci alpinismo Ortles-Cevedale dal 28/4 al 1°/5.Soggiorno rif. Forni. Costo perpartecipazione 180 euro.Iscrizioni entro il 9/4 pressosezione. Info Luciano bettolina tel0342.945510 - 0342.945702 -www.caivalfurva.org

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)Giovedi’ 21-23 tel. 0123.320117email: [email protected]

SOTTOSEZIONE VALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ TO Sabato 21 - 22:30 � 6/1 escursione con racchettenel vallone dei Tornetti. Il 21 gennaio 2006 alle ore 21 siterrà l’Assemblea dei Soci conelezione Consiglio. Per candidatu-re rivolgersi in sede

MONCALIERIP.zza Marconi, 10027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 [email protected] 18-19 e mer 21-23� SCI DI FONDO in collaborazionecon Centro Sci di FondoSubalpino: 19° corso in domeni-che alternate: 08/01 Prima usci-ta a Aisone (CN); 22/01 Entraque(CN). 20° corso in sabati conse-cutivi: 14/01 località da definire;21/01 località da definire; 28/01località da definire.� SCI DISCESA in collaborazione

con l’associazione K2: 08/01Prima uscita a Aussois (F); 22/01La Norma (F).� ESCURSIONISMO E TAM15/01 La Rocca di Cavour conspuntino in trattoria� RACCHETTE DA NEVE. 3 gior-nate sulla neve con istruttore nelVallone di Marmora (Val Maira)per apprendere le tecniche di pro-gressione e di soccorso inambiente innevato: 29/11 ValMaira - vallone di Marmora; 25-26/02 Val Maira - vallone diMarmora con pernottamento alrifugio Lou Lindal. L’iscrizione deve essere effettua-

ta per l’intero corso fino al rag-giungimento della disponibilità delrifugio � NOTIZIE E SERATE: 09/01Serata culturale “Le praterie ed iboschi nel nostro ambiente: lespecie, la loro distribuzione e leassociazioni” - GLI ARBUSTETI � QUOTE SOCIALI 2006Rinnovo ordinario: € 33,00Rinnovo famigliare: € 16,00Rinnovo giovane: € 10,50Nuova iscrizione: +€ 4,00

SALUZZOSezione “Monviso”P.zza Cavour, 12 - Palazzo Italia

37Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

Q U I C A I

PICCOLI ANNUNCI

Guide alpineFabio SaliniCascate di ghiaccio 335-8122922

Aprile e Maggio scialpinismod’avventura alle Isole Svalbard Tours itineranti con cani e pulke o residenziali con discese mozzafiato Tel.3383484698 -www.poliarctici.com

Scuola di alpinismo del Corpo Guide Alagnawww.guidealagna.comTours di scialpinismo 2006- 2-12 marzo Alto Atlante- 15-19 marzo Val Formazza- 23-26 marzo Monte Rosa- 29 marzo-02 aprile Gran Paradiso- 08-15 aprile scialpinismo e barca a vela inNorvegia- 22-28 aprile Chamonix-Zermatt- 29 aprile-04 maggio Oberland BerneseGiornate e WE di fuoripista ad AlagnaCascate di ghiaccio in Valsesia, Ossola e Val d’AostaPer info: [email protected]+39 328/2797870

Summit4061 Guide alpineGran Paradiso, Alpi, [email protected] +39 347 7901405

Giovanni Bassanini Guida alpina Società delle Guide di Courmayeurwww.montblanczone.com [email protected] ++39 347 3641404propone le sette magnifiche invernali del Massicciodel Monte Bianco: Couloir Nord del Dru, LesDroites, Les Courtes, Linceul, Supercouloir, Le fil aplomb, Tour Ronde e le cascate della Val di Cogne

www.montagnaenatura.it inverno-Freeride/Scialp/Ciaspole: feb-Aconcagua;mar -Turchia scialp; lug-Perù; [email protected]

Mario Vannuccini - Il Gigiat2-5/02 sci alpinismo sull’Etna17-27/02 sci alpinismo in Canada4-11/03 sci alpinismo sui PireneiGiugno: trekking della Cordillera Blanca - Perù338 6919021 www.guidealpine.net

www.globalmountain.it febbraio 2006Freeride: Alagna 4-5; Chamonix 11-12Scialpinismo: Tour Monviso 24-26; Stage Easy ValMaira 24-26; Gran Sasso 16-18Stage cascate: Val Varaita 3-5; Val Pellice 17-19Info: 335 6726008

Accompagnatori Trekking in NepalShiva Ram Basnet - Esperta guida locale, ottimoinglese - [email protected]

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- Scadenza. Il testo deve arrivare quaranta giorni prima della data diuscita (il primo di ogni mese).

- Tariffa. € 0.5 a battuta, IVA inclusa.- Pagamento. Può avvenire tramite bonifico bancario intestato a GNPSas su Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi –c/c 38973 -ABI8904/5 - CAB 88310/8- oppure inviando assegno bancario nontrasferibile intestato a GNP Sas di Nenzi Giorgio & C. La pubblicazionesarà effettuata a incasso avvenuto. Per informazioni telefonare aln.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto questa voce devonodichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di appartenenza loropersonale o della scuola o associazione.

Q U I C A I Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l i

LO SCARPONE 01 9-12-2005 18:08 Pagina 37

Page 38: LO SCARPONE 01 - CAI – Club Alpino ItalianoLo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 • 5 restigiosa e funzionale sede del Club Alpino Italiano «Adesso deve vivere». Paolo Valoti, presidente

38 • Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006

12037 Saluzzo Tel e fax 0175249370www.caisaluzzo.it [email protected] � TESSERAMENTO: Socio Ordi-nario € 36.00, Familiare €

18.00, Giovane € 11.50, tesse-ra e quota d’iscrizione per nuoviSoci € 4.00, € 4.90 per l’abbo-namento alla rivista “Alpidoc”. Leiscrizioni si ricevono presso lasede sociale di Saluzzo eCarmagnola, oppure su CCP n°12582128 intestato a CAI SEZIO-NE “MONVISO” SALUZZO.� CORSO DI SCIALPINISMO.Avrà inizio il 18/01 presso lasede sociale. Per informazioni eiscrizioni tel 0175/249732.� ESCURSIONISMO. Venerdì6/1 “befana con le ciastre” nelbosco dell’Alevè. L’escursione si

snoderà nell’incantata cembretache sovrasta l’alte Valle Varaita,prenotazioni in sede. Giovedì 12avrà inizio il corso di escursioni-smo invernale con le racchetteda neve, che si articolerà su 4lezioni teoriche e 5 giorni sullaneve.� ALPINISMO GIOV. Sabato1/01 escursione sotto la lunacon le racchette da neve a PianMunè, breve anello per prendereconfidenza con gli attrezzi e l’am-biente invernale. Sono invitati apartecipare anche i genitori.

DOLOc/o scuole medie di SAMBRUSON30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mer. 21-23www.caidolo.it� USCITE SEZIONALI. Per legite invernali, alcune paia di rac-chetta da neve (ciaspe) si pos-sono noleggiare in sede. 22/01Malga Dauda - Zuglio (UD) - faci-le gita con le ciaspe in Carnia;5/02 Buso della Rana - Malo(VI), uscita speleologica con duepercorsi, quello facile adattoanche per bambini da 10 anni insu’; 19/02 Forcella Ambrizzola -Val Fiorentina (BL) - Uscita con leciaspe.� CORSI. Fino al 15/01 iscrizionial 2° Corso di arrampicata sucascate di ghiaccio “EmanueleLazzari” org. in collaborazionecon CAI Mirano. Info in sede osito web.

MIRANOSezione «Alberto Azzolini»Via Bastia Fuori, 5430035 Mirano - c.p. 56Tel. 340 1820277Fax 049 616031 www.caimirano.ite-mail [email protected] Giovedì 21-22,30� ESCURSIONI. 15/1 S.PELLE-GRINO/FALCADE sci fondo-discesa e ciaspe. Pullman.G.Bellato; 29/1 DAL LAGOd’ANTORNO al rif.Auronzo -cispe. Pullman. G.Guarraia.Iscrizioni entro l’ultimo giovedìcon pagamento quota.� CORSO NATURALISTICOpresso ex Scuola Tetrarca.20/1 ore 20.45 VENETO: LAGRANDE FABBRICA DEL PAE-SAGGIO. Serata introduttivaaperta a tutti. Relatore MicheleZanetti

� SCIALPINISMO. Aperte iscri-zioni il giovedì entro 16/2 perSA2� PALESTRA di Villafranca,arrampicata dalle 19.30 alle22.30 mar-mer.-giov; presciisti-ca: palestra scuola mediaMazzini mar-giov. 18.30 e19.30.� CALENDARI del ventennaledella sezione sono disponibili.

S.DONA’ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel. 0421.33 22 88www.caisandona.itMa. - Ven. 19-20; Gio. 21-22� AZIMUT Il notiziario di TUTTIchiede un po’ di attenzione,sponsor e novelli redattori.Largo ai volenterosi giovani e/opensionati� CORSO SCI ALPINISMO Dafebbraio a marzo; info ed iscri-zioni ogni giovedì in sede � TESSERAMENTO 2006.Rinnovare le adesioni al clubentro MARZO; sono aperte leiscrizioni per i nuovi soci.� GITE S. A. “SPERANEVE”22/01 M.te Forcella - diff. MS;19/02 Cima Giuribrutto - diff. MS

SPRESIANOVia dei Giuseppini, 2431027 Spresiano (TV)Venerdì 21-22.30Tel, fax segret. 0422.880391 Cell. 347.1054798www.geocities.com/cai-spresia-no-montebelluna Ven e mer 21-22.30� SCUOLA SCIALP. 15/1Montepore-Passo Giau (MS);5/2 Corvo Alto-Monte Val (MS)� TESSERAMENTO. Orari suindicati.

TREVISO Piazza dei Signori, 431100 TrevisoTel/fax 0422 540 [email protected]ì e venerdì 21 – 22,30� 23-29 GENNAIO 2006: unasettimana per conoscere lamontagna con lo sci-escursioni-smo e le ciaspe. Soggiornopresso l’Hotel “Il nido verde” aGionghi - Lavarone, in Folgaria.Informazioni ed iscrizione insede entro il 21 dicembre.� PER ALTRE INIZIATIVE - tutto-ra da definire - consultare il sitoInternet.

SPOLETO Via Nursina, 1906049 SPOLETO (PG)tel e fax 0743.22.04.33Venerdì [email protected]� SCI DI FONDO In date da con-cordare e affisse per temponella bacheca sezionale, saran-no programmate escursionidomenicali con gli sci di fondo econ le racchette o ciaspole nellevarie aree appenniniche a secon-da del grado di innevamento.Prendere visione del programmaprevisto ogni venerdi sera. Sicomunica ai soci che in sezionesono disponibili alcune paia disci e di racchette da neve chepotranno essere affittate alcosto di 5 euro al giorno. Infovanno richieste a SergioBocchini, resp.del magazzino. � TESSERAMENTO: ricordiamoche fino al 31 marzo 2006 sarà possibile effettuare in sede ilrinnovo annuale.

CATANIA Piazza Scammacca 1, 95131 - Catania Lu, Mer, Ven. 18 - 21Tel. 095-7153515Fax 095-7153052 [email protected] www.caicataniait � TREKKING DELL’ETNA 2006 E’ stato varato il calendario2006. Le date di effettuazionesono: 25-29 Aprile; 2-6 Maggio;6-10 giugno; 13-17 Giugno; 4-8Luglio; 5-9 settembre; 3-7Ottobre.Chiedere depliant. � TREKKING DELLE ISOLE DIEOLO. Dal 25 Giugno al 1°Luglio. Mare e Monti. Chiedereprogramma. � ATTIVITÀ INTERSEZIONALE:Sono in programma una settima-na in Trentino dal 15 al 22 Luglio;un viaggio-avventura nel boscoViennese a fine luglio; una setti-mana in Peloponneso dal 14 al24 settembre, la ripetizione delviaggio in Madagascar dal 14 al28 ottobre.� ESCURSIONI:6 gennaio, Agrigento e il Presepedi Palma di Montechiaro; 6-8gran Ciaspolata; 8 monte Kalfa;15 Ciaspolata notturna e monteLauro; 22: Pizzo Bottino; 29Simeto - Agnone; 5 Feb. PiazzaArmerina; 11-12 Ciaspolata bynight; 12 Pizzo Cavallo. �

Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l i

Bacheca �

Chi lo ha visto?• DIUK, un golden retriver di 5

anni si è smarrito durante ladiscesa dalla cima del monteLagazuoi, nei pressi del rifugioomonimo, sopra il passoFalzarego. Chi lo ha visto puòcortesemente mettersi in con-tatto con Francesco Locatelli([email protected])

Persi e ritrovati• UN CAPPELLINO BIANCO con

la scritta della Madonna diMediugorje è stato trovato daFrancesca (3331742909) inVal Cellina (Friuli Occidentale)al bivacco di Val Provagna.

• UN TELEFONO CELLULARE èstato trovato nei pressi delCole dello Chaberton (Alta Valdi Susa). Tel. 335.5386351.

• UN APPARECCHIO FOTOGRA-FICO compatto è stato smarri-to da Simona Locatelli(339.2128815) sul sentieroper il rifugio Bosio inValmalenco.

LO SCARPONE 01 9-12-2005 18:08 Pagina 38

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39Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

Secondo quanto riportatoin novembre sullo Scar-pone a proposito di follie

alpinistiche, una buona partedi chi frequenta la montagnalo farebbe con il preciso scopodi ammazzarsi e mettere arepentaglio la vita di altre per-sone. Ciò giustificherebbe l’ap-plicazione di un ticket in casod’intervento del Soccorso alpi-no. Ma chi fuma viene forseabbandonato dalla Sanitàquando gli viene accertato untumore? Analogo provvedi-mento è forse da prendere pergli alcolizzati che sono incostante aumento?

Da molti anni, oltre a esseresocio del Club Alpino Italiano,sono iscritto al Club AlpinoSvizzero, associazione moltoattiva nella divulgazione dellamontagna tra i giovani e parti-colarmente sensibile ai proble-mi dell’ambiente.

In Svizzera ho notato chesono molto meno rilevanti lelimitazioni riservate ai fruitoridella montagna: quelli che,come me, cercano libertà nellospazio alpino.

Daniele Di StasiSezione di Firenze

Come il lettore avrà saputodai giornali, un decreto deldicastero della Salute oraall’approvazione del Consigliodei Ministri pone in discussioneil soccorso gratuito per chi scel-ga di correre rischi “a seguito dicomportamenti ludici, sportivie ricreativi ad alto rischio”. Iltema è dunque di grande attua-lità e non poteva che trovareriscontro in queste pagine. E,ancora, un’osservazione a pro-posito di quanto scrive il letto-re: gli amici svizzeri non fannopagare alcun ticket per il soc-corso alpino perché fannopagare tutto.

UN EURO A TESTA

Propongo che assieme al ver-samento della quota annualedi iscrizione i soci versino - conadesione volontaria - lasomma di un euro: una piccola

offerta per costituire un fondodi soccorso che, a scelta dellaPresidenza del CAI o dellesezioni, sia destinato a precisiaiuti e progetti di svilupponelle zone particolarmentecolpite da eventi naturali o daguerre. La piccola offertadiventerà subito grande eidealmente unirà, in una lungacordata, i trecentomila soci delClub Alpino Italiano.

Gianfranco Rapetta CAI Torino - S.sez. GEAT

LE MONTAGNE DI PAPÀ

Da diversotempo hoiniziato unaricerca sullescalate chemio padre,M a r c oPiccio, dece-duto nel1997, hacompiuto negli anni sessantasulle Alpi Occidentali e sulleDolomiti (le sole scalate checonosco sono: sperone Walker,via Cassin alla Ovest diLavaredo, via Poire al Bianco,tentativo alla Nord dell’Eiger).Incontrando molte difficoltànel trovare persone che hannoarrampicato con lui, potreiforse avere indicazioni tramiteLo Scarpone: mio padre è natoa Cuccaro Monferrato (AL) il3/3/1943 e negli anni Sessantaera residente a Valenza Po(AL), di professione orefice,altezza 1,85, occhi azzurri .

Francesco Piccio [email protected] di Parma

SPONSOR E RIFUGI

Molte opere artistiche italia-ne sono conservate con il con-tributo economico di enti eprivati. Non vedo perciò qualiremore morali vi possano esse-re se un sostenitore amicoaiuta il Club Alpino Italiano ele sue sezioni a mantenere atti-vo un rifugio. Dimentichiamola parola “sponsor”, che viene

intesa come possibile ingeren-za o volontà di avere pubblici-tà da chi eroga denaro. Aseguito di un comune regola-mento stilato dal CAI, le sezio-ni proprietarie potrebberoperò reperire sostenitori: incambio di una targa di limitatedimensioni apposta nel rifugio,sulla quale potrebbe esserescritto: “La manutenzione diquesto rifugio di proprietàdella Sezione Alfa del ClubAlpino Italiano è eseguita conl’aiuto della società Beta”, lasezione riceverebbe una elar-gizione economica.

Sergio Bacchi Mellini [email protected]

Sezione Verbano Intra

IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE

Leggo sullo Scarpone didicembre l’articolo suiSistemi informativi territo-riali del CAI e sui loro costidi licenza software. Ma per-ché non usate il GRASS, chee’ un GIS di pubblico domi-nio, sviluppato dall’US Armye ora gestito dall’Universitàdi Trento (vediwww.grass.itc.it)? Io l’housato all’Area di Ricerca diTrieste insieme al CETA(Centro Ecologia Teorica eApplicata) di Gorizia conottimi risultati.

Tullio [email protected]

CAI XXX Ottobre Triesteed Edelweiss Milano

QUELLA BANDIERA

Al lettore che sullo Scarponedi ottobre si era rammaricatoperché al rifugio Bozano(Sezione Ligure) la bandieraitaliana “sventolava un paio dimetri al di sotto di quella arco-baleno”, vedendo in tutto ciòuna presa di posizione politica,replica il gestore MassimilianoPittavino invitandolo a nonpensare che la pace abbia con-notazioni politiche. “La pace”,scrive, “è un valore universaledentro di noi. Come esseri

umani dobbiamo capire che ècon la pace, la solidarietà e lacomprensione che si risolvonoi problemi. Non era nostraintenzione attribuire alcunvalore gerarchico alle bandie-re, né tanto meno politico. Labandiera italiana e quella arco-baleno non sono in antitesi, mauna comprende l’altra, vistoche la Costituzione italiana sifonda sul principio dellapace”.

MESSAGGIEnrico e Elena Cerutti di

Torino annunciano l’iscrizioneal CAI, avvenuta il 25 agosto,del primogenito Gabriele disoli dieci giorni. Benvenuto tragli aquilotti, Gabriele!

FUNGIATT, ATTENTO!Ogni anno si leggono sui

giornali notizie d’interventi del118 e del Soccorso alpino perrecuperare feriti, e anchemorti, fra i cercatori di funghi.Purtroppo quelli che inLombardia vengono chiamati“fungiatt” hanno il vizio diandare spesso da soli, senzadire nemmeno ai famigliaridove vanno, come se si trattas-se di cercare pepite d’oro, e dicalzare stivali invece di scarpo-ni. Ma gli stivali “non tengo-no” con conseguenti cadute indirupi o canaloni.

Raccogliamo il consiglio diSandrino Dell’Oro, accompa-gnatore giovanile emerito diComo, rivolgendo un appelloai fungiatt: usate le stesse pre-cauzioni che adottereste susentieri impervi.

FESTA DEGLI ALBERI

Cesare Farinelli ([email protected]) di Verona si associaalla proposta di MauroCorona riportata in questepagine. Si ripristini la festadegli alberi e possibilmente,osserva il socio, si inducano lesezioni del CAI a contribuireall’organizzazione.

Anche Giulia Stocchi diUdine “condivide totalmentequesta idea”. �

Follie alpinisticheLA POSTA DELLO SCARPONE. Ai lettori la parolaI

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Page 40: LO SCARPONE 01 - CAI – Club Alpino ItalianoLo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 • 5 restigiosa e funzionale sede del Club Alpino Italiano «Adesso deve vivere». Paolo Valoti, presidente

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