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1 LINEE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO SANITARIO E SOCIOSANITARIO REGIONALE - ANNO 2017

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LINEE PER LA GESTIONE

DEL SERVIZIO SANITARIO E SOCIOSANITARIO REGIONALE - ANNO 2017

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Casella di testo
ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 2550 DEL 23 DICEMBRE 2016

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LINEE PER LA GESTIONE 2017 INDICE

1. Lo scenario ……………………………………………………………………………………………………… pag. 3 2. Il processo di programmazione ……………………………………………………………………………… pag. 6 3. Le progettualità ………………………………………………………………………………………………… pag. 7

3.1. Progetti di riorganizzazione delle funzioni ……………………………………………………….. pag. 10 3.2. Promozione della salute e prevenzione ………………………………………………………… pag. 14 3.3. Assistenza primaria ………………………………………………………………………………….. pag. 29 3.4. Progetti attinenti le attività clinico assistenziali ……………………………………………….. pag. 39 3.5. Assistenza farmaceutica ………….………………….……………………………………..…….. pag. 46 3.6. Progetti attinenti la programmazione degli interventi sociosanitari ……………………… pag. 50 3.7. Rapporto con i cittadini …………………………………………………………………......………. pag. 54

4. Flussi informativi e valutazioni ………………………………………………………………………………. pag. 57 5. Il sistema informativo ……………………………………………………………………………………….…. pag. 59 6. Gli investimenti ……………………………………………………………………………………………….. pag. 61 7. Le risorse finanziarie …………………………………………………………………………………………. pag. 63 8. Le regole gestionali …………………………………………………………………………………………… pag. 67 Allegato A – Elenco delle prestazione oggetto di monitoraggio dei tempi d’attesa ………………… pag. 75 Allegato B – Indicatori …………………………………………………………………………………………… pag. 77 Allegato C – Erogazioni regionali ………………………………………………………………………………. Pag. 79

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1. LO SCENARIO Nel corso dell’anno 2016 è stato completato l’assetto istituzionale del Servizio Sanitario Regionale previsto dalla

legge regionale n. 17 del 16 ottobre 2014 Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario

regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria. Inoltre, le Aziende per l’assistenza

sanitaria (AAS2, AAS3 e AAS5) hanno iniziato ad applicare quanto previsto dai propri atti aziendali adottati a

cavallo degli anni 2015-2016, gli IRCCS hanno adottato i propri atti aziendali, mentre le ASUI, attivate in corso

d’anno, presenteranno la loro proposta di atto aziendale entro il mese di febbraio del 2017. Anche l’EGAS ha

adottato un proprio atto aziendale che verrà aggiornato costantemente in seguito all’implementazioni di nuove

funzioni.

Altri fondamentali provvedimenti di programmazione quali la Definizione delle funzioni e degli standard

organizzativi per la prevenzione, l’assistenza primaria e l’assistenza ospedaliera (dgr 2673/2014), l’Individuazione

delle strutture complesse sanitarie della prevenzione, distrettuali e ospedaliere, nonché dei criteri standard per

l'individuazione delle strutture semplici (DGR 929/2015), il Piano regionale della prevenzione (DGR 1243/2015).ed il

Piano regionale dell’emergenza urgenza (2039/2015) sono in progressivo ed in diversi casi avanzato grado di

implementazione, ma ancora da attuare compiutamente.

La gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2017 prevede di estendere in via più esaustiva e anche

definitiva le parti organizzative previste dalla L.R. 17/2014 con il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo

del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria, dispiegando gli

strumenti previsti con l’obiettivo di focalizzare l’intera organizzazione rivolta al paziente/cittadino e alla sua

famiglia, ponendo al centro ogni loro bisogno nel percorso di cura assistenziale, in ogni fase della vita.

Infatti la sfida futura del SSR sarà di avviare nuovi percorsi per prendere in cura il paziente e la famiglia, anche

laddove le potenzialità della tecnologia sanitaria si sono esaurite, ma maggiore diventa la necessità

dell’assistenza, dell’aiuto, della validità alla persona e alla famiglia nella sua completa dimensione fisica, psichica,

relazionale e spirituale.

L’annualità 2017 proseguirà l’applicazione della legge regionale 17/2014 e sarà caratterizzata dai seguenti

elementi:

a. Sviluppo dell’assistenza primaria con attuazione dell’accordo della medicina generale:

- Rinforzo dell’assistenza primaria, in particolare per consolidare setting assistenziali che privilegino

l’assistenza delle malattie croniche fuori dall’ospedale, con percorsi integrati, presa in carico

attraverso il MMG , gli specialisti, gli infermieri e altri operatori socio-sanitari.

- Proseguimento della riduzione dei posti letto ospedalieri per acuti al 3,0 per 1.000 abitanti e

aumento dei posti letto ospedalieri di riabilitazione allo 0,3 per 1.000 abitanti, tenendo conto della

DGR n. 2673 del 30 dicembre 2014 che ha definito gli standard e le funzioni dell’assistenza primaria

e dell’assistenza ospedaliera, che individua le dotazioni massime di posti letto per presidio

ospedaliero di ciascuna azienda sanitaria.

- Completamento della rete di posti letto di Riabilitazione estensiva extra-ospedalieri come da DGR

2151/2015.

b. Applicazione del DM 70/2015 Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali,

tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, nonché della Legge di stabilità 2016, art.1,

commi 524-539 che prevede specifiche azioni per l’efficienza e gli esiti clinici del sistema ospedaliero.

c. Autorizzazione e accreditamento delle strutture intermedie e sociosanitarie.

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d. Proseguimento, nonché perfezionamento delle modalità di finanziamento del Servizio Sanitario

Regionale, secondo criteri standard, in particolare con l’implementazione della linea di finanziamento

della funzione dell’emergenza urgenza secondo quanto previsto dal piano regionale (DGR 2039/2015).

e. Ulteriore riequilibrio, ai sensi dell’art. 14 della legge n. 17 del 16 ottobre 2014, delle risorse fra i tre livelli

organizzativi (LEA), aggiornando gli attuali come già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella

seduta del 7 settembre u.s..

f. Armonizzazione degli ambiti sociosanitari con la riforma degli Enti locali.

g. Trasparenza e accessibilità per rinforzare e riorganizzare i servizi.

h. Cogenza delle seguenti norme nazionali vincolanti per la Regione e per le Aziende:

- DL 6-7-2012 n. 95 convertito con Legge n. 135 del 7-8-2012 “spending review”

- DL 13-9-2012 n. 158 “Decreto Balduzzi”, convertito con legge n. 189 del 8-11-2012

- DL 18-10- 2012, n. 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”

- DL n. 78/2015 convertito con legge 125/2015 “spending review 2015”

i. Consolidamento delle misure di protezione sociale.

Nel 2017, inoltre, dovranno essere approvati il Piano Oncologico, il 4° Piano Sangue, il Piano della Salute Mentale

ed il Piano della Riabilitazione.

A fronte di questa situazione e definito il nuovo assetto istituzionale delle Aziende, anche per il 2017 le scelte

strategiche regionali sono orientate alla governance clinica integrata, intesa come un insieme di processi

(strategie, regole, accordi, procedure e comportamenti individuali e collettivi) che le organizzazioni attivano per

svolgere la partecipazione dei professionisti ai processi decisionali e di rispondere reciprocamente, management

e professionisti, di tali decisioni. In particolare si rende necessario proseguire:

a. Revisione dei setting assistenziali per le principali malattie croniche e di maggiore criticità, definendo

anche le modalità di collaborazione multi-disciplinare e multi-professionale.

b. Promozione della salute e assistenza integrata.

c. Razionalizzazione dell’offerta e dell’effettiva copertura alla popolazione delle prestazioni di evidente e

dimostrata efficacia, con l’obiettivo di eliminare le pratiche obsolete ed inutili, disinvestendo ciò che è

inefficace (spreco) e reinvestendo le risorse e le competenze recuperate in pratiche o interventi sanitari o

organizzativi efficaci.

d. Adozione, nelle scelte di programmazione aziendale, criteri espliciti di evidenza e di provata scientificità,

sia per le tecnologie che per i processi assistenziali.

e. Proseguimento della revisione degli attuali modelli organizzativi mediante processi di analisi per ridurre

gli sprechi, al fine di un uso efficiente delle risorse.

f. Garanzia al cittadino del rispetto dei tempi d’attesa in regime ospedaliero ed ambulatoriale in coerenza

con la DGR 2034/2015 e sua applicazione.

g. Introduzione più estesa di strumenti di valutazione degli esiti assistenziali e dell’impatto sulla salute della

comunità.

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h. Sostegno ai processi di governance con l’estensione e l’innovazione della tecnologia informatica.

i. Attuazione della legge regionale n. 26 del 10 novembre 2015.

j. Coinvolgimento del personale.

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2. IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE

La Regione, attraverso le presenti linee di gestione, definisce gli obiettivi ed i relativi risultati attesi, nonché le

risorse complessivamente disponibili del Servizio Sanitario Regionale (SSR) per l’anno 2017, per permettere agli

Enti del SSR, di cui all’art. 3 della Legge regionale n. 17/2014, di predisporre i singoli Piani attuativi locali (PAL) e

Piani attuativi ospedalieri (PAO).

Gli aspetti formali e la tempistica del processo di programmazione 2017 sono i seguenti:

- Predisposizione da parte della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e

famiglia (di seguito DCS) ed invio alle aziende, entro il 30.11.2016, di apposite indicazioni metodologiche

a supporto della redazione dei PAL e del PAO per gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di

Aviano e di Trieste, integrato con il PAL delle rispettive Aziende per l’assistenza sanitaria. Le indicazioni

forniscono più dettagliata specificazione operativa, laddove necessaria, relativamente alle modalità di

concreta realizzazione delle presenti linee per la gestione del SSR;

- Predisposizione da parte delle AAS/ASUI della proposta di PAL 2017 e del PAO 2017 degli Istituti di

Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Aviano e di Trieste, integrato con il PAL delle rispettive Aziende

per l’assistenza sanitaria e trasmissione della proposta di PAL/PAO alla DCS entro il 15.12.2016 per la

negoziazione che si terrà nel corso del mese di dicembre in data fissata dalla Direzione stessa;

- Entro il 15.12.2016, anche l’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi (EGAS) dovrà predisporre

la propria proposta di piano annuale, corredato dal bilancio preventivo e dalla relazione del Direttore

generale/Commissario straordinario;

- Acquisizione da parte delle Aziende dei previsti pareri ex L.R. n. 23/2004 della Conferenza dei Sindaci o

della Conferenza permanente per la programmazione e delle Università - La proposta di PAL/PAO, pur

assumendo valore formale, non necessita del parere del Collegio Sindacale, in quanto provvisoria;

- Negoziazione con la DCS per definire eventuali aspetti e contenuti delle proposte di PAL/PAO degli Enti

del Servizio sanitario regionale;

- Approvazione del PAL/PAO 2017, da parte di ogni Ente, nonché del piano annuale dell’EGAS, entro il

31.12.2016 ai fini dell’approvazione del bilancio preventivo coerentemente con la programmazione

delineata e successiva trasmissione dello stesso alla Direzione Centrale Salute, alla Conferenza dei

sindaci o alla Conferenza permanente e al proprio Collegio sindacale;

- Successivamente la DCS adotterà e trasmetterà alla Giunta Regionale, il programma ed il bilancio

preventivo annuale consolidato.

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3. LE PROGETTUALITÀ

Richiamate le scelte strategiche regionali indicate nel capitolo che descrive lo scenario e tenuto conto delle

risorse a disposizione del SSR, la programmazione annuale 2017 degli Enti del SSR si uniforma alle seguenti

indicazioni progettuali. L’attuazione delle scelte strategiche regionali sarà realizzata attraverso lo sviluppo di:

Progetti di riorganizzazione delle funzioni - cap. 3.1 :

- Atti aziendali

- Applicazione delle DGR 2673/2014, 929/2015 e 2151/2015

- Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi

- Chirurgia e procedure invasive

- Urgenza emergenza

- Geriatria

- Medicina di laboratorio

- Oncologia

- Pediatria ospedaliera

- Riabilitazione

- Salute Mentale

- Sangue

Promozione della salute e prevenzione - attuazione del piano regionale della prevenzione (DGR

1243/2015) - cap.3.2

- Tutela della salute della donna

- Migliorare la salute nei soggetti a rischio MCNT e malati cronici (Programma I PRP)

- Gli screening oncologici in Regione Friuli Venezia Giulia (Programma II PRP)

- Gli screening neonatali (Programma II PRP)

- Salute e sicurezza nelle scuole e benessere dei giovani (Programma III PRP)

- Prevenzione delle dipendenze (Programma IV PRP)

- Promozione dell’attività fisica (Programma V PRP)

- Prevenzione degli incidenti stradali(Programma VI PRP)

- Prevenzione degli incidenti domestici (Programma VII PRP)

- Miglioramento della qualità nelle attività del dipartimento di prevenzione con particolare riferimento alle

attività di vigilanza e controllo (Programma VIII PRP)

- Migliorare la salute e la sicurezza nei comparti a maggior rischio (Programma IX PRP)

- Emersione e prevenzione delle malattie professionali in Friuli Venezia Giulia e promozione della salute nei

luoghi di lavoro (Programma X PRP)

- Miglioramento dei sistemi informativi e di sorveglianza (Programma XI PRP)

- Ambiente e salute, facilitare una migliore qualità dell’ambiente e del territorio, secondo il modello della

salute in tutte le politiche (Programma XII PRP)

- Miglioramento della sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive (Programma XIII PRP)

- Comunicazione del rischio e gestione delle emergenze (Programma XIV PRP)

- Alimentazione e salute: promozione di un’alimentazione sana, sicura e sostenibile (Programma XV PRP)

- Sicurezza alimentare, salute e benessere animale

Assistenza primaria cap. 3.3

- Attuazione accordo per la Medicina generale

- Accreditamento

- Odontoiatria sociale

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- Cure palliative e terapia del dolore

- Superamento della contenzione

- Riabilitazione

- Salute mentale

- Disturbi del comportamento alimentare

- Salute mentale in età evolutiva

- Autismo

- Percorso nascita

- Consultori familiari

- Diabete

- Sanità penitenziaria

- Ospedali psichiatrici giudiziari

- Dipendenze

- Privacy

- Continuità assistenziale 116-117

Progetti attinenti le attività clinico assistenziali – cap. 3.4

- Insufficienze d’organo e trapianti

- Emergenza urgenza

- Reti di patologia

- Materno-infantile

- Sangue ed emocomponenti

- Erogazione dei livelli di assistenza

- Rischio clinico, qualità e appropriatezza nell’erogazione delle cure

Assistenza farmaceutica e AFIR - cap.3.5

Progetti attinenti la programmazione degli interventi sociosanitari – cap.3.6

- Non autosufficienza e disabilità

- Minori

- Piani di zona

Rapporto con i cittadini – cap.3.7

- Tempi d’attesa

- Apertura dei reparti di terapia intensiva e semi-intensiva ai care giver

- Presenza del care giver in corso di visita nei reparti di degenza

- Contatto telefonico dopo la dimissione da un intervento chirurgico

- Individuazione del medico responsabile della gestione del ricovero del paziente

- Esperienza nei percorsi assistenziali

4. Flussi informativi e valutazioni

5. Il sistema informativo

6. Gli investimenti

7. Le risorse finanziarie

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8. Le regole gestionali

Per l’elaborazione dei dati e le valutazioni sul raggiungimento dei target attesi, previsti nei diversi paragrafi sopra

descritti, oltre che dell’EGAS, la DCS continua ad avvalersi della strutture Epidemiologia, Accreditamento, gestione

del rischio clinico e valutazione delle performance sanitarie e Centro di coordinamento regionale malattie rare del

presidio ospedaliero “Santa Maria della Misericordia” di Udine, nonché delle strutture di Epidemiologia e

biostatistica dell’Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico “Centro di riferimento oncologico” di Aviano, per

l’area oncologica, ed Epidemiologia clinica e ricerca sui servizi sanitari dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, per l’area

materno-infantile.

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3.1. PROGETTI DI RIORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

3.1.1. Atti aziendali

Entro il 28 febbraio 2017 le ASUI di Trieste e di Udine dovranno trasmettere alla DCS la proposta di Atto

aziendale. In tal modo potrà essere dato avvio alla loro applicazione già nel corso dell’anno.

Nel corso del mese di ottobre tutti gli Enti invieranno alla DCS una relazione sullo stato di applicazione del proprio

Atto aziendale al 30.09.2017.

3.1.2. Applicazione delle DGR 2673/2014, 929/2015 e 2151/2015

Entro il 30 giugno 2017 ogni Ente trasmetterà una relazione sullo stato di applicazione delle DGR 2673/2014 e

929/2015. In particolare, rispetto alla previsione delle DGR, la relazione dovrà contenere i seguenti elementi:

- Scostamento dei posti letto ospedalieri rispetto alla programmazione regionale.

- Scostamento dei posti letto dell’assistenza primaria (hospice, SUAP, RSA e riabilitazione estensiva,

Salute mentale, Dipendenze, presidi ospedalieri per la salute) rispetto alla programmazione regionale.

- Stato di attivazione o disattivazione delle funzioni ospedaliere, distrettuali e della prevenzione, compresa

l’area veterinaria.

- Stato di attivazione o disattivazione delle strutture complesse e semplici previste

- Stato di implementazione delle figure professionali previste per la reumatologia e le malattie infettive.

Le attivazioni o disattivazioni di posti letto, funzioni e strutture devono essere oggetto di atti formali dell’azienda.

Ove la relazione individuasse scostamenti rispetto alle previsioni, questi dovranno essere motivati e corretti entro

l’anno 2017.

Pur non essendo più necessaria l’autorizzazione alla copertura delle apicalità, quelle non più previste dalla DGR

929/2015 non possono essere adottate. Eventuali procedure di selezione già avviate devono, pertanto, essere

sospese o annullate in relazione alla presenza/collocabilità di un altro direttore omologo e fino alla sua

permanenza in servizio.

3.1.3. Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi

Dal 1 gennaio 2015 è stato attivato l’Ente per la Gestione accentrata dei servizi condivisi di cui all’art. 7 della

legge 17/2014, che nel corso dell’anno 2016 ha iniziato a dotarsi anche di alcune funzioni sanitari quali la

Centrale operativa regionale 118, in fase di attivazione a cavallo del 2016 e del 2017, e il CUP regionale che sta

implementando progressivamente quanto previsto dalla DGR 2034/2015.

Nel corso del 2017, l’EGAS attiverà o acquisirà anche le seguenti funzioni:

- CEFORMED (entro il 31 dicembre 2017)

- Area Welfare (entro il 31 dicembre 2017)

- Health Tecnology Assessment

- Epidemiologia

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Nel corso del 2017, inoltre, svilupperà progettualità per realizzare in futuro:

- gestione unitaria del servizio di ristorazione per il quale nel 2017 si svolgerà la nuova gara d’appalto

- accorpamento della funzione stipendi e previdenza per AAS3, ASUIUD ed EGAS.

Per quanto riguarda le funzioni amministrative e tecniche, si prevede di affidare all’EGAS le seguenti funzioni:

- Concorsi del personale del comparto, secondo le priorità individuate dal Comitato d’indirizzo dell’Ente;

- Consolidamento del provveditorato unico, avviato da quello di AAS3 e ASUIUD.

- Realizzazione di un progetto annuale volto a razionalizzare la gestione amministrativa dei beni e a

costituire una banca dati regionale di farmaci e di dispositivi medici in grado di fornire agli operatori

informazioni aggiuntive rispetto a quelle già presenti nelle banche dati esistenti, anche in collaborazione

con le Fondazioni CRUP (Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone) e CREF (Centro Ricerche Economiche

e Formazione) che si sono rese disponibili a partecipare e a finanziare il progetto.

Nel corso del 2017, in particolare, avvalendosi delle competenze interne e delle aziende sanitarie, l’EGAS dovrà

potenziare la capacità di coordinamento e di stesura di capitolati tecnici, per l’acquisto di beni e servizi, nonché di

tecnologie, assumendo a pieno la funzione di aggregatore della domanda, soprattutto al fine di contribuire alla

realizzazione di un sistema regionale più regolato e uniforme per qualità ed efficienza.

Dal 1°gennaio 2017, il servizio epidemiologico curerà per conto della Direzione Centrale Salute la gestione dei

flussi informativi verso i livelli istituzionali competenti.

Nel corso del 2017, il Comitato di indirizzo dell’Ente, valuterà ulteriori ambiti di sviluppo/intervento inerenti

questioni di interesse strategico.

3.1.4. Chirurgia e procedure invasive

Entro il 31 dicembre del 2017 dovrà essere adottato un documento di riorganizzazione dell’attività chirurgica e

delle procedure invasive. Lo stesso dovrà contenere almeno le seguenti sezioni:

- Chirurgia oncologica programmata

- Chirurgia vascolare

- Chirurgia bariatrica

- Protesica ortopedica

- Posizionamento di elettrostimolatori ed altre procedure invasive per terapia antalgica in pazienti

cronici.

- Chirurgia pediatrica

3.1.5. Urgenza emergenza

Con la DGR n. 2.039 del 16 ottobre 2015 è stato approvato il nuovo Piano dell’Emergenza Urgenza della Regione

Friuli Venezia Giulia. Nel corso dell’anno 2016, è stato dato avvio all’implementazione e/o alla ridistribuzione dei

mezzi di soccorso nel territorio, ma ancora numerose funzioni previste dal piano sono ancora da attuare. Ne

consegue che nel 2017:

1. Consolidamento, da parte dell’EGAS, della Centrale operativa 118 regionale, integrata con il NUE 112.

2. Proseguire il percorso di uniformità dei protocolli operativi dei servizi di Pronto soccorso.

3. Monitoraggio, da parte del CREU, dello stato di attuazione del piano..

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4. Definizione da parte del CREU delle competenze e della formazione necessaria per i volontari soccorritori

delle associazioni di volontariato, al fine dell’accreditamento professionale.

5. Prosecuzione del rinnovo del parco ambulanze.

6. Adeguamento al volo notturno delle piazzole dell’eliambulanza dei presidi ospedalieri hub e spoke.

7. Avvio dell’eliambulanza notturna.

3.1.6. Geriatria

Entro il 31 dicembre del 2017 dovrà essere adottato un documento di riorganizzazione dell’attività geriatrica che

ridefinisca l’organizzazione ospedaliera e distrettuale per i pazienti grandi anziani (oltre 85 anni).

3.1.7. Medicina di laboratorio

Entro aprile 2017 dovrà essere adottato il Piano della Medicina di Laboratorio con la realizzazione di 3 centri hub

presso i presidi ospedalieri Santa Maria degli Angeli di Pordenone (integrato con l’IRCCS Centro di riferimento

oncologico di Aviano), Cattinara-Maggiore di Trieste (integrato con l’IRCCS Burlo Garofolo) e Santa Maria della

Misericordia di Udine, con mantenimento di laboratori satellite a risposta rapida presso le sedi dei presidi

ospedalieri spoke, peraltro già in fase di realizzazione, seppur con stati di avanzamento differenziati per le diverse

realtà regionali.

Per il 2017 si prevede quanto segue:

1. Per i presidi ospedalieri Santa Maria degli Angeli di Pordenone e Santa Maria della Misericordia di Udine è

previsto il completamento della nuova organizzazione con:

a. Centro hub nel presidio ospedaliero di Pordenone, Laboratori satellite presso la sede di San Vito

al Tagliamento e l’IRCCS Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (limitatamente all’attività di

base) e Point of care presso la sede di Spilimbergo ed i Punti di primo intervento di Maniago e

Sacile, tenendo conto dell’integrazione delle specifiche funzioni tra CRO e AAS5; presso l’IRCCS

Centro di riferimento oncologico permangono le attività di diagnostica avanzata di ricerca.

b. Centro hub nel presidio ospedaliero di Udine e laboratori satellite a San Daniele del Friuli e

Tolmezzo (già attuato presso le sedi di Latisana e Palmanova) e point of care presso i Punti di

primo intervento di Cividale del Friuli e di Gemona del Friuli.

2. Per il presidio ospedaliero Cattinara-Maggiore di Trieste è previsto di dare seguito al documento di

riorganizzazione complessiva delle attività di Anatomia patologica, di Patologia clinica e di Microbiologia

e virologia che coinvolge anche le sedi del presidio ospedaliero di Gorizia-Monfalcone, realizzando

quanto segue:

a. Messa a regime del sistema informatico/informativo fra i centri hub e spoke con adozione delle

procedure informatiche già scelte, al fine di realizzare un unico sistema regionale integrato

b. Consolidamento della nuova organizzazione avviata nel 2016 per l’IRCCS Burlo Garofolo presso il

quale permangono alcune attività di diagnostica avanzata di ricerca.

c. Avvio della nuova organizzazione per le sedi di Gorizia e Monfalcone.

Nel corso del primo quadrimestre del 2017, gli IRCCS e le ASUI definiranno il progetto di organizzazione per la Cell

Factory regionale.

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3.1.8. Oncologia

Entro il 30 giugno del 2017 dovrà essere adottato il nuovo Piano Oncologico. Il piano dovrà fornire gli strumenti

operativi per integrarsi con le Reti delle Cure palliative e della Terapia del dolore, nonché con le attività di chirurgia

oncologica.. Nel corso del secondo semestre si dovrà iniziare a darne attuazione.

3.1.9. Pediatria ospedaliera

Entro il 31 dicembre del 2017 dovrà essere adottato un documento di riorganizzazione dell’attività pediatrica. Lo

stesso dovrà contenere anche le seguenti sezioni:

- Emergenze e urgenze pediatriche (intra ed extra ospedaliere)

- Chirurgia programmata in età pediatrica

- Oncologia e onco-ematologia pediatrica

3.1.10. Riabilitazione

Entro il 30 giugno del 2017 dovrà essere adottato il nuovo Piano della Riabilitazione. Il piano dovrà tener conto

anche dell’offerta privata accreditata presente in Regione. Nel corso del secondo semestre si dovrà iniziare a

darne attuazione.

3.1.11. Salute mentale

Entro il 31 dicembre del 2017 dovrà essere adottato il nuovo Piano della Salute mentale. Lo stesso dovrà

comprendere anche le seguenti sezioni:

- Età evolutiva

- Strutture psichiatriche per la detenzione

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3.2. PROMOZIONE DELLA SALUTE E PREVENZIONE

La prevenzione e promozione della salute coerentemente con la centralità assegnata dalla legge di riforma del

SSR (LR 17/2014) sono funzione fondamentale della programmazione della salute regionale e rappresentano un

patrimonio trasversale cui partecipano tutte le aziende. Anche nel 2017 proseguiranno le attività previste dal

Piano Regionale Prevenzione (PRP) 2014-2018, con il coinvolgimento in modo coordinato e trasversale di tutte le

strutture aziendali.

3.2.1. Tutela della salute della donna

Dovrà essere consolidato il ruolo dell’ ostetrica nel supporto della donna in ogni fascia d’età, anche attraverso l’

inserimento della figura all’ interno degli istituendi CAP, insieme ai MMG. Dovranno essere strutturati i percorsi

della gravidanza fisiologica anche con la prescrizione degli esami diagnostici, e quelli successivi al parto, con il

ripristino ed il rafforzamento, dove già esistenti, delle visite domiciliari.

Nell’ ambito dei corsi di preparazione al parto e nei centri nascita, la figura dell’ ostetrica veicolerà il messaggio

dell’ importanza della vaccinazione infantile e dell’adozione di stili di vita sani (alimentazione, astensione dal

fumo, attività fisica, malattie sessualmente trasmesse, screening oncologici ecc.)

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

consolidare il ruolo dell’ ostetrica nel supporto della donna in

ogni fascia d’età, anche attraverso l’ inserimento della figura

all’ interno degli istituendi CAP, insieme ai MMG

Ostetrica inserita nel 30% dei CAP istituiti nel

2017

strutturare i percorsi della gravidanza fisiologica anche con la

prescrizione degli esami diagnostici, e quelli successivi al

parto, con il ripristino ed il rafforzamento, dove già esistenti,

delle visite domiciliari.

Percorsi della gravidanza fisiologica: procedura

definita in collaborazione tra le aziende

Nell’ ambito dei corsi di preparazione al parto e nei centri

nascita veicolare il messaggio dell’ importanza della

vaccinazione infantile e dell’adozione di stili di vita sani

Evidenza della promozione delle vaccinazioni da

parte delle ostetriche e delle assistenti sanitarie

nei corsi di accompagnamento al parto e

puerperio e nei centri nascita

3.2.2. Migliorare la salute nei soggetti a rischio MCNT e malati cronici (Programma I PRP)

Proseguono l’impegno per sviluppare ulteriormente il potenziale preventivo legato al ruolo degli operatori sanitari

che intercettano in vari contesti i soggetti a rischio di sviluppare malattie croniche, cardiovascolari e non solo, il

miglioramento dei percorsi assistenziali per patologie cardiovascolari, la collaborazione tra medicina generale e

servizi di salute mentale per l’intercettazione di soggetti con disturbi d’ansia e depressivi. Le azioni da

programmare e realizzare a livello locale per la prevenzione cardiovascolare comprendono:

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

conclusione del Progetto Cardio 50 con l’analisi dei risultati al

fine di valutarne l’estensione a tutta la regione come screening

a chiamata attiva (ASUIUD)

report di analisi

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Avvio di un progetto di analisi sulla possibilità di attivazione di

uno “screening opportunistico” su stili di vita e rischio

cardiovascolare globale nelle Aziende sanitarie della Regione,

in coordinamento con l’A.I.R. dei MMGG

evidenza di avvio dell’operatività nei distretti

avvio a livello aziendale dei gruppi di lavoro per i Percorsi

Assistenziali definiti in coerenza con il documento regionale di

indirizzo

evidenza di gruppi di lavoro attivi

prosecuzione della formazione (tutte le aziende) 5 corsi FAD specifici per gruppi omogenei e 5

corsi residenziali (1 per azienda): la

partecipazione del personale sanitario, come

definito dal PRP ed in percentuale cumulativa

con 2016, deve raggiungere almeno il 9%

Le azioni da programmare e realizzare a livello locale per la presa in carico precoce dei soggetti con disturbi

d’ansia/depressivi comprendono:

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

definizione condivisa di un modello per la presa in carico modello individuato

formazione di mmg e pls. percorso formativo realizzato

3.2.3. Gli screening oncologici in Regione Friuli Venezia Giulia (Programma II PRP)

Proseguono i programmi regionali di screening oncologico mantenendo la rigorosa applicazione degli standard

qualitativi dei piani nazionali specifici e delle linee guida europee. La programmazione non può prescindere

dall’efficace adozione di azioni di miglioramento del sistema di chiamata mantenendo aggiornate le anagrafi

sanitarie. Rimangono prioritarie, anche alla luce del rinnovo degli accordi con Medici di Medicina Generale e con

Federfarma, l’informazione e la comunicazione rivolte alla popolazione finalizzate al raggiungimento degli

obiettivi di adesione previsti dal Piano Regionale Prevenzione 2014-2018. Il controllo di qualità dei servizi offerti

dalla regione continua a poggiare sulla corretta e completa compilazione della cartella clinica relativa al secondo

livello.

Rimane prioritaria la predisposizione di un piano di riorganizzazione delle attività senologiche, incluse quelle di

screening di primo e secondo livello, finalizzato a garantire nel territorio di competenza un’offerta di servizi

coordinati tra loro, che rispondano agli standard di qualità di cui all'Atto d'Intesa del 18 dicembre 2014 della

Conferenza Stato-Regioni sul documento recante "Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali

della rete dei Centri di Senologia". Per lo screening mammografico è definito e adottato un sistema di verifica

formale dei requisiti dei centri di senologia.

Allo stesso modo, per lo screening della cervice uterina, devono essere intraprese azioni atte a garantire il rispetto

dei requisiti di qualità dei centri di colposcopia in tutte le aziende che offrono il programma. Relativamente alle

immagini del primo livello dello screening mammografico, EGAS estende il modello organizzativo del centro di

lettura di Udine a tutta la regione, creando un centro unico di lettura regionale, che mantenendo le attuali sedi di

refertazione favorisca, di concerto con la Direzione Salute, composizioni di terne arbitrali atte a migliorare la

performance di refertazione.

16

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

Tutte le Aziende Sanitarie: raggiungere e/o mantenere

un’adesione ai programmi di screening pari al 65% per la cervice

uterina, al 65% per la mammella, e al 70% per il carcinoma del

colon retto

Adesione pari al 65% per la cervice uterina, al

65% per la mammella, e al 70% per il

carcinoma del colon retto

Tutte le aziende con unità senologica: garantire il rispetto degli

standard di qualità, come previsto dall'Atto d'Intesa del 18

dicembre 2014 della Conferenza Stato-Regioni sul documento

recante "Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed

assistenziali della rete dei Centri di Senologia".

Adozione formale di un sistema regionale di

verifica dei requisiti dei centri di senologia.

Rispetto dei requisiti da parte della Aziende

Tutte le aziende con unità senologica: garantire che i radiologi

certificati svolgano sia la lettura del test mammografico di

screening sia la gestione del percorso di approfondimento

diagnostico dei casi richiamati

EGAS: estende il modello organizzativo del centro di lettura di

Udine a tutta la regione, creando un centro unico di lettura

regionale, che mantenendo le attuali sedi di refertazione

favorisca, di concerto con la Direzione Salute, composizioni di

terne arbitrali atte a migliorare la performance di refertazione.

- lettura del primo livello e gestione del

percorso di approfondimento

diagnostico da parte di radiologi

certificati

- centro regionale unico di lettura per lo

screening mammografico

Tutte le aziende con unità senologica: garantire la tempestiva

refertazione dello screening mammografico mammografico e

ridurre i richiami intermedi (early recall) dopo approfondimento

- >90% esami negativi di primo livello

refertato entro 15 giorni

- percentuale di early recall (casi con esito

di secondo livello “sospeso”/totale dei

casi chiusi dall’unità senologica inferiore

al 10%

Tutte le aziende con centro di secondo livello per il programma di

screening per la cervice uterina: garantire il rispetto dei requisiti

definiti dalla regione per i centri di secondo livello.

Adozione formale di un sistema regionale di

verifica dei requisiti dei centri di secondo

livello.

Rispetto dei requisiti da parte della aziende

Tutte le aziende con servizio di endoscopia: garantire la corretta

e completa compilazione della cartella endoscopica per gli esami

di 2° livello di screening

Percentuale di compilazione dei campi

fondamentali >=95%

Tutte le Aziende Sanitarie: mantenere aggiornate, tramite i

distretti, le anagrafi sanitarie verificando assistiti in base ai dati

del monitoraggio delle lettere inesitate fatti pervenire dalla

Direzione Centrale Salute.

Anagrafe sanitaria aggiornata

3.2.4. Gli screening neonatali (Programma II PRP)

Continuano le attività collegate allo screening audiologico neonatale , a quello oftalmologico, nonché al

programma regionale per lo screening neonatale metabolico esteso, coordinate dall’ ‘IRCCS Burlo Garofolo. Tutte

le Aziende assicurano inoltre la regolare comunicazione IRCSS medesimo della rilevazione del TSH neonatale Nel

2017 saranno attivati i programmi di identificazione precoce della fibrosi cistica e dell’ identificazione precoce dei

neonati con emoglobinopatia nella popolazione a rischio:

17

IRCSS Burlo: coordinare i lavori finalizzati alla diffusione e

applicazione in tutti i punti nascita di una procedura regionale

per lo screening neonatale audiologico.

- Tutte le Aziende: diffusione e applicazione

della procedura in tutti i punti nascita

IRCSS Burlo: coordinare i lavori finalizzati alla diffusione e

applicazione in tutti i punti nascita di una procedura regionale

per lo screening neonatale oftalmologico.

- Tutte le Aziende: diffusione e applicazione

della procedura in tutti i punti nascita

IRCCS Burlo: coordinare il programma regionale per lo

screening neonatale metabolico esteso

Tutte le Aziende: assicurare da parte di tutti i punti nascita la

regolare comunicazione IRCSS Burlo della rilevazione del TSH

neonatale.

- Report di monitoraggio del programma

regionale

IRCCS Burlo: coordinare l’attività di adozione di un

programma di identificazione precoce della fibrosi cistica e di

un programma per l’ identificazione precoce dei neonati con

emoglobinopatia nella popolazione a rischio.

Tutte le Aziende: assicurare da parte di tutti i punti nascita la

regolare comunicazione IRCSS Burlo della rilevazione del TSH

neonatale.

- IRCSS Burlo: programma regionale definito

attraverso un percorso condiviso

- Tutte le Aziende: formale adozione della

procedura in tutti i punti nascita

3.2.5. Salute e sicurezza nelle scuole e benessere dei giovani (Programma III PRP)

La Scuola è chiamata a contribuire alla trasmissione e diffusione di una nuova cultura della salute sempre più

orientata ad interventi di empowerment della persona, che favorisca lo sviluppo di capacità personali e sociali (life

skills), al fine di rendere i giovani responsabili e consapevoli delle scelte di vita.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

AAS 2 coordina il perseguimento degli obiettivi previsti dal

Piano regionale della prevenzione sul territorio regionale

Report alla DCS

Le aziende sanitarie collaborano e sostengono percorsi ed

azioni coerenti a diffondere in tutta la Regione il modello di

Scuola che promuove la salute, che ha lo scopo di migliorare il

successo scolastico e facilitare l’azione in favore della salute.

almeno il 20% delle 167 scuole della Regione

dovranno esser raggiunte dalla proposta di

aderire alla rete Scuole che promuovono salute (

SHE).

Presentazione e avvio, da parte di tutte le aziende sanitarie, di

una progettualità, con il finanziamento dedicato, di per

education nelle scuole della regione. Continua la diffusione e

implementazione dei progetti riconducibili alle buone

pratiche, quali modello What’s up, Unplugged, peer

education ecc

Aderiscono alla progettazione almeno il 45%

delle scuole della regione ( almeno 60 scuole

raggiunte).

AAS 5: coordina le attività relative al perseguimento degli

obiettivi del programma III relativamente all’obiettivo

specifico di promozione della cultura della salute e sicurezza

in ambito scolastico

Report alla DCS

18

3.2.6. Prevenzione delle dipendenze (Programma IV PRP)

La prevenzione primaria e secondaria gioca un ruolo cruciale nell’arginare il fenomeno della dipendenza da

sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali. Per quanto attiene, in particolare, al Gioco d’Azzardo

patologico (GAP), verranno implementate, da parte delle aziende sanitarie regionali, le azioni previste dalla

L.208/2015 e previste dall’ apposito Piano regionale, a seguito dell’ erogazione dei finanziamenti statali vincolati.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

Creare un Gruppo di formatori per i docenti delle scuole primarie e

secondarie sulle life skills come strumento di prevenzione anche

delle dipendenze, attraverso l’organizzazione di un Workshop

regionale teorico-pratico

1 workshop formativo Regionale

almeno 1 workshop di "trasferimento LS contesto

scuola" per azienda

almeno 4 operatori formati per Azienda

(Prevenzione, Dipendenze e altre strutture

interessate)

Formare gli Assistenti sociali degli ambiti territoriali per

diffondere gli strumenti di identificazione precoce delle

persone vulnerabili al gioco d’azzardo patologico

Almeno 1 corso per Assistenti sociali degli ambiti su

ogni territorio Aziendale;

3.2.7. Promozione dell’attività fisica (Programma V PRP)

Le malattie croniche devono essere combattute soprattutto agendo sui fattori di rischio, tra i quali la

sedentarietà gioca un ruolo fondamentale. Sono quindi realizzate le condizioni necessarie per promuovere

l’attività fisica sia come fattore di prevenzione delle malattie croniche sia come strumento di miglioramento del

benessere in soggetti già affetti da tali patologie.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

AAS 3: coordinare le attività relative al perseguimento degli

obiettivi del programma

AAS3 : report di monitoraggio

Tutte le Aziende Sanitarie: avvio di un progetto di attività

fisica rivolto alla popolazione adulta da realizzare con il

finanziamento dedicato

presentazione del progetto alla DC e avvio

realizzazione

Tutte le Aziende Sanitarie: realizzazione progetti di

promozione attività fisica adattata

Almeno 1 iniziativa/progetto

tutte le Aziende Sanitarie: diffusione del catalogo aziendale

delle offerte e opportunità di attività fisica presenti sul

territorio e aggiornamento dello stesso

Catalogo aziendale pubblicato sul sito aziendale

e aggiornato

3.2.8. Prevenzione degli incidenti stradali(Programma VI PRP)

Continua, mediante iniziative di comunicazione e informazione alla popolazione, il consolidamento,

coerentemente con il Piano regionale della Prevenzione della rete territoriale di interventi e iniziative finalizzati

alla prevenzione degli incidenti stradali.

19

Sono adottate le raccomandazioni regionali per l’invio ad approfondimento neuropsicologico dell'idoneità alla

guida, individuando l’IMFR Gervasutta di Udine, presidio specializzato nell’area della riabilitazione ai sensi dell’art.

28 LR17/2014, quale riferimento per le Commissioni Mediche Provinciali del Friuli Venezia Giulia ai fini dello

svolgimento dell’attività accertativa. Su istanza della Regione, l’IMFR Gervasutta provvede alla formazione del

personale e alla messa in condivisione di software e hardware per l’eventuale estensione dell’offerta presso

ulteriori centri di valutazione sul territorio regionale.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

tutte le Aziende Sanitarie: sensibilizzare alla prevenzione degli

incidenti stradali

iniziative di comunicazione e informazione alla

popolazione

ASUI UD: effettuare presso IMFR Gervasutta attività di

approfondimento neuropsicologico dell'idoneità alla guida in

qualità di centro di riferimento regionale

fungere da riferimento regionale (formazione, acquisizione

hardware e software…) per l’eventuale estensione dell’offerta

presso ulteriori centri di valutazione sul territorio regionale.

Tutte le Aziende Sanitarie: adottare le raccomandazioni

regionali per l’invio ad approfondimento neuropsicologico

dell'idoneità alla guida

Raccomandazioni adottate e accertamenti

eseguiti

3.2.9. Prevenzione degli incidenti domestici (Programma VII PRP)

Rimangono obiettivo prioritario, le azioni di formazione e sensibilizzazione rivolte alla prevenzione gli incidenti

domestici.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

ASUI TS: coordinare le attività relative al perseguimento degli

obiettivi del programma VII PRP prevenzione degli incidenti

domestici.

tutte le Aziende Sanitarie: continuano nell’attività di

sensibilizzazione della popolazione nella prevenzione degli

incidenti domestici

Report congiunto di monitoraggio relativo alle

attività previste dal Programma VII PRP inviato

alla DCS

Tutte le Aziende Sanitarie: prosegue la rilevazione attraverso

la check-list dei rischi nelle abitazioni con analisi dei risultati

Almeno 50 abitazioni valutate

Tutte le Aziende Sanitarie: formazione operatori sanitari e

dell’assistenza, con particolare riferimento al personale di

assistenza dell’anziano

Almeno 1 evento

3.2.10. Miglioramento della qualità nelle attività del dipartimento di prevenzione con particolare

riferimento alle attività di vigilanza e controllo (Programma VIII PRP)

Il programma VIII è trasversale alle attività di vigilanza e controllo svolte da diversi servizi del Dipartimento di

Prevenzione ed è finalizzato a migliorarne la qualità e trasparenza oltre che a incrementare l’utilizzo di strumenti

di enforcement quali l’audit. La crisi congiunturale di questi anni ha reso non più realizzabile il programma degli

20

audit limitati al comparto edile ed agricolo così come indicato nel PRP. SI ritiene opportuno rimodulare tale

obiettivo allargando le attività di audit a tutti i settori produttivi.

Nuove iniziative di informazione/assistenza/formazione dovranno essere rivolte a professionisti, uffici tecnici

delle amministrazioni pubbliche e alle imprese, per l’attuazione della Legge regionale 24 d.d. 01.10.2015 sulle

procedure di vigilanza o più in generale alle normative poste a tutela della salute e della sicurezza nel comparto

dell’edilizia. A tale proposito, coerentemente con le disposizioni di cui alla DGR n. 2549 del 18 dicembre 2014, le

attività di vigilanza sulle imprese saranno anche improntate alla sorveglianza, assistenza e al counselling.

Nel corso del 2016 sono state elaborate e diffuse ai portatori di interesse procedure di vigilanza nei comparti

dell’edilizia e dell’agricoltura. Nel corso del 2017 dovranno essere messe in atto alcune iniziative di verifica

dell’applicazione omogenea di dette procedure in ambito regionale. Sarà infine consolidato il confronto con la

Magistratura delle Procure della Repubblica della Regione al fine di garantire maggiore omogeneità nelle attività

di Polizia Giudiziaria sul territorio regionale, nel rispetto prioritario della mission degli organi di vigilanza e di

prevenzione del sistema sanitario.

La revisione della normativa sulla Trasparenza ha reso non più obbligatoria la pubblicazione della lista dei controlli

sulle imprese sui siti aziendali e regionali. Si ritiene in ogni caso utile proseguire nella diffusione dei controlli che il

Servizio sanitario pubblico può attuare sulle imprese ed attività. Nel corso del 2016 è stata realizzata una lista dei

controlli che verrà revisionata in funzione degli eventuali aggiornamenti normativi ed ulteriormente

implementata nel corso del 2017.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

tutte le Aziende Sanitarie - SPSAL: partecipare ad azioni di

verifica della omogeneità dell’applicazione in ambito

regionale delle procedure di vigilanza in edilizia e

prosecuzione della diffusione delle stesse ai portatori di

interesse

Partecipazione ai lavori del GRE

Report elaborato da parte del GRE sulla

omogeneità dell’applicazione delle procedure di

vigilanza in edilizia in regione.

Realizzazione di almeno un incontro provinciale

con i portatori di interesse sulle problematiche

connesse all’applicazione delle nome poste a

tutela del lavoro in edilizia

tutte le Aziende Sanitarie - SPSAL: partecipare ad azioni di

verifica della omogeneità dell’applicazione in ambito

regionale delle procedure di vigilanza in agricoltura e

prosecuzione della diffusione delle stesse ai portatori di

interesse

Partecipazione ai lavori del GRA

Report elaborato da parte del GRA sulla

omogeneità dell’applicazione delle procedure di

vigilanza in agricoltura in regione.

Realizzazione di almeno un incontro provinciale

con i portatori di interesse sulle problematiche

connesse all’applicazione delle nome poste a

tutela del lavoro in edilizia

ASUI UD: coordinare i lavori di stesura di linee guida regionali

sulla prevenzione di rischi infettivi nelle attività correlate alle

pratiche estetiche e di protocolli operativi sulla uniformità dei

controlli

Tutte le Aziende Sanitarie: – partecipare ai lavori

Proposta di linee guida regionali

tutte le Aziende Sanitarie – SIAN/VET: partecipare alla

formazione degli auditor e al programma di mantenimento

della qualifica

Tutte le Aziende Sanitarie: almeno 36 auditor

ufficiali formati (regionale complessivo)

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tutte le Aziende Sanitarie - SPSAL: realizzare un programma

di audit mirato alle aziende dei comparti agricolo ed edile con

il coinvolgimento dei comitati paritetici e bilaterali

Tutte le Aziende Sanitarie: Operatori formati

secondo le indicazioni del PRP, Scheda di audit

realizzata, Programma di audit realizzato

tutte le Aziende Sanitarie: partecipare alla revisione della lista

dei controlli sulle imprese e alla diffusione del documento ai

portatori di interesse

Partecipazione al Gruppo regionale che

provvederà alla revisione ed integrazione della

Lista regionale dei controlli sulle imprese

disponibile sul sito aziendale

3.2.11. Migliorare la salute e la sicurezza nei comparti a maggior rischio (Programma IX PRP)

La programmazione territoriale degli interventi di vigilanza svolti dalle strutture organizzative di prevenzione e

sicurezza negli ambienti di lavoro privilegerà, in modo coordinato con le diverse funzioni del Dipartimento di

Prevenzione e le altre istituzioni competenti, i settori a maggior rischio dell’edilizia e dell’agricoltura, proseguendo

nelle azioni sviluppate nel corso degli scorsi anni. Il Piano Nazionale Edilizia in corso di approvazione prevede il

raggiungimento dell’obiettivo numerico di 15% di cantieri sottoposti a vigilanza sul numero di cantieri notificati.

In tal senso si ritiene opportuno avviare un’azione di progressivo allineamento dell’attività di vigilanza sino ad ora

svolta dai Servizi con gli obiettivi nazionali che verranno adottati nel prossimo futuro.

Nel corso del 2016 si sono realizzati incontri con i portatori di interesse sia nel comparto dell’edilizia che nel

comparto dell’agricoltura. Tale attività proseguirà anche nel corso del 2017. La Direzione centrale salute

proseguirà l’azione di informazione del Comitato di Coordinamento ex art.7 del D.Lgs. 81/08 sull’attività di

assistenza nei comparti summenzionati.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

tutte le Aziende Sanitarie: mantenere un’adeguata vigilanza

nei settori edile e agricolo secondo i parametri definiti a

livello nazionale

5% delle aziende vigilate.

o Agricoltura mantenimento

dell’attività di vigilanza dell’anno

precedente 90 aziende agricole a

livello regionale

o Edilizia vigilare un numero di

cantieri pari al 12% dei cantieri

notificati nell’anno precedente

(Report di attività alla DCS)

tutte le Aziende Sanitarie: realizzare almeno un incontro

informativo/formativo rivolto ai soggetti della prevenzione

operanti nel settore edile e agricolo

Report di attività alla DCS con descrizione

evento formativo, numero di operatori formati

suddivisi per categoria

3.2.12. Emersione e prevenzione delle malattie professionali in Friuli Venezia Giulia e promozione della

salute nei luoghi di lavoro (Programma X PRP)

Si dovrà garantire un’omogenea attività di informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza, nei vari

comparti produttivi o di servizio ponendo come priorità le attività di prevenzione per mitigare i rischi derivanti

dalle differenze di genere, quelli individuali legati all’età, con particolare riferimento all’insorgenza di malattie o

disturbi muscolo – scheletrici, quelli correlati allo stress lavoro correlato e quelli legati a rischi emergenti. In

particolare nel corso del 2017 dovrà essere implementata la collaborazione tra INAIL, INPS, Servizio

22

Epidemiologico e Registro regionale dei Tumori per l’avvio dell’applicazione del metodo OCCAM a livello

regionale.

Nel corso del 2016 sono stati realizzati a livello regionale in modo coordinato dei momenti formativi rivolti ai

MMG ed ai Medici Competenti sui rischi ergonomici e sulle neoplasie di origine professionale. Nel corso del 2017

si proseguirà l’attività informativa/formativa in tema di malattie professionali nei confronti anche delle altre

figure della prevenzione laddove possibile in modo integrato con INAIL.

La Direzione centrale salute proseguirà l’azione di sostegno al ruolo del RLS e RLST e della bilateralità nell’ambito

del Comitato di Coordinamento ex art.7 del D.Lgs. 81/08. Si proseguirà con il progetto di promozione della salute

nei luoghi di lavoro indirizzato ai dipendenti delle aziende sanitarie come prima applicazione, per poi valutarne

successivamente l’estensione ad altri ambiti.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

tutte le Aziende Sanitarie: realizzare in modo coordinato, 2 corsi

accreditati o 2 iniziative di sensibilizzazione, finalizzati ad una

maggiore conoscenza della corretta valutazione dei rischi, al

reinserimento dei soggetti patologici e all’appropriatezza e

qualità delle segnalazioni di malattia professionale.

2 corsi accreditati o 2 iniziative di

sensibilizzazione a livello regionale

tutte le Aziende Sanitarie: Partecipare all’avvio dell’applicazione

del metodo OCCAM (pag.90 PRP)

Analisi OCCAM su una neoplasia

professionale

tutte le Aziende Sanitarie: proseguire in ogni azienda il

programma integrato di promozione della salute dei dipendenti,

che coinvolge i medici competenti, per la declinazione operativa

delle azioni dell’obiettivo specifico “Progetto pilota per un

programma integrato di salute e benessere dei dipendenti

pubblici…” del PRP.

- Report sui lavoratori a rischio

cardiovascolare globale

- Offerta di percorsi per smettere di

fumare

3.2.13. Miglioramento dei sistemi informativi e di sorveglianza (Programma XI PRP)

Saranno mantenuti attivi i progetti nazionali di sorveglianza e monitoraggio secondo le indicazioni del Comitato

ex art. 5 del Decreto Legislativo 81/08; il ruolo del Comitato regionale di Coordinamento di cui all’art. 7 del DLgs

81/08 sarà valorizzato come luogo di condivisione, coordinamento e monitoraggio di tali programmi con le parti

sociali e le altre istituzioni, in coerenza con i principi di trasparenza, semplificazione ed efficacia.

L’accesso al database INAIL in tema di verifiche periodiche delle attrezzature ed impianti si è rivelato difficoltoso

nel corso del 2016. In tale annualità quindi non si è potuto raggiungere in modo omogeneo l’inserimento previsto

nelle azioni del PRP: Il 2017 sarà quindi l’anno in cui tale procedura di archiviazione dovrebbe trovare avvio.

Nell’ambito Veterinario e degli Alimenti la Regione è impegnata a implementare e alimentare le infrastrutture già

esistenti, al fine di realizzare un unico sistema integrato di reti di sorveglianza epidemiologica, che consenta di

mettere a disposizione le informazioni utili a sostenere adeguatamente le politiche di valutazione e gestione dei

rischi.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

IRCCS Burlo Garofolo: mantenere il registro regionale

endometriosi ex art. 3 LR n. 18/2012

Stima di incidenza e prevalenza di endometriosi

nella popolazione residente in regione

23

Tutte le Aziende Sanitarie: alimentare le banche dati Informo

e Malprof e coordinarsi per la stesura di un report regionale

Report congiunto di attività inviato alla DCS

Tutte le Aziende Sanitarie: Sviluppo di sistemi informativi

rivolta alla dematerializzazione delle comunicazioni

obbligatorie

a) Informatizzazione delle notifiche ex

art.250 e 256 del D.Lgs. 81/08

b) Avvio delle procedure per

l’informatizzazione delle notifiche ex

art.99 del D.Lgs 81/08

Tutte le Aziende Sanitarie: inviare i dati di attività dei servizi di

prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle aziende

alla regione per trasmissione al comitato interregionale di

coordinamento

Dati inviati alla DCS

Tutte le Aziende Sanitarie: monitorare le verifiche periodiche

delle attrezzature di lavoro con inserimento dei dati in

apposito database

il 50% delle verifiche effettuate da ogni azienda

sanitaria è inserito a data base

3.2.14. Ambiente e salute, facilitare una migliore qualità dell’ambiente e del territorio, secondo il modello

della salute in tutte le politiche (Programma XII PRP)

Nel corso del 2017 proseguiranno le attività intraprese nel 2016 con particolare attenzione a quelle relative alla

problematica degli inquinanti emergenti nelle acque destinate al consumo umano. Verranno inoltre affrontate, in

collaborazione con altri Enti preposti alla tutela della salute e alla salvaguardia dell’ambiente, i rischi connessi a

situazioni di inquinamento diffuso. Le azioni da programmare e realizzare comprendono:

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

stesura delle linee di indirizzo regionali sulla VIS (Valutazione

di impatto sulla salute per la Pubblica Amministrazione)

secondo i contenuti delle "Linee Guida VIS - Tools 4 HIA"

attraverso la partecipazione al tavolo tecnico VIS

proposta linee di indirizzo VIS regionali

partecipazione attiva al “Gruppo Tecnico inter-istituzionale

per la tutela della salute da rischi ambientali “ di cui al

Decreto n°630/SPS del 12.08.15 finalizzato alla valutazione

delle ricadute sulla salute connesse ai determinanti

ambientali, comportamentali e sociali;

evidenza di partecipazione al “Gruppo Tecnico

inter-istituzionale per la tutela della salute da

rischi ambientali “

il monitoraggio straordinario delle acque destinate al

consumo umano, per le aziende nei cui territorio sono state

rilevate criticità

Report sui risultati del monitoraggio

promozione della sostenibilità e della eco-compatibilità nella

costruzione/ristrutturazione di edifici, in relazione al rischio

radon anche attraverso iniziative di formazione;

1 corso realizzato a livello regionale per

professionisti

promozione del corretto uso della telefonia cellulare

attraverso la programmazione di eventi formativi nelle scuole.

realizzare la formazione in almeno il 50% degli

istituti comprensivi

Nel 2017 sarà attuato quanto previsto dal citato Piano Regionale della Prevenzione in tema di conoscenza

dell’impatto della problematica amianto sulla popolazione, con gli obiettivi specifici di programmare iniziative di

formazione e informazione, mantenere il sistema di monitoraggio al COR e rendere disponibili i dati sui soggetti

attualmente esposti. Rimangono prioritarie le attività di sostegno alle persone affette da malattie amianto

24

correlate e di contenimento dei rischi da amianto attraverso l’attività di prevenzione, in particolare la

sorveglianza ex esposti ad amianto.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

AAS n. 2 “Bassa friulana - Isontina” - Centro Regionale Unico per

l’Amianto (CRUA) realizzare una campagna informativa rivolta alla

popolazione, in accordo con l’Area Promozione della Salute e

Prevenzione della Regione.

Campagna informativa realizzata

AAS n. 2 “Bassa friulana - Isontina” - Centro Regionale Unico per

l’Amianto (CRUA): mantenere a Palmanova e Monfalcone ambulatori

specificamente dedicati alla sorveglianza ex esposti ad amianto,

coordinando inoltre l’analoga attività nelle altre aziende sanitarie.

Report regionale di attività

Tutte le Aziende Sanitarie:

1. Raccogliere i dati relativi ai mesoteliomi degli ex esposti e

inviare al COR assicurando la trasmissione delle schede

ReNaM

2. trasmettere i dati sui soggetti attualmente esposti al CRUA e

alla DCS secondo le relazioni annuali compilate dalle ditte di

bonifica.

- dati inviati al COR

- schede ReNaM trasmesse

- i dati sui soggetti attualmente

esposti trasmessi al CRUA e alla

DCS

Ogni Azienda Sanitaria garantisce un numero di controlli coerenti con il

piano nazionale annuale dei controlli in materia di REACH/CLP, per

quanto attiene target group e tipologia di sostanze controllate,

almeno 1 controllo

AAS n.2 “Bassa Friulana-Isontina”: realizzare un evento formativo per le

imprese quale ricaduta del corso di formazione per formatori realizzato

nel corso del 2016 sul rischio chimico nel settore dei fitofarmaci

1 evento formativo

AAS n.3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli”: realizzare un evento

formativo sui Regolamenti Reach e CLP per operatori dei Dipartimenti

di Prevenzione interessati alla vigilanza nei luoghi di lavoro con la

finalità di informare e assistere le imprese del settore

1 evento formativo

AAS n.5 “Friuli Occidentale”: realizzare un evento formativo regionale

per le imprese e RSPP del settore del legno arredo mirato alla

sensibilizzazione degli “end user”, anche produttori di articoli, sugli

obblighi che fanno loro capo in materia di REACH

1 evento formativo

3.2.15. Miglioramento della sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive (Programma XIII PRP)

In merito agli indicatori previsti dall’attuale PNPV dall’analisi dei dati di copertura vaccinale, anche per il 2016 le

coperture vaccinali regionali a 24 mesi confermano l’andamento in diminuzione. Un calo che riguarda sia le

vaccinazioni obbligatorie (anti-difterica, anti-polio, anti-tetanica, anti-epatite B), che alcune di quelle

raccomandate. L’obiettivo resta, pertanto, quello di migliorare le attuali coperture vaccinali implementando

l’attuale rete anche con i PLS per l’eventuale somministrazione diretta. Saranno potenziate l’informazione e la

comunicazione del rischio dando particolare rilevanza della dimensione comunicativo-relazionale nel contesto

vaccinale

Nel campo delle malattie infettive non prevenibili da vaccino sebbene l’attuale situazione epidemiologica della

tubercolosi sia caratterizzata da una bassa incidenza nella popolazione generale, e dalla concentrazione della

25

maggior parte dei casi in alcuni gruppi a rischio e in alcune classi di età, è una malattia prevenibile e curabile. Per

questo il suo peso in termini di incidenza, prevalenza è ancora alto. Questo rende prioritario e irrinunciabile

l’impegno nel contrastare la sua diffusione garantendo la diagnosi tempestiva, i trattamenti efficaci e le

appropriate misure per il suo controllo.

Si lavorerà inoltre al miglioramento dei sistemi di sorveglianza, al miglioramento dell’accesso al test HIV, alla

prevenzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza, alla formazione per un corretto uso degli antimicrobici.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

Adottare e applicare le Linee guida regionali per il controllo

della tubercolosi e realizzare la formazione degli operatori

- Assicurare la partecipazione ad un evento

regionale

- 1 iniziativa formativa/informativa in ogni

Azienda

garantire in tutte le aziende sanitarie l’offerta attiva e

gratuita del test HIV, anche in forma anonima, anche ad

utenti in trattamento per problemi alcol correlati.

Report aziendale

Assicurare il proseguimento delle campagne vaccinali già

avviate

Miglioramento delle coperture vaccinali

Adeguare la progressione dell’offerta vaccinale al nuovo

PNPV attraverso la

Formazione

Revisione organizzativa

Attività di comunicazione per operatori (MMG, PLS) e

utenti

Monitoraggio nelle scuole di infanzia e nei nidi, pubblici e

privati

Intensificazione del conciling per i genitori non aderenti

alle proposte vaccinali

- Un corso di formazione sul campo in

materia di vaccinazioni in ogni Azienda

Sanitaria

- Formazione degli operatori dei servizi

vaccinali al counselling prevaccinale

- offerta attiva garantita per meningococco B

- offerta garantita (non attiva) per rotavirus

- offerta garantita (non attiva) per herpes

zoster ( ai 65enni)

- evidenza di iniziative di comunicazione

Assicurare procedure uniformi per la gestione dei soggetti

inadempienti/esitanti alla vaccinazione

- Adozione formale di protocollo regionale

Offerta vaccinazioni in categorie a rischio definiti i protocolli aziendali in applicazione ai

protocolli regionali

Avvio di un processo di accreditamento dei servizi vaccinali evidenza di avvio del processo

Garantire la rilevazione delle reazioni avverse a vaccino Report aziendale inviato alla DCS

tutti gli ospedali partecipano ai programmi di sorveglianza

delle ICA, con evidenza di monitoraggio degli indicatori

regionali.

indicatori regionali monitorati

effettuare in tutti gli ospedali per acuti la Point Prevalence

Survey sulle Infezioni correlate all’assistenza.

PPS effettuata

effettuare in tutti gli ospedali per acuti la Point Prevalence

Survey sul consumo degli antibiotici.

Report aziendale sul consumo di antibiotici

Formazione degli operatori sull’uso appropriato degli

antibiotici in ospedale e nelle strutture residenziali per anziani

Almeno 1 iniziativa di formazione

Formazione degli operatori sull’uso appropriato degli

antibiotici negli allevamenti industriali

1 evento

26

3.2.16. Comunicazione del rischio e gestione delle emergenze (Programma XIV PRP)

L’assistenza sanitaria ai migranti non può essere più considerata un episodio emergenziale temporaneo ma è, di

fatto, funzione stabile di tutti i dipartimenti di prevenzione e richiede pertanto un impegno aggiuntivo di risorse e

personale.

Per la riduzione dei rischi di trasmissione da malattie infettive croniche come l’epatite è emersa l’importanza di

sensibilizzare e informare in nuovi settori lavorativi (tatuatori, piercer, estetisti, ecc).

Una efficace “policy” per una gestione più razionale dei farmaci antimicrobici non può prescindere da un

adeguato programma di formazione e informazione, avente come destinatario tutto il personale operante in

ambito sanitario, ma anche in quelli zootecnico e agricolo, finalizzato alla diffusione di una cultura sul buon

utilizzo dei farmaci antimicrobici e sulla prevenzione del rischio infettivo connesso alla possibile trasmissione di

microrganismi patogeni in ambiente ospedaliero ed extra-ospedaliero. Nel corso del 2017 è data attivazione a

quanto previsto dal Piano Nazionale delle misure protettive per l’emergenza radiologica con particolare riguardo

alla tutela della salute Pubblica.

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

applicare il protocollo regionale sull’assistenza sanitaria alle

persone migranti ed inviare settimanalmente i dati di attività

Report settimanale

realizzare in modo coordinato tra le aziende sanitarie almeno

un intervento formativo/informativo per la sensibilizzazione

di gruppi specifici (tatuatori, estetisti, piercers..) sui problemi

correlati alle malattie trasmissibili

1 intervento formativo/informativo

garantire la formazione dei propri operatori sull’antimicrobial

stewardship

In ogni azienda almeno il 25% di medici

prescrittori formati

diffondere a tutti gli operatori sanitari la reportistica

regionale sulle resistenze batteriche

Report inviato in formato elettronico a tutti gli

operatori sanitari coinvolti in prescrizione e

somministrazione di farmaci

In applicazione del Piano generale regionale di risposta alle

emergenze, definire e formalizzare l’unità di crisi aziendale

Unità di crisi aziendale formalizzata

3.2.17. Alimentazione e salute: promozione di un’alimentazione sana, sicura e sostenibile (Programma XV

PRP)

Prosegue l’impegno nel favorire il mantenimento di un buono stato di salute per tutte le persone lungo tutto il

corso dell’esistenza, prevenendo l’insorgenza di MCNT attraverso la protezione, promozione e sostegno

dell’allattamento al seno, migliorando le abitudini alimentari di piccoli, giovani, adulti e anziani, con particolare

attenzione alle fasce più vulnerabili e ai soggetti intolleranti e allergici.

Nell’ ambito delle attività che saranno sviluppate dalle aziende sanitarie regionali, in tema di tutela della salute

della donna e maternità responsabile, dovranno essere attivati i percorsi formativi sull’allattamento al seno,

organizzati dall’ IRCCS “Burlo Garofolo” e diretti agli operatori dedicati.

La strategia di “salute in tutte le politiche” promossa dalla comunità europea si concretizza in azioni rivolte a

migliorare le competenze e l’integrazione in materia di alimentazione sana, sicura e sostenibile tanto negli

27

operatori sanitari della prevenzione, delle cure primarie e degli ospedali quanto negli operatori del settore

alimentare, attraverso lo sviluppo d’intese e accordi anche con soggetti non sanitari.

Azioni da programmare e realizzare a livello locale per Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità,

mortalità e disabilità delle MCNT attraverso una alimentazione sana, sicura e sostenibile:

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

sviluppare il piano d’azione elaborato da ogni azienda per i

propri punti nascita e garantire la partecipazione degli

operatori dedicati, al percorso formativo programmato a livello

regionale

40% operatori dedicati formati in ogni Azienda

Monitorare le gare di appalto di PA e Enti già mappate nel

2016 e fornire il proprio contributo nelle gare d’appalto in corso

nel 2017 per favorire il maggior consumo di frutta e verdura, la

riduzione del consumo di sale, usando quello iodato, l’utilizzo di

prodotti preferibilmente tipici e a filiera corta

contributo al 5% delle gare d’appalto di PA e

Enti in corso nel 2017 in ogni Azienda

Realizzare corsi di formazione in ogni azienda su stili alimentari

salutari per operatori sanitari della prevenzione, delle cure

primarie e degli ospedali, anche integrati con le proposte dei

programmi I e X

un corso di formazione in ogni Azienda

Realizzare un secondo corso di formazione, a valenza regionale

con la condivisione e il contributo di tutte le Aziende Sanitarie,

rivolto a formatori di GDO, Ristorazione Collettiva e Pubblica

sui temi del maggior consumo di frutta e verdura, la riduzione

del consumo di sale, usando quello iodato, la dovuta

attenzione ai soggetti allergici e intolleranti attraverso la

corretta applicazione del Reg.CE 1169/2011

partecipazione alla realizzazione del corso

regionale

report che evidenzi la diffusione dei contenuti

nel territorio aziendale

3.2.18. Sicurezza alimentare, salute e benessere animale

Le aziende sanitarie dovranno realizzare gli obiettivi previsti dalla pianificazione regionale in materia di sicurezza

alimentare e di salute e benessere animale, in particolare:

- ottemperare alle indicazioni del Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare;

- attuare con maggior incisività il progetto Piccole Produzioni Locali;

- programmare attività di audit;

- effettuare i controlli sulla condizionalità come da convenzione con il MIPAAF/AGEA;

- attuare il Piano regionale di monitoraggio e controllo della Malattia di Aujeszky dei suini

- attuare, in base alle linee guida procedurali della Task Force sul benessere animale, i controlli sul

benessere animale negli allevamenti e nel trasporto

- applicare il Decreto Ministeriale sulle misure di eradicazione della Scrapie su base genotipica;

- ottemperare ai LEA Ministeriali, focalizzando l’obiettivo sul LEA inerente l’anagrafe ovi caprina,

raggiugendo il 3% dei controlli richiesti a livello Regionale.

- Ottemperare a quanto previsto dal piano vaccinale di emergenza per blue tongue su bovini e ovi-

caprini su tutta la regione

Di seguito si indicano gli specifici obiettivi aziendali con il relativo risultato atteso:

28

Obiettivo aziendale: Risultato atteso:

Effettuare i controlli sulla condizionalità come da

convenzione con il MIPAAF/AGEA

Effettuare il 100% dei controlli previsti per gli atti di

interesse della condizionalità e inserire le evidenze ed

i verbali in BDN.

Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli obiettivi

contenuti nel Piano regionale dei controlli in materia di

sicurezza alimentare anche attraverso l’attività di

ispezione, audit, campionamento e di classificazione,

in base ai criteri del rischio, delle imprese alimentari; a

parità di rischio dovrà essere mantenuto almeno il tasso

di copertura 2016

Per le attività di ispezione, audit, campionamento e

classificazione ogni Azienda Sanitaria deve indicare nel

proprio PAL il n.ro di interventi programmati per il 2017

che costituiranno il risultato atteso aziendale:

- n. interventi ispettivi per settore programmati

per il 2017

- il n .audit per settore programmati per il 2017

- n. dei controlli ufficiali dei campionamenti di

alimenti e di valutazioni del rischio programmati

- n. dei controlli congiunti Servizio veterinario e

SIAN come da Accordo Conferenza Stato

Regioni.

Attuazione del quarto anno del Progetto Piccole

Produzioni Locali in accordo con la Direzione centrale

agricoltura. Applicazione del nuovo Regolamento con

coinvolgimento del Servizio SIAN.

Aumentare l’informazione e la formazione sul

territorio, informando le Aziende dell’allargamento

del paniere dei prodotti come da DPReg 0179-2015

del 01/09/2015. Stesura di una relazione finale di

verifica Aziendale indicante il numero di PPL

registrate ed il numero di ispezioni eseguite su:

- carni suine e avicunicole

- carni di specie diverse

- prodotti lattiero caseari di malga

- vegetali, confetture, conserve, prodotti da forno,

erbe aromatiche, prodotti dell’alveare, vegetali

fermentati, lumache, ecc…

Misure di prevenzione su base genetica per

l'eradicazione della Scrapie ovina classica, finalizzate

all'incremento dell'allele di resistenza della proteina

prionica (ARR) nell'intero patrimonio ovino nazionale

Controlli sierologici sui capi destinati alla riproduzione

come da quanto previsto nel decreto Ministeriale, al

fine di ottenere un patrimonio ovino regionale

indenne da Scrapie.

Attuazione del Piano regionale di monitoraggio e

controllo della malattia di Aujeszky dei suini.

n. allevamenti della coorte individuati dal Piano

regionale da controllare al fine del mantenimento

dell’indennità.

Attuazione dei controlli sul benessere animale negli

allevamenti e durante il trasporto secondo le linee guida

operative dettate dalla Task Force benessere animale,

istituita con Decreto 659/SPS del 20/08/2015

n. interventi di controllo sul rispetto del benessere

animale richiesti dal PRISAN 2017

Attuazione dei controlli sull’anagrafe ovi caprina come da

indirizzi LEA Ministeriali.

Raggiungimento del 3% dei controlli su base

Regionale come richiesto da LEA Ministeriali.

Applicazione del PRP sull’Igiene Urbana Veterinaria. Effettuare il 100% dei controlli sulle strutture di

ricovero e custodia della Regione Autonoma FVG sia

convenzionate che non convenzionate.

Applicazione piano vaccinale blue tongue 100% entro 28 febbraio 2017

29

3.3. ASSISTENZA PRIMARIA

3.3.1. Attuazione accordo per la Medicina generale

La legge regionale 17/2014 ha dettato le linee generali di sviluppo dell’assistenza primaria. Nel corso del 2016 le

Aziende hanno provveduto alla ridefinizione dell’organizzazione attraverso lo sviluppo delle Aggregazioni

funzionali territoriali (AFT), delle nuove medicine di gruppo e dei Centri per l’assistenza primaria (CAP), al fine di

dare forte impulso per il raggiungimento di importanti risultati di salute sul versante della presa in carico

integrata delle malattie croniche e della medicina di iniziativa.

Nel 2017 le Aziende continuano con lo sviluppo dell’assistenza primaria in coerenza con la legge regionale

17/2014 e con i dettami dell’Accordo integrativo regionale per la medicina generale 2016-2018.

In particolare è previsto :

- L’estensione delle nuove medicine di gruppo integrate in linea con l’AIR 2016-2018 e ss.mm.ii.

- Il consolidamento delle AFT attraverso l’operatività dei medici di medicina generale secondo i dettami

dell’AIR 2016-18 e della DGR 39/2016;

- Lo sviluppo dei CAP in ogni Azienda.

Entro il 2017 è, altresì, previsto il recepimento a livello regionale dell’Accordo per la medicina specialistica

ambulatoriale (SAI). Le Aziende dovranno provvedere al recepimento di detto Accordo a livello locale.

Nel 2017 è previsto a livello nazionale la definizione dell’Accordo per i Pediatri di libera scelta, con conseguente

adozione degli atti conseguenti da parte della Regione.

Nel corso del 2017 è prevista lo sviluppo di progetti pilota che prevedono l’introduzione della figura dello

psicologo all’interno di un CAP per Azienda, al fine di sperimentare il rapporto di cooperazione tra medici e

psicologi nell’ambito delle cure primarie.

Obiettivo Aziendale

1. Avvio delle Nuove medicine di Gruppo in ogni

Azienda

2. Sviluppo dei CAP in ogni Azienda

3. Attivazione di programmi di medicina d’iniziativa

4. Revisione procedure dimissione protetta

Risultato atteso

1. Sviluppo delle Nuove medicine di gruppo

conforme a quanto previsto dalla DGR

39/2016.

2. In ogni Azienda sono presenti non meno di 4

CAP

3. Evidenza in ciascuna Azienda Sanitaria di

effettivo avvio dei programmi nell’ambito della

gestione delle patologie croniche;

miglioramento del livello degli obiettivi

raggiunti per quanto riguarda il diabete

previsti dall’AIR di cui alla DGR 39/2016 nel

2017 vs 2015.

4. Evidenza di aggiornamento della procedura

delle dimissioni protette sulla base delle nuove

indicazioni regionali

30

Nel corso del 2017 verrà aggiornato il documento tecnico in coordinamento con i Dipartimenti di prevenzione,

per il percorso assistenziale dello scompenso cardiaco.

3.3.2. Accreditamento

Nel corso del 2016 è stato dato particolare impulso al programma di accreditamento delle strutture sanitarie, a

garanzia della qualità del servizio e delle prestazioni ai cittadini, attraverso l’accreditamento definitivo degli

ospedali pubblici e l’avvio dei procedimenti riguardanti le strutture di riabilitazione funzionale per le disabilità

fisiche e sensoriali.

Nel 2017, in coerenza con quanto previsto dalla legge di riordino del SSR n. 17/2014, si procederà al

completamento del processo di verifica e accreditamento delle strutture intermedie pubbliche e private ed in

particolare delle RSA, Hospice, SUAP (speciali unità di assistenza protratta), strutture di riabilitazione funzionale

per minori con disturbi neuropsichici e ospedali di comunità nonché delle strutture private per le dipendenze.

Inoltre, come già realizzato attraverso il Decreto del Presidente della Regione n. 151, del 26.7.2016, “Regolamento

per il rilascio dell’autorizzazione e dell’accreditamento istituzionale alle strutture sanitarie di riabilitazione

funzionale per le disabilità fisiche e sensoriali”, per ciascuna tipologia di struttura intermedia saranno

individuati/validati i criteri di accesso e le tariffe.

Agli enti del SSR è richiesta la partecipazione attiva al programma di accreditamento attraverso la messa a

disposizione dei valutatori ed esperti e l’autorizzazione alla frequenza ai corsi di formazione in materia di

accreditamento organizzati dalla direzione centrale salute.

Gli enti del SSR collaborano allo sviluppo dell’organismo tecnicamente accreditante (OTA), costituito da tutti i

referenti dell’accreditamento istituzionale, secondo le direttive dell’Intesa CSR del 19/2/2015 recepita con la

DGR 2220/2015.

Obiettivo Aziendale

1. Partecipazione attiva al programma di

accreditamento attraverso la messa a

disposizione dei valutatori ed esperti.

2. Gli enti del SSR collaborano allo sviluppo

dell’organismo tecnicamente accreditante

(OTA), costituito da tutti i referenti

dell’accreditamento istituzionale,

secondo le direttive dell’Intesa CSR del

19/2/2015 recepita con la DGR

2220/2015

Risultato atteso

1. Ogni AAS e ASUI mette a disposizione per i

sopralluoghi, secondo le indicazioni della direzione

centrale salute, i valutatori per almeno 20 giornate;

ogni IRCCS per almeno dieci giornate.

2. L’organismo tecnicamente accreditante (OTA), con il

coordinamento dei referenti dell’accreditamento di

ASUITS, AAS 2 e EGAS che hanno partecipato al corso

di formazione organizzato dall’AGENAS, definisce le

regole di funzionamento interno e la propria politica

(mission, vision e obiettivi) secondo le indicazioni della

DGR 2220/2015 e le trasmette per l’approvazione alla

direzione centrale salute entro il 2017.

3.3.3. Odontoiatria sociale

Nel corso del 2016 si è dato avvio al programma di odontoiatria sociale che troverà piena applicazione nel 2017.

In particolare con la DGR 1060/2016 e la successiva DGR 1905/2016 sono stati definiti le caratteristiche e il

modello organizzativo della rete regionale delle strutture e degli ambulatori odontoiatrici ed è stato approvato il

31

programma e con decreto del direttore centrale n. 1259/2016 sono state approvate le disposizioni attuative del

programma di odontoiatria sociale per gli enti del SSR.

Tale programma prevede il potenziamento della risposta all’urgenze odontostomatologiche con l’attivazione del

pronto soccorso odontoiatrico in 5 sedi regionali e delle attività di prevenzione delle patologie odontoiatriche;

nell’ambito delle prestazioni extra LEA, per i soli residenti nella Regione Friuli Venezia Giulia in possesso di ISEE

attestante una condizione di svantaggio economico, sono previste prestazioni ortodontiche a pazienti di età 0-14

anni e trattamento e inserzione di protesi rimovibili a pazienti di età superiore ai 65 anni.

Nel triennio sarà implementata la rete odontoiatrica regionale finalizzata al miglioramento quali-quantitativo

delle prestazioni odontoiatriche e della loro appropriatezza, alla garanzia dell’uniformità di accesso e di

trattamento in tutto il territorio regionale, all’omogeneizzazione delle procedure cliniche ed amministrative.

Alle 5 Aziende Sanitarie e all’IRCCS Burlo Garofolo che collabora con ASUITS è richiesta l’attivazione di un Pronto

Soccorso odontoiatrico a pieno regime, del percorso preferenziale per gli utenti con gravi disabilità e gli

ambulatori di patologia orale entro il primo semestre 2017.

Alle 5 Aziende Sanitarie è altresì richiesta la piena collaborazione al Coordinatore della rete odontoiatrica

regionale per l’attivazione di almeno tre ambulatori per l’inserzione di protesi dentarie rimovibili totali a pazienti

con arcata edentula di età superiore a 65 anni ed almeno tre ambulatori per il trattamento ortodontico per la

fascia di età 0-14 anni e per il perseguimento degli obiettivi previsti nelle citate DGR, in particolare:

- Attivazione entro il 2017 della cartella clinica elettronica condivisa

- Adozione di atti organizzativi che permettano un reale coordinamento dell’offerta odontoiatrica

aziendale e regionale anche mediante Uniformazione delle regole degli ambulatori distrettuali ed

ospedalieri

- Semplificazione e razionalizzazione su base regionale di materiali e strumentazioni utilizzate

- Adeguamento ed armonizzazione dei protocolli clinici ed amministrativi

Obiettivo Aziendale

1. Aumento delle prestazioni LEA erogate

raggiungendo la media aziendale di almeno 1,5

prestazioni/ora per odontoiatra

2. Prestazioni non LEA erogate

3. Percentuale aziendale di visite

odontostomatologiche

4. AAS 5: razionalizzazione dell’offerta nel distretto

nord

5. AAS 2: razionalizzazione dell’offerta

Risultato atteso

1. +20% delle prestazioni LEA erogate nel 2015

2. 200 casi di terapia ortodontica e 1000 protesi totali,

complessivamente nelle sedi attivate

3. non superiore al 50% del totale delle prestazioni

erogate (sono escluse le visite del pronto soccorso

odontostomatologico)

4. recupero delle risorse dall’ambulatorio distrettuale

di Prata per il potenziamento delle altre sedi

5. recupero delle risorse dall’ambulatorio di Cormons

per il potenziamento delle sedi di Gorizia e

Monfalcone

3.3.4. Cure palliative e terapia del dolore

Con la DGR 165/2016 sono state definiti il modello organizzativo e i requisiti della rete regionale e delle reti

locali delle cure palliative e della terapia del dolore per l’età adulta nonché le modalità di presa in carico dalla rete

locale delle cure palliative ed i criteri di accesso ai nodi della rete della terapia del dolore. Con decreto del

direttore centrale n. 689/2016 è stato costituito il coordinamento regionale per le cure palliative e la terapia del

dolore che, in coerenza con il mandato attribuitogli dalla L.R. 10/2011, ha approvato il progetto formativo per

32

tutti i professionisti sanitari operanti nelle due reti che sarà realizzato nel 2017 con finanziamento statale ed ha

attivato il monitoraggio per la valutazione dello stato di attivazione delle reti in tutti gli enti del SSR.

Entro il primo semestre 2017 in ciascuna Azienda sanitaria è istituita la rete locale per le cure palliative dell’età

adulta ed è formalmente nominato il responsabile della rete locale, individuato tra i medici in possesso di

specializzazione in cure palliative o titolo equipollente. Entro il 2017 è attivato il percorso di presa in carico dei

pazienti terminali oncologici e con gravi patologie cronico degenerative, approvato dal coordinamento regionale

per le cure palliative e la terapia del dolore.

Entro il primo semestre 2017 in ogni Azienda Sanitaria sono istituiti/potenziati i centri hub e spoke per la terapia

del dolore dell’età adulta, individuati dalla DGR 165/2016. Entro il 2017 sono attivati i percorsi per la presa in

carico dei pazienti con dolore cronico in tutti i setting assistenziali, approvati dal coordinamento regionale per le

cure palliative e la terapia del dolore. In particolare, si dovrà altresì rinforzare o attivare un approccio di supporto

psico-relazionale al malato oncologico e alla famiglia. A tal scopo si dovrà prevedere apposito personale per tale

finalità (psicologi e/o psichiatri).

A tutti gli enti del SSR è richiesto di favorire la partecipazione al progetto formativo regionale sulle cure palliative

e la terapia del dolore.

Obiettivo Aziendale

1. Attivazione della rete locale per le cure palliative

2. Istituzione/potenziamento degli hub e spoke

della rete locale per la terapia del dolore dell’età

adulta

3. ASSISTENZA H24 7 su 7: sono garantite Cure

Palliative domiciliari 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20,

attraverso l’erogazione diretta degli operatori

dell’équipe e per le restanti fasce orarie

attraverso una delle seguenti modalità: Pronta

disponibilità dedicata (servizio h24 garantito

dall’UCP), Consulenza telefonica (agli assistiti

e/o ai Medici dei servizi di Continuità

assistenziale e al 118)

4. TEMPISTICA DI PRESA IN CARICO MALATI

ONCOLOGICI DECEDUTI: Suddividere il numero

di malati oncologici deceduti in base al tempo

intercorso tra il momento della segnalazione e la

presa in carico. Entro 1 giorno dalla

segnalazione/Tra 1 e 2 giorni dalla

segnalazione/Tra 2 e 3 giorni dalla

segnalazione/Oltre 3 giorni dalla

segnalazione/Momento della segnalazione non

noto.

5. CIA (coefficiente di intensità assistenziale)

dell’assistenza domiciliare a favore dei pazienti

terminali presi in carico dalla rete delle cure

palliative

Risultato atteso

1. Entro il primo semestre 2017 in ogni AAS e

ASUI è attivata la rete locale per le cure

palliative ed è nominato formalmente il

responsabile della rete locale

2. ASUITS, ASUIUD e AAS 5 attivano il centro hub

di terapia del dolore e negli altri ospedali sono

attivati i centri spoke secondo le indicazioni

della DGR 165/2016 che ne ha definito le

caratteristiche e i requisiti.

3. Assistenza garantita h24 7 giorni su 7 in ogni

AAS e ASUI

4. La sommatoria dei malati presi in carico entro

1 giorno, entro 2 giorni ed entro 3 giorni deve

essere superiore o uguale all’80%

5. superiore o uguale a 0,5

6. uguale o superiore al 75%

33

6. Percentuale di malati oncologici deceduti a

domicilio

7. attivazione del monitoraggio dei tempi di attesa

per l’accesso alle prestazioni di terapia del dolore

in tutti i setting assistenziali

8. Attivazione di almeno una campagna informativa

sulle reti delle cure palliative e della terapia del

dolore da realizzarsi con finanziamento della LR

10/2011 in ciascuna Azienda

9. Attivazione di presa in carico dei malati

oncologici in “fase avanzata” con supporto psico-

relazionale individuale e della famiglia.

8. trasmissione report alla direzione centrale

salute

9. Almeno il 20%

10. Almeno il 50% dei pazienti presi in carico

3.3.5. Superamento della contenzione

Nel 2016 la Giunta regionale ha adottato con D.G.R. n. 1904 dd. 14.10.2016 una raccomandazione per il

superamento della contenzione con la finalità di fornire indicazioni per la prevenzione delle situazioni assistenziali

difficili caratterizzate da comportamenti aggressivi, da non adesione al trattamento e da volontà di

allontanamento della persona assistita.

I Direttori Generali degli enti del SSR, adottano gli atti volti all’attuazione di quanto previsto dalla raccomandazione per

il superamento della contenzione e provvedono a costituire una commissione tecnica aziendale multi-professionale e

multi-disciplinare per il monitoraggio del fenomeno della contenzione e per assicurare il ricorso a strategie di contesto

alternative alla contenzione in un’ottica di superamento effettivo della stessa nelle realtà sanitarie e socio-assistenziali

della Regione FVG.

La Direzione Centrale Salute, Integrazione Socio-Sanitaria, Politiche sociali e Famiglia attua la verifica nei confronti

delle attività poste in essere dagli enti del SSR, mediante la richiesta di trasmissione a tutti gli enti del SSR di un report

di monitoraggio del fenomeno della contenzione in tutte le strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali.

Obiettivo Aziendale

1. Dare attuazione alla DGR

n. 1904/2016

Risultato atteso

1. Produzione di un report di monitoraggio del fenomeno della

contenzione in tutte le strutture sanitarie, socio-sanitarie e

assistenziali secondo quanto disposto nella DGR 1904/2016

3.3.6. Riabilitazione

Con l’applicazione degli standard previsti dalla nuova riforma è previsto un aumento considerevole dei posti letto

di riabilitazione, sia ospedalieri che territoriali. Con la DGR n. 817/2016 sono stati approvati gli standard

qualificanti le RSA riabilitative. Alle Aziende Sanitarie è richiesto di completare entro il 2017 il processo di

riqualificazione dei posti letto di RSA pubblici e privati che entreranno a far parte della rete di riabilitazione

estensiva extra ospedaliera.

Nel 2016 sono stati costituiti il tavolo tecnico regionale per la definizione della rete per le malattie

neuromuscolari e la sclerosi laterale amiotrofica e il tavolo tecnico per la sclerosi multipla per la definizione del

percorso assistenziale con il coinvolgimento delle Associazioni di volontariato più rappresentative della Consulta

regionale dei Disabili.

34

Alle Aziende Sanitarie è richiesta l’attivazione della rete per le malattie neuromuscolari e la sclerosi laterale

amiotrofica, secondo l’emanando piano regionale, e del percorso assistenziale per la sclerosi multipla entro la

seconda metà del 2017.

Per quanto riguarda le Gravi cerebro-lesioni acquisite, nel corso del 2017 sarà attivata la Consulta regionale dei

disabili con le associazioni dei familiari di cui all’Accordo CSR Rep. n. 44 del 5/5/2011.

Obiettivo Aziendale

1. Attivazione a livello aziendale della rete per

le malattie neuromuscolari e la sclerosi

laterale amiotrofica

2. Attivazione a livello aziendale del PDTA per

la sclerosi multipla entro la seconda metà

del 2017.

Risultato atteso

1. In ogni AAS e ASUI è attivato un gruppo integrato

neuromuscolare (GIN) con la finalità della presa in

carico della persona con malattia neuromuscolare

nell’ambito territoriale di competenza.

2. Entro il 2017 almeno il 50% dei pazienti con sclerosi

multipla è preso in carico con le modalità previste dal

percorso assistenziale

3.3.7. Assistenza domiciliare:

E’ il setting assistenziale privilegiato da perseguire nella riorganizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari.

Presa in carico > 3.8% popolazione > 65 anni (secondo nuova griglia

LEA)

3.3.8. Salute mentale

Nel corso del 2017 è prevista l’approvazione del Piano d’azione regionale per la salute mentale elaborato con la

collaborazione dei referenti tecnici delle Aziende sanitarie. All’interno di detto Piano saranno trattati tutti i temi

che attengono la salute mentale in età adulta, in età evolutiva, con riferimento anche al periodo della transizione

delle cure e saranno sviluppati obiettivi specifici di sistema quali la definizione di una metodologia comune per i

percorsi di abilitazione e riabilitazione, l’offerta di residenzialità e semi-residenzialità e il miglioramento del

sistema informativo.

Con riferimento all’informatizzazione dei dati relativi alle attività dei servizi di salute mentale (età adulta ed età

evolutiva), nel corso del 2017 si svolgeranno le procedure per l’adozione di un nuovo gestionale capace di rendere

maggiormente fruibili le informazioni integrate dei soggetti presi in carico. Le Aziende conseguentemente

adotteranno ed implementeranno il nuovo gestionale regionale.

3.3.9. Disturbi del comportamento alimentare

Nel corso del 2016 sono stati avviati i lavori di un gruppo tecnico di esperti per la revisione del percorso

diagnostico terapeutico riabilitativo per i soggetti con Disturbi del comportamento alimentare, di cui si prevede il

completamento e l’implementazione del documento nel 2017.

35

Le Aziende per l’assistenza sanitaria:

- collaborano alla definizione del percorso assistenziale suddetto per il tramite dei loro referenti al gruppo tecnico

regionale e ne favoriscono l’implementazione a livello aziendale;

- l’IRCCS Burlo Garofolo e l’ASUIUD attivano la funzione di osservatorio epidemiologico, rispettivamente per l’età

evolutiva e l’età adulta, e di indirizzo formativo degli operatori regionali, in collaborazione con la Direzione

Centrale Salute, i DSM e i servizi per la salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza, come definito dal

Decreto 1200/2013;

- favoriscono il consolidamento della rete di offerta con l’attività a regime degli ambulatori dedicati e dei centri

diurni per l’età adulta e per l’età evolutiva.

- promuovono programmi formativi per gli operatori che si occupano di DCA.

Obiettivo Aziendale

1. Partecipazione dei referenti aziendali

individuati al Tavolo tecnico salute mentale

DCA

1 Partecipazione e collaborazione attiva al

Tavolo tecnico regionale DCA

2 IRCCS Burlo Garofolo e ASUIUD attivano la

funzione di osservatorio epidemiologico per

i DCA, in collaborazione con la Direzione

Centrale Salute, i DSM e i servizi per la

salute mentale dell’infanzia e

dell’adolescenza, come definito dal Decreto

1200/2013;

3 Consolidamento della rete di offerta con

l’attività a regime degli ambulatori dedicati

e dei centri diurni per l’età adulta e per l’età

evolutiva.

4 Formazione specifica degli operatori

Risultato atteso

1 I referenti regionali individuati hanno

partecipato all’80% degli incontri

DCA

1 I referenti regionali individuati hanno

partecipato all’80% degli incontri

Gli Osservatori epidemiologici DCA

predispongono un report sull’attività 2017

della rete sulla base di indicazioni della

Direzione.

2 Ogni Azienda ha identificato un Ambulatorio

DCA con suo referente

3 Evidenza documentale di un percorso

aziendale strutturato per l’intervento

semiresidenziale

4 Evidenza di corsi formativi

3.3.10. Salute mentale in età evolutiva

Nel corso del 2017 sarà individuata con atto formale la rete regionale dei servizi di salute mentale per l’età

evolutiva. Verranno individuati i requisiti per l’accreditamento delle strutture residenziali e semiresidenziali per i

minori con disturbi neuropsichici. Le aziende proseguiranno nel rinforzo dei servizi di salute mentale per l’età

evolutiva come previsto dalla DGR n.1671/09.09.2016.

3.3.11. Autismo

Sul tema dell’autismo un gruppo tecnico di esperti nella materia, nel corso del 2016, ha elaborato il documento

sul percorso diagnostico assistenziale per il minore affetto da disturbi dello spettro autistico, in coerenza con i

contenuti della Legge 18 agosto 2015, n. 134.

Nel corso del 2017 è prevista l’implementazione del percorso a livello aziendale.

36

Obiettivo Aziendale

1. Partecipazione dei referenti individuati delle

NPIA al tavolo tecnico regionale in tema di

salute mentale

1. Implementazione del percorso diagnostico

assistenziale per il minore affetto da

disturbi dello spettro autistico

Risultato atteso

1. I referenti individuati hanno partecipato

all’80% degli incontri regionali organizzati

2. Numero corsi (Early Start Denver Model) e

numero operatori formati in tema di gestione

del minore con disturbi dello spettro autistico

Per il 30 giugno 2017 si completerà la stesura del documento per la presa in carico dell’ adulto affetto da disturbi

dello spettro autistico con la definizione del bisogno assistenziale, le modalità di classificazione, i servizi socio

assistenziali, le tariffe per gli erogatori.

3.3.12. Consultori familiari

Nel corso del 2016 è stata completata la ricognizione sull’assetto organizzativo e sulla dotazione di personale in

funzione delle attività e dei servizi erogati dai Consultori familiari ed è stato predisposto un piano di fattibilità per

la riorganizzazione dell’offerta dei servizi del consultorio familiare in coerenza con i bisogni delle famiglie e

nell’ottica di equità e omogeneità di offerta a livello regionale. La DGR 13 aprile 2016, n. 613 ha ravvisato la

necessità, quale linea di azione prioritaria per le Aziende per l’assistenza sanitaria, la riorganizzazione e

valorizzazione dei consultori familiari.

Viene garantito il percorso nascita e l’accompagnamento del bambino e della famiglia nelle prime età della vita e

nelle fasi di maggior fragilità ed in particolare, per le gravidanze a basso rischio, viene prevista la

responsabilizzazione diretta delle ostetriche nella gestione del percorso nascita. E’ implementata l’offerta della

visita domiciliare ostetrica in puerperio. Nell’ambito della promozione della salute della donna, vengono previsti

percorsi per la donna in età post-fertile.

Obiettivo Aziendale

1. Implementazione dell’offerta della visita

domiciliare ostetrica in puerperio.

2. Promozione della salute della donna in età post-

fertile

Risultato atteso

1. Attivazione del servizio.

2. Evidenza di interventi a favore della salute della

donna in età post-fertile

3.3.13. Diabete

Il Tavolo Tecnico regionale per il recepimento del piano nazionale sulla malattia diabetica ha messo a punto un

“Documento di indirizzo regionale sull’Assistenza alla Persona con Diabete”, con lo scopo di fornire un nuovo

modello organizzativo per la gestione integrata del diabete in Friuli Venezia Giulia. Al fine di garantire

l’applicazione del Documento attraverso la condivisione dei contenuti, l’analisi dei ruoli e la formazione dei diversi

attori coinvolti nella cura della persona con diabete, la Direzione nel corso del 2016 ha organizzato un progetto di

“formazione formatori” rivolta a medici diabetologi, infermieri, dietiste, MMG, farmacisti, e altri operatori

territoriali. Nel corso del 2017 sono previsti molteplici eventi capillari che ciascuna Azienda provvederà ad

organizzare sul territorio di competenza, sulla base del programma prodotto dalla “formazione formatori”.

Obiettivo Aziendale

1. Le Aziende organizzeranno corsi di formazione

Risultato atteso

1. Evidenza attuazione dei corsi a livello aziendale

37

per garantire l’applicazione del “Documento di

indirizzo regionale sull’Assistenza alla Persona con

Diabete”

rivolti ai MMG e agli operatori dei distretti che

si occupano di diabete nell’assistenza primaria.

3.3.14. Sanità penitenziaria

Nel corso del 2017 continueranno gli incontri dell’Osservatorio regionale per la sanità penitenziaria al fine di

analizzare e monitorare percorsi e interventi dei servizi di sanità penitenziaria regionali, con la partecipazione,

altresì, dell’amministrazione penitenziaria e della magistratura di sorveglianza.

Si provvederà alla costituzione del Gruppo tecnico regionale per la prevenzione del rischio autolesivo e suicidario

in carcere e sarà chiesto alle Aziende di elaborare programmi aziendali per la prevenzione del rischio autolesivo e

suicidario in carcere.

Obiettivo Aziendale

1. A seguito dei lavori del Gruppo tecnico regionale

le Aziende elaborano programmi per la

prevenzione del rischio autolesivo e suicidario in

carcere.

Risultato atteso

1. Programmi aziendali per la prevenzione del

rischio autolesivo e suicidario in carcere entro

il 2017.

3.3.15. Ospedali psichiatrici giudiziari

Nel corso del 2017 la Regione continuerà a dare il proprio contributo nell’ambito del programma nazionale di

superamento degli OPG, attraverso la partecipazione al gruppo interregionale per la sanità penitenziaria e presso

l’Organismo di coordinamento nazionale.

Le Aziende dovranno proseguire nel programma regionale di superamento degli OPG, garantendo il

funzionamento delle strutture per l’esecuzione delle misure di sicurezza regionali (REMS) e, più in generale,

attivando percorsi di fronteggiamento della deriva di internamento e predisponendo i progetti riabilitativi

personalizzati per le persone internate.

3.3.16. Dipendenze

Per il trattamento e la cura delle dipendenze dovrà essere promossa l’applicazione del Piano Regionale

Dipendenze, con particolare attenzione ai soggetti con problemi correlati a ludopatia patologica e altre

dipendenze emergenti. Al fine di supportare una rete di cura rivolta a persone con problemi di alcol dipendenza si

intende promuovere degli spazi di confronto, tra servizi e terzo settore, sulle metodologie di trattamento

utilizzate.

A sostegno del Protocollo tra Ministero della Giustizia, Regione FVG e Tribunale di Sorveglianza di Trieste

sottoscritto il 29.05.2014, si intende promuovere e aumentare il numero di programmi terapeutico riabilitativi in

misura alternativa alla detenzione per detenuti con dipendenza patologica e di messe alla prova. L’avvalersi di

misure alternative favorisce la possibilità di curare e “rieducare” il soggetto condannato affetto da dipendenza nel

suo habitat socio-culturale, così da avere maggiori possibilità di reinserimento attivo nel tessuto sociale.

38

Relativamente agli strumenti terapeutico riabilitativi e di reinserimento sociale si intende avviare un

monitoraggio con i servizi per le dipendenze sull’efficacia di tali strumenti. Allo scopo di migliorare il monitoraggio

delle azioni messe in capo dal SSR per le problematiche relative alla dipendenza, si intende promuovere l’uso di

strumenti per la valutazione dell’outcome.

Obiettivo Aziendale

1. Collaborazione con l’Osservatorio Regionale

sulle Dipendenze.

2. Partecipazione alla realizzazione di un

workshop regionale, in collaborazione con il

terzo settore sui trattamenti alcologici.

3. Promuovere e aumentare il numero di

programmi terapeutico riabilitativi in misura

alternativa alla detenzione per detenuti con

dipendenza patologica e di messe alla

prova.

4. Partecipazione ai tavoli di monitoraggio

sugli strumenti terapeutico riabilitativi e di

reinserimento sociale.

5. Produzione di almeno 3 indicatori di

outcome.

Risultato atteso

1. Partecipazione dei referenti del gruppo tecnico

operativo ad almeno il 70% delle riunioni indette

dall’Osservatorio sulle Dipendenze.

Invio e validazione dei dati per i flussi informativi

regionali raccolti dell’osservatorio.

2. Partecipazione dei almeno il 70% del personale dei

Servizi per le dipendenze dedicati al trattamento

alcologico al workshop regionale.

3. Partecipazione alla realizzazione di una formazione

a valenza regionale sulle misure alternative e

messe alla prova.

Aumento delle misure alternative e messe alla

prova (2017 vs 2016).

4. Individuazione di almeno 3 indicatori di outcome

relativi agli strumenti terapeutico riabilitativi e di

reinserimento sociale.

5. Report con l’esito di almeno 3 indicatori di

outcome.

3.3.17 Privacy

Per facilitare l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico (FSE), previsto per l’anno 2017, le Aziende

intensificheranno la raccolta dei consensi al trattamento dei dati personali, in modo da estenderla a tutti i

cittadini.

3.3.18 Continuità assistenziale 116-117

Le Aziende nel corso del 2017 predisporranno l’organizzazione con risorse infermieristiche, ancorché non sia

ancora stata prevista l’apposita attivazione della linea telefonica dedicata da parte dei gestori telefonici, per

garantire la continuità assistenziale dei pazienti in cura/assistenza domiciliare, coerentemente con l’Accordo

Stato - Regioni.

39

3.4. PROGETTI ATTINENTI LE ATTIVITÀ CLINICO ASSISTENZIALI

In continuità con la programmazione dell’anno 2016, obiettivo prioritario nell’ambito della riorganizzazione

sanitaria regionale prevista dalla legge di riforma n. 17/2014, è quello di consolidare le attività avviate. In

particolare, rispetto alle reti già deliberate, sarà di centrale importanza attuare i percorsi assistenziali già decretati

in ambito regionale e definirne di nuovi quali strumenti operativi e di facilitazione per la connessione tra i nodi

delle reti assistenziali ospedaliere.

3.4.1. Insufficienze d’organo e trapianti

Con la DGR n. 594 del 28 marzo 2014 è stata attivata la Rete regionale per la presa in carico delle gravi

insufficienze d’organo e trapianti; con DGR 2.533/2014 e 1.539/2015 sono state attivate le filiere Fegato e Rene

(quest’ultima ha anche formalizzato due percorsi assistenziali regionali), mentre sono ancora da formalizzare gli

avvii delle filiere Cuore, Pancreas e Polmone. Partendo da contesti differenti per ogni filiera d’organo, per l’anno

2017 vengono individuati gli obiettivi sotto specificati.

Cuore

1. Dopo la formalizzazione della filiera cuore della rete per la presa in carico delle gravi insufficienze

d’organo e trapianti, predisposizione di almeno 2 percorsi assistenziali a valenza regionale (VAD e ECMO.

2. Utilizzo presso il Centro trapianti di almeno l’85% degli organi prelevati in regione (diretti o in scambio

con altre regioni).

3. Riduzione del tasso di ricovero per scompenso cardiaco per 100.000 residenti di 50-74 anni, portandolo

per ogni AAS/ASUI sotto il valore di 210 (valore medio regionale 2015 di 208,26 – fonte Bersaglio)

Rene

Nel corso del 2016 sono stati approvati il “Percorso assistenziale del paziente candidato al trapianto renale”

(decreto 133/2016) e il “Percorso assistenziale del paziente con malattia renale cronica stadi 1-3 e 4-5 KDOQI-

KDIGO” (decreto n. 799/2016). Per il 2017 si prevede:

1. Potenziamento della Dialisi peritoneale e dei trapianti con l’obiettivo di ridurre i pazienti in emodialisi al di

sotto del 46% del totale (trapiantati + emodializzati + in dialisi peritoneale).

2. Ulteriore potenziamento del programma Trapianti di rene con riduzione dei Tempi di iscrizione in lista

trapianto (differenza tra inserimento in donor manager T3 e raccolta del consenso all’avvio dell’iter per

l’inserimento in lista T0 < 10 mesi almeno nel 75% dei casi che hanno dato il consenso) e aumento dei

casi di trapianto (almeno 70/anno comprensivi di tutte le tipologie di trapianto).

Fegato

La filiera Fegato della Rete per le gravi insufficienze d’organo e trapianti non ha prodotto i percorsi assistenziali

previsti con le linee di gestione 2016; ne consegue che tale obiettivo è riproposto per l’anno 2017. Inoltre, nel

corso di una visita al centro trapianti effettuata dal Centro Nazionale Trapianti è stata rappresentata la scarsa

immissione in lista di pazienti rispetto all’atteso, oltre che la necessità di alcune riorganizzazioni delle attività, dal

pre al post trapianto. Per il 2017 si prevede:

1. Formalizzazione di almeno 2 percorsi assistenziali a valenza regionale dei quali almeno uno che riguarda i

pazienti trapiantati.

2. Iscrizione in lista trapianto, presso il centro trapianti dell’ASUIUD, di almeno 50 pazienti nell’anno 2017

equamente distribuiti fra le AAS/ASUI in base alla popolazione residente (ASUITS 10, AAS2 10, AAS3 7,

ASUIUD 10, AAS5 13).

40

3. Adeguamento strutturale ed organizzativo del centro trapianti alle prescrizioni del Centro Nazionale

Trapianti effettuate nel corso dell’ispezione dell’ estate 2016.

4. Utilizzo presso il Centro trapianti di almeno l’85% degli organi prelevati in regione (diretti o in scambio

con altre regioni).

Pancreas

La filiera Pancreas della Rete per le gravi insufficienze d’organo e trapianti non è ancora stata formalizzata. Per il

2017 si prevede:

1. Formalizzazione della filiera pancreas della rete per la presa in carico delle gravi insufficienze d’organo e

trapianti.

2. Riduzione del tasso di amputazioni maggiori per diabete portandolo per tutte le AAS/ASUI al di sotto di

30 casi per milione di residenti (valore medio regionale 2015 di 29,39 x milione – fonte Bersaglio).

Polmone

1. Formalizzazione della filiera polmone della rete per la presa in carico delle gravi insufficienze d’organo e

trapianti.

2. Riduzione del tasso di ospedalizzazione per BPCO portandolo per tutte le AAS/ASUI al di sotto del 60 per

100.000 residenti di 50-74 anni (valore medio regionale 2015 del 65,84 per 100.000 residenti – fonte

Bersaglio).

3. Formazione di 3 infermieri per ogni distretto sanitario per la gestione integrata con le Pneumologie di

riferimento dell’ossigenoterapia domiciliare

4. Formazione di 2 fisioterapisti per distretto, da parte delle Pneumologie di riferimento, finalizzata alla

riabilitazione respiratoria ambulatoriale e domiciliare

Tessuti oculari

1. Potenziamento del programma di donazione cornee (+ 20% delle donazioni del 2015)

2. Aumento del numero di trapianti di cornea (almeno 100 in Regione)

Donazione d’organi e altri tessuti

1. Formalizzazione del protocollo per prelievo d’organi da paziente con accertamento del decesso con criteri

cardiologici.

2. Formalizzazione del protocollo per la donazione multi-tessuto.

3.4.2. Emergenza urgenza

Per il 2017 vengono individuati gli obiettivi di seguito specificati:

Ictus

1. Mantenimento dell’attività di Trombolisi endovenosa/endoarteriosa con il raggiungimento nel 2017 di

almeno 350 trattamenti nel territorio regionale (269 nei primi 9 mesi 2016 - fonte SDO).

2. Misurazione dei tempi intercorrenti fra allertamento-TAC e TAC-trombolisi venosa (relazione di analisi dei

dati 2016 e primo semestre 2017).

Presenza nella documentazione clinica della scala Barthel Index e della Rankin Scale modificata, compilata all’ingresso e all’uscita di ogni setting assistenziale (almeno l’85% degli episodi di ricovero con DRG 14 o codici ICD-9-CM relativa a: 430.x, 431.x, 432.x, 433.x1, 434.x1, 436.x. 437.3, 438.x, 784.3 (afasia) - periodo di misurazione tutto l’anno 2017). Qualora sia attivo lo strumento informatico le Aziende sono tenute all’uso dello stesso anche ai fini del monitoraggio del dato richiesto, diversamente le Aziende sono tenute alla trasmissione alla DCS di un report per ogni semestre del 2017 condotto su un campione di cartelle cliniche.

41

Emergenze cardiologiche

A cavallo degli anni 2016-2017 verrà formalizzata la rete per le emergenze cardiologiche. Nel corso del 2017 si

prevede:

1. Formalizzazione di almeno 1 percorso assistenziale che definisca anche specifici indicatori di esito.

2. Misurazione del tempo intercorrente fra l’effettuazione dell’ECG sul territorio e l’inizio della procedura in

emodinamica (relazione di analisi dei dati 2016 e primo semestre 2017).

Trauma

Nel corso del 2017 dovrà essere formalizzata la rete trauma. Per il 2017, inoltre, si prevede:

1. Formalizzazione di un sistema di indicatori clinici per il monitoraggio dei tempi e degli esiti..

2. Trattamento della Frattura di femore entro 48H in almeno il 70% (hub) o 80% (spoke) dei casi trattati dal

presidio ospedaliero.

3. Implementazione, all’interno dei presidi ospedalieri di 2° livello, di un’organizzazione per l’urgenza

traumatologica distinta dalle altre urgenze, in modo da accelerare i tempi di trattamento di tutta la

traumatologia.

Pronto soccorso ed urgenza emergenza

1. Aumentare la percentuale dei pazienti registrati al Pronto Soccorso con codice verde e visitati entro 1h

rispetto al totale dei pazienti con codice verde, ad almeno l’80% (spoke) o 65% (hub) (media regionale

2015 del 65,89% - fonte Bersaglio)

2. Aumentare la percentuale di pazienti con codice verde non inviati al ricovero che permangono in Pronto

soccorso meno di 4 ore, portandola a valori superiori all’85% (spoke) e 75% (hub) (media regionale 2015

del 78,24% - fonte Bersaglio)

3. Revisione e confronto interaziendali della gestione clinica per 5 eventi patologici acuti, più frequenti.

3.4.3. Reti di patologia

L’articolo 39 della legge regionale 17/2014 prevede la messa in rete delle strutture e dei professionisti per

diverse patologie con il fine di garantire al paziente, in tutto l’ambito regionale, una maggiore appropriatezza e

percorsi assistenziali standardizzati altamente qualificati. Tale approccio richiederà il confronto costante dei

professionisti, fra loro e con i rappresentanti dei cittadini, e garantirà di conseguenza una migliore diffusione delle

conoscenze. Le reti dovranno essere organizzate in modo da consentire la condivisone di informazioni cliniche, la

comunicazione tra i professionisti per migliorare i setting assistenziali delle diverse condizioni di malattia,

ponendo al centro dell’azione assistenziale la persona e la sua famiglia. Oltre a quelle di cui ai punti 3.4.1. e 3.4.2.,

nel corso del 2017 si prevede anche l’avvio dell’attività nei seguenti ambiti con gli obiettivi sotto specificati.

Malattie rare

Con la DGR 1968/2016 è stata rivista la rete delle Malattie rare della Regione. La DGR prevede una serie di

funzione a carico del coordinamento della rete per le quali con le linee annuali per la gestione del SSR si finanzia

all’ASUIUD un medico con competenze epidemiologiche e di organizzazione per la conduzione del registro

malattie rare e la conduzione di gruppi di lavoro finalizzati alla produzione dei percorsi assistenziali delle

patologie, un infermiere per la gestione delle attività correlate agli aspetti assistenziali delle funzioni attribuite ed

una figura amministrativa per la gestione degli aspetti burocratico amministrativi. Entro marzo 2017 verranno

individuati i presidi hub dei singoli gruppi nosologici che dovranno:

1. Produrre entro il 31 dicembre 2017 almeno 1 percorso assistenziale per ogni gruppo nosologico.

42

2. Implementare il flusso informativo al registro regionale di cui al DM 279/2001 (aggiornamento dati del

registro con inserimento del 100% dei casi in prevalenza al 30 novembre 2017)

Malattie reumatiche

Nel 2017 prosegue il lavoro della rete con:

1. Monitoraggio dell’applicazione dei percorsi assistenziali già formalizzati. Le AAS/ASUI sono tenute

all’uso dello strumento informatico che sarà messo a disposizione entro il primo trimestre 2017.

2. Evidenza, entro il 30 giugno, nel sito aziendale di ogni AAS/ASUI dei medici reumatologi aggregati alle

medicine interne e di quelli appartenenti ai servizi (AAS5 e ASUITS) o alla struttura complessa (ASUIUD)

3.4.4. Materno-infantile

In seguito ai cambiamenti demografici in corso, nell’area materno-infantile si sta assistendo ad una contrazione

del fenomeno delle nascite con ripercussione anche sull’attività delle Pediatrie e delle strutture di chirurgiche con

casistica in età pediatrica. È necessario, pertanto, perseguire obiettivi di appropriatezza clinica ed organizzativa

che assicurino i migliori livelli di qualità e sicurezza sia in ambito ostetrico che pediatrico. In particolare per il 2015

dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi:

1. Responsabilizzazione diretta delle ostetriche nella gestione del percorso per la gravidanza fisiologica

2. Mantenimento della percentuale dei parti cesarei depurati (NTSV) al di sotto del 20% dei parti totali dei

parti depurati (valore medio regionale 2015 pari a 16,38% - fonte Bersaglio).

3. I parti indotti farmacologicamente devono essere ridotti al di sotto del 20% (valore medio regionale 2015

pari a 21,44% - fonte Bersaglio).

4. Viene stilato l’elenco degli interventi chirurgici pediatrici che, per assicurare adeguati livelli di sicurezza e

qualità, è necessario centralizzare l’ attività in un’unica struttura o essere eseguiti, eventualmente in più

sedi, da una sola equipe chirurgica ed anestesiologica del IRCCS “Burlo Garofolo”

L’IRCCS Burlo Garofolo collaborerà con la DCS allo sviluppo di nuovi modelli organizzativi innovativi, anche in

prospettiva del prossimo piano obiettivo materno-infantile.

3.4.5. Percorso nascita

Nel corso del 2016 è proseguita l’attività del Comitato percorso nascita regionale relativamente ai compiti

assegnati dall’Accordo Stato Regioni 16 dicembre 2010, n. 137, recepito con DGR 15 giugno 2012, n. 1083; in

particolare il monitoraggio dello stato di attuazione delle 10 linee di azione individuate dal suddetto accordo,

orientate al miglioramento della qualità, sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso

nascita e la stesura del report annuale richiesto dal Comitato percorso nascita nazionale del Ministero della

Salute.

Tra le altre attività svolte nel 2016 si evidenzia la stesura di documenti tecnici (es. trasporto assistito materno -

STAM- e in emergenza neonatale -STEN-, parto indotto ecc) da parte di gruppi ristretti di esperti e l’espressione

di parere su alcune progettualità regionali (es. screening neonatale, deroga per il Punto nascita di Tolmezzo,

organizzazione regionale del trasporto in emergenza perinatale, ecc ).

Le Aziende per l’assistenza sanitaria nel corso del 2017:

- verificano l’attuazione aziendale di quanto previsto nei provvedimenti nazionali e regionali, in termini di

miglioramento della qualità, sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita;

- partecipano, per il tramite dei propri referenti, alle attività del Comitato percorso nascita regionale;

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- l’IRCCS Burlo Garofolo e l’ASUIUD, in qualità di centri di II livello per il trasporto in emergenza perinatale

(Terapie intensive neonatali e SOC Ginecologia ed Ostetricia) producono e trasmettono alla Direzione

centrale salute un report annuale sulle attività di trasporto che fornisca elementi utili al monitoraggio dei

seguenti indicatori:

o N. neonati per i quali è attivato un trasporto primario nell’anno / N. totale nati nell’anno

o N. trasporti primari nell’anno attivati entro 30 minuti dalla richiesta / N. totale trasporti primari

nell’anno

o N. neonati < 34 settimane trattenuti nella Struttura di I livello con scheda compilata dal centro TIN/

N. totale neonati < 34 settimane trattenuti nella Struttura di I livello

o N. STAM attivati nell’anno / N. totale parti nell’anno

o N. STAM attivati con documentazione clinica completa / N. totale STAM attivati.

- Supporto ed aiuto alle giovani famiglie dopo il parto, con specifico servizio domiciliare e ambulatoriale.

Presa in carico di almeno il 30% dei nati.

3.4.6. Sangue ed emocomponenti

Nel 2017 dovrà essere attuato quanto previsto dalla DGR 2673/2014 relativamente alla collocazione presso la

sede ospedaliera di Palmanova del Centro Unico Regionale di Produzione degli Emocomponenti. La struttura

nasce dalla fusione di due filoni di attività che attualmente sono affidati dall’AAS2 e dall’ASUIUD con attività

ancora parzialmente svolta presso l’AAS5. Tale struttura assorbirà anche la funzione di raccolta sangue

territoriale mediante i mezzi mobili (attualmente in comodato d’uso ad ASUIUD e ASUITS) e svolgerà la funzione

di Centro di Coordinamento delle attività trasfusionali della regione.

Il sistema trasfusionale regionale continua a presidiare l’autosufficienza in emocomponenti ed emoderivati e la

sicurezza e la qualità della trasfusione ed a contribuire alla compensazione nazionale attraverso i seguenti

obiettivi:

1. Raccolta di plasma destinato al frazionamento industriale per la produzione di farmaci emoderivati in

quantità sufficiente a garantire la produzione programmata di farmaci emoderivati concordata con le

regioni aderenti all’accordo interregionale plasma (valore 2016 +/- 2 %), con adeguamento della

produzione agli standard qualitativi concordati in sede di coordinamento interregionale con il fornitore

del servizio di plasma-derivazione.

2. Mantenimento della quota di compensazione interregionale assegnata dalla pianificazione nazionale

(Centro nazionale Sangue) ed interregionale (Nuovo Accordo Interregionale Plasma).

3. Riorganizzazione dell’attività di raccolta mobile di sangue e plasma sul territorio, producendo ed

attuando, con il coordinamento della Direzione Centrale Salute, una progettualità specifica per la

raccolta sangue territoriale a livello regionale.

4. Garanzia della sicurezza e dell’appropriatezza trasfusionale attraverso la partecipazione ai programmi

regionali di sorveglianza trasfusionale.

La DCS garantirà il coordinamento intra-regionale ed inter-regionale delle attività trasfusionali, dei flussi di

scambio e di compensazione di emocomponenti ed emoderivati, nonché il monitoraggio del raggiungimento

degli obiettivi definiti dalla pianificazione nazionale e regionale, in relazione agli obiettivi e alle azioni dei piani di

settore; nel corso del 2017 ridefinirà, in accordo con gli Enti del Servizio Sanitario Regionale, le regole della

compensazione economica delle attività e dei prodotti del sistema trasfusionale regionale.

44

3.4.7. Erogazione dei livelli di assistenza

Nel 2017 devono essere garantiti i livelli di assistenza previsti cercando, nel contempo, l’appropriatezza ed il

miglioramento continuo dei risultati e degli esiti delle prestazioni. La programmazione dell’attività delle singole

Aziende, sulla base della mission istituzionale assegnata, deve tendere ad una riconversione delle stesse,

diminuendo il numero delle prestazioni meno richieste od inappropriate ed aumentando il numero di quelle

appropriate che più necessitano dal punto di vista della domanda. Prioritariamente devono essere mantenute le

prestazioni urgenti e indifferibili, nonché quelle che riguardano le attività di prevenzione ed assistenza primaria. In

particolare vengono individuati i seguenti obiettivi:

1. Riduzione del tasso di ospedalizzazione dal 128,57 x mille al 125 x mille.

2. Riduzione dei numero di ricoveri in DH medico per acuti con finalità diagnostica portando la percentuale

al di sotto del 30% per gli adulti e del 50% per i pediatrici (valore medio regionale del 2015 di 37,37% per

gli adulti e 69,57% per i pediatrici - fonte Bersaglio) – obiettivo valido sia per l’età adulta che pediatrica.

3. Riduzione della percentuale di ricoveri medici oltre soglia per pazienti >= 65 anni portandola al di sotto

del 4% (valore medio regionale 2015 di 5,23% - fonte Bersaglio).

4. Recupero di almeno il 25% della fuga extra-regionale di ricovero e di specialistica ambulatoriale rispetto

ai dati 2015 di ogni AAS/ASUI.

5. Individuazione da parte di ogni AAS/ASUI/IRCCS di almeno 3 pacchetti di prestazioni da eseguire in day

service ambulatoriali, con formale trasmissione degli stessi alla DCS entro il 30 giugno 2017, per

l’autorizzazione.

Le AAS e le ASUI proseguono ad effettuare i controlli di appropriatezza delle prestazioni effettuate dagli

erogatori pubblici e privati, secondo il piano dei controlli programmato dallo specifico gruppo di coordinamento

regionale.

3.4.8. Rischio clinico, qualità e appropriatezza nell’erogazione delle cure

Rischio clinico

Con la DGR 1970/2016 è stata adottata la nuova organizzazione della Rete Cure Sicure FVG che troverà

completa attuazione nel corso del 2017; in particolare, entro il 30 aprile 2017 si prevede la formalizzazione del

Comitato strategico regionale, del Comitato regionale per la gestione sinistri e dei Comitati aziendali per la

gestione sinistri.

Per l’anno 2017 le attività saranno focalizzate sulla messa a regime delle indicazioni e delle raccomandazioni fino

ad ora sviluppate nei diversi campi e sulla misurazione e verifica della loro adozione. Oltre alle linee già in essere,

particolare attenzione sarà posta su:

- strutturazione della rete in accordo con la delibera n. 1970 del 21.10.2016 “DM 279/2001 – Rete Cure

Sicure FVG Della Regione Friuli Venezia Giulia: Modello Organizzativo”

- sicurezza del farmaco attraverso:

o il mantenimento delle azioni sull’uso prudente dei farmaci (con un ulteriore focus su target di

popolazione individuati attraverso le rilevazioni effettuate nel 2016);

o la sistematica adozione della riconciliazione farmacologica nei diversi contesti assistenziali;

o la predisposizione e la diffusione della reportistica periodica destinata ai medici di medicina

generale, anche attraverso l’acquisizione di specifico software per il reporting.

- adozione delle misure di “antimicrobial stewardship” già definite, incluse:

o la valutazione dell'aderenza alle linee guida terapeutiche regionali;

45

o l’implementazione e la valutazione dell’impatto delle azioni in essere;

o l’adozione di specifiche misure per il coinvolgimento nel programma regionale di setting clinico-

assistenziali extraospedalieri (cure intermedie);

o l’adozione e la promozione delle strategie per favorire l’empowerment di pazienti e cittadini

sull’uso più razionale e consapevole degli antibiotici.

- partecipazione alla “Point Prevalence Survey” e diffusione capillare dei risultati.

- adozione di strumenti per la valutazione dello stato nutrizionale del paziente.

- identificazione, il coinvolgimento e la formazione anche attraverso la partecipazione agli eventi formativi

organizzati dalla DCSISPS dei referenti e dei link professional aziendali dei progetti regionali.

- empowerment dei cittadini e dei pazienti sulle tematiche del rischio mediante:

o la valutazione dell’utilizzo del modulo di “integrazione della lettera di dimissione”;

o la predisposizione e la diffusione dei materiali informativi destinati ai cittadini.

Qualità e appropriatezza nell’erogazione delle cure

La strategia che verrà perseguita nella riorganizzazione dell’offerta prestazionale è quella della concentrazione

delle attività per struttura al fine di assicurare casistica adeguata ed esiti attesi secondo standard internazionali.

Per assicurare una adeguata qualità assistenziale si dovrà procedere alla concentrazione della casistica, in

particolare chirurgica e interventistica invasiva, coerentemente con quanto previsto dal Patto per la salute 2014-

2016, dal DM n. 70/2015 e dalla legge di stabilità 2016.

Nella riorganizzazione della rete ospedaliera già citata, pertanto, le AAS e le ASUI dovranno operare secondo i

criteri delle succitate norme, nonché tenendo conto dei principi di cui all’art.6 della legge regionale n. 17/2013 e

dell’art. 25 della legge regionale n. 17/2014. In particolare, per il 2016 si invita ad operare nei settori della

chirurgia oncologica e della chirurgia pediatrica, anche fornendo da parte della DCS indicazioni di benchmarking.

Al fine di fronteggiare e contrastare l’inappropriatezza e la sovra-diagnosi, nel corso del 2016 si dovranno

redigere, con l’aiuto degli specialisti medici, alcune liste di interventi da prescrivere con maggior prudenza poiché

spesso non necessari, inutili o addirittura potenzialmente dannosi, aderendo al programma internazionale di

choosing wisely. In particolare ci si riferisce ai seguenti:

- diagnostica per immagini per lombalgie e mal di testa

- diagnostica per immagini cardiaca in pazienti a basso rischio

- antibiotici per infezioni delle vie aree superiori

- densitometria ossea

- esami preoperatori in pazienti a basso rischio

- antipsicotici in pazienti anziani

- nutrizione artificiale in pazienti con demenza avanzata o tumore in fase terminale

- inibitoti di pompa protonica nel reflusso esofageo

- posizionamento del catetere urinario

- induzione del parto

- altri individuati dai professionisti

Una particolare attenzione all’appropriatezza verrà, inoltre, prestata alle prescrizioni di prestazioni di medicina di

laboratorio, per la quale verrà adottato, in via sperimentale presso l’ASUIUD, un supporto informatico ad uso dei

prescrittori, sia ospedalieri che della medicina generale.

46

3.5. ASSISTENZA FARMACEUTICA

Tetti spesa farmaceutica

Per il 2017 i tetti di spesa per la farmaceutica sono in corso di profonda revisione da parte dei organismi statali.

Ad oggi i tetti fissati per la farmaceutica ai sensi del comma 3 dell’art.15 del DL 95/2012 erano pari al 11,35% sul

FSR per la farmaceutica territoriale (convenzionata+dpc+diretta classe A) e 3,5% del FSR per l’ospedaliera; la

bozza di legge di stabilità 2017 prevede invece ai commi 2 e 3 dell’articolo 59 che i tetti per l’assistenza

farmaceutica siano così ridefiniti: un tetto per l’assistenza farmaceutica ospedaliera comprensiva anche della

spesa per i farmaci di fascia A erogati direttamente e in distribuzione per conto denominato “tetto per la spesa

farmaceutica per acquisti diretti” pari al 6,89 % del FSR e un tetto per l’assistenza farmaceutica territoriale,

contenente la sola spesa farmaceutica convenzionata denominato “tetto per la spesa farmaceutica

convenzionata” pari al 7,96 % del FSN (*)

Obiettivi per gli enti dell’SSR

Le Aziende devono assicurare ogni utile misura per rispettare i vincoli fissati a livello nazionale, sia sulla

componente convenzionata della spesa che su quella ospedaliera. Le azioni di contenimento dovranno essere in

particolare mirate ad assicurare l’appropriatezza delle prescrizioni favorendo l’impiego delle molecole dal miglior

profilo di costo-efficacia (quelle cioè che a parità di efficacia, sicurezza e tollerabilità per il paziente siano

economicamente più vantaggiose per il SSR) ovvero privilegiando l’impiego dei medicinali a brevetto scaduto,

dei bio-similari (questi ultimi rimangono ancora fortemente sotto i valori internazionali, sia per l’Italia che per il

Friuli Venezia Giulia), e dei medicinali acquistati centralmente dall’Ente per la gestione accentrata dei servizi

condivisi (EGAS).

Dovranno essere individuati specifici obiettivi per tutti i prescrittori, correlati ad indicatori di risultato predefiniti,

sia a livello territoriale (distrettuale, ambulatoriale, MMG) che ospedaliero. A tal fine gli Enti del SSR

effettueranno un monitoraggio periodico sull’utilizzo delle categorie di farmaci a maggior impatto di spesa e

rischio di inappropriatezza favorendo l’impiego di medicinali con il miglior rapporto di costo-efficacia, redigendo

un report semestrale con evidenza delle azioni intraprese nel corso del primo e secondo semestre da inviare alla

DCS sia con riferimento alle iniziative di audit e feedback che alle iniziative più significative adottate (in

particolare oncologici, immunologici, farmaci per l’epatite C, terapie intra-vitreali, farmaci del PHT_DPC,

equivalenti, bio-similari).

Al fine di perseguire un governo sulle politiche regionali di acquisto dei farmaci e dei dispositivi medici, l’EGAS,

avvalendosi delle competenze interne e di quelle delle aziende sanitarie, nel corso del 2017 (compresa la gara

farmaci in fase di predisposizione) dovrà potenziare la capacità di coordinamento e di stesura di capitolati tecnici,

assumendo a pieno la funzione di aggregatore della domanda, soprattutto al fine di contribuire alla realizzazione

di un sistema regionale più regolato e in linea con le evidenze scientifiche e con i principi dell’HTA.

Nell’ambito della distribuzione diretta dei farmaci ad alto costo le Aziende eroganti in tale ambito definiscono

idonei percorsi che consentano la verifica dell’appropriatezza d’uso anche da parte delle AAS e le ASUI di

residenza del paziente.

47

In ambito territoriale la prescrizione dei medicinali a brevetto scaduto, con particolare riferimento alle classi

terapeutiche individuate dagli indicatori AIFA-MEF presenti sul sistema Tessera Sanitaria (TS) e riportati nella

Tabella n. 1, dovranno tendere ai valori target indicati.

Per i bio-similari dovranno essere assicurate azioni di incentivazione. In particolare le prescrizioni di biosimilari,

ovvero di farmaci aggiudicatari di gara regionale con il profilo costo-efficacia più favorevole nell’ambito delle

categorie in cui è presente l’alternativa biosmile, dovranno attestarsi per i nuovi pazienti, al miglior valore

possibile ovvero dovranno rappresentare una quota non inferiore all’80% del totale delle prescrizioni/confezioni

erogate, ferma restando comunque la possibilità per il prescrittore di indicare il farmaco più opportuno

motivando la scelta effettuata a seconda delle indicazioni d’uso e delle popolazioni interessate, secondo percorsi

definiti a livello aziendale (*).

Oltre alla promozione d’uso di medicinali a brevetto scaduto e biosimilari a livello territoriale, dovranno essere

valutate a campione, in tempistiche e reparti che saranno comunicati dalla direzione centrale, le % percentuali di

utilizzo di queste categorie di medicinali e le % di prescrizioni in dimissione o dopo visita ambulatoriale. I reparti

interessati riguarderanno in particolare reumatologie, cardiologie, medicine, centri osteoporosi, nefrologie,

oncologie, neurologie con riserva di integrare anche altri reparti nel corso dell’anno.

La prescrizione dei medicinali soggetti a registro AIFA dovrà avvenire nel rispetto delle indicazioni prefissate,

assicurando la registrazione di tutti i dati richiesti, al fine di assicurare appropriatezza d’uso e consentire il

recupero di quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back e risk sharing. La richiesta del farmaco dovrà

sempre essere accompagnata dalla scheda di registrazione paziente nel registro. A tal fine potranno essere

programmata analisi a campione da parte della direzione centrale. L’EGAS, nell’ambito della centralizzazione della

logistica d’acquisto consolida le modalità con cui assicurare, per tutti i farmaci per i quali sono previste forme di

compartecipazione dei costi da parte delle aziende farmaceutiche e condivisione del rischio (risk sharing, cost

sharing e payment by results), il ristoro delle somme spettanti a ciascun Ente.

A seguito di dimissione da ricovero e/o di visita specialistica ambulatoriale dovrà essere assicurata l’erogazione

del I° ciclo di terapia in distribuzione diretta. L’attività di distribuzione diretta continua ad essere garantita

nell’ambito della residenzialità, della semi-residenzialità e dell’assistenza domiciliare presso tutte le strutture

afferenti alle Aziende per l’assistenza sanitaria. Inoltre relativamente ai medicinali di nuova autorizzazione

all’immissione in commercio e che sono inseriti nell’elenco dei farmaci erogabili in DPC, le aziende sanitarie

attueranno ogni utile percorso per favorire la distribuzione diretta nelle more della effettiva disponibilità di tali

medicinali in DPC fornendo anche le opportune informazioni ai prescrittori.

L’EGAS, al fine di favorire l’impiego dei medicinali acquistati centralmente, rende disponibile a tutte le Aziende

con frequenza di aggiornamento mensile la lista dei farmaci aggiudicati a gara con particolare riferimento a quelli

della DPC. A questo proposito EGAS assicura un monitoraggio puntuale delle politiche di acquisto dei medicinali

in DPC, e adotta ogni misura conseguente, al fine di garantire la maggiore economicità per l’SSR rispetto ai costi

della convenzionata.

Per i medicinali DPC per i quali si rilevi un elevato ricorso alla non sostituibilità da parte del prescrittore, le aziende

attuano specifici approfondimenti con i prescrittori, dando evidenza alla direzione centrale dei monitoraggi

effettuati e delle azioni adottate..

Oltre alla DPC le aziende promuovono l’attività di integrazione delle farmacie nel SSR nell’ambito della farmacia

dei servizi, con particolare riferimento alle farmacie ubicate nelle zone più disagiate, prioritariamente su temi

quali le patologie croniche, l’aderenza alle terapie, la prevenzione di interazioni ed eventi avversi.

48

Sul tema della farmacovigilanza continuano le attività già avviate a livello regionale dalla Direzione centrale

salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, quali la segnalazione spontanea in pronto soccorso,

la segnalazione nell’ambito della dimissione da ricovero ospedaliero. Verranno inoltre avviati un percorso

formativo a distanza (FAD) specifico sull’utilizzo della nuova piattaforma nazionale Vigifarmaco, nonché i progetti

di farmacovigilanza attiva approvati dall’Agenzia italiana del farmaco. Su tali iniziative gli Enti del SSR assicurano

la partecipazione dei sanitari interessati e per il supporto alle attività organizzative. In tale ambito continua a

trovare applicazione la convenzione di cui alle DGR 435/2013 e 2199/2014. In generale, anche tramite

convenzione della direzione centrale con gli Enti del SSR potranno essere avviati progetti sulle attività stabilite

dalla DGR 1365/2015, volti a favorire un’informazione indipendente sull’impiego sicuro del farmaco, utilizzando i

fondi statali dedicati a tali iniziative.

Le aziende potenziano il monitoraggio e la verifica dell’appropriatezza d’uso dei dispositivi per l’assistenza

integrativa al fine di porre in essere ogni azione utile ad una razionalizzazione della spesa e dei consumi di tali

prodotti. Dovranno, inoltre, essere avviate a livello aziendale o in collaborazione tra aziende iniziative che

prevedano differenti modalità di erogazione/distribuzione dell’assistenza integrativa. In particolare, per quanto

riguarda l’erogazione di ausili di assistenza protesica, gli enti del SSR dovranno favorire la distribuzione diretta

come pure dovranno prevedere, relativamente agli ausili per diabetici modalità di erogazione vantaggiose per

l’SSR (es. diretta, accordi con le farmacie).

La cartella oncologia informatizzata dovrà essere implementata relativamente ai campi: diagnosi/sede,

protocollo/farmaco, stadiazione con un grado di completezza pari ad almeno il 95% dei pazienti (due rilevazioni

sulla completezza della compilazione: al 30.06.2017 e al 31.12.2017).

Per le Aziende servite dalla logistica centralizzata, la copertura delle prescrizioni personalizzate con iter

elettronico tramite PSM dovrà essere garantita per l’85% delle confezioni destinate alla distribuzione diretta

nominale erogate mediante lo stesso applicativo, anche al fine di consentire un puntuale monitoraggio

dell’appropriatezza prescrittiva e la promozione dei medicinali acquisiti centralmente da EGAS.

Tutte le Aziende dovranno garantire il ricorso (prima prescrizione e rinnovi) alla prescrizione informatizzata dei

piani terapeutici implementati/disponibili a sistema, tramite l’applicativo PSM-PT, in almeno il 50% dei nuovi

pazienti che necessitano di medicinali soggetti a tali modalità prescrittive.

Va inoltre assicurato il controllo dei piani terapeutici ed il rispetto delle note limitative AIFA, favorendo

l’implementazione di tale sistema informatizzato. Le Aziende sanitarie assicurano, per tramite dei responsabili

individuati dalle stesse, l’implementazione, le verifiche ed i controlli di congruenza dei flussi informativi verso le

amministrazioni centrali entro il 10 di ogni mese, anche utilizzando la reportistica a disposizione sul portale SISSR

(mancati invii, prezzi medi, revocati, ecc). Va in particolare garantita, per il corretto calcolo del rispetto dei tetti di

spesa, l’integrale copertura della fase 3 su fase 2 (100% della spesa negli ambiti previsti) per quanto riguarda la

distribuzione diretta. In fase di erogazione diretta dei medicinali è inoltre inserito a sistema il codice targatura.

Sempre con riferimento ai flussi informativi, l’EGAS e le singole Aziende danno riscontro agli eventuali

approfondimenti richiesti dalla Direzione Centrale, anche su istanza Ministero della Salute, entro 15 giorni dalle

comunicazioni.

(*): sia sui tetti della farmaceutica che sui biosimilari ci si riserva di fornire ulteriori indicazioni, tenuto conto che su

questi temi è in corso di approvazione la legge di stabilità 2017 (artt.59-60) e che potrebbero esserci delle ulteriori

variazioni/emendamenti in fase di approvazione finale della legge medesima.

49

Tabella n. 1 - Obiettivi target per la prescrizione di medicinali a brevetto scaduto come da indicatori AIFA-MEF presenti sul

portale Tessera Sanitaria (TS).

CLASSE % media FVG (gen-

ago 2016)

% target nazionale

a cui tendere†

C09CA - antagonisti dell'angiotensina II, non associati 81,30% 92,2%

C09DA - antagonisti dell'angiotensina II e diuretici 76,53% 87,8%

C10AA - inibitori della HMG COA reduttasi 79,25% 86,1%

G04CB - inibitori della testosterone 5-alfa reduttasi 39,62% 49,5%

J01MA - fluorochinoloni 87,35% 90,3%

M05BA - bifosfonati 82,27% 88,2%

N03AX - altri antiepilettici 90,99% 98,1%

N02CC - agonisti selettivi dei recettori 5HT1 90,23% 93,7%

†basato sul report nazionale gennaio-agosto 2016

NB. Tali indicatori potranno essere aggiornati in funzione di nuove scadenze brevettuali ovvero di associazioni fisse presenti

sul mercato.

Al fine di ottimizzare la gestione delle terapie galeniche pediatriche (allestimento ed erogazione), nel corso del 2017 saranno avviate le attività propedeutiche per la centralizzazione di tali preparazioni presso l’IRCSS Burlo per conto di tutti gli enti del SSR.

50

3.6. PROGETTI ATTINENTI LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI SOCIOSANITARI

3.6.1 Non autosufficienza e disabilità

Governo e riqualificazione del sistema residenziale e semiresidenziale per anziani

Gli obiettivi strategici regionali degli ultimi anni sono stati orientati a dare risposta ai bisogni della popolazione

anziana attraverso l’attuazione di diverse strategie, tra cui la riqualificazione della rete dei servizi residenziali e

semiresidenziali per anziani che ha riguardato in particolare:

- l’adozione e introduzione dello strumento Val.Graf.-FVG quale sistema di valutazione multidimensionale

dei bisogni delle persone anziane e delle loro capacità residue;

- l’introduzione di nuovi sistemi informativi per la valutazione del bisogno delle persone anziane (GENeSys)

e per la raccolta di informazioni relative alla gestione dei servizi residenziali (SIRA-FVG);

- l’attivazione di un sistema di monitoraggio e promozione della qualità nelle strutture residenziali per

anziani;

- adozione del D.P.Reg. 144/2015 che disciplina, tra l’altro, il processo di riclassificazione delle residenze

per anziani già autorizzate al funzionamento.

È obiettivo strategico regionale proseguire con il percorso e le azioni intraprese negli anni precedenti al fine di

consolidare e rafforzare la capacità di governo, l’appropriatezza, l’equità e la qualità complessiva dell’assistenza

nei servizi semiresidenziali e residenziali per anziani, anche prevedendo che le risorse finalizzate al contributo per

l’abbattimento della retta di accoglienza a favore degli ospiti non autosufficienti accolti in servizi semiresidenziali

e residenziali (art. 13, L.R. 10/97) vengano individuate alle rispettive aziende su base storica e assegnate

nell’ambito del finanziamento alle AAS per l’anno 2017.

Ciò premesso, per l’anno 2017, le Aziende per l’assistenza sanitaria collaborano all’attuazione del percorso

avviato negli anni precedenti con le seguenti azioni:

1. Processo di riclassificazione delle residenze per anziani già funzionanti

Ai fini dell’autorizzazione di cui all’art. 48 della LR n. 17/2014, tutte le Aziende per l’assistenza sanitaria

collaborano fornendo le specifiche competenze del Dipartimento di Prevenzione e/o del Distretto per

l’attuazione del processo di riclassificazione delle residenze per anziani secondo quanto previsto al titolo X del

succitato D.P.Reg. 144/2015 attraverso:

o la verifica del possesso dei requisiti strutturali ed edilizi dichiarati dagli enti gestori delle strutture

residenziali nell’ambito del processo medesimo (art. 52, comma 5 del D.P.Reg. 144/2015) nei casi

richiesti dalla Regione;

o la valutazione delle domande di nuova classificazione presentate dagli enti gestori (articolo 56,

comma 2), secondo le modalità indicate dalla Regione;

o il supporto alla valutazione dei bisogni degli utenti delle residenze per anziani attraverso l’utilizzo del

sistema di valutazione multidimensionale Val.Graf.-FVG (articolo 50 del D.P.Reg. 144/2015), in

particolare nelle residenze per anziani polifunzionali dell’ASUI di Trieste.

2. Monitoraggio e promozione della qualità all’interno delle residenze per anziani:

Tutte le AAS proseguono nelle attività di verifica e approfondimento dei percorsi avviati negli anni precedenti

e realizzano almeno tre nuove visite di audit approfondite. Ciascuna Aziende provvede inoltre a redigere e

trasmettere alla Direzione Centrale Salute entro il primo semestre 2017, una dettagliata relazione illustrativa

delle attività di monitoraggio e promozione della qualità svolte nell’anno precedente.

51

3. Sistemi informativi:

Tutte le AAS e ASUI monitorano, verificano ed eventualmente sollecitano l’utilizzo sistematico dello

strumento di VMD Val.Graf.-FVG e dei sistemi informativi e-GENeSys e SIRA-FVG nei servizi semiresidenziali e

residenziali per anziani convenzionati del proprio territorio.

4. Sistema di VMD Val.Graf.-FVG

Tutte le AAS e ASUI provvedono a valutare, mediante l’utilizzo del sistema di VMD Val.Graf.-FVG, tutte le

persone per le quali è previsto l’accoglimento in un servizio semiresidenziale o residenziale convenzionato. La

valutazione deve essere effettuata da un’équipe multiprofessionale distrettuale, costituita da professionalità

di tipo sanitario e sociale appartenenti dal Distretto e all’Ambito dei servizi sociali, territorialmente

competenti.

Disabilità

L’amministrazione regionale ha avviato un processo di riforma del sistema dei servizi sociali e sanitari, al fine di

allinearlo rispetto al mutato panorama dei bisogni della popolazione. L’obiettivo è di riorientare il sistema

d’offerta per renderlo in grado di dare risposte calate sui bisogni delle persone. In questa prospettiva l’area della

disabilità rappresenta un elemento di sfida cogente, data la specifica evoluzione dei bisogni di questo settore e

le rinnovate sensibilità culturali. Le necessità di cambiamento si rendono evidenti soprattutto in rapporto

all’attuale assetto istituzionale e dei servizi che, nel tempo, si è caratterizzato per una maggiore

istituzionalizzazione e una significativa rigidità.

A fronte di questo scenario, l’amministrazione regionale intende definire una strategia d'insieme che ponga le

basi per un processo di riforma nel settore della disabilità, in linea con i più recenti orientamenti scientifici e

culturali e con gli indirizzi normativi nazionali.

Al fine di supportare il processo di riforma del settore della disabilità, si rende indispensabile un’attività di

valutazione delle condizione di vita degli utenti in carico ai servizi residenziali e semiresidenziali, di cui all’art.6

comma 1 della LR 41/96, nello specifico si evidenzia la necessità di approfondire le tematiche di carattere

sanitario. In particolare, per l’anno 2017, tutte le AAS e ASUI provvedono:

alla valutazione di tutti gli utenti dei servizi residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità

secondo le modalità approvate dalla Regione;

all’individuazione di un referente aziendale che coordini e monitori l’attività di valutazione-

Fondo per l’Autonomia Possibile – salute mentale

Tutte le AAS e ASUI in base alle disposizioni contenute nel regolamento che disciplina il Fondo per l’Autonomia

Possibile (FAP), emanato con decreto del Presidente della Regione 8 gennaio 2015, n. 7 (artt. 10, 11 e 12 –

progetti sperimentali a favore di persone con problemi di salute mentale), sono tenute a cofinanziare al 50% i

progetti (il restante 50% è assicurato dai fondi regionali). Tale quota deve essere aggiuntiva e non sostitutiva di

interventi e servizi di competenza istituzionale in materia di prevenzione, cura e riabilitazione.

52

Fondo gravissimi

In base al regolamento emanato con DPReg 247/2009, tutte le AA e ASUI, in collaborazione con gli Ambiti

distrettuali, sono tenute alle attività di accertamento e segnalazione dei casi di gravissima disabilità fornendo alla

Direzione Centrale altresì tutta la documentazione necessaria alla valutazione selettiva.

A seguito delle disposizioni contenute nel decreto interministeriale di ripartizione del Fondo nazionale non

autosufficienze 2016 (art. 3), tutte le AAS e ASUI saranno altresì attivamente coinvolte nella rilevazione (da

effettuarsi entro il primo trimestre 2017) del numero di persone con disabilità gravissima secondo le condizioni

individuate nel decreto medesimo.

Autoveicoli privati per il trasporto di persone disabili

A seguito della modifica dell’art. 3, commi 91, 92 della legge regionale 2 febbraio 2005, n. 1, a tutte le AAS e ASUI

è stata demandata la competenza in materia di contributi a favore di persone con disabilità per l’acquisto e

l’adattamento di autoveicoli per il trasporto personale e per il conseguimento dell’abilitazione alla guida.

Vigilanza servizi semiresidenziali e residenziali sociosanitari destinati a persone anziane e con disabilità

Nelle more della piena attuazione del D.P.Reg. 144/2015 e dell’adozione del regolamento di cui all’articolo 31

della L.R. 6/2006, le AAS e ASUI esercitano la funzione di vigilanza e controllo dei servizi semiresidenziali e

residenziali per anziani non autosufficienti e delle strutture destinate all’accoglimento di persone con disabilità.

Tale funzione è esercitata periodicamente o su iniziativa in caso di specifiche segnalazioni o ogni qualvolta ne

venga ravvisata la necessità. Per l’anno 2017, le AAS e ASUI devono effettuare l’attività di vigilanza e controllo su

almeno il 30% dei servizi/strutture collocati sul territorio di competenza.

3.6.2 Minori

Affido

Le Linee guida per l’affido familiare , approvate con delibera n 1115 dd 12 giugno 2015, hanno avviato, in tutto il

territorio regionale, un processo di uniformazione degli interventi di sostegno alla genitorialità e di tutela dei

minori in situazione di temporaneo allontanamento dalla famiglia.

Tutti i servizi socio-sanitari afferenti ai Distretti delle aziende per l’assistenza sanitaria (consultorio familiare in

primis), in stretta e sinergica collaborazione con i servizi sociali di tutti i territori della regione, sono stati

coinvolti nel dare esecutiva attuazione all’applicazione dei contenuti del documento, attraverso metodologie di

intervento improntate sulla diagnostica, prognostica del minore, dei genitori , nonché attraverso interventi

specialistici e integrati, di sostegno psicologico e sociale, dell’intero nucleo familiare, nell’ottica di garantire, la

prevenzione dell’allontanamento familiare del minore e il recupero di una adeguata genitorialità .

Il servizio sanitario deve pertanto essere garante di una presa in carico tempestiva del minore, della famiglia,

garantendo interventi specialistici continuativi e mirati ai singoli individui, attivando azioni e interventi

specialistici, per favorire il recupero delle potenzialità genitoriali, il sostegno psicologico del minore e il suo

possibile rientro nella famiglia di origine.

A tal fine, il servizio sanitario, in raccordo con il servizio sociale, e, al caso, in collaborazione con l’associazionismo

locale presente sul territorio, attua appositi interventi di sensibilizzazione e formazione del territorio, anche

attraverso protocolli operativi e gruppi di lavoro multi-professionali, anche sovra-distrettuali, con l’obiettivo di

53

implementare le risorse familiari disponibili all’affido e garantire la massima copertura possibile delle richieste di

presa in carico e di intervento.

Adozioni

La Regione ha avviato , già nel 2015 e attuato nel 2016, un Tavolo di lavoro sulla revisione del Protocollo per

l’adozione nazionale e internazionale e sull’elaborazione di specifiche Linee Guida, garanti di indicazioni operative

coerenti e uniformi in tutto il territorio regionale, sull’iter adottivo che, coinvolge il sistema socio-sanitario dei

servizi delle aziende per l’assistenza sanitaria, in particolare dei Consultori familiari, gli Enti autorizzati all’adozione

internazionale, la Procura minorile e il Tribunale per i Minorenni.

Nel 2017 il Tavolo di lavoro, con il coinvolgimento dei consultori familiari, assumerà la valenza di organismo

tecnico specialistico di approfondimento delle diverse tematiche riguardanti l’adozione nazionale e

internazionale, con particolare riferimento alle singole procedure di idoneità e abbinamento adottivo, sull’iter

post adottivo, nonché di prassi condivise sulle prestazioni specialistiche dell’operato servizi sanitari coinvolti , in

primis i consultori familiari e dei diversi Enti autorizzati per l’adozione internazionale.

3.6.3 Piani di Zona

Nel corso del 2016 la normativa di riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia, di cui

alla legge regionale 26/2014, è stata ulteriormente definita e precisata portando all’effettiva costituzione delle

Unioni territoriali intercomunali (UTI). A decorrere dal 2017 le funzioni dei Servizi sociali dei Comuni (SSC) sono

esercitate dalle UTI e tra queste anche la funzione di programmazione locale del sistema integrato.

Il 2017 si presenta dunque come periodo di transizione nel corso del quale dovrà essere garantita all’utenza la

continuità nella fruizione dei servizi e delle prestazioni sociosanitarie, anche attraverso il proseguimento del

percorso di pianificazione locale iniziato nel 2013. A tal fine si ritiene opportuno confermare anche per l’anno

2017 gli obiettivi e le azioni previsti per le aree di integrazione socio sanitaria delle Linee guida per la

predisposizione dei Piani di Zona di cui alle deliberazioni della Giunta regionale 22 marzo 2012, n. 458 e 29

gennaio 2016, n. 132.

In particolare si prevede di attuare la pianificazione locale congiunta tra le AAS e ASUI e le Unioni territoriali

intercomunali nelle aree di integrazione socio sanitaria attraverso i seguenti obiettivi/azioni:

- Elaborazione congiunta di un documento che costituisce il livello di programmazione locale integrata

nelle aree di integrazione sociosanitaria in ciascun ambito territoriale per l’anno 2017, in continuità con il percorso

iniziato nel 2013.

- Sottoscrizione tra il Direttore generale dell’AAS e ASUI e il Presidente dell’UTI dell’Atto di intesa che

impegna le parti alla realizzazione, per quanto di competenza, dei contenuti della suddetta programmazione.

- Elaborazione congiunta del monitoraggio semestrale al 30/06/2017 e al 31/12/2017.

54

3.7. RAPPORTO CON I CITTADINI

La gestione del rapporto con i cittadini riveste sempre maggiore importanza e determina, per essere attuata,

importanti variazione dei modelli organizzativi fino ad ora adottati. Con l’anno 2017 si intende avviare alcune

modalità innovative di gestione di tale rapporto. In particolare:

- tempi d’attesa

- apertura dei reparti di terapia intensiva e semi-intensiva ai care giver

- presenza del care giver in corso di visita nei reparti di degenza

- contatto telefonico dopo la dimissione da un intervento chirurgico (recall)

- individuazione del medico responsabile della gestione del ricovero del paziente

- esperienza nei percorsi assistenziali

3.7.1. Tempi d’attesa

Per quanto riguarda i tempi d’attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, per l’anno 2017 si prevede

quanto segue:

- Le valutazioni saranno eseguite rispetto all’elenco delle prestazioni ministeriali e regionali soggette a

monitoraggio (allegato: Elenco delle prestazioni oggetto di monitoraggio dei tempi d’attesa).

- La rilevazione, ai fini del raggiungimento degli obiettivi, viene svolta per differenza tra la data assegnata

per l’erogazione della prestazione e la data del contatto con il SSR per la prenotazione, in rapporto alla

classe di priorità (per alcune prestazioni di valenza regionale la responsabilità è attribuita ai soli Hub).

- Contestualmente al monitoraggio regionale le Aziende sono tenute a mantenere anche il monitoraggio

ministeriale.

- Le AAS/ASUI/IRCCS dovranno proseguire ad organizzare le agende delle prestazioni ambulatoriali

specialistiche per consentire la prenotazione online del cittadino dell’offerta.

- Nei riguardi dei cittadini deve essere assicurata la “garanzia” erogativa per le priorità B al > 95%, per la

priorità D al > 90% e per le priorità P al > 85%.

- Entro il 31 dicembre 2017 le agende delle prestazioni ambulatoriali individuate dalla DCS devono essere

informatizzate ed essere rese disponibili a sistema CUP regionale.

- Le AAS/ASUI/IRCCS sono tenute a sospendere la libera professione intra-moenia ai medici delle

strutture che non rispettano i valori soglia sopra riportati e/o che non hanno reso disponibili a CUP

regionale tutte le agende di prenotazione delle visite/prestazioni.

Le AAS/ASUI/IRCCS dovranno garantire altresì il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi indicati, secondo i

codici di priorità A (per almeno il 95% della casistica), B, C e D (per almeno il 90% della casistica) del punto 2

dell’allegato A. Anche per tali tipologie di attività, il mancato rispetto dei valori soglia indicati determina, per i

medici delle strutture interessate, la sospensione della possibilità di svolgere la libera professione specifica.

Le aziende dovranno inoltre far rispettare il rapporto tra attività libero professionale di cui al CCNNLL e le priorità

fissate di “garanzia” per il cittadino assumendo ogni modalità organizzativa necessaria allo scopo, rivedendo

l’organizzazione erogativa (rapporto tra offerta e domanda, analisi della tipologia di domanda, calibrazione del

sistema di gestione delle code affrontando la contingenza, influenza della domanda, ecc.), e ricorrendo alla

finalizzazione delle risorse contrattuali di risultato del personale, nonché delle RAR allo scopo stanziate, oltre che

delle risorse previste dalla L.R. n.7/2009.

Le AAS/ASUI rendicontano alla DCS le modalità di utilizzo del finanziamento attribuito nell’indistinto pro-capite,

individuato con la legge 7/2009, tenendo conto che una quota di almeno il 25% è da utilizzare, in extra-tetto, per

55

l’acquisto di prestazioni dagli erogatori privati convenzionati. Di tale accordo si darà comunicazione alla Direzione

Centrale Salute.

3.7.2. Apertura dei reparti di terapia intensiva e semi-intensiva ai care giver

Studi internazionali dimostrano i benefici, in termini di ripresa delle proprie funzioni, riduzione delle complicanze

cardio-vascolari, abbassamento degli indici ormonali di stress e riduzione della degenza che possono scaturire

attuando un regime più aperto delle regole che governano la presenza dei familiari e dei visitatori nelle terapie

intensive e in genere nei reparti a più alto impatto tecnologico (stroke-unit, UTIC, altre degenze semi-intensive).

Le evidenze a disposizione hanno anche dimostrato che sono del tutto infondati le motivazioni (es. aumento di

infezioni, interferenza nelle cure, ecc.) addotte da chi ritiene di mantenere tali reparti “chiusi”. È invece dimostrato

che la separazione dai propri cari è motivo di grave sofferenza del paziente e che uno dei bisogni più importanti

dei familiari è quello di stare accanto al proprio caro e ricevere informazioni, con il risultato di ridurne l’ansia e

facilitare il recupero psicofisico. L’apertura di tali reparti e la presenza dei familiari accanto al malato non sono

pertanto una “concessione”, ma rappresentano una scelta utile e motivata, nonché una risposta efficace ai

bisogni del malato e della sua famiglia.

In Italia, compresa la nostra Regione, tali evidenze non sono ancora state implementate ed è ancora del tutto

prevalente la presenza di reparti di terapia intensiva o semi-intensiva che impediscono la presenza libera del care

giver (familiare, badante o altro), se non per periodi molto limitati (fino a pochi minuti al giorno), con la

conseguenza di fornire una comunicazione inefficace ed informazioni frammentate e parziali. La comunicazione

continua che scaturisce dalla presenza prolungata dei familiari comporta una loro maggiore comprensione e una

crescente fiducia nei confronti dell’equipe curante.

L’obiettivo per il 2017, per tutte le degenze intensive e semi-intensive della Regione, è l’abolizione delle

limitazioni non motivatamente necessarie (es. effettiva necessità di isolamento) poste a livello temporale per i

care giver indicati dai pazienti, con presenza di uno per volta. La misurazione sarà fatta dal call center regionale

che telefonerà ad un campione significativo di pazienti/familiari ricoverati in tali degenze. L’obiettivo si ritiene

raggiunto in caso di risposta affermativa in almeno il 90% dei pazienti, non raggiunto al di sotto del 40%. Il calcolo

sarà effettuato sui dimessi degli ultimi 6 mesi dell’anno 2017.

3.7.3. Presenza del care giver in corso di visita nei reparti di degenza

Nella grande maggioranza dei reparti è abitudine di medici e infermieri far uscire dalla stanza i care giver al

momento della visita medica o dell’esecuzione di procedure infermieristiche, anche quando i soggetti assistiti

sono anziani ed abbisognano di un supporto per comprendere ciò che viene eseguito sulla propria persona. Tale

modalità operativa ostacola l’informazione, crea apprensione da parte dei pazienti e dei loro familiari e impedisce

di accedere ad importanti informazioni a coloro che più di altri saranno coinvolti nell’assicurare l’assistenza al

domicilio una volta avvenuta la dimissione. Far uscire il care giver al momento della visita o dell’assistenza crea

una barriera con fra operatori e pazienti ed ostacola la continuità assistenziale.

L’obiettivo per il 2017, per tutte le degenze della Regione è la possibilità dei pazienti di avere accanto a sé il care

giver al momento della visita medica o dell’esecuzione delle procedure assistenziali. La misurazione sarà fatta dal

call center regionale che telefonerà ad un campione significativo di pazienti/familiari ricoverati in tali degenze

dopo il 1° maggio . Trattandosi dell’anno di avvio del progetto, la misurazione verrà effettuata solo sui pazienti >

56

70 anni. L’obiettivo si ritiene raggiunto in caso di risposta affermativa in almeno l’90% dei pazienti e non

raggiunto al di sotto del 40%. Il calcolo sarà effettuato sui dimessi degli ultimi 6 mesi dell’anno 2017.

3.7.4. Contatto telefonico dopo la dimissione da un intervento chirurgico (recall)

La valutazione dell’operato dei reparti passa anche attraverso la verifica del grado di soddisfazione del cittadino

che è stato trattato nella propria struttura. Nel corso del 2017 sarà pertanto predisposto dalla Direzione centrale

salute, entro il mese di aprile, un breve questionario che ogni struttura chirurgica dovrà sottoporre ai pazienti

dimessi dopo un intervento di chirurgia programmata entro 5 giorni dalla dimissione. L’obiettivo è duplice: da un

lato far sentire al cittadino la vicinanza della struttura che lo ha curato, dall’altro acquisire utili informazioni per

cogliere opportunità di miglioramento dei servizi offerti. L’obiettivo è che il questionario venga proposto ad

almeno il 90% dei pazienti dimessi dopo un intervento di chirurgia programmata e svolta in ricovero ordinario;

valori inferiori al 40% determineranno il non raggiungimento dell’obiettivo. Il calcolo sarà effettuato sui dimessi

degli ultimi 6 mesi dell’anno 2017. Nel caso degli IRCCS Burlo Garofolo e CRO, l’obiettivo è esteso a tutte le

funzioni assistenziali.

3.7.5. Individuazione del medico responsabile della gestione del ricovero del paziente

Frequentemente l’incertezza e lo stato di spaesamento che caratterizza diversi pazienti ricoverati nei presidi

ospedalieri deriva dalla mancata conoscenza dei propri riferimenti professionali. L’esigenza è di essere certi che i

professionisti che ruotano attorno al proprio caso, e si succedono nei turni e nelle giornate, lo facciano secondo

una logica coordinata determinata dalle scelte di un solo medico individuato come responsabile di quel

determinato episodio di ricovero.

Dal maggio 2017, pertanto, ogni paziente ricoverato in ospedale deve ricevere l’informazione di chi è il medico

responsabile della gestione del proprio caso e che, pertanto, assicura la coerenza delle diverse azioni che

caratterizzano l’intera degenza.

Il call center regionale effettuerà delle chiamate a campione ai pazienti dimessi da un ricovero ospedaliero durato

più di 4 giornate. L’obiettivo si considererà completamente raggiunto al superamento del 90% di risposte positive

e non raggiunto al di sotto del 40%.

3.7.6. Esperienza nei percorsi assistenziali

Alcuni percorsi assistenziali che sono stati formalizzati già da qualche tempo possono giovarsi della valutazione

dell’esperienza dei cittadini, da effettuarsi attraverso l’intervista con questionario strutturato che permetta di

evidenziare i punti di forza e di debolezza del percorso.

Per il 2017 verrà valutata l’esperienza dei cittadini dei seguenti percorsi assistenziali:

- ictus

- diabete

Verrà inoltre valutata l’esperienza del cittadino nei ricoveri che hanno previsto la gestione del percorso di cura

anche presso altre sedi ospedaliere.

Le valutazioni verranno svolte direttamente dal call center regionale.

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4. FLUSSI INFORMATIVI E VALUTAZIONI

Avvio nuova Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO)

Nel 2017 è previsto l’avvio della nuova SDO secondo le configurazioni definite dal il Ministero della salute. Nelle

more dell’avvio ufficiale legato al DM questa regione intende avviare autonomamente l’uso della nuova SDO a

partire dai dimessi del mese di gennaio 2017.

La corretta compilazione dei nuovi campi sarà monitorata all’interno di un programma comprendente anche le

attività di supporto garantita dalla regione e diventerà oggetto di valutazione a partire dal secondo semestre

2017.

Qualità dei dati ai fini amministrativi, epidemiologici e gestionali

La particolare ricchezza e complessità della base dati sanitaria regionale rende necessario un costante processo

di miglioramento e di monitoraggio della qualità dei dati in essa contenuti.

Per il 2017, anche in funzione di un corretto adempimento dell’attività legate ai flussi ministeriali, è previsto un

piano di formazione per il personale delle aziende sanitarie coinvolto nella compilazione delle SDO e delle Schede

di morte. A conclusione del programma, le aziende garantiranno la correttezza della compilazione in almeno il

90% delle SDO e in almeno il 90% delle schede di morte.

Flussi ministeriali

Le aziende sono tenute per quanto di loro competenza alla corretta alimentazione di tutti i flussi ministeriali.

Considerato che ritardi o omissioni generano il mancato riconoscimento alla Regione dei fondi ministeriali

previsti, una quota del finanziamento corrispondente allo 0,1% di quanto attribuito ad ogni Ente verrà trattenuta

a livello centrale e sarà erogata solo ad adempimento completamente espletato.

Obblighi informativi e indicatori

Le basi dati gestionali attualmente in uso nella aziende rappresentano uno strumento fondamentale per la

pianificazione regionale e per gli adempimenti in termini di flussi informativi che la Regione ha nei confronti delle

strutture centrali (Ministero della salute e il Ministero dell’economia e delle finanze) ai fini delle varie attività

ministeriali.

Le aziende pertanto si impegneranno nel 2017 in attività di manutenzione e monitoraggio della congruità delle

basi dati con il coordinamento della DCS.

Oltre agli indicatori altrimenti definiti, saranno usati come riferimento quelli previsti negli adempimenti LEA, nel

Network delle Regioni “Bersaglio“ e nel PNE (programma nazionale esiti).

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Supporto a progetti di valenza regionale integrati fra assessorati

La regione FVG ha costituito l’Osservatorio Ambiente Salute (DGR 532/2014) alle cui attività sono chiamati a

contribuire anche gli enti del SSR.

Nello specifico l’AOUUD, attraverso la Struttura di Epidemiologia e Accreditamento, gestione del rischio clinico e

valutazione delle performance sanitarie, l’IRCCS Burlo Garofolo, attraverso la struttura di Epidemiologia clinica e

ricerca dei servizi sanitari, e l’IRCCS Centro di riferimento oncologico, attraverso la struttura di Epidemiologia e

biostatistica, contribuiscono alle attività previste nel piano di lavoro dell’Osservatorio.

Inoltre, l’IRCCS Centro di riferimento oncologico, attraverso la struttura di Epidemiologia e biostatistica

dell’IRCCS Centro di riferimento oncologico di Aviano, prosegue l’attività di coordinamento e gestione del

progetto di monitoraggio biologico per le Aree di Monfalcone e di Servola, alla quale sono tenute a prestare

collaborazione, per l’attività di propria competenza, l’ASUITS e l’AAS2.

Clima interno

Le AAS/ASUI/IRCCS sono tenute a effettuare la seconda valutazione regionale del clima interno con le

procedure già espletate nel 2014, secondo un percorso definito dalla DCS.

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5. IL SISTEMA INFORMATIVO

Nel 2017, a seguito dell’analisi dello stato dell’arte, sarà avviata la riorganizzazione dei servizi ICT e la definizione

delle competenze, nel rispetto delle specifiche tecniche emanate da DCS in collaborazione con Insiel e le Aziende

per tramite del gruppo di lavoro da istituire entro il primo trimestre, così previste:

Insiel: servizi minimi di catalogo erogati centralmente a tutte le Aziende per quanto riguarda le infrastrutture di

rete e le PDL, connettività geografica, progettazione, fornitura apparati di rete e loro gestione ad eccezione di

situazioni già consolidate per le quali verrà definito un piano operativo nel corso del 2017.

Enti SSR: servizi di gestione e manutenzione sulle PDL ad eccezione dei servizi minimi di catalogo, interventi di

primo livello di assistenza agli operatori, impianti tecnologici comprensivi del cablaggio strutturato, ad eccezione

di situazioni già consolidate per le quali verrà definito un piano operativo nel corso del 2017.

Nel corso del 2017 si procederà al consolidamento dei servizi on line per i cittadini: in questo ambito è previsto:

- l’ulteriore sviluppo dell’infrastruttura del servizio di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali con

l’uso della ricetta dematerializzata, nell’ottica della riduzione del tempo di accesso e degli spostamenti

dei cittadini.

- l’ulteriore estensione del servizio referti on line per le prestazioni sottoscritte digitalmente

- la consultazione liste di attesa di tutte le prestazioni erogate, ivi incluse le liste d’attesa per i principali

interventi chirurgici, indicando la prima data utile.

- lo sviluppo di tecnologie mobility app per i principali servizi on line sviluppati

- la prescrizione specialistica dematerializzata

- lo sviluppo dei temi chiave previsti dalla cd “Sanità digitale” implementando soluzioni informatiche per

l’integrazione socio-sanitaria e la continuità della cura.

- implementazione di soluzioni per la gestione del farmaco all’adesione terapeutica.

Proseguono le attività presenti nella pianificazione in essere:

- sicurezza fisica e logica/funzionale

- sistemi di governo, in particolare con lo sviluppo ed il miglioramento degli strumenti di governo dei

fattori produttivi ospedalieri

- ricetta dematerializzata da estendere, oltre che alla farmaceutica, anche alla specialistica

ambulatoriale, per i Medici di medicina generale, i Pediatri di libera scelta e gli specialisti convenzionati

e dipendenti del Servizio sanitario regionale

- avvio del sistema software per la gestione della Centrale operativa 118 regionale

- Interventi sull’intero sistema ICT del SSR per gli adeguamenti previsti dalla L.R. 17/2014

- avvio della nuova cartella clinica informatizzata con immediata sospensione delle iniziative autonome

di implementazione e/o sviluppo delle attuali

- revisione del sistema ASCOT e software collegati per la gestione delle attività amministrative

Nel 2017 è completato l’utilizzo della firma digitale per i seguenti documenti, per i quali viene fissata la

percentuale minima di refertazione con firma digitale rispetto al totale dei referti:

- Dove presenti gli applicativi gestionali del G2 Clinico > 90%, in particolare la lettera di dimissione

ospedaliera

- Laboratorio e microbiologia > 98%

- Medicina trasfusionale > 98 %

- Anatomia patologica > 98 %

- Radiologia > 98%

60

- ECG > 80%.

Per quanto riguarda le funzioni rivolte al sistema, nel 2017 s’interverrà su:

a. Sistema di gestione dell’attività sanitaria in ambito ospedaliero

a. cartella integrata clinico assistenziale: aggiudicazione gara e avviamento del sito pilota.

b. potenziamento ed estensione delle integrazioni dei sistemi clinico sanitari.

c. Normalizzazione della gestione delle credenziali e attivazione sistema Single Sign on

b. Sistema di gestione dell’attività sanitaria in ambito di assistenza primaria

a. Piattaforma di connessione con la medicina generale

b. Attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico secondo quanto previsto dalla normativa privacy.

c. Avviamento del nuovo sistema di iscrizione ai MMG

d. Pianificazione delle attività d rinnovamento del sistema SIASI

c. Rivisitazione delle procedure gestionali ed amministrative al fine dell’adeguamento alla normativa

vigente.

d. Potenziamento dell’infrastruttura per la Continuità Operativa:

a. Potenziamento delle reti geografiche e locali

b. Razionalizzazione dei data center aziendali

e. Sistema direzione aziendale

a. Governo del personale

b. Governo logistico

f. Sistema direzionale regionale

a. Data Warehouse gestionale

b. Sviluppo del registro regionale dei dispositivi medici impiantabili.

g. Completamento della fornitura di hw/sw (unica piattaforma tecnologica di riferimento) per i laboratori

hub a livello regionale: estensione del Laboratorio hub di Udine a tutta l’AAS3 e avvio del Laboratorio hub

di Trieste.

PACS

Per il 2017 le linee di sviluppo sono le seguenti:

a. completamento dell’estensione del sistema PACS nel settore dell’endoscopia digestiva ed avvio

dell’estensione all’intero ambito dell’endoscopia ambulatoriale (broncoscopia, cistoscopia, colposcopia.);

b. messa a regime del caso d’uso relativo alla consultazione/visualizzazione di referti e immagini in

situazione emergenziale inter-aziendale, nel pieno rispetto dei vincoli e raccomandazioni del Garante

della Privacy, previa verifica di disponibilità della rete telematica regionale a larga banda;

c. sviluppo e implementazione del caso d’uso relativo alla consultazione/visualizzazione di referti e

immagini in ambito inter-aziendale per il tramite del fascicolo sanitario, nel pieno rispetto dei vincoli e

raccomandazioni del Garante della Privacy, previa verifica di disponibilità della rete telematica regionale

a larga banda;

d. integrazione delle potenzialità elaborative del sistema PACS con moduli aggiuntivi per l’analisi

diagnostica evoluta in distretti anatomici specifici, in coerenza con il progetto regionale di sviluppo dei

sistemi informativi ospedalieri e in risposta a specifiche e motivate richieste da parte dei gruppi di

utilizzatori clinici già interessati dal sistema PACS;

e. conduzione a regime e perfezionamento dell’integrazione dei sistemi PACS dell’ASUITS nell’impianto

PACS regionale;

f. conduzione dello sviluppo e avvio della fase di test della soluzione di integrazione SIO/PACS per la

produzione di un referto multimediale/strutturato in Radiologia, Medicina nucleare e Ecocardiografia.

61

6. GLI INVESTIMENTI

Per l’esercizio 2017 è prevista una quota pari a 20.000.000,00 euro in conto capitale per “Investimenti in sanita ”.

La percentuale di tale finanziamento da ripartire tra gli Enti del SSR, ai sensi dell’art. 33 comma 10 della Legge

regionale 10 novembre 2015, n. 26 “Disposizioni in materia di programmazione e contabilità e altre disposizioni

finanziarie urgenti” è definita in 2 milioni di euro nella misura massima pari al 10% e ripartita in proporzione al

patrimonio aziendale analogamente a quanto avvenuto nel 2016 e come previsto dalla LR 26/2015. Il rimanente

importo pari a 18 milioni di euro è ripartito tra gli Enti del SSR, in considerazione delle esigenze espresse nei

Programmi preliminari 2017 e in proporzione al patrimonio aziendale, come da seguente tabella:

Ente del SSR Importo

AAS2 3.500.000

AAS3 2.000.000

AAS5 3.000.000

ASUI TS 3.450.000

ASUI UD 4,400.000

EGAS 250.000

IRCCS BURLO 400.000

IRCCS CRO 1.000.000

Totale 18.000.000

L’impiego di tali risorse sarà definito dalle Aziende sulla base dei Programmi preliminari 2017 approvati, ai sensi

dell’art. 33 della Legge regionale sopracitata, per la realizzazione di interventi di investimento che riguardino

prioritariamente, oltre l’adeguamento e la messa a norma degli edifici e del patrimonio tecnologico:

- la prosecuzione l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche delle aree ad alta intensità di cura,

emergenza-urgenza e sale operatorie e in generale del parco tecnologico in relazione allo stato di

obsolescenza

- la prosecuzione della riorganizzazione dei centri di assistenza sanitaria primaria e, al loro interno, delle

attività dei medici convenzionati (MMG, PLS, continuità assistenziale)

- la prosecuzione del rinnovo del parco automezzi 118

- la prosecuzione dell’adeguamento e delle realizzazioni delle eli-superfici degli hub regionali e dei presidi

ospedalieri spoke; inoltre si prevedono eventuali interventi necessari per l’allestimento delle piazzole di

atterraggio in altri siti regionali con particolare riguardo alle aree di montagna o comunque

logisticamente sfavorite

Inoltre, per l’esercizio 2017 è prevista una quota pari a 12.000.000,00 euro al capitolo 4354 per dare copertura a:

- canoni di leasing derivanti dalle acquisizioni già effettuate fino al 2008 in attuazione dei programmi per

gli anni 2006, 2007 e 2008;

- quote di ammortamento derivanti dagli acquisti già effettuati mediante liquidita di cassa o avviati alla

data del 31.12.2008, in attuazione dei programmi per gli anni 2006, 2007 e 2008;

- quote relative ad altri interventi d’investimento in attuazione ad atti di programmazione regionale già

approvati (es. PACS), realizzati mediante strumenti finanziari quali la locazione finanziaria e la finanza di

progetto.

Per quanto riguarda l’impianto regionale PACS e la rete dell’emergenza sanitaria 118, gli investimenti sono

realizzati per il tramite di INSIEL, secondo modalità già definite nel piano SISSR. Inoltre, per il PACS, la quota

parte delle risorse iscritte nel bilancio regionale al capitolo 4354 danno copertura finanziaria alle acquisizioni delle

62

componenti del sistema, per il tramite dell'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, per le quali

prosegue l’estensione per la copertura dei servizi sulla base del programma definito al precedente capitolo 4..

Nel 2017, relativamente al patrimonio, gli Enti dovranno acquisire il parere della DCS per:

- la sottoscrizione degli impegni con soggetti terzi;

- l’avvio di procedure per forniture in “service” o noleggi che prevedano la sostituzione di tecnologie

biomedicali di proprietà dell’Ente;

- l’avvio di procedure per forniture riguardanti le attività di laboratorio analisi, microbiologia e virologia,

anatomia patologica e per la medicina trasfusionale, limitatamente alle attività non centralizzate;

Per le acquisizioni riguardanti le seguenti tipologie tecnologiche:

- Acceleratori lineari, acceleratori lineari intraoperatori e sistemi per tomoterapia

- Simulatori per radioterapia

- Angiografi

- Ciclotroni

- Gamma camere computerizzate

- Laser chirurgico

- Litotritori extracorporei e strumentazione per litotrissia endoscopica

- Strumentazione per navigazione chirurgica e Microscopi operatori

- Sistemi per trasmissione ed archiviazione di bio-immagini (PACS)

- Sistemi robotizzati per chirurgia endoscopica

- Sistemi TAC/gamma camera integrati

- Sistemi TAC/PET integrati

- TAC per simulazione per radioterapia

- Tomografi a risonanza magnetica

- Tomografi ad emissione di positroni

- Tomografi assiali computerizzati (TAC )

gli Enti del SSR dovranno corredare il Programma preliminare, da sottoporre alla valutazione del NVISS, di una

relazione sulla fattibilità, adeguata alla loro rilevanza, riportando tutti gli elementi utili ad effettuare scelte

programmatorie consapevoli. In particolare, dovranno essere indicati i seguenti elementi:

- finalità clinico assistenziali;

- valutazioni di possibili alternative con evidenza della convenienza della scelta proposta in termini di

costi/benefici;

- stima dei costi comprensiva delle motivazioni e dei criteri usati per la determinazione;

- valutazione dell’impatto sul bilancio aziendale (anche di parte corrente) per l’intero ‘’ciclo di vita’’

dell’intervento proposto (costi emergenti e cessanti);

- dimensione dell’investimento completo chiavi in mano;

- prospetto dettagliato relativo alla copertura finanziaria prevista nel rispetto delle normative in vigore.

Nel corso del 2017 è richiesta inoltre la definizione di:

- un piano di dismissione delle tecnologie sottoutilizzate e/o obsolete

- un programma per la valutazione del patrimonio immobiliare da avviare sperimentalmente in almeno una

delle Aziende del SSR individuata dalla Direzione centrale

Ai fini della programmazione degli investimenti per l’anno 2018, gli enti del SSR dovranno adottare e tramettere

al NVISS l’aggiornamento annuale del programma preliminare degli investimenti entro il 15 settembre 2017

completo di una relazione illustrativa che evidenzi le finalità e le priorità degli interventi previsti.

63

7. LE RISORSE FINANZIARIE Il sistema di finanziamento per il 2017 prosegue il percorso intrapreso negli anni precedenti, implementando ulteriormente ed ampliando i criteri allocativi delle risorse, secondo parametri e processi oggettivi di standardizzazione. Per individuare gli standard per ogni azienda è stata utilizzata la popolazione pesata al 31/12/2015, secondo i pesi per la suddivisione del Fondo Sanitario Nazionale 2014. Per il livello dell’assistenza domiciliare integrata è stata considerata la popolazione ultra sessantacinquenne pesata; inoltre è stata individuata la popolazione ultra sessantacinquenne residente oltre i 500 metri di altitudine alla quale è stato raddoppiato lo standard, in considerazione delle maggiori risorse necessarie per prestare assistenza a fasce di popolazione più difficilmente raggiungibili. Per il livello della prevenzione è stata utilizza la popolazione non pesata, infine per il Pronto soccorso pediatrico è stata utilizzata la popolazione pediatrica sotto i 14 anni suddivisa per provincia. La seguente tabella riporta i dati di popolazione in relazione all’ambito di ciascun ente:

Regione ASUI Trieste AAS2 AAS3 ASUI Udine AAS5

popolazione secca al 31/12/2015

1.221.299

234.955

251.538

169.774

252.238

312.794

popolazione pesata al 31/12/2015

1.370.913

279.877

285.289

191.377

281.329

333.041

popolazione pesata > 65 al 31/12/2015

777.800

169.371

163.181

108.886

158.079

178.283

popolazione pesata > 65 al 31/12/15 > 500 m alt.

31.396

27.983

187

3.226

L’individuazione degli standard di riferimento è avvenuta attraverso la miglior performance fra le aziende, oppure tramite riferimenti nazionali. In questa prospettiva si è quindi proceduto al graduale riequilibrio, come previsto all’articolo 53 della Legge regionale n. 17 del 16 ottobre 2014. In prima battuta è stato detratto dal Fondo sanitario regionale una quota pari ad euro 220.000 ed accantonata tra i fondi sovra-aziendali da assegnare alle aziende quale quota premiale agganciata al corretto e tempestivo invio dei flussi al ministero. Il finanziamento 2017 ha due livelli di attribuzione, ad un primo livello è ripartito fra le aziende la quota che

sarebbe attribuita dal fondo sanitario nazionale, incrementato dagli extra-LEA regionali. Tale finanziamento,

ammontante ad euro 2.072.822.832, è ripartito fra gli enti del SSR per una quota sulla base di attività non

dipendenti dalla popolazione e sulla restante quota sulla base della popolazione pesata.

Le attività riconosciute, con riferimento a parametri oggettivi, non dipendenti dalla popolazione, sono evidenziate

come segue:

- Complessità al 10%;

- Tariffato 7% per attività universitaria;

- Pronto soccorso;

- Centro trapianti (finanziamento pari a 1.004.800,00 Euro) e VAD cardiochirurgia (finanziamento pari a

700.000,00 Euro);

- Centro malattie rare;

- Attività di Ricerca;

- Risorse aggiuntive regionali;

- Piano sangue;

- Attività Egas.

Per quanto riguarda la quota ripartita dalla base della popolazione pesata, si evidenzia quanto segue:

64

- Sono stati individuati tre standard per la farmaceutica territoriale:

o la distribuzione farmaceutica territoriale attraverso le farmacie convenzionate, con uno standard di

125 euro;

o la distribuzione farmaceutica territoriale diretta, che comprende tutta l’erogazione di farmaci a

utenza non ricoverata, con uno standard di 61,47 euro che comprende, a differenza dell’anno scorso,

i farmaci per l’epatite C ed esclude quelli per le terapie antiemofiliche per soggetti affetti da malattia

rara;

o la distribuzione farmaceutica per conto attraverso le farmacie convenzionate, con uno standard di

25,45 euro.

- Per l’assistenza domiciliare integrata, lo standard è stato fissato a 42 euro; inoltre è stato raddoppiato a 84 euro per la popolazione residente a oltre 500 metri di altitudine.

- Il finanziamento del livello dell’integrazione socio sanitaria fa riferimento agli standard assistenziali previsti nella convenzione unica regionale, attualmente in fase di approvazione, ipotizzando un tasso di occupazione dei posti letto al 100%; il finanziamento per le funzioni di integrazione socio-sanitaria, contiene l’attuazione delle previsioni contenute nella relazione politico programmatica per l’anno 2016, in tema di riclassificazione e ricollocazione negli stanziamenti di pertinenza di spese sul fondo sanitario regionale.

- Lo standard per l’assistenza ospedaliera è complessivamente di 606,17 euro a livello regionale; remunera per 536,10 euro la parte tariffata e, per la restante quota, la complessità.

- Per le altre prestazioni di assistenza sanitaria (strutture residenziali specifiche/handicap) sono considerati i costi sostenuti nell’esercizio 2016 mentre per le RAR è stato riproposto il finanziamento del 2016, dato provvisorio in attesa della conferma degli accordi regionali.

- Nell’ambito della quota di cui dall’articolo 2, comma 1 bis, della L.R. 10 agosto 2006, n. 14, viene specificatamente evidenziata la quota destinata alla ricerca, che è pari a 18.594.000 euro, da suddividere in parti uguali fra i gli IRCCS regionali Burlo Garofolo di Trieste e CRO di Aviano.

- Il finanziamento dell’EGAS fa riferimento a quanto già assegnato per l’anno 2016 in relazione al personale per le progettualità che transitano in EGAS è stato previsto il trasferimento del finanziamento secondo la linea “attività trasferite ad EGAS” della tabella 1.

Il fondo sanitario regionale per l’anno 2017 è stato determinato in 2.236.840.647,00 euro; la Tabella 1 rappresenta l’assegnazione del finanziamento alle Aziende secondo la metodologia sopra descritta, mentre la Tabella 2 riporta il finanziamento delle attività sovra-aziendali. Il fondo per le liste d’attesa di € 2.500.000 di cui alla LR 7/2009 “Disposizioni in materia di contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie nell’ambito del Servizio sanitario regionale” è compreso nelle quote di finanziamento delle 5 aziende territoriali per le specifiche linee di attività specialistica ambulatoriale.

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Tabella 1: Finanziamento per funzioni e popolazione

Regione ASUI TS AAS2 AAS3 ASUI UD AAS5 IRCCS BURLO IRCCS CRO EGAS

Farmaceutica territoriale (convenzionata) 171.364.125,00 34.984.625,00 35.661.125,00 23.922.125,00 35.166.125,00 41.630.125,00

pro capite proiezione 31/12 (report farma)

standard 125,00 125,00 125,00 125,00 125,00 125,00

Farmaceutica territoriale diretta 84.270.022,00 17.204.039,00 17.536.715,00 11.763.944,00 17.293.294,00 20.472.030,00

pro capite proiezione 31/12 (report farma)

standard 61,47 61,47 61,47 61,47 61,47 61,47

Farmaceutica DPC 34.889.736,00 7.122.870,00 7.260.605,00 4.870.545,00 7.159.823,00 8.475.893,00

pro capite DPC

standard 25,45 25,45 25,45 25,45 25,45 25,45

AFIR 17.684.777,00 3.610.413,00 3.680.228,00 2.468.763,00 3.629.144,00 4.296.229,00

pro capite proiezione 31/12 (II rend) 12,40 12,70 14,20 9,90 12,30 12,30

standard 12,90 12,90 12,90 12,90 12,90 12,90

Ricoveri totale 831.005.819,00 172.205.216,00 163.841.674,00 109.458.237,00 186.558.665,00 192.124.248,00 3.644.844,00 3.172.935,00

Complessità (10% tariffato tot escluso Pronto

Soccorso)70.689.627,00 13.033.224,00 10.891.437,00 6.856.463,00 21.018.517,00 13.573.025,00 2.144.026,00 3.172.935,00

7% tariffato 25.337.037,00 9.123.257,00 14.712.962,00 1.500.818,00

Ricoveri mobilità fvg (t.o. 125 per 1000) 734.979.155,00 150.048.735,00 152.950.237,00 102.601.774,00 150.827.186,00 178.551.223,00

pro capite mobilità ultimi 12m 557,90 564,20 550,90 560,60 548,70 564,90

pro capite tot stima

standard totale 606,17

standard mobilità 536,10 536,10 536,10 536,10 536,10 536,10

Pronto Soccorso e centrale operativa 66.564.963,00 9.211.394,00 14.097.508,00 6.509.732,00 16.471.107,00 15.946.537,00 2.328.685,00 2.000.000,00

Emergenza territoriale 41.762.437,00 6.481.595,00 10.100.327,00 8.435.428,00 6.658.850,00 10.086.237,00

Specialistica totale 265.957.122,00 54.296.138,00 55.346.066,00 37.127.138,00 54.577.826,00 64.609.954,00 - - -

Specialistica mobilità (3,5 prestazioni) 265.957.122,00 54.296.138,00 55.346.066,00 37.127.138,00 54.577.826,00 64.609.954,00

pro capite ultimi 12 m 187,50 194,10 189,40 179,60 187,20 185,20

standard 194,00 194,00 194,00 194,00 194,00 194,00

Prevenzione 111.846.563,00 21.517.179,00 23.035.850,00 15.547.903,00 23.099.956,00 28.645.675,00 - - -

Veterinaria 559.233,00 55.923,00 83.885,00 223.693,00 83.885,00 111.847,00

standard 5% fondo 91,58 91,58 91,58 91,58 91,58 91,58

ADI 33.986.232,00 7.113.582,00 6.853.602,00 5.748.498,00 6.647.172,00 7.623.378,00

standard 42,00 42,00 42,00 42,00 42,00 42,00

standard pop > 500 m. alt. 84,00 84,00 84,00 84,00 84,00 84,00

Protesica 20.563.695,00 4.198.155,00 4.279.335,00 2.870.655,00 4.219.935,00 4.995.615,00 - - -

standard 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00

Integrazione Socio Sanitaria (ass. sanitaria in

strutture conv.)22.622.996,00 4.276.430,00 3.875.567,00 2.701.253,00 5.729.074,00 6.040.672,00

Convenzionata (MMG; PLS; Specialisti) 131.375.270,00 24.750.849,00 27.805.724,00 18.292.701,00 26.103.592,00 34.422.404,00 - -

Altre Prestazioni di Assistenza Sanitaria (Strutture

residenziali specifiche/handicap)52.670.690,00 18.404.920,00 8.986.350,00 4.080.954,00 14.160.171,00 7.038.295,00

Funzioni socio assistenziali finalizzate 690.000,00 25.000,00 140.000,00 525.000,00

Finanziamento Ricerca IRCCS da art. 2 c.1 bis

L.R.14/200618.594.000,00 9.297.000,00 9.297.000,00

Centro regionali trapianti e VAD 1.704.800,00 1.704.800,00

Centro regionale malattie rare 700.000,00 700.000,00

Finanziamento RAR 29.109.523,00 6.193.216,00 5.007.918,00 3.020.463,00 7.661.064,00 5.202.310,00 1.105.506,00 919.046,00

Piano sangue regionale e Nat HCV 4.050.000,00 4.050.000,00

Attività centralizzate EGAS 9.276.383,00 9.276.383,00

Ulteriore quota pro capite 122.133.679,00 22.995.860,00 26.949.321,00 17.377.803,00 23.574.274,00 31.236.421,00

Finanziamento LEA ed ExtraLEA 2.072.822.832,00 414.591.481,00 414.317.915,00 274.196.142,00 441.254.872,00 483.371.023,00 16.376.035,00 13.388.981,00 15.326.383,00

Integrazione finanziamento 87.160.715,00 48.788.651,00 1.000.000,00 5.500.000,00 21.050.000,00 1.000.000,00 9.572.064,00 250.000,00

Finanziamento enti 2017 2.159.983.547,00 463.380.132,00 415.317.915,00 279.696.142,00 462.304.872,00 484.371.023,00 25.948.099,00 13.638.981,00 15.326.383,00

Attività trasferite EGAS - 461.029,00- 588.178,00- 355.905,00- 2.222.136,00- 448.389,00- 82.704,00- 4.158.341,00

Finanziamento enti 2017 effettivo 2.159.983.547,00 462.919.103,00 414.729.737,00 279.340.237,00 460.082.736,00 483.922.634,00 25.865.395,00 13.638.981,00 19.484.724,00

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Tabella 2: Sovraziendali

N. Attività finalizzate e/o delegate dalla RegioneFinanziamento

previsto 2017Ente gestore Note

1 Canone Ministero Telecomunicazioni per ponte radio emergenza sanitaria 118 43.000,00 ASUIUD Linea centralizzazione

2 Elisoccorso 4.800.000,00 ASUIUD Linea centralizzazione

3 Campagna di informazione donatori di sangue 75.000,00 EGAS Linea centralizzazione

4 Assicurazioni RC (polizza) 5.171.175,00 EGAS Linea centralizzazione

5 Assicurazioni RC (fondo copertura 2016) 9.000.000,00 EGAS Linea centralizzazione

6 Avvalimento di personale delle Aziende Sanitarie 250.000,00 ASUIUD Intervento specifico (LR 12/2009 art.10 comma11)

7 Sorveglianza epidemiologica e virologica dell'influenza 43.000,00 EGAS Linea prevenzione

8Spese di funzionamento Ceformed - Centro regionale di formazione area cure

primarie 1.450.000,00 A.A.S 2

Centro regionale formazione medici di base (DGR

2718/2009)

9 Personale in utilizzo presso la Direzione centrale salute 2.610.000,00 EGAS Intervento specifico (LR 19/2006 art.30)

10Contratti per la formazione specialistica dei medici presso le scuole di

specializzazione della Regione e fuori Regione 2.363.000,00 EGAS DLgs 368/1999, art. 37

11 Rimborso oneri per indennizzi L 210/92 827.828,00 EGAS Rimborso oneri specifici L. 210/92 e L.362/99

12 Costi personale e continuità progetti Centro Collaboratore OMS 460.000,00 A.A.S 2 Attività supporto integrazione sociosanitaria Area Welfare

13

Supporto Area Welfare di comunità per attività programmazione, progettazione e

gestione interventi aree sanitaria, sociosanitaria e politiche sociali e cofinanziamento

regionale - DGR 2788/2009 e DGR 394/2011

1.000.000,00 A.A.S 2 Attività supporto integrazione sociosanitaria Area Welfare

14 Progetti internazionali 100.000,00 A.A.S 2 Attività supporto integrazione sociosanitaria Area Welfare

15Spese dirette delle Università inerenti al funzionamento dei corsi di laurea di area

sanitaria, di cui ai protocolli d’intesa ex art 6, c.3, DLgs 502/1992 1.841.000,00 EGAS

Protocollo Regione Università - DLgs 502/1992, art.6

comma 3

16Spese dirette dell’ARPA per il funzionamento dei corsi di laurea di area sanitaria per

tecnici della prevenzione 170.000,00 EGAS

Protocollo Regione Università - DLgs 502/1992, art.6

comma 3

17 Piani di monitoraggio e sorveglianza epidemiologica in sanità pubblica veterinaria 260.000,00 DCSISPS Linea prevenzione

18Risorse aggiuntive regionali per personale dipendente del SSR (€ 2.016.285

comparto; €692.630 dirigenza; € 381.000 personale 118) 3.174.156,00 EGAS Gestione risorse umane

19 Progetto "Piccole produzioni locali" 150.000,00 ASUIUD Linea prevenzione (DGR 2271/2012)

20 Prevenzione, trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d'azzardo 60.000,00 A.A.S. 2 L.R.1/2014

21 Piano della formazione, della comunicazione e studi 600.000,00 EGAS Linea centralizzazione

22 Progetto odontoiatria sociale 1.500.000,00 ASUITS Linea prevenzione

23 Piano superamento OPG 1.500.000,00 EGAS Attività DGR 622/2015

24 Screening metabolico 700.000,00 Burlo Linea prevenzione

25Piano per la valutazione del patrimonio edile impiantistico del SSR (Prima fase) e per

realizzazione di studi di fattibilità e progettazioni preliminari per appalti pubblici 800.000,00 EGAS Attività DGR 2559/2015

26 Emergenza disinfestazione zanzara tigre e zika virus 100.000,00 EGAS Linea prevenzione

27 Incremento RAR attuazione riforma 484.898,00 EGAS Gestione risorse umane

28 Medici di Medicina Generale 15.444.043,00 EGAS Attività DGR 1635/2014; DGR 2368/2015; DGR

39/2016; DGR 1041/2016; DGR 2249/2016

29 Accordo PLS 130.000,00 EGAS Attività DGR 578/2016

30 Saldo mobilità extraregionale 2014/2015 ricoveri 10.230.000,00 EGAS Linea centralizzazione

31 Saldo mobilità extraregionale 2014/2015 ambulatoriale 3.000.000,00 EGAS Linea centralizzazione

32 Obiettivo Flussi Ministeriali 220.000,00 EGAS Linea centralizzazione

33 Finanziamento Progetto Riabilitazione Tossicodipendenti 200.000,00 EGAS Linea centralizzazione

34 Contratti rinnovo 7.000.000,00 EGAS Linea centralizzazione

35 Personale disturbi comportamentali, autismo 1.000.000,00 EGAS Attività DGR 1671/2016

36 Screening Fibrosi Cistica 100.000,00 Burlo Linea prevenzione

76.857.100,00Sovraziendali 2017

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8. LE REGOLE GESTIONALI 8.1 Vincoli operativi

Nell’ambito delle misure complessive di contenimento dei costi, le Aziende porranno in essere manovre coerenti con le attività assistenziali programmate, attivando strumenti gestionali nell’ambito dei seguenti vincoli:

- Per la Farmaceutica territoriale (convenzionata + DPC): i vincoli di spesa sono quelli riportati a pag. 67 nella Tabella 1: “Finanziamento Enti SSR”; nei vincoli della farmaceutica territoriale e della farmaceutica diretta territoriale sono inclusi i farmaci per l’epatite C ed esclusi quelli per le terapie antiemofiliche per soggetti affetti da malattia rara, per i quali l’AAS ha effettuato entro il primo trimestre 2016 una valutazione da parte di una commissione di professionisti esterni (costo/anno/paziente superiore ai 500.000 €)

- Per la Farmaceutica ospedaliera: sulla base dei dati di settembre 2016, si è registrato a livello regionale un incremento della spesa ospedaliera pari al 2,7%, rispetto al corrispondente periodo gen-sett. 2015 (flussi NSIS). Per il 2017 le aziende che hanno fatto registrare nel 2016 vs 2015 (gen-sett.2016):

o un incremento superiore al 2,7% dovranno ridurre del 2% il valore registrato nell’anno 2016 (ASUIUD e CRO);

o un incremento inferiore al 2,7%, dovranno ridurre dell’1% il valore registrato nell’anno 2016 (AAS5);

o un decremento, dovranno ridurre dello 0,5% il valore registrato nell’anno 2016 (ASUITS, AAS2, AAS3, BURLO).

Sono esclusi da tale ambito i vaccini che rientrano nella quota di finanziamento della prevenzione.

- Per i Dispositivi medici, le aziende dovranno ridurre la spesa per dispositivi medici del 3% rispetto al costo 2016.

- Il numero di prestazioni ambulatoriali per abitante sulla popolazione pesata non può superare le 3,5

prestazioni pro capite, con esclusione della branca di laboratorio (patologia clinica, microbiologia e anatomia patologica). In tale valore sono comprese le prestazioni di CT-PET.

- Il tasso di ospedalizzazione di ogni Azienda non deve superare il 125 per mille.

- Le manutenzioni ordinarie edili impiantistiche dovranno avere costi massimi di quelli sostenuti nell’anno

2015; le Aziende adotteranno come priorità di intervento quelle connesse con la sicurezza delle strutture e degli impianti.

- In relazione alla spending review le aziende dovranno fare riferimento a quanto già attuato dal 2012 integrato con quanto previsto dalla DGR 1813/2015.

8.2 Azioni operative

Ai fini dell’avvio dei percorsi attuativi della certificabilità (PAC) viene estesa l’attività all’AAS5 per sperimentare lo strumento anche nel territorio. 8.3 Regole di gestione

Di seguito vengono illustrati alcuni strumenti e regole a cui riferirsi nella formazione dei bilanci preventivi, con l’avvertenza che, relativamente agli aspetti di maggior dettaglio, la Direzione centrale salute, integrazione

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sociosanitaria, politiche sociali e famiglia provvederà ad inoltrare alle Aziende un apposito documento tecnico per consentire l’elaborazione in tempo utile dei documenti.

8.3.1. Mobilità intra-regionale

Per l’esercizio 2017, i dati delle prestazioni ambulatoriali, di ricovero e di farmaceutica territoriale diretta, erogate a favore dei cittadini non residenti nell’Azienda costituiscono dati di bilancio suscettibili di variazioni. La compensazione della mobilità avverrà a livello centralizzato; per la redazione del bilancio preventivo la Direzione centrale salute integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia invierà con la nota metodologica le relative matrici di mobilità. Relativamente al passaggio di funzioni delle analisi di laboratorio lo scambio di fatturazione per le prestazioni relative al laboratorio analisi tra le aziende avverrà con un abbattimento del 45% rispetto alle tariffe in vigore, salvo accordi diversi tra gli enti. La spesa per la mobilità intra-regionale per i medicinali erogati in distribuzione diretta, come negli anni precedenti, è posta interamente a carico delle Aziende per l’assistenza sanitaria di residenza del paziente (per i pazienti extra-regione la compensazione continua con le modalità già in essere). Ai fini della rilevazione dei dati, in attesa del collaudo del nuovo sistema Siasa - File F, viene utilizzato il flusso NSIS della distribuzione diretta (D.M. 31 luglio 2007). Anche per il 2017, tenuto conto delle stime sui setting di utilizzo secondo cui circa l’80% della spesa è ascrivibile ad una diretta territoriale, nelle matrici di mobilità intra-regionale 2017 sarà presa in considerazione tale percentuale, quale riferimento della spesa registrata nel 2016 di tutti i farmaci erogati in diretta dotati di codice MINSAN o con MINSAN “fittizio” (classe A, C e H). La spesa per medicinali per i quali non è rilevato il codice fiscale non sarà oggetto di mobilità e, pertanto, rimarrà in carico all’Ente erogante, ad eccezione di quei farmaci per i quali la normativa sulla tutela dei dati sensibili prevede l’anonimizzazione (es. farmaci anti-HIV), con la conseguente corretta attribuzione dei costi. 8.3.2. Mobilità extra-regionale

In ottemperanza a quanto disposto dal Dlgs 118/2011 ai fini della contabilizzazione della mobilità sanitaria extraregionale attiva e passiva, si prende a riferimento l’ultima matrice della mobilità extraregionale approvata dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed inserita nell’atto formale di individuazione del fabbisogno sanitario regionale standard e delle relative fonti di finanziamento dell’anno di riferimento. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 29 settembre 2016 ha approvato l’Accordo per la regolazione dei flussi finanziari connessi alla mobilità degli assistiti tra le Regioni per gli anni 2014-2015. Successivamente la stessa Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 24 novembre u.s. ha approvato l’ Accordo interregionale per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale 2014-2015-2016. Tale accordo riguarda le regole per lo scambio dei dati tra cui le prestazioni di ricovero ospedaliero e di specialistica ambulatoriale erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale dalle strutture pubbliche e private accreditate e introduce due novità:

- la base per la valorizzazione dell’attività di ricovero ospedaliero è il DM 18 ottobre 2012 con l’aggiunta di algoritmi specifici, di incremento o penalizzazione, per alcune tipologie di prestazioni

- l’attività di specialistica ambulatoriale verrà valorizzata con le tariffe previste dal DM 18 ottobre 2012 a partire dal 2015 per le prestazioni il cui codice coincide o è riconducibile al DM e con le tariffe regionali negli altri casi.

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La variazione della mobilità extraregionale 2014 e 2015, che fanno riferimento ai bilanci 2016 e 2017, è accantonata tra le risorse sovra-aziendali e non verrà posta a carico del risultato delle AAS/ASUI. Per gli erogatori privati si dovrà procedere al conguaglio secondo modalità che verranno definite dalla DCS nel corso del 2017. A partire dal 2017, le prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale per cittadini extraregionali verranno tariffate secondo il DM 18 ottobre 2012 o successive modifiche. 8.3.3. Mobilità internazionale

In ottemperanza a quanto disposto dall’art. 18 del Dlgs 502/1992 è prevista l’imputazione diretta sul bilancio regionale delle prestazioni erogate a partire dal 1.1.2007 in mobilità internazionale. Sono tuttora in corso di svolgimento i lavori del tavolo inter-istituzionale Stato – Regioni per la trattazione delle relative problematiche sia con riferimento all’individuazione dei saldi di mobilità sanitaria sia delle procedure da adottare per i relativi conguagli. Nelle more della definizione delle problematiche relative, le Aziende proseguono con il lavoro già avviato e con la gestione e l’implementazione del sistema “Assistenza sanitaria per i paesi esteri” – ASPE. Laddove sarà possibile, le aziende di confine con gli Stati membri della Comunità Europea svilupperanno, con il coordinamento regionale, una collaborazione paritetica con gli Stati confinanti per favorire percorsi assistenziali per i propri cittadini. 8.3.4. Gestione di attività finalizzate e/o delegate dalla Regione (c.d. spese sovra-aziendali)

La tipologia delle spese sovra-aziendali ricalca sostanzialmente quella degli esercizi precedenti, le singole attività che continuano ad essere oggetto di uno specifico finanziamento sono elencate nella tabella 2. Ulteriori attività potranno essere individuate e quantificate con successivi provvedimenti della Giunta Regionale che individuerà l’azienda ente gestore di ciascun intervento e le modalità di gestione. Relativamente al fondo assicurativo, al fine di responsabilizzare le aziende, la quota del finanziamento 2017, pari a 9.000.000,00 di competenza dell’EGAS, viene ripartita tra le aziende secondo il criterio del fatturato per attività di ricovero, ambulatoriale e di pronto soccorso e dà origine alle seguente tabella. A consuntivo l’EGAS determinerà l’effettivo importo da accantonare al fondo. Tale importo, se determinato da maggiori rischi riguardanti sinistri 2017 verrà posto a carico del bilancio dell’azienda che li ha generati, se dovesse riguardare rischi antecedenti il 2017 l’importo sarà a carico della Regione. Quota fondo assicurativo Regione ASUI TS AAS2 AAS3 ASUI UD AAS5 IRCCS BURLO IRCCS CRO

9.000.000- 1.607.331- 1.486.751- 903.130- 2.472.857- 1.793.223- 412.237- 324.471-

9.000.000 1.607.331 1.486.751 903.130 2.472.857 1.793.223 412.237 324.471

8.3.5. Abbattimento rette per anziani non autosufficienti

La quota relativa all’abbattimento rette per non autosufficienti 2017, per complessivi 45.000.000,00, viene assegnata ad inizio anno alle aziende in base al finanziamento storico. Con riferimento alla procedura di assegnazione delle risorse si precisa che tali contributi verranno erogati direttamente alle aziende che provvederanno con tali risorse a garantire i costi per i pagamenti delle rette.

8.3.6. Gestione delle risorse umane

La gestione delle risorse umane per l’anno 2017 prosegue nell’ambito del consolidamento del percorso avviato dalla riforma del Servizio Sanitario Regionale. Nel corso dell’anno passato ha trovato completamento del nuovo assetto istituzionale poiché oltre alle 5 aziende sanitarie territoriali e all’Ente per la gestione integrata dei servizi condivisi operanti dal 1.01.2015, si è, altresì, realizzata l’incorporazione delle Aziende ospedaliero universitarie di

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Trieste e Udine rispettivamente nelle aziende per l’assistenza sanitaria n. 1 e n. 4 che hanno assunto il nome di “Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste” e di “Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine”. Coerentemente al documento recante i Principi e criteri per l’adozione dell’atto aziendale, le aziende ed enti del SSR hanno adottato i propri atti aziendali ed hanno iniziato a darne applicazione; le aziende sanitarie integrate presenteranno, invece, la proposta di atto aziendale nel 2017.

In tale contesto le regole della programmazione del personale sono state individuate in due momenti: inizialmente sulla scorta del percorso di autorizzazione delineato dalle Linee di Gestione mentre nella seconda parte dell’anno sulla base delle prescrizioni di cui alla DGR n. 1671 del 9.09.2016 a fronte della necessità di dare attuazione e/o completamento ad alcune delle progettualità della programmazione regionale. Nel 2017 la manovra del personale sarà definita alla luce delle progettualità, delle scelte strategiche regionali nonché dei fondamentali provvedimenti di programmazione. Nel 2017, permane il limite di costo per l’assunzione di personale: il costo del personale dipendente non può superare il valore a consuntivo dell’esercizio 2012 abbattuto dell’1%, limitatamente alle competenze fisse non ricadenti nei fondi contrattuali di ciascun ruolo; fa eccezione l’EGAS che avrà risorse umane in sviluppo in base all’implementazione delle funzioni via via affidate che saranno dedotte anche dalle altre aziende. Si conferma, altresì, l’opportunità anche per l’anno 2017 di consentire alle aziende ed enti del SSR, nell’ambito dell’autonoma responsabilità delle direzioni aziendali, una tempestiva gestione delle manovre di reclutamento a fronte di criticità inerenti il mantenimento dei livelli assistenziali e di garanzia dell’erogazione di servizi e a fronte della necessità di dare attuazione e/o completamento delle progettualità della programmazione regionale, secondo i principi di cui alla DGR n. 1671 del 9.09.2016. A tal fine, per il 2017 le aziende ed enti del SSR sono autorizzate a procedere alle seguenti assunzioni:

1) assunzioni di personale per specifiche progettualità regionali in deroga al rispetto dell’abbattimento dell’1% del costo del personale 2012 (voci fisse);

2) assunzioni di personale nel rispetto dell’abbattimento dell’1% del costo del personale 2012 (voci fisse); Le assunzioni di cui al punto 1, sono riferite alle seguenti progettualità regionali:

a) sviluppo dell’assistenza primaria: a seguito dell’attivazione delle AFT e della realizzazione della nuova medicina di gruppo integrata nonché dell’attivazione dei C.A.P. (con i requisiti previsti dalla normativa di riferimento), le aziende sono autorizzate ad acquisire personale: detto personale è reperibile per il 50% mediante processi di reingegnerizzazione delle risorse interne da parte delle aziende, il rimanente con nuove assunzioni che costituiscono giustificativo all’eventuale superamento del vincolo dell’1% del costo del personale 2012;

b) piano dell’odontoiatria sociale: le aziende sono autorizzate ad assumere il personale necessario al fine di dare attuazione al programma di potenziamento dell’odontoiatria sociale relativamente all’attuazione dei LEA, secondo il programma definito dal responsabile del progetto regionale dell’ASUITS;

c) liste di attesa: nei limiti delle risorse delle risorse accantonate ai sensi del DL n. 158/2012 convertito nella L. 6 novembre 2012 n. 189 (trattenuta del 5% sul compenso del libero professionista) le aziende ed enti del SSR sono autorizzate ad assumere il personale necessario per la gestione dei tempi di attesa rispetto alle prestazioni individuate come “critiche” secondo gli standard di erogazione per fascia di priorità;

d) disturbi comportamentali, autismo (nelle loro varie forme): al fine di definire un sistema integrato di interventi coordinati che garantiscano la globalità della presa in carico della persona affetta da disturbi comportamentali, nelle loro varie forme, le aziende ed enti del SSR sono autorizzati ad assumere personale del comparto e della dirigenza nei limiti del finanziamento assegnato per tale finalità e parametrato fino ad un massimo di 3 unità di personale per azienda tra comparto e dirigenza. Si precisa che la deroga al rispetto dell’abbattimento dell’1% del costo del personale 2012 riferita alla predetta lettera d) è concessa esclusivamente per le aziende ed enti del SSR che non hanno ancora provveduto alle relative assunzioni. Il costo a regime delle unità acquisite nel 2016 per la medesima progettualità regionale resta invece soggetto al rispetto dell’abbattimento dell’1% del costo del personale 2012 (voci fisse);

Nell’ambito delle risorse assegnate per il 2017 a ciascuna azienda ed Ente del SSR , per le predette progettualità le Direzioni Generali all’interno dell’autonomia e discrezionalità riconosciute sono autorizzate a procedere alle

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assunzioni di personale senza la necessità di richiedere la preventiva autorizzazione regionale, esclusivamente nel rispetto dei seguenti vincoli:

- sostenibilità economica della singola assunzione con l’equilibrio economico dell’esercizio 2017 e garanzia dell’assorbimento dei costi sul 2018 (cosiddetto effetto trascinamento);

- realizzazione della singola assunzione in coerenza con le progettualità regionali descritte nelle lettere dalla a) alla b) di cui sopra.

Al di fuori delle deroghe concesse e appena descritte, tutte le altre assunzioni (assunzioni di cui al punto 2) devono essere effettuate nel rispetto dell’abbattimento dell’1% del costo del personale 2012 (voci fisse) nell’ambito del rispetto della normativa nazionale riferita al contenimento della spesa del personale. Rientrano nel rispetto di tale limite anche le assunzioni correlate all’attuazione del Piano dell’emergenza. Nell’ambito delle risorse assegnate per il 2017 a ciascuna azienda ed Ente del SSR, le Direzioni Generali all’interno dell’autonomia e discrezionalità riconosciute sono quindi autorizzate a procedere alle assunzioni di personale senza la necessità di richiedere la preventiva autorizzazione regionale, esclusivamente nel rispetto dei seguenti vincoli:

- accertamento che la singola assunzione sia effettuata nel rispetto dell’abbattimento dell’1% dei costi fissi del 2012. Per il personale del comparto dedicato all’assistenza (personale appartenente al ruolo sanitario e l’operatore socio sanitario del ruolo tecnico), le aziende possono derogare dal tetto dell’1% per motivate esigenze assistenziali da autorizzare da parte della Regione;

- sostenibilità economica della singola assunzione con l’equilibrio economico dell’esercizio 2017 e garanzia dell’assorbimento dei costi sul 2018 (cosiddetto effetto trascinamento);

- realizzazione della singola acquisizione in coerenza con l’attuazione delle progettualità portate avanti dalla pianificazione regionale, quali in particolare:

attuazione sviluppo dei progetti di riorganizzazione delle funzioni dei contenuti delle delibere di Giunta Regionale nn. 2673/2014, 929/2015, 1437/2015, 2151/2015, e 613/2016;

graduale attuazione degli atti aziendali approvati;

attuazione per gli aspetti riguardanti il personale delle funzioni affidate all’Ente per la Gestione Accentrate dei Servizi Condivisi.

- relativamente alle funzioni amministrative e tecniche oggetto di accorpamenti le aziende prima di procedere a qualsiasi assunzione dovranno porre in essere processi di riorganizzazione al fine assicurare le attività tramite l’utilizzo di risorse interne;

- attuazione delle progettualità regionali per il 2017.

Nel rispetto delle prescrizioni di cui sopra, le aziende definiranno il proprio fabbisogno annuale di personale necessario per il funzionamento delle singole strutture in relazione all’attuazione dell’atto aziendale e alle indicazioni progettuali regionali per il 2017.

Nella determinazione del fabbisogno prosegue anche per il 2017 l’attuazione del Protocollo per la stabilizzazione del personale precario approvato con DGR n. 1384 del 22.07.2016; le aziende dovranno, pertanto, tenere conto delle procedure di stabilizzazione individuando i posti oggetto di selezioni riservate.

La manovra del personale per il 2017 dovrà essere orientata a diminuire la percentuale dei rapporti a tempo determinato a vantaggio di quello a tempo indeterminato, ferma restando in ogni caso la possibilità di supplire il personale assente.

Circa le procedure di esternalizzazioni di servizi, di qualsiasi tipologia e indipendentemente dal valore economico, si richiama la norma generale della preventiva valutazione di costo-efficienza della esternalizzazione e della conseguente modifica della dotazione organica dell’azienda, in attuazione delle previsioni di cui all’art. 6bis del decreto legislativo 165/01 e s.i.m. Tale valutazione deve, ai sensi della predetta norma, trovare evidenza nei verbali dei Collegi sindacali delle Aziende interessate. Si richiama, altresì, la completa e puntuale applicazione di cui all’art. 4, comma 7 quinquies del D.L. 13.9.2012, n. 158.

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ALTRE TEMATICHE Mobilità volontaria

Nell’ambito della messa in atto del trasferimento dei rapporti di lavoro, quale conseguenza dei processi di riordino, di riorganizzazione di specifiche funzioni disciplinati e dai documenti di programmazione annuale e stante la complessità dei diversi contesti organizzativi con particolare riguardo alla loro valenza sovra –aziendale, si è condiviso che lo spostamento del personale avvenga prioritariamente su base volontaria .

A tal fine è nell’interesse del sistema che le aziende ed enti del SSR diano attuazione ai processi di mobilità all’interno del SSR concedendo il previsto parere sulle richieste di trasferimento del personale interessato in modo tale da consentire in via prevalente la mobilità volontaria e contribuire al graduale compimento della riforma sanitaria.

Con specifico riferimento al trasferimento del personale del comparto all’EGAS per l’avvio della Centrale Operativa regionale 118, è prevista la possibilità di rientro nell’Amministrazione di provenienza da parte di ciascun dipendente interessato durante il secondo anno di attività della Centrale Operativa.

Obiettivi di produttività collettiva/risultato

Nell’individuazione degli obiettivi correlati al sistema di incentivazione di cui al fondo “della produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle prestazioni individuali” e al fondo “per la retribuzione di risultato e per la qualità della prestazione individuale”, le aziende ed enti del SSR dovranno tenere conto degli obiettivi presenti nelle Linee di Gestione.

Fabbisogno di personale

Nel corso del 2017, la Direzione Centrale salute integrazione socio sanitaria politiche sociali e famiglia procederà alla definizione di standard e parametri relativi al personale amministrativo, sanitario e tecnico al fine di individuare i fabbisogni concreti, sulla base delle funzioni effettivamente svolte dalle aziende ed enti del SSR. La definizione degli standard terrà conto della vigente normativa di riferimento nazionale e regionale. 8.3.7. Formazione

Riguardo alla formazione si forniscono indicazioni sui seguenti temi:

1) le priorità regionali in termini organizzativo - gestionali;

2) indicazione per i provider pubblici del SSR;

3) indicazioni per tutti i provider del sistema regionale di formazione continua ed ECM;

4) le priorità sui temi della formazione.

1) Le priorità regionali in termini organizzativo - gestionali.

- Sviluppo della FAD. La Regione intende continuare il percorso avviato nel 2016 per la diffusione della

FAD in quanto strumento che per la sua flessibilità consente di raggiungere in modo reticolare gli

obiettivi di efficacia ed economicità soprattutto per alcune tipologie di corsi. Nel corso del 2017 verrà

adottata un’unica piattaforma regionale di e - learning, dialogante con l’applicativo GFOR, che potrà

essere utilizzata da tutti gli enti del Servizio sanitario regionale.

- Iscrizioni on line agli eventi formativi. Al fine di consentire maggiore efficientamento del processo di

gestione degli eventi formativi la regione nel corso del 2016 ha predisposto, attraverso Insiel, lo sviluppo

della funzione di “iscrizioni on line” agli eventi formativi che è stata sperimentata presso alcuni enti SSR.

Nel corso del 2017 lo sviluppo di detta funzione dovrà trovare piena realizzazione, per determinate

tipologie di eventi che verranno individuati dai provider in sede di accreditamento e per i corsi indicati nel

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Piano Regionale della formazione (PRF), presso tutti i provider del servizio sanitario regionale (esclusi

ordini e soggetti privati accreditati).

- Qualità della formazione continua ed ECM. Dato avvio, tra il 2015 ed il 2016, alla riforma del sistema

regionale ECM recependo gli ultimi Accordi Stato – Regioni, nel 2017 si ritiene di porre maggiore

attenzione al tema della qualità e della valutazione d’impatto della formazione. L’Osservatorio regionale

della qualità della formazione continua, che ha preso avvio nel corso del 2016, quale articolazione della

Commissione regionale per la formazione continua ed ECM, contribuirà, assieme alla Direzione centrale

competente, alla definizione degli obiettivi di qualità e delle azioni da porre in essere per il loro

raggiungimento nonché al relativo monitoraggio.

- Sponsorizzazione individuale e reclutamento dei discenti. Considerato che il tema non è mai stato

oggetto di vera analisi, nel corso del 2017 i competenti organi regionali, sulla base delle funzioni

assegnate agli enti accreditanti, porranno in essere una serie di azioni per l’analisi del fenomeno ed il

relativo monitoraggio.

- Accreditamento standard dei provider ECM. Nel corso del 2017 tutti i provider accreditati con riserva per

un biennio passeranno, su istanza, all’accreditamento standard di durata quinquennale: sul possesso dei

requisiti dichiarati e sulle attività degli stessi la Regione FVG effettuerà i controlli, quali - quantitativi

previsti dal Manuale dei requisiti per l’accreditamento dei provider del sistema regionale di formazione

continua ed ECM nel Friuli Venezia Giulia.

2) Indicazione per i provider pubblici del SSR.

Le attività dei provider pubblici del SSR dovranno tenere conto delle priorità regionali indicate al paragrafo precedente e dovranno prevedere un impegno formativo sui temi indicati come strategici dalle presenti Linee per la gestione e dalle rispettive direzioni aziendali e saranno attuate mediante percorsi formativi realizzati:

- dalla Regione, per il tramite di EGAS o altro provider espressamente indicato. L’offerta formativa sarà

indicata nel Piano regionale della formazione 2017 (PRF) che potrà essere aggiornato in corso d’anno,

previa comunicazione agli enti interessati;

- dagli enti SSR, secondo le indicazioni vincolanti in termini di priorità, obiettivi, tempi, contenuti e

destinatari forniti direttamente dalla Regione;

- dagli enti SSR, senza vincoli da parte della Regione, in relazione ai fabbisogni formativi specifici di

ciascun ente.

3) Indicazioni per tutti i provider del sistema regionale di formazione continua ed ECM.

I provider regionali nella gestione complessiva delle attività formative si uniformano a quanto previsto nel Manuale regionale per l’accreditamento degli eventi formativi del sistema regionale di formazione continua ed ECM e s.m.i. e provvedono, tendo conto del format predisposto dalla Direzione centrale competente, alla stesura ed invio alla Direzione centrale competente del Piano formativo annuale, quale strumento di programmazione, entro il 30 marzo 2017, al suo eventuale aggiornamento entro 30 giorni dalla pubblicazione del PRF nonché alla redazione ed invio della Relazione annuale sulle attività formative 2016, entro il 31 maggio 2017. Dovrà essere posta la massima attenzione alla corretta trasmissione dei dati relativi al riconoscimento dei crediti tramite traccia elettronica secondo il format tempo per tempo indicato. 4) Le priorità sui temi della formazione

La Legge regionale n. 17 del 16.10.2014, riordinando il sistema sanitario regionale, all’art 45 Formazione del personale, “riconosce e promuove la formazione del personale quale strumento fondamentale per mantenere

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elevati e crescenti livelli di qualità nell’erogazione di prestazioni dei servizi sanitari e socio sanitari a tutela della salute pubblica” e impegna la Regione a promuovere e sostenere in particolare, iniziative formative finalizzate a:

a. realizzare programmi di umanizzazione delle cure; b. valorizzare e qualificare le competenze manageriali della dirigenza sanitaria, tecnica, amministrativa

e professionale; c. favorire lo sviluppo dei quadri intermedi; d. sostenere, altresì, le attività di formazione dei medici di medicina generale per il corso triennale di

formazione specifica e quelle dedicate ai farmacisti operanti nelle farmacie convenzionate del territorio ed inerenti alle attività di farmacia dei servizi.

A tal fine si indicano le seguenti priorità:

- Emergenza - urgenza, in particolare in tema di: triage, dispach, traumi, emergenze cardiologiche e ictus e

di attivazione di un Centro regionale di simulazione per l’addestramento in contesti di emergenza-

urgenza;

- Reti di patologia (insufficienza d’organo e trapianti);

- Screening oncologici: iniziative di formazione a sostegno della qualità dei piani di prevenzione;

- Formazione manageriale finalizzata a valorizzare e qualificare le competenze manageriali della dirigenza

sanitaria, amministrativa e professionale;

- Lean management;

- Sviluppo delle competenze dei quadri intermedi;

- Trasparenza ed anticorruzione;

- Formazione dei formatori e approfondimenti relativi al tema della qualità e delle valutazioni d’impatto

della formazione in sanità, sviluppo del sistema delle competenze dei progettisti di formazione, dei

docenti, dei responsabili scientifici, dei tutor e in generale di tutti gli attori della formazione;

- Bioetica nei servizi sanitari e sociosanitari

Altre priorità, proposte per i PFA e riferibili alle attività pianificate in relazione ai fabbisogni delle singole aziende, in merito ai seguenti temi:

- umanizzazione delle cure;

- sicurezza degli operatori nell’ambiente di lavoro (T.U. n. 81/2008);

- sicurezza del paziente (risk management);

- cure palliative e terapia del dolore (L. 38/2010);

- integrazione ospedale/territorio e sviluppo percorsi assistenziali;

- gestione integrata del paziente anziano, fragile, pluri-patologico;

- promozione corretti stili di vita;

- adozione di linee guida EBM ed EBN sull’evidenza dei sistemi e dei processi clinico assistenziali;

- cultura del lavoro in team multi - professionale e adozioni di modelli di lavoro in rete;

- valorizzazione e motivazione delle risorse umane;

- altre tematiche individuate congiuntamente dagli enti SSR;

- terapia della dignità.

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ALLEGATO A - ELENCO DELLE PRESTAZIONI OGGETTO DI MONITORAGGIO DEI TEMPI D’ATTESA

1. PRESTAZIONI DI SPECIALISTICA AMBULATORIALE

Clausola di garanzia: tempi valutati in rapporto alla priorità definita dal prescrittore - B entro 10 giorni

- D entro 30 giorni per le prime visite / entro 60 giorni per le prestazioni strumentali

- P programmabile entro 180 giorni

Gruppo Descrizione ministeriale

1 Visita cardiologica

2 Visita chirurgia vascolare

3 Visita endocrinologica

4 Visita neurologica

5 Visita oculistica

6 Visita ortopedica

7 Visita ginecologica

8 Visita otorinolaringoiatrica

9 Visita urologica

10 Visita dermatologica

11 Visita fisiatrica

12 Visita gastroenterologica

13 Visita oncologica

14 Visita pneumologica

15 mammografia

16 TC senza e con contrasto Torace

17 TC senza e con contrasto Addome superiore

18 TC senza e con contrasto Addome inferiore

19 TC senza e con contrasto Addome completo

20 TC senza e con contrasto Capo

21 TC senza e con contrasto Rachide e speco vertebrale

22 TC senza e con contrasto Bacino

23 RMN Cervello e tronco encefalico

24 RMN Pelvi, prostata e vescica

25 RMN Muscoloscheletrica

26 RMN Colonna vertebrale

27 Ecografia Capo e collo

28 Ecografia cardiaca a riposo, Ecografia cardiaca con prova fisica o farmacologica, Ecografia cardiaca con contrasto

29 Ecocolordoppler dei tronchi sovra aortici

30

Ecografia degli arti superiori o distrettuale, arteriosa o venosa, Ecografia degli arti inferiori o distrettuale, arteriosa o venosa, Eco(color)dopplergrafia degli arti superiori o distrettuale, arteriosa o venosa, Eco(color)dopplergrafia degli arti inferiori

31 Ecografia Addome superiore, Ecografia Addome inferiore, Ecografia Addome completo

32 Ecografia Mammella

33 Ecografia Ostetrico - Ginecologica

34 Colonscopia

35 Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile, Proctosigmoidoscopia con endoscopio rigido

36 Esofagogastroduodenoscopia

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37 Elettrocardiogramma

38 Elettrocardiogramma dinamico (Holter)

39 Elettrocardiogramma da sforzo

40 Audiometria

41 Spirometria semplice, Spirometria globale

42 Fondo Oculare

43 Elettromiografia

44 Brachiterapia

45 Teleterapia con acceleratore lineare

46 Tomoterapia

Per le prestazioni 44, 45 e 46 la clausola di garanzia è l’Erogazione della prima seduta entro 30 giorni dalla visita radioterapica. Data la rilevanza e complessità dell’argomento, anche alla luce della riorganizzazione regionale, la Direzione Centrale Salute attiverà un tavolo di analisi e monitoraggio per questo specifico tema.

2. INTERVENTI PROGRAMMATI

Clausola di garanzia: tempi valutati in rapporto alla priorità definita dal prescrittore

- A entro 30 giorni - B entro 60 giorni - C entro 180 giorni - D entro 12 mesi

Definizione intervento

Angioplastica coronarica

Artroprotesi d'anca

By-pass aortocoronarico Biopsia percutanea del fegato

Cataratta

Coronarografia

Emorroidectomia

Endoarteriectomia carotidea

Neoplasia del colon retto

Neoplasia della mammella Neoplasia polmone

Neoplasia della prostata

Neoplasia del rene

Neoplasia del utero

Neoplasia della vescica

Protesi valvolare Riparazione di ernia inguinale Tonsillectomia

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ALLEGATO B – INDICATORI

Oltre a quanto sopra definito saranno usati come criteri di valutazione dell’attività delle aziende e di performance complessiva del sistema anche alcuni degli indicatori presenti nella tabella nazionale di erogazione dei LEA, nel Programma PNE e in altri programmi di valutazione internazionali. È dato mandato alla DCSISPSF di individuare i valori specifici da attribuire alle singole aziende del sistema per gli indicatori individuati.

N. Definizione Standard

Obiettivo

1 PREVENZIONE:

Copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base

≥ 95%

1.a Difterite-tetano ≥95%

1.b Antipolio ≥ 95%

1.c Antiepatite B ≥95%

2 PREVENZIONE:

Vaccinazioni raccomandate MPR ≥ 90%

3 PREVENZIONE:

Vaccinazione raccomandata contro l’influenza nell’anziano

≥70%

7 PREVENZIONE:

Costo pro-capite assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro

≥ 85

8 TUTELA DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO:

Percentuale di unità controllate sul totale di unità da controllare

≥ 5%

9 SANITA' ANIMALE:

Percentuale di allevamenti controllati per TBC bovina ≥ 98%

10.a SANITA' ANIMALE:

Percentuale di allevamenti controllati per brucellosi bovina/bufalina

≥ 98% del 20%

degli allevamenti

10.b SANITA' ANIMALE:

Percentuale di allevamenti controllati per brucellosi ovicaprina

≥ 98% del 10% dei capi

11 SANITA' ANIMALE:

Percentuale di aziende ovicaprine controllate (3%) per anagrafe ovicaprina

≥ 98% del 3%

delle aziende

12 SALUTE DEGLI ALIMENTI:

Percentuale dei campioni analizzati su totale dei campioni programmati dal Piano Nazionale Residui

≥ 98%

13 SALUTE DEGLI ALIMENTI:

Percentuale di unità controllate sul totale delle imprese alimentari registrate

≥ 20%

14

DISTRETTUALE: Tassi di ospedalizzazione evitabile con la metodologia

sviluppata dall’Agenzia statunitense AHRQ per i Prevention Quality Indicators (PQIs): Indicatore

complessivo da 14.a a 14.i

Somma indicatori 14.a - 14.i ≤ 115

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15 ASSISTENZA DOMICILIARE:

Percentuale di anziani ≥ 65 anni trattati in ADI secondo aggiornamento griglia lea 2016

≥ 3,8%

16 HOSPICE:

Posti letto attivi in hospice sul totale dei deceduti per tumore (per 100)

>1

17 SPECIALISTICA AMBULATORIALE:

tasso di prestazioni RM muscolo scheletriche per 1000 residenti (>=65 anni)

<=24

18 SPECIALISTICA AMBULATORIALE

Incidenza di sartani sulle sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina (anti-ipertensivi)

<= 30 %

19 SPECIALISTICA AMBULATORIALE

Consumo pro –capite di farmaci inibitori di pompa protonica

25 up pro cap

20 SALUTE MENTALE:

Utenti in carico nei centri di salute mentale per 1.000 ab.

≥ 10

21 Percentuale di ricoveri con DRG chirurgico in regime

ordinario sul totale dei ricoveri ordinari ≥38%

22

Rapporto tra i ricoveri attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza (alolegato B Patto salute 2010-2012)

e ricoveri attribuiti a DRG non a rischio di inappropriatezza un regime ordinario

<= 0,32

23 Percentuale parti cesarei <20%

24 Percentuale di pazienti (età 65+) con diagnosi

principale di frattura del collo del femore operati entro 48h in regime ordinario

>70%

25 EMERGENZA:

Intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso ≤ 20'

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ALLEGATO C – EROGAZIONI REGIONALI

Nelle more dell’adozione del bilancio di previsione consolidato per l’esercizio 2017 e conseguente quantificazione definitiva dei trasferimenti regionali, la Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia (in breve DCSISPSF) è autorizzata ad erogare mensilmente agli enti del Servizio sanitario regionale, in via provvisoria e salvo conguaglio, i trasferimenti mensili già previsti per l’esercizio 2016 con DGR 349/2016 così come modificata e integrata dalla DGR 2246/2016.

Pertanto la DCS è autorizzata ad erogare mensilmente, in via provvisoria e salvo conguaglio, un dodicesimo del finanziamento 2016 così calcolato per ciascun Ente, con arrotondamento per difetto all’euro, come di seguito indicato:

AZIENDA DGR 349/2016 e ss.ii.mm. -

EROGAZIONI ANNUE 2016

Erogazione mensile

provvisoria 2017

(gennaio - novembre)

Erogazione mensile

provvisoria 2017

(dicembre a conguaglio)

col.1 col.2 col.3 col.4

A.S.U.I. di TRIESTE 453.406.191,00 37.783.849,00 37.783.852,00

A.A.S. N. 2 - BASSA FRIULANA ISONTINA 361.738.439,00 30.144.869,00 30.144.880,00

A.A.S. N. 3 - ALTO FRIULI-COLLINARE-MEDIO FRIULI 231.058.897,00 19.254.908,00 19.254.909,00

A.S.U.I. di UDINE 539.264.503,00 44.938.708,00 44.938.715,00

A.A.S. N. 5 - FRIULI OCCIDENTALE 434.429.376,00 36.202.448,00 36.202.448,00

IRCCS - ISTITUTO PER INFANZIA BURLO-GAROFOLO 50.708.356,00 4.225.696,00 4.225.700,00

CENTRO RIFERIMENTO ONCOLOGICO 64.574.507,00 5.381.208,00 5.381.219,00

Totale area di consolidamento 2.135.180.269,00 177.931.686,00 177.931.723,00

EGAS 15.326.383,00 1.277.198,00 1.277.205,00

TOTALE 2.150.506.652,00 179.208.884,00 179.208.928,00 Nei limiti dell’erogazione complessiva mensile di € 179.208.888,00, le quote dei suddetti trasferimenti di parte corrente potranno essere suddivise tra gli enti del Servizio sanitario regionale in base alle effettive necessità che gli stessi presenteranno nei primi mesi dell’anno 2017, fatto salvo il conguaglio delle somme assegnate una volta adottato il provvedimento giuntale di approvazione del programma consolidato annuale del Servizio sanitario regionale per l’anno 2017.

042199
Casella di testo
IL VICEPRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE