LITALIA LItalia bel paese Parallelo Zero Unità 1.

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L’ITALIA L’Italia “bel paese” Parallelo Zero Unità 1

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L’ITALIA

L’Italia “bel paese”Parallelo Zero

Unità 1

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L’Italia “bel paese”

La penisola italiana, allungata nel Mar Mediterraneo in direzione nord-ovest/ sud-est, ha una forma molto caratteristica (lo “stivale”), e occupa circa i due terzi della superficie dell’Italia (301 000 km²).

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L’Italia “bel paese”

CONFINI:• NORD: catena delle Alpi, che salda l’Italia

al continente europeo• est: mar Adriatico, che separa l’Italia dalla

penisola Balcanica• sud: mar Ionio e canale di Sicilia• ovest: mar Tirreno, Canale di Sardegna,

mar Ligure

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Le montagne

Più di tre quarti del territorio italiano sono occupati da montagne e colline. Le maggiori catene montuose sono le Alpi e l’Appennino, ed entrambe si sono formate in periodi geologici piuttosto recenti.

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Le Alpi

• Sono formate da rocce dure, compatte e resistenti, che rendono le montagne elevate e imponenti

• hanno la forma di un grande arco esteso dalla Liguria al Friuli-Venezia Giulia. Nelle Alpi Occidentali e Centrali si ergono alcune delle maggiori vette europee, tra cui il Monte Bianco (4807 m) e il Monte Rosa (4663 m). Nel settore orientale spiccano i massicci di natura calcarea delle Dolomiti.

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Gli Appennini

• formati da rocce sedimentarie (formate dall’accumulo di detriti derivati dall’erosione di rocce preesistenti), più tenere e più soggette all’erosione (lenta e continua azione di disgregazione fisica e dissoluzione chimica delle rocce e di tutte le forme della superficie terrestre svolta dagli agenti atmosferici, dalle acque, dai ghiacciai). Le cime appenniniche sono meno elevate, il loro profilo più morbido, i loro versanti più soggetti a frane e altri tipi di dissesto

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Gli Appennini

L’Appennino percorre dalla Liguria alla Calabria l’intera penisola; la vetta più alta è il Gran Sasso d’Italia (2912 m); in Sicilia il monte più alto è l’Etna (3323 m), il maggior vulcano europeo

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I monti sardi

La Sardegna è in gran parte occupata da altipiani ondulati e da alcuni gruppi montuosi che non raggiungono i 2000 m di altitudine (la vetta più alta è punta La Marmora nel massiccio del Gennargentu, 1834 m).

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I ghiacciai

Negli ultimi due milioni di anni, durante fasi di raffreddamento climatico, gran parte delle montagne e delle vallate italiane è stata coperta da calotte e lingue glaciali; oggi, che viviamo una fase di riscaldamento, i ghiacciai alpini, ormai ridotti alla sommità delle maggiori vette e nella parte superiore di alcune valli, sono meno di 200. La regione in cui maggiore è la loro presenza è la Valle d’Aosta, mentre la catena appenninica non ha ghiacciai.

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Le pianure

La più ampia pianura italiana è la Pianura Padana (circa 46 000 km²), che anticamente era un bacino marino. Altre pianure:

• Valdarno Inferiore (Toscana)• Maremma (tra Toscana e Lazio)• Agro Pontino (Lazio)• Tavoliere delle Puglie (Puglia)• piana di Catania (Sicilia).

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I fiumi

La maggior parte dei fiumi italiani ha:

• corso breve

• bacino idrografico (area di cui un corso d’acqua raccoglie le acque, separata da quelle confinanti dalla linea spartiacque o di displuvio), poco esteso

• una portata d’acqua limitata

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I fiumi

• I corsi d’acqua Alpini hanno una portata più costante: sono alimentati dalle piogge in primavera e autunno e dallo scioglimento di nevi e ghiacciai in primavera-estate

• I corsi d’acqua appenninici alternano periodi di magra a periodi di piena in autunno, inverno o primavera

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IL PO

• È il maggiore fiume italiano per lunghezza, portata, ampiezza del bacino idrografico, numero e importanza degli affluenti

• nasce dal Pian del Re, sulle pendici del Monviso (Alpi Cozie)

• attraversa con prevalente direzione ovest-est la pianura Padana, all’altezza del 45° parallelo

• e sfocia dopo 625 km con un ampio delta nel mar Adriatico.

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IL PO

I suoi maggiori affluenti alpini sono Dora Baltea, Dora Riparia, Sesia,, Ticino, Adda, Oglio, Mincio; quelli appenninici Tanaro, Trebbia, Taro, Panaro.

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Altri fiumi

Altri fiumi importanti sono:

• Adige (secondo fiume italiano 410 km)

• il Piave

• il Tagliamento

• il Tevere

• l’Arno.

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I Laghi

• I più estesi si trovano nelle Prealpi e sono di origine glaciale, cioè originati per il riempimento di ampie e profonde conche scavate dagli antichi ghiacciai (Laghi di Garda, Maggiore, di Como, d’Iseo).

• Il maggior lago dell’Italia peninsulare è il Trasimeno.

• Da ricordare anche alcuni laghi di origine vulcanica nel Lazio (Bolsena, Bracciano).

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Il Clima

Forma e struttura dell’Italia conferiscono caratteri particolari al clima:

• il mar Mediterraneo è più tiepido dell’Atlantico, ma più fresco dell’Africa, quindi riesce a mitigare sia il freddo più pungente, sia il caldo più asfissiante

• il grande sviluppo delle coste fa si che gran parte dell’Italia risenta degli effetti mitigatori del clima operati dal mare.

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Il Clima

• l’Appennino individua ambienti in cui gli effetti del mare si combinano con quelli dell’Altitudine

• le Alpi ostacolano i venti freddi provenienti da nord

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Parchi naturali e riserve

I Parchi Nazionali di più antica istituzione in Italia risalgono agli anni Venti-Trenta del XX secolo e sono:

• Gran Paradiso (tra Piemonte e Valle d’Aosta)• d’Abruzzo• del Circeo (nel Lazio)• dello Stelvio (tra Lombardia e Trentino-Alto

Adige).

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Parchi naturali e riserve

1985: approvata una legge che poneva forti vincoli sui beni artistici e ambientali, con particolare attenzione alle aree di interesse naturale o geologico.

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Parchi naturali e riserve

Inizio del XXI sec.: le zone protette rappresentano circa un sesto del territorio italiano. Non tutte queste aree sono effettivamente attive: alcune esistono solo sulla carta ma non sono ancora operative.

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Parchi naturali e riserve

• riserve integrali: non consentono attività diverse dalla conservazione della natura

• riserve orientate: servono per dirigere e osservare l’evoluzione degli ecosistemi naturali

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Parchi naturali e riserve

• riserve particolari: rispondono a esigenze particolari, per esempio la protezione di una o più specie animali o vegetali

• aree di promozione economica o sociale: aree di attivazione di attività agricole, ricreative, turistiche, che tengano conto delle esigenze di protezione dell’ambiente.

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Parchi naturali e riserve

• Numerose sono poi le riserve marine per la salvaguardia di zone costiere particolarmente interessanti dal punto di vista naturalistico

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I rischi

L’Italia è una terra ad alto rischio ambientale, soggetta a frequenti catastrofi naturali i cui effetti sono talvolta aggravati dall’imprevidenza o dall’incuria dell’uomo e dal malgoverno del territorio

• Alluvioni• Frane• Terremoti

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Rischio sismico

• possibilità prevedibile di subire un danno di qualsiasi tipo alle costruzioni, alla salute dell’uomo o degli altri organismi viventi, al paesaggio o all’ambiente, come conseguenza di un terremoto

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Rischio sismico

Regioni ad alto rischio sismico sono:• Friuli-Venezia Giulia• Marche• Umbria• Abruzzo• Campania• Basilicata• Calabria• Sicilia.

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Rischio sismico

I sismologi non dispongono di conoscenze scientifiche sufficienti per poter prevedere con sicurezza e precisione se, quando e dove avverrà un terremoto.

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Rischio sismico

È fondamentale sviluppare la prevenzione:

• evitare di costruire nelle zone più a rischio

• seguire scrupolosamente i criteri dell’edilizia antisismica

• educare le popolazioni delle aree a maggior rischio ai comportamenti più corretti in caso di evento sismico

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Rischio vulcanico

• le eruzioni dell’Etna sono abbastanza frequenti, ma possono essere tenute sotto controllo

• i vulcani delle isole Eolie (in particolare lo Stromboli), e il Vesuvio hanno un’attività meno frequente, ma potenzialmente più pericolosa per l’uomo.

• il rischio di catastrofi è ingigantito a causa dell’abnorme ampliamento degli insediamenti urbani sulle pendici dei vulcani.

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Alluvioni

CAUSE: incuria e abbandono dei suoli, dei boschi, delle campagne e carente manutenzione e gestione dei corsi d’acqua.

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Dissesto idrogeologico

• insieme dei processi che esercitano un’azione fortemente distruttiva nei confronti del suolo e dei manufatti

• è un problema di perenne attualità quando si verificano piogge intense o prolungate.

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Alluvioni

• l’andamento delle precipitazioni si è fatto più irregolare

• la capacità dei suoli di trattenere le acque piovane migliora nelle aree soggette a rimboschimenti, ma peggiora in aree collinari e montane abbandonate dai contadini o spogliate del manto boschivo.

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Rimboschimento

• operazione che consiste nel piantare sistematicamente alberi per ricostituire l’ambiente boschivo naturale e consolidare i terreni

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Alluvioni

• Molti corsi d’acqua vengono cementificati e le loro acque nei periodi di piena diventano più rapide e impetuose.

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Alluvioni

Regioni frequentemente colpite da frane e alluvioni sono • Piemonte• Lombardia • Liguria • Toscana • Veneto• Emilia-Romagna • Campania• Calabria • Sicilia.

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I rifiuti

• L’Italia produce sempre più rifiuti, sia urbani sia speciali, a causa degli aumenti dei consumi.

• Si crea un problema per il loro smaltimento: discariche e inceneritori provocano inquinamento, quindi la raccolta differenziata diventa sempre più fondamentale

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L’ITALIA

L’Italia la sua genteParallelo Zero

Unità 2

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Popolazione

• Nel 2009 l’Italia ha superato per la prima volta i 60 milioni di abitanti.

• La densità media della popolazione italiana è pari a 199 ab./ km², valore di gran lunga superiore a:

• media della Terra (44 ab./ km²)

• dell’Unione Europea (115 ab./ km²)

• dell’intera Europa (69 ab./ km²).

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Saldo Naturale

• riferito a una popolazione in un determinato periodo di tempo, è il numero dei nati vivi meno il numero delle persone decedute

• In Italia, come in quasi tutti i paesi a economia più sviluppata, negli ultimi decenni le nascite sono sensibilmente diminuite; è diminuita anche la mortalità; di conseguenza il saldo naturale della popolazione è rimasto a lungo positivo, ma in costante diminuzione

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Età media

• è aumentata la vita media delle persone; di conseguenza è aumentata la percentuale della popolazione anziana, soprattutto nelle regioni settentrionali:

• gli italiani con più di 60 anni sono più del 25%• 1 italiano su 5 ha più di 65 anni• 4,5 italiani su 100 hanno più di 80 anni

• L’Italia è uno dei paesi con l’età media più alta al mondo.

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Migrazioni

• A cavallo tra Ottocento e Novecento circa 18 milioni di italiani partirono verso paesi lontani:

• Stati Uniti

• Canada

• Argentina

• Brasile

• Australia

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Migrazioni

• dopo la seconda guerra mondiale l’emigrazione di diresse soprattutto verso stati europei più industrializzati del nostro

• Francia

• Belgio

• Germania

• Svizzera

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Migrazioni

• Nel corso degli anni milioni di emigranti sono tornati in patria, portando con sé il frutto del loro lavoro, a beneficio dei loro familiari rimasti ad attenderli.

• Al giorno d’oggi la popolazione tende ad abbandonare le aree di montagna e di collina per concentrarsi nelle città: quasi sette persone su dieci abitano delle città

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Migrazioni

• A partire dagli anni Cinquanta in Italia si sono verificati intensi flussi migratori interni, dalle aree più povere del Mezzogiorno verso il Nord più benestante e industrializzato.

• Nelle regioni nord-occidentali le industrie hanno avuto grande sviluppo, richiamando manodopera dalle regioni meridionali.

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Immigrazioni

• Dalla fine degli anni Ottanta l’Italia è diventata un paese di immigrazione, meta di centinaia di migliaia di lavoratori e di rifugiati (persone costrette ad abbandonare le proprie terre e luoghi di residenza a causa di guerre, persecuzioni, carestie, epidemie o altre catastrofi).

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Immigrazioni

Tra gli stranieri che giungono in Italia i più numerosi sono quelli che provengono dall’Europa orientale e gli extracomunitari, provenienti da paesi esterni all’Unione Europea

• Nordafrica

• Sudamerica

• Sud-Est Asiatico

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Immigrazioni

• Tra i fattori principali che favoriscono l’ingresso di immigrati in Italia vi è la favorevole posizione geografica e la notevole quantità di manodopera irregolare (lavoro nero, ossia lavoro illegale che non prevede alcun contratto né forma di sicurezza e di tutela per il lavoratore) del mercato italiano

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Immigrazioni

L’Italia è uno dei paesi al mondo in cui si vive meglio, nonostante ciò è anche uno di quelli in Europa in cui vi è un maggiore divario tra ricchi e poveri; la ricchezza è distribuita male e una percentuale non trascurabile di italiani è povera.

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Lingua

• La lingua ufficiale della nostra repubblica è l’Italiano, che tuttavia è presente anche in alcune zone di paesi come

• Svizzera

• Francia

• Croazia

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Lingua

• Nel nostro paese sono presenti poi alcune minoranze linguistiche:

• in Alto Adige si usa il tedesco

• in Valle d’Aosta il francese

• nella zona est del Friuli-Venezia Giulia lo sloveno

• sono considerate vere e proprie lingue:– il sardo

– il friulano

– il ladino (antico idioma locale tuttora insegnato a scuola e parlato in alcune aree del Veneto e del Trentino-Alto Adige).

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La religione

• In Italia la religione prevalente è il cattolicesimo• i rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica sono

stati regolati nel XX secolo da specifici accordi diplomatici, i concordati, che stabiliscono le forme della presenza della Chiesa sul territorio, nella scuola e in altre istituzioni pubbliche, oltre che le forme di finanziamento di alcune attività del clero

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La religione

Lo stato italiano ha stipulato accordi anche con altre chiese e religioni:

• con le comunità ebraiche

• con le chiese protestanti valdese e metodista

• lo stato riconosce ufficialmente anche i buddisti e gli ortodossi

• numerosi sono anche i musulmani, soprattutto in Lombardia e Lazio.

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Lo stato italiano

• All’epoca dell’Unità (1861) l’Italia era una monarchia molto accentrata

• dopo la seconda guerra mondiale, con l’entrata in vigore della nuova costituzione (1 gennaio 1948), l’Italia è diventata una repubblica democratica:

• unitaria (una e indivisibile), • ma decentrata: molti poteri erano riconosciuti infatti alle

autonomie locali: regioni, province, comuni.

• Alla base di tale organizzazione vi è il principio della sovranità popolare: il popolo elegge liberamente i suoi rappresentanti.

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Le regioni

• L’Italia è formata da 20 regioni, che però non hanno uguali prerogative.

• Cinque di esse sono a statuto speciale:• Sicilia e Sardegna: dal 1946, la Sicilia a seguito delle mire

all’indipendenza; la Sardegna per la situazione di isolamento in cui si era trovata durante la seconda guerra mondiale

• Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige: dal 1948, per tutelare i maggiori gruppi etnico.linguistici presenti in quelle regioni e per sedare le forti tendenze separatiste

• Friuli-Venezia Giulia: dal 1963; è una regione di frontiera, al centro di una delicata situazione dopo la seconda guerra mondiale, a causa delle rivendicazioni territoriali della Iugoslavia e della creazione del territorio libero di Trieste.

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Le regioni

In base alla riforma della Costituzione (2001) le regioni hanno ampi poteri di emanare proprie leggi in molti campi, esclusi quelli riservati al governo e al parlamento centrali

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Province e comuni

Province e comuni non hanno il potere di promulgare proprie leggi, ma si occupano dell’amministrazione locale. Le province sono 110, i comuni sono circa 8 100.

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L’ITALIA

L’Italia del lavoroParallelo Zero

Unità 3

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Squilibri territoriali

• L’Italia è uno dei paesi più sviluppati del mondo, ma soffre di forti squilibri territoriali:

• regioni settentrionali: livelli di produttività, di occupazione e di consumo tra i più alti in Europa;

• Italia Centrale: aree industriali moderne e produttive numerose e estese;

• regioni meridionali: attività industriali più limitate e servizi meno efficienti, disoccupazione più elevata, redditi minori e maggiormente diffuse attività “sotterranee”.

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Le imprese

• In Italia prevalgono le medie e piccole imprese, generalmente molto competitive, che contribuiscono all’aumento delle esportazioni

• Oltre il 90% delle aziende italiane ha meno di 10 addetti e occupa circa la metà della manodopera nazionale.

• Le imprese di grandi dimensioni hanno invece un’incidenza minore rispetto ad altri paesi sviluppati

• Quelle con almeno 200 dipendenti rappresentano solo lo 0,1% del totale, anche se impiegano oltre il 20% della forza lavoro

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Il settore primario

• Negli ultimi decenni l’Italia ha vissuto profonde trasformazioni nel settore agricolo;

• sono aumentate le aziende più grandi e più produttive, ma prevalgono ancora le piccole aziende a conduzione diretta del coltivatore

• il settore agricolo nel suo complesso appare meno sviluppato rispetto ad altri stati dell’Unione Europea.

 

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Il settore primario

• La produzione agricola è in costante aumento, tuttavia non è in grado di soddisfare i bisogni interni e subisce la concorrenza estera anche in comparti un tempo all’avanguardia

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Il settore primario

Le produzioni più tipiche sono quella ortofrutticola e vitivinicola.

Si coltiva:• frutta, soprattutto agrumi

• Cereali

• barbabietole da zucchero

• Patate

• Pomodori

• si producono elevate quantità di olio

• molto sviluppata è la floricoltura

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Il settore primario

• Prevale l’allevamento in stalle grandi e moderne

• nella pianura Padana si allevano bovini e pollame

• nei pascoli meridionali e in Toscana, Sardegna, Abruzzo e Lazio si allevano invece ovini e caprini.

 

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Il settore primario

• In Italia la pesca ha una tradizione antichissima, ma i mari italiani sono nel loro insieme poco pescosi e il settore non ha raggiunto un elevato sviluppo.

• Il pesce pescato non copre la richiesta e l’Italia lo deve importare da altri stati

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Il settore primario

• Il sottosuolo italiano è povero di minerali, e la loro estrazione non è conveniente dal punto di vista economico

• le miniere sono quindi state chiuse e l’Italia importa i minerali necessari all’industria.

• numerose e produttive sono invece le cave, per esempio le cave di marmo

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Il settore primario

• Per le risorse energetiche l’Italia dipende fortemente dall’estero (le fonti nazionali coprono solo il 20% del fabbisogno)

• il petrolio è del tutto insufficiente, ma la sua presenza ha permesso la nascita dell’industria petrolchimica

• si importano quantità di petrolio superiori al fabbisogno perché sono presenti sul territorio numerose raffinerie.

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Il settore primario

• Anche l’energia elettrica (ottenuta per due terzi da combustibili fossili e per il resto da impianti idroelettrici) deve essere importata in parte

• un referendum, nel 1987, stabilì di non utilizzare energia nucleare.

• Poco sviluppato è lo sfruttamento delle energie rinnovabili

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L’industria

• L’industria siderurgica e metallurgica produce:

• ghisa

• acciaio grezzo e laminati

• piombo

• zinco

• rame

• alluminio

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L’industria

• L’industria meccanica produce:• Autoveicoli

• Navi

• Treni

• macchine utensili

• macchine per ufficio

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L’industria

• l’industria automobilistica (Fiat) da decenni svolge un ruolo di primaria importanza;

• l’industria navale è affermata nella costruzione di navi da crociera.

• di rilievo sono anche il comparto degli elettrodomestici e quello di cicli e motocicli, e la meccanica di precisione.

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L’industria

• L’industria chimica ha conosciuto un rapido sviluppo negli ultimi decenni grazie alle raffinerie di petrolio e agli impianti per la produzione di materie plastiche, fertilizzanti, resine, acidi.

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L’industria

• Molto vivace è il comparto della moda (abbigliamento, tessile, calzature), i cui prodotti sono apprezzati in tutto il mondo

• il made in Italy è diventato sinonimo di qualità anche per altri settori quali l’arredamento e l’alimentare

• ben rappresentata è l’industria tessile (lana, seta lino, iuta e fibre artificiali), quella dell’abbigliamento e delle calzature.

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Distretti industriali

• Formati da migliaia di piccole e medie imprese, sono fondamentali nel sistema manifatturiero italiano;

• sono caratterizzati da una concentrazione di imprese manifatturiere specializzate in un determinato spettro di produzione di beni per la persona, prodotti per la casa, macchinari e strumenti di precisione.

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Trasporti, comunicazione e commercio

• La rete stradale italiana misura oltre 450 000 km e vi circolano oltre 40 milioni di autoveicoli.

• La sola rete autostradale conta 6530 km e colloca l’Italia al terzo posto in Europa dopo Germania e Francia.

• In molte regioni italiane la costruzione della rete stradale è ostacolata dalla natura del territorio italiano.

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Trasporti, comunicazione e commercio

• Le linee ferroviarie si estendono per poco più di 16 000 km, due terzi dei quali elettrificati e quasi un terzo a binario semplice.

• Anche la costruzione delle ferrovie fu ostacolata dal rilievo e dalla natura del territorio;

• oggi si tenta di ammodernare gli impianti con linee specifiche per l’alta velocità.

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Trasporti, comunicazione e commercio

• L’Italia è ricca di porti;

• quello di Genova è il secondo del Mediterraneo dopo Marsiglia per movimentazione di merci;

• la flotta mercantile italiana è tra le prime 15 al mondo.

 

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Trasporti, comunicazione e commercio

• Il traffico negli aeroporti italiani è in costante aumento

• i due principali scali intercontinentali sono Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

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Trasporti, comunicazione e commercio

• L’inizio del XXI secolo ha visto la crisi dei tradizionali negozi e botteghe, sempre spesso più soffocati da supermercati, ipermercati e centri commerciali.

• Una particolare forma di commercio è data dalle mostre campionarie e dalle fiere

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Il turismo

• Il turismo è una delle più importanti risorse economiche del nostro paese

• l’Italia è al quinto posto nel mondo per numero di visitatori.

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Il turismo

• Le principali attrattive sono:• Clima

• bellezze naturali

• patrimonio storico, artistico e culturale

• cultura e ricchezza di gastronomia e enologia

• acque termali e luoghi del benessere

• interesse per i prodotti del made in Italy

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Il Turismo

Il comparto turistico:– crea molti posti di lavoro– favorisce lo sviluppo dell’industria edile, dei

trasporti e alimentare