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1 L’INTEGRALE DEFINITO ( ) dx x f b a

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L’INTEGRALE DEFINITO

( ) dx xfb

a∫

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1. Il Trapezoide – area del Trapezoide

2. L’integrale definito – def. Di Riemann

3. Proprietà dell’integrale definito – teorema della media

4. La funzione integrale – teorema di Torricelli-Barrow e corollario

5. Regole d’integrazione – “per parti” e “per sostituzione”

6. Calcolo di aree di domini piani – teorema di Archimede

7. Volumi di figure di rotazione

8. Volumi: Metodo delle “Fette”

9. Integrali impropri o generalizzati

10. Applicazioni del calcolo integrale alla fisica

ARGOMENTI

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IL TRAPEZOIDE

Sia f(x) una funzione continua nell’intervallo [a;b] , con a < b, e supponiamo che ivi

sia non negativa.

Definizione: Trapezoide è il quadrilatero mistilineo ABCD delimitato dalla curva γ di

equazione y = f(x), dall’asse delle x e dalle parallele AD e BC all’asse delle y.

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L’AREA DEL TRAPEZOIDE

Scomponiamo l’intervallo [a;b] in n intervallini parziali qualsiasi, che solo per comodità espositiva

assumiamo uguali, e indichiamo con h l’ampiezza di questi intervalli. Siano mi e Mi , rispettivamente, il

minimo e il massimo dei valori di f(x) nell’iesimo intervallino (mi e Mi esistono per il teorema di

Weierstrass), e consideriamo le seguenti due somme:

hMS hmsn

iin

n

iin

11∑=∑===

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hMS hmsn

iin

n

iin

11∑=∑===

sn prende il nome di plurirettangolo inscritto nel trapezoide, ed è la somma delle aree degli n

rettangoli aventi per basi gli intervallini in cui è stato diviso l’intervallo [a;b] e per altezze le ordinate

minime mi della curva in tali intervallini;

Sn prende il nome di plurirettangolo circoscritto al trapezoide, ed è …

Evidentemente sn≤ Sn , qualunque sia n.

Il valore delle somme sn e Sn dipende, evidentemente, dalla scomposizione adottata per [a;b]:

sn e Sn sono due funzioni reali della variabile naturale n, sono cioè due successioni.

Teorema.

Se f(x) è una funzione continua e non negativa in [a;b], le due successioni sn e Sn sono convergenti e

convergono verso lo stesso numero, cioè ammettono lo stesso limite finito per n → + ∞ e risulta:

hM hmlimn

ii

n

ii

11∑=∑== +∞→+∞→ nn

lim

Definizione:

Chiamasi area del trapezoide ABCD, delimitato dalla curva di equazione y = f(x), con f(x) ≥ 0,

dall’asse delle x e dalle parallele AD e BC all’asse delle y, il numero che rappresenta il limite comune

per n→→→→ + ∞∞∞∞ delle somme sn e Sn .

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L’INTEGRALE DEFINITO

Definizione di integrale definito secondo Riemann:

Data la funzione f(x), continua in [a ; b], con a < b, il valore comune del limite delle successioni sn ed

Sn si chiama integrale definito della funzione continua f(x) esteso all’intervallo [a ; b], e si indica con

la scrittura:

( )nnnn

b

a

Slim slim dx xf∞→∞→

==∫

Si legge: integrale definito da a a b di f(x) dx .

I numeri a e b si dicono estremi dell’integrale: a - estremo inferiore, b - estremo superiore.

La funzione f(x) si chiama funzione integranda, la variabile x si chiama variabile d’integrazione.

N.B. In questa definizione non viene fatta l’ipotesi che f(x) sia non negativa in [a ; b].

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Se per ogni x ∈ [a, b] la funzione f(x) è non negativa e integrabile,

allora

rappresenta l'area dell'insieme: {(x, y) : a ≤ x ≤ b, 0 ≤ y ≤ f(x)}.

∫=

=

==

π

π

π

0

4dxsinx 2Area infatti

4Area 0dxsinx

, mentre,

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FUNZIONI INTEGRABILI

Teorema

Condizione sufficiente affinché f(x) sia integrabile nell’intervallo [a; b] è che sia continua in [a; b] .

Classi di funzioni integrabili:

• Ogni funzione f : [a, b] → R continua è integrabile;

• Ogni funzione f : [a, b] → R limitata e monotona è integrabile;

• Ogni funzione f : [a, b] → R limitata con un numero finito o numerabile di

punti di discontinuità di prima o terza specie è integrabile.

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PROPRIETA’ DELL’INTEGRALE DEFINITO

Definizioni:

1. se a < b si pone:

2. se a = b

Teoremi: 1.

2.

3.

4.

5.

6.

proprietà additiva

( ) ( )∫∫ ≤b

a

b

a

dxxf dx xf

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7. Teorema della media

Sia f(x) una funzione continua sull'intervallo [a, b], allora esiste almeno un punto c ∈ [a, b] tale che

(*)

Il valore f(c) si chiama valor medio della funzione nell’intervallo [a ; b].

Dimostrazione: Indicati con m ed M il minimo e il massimo di f(x) in [a ; b], con a < b, si ha:

( ) ( ) ( )( )

Mab

dxxf

m abMdxxfabm

b

ab

a

≤−

≤→−≤≤−∫

L’espressione

( )

ab

dxxfb

a

è un numero compreso fra il minimo m e il massimo M della funzione; per il teorema dei valori

intermedi, esiste almeno un punto c ∈ [a, b] in cui la f(x) assume tale valore, in cui cioè si verifica la (*).

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Interpretazione geometrica del teorema della media.

Il valore della funzione in c, f(c), è il valore medio della funzione relativamente all’intervallo considerato.

Nota l’analogia con la definizione di media aritmetica ponderata.

In particolare, se la f(x) è non negativa in [a ; b] , l’integrale definito rappresenta l’area del trapezoide e il

valore della funzione in c, f(c), è l’altezza del rettangolo avente per base l’intervallo [a;b] ed equivalente

come area al trapezoide.

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FUNZIONE INTEGRALE

Fissato x0 ∈ [a, b], per funzione integrale si intende la funzione F (x) definita sull'intervallo [a, b]:

Si osservi che la variabile della funzione F(x) è l'estremo superiore dell'intervallo di integrazione.

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TEOREMA FONDAMENTALE DEL CALCOLO INTEGRALE

(Torricelli-Barrow)

Data una funzione f(x) continua sull'intervallo [a, b], la funzione integrale

è derivabile ∀ x ∈ [a, b], e si ha: F'(x) = f (x) e F(a) = 0 .

Dimostrazione:

prendo due punti qualsiasi di [a;b], x e x + h, quindi considero il rapporto incrementale della F(x):

( ) ( )dt tfxFx

a∫=

( ) ( )( ) ( )

( )

( ) ( ) ( )

( )

( ) ( ) [ ]. hxx;c con cf mediadella teorema il per h

dttf

h

dttfdttfdttf

additiva proprietà la per h

dttfdttf

h

xFhxF

hx

x

x

a

hx

x

x

a

x

a

hx

a

+∈===

=

−+

=

=−+

∫∫∫∫∫

+

++

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Calcolo il limite del rapporto incrementale per h →→→→ 0:

( ) ( )

( )

( ) ( ) ( ) . xfdella continuità di ipotesil' per xf cf h

xFhxF==

−+

→→→

xc

hh 00limlim

Quindi ho dimostrato la prima parte della tesi: la F(x) è derivabile e risulta F’(x) = f(x) .

La seconda parte della tesi si dimostra immediatamente essendo:

( ) ( ) . 2Ne definizionla per 0dxxfaF

a

a

°== ∫

( ) ( )dxxfb F:neOsservazio

b

a

∫=

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Corollario del Teorema fondamentale del calcolo integrale

Data la funzione f(x) continua sull'intervallo [a, b], φ(x) sia una primitiva di f(x), allora si ha:

( ) ( ) ( ) ( )[ ] ba

b

a

x ab dxxf ϕϕϕ =−=∫

Dimostrazione:

Le funzioni F(x) e φ(x) sono due primitive di f(x), quindi differiscono per una costante k, cioè

φ(x) = F(x) + k → φ(x) = + k , quindi, poiché , si ha:( )∫x

a

dttf ( )∫ =a

a

0dttf

( )

( ) ( )( ) ( ) ( ) . abdttf

kdttfb

kab

a

b

a

ϕϕϕ

ϕ

−=⇒

+=

=

∫∫

Regola:

L’integrale definito tra a e b della f(x), continua in [a;b], è dato dalla differenza dei valori

assunti da una primitiva φ(x), rispettivamente, nell’estremo superiore b e nell’estremo inferiore

a dell’integrale stesso.

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( ) [ ]

[ ]

( ) [ ] ( )

( )

( ) ( ) ( ) ( )

6

49x

2

3x

3

1x

2

3x

3

1x

2

3x

3

1

dx 3xxdx3xxdx3xx ...3x 0per x 03xx ...dx3xx 6.

2

ln2

4

π x1ln

2

1xarctgx ... parti)(per ... dxarctgx 5.

951110485xxxdx52x3x 4.

2

ln2 ln1

2

2ln lncos0

4

πlncos lncosx tgxdx 3.

1e e dxe 2. 2

314

2

1x

2

1xdx 1.

:Esempi

4

3

23

3

0

23

0

1

23

4

3

23

0

24

1

0

1

222

1

0

21

0

2

123

2

1

2

4π0

0

1

0x

1

0

x

2

1

22

1

=

−+

+−+

−=

=−+−−+−≥∪≤≥−=−

−=

+−=

=+−−+−=+−=+−

=+−=+−=−=

−===−=

=

− −

∫∫∫ ∫

∫∫

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( ) . 2

1x

2

1y ;1x

2

10-y

(1)' Fm

1)-m(xF(1)-y

:ha si , x1

x(x)' F e 0

t1

tF(1) poichè :Risposta

1. xascissa di punto neldt t1

tF(x) funzione della grafico al tangenteretta della equazionel' Determina 8.

.altol' versoè F(x) della concavità la , x di valoriper tali e

k2

xkper 0sin2x ; 02sinxcosx ; 0(x)'' F

;2sinxcosx (x)'' F (x),sin (x)' F

0.(x)'' F che è altol' versoconcavità laper esufficient e necessaria condizione la quindi

,derivabile è F(x) :Risposta

.altol' versoconcavità la volgeessa cuiin intervalli gli Barrow,Torricelli di teoremadel servendoti determina,

,(t)dt sinF(x) funzione la Data 7.

4

1

1

4

x

1

4

2

x

0

2

−=−=→

=

=

+==

+=

=+

=

π+π

≤≤π≥≥≥

==

=

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REGOLE DI INTEGRAZIONE

1. Integrazione per parti

Siano f e g due funzioni continue con le derivate f ' e g' continue nell'intervallo [a, b], allora vale:

g(x) si dice fattore finito f '(x)dx si dice fattore differenziale

Per gli integrali indefiniti si ottiene la seguente relazione:

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2. Integrazione per sostituzione

Sia f : [a, b] → R una funzione continua, sia φ : [α, β] → [a, b] una funzione continua e derivabile

con continuità.

Sia inoltre φ: ([α, β] ) = [a, b], allora, preso un qualsiasi intervallo [c, d] ⊆ [a, b], esistono due

valori γ, δ tali che c = φ(γ), d = φ (δ) e vale la formula:

Si osservi che l'intervallo [γ, δ] non è univocamente determinato.

Se la funzione φ è invertibile allora l'intervallo [γ, δ] è univocamente determinato, in tal

caso si può scrivere:

Per gli integrali indefiniti si ottiene la seguente relazione:

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Altro esempio (integrazione per sostituzione)

Sia f(x) una funzione reale di variabile reale, continua su tutto l’asse reale, tale che:

Di ciascuno dei seguenti integrali:

dire se le condizioni assegnate sono sufficienti per calcolarne il valore e, in caso di risposta affermativa, qual è

questo.

Risoluzione.

Per il primo integrale le condizioni non sono sufficienti, per gli altri si, infatti:

per gli integrali 1, 2, 3, poniamo x/2 = t, cioè x = 2t , dx = 2dt e gli estremi d’integrazione diventano

x = 0 → t = 0; x = 1 → t = 1/2; x = 2 → t =1, quindi

( ) ( ) . 5dx xf (b) e 2dx xf (a)

2

0

1

0

∫∫ −==

( )∫∫∫∫

1

0

4

2

2

0

1

0

,dx 2xf 4. ;dx 2

xf 3. ;dx

2

xf 2. ;dx

2

xf 1.

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( )

( )

( ) ( ) ( ) ( )

( )

( )∫

∫∫∫∫

∫∫

∫∫

==

=→==→=

====

==

+==

==

==

2

0

1

0

2

0

0

1

2

1

4

2

1

0

2

0

21

0

1

0

(b). integralel'per 2

5- dt tf

2

1

) 2t1 x0,t0 xneintegraziod' estremicon

dt/2,dx t/2, xcioè t,2x poniamo dx 2xf 4.

(b). e (a) integrali gliper e additiva proprietà laper

-14 5-2-2 dttfdttf2 dttf2 dx 2

xf 3.

(a). integralel'per 4dttf2 dx 2

xf 2.

! valoreil calcolarneper isufficient sononon condizioni le

? dttf2 dx 2

xf 1.

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CALCOLO DI AREE DI DOMINI PIANI

Definizione di dominio piano normale: date due funzioni f(x) e g(x) continue in [a ; b], tali che

g(x) ≤ f(x) ∀x∈ [a ; b], si chiama dominio piano normale rispetto all’asse x l’insieme T dei punti P(x;y)

del piano così definito: T = {(x ; y) | a ≤ x ≤ b e g(x) ≤ y ≤ f(x)}.

Area: l’area del dominio T è data da:

[ ]dx g(x)f(x) dx g(x)dx f(x) Area(DCKH)-Area(ABKH) Area(T) :ha si infatti

b

a

b

a

b

a∫∫∫ −=−==

[ ] , dx )x(g)x(f)T(Area

b

a∫ −=

La formula per l’area vale comunque siano disposti i

grafici delle funzioni f(x) e g(x), purché sia g(x) ≤ f(x).

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Esempi

1. Area del segmento parabolico e teorema di Archimede.

Data la funzione f(x) = kx2 , con k > 0, calcoliamo l’area del segmento parabolico AA’VA, come in figura:

:quindi , 3

2

ka2

ka3

4

H)H'AA' ngoloArea(retta

VA)AA' parab.Area(segm. che Osserva

. ka3

4ka

3

22kax

3

12kka2adxkx2H)H'AA' ngoloArea(rettaVA)Area(AA'

3

3

333

0

32

0

2

aa

==

=−=

−⋅=−= ∫

Teorema di Archimede.

L’area del segmento parabolico AA’VA è 2/3

dell’area del rettangolo AA’H’H.

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Osservazione sul teorema di Archimede.

Il teorema di Archimede vale anche nel caso in cui la corda AA’ non sia perpendicolare all’asse della

parabola.

In tale caso, tracciata la retta t tangente alla parabola e parallela alla retta AA’, l’area del segmento

parabolico AA’VA è uguale ai 2/3 dell’area del rettangolo avente base AA’ e altezza uguale alla distanza

tra la retta t e la retta AA’.AH

Esempio: Determina l’area del segmento parabolico T,

limitato dalla parabola y = x2 - 2x e dalla retta

t : y = -2x + 4 .

[ ]

− −

=−+−=

−=−

=−−+−=

=⋅⋅=⋅⋅=

==

=

==⇒

−=

−=

2

2

2

2

32

2

2-

2

'

'

. 3

32

3

88

3

88x

3

1x4dx)x4(

dx)x2x()4x2(Area :Oppure

. 3

3254

5

4

3

2 'AA AH

3

2 par.) ntoArea(segme

allora , 5

4AH e 54 'AA Poichè

.2x - y : t quindi O(0;0), è tang.di punto il cioè

, 0 x , -22-2x 2)x(f

2x2)x(f

: t tangentedella equazionel' Determino

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2. Calcolare l’area della regione piana compresa tra le due parabole di equazioni: y2 = 4x e x2 = 4y.

. 3

16

12

xx

3

4 dx

4

xx2 )T(Area

quindi , 4

xy : e x2y :

:sono parabola di archi degli esplicite quazionie Le

4

0

3

2

34

0

2

2

=

−=

−=

=δ=λ

3. Calcolare l’area della regione piana limitata dall’ellisse di equazione di equazione: . 1b

y

a

x2

2

2

2

=+

. abxaa

x

a

xarcsenab2

costdt)adx ; a

xarcsen t;sent a(x

dxxaa

b4)T(A

a

a

0

22

2

0

22

π=

−⋅+=

⋅==⋅=

=−= ∫

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VOLUMI DI FIGURE DI ROTAZIONE

Consideriamo la funzione y = f(x) di grafico γ,

continua nell’intervallo [a; b] e non negativa,

e il trapezoide esteso all’intervallo [a; b].

Se facciamo ruotare il trapezoide attorno

all’asse x di un giro completo, ossia di 360°,

otteniamo la figura di rotazione (solido di

rotazione) F.

Calcoliamo il volume di tale figura.

Dividiamo l’intervallo [a; b] in n parti uguali di lunghezza h = (b-a) / n e consideriamo i plurirettangoli

h ms h MS n

iin

n

iin

11∑=∑===

che approssimano il trapezoide per eccesso e per difetto. Da una rotazione completa dei plurirettangoli

attorno all’asse x, si ottengono due pluricilindri, che approssimano per eccesso e per difetto la figura di

rotazione F.

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Ogni cilindro ha per base il cerchio di raggio Mi (appross. per eccesso) o mi (appross. per difetto) e per

altezza h, quindi i pluricilindri hanno volume:

. hmv hMn

i

2in

n

i

2in

11

V ∑=∑===

ππ

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. dx)x(f h m lim h Mlim Vb

a

2

1

2

in1

2

in

F

n

i

n

i∫π=∑π=∑π=

== +∞→+∞→

Si può dimostrare che quando n →→→→ + ∞∞∞∞ le due successioni tendono allo stesso limite e tale limite è il

volume della figura di rotazione F :

Esempi

1. Volume del cono, data la funzione y = mx:

) nota formula la ecco ed ... b, altezza mb, base di raggio (

bm3

x3

1mdx)mx(V 32

0

3

0

22

bb

==

π=

π=π= ∫

2. Volume dell’ellissoide generato dalla rotazione dell’ellisse di equazione

a) attorno all’asse x :

1b

y

a

x2

2

2

2

=+

. πab3

4 a

3

2

a

b2π x

3

1xa

a

b2π )dxx(a

a

b2πV , )x(a

a

by 23

2

2

0

32

2

2

0

22

2

222

2

22

aa=⋅=

−=−=−= ∫

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29

b) attorno all’asse y :

. bπa3

4 b

3

2

b

a2π y

3

1yb

b

a2π )dyy(b

b

a2πV , )y(b

b

ax 23

2

2

0

32

2

2

0

22

2

222

2

22

bb=⋅=

−=−=−= ∫

. a3

4V 3π=In particolare, se a = b, l’ellissoide si riduce ad una sfera di raggio a e volume :

3. Determinare il volume del solido generato dal dominio piano T delimitato dalla parabola P: y = -x2 + 6x

e dalla retta r : y = 5 in una rotazione completa attorno ad r.

0y : r

5x6-xy :P : diventano oriferiment nuovo nelr retta della e P parabola della equazioni le

qundi , 5yy

xx :5) ; (0Oin 0) ; O(0 porta che oriferiment del one traslazila Operiamo

2

n

n

n

=

−+=

+=

=

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( )

[ ]

. π15

512 25x30xx

3

463xx

5

1 π

dx 60x10x12x2536xx π

dx 56xxπV

: volumedel Calcolo

. B(5;0) , A(1;0) : oriferiment nuovo nel

parabola-retta neinterseziod' Punti

5

1

2345

5

1

2324

5

1

22

=

+−+−=

=−+−++=

=−+−=

4. Dato il dominio piano T, delimitato dagli assi cartesiani, dalla retta y = 1 e dal grafico di y = lnx ,

determina il volume del solido ottenuto da una rotazione completa di T attorno: a) all’asse x , b) all’asse y .

( )

[ ]

[ ] . 2-e 2-2e 2e- e x2xlnx2xlnxxdxln

quindi , cxxlnx2xlnx xdxln2xlnxxdxln :partiper calcoliamo (*)

(*) . 22-e-exdxln-e B)V(AB'-BC)B'C' V(cilindroV )a

ee

e

12

1

2

222

1

2

=+=+−=

+−−=−=

π=ππ=ππ==

∫∫

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( ) . 1e2

e2

1dyeV quindi , e xlnx y )b 2

1

0

y2

0

2yy1

−π

=

π=π==→= ∫

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