Lista agg opere arte 2 vesco

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MUROMACHI Kinkakuji (1398, Yoshimitsu, sito di riposo, colline a nord di Kyoto). Il vero nome era Rokuonji. Struttura a tre piani: primo piano a L, il terzo piano è quadrato e più ristretto; Veranda aperta; Completamente ricoperto d’oro. Nel 1397 Yoshimitsu aveva già preso possesso del terreno che ospitava un edificio con lo stile shinden zukuri (verande aperte con shoji). Fu distrutto completamente nel 1950 per un incendio doloso e ricostruito nel 1955. Il rapporto è di 5x4 campate. Il modello è tipico cinese (contemplazione della natura). Tetto doppio. La parte alta era dedicata alla preghiera con la presenza di Amida e 25 bodhisattva. Ginkakuji (1489, Yoshimasa – nipote di Yoshimitsu –, colline orientali di Kyoto). Il nome originario era Jishoji. Nasce come residenza di ritiro e diventa tempio dopo la morte di Yoshimasa. Due piani: il primo piano è affacciato sul lago con la veranda aperta sull’esterno; il secondo piano è più ristretto con la funzione di tempio, che ospitava originalmente la figura di Kannon. Si ipotizza che la parte superiore fosse rivestita con la foglia d’argento. È affiancato ad un tempio tendai. Originariamente il complesso comprendeva 12 edifici. Le finestre, come nel Kinkakuji, sono in carta di riso e di foggia a confoma (stile cinese). Karesansui esterno ricavato da una ghiaia sottilissima rastrellata. Il Togudo: Unico tetto spiovente. Un’unica stanza di 4 tatami utilizzata per la cerimonia del tè (dojinsai). Fu modellato sul Saihoji(kokedera) dedicato ad Amida. Affacciato sul lago artificiale. Promosse le arti della cerimonia del tè e dell’ikebana, entrambe con finalità meditative.

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MUROMACHI

Kinkakuji (1398, Yoshimitsu, sito di riposo, colline a nord di Kyoto).Il vero nome era Rokuonji.

Struttura a tre piani: primo piano a L, il terzo piano è quadrato e più ristretto; Veranda aperta; Completamente ricoperto d’oro.

Nel 1397 Yoshimitsu aveva già preso possesso del terreno che ospitava un edificio con lo stile shinden zukuri (verande aperte con shoji).Fu distrutto completamente nel 1950 per un incendio doloso e ricostruito nel 1955.

Il rapporto è di 5x4 campate. Il modello è tipico cinese (contemplazione della natura). Tetto doppio. La parte alta era dedicata alla preghiera con la presenza di Amida e 25 bodhisattva.

Ginkakuji (1489, Yoshimasa – nipote di Yoshimitsu –, colline orientali di Kyoto).Il nome originario era Jishoji. Nasce come residenza di ritiro e diventa tempio dopo la morte di Yoshimasa.

Due piani: il primo piano è affacciato sul lago con la veranda aperta sull’esterno; il secondo piano è più ristretto con la funzione di tempio, che ospitava originalmente la figura di Kannon.

Si ipotizza che la parte superiore fosse rivestita con la foglia d’argento. È affiancato ad un tempio tendai. Originariamente il complesso comprendeva 12 edifici. Le finestre, come nel Kinkakuji, sono in carta di riso e di foggia a confoma (stile cinese). Karesansui esterno ricavato da una ghiaia sottilissima rastrellata.

Il Togudo: Unico tetto spiovente. Un’unica stanza di 4 tatami utilizzata per la cerimonia del tè (dojinsai). Fu modellato sul Saihoji(kokedera) dedicato ad Amida. Affacciato sul lago artificiale. Promosse le arti della cerimonia del tè e dell’ikebana, entrambe con finalità meditative.

Shokintei’en (daisen in, 1509, Kogakusoko).Situato nella parte orientale e settentronale del Daisen In.

Utilizzato per incontri artistici e di poesia (tenga).

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Le rocce riproducono il paesaggio nelle sue caratteristiche: il fiume in ghiaia sottile scorre dalla montagna; ad un certo punto una roccia sospesa simboleggia un ponte (simboleggia lo scorrere della vita e la longevità).

Ryoanji. Circondato dalla veranda. Racchiuso da una cinta muraria su due lati.

L’edificio: Shoin: ambiente molto ampio interamente ricoperto di tatami; gli ambienti vengono creati,

chiusi, aperti, a seconda della funzione e degli ospiti. Attribuito al maestro Soanu. 15 rocce collocate a gruppi, in modo tale che non si possano vedere tutte contemporaneamente

da alcuna angolazione.

Catturare un pesce gatto con una zucca (1409, Josetsu). Rotolo verticaleParabola che rappresenta il tentativo di pescare un gatto con una zucca.

Inizialmente fu inteso come paravento in stile cinese. Monocromo con un utilizzo superbo dell’inchiostro. La parte superiore è ricco di scritte e sigilli scritti da 30 monaci zen in quanto poesie di elogio

allo shogun. Tipico koanzen (parabola zen): senza logica.

Paesaggio invernale (1470 – Sesshu). Rotolo verticale Parte di una serie di quattro rotoli dedicati alle quattro stagioni. Inchiostro nero su carta. Ritrae elementi classici del paesaggio cinese, ma con uno stile giapponese (rigoroso ed

energico). Le linee sono dense e spigolose. Una linea quasi netta divide la composizione in due e, unita alla sfumatura, dà senso di altezza e

profondità.

Haboku Sansui (1495 – Sesshu). Rotolo verticale Fonde lo stile ad inchiostro con lo stile del paesaggio.

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Tecnica dell’inchiostro spezzato: l’inchiostro sembra lasciato andare sulla superficie. Momento di svolta nella pittura ad inchiostro. La tecnica che si ottiene sovrapponendo uno strato di inchiostro su uno strato precedente di

inchiostro bagnato (senso di profondità). La parte superiore del rotolo ospita un testo di sesshu dedicato ad un suo allievo: funzionalità di

chinzo (pittura didattica).

Takano Byobu(paravento a sei pannelli) di Kano Hideyori Spazio tempo non definiti Le nuvole nascondono attività umana preponderante

Saihoji o Kokedera (Muso Kokushi) Giardino di muschio 1000 ettari muschio basso Piccolo karensansui ( giardino secco con ghiaia rastrellata)

Tebako. Scatola con motivi di ventagli (simbolo di buon auspicio). Polvere d’oro spruzzata su tutta la superficie. Lacca lavorata.

AZUCHI-MOMOYAMA

Unkoku Tōgan, Paesaggio e figure umane, secolo XVII, periodo Momoyama, inchiostro su carta.

Coppia di paraventi a 6 ante. Fondatori della scuola Ungoku. Paesaggio tipicamente cinese, completamente reso nella sua profondità con sfumature

d’inchiostro: sonsui. Togan lavora come pittore presso la scuola Kano, Osegawa e Tosa (Yamato-e). Trova uno stile proprio a seguito dell’ispirazione derivata da Sesshu; i letterati cinesi indicano un

susino, l’albero più decantato dai letterati. Inoltre esso rappresenta la primavera in arrivo, mostrando i primi boccioli.

A volte lo sfondo è reso a “riserva”, cioè viene risaltato per contrasto (bianco uso per contrasto dello sfondo totalmente grigio).

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Unkoku Tōgan, Corvi e susino, secolo XVII, periodo Momoyama, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta. 6 porte scorrevoli.

Unkoku Tōeki, Illustrazione di paesaggio, 1615-44, inchiostro su carta. Coppia di paraventi a sei ante. Impostazione simmetrica: lago che fa da fulcro racchiuso dalle montagne ai lati. Il tratto rimane più sfumato e smorzato rispetto al ???. Prende come nome d’arte Sesshu IV (Sesshu Yondai).

Ponte, salice e ruota d’acqua, inizio secolo XVII, tardo periodo Momoyama, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta.

Pittura yamato-e. Doppio paravento legato al meisho-e (luogo celebre e letterario): modalità archetipa. Le nuvole sono rese con oro pennellato; si nota la transizione della stagione attraverso le foglie

dei salici che si allungano progressivamente verso destra con l’avanzare dell’estate. La ruota d’acqua e la struttura in bambù risultano in rilievo (derivato dal rilievo in lacca dall’artigianato).

Resa quasi tridimensionale.

Grandi onde e rocce, metà secolo XVII, periodo Edo, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta. Pittura meisho-e (yamato-e). Paesaggio astratto ad interpretazione libera. Coppia di paraventi a sei ante. Si rifà alla scuola di Hasegawa Tohaku: pennellata a “colpo d’ascia”. Linee rette e molto

spigolose, quasi geometrizzata e molto vigorosa. Le nuvole sono rese con colore, foglia e polvere d’oro, le onde risultano corpose e tangibili.

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Musashino, secolo XVII, periodo Edo, inchiostro, colore, bianco d’ostrica (gofun), oro e foglia d’oro su carta.

Due coppie di paraventi a sei ante. Un’unica nube orizzontale separa cielo e terra. La luna (elemento letterario essenziale nelle opere di Musashino) è nascosta dall’erba assieme ai

fiori. “Esso sorge dall’erba, e allo stesso modo, tramonta sull’erba”. Pittura meisho-e.

Scuola di Tawaraya Sōtatsu, Figure di anatre, 1615-25, inizio periodo Edo, inchiostro e colore su carta,disegno applicato.

Scuola Rinpa: fondata nel XVII da Honami Koetsu e Tawaraya Sosatsu (pittore specializzato sulla pittura di ventagli).- Utilizzo del colore;- Motivi molto semplificati a scopo decorativo.

Coppia di paraventi a sei ante. le anatre sono applicate mediante forme ritagliate. Tecnica del tarashi komi: effetto sfumato a macchia reso con l’applicazione di due strati di

inchiostro umido di diversa tonalità; le chiazze sono chiamate nijimi.

Hon’ami Kōetsu e Tawaraya Sōtatsu, Luna, lespedeza ed edera. Calligrafia di poesie dall’antologia, Kokinwakashū, inizio secolo XVII, inchiostro, argento e oro su seta.

Rotolo orizzontale. Dedicato a una selezione di poesia autunnali di Kokinwakashu. I caratteri delle poesie sono alternati magistralmente con gli elementi naturali, rendendo

profondità e movimento.

Tosa Mitsuoki, Crisantemo nei pressi di un corso d’acqua, secolo XVII, periodo Edo, inchiostro, colore ebianco d’ostrica (gofun) su seta.

Pittura yamato-e. Tipico della scuola tosa la precisione del particolare e del dettaglio. Il fiore è simbolo della famiglia imperiale e si riferisce alla stagione autunnale.

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Karasuma Mitsuhiro, Scene campestri e calligrafia, secolo XVII, inchiostro su carta colorata. Rotolo orizzontale. Calligrafia libera e grezza.

MOMOYAMA-EDO

Ogata Kōrin, Gru e pini, metà periodo Edo, inchiostro e inchiostro colorato su carta. Rotolo orizzontale. Calligrafia libera e grezza.

Manuale di pittura. Il giardino come un seme di senape (Karashien gaden), 1748, silografia policroma.

Libro illustrato e stampato: silografia policroma. Stampa da matrice in legno. Prima versione giapponese di un manuale di pittura cinese. Tecniche pittoriche di paesaggio (1679 – prima versione cinese).

Scatola da scrittura con motivo dell’ottuplice ponte (Yatsuhashi, Ogata Korin). Lacca e maki-e Esempio della scuola Rinpa in quanto scuola decorativa.

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Scatola da scrittura decorata per pennelli e pietra d’inchiostro Di iris di madreperla scheggiata, foglie in oro maki-e (mischiare la lacca fresca alla polvere d’oro o d’argento), lastre di piombo.

Il tema è meisho-e (luogo celebre): lo Yatsuhashi (ise monogatari). L’esterno e sul resto della scatola ponte e fiori di iris, all’interno acqua con motivi ad onda detti

“onda di korin”. Il sottocoperchio è decorato con onde. Creazione del periodo formativo trascorso a edo

Sakai Ohō, Farfalla e peonia, secolo XIX, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su seta. Rotolo verticale. Le foglie sono ottenute con la tecnica del tarashi komi, le venature sulle foglie sono ottenute con

un sottile tratto dorato. La farfalla è in alto, isolata rispetto alla peonia. Novità: maggiore realismo e particolari.

Itō Jakuchū, Coppia di gru con pino. Gru con susino, secolo XVIII, inchiostro su seta. Dittico di rotoli verticali. Temi legati alla longevità e all’inverno. Il piumaggio delle gru e il bianco sono resi a riserva (contrasto senza applicazione di colore sulle

zone bianche). Realismo e dettaglio.

Itō Jakuchū, Gru e tartarughe, secolo XVIII, inchiostro su carta. Inchiostro su seta. Rotolo verticale. Gli animali sono simboli di longevità. Una delle gru è in posizione di uccello rapace che punta le tartarughe: altro simbolo

beneaugurale. La tecnica permette di individuare ogni singola pennellata e l’attacco del pennello. (sujimegaki).

Itō Jakuen, Due galli con gallina e susino, fine secolo XVIII - inizio XIX, inchiostro, colore, bianco d’ostrica (gofun) su seta.

Rotolo verticale. Tutto il piumaggio è delineato in modo estremamente preciso. Il susino è ottenuto a riserva.

Maruyama Ōkyo, Vecchio pino innevato, 1765, inchiostro su seta. Fondatore della scuola naturalista. Rotolo verticale. La pittura si avvicina sempre di più al soggetto reale. La rotondità del tronco è resa con la tecnica a riserva; allo stesso modo è resa la neve sui rami:

Katobukoshu (sfumare l’inchiostro). Lo sfondo è reso con spruzzate di polvere d’oro che aumenta la tridimensionalità. L’autore sperimenta la resa prospettica occidentale. Tsuketate fude: tecnica per la resa del tronco.

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Ike Taiga, Veduta del lago Occidentale, secolo XVIII, inchiostro, inchiostro colorato e polvere d’oro su carta.

Pittori che si rifanno allo stile cinese kanga. Paravento a sei ante. Il luogo si ispira alle poesie di letterati cinesi: luogo ideale e di sogno.

Yosa Buson, A cavallo tra i boschi nelle montagne, 1778, inchiostro e inchiostro colorato su seta.

Rotolo verticale. I colori sono pochi e molto tenui. Il naturalismo derivante dalla scuola Maruyama si affianca alla tradizione pittorica cinese.

Yosa Buson, Cavalli selvatici, secolo XVIII, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su seta.

Rotolo verticale. I colori sono pochi e molto tenui. Il naturalismo derivante dalla scuola Maruyama si affianca alla tradizione pittorica cinese.

Mori Sosen, Gruppo di scimmie su una roccia, secoli XVIII-XIX, inchiostro, colore e oro su carta.

Stile naturalistico Maruyama. Paravento a due ante. La durezza della roccia è resa con inchiostro colato. Le scimmie risultano estremamente

particolareggiate (ogni pelo è reso con le pennellate). L’edera arrossata richiama l’autunno; le scimmie paffute si preparano all’inverno.

Mori Tetsuzan, Tasso sotto la luna invernale, secoli XVIII-XIX, inchiostro e colore su seta. Inchiostro e colore su seta. Rotolo verticale. Il tasso è estremamente dettagliato (soprattutto la resa della pelliccia). Il piano d’appoggio è reso a ???, delineato da pochi fili d’erba.

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Watanabe Shikō, Contadini con bue, secolo XVIII, inchiostro, colore e polvere d’oro su carta. Paravento a due ante. Contrapposizione tra il realismo della vegetazione e la sagoma del bue, che richiama la pittura

Heian. Il riferimento è all’autunno (yamato-e classica).

Matsumura Goshun, Dialoghi di pescatori e taglialegna, 1781-89 circa, inchiostro e inchiostro colorato su seta.

Coppia di paraventi a sei ante. Molto vicino alla scuola Nanga e alla scuola Maruyama; fisione tra Yosa Buson e Maruyama. I pescatori e i taglialegna sono posizionati in luoghi di appartenenza che risultano invertiti.

Okamoto Toyohiko, Barche ormeggiate in inverno e autunno, secolo XIX, inchiostro e colore su carta.

scuola Maruyama Shijo Coppia di paraventi a sei ante. Le barche sono rese in modo estremamente dettagliato; le nuvole sono rese con polvere d’oro,

come la nebbia; la luna è resa a riserva (elementi autunnali).

Mikuma Katen, Farfalle in volo con fiori e frutti, 1780 circa, inchiostro, colore e bianco d’ostrica su seta.

Inchiostro e colore e bianco gofun su seta. Rotolo orizzontale. Colori variopinti. Sempre essere un manuale pittorico.

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Voliera e gabbie con uccelli e animali esotici, fine secolo XVIII - inizio XIX, inchiostro, colore e biancod’ostrica (gofun) su carta.

Era uso comune nelle case dei ricchi collezionare animali esotici. Paravento a sei ante.

Okamoto Shūki, Coppia di pavoni presso un corso d’acqua, 1856, inchiostro e colore su seta. Inchiostro e colore su seta. Rotolo verticale.

Kishi Ganku, Peonie e pavoni, secolo XVIII, inchiostro e colore su seta. Resa più realistica e ??? della scuola Nagasaki.

- Chonin- Tokaido/Kisosaido

Ukiyo-e.Immagini del mondo fluttuante: concetto buddhista di allontanamento dai piaceri terreni e aspirare ad alcuni che portano all’illuminazione. Tale ideale si ribalta e viene inteso come cogliere l’attimo fuggente.I grandi artisti:

Hokusai: predilige l’ironia della natura umana. Utagawa Hiroshigi: il paesaggista per eccellenza. Ha uno stile più spirituale ed eterno per

esaltare la grandiosità della natura. Utamaro: si dedica piacevolmente alla beltà femminile, descrivendone addirittura la psicologia

attraverso i tratti somantici.Il termine corretto per queste stampe è silografia policroma o nishiki-e: opera realizzata in equipe. Artista (abbozza il disegno) su commissione dell’editore (seconda figura). Il disegno viene impresso da un intagliatore (terza figura) su una matrice di legno di ciliegio. Infine, lo stampatore trasforma l’opera dalla tavolozza di legno sul foglio. Esiste una matrice per ogni colore presente sull’opera: ogni matrice presentava in rilievo le porzioni del medesimo colore.

Gukei hōgen Sumiyoshi Hirozumi, Dentro e fuori la capitale imperiale, 1626 (o immediatamenteposteriore), inchiostro, colore, foglia d’oro e bianco d’ostrica (gofun) su carta.

Coppia di paraventi a sei ante. Pittura raku-chu raku-gai (dentro la capitale, fuori la capitale); dedicato principalmente a Kyoto,

ma anche a Nara e Edo. Pittura di transizione tra la pittura di paesaggio e la pittura di genere (le attività umane della città): infatti la città è caratterizzata da movimento umano appartenente a tute le classi sociali.

Tutto compare attraverso una nuvola dorata che opre ogni spazio, quasi una nebbia: ciò dà all’artista la possibilità di giocare con il tempo e con lo spazio. Rendono il paesaggio astratto ed evidenziando i diversi spazi.

Scene di genere, secoli XVI-XVII, periodo Momoyama, inchiostro, colore, bianco d’ostrica (gofun) e foglia d’oro su carta.

Inchiostro, colore, gofun e foglia d’oro su carta. Paravento a due ante.

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Festa al tempio di Kiyomizu, 1615 circa, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su carta. Inchiostro, colore e gofun su carta. Dipinto incorniciato all’occidentale.

Mappa di Edo provincia militare, nuova edizione (Shinpan bushū Edo no zu), 1666, silografia monocroma con aggiunta di colore a mano.

I piaceri della nuova società, 1661-73 circa, inchiostro e colore su carta. Album di 12 fogli appartenenti a 12 piaceri della classe borghese. Stile del maestro di Kanbun: acconciature tipiche del primo ‘600, volti allungati, tipologie di

kimono.

Nishikawa Sukenobu, Scene di genere nelle quattro stagioni, 1716-36 circa, inchiostro e colore su carta.

Inchiostro e colore su carta. Rotolo orizzontale di 637 centimetri. Ukiyo-e di Kyoto.

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Hishikawa Moronobu, Sorgente d’amore (Koi no minakami), 1683, silografia monocroma. Racconto fatto sulla forma del racconto poetico (uta monogatari).

Utagawa Toyoharu, Veduta di Yoshiwara per la fioritura dei ciliegi, 1785 circa, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su carta.

Fondatore della scuola Utagawa. Paravento a sei ante.

Villa imperiale Katsura.

Solirio lineare, privo di qualsiasi ornamento o abbellimento scultoreo. Un unico piano rialzato. Il legno scuro contrasta con la carta degli shoji. Il tutto è inserito nell’artificialità del paesaggio perfetto: si ipotizza l’intervento di Koboru Enshu. Fu costruita su volontà del figlio ??? e completata dal figlio ??? (1663). La villa è composta da diversi padiglioni detti shoin, sfalsati a volo di oche: la loro struttura

rispetta l’etichetta della casa samuraica. Il samurai sedeva sul punto della casa con dietro un kakemono (rotolo verticale), ikebana, mensola a zig-zag accompagnate da cassette (chigaidana: “mensole sfalsate”). Lo tsuke shoin era lo studio che si affacciava sulla veranda con finestre circolari o a forma di campana.

La villa risulta un ibrido perfetto tra lo stile sukiya (stili di campagna) con la ………….in ogni elemento tipico dello stile Heian. (viene nominata nel genji)

I pilastri sono in legno con la base in pietra per bloccare l’umidità. Uno dei giardini ospita il gepparo, piccolo edificio in stile sukiya per la cerimonia del tè e la

contemplazione della natura. Lo shokintei: edificio unico con riquadri azzurri e bianchi, linee geometriche perfette che

contrastano con i pilastri in tronco naturale.

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Castello di Nijoujou

Ritratto di Oda Nobunaga, 1583, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su seta.

Ritratto di Toyotomi Hideyoshi, 1600, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su seta, rotolo verticale.

Ritratto di Tokugawa Ieyasu, 1646, inchiostro colore e bianco d’ostrica (gofun) su carta, rotolo verticale.

Aquile e pini, prima metà secolo XVII, inchiostro, colore, bianco d’ostrica (gofun) e foglia d’oro su carta.

Coppia di paraventi a sei ante. Il tema è quello della legge della giungla, la sopraffazione e la supremazia.

Pini, prima metà secolo XVII, inchiostro, colore e foglia d’oro su carta. Pittura del periodo Momoyama:

- pittura di grandi dimensioni di colore su sfondo.- Pittura monocroma che si rifà a uno stile cinese.- Rakuchu rakugai: pittura di genere dentro e fuori la capitale.- Pittura kono: esprime la potenza dello shogunato utilizzando gli stili sopracitati.

Coppia di paraventi a sei ante. L’unico soffitto sono i pini che si diramano in entrambe le direzioni; le nubi dorate sono in foglia

d’oro.

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Non c’è alcuna accuratezza nel dettagli, ma l’impatto è dato dalla luminosità e dalla grandezza del soggetto.

Katsushika Hokusai. Nasce nel 1760 e muore nel 1849. Figura strabiliante ed eccentrica (cambia nome quasi 30 volte). La sua opera più importante: 36 vedute del Fuji. Viene riconosciuto shunro dal maestro Shunsho: illustratore di attori Kabuki. Viene a contatto con le prospettive tipiche dell’arte architettonica europea. Nel suo secondo periodo cambia nome in Soi: dipinti di paesaggio e di vita quotidiana. Si

specializza inoltre in surimono (biglietti augurali) e poesie umoristiche: basate entrambe sulla pittura e non sulla silografia.

Nell’800 assume il nome più conosciuto di Katsushika Hokusai: vedute di città in cui la prospettiva diventa protagonista.

Performance eccentriche.- 1804 a Edo: realizzò un ritratto di Dharma (Bodhi Dharma) di 180 metri con l’inchiostro e

una scopa.- Invito dallo shogun in una competizione di pittura. Traccia una grande curva di color blu e ci

fa camminare una gallina con le zampe dipinte di rosso: foglie d’acero che galleggiano sul fiume. Vince la gara.

- Realizzazione di una pittura minuscola su un chicco di riso.- Ogni mattina dipingeva ??? un leone cinese come esercizio di pittura.- 1811: Hokusai prende il nome di Taito. Grande enciclopedia di manga (manuale) (monga:

schizzi sparsi) con immagini codificate che fungevano da manuali di pittura (1611-1820). Furono di ispirazione per molti pittori occidentali.

- 1820: entra nel periodo Jitsu (fino al 1833). Le 36 vedute del Fuji (silografie policrome).

Katsushika Hokusai, Pivieri sulle onde (Nami chidori) 1829 circa, silografia policroma con aggiunta di fondo in mica e colore a mano.

Katsushika Hokusai, Tre beltà presso il fiume Sumida 1805 circa, inchiostro, colore e bianco d’ostrica (gofun) su seta.

Katsushika Hokusai, Grande cortigiana durante una parata, 1819, inchiostro, colore, bianco d’ostrica(gofun) e mica argentata su seta.

Katsushika Hokusai, Drago, 1834, inchiostro su seta.

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Castelli di HimejiPiù grande castello del GiapponeRoccia e pietra1333 + varie espansioniFortino -> Castello -> Aggiunta dei castelli secondari -> Allargato ancora di più

Castelli Matsumoto

Tagasode, secolo XVII, periodo Edo, inchiostro, colore, bianco d’ostrica (gofun) e foglia d’oro su carta.