L'Iniziazione Di Nerone Da Parte Di Tiridate d'Armenia -Franz Cumont

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FRi ,o C'-^ ^ C ^ A S> - 145 - L'INIZL\2[OE DI NERoNE DA PARTE l)[ TIRIDATE D'ARMENIA Nell'anno 86 della nostra era, l'Italia vide giungere dal fondo dell'Oriente un'ambasceria. fastosa, che Nerone vol le accogliere con uglial ponipa. D opo una guerra di (licei anni e negoziati laboriosi, la pace era stata conclusa tra C'or- l)ulolIe e i Parti e, secondo le stipulazioni del trattato, Tiri- date., fratello del re Vologese, Si recava a ricevere dall'impe- ratore l'investitura del legno d'Armenia, b'arrivo del prin- cipe Arsacide, accornpa.nato da uno splendido corteggio e scortato da tremila cavalieri parti, la niaglii flcen.za di cui si circondò Nerone per ricev e r e-110 del suo vassallo fecero sui Romani u n'impressione di cui ci rendono ancora testimonianza le descrizioni minute di S vetonio e. di I)ioiie Cassio (1). Questa ami)asceria orientale, impressionò la fan- tasia anche di storici moderni, e l)ieterich si è persino i rnma- ginato che abbia ispirato il racconto evangelico dei viaggio miracoloso dei Magi a Betlemme (2). Se questa ipotesi arrischiata non è riuscita a convilicere gli esegeti (3), la mis- (1) Dioae (2aio, I. X 11 I. 1 - 7; Sveton io. .Vei'ne, 13, 30; Plinio, XXX. 1, 6; Ir(U11(o ti. Th iii,' attI priì ipz.te o/ V'r. 21 cd. 1905. P- 191 segg. (2) Dietericli. Zeif.sehr. fttr Neutc . t. Wi t etiseli,ift, 11 T. 1902, p. I segrg. = Kleine Sekrifteì, 1911, pp. 272-286. (3) Cf. le nostre oscrvazjoij in Metitorie dihi Pontificia accademia d'Arch. , 11 1. 1932. pp. SI sCgg.: Sclìarer. Die Lì rienlpoliUk des h'aisers Nero, 1923, p. 33. n. 4. C UMO' r ru Docurnent li Il Il Il I 11 1 111 11 11 li i i l 11 1 1 D RTIC 0000005408832

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L'INIZL\2[OE DI NERoNE

DA PARTE l)[ TIRIDATE D'ARMENIA

Nell'anno 86 della nostra era, l'Italia vide giungere dalfondo dell'Oriente un'ambasceria. fastosa, che Nerone vol leaccogliere con uglial ponipa. Dopo una guerra di (licei annie negoziati laboriosi, la pace era stata conclusa tra C'or-l)ulolIe e i Parti e, secondo le stipulazioni del trattato, Tiri-date., fratello del re Vologese, Si recava a ricevere dall'impe-ratore l'investitura del legno d'Armenia, b'arrivo del prin-cipe Arsacide, accornpa.nato da uno splendido corteggio escortato da tremila cavalieri parti, la niaglii flcen.za di cuisi circondò Nerone per riceve re-110 del suo vassallofecero sui Romani u n'impressione di cui ci rendono ancoratestimonianza le descrizioni minute di S vetonio e. di I)ioiieCassio (1). Questa ami)asceria orientale, impressionò la fan-tasia anche di storici moderni, e l)ieterich si è persino i rnma-ginato che abbia ispirato il racconto evangelico dei viaggiomiracoloso dei Magi a Betlemme (2). Se questa ipotesiarrischiata non è riuscita a convilicere gli esegeti (3), la mis-

(1) Dioae (2aio, I. X 11 I. 1 - 7; Sveton io. .Vei'ne, 13, 30; Plinio,XXX. 1, 6;Ir(U11(o ti. Th iii,' attI priì ipz.te o/ V'r. 21 cd. 1905.P- 191 segg.

(2) Dietericli. Zeif.sehr. fttr Neutc. t. Wi tetiseli,ift, 11 T. 1902, p. I segrg.= Kleine Sekrifteì, 1911, pp. 272-286.

(3) Cf. le nostre oscrvazjoij in Metitorie dihi Pontificia accademiad'Arch. , 11 1. 1932. pp. SI sCgg.: Sclìarer. Die Lì rienlpoliUk des h'aisersNero, 1923, p. 33. n. 4.

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sione compiuta dal re di Armenia presenta un'importanza,religiosa di ordine diverso, che - noi pensiamo - non èstata ancora messa in luce e le cui conseguenze politiche nonfurono trascurabili. Questo ci )FOpOuiafl1O qui di dimostrare.

Per recarsi in Italia. Tiridate aveva ricusato (li prenderela via del mare. Aveva cavalcato per nove mesi dall'Eufratefino in Italia, peso gravoso per le provincie che attraversavacon sontuoso apparato; e un passo singolare di Plinio cene (là la ragione (XXX, 16): ISr aVifJ (I re.0 0iflerat, quon . iam e.rpue).ein mare aliisqoe mori alium necessitaiib us violare naluramearn /as non pntant (magi). Questa ripugnanza è confer-mata da un'allusione di Tacito (XV, 24): iVec recu.salnrumTiridalen accipiendo diadem ali in urhem rii ir. o isi saeer(lotiireligione aiim crei or. L'Arsacide si faceva scrupolo (li poli uerecoi suoi sputi e i suoi escrenienti il Marc divino; e questoi conforme a tutto quello che sappiamo dei Mazdeisl i delsuo tempo (1). Essi erano ossessionati da.! timore (li conta-minare gli elenLenli: il fuoco col fiato del sacerdote sacri-ficante, la terra diponendovi i cada-, - eri, l'acqua in fitte,che consideravano sacra, fosse quella (lei mare o quella dellefonti, dei fiumi e dei laghi. Quando facevano delle offertea questi ultimi, essi prlmo precauzioni fluinll7iOseperché nessuna miscela iflhI)u ra portasse nocument o allaloro santità (2). 11 re Vologese, sollecitato con insistenzada Nerone a recarsi a 1omna anche lui, rispose all'invito chesarebbe stato assai più facile per l'imperatore che per luistesso navigare su di un nutre così esteso (3), e suggerì unconvegno in Asia.

Tiridate era dunque un mazdeista pio, fedele alle osser-

(I) Mon. inysi. de JJi!hru. I. p. 105 5.; cfr. Erodoto, 1. 108; 'E wci-

ò' ori Ìvoroo'c, OTET10('(U. Od XEU iVa'tOV1OVTa1.

(2) Strabono, XV. 1. 14, p. 732 C; eh. XV, 2. 16.(3) Dione Usio, LXIII, 7, 2: 'A,'ra.lorez)Iv 01 5T, w.4j crO I 00V

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vanze della sua religione e indubbiamente rivestito di qualchefunzione sacerdotale. Plinio Io chiama iiaqus T'iridate8 eTacito parla del suo swerdo1iun (il. cc.). Plinio aggiungeche aveva condotto seco dei magi e iniziato Yerone a pastimagici (i). Il devoto principe volle (lunque far partecipedella sua fede l'imperatore e lo fece ammettere, a quei ban-chetti sacri, che nei misteri €11 Mitra, originari dell'Asia Mi-,noie, erano la cerimonia essenziale della liturgia segreta (2).L'antiquario latino assicura che Nerone si prestò a questainiziazione, a causa della sua inclinazione appassionata perl'occultismo; egli sperava, con la cogniziolle (li riti misteriosi,(li acquistare. il potere di comandare agli dei. Ma, aggiungePlinio, ben presto s'avvide della vanità della magia, e sene disgustò. I'uò darsi che lo Spirito volubile di un despotafantastico non sia rimasto preso per lungo tempo dalle rive-lazioni che gli fecero i magi armeni. Ebbe anche una elevo-zione transitoria per la dea Sy ria, quaìn mox ila sprevit ut'urina. cofltam intsret., afferma Svetonio (3).

Ala la sua iniziazione non venne a fluttuare per questoagli occhi dei Parti, e forse ai suoi propri, di 1111 valore chealtri indizi permettono di precisare.

La cerimonia (lell'intronizzazione di Titidate da parte diNerone, il cui programnnua sembra, che fosse stato già determi-nato tra (orhulone e Vologese (4), si svolse come segue (5): ilprincipe Arsaeide s'ingi mucchiò linarizi all'ii operatore e pro-nunciò in greco (6) ueste parole, cbe fu tolto subito tradotte

(1) Plinio I..:Magos i.. iitn atkluxerat, tiiisque. tenis eumiuitiaverat D.

(2) Jfon.JIyL .WiI.hra. 1. p. :2O.(3) Svetonio, Nerone, 56.(4) Cfr. Tacito, Ann., XV, si; efr. infra p. 148. u. 3.(5) Dione, LXIII, 5; Svetonio, Nerone, 23.(8) 11 greco era ri rnasto d'uso corrente alla corte (legli AracidÀ, che

se ne servivano nei loro rapporti con i Romani e. con le volouie ellenichedel loro regno; cfr. Comptes rendus Aead. des laser. ». 1932, p 251 s.

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al popolo: « lo sono venuto verso di te, mio dio, per adorarticosì come Mitra e la, mia sorte sarà quella che tu m'asse-gnerai, perehè tu sei per me il Destino (Moo(i) e la Fortuna(Tì) » (i). Allora Nerone, avendo risposto al supplicante cheIo farebbe re d'Armenia, lo sollevò, tendendogli la mano, elo baciò (2) e, togliendogli la tiara che portava, gli cinse latesta di un dadeiiia. Al momento della conclusione deltrattato fra (2orhulone e Tiridate, quest'ultimo aveva depostoquesta insegna regale ai piedi della statua dell'imperatore egiurato (li non riprenderla che dalla mano di Nerone stesso (3).

Che significa questa singolare espressione: « Io sono venutoper adorarti così conte Mitra » o « come si fa per , i itra. » IBisogna certainente qui vedere un'allusione a un episodiodella leggenda del dio mnazcleista che è frequentemente ripro-dotto sui monumenti dei suoi misteri. li Sole è anzituttoinginocchiato davanti a Mitra, che gli toglie il suo berrettopersiano (tiara) (4) e gli posa sulla testa mina corona rag-

(i) la formula completa 5O1OrÌdO l)ioiìe fa la seguente; 'Eyd 6ur1'tOruL

'Aov èu' iyuvo;, Oèoo'aloi. òu xw [Iuxoov nTiv flwzÀswr iqd;,

(76c u5è uo5M dw a u.ìov 7roà; oè ròv 9ji6v ibòvoczvrcwv mXaÌ V)P .1(1»O(Lì', xru i7OUai roir 6 rt dv CIi)LHT/. (fl) 'yáq 4Oi X(L

1oz si ,ai Tuyj.(2) l)ione dice elioclic Nerone fece sedere Tiridate ai suoi piedi e sopprime

il bacio. Ma l'informazione (li Svetonio sembra più corretta: Subeunl.eun

ad,nisi ad qen.ua, lIeu'atumquLe de.rtra eroscuhrtus est, dei n lìrecantiLiara dedueta diadema insposuit. Parimenti, nel colloquio tra Corbiilone eTiridate. contcqaiuni oseuilo /1 n.i.tum (Tacito I. e.). 11 bacio di benvenutofu un'usanza della corte. dei Persiani, prima di essere introdotta iii quelladei Cesari ; cfr. Friedliinder, Sitlengvuehiehte, La , pp. 160-204 ss

(3) Tacito. 4n.m.. XV, 29. Qualche cosa d'analogo si svolgeva nell mi-ziazioue al grado mitriaco di miles, cfr. Ter uilliario, De Corona, 15.

(4) lo evito di servirmi dell'espressione corrente di berretto friguo iche sarebbe qui fuori luogo. Quando, trenta anni sono, ho studiato i un-merosi bassorilievi dove questa scena è riprodotta ( Mon ..ìIt. Mihra,I, p. 272 ss.). ho dubitato della natura Iell'oggct tu largo e ricurvo cimeMitlmra ha in mano. [>ietericlu nella sua Jlithrosiiturgie (1' . 72) ha

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giata (fig. 2), che prima era deposta ai suoi piedi (1). Su di unbassorilievo (li Heddernhe.im si vede Mitra che aiuta il Sole

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Fig L

a sollevarsi tendendogli la mano destra prima (li incoro-nano (fig. 1). Infine le due divinit-à faccia a faccia contrag-gono im'alleanza solenne (fig. 2). Fra molte altre rappresenta-zioni li queste scene mistiche noi ne scegliamo due (2) che 50110

sufficienti a farle conoscere. I particolari dello « IFOd ($/O )

mitriaco che. ha inspirato questi quadri ci sfuggono, ma le.parole che il « mago » Tiridate rivolge. al « dio » Neronemostrano chiaramente che il cerimoniale adottato i>er hSua investitura gli tieltiamimava la t.railiziorie sacra, piohahil-

preteso di riconoscervi una scapola (li toro, che in Egitto rappleser] tal'Orsa Maggiore. Ma questa interpretazione 5 impossibile; l'oggetto ècertamente flessibile e fa delle pieghe; certi bassorilievi non lascianoalcun dubbio a questo riguardo. Al presente, io (Fede che l'oggettorimasto incerto è cortamente un berretto che Mithra toglie dalla testadi Helios. Oltre i monumenti citati nella mia opera la s&elLa si ritrovaaltresì in un bel bassorilievo tu j'eT5(fl erO rate re(entetnellte nel museodelle 'ferimie

(1) Bassorilievo di Osterhurkeim, .lIon. Mqst. Mijhra, i. Il, Mesi.246, f, S.

(2) Bassorilievo di Viuuiurn. Ibid., Moji. 235 e Iig. 2] 3. . - Bassorilievodi Fled(Iernheinl, Moui. 251, il, 7; (1. il. p. 173.

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mente « rappresentata nei misteri, che raccontava come 11

Sole, avendo adorato Mitra, era stato (la lui eoi'oiiato ed eradivenuto sito fedele alleato (1).

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Fig. 2.

Le ultime parole che Dione Cassio attribuisce a Tiridateprovano che lo storico ha esattamente riprodotto, senza

(1) Una corisaerazu nie per mezzo di una incoronazione ci praticavaanche dai « t(rapeuti » (cfr. Religious orientide», p. 2:5. n. 21, 257 n. 6)del tempie di Zeus a Sardi. (fr. Bue'kleu » e lobinon,ardi». \ Il, 1((32,fi. 22: () TOP liO(17FcTf1Ì T(,)I' E([] Tò fxávrcjr »ì,io»u'ouu'vr x(-

LcJa(J.m'Trar»qveiaeu' TÒP &ivu. ('fr. extns Euui 1,iritus, 1'urr/u. I/!?p.III, 224: OE1UOe')fuFVOl T(7) C'LTd II,1 /.oéTwu Jt'V71" ,J W.

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d'altronde ben comprenderla, l'allocuzione pronunciata dalprincipe orientale. Egli termina il suo atto di adorazionedicendo che erone è per lui MoZoz xcì T,,ì. Per benecogliere il senso (li questa espressione, 1)isOgfla riportarsi aun autore armeno del V sec. che ci ha trasmesso prezioseindicazioni sulla religione dei magi del suo paese. Eznig diKolb (I), nella sua (]nn/uto.zione delle Sette, riferiscp che questiniagi pongono all'origine delle cose Zerva .n (il Tempo),nome che secondo lui si traduce con «Sorte e Gloria ». Laprima parola risponde evidentemente a Moir-x e la secondache significa < gloria », « splendore. », « lustro « rende certa-mente il JJi'aren6 iranico, vale a dire quella luce celeste, quellaaureola divina, che, secondo le credenze persiane, discendevasopra i sovrani legittimi, consacrava il loro potere e assicu-rava i loro successi. Ora, i Greci avevano reso approssimati-vamente con Tiyi (2) questa concezione iiiazileista, che nonaveva l'equivalente nella loro mitologia. (3). k, molto signi-ficativo il vedere Tiridate dichiarare all'imperatore che egliotterrà da lui questo segno divino (li legittimità, che devefondare la sua potenza.

Tiridate offre dunque a Nerone urta adorazione rassomi-gliante a quella di cui Mitra è l'oggetto. Implicitamenteegli riconosce un'incarnazione, un avatar del dio iranicodella luce in colui che volle essere per i Greci « un nuovoSole » (vo HÀo) (4). Si scorge tutto il significato di questaprofessione di fede, se ci si richiama quali erano le dottrine

(1) Eznig, ke!ut. dex kee0'i. trad. Le Vaillarìt. (le Florival, 1853, p. 7e. sopratutto J Al. Schmid. Ezaiqk von Kolb,Widcr die .S'ekte. Vienna,1900. p. 90 ('(iii le note.

(2) Teodoro di Mopsiiestia., che è. la fonte d'Kznig ( .lion. ,mist. Mithra,I, p. 18) parla, secondo il riassunto di Fozio (L3ihl.. li. 63) di Zeovì;&' Ucù Tyjv

(3) Cfr. su questo punto M. 31. iL. I, p. 284.(4) Ditt.enberger. 8y11. 1 . 814. 1. 35 e twta 7. Cfr. User. Gr. hom.. 111,345

e 1ì)ioue Cassio, LXI, 20.

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dei i Magusei a dell'Asia Minore sul compito futuro di Mitra.TI loro messianismo vedeva in lui il re che, quando i tempisaranno compiuti, discenderà sulla terra per farvi regnarela giustizia e la pietà e per recarvi la fortuna e la prosperitàdell'età dell'oro (i). 11 primo « beneficio » (li questo inviatodal cielo sarà di mettere (inc a questa guerra funesta ed'assicurare, la pace al genere umano, e Nerorìe in elletto,terminata la cerimonia della consacrazione (li Tiridate, chiuseil tempio di Giano dalla doppia porta (2).

Le credenze orientali ci aiutano a comprendere il prestigiosingolare di cui in seguito Nerone godette presso i Parti.•

essun dubbio che la sua iniziazione ai misteri 114)11 abbiaavuto in tutto ]'Oriente una larga ripercussione. 11 sovranodel grande impero romano era stato guadagnato alla fededell'Iran; un principe arsacide e i suoi magi gli avevanoriconosciuto il carattere divino (li Mitra. Egli fu ormai

(I) Ho parlato di queste dottrine escatologiche dei magi in Jievuede l'hist. des relig. a, CIII, 1931, P 32 ss, 87 ss. - Durante Io spettacoloche OffTÌ Nerone al suo ospite armeno, fu teso al disopra del teatro diPompeo Uil velo di porpora, in cui era ricaiiiata l'immagine (li Neroneconducente un carro in mezzo agli astri d'oro (Dione Cassio, 1,X111, 6;cfr. Plinio, E. li.. XXXIII, 54), e così appunto deve apparire Mitraalla fine dei tempi (Iìid., p. 87).

(2) Svetonio, Nerone. 13. La chiusura del tempio (li Giano è confer-mata da monete portanti la leggenda lanum e.ln*it pace P. R. terramarique parlo. La data è discussa; cfr. Ileiidersoui, o). cit.. p. 475. \lat-tingly, Cois>s e/ the Rom. empire in lhe Br. Ms., I, p. 209. li 0 64 eCLXXIV. che conclude « It is possible that the eeremony of the closingwas fornierly repeated in A. D. 66, after hawing been origiiìally performedin A. D. 64». -. •Jean Gagè, e Mélanges de 1École de Romea, MAX,1032. p. 81 ss, ha mostrato che nella chiusura del tempio di Giano,come in tutta la cerimonia dell'investitura di Tiridate, Nerone si mostraun imitatore puerile ma molto attenti> d'Angusto. Ciò è esatto; iiìa lapreoccupazione di iafligurare uno pseci>lo.trionfe> parti>o si coxiel,inacon le concezioni orientali clic Tiridate introduce nella festa della suaincoronazione, e clic le >hIIIIIO 11 11 senso nio]t>> più profondo di quellod'una semplice Tiiessa in scena.

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considerato dai seguaci di Zoioastro come il Messia P1'omesaoTquello a cui i destini riservavano di stabilire in questomondo il suo impero, che era quello della vera religione. Sicomprende così che Illorehé il tiranno si sentì Iniliacciato,pensò a rifugiarsi presso i Parti (1), e cliii q iieti, quando egliPeli alI'ett li trentun anni, rieiisando di credere alla suamorte, sostennero i falsi Nerone che sorsero in Asia (), econtinuarono a onorare la iiìenìoria di colui clic era strettoC011 loro da legami insieme religiosi e politici.

Così questo episodio euriosit dell'iniziazione ('un CesarePCI' parte di ti ti A t'sacitie (i ha penne-, so di comprenderemeglio a stia volta la popolarità (li Nerone in Asia e la coli-Vin stezioile ciLe eglisso acquistò delhi stia propria divinità.Ma le parole e gli atti di rFii.Hlat( 114)11 SOflO fieno isi i'iiti iVi

per lo studio delle credciize dei Parti. La religione tu questogrande popoloi ( i ' così tinti conosciuta ('O[flC il SUO sisteniadi governo e la stia civiltà (3). E iiioIt() interessante vedereil fratello di Voloese praticare un culto che era strettamentecongiunto con i misteri di ì'ul il ra diffusi in Occidente, maniolto diverso dal zoroastrisriio ortodosso. Qui, non s'mi-ziavan() i profani a dottrine segrete faccio I oli partecipa rea banchetti uulistici; Mitra non era il salvatore che dovevascendere sulla terra per fondarvi un millenio di felicità.Queste eonstat aziohii confermano quello che si 1)t4t giàcoiwliidei'e da altri dati storici: se i Pari i sono stati nìaz-(leist i e talora, come Tiridate, mazdeisti devoti, se conosce-vano l'A vesto o almeno alcune parti dei libro sacro (4). la loro

(1) Svetonio, _Verouc, 47 Aurelio Vitiure, V. 15. 4.(2) Svet ., Xer.. 57. 'i'iicit., IiiNt., 1, ; Il. S. Zo,oìcs, Xl. 18, p. 67H C.

Epii. (I'es., 3. 8. Orac. Sibyll., IV. 148. Cf r. Beitatì. 1.' 4 nhehr,st. p. 31S ss.(3) Cfr. a tale riguardo le osservazioni di \V. W. Tarn itella Cumbrt'dqe

hisk,r. voi. IX (1932), p. 593.(4) Un'indicazione ]ililcvole su questo argomento si trova ne.i libri

Manichei dei Kepìwkiiii i'ceeiiteineiìle ritrovati. Mani dice che gli sì'rit tidi Zoroaid ru, che si leggevano ai suoi tempi, non erano l'opera de] ri br-

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religione sincietistica non era riiwlla forma intransigentedello zoroastrismo praticata nella Persia propria che dovevaimporsi a tutto l'Iran coll'avvento dei Sassaiiidi.

FRANZ CUMONT,

matore stesso, ma erano stati redatti a memoria dai suoi discepoliSchmidt. e Polotsky v Sitzungsher. .Akad, Berlin 1932. p. 55)1 Mani,nato sotto l'ultimo re Arsacide, viveva sotto i due primi Sasa.nidi.Risulta (la questo luogo che i Magi persiani avevano già allora un librosacro molto antico, clic si riteneva esprimesse la dottrina (li Zoroastro.

Torino - i'Iogratia VINuIrro BN. - 1933 - XI E. F.

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