Lo Psicologo Giuridico nel lavoro con il minore: modalità di interviste e scelta dei test. Parte 1
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Lo Psicologo Giuridico nel lavoro con il minore: modalità di interviste e scelta dei test
30 marzo 2017
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Obiettivo Psicologia [email protected]
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Dott.ssa Annamaria CasalePsicologa, Psicoterapeuta
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IL LAVORO CON I MINORI DEVE SEGUIRE REGOLE E MODALITA’ PROPRIE:
- COMUNICAZIONE SEMPLICE (adatta all’età di sviluppo)
- DOMANDE APERTE- DOMANDE NON SUGGESTIVE- ASTENERSI DA TONI DI ENFASI SU ASPETTI
PARTICOLARI
Psicologia della testimonianza
• Conoscenze preesistenti• Condizioni preesistenti• Interpretazione personale inconsapevole del
contenuto percettivo (se le persone con gli occhi azzurri sono tendenzialmente criminali e lui ha gli occhi azzurri, lui è un criminale)
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Si può vedere ciò che non si vede
Il ruolo delle conoscenze precedenti è ampiamente dimostrato
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Il sneso di qeutse praole e’ comnque cmprensible
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MEMORIA RICOSTRUTTIVA:
Riempie elementi mancanti con dati di conoscenza e dati derivati da
convinzioniRiempie dati mancanti con dati
inferenziali, con dati derivati da rapporti causa-effetto
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Due approcci alla suggestionabilità
- Approccio psico-sociale: Volontà dicompiacere l’intervistatore (il genitore oaltre figura di riferimento nel bambino)(McCloskey e Zaragoza, 1985)
- Approccio cognitivo: Suggestionabilitàcome caratteristica intrinseca dellamemoria (Ceci e Bruck, 1995)
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Modalità non strutturate di intervista (Spec. in caso di bambini piccoli):
• - Giocattoli - Bambole anatomicamente corrette (per sospetti abusi) - Disegni (figura umana; famiglia; luoghi; azione contestata, ecc.)
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Modalità strutturate e semistrutturate di intervista. Principi generali:
- I ricordi non sono semplici copie dell’accaduto, maricostruzioni più o meno fedeli degli eventi, fortementecondizionate dalle caratteristiche situazionali della rievocazione
- Allo scopo di favorire la produzione di una narrazione testimoniale che sia il più possibile immune alle suggestioni e alle ricostruzioni post-evento, occorrericreare un contesto di rievocazione che sia affine a quello in cui si è originariamente fatta esperienza dell’evento
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INTERROGATORIO (INTERVISTA INVESTIGATIVA)
• Problemi delle interviste mal condotte:• Modificano il resoconto: il testimone si
‘adatta’ a riportare il contenuto che viene forzato a dire/suggerito
• Modificano il ricordo: a distanza di tempo viene riportato il contenuto suggerito anzichè quello originale
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INTERVISTA COGNITIVA• Fasi dell’intervista:• 1. Costruzione del rapporto• - Modo di porsi dell’intervistatore• - Instaurare un rapporto con l’intervistato e personalizzare
l’intervista• - Spiegare lo scopo dell’intervista e trasferire il controllo al
testimone• 2. Racconto libero• - Ricreare il “contesto” dell’evento• - Richiesta di riportare tutti i particolari• - Richiesta se ricorda altro
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INTERVISTA COGNITIVA• 3. Domande• - Domande• - Ridestare l’attenzione del teste e la sua
concentrazione• - Attivare immagini mentali specifiche• 4. Secondo racconto con modalità diverse• - Cambio di prospettiva• - Racconto in ordine inverso• 5. Chiusura (commiato e ringraziamenti)
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• PRESENTAZIONE• DOMANDE GENERALI• RACCONTO• COMMIATO• RICHEDERE NUOVE INFORMAZIONI• SALUTI
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AUDIZIONE PROTETTA• SETTING:• Una stanza munita di parete a specchio unidirezionale dove
siede il minore (informato preliminarmente dei motivi dell'interrogatorio) e l'esperto in psicologia, il genitore può essere presente nell'eventualità che il minore ne faccia richiesta.
• Un’altra stanza, collegata alla prima attraverso un circuito di microfono e telecamera, dove sono presenti il giudice, il cancelliere, il pubblico ministero, l'avvocato, l'indagato, e il perito nominato dal giudice per la fonoregistrazione, l’addetto alle apparecchiature per la videoregistrazione che a conclusione dell'incidente probatorio consegna la videocassetta al giudice.
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LA SUGGESTIONE• difficoltà del bambino nel distinguere eventi e
situazioni che non siano del tutto chiare e univoche, conformandosi con le attese dell’intervistatore;
• quando vengono date tre alternative, i soggetti rispondono in prevalenza nella modalità intermedia;
• tra un argomento e il suo contrario il soggetto preferisce quello positivo;
• presenza di domande in cui è implicita la risposta.
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L’ESPERTO DEVE• saper ascoltare le parole• saper ascoltare il tono e il suono della voce• osservare il minore come si muove e parla• ascoltare i suoi silenzi• capire il significato delle parole dette in quel
momento• ascoltare i suoi vissuti mentre racconta
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AUDIZIONE PROTETTA• protezione e tutela del minore nel processo• garantire l’efficacia probatoria
• Ridurre al minimo le audizioni;• Ridurre al minimo il trauma dell'investigazione per il bambino;• Minimizzare il rischio di contaminazione che l'interrogatorio
può avere sulla memoria che il bambino ha dell'evento;• Massimizzare la quantità di corrette informazioni ottenibili dal
bambino;• Garantire e poter dimostrare l'integrità e la correttezza del
processo investigativo
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CARTA DI NOTO• La consulenza tecnica e la perizia in materia di abuso sessuale devono
essere affidate a professionisti specificamente formati, tanto se scelti in ambito pubblico quanto se scelti in ambito privato.
• Si deve ricorrere in ogni caso possibile alla videoregistrazione, o quanto meno all’audioregistrazione, delle attività di acquisizione delle dichiarazioni e dei comportamenti del minore. Tale materiale, per essere utilizzato ai fini del giudizio, va messo a disposizione delle parti e del magistrato. Qualora il minore sia stato sottoposto a test psicologici i protocolli e gli esiti della somministrazione devono essere prodotti integralmente ed in originale.
• L’incidente probatorio è la sede privilegiata di acquisizione delle dichiarazioni del minore nel corso del procedimento.
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• I sintomi di disagio che il minore manifesta non possono essere considerati di per sé come indicatori specifici di abuso sessuale, potendo derivare da conflittualità familiare o da altre cause, mentre la loro assenza non esclude di per sé l’abuso.
• La funzione dell’esperto incaricato di effettuare una valutazione sul minore a fini giudiziari deve restare distinta da quella finalizzata al sostegno e trattamento e va pertanto affidata a soggetti diversi. La distinzione dei ruoli e dei soggetti deve essere rispettata anche nel caso in cui tali compiti siano attribuiti ai servizi socio-sanitari pubblici.
• L’assistenza psicologica al minore va affidata ad un operatore specializzato che manterrà l’incarico in ogni stato e grado del procedimento penale. Tale persona dovrà essere diversa dall’esperto e non potrà comunque interferire nelle attività di indagine e di formazione della prova.
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