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ISSN 1590-7716 NOTIZIARIO MENSILE OTTOBRE 2007 Splendori delle Alpi Retiche: il Piz Cambrena, il Vadret Pers e il ghiacciaio di Morteratsch. Quale futuro per le Alpi? La risposta in una nuovissima iniziativa editoriale, il Grande dizionario enciclopedico realizzato da Priuli & Verlucca con la collaborazione del CAI UNICAI / Appuntamento al Palamonti Numero 10 - Ottobre 2007 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone Tra luci e ombre

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ISSN 1590-7716

NOTIZIARIO MENSILE OTTOBRE 2007

Splendori delle Alpi Retiche: il Piz

Cambrena, il VadretPers e il ghiacciaio

di Morteratsch.

Quale futuro per le Alpi? La risposta in unanuovissima iniziativa editoriale, il Grandedizionario enciclopedico realizzato da Priuli& Verlucca con la collaborazione del CAI

UNICAI / Appuntamento al Palamonti Nu

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Tra luci e ombre

La cartina dell’Altopiano di Asiago8 itinerari di malga in malga a piedie in mountain bike; 8 gite di scie-scursionismo e con le ciaspole;tutti i rifugi e i numeri utili.

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LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 3

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Vicepresidenti generali: Francesco Bianchi, Valeriano Bistoletti, Umberto Martini

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Chiappin, Onofrio Di Gennaro, Luca Frezzini, Cecilia Genisio, Umberto Giannini,

Luigi Grossi, Claudio Malanchini, Gian Paolo Margonari, Francesco Maver,

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Sala, Luigi Trentini, Sergio Viatori.

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Probiviri nazionali: Carlo Ancona, Silvio Beorchia, Giorgio Carattoni, Tino

Palestra, Vincenzo Scarnati

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Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

Unione Internazionale

delle Associazioni

Alpinistiche

Associazione

dei Club Alpini

delle Alpi

SOMMARIO In questo numero

4 EDITORIANasce il Grande dizionario enciclopedico delle Alpi

8 ESPERIENZE

Un veterano all’infernodi Vittorino Mason

10 DIDATTICAUniCai, finalità e prospettive

Appuntamento a Bergamo

I titolati del CAI

12 CELEBRAZIONIGorret a 100 anni dalla morte

13 TURISMO ALPINO

A passo di danza tra i forti

14 MONTAGNE NOSTREMasino - Bregaglia, nella fortezza di granito

18 RIFUGIGiornata culturale: l’alpinismo tra passato e futuro

19 GLI ESPERTI RISPONDONOQuando la cartina tradisce

20 ARGOMENTIL’avanzata dei maratoneti

TESTIMONIANZEIo, skyrunner per casodi Christian Roccati

21 PROMOZIONE TURISTICAManca il coordinamentodi Oriana Pecchio

22 EVENTITorino, esordio per Alpi365

“Oltre le vette” conJames

Bridwell a Belluno

Sondriofestival, emozioni e saporidi Maria Grazia Cicardi

23 TESI DI LAUREA“Presenza” del Club alpino

27 SERVIZIO VALANGHE ITALIANODue nuovi corsi

TRENOTREKKING 2008Un invito alle sezioni

28 PAGINE SCELTELa spada nella rocciadi Maurizio Giordani

29 MINISTERO DELL’INTERNO“Sostegno al Club alpino”

32 CAI REGIONIImportante intesa nel Veneto

INCONTRI

Pareti rosa a Cavalese

RUBRICHE16 FILO DIRETTO24 VETRINA26 NEWS DALLE AZIENDE29 QUI CAI 34 VITA DELLE SEZIONI38 LA POSTA DELLO SCARPONE39 PICCOLI ANNUNCI

Conto alla rovescia per il battesimodi un’opera che non ha egualinella storia della divulgazionealpina. Il Grande Dizionario enci-

clopedico delle Alpi sta subendo gli ulti-mi ritocchi prima di andare in edicola inottobre.

Ai lettori verrà offerto in un primotempo in abbinata con i quotidiani LaStampa e L’Adige nelle rispettive zone.

Verrà poi distribuito in allegato conaltri quotidiani e approderà nel 2008 inlibreria. A Scarmagno, nell’atelier diPriuli & Verlucca, il coordinatore EnricoCamanni è impegnato in un vorticosocarosello di riscontri e ritocchi. L’operanasce da un progetto dell’editore Glénatdi Grenoble, un nome che nell’editoria dimontagna è una garanzia almeno quantolo è l’azienda di Ivrea. Una collaborazio-ne ampiamente collaudata nella realizza-zione della rivista semestrale “L’Alpe”diretta dallo stesso Camanni, che inanel-la monografie colte e aggiornatissime,corredate da immagini prestigiose in uncontesto grafico che non ha eguali nel-l’editoria di montagna.

Ai sette volumi del Grande dizionarioseguiranno (sempre in volumi separativenduti in un primo tempo in edicola) icinque volumi della Grande enciclope-dia.

“Il nostro impegno redazionale”, spie-ga Camanni, “ha grandemente beneficia-to del lavoro svolto in precedenza per l’e-dizione francese, prima da André Lévy epoi da Sylvain Jouty. Occorre riconosce-re ai colleghi francesi lo sforzo (quasititanico) di creare un’opera di valenzainternazionale, allontanando nei limitidel possibile le cadute sciovinistiche e letentazioni partigiane. Ma è ovvio che ilpubblico francese è diverso da quello ita-liano, e dunque si rendeva indispensabi-le un’opera capillare di revisione, aggiu-stamento, aggiornamento e integrazione,che ha significato escludere centinaia divoci e scriverne altrettante. In questosiamo stati favoriti dal vantaggio di lavo-rare su un impianto già definito e ormaisedimentato, su cui è stato più facilevisualizzare eventuali omissioni, imper-fezioni, lacune, difformità”.

Per prima cosa dunque sono state eli-minate dal dizionario le “voci” - settecen-to all’incirca - strettamente riservate al

lettore francese e quindi impossibili dasdoganare. Altrettante ne sono entrate,comprese quelle che riguardano la storiae la vita del Club Alpino Italiano. “Questariconversione era inevitabile”, osservaCamanni. “Per i francesi le Alpi comin-ciano nelle Marittime e si concludonoirrimediabilmente sulle pendici delMonte Bianco. Evidentemente nonhanno tenuto conto nemmeno dellariclassificazione proposta nel recenteprogetto SOIUSA patrocinato dal CAIcon la partizione dell’arco alpino in dueblocchi anziché nei tradizionali tre.Detto questo, non resta che esprimere lamassima ammirazione per il lavoro svol-to dai francesi. L’aspetto naturalisticodelle Alpi è stato messo perfettamente afuoco con approfondimenti su flora efauna dai quali io per primo ho appresomolti particolari che non conoscevo.Notevole anche la parte tecnica che havisto all’opera cartografi, ingegneri, spe-cialisti di ogni genere”.

C’è molta curiosità, occorre ricono-scerlo, anche per la parte alpinistica.Con quali criteri sono stati selezionati irappresentanti italiani della fatidica“lotta con l’alpe”? “La scelta”, precisaCamanni, “è stata in sintonia con il carat-tere innovativo dell’opera. Non si è tenu-to conto della quantità di ascensioni esi-bite nel curriculum di ciascuno, ma del-l’originalità della ricerca compiuta. Sonostate comunque scelte difficili, devoriconoscerlo. Tra i valdostani, per esem-pio, posso fare i nomi di Abele Blanc, deifratelli Squinobal, dei Barmasse padre efiglio, del grande Amilcare Cretier e di

EDITORIA Con la collaborazione del Club Alpino Italiano

Nasce il Grande dizionario L’autunno ci porta un eventostraordinario: la pubblicazionedell’opera “Le Alpi. Il Grandedizionario enciclopedico”: 12 volumi di grande formato (cm 21,5x28) interamente a colori,di cui sette (1-7) dedicati alGrande dizionario (circa 1100pagine, con 3400 voci e più di1200 illustrazioni) e cinque (8-12)alla Grande enciclopedia (circa800 pagine, con 10 grandi temi e92 sottotemi, e 800 illustrazioni).Ancora una volta il Club AlpinoItaliano è in prima linea in questaesperienza editoriale accanto aPriuli & Verlucca, così come eraavvenuto di recente con lasplendida collana dedicata aifotografi della montagna. In questepagine sfogliamo in anteprima, conil coordinatore Enrico Camanni(foto), la nuovissima pubblicazionerealizzata sulla scia dell’edizionerealizzata in Francia. E scopriamo,entrando nella “cabina di regia”,con quanta competenza e passioneuno staff di specialisti abbialavorato per fare di quest’opera lo specchio fedele di unpatrimonio che il Club AlpinoItaliano è chiamato come sempre a valorizzare, divulgare e tutelareper le generazioni che verranno.

La Grande enciclopedia delle Alpi (curatada Domique Vulliamy e Pascal Kober) sibasa su una raccolta di saggi in largamisura tradotti dall’edizione originalefrancese, comprendenti studiosi italianicome Laura e Giorgio Aliprandi, LorenzoBersezio, Enrico Camanni, Antonio DeRossi, Francesco Fedele, GiuseppeGarimoldi, Giuliano Gasca Queirazza S.J.(nuovo ingresso), Andrea Gherzi,Annibale Salsa (nuovo ingresso), TullioTelmon, Mirella Tenderini, Eugenio Turri,Ezio Vaccari e Piero Zanotto.

Firme illustri

alcuni altri. Mauro Corona s’inseriscecome fenomeno artistico e letterario piùche alpinistico. Dal canto loro i francesiavevano già provveduto a inserire d’au-torità il padre del cascatismo GiancarloGrassi, mentre non avevano assegnatoalcuno spazio al nostro Manolo, che èstato aggiunto con la dovuta evidenza.Di Messner non c’è stato bisogno diaggiungere nemmeno una virgola. DiBonatti si illustra il ruolo alpinisticonelle Alpi, mentre la vicenda del K2resta a margine in quanto himalayana. Eancora nella versione italiana sonoentrati - cito alla rinfusa - Comino,Cozzolino, De Donà, De Benedetti,Fazzini, Hainz, Huber: tutti alpinisti scel-ti perché rappresentativi di una tenden-za, di uno stile o di un’area geografica.Ma anche cronisti illustri della monta-gna come Cassarà, Tonella, Varale.

E poi, citando a memoria, i cineastiOlmi, Mariani e Zinneman. Tra i giovani,Maspes e Bole sono entrati per l’origina-lità delle loro ricerche e per le spiccatepersonalità. In qualche caso ci siamopreoccupati delle omissioni nella versio-ne francese, come quelle che riguarda-vano Mila e Motti, ovviamente recupera-ti all’attenzione del lettore italiano”.

C’è da aspettarselo. Ogni pagina rap-presenterà una scoperta anche per i piùsmaliziati. Anche se è oggettivamenteimpossibile mettere d’accordo tutti, sod-disfare ogni aspettativa. “I criteri adotta-ti sono stati di tipo tecnico e culturale,non certo affettivo”, conclude Camanniper mettere le cose in chiaro. E nessunosi sognerebbe di dubitarne. ■

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 5

enciclopedico delle Alpi

7 volumicon 3400 voci e 1200 illustrazionicui seguiranno i 5 della Grande enciclopedia

Riscaldamento climatico, crisidelle stazioni di sport invernali dimedia altitudine, abbandono agri-colo, rimboschimento, inselvati-

chimento, perdita di interesse economi-co in molti settori: tutte queste constata-zioni e prosecuzioni di tendenze forma-no un quadro inquietante, come spiegaEnrico Camanni in un saggio dellaGrande enciclopedia delle Alpi dedicatoal futuro della montagna. Ma fino a chepunto è giusto inquietarsi? Cerchiamo diaffinare l’analisi, è la risposta, e di valu-tare la capacità degli uomini e dellesocietà a variarne la forma e gli effetti.Ogni evoluzione può subire bruschiribaltamenti. E se il clima terrestreentrasse in una nuova fase di raffredda-mento, come 240000 e 120000 anni fa?Dopotutto, il riscaldamento attualepotrebbe forse attenuarne gli effetti.

Le domande si accavallano. E se i prez-zi dell’energia, che aumentano continua-mente da più di trent’anni, dovesseroveramente rimettere in causa le pratichecommerciali delle imprese e, in questomodo, l’aumento durevole dei flussi edelle distanze percorse? E se il modellodi concentramento nello spazio dellaproduzione agricola in Occidente fosserimesso in causa nel nome di questonuovo fattore energetico? L’economiaeuropea sarebbe capace di adattarsi atali rivolgimenti di tendenze? Nessuno losa davvero. Le evoluzioni osservate nelleAlpi, derivate dalla loro relativa emargi-nazione economica da cinquant’anni aquesta parte, ne risulterebbero stravol-te? Lo si sa ancora meno. Ma ciò restacomunque nel campo del possibile.

“In realtà la cultura alpina è semprestata contaminata dalla cultura di pianu-ra”, osserva Camanni che dell’opera èanche il coordinatore, “perché non sitiene conto che i montanari hanno sem-pre viaggiato più di quello che noi pen-siamo: le emigrazioni stagionali o perma-nenti hanno condizionato parecchio laloro cultura. Quindi la montagna non èmai stata un’enclave sorda a ogni influs-so esterno”.

“Oggi tuttavia”, continua Camanni,“quella che si definisce come culturaalpina tradizionale dobbiamo darla perfinita, persa, archiviata. Certo, rimango-no testimonianze importanti. Ma la cul-tura dominante è quella globale”.

È allora da escludere che le Alpi abbia-no la possibilità di sviluppare una cultu-ra perlomeno complementare a quellaurbana?

“Tutt’altro. E questo perché per chi vivenelle Alpi il limite è intrinseco: lassù non

è possibile fare tutto quello che è possi-bile in pianura. Per ragioni ambientali,climatiche. Queste limitazioni sono, delresto, quelle che hanno caratterizzato eforgiato la cultura alpina tradizionale. Seguardiamo questi condizionamenti inchiave critica rispetto alla cultura consu-mistica, dobbiamo considerarli un pre-supposto per fare delle Alpi un laborato-rio di sviluppo sostenibile”.

La prospettiva è interessante e, dicia-mo pure, allettante: le località alpine

6 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

Un’opera che guarda al futuro

Un’immagine d’attualità: il fronte sempre piùesiguo dei ghiacciai che si protendono dalle

pendici della Weisskugel (Palla Bianca) nelle AlpiRetiche, meta ambita di tanti scialpinisti.

Qui a fianco: modernità e tradizione in montagnanell’ardito accostamento tra la struttura del

Centro visite di Trafoi (BZ) e la chiesa parroc-chiale placidamente immersa nei verdi pascoli.

Alpi. Il Grande dizionario enciclopedico

destinate a diventare laboratori avanzati,modelli anche per la pianura. Ed eccoquindi concretizzarsi la prospettiva di vil-laggi completamente autonomi dal puntodi vista energetico come già avviene inAustria o in Svizzera.

Nessun dubbio. La cultura alpina cheemerge dalle pagine di quest’opera si pre-senta più avanzata rispetto a quella dellapianura. I conti poi vanno fatti con le ano-malie climatiche. “Le grandi stazioni turi-stiche in quota sono certamente favoritein questo momento di crisi della neve”,dice Camanni. “Per esempio un’apprezza-bile eredità delle Olimpiadi di Torinosono stati i bacini che hanno consentitodi regolamentare sia l’acqua potabilenelle valli sia il prelievo per l’innevamen-to artificiale. Dunque la Via Lattea deglisciatori può rappresentare un futurosostenibile, almeno dal punto di vistaeconomico. Al contrario, la piccola sta-zione a quote modeste è destinata ariconvertisti a un turismo dolce, mapieno d’incognite”.

Quale può essere il ruolo del ClubAlpino Italiano? “Apprezzo la volontà del-l’attuale presidenza di cercare di mante-nere il CAI non soltanto ancorato all’am-bito alpinistico ed escursionistico che glicompete ma anche di rafforzarne l’imma-gine in un contesto politico e sociale.Non vorrei peccare di ottimismo, ma misembra che il percorso sia facilitato dallapresenza di un fruitore medio più sensi-bile a certi stimoli. Resta inteso che attra-verso i suoi rifugi il Club alpino è in gradodi convogliare masse di utenti verso unturismo più in sintonia con la natura. Emi piace questa idea delle giornate cultu-rali nei rifugi, intesi come luoghi dove sidibatte, si creano contatti, si prendecoscienza di certe problematicheambientali”.

“Una considerazione per concludere.Scorrendo trent’anni dopo le pagine del-l’enciclopedia della De Agostini ‘La mon-tagna’”, dice ancora Camanni, “ci siaccorge dei profondi cambiamenti subitidall’ottica con cui noi vediamo le Alpi.Non vorrei peccare di presunzione, mal’ideale sarebbe che fra trent’anni tuttoquello che noi oggi auspichiamo nellenostre pubblicazioni diventasse realtà. Esi potesse dire che città come Milano oInnsbruck hanno copiato gli stili di vitadelle località alpine”. ■

Sotto la guida di Enrico Camanni,86 sono gli autori che hanno rea-lizzato le pagine dell’enciclopediae più di 200 gli autori del diziona-

rio, ai quali vanno aggiunti per la realiz-zazione di nuove voci e la cura dell’edi-zione italiana Federica Beux, FrancescaPanero e Pierangela Piazza. La traduzio-ne è di Anna Maria Foli. La revisioneredazionale è dello stesso Camanni,Gherardo Priuli e Gabriella Rinaldi.

Cinquantenne torinese, storico e divul-gatore delle tematiche alpine, Camannidirige la rivista internazionale di culturaalpina “L’Alpe” (Priuli & Verlucca, in col-laborazione con il Musée Dauphinois diGrenoble) e collabora al quotidiano LaStampa. È stato redattore capo della“Rivista della Montagna” e nel 1985 hafondato il mensile “Alp”, che ha direttoper quasi quattordici anni. È autore dipubblicazioni prestigiose: uno studioantologico sulla letteratura dell’alpini-smo (Zanichelli, 1985), un saggio sullegrandi guide alpine italiane (Priuli &Verlucca, 1985) e un libro-inchiesta suirifugi della Penisola (Zanichelli, 1987),l’antologia di scritti buzzatiani “Le mon-tagne di vetro” (Vivalda, 1989), l’aggior-namento della “Storia dell’alpinismo” diGian Piero Motti (Vivalda, 1994), unostudio a tre mani sull’alpinismo delVentennio (“La sta-gione degli eroi”, conDaniele Ribola ePietro Spirito,Vivalda, 1994) e unvolume divulgativosulla storia geologicadelle Alpi (“In princi-pio era il mare”, conStefano Camanni,Priuli & Verlucca,1995).

Sempre nel 1995 hapubblicato con MirtaDa Pra Pocchiesa unlibro-dossier sull’e-mergenza del suici-dio in Italia (“L’ultimomessaggio”, edizioniGruppo Abele). Nel1997 ha dato allestampe “Cieli di pie-tra, la vera storia di Amé Gorret”(Vivalda), la biografia di un prete ribelledell’Ottocento in Valle d’Aosta. Nel 1998

ha pubblicato “La guerra di Joseph”(Vivalda), una storia di amicizia sulleDolomiti durante la Prima guerra mon-diale, e “Nuovi Mattini” (Vivalda), un’an-tologia di scritti sul Sessantotto deglialpinisti. Nel 2000 ha realizzato conVincenzo Pasquali il film “La montagnainventata” e l’antologia degli scritti diGian Piero Motti “I falliti” (Vivalda). Nel2002 ha pubblicato “La nuova vita delleAlpi” (Bollati Boringhieri), sulle temati-che dello sviluppo sostenibile alpino.L’anno successivo è uscito il romanzo“La notte del Cervino” (Cda e Vivalda),seguito da “Mal di montagna” (2005), rac-colta di biografie e ritratti, e dal romanzogiallo “La sciatrice” (2006).

Nel 2005 ha curato il progetto scientifi-co del nuovo Museo della Montagna diTorino. È stato membro del comitato perla progettazione del Museo delleMontagne cuneesi al Forte di Vinadio, inValle Stura (“Montagne in movimento”,2007). Dal 2004 si occupa del progettoscientifico per i musei del Forte di Bardin Valle d’Aosta: il primo spazio allestiti-vo, Museo delle Alpi, è stato inauguratonel gennaio 2006. Nel 2007 ha coordinatola progettazione culturale del nuovoSalone della Montagna di Torino(Regione Piemonte). ■

La cabina di regia

Il presidente generale del CAI Annibale Salsa(a sinistra) controlla con l’editore Luca Priuli le ultime bozze di quest’opera monumentale

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 7

Profilo che sembra disegnato da un artista della classici-tà, capelli ricci e per lo più bianchi, fisico muscoloso,sguardo da filosofo, Giuliano De Marchi racconta in que-sti giorni a Belluno, nel corso della rassegna “Oltre le

vette”, la sua grande avventura: il giro del McKinley con laprima salita italiana lungo il versante nord. Un’occasione pre-ziosa per ascoltare dal vivo l’accademico nato a Conegliano mabellunese d’adozione, medico urologo, alpinista, accademicodel CAI, tecnico del Soccorso alpino. Giuliano ha al suo attivooltre 900 salite su Alpi e Dolomiti tra cui 70 vie nuove, inverna-li e solitarie. In questo ricco carnet l’attività extraeuropea è dav-vero impressionante con spedizioni in ogni parte del mondo:Himalaya, Karakorum, Alaska, Africa, Ande, Groenlandia.

Nel 50° anniversario della salita al K2 ha portato la squadraitaliana in vetta alla montagna degli italiani. Con l’Everest ilconto è invece rimasto aperto: nel 1980 dal Nepal ha sfiorato lacima, nel 1991 è salito da nord ma a quota 8400 ha rinunciatoper salvare il suo compagno Fausto De Stefani, subendo nellatremenda ritirata severe amputazioni. Due le rinunce anche alK2: nel 1983 sul versante cinese scalato per la cresta nord finoa 8300 m e nel 2004 dal Karakorum pakistano dove è statocostretto ad arrendersi a 7400 metri.

Ed eccoci al 2007. Giuliano decide di festeggiare il sessantesi-mo compleanno sul McKinley, a 5000 metri, lungo l’impegnati-va West Buttres, realizzando in compagnia dell’aspirante guidaMichele Barbiero la prima italiana alla parete nord. La traver-sata da nord-est a sud-ovest si compie in 17 giorni, con tempe-rature fino a - 45 gradi, 120 km di sviluppo, 5700 m di dislivelloin salita e 4000 in discesa. E ancora una volta la montagna losegna vistosamente: al momento del nostro incontro De Marchizoppica in sandali, rassegnato a nuove amputazioni.

“Com’è nata l’idea? Circa un anno fa”, racconta, “passo a tro-vare Michele e sopra un tavolo noto un libro, ‘Climbing Alaska’.Lo sfoglio e, visto che ero già stato sul McKinley nel 1982 lungola West Rib, gli propongo la Nord. Fissiamo la partenza per il 28marzo portando con noi l’essenziale, circa 35 chili di cibo emateriali a testa. Da Anchorage, via terra, ci portiamo aTalkeetna dove un Cessna ci preleva per scaricarci a nord delMcKinley. Con una piccola slitta, sci ai piedi, pelli di foca, par-tiamo quindi per la grande avventura. Risaliamo le CarstensRidge, le creste lungo il versante nord. Poi ci carichiamo ilmateriale in spalla, slitte comprese. I pendii somo ripidi (circa40-45 gradi), le creste affilate. E il Muldrow Glacier si confermauno dei ghiacciai più crepacciati del mondo…”

Il momento più critico?

“La sera che siamo arrivati sotto le Carstens Ridge il tempoera bello, ma durante la notte si è alzato un vento terribile. Nonavevamo fissato bene la tenda e le folate hanno cominciato apiegarla. Eravamo costretti a trattenerla dall’interno perchénon volasse via. A un certo punto uno dei paletti degli archi si èspezzato al centro lacerando il telo. Un momento drammatico:sarebbe stato impossibile scavare una truna nel ghiaccio”.

E la salita delle Karstens Ridge?

“Durissima per la lunghezza, il peso da trasportare e il terrenoche richiede una grande attenzione. Siamo partiti verso le 10 del

mattino e ci siamo fer-mati sotto la BrownTower alle 2.30 di notte;eravamo sfiniti. Nel con-tempo abbiamo avuto lafortuna di ritrovarcisotto un incredibilecielo stellato e un’auro-ra boreale d’incompara-bile bellezza”.

Com’è andata il gior-

no della cima?

“Siamo giunti al DenaliPass dopo la risalita delHarper Glacier: quiabbiamo lasciato latenda e il 13 aprilesiamo partiti per affron-tare la lunga cresta nelfinale molto affilata enella parte centraleintervallata da avvalla-menti, giungendo invetta nel primo pome-riggio”.

Come hai festeggia-

to il tuo compleanno?

“La mattina del 16aprile, usciti dalla tenda, dovevamo fare i conti con l’impegna-tiva discesa della West Buttres. E a quel punto mi è venutospontaneo un bilancio della mia vita. Cose che capitano a unacerta età…”.

Che cosa ha significato per te questa esperienza?

“È stato il coronamento della mia vita in montagna. Una ricon-ferma del mio stato di salute psico-fisica a sessant’anni, la con-sapevolezza di potermi ancora esprimere con tutte le forze. Hocapito che cosa vuole dire l’esperienza accumulata in tanteavventure. Con temperature a meno 45, vento fortissimo, peri-coli oggettivi e totale isolamento non è facile trovare le motiva-zioni per andare avanti”.

Claudicante, Giuliano torna a indossare il camice bianco all’o-spedale di San Martino. L’attenzione per i suoi pazienti non gliimpedisce di sbirciare di tanto in tanto dai vetri della finestra lecreste della Schiara ergersi nel blu: come i sogni che lo hannoguidato, passo dopo passo, fino alla vetta del McKinley.

Vittorino Mason

8 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

ESPERIENZE Giuliano De Marchi entra nella storia del McKinley

Un veterano all’inferno

L’accademico belluneseracconta la traversatacompiuta con MicheleBarbiero. Con temperaturefino a -45 gradi, una prima salita assoluta e...sessanta candeline

Ritratto di Mauro Corona,

il più amato scrittore di montagna di questi anni, scultore di grande

forza espressiva e alpinista. Artista sensibile nativo di Erto, il creatore

degli uomini di legno trae dalla natura stimoli per la sua arte che trasfor-

ma gli alberi di un bosco in una moltitudine di figure, sempre originali,

spesso poetiche.

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Montagne in Fiamme è il primo lungometraggio interpretato

e diretto da Luis Trenker. Uscito nel 1931, costituisce un documento

contro la guerra del 1915-1918 sul fronte italo-austriaco nelle Dolomiti.

Arruolato nell’esercito austro-ungarico, l’altoatesino Florian Dimai

(Trenker) si trova a combattere contro un suo amico

e compagno di cordata, il conte Arturo Franceschini.

Al termine del conflitto, i due amici tornano a scalare insieme.

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GRANDI MONTAGNE

10 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

L’attività iniziale del Gruppo di lavo-ro UniCai ha messo in luce unaserie di problematiche che devonoessere risolte attraverso una più

compiuta informazione sulle finalità e imetodi del progetto. Come noto, UniCaiè stato costituito per introdurre la prassidel coordinamento paritetico tra le strut-ture tecniche dotate di figure titolate alfine di perseguire:• la valorizzazione dell’identità comune • il coordinamento dei percorsi formativi • la definizione della base tecnico/cultu-

rale comune. Ciò sembra non essere sufficiente-

mente chiaro. Alcuni dubbi, espressirecentemente da una commissione tec-nica interregionale, hanno dato lospunto al Comitato tecnico culturale diUniCai per questa risposta di interessegenerale che, partendo dal doverosoringraziamento per i contributi appor-tati, per i concetti espressi e per la chia-rezza di esposizione della commissio-ne, possa ulteriormente precisare lemotivazioni della costituzione e ilruolo, i compiti e le attività che UniCaiè chiamata a svolgere all’interno delsodalizio.

Il “mercato della montagna”Negli ultimi anni all’interno del CAI si

sono sviluppate e incrementate diversefigure di volontariato che operano nelcampo della didattica e della divulgazio-ne delle conoscenze fino a oggi acquisitenel campo alpinistico, intendendo que-sto nel senso più ampio del termine; talefenomeno, cresciuto di pari passo con leesigenze della società odierna, ha porta-to a uno sviluppo di diverse professiona-lità che hanno interessato molti ed ampisettori nell’ambito del Club alpino, conla formazione di nuove commissioni onuove attività affiancate o complementa-ri a quella ormai storica e consolidatadelle Scuole di alpinismo; conseguente-mente si sono sviluppate attività formati-ve nel campo dello sci-alpinismo, escur-sionismo, alpinismo giovanile, speleolo-gia, sci-escursionismo, operatori scienti-fici, tutela ambiente ecc., e ognuna diqueste realtà ha portato avanti, in formaquasi sempre positiva e propositiva, lapropria disciplina, con la conseguenza,per certi aspetti negativa, di sovrapporsi

ad ambiti operativi e competenze di altrisettori con conseguente sviluppo di con-flittualità, scarsità di dialogo e di con-fronto che non rendono certamentepositiva l’immagine del Club alpinoverso il mondo esterno o anche, più sem-plicemente, verso i soci che richiedonoformazione.

Non solo. Lo sviluppo della professio-nalità, sempre più specializzata, semprepiù settoriale, e a volte sempre più rivol-ta verso il tecnicismo, ha avuto comecontrappunto una mancanza di identità,di appartenenza; una carenza culturaleed etica dei valori che dovrebbero con-traddistinguere il Club Alpino Italianonei confronti di altre associazioni checomunque promuovono il cosiddetto“mercato della montagna”.

Identità nella diversitàDa qui la necessità e l’indirizzo di costi-

tuire UniCai, una forma di coordinamen-to, un tavolo di condivisione fra tutte lerealtà che all’interno del CAI operano nel

campo delle didattica, della formazionee della divulgazione. Al fine di: • ritrovare una identità nella diversità• formare ciascun titolato sulla base di

una visione culturale ed etica comune• definire ambiti e competenze• condividere percorsi formativi, manua-

listica, ecc.• eliminare e superare una controprodu-

cente settorialità e sovrapposizione diazioni e competenze.UniCai non nasce dunque come gruppo

di lavoro imposto dall’alto sulle realtàche nel CAI sviluppano attività, bensìquale risposta alla richiesta di coordina-mento e uniformità da parte di tutte lecommissioni tecniche che operano consoci titolati, siano essi istruttori, accom-pagnatori e operatori, poste su un livellodi pari dignità; perché ogni esperienzapositiva passata, presente e futura vengaresa disponibile sia per il superamentodelle barriere ideologiche e pregiudizialiposte fra commissione e commissione,sia, in un movimento sinergico di scam-

DIDATTICA L’attività del Gruppo di lavoro

Questo nuovissimo tavolo di condivisione riguarda tutte le realtà che all’interno del Club Alpino Italiano operano nel campo della didattica, formazione e divulgazione

UniCai, finalità e prospettive

L’uniformità didattica tra le discipline del CAI non dovrà limitarsi solo al

comunicare le stesse nozioni, con il medesimo linguaggio, rispettando

programmi anticipatamente condivisi. L’uniformità dovrà tenere in consi-

derazione anche la condivisione degli strumenti didattici: dalla manualisti-

ca alle video-lezioni in “power-point”.

Ecco che nel programma di UniCai si prospetta il vaglio di tutti i nuovi proget-

ti editoriali didattici, al fine di portare alla condivisione i loro contenuti, garan-

tendo la trasversalità del loro impiego e la use-ability della loro costruzione gra-

fica e didattica.

È così che tutte le pubblicazioni e tutti i lavori che otterranno tale assenso dai

vari OTC, potranno riportare il logo UniCai, quale segno della validazione e della

fruibilità trasversale dello strumento. Il logo sarà accompagnato da alcune righe

che giustificano la sua presenza:

Il presente manuale è certificato UniCai

“Le Commissioni Tecniche Centrali riunite in UniCai hanno accer-

tato che i contenuti di questo lavoro sono multi disciplinari, quindi

didatticamente idonei ad essere impiegati nelle attività di formazio-

ne del Club alpino italiano.

Per le medesime motivazioni sarà possibile certificare non solo le pubblicazio-

ni ma anche altri strumenti o materiali tecnici messi a disposizione dei titolati e

dei soci del Club.

Verso una certificazione

bio ed integrazione, per il miglioramentoreciproco in termini di preparazione eformazione. Il grande patrimonio di pro-fessionalità e di conoscenza deve essereda tutti condiviso, nel rispetto di ciascunsettore di appartenenza.

Senso dell’appartenenzaOgni commissione è UniCai. Perché

ognuna di esse, da regolamento, ne èparte: non esistono forme di dualismocon nessuna di esse. Detto regolamentoè stato discusso, condiviso e votato all’u-nanimità da tutte le commissioni, ed inesso sono contenuti gli scopi e le moda-lità operative di UniCai. Eppure, il sensodell’appartenenza rischia di essere mina-to dal preconcetto e dal pregiudizio disentirsi una sorta di contro-parte, con laquale bisogna confrontarsi. È questo chefrena, oggi, lo sviluppo del progetto.

UniCai è formata dagli otto presidentidelle commissioni che hanno al lorointerno figure titolate e da un Comitatotecnico culturale, nominato dalComitato centrale di indirizzo e control-lo, composto da cinque componenti.

Attualmente: • un istruttore nazionale di alpinismo• due istruttori di alpinismo di cui uno

attivamente impegnato nel Soccorsoalpino

• un istruttore nazionale di sci-escursio-nismo

• un accompagnatore nazionale diAlpinismo giovanile. Pertanto figure qualificate e rappresen-

tative delle strutture che formanoUniCai. Che è l’unione delle realtà oggiesistenti, portatori ciascuna del propriobagaglio di esperienza, non è un’istitu-zione imposta, né tanto meno un appe-santimento istituzionale di valenza politi-ca. E’ un nuovo modo di pianificare l’at-tività formativa superando steccati,ambiguità, gelosie e contrapposizioniper migliorare la nostra attività e ilnostro servizio, per migliorare l’efficien-za del nostro operato, per garantire sicu-rezza e qualità.

Saper comunicareQuesto inatteso “freno” ha comportato

dibattiti, discussioni, anche incompren-sioni. Certamente è mancata una formaadeguata di comunicazione, soprattuttonei confronti degli OTP, che forse perquesto non hanno compreso l’importan-za del progetto e gli obiettivi da perse-guire. Essere in sintonia non significa

necessariamente dire sempre di sì oessere sempre d’accordo. Essere in sin-tonia significa essere disponibili a dialo-gare e a mettersi in discussione; attra-verso il metodo del confronto dialettico,saper superare difficoltà, superare criti-cità, sapersi confrontare con l’obiettivo eraggiungere un traguardo o la soluzioneai problemi. Anche tra noi è importantesaper comunicare e abbiamo ancoramolto da imparare. C’è da lavorare, c’èda ascoltare e approfondire, c’è da ela-borare. Se fosse stato un percorso facileprobabilmente lo avremmo già comple-tato con dedizione, ma con costanza eperseveranza arriveremo alla fine di que-sto percorso, convinti della validità,della necessità e della portata del pro-getto UniCai e del mandato consiliare inesso racchiuso.

Percorsi formativiAd oggi, senza nascondere le difficoltà

incontrate nella raccolta del materialedalle singole Commissioni, è stata com-piuta una attenta analisi di tutti i percor-si formativi di ciascun settore al fine diavviare un primo tavolo di confronto chepotrà evidenziare scelte vincenti, caren-ze, analogie, sovrapposizioni, ecc. Si stapredisponendo un documento sulla defi-nizione degli ambiti operativi e dellecompetenze delle discipline didattichedel CAI. Una traccia di lavoro è stata pre-sentata in occasione della riunione del26 maggio: non un documento ufficiale,né un testo completo ma un semplicespunto su cui lavorare, su cui discutere,su cui apportare modifiche. Si sono stu-diate alcune ipotesi degli elementi comu-ni che potranno caratterizzare l’immagi-ne del titolato, in proiezione al raggiungi-mento degli obiettivi primari di UniCai.Si è proposta e approvata la certificazio-ne UniCai degli strumenti didattici inter-disciplinari. Abbiamo organizzato l’ap-puntamento di Bergamo, il 21 ottobre:primo incontro nella storia del CAI fratutti i titolati appartenenti a ciascun set-tore di attività per presentare proprioqueste idee e questi intenti; titolati che,nel loro insieme, ammontano a quasi5000 persone. Sarà un incontro ristrettoe limitato alle rappresentanze di OTC,OTP e di Scuole centrali, regionali esezionali, questo per problemi logisticied operativi e non certo per cattivavolontà; sarà anche il momento in cuirendere chiari gli intenti, per raccogliereidee, per individuare attraverso il dialo-

go e il dibattito il proseguimento del pro-getto; un momento importante rivoltoalla base per renderla il più possibileedotta sugli obiettivi da perseguire, perrenderla il più possibile coinvolta e par-tecipe. Ben vengano contributi e iniziati-ve, idee, ed anche polemiche purchésiano migliorative e non distruttive, pur-ché guardino al futuro e non al passato,purché tese a superare i muri, purtroppooggi ancora esistenti, di ciascun settore.Serve collaborazione e voglia di creder-ci, altrimenti si rimarrà in una situazionedi errori e difficoltà generata in un pas-sato non tanto remoto, lasciando il Clubalpino in balia delle improvvisazioni odei protagonismi.

È una grande occasione per valorizzareulteriormente tutta l’esperienza, di cuisiamo così fieri, maturata in tanti anni datutti i settori, nessuno escluso. ■

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 11

Sabato 20 ottobre. Sistemazione logisticadei partecipanti - Riunione UniCai. Domenica 21 ottobre. Accreditamento deipartecipanti - Saluto delle autorità - Aperturadei lavori - UniCai: la mission - I progetti diUniCai - Lo stato dell’arte dei settori didatticoformativi del Cai - Interventi e dibattito -Buffet offerto dall’organizzazione - Tavolarotonda tra i presidenti delle attività didattichedel Club Alpino Italiano - Chiusura dei lavori.

I titolati del CAIQuesto il quadro al 31 dicembre 2006:301 istruttori di alpinismo270 istruttori di sci alpinismo92 istruttori di arrampicata libera45 istruttori di speleologia26 istruttori di sci fondo escursionismo110 accompagnatori di alpinismo giovanile40 esperti naturalistici Comitato scientifico 44 esperti tutela ambiente montano80 esperti valanghe Regionali832 istruttori di alpinismo702 istruttori di sci alpinismo99 istruttori di arrampicata libera139 istruttori di speleologia166 istruttori di sci fondo escursionismo602 accompagnatori di alpinismo giovanile775 accompagnatori di escursionismo117 operatori naturalistici Com. scientifico 178 osservatori glaciologici Com. scientifico 79 operatori tutela ambiente montano49 tecnici del distacco artificiale16 tecnici della neve49 osservatori neve e valanghe

Appuntamento a Bergamo

Lasciò per sempre i suoi amati monti della Valle d’Aosta il4 novembre 1907. Ora Amé Gorret, l’Orso della montagna,riposa nel cimitero di Saint-Pierre, al cospetto dellaGrivola e del Gran Paradiso. La sua storia terrena s’in-

treccia con quella di un Club alpino ai primi passi. Sulla suatomba venne non a caso riportata la frase che aveva pronuncia-to al Congresso CAI di Varallo ove i delegati lo avevano nomi-nato socio onorario: «Vi propongo un colloquio sulle montagne,dove l’uomo ha bisogno dell’uomo. Ci stringiamo la mano e con-templiamo insieme la grandezza della natura. E’ l’opera di Dio,ed è degna dell’uomo».

Cent’anni dopo sono stati in tanti a rendere omaggio, in unconvegno organizzato il 18 agosto in Val d’Ayas, a questostraordinario abate ottocentesco che ha divulgato la culturanella Vallée battendosi fino all’ultimo istante di vita contro lepossibili devastazioni d’un turismo non ancora di massa mache già destava preoccupazioni con progetti dissennati: comeuna teleferica che avrebbe deturpato il Cervino. Niente dinuovo non solo sotto i cieli aostani: basta pensare alle polemi-che recentemente innescate per il progetto svizzero di innalza-re la piramide del PiccoloCervino. E a ricordarlo èstato nella sua testimonian-za il presidente generale delCAI Annibale Salsa.

“L’Abbé Gorret e il Clubalpino delle origini: dallatradizione valligiana allamodernizzazione turisticanel segno dell’alpinismo” èil titolo della relazione cheil professor Salsa ha pre-sentato a Saint-Jacques, nelcorso del simposio dedica-to a Gorret (1836-1907).Sulla figura di questo pretegeneroso, lucido testimonedella grande epopea alpinache lo ha visto impegnatonella cordata italiana che nel 1865 salì per prima il Cervino sisono espressi - oltre al presidente del Club alpino e con il coor-dinamento di Saverio Favre, alla presenza dei vescovi di Aostae di Ventimiglia - il ricercatore Vincenzo Réan del Politecnicodi Torino (Amé Gorret tra realtà e tradizione), il professore distoria ecclesiastica al Gran Seminario di Aosta Ivano Reboulaz(Les révérendissimes évêques du révérend abbé Amé Gorret),lo studioso di storia locale Alessandro Celi (Aimé Gorret e ilclero del suo tempo), il canonico Amé Chatrian (La riche per-sonnalité humaine, chrétienne et culturelle du Grand Gorret),il presidente del Centro studi franco provenzale AlexisBétemps (Gorret in Oisans o della migrazione dell’orso), lo sto-rico Marco Cuaz (I preti alpinisti: alle origini dell’alpinismo cat-tolico), lo scrittore Enrico Camanni (Turismo sulle Alpi: unavisione profetica).

“Ripercorrere le tappe della vita dell’Abbé Gorret”, ha spiega-to Salsa, “è come riesumare una cronaca delle origini del ClubAlpino Italiano. Dopo neanche due anni dalla nascita del CAI,

avvenuta il 23 ottobre 1863 ad iniziativa di quei signori cheGuido Rey definisce i ‘cospiratori del Valentino’, il Grand Gorretfirma una delle pagine più gloriose della storia dell’alpinismovaldostano e della nuova Italia: la conquista della Gran Beccadal versante di Valtournenche”.

L’egemonia inglese nell’esplorazione delle Alpi è stata, secon-do quanto ha riferito Salsa, la molla che ha fatto scattare conquesta impresa un legittimo desiderio di riscatto. A tal fine,giunse puntuale la pubblicazione, nel 1877, dell’importante“Guide de la Vallée d’Aoste” che il religioso compilò per alpini-sti e turisti in collaborazione con il barone Claude Bich e checolmò un grande vuoto di documentazione e di conoscenza.

Nel 1869 un Club alpino formato allora da 191 iscritti accla-mò, come si è accennato, Gorret quale membro onorario nel-l’ambito del Congresso del CAI tenutosi a Varallo nei giorni 29e 30 agosto e al quale anche il prete-alpinista partecipò in qua-lità di relatore. Il messaggio del sacerdote fu ricco di stimoli eprovocazioni anche per quanto riguarda gli scopi istituzionalidel Club alpino.

“E’ ben noto”, spiega ancora Salsa, “quanto, fin dalle originidell’Alpine Club di Londra, il pensiero associativo alpinistico sitrovasse combattuto tra due anime in perenne confronto dialet-tico. Da una parte, gli emuli di Lesley Stephen impegnati a difen-dere la tesi di un alpinismo ‘sportivo’ a vocazione ludica e ricrea-tiva, dall’altra i sostenitori di un alpinismo come forma di cono-scenza dei territori montani a prevalente vocazione scientifico-culturale. Non dimentichiamo che John Tyndall si dimisedall’Alpine Club proprio per protesta nei confronti di queste par-ticolari finalità a suo avviso disattese. Spesso i fautori dell’alpi-nismo conoscitivo/esplorativo sono stati denigrati dagli altri conl’affermazione che il ricorso alle misurazioni barometriche fossesolo un pretesto per giustificare, con argomentazioni nobili esuperiori, un bisogno di divertimento dall’apparente inutilità. Aparte gli eccessi di certi comportamenti troppo seriosi (scienti-smo), non vi è dubbio che la nozione di alpinismo, posta allabase della nascita dei club alpini, avesse ed abbia ‘finalità allar-

CELEBRAZIONI Gorret a 100 anni dalla morte

12 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

Il messaggio dell’abate

Amé Gorret,“l’orso dellamontagna”, in una raraimmagine. Lafigura dell’abate,nominato dal CAIdi Aosta socioonorario nel 1870,è stata al centro il 18 agosto adAyas di unconvegno nelcentenario della scomparsa.

“L’Abbé Gorret e il Clubalpino delle origini: dallatradizione valligiana alla

modernizzazioneturistica nel segno

dell’alpinismo”, è il titolo della relazione

che il presidentegenerale del CAI ha

dedicato al celeberrimoreligioso valdostano

gate dell’andar-per-monti’ (rapporto fra ‘mezzi tecnici’ e ‘fini meta-tecnici’), non riducibili alla sola prestazione fisica(tecnicismo)…Anche oggi, in un’epoca che si caratterizza per un’e-sasperata ‘sportivizzazione’, ‘pulsione agonistica’, ‘libidine perfor-mativa’ - tutti atteggiamenti catalogabili sotto la rubrica antropolo-gica della ‘cultura dell’eccesso’ ma da non confondere con la spintaad una naturale sana competizione (la prima salita al Cervino e lastoria dell’alpinismo insegnano!) - le motivazioni conoscitive e cul-turali sono e devono restare la linfa ideologica del Club alpino”.

“La vera novità del messaggio dell’Abbé”, ha concluso il presi-dente Salsa, “consiste nell’aver indicato, fra i compiti relativi allaconoscenza e allo studio delle montagne, non soltanto gli aspettinaturalistici legati alla geologia, alla botanica, alla meteorologia mal’approfondimento degli aspetti comportamentali, sociali, etnogra-fici e linguistici delle popolazioni alpine”.

Quale sigillo al suo intervento, in qualità di presidente generaledel Club Alpino Italiano oltre che di studioso di cultura alpina,Salsa ha dedicato un atto di riconoscenza al grande personaggio,restituendogli l’onore di quella sua parlata francofona che gli erastata improvvidamente negata all’epoca dal Comitato redattore delBollettino CAI: «Merçi, Ours de la Montagne, pour le témoignaged’amour vers tes montagnes et tes montagnards; merçi du côté duClub alpin italien que Tu a représenté selon la plus authentique denos traditions!». ■

Per celebrare l’anno dedicato a Vauban (1633-1707),

insigne ingegnere militare artefice di fortezze e città

fortificate, nella cittadina francese di Briançon è stata

organizzata con successo nel corso dell’estate la

seconda edizione di “Forts et danse”: un’occasione per acco-

stare suggestivamente le massicce fortificazioni del passato

al gesto leggero ed effimero dei danzatori contemporanei,

come si legge nel programma della manifestazione curata da

Pierre Osella, specialista della comunicazione, creatore della

rassegna umoristica di Chamrousse e del primo salone euro-

peo dedicato agli sport outdoor. Oggi Briançon è membro dei

14 “sites Vauban” candidati a diventare patrimoni mondiali

dell’Unesco. Da segnalare che tra le 300 fortezze a cui lavo-

rò Vauban figurano anche alcune fortificazioni italiane a

Fenestrelle, Vercelli, Torino e Verruca. Nella foto di J.S. Faure

un’esibizione sugli spalti della città fortificata.

A passo di danza tra i forti

Turismo alpino

Piccola, compatta, densa di pagine edi idee, la nuova guida “MasinoBregaglia regno del granito” sugge-risce fin dal primo approccio l’idea

di una Bibbia dedicata in realtà a unmondo in miniatura, racchiuso tra vallisolitarie e picchi granitici dall’aspetto spes-so inquietante. E’ comprensibile l’orgogliocon cui l’autore, il giovane leccheseAndrea Gaddi, la presenta fin dalle primepagine senza nascondere l’aspetto piùambizioso del progetto che lo ha impegna-to per diversi anni: emulare l’impegno pro-fuso da Rossi e Bonacossa nei due leggen-dari volumi della loro Guida dei montid’Italia dedicata a questi graniti. E gli si puòdare pieno credito: la guida di Gaddi puòconsiderarsi oggi la più completa in circo-lazione. Ne è convinto anche Giuseppe“Popi” Miotti, veterano del MasinoBregaglia, a sua volta autore di guide rino-mate. In veste di coordinatore Miotti haseguito passo passo il lavoro del giovaneautore, aggiungendo di suo un tocco cre-puscolare là dove rievoca i trascorsi alpinistici nel “suo”Masino. “È stato un lampo”, scrive Miotti, “giusto il tempo divedere i vecchi nomi mitici arrancare alla volta della nuovaimpresa. Tutto si è esaurito in fretta e già dieci anni dopo la for-tezza di granito, attaccata in ogni sua piega da un pur com-prensibile assalto organizzato e metodico, perdeva per semprequella sua magica, misteriosa atmosfera che descrivere èimpossibile, ma che forse potrete trovare oggi nelle terre pata-goniche”.

“La guida”, puntualizza Gaddi, “tratta la grande maggioranzadi itinerari su roccia del gruppo, da quelli moderni alle grandiclassiche, alle vie in artificiale alle grandi vie in arrampicatalibera, alle vie a spit a vie che sono oggi dimenticate per il nor-male decorso del tempo. Alcune di queste sono state riscoper-te grazie all’aiuto di nostalgici ripetitori”.

Quale è stato l’impegno più gravoso?

“Sono stati corretti grossi errori che si trascinavano dagli anni70 su ogni pubblicazione, poiché nessuno si è preso la briga dieffettuare un necessario lavoro di revisione. Copiare pedisse-quamente una relazione dalle guide precedenti senza compiereopportune e spesso laboriose verifiche porta al perpetuarsi dierrori anche madornali”.

Quindi questa volta nessun errore…

“In tutta coscienza ho svolto un accurato lavoro di revisione edi aggiustamento, per questo ho impiegato tanto nella stesuradel libro. È anche chiaro tuttavia che nessuna guida è indenneda errori. E il discorso vale anche per la mia. Ma almeno ho lapiena consapevolezza di non avere compiuto alcuni sbaglimadornali di certi miei predecessori”.

Quali alpinisti hanno particolarmente collaborato alla

riuscita del volume?

“Per garantire una maggiore attendibilità, mi sono rivolto perla revisione a Renata Rossi per la Val Bondasca, GualtieroColzada per la val Codera e Val dei Ratti, Simone Pedeferri perla Val Torrone, Val Cameraccio e Val Qualido, una valle que-st’ultima che necessitava di un’accurata revisione trattandosi diun gigantesco calderone di tiri dimenticati e gradi sbagliati”.

Fatto insolito per una guida, viene ceduta la parola agli

alpinisti, quasi in presa diretta. Con quale intento?

“Per dare all’opera un carattere non solo tecnico ma anchestorico-culturale ho dedicato un’ampia rassegna storica, laprima così completa circa l’evoluzione alpinistica del gruppo.In queste pagine i protagonisti dell’alpinismo di tutti i tempi e

MONTAGNE NOSTRE Sotto le stelle del Masino

Nella fortezzadi granito

Una guida di AndreaGaddi ci conduce tra le meraviglie non soloalpinistiche del gruppoMasino-Bregaglia.Ripercorrendo conspirito critico itinerarivecchi e nuovi

14 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

Lo spigolo nord del Badile emerge imponente dalle nebbie della valleBondasca. Nella foto in basso Andre Gaddi, autore della nuova guidadel gruppo Masino - Bregaglia, con il veterano Ezio Scetti, deus exmachina del Soccorso alpino in Val Masino.

di varie generazioni ricordano con gioia i momenti trascorsi traquesti monti. Tra questi vorrei ricordare Riccardo Cassin, ClaudioCorti, Nando Nusdeo, Vasco Taldo, Dino Fiorelli, Igor Koller,Alessandro Gogna, Ottavio Fazzini, Gianni Rusconi, Ivan Guerini,Paolo Vitali, Josve Aiazzi, Giovanni Pirana, Renata Rossi, SimonePedeferri, Rossano Libera, Teo Colzada, Giuseppe Miotti, VeraCenini. Ma li avrò davvero citati tutti?”. ■

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“Masino Bregaglia regno delGranito” di Andrea Gaddi ([email protected]) offre, in circa 500pagine in formato 17x12 cm (prez-zo di copertina 24 euro) con schiz-zi e numerose foto a colori, lerelazioni delle scalate alpinistichenel rinomato gruppo delle AlpiRetiche suddivise per aree: ValMerdarola, Val dell’Orto, ValCodera, Val dei Ratti, ValPorcellizzo, Val Bondasca, Valdel Ferro, Val Qualido, Val di Zocca, Val Torrone,Val Cameraccio, Val Predarossa. La parte escursionistica riguarda ilceleberrimo Sentiero Roma e i molti passi e forcelle che costitui-scono talvolta mete impegnative per il comune camminatore.Utilissimo l’indice dei luoghi ed esauriente l’introduzione tecnica,mentre la storia alpinistica è minuziosamente ricostruita dalla primasalita del monte Disgrazia nel 1862 alle straordinarie, innovative sali-te compiute nell’inverno 2007 da Fabio Valseschini, StefanoPizzagalli e Pietro Bertera. Il volume è pubblicato dalle EdizioniPolaris (via Vanoni, 79 - 23100 Sondrio).

Il libro

Le montagne di Valmasino, di Francesco Lurani Cernuschi,Milano 1883Guida dei Monti d’Italia, Alpi Retiche Occidentali, di LuigiBrasca, CAI 1911Guida dei Monti d’Italia, Masino-Bregaglia-Disgrazia, di AldoBonacossa, CAI/TCI 1936Guida dei Monti d’Italia, Masino-Bregaglia-Disgrazia Vol. I, diA.Bonacossa e G.Rossi, CAI/TCI 1977Guida dei Monti d’Italia, Masino-Bregaglia-Disgrazia Vol. II, diA.Bonacossa e G.Rossi, CAI/TCI 1975Sul granito della Val Masino di G. Miotti e L. Mottarella,Melograno, Milano 1979,1983, 1987.Badile sogno nel granito, di Renata Rossi, Albatros, Milano 1989Masino Bregaglia granito DOC, di P .Vitali e P. Corti, Lecco 1993Masino - Bregaglia - Disgrazia di Giuseppe Miotti e GianlucaMaspes, Sondrio 1996La Val Masino e la sua gente, di M. Songini, Comune di ValMasino (SO), 2006Sotto le stelle del Masino, di I. Marchetti, Associazione Kima(SO), 2006Masino Bregaglia regno del granito, di A.Gaddi, Sondrio, 2007Badile, cattedrale di granito di M. Volken, Bellavite, Missaglia(LC), 2007Solo granito, di Mario Sertori e Guido Lisignoli, Versante Sud,Milano, 2007

Dalla roccia alla pagina scritta

L’efficacia della copertu-ra dei ghiacciai durantel’estate si è dimostratadeterminante per la

loro conservazione e le socie-tà funiviarie nei Grigioni e nelVallese hanno deciso diestendere tali interventi. ALaax, sul ghiacciaio Vorab,complessivamente 20.000 mqdi ghiaccio sono stati ricoper-ti con materiale tessile, 8.000mq in più rispetto all’estate2006. Anche nel Vallese ilComune di Wiler ha deciso diproteggere il ghiacciaioMilibach con alcune migliaiadi metri quadrati di tessuto.

Le associazioni alpine eambientaliste aderenti allaCIPRA Svizzera chiedono tut-tavia una regolamentazioneunitaria a livello federale perl’autorizzazione a questogenere d’interventi.

Strutture■ Nelle Alpi Retiche, percelebrare il decennale delTrofeo Kima, è stato realizza-

to un bivacco a 2700 m in ValCameraccio, una valle tribu-taria della Val Masino(Sondrio), lungo il celebresentiero Roma. Il BivaccoKima, dedicato alla guidaPierangelo Marchetti mortonel 1994 in un’operazione disoccorso alpino, offre seiposti letto, più due di emer-genza. Realizzato grazie allagenerosità degli sponsor eall’opera dei volontari dell’as-sociazione, la struttura èstata terminata in ogni suaparte durante l’estate e ora èin grado di offrire un ottimopunto d’appoggio.

Riconoscimenti■ La Francia si è aggiudica-ta il Gran Premio Lessinia2007 e la Lessinia d’Oro alXIII Festival della Lessiniacon il film “Un Noël au Tibet”(Un Natale in Tibet) di Jean-Baptiste Warluzel, Falk vanGaver e Constantin deSlizewicz. Lessinia d’Argentoal film del tedesco Josef

Schwellensattl, “Das Kalb inder Kuh und das Korn in derKist” (Il vitello nella mucca eil grano nella cassa). Più chesoddisfatto il direttore artisti-co Alessandro Anderloni perla riuscita dell’iniziativa. Info:www.filmfestivallessinia.it

Persone

■ Graziano Bianchi, guidaalpina di Erba (Como), haraccontato in giugno sulloScarpone alcuni particolaridella sua attività di disgaggi-sta su pareti, torri e grattacie-li. Notevole l’interesse susci-tato dal servizio (firmato daEmilio Magni), tanto che suc-cessivamente sono statededicate a Bianchi intervisteapparse su vari quotidianilocali e sul Corriere dellasera, nonché su diffusi setti-manali come Oggi e FamigliaCristiana. Anche sul tele-schermo, a “Uno mattina”,Graziano ha avuto l’occasio-ne di promuovere la sua pro-fessione. Complimenti vivis-simi! Ecco qui sopra “nonno”Graziano nelle pagine diFamiglia Cristiana. ■ Kurt Diemberger saràtestimonial dell’associazioneALCASE (www.alcase.it) perla lotta al cancro al polmoneil 10/11. L’iniziativa si terrà aSavigliano (CN) presso l’AlaPolifunzionale di Piazza delPopolo (ingresso libero).

• Giancarlo Riva è statorieletto presidente del gruppoalpinistico lecchese Gamma.Consiglieri sono MarcoArigoni, Robi Chiappa, GigiMazzoleni, Manuele Panzeri,Corrado Valsecchi, DaniloValsecchi, revisori dei contiRenato Frigerio e PieroMaccarinelli.

Vite in quota■ Quattro ragazzi, Davide,Luca, Chiara e Teresa, gesti-scono il rifugio Garibaldi, a2230 metri sul Gran Sasso. Liha incontrati il giornalistaPiergiorgio Greco in un inte-ressante reportage nelle pagi-ne di “Avvenire” sui “nuovi”montanari, in cui raccontaanche la storia di DanieleBaccichet, il giovane papàche con la sua famiglia gesti-sce il rifugio “Tia Barba” sulleDolomiti: non più una vita inquota come destino dettatodalla nascita, ma una sceltaconvinta.

Quattro zampe■ Stambecchi in Marmo-

lada. Il corpo di polizia pro-vinciale di Belluno ha libera-to cinque stambecchi nell’a-rea della Marmolada. Gliesemplari sono stati catturatisui monti di Tarvisio. Il rila-scio completa il programmadi ripopolamento avviato nel2005 dalla Provincia diBelluno in collaborazionecon la Regione Friuli VeneziaGiulia, le università di Torinoe Padova, il Corpo forestaledello Stato. ■ Conc-Orso. All’Aprica(SO) è stato lanciato un con-corso (anzi, un Conc-Orso)per dare un nome all’orsoarrivato dal Trentino, ospitedell’Osservatorio eco-fauni-stico del Parco delle Orobievaltellinesi. Tra i nomi propo-

FILO DIRETTO Echi e notizie dal mondo della montagna

Coprire i ghiacciai: funziona!

L’istituto per la certificazione dell’attrezzatura sportiva

di montagna Dolomiticert di Longarone ha acquisito

l’accreditamento dell’UIAA, Unione internazionale

delle associazioni alpinistiche, diventando l’unico

laboratorio in Italia a fregiarsi di questo titolo.

Un traguardo importante. Per emettere la certificazione

che i prodotti siano conformi a standard definiti, l’UIAA si

avvale infatti di una ristretta cerchia di laboratori, in zone

strategiche del mondo, in grado di rilasciare test ufficial-

mente riconosciuti. Il Dolomiticert è stato accreditato dopo

il verdetto favorevole di Jean-Franck Charlet, presidente

della Commissione sicurezza, e Renato Moro, presidente

della Commissione spedizioni. I leader di mercato in Italia

potranno rivolgersi al laboratorio per il rilascio del marchio

UIAA e avranno un supporto d’eccellenza nella fase di

prova, ma anche di ricerca e sviluppo del prodotto.

L’UIAA potrà appoggiarsi a Dolomiticert per eseguire

test specifici sui materiali utilizzati nelle spedizioni e per

l’elaborazione di protocolli tecnici di verifica degli equi-

paggiamenti. Info: www.dolomiticert.it

Dolomiticert accreditato UIAACertificazioni

16 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 17

sti O-Roby, Orobrick,Orobrigo e Prico, anticonome dell’Aprica.■ “Adotta una mucca”.

Presso l’agriturismo Cram-piolo all’Alpe Devero (VB) èpossibile “adottare” una bovi-na di razza Bruna Alpina perl’anno 2007/2008. Coloro cheaderiscono all’iniziativa pos-sono assistere alla nascita diun vitello o alla mungitura ealla trasformazione del lattein formaggio, ad assaggi diformaggi d’alpe (tra cui ilrinomato Bettelmatt), buonipasto. Contattare il numero347.8179494.

Appesi ■ A Bardonecchia in Valledi Susa è stata proposta aituristi nel corso dell’estateuna cena “sospesa”, con l’op-portunità di pranzare in unacabina a quattro posti degliimpianti di risalita. De gusti-bus…

Futuro ■ Un seminario sul tema“Servizi alla popolazionenelle regioni alpine rurali:partecipazione, mutualità,innovazione” è organizzatodalla CIPRA il 4 e 5 ottobre aSaint André les Alpes (nelleAlpes de Haute-Provence, inFrancia). L’iniziativa, cherientra nel progetto “Futurodelle Alpi”, si rivolge a tecnicidello sviluppo territoriale,amministratori, rappresen-tanti di associazioni, operato-ri, ricercatori universitari. Perinformazioni rivolgersi a:w w w. c i p r a . o r g / f u t u r o ,Alexandre Mignotte ([email protected]).

Vite buttate■ Senza giustificazioni.

L’estate sscorsa, il 3 luglio,,cinque polacchi di vent’anni,ignorando le previsioni deltempo, sono stati sopraffatti

dalla bufera nella discesa dalMonte Bianco. Tre di lorosono morti. Tra il 23 e il 24luglio, sempre sul Bianco,sono morti assiderati quattrocoetanei di Grenoble. Ancheloro erano male attrezzati ehanno trascurato le previsio-ni meteorologiche. “Vite but-tate via con un’incoscienzache non ha giustificazioni” haannotato Andrea Casalegnosul Sole 24 Ore.

Solidarietà

• Chun Yang, agente fore-stale della contea di Dali aiconfini con il Tibet, è l’annua-le campione della solidarietàalpina. Lo ha deciso a Pinzoloil comitato presieduto dal

cavalier Angiolino Binelli,anima e ideatore del premio.L’onorificenza gli è stata con-segnata sabato 22 settembre.■ “To Africa for Love” è ilviaggio che “Lauretta” delCAI Aosta, trekker e alpini-sta, sta per intraprendere conil compagno Claudio. La loroavventura durerà un anno e li

porterà attraverso l’Africaper portare aiuti umanitari.Sarà possibile seguire le loroavventure mediante il sitowww.2af r ica4 love .comChiunque volesse può anchepartecipare con contributi odonazioni.

Portali■ Itineracharta. Nell’ambi-to del progetto Interreg“Itineracharta” il Parco VegliaDevero, in qualità di partner,ha realizzato il sitowww.vcoapiedi.it che presen-ta le possibilità di fruizioneturistico-escursionistica delterritorio del Verbano CusioOssola. Il sito rappresentauno strumento innovativoper l’esplorazione interattivadel territorio alla ricerca diinformazioni turistiche, inquanto raccoglie in macroca-tegorie notizie e approfondi-menti relativi al comprenso-rio con immagini e propostedi itinerari escursionistici. Icontenuti, georeferenziati,vengono presentati su unamappa. ■

In vetta al Broad Peak c’erano il 12 luglio due delle can-

didate più probabili a diventare la prima donna al

mondo ad aver salito i 14 ottomila: la spagnola Edurne

Pasaban e l’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner. Delle due,

Gerlinde ora ha lo stesso numero di ottomila, dieci, scala-

ti dall’italiana Nives Meroi che dopo aver guidato da sola

la classifica femminile di questa particolare corsa è ripar-

tita alla fine di agosto per l’Himalaya per impegnarsi nella

scalata al Kanchenjunga. Edurne è invece indietro solo di

un passo rispetto alle due colleghe, avendo scalato nove

montagne oltre gli ottomila metri. Tutte e tre, va precisato,

hanno sempre arrampicato senza ossigeno.

Ma davvero la collezione dei 14 ottomila è la cosa che

più sta a cuore alla Meroi? In agosto, rispondendo alle

domande dello Scarpone, Nives ha dichiarato: “Dal mio

punto di vista le classifiche sono ingannevoli e l’alpinismo

non può essere considerato una gara. Perché nelle com-

petizioni regole e condizioni devono essere uguali per tutti

i concorrenti e quindi, per poter fare un ‘campionato del

mondo’ in Himalaya, tutti gli alpinisti dovrebbero radunar-

si alla base di ciascuna montagna e da lì partire ‘in linea’:

tutti lungo lo stesso itinerario e con le stesse condizioni

meteo…”. La qual cosa è ovviamente impossibile.

Edurne e Nives, sfida in rosaOttomila

Ha operato l’estate scorsa in Messico la prima spe-

dizione ufficiale alla miniera di Naica, dove a 300

m di profondità si apre la Cueva de los Cristales, la

grotta dei cristalli giganti: la più straordinaria grotta

del mondo. La missione è stata organizzata dalla

Associazione geografica La Venta (www.laventa.it) e dalla

società messicana Speleoresearch & Film

(www.naica.com.mx) e fa parte di un vasto progetto di

ricerca che ha per oggetto l’esplorazione e lo studio di

alcune importantissime grotte scoperte alcuni anni or

sono all’interno di una miniera d’argento, nel nord del

Messico. La Cueva de los Cristales ospita una foresta di

macrocristalli (sembra oltre 100) di selenite (gesso) lunghi

oltre 12 metri. Unico, gravissimo inconveniente: la cavità

ha un clima mortale con +50 gradi di temperatura e un’u-

midità vicina al 100%, che la rendono una sorta di forno a

vapore all’interno del quale è possibile sopravvivere solo

con speciali tute termiche.

Nella grotta dei cristalli gigantiMessico

18 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

RIFUGI Giornata culturale agli Spalti di Toro

Al rifugio Padova, nell’incompara-bile cornice degli Spalti di Toroin Cadore, alla presenza di unnumeroso e qualificato pubbli-

co, si è svolta sabato 30 giugno unatavola rotonda su “Utilità dell’alpinismotra passato e futuro”, che ha riunito per-sonalità dell’alpinismo e dirigenti delClub Alpino italiano. L’evento è statoorganizzato dalla Commissione centra-le rifugi e opere alpine congiuntamentecon la Sezione di Domegge di Cadorecon il patrocinio e il sostegno dellaPresidenza generale e del gruppo dilavoro UniCai, con la collaborazionedel CAI Veneto, del Club alpino accade-mico italiano, della Commissione cen-trale per le pubblicazioni, dellaCommissione centrale alpinismo giova-nile, della Commissione nazionalescuole di alpinismo e sci alpinismo edel Gruppo italiano scrittori di monta-gna (GISM).

Alla tavola rotonda si sono avvicenda-te personalità dell’alpinismo e delmondo accademico, come Fausto DeStefani, Tone Valeruz, Spiro Dalla PortaXydias, Dante Colli, Massimo Giulibertie dirigenti CAI come il vicepresidentegenerale Valeriano Bistoletti, il presi-dente della Commissione nazionalescuole di alpinismo e sci alpinismoMaurizio Dalla Libera, il presidentedella Commissione centrale alpinismogiovanile Aldo Scorsoglio.

I lavori si sono aperti con gli interven-ti di saluto del presidente della Sezionedi Domegge di Cadore Fioretto De Bone delle autorità: il sindaco di DomeggeLino Paolo Fedon, l’assessore allaProtezione civile della Provincia diBelluno Angelo Costola, l’assessoredella Comunità montana del CentroCadore Armando Maroldo.

Il vicepresidente generale FrancescoBianchi ha portato i saluti del presiden-te generale Annibale Salsa; FrancescoCarrer, componente del Comitato diret-tivo centrale, si è soffermato sugliaspetti organizzativi di UniCai. Il temainteressante e coinvolgente è stato pre-sentato con un’appassionata introdu-zione dal coordinatore centrale per leattività culturali nei rifugi VinicioVatteroni e la tavola rotonda, sapiente-mente condotta da Piergiorgio Repetto,si è rivelata un incontro ricco di conte-

nuti, caratterizzato da un serrato dibat-tito che ha coinvolto i partecipanti e incui si sono confrontati i relatori contesi a volte provocatorie, a volte con-trapposte, in un caleidoscopio culturalesul grande tema dell’alpinismo nellastoria passata e dell’oggi.

Uno dei leitmotiv è stata la citazione,seguita da vari commenti e da un’acce-sa discussione sul famoso libro delcelebre alpinista francese Lionel Terray“I conquistatori dell’inutile”, lucida ana-lisi del credo alpinistico dell’autore,che ha fatto riflettere generazioni dialpinisti e intellettuali sul grande temadella montagna.

Si è sottolineata l’esigenza di diffon-dere l’amore per la montagna e più ingenerale per la natura sin dalla piùtenera età: le emozioni che si provanonell’infanzia creano infatti nell’animouna sensibilità più difficile da instillarenei ragazzi più grandi.

Altro tema molto dibattuto ha riguar-dato la formazione dei giovani che siavvicinano alle tecniche dell’alpinismoe l’importanza della gradualità neimetodi di insegnamento. “La lotta conl’alpe, utile come il lavoro, nobile comeun’arte e bella come una fede”, famosaespressione di Guido Rey, è certamente

echeggiata tra i partecipanti. Da segna-lare, tra i molti, la partecipazione deiconsiglieri centrali Ettore Borsetti,Francesco Romussi e Luigi Trentini; delpresidente del CAI Veneto EmilioBertan; del presidente del CAI FriuliVenezia Giulia Paolo Lombardo; diRoberto Paneghel e Carlo dalla Torredella Commissione centrale rifugi; diGiancarlo Berchi, Lucio Le Donne,Barbara Serrani, Sara Nespoli dellaCommissione centrale alpinismo giova-nile, di Giuseppe Cappelletto del CAIVeneto, del presidente dellaCommissione regionale veneta sentieriBruno Zannantonio; dell’editore BeppePellegrinon; di Armando Scandellariredattore del periodico Le Alpi Venete edei giornalisti Luciano Santin e RinaBarnabò. Si ringraziano i soci dellasezione che si sono prodigati contri-buendo alla riuscita della manifestazio-ne e in particolare, per la squisita ospi-talità e disponibilità, Paolo De Lorenzo,cordiale gestore del rifugio, che hacurato il ricco buffet della pausa pranzoa base di prodotti tipici e specialitàcadorine.

Coordinamento centrale

per le attività culturali nei rifugi

[email protected]

L’intervento di Tone Valeruz sotto losguardo divertito diFausto De Stefani.

Sul tema“Utilità

dell’alpinismotra passato e

futuro” si sonoespressi

protagonisticome FaustoDe Stefani e

Tone Valeruz erappresentanti

del mondoaccademico

Conquistatori dell’utile

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 19

GLI ESPERTI RISPONDONO Prima regola: camminare aggiornati!

Cari amici dello Scarpone, sono socio CAI da molti anni, eda molti anni frequento i nostri monti. Voglio rifarmi airichiami alla prudenza espressi nella pagina dedicata alSoccorso alpino nello Scarpone di agosto per denuncia-

re “l’altro lato della medaglia”. Ovvero: chi va in montagna devecertamente evitare di mettersi nei pericoli, ma chi gestisce sen-tieri e rifugi deve valutare realisticamente e informare adegua-tamente gli escursionisti sulle vere condizioni dei sentieri.

A tale riguardo, mi sono trovato in serie difficoltà (purtroppocon il figlio adolescente) lunedì 6 agosto nel percorrere il sen-tiero che collega il rifugio Laghi Gemelli al Calvi nelle AlpiOrobie; in particolare mi riferisco al sentiero tracciato colsegnavia 236 che scende dal passo d’Aviasco alla diga del lagoVal dei Frati. Avevo fatto diversi anni fa (almeno 10) lo stessopercorso senza trovare particolari difficoltà e di conseguenzaho pianificato l’itinerario senza alcun dubbio sulla pericolosità.Quest’anno però ho notato che il sentiero seguiva una lineatotalmente diversa, scendendo sul lato orografico destro dellaVal dei Frati anziché sul sinistro come è riportato in tutta la car-tografia, sia Kompass sia quella distribuita dalla Pro Loco delComune di Carona basata sulle tavolette IGM al 25000. Fin quiniente di male, se non che dopo circa un quarto del percorso ilsentiero assume una pendenza mostruosa ed essendo costitui-to da un sottile strato di ghiaietto fine su un fondo più duro èveramente scivoloso anche con condizioni di tempo ottime;inoltre rimane di tale pendenza per un tratto lunghissimo ren-dendo eventuali cadute molto rischiose. Il vecchio itinerarioscendeva su un classico ghiaione dove ci si poteva “lasciare”sprofondare, anche con un certo divertimento ed in sicurezza.

Certo, posso capire che la montagna sia “padrona” di cancel-lare un itinerario e obbligare l’uomo a seguire vie alternative, inquesto caso più complicate, però credo sia necessario avvisare(per esempio presso i rifugi sopracitati) gli escursionisti che siapprestano a seguire un certo itinerario delle difficoltà che essopresenta, in modo che chi nonvuole met-tersi neiguai possaevitarlo, oper lomenosia informatodi ciò che loa s p e t t a .

Giusto quindi il richiamo a “non dare niente per scontato”, mala “prudenza” (nel valutare le difficoltà di un tracciato e fornireutili avvisi) dovrebbe stare anche dall’altra parte!

Gianluca Aranci

Sezione di Cassano d’Adda

Documentarsi con guide, cartine e manuali è il primo passo

per individuare i luoghi di montagna dove si vorrebbe anda-

re, e questa conoscenza deve essere integrata possibilmente

con le informazioni più aggiornate possibili, magari da colo-

ro che vivono quotidianamente la montagna: gestori di rifu-

gi, guide alpine, responsabili di commissioni sentieri e rifu-

gi CAI locali, istruttori e accompagnatori delle scuole CAI

presenti sul territorio. Nello specifico problema della traccia e

della segnaletica del sentiero CAI n° 236 - Baita Ca’ Bianca -

Val dei Frati - Passo Aviasco, vorrei dire che la montagna è

sempre “in tempo reale” e più aggiornata di diversa docu-

mentazione virtuale e, anche, di alcuni ricordi personali.

Le cartine topografiche citate dal socio Aranci potrebbero,

purtroppo, non essere le più recenti rispetto alle nuove condi-

zioni del territorio della bella Valle dei Frati. Infatti la carti-

na Kompass n° 104 - Foppolo/Valle Seriana è una pubblica-

zione del 1985, la tavoletta IGM al 25000-Pizzo del Diavolo-

F.18-II S.E. ha un rilievo del 1935 con aggiornamento del

1971 e la cartina distribuita della Pro Loco del Comune di

Carona probabilmente riprende queste due fonti.

E’ vero, il precedente tracciato passava sulla sinistra oro-

grafica come riportato dalla documentazione citata, ma, per

motivi legati al fatto che anche le montagne sono “vive e si

muovono”, il nuovo sentiero n° 236 passa sulla destra oro-

grafica da almeno 15 anni. La Commissione sentieri del CAI

di Bergamo, presieduta con qualificata competenza da

Giandomenico Frosio e attiva grazie alla infaticabile volontà

di tutti i suoi componenti, aveva già fatto, alla fine

di giugno, un sopralluogo di verifica e sistemazio-

ne del nuovo sentiero n° 236 ritenendolo adeguato

al tracciato segnato sulla cartografia più recente

pubblicata nel 2002 (AIM) dalla Sezione CAI di

Bergamo, “Alpi Orobie Centro Occidentali - zone

1/2”), e in particolare alla sua nuova classifica-

zione: “EE” per Escursionisti Esperti, come dis-

ponibile oggi on line nell’interattivo strumento

informativo sui sentieri delle Orobie all’indiriz-

zo web: http://www.caibergamo.it/sentieri.php

Si dice che l’errore sia il massimo della cono-

scenza. La segnalazione del socio può essere una

buona opportunità per conoscere, capire e

imparare ad andare in montagna con grande

soddisfazione e in massima sicurezza, ma

soprattutto con il grande valore aggiunto di

voler trasmettere il sano desiderio della monta-

gna ai nostri figli, ragazzi e giovani: una

responsabilità per ogni genitore ed educatore e

una missione fondamentale per il CAI.

Con stima e amicizia montanara,

Paolo Valoti

Presidente Sezione di Bergamo

Quando la cartina tradisce

Una cartina chenon tradisce èquella pubblicatanel 2002 dallaSezione diBergamo. Qui a fianco un particolare:segnato con il n. 236 il nuovotracciato delsentiero chescende dal passo di Aviasco.

Sette competizioni in quota nel girodi due mesi: l’estate 2007 sembraavere segnato, soprattutto sullevette lombarde, un boom delle

corse, con centinaia di partecipanti. Ilclassico Trofeo Kima che si corre daundici anni tra i graniti della Val Masinoè stato il 26 agosto come la ciliegina sulbudino. Si è cominciato infatti in giugnocon la Skyrace Val Poschiavo-ValMalenco, seguita dalla maratona sulSentiero 4 luglio sulle cime dell’Aprica edalla Stralivigno. In agosto migliaia diappassionati si sono ritrovati lungo ilSentiero delle Orobie per l’Orobie SkyRaid, un percorso a staffetta su 84 chilo-metri e 5000 m di dislivello. Infine il RedRock di Vezza d’Oglio e il Kima, che perle bizze di un’estate altalenante fra calu-re africane e nevicate precoci è statodisputato su un percorso più sicuro e“ragionevole” dopo che il direttore digara Fabio Meraldi (un mito della corsain montagna) ha giudicato tropporischioso per presenza di neve il traccia-to di 48 chilometri lungo il SentieroRoma.

Come sempre l’appuntamento in ValMasino è stato un’occasione d’incontro:con la regia di Ilde Marchetti sui prati di

Filorera al cospetto d’un Qualido insoli-tamente imbiancato si è celebrato il set-tantennale della scalata di Cassin e com-pagni al Pizzo Badile. C’erano la “signoradei graniti” Vera Cenini, il grande KurtDiemberger, gli indomiti Luigino Airoldie Tino Albani, il figlio di Cassin, Guido,presidente della fondazione dedicataall’illustre genitore. E si è premiatoStanislao Fiorelli, gran patriarca di unagenerazione di guide alpine che hannocontribuito a fare di questa splendidavallata un’autentica “università dell’alpi-nismo”. Poi via tutti (si fa per dire) ariflettere sul fenomeno del moltiplicarsidei corridori del cielo che a detta delloro profeta Marino Giacometti sarebbe-ro oggi 5 mila, molti dei quali aderentialla Federazione degli sport d’altitudine.

“Sicurezza a confronto in montagna:velocità ed etica” è stato il tema del sim-posio coordinato da Cesare Cesa

Bianchi, guida alpina, con il presidentenazionale delle guide Erminio Sertorelli,il presidente delle scuole di alpinismodel CAI Maurizio Dalla Libera, l’espertodel CAI in materiali e tecniche VittorioBedogni, il presidente delle sezioni lom-barde Guido Bellesini, il past presidentegenerale Gabriele Bianchi e GiancarloMorandi in veste di responsabile delCentro per la gestione delle montagnedell’Università degli studi di Milano.

Inevitabilmente si sono confrontate inquesto contesto le due anime di chi vaper montagne e, nella fattispecie, delClub Alpino Italiano: c’è chi ritiene lacompetizione solo un aspetto dell’anda-re in montagna, fin dai tempi del duellotra Whymper e Carrel per la conquistadel Cervino, e c’è invece chi giudica unabuso il voler trasformare la montagnain una palestra e i sentieri in piste di atle-tica.

E’ stato preso comunque atto (DallaLibera) che progressi sono stati compiu-ti nel mettere in sicurezza sentieri e trac-ciati invernali in occasione delle gare,con la raccomandazione di evitare d’in-cludere tratti con difficoltà alpinistiche.

ARGOMENTI Lo sky running all’esame degli esperti

20 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

La Val Masino (Sondrio) ha ospitato in occasione delTrofeo Kima una riflessionecorale sul moltiplicarsi dei “corridori del cielo”

L’avanzata dei maratoneti

Io, skyrunner per caso Accanto allo storico trofeo scialpinistico “Mezzalama” che si corre ad anni alterni esiste in

Valle d’Aosta anche il trofeo “Mezzalama Skyrace”, una corsa di circa 15 km, e 1400 m didislivello che si svolge nella Val d’Ayas. Nel mese di luglio ero in Valle d’Aosta per ripercorre-re gli itinerari della guida sulla Vallée che sto scrivendo. Quale migliore occasione per andarea vedere da vicino la manifestazione che si disputava il 22? Ma ecco la “malsana” idea: per-ché andarlo solo a vedere? Già che ci sono… Con il senno di poi sono molto contento dellascelta. Il Mezzalana Skyrace è davvero un appuntamento da non mancare per chi si ritiene“un corridore del cielo”. Si parte nell’antico borgo di St Jacques a 1689 m. Un passo dopol’altro, valicati il torrente Verra e lo splendido bosco di conifere, s’aprono alla vista i ghiacciaidel Monte Rosa. Si continua sulla destra orografica e su fino al lago Blu la cui bellezza vi lasciasenza fiato. Arrivate al piano di Verra superiore e siete sulla morena la cui cresta percorretesino ai 3036 m del rifugio che da il nome alla manifestazione. Qui c’è il primo “cancello”. Sietesolo a metà, ora inizia la picchiata verso St Jacques e nemmeno i gracchi vi stanno dietro.

Quest’anno hanno vinto Dennis Brunod (1ora 35’53”) per la categoria maschile e GlorianaPelissier (1ora 58’49”) per quella femminile. Un plauso a tutti i partecipanti, dai giovani con-correnti ai corridori di età avanzata. Il Mezzalama è tutt’altro che una corsa di agonisti inva-sati. Ho visto atleti che mentre correvano trovavano il tempo di salutare gli escursionisti cheincontravano, sorridevano a chi li incoraggava, incitavano durante la discesa i corridori attar-dati che stavano salendo.

Christian Roccatiwww.christian-roccati.com

Testimonianze

Gli skyrunner, ovvero corridori del cielo,riescono a effettuare da 700 a 1300 metri di

dislivello in salita all’ora a seconda deltracciato (tipologia o lunghezza). Per un

escursionista medio 300 metri orari è inveceda considerare una buona prestazione.

Sertorelli ha sottolineato come per moltigiovani la corsa in altura rappresenti unagrande attrattiva e un “sano” divertimen-to. Bellesini si è preoccupato che il mes-saggio di queste corse giunga in modochiaro, Bedogni ha raccomandato che lasicurezza nasca anche da una competen-za delle tecniche e dei materiali che lescuole del CAI divulgano abitualmente,Morandi ha invitato a consultare il sitowww.sicurezzainmontagna.it sottoli-neando che sport non significa soltantoagonismo ma anche svolgere un’attivitàche ha per scopo la propria personaleremunerazione. A sua volta Bianchi haricordato, come co-autore nel 1995 dellastesura di una fondamentale mozionedel CAI sulle competizioni, che la “velo-cità è legata a impulsi primordiali” manon è fine a se stessa e talvolta può rive-larsi un toccasana quando di affrontanodei rischi in montagna. Infine, tutti d’ac-cordo: è necessario che sui problemiconnessi con le corse in montagna si fac-cia fronte comune evitando sterili demo-nizzazioni. Citando l’ecologista america-no Al Gore, Morandi non a caso ha ricor-dato che “da soli si va veloci, ma in grup-po si va lontano”. ■

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 21

Promotrice dello storico Trofeo Parravicini sulle nevi della Val Brembana, la

Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano ha deciso di scendere in

campo anche nelle grandi prove di corsa in montagna “adottando” il 5

agosto l’Orobie skyraid 2007. Cinquanta erano le squadre che hanno

corso in staffetta lungo gli 84 km (e 5.000 m di dislivello) del Sentiero delle Orobie.

In gara c’era anche il presidente del sodalizio Paolo Valoti. “Gli skyrunner”, ha

spiegato, “sono i migliori promotori di questo splendido itinerario servito da sei

storici rifugi del CAI”. E una soddisfazione ha voluto togliersela anche Valoti:

accompagnato dalla sua cagnetta (nella foto) ha corso i 42 km della prima fra-

zione classificandosi decimo in 5 ore19’48’’.

Non contento, ha realizzato dieci giorni dopo un grande sogno: percorrere in

giornata l’itinerario di cresta delle “Sei sorelle” (pizzo Redorta, punta di Scais,

pizzo Porola, Dente di Coca, cima d’Arigna, Pizzo di Coca) con 3500 m di disli-

vello e passaggi di terzo grado. Una cavalcata solitaria senza precedenti. E senza

supporti, senza sponsor, nel più puro stile alpino.

Tra le Orobie vola il presidente Valoti

Il turismo alpino cambia e si diversifica. Se ne è parlato

al convegno “Il turismo diffuso in montagna: quali pro-

spettive?” promosso dalla Fondazione Courmayeur in

collaborazione con l’Osservatorio sul sistema montagna

“Laurent Ferretti” presso la Biblioteca regionale di Aosta. Il

turismo montano, come ha sottolineato Luigi Gaido, co-

direttore del Master in economia del turismo di montagna

dell’Università di Aosta, ritorna alle origini: il turismo diffu-

so, caratterizzato da una crescente diversificazione dell’of-

ferta, ne sarebbe infatti il modello arcaico, antecedente la

realizzazione dei primi impianti sciistici.

Al centro dell’attenzione lo studio curato da Elise

Champvillair, giovane segretaria della Fondazione

Courmayeur. Attraverso un’analisi svolta sul campo tra gli

operatori turistici locali, sono state messe in luce le tante

potenzialità del territorio valdostano. Secondo lo studio,

parte del flusso turistico potrebbe infatti essere orientato

verso mete alternative, soprattutto in ambito artistico-cultu-

rale, rurale ed enogastronomico, verso il turismo del benes-

sere e la promozione eco-sostenibile del territorio. Località

minori, seppure meno conosciute, potrebbero così godere

di un’immagine attraente e ben definita. Lo stesso studio ha

poi evidenziato momenti di criticità del sistema turistico

regionale, come il basso livello di coinvolgimento e impren-

ditorialità degli operatori turistici locali.

Uno dei nodi del problema, evidenziato dal presidente del

tour operator Eurotravel Cleto Benin, risiede nella mancan-

za di corrispondenza tra la comunicazione del prodotto turi-

stico e l’effettivo adeguamento del territorio all’offerta.

Un esempio della conversione dal turismo dello sci a quel-

lo culturale è stato portato da Massimo Tamone, sindaco di

Etroubles, comune che si sta riqualificando come galleria

d’arte a “cielo aperto” grazie a una collaborazione con la

Fondation Gianadda di Martigny. Le opportunità non man-

cano, ma secondo molti relatori sarebbe necessaria una

cabina di regia comune.

Oriana Pecchio

Molti sono, come si legge in questa corrispondenza dalla

Valle d’Aosta, i rimedi proposti per rivitalizzare il turismo alpi-

no. Peccato che i dati non siano stati incoraggianti nemme-

no nella stagione estiva appena conclusa. Secondo

Trademark Italia, società di consulenza e marketing per il

turismo e l’ospitalità, si parla di un calo del 4,2% del turismo

alpino rispetto al 2006. Si sarebbe salvato soltanto il Sudtirol

- Alto Adige. Stazionari il Piemonte e la Lombardia, alti e

bassi in Trentino e Veneto, decisamente male la Valle

d’Aosta, afflitta da “uno sconsiderato aumento dei prezzi”

come riportava il Corriere della sera del 21 agosto.

Molte idee, manca il coordinamentoPromozione turistica

Un progetto triennale e un nuovoSalone biennale della montagnadel dopo Olimpiadi: questo in sin-tesi l’evento “Alpi365” che si terrà

dal 4 al 7 ottobre al Lingotto Fiere diTorino con un intenso programma di ini-ziative dedicate alla conoscenza e allavalorizzazione della montagna e dellesue risorse. “La montagna”, spiega lapresidente della Regione PiemonteMercedes Bresso, “è un interesse collet-tivo: protagonisti del salone sono le suegenti, il suo ambiente, la sua culturamateriale. Un’occasione strategica chearriva puntuale dopo i Giochi olimpici diTorino 2006, sulla scia del progetto“Torino Città delle Alpi”, rafforzata dalla

recente nascita dell’EuroRegione-AlpiMediterraneo che cinque regioni hannocostituito”.

Il progetto è suddiviso in tre macroareecostituite da una spina centrale, due areelaterali e un perimetro. Il layout espositi-vo verrà sfruttato per descrivere unasorta di “viaggio” tra le suggestioni e lerisorse della montagna, declinando iltema centrale “Montagna e città in dialo-go” per macro aree tematiche qualiCultura, Abitabilità, Produzioni e Sapori.A ciascun tema sarà destinato uno spa-zio all’interno della spina centrale in uncostante dialogo tra città e montagna, trapassato, presente e futuro. “Expo Alpi365, oltre a offrire una vetrina di aziende

operanti in ambiente alpino”, spiegaEnrico Camanni ideatore e coordinatoredel progetto con Federica Beux,Francesca Panero e Pierangela Piazza,“si arricchisce di apparati storico-cultu-rali e di layout espositivi, di volta in voltada definire a seconda del tema dell’edi-zione. Da qui la necessità di dotare ogniedizione di un fil rouge dal quale partireper declinare la pianificazione e l’orga-nizzazione degli eventi e delle manifesta-zioni che andranno a realizzarsi sul terri-torio alpino occidentale nei sei mesi pre-cedenti e in quelli successivi il cuoredella manifestazione”.

La scommessa del nuovo salone consi-ste secondo gli ideatori nel rovesciare lavecchia logica che vede la montagnacome merce o come palcoscenico digesta spettacolari. Certo non manche-ranno le emozioni, e neppure gli aspettifieristici, ma tutto sarà diretto e mediatoda una “precedenza culturale” per rap-presentare le Alpi nella loro complessità,luogo di lavoro e di vacanza, crocevia digenti e serbatoio di natura.

Di grande impatto si annuncia l’allesti-mento con un tunnel centrale dove ver-ranno ricreate le tappe di un ipoteticoviaggio che dalla pianura conduce inmontagna e da questa nuovamente inpianura; il racconto si svilupperà a parti-re dalla testimonianza di un “reinsedia-to” che lascia la città per salire tra imonti in cerca di nuove opportunitàlavorative e migliori condizioni di vita.

Sullo schermo al fondo del tunnel scor-rerà un video raffigurante un giovane inpiedi che, compiendo un giro a 360 gradi,vedrà cambiare intorno a sé il paesaggio,da quello proprio di una realtà urbana ometropolitana a quello tipico di unambiente alpino. La riflessione che sivuole stimolare è la concreta possibilitàdi oggi di poter scegliere dove spenderela propria esistenza, svincolati come si è,rispetto al passato, dai forti condiziona-menti oggettivi un tempo legati alla mon-tagna. Consultare il programma aggior-nato sul sito www.alpi365.it ■

22 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

EVENTI “Alpi 365” al Lingotto dal 4 al 7 ottobre

Verranno ricreate in modospettacolare le tappe di unipotetico viaggio che dalla

pianura conduce inmontagna e da questanuovamente in pianura

Sondriofestival 2007, gestito da Assomidop, associazione fondata dal CAI e dalComune di Sondrio, si svolgerà dal 15 al 20 ottobre: sarà la 21° edizione di unamostra che ha un carattere e una risonanza senza confini. Alla segreteria della

manifestazione sono arrivati 81 documentari che, per casa di produzione, rappresenta-no i cinque continenti e 21 diverse nazioni. Anche le aree protette descritte dalle bellis-sime immagini di registi specializzati nel documentare la natura sono localizzate in tuttele aree geografiche della terra. La giuria di preselezione ha deliberato di ammettere alconcorso 14 documentari che saranno presentati alla giuria internazionale durante lasettimana del festival e proiettati al pubblico.

Sullo schermo scorreranno immagini che descrivono luoghi affascinanti di tutto ilmondo: dalle cascate dell'Igaucu alla Mongolia, dalle riserve delle tigri in India ai fonda-li marini del Mediterraneo, dalle impressionanti pareti rocciose del deserto di Israele allecoste della Carolina del Nord, dall'Ecuador alla Finlandia e altri ancora...

Quest'anno Sondriofestival fa registrare una novità: i premi assegnati saranno in dena-ro e più numerosi. Infatti anche Regione Lombardia e Sondrio Città alpina 2007 hannovoluto dedicare un premio speciale a questa vetrina dei migliori documentari di tutto ilmondo. Il premio Regione Lombardia è da assegnare al miglior documentario italiano traquelli in concorso; Sondrio Città alpina premia invece il miglior documentario di una spe-ciale selezione sulle tematiche dell'ambiente, della cultura e delle tradizioni alpine.

Ma le novità non si fermano qui: l'avere superato il traguardo dei vent'anni ha stimo-lato lo staff organizzativo a cercare nuove forme di comunicazione e nuovi modi per ilcoinvolgimento del pubblico. Una grande tensostruttura sarà posizionata in Garberia, nelcentro di Sondrio, e rappresenterà il cuore della manifestazione, con proiezioni che sisvolgeranno, oltre che di sera, anche il mattino per le scuole alla presenza dei registi, eil pomeriggio per adulti e bambini.

Al termine delle proiezioni serali sono previste, in collaborazione con i ristoratori diSondrio, degustazioni di menù etnici dei paesi rappresentati sullo schermo. Tutta la cittàsarà coinvolta con punti informativi e momenti di partecipazione a eventi di musica edanza. Sabato 20 ottobre la città sarà animata da laboratori, visite guidate, attività di spe-rimentazione e ricerca sui temi della natura, del cinema, dello scambio culturale fra lenazioni.E ancora la musica e la danza saranno i fili conduttori che guideranno fino al tendone perla degustazione di prodotti etnici, che precederà la grande serata di premiazione dei docu-mentari vincitori.

Maria Grazia CicardiPresidente Comitato scientifico MIDOP

Sondriofestival, emozioni e sapori

Torino prende quota

L’America fa da leitmotiv, a Belluno,all’undicesima edizio-ne di “Oltre le vette”

(dal 29 settembre al 14 otto-bre), la rassegna di “metafo-re, uomini e luoghi dellamontagna” diretta da FlavioFaoro. E non solo perché laYosemite Valley, che già fu alcentro dell’attenzione in pri-mavera al Trentofilmfestivalirrompe sabato 29 settem-bre con i suoi spettacolarigraniti sul palcoscenico del teatro Comunale nel racconto delgrande californiano James Bridwell (foto qui sopra).

Ma anche perché al Comunale il pubblico potrà ascoltare perla prima volta sabato 6 ottobre il resoconto di una straordina-ria avventura al McKinley attrraverso le parole di Giuliano DeMarchi, l’alpinista accademico bellunese che di recente (comeviene riferito in altra parte del giornale, ndr) ha portato a ter-mine la traversata integrale da nord a sud dei ghiacciai e dellacima del gigante di ghiaccio che svetta in Alaska. Nel calenda-rio fitto di appuntamenti, fra serate al teatro Comunale, mostredi pittura e fotografia, spiccano anche due eventi cinematogra-fici realizzati in collaborazione con il Filmfestival di Trento econ il Museo nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” diTorino; la proiezione di Nanook of the North, dell’americano R.J. Flaherty, il capolavoro del 1922 che sarà proiettato con com-mento musicale dal vivo, e il recentissimo Am limit, una straor-dinaria mega produzione tedesca dedicata alle imprese dei fra-telli Huber in Yosemite. Le presentazioni di libri costituiranno,come di consueto, un importante appuntamento.

In diversi luoghi della città saranno allestite mostre di pitturae fotografia: da citare quelle dedicate all’alpinista e studiosoGino Buscaini e ai pittori Mario Solazzo e Riccarda de Eccher.

Il festival è organizzato dall’Assessorato alla cultura delComune di Belluno. Sponsor principale è anche quest’anno laCassa di Risparmio di Bolzano - Sparkasse, ma va sottolineatoche altre realtà economiche private hanno voluto sostenereOltre le vette. Da segnalare ancora il convegno di studio orga-nizzato in collaborazione con il Corpo nazionale soccorso alpi-no e speleologico dedicato all’elisoccorso notturno (sabato 6ottobre alla sala Dal Pont di viale Fantuzzi 11), e, nello stessoluogo, il convegno dedicato alla medicina di montagna, sabato13 in collaborazione con il CAI di Belluno, l’Ordine dei medicidella provincia, la Società medico chirurgica bellunese. Il tito-lo è “Montagna per tutti: anemici, broncopatici e cardiopaticiin quota”. Il programma aggiornato su www.oltrelevette.it ■

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 23

A Belluno l’America di Bridwell

Non è mai troppo tardi. Dopo una vita dedicata al

lavoro, alla famiglia e al CAI, il consigliere centrale

Francesco Riccaboni ha deciso di affrontare una

scalata particolarmente impegnativa. Iscrittosi alla

non più tenera età di 60 anni alla Facoltà di lettere e filo-

sofia dell'Università degli studi di Milano, ha completato il

corso di laurea triennale in scienze umane dell'ambiente,

del territorio e del paesaggio. E ora eccolo nella foto strin-

gere tra le mani - fresca di stampa, copertina rossa con

impressioni in oro - la sua tesi di laurea. Che ha per tema

“la presenza del Club alpino Italiano nell'ambiente monta-

no” e in particolare “la sua influenza sul paesaggio, la cul-

tura e lo sviluppo turistico nella Valtellina Retica”.

E' giustamente rag-

giante Riccaboni, il dot-

tor Riccaboni, mentre

ripercorre le tappe di

questa avventura con-

clusasi il 23 marzo con

la laurea e un più che

lusinghiero 108/110 sul

suo libretto di studente.

Anzi, ormai di ex stu-

dente oltre che di ex

dirigente della direzione

vendite per l'Italia di una

multinazionale italo-

tedesca.

“Raggiunta nel 2003

l'età della pensione”,

racconta, “ho trovato

finalmente il tempo di

togliermi questa gran-

dissima soddisfazione.

Preziosi sono stati i con-

tributi della mia relatri-

ce, professoressa Maria

Chiara Zerbi, e dell'ami-

co consigliere centrale Enrico Sala del Dipartimento di bio-

logia dell'Università degli studi di Milano. Ma un ringrazia-

mento lo devo anche, sia chiaro, a mia moglie Annalisa e

mia figlia Elena per avermi sostenuto e talvolta...sopporta-

to in questi tre anni di studi”.

E' comprensibile la soddisfazione di Riccaboni che nella

vita ha conosciuto più salite che discese. Nato ad

Agnadello in provincia di Cremona, orfano in giovane età,

ha lavorato fin dai tempi in cui era iscritto alle scuole tec-

niche. Poi la famiglia, il lavoro, l'impegno per il Club alpino.

E non ci si deve stupire se nella sua tesi il CAI giganteggia

con la sua storia e la sua realtà. “Oggi la presenza del Club

Alpino Italiano sul territorio nazionale”, scrive Riccaboni, “e

la sua influenza sul paesaggio, sulla cultura e sullo svilup-

po turistico va ben oltre i numeri dell'associazione. Si può

ipotizzare che il Club Alpino italiano con gli oltre 300 mila

soci, le sue strutture, l'attività degli organi tecnici, le scuo-

le, la ricerca, la divulgazione scientifica, coinvolga in modo

diretto o indiretto milioni di persone, presumibilmente il 6-

8% della popolazione italiana”.

“Presenza” del Club alpinoTesi di laurea

Rock warrior’s wayProgredire nell’arrampicataattraverso un percorso psico-fisico ed emozionaledi Arno Ilgner, Performa,Versante Sud, 143 pagine,22,90 euro.

Consapevolezza di sé,responsabilità, rischio, pau-ra. Sono alcune delle parolechiave che ricorrono in que-sto secondo volume dellanuova collana “Performa”dedicata a chi vuole superarei propri limiti in verticale. Untrattato a metà fra psicologiadello sport e filosofia espe-rienziale americana, mutuatada maestri delle arti marzialicome Bruce Lee e filosoficome Carlos Castaneda eDan Millman, che hanno ispi-rato questo metodo di “pen-siero positivo” messo a punto

dall’autore in dieci anni diricerche e corsi di arrampica-ta. Un metodo per imparare afare sempre scelte consape-voli, a non essere frustrati, ead utilizzare l’arrampicataper capire qualcosa di più dise stessi e della propriapotenzialità.

Imparare a respiraredi Andy Cave, I Rampicanti,Versante Sud, 332 pagine,17,80 euro.

Classe 1968, l’inglese AndyCave è noto soprattutto perla tragica spedizione allanord del Changabang nel1997. Leggendo questa suaautobiografia scopriamo unavita contrassegnata dastraordinaria forza di volon-tà. Come ha scritto il suobuon amico e mentore lette-

rario Joe Simpson nell’intro-duzione: “Dagli infernali abis-si di una miniera delloYorkshire del sud agli abbaci-nanti e algidi panorami di unacima himalayana è più che unviaggio. Andy ha vissuto que-sto passaggio con una facilitàapparentemente naturale eha scritto questa sua espe-rienza col tocco di un narra-tore nato”. E’ la storia di ungracile ragazzino pieno dicomplessi che, per non esse-re da meno, affronta a sedicianni il lavoro in miniera, frarubizzi omaccioni dalle faccenere di carbone. E, sempreper non essere da meno,passa i fine settimana con ilclub alpino. Sono anni dilotte, anche sindacali, che locondurranno a cercare nell’a-ria sottile delle “montagne diluce” la propria affermazionepersonale, e allo stessotempo a prendere in mano ilproprio destino migliorando

la formazione scolasticafino a laurearsi.

Cime, ferrate e sentieri alpinistici attrezzati inPiccole Dolomiti e Pasubio di Bepi Magrin, Edizioni Cip, Cierregrafrica(www.cierrenet.it), 112 pagine, 10 euro.

Dedicato a Italo Soldà(1916-2002), “amico indimen-ticabile e grande maestro dimontagna e di vita”, questoprezioso libretto illustra 10itinerari attrezzati e otto sali-te alla cima. Nata dall’espe-rienza di uno scrittore e alpi-nista che conosce a fondo i“monti pallidi” della provin-cia di Vicenza, la guida offre

non pochi approfondimentistorici e una serie di ritrattidegli alpinisti che hanno datofama a questi gruppi montuo-si splendidi e appartati.Notevole anche la documen-tazione fotografica che rendealla perfezione l’idea dell’a-sprezza di cenge, “vaj” e trac-ciati extraverticali.

Sul limite dell’ombra Cesare Giulio fotografoA cura di Pierangelo Cavanna.Cahier Museomontagna, 188 pagine, 20 euro.

Una storia tutta torinese,iniziata in ambito alpinisticonei primi del Novecento,

24 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

VETRINA Leggere, sfogliare, guardare: le novità del mese

Spaesamento e disagio esistenziale nelle AlpiLa rassegna “Alpi365” di Torino ospi-terà domenica 7 ottobre alle ore 17la presentazione in anteprima dellibro di Annibale Salsa, docente diantropologia filosofica e culturaleall’Università di Genova, presidentegenerale del Club Alpino Italiano, “Iltramonto delle identità tradizionali.Spaesamento e disagio esistenzia-le nelle Alpi” in uscita per i tipi diPriuli & Verlucca editore. Nel sag-gio (192 pagine formato 14x21,5cm, 14,50 euro) lo studioso ana-lizza le trasformazioni socio-economiche che hanno determina-to la progressiva marginalizzazione dello spazio alpino inducendorisposte culturali quali la folklorizzazione, l’esasperazione localistica,l’esasperazione etica. Un libro appassionato, non solo di denuncia,ma anche di grande speranza. Interverranno con l’autore GiovanniGiusto (psichiatra. direttore della Comunità terapeutica per pazientipsichiatrici “La Redancia”), Sandro Carpineta (psichiatra dell’ASL diRiva del Garda, responsabile del progetto “Montagnaterapia”),Enrico Camanni (direttore de “L’Alpe”), Marco Albino Ferrari (gior-nalista e scrittore, direttore di “Meridiani Montagne”), Enrico Borghi(presidente dell’Unione nazionale comuni ed enti montani).

Anteprima

Arrampicare e capirsi

quella che portò CesareGiulio (1890-1946) a esporrele sue stampe in ozobromia,sempre in bilico tra ispirazio-ne pittorialista e sintesimodernista, in mezzo mondo.Protagonista ricorrente è “laNube… ora leggera, vaporo-sa, ora cavalcante attraversoi cieli in un maestoso cumu-lo, aralda di tempesta, cara ame come ai sognatori roman-tici di un tempo”.

La guerra di Kugy di Enrico Mazzoli. Mladika, Trieste ([email protected]),157 pagine, 14 euro.

Alpinista, musicista e scrit-tore, il carinziano Julius Kugy(1858-1944) viene considera-to un padre dell’alpinismonelle Alpi Giulie e insieme ilsimbolo di un modo romanti-co di andare in montagna.Alla sua nobile figura si acco-sta con devozione l’autore,triestino, raccontandoci di unKugy combattente dellaGrande guerra, ma in realtàpiuttosto spaesato tra bombee reticolati e forse antimilta-rista. Qualcuno insinua peròche non volle mai sparare uncolpo perché, miope com’e-ra, avrebbe rimediato soltan-to una figuraccia.

Valle Sessera. La natura a ruota liberaA cura di Marcello Vaudanocon la collaborazione del CAIValsessera. Comunità montanae ASCOM Biellese, www.val-lessessera.it, 125 pagine.

La Valsessera si fa scopriresolo da chi ha la pazienza dicercare, ma oltre alla pazien-za è bene disporre anche diquesto elegante e accuratolibretto dedicato ai viaggiato-ri curiosi, ai quali si richiedecomunque di “lasciare da

parte smanie di grandezza edi emozioni forti”.

Girovagando fra paesiniinfrattati sulle pendici preal-pine, per boschi e alpeggi, sipossono incontrare i segnidella prima rivoluzione indu-striale, di personaggi dellastoria come San CarloBorromeo (ma Fra’ Dolcinocome mai non è citato?), ogodersi le specialità gastro-nomiche della valle.

Escursionismod’autore nellaterra degli etruschi: Maremma toscana di Giovanni Menichino. Ed Laurum, Pitigliano (GR),[email protected], 191pagine, 12 euro.

Accompagnatore di escur-sionismo del Club AlpinoItaliano, l’autore si aggira trastoria, arte, affascinanti rovi-ne e splendori naturali dellaMaremma toscana realizzan-do un documentatissimoinvito al viaggio. Numerosi isuggerimenti, perfetti gliinserimenti di curiosità eamenità: come il fantasmago-rico “giardino dei tarocchi” diCapalbio dove s’incontranoserpenti e maghi, angeli…

Escursionismod’autore nella terra degli etruschi:Maremma laziale di Giovanni Menichino. Ed Laurum, Pitigliano (GR),[email protected], 159pagine, 12 euro.

Dopo avere esplorato laMaremma toscana, l’autoreci conduce alla scoperta diquella laziale, un’immensa

riserva naturale a tratti spo-polata. Il viaggio segue ipecorsi della memoria conun dovizioso corredo d’im-magini, in una veste graficaparticolarmente accurata.

Un catalogo di desideri. Viaggioin Bretagnadi Rosa Anna Diemma. Collana“Le Tracce” diretta da MirellaTenderini. Cda&Vivalda.128 pagine, 12 euro.

Il tema è il viaggio reale eallo stesso tempo metaforicoche ha portato l’autrice acompilare un vero catalogodi desideri. Casa privilegiata

di questi desideri è laBretagna, e più precisamentel’Armorica o “lato del mare”,quella parte cioè che abbrac-cia la costa settentrionale diquella regione.

L’autrice l’ha visitata di per-sona e attraverso letture e viè ritornata più volte eleggen-dola a luogo dell’anima.

Il libro guida il lettore in unpercorso attraverso paesaggiancora incontaminati, fattodi evocazioni, riflessioni ericordi che si intrecciano percomporre l’affresco di un ter-ritorio ideale per ulteriorivisite o per vere e propriescelte di vita. ■

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 25

Nella tana dell’“Orco”Nel 2007 ricorre il cinquantesimo anniversario della tragedia

dell’Eiger avvenuta nell’agosto del 1957, quando perirono tre deiquattro alpinisti impegnati nella scalata della parete nord: il lec-chese Stefano Longhi compagno di cordata diClaudio Corti nonché i tedeschi Nothdurft eMeyer i cui corpi furono rinvenuti tre anni dopo.La tragedia è stata raccontata nell’ormai clas-sico “Arrampicarsi all’inferno” di Jack Olsenripubblicato in una recente collana. Ma perfarsi un’idea di quanto è successo vale la penadi leggere anche un affascinante libro in cuiquei fatti sono rivissuti con gli occhi di unoscrittore di oggi dallo stile disinvolto e colori-to e con una certa vocazione al grottesco.

In “Cacciatore di valanghe. Herr Eiger”, orariedito, l’udinese Lino Leggio si avvicina inpunta di piedi al temibile “orco”dell’Oberland bernese, intrecciando i destinidi alcuni personaggi un anno dopo la tragica scalata della corda-ta lecchese, mentre infuriano le polemiche per il recupero delcorpo di Longhi alla cui memoria il libro è dedicato. Il libro pub-blicato da La Nuova Base Editrice di Udine (tel 0432.512649,email [email protected]) è in vendita al prezzo di copertina di12 euro. I diritti d’autore andranno in beneficenza, spiega Leggio,“a chi ha troppa dignità per tendere una mano a palmo aperta”.

Segnalibro

NEWS DALLE AZIENDEInformazioni commerciali a cura del Servizio pubblicità istituzionale

26 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

INNOVAZIONE LAFUMACON LA TECNOLOGIA

OUTDRY®

OutDry® rivoluziona l'attuale e classicatecnica di costruzione della membrana

Lafuma sta mettendo a punto una nuovatecnologia denominata OutDry® nella pro-duzione della gamma di calzature tecnicheper l'Inverno 2007/2008. Questa tecnolo-gia innovativa modifica il procedimento dicostruzione della scarpa e migliora consi-derevolmente l'impermeabilità e la traspi-rabilità rispetto alle classiche membraneattualmente utilizzate. Inventata e brevet-tata da una società italiana, la Nextec, lanuova tecnologia OutDry® non è un mar-chio ulteriore di membrane sul mercato,ma rappresenta una vera e propria costru-zione innovativa nel mercato delle calza-ture tecniche per gli sport e le attività out-doors. Oggi tutte le calzature tecniche edimpermeabili presenti sul mercato sonocostruite con il sistema a “bootie”. Questa “calza” interna, costituita dauna membrane impermeabile e traspi-rante, si trova dentro alla scarpa. La“bootie” è separata dall'esterno. Questotipo di costruzione crea uno spazio vuototra la tomaia e la “bootie”. Quando piove o nevica, il piede rimaneasciutto e la sudorazione evapora graziealla membrana. Anche se l'acqua non rag-giunge il piede, rimane tra la “bootie” e latomaia. La scarpa inzuppata pesa il 50% inpiù del normale. La traspirabilità standarddella membrane viene estremamente ridot-

ta dallo strato di acqua presente nello spa-zio vuoto. Una volta inzuppata ci voglionoparecchie ore prima che la scarpa si asciu-ghi completamente e ciò è problematico elimitativo durante uscite di trekking di piùgiorni o di adventure racing. Per far fronteai limiti della “bootie” la società Nextec halavorato diversi anni prima di trovare il pro-cedimento giusto che soddisferà tutte leaspettative degli sportivi. Con l'unione della tecnologia OutDry® e l'e-sperienza di Lafuma nasce una nuovagamma di calzature invernali specificata-mente progettate per gli sportivi autentici.Neve e pioggia non sono più una barriera.Diversi modelli delle linee ACTIVE e TREK-KING offrono questa nuova tecnologia chegarantisce il massimo comfort. L'ActiveRaid OT (OT per OutDry®) è il primo model-lo disponibile per l'Autunno Inverno 07/08.Questo nuovo prodotto offre la miglior solu-zione tecnica Invernale per l'AdventureRacing. Lafuma applicherà la tecnologiaOutDry® su tutte le sue scarpe tecnicheper trail running, adventure racing, hiking etrekking dalla Primavere Estate 08. Per informazioni: Lafuma Italiatel 0423/648281

BATURA,PER OGNIFORMA DI SCALATA

Nuova scarpa tecnica per l'alpinismo inver-nale adatta per ogni forma di scalata: ghiac-cio, misto, alpinismo classico, escursioni-smo su ghiacciaio. Grazie alla sua strutturaisolante a sei strati, garantisce un'eccellen-te termicità testata anche in condizioniestreme sulle cime Himalayane, pur non

ricorrendo ad una costruzione con scarpettainterna estraibile. La ghetta a chiusura trasversale assicuraun'ottima fasciatura del piede e crea un'ul-teriore barriera contro il freddo. Si contrad-distingue per la sua leggerezza mantenendoun peso inferiore ai 1000 grammi e volumicontenuti. Sottopiede IBI-Thermo isolante. Nuovasuola Vibram® esclusiva con l'innovativatecnologia Impact Brake System che assor-be l'impatto, aiuta in trazione e trattiene infrenata. Adatta per le guide alpine e ancheper utilizzi lavorativi nel periodo invernale.Per informazioni: LaSportiva,tel. 0462/571800 - www.lasportiva.com

SNAP-LOCK, LA TECNOLOGIA DI KOMPERDELL AL SERVIZIO DELLA SICUREZZACon il sistema SNAP-LOCK, Komperdell pre-senta una straordinariainnovazione nel settoredei bastoncini da escur-sionismo. Il nuovo meccanismo per-mette infatti all'escursio-nista di regolare in pochisecondi e con una solamano la lunghezza delbastoncino, garantendo inquesto modo una maggiorstabilità e sicurezza in

qualsiasi situazione. Komperdell impiegamateriali della mi-gliore qualità comecarbonio e titanio,

utilizzando partico-lari tecnologie alta-

mente specializzate.SNAP-LOCK è un'innova-zione presentatain esclusiva daKomperdell, Austria. Per informazioni:www.komperdell.com

SVI I prossimi corsi

Meteorologia in montagnaIl Servizio valanghe italiano organizza l’8° Corso

di meteorologia in montagna, direttore DonatellaMossenta. Due le sessioni: 27-28 ottobre e 24-25novembre presso il rifugio “Capanna Tassone” aOspitale di Fanano (MO); tel 0536.68364. Gestore328.3642409 - [email protected] attrezzatura da escursionismo.

La domanda su modulo interamente compilato,corredato dalla copia del bonifico dell’avvenutoversamento della quota di iscrizione, va inviataallo SVI-CAI - Sede Legale - via Petrella, 19 - 20124Milano o per fax al n° 02.20572.201, entro il 12ottobre. Il modulo è reperibile presso il sito webdello SVI oppure può essere richiesto agli indiriz-zi sottoindicati. La quota per entrambe le sessioniè fissata in 130 euro (soci CAI) e 160 (non soci).

È possibile la partecipazione a una sola sessio-ne; in questo caso la quota è fissata in 70 euro(soci CAI) e 85 (non soci). Il pagamento potràessere fatto a mezzo bonifico bancario sul contointestato a Club Alpino Italiano presso BancaCARIPLO - Sede Tesoreria Enti - Milano - C/C n°419922- ABI 03069 - CAB 09400, con causale “8°Corso di Meteorologia in Montagna 2007 - SVI”.Per altre informazioni: www.capannatassone.orgInfo: Donatella Mossenta 0472.835225 - e-mail:[email protected] - CAI-SVI tel02.205723205 (sig.ra Emanuela). Internet al sito:www.cai-svi.it - e-mail: [email protected]

Topografia e orientamentoIl corso di topografia e orientamento diretto da

Luciano Filippi è rivolto a coloro che intendonoapprendere ed esercitarsi all’uso delle carte topo-grafiche. Le lezioni si terranno il 10 e l’11 novem-bre a Passo Rolle (TN) presso la Scuola alpinadella Guardia di finanza. L’alloggio, a cura dell’in-teressato, è al Passo Rolle presso l’albergoMezzana o Alperose. L’equipaggiamento è quellonormale per gite escursionistiche facili; si consi-glia di munirsi di bussola e altimetro e cartinadella zona. Quota di partecipazione 50 euro (sociCAI) e 60 (non soci) quale contributo per le speseorganizzative. Il pagamento dovrà essere fatto amezzo bonifico bancario sul conto n. 419/9 inte-stato a Club Alpino Italiano presso Banca IntesaBCI - Sede Tesoreria Enti - Milano n. C/C 419922 -ABI 3069 - CAB 09400. Il modulo di iscrizione,reperibile agli indirizzi sottoindicati, deve essereinviato esclusivamente al direttore del corso, viaTaramelli, 35-39100 Bolzano entro martedì 6novembre ed essere accompagnato dalla fotoco-pia dell’avvenuto versamento.

Potranno essere accettate soltanto le prime 30iscrizioni. Info: www.cai-svi.it / e-mail: [email protected] - Luciano Filippi. tel 0471.288.579 - e-mail:[email protected]

Anche per il 2008 la Commissione centrale per l’escursionismo intende pro-muovere, a beneficio di tutti gli appassionati di sentieri e binari, l’ormai tra-dizionale programma nazionale di trenoescursionismo organizzato in colla-borazione con le Sezioni e le Sottosezioni e con il supporto di Trenitalia.

Le sezioni e le sottosezioni che intendono partecipare alla manifestazione sonopertanto pregate di segnalare le proprie proposte di trenoescursioni, entro e nonoltre il 20 dicembre, al coordinatore del Programma Gianfranco Garuzzo - ViaMonteverde 22 - 15100 Alessandria (tel/fax 0131.225379 - E-mail:[email protected]), utilizzando la scheda qui riprodotta.

TRENOTREKKING 2008Scheda da compilare a cura della Sezione o Sottosezione organizzatrice edinoltrare al coordinatore del Programma Nazionale di TrenoescursionismoGianfranco Garuzzo - Via Monteverde 22 - 15100 Alessandria tel/fax0131.225379 - E-mail: [email protected] entro e non oltre il 20/12/2007.

Sezione o sottosezione organizzatrice:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Responsabile/i: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . .

Data prevista: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Regione/i interessata/e: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Linea ferroviaria interessata:

- FS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- in concessione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- turistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- disattivata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- abbandonata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Treno utilizzato: ❏ ordinario ❏ a vapore ❏ storico

Trenoescursione proposta:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Descrizione dell’itinerario: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Difficoltà: . . . . . . . . . . . . . Tempo di percorrenza: ore . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Dislivelli: Salita m. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Discesa m. . . . . . . . . . . . . . . . . .

data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

firma presidente/reggente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

TRENOTREKKING 2008Le proposte delle sezioni

28 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

PAGINE SCELTE “Marmolada, Parete Sud”

Alla Marmolada, alla sua pareteSud, ho dedicato gran parte deltempo che ho speso per soddisfa-re Ie mie ambizioni, i miei proget-

ti di alpinista, ma Ie motivazioni che mihanno spinto, nel corso degli anni, a sca-larne Ie sue rocce, oggi non sono piùcosì insistenti come un tempo anche sela mia mente torna spesso oltre i pratidella Valle Ombretta e con i ricordi miriaffaccio di frequente davanti alla mura-glia. Com’è logico, finito il tempo di inte-re estati passate a esplorare ogni minimapiega della grande parete oggi preferiscodedicarvi dei ritagli di tempo, di tanto intanto, perché la passione non si è ancoraassopita, anche se non invade più la miamente.

È curioso, ma non ho mai fatto unbilancio della mia attività in Marmolada,

forse perché non I’ho mai considerataconclusa; se mi si chiede quante volte ioabbia raggiunto la cresta di vetta, quantevie io abbia ripetuto, aperto, scalato, dasolo o in cordata, d’estate o d’inverno,giuro che non Io so. So che sono molte,moltissime forse, ma I’orgoglio che deri-va dalla quantità, da una mera somma dinumeri, non ha mai prevalso e Ie miesoddisfazioni derivano soprattutto dauna grande consapevolezza; quella diaver vissuto, su quelle rocce, alcuni deimomenti più appaganti per la mia ricer-ca di bellezza e più importanti per la miacrescita di alpinista e di uomo. Momentiirripetibili!

Ma perché la Marmolada? Perché fratante rocce proprio la sua ha animato inme la passione e I’ha ravvivata neltempo?

Forse perché il mio modo di intendereI’arrampicata vi si adatta in modo ideale,come i pezzi di un puzzle che s’incastra-no perfettamente fra di loro.

Non mi sono mai dedicato ad allena-menti intensi e il mio tempo libero hopreferito spenderlo curiosando un po’qua e un po’ la invece di soffermarmi alungo per arrivare a un unico obiettivo;questa scelta mi ha permesso di coltiva-re interessi differenti e variegati, ha allar-gato il campo delle mie esperienze ma hapure ostacolato la via per raggiungere emantenere nel tempo una forma fisicaideale, per poter puntare alle massimedifficoltà in arrampicata. Ho quindidovuto adattarmi a sfruttare in pareteI’agilità, anziché la forza; meno stra-piombi e più placche quindi, dove potersostituire il lavoro prepotente deimuscoli con quello più gentile ma altret-tanto efficace del movimento delicato ecoordinato dei piedi e di tutte il corpo.

Nemmeno ho mai accettato con disin-voltura la possibilità di “volare”, essen-ziale in arrampicata sportiva per toccaree superare i propri limiti; pure in falesia,con lo spit a pochi centimetri dalla pan-cia, I’idea di cadere non I’ho mai presa inseria considerazione e questo mi ha per-messo di mantenere nel tempo un ampiomargine fra la difficoltà che normalmen-te salgo e quella che potenzialmentepotrei salire.

A queste mie predisposizioni laMarmolada ha offerto un terreno digioco ideale e illimitato; pochi strapiom-

bi ma immense lavagne di roccia com-patta, all’apparenza inaccessibile oltreche difficilmente chiodabile, dove laforza pura non sempre è un aiuto e dovela capacità di concentrazione e il con-trollo dei movimenti vincono su tutto.

Un terreno di gioco vasto, ancora pergran parte inesplorato, dove poter libe-rare la fantasia per carpire i segreti piùreconditi della grande muraglia, infinitoparadiso per chi ama incognita e avven-tura…Ecco perché “Excalibur”: perestrarre la spada dalla roccia non bastala pura forza, i muscoli che vibranopotenti, e prepotenti. Per estrarre laspada dalla roccia ci vuole passione,dedizione, e soprattutto amore.

Maurizio Giordani

da “Marmolada. Parete sud”

© Edizioni Versante Sud

Sono trascorsi vent’annidall’ultima guida della parete Suddella Marmolada, e quasi ottantavie si sono aggiunte al centinaioallora presentate da MaurizioGiordani, guida alpina di Rovereto,alpinista di eccellenza, scrittoreraffinato. “L’alpinismo”, spiegaGiordani, “non si è fermato; non siè arreso al timore di spazi ormailimitati, di possibilità non piùdisponibili. L’alpinista non haesaurito né motivazioni néentusiasmo. Ha esplorato ancora”. Evidente quindi l’esigenza di unanuova opera, “Marmolada PareteSud” (vedere la scheda in questapagina), su questo versanteroccioso della “regina delleDolomiti”. Giordani è intervenutocon criteri più moderni, condisegni precisi e fotografie digitaliultra dettagliate. Per gentileconcessione presentiamo un branoriguardante la via Excalibur, 450metri con difficoltà 7°+/R3/IIIED+: uno scritto in cui Giordaniesprime efficacemente, ispirandosialla leggendaria spada di Re Artù,la magia che questa pareteesercita sugli scalatori. Buona lettura.

“Per estrarla ci vuolepassione, dedizione, e

soprattutto amore”, spiega Maurizio Giordani

relazionando nella sua nuovaguida su “Excalibur”, una

delle più belle vie tracciatedall’alpinista roveretano

“Marmolada Parete Sud” di MaurizioGiordani, formato 15 x 21, 288 pagine acolori. Edizioni Versante Sud, www.ver-santesud.it. Prezzo: 27,50 euro.

Il libro

La spada nella roccia

ROMAIl CAI e l’Anno del Pianeta Terra

L’Assemblea generale delle Nazioni unite ha proclamato il2008 “Anno internazionale del Pianeta Terra: le scienze dellaTerra per la società”. L’evento è promosso e sostenutodall’Unione internazionale di scienze geologiche (IUGS) edall’UNESCO con il sostegno politico di 191 stati membridell’ONU. La commissione istituita dal Ministro dell’ambienteha intanto annunciato un progetto - con un possibile coinvolgi-mento del CAI ora in via di definizione - sul tema “geologia esocietà” che prevede escursioni attraverso siti di interesse geo-logico o itinerari geoturistici nelle Alpi, avente come target gliappassionati di montagna, ma anche il pubblico in generale.Info: www.annodelpianetaterra.it, segreteria generale pressoAPAT, tel 06.50074114, email: [email protected]

MONCENISIONotte degli scrittori, premiato Marchisio

Riportare nelle scuole di confine Italia-Francia l’obbligo del-l’insegnamento della lingua francese? La proposta è emersa il21 e 22 luglio al Colle del Moncenisio in occasione dell’Incontroeuropeo del libro di montagna, dove si sono formati gruppi distudio tra insegnanti italiani e francesi ed è stata formulata larichiesta di gemellaggio fra località confinanti dei due Paesi.L’importante appuntamento ha preso il via con l’assembleagenerale dell’AASAA (Autori associati della Savoia e dell’Arcoalpino) ed è proseguito con una conferenza sulle minoranzelinguistiche. Fra gli intervenuti Francis Buffille presidentedell’AASAA, il sindaco di Lansleburg Jean Pierre Jorcin, ValterGiuliano assessore alla Cultura della Provincia di Torino,Matteo Ghiotto assessore alla Cultura di Novalesa, che si èespresso in franco-provenzale e ha portato il saluto del sindacodi Novalesa, e Renèe Constantin presidente dell’AssociazioneDante Alighieri di Chambéry.

Nella “Notte degli scrittori” il momento più importante hariguardato la premiazione dell’Atelier d’écriture ove i 70 e piùscrittori presenti dovevano improvvisare un tema poetico. Duei vincitori: per la Francia Yannick Barbe di Albertville e perl’Italia il torinese Lodovico Marchisio, scrittore accademico dimontagna.

VAL MASINO (SO)Vera e Riccardo cittadini onorari

Sono trascorsi vent’anni da“Badile 87”, il progetto realizzatonel cinquantesimo anniversariodella prima scalata della paretenord est della meravigliosa pala digranito che divide la Val Masinodalla Bregaglia. Al centro deifesteggiamenti c’era RiccardoCassin con il fido Ginetto Esposito,ora scomparso. E c’erano ReinholdMessner e Claudio Corti e tantialpinisti più o meno celebri che sisono misurati con quelle vertigino-se pareti di granito. Ancora una

volta questa estate, il 28 luglio, in Val Masino, si è voluto ricor-dare, settant’anni dopo, la scalata grandiosa e tragica (per lamorte di Molteni e Valsecchi) compiuta nel 1937 da Cassin,Ratti ed Esposito. Mancava il principale festeggiato, il grandeRiccardo, che non se l’è sentita di affrontare la trasferta con gliinevitabili acciacchi delle sue 98 primavere. L’incontro è statorealizzato grazie alla volontà di Vera Cenini, la “Signora delMasino”, per molti anni punto di riferimento per gli scalatoriche visitavano queste valli, per iniziativa di Giuseppe Miotti,della Fondazione Cassin, del Soccorso alpino locale edell’Amministrazione comunale di Valmasino. Tra i relatori l’e-conomista Marco Vitale, la docente di geofilosofia LuisaBonesio, il presidente del CAI Milano Carlo Lucioni, StefanoMayr di Mountain Wilderness Italia, Alberto Maraffio alpinista edocente alla Scuola centrale di Coira, Paolo Nastasio dirigenteErsaf Lombardia, Ettore Togni presidente delle guide alpinelombarde. E’ stata formulata la proposta di creare una

“Collaborazione esostegno all’attivitàdel Club alpino”

QUI CAI

Una circolare del Ministero dell'Interno

Importante riconoscimento del Governo al Club Alpino

Italiano. Il 7 agosto con circolare del ministero dell'Interno

è stata segnalata all'attenzione dei prefetti della

Repubblica, dei commissari di Governo per le province

autonome di Trento e Bolzano e del presidente della Giunta

regionale della Valle d'Aosta, al fine di favorirne il sostegno

e la collaborazione, la proficua opera che il CAI svolge da

oltre centoquarant'anni per la conoscenza e lo studio della

montagna, soprattutto nel territorio nazionale, operando a

difesa dell'ambiente naturale montano. Questo il testo del

documento firmato dal capo di Gabinetto De Gennaro:

Il Club Alpino Italiano, costituito a Torino il 23 ottobre

1863, svolge da oltre centoquaranta anni la sua proficua

attività per la conoscenza e lo studio della montagna,

soprattutto nel territorio nazionale, operando a difesa del-

l'ambiente naturale montano, delle sue bellezze, risorse e

valori. Il Club Alpino Italiano assolve anche a un ruolo for-

mativo, in particolare nei confronti delle giovani generazio-

ni, educando con impegno civile e morale al rispetto del-

l'ambiente e all'amore per la natura.

Numerose sono le attività e le iniziative, ampiamente dif-

fuse sul territorio nazionale, avviate e seguite dall'associa-

zione, che ha natura di ente pubblico non economico.

Si segnala quanto sopra all'attenzione delle SS.LL. per

la collaborazione e il sostegno che vorranno prestare

all'attività del Club alpino, nell'ambito delle competenze

istituzionali e con riferimento alle peculiarità dei territori

delle rispettive province.

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 29

Attività, idee, proposte

30 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

riserva naturale nella bella Val di Mello, meritevole dellalusinghiera bandiera verde di Legambiente. Walter Bonatti haespresso la gioia di trovarsi ancora una volta a rendere omag-gio a Cassin, rappresentato dal figlio Guido e dalla nipoteMonica che guidano la fondazione omonima. All’albergo-risto-rante Miramonti, stazione del Soccorso alpino, Ezio Scetti haaccolto celebrità dell’alpinismo come Luigi Airoldi, GiovanniRusconi, Rossano Libera, Renata Rossi, Felice Bottani, SimonePedeferri, Mario Conti e altri ancora. Per iniziativa dell’ammini-strazione comunale sono state infine consegnate le cittadinan-ze onorarie a Cassin e alla Cenini. Nella foto della pagina pre-cedente, Riccardo e Vera in occasione di un recente incontro.

SARZANABrilla il CAI al “festival della mente”

Nell’ambito dell’ottava edizione del Festival della mente unparticolare riconoscimento ha riguardato il CAI. David LeBreton, insegnante di sociologia all’Università di Strasburgo eautore di autorevoli pubblicazioni tra cui “Il mondo a piedi.Elogio della marcia”, ha voluto percorrere un tratto del percor-

so della Francigena, segnato dalla locale Sezione del CAI, evisitare gli scavi archeologici in corso al castello dellaBrina, manifestando la sua approvazione nell’ambito del-l’intervento al festival su "Il mondo a piedi. Viaggio nellapercezione dell’ambiente".

TORINOIl Museo cerca un paio di sci storici

In occasione della mostra “Whinter OlympicStars” dedicata al cinema dei campioni in pro-gramma dall’11 dicembre al Monte deiCappuccini, il Museo della montagna “Ducadegli Abruzzi” (via G. Giardino, 39 -10131Torino- tel 011.6604104, fax 011.6604622) cerca indonazione un paio di sci Dynastar modello“Gustavo Thöni” come quelli qui riprodotti.

GENOVAInvito all’alpinismo giovanile

Giovedì 11 ottobre alle ore 21, nella sede del CAI Bolzaneto aGenova in Via Reta 16 R, sarà inaugurata la mostra fotografica"Invito all’alpinismo giovanile" con la proiezione di videosull’AG realizzati dagli accompagnatori Claudio Larosa edEnrico Scala e dagli aquilotti bolzanetesi. Seguirà rinfresco.

L’inaugurazione sarà ripetuta per i giovani sabato 13 alleore 15,30. La mostra, curata dall’Anag Piero Bordo, rimarràesposta nella sala del Museo della montagna sino a giovedì21 novembre. Su appuntamento, le classi che lo desidere-ranno saranno guidate nella visita di mostra e museo.

APUANEMeeting sulla meteorologia al rifugio Carrara

Il 9 giugno al rifugio Carrara si è parlato di meteorologia:una nuova importante tappa del percorso attraverso i rifugidel CAI, intesi come imprescindibili “presidi culturali”. Ilmeeting è stato organizzato dalla Sezione di Carrara con ilsupporto tecnico progettuale del coordinatore centrale perle attività culturali nei rifugi Vinicio Vatteroni, il patrocinioe sostegno della Presidenza generale e di UniCai, la colla-

borazione del Gruppo regionale Toscana, della Commissionecentrale rifugi e opere alpine, del Servizio valanghe, delComitato scientifico centrale e della Commissione centraleescursionismo. Si è parlato del clima, della pericolosità pluvio-metrica del territorio, dell’influenza della meteorologia sulmanto nevoso e sul pericolo di valanga, della prevenzione, dellagestione del rischio meteorologico nella frequentazione dellamontagna, delle previsioni meteo. Relatori sono stati MaurizioRatti, direttore dell’Osservatorio storico di Pontremoli; FrancoRapetti, docente al Dipartimento di Scienze della Terradell’Università di Pisa; Umberto Biagiola del Servizio valanghe;Valeriano Bistoletti, vicepresidente generale; Gian Carlo Nardi,coordinatore di UniCai, e Luigi Cavallaro, presidente dellaCommissione centrale escursionismo. Interessante è stato l’in-tervento di Fabio Azzaroli, accompagnatore nazionale diAlpinismo giovanile che ha trattato l’originale argomento“Storia e clima”.

SALUZZO (CN)Celebrato dal CAI il Buco di Viso

Per ricordare il lavoro e il grande impegno che i nostri prede-cessori hanno speso per la montagna e le loro opere, la Sezionedi Saluzzo ha organizzato in agosto un’escursione al Buco di

QUI CAI Attività, idee, proposte

Milano: Gogna ospite della SEM Sin dal primo momento in cui l'uomo

ha lasciato sui monti le tracce del pro-prio passaggio, quelle immote e silentipareti hanno assistito a ogni genere diesperienze. Primi fra tutti, pastori ocacciatori. In seguito, provenienti dalontani paesi, studiosi desiderosi discoprire i segreti racchiusi fra rocce eforeste. Più recentemente ecco giunge-re spiriti arditi in cerca di gloria eavventura, e a seguire ancora schieredi viaggiatori, sportivi, appassionati,curiosi… E quelle rocce si sono muta-te in una sorta di gigantesco parco deidivertimenti.

Per fortuna molti sono coloro che tuttora credono allaforza delle montagne, sostenendo e ravvedendo coloro cherischiano di smarrire la strada del cuore. Fra questiAlessandro Gogna, un uomo che per le montagne vive e havissuto, dalla loro immensa ricchezza assumendo insegna-menti preziosi per il proprio percorso di vita, esempio e sti-molo in un mondo oggi purtroppo seriamente e gravementeminacciato. E il messaggio di Alessandro, alpinista, scritto-re e fotografo, recente vincitore del prestigioso premioPelmo d'oro, è ispirato a un modo diverso di vivere le mon-tagne, attraverso una lucida analisi di limiti e pericoli dellapratica alpinistica ed escursionistica.

Ma è tuttora possibile andare in montagna conciliandoconcretamente il rispetto per la natura e l'ambiente con lanostra libertà individuale? E'proprio questo il tema venerdì19 ottobre trattato da questo “messaggero” davvero specia-le, gradito ospite della Società Escursionisti Milanesi (viaVolta 22, ore 21) in una serata - evento da non perdere: la suaè anche la voce struggente e meravigliosa delle nostreamate montagne.

Dolores De-Felice

Incontri

Viso, dove sono stati ricordati i lavori del lontano 1905 e quellisuccessivi per la riapertura del traforo tra Italia e Francia.

APRICA (SO)Tino Albani, un accademico tra le dune

Presentato da Gabriele Bianchi,past presidente generale del ClubAlpino Italiano, ha realizzato unapprezzabile tutto esaurito nellastagione delle vacanze in Valtel-lina l’accademico Tino Albani,ospite in agosto delle Sezionidel’Aprica e di Teglio del CAI.Argomento delle conferenze iviaggi nel deserto dell’amabileTino, 76 primavere, istruttorenazionale di alpinismo. La proie-zione dei dvd predisposto per l’occasione si è rivelata di estre-mo gradimento non meno delle caratteristiche esternazioni indialetto brianzolo di Albani. “E’ sorprendente”, osserva Bianchi,“come Tino sia riuscito a trasmettere l’essenza delle pulsioniche governano il suo modo di essere: la capacità di sognare, ildesiderio di conoscere e di scoprire, la chiara e professionaleattenzione organizzativa, la gioia nel vivere un’avventura”.

VIOZENE (CN)Consegnata la bandiera occitana

La bandiera occitana è stata consegnata ai rappresentantidella Terra Brigasca il 2 settembre a Viozene (CN) dal presi-dente generale del Club Alpino Italiano Annibale Salsa. Il ves-sillo era stato ricevuto a suo tempo dalle mani del presidentedel Parco regionale del Bosco di Salbertrand, alla presenza delprefetto di Torino Goffredo Sottile.

La Terra Brigasca degli antichi pastori transumanti del monteSaccarello e del Marguareis, è costituita dall’insieme di ottoinsediamenti che facevano parte del Comune di BrigaMarittima, smembrato nel ‘47 a seguito dei trattati di pace traItalia e Francia. Oggi tra Liguria (Imperia), Piemonte (Cuneo) eil Dipartimento francese Alpi Marittime è stata costituita un’en-tità sovranazionale che ricomprende Viozene, Carnino, Upega ePiaggia in provincia di Cuneo, Realdo e Verdeggia in provinciadi Imperia, Briga centro e Morignolo in Francia-DipartimentoAlpi Marittime. L’iniziativa è nata in ottemperanza della leggenazionale 482/99, grazie all’impegno della Provincia di Torino -Assessorato cultura e delle altre aree liguri-piemontesi in pro-vincia di Cuneo e Imperia a favore delle minoranze linguistichestoriche, la lingua d’oc, la lingua francoprovenzale e il francese.

TORINOIl nuovo rifugio alla Rocca Sbarua

Come è stato anticipato in luglio e agosto nelle pagine delloScarpone da uno scritto in due puntate di Andrea Mellano, laRocca Sbarua, da ottant’anni meta di alpinisti, disporrà di unanuova struttura idonea sia a valorizzare la bellezza dei luoghisia a ospitare adeguatamente i molteplici visitatori che lungotutto l’anno vi accedono. Messa a disposizione dalla provinciacanadese del British Columbia, il cui capoluogo Vancouverospiterà i Giochi invernali nel 2010, tale struttura è statacostruita per i Giochi invernali del 2006 dalla Sitka Log Homesin pino canadese sfruttando conifere ammalate e reca al centroun enorme tronco di cedro, trovato sulle rive dell’Oceano. Il

progetto verrà presentato in anteprima ad Alpi365 Expo, pres-so lo stand CAI dal 4 al 7 ottobre a Torino, Lingotto Fiere.

BARD (AO)Nella vecchia fortezza con il Club accademico

Sabato 6 ottobre, nel forte di Bard in Valle d’Aosta recente-mente restaurato e diventato sede di mostre temporanee e per-manenti, si terrà il convegno nazionale del CAAI sul tema"Apritori a confronto", con riferimento all’apertura spesso pro-blematica delle nuove vie in montagna. Quali testimoni sonoprevisti Alessandro Gogna e Guido Magnone, glorie dell’alpini-smo. L’organizzazione è stata assunta dal Gruppo occidentaledell’Accademico presieduto da Massimo Giuliberti.

OROBIESerena sulle vie del gusto

Un aspetto importante nel bilancio della Sottosezione Falc(Milano), sottoscritto dal reggente Alberto Ronzetti, riguarda ilrifugio Falc, 2120 m nelle Orobie, la cui gestione è affidata aSerena Sironi. “Nonostantel’andamento climatico nonproprio favorevole”, annota ilreggente, “grazie a Serena ilnumero dei pernottamenti epassaggi è aumentato”.

Dal bollettino della FALC(acronimo di “Ferant AlpesLaetitiam Cordibus”) siapprende che Serena è statauna delle speranze dell’atleti-ca lecchese nella specialitàdel salto con l’asta e chedurante i tre anni trascorsi alrifugio è anche riuscita a lau-rearsi in architettura.

In maggio la bellissima rivista “Orobie” ha dedicato alla ragaz-za lecchese addirittura un servizio in cui Pino Capellini rendeomaggio a un aspetto particolare dell’attività di Serena: la pas-sione per i fornelli.

La giovane rifugista ha recuperato infatti con successo i piattidella tradizione dei montanari: una cucina povera ma ricca difantasia. Nella foto Serena Sironi in una suggestiva immagine diMarco Mazzoleni (da “Orobie”, per gentile concessione).

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 31

Attività, idee, proposte QUI CAI

RIVAROLO CANAVESE (TO)Una campana sulla cima del Roc

Sulla cima del Roc (4026 m), la più alta del Canavese, è statasistemata una piccola campana e rinnovata la scatola del librodi vetta sul quale i rari alpinisti di passaggio potranno lasciareuna testimonianza della propria salita. Ne da notizia la sezionedi Rivarolo Canadese “con l’invito, qualora si passasse da quel-le parti, di suonare alcuni rintocchi della campana, dedicandoliai compagni di scalate che ci hanno lasciati”.

BERGAMOAutunno al Palamonti

Dal 1 al 14 ottobre al Palamonti di Bergamo, nell’ambito diBergamoScienza e in collaborazione con l’Università di Milanoe il prof. Iuri Frosi, si svolgerà una mostra su “Analisi del movi-mento in montagna”. L’iniziativa fa parte del progetto “AMICA”(autunno tra montanari e cultura”) che prevede inoltre: dal 16al 31/10 una mostra di foto di Giuseppe Pirola, il 19/10 unincontro con Giovanni Capra autore di “Due cordate per unaparete”, il 21/10 il primo Convegno nazionale di UniCai - Unitàformativa di base delle strutture didattiche del Club AlpinoItaliano al Ceberg Teatro Bergamo, il 26/10 una conferenza su“Gli ambienti acquatici e l’ittiofauna della provincia di

Bergamo” con Alberto Testa tecnico faunistico e GaetanoGentili ittiologo, in collaborazione con l’Amministrazione pro-vinciale, infine il 3/11 un incontro del Gruppo centrale del ClubAlpino Accademico Italiano.

CAVALESE (TN)Pareti rosa in Val di Fiemme

Picchi, ghiacci e pareti rosa in Val di Fiemme grazie a unariuscita iniziativa della Società Alpinisti Tridentini. KrzysztofWielicki, il polacco delle invernali, l’uomo che corre sugli otto-mila, è stato tra i protagonisti in agosto della rassegna “In mon-tagna con la SAT” abilmente orchestrata dai “satini” con unaserie di eventi affidati alla simpatia e comunicatività di noti per-sonaggi dell’alpinismo. La serie, coordinata da Ruggero Vaia, siè conclusa con una serata tutta al femminile. L’apertura è toc-cata, il 27 agosto, a Mario Corradini, alpinista e autore di libri eguide tra cui “Lagorai Cima d’Asta” della collana delle Guide deimonti d’Italia. All’eclettico Corradini e al simpaticissimoKrzysztof, l’uomo che per primo ha salito l’Everest in inverno, èseguito venerdì 31 Fausto De Stefani, socio onorario del CAI,che ha raccontato l’esperienza di un bambino della scuola da luistesso realizzata in Nepal con contributi di benefattori italiani.

Infine domenica 2 settembre sulla rassegna è stato posto unprezioso sigillo con un confronto tra alpiniste di tre generazio-ni coordinato da Roberto Serafin e organizzato da MelaniaRebonato. Con immagini e filmati si sono disinvoltamente alter-nate alla ribalta le trentine Laura Fusi Maffei, Palma Baldo eNancy Paoletto. E se Laura, compagna di cordata e sposa del-l’indimenticabile Clemente “Gueret” Maffei di Pinzolo ha rac-contato delle sue esplorazioni in terre remote, Palma, protago-nista di un alpinismo “di transizione”, si è soffermata sulla suascalata al Capitan (California) dove la gigantesca parete si ètinta di rosa quando ha realizzato la prima femminile europeacon il marito Giovanni Groaz e il vicentino Franco Perlotto.Infine Nancy Paoletto ha offerto (sullo schermo) eloquentisaggi della sua tecnica di scalata in stile alpino e in velocità concui ha affrontato - con la “regia” del veterano Maurizio Giordani- gli ottomila metri del Broad Peak e più di recente un impe-gnativo settemila in Pakistan. Nella foto Nancy, Laura e Palmacon Alfredo Zorzi, presidente del sodalizio di Cavalese che com-prende 380 iscritti e svolge un’intensa attività per la promozio-ne del turismo alpino nella vallata dove ogni anno, anche graziea questi volontari, si svolge la leggendaria Marcialonga.

CASTELFRANCO VENETO (TV)La voce dei monti

Il Gruppo naturalistico Le Tracce propone la dodicesima edi-zione della rassegna “La voce dei monti” a Treville di

32 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

QUI CAI Attività, idee, proposte

Gruppi regionali

Tavolo di concertazione nel VenetoUna “santa alleanza” per la montagna. Così è stata definita

l'intesa siglata l'estate scorsa fra tre grandi realtà della mon-

tagna veneta: il raggruppamento regionale delle sezioni del

CAI, il Soccorso alpino e il Collegio delle guide alpine. Scopo:

chiedere attenzione, leggi adeguate e finanziamenti certi alla

Regione e soprattutto una presa di coscienza della realtà che

le tre organizzazioni rappresentano. “Lo stato non sarebbe in

grado di sostenere le spese per il lavoro che noi facciamo

come volontari”, ha affermato il vicepresidente generale

Umberto Martini. “Il CAI per il lavoro di formazione e di infor-

mazione riceve dalla regione 70.000 euro, ma questo non

sempre avviene”, gli ha fatto eco Bruno Zannantonio, presi-

dente della Commissione veneta sentieri. “Siamo tra i mag-

giori operatori turistici d'alta quota”, ha spiegato a sua volta

Emilio Bertan, presidente regionale del CAI. E ha aggiunto:

“In Veneto gestiamo 46 rifugi e diversi bivacchi per un totale

di circa 3 mila posti letto. Ogni domenica con il CAI vanno in

montagna dalle 5 alle 8 mila persone”.

Cifre eloquenti che giustificano anche l'impegno del Corpo

nazionale soccorso alpino e speleologico. “Svolgiamo una

funzione di presidio e di pubblica utilità riconosciuta dalla

legge”, spiega Fabio Bristot, capo della Delegazione bellu-

nese del CNSAS, “eppure da tempo siamo in attesa di una

legge che dia certezza di finanziamenti e riconoscimenti”.

Infine Mario Dibona, presidente del Collegio veneto delle

guide alpine, ha sottolineato l'impegno delle guide che sono

anche tour operator “e i clienti se li vanno a cercare”. “Non è

facile”, ha detto Di Bona, “salvaguardare la nostra profes-

sione e i nostri 150 anni di storia”.

Dal tavolo di concertazione che si è venuto a formare è

nato un primo impegno, il convegno sul tema “Veneto terra

di montagna: per un turismo in sicurezza”, che si è svolto

sabato 29 settembre a Longarone Fiere.

Castelfranco Veneto. Venerdì 7/11 "Cime e pareti delle AlpiFeltrine" diapositive di Denis Maoret; 14/11 "Garibaldi sulle AlpiVenete" di Giorgio Madinelli; 16/11 "Ho parlato con i lupi" 2000km in sci attraverso la grande Alaska selvaggia di Ario Sciolari;23/11 "Sogni verticali" di Marino Babudri e Ariella Sain; 30/11 "Ilsegreto dei monti" di Vittorino Mason.

BERGAMOMedicina di montagna al Palamonti

Quattro eventi di medicina di montagna sono in cartellone alPalamonti di Bergamo. Il 19 settembre si è discusso di"Medicina e alpinismo” in collaborazione con le Cliniche

Gavazzeni di Bergamo, con l’intervento del professor Parati,Nadia Tiraboschi e del dottor Sileo.

Nell’ambito di BergamoScienza giovedì 11 ottobre seratasulla fisiopatologia dell’alta quota; interverranno AnnalisaCogo, Claudio Marconi e Sergio Roi. Venerdì 12 ottobre seratadedicata agli aspetti medici e biomeccanici dell’arrampicata:interverranno il fisiologo F. Schena, il ricercatore Yuri Frosiodell’università di Milano Bicocca e altri ricercatori dell’univer-sità di Padova. Venerdì 30 novembre infine il professorGianfranco Picchi della facoltà di medicina di Padova parleràdegli aspetti medici dei congelamenti. Gli eventi sono promos-si e organizzati dalla Commissione Medica del CAI di Bergamo.

COSENZA La montagna si difende anche con le poesie

La Sezione “G. Barracco” di Cosenza, nell’ambito dellaGiornata mondiale della poesia, ha collaborato alla realizzazio-ne di “La montagna” (a cura di Anna Lauria, 135 pagine, 10 euro,editore Ferrari di Rossano), un’antologia di liriche e di fotogra-fie sulle montagne della provincia, che è stata presentata pres-so la Casa delle culture dall’editore Settimio Ferrari e dall’au-trice Anna Lauria. Sono intervenuti Stefania Covello assessorealla Pubblica istruzione e cultura e il presidente della sezionedel CAI Marco Noci che ha invitato i giovani a vivere e frequen-tare la montagna ricordando il motto “Camminare per cono-scere, conoscere per tutelare”.

Sono state lette diverse opere scritte da poeti calabresi e daglistudenti che hanno partecipato alla creazione dell’antologia.Oltre all’esibizione del Coro della Sila diretto dal maestroMarino Sorriso Valvo, sono state proiettate suggestive immagi-ni a cura di Luigi Patitucci del CAI di Cosenza.

PERUGIAUna domenica tra cielo e mare

L'immagine è indubbiamente singolare. Ne è autore GiovanniGaletti della Sezione di Perugia e riguarda un'escursione mon-tano-marina nel territorio marchigiano. Il gruppo di soci pesa-resi, in escursione sul monte Conero, posa sul Passo del Lupo,ripido terrazzo sul mare Adriatico. La foto è stata scattata conil teleobiettivo da Galetti appostato al Belvedere Sud.Complimenti vivissimi. ■

QUI CAIAttività, idee, proposte

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 33

Nella riunione della CCAG del 5 maggio è stata approvata laCircolare 1/2007 relativa alla vidimazione degli AAG ed ANAG.

L'aggiornamento apportato alla vecchia circolare è scaturitodalle richieste fatte nell'Assemblea nazionale degli accompa-gnatori svoltasi ad Ancona e, una volta elaborata, è stata con-divisa nel convegno degli ANAG e con i presidenti degli OTP ele Scuole di AG a Piacenza in marzo. Le modifiche apportateriguardano sia la circolare sia, ovviamente, il modulo“Relazione attività”. Alcuni aspetti derivano semplicementedalle modifiche di secondo livello e dalla nascita delle Scuoledi AG interregionali/regionali/sezionali.

Modifica essenziale è, invece, la nuova normativa sugliaggiornamenti che vede la necessità di partecipazione a uncorso di aggiornamento nel biennio precedente con l'alternan-za obbligatoria di quelli di natura teorico-didattica con quelli ditecnica alpinistica. Questa decisione è stata ritenuta fonda-mentale per poter rimanere sempre accompagnatori al passocon i tempi visto che il nostro lavoro si svolge con i giovaniappartenenti ad una società in rapido, anzi rapidissimo, svilup-po e crescita. Sono infatti proprio i ragazzi a recepire in primisquesta rapida evoluzione.

Nel modulo “Relazione attività”, oltre agli adeguamenti di cuisopra, è stato inserito un riquadro riservato esclusivamenteagli “Istruttori neve e valanghe” per evidenziare la loro attività;un altro riquadro riguarda il riepilogo degli aggiornamenti svol-ti negli ultimi anni per avere la situazione immediata di ognisingolo accompagnatore.

A chiusura del nuovo modulo sono stati inseriti altri dueriquadri dove andranno descritte le attività personali al di fuoridell'alpinismo giovanile relative sia alla formazione e didatticache all'attività pratica in montagna. Questo non interessa lavidimazione del libretto/tesserino ma serve semplicemente adavere un quadro più completo dell'attività che gli accompagna-tori svolgono in e per la montagna con la possibilità di eviden-ziare alcune professionalità specifiche utili all'organizzazionedi corsi o altre attività nell'ambito dell'AG.

Si comunica, inoltre, che i moduli “Relazione attività” sonostati già inviati presso gli OTP che provvederanno a distribuir-li a tutti i titolati. Per qualsiasi altra informazione è possibilerivolgersi al responsabile del progetto Lucio Le Donne (333-9971138 - e-mail [email protected]).

La Commissione centrale di alpinismo giovanile

Alpinismo giovanile

Vidimazione accompagnatorie accompagnatori nazionali

MILANOVia Silvio Pellico, 6 (M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/0102.86463516 Fax 08056971www.caimilano.it [email protected]: Lu, Ma, Gv: 14-19Me, Ve: 10-19Sa e festivi: chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca: Ma, Gv: 10-12,30 e 14-19; Apertura serale: Ma 21-22,30■ RIFUGIO PAYER: INAGIBILEIL LOCALE INVERNALE. LaCommissione rifugi informa cheil locale invernale sito nelleimmediate adiacenze del rifugioJulius Payer (3029 m) all’Ortlesè inagibile a causa di alcunivistosi cedimenti della strutturache ne pregiudicano la stabilità.Per sicurezza ne è stata decisala chiusura cautelativa dandonelocalmente informazione.■ PARLANDO DI MONTAGNA…5-6-7/10 (venerdì, sabato edomenica) Der Berg Ruft: ilmito della montagna nel cinematedesco 1920-1940. Rassegnaorganizzata nel quadro delle ini-ziative culturali 2007dell’Ortlerkreis; 2/10 Genti eluoghi di Valgrande di DanieleBarbaglio; 19/10 In viaggio conDarwin: Patagonia e terra delFuoco di Luca Novelli; 26/10 Unistriano sul tetto del mondo diGiorgio Poretti. Serata conAssociazione nazionale VeneziaGiulia-Dalmazia - Comitato diMilano; 9/11 Urali: 4000 km diignoto di Eliana e NemoCanetta; 16/11 Le Dolomiti luca-ne in bicicletta di MariaGabriella Berti; 22/11 JozePlenik architetto di Peter Krecice Janez Donno. Serata organiz-zata con l’Associazione Slovenia Milano - Sloveni v Milano. ■ OTTAGONO SPAZIOMONTA-GNA: LE MOSTRE AL CAIMILANO. 9-27/10 Un mondo dianimali. Tavole naturalistichedella fauna europea e nordame-ricana di Alberto Mauri.■ ESCURSIONISMO. 7/10Monte Cadelle (Alpi Orobie);14/10 Monte Pancherot (Gruppodel Cervino); 21/10 Cima Tonale

(Gruppo Adamello); 28/10Monte Aiona (Prealpi Lecchesi);1-4/11 trekking Crete Senesi. ■ SCI DI FONDO ESCURSIO-

NISTICO. Corso base da ottobrea dicembre: 23 lezioni di ginna-stica, 4 di teoria, 1 di topogra-fia e orientamento con provapratica, 2 di impostazione, 5 ditecnica su neve di cui 3 aLivigno. In omaggio ‘L’agendadel fondista 2007-08’ con oltre80 foto di momenti magici dellapassata stagione. Noleggio disci, bastoncini e scarpe gratui-to. Ginnastica presciistica extracorso da ottobre a dicembrecon 23 lezioni al martedì e gio-vedì. Corso di introduzione estage di pattinato in gennaio(lezioni il sabato). Corso in feb-braio (4 uscite compreso unweek-end). Settimana biancadidattica in febbraio in ValPusteria. Da novembre a marzogite riservate ai soci con 14uscite giornaliere più 4 week-end.■ ATTIVITA’ GIOVANILI

ALPES. 27-28/10 notturna alrifugio Rosalba (Grigne).FAMILY. 14/10 rifugio Porta(Resinelli). ■ GRUPPO ANZIANI. 3/10Lago Sruer (Formazza); 6/10Morcote-Figino-Parco Scherrer(Ticino, mezzi propri); 10/10Colle del Limbo (PrealpiBiellesi); 17/10 Sentiero Walser(Gressoney St.Jean); 24/10Cime di Muschiada (Valsassi-na); 31/10 Monte Zatta (Liguriadi Levante). Ritrovo in sede ilmartedì dalle 14,30 alle 17.

EDISON Via Cola Montano 20 - 1°piano20159 Milanotel 0262227778-7686fax 0262223141Da lunedì a giovedì dalle 9 alle12.00 e dalle 13 alle 16 (soloper contatti telefonici 9-12 e 13-17) Venerdì chiuso (solo percontatti telefonici 9-12)■ 7/10 Cima delle Guardie(Prealpi Biellesi); 14/10Mesenzana Medioevale e MonteSan Martino (Prealpi Varesine);28/10/2007 La Val Sarmassa e iluoghi di Davide Lajolo (CollineArtigiane).

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax 02/55191581Lun. 18-20 Merc. 18-22,30www.edelweisscai.ite-mail:[email protected] recapiti tel. 02/89072380■ CORSO SCI FONDO ESCUR-SIONISMO. 32° corso rivolto acoloro che vogliono iniziareun'attività sportiva salutare,adatta a persone di qualsiasi età,ed a coloro che, avendo già fre-quentato un corso principianti,desiderino migliorare il propriolivello tecnico. Sono ammessi ibambini di età non inferiore ai 6anni, purché accompagnati da ungenitore o familiare adulto. 16/10present.; 28/10 uscita a secco;11/11 topogr. e orientamento.Lez. teoriche 25/10-7-13-14/11.Uscite 18-25/11, 2-9-15-16/12.■ SCI FONDO ESCURSIONI-SMO. 18/11 Pontresina; 25/11Silvaplana; 2/12 Sils Maria; 6-9/12 Livigno; 9/12 Pragelato; 15-16/12 W.E. in Engadina; 26/12-1/1 Bonneval sur Arc. ■ ESCURSIONISMO. 30/9 Vald'Aosta, Alpe Loasche Sup.;7/10 Veneto ferrata e cimaCarena; 14/10 Lombardia, M.Muggio; 21/10 Emilia, meandridel Trebbia; 28/10 Liguria, via delSale e del Ferro; 4/11 Piemonte,val Borbera; 17/11 gita cultural-gastronomica.■ MOUNTAIN BIKE. 28-30/9Lago di Garda Occidentale; 13/10Arcumeggia il paese dipinto.■ PROIEZIONI. 10/10 Trek inBolivia (F. Bertella G. D'Eufemia);24/10 Etna a tallone libero (C.Guida); 21/11 TrentoFilmFestival.■ GINNASTICA PRESCIISTICA.Alla palestra dell'Arena Civicaaperte le iscrizioni. Martedì e gio-vedì 18,30-19,30, o 19,30-20,30 I partecipanti sono coperti da assicurazione infortuni

F.A.L.C. ONLUSVia Mac Mahon, 113 (entrata da Via Bramantino, 4)20155 MilanoTel. 339 [email protected] 21,15 -23

■ PROGRAMMA ESCURS.“PATRIZIA PAGANI” 12-13/10rifugio FALC (2120 m)Tradizionale gita di chiusura rifu-gio; diversi itinerari di escursio-nismo facile; disl. da 650 m a1100 m; E (G.Motta).■ RIFUGIO FALC. Info: SerenaSironi 333 8496661.■ PALESTRA DI ARRAMPICA-TA. Martedì e giovedì 19 - 23.Info: Roberto 328 6869581.

GAM Via C.G. Merlo, 320122 Milanotel. 02.799178fax 02.76022402 [email protected] www.gam.milano.itMar e giov 21-23■ ESCURSIONISMO. 14/10 daCarona (1132 m) a Roncobello(1130 m) passando per il rifugioai Laghi Gemelli (1960 m) e ilcolle (2140 m); 28/10 sentieridella Riviera di Levante; 11/11lago di Como (e di Lugano): Vald’Intelvi, Porlezza, Menaggio.

GESA via Kant, 820151 MilanoMartedì dalle [email protected]://it.geocities.com/gesacaiTel. 0238008844 /0238008663■ 14/10 castagnata; 28/10monte Capezzone.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 1786040543C.Post. 1166 20101 [email protected]. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ GITE SOCIALI. 6/10 MonteSan Zeno (m.1025, Vald'Intelvi). E. Dir. Foglia eCuriosi; 14/10 Pavia cittàmedievale con guida di esperto.C. M.Del Vecchio; 20/10 Girodel M. Barigazzo (m. 1284)nell'Appennino Parmense inuna zona poco frequentata daimilanesi. EE. Meroni eSacilotto.

34 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

QUI CAI Vita delle sezioni

■ SERATA IN SEDE. 19/10 ore.21 “Vivere la montagna:Alessandro Gogna racconta”. Lemontagne possono ancora inse-gnarci qualcosa o sono ormaisolo un parco divertimenti? Èpossibile conciliare il rispettoper la natura e l'ambiente con lanostra libertà individuale? ■ NEWSLETTER. Chi vuolericeverla, mandi una e-mail a:[email protected]

BOVISIO MASCIAGOPiazza San Martino, 4Tel. e Fax O362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ PRANZO SOCIALE il 14/10 aBarni, ristorante “La Madonnina”.Distintivi d'oro per i Soci venti-cinquennali Delmati Alessandro,Mancini Renzo, MarcariniBattista, Monti Gianpaolo,Rigamonti Anna, Strada Stefano.■ CORO. Sabato 20/10 ore 21rassegna presso il Cineteatro “LaCampanella” con i cori CAI eKwadunia di Bovisio M. e la par-tecipazione del coro sardoIddanoa di Sassari.■ PRESCIISTICA. Da metà otto-bre, tutti i martedì e venerdì dalle21 alle 22, ciclo di 20 lezioni.■ CASTAGNATA IN SEDE. Comeogni anno il cimitero verrà apertola sera del 2 novembre per lacommemorazione dei Socidefunti. Al termine castagnata.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax 0362.992364e-mail: [email protected]://caicarateb.netsons.orgMar. e ven.21-22,30■ ESCURSIONISMO. 7/10Traversata Varigotti/Noli (SV);21/10 Marcia non competitiva“Carate tra il verde e l'antico”;28/10 Santa Messa in suffragioc/o Capanna Mara; 11/11 PranzoSociale a Chiavenna.

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)Tel. e fax 02 66594376Mobile 3383708523d i r e z i o n e @ c a i c i n i s e l l o -

balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.itMerc. e Ven. 21 - 23■ ESCURSIONI. 7/10 Valle delDrogo - Vallespluga (SO)■ INCONTRI. Sala dei Paesaggidella Villa Ghirlanda-Silva ViaFrova 12,ingr.libero. 9/11 La scaladei sogni di Marco Anghileri;16/11 ANDE '89. Prima traversa-ta integrale. A cura di DavidBellatalla; 23/11 Due cordate peruna parete. 1962, la prima italia-na sulla Nord dell'Eiger. A cura diGiovanni Capra; 30/11 Nepal diEnrico Elia. Nel corso della sera-ta premiazioni e riconoscimenti.■ PARETE DI ARRAMPICATAaperta ogni giovedì dalle ore 21alle 23 in Via Paisiello 2.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 [email protected]. 21-23■ ESCURSIONISMO AUTUNNA-LE. 7/10 Sentiero della collina.Alto Verbano. Mp. Burgazzi0233910342; 14/10 Laghi diMeugliano (Canavese). Castagnata e pranzo sociale.Pullman. Pedrotti 024582443;21/10 Laghi di Palasina da Estoul- Brusson. Mp. Concardi0248402472; 28/10 Sant'Ulde-rico. Luoghi appartati dellaValsassina. Treno e bus.Matelloni 0269015485; 3-4/11Framura (Liguria). Escursionirivierasche e ottima cucina. Mp.Concardi 3393336000; 11/11 ViaRegia. Colori autunnali nelTriangolo Lariano. Treno e bus.Matelloni 0269015485; 18/11Valli Varesine. Tra Valtravaglia eValcuvia per San Michele, SanMartino e Arcumeggia. Mp.Concardi 0248402472.■ TECNICHE DI GHIACCIO.13/10 Ghiacciaio Morteratsch(Bernina). Aggiornamento. Mp.■ SCI FONDO ESCURS.Apertura iscrizioni al 19° stage07/ 08 da giovedì 4/10.Presentazione attività invernalevenerdì 16/11 (ore 21 sede).Uscite gen-feb 08. Info: ISFE I.Bergamaschini 3288523090.■ MONTAGNA IN SETTIMANA.3/10 Laghi di Paione (Val

Bognanco - auto); 17/10 Giro delMagnodeno (Prealpi lecchesi -Treno ); 7/11 Alpe Sorbella(Valsesia - auto); 21/11 Giro delCornizzolo (Triangolo lariano -Treno). Uscite il mercoledì. Org:Enzo Concardi 3393336000. ■ PIANETA TERRA. 12/10Quell'estate del 2007 (Concardi,Casè, Nerini); 9/11 Abruzzomagico (Concardi). Ore 21, sede. ■ SALONCINO LA PIANTA.26/10 Uganda (Franchi); 23/11Ecuador. Galapagos (Failla). Ore21. Via Leopardi. Ingresso libero.

DESIOVia Lampugnani, 7820033 Desio (MI) Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì e Venerdìdalle ore 21 alle ore 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì ore 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]■ EVENTI. 11/10 durante la Fieraartigianato industria e commer-cio (p.zza Don Giussani) nellasala Pertini serata su Pio XI e lamontagna con Teresio Valsesia.■ ESCURSIONISMO GIOV. Inottobre castagnata.■ GRUPPO “MALTRAINSEM”.3/10 madonnina di Tremezzo;10/10 passo Coe; 17/10 casta-gnata; 24/10 rifugio Azzoni;31/10 Cinque Terre; 7/11 rifugioAzzoni; 14/11 Val di Susa; 21/11traversata bassa; 28/11 MonteSan Primo; 5/12 Arona-Orta.■ PALESTRA DI ARRAMPICA-TA. Martedì e i giovedì dalle19.30 alle 22 è aperta pressol'ITIS “E. Fermi” in via Agnesi(lato PalaDesio).

COLICOVia Campione, 723823 Colico (LC)tel.0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034■ ALPINISMO 21/10 ferrata alMonte Grona m 1736. ■ ALPINISMO GIOV. 23/9 sen-tiero viandante (Colico-Dorio). ■ ARGENTO VIVO. Uscite tutti igiovedì. Anche quest'anno lafesta alla capanna sociale rifugioScoggione ha visto la partecipa-

zione di molti soci e simpatizzan-ti, alcuni hanno utilizzato l'elicot-tero ma la maggior parte haaffrontato la salita con le proprieforze. Un grazie a tutti dal presi-dente e dal consiglio.

GALLARATEVia C. Battisti n. 121013 GALLARATE (VA)tel. e fax [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONI. 13-14/10Malesco - Premosello (Valgran-de), EE, dir F. Zaro, B. Ravasio;21/10 Val d'Otro, Passo Foric,m 2432, da Alagna m 1726,disl m 706, h 2,30, E, dir C.Besani, L. Chiarello; 28/10castagnata. Escursioni anchenelle domeniche non in calen-dario: contatti in sede special-mente il venerdì sera.■ GRUPPO MOUNTAIN BIKE.21/10 Monte Cornaggia, AltoVergante, da Invorio per laCappella del Vago. MC/MC;disl. 1000; 50 km; IG.■ ATTIVITÀ CULTURALI. Lasezione partecipa all'annuale“Fiera del libro” con interventidi S. Mondinelli sabato 13/10alle ore 16,30 e L. Mercallisabato 20/10 alle ore 15.■ RIFUGI. Enrico Castiglioniall'Alpe Devero, 1640 m,gestore Michele Galmarini, tel0324 619126; Pietro Crostaall'Alpe Solcio, 1750 m, gesto-ri Giovanni e Cinzia, tel3333426624.

VIMERCATEvia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Mer. e Ven. 21 - [email protected] ■ PROIEZIONI. 2/10, ore 21 allaBiblioteca Civica “Scialpinismo inMarocco” a cura di StefanoPriano e Filippo Passoni.■ GITE ESCURSIONISTICHE. 7/10 Lavagna - Monte Capenardo -Sestri Levante; 21/10 castagnataa Uschione.■ PENSIONATI AMICI DELLAMONTAGNA E DELLA NATURA.3/10 Forte di Fenestrelle (ValChisone); 17/10 rif. Passo ➔

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 35

Vita delle sezioni QUI CAI

Croce di Zone.■ GINNASTICA PRESCIISTICAdal 24/9 alla palestra di Ruginellolunedi e giovedi 1° turno 19,15-20,15; 2° turno 20,15-21,15.Palestra Mascagni lunedi e giove-di 19,45-20,15.

SOTTOSEZIONEDI ARCOREVia IV Novembre, 9Mart. ven. 21-22,30Tel.039/6012956www.gxg.it/[email protected]■ 14/10 pranzo sociale.

SOTTOSEZIONEDI BURAGO MOLGORACascina Abate d’AddaLun.21-23■ 7/10 rif. Albani; 28/10 sentieroStockalper (CH); 18/11 rif. Bosio.

SOTTOSEZIONEDI CAVENAGOVilla Stucchi, via Mazzini, 29Gio 21-23■ 14/10 Corno Mara (SO); 11/11pranzo sociale.

SOTTOSEZIONEDI SULBIATEVia Don Ciceri, 2Ven. 21-23■ 14/10 castagnata e pranzosociale; 11/11 Val di Cama (CH).

COMOVia Volta 56/5822100 COMO - C.P. 309tel. e fax 031.264177c/c post. n. [email protected] www.caicomo.it■ ALPINISMO GIOVANILE. 7/10Passo Passit (S. Bernardino);21/10 Traversata Brunate - MontePiatto (aperta a tutti).

■ ESCURSIONISMO. 7/10 ValTartano; 21/10 castagnata alla cap.Gireglio.

SOTTOSEZIONEDI BIZZARONE■ 1/10 inizio ginnastica di man-tenimento; 14/10 rif. Gherardi,val Taleggio; 21/10 pranzosociale e castagnata.

SOTTOSEZIONEDI MASLIANICO■ 14/10 castagnata.

SOTTOSEZIONEDI MONTE OLIMPINO■ 14/10 Pazolastock (Oberalp-pass).

SOTTOSEZIONEDI OLGIATE COMASCO■ 7/10 rif. Riva (Grigna); 21/10castagnata nella pineta di Olgiate.

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)Gio. 21-23 tel. [email protected]

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 ■ CENA SOCIALE. 20/10 alle ore20.30 presso il Polivalente di Viù;prenotazioni in sede (3396604024). Partecipate numerosi!

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727Cell. 333 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ ESCURSIONI E TAM. 7/10TAM Intersezionale Assietta:Gran Serin, disl. 1083 m, E;21/10 Certosa di MonteBenedetto e Punta Salancia(2088 m), disl. 904 m, E; 11/11Forte di Bard e anello dei vigne-ti. Disl. 495 m, E.■ MOUNTAIN BIKE. 30/9 Iltempo del fiume IX ediz. In col-laborazione con il Parco del Po

e Bici e dintorni. Percorso adanello “Corona di delizie” cheunisce le residenze sabaude.■ ALPINISMO GIOV. 21/10 ColBione (1474 m). Gita di finecorso aperta anche ai genitori;29/10 ore 21 chiusura corso.■ VARIE. 14/10 XVII Festa deisentieri. Al pomeriggio casta-gne, torte e vin brulè e spetta-colo alla Cappella delRocciamelone; 4/11 pranzosociale. Rifugio Serafin,Bourcet.

DOLOVia C.Frasio30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mer. 21-23www.caidolo.itVia C.Frasio - DOLO30031 Dolo (VE) - c.p. 87Mercoledì ore 21-23http://www.caidolo.it■ ESCURSIONI. 30/9 GrottaMartina Cucchi (Val Rosandra)speleologia; 30/9 Ortigara(Asiago); 7/10 Col Cornier(Piancavallo-Pn) escursioneTAM; 14/10 marronata convivia-le; 21/10 Passo Manghen-F.llaMontalon (Lagorai); 28/10Monte Pizzoc (Cansiglio); 11/11in Cansiglio in difesa dell'anticaforesta; 18/11 M. Avena (Feltre).■ TAM. 26/10 Dolo, Villa Angeli.De Savorgnani: Alpago eCansiglio, quale futuro?■ ASSEMBLEA il 28/11.

MIRANOSezione «Alberto Azzolini»Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56Cell.338 6100694-3401820277Fax 049 616031 www.caimirano.ite-mail: [email protected] Giovedì 21-22.30■ ESCURSIONI. 7/10 Riva delGarda - Val di Ledro: Cima Papi.M.Venturini, auto proprie; 14/10ottobrata al rifugio Lefre(1300m), M.Venturini, auto pro-prie; 27-28/10 ForesteCasentinesi: dall'eremo diCamaldoli alla Foresta integraledi Montefortino, ref. U.Scortegagna, auto proprie.Iscrizioni entro l'ultimo giovedìin sede con pagamento quota.■ SERATE CULTURALI 26/10ore 21 TAM CAI Dolo, serata

36 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

QUI CAI Vita delle sezioni

Nell'aria sottile dei 2796 metri di quota del rifugio

“Oberto-Maroli” al Passo del Moro (Macugnaga, VB)

dovrebbero resistere soltanto le stelle alpine. Che infat-

ti illeggiadriscono questo balcone insieme con cascate di

fiori talmente belli da sembrare finti. Una chiara dimostra-

zione che l’ambiente severo dell’alta quota non frena la cura

e la passione dei giovani gestori Daniela Cortellazzi e Fabio

Bettineschi impegnati quassù con il piccolo Filippo, tutti

iscritti alla Sezione CAI di Macugnaga. D'obbligo dunque

l'inserimento dell’”Oberto-Maroli” in questa rassegna di

“rifugi fioriti” che allieta le pagine dello Scarpone.

Rifugi fioriti

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 37

Vita delle sezioni QUI CAIcon Toio De Savorgnani:“Consiglio e Alpago”. VillaAngeli.■ PALESTRA VILLAFRANCA,muro di arrampicata dalle 19.30alle 22.30 ma-me-gio; palestrascuola media Mazzini ma, gio18.30 -20.30; presciistica: mar-tedì e giovedì 18.30 e 19.30.■ AVVISO. Si raccolgono arti-coli per El Masegno. Inviare a:[email protected]

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421-33 22 88www.caisandona.itMar. e Ven. 19-20 Gio. 21-22■ ALP. GIOV. 14/10 Giornatadell'ambiente presso casermet-ta Vuerich in Val Dogna.■ ESCURSIONISMO. 14/10Prealpi Venete- anello del MonteVallina. Diff. E.■ CENTRO DI ARRAMPICATA.14/10 Circuito Macroregione NEUnder 14-open Gara di difficoltà■ OTTOBRATA. 21/10 consuetafesta di chiusura attività estiva.■ GINNASTICA PRESCIISTICA.Sono aperte le iscrizioni.

AMATRICEVia L. Spinosi 4602012 AMATRICE (RI)tel/fax 0746 826468

Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della [email protected]. e ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 7/10Monti Sibillini: Cima delRedentore 2459m da Forca diPresta (EE);14/10 Monti dellaLaga: Monte di Mezzo attraversoil Coppo e Peschio Menicone;28/10 Gruppo del Terminillo:Monte di Cambio da Albaneto(EE). In bacheca avviso escur-sioni week end.■ PALESTA DI ARRAMPICATAal coperto mer. e ven. ore 21.

SPOLETO Piazzale Polvani, 806049 SPOLETO (PG)C.P. 52 - Spoleto Centrotel e fax 0743.22.04.33Venerdì [email protected] www.caispoleto.it■ ALPINISMO. 29/9 - 20/10Valle dell'Everest. Dir. V.Vantaggi, S. Maturi.■ PALESTRA “PILLO MONINI”.Corso di introduzione alla ar-rampicata per le scuole. Info:Fortuna, Maturi, Morfei.■ ESCURSIONISMO. 30/9Monti Martini. G. Ottaviani-D.Damiani; 13-14/10 I colori del-l'autunno da Spoleto a Casale

del Piano. Pernottamento alrifugio. C. Vallini, L. Zannoli;14/10 Sentiero della transuman-za a) Poggiodomo - Scheggino;b) Poggiodomo-Gavelli. L.Ciucarilli, F. Bonacci; 4/11 Lapiana a piedi e in bicicletta. M.Silvioli, F. Martinelli; 11/11Monti Val Serra. Castagnata acasa Laureti. M. Laureti, E.Cori; 8-9/12 Napoli sotterraneae i presepi di S. GregorioArmeno. L. Zannoli, C. Vallini.■ I NOSTRI TREKKING. 29/9 - 20/10 Nepal. Maturi,Vantaggi; 27/10 - 3/11Aspromonte alla scoperta dellaMagna Grecia. L. Piernera, E.Enrico.■ SITO WEB. È possibile con-sultare tutti i programmi e invia-re articoli o foto all'[email protected]■ “IL MONTELUCO”. Il caporedattore Graziano Bocciricorda di contribuire con artico-li, suggerimenti o foto, previiaccordi con il Comitato di reda-zione.■ FILMFESTIVAL DELLA MON-TAGNA. 17-24 febbraio 2008 incollaborazione con il Trento-Filmfestival. Regolamento e modalità di par-tecipazione sul sito www.cai-spoleto.it

CATANIAPiazza Scammacca,195131 CataniaLun. merc. ven. 18-21Tel. 095.7153515Fax [email protected]■ TREKKING DELL’ETNA. Vara-to il programma 2008. 15-19/4;22-26/4; 13-17/5; 27-31/5; 10-14/6; 1-5/7; 30/9-4/10; 7-11/10.■ TREKKING DELLE ISOLE DIEOLO. Varato programma 2008.16-24/3; 19-25/4; 27-4/3-5; 4-10/5; 18-24/5; 1-7/6; 22-28/6;31/8-6/09.■ ATTIVITÀ INTERSEZ. Islanda2008: dal 23/7 al 17/8, in nave,minibus e tenda; dal 30/7 al14/8 in aereo minibus e tenda.Capodanno 2008 in Sicilia: dal27-12 al 2-1 (Piazza Armerina,Agrigento, Corleone, Selinunte,Erice, Segesta, Zingaro,Monreale, Etna), cenone S.Silvestro in sede. Chiederedepliant.■ ESCURSIONI. 5-7/10 (A)Vulcano & Salina (Eolie); 7/10 (B)Rocca Mammona (Peloritani);14/10 Giornata della Sezione; 19-21/10 (A) Weekend Natura(Zingaro); 21/10 (B) M.te Walter(Etna); 27-28/10 (A) Etna Ronda;28/10 M.te Cassia (Iblei). ■

Il trenoescursionismo, promosso dalla Commissionecentrale per l'escursionismo in collaborazione conTrenitalia e realizzato sul territorio con il concorso di

numerose sezioni e sottosezioni CAI, offre anche in autun-no notevoli occasioni agli appassionati di sentieri e binari.Per informazioni consultare www.trenotrekking.it6/10 ABRUZZO. Linea Roccasecca-Avezzano. CUPONE-

CAPISTRELLO-CANISTRO. CAI Sora. G. Lucarelli0776.830330, G. Marsella 0776.831276.

13-14/10 CAMPANIA. Linee Caserta-Napoli, S. MariaCV-Piedimonte Matese (MetroCampania NordEst). 13)Maddaloni Inf. - Caserta Vecchia - M. Virgo - Casola, 14)Casola - M. Tifata - S. Angelo in Formis. CAI Caserta. G.Spina 333.3838602.

21/10 EMILIA-ROMAGNA. Linea Bologna-Vignola (FBV)+ Bus ATC. BADIA-M. PASTORE. Sagra delle caldarro-ste. CAI Bologna. Info: [email protected]

21/10 TOSCANA. Linee Parma-La Spezia e Aulla-Lucca.MONZONE - VINCA - EQUI TERME. CAI Parma. R.Delmonte 339.1617826.

28/10 PIEMONTE. LineaMilano - Domodossola +Bus. OMEGNA - MOTTA-RONE - BAVENO. CAIBaveno. F. Gallarotti0323.922473, W. Paracchini 0323.925288.

28/10 MARCHE. Linea Civitanova Marche - Albacina.CRISPIERO E CASTAGNE / 12. CAI Ancona. Info:[email protected]

30/10 CALABRIA. Linea Cosenza - S. Giovanni in Fiore(FC). S. NICOLA SILVANA MANSIO - M. VOLPINTE-STA. CAI Cosenza. A. Ghionna 0984.464976, V.Scarnati 0984.395137.

4/11 TOSCANA / EMILIA-ROMAGNA. Linea Bologna-Ancona + Bus ATC. PIANCALDOLI-CASTEL DEL RIO.CAI Bologna, info: [email protected]

11/11 EMILIA-ROMAGNA / TOSCANA. Linea Bologna-Pistoia + Bus ATC. PONTE DELLA VENTURINA - SAM-BUCA PISTOIESE - MOLINO DEL PALLONE. CAIBologna. Info: [email protected]

Autunno per sentieri e binariTrenotrekking 2007

Ètriste e imbarazzantedover verificare fino ache punto le tensioniideali e gli orizzonti cul-

turali di amici nei quali si erariposta una grande fiducia sisiano rattrappiti, mettendo anudo un substrato caratteria-le che avremmo preferitoignorare. Per questo motivoho esitato a lungo prima didecidermi a rispondere allevelenose frecciate cheReinhold Messner da un po’ ditempo a questa parte si diver-te a lanciare contro MountainWilderness: un’associazionedi cui per quasi vent’anni hafatto parte, come garanteinternazionale e prestigioso“testimonial”. NaturalmenteMessner ha tutto il diritto disostenere la bontà delle scelteche a poco a poco hanno resoincompatibile la sua perma-nenza all’interno di MountainWilderness. E non è esclusoche qualche superfluo malin-teso abbia contribuito a radi-calizzare un “divorzio” cheavrebbe dovuto fondarsi sulrispetto delle reciproche posi-zioni.

Dunque l’amarezza diMessner può essere compre-sa, anzi, potrebbe essere addi-rittura in parte condivisa.Tuttavia si resta sorpresi nelconstatare la presuntuosagenericità delle sue attualiaffermazioni e la loro palesemancanza di fondamento. Seil grande alpinista che tuttiabbiamo ammirato avesseavuto la pazienza di informar-si, anche superficialmente,sulle nostre attività, forse ciavrebbe pensato su due volteprima di affibbiarci la patentedi “talebani”, di “integralisti”,di “ambientalisti da salotto”.Si tratta di accuse-boomerangalle quali in ogni caso un per-sonaggio della sua levaturadovrebbe sempre evitareaccuratamente di ricorrere,

perché rappresentano l’estre-ma risorsa polemica di chi sitrova sprovvisto di argomen-ti più solidi e documentati.

Tanto per fare un esempio:Mountain WildernessInternational opera inAfghanistan da oltre cinqueanni allo scopo di offrire aipoverissimi montanaridell’Hindu Kush la speranzadi un futuro pacifico ed eco-nomicamente migliore, libe-ro, guarda caso, proprio dal-l’incubo del ritorno dei taleba-ni. Ad oggi abbiamo formatopiù di trenta operatori di turi-smo d’avventura, organizzato-ri di trekking, guide di media-montagna, ranger di parchinazionali.

Molti di costoro erano ex-mujaheddin i quali, grazie ainostri corsi, hanno potutoabbandonare il kalashnikovper brandire la piccozza.

Tra gli allievi erano presentianche alcune coraggioseragazze. Solo pochi giorni fa i

sette allievi migliori, prove-nienti dai corsi afghani del2005 e 2006 (quattro ragazzi etre ragazze) hanno lasciatol’Italia, dopo aver seguito esuperato brillantemente untriplice corso di specializza-zione, gestito di volta in voltadalle guide della Valled’Aosta, dall’Ente ParcoNazionale del Gran Paradiso,delle scuole di alpinismo delClub Alpino Italiano. Il nostroimpegno in Afghanistan e perl’Afghanistan rappresenta, nesiamo ben consapevoli, unagoccia nel mare. Ma riveste -di ciò abbiamo la certezza - unimportante significato anchesul versante simbolico.Inoltre dimostra che qualcu-no, dalle nostre parti, non silimita a fare insulse chiac-chiere salottiere.

Messner, nelle sue ultimeesternazioni (Lo Scarpone diluglio e La Stampa del 19luglio) sembra sostenere cheun’efficace difesa dell’am-

biente montano possa esseretentata solo da chi posseggauna concreta dimestichez-za… con le mucche da latte.Se decidessimo di seguire ilsuo consiglio, non avremmoproblemi: apprenderemmo isegreti della mungitura diret-tamente da Fausto De Stefani,presidente di MountainWilderness Italia, e noto“ambientalista da salotto” ilquale da bambino si alzavaalle quattro del mattino peraiutare il padre contadino amungere le vacche.

Carlo Alberto Pinelli

Responsabile dell’Asian

Desk di Mountain

Wilderness International

UN MAESTRO Ho conosciuto Guido Sala il

25 novembre 1984 al conve-gno AG di Valenza Po (AL) efin dal primo momento ne hoapprezzato la bonomia e laqualità di pater familias.Erano tempi di proselitismo ea Valenza toccò a me, frescodegli insegnamenti del primocorso di formazione AAG delConvegno LPV, chiedere noti-zie sulla copertura assicurati-va degli accompagnatori e dalui ricevere, con comprensio-ne e benevolenza, la rispostachissà quante volte già ad altridata. Guido Sala, padreGiovanni Gallino e Luigi GinoGeninatti sono stati coloroche, tra i miei primi maestri,hanno maggiormente influen-zato il mio operarenell’Alpinismo giovanile. DiGino ho apprezzato l’acutez-za, la caparbietà e la solarità.Con padre Gallino ho condivi-so gli sforzi per convincere lacommissione AG LPV a dare,tra gli argomenti dei corsi diformazione AAG, un’impor-tanza maggiore all’insegna-mento della psicologia dell’e-tà evolutiva. Sala lo cito tuttele volte che illustro il Progettoeducativo del CAI: nel sottoli-

38 - LO SCARPONE, OTTOBRE 2007

LA POSTA DELLO SCARPONE La parola ai lettori

Caro Reinhold…

Con i giovani dell'UIAA sul Sentiero Roma

A conclusione del Trekking giovanile dell'UIAA, propostodal Club Alpino Italiano e organizzato dalle sezioniValtellinese e Valmalenco sul Sentiero Roma, desidero invia-re un sentito ringraziamento ai gestori dei rifugi Omio,Gianetti, Allievi-Bonacossa. Ponti e Bosio per l'accoglienzae il trattamento riservatoci.

Giampaolo Covelli referente CAI alla YC-UIAA

neare l’estrema importanzadell’affiatamento del gruppodegli accompagnatori nellarealtà sezionale se si vuoleessere sicuri di ottenere otti-mi risultati, nel rimarcarecome la diversità tra gliaccompagnatori sia ricchezzada ricercare e valorizzare, ecome la capacità di trasmette-re affetto, per fare un esem-pio, sia una qualità che staalla pari dell’abilità tecnica.Ricordo, usando parole mie,un insegnamento di Salaappreso proprio a Valenza Po:“Il gruppo degli accompagna-tori sezionali deve esserecome il mazzo di chiavi delmeccanico: come ciascunachiave è adatta a un particola-re bullone, ogni accompagna-tore è più adatto di un altro inuna determinata situazione,un certo problema, un parti-colare giovane. Se avere tantechiavi agevola il lavoro delmeccanico, avere tantiaccompagnatori con cono-scenze, capacità, abilità diver-se costituisce una ricchezzaper il gruppo di AG”.

Piero Bordo, Anag

Sezione di Bolzaneto (GE)

NESSUN DEGRADO Sono rimasta sconcertata da

quanto afferma il signorOttolina nella lettera“Progressivo degrado?” (LS7/07). Abito da sempre aPremeno (Novara) e frequen-to giornalmente i boschi chelo circondano e la frazione diPian di Sole, sovente accom-pagnata da mio padre con ilquale condivido l’iscrizione alCAI. Posso testimoniare che isentieri sono mantenuti inbuono stato e che, oltre ai tra-dizionali segnali bianchi erossi, con la collaborazionedell’Amministrazione comu-nale è stata apposta in moltipunti una segnaletica conte-nente indicazioni di percorsoe tempi di percorrenza.

Inoltre la pulizia dei sentieri èaffidata a persone che hannoa cuore la sorte dei nostriboschi, tra i quali i volontariAIB che più volte all’anno (esempre nel fine settimana)dedicano a ciò giornate inte-re, occupandosi anche diripristinare le condizioni disicurezza di un percorso qua-lora sia stata compromessada eventi accidentali.

Gli “alberi tagliati e buttatinel sottobosco” non sonoabbandonati come sembra.Probabilmente il socio diVarese è stato in una dellearee dove il taglio è organizza-to dalla Guardia forestale permantenere la vitalità delbosco. La legna viene solita-mente divisa in lotti e poi ven-duta mediante asta pubblica,quindi difficilmente rimaneabbandonata sul territorio,dato che per noi la legna è unbene prezioso durante il fred-do inverno.

Posso quindi consigliare atutti i soci di frequentare tran-quillamente i sentieri diPremeno, come anche quellidi Manegra, Piacavallo eColle, che sono competenzadi altri comuni (ma la situa-

zione è identica). E se capitadi trovare qualche fogliasecca, un po’ di ricci o unalbero abbattuto dal tempora-le... ebbene, fortunatamenteciò sta a significare che sitratta di un ambiente naturaledove esistono ancora gli even-ti atmosferici!

Sara Bosotti

[email protected]

I NOSTRI ERRORIAlcune osservazioni sulla

notizia riportata nel numerodi agosto nella rubrica QuiCAI dal titolo “L’alpinismogiovanile si rinnova”:

1) il Convegno AAG di cui sifa menzione è quello dinovembre 2006, e mi sembrache la notizia non sia più fre-sca e attuale.

2) A suo tempo, a mezzoLucio Le Donne della CCAG,era stato inviato un testo piùcompleto, evidentementeeccessivo per lo spazio anostra disposizione, ma cheevidenziava l’importanza e loscopo dell’incontro al qualeera presente la CCAG e laSCAG oltre ovviamente aFrancesco Carrer del

Comitato di presidenza comeda voi indicato. Forse duerighe in più per dire che cosaè stato fatto nel corso delConvegno non sarebberostate di troppo.

3) Il convegno non riguarda-va solo gli accompagnatoridel Veneto ma anche quellidei Friuli Venezia Giulia, inquanto l’OTP di AG riunisce ilVeneto e Friuli Venezia Giulia.Una rettifica in tal senso misembra d’obbligo.

Valentino Meneghini

Presidente OTP VFG AG

Alcuni anni fa, accanto ainomi di alpinisti più o menonoti, appariva di sovente sulloScarpone l’aggettivo “mitico”.Scomparso il “mitico” fannocapolino adesso altri e benpiù numerosi aggettivi comeillustre, prestigioso, prezioso,insigne, elegante, caloroso,stupefacente, autorevole,grande, brillante, ecc. Nonsarebbe il caso di riflettere unpo’ di più, di non esagerare eusare gli aggettivi con un po’più di parsimonia?

Angelo Gamba

Sezione di Bergamo

LO SCARPONE, OTTOBRE 2007 - 39

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devono dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di

appartenenza loro personale o della scuola o associazione.

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