ll servizio di conservazione dei documenti informatici · l’affidabilità tecnica ed economica...

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ll servizio di conservazionedei documenti informatici

conserva

U-GOV Conserva

Il servizio di conservazione dei documenti informatici di CINECA

White Paper

Settembre 2013

CINECA

Consorzio Interuniversitario

Sede Legale, Amministrativa e Operativa:

Via Magnanelli 6/3

40033 Casalecchio di Reno (BO)

Altre Sedi Operative:

Via R.Sanzio, 4

20090 Segrate (MI)

Tel.: 02-269951

Via Ciro il Grande, 16

00144 Roma

Tel.: 06-5929281

Via dei Tizii, 6

00185 Roma

Tel.: 06-444861

© CINECA

Questo documento non può essere riprodotto o trasmesso in alcuna forma o attraverso alcun

mezzo elettronico o meccanico, per alcun scopo, senza previa autorizzazione da parte di

CINECA.

A cura del Dipartimento Soluzioni e Servizi per l’Amministrazione Universitaria

Email: [email protected]

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Indice

1. LA CONSERVAZIONE DIGITALE .....................................................................................................5

2. IL PUNTO DI VISTA CINECA: LE LINEE DI SVILUPPO DI CONSERVA ....................................7

2.1. IN PRINCIPIO: LA DELIBERAZIONE CNIPA N. 11/2004 ..................................................................................................... 7

2.2. MATURA UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA: GLI STANDARD OAIS ED UNI SINCRO ........................................... 7

2.2.1. OAIS ....................................................................................................................................................................................................... 8

2.2.2. UNI SInCRO ........................................................................................................................................................................................ 9

3. LA SOLUZIONE CINECA: CONSERVA .........................................................................................10

3.1. UN SERVIZIO E NON UN PRODOTTO ................................................................................................................................. 10

3.2. COME SI ATTIVA? .................................................................................................................................................................. 10

3.3. CONSERVA: IL VERSAMENTO ............................................................................................................................................... 11

3.4. CONSERVA: L’ACCESSO ....................................................................................................................................................... 12

3.5. INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA DI GESTIONE DOCUMENTALE...................................................................................... 12

4. CONCLUSIONI ..................................................................................................................................14

“Il passato in funzione del presente, il presente in funzione del passato.”

Marc Bloch, Apologia della storia

Conserva in funzione del futuro.

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1. La conservazione digitale

Le tecnologie informatiche stanno cambiando le modalità di produzione, gestione

e conservazione della documentazione sia privata che pubblica; gli stessi

programmi nazionali di e-government e amministrazione digitale stanno

spingendo, con l’ausilio dell’ICT, a rielaborare processi e sistemi organizzativi al

fine di migliorare l’economicità, l’efficienza, e la trasparenza nell’erogazione dei

servizi pubblici.

Questa spinta innovativa, come ogni cambiamento, porta con sé una serie di

criticità, ma se ben analizzata potrà produrre numerosi vantaggi sia alle pubbliche

amministrazioni che ai cittadini. Al fine di fruire appieno di questi benefici occorre

adottare un approccio multidisciplinare in quanto le attività di gestione e

conservazione dei documenti amministrativi informatici necessitano di essere

osservate da più punti di vista: tecnologico, amministrativo, giuridico, informatico,

archivistico e diplomatistico.

Alcune delle criticità da cui non si può prescindere sono:

l’obsolescenza tecnologica hardware e software che pone concreti dubbi

sull’accessibilità ai documenti nel lungo periodo;

le complessità legate a gestione e conservazione di documenti informatici

in maniera autentica, nel rispetto del vincolo archivistico;

la facilità di accesso e la rapida diffusione dei dati, laddove sia il diritto di

accesso che quello della protezione dei dati personali necessitano di

precise regolamentazioni e garanzie di sicurezza;

l’affidabilità tecnica ed economica dell’infrastruttura tecnologica deputata a

gestire e conservare la documentazione digitale;

la necessità di promuovere la formazione di team multidisciplinari con

competenze informatiche, giuridiche ed archivistiche.

I singoli atenei si trovano in prima linea rispetto al rinnovamento digitale delle

pubbliche amministrazioni e per questo sono chiamati a confrontarsi con queste

novità e a valutarne le possibili soluzioni.

Storicamente le università sono state fra le prime a federarsi per condividere

strumenti di gestione documentale quali: il titolario di classificazione, l’elenco dei

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procedimenti amministrativi, i massimari di selezione e TITULUS, il software di

gestione documentale e protocollo informatico conforme alla normativa vigente.

Sono state un esempio virtuoso anche nell’integrazione della PEC (Posta

Elettronica Certificata) nel protocollo informatico, nell’uso della firma digitale in

forma massiva e, oggi, nel porre grande attenzione alla messa in opera di un

servizio di ‘deposito’ affidabile e duraturo per il proprio patrimonio documentale.

L’esigenza di un ‘luogo’ sicuro in cui conservare la propria documentazione,

declinata in ambiente digitale, evidenzia una serie di requisiti da considerare, primi

fra tutti:

l’importanza del vincolo normativo (DPR 445/2000 Art. 53 comma 5) di

registrare a protocollo tutti i documenti informatici;

l’opportunità di dotarsi di un unico repository documentale;

il vantaggio di condividere medesime policy di conservazione, anche per

specifiche tipologie documentali (documenti originali unici, documenti

fiscali, ecc.);

un’accurata integrazione fra sistema di gestione documentale e sistema di

conservazione;

la garanzia della persistenza del vincolo archivistico che lega i singoli

documenti inviati in conservazione ai fascicoli ed alla documentazione in

essa contenuta sia cartacea che digitale.

A partire da questo scenario e dalle linee guida definite dalla normativa, CINECA

ha attivato Conserva, il servizio che mira a supportare gli atenei nella

conservazione del proprio patrimonio documentale secondo gli standard

internazionali di riferimento.

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2. Il punto di vista CINECA: le linee di sviluppo

di Conserva

2.1. In principio: la deliberazione CNIPA n. 11/2004

CINECA ha dato inizio alla realizzazione di un servizio di conservazione già dal

2007, allo scopo di curare la conservazione dei verbali d’esame firmati

digitalmente tramite software di segreteria studenti (ESSE3).

Per strutturare il servizio in maniera opportuna CINECA ha applicato le regole

tecniche descritte nella deliberazione n. 11 del 2004, emanata dal CNIPA, oggi

AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), l’ente di riferimento per i processi di

digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.

Questa deliberazione, tuttora in vigore, ha indirizzato i sistemi di conservazione

italiani, compreso Conserva, verso un consolidamento dei documenti in lotti

statici, in cui firma digitale e marca temporale hanno il compito di garantirne

integrità, autenticità ed immodificabilità.

Si tratta di un tipo di conservazione che mira a salvare i documenti

immagazzinandoli in lotti omogenei e puntando strettamente alla loro salvaguardia

“fisica” nell’idea che restino immutabili ed auto esplicativi nel tempo.

2.2. Matura una maggiore consapevolezza:

gli standard OAIS ed UNI SInCRO

I primi casi d’uso di conservazione digitale hanno fatto emergere, tra gli addetti al

lavoro, i limiti dell’approccio adottato, spingendo i Conservatori a riflettere su

argomenti non toccati o non adeguatamente approfonditi dalla delibera CNIPA

11/2004, quali:

l’intelligibilità dei documenti nel tempo e la ricostruzione dei legami

archivistici tra i diversi documenti relativi a pratiche, affari e in generale

entità normalmente più complesse di un singolo, isolato, documento;

l’interoperabilità fra servizi di conservazione, per garantire continuità

anche in caso di interruzione del servizio o passaggio ad altro fornitore.

Per queste ragioni recentemente il legislatore italiano ha stilato le bozze di regole

tecniche sulla conservazione digitale basandosi su due standard di riferimento per

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la comunità di settore:

ISO 14721:2003 – Open Archival Information System (OAIS):

riconosciuto a livello internazionale come base fondamentale per la

costruzione di un sistema di conservazione affidabile;

UNI 11386:2010 – Supporto all’Interoperabilità nella Conservazione e

nel Recupero degli Oggetti digitali (SInCRO): realizzato dalla

sottocommissione UNI DIAM-SC11 (Gestione di documenti archivistici)

al fine di descrivere precisamente il lotto di conservazione citato nella

Deliberazione Cnipa.

CINECA, riconoscendo l’importanza di proporre soluzioni interoperabili e

processi rivolti alla conservazione a lungo termine della documentazione

amministrativa, ha intrapreso quindi un’attività di estensione dei propri servizi, al

fine di allinearsi alle specifiche di questi due standard.

2.2.1. OAIS

Per OAIS la conservazione a lungo termine implica una rete di attività e

responsabilità identificabili in tutte le fasi di gestione della documentazione

affinché sia possibile costruire un sistema in grado di arricchire nel tempo il

contenuto dei metadati della stessa unità archivistica.

L’arricchimento adeguato della metadatazione dà maggiori garanzie di

contestualizzare nel tempo il documento, sia fisicamente che logicamente.

Per questo in OAIS vengono gestiti “pacchetti” che descrivono documenti,

fascicoli, serie e relativi metadati, indispensabili per la loro conservazione a lungo

termine. Nel dettaglio vengono distinte tre tipologie di pacchetti:

Pacchetto di Versamento: il pacchetto proveniente dal soggetto

produttore e versato nel sistema di conservazione;

Pacchetto di Archiviazione: il pacchetto arricchito dal conservatore di

tutte le informazioni necessarie per una corretta conservazione a lungo

termine;

Pacchetto di Distribuzione: il pacchetto che deve essere esibito in caso di

richiesta da parte di personale autorizzato del soggetto produttore.

Non si tratta più solo, quindi, di conservare adeguatamente e in maniera statica

oggetti immediatamente dopo la loro creazione; né tantomeno ci si deve limitare

a rivedere la terminologia adottando quella più adeguata di OAIS. È necessario

rivedere il processo di conservazione nel suo insieme, per rendere l’oggetto

digitale in grado di evolvere in maniera adeguata ai cambiamenti esterni, affinché

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resti accessibile e intellegibile nel tempo.

2.2.2. UNI SInCRO

Lo standard UNI SInCRO consiste in uno schema XML per mezzo del quale

descrivere, sia dal punto di vista normativo che archivistico, il lotto di

conservazione previsto dalla deliberazione CNIPA 11/2004. Questo standard,

nato per favorire l’interoperabilità e quindi lo scambio di pacchetti tra sistemi di

conservazione, risulta rilevante anche al fine di una corretta conservazione delle

unità archivistiche in pacchetti di archiviazione.

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3. La soluzione CINECA: Conserva

3.1. Un servizio e non un prodotto

Un servizio di conservazione, secondo CINECA, non può limitarsi a mettere a

disposizione software e hardware per assolvere agli obblighi normativi.

Il tema della conservazione, molto complesso, richiede competenze in grado di

affrontare temi legati all’obsolescenza dei formati e delle infrastrutture

tecnologiche, agli standard di riferimento, ai principi archivistici da cui devono

dipendere le procedure di conservazione, ai frequenti aggiornamenti normativi da

interpretare ed applicare.

Considerata l’importanza e la complessità del tema, CINECA ha istituito al

proprio interno già dal 2011 una divisione dedicata ai temi della gestione

documentale e conservazione. La divisione si avvale di competenze tecniche

(informatici e archivisti) e legali (consulenze esterne) in grado di fornire, oltre al

normale supporto al servizio, consulenze inerenti il tema della corretta

formazione e conservazione dei documenti informatici (spesso espresso con il

termine “dematerializzazione”). Questa organizzazione risulta indispensabile per

evitare passi falsi che possano indurre ad errori spesso irreversibili, come la

perdita di dati o l’impossibilità di garantire autenticità, identità ed integrità di

documenti informatici.

3.2. Come si attiva?

Conserva è un servizio erogato attraverso il data center CINECA. L’erogazione

avviene in modalità SaaS (Software as a Service) ed è in grado di gestire le diverse

tipologie di documenti prodotti nell’azione amministrativa della Pubblica

Amministrazione.

Di seguito si riportano alcune attività propedeutiche all’attivazione del servizio e

che coinvolgono, oltre che CINECA in qualità di consulente e conservatore,

l’Amministrazione (soggetto produttore):

1. Nomina del Responsabile della conservazione: si tratta di una figura da

individuare all’interno dell’Amministrazione. Questo ruolo non può essere

affidato all’esterno. Fra i compiti in carico al Responsabile della

conservazione vi sono:

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a. attivazione del servizio di conservazione (avvalendosi di risorse

interne o esterne all’amministrazione: i cosiddetti Conservatori);

b. attribuzione delle deleghe ad altri soggetti interni (funzionari) o

esterni all’amministrazione per le diverse attività in carico al

Responsabile della conservazione;

c. definizione delle tipologie di informazioni da versare sul sistema di

conservazione (pacchetti di versamento): descrizione dei

metadati, formati dei file, periodicità, modalità di versamento,

ecc.;

d. vigilanza sul corretto funzionamento del servizio di conservazione

e sul corretto operato del conservatore;

e. estrazione pacchetti di distribuzione.

2. Redazione e sottoscrizione di specifici accordi di versamento: all’interno

dell’accordo, il Responsabile della conservazione, assieme al

Conservatore, descrive il processo di versamento oggetto dell’accordo. In

particolare si descrive il processo di formazione del/dei documenti e

fascicoli contenuti nel pacchetto, le modalità di versamento, il formato dei

file, la periodicità e le modalità di versamento; le modalità di costruzione

del pacchetto di archiviazione e di quello di distribuzione; le modalità e la

periodicità di verifica di obsolescenza dei formati usati per i documenti

oggetto del versamento.

3. Avvio dell’attività di versamento: una volta concordate le modalità di

versamento attraverso l’accordo sopra descritto, l’Amministrazione può

procedere all’attività di versamento, che tipicamente può avvenire

attraverso l’uso di web services oppure attraverso l’utilizzo del protocollo

secure FTP (sFTP).

3.3. Conserva: il versamento

L’attività di versamento può avvenire, come accennato, attraverso uno dei

seguenti canali:

web services;

sFTP.

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Per ogni pacchetto ricevuto, Conserva, verifica che il contenuto sia rispondente

alle convenzioni definite nell’accordo di versamento (formato dei file, presenza di

metadati, eventuali verifiche sulla validità della firma, ecc.).

Al termine della verifica il pacchetto viene preso in carico da parte del servizio di

conservazione per:

trasformazione, ove previsto, in uno o più pacchetti di archiviazione;

firma e marca temporale dei pacchetti di archiviazione;

indicizzazione del contenuto dei pacchetti di archiviazione in base alle

indicazioni presenti nell’accordo di versamento.

3.4. Conserva: l’accesso

Il servizio espone un’interfaccia web di consultazione tramite la quale il

Responsabile della conservazione del soggetto produttore e i suoi delegati

possono estrarre o semplicemente consultare uno o più documenti secondo le

modalità di distribuzione previste nell’accordo di versamento o nel manuale della

conservazione. L’accesso al servizio può avvenire a seguito del riconoscimento

tramite sistema di identificazione ‘forte’ (ad esempio tramite smartcard rilasciata

da certificatori accreditati) oppure con criteri di autenticazione basati su

username e password.

3.5. Integrazione con il sistema di gestione

documentale

Come già accennato, Conserva è nato per la conservazione dei verbali d’esame

prodotti dal software di segreteria studenti ESSE3.

Per fare un passo decisivo in direzione dello standard OAIS è necessario che il

dialogo tra ESSE3 e Conserva si arricchisca di ulteriori metadati. In particolare il

passaggio ad una conservazione dinamica implica il coinvolgimento del sistema di

gestione documentale, unico in grado di fornire dati e metadati, inerenti il

documento, e idonei a collocarlo all’interno dell’archivio stabilendone e

definendone le relazioni con gli altri documenti, la provenienza e il contesto.

L’ulteriore integrazione con il protocollo informatico, che attribuisce un

riferimento temporale opponibile a terzi, arricchisce i documenti di metadati di

contesto relativi alla posizione logica del documento all’interno dell’intero

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archivio. Ci riferiamo ad esempio alla segnatura di protocollo, l’indice di

classificazione ed i fascicoli di appartenenza.

È in quest’ottica che l’integrazione con il sistema di gestione documentale Titulus

consente di posticipare l’invio in conservazione, permettendo la produzione di

pacchetti di versamento congruenti e completi, garantendo l’acquisizione di quei

metadati indispensabili a creare un rapporto diretto tra l’archivio corrente

dell’ateneo e il sistema di conservazione.

I punti sotto elencati sono alcuni dei vantaggi possibili grazie all’integrazione tra un

sistema di gestione documentale ed il servizio di conservazione ed evidenziano

una copertura ad ampio raggio delle esigenze di gestione e conservazione del

patrimonio documentale di un’amministrazione:

integrità ed autenticità dei documenti informatici oltre la naturale

scadenza o la revoca delle firme digitali in essi contenuti, attraverso

l’integrazione con il protocollo informatico: la segnatura di protocollo è

riconosciuta come riferimento temporale opponibile a terzi;

definizione delle frequenze e modalità di versamento a seconda delle

tipologie di documenti da conservare, ad esempio: i documenti fiscali

devono essere conservati entro quindici giorni; i documenti relativi a

procedimenti amministrativi possono essere inviati in conservazione dopo

il termine dei procedimenti stessi; i documenti relativi a serie documentali

possono essere inviati in conservazione con cadenza annuale;

mantenimento dei legami archivistici tra i documenti inviati in

conservazione.

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4. Conclusioni

Le criticità e le considerazioni accennate nell’introduzione e sviluppate nel corso

del presente white paper sono il segno della profonda complessità della attività di

conservazione in ambito digitale.

La rivoluzione tecnologica che ormai da anni caratterizza anche il mondo della

Pubblica Amministrazione e che continua ad aprire sempre nuove possibilità di

sviluppo nel settore informativo (e quindi anche documentale), necessita di una

risposta rapida e ben costruita affinché tutte le attività possano essere gestite e

controllate.

Ciò che prima si riteneva essere attività di conservazione, produceva

essenzialmente l’immodificabilità del dato fisico e, da sola, non garantiva

l’intelligibilità, l’accesso e l’autenticità nel tempo dei documenti. Oggi non si tratta

più di salvare documenti sul proprio file system, ma di saperli conservare, passando

da una concezione piatta e isolata del documento (o file) ad una consapevolezza

che porti a riconoscere appieno l’importanza della salvaguardia del contesto e

delle relazioni che si riflettono sul documento e che lo inseriscono nella giusta

prospettiva storica e amministrativa.

Il percorso seguito da CINECA, rivolto prima di tutto al rispetto della

deliberazione CNIPA (tuttora in vigore) e poi all’adeguamento agli standard

internazionali (OAIS) e nazionali (UNI SInCRO), mostra l’intenzione di proporre

un servizio dinamico pronto a crescere con l’evolvere di competenze e best

practice. Accettando l’impegno a realizzare una valida e concreta conservazione a

lungo termine del patrimonio documentale universitario.

Sede Legale, Amministrativa e operativa: Via Magnanelli, 6/340033 Casalecchio di Reno (BO)

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