Webinar | Lo psicologo in ambito giuridico: competenze teoriche e metodologiche

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Lo Psicologo in ambito giuridico: competenze teoriche e

metodologiche

Comprendere per spiegare

e non spiegare senza comprendere

Dott.ssa Carmen Pernicola

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LO PSICOLOGO GIURIDICO: RUOLI PRINCIPALI


•Consulente tecnico di Ufficio o di Parte •Perito del Giudice•Giudice Onorario

•Perito per il Tribunale Ecclesiastico•Esperto per il Tribunale di Sorveglianza


CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO



La Consulenza Tecnica è regolamentata dal Codice Civile,

Art. 61(Consulente tecnico)

Quando è necessario, il giudice può farsi assistere, per il compimento di singoli atti o per tutto il processo, da uno o più

consulenti di particolare competenza tecnica.La scelta dei consulenti tecnici deve essere normalmente fatta tra le persone iscritte in albi speciali formati a norma

delle disposizioni di attuazione al presente codice.



Art. 62(Attività del consulente)

Il consulente compie le indagini che gli sono commesse dal giudice e fornisce, in udienza e in camera di consiglio, i chiarimenti che il giudice gli richiede a norma degli articoli 194 e seguenti, e

degli articoli 441 e 463.



Art. 63(Obbligo di assumere l’incarico e ricusazione del

consulente)Il consulente scelto tra gli iscritti in un albo ha l’obbligo di prestare il suo ufficio, tranne che il giudice riconosca che

ricorre un giusto motivo di astensione.Il consulente può essere ricusato dalle parti per i motivi

indicati nell’art. 51.Della ricusazione del consulente conosce il giudice che

l’ha nominato.



Art. 64 (Responsabilità del consulente)

Si applicano al consulente tecnico le disposizioni del codice penale relative ai periti.

In ogni caso, il consulente tecnico che incorre in colpa grave nell’esecuzione degli atti che gli sono richiesti, è punito con l’arresto fino a un

anno o con l’ammenda fino a lire venti milioni. Si applica l’art. 35 del codice penale. In ogni caso è dovuto il risarcimento dei danni causati alle parti.

IL CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO


Il Giudice può rivolgersi al CTU quando l’oggetto della lite presenta questioni non risolvibili sulla base di nozioni di comune

esperienza.

IL CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO


Presso ogni tribunale è istituito l’albo dei consulenti tecnici in materia civile e quello

dei periti in materia penale.

CONSULENTE TECNICO DI PARTE


La Consulenza Tecnica di Parte è regolamentata dal Codice Civile, nei termini che seguono:

Art. 87 (Assistenza degli avvocati e del consulente

tecnico) La parte può farsi assistere da uno o più

avvocati, e anche da un consulente tecnico nei casi e con i modi stabiliti nel presente codice.

IL CONSULENTE TECNICO DI PARTE


L’articolo n° 201 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.) dispone che, con lo stesso

provvedimento di nomina del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), il giudice assegna alle

parti il termine per la nomina del loro Consulente Tecnico (CTP).



Se il Giudice non si avvale di un suo consulente e dunque non nomina un

CTU, ognuna delle parti in causa ha la possibilità di produrre in causa perizie stragiudiziali redatte da un consulente tecnico a supporto di una delle parti.



La dichiarazione di nomina, viene effettuata dall’avvocato, indicando il nome

e il recapito del CTP prescelto, in modo che il Cancelliere possa fare a sua volta le comunicazioni previste dalla Legge.

LO PSICOLOGO GIURIDICO PER LA TUTELA DEI MINORI


Lo psicologo giuridico opera per la tuteladei minori soprattutto nei casi di affido,

adozione, maltrattamento e abusi.



La psicologia giuridica minorile costituisce un’area di rilievo della psicologia giuridica

ed è quella con la tradizione più consolidata di confronto tra psicologia e

diritto.



Il maltrattamento fisico e psicologico dei minori è un fenomeno purtroppo antico, che solo in tempi recenti è

stato stigmatizzato.



Soltanto nel 1963 il pediatra inglese Kempe apre all’approccio

scientifico di abusi e maltrattamenti sui minori con un

articolo dal titolo “La sindrome del bambino percosso” (Battered Child Syndrome) e, in seguito,

definisce un quadro di maltrattamenti e abusi psicologici

e fisici come “Child Abuse and Neglect”.

LO PSICOLOGO GIURIDICO E IL RISARCIMENTO DANNI


Lo psicologo giuridico può essere chiamato alla valutazione dei cosiddetti danni psichici,

nell’ambito della valutazione dei danni risarcibili.



I danni psichici rientrano nei cosiddetti danni non patrimoniali.



La persona che non è danneggiata in termini patrimoniali ha diritto comunque a

una forma di risarcimento per la sofferenza, arrecatagli dall’evento.



La persona che non è danneggiata in termini patrimoniali ha diritto comunque a una forma di

risarcimento per la sofferenza, arrecatagli dall’evento.



Tra i principali danni non patrimoniali rientra il danno

biologico, o danno alla salute, la cui valutazione è compito del medico-legale.Lo psicologo è chiamato a

valutare la componente psichica del danno biologico.



Danno biologico: lesione temporanea o permanente all'integrità psico-fisica della

persona suscettibile di accertamento medico-legale che mostra un'incidenza negativa sulle

attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato,

indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito.

IL COLLOQUIO CLINICO


Il colloquio clinico è una tecnica di osservazione e di studio del

comportamento umano per raccogliere informazioni.



In sede di Consulenza Tecnica d’Ufficio la valutazione è richiesta dal Giudice e quindi non è volontaria per

il soggetto.



In sede di Consulenza Tecnica di Parte l’invio può avvenire da parte dell’avvocato o del medico legale e

quindi non essere del tutto volontaria per il soggetto.



Le differenti motivazioni investono totalmente la qualità della relazione interindividuale che si struttura con il

colloquio clinico.



Il tipo di motivazione che opera in questa situazione è quella che Kahn e Cannell

hanno descritto come “motivazione estrinseca”, riconoscendo alla sua base il “desiderio di influenzare in qualche modo

la persona verso la quale si rivolge la comunicazione”.



E' importante non alimentare false speranze o incoraggiare aspettative diverse dalle possibilità concrete di ottenere il risarcimento desiderato.

E' importante chiarire che la consulenza tecnica non è garanzia di risarcimento.

LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI


Necessita, inoltre, dell’osservazione della capacità del genitore nell’esercizio

concreto e non astratto della genitorialità, nel suo esprimersi quotidiano in

comportamenti e contesti concreti di vita.



Il CTU, soprattutto nei casi di affidamento di figli minori in

seguito a separazione o divorzio, è con estrema frequenza chiamato dal

Giudice a valutare le competenze genitoriali della coppia genitoriale in causa.



Troppo spesso la valutazione delle capacità genitoriali viene effettuata solo sulla base del profilo di personalità del

genitore e delle sue capacità generiche.



La valutazione delle capacità genitoriali è, invece, un’operazione molto più

complessa e delicata, che necessita l’analisi di comportamenti specifici,

riconducibili alle funzioni genitoriali di base.

IL PERITO


In materia penale si dice consulente tecnico il consulente di parte, mentre l’esperto

nominato dal giudice si dice perito.

IL PERITO


Ai CTU e ai periti spetta un compenso. La liquidazione è effettuata con decreto di

pagamento, motivato, del magistrato che procede.

IL GIUDICE ONORARIO MINORILE


Il Giudice Onorario Minorile è una figura professionale che integra funzioni giudiziare con competenze socio-

pedagogiche e psicologiche. E’ stata istituita nel 1934, con la nascita, in Italia,

del Tribunale per i Minorenni.



Il Tribunale per i Minorenni è un organo collegiale, costituito da quattro giudici, di cui

due giudici togati e due giudici onorari “benemeriti dell’assistenza sociale, scelti tra i

cultori di biologia, di psichiatria, di antropologia criminale, di pedagogia, di psicologia” (Legge n.

835/35 – art. 2)



Per diventare Giudice Onorario Minorile occorre partecipare a un concorso indetto periodicamente dal Consiglio Superiore

della Magistratura(www.csm.it)

IL PERITO PER IL TRIBUNALE ECCLESIASTICO


Presso il Vicariato di Roma è istituito il Tribunale di prima

istanza che tratta, in primo grado di giurisdizione, le cause di nullità matrimoniale della Regione Lazio.Da questo Tribunale si appella al Tribunale di Appello del Vicariato di Roma o al Tribunale della Rota

Romana.



Spetta al Cardinale Vicario, su proposta del Vicario Giudiziale, nominare i Periti del Tribunale inserendoli in un apposito elenco, suddiviso secondo le specifiche

competenze.



Per l’inserimento nell’elenco del Tribunale, i periti sono tenuti a:

- presentare un curriculum accademico e professionale completo e aggiornato;- indicare referenze ecclesiastiche a richiesta del Vicario Giudiziale;- sottoporsi, ove il Vicario Giudiziale lo ritenga necessario, a un tirocinio di preparazione guidato dal medesimo Vicario Giudiziale o da un suo incaricato, eventualmente anche con la collaborazione di un perito della medesima disciplina, già inserito in elenco;- prestare giuramento de munere fideliter adimplendo, prima di assumere l’incarico.



Il perito psicologo per il Tribunale Ecclesiastico interviene nelle dichiarazioni

di nullità del matrimonio.



La normativa codiciale (cann. 1400-1656 e specialmente cann. 1671-1691) e

l’istruzione del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi Dignitas connubii (del 2005) presentano il quadro normativo

essenziale di riferimento.



La prima sentenza a favore della nullità del matrimonio deve ottenere conferma

da parte del Tribunale di secondo grado, al quale quindi la sentenza e gli atti di

causa vengono trasmessi d’ufficio.



Le cause giungono senz’altro al Tribunale Apostolico della Rota Romana in terzo

grado, qualora ci siano state due sentenze difformi, una pro nullitate, cioè

affermativa, e l’altra pro vinculo, cioè negativa.



La Rota Romana è Tribunale d’appello ordinario per tutti i fedeli che da qualsiasi parte del mondo volessero far trattare la

loro causa in secondo grado da quel Tribunale apostolico.

Se il Tribunale di primo grado ha emesso sentenza negativa (non consta della nullità del matrimonio), la parte che si

sente gravata può interporre appello (can, 1628; DC art. 279).

NUOVI AMBITI DI INTERVENTO


Negli ultimi anni si stanno aprendo per lo psicologo giuridico nuove possibilità di intervento con la definizione di “nuovi” diritti della personalità, che riguardano l’esperienza umana dinanzi ai momenti

fondamentali della vita umana.

NUOVI AMBITI DI INTERVENTO


Questi nuovi diritti riguardano nascita, fecondazione assistita,

interruzione di gravidanza, trapianti, eutanasia,

sperimentazione farmacologica, esigenze di giustizia,

indispensabili per rispondere a interrogativi sui limiti che il diritto

deve o non deve porre alla libertà individuale della persona

dinanzi a scelte-limite.

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