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LINEE GUIDA PEG

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INDICE

PARTE PRIMA: Indirizzi Generali

1. Introduzione pag. 2 2. Il Sistema Controlli Interni pag. 2 3. La Provincia Ente sperimentatore del nuovo sistema contabile pag. 3 4. Norme di contenimento della spesa pubblica pag. 3 4.1 Incarichi – riferimenti normativi pag. 5 4.2 Convegni Mostre Pubblicità Rappresentanza e Relazioni Pubbliche pag. 7 4.3 Missioni e Formazione del personale pag. 8 4.4 Acquisti e gestione autoveicoli pag. 10 4.5 Acquisto mobili e arredi pag. 13 5. Consumi intermedi pag. 14 6. Acquisti mediante Convenzioni CONSIP pag. 14 7. Il Patto di Stabilità Interno per l’anno 2014 pag. 15 8. Economicità ed efficienza – centralizzazioni e razionalizzazioni pag. 17 9. Organismi partecipati pag. 17 10. Priorità nell’effettuazione delle spese e programmazione degli interventi pag. 18 11. Debiti fuori bilancio pag. 18 12. Prevenzione della corruzione e trasparenza pag. 18 13. Le variazioni pag. 19 14. Ulteriori Rinvii pag. 21

PARTE SECONDA: PIANO DELLA PERFORMANCE E PDO

15. Introduzione pag. 22 16. Il sistema di valutazione pag. 23 17. Obiettivi, Risorse e Indicatori pag. 24 APPENDICE - TABELLA DI SINTESI SU ADEMPIMENTI LINEE GUIDA pag. 27

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PARTE PRIMA: INDIRIZZI GENERALI

1. INTRODUZIONE Il 2014 rappresenta l’ultimo anno del mandato elettivo del Presidente Andrea Barducci nel corso del quale prosegue l’azione di governo intrapresa nell’esercizio 2009. Il processo di programmazione segue i nuovi principi contabili, in particolare l’allegato 12 al DPCM 285/2011, ed è stato impostato e redatto a partire dal Programma di mandato del Presidente, approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale 130 del 30/10/2009, il quale è stato declinato nel Documento Unico di Programmazione 2014-2016 con l’individuazione degli obiettivi strategici collegati alle missioni di bilancio e degli obiettivi operativi collegati ai relativi programmi di bilancio. Il DUP è stato approvato, per questa prima stesura (di norma poi verrà approvato entro il 31 luglio), contestualmente al bilancio di previsione (DCP 15/2014). Gli obiettivi operativi approvati con il DUP sono tradotti in obiettivi gestionali dal Piano Esecutivo di Gestione con i quali viene individuata la responsabilità e assegnate le risorse umane, strumentali e finanziarie per il loro raggiungimento. In questo senso, gli obiettivi contenuti nel Piano Esecutivo di Gestione costituiscono una più dettagliata declinazione degli obiettivi presenti nel DUP e sono ad essi legati. Per quanto disposto dal già citato principio della programmazione (allegato 12 al DPCM 285/2011) il piano dettagliato degli obiettivi di cui all'articolo 197, comma 2, lett. a) del TUEL e il piano della performance di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sono unificati organicamente nel piano esecutivo di gestione. L’attuazione del Piano Esecutivo di Gestione per l’esercizio 2014 dovrà avvenire, quindi, tenendo conto dell’intero impianto di programmazione allestito (“a cascata”), sulla base dei principi di razionalizzazione e snellimento dell’attività amministrativa e della ripartizione delle competenze fra organi di governo e management al fine del perseguimento dei massimi livelli di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione. Gli indirizzi e le direttive recati dal presente atto costituiscono riferimento fondamentale ed irrinunciabile per la gestione dirigenziale e rappresentano un elemento privilegiato di riferimento per la valutazione delle prestazioni dirigenziali, ai sensi del CCNL di Comparto per la separata Area Dirigenziale. 2. IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

Il Sistema dei controlli interni comprende le seguenti tipologie di attività di controllo:

- controllo di regolarità amministrativa e contabile - controllo strategico - controllo sugli equilibri finanziari - controllo di gestione - controllo sulle Società Partecipate non quotate

La normativa di riferimento è contenuta nel Capo III del TUEL 267/2000 (articoli da 147 a 147 quinquies) come innovato dal D.Lgs. 174/2012, convertito con Legge n. 213/2012 che ha rafforzato ed integrato le disposizioni esistenti L’Amministrazione, nell’ambito della propria autonomia normativa ed organizzativa, ha recepito tali disposizioni e disciplinato tale materia con il Regolamento sui Controlli interni approvato con deliberazione C.P. 6 del 4.2.2013.

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Nell’ambito dei controlli sulle Società Partecipate, con deliberazione G.P. 152 del 29.11.2013 l’Amministrazione ha definito le linee d’indirizzo per l’esercizio del “controllo analogo” sulle società partecipate in house. Attività 2014 del controllo di regolarità amministrativa Le attività 2014 del controllo di regolarità amministrativa riguarderanno le seguenti tipologie di atti, individuate con deliberazione G.P. 7 del 5.2.2014 in aggiunta alle fattispecie previste dal Regolamento sui controlli d’ente: Tipologia di controllo Atti sottoposti a controllo Tempistica Preventivo Determinazioni dirigenziali di

Affidamento in house Marzo-Dicembre 2014

Preventivo Determinazioni dirigenziali di pagamento quote associative

Marzo-Dicembre 2014

Successivo Determinazioni di impegno di spesa, a campione (10%)

In via continuativa

Successivo Atti dirigenziali inerenti Ordinanze e divieti di ordine generale, Ordinanze Strade (2%)

Marzo-Dicembre 2014

Successivo Atti di Liquidazione (2%) Marzo-Dicembre 2014 Successivo Contratti stipulati in forma di scrittura

privata (5%) **** Semestralmente (Luglio 2014 e Dicembre 2014), sugli atti del semestre precedente

**** Per i contratti stipulati in forma di scrittura privata di importo non inferiore ad euro 10.329,14 sussiste l’obbligo, per l’Amministrazione, di comunicazione annuale all’Anagrafe tributaria. L’inserimento di detti contratti nel sistema documentale Iride è pertanto condizione essenziale, oltre che per il controllo di regolarità, per la regolare comunicazione al Ministero delle Finanze dei dati richiesti per legge.

Tali attività di controllo saranno espletate sotto la direzione ed il coordinamento del Segretario Generale che, a tal fine, con Atto n. 928 del 7.3.2014 ha costituito l’Unità di Controllo che opererà in sinergia con il personale direttamente assegnato a tale attività. 3. LA PROVINCIA ENTE SPERIMENTATORE DEL NUOVO SISTEMA CONTABILE Relativamente all’argomento in oggetto si rimanda a quanto già predisposto nelle linee guida al PEG 2013 - Delibera GP n. 77 del 02/07/2013 4. NORME DI CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Nel corso dell’anno 2010 il Legislatore ha disposto, con il D.L. 78/2010 convertito nella Legge 122/2010, una forte riduzione di specifiche tipologie di spesa che si sono sommate agli interventi strutturali di riqualificazione della spesa pubblica previsti nel 2009 ed alle norme di contenimento della spesa di cui al decreto legge n. 112/2008, convertito nella Legge 133/2008, nonché alle disposizioni normative emanate in passato ed ancora vigenti, oltre alle norme richiamate nel paragrafo relativo alla spending review. Alcune disposizioni sono state recentemente modificate, come si vedrà più dettagliatamente in seguito, dal D.L. 101/2013, coordinato con la legge di conversione n. 125/2013, “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione della spesa nelle pubbliche amministrazioni”.

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Per consentire all’Amministrazione di rispettare quanto previsto dalla normativa sopra citata viene adottata, per alcune tipologie di spesa, una programmazione delle stesse secondo il sistema di budget già adottato negli anni scorsi. Sarà necessario che le determinazioni dirigenziali che impegnano la spesa e che non sono relative alle tipologie della medesima ridotte dal D.L. 78/2010 diano atto, nella parte dispositiva, che “la presente spesa non attiene alle tipologie su cui sono intervenute riduzioni ai sensi del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010”. Le spese sottoposte a Budget sono le seguenti: - Studi e incarichi di consulenza (paragrafo 4.1) - Mostre, Convegni, Pubblicità, Rappresentanza e Relazioni pubbliche (paragrafo 4.2) - Missioni (paragrafo 4.3) - Formazione del personale(paragrafo 4.4) - Acquisti e gestione autovetture (paragrafo 4.5) - Acquisto mobili e arredi (paragrafo 4.6) Art. 14 DL 66/2014 coordinato con la Legge di conversione n. 89 del 23/06/2014 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” Fermi restando i limiti derivanti dalle vigenti disposizioni e in particolare le disposizioni di cui all'articolo 6, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione (anche i Comuni e Province), come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, a decorrere dall'anno 2014, non possono conferire incarichi di consulenza, studio e ricerca quando la spesa complessiva sostenuta nell'anno per tali incarichi e' superiore rispetto alla spesa per il personale dell'amministrazione che conferisce l'incarico: • al 4,2% della spesa di personale come dal conto annuale del 2012 dell’Amministrazione che conferisce l’incarico, per le amministrazioni con spesa di personale pari o inferiore a 5 milioni di euro; • Al 1,4% della spesa di personale come dal conto annuale del 2012 dell’Amministrazione che conferisce l’incarico per le amministrazioni con spesa di personale superiore a 5 milioni di euro. Spesa di personale come da conto annuale 2012 Provincia di Firenze

1,4% della spesa di personale come dal conto annuale del 2012

€ 21.791.722,00 personale del comparto € 1.794.096,00 dirigenza Totale 23.585.818,00

330.201,45

Ferme restando le disposizioni di cui ai commi da 6 a 6-quaterdell'articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e i limiti previsti dall'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31maggio 2010, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 30luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31dicembre 2009, n. 196, con esclusione delle Università, degli istituti di formazione, degli enti di ricerca e degli enti del servizio sanitario nazionale, a decorrere dall'anno 2014, non possono stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuativa quando la spesa complessiva per tali contratti e' superiore rispetto alla spesa del personale dell'amministrazione che conferisce l'incarico (come risultante dal conto annuale del 2012) (o dal bilancio per chi non ha il conto annuale): - al 4,5% per le amministrazioni con spesa di personale pari o inferiore a 5 milioni di euro, - all'1,1% per le amministrazioni con spesa di personale superiore a 5 milioni di euro.

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Gli incarichi e i contratti in corso sono rinegoziati entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore (pubblicazione in GU del 24/4/2014) del presente decreto, ai fini di assicurare il rispetto dei limiti di cui ai commi 1 e 2. Spesa di personale come da conto annuale 2012 Provincia di Firenze

1,1% della spesa di personale come dal conto annuale del 2012

€ 21.791.722,00 personale del comparto € 1.794.096,00 dirigenza Totale 23.585.818,00

214.416,52

Si specifica che la Provincia di Firenze in riferimento alle spese per incarichi di consulenza studio e ricerca come da DL 78/2010, per il 2014 non ha previsto alcuno stanziamento alimentato da fondi provinciali, come illustrato dalla tabella a pag. 6. Inoltre, per l’anno 2014, la Provincia di Firenze non ha in essere contratti di collaborazione coordinata e continuativa. 4.1 Incarichi – riferimenti normativi In generale gli incarichi esterni, riconducibili al contratto di prestazione d’opera intellettuale, sono normati dall’ex artt. 2229-2239 del codice civile. Tali tipologie di prestazioni sono state definite dalla normativa più recente (L. 133/2008 art. 46) INCARICHI DI COLLABORAZIONE AUTONOMA e, nello specifico, sono disciplinati dall'art. 7 del D.Lgs. 165/2001. L’Amministrazione, con deliberazione G.P. 58/2008, aggiornata con deliberazione G.P. n. 81/2011 ha inserito criteri e modalità di conferimento degli incarichi individuali a soggetti esterni all’amministrazione nel proprio Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi, Titolo V bis (articoli da 63 bis a 63 quindecies). Presso l’Amministrazione inoltre è attivo un elenco di professionisti, con iscrizione informatizzata, istituito con deliberazione G.P. 211/2007 (come modificata con deliberazione G.P. 58/2008) cui si può ricorrere per alcune tipologie di servizi professionali, consulenze e ricerche ivi elencate. In materia si rinvia anche alle linee guida n. 5 “Incarichi di ricerca, studio e consulenza” e n. 6 “Aggiornamenti” predisposte dalla Segreteria Generale, nell’ambito dell’attività del controllo di regolarità amministrativa. Infine si invita a prestare attenzioni ad eventuali aggiornamenti in corso dell’anno. Si richiamano in particolare i punti 5 e 5.1 dei suddetti documenti per una corretta identificazione delle tipologie di incarico. Si conferma l’obbligo che qualsiasi incarico professionale a soggetti esterni all’ente sia preceduto da un’effettiva ricognizione per la ricerca di detta professionalità all’interno dell’ente. Incarichi professionali a dipendenti pubblici Si richiamano in materia le recenti disposizioni della cosiddetta Legge Anticorruzione L. n. 190/2012, che introduce ulteriori adempimenti in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti, anche a titolo gratuito, rinviando in merito alla nota prot. int. n. 2971 del 18.12.2012 della Direzione Organizzazione. Assegnazione dei budget alla struttura Come previsto dalla L. 112/08 e s.m.i., nella tabella seguente è riportato il limite massimo di spesa per gli incarichi per ciascuna Direzione. Tenuto conto dell’articolo 1, comma 5 del D.L. 101/2013, coordinato con la legge di conversione n. 125/2013, che aggiorna le disposizione contenute nel D.L. 78/2010, il budget complessivo di spesa per incarichi di ricerca, studi e consulenza a disposizione dell’Amministrazione per il 2014 non può essere superiore all'80% del limite di spesa per l'anno 2013 e,

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per l’anno 2015, al 75% dell’anno 2014. Il D.L. 101/2013, inoltre, ha ribadito che gli affidamenti assegnati in violazione del tetto stabilito costituiscono presupposto per la configurazione dell’illecito disciplinare e della responsabilità erariale. Non devono computarsi nell’ambito del tetto di spesa citato gli incarichi di consulenza e studio alimentati con risorse provenienti da enti pubblici o privati estranei alla Provincia (deliberazione della Corte dei Conti a sezioni riunite del 07/02/2011). Il budget complessivo approvato dal Consiglio con DCP 15/2014 per gli incarichi, comprensivo degli incarichi di legge, è pari a € 1.000.000,00. Tutte le Direzioni dell’Ente dovranno comunque limitare il ricorso agli incarichi, ivi compresi quelli di progettazione di cui all’art. 90 e segg. Del D.Lgs. 163/2006, ancorché si tratti di appalto di servizi e procedere all’affidamento all’esterno solo nel caso di accertata impossibilità di affidare l’incarico al personale interno all’Ente verificata a seguito di una ricognizione preliminare. Inoltre, in sede di bilancio di previsione 2014-2016 approvato con DCP 15/2014, il budget relativo alla spesa per studi e incarichi di consulenza alimentati da fondi provinciali avrebbe avuto un limite di € 15.325,54; tuttavia non è previsto alcun stanziamento di spesa a tal fine. Per quanto riguarda invece la medesima tipologia di spesa alimentata però da risorse provenienti da altri enti pubblici è stata prevista una spesa di € 5.000,00, come risulta dall’allegato “I” al bilancio di previsione “Programma degli Incarichi di collaborazione autonoma per l’anno 2014”. Nel caso in cui sia necessario apportare delle modifiche ai budget approvati con deliberazione consiliare sarà necessaria una nuova deliberazione di Consiglio a rettifica della precedente, mentre nel caso in cui sia necessario apportare delle modifiche ai budget assegnati per incarichi obbligatori le stesse potranno essere deliberate dalla Giunta Provinciale in sede di variazione. L’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione è incaricato di sovrintendere al rispetto dei budget di spesa assegnati; sarà poi cura dell’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione produrre una reportistica dettagliata finalizzata al controllo della spesa con cadenza almeno trimestrale. Ai sensi dell’art. 1 comma 173 della Legge 266/2005, sono trasmessi trimestralmente dall’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, gli atti di impegno di spesa superiore a 5.000,00 euro adottati ed inerenti a studi, incarichi di consulenza, convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche.

Budget INCARICHI definito con Delibera di Consiglio n. 15/2014

€ 1.000.000,00

Budget Incarichi di legge assegnato con la predisposizione del PEG 2014 (OIV, difese in giudizio, domiciliazioni,CTU e CTP e incarichi d.lgs.163/06)

Direzione Budget Consulenza Studio Ricerca assegnato con Delibera di Consiglio n. 15/2014 € 5.000,00

€ 995.000,00

Totale assegnato

Segreteria Generale 0 110.000,00 110.000,00 Ufficio di Gabinetto 0 1.000,00 1.000,00 Affari Generali e Rapporti Istituzionali

0 1.000,00 1.000,00

Direzione Gare e Contratti 0 10.000,00 10.000,00 Direzione Avvocatura 0 96.000,00 96.000,00 Professional URP e-government Met

0 1.000,00 1.000,00

Polizia Provinciale 0 1.000,00 1.000,00 Dipartimento I Direzione Urbanistica e Ambiente

0 50.000,00 50.000,00

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Direzione Agricoltura, Sviluppo Economico, Programmazione, Cooperazione internazionale e Sociale

0 56.500,00 56.500,00

Direzione Lavoro e Formazione

5.000,00 43.000,00 48.000,00

Dipartimento II Direzione Viabilità e Grandi Assi Viari

0 170.000,00 170.000,00

Direzione Gestione immobili, Progetti Edilizia, LL.PP Difesa del Suolo e Protezione Civile

0 330.000,00 330.000,00

Dipartimento III Direzione Servizi Finanziari 0 1.000,00 1.000,00 Direzione Economato, Provveditorato, Cultura, Biblioteche, Istruzione e Sport

0 1.500,00 1.500,00

Direzione Organizzazione, Vice-Segreteria Generale e Sit e Reti informative

0 22.000,00 22.000,00

Staff Controllo Qualità ed Energie Alternative

0 1.000,00 1.000,00

Direzione Patrimonio, Espropri e TPL

0 100.000,00 100.000,00

TOTALE 5.000,00 995.000,00 1.000.000,00

4.2 Convegni, Mostre, Pubblicità, Rappresentanza e Relazioni Pubbliche L’articolo 6, comma 8, del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010, ha fissato un tetto alla spesa annua per convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche, quantificandolo nel 20 per cento della spesa impegnata, per analoghi motivi, nell’esercizio 2009. Non devono computarsi nell’ambito del tetto di spesa citato le spese per convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche alimentate con risorse provenienti da enti pubblici o privati estranei alla Provincia (deliberazione della Corte dei Conti a sezioni riunite del 07/02/2011). Inoltre, così come indicato nell’atto di Giunta n. 30/2011, nell’ambito del tetto di spesa in questione non sono compresi gli impegni di spesa per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, o su quotidiani, degli estratti o avvisi di gara, del bilancio, ecc., considerato che sono spese disposte espressamente dalla normativa vigente, nonché le spese per missioni dei componenti del Consiglio e della Giunta Provinciale per gli appositi interventi normativi di cui al nono comma dell’articolo 5 del D.L. n. 78/2010. Gli stanziamenti di bilancio 2014 sono comunque inferiori al tetto spendibile, come di seguito indicato. Il limite massimo di spesa che deriva dalla citata disposizione è pari ad € 875.748,65. Il totale stanziato sui capitoli di bilancio a ciò destinati, aggiornato con la Variazione di Bilancio n. 2/2014 come da Delibera Giunta Provinciale n. 116 del 20/06/2014, è pari ad € 130.500,00, di cui € 56.500,00 per spese di rappresentanza e € 74.000,00 per Relazioni Pubbliche, per le altre tipologie di spesa al momento non risultano stanziamenti nel bilancio di previsione.

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CAPITOLO STANZIAMENTO 2014 DIREZIONE/UFFICIO

5623 “Spese di Rappresentanza - acquisto beni di consumo DL 78/2010”

8.500,00

GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRESIDENTE

16774 “Spese per Attività Istituzionale Eventi ed iniziative sul territorio-spese di rappresentanza DL 78/2010”

40.000,00

GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRESIDENTE

8139 “Cerimoniale Attività Istituzionale Eventi ed Iniziative sul Territorio-Spese di rappresentanza DL 78/2010”

5.000,00

GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRESIDENTE

17673 “Spese di rappresentanza d.l.78 uff. consiglio” (inserito con variazione di bilancio)

3.000,00 UFFICIO DEL CONSIGLIO

5624 “Contributi a Enti Associazioni Istituzioni per Relazioni Pubbliche DL 78/2010”

74.000,00

GABINETTO STAFF E SEGRETERIA DEL PRESIDENTE

TOTALE 130.500,00

Inoltre, per quanto riguarda le SPESE DI RAPPRESENTANZA si richiama integralmente quanto previsto dal Disciplinare delle attività di rappresentanza istituzionale della Provincia di Firenze, approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.48 del 23/02/2007. Lo stanziamento complessivo di tali capitoli è pari ad € 56.500,00: lo stanziamento dunque è inferiore al budget “spendibile” pari ad € 86.700,00, calcolato come il 20% delle spese di rappresentanza sostenute nel 2009. Invio atti alla Corte dei Conti – Prospetto annuale e pubblicazione sul sito Ai sensi dell’art. 1 comma 173 della Legge 266/2005, sono trasmessi trimestralmente dall'Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, gli atti di impegno di spesa superiore a 5.000 euro adottati ed inerenti a studi, incarichi di consulenza, convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche. Inoltre ai sensi del’’art. 16 comma 26 del D.L. 13 agosto 2011 n. 138 entro il 31 Gennaio di ogni anno, il Dirigenti dell’Ufficio Gabinetto e dell’Ufficio del Consiglio redigono un prospetto in cui sono elencate tutte le spese di rappresentanza sostenute nell’esercizio finanziario precedente. Tale prospetto deve essere trasmesso alla Direzione Servizi Finanziari per essere allegato al Rendiconto della Gestione dell’anno cui si riferisce. Inoltre sarà cura della Segreteria Generale la trasmissione alla Corte dei Conti e la pubblicazione all’Albo Pretorio, sul sito internet della Provincia entro dieci giorni dall’approvazione del Rendiconto della Gestione. L’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione è incaricato di sovrintendere al rispetto dei budget di spesa assegnati e di produrre una reportistica dettagliata della spesa con cadenza almeno trimestrale per singola tipologia di impegno finalizzata al controllo della spesa. 4.3 Missioni e formazione del personale Per quanto riguarda le MISSIONI l’articolo 6, comma 12 del D.L. 78/2010, convertito nella L. 122/2010, la fissazione di un tetto alla spesa annua per missioni pari al 50 per cento della spesa sostenuta, per analoghi motivi, nell’esercizio 2009. Nella circolare n. 36/2010 del Ministero dell’Economia e delle Finanze si conviene sull’esclusione dalla disposizione in esame del personale adibito a funzioni ispettive, nonché, avuto riguardo alla natura dell’attività svolta, dei soggetti impegnati nello svolgimento di funzioni istituzionali relative a compiti di verifica e controllo.

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Il tetto massimo disponibile anche per l’annualità 2014 è pari a € 42.934,31, in considerazione che le spese in argomento sostenute nell’esercizio 2009 sono assommate a € 120.146,91 (comprensive delle spese relative ai servizi fuori sede pari a € 4.858,10, non qualificabili strettamente come missioni, nonché relative all’attività di polizia e compiti ispettivi pari a € 29.420,20). Al fine di garantire il corretto utilizzo dello stanziamento da parte delle strutture della Provincia si reputa opportuno procedere alla ripartizione tra le varie Direzioni dell’Ente dello stanziamento relativo a questa tipologia di spesa come da seguente tabella:

Direzione Capitolo totale assegnato

Segreteria Generale 8472 "trasferte per le restanti direzioni" 200,00

Ufficio di Gabinetto Staff e Segreteria del Presidente 8472 "trasferte per le restanti direzioni" 10.600,00

Affari Generali e Rapporti Internazionali (Ufficio del Consiglio) 8472 "trasferte per le restanti direzioni" 200,00

Affari Generali e Rapporti Internazionali (Servizi Distaccati Empolese Valdelsa)

8472 "trasferte per le restanti direzioni"

200,00

Direzione Avvocatura 8472 "trasferte per le restanti direzioni" 200,00

Professional URP e-government Met 8472 "trasferte per le restanti direzioni" 100,00

Polizia Provinciale 8472 "trasferte per le restanti direzioni" 600,00

Dipartimento I 8468 "trasferte funzioni istruzione cultura e lavoro" 2.250,00

8469 "trasferte funzioni ambiente agricoltura e territorio" 1.800,00

Dipartimento II 8470 "trasferte funzione lavori pubblici" 3.600,00

Dipartimento III 8471 "trasferte risorse finanziarie, organizzazione, economato e provveditorato" 5734,31

TOTALE 25.484,31

Il totale del Budget assegnato risulta pari a € 25.484,31, dunque inferiore al tetto massimo previsto. Il rispetto del budget è a carico di ciascun Coordinatore o Dirigente delle strutture extradipartimentali il quale, prima di autorizzare la missione, dovrà verificarne la spesa massima presunta (vitto, alloggio e trasporto). L’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione avvalendosi del supporto dell’Ufficio Stipendi effettua almeno semestralmente un monitoraggio del rispetto dei budget di spesa assegnati al fine di proporre le eventuali modifiche che si rendessero necessarie per permettere una diversa ripartizione degli stessi sulla base delle effettive necessità. L'Ufficio Stipendi non procederà al rimborso delle spese effettuate oltre il budget assegnato a ciascun Dipartimento/ Ufficio, salvo comunicazione del sopradetto Ufficio. Si rammenta che ai sensi di quanto disposto all'articolo 6, comma 12, della L. 122/2010, gli atti ed i contratti posti in essere in violazione della disposizione in argomento costituiscono illecito disciplinare e determinano responsabilità erariale. Per quanto riguarda la FORMAZIONE l’articolo 6, comma 13 del D.L. 78/2010 convertito nella L. 122/2010 in materia di formazione, stabilisce quanto segue: “A decorrere dall'anno 2011 la spesa annua sostenuta dalle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, incluse le autorità indipendenti, per attività esclusivamente di formazione deve essere non superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009”. Con il parere rilasciato dalla Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, nell’adunanza del 03/02/2011 viene chiarito che la disposizione in argomento è riferibile ai soli interventi formativi decisi o autorizzati discrezionalmente dall’ente locale e non riguarda le attività di formazione previste da specifiche disposizione di legge, collegate allo svolgimento di particolari attività. La spesa relativa alla formazione dell’intero personale dipendente impegnata nell’anno 2009 risulta pari a € 277.670,04, da cui scorporare la spesa relativa ad

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una giornata formativa sulla sicurezza (D.Lgs. 81/2008) pari a € 575,00. Il tetto complessivo di spesa a disposizione dell’Amministrazione Provinciale per l’annualità 2014 è quindi pari ad € 138.547,52. Con il bilancio di previsione, aggiornato con la Variazione di Bilancio n. 2/2014 come da Delibera Giunta Provinciale n. 116 del 20/06/2014, è stato attribuito al capitolo 7722 “FORMAZIONE DIPENDENTI DELL’ENTE” uno stanziamento pari a € 50.000,00 euro, il totale del Budget assegnato risulta dunque inferiore al tetto massimo previsto. Per l’anno 2014 tale stanziamento è destinato a finanziare, in prima istanza e fino alla sua completa utilizzazione, tutta la formazione svolta dai dipendenti della Provincia, ivi compresa quella obbligatoria. A quest’ultima sono riconducibili tutti gli interventi legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro, la formazione legata al piano triennale di prevenzione della corruzione, la formazione sulla privacy e la formazione legata a specifici profili professionali che richiedono aggiornamenti obbligatori particolari quali l’utilizzo dell’arma da parte degli appartenenti al corpo della polizia provinciale. Con il Peg il capitolo in esame è assegnato alla responsabilità della Direzione Organizzazione che sovrintende al suo costante monitoraggio. Con l’approvazione del piano di formazione da parte della Giunta Provinciale, il budget complessivamente disponibile sarà distinto in quattro tipologie di formazione finanziate a livello di impegno come segue:

• Formazione specialistica CGU 1309 - V livello 1030204001

• Formazione generica CGU 1309 - V livello 1030204002

• Formazione ex legge 626 CGU 1309 - V livello 1030204003

• Altre spese formazione fuori budget CGU 1309 - V livello 1030204999 A sua volta il budget della formazione specialistica sarà suddiviso per Dipartimenti e Direzioni extradipartimentali così da garantire una distribuzione omogenea delle disponibilità fra le varie Direzioni. Le ripartizioni sopra descritte consentiranno il monitoraggio trasparente ed immediato della spesa sia in relazione al rispetto dei vincoli imposti dal D.L. 78/2010 che all’utilizzazione dello stanziamento. 4.4 Acquisti e gestione autoveicoli Con atto di G.P. n° 184/2011, al fine di determinare il limite di spesa allora previsto dalla L. 122/2010, erano state individuate 39 autovetture non utilizzate per “servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”, come emerge anche dal referto del controllo di gestione per l’anno 2011. Nel corso degli anni successivi questo numero di autovetture si è progressivamente ridotto, a seguito, ad esempio, di cessioni, o di rassegnazioni a servizi di tutela della sicurezza pubblica Il D.L. n. 101 del 31 agosto 2013, coordinato con la legge di conversione n. 125 del 30 ottobre 2013 recante: “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”, all’articolo 1 comma 1 proroga al 31.12.2015 il divieto per le Pubbliche Amministrazioni di acquistare autovetture o stipulare contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto autovetture già previsto dalla L. 228/2013 (legge di stabilità 2013), al comma 143 e segg. Sono esclusi dal divieto gli acquisti per i servizi di tutela dell’ordine pubblico e sicurezza e per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire livelli essenziali di assistenza. Il parco mezzi della Provincia di Firenze è attualmente costituito da n° 313 mezzi, come di seguito indicato: Autovetture n. 118 Autocarri n. 100 Motocarri n. 1 Macchine agricole n. 7 Macchine operatrici n. 30 Ciclomotori n. 5 Motoveicoli n. 9

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Autobus n. 1 Natanti n. 6 Rimorchi autocarri n. 20 Rimorchi autoveicoli n. 13 Rimorchi macchine agricole n. 3 Il citato D.L. 101/2013 precisa che le amministrazioni pubbliche che non adempiono, ai fini del censimento permanente delle autovetture di servizio, all'obbligo di comunicazione previsto dall'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 agosto 2011 […] non possono effettuare spese di ammontare superiore 50% del limite di spesa previsto per l'anno 2013 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi. Si applicano altresì le sanzioni previste dall'articolo 46 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Inoltre l’art. 5 del D.L. n. 95/2012, convertito con Legge 7 agosto 2012, n. 135 dispone, tra l’altro, che “a decorrere dall'anno 2013, le amministrazioni pubbliche […] non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi; […] La predetta disposizione non si applica alle autovetture utilizzate dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco o per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza, ovvero per i servizi istituzionali svolti nell’area tecnico-operativa della difesa…”. Si specifica che l’art. 15 comma 1 del DL 66/2014 sostituisce l’art. 5 del D.L. n. 95/2012, convertito con Legge 7 agosto 2012, n. 135 sopra citato, come segue: “a decorrere dal 1 maggio 2014 le amministrazioni pubbliche […] non possono effettuare spese di ammontare superiore al 30 per cento sella spesa sostenuta nell’anno 2011 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi. Tale limite può essere derogato, per il solo anno 2014, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere . Tale limite non si applica autovetture utilizzate dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco o per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza, ovvero per i servizi istituzionali svolti nell’area tecnico-operativa della difesa…”. I mezzi attualmente oggetto delle limitazioni di spesa di cui al sopra citato D.L. n. 95/2012, ovvero non utilizzati per i “servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”, sono 18 di seguito elencati :

- n. 3 in dotazione ai Servizi Tecnici e Amministrativi dell’Empolese Valdelsa

- n. 1 in dotazione alla Polizia Prov.le

- n. 2 in dotazione alla Direzione Urbanistica e Ambiente

- n. 1 in dotazione all’Ufficio Progetti Edilizia LL.PP., Difesa del Suolo e Protezione Civile;

- n. 1 in dotazione alla Direzione Viabilità;

- n. 1 in dotazione alla Direzione Formazione;

- n. 2 in dotazione alla Direzione Lavoro;

- n. 2 in dotazione all’Ufficio di Gabinetto;

- n. 5 a disposizione dei vari Uffici mediante prenotazione centralizzata. La spesa sostenuta nel 2011 per la gestione e manutenzione dei mezzi non utilizzati per i servizi di tutela della sicurezza pubblica, come da referto del controllo di gestione per l’anno 2011, è stata pari ad Euro 91.846,79. In dettaglio:

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Anno 2011 Costi sostenuti per la gestione e manutenzione dei mezzi soggetti alla L. 135/2012

Manutenzione Canone

Manutenzione Extra canone Bolli Carburanti Parcheggi Assicurazioni Totale

6.213,70 28.042,49 5.856,24 32.557,71 5.154,00 14.022,65 91.846,79

Il budget per l’anno 2014, pari al 50% delle spesa sostenuta nel 2011, determinato in Euro 45.923,40 (a norma dell’art. 5 del D.L. n. 95/2012, convertito con Legge 135/2012), viene ridimensionato come disposto dal DL 66/2014 art. 15 comma 1, al 30% delle spesa sostenuta nel 2011, è quindi determinato in Euro 27.554,04 suddiviso, fra le varie tipologie di spesa nel modo sotto indicato:

Anno 2014 Budget per la gestione e manutenzione dei mezzi soggetti al DL 66/14 art.15

Manutenzione Bolli Carburanti Parcheggi Assicurazioni Totale

8.428,34

1.721,73

11.954,59

206,25

5.243,13

27.554,04

Saranno conseguentemente imputate e contabilizzate separatamente tutte le spese inerenti il parco mezzi non rientranti nelle limitazioni previste dal decreto di cui trattasi, da quelle invece sottoposte alle misure di contenimento e soggette, pertanto, ad un puntuale e regolare monitoraggio. Obiettivi di riduzione di spesa per il 2014 Il contenimento dei costi, nei limiti indicati nella tabella sopra riportata, può essere garantito dalla Direzione Economato Provveditorato sia con una ulteriore ricognizione dell’intero parco mezzi e conseguenti azioni di redistribuzione tra i vari servizi, tenuto conto degli utilizzi, dello stato manutenzione dei mezzi e quant’altro inerente i mezzi stessi, sia con una ulteriore riduzione del numero complessivo mediante aste pubbliche di vendita che consentano anche di conseguire ulteriori entrate. A tal fine dovrà senz’altro essere riproposto un avviso pubblico di vendita per i n° 12 mezzi di seguito elencati che non sono stati aggiudicati in occasione dell’ultima asta bandita nel 2012, cercando di promuoverne la vendita:

Al fine di monitorare al meglio l’andamento delle spese delle autovetture sottoposte a controllo di spesa si stanno individuando idonei capitoli sul bilancio 2014.

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4.5 Acquisto mobili e arredi La legge 228/2013 (legge di stabilità 2013), al comma 141 e seguenti, ha disposto che: - le pubbliche amministrazioni, “come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni […] non possono effettuare spese di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta in media negli anni 2010 e 2011 per l'acquisto di mobili e arredi, salvo che l'acquisto sia funzionale alla riduzione delle spese connesse alla conduzione degli immobili. In tal caso il collegio dei revisori dei conti o l'ufficio centrale di bilancio verifica preventivamente i risparmi realizzabili, che devono essere superiori alla minore spesa derivante dall'attuazione del presente comma. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti”; -“le disposizioni dei commi da 141 a 143 non si applicano per gli acquisti effettuati per le esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza”. Legge 98/2013 “Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia8-septies. All’articolo 1, comma 141, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, dopo le parole: "non possono effettuare spese di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta in media negli anni 2010 e 2011 per l’acquisto di mobili e arredi," sono inserite le seguenti: "se non destinati all’uso scolastico e dei servizi all’infanzia,". Parere Corte dei Conti Emilia Romagna n. 281/2013 del 26/11/2013. E’ stata quindi individuata la spesa sostenuta negli anni 2010 e 2011 rispettivamente in € 128.922,39 e € 15.446,49, come risulta dallo Stato Patrimoniale del consuntivo degli anni 2010/2011 (desumibile in particolare alla voce immobilizzazioni materiali, n. 9 “ Mobili e Macchine d’Ufficio”). La media risulta quindi pari ad € 72.184,44, di cui il 20% è pari ad € 14.436,00. Anche l’anno incorso l’acquisto di tale tipologia di beni pertanto potrà essere fatto nel limite complessivo dell’importo di 14.436,00. Al fine di monitorare il rispetto di tale spesa gli acquisti saranno effettuati a livello centralizzato esclusivamente dalla Direzione Economato e Provveditorato e pertanto le Direzioni che dispongono di appositi stanziamenti per acquisto beni e attrezzature, qualora volessero acquisire mobili e arredi dovranno rivolgersi alla Direzione Economato mettendo a disposizione gli importi necessari. La Direzione economato vigilerà quindi sul rispetto di tale limite di spesa. La Direzione Economato e Provveditorato incaricata di vigilare sul rispetto di tale limite di spesa, ha attestato di non avere effettuato nel corso di tutto il 2013, acquisti di arredi.

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5. Consumi intermedi Sistema degli acquisti di beni e servizi: Le Direzioni provinciali utilizzano, ai sensi dell’art. 328 e segg. del DPR 207/2010, il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), per gli approvvigionamenti di beni e servizi ivi disponibili, di importo inferiore alla soglia comunitaria, quale sistema di fornitura complementare a quelli già in essere relativi alle adesioni a convenzioni Consip e allo svolgimento delle gare telematiche. La Direzione Economato e Provveditorato, principale Punto Ordinante della Provincia per gli acquisti sul MePA, viene incaricata di sovrintendere al rispetto della prescrizione citata. Programmazione annuale delle gare di beni e servizi: al Bilancio di Previsione annuale è stato allegato il Programma delle gare di beni e servizi. Tale Programma, nel caso in cui nell’anno di vigenza le gare effettivamente da realizzare si discostino da quelle ivi previste, dovrà essere oggetto di aggiornamento periodico e la stesura risultante dovrà essere allegata alle deliberazioni con cui viene variato il Bilancio di Previsione annuale. La Direzione Economato e Provveditorato viene incaricata di provvedere a redigere e ad effettuare i successivi aggiornamenti del documento di programmazione citato. Piani Triennali I commi 594-599 dell’articolo 2 della L. Finanziaria 2008 prevedono l’adozione dei piani triennali per individuare misure finalizzate alla razionalizzazione dell’utilizzo delle seguenti tipologie di beni:

• dotazioni strumentali, anche informatiche, che corredano le stazioni di lavoro nell’automazione d’ufficio, ivi comprese le apparecchiature di telefonia mobile, con riferimento alle quali devono altresì essere indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione delle medesime ai soli casi in cui il personale debba assicurare, per esigenze di servizio, pronta e costante reperibilità e limitatamente al periodo necessario allo svolgimento delle particolari attività che ne richiedono l’uso, individuando, forme di verifica, anche a campione, circa il corretto utilizzo;

• autovetture di servizio, attraverso il ricorso, previa verifica di fattibilità, a mezzi alternativi di trasporto, anche cumulativo;

• beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali. Con atto di Giunta n. 5 del 17.01.2014 avente ad oggetto “Piano triennale 2014-2016 per il contenimento di spese di funzionamento di servizi ai sensi della legge n.244 /2007. Direzione Economato e Provveditorato e Direzione S.I.T e sistemi informativi” è stato disposto di approvare tale piano. In merito al Piano dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali, le Direzioni Patrimonio Espropri Gestione Immobili e TPL e Ufficio Progetti Edilizia, LL.PP., Difesa del Suolo, Protezione Civile e Viabilità nel caso ricorra la fattispecie indicata dalla normativa, dovranno procedere alla predisposizione del medesimo. I piani devono poi essere aggiornati perlomeno con cadenza semestrale. Le Direzioni interessate provvederanno entro il 31 gennaio di ogni anno a predisporre una relazione a consuntivo delle operazioni svolte nell’esercizio precedente circa gli adempimenti previsti dalla norma. Sia l’aggiornamento semestrale che la suddetta relazione dovranno essere inviati all’Ufficio Controllo di Strategico e Controllo di Gestione e verranno inseriti nel Referto del Controllo di Gestione. 6. Acquisti mediante convenzioni Consip Relativamente all’argomento in oggetto si rimanda a quanto già predisposto nelle linee guida al PEG 2013 - Delibera GP n. 77 del 02/07/2013

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7. Il patto di stabilità interno per l’anno 2014 Il bilancio di previsione 2014-2016 è stato approvato dal Consiglio Provinciale in data 17/02/2014, con la Deliberazione n. 15/2014, sulla base della normativa vigente in materia di patto di stabilità interno e quindi già tenuto conto di quanto disposto con la legge finanziaria 2014. Conseguentemente, è stato redatto il Bilancio di Previsione 2014-2016 sulla base di un obiettivo programmatico per il 2014 pari a 23.695 migliaia di Euro, così come sotto determinato:

Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011

170.112 170.458 161.220

(a) (b) (c)Media

167.263

(d)=Media(a;b;c)

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

19,25% 19,25% 20,05%

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

32.198 32.198 33.536

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

2.903 2.903 2.903

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

29.296 29.296 30.634

Anno 2014

5.100

Anno 2014

24.195

Anno 2014

Anno 2014

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

-500 -500 0

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

23.695 28.796 30.634

SALDO OBIETTIVO AL NETTO RIDUZIONE PER ENTI IN SPERIMENTAZIONE

PATTO DI STABILITA' INTERNO 2014-2016 DETERMINAZIONE DELL'OBIETTIVO (legge 12 novembre 2011, n. 183 e legge 24 dicembre 2012, n.228)

PROVINCE (migliaia di euro)

Modalità di calcolo Obiettivo

RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI ERARIALI di cui al comma 2, dell'art. 14, del decreto legge n. 78/2010

SALDO OBIETTIVO AL NETTO DEI TRASFERIMENTI (comma 4, art.31, legge n. 183/2011)

SALDO OBIETTIVO FINALE

PATTO REGIONALE "Verticale incentivato" (2) Variazione obiettivo ai sensi dei commi 122 e segg., art. 1, legge n. 228/2012

PATTO REGIONALE "Verticale" (2) Variazione obiettivo ai sensi del comma 138, art. 1, legge n. 220/2010 (comma 17, art. 32, legge n. 183/2011)

PATTO REGIONALE "Orizzontale" (3) Variazione obiettivo ai sensi del comma 141, art. 1, legge n. 220/2010

SPESE CORRENTI (Impegni)

MEDIA delle spese correnti (2009-2011) (1)

PERCENTUALI da applicare alla media delle spese correnti ALIQUOTA BASE c. 2 art. 31 legge 183/2011

SALDO OBIETTIVO determinato come percentuale data della spesa media (comma 2, art. 31, legge n. 183/2011)

RIDUZIONE SALDO OBIETTIVO ENTI IN SPERIMENTAZIONE c. 4 ter art. 31 l. 183/2011 decreto MEF n. 10574/2014 (17,41%)

Di seguito, si riporta anche il prospetto di cui al comma 18, art. 31, legge n. 183/2011, allegato al Bilancio di Previsione 2014-2016, sulla base del quale si attestava, seppur con forti criticità e preoccupazioni, la legittimità del Bilancio di previsione 2014-2016.

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Dati in migliaia di Euro

2014 2015 2016

Entrate Titolo I (stanziato) 80.536,16 82.693,79 82.693,79

55.817,60 44.029,56 44.029,56

18.835,67 16.230,70 15.759,33

12.967,62 18.068,62 18.068,62

168.157,05 161.022,67 160.551,30

0,00 0,00 0,003.841,24 0,00 0,00

0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00

8.471,01 1.392,59 0,00

1.392,59 0,00 0,00171.394,23 162.415,26 160.551,30

Spese Correnti al netto FSC e FPV parte spesa 144.051,86 122.306,77 123.154,02

7.488,61 11.312,49 6.763,28

151.540,47 133.619,26 129.917,30

0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00

3.841,24 0,00 0,000,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00

147.699,23 133.619,26 129.917,30

23.695,00 28.796,00 30.634,00

23.695,00 28.796,00 30.634,00

0,00 0,00 0,00PATTO OK PATTO OK PATTO OK

158.426,61 144.346,64 142.482,68

140.210,62 122.306,77 123.154,02Saldo gestione corrente 18.215,99 22.039,87 19.328,66Obiettivo programmatico 23.695,00 28.796,00 30.634,00

-5.479,01 -6.756,13 -11.305,34incassi in conto capitale stimati al netto detrazioni 12.967,62 18.068,62 18.068,62sblocco dl 35/2013 0,00 0,00 0,00stima pagamenti titolo 2 al netto conc crediti 7.488,61 11.312,49 6.763,28

BP 2014 E PLRIENNALE 2014-2016 - Iniziale

PATTO STABILITA' INTERNO 2013/2015 BILANCIO DI PREVISIONE 2014-2016 - InizialeProspetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del Patto di Stabilità Interno ai sensi del comma 18, art. 31, legge 12 novembre 2011 n.

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SALDO DI COMPETENZA "IBRIDA"

Entrate Titolo II (stanziato)

Entrate Titolo III (stanziato)

Entrate correnti provenienti UE (comma 97, art. 1, legge n. 220/10)

ENTRATE FINALI AL NETTO DELLE DETRAZIONI

Entrate correnti provenienti da ISTAT per censimenti (comma 100, art. 1, l. n. 220/10)Entrate c/capitale provenienti UE (comma 97, art. 1, legge n. 220/10)

Spese correnti provenienti da ISTAT per censimenti (comma 100, art. 1, l. n. 220/10)

(Il FSC non rileva infatti ai fini del patto come da circolare RGS n. 5/2013)

Spese Finali

Spese correnti relative ad entrate provenienti UE (comma 97, art. 1, legge n. 220/10)

a detrarre

Riscossioni crediti

Entrate Titolo IV + V (incassato c/c e c/r - stima flussi di cassa)

Entrate Finali

a detrarre

Entrate correnti nette

Spese correnti nette

BUDGET AL NETTO TRASF. IN C/ CAP

Verifica finale

OBIETTIVO PROGRAMMATICO ANNUALE ddl di stabilità 2014

Concessioni di crediti

Spese titolo 2+3 (pagato in c/c e c/r - stima)

DETERMINAZIONE BUDGET AL NETTO TRASFERIMENTI IN C/CAPITALE

Spese c/capitale provenienti UE (comma 97, art. 1, legge n. 220/10)

SPESE FINALI AL NETTO DELLE DETRAZIONI

SALDO FINALE NETTO

Pagamenti in deroga alle regole del patto (Art. 1, dl 35/2013) - spazi concessi

a sommareFondo pluriennale vincolato di parte corrente (previsioni definitive di entrata)a detrarreFondo pluriennale vincolato di parte corrente (previsioni definitive di spesa)

Si premette che, in assenza di informazioni ricevute dalle Direzioni, i Servizi Finanziari hanno autonomamente proceduto, in sede di predisposizione del Bilancio di previsione 2014-2016, a stimare per il 2014 in 12.967,62 migliaia di euro gli incassi in conto capitale, riservandosi però di rivedere dette stime già con la prima variazione di bilancio, previo coinvolgimento di tutte le Direzioni, per quanto di loro competenza. Comunque, anche ipotizzando in questa misura gli incassi in conto capitale per il 2014, potranno al massimo essere sostenute nel corrente esercizio spese del settore investimenti per 7.488,61 migliaia di euro, potendo infatti stimare un saldo negativo derivante dalla gestione corrente pari a - 5.479,01 migliaia di euro, da recuperare prioritariamente a qualsiasi altra spesa. Tutto ciò premesso, l’indirizzo dato a tutti i Dirigenti dal Consiglio provinciale, in sede di approvazione del BP 2014-2016, è stato quindi quello di contenere le spese di investimento nel 2014 entro i limiti di cui sopra e di porre particolare attenzione sulla necessità di programmare correttamente dette spese anche in funzione della tempistica di acquisizione delle relative entrate (comma 1, art. 9, Dl n. 78/2009).

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Di tutta evidenza sono quindi le forti criticità già riscontrate in via previsionale riguardo al rispetto nel corrente esercizio delle regole di finanza pubblica in quanto i limiti di spesa di cui sopra, previsti per il 2014, non sono certo coerenti con l’andamento storico del pagato sul titolo 2 della spesa (57,5 milioni di euro nel 2012 e 32,6 milioni di euro nel 2013). Si dà però atto, già in questa sede di approvazione del PEG 2014, che da parte dei Servizi Finanziari è in corso di predisposizione, la variazione n. 1/2014 al Bilancio di Previsione 2014-2016, che andrà comunque anche a modificare la situazione così come sopra descritta. Sulla scorta delle risultanze contabili fornite dai Servizi Finanziari sarà rideterminato in diminuzione il saldo obiettivo del patto di stabilità interno da conseguire nel 2014 (quindi in 19.177 migliaia di euro) per effetto del patto di stabilità territoriale verticale incentivato nel frattempo intervenuto e si darà anche atto degli “sblocchi” disposti dal MEF con i decreti ministeriali emanati ai sensi dei commi 535 e 546, art. 1, della legge finanziaria 2014 (per 2.986,00 e 509,68 migliaia di euro, rispettivamente). Inoltre, verranno anche riviste le stime degli incassi in conto capitale, che passeranno, sulla base delle attestazioni poi ricevute dalle Direzioni competenti, da 12.967,62 migliaia di euro a 19.723,67 migliaia di euro. La variazione di bilancio in corso di predisposizione dovrebbe poi anche liberare dalla gestione corrente un certo margine (ad oggi stimabile in circa 2 milioni di euro) a beneficio del settore investimenti, per effetto di alcuni ulteriori tagli operati sulla spesa corrente. Per maggiori dettagli, si rinvia comunque alle considerazioni che verranno fatte in occasione dell’approvazione della var. 1/2014 al Bilancio di Previsione 2014-2016. 8. Economicità ed efficienza - centralizzazioni e razionalizzazioni Relativamente all’argomento in oggetto si rimanda a quanto già predisposto nelle linee guida al PEG 2013 - Delibera GP n. 77 del 02/07/2013 9. Organismi Partecipati L’Amministrazione Provinciale detiene partecipazioni in 14 Società di capitali (di cui tre in liquidazione: Azienda Agraria Mondeggi Lappeggi s.r.l., Bilancino s.r.l. e Valdarno Sviluppo s.p.a.), in 11 Fondazioni, 2 Aziende Servizi alla Persona, 1 Consorzio e 25 Associazioni (secondo quanto attualmente ricognito), nelle quali interviene a vario titolo e con percentuali diverse a seconda delle attività gestite e della strumentalità rivestita nei confronti dell’Ente e degli interessi pubblici perseguiti. La partecipazione nelle Società e negli organismi partecipati è un fattore rilevante all’interno dell’attività dell’Amministrazione, sia per l’impatto sul Bilancio sia per l’organizzazione dei servizi o delle funzioni o per la promozione e valorizzazione di servizi di interesse generale; essa pertanto necessita anche per questa annualità di una valutazione costante da parte dell’Ente al fine di verificare l’opportunità di mantenere gli attuali livelli di partecipazione. A tal fine nei confronti degli organismi partecipati, in particolare delle Società in cui l’Ente detiene una partecipazione di controllo, gli obiettivi che si prefigge l’Amministrazione sono quelli di: - monitorare gli assetti e l’andamento gestionale, richiedendo di comunicare con tempestività ogni modifica o fatto gestionale rilevante intervenuti, prevedendo i termini di invio dei dati richiesti e sollecitando gli adempimenti dovuti; - comunicare con circolari esplicative gli adempimenti imposti da disposizioni normative o regolamentari nei confronti del socio pubblico Provincia di Firenze; - impostare una costante relazione, anche via mail o pec, per acquisire dati, trasmettere aggiornamenti normativi o informazioni procedurali nonché per monitorare la partecipazione, soprattutto ai fini della trasparenza (pubblicazione dati su sito web dell’ente). Particolare attenzione è posta all’acquisizione dei dati relativi alle eventuali partecipazioni detenute dalle Società (costituenti le cosiddette Partecipazioni Indirette dell’Amministrazione), all’aggiornamento normativo in materia di obblighi sulla Trasparenza recati dal D. Lgs. 33/2013 ed Anticorruzione L. 190/2012, alla richiesta di dati contabili, inerenti soprattutto la spesa per il personale nonché, ovviamente, all’acquisizione di tutti i Bilanci 2013

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approvati, al monitoraggio delle scadenze di mandato e degli statuti societari oggetto di eventuali modifiche. In concreto la verifica della necessità di mantenere o dismettere partecipazioni in società o in altri organismi è effettuata dall’organo consiliare che già nell’annualità 2013 si è espresso per la dismissione di alcune partecipazioni (deliberazioni di C.P. n. 3 del 21.01.2013, nn. 64 e 65 del 15.07.2013, n. 110 del 14.11.2013). Si precisa che tale linea di indirizzo è stata espressa antecedentemente all’emanazione della legge n. 147 del 27.02.2013 (Legge di Stabilità 2014) che, abrogando le disposizioni dell’articolo 4 del D.L. 95/2012, ha comportato la momentanea sospensione delle procedure di dismissione/alienazione delle tre società in house, Florence Multimedia s.rl., Linea Comune s.r.l. e Agenzia Fiorentina per l’Energia s.r.l., per una più attenta disamina del nuovo indirizzo normativo. Per quanto riguarda invece le Società Firenze Convention Bureau s.c.r.l., Firenze Fiera spa, Fidi Toscana s.p.a., L’Isola dei Renai s.p.a. e Società Aeroporto Toscano S.A.T. s.p.a. la Segreteria Generale, sulla scorta dei sopra citati atti di indirizzo del Consiglio Provinciale, sta intraprendendo le necessarie azioni ai fini della dismissione delle partecipazioni in esse detenute in considerazione del fatto che dette società svolgono attività non strettamente necessarie per il perseguimento dei fini istituzionale dell’Ente (art. 3 L.244/2007). Si rileva inoltre che anche per l’annualità 2014 sarà mantenuta costante la relazione istituita con i rappresentanti dell’Amministrazione nominati all’interno degli organismi partecipati in conformità a quanto richiesto dagli Indirizzi per le nomine approvati con deliberazione C.P. 91/2010. 10. Priorità nell’effettuazione delle spese e programmazione degli interventi Relativamente all’argomento in oggetto si rimanda a quanto già predisposto nelle linee guida al PEG 2013 - Delibera GP n. 77 del 02/07/2013 11. Debiti Fuori bilancio Relativamente all’argomento in oggetto si rimanda a quanto già predisposto nelle linee guida al PEG 2013 - Delibera GP n. 77 del 02/07/2013 12. Prevenzione della corruzione e Trasparenza L'attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del Piano triennale per la trasparenza e l'integrità costituiscono obiettivo strategico per l'incremento delle performance dell'ente. Ciascun centro di responsabilità contribuisce all'attuazione dei due piani secondo i ruoli e le competente dagli stessi assegnati. Ciò comporta un serio impegno per tutte le Direzioni dell’Ente affinché vengano diffuse e rispettate le sane regole di gestione amministrativa, contribuendo alla realizzazione di un sistema di amministrazione fondato su valori etici condivisi e volto all’adozione di procedure e comportamenti interni finalizzati a prevenire attività illegittime o illecite, migliorando l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. La vigilanza richiesta da parte delle singole Direzioni dell’Ente riveste pertanto carattere di contrasto ai fenomeni di corruzione e di vero e proprio controllo sull’operato dei dipendenti. Pertanto, seppur individuate le figure del Responsabile della prevenzione della corruzione e di quello della Trasparenza, con attribuzione in capo agli stessi di compiti e responsabilità specifiche, sono i singoli Uffici, con la loro dotazione organica, a dover conformarsi ai principi sopra citati nonché a promuovere i valori e gli standard di comportamento. Risulta così fondamentale il ruolo che assumono i dirigenti in qualità di Referenti per l’attuazione del P.T.P.C. e del P.T.T.I. al fine di implementare e specificare, adattando la disciplina generale alla realtà della Provincia di Firenze, le aree a rischio di corruzione e contrastare quest'ultimo in un quadro generalizzato di prevenzione, prendendo atto che il complesso degli obiettivi della trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche

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amministrazioni, introduce un diverso approccio di natura generale dei rapporti con i cittadini e non può non incidere sull’organizzazione complessiva dell’azione amministrativa.. Ciò comporta un’analisi dei procedimenti amministrativi (identificati e proceduralizzati nelle varie fasi e nei termini di conclusione) e dei processi svolti all’interno di ciascun compartimento d’Ente. L’attività che è richiesta in corso d’anno consiste in particolare nell’individuazione di parametri di miglioramento dell’efficienza amministrativa, secondo gli obiettivi assegnati alle varie direzioni, tenendo conto delle seguenti criticità: la capacità di programmazione nelle gare; il divieto di artificioso frazionamento; la nomina dei responsabili dei procedimenti; il rispetto dei termini di conclusione degli stessi; il rispetto dell’ordine cronologico delle istanze presentate; il rispetto della tracciabilità dei flussi documentali tramite l’utilizzo del protocollo informatico; il rispetto degli obblighi di trasparenza e pubblicazione documentale; il rispetto di quanto contenuto nel codice di comportamento d’Ente; la formazione trasversale di tutti i dipendenti e quella specifica dei soggetti preposti ai soggetti più esposti a rischio; la rotazione di questi ultimi; nonché delle altre criticità ed attività elencate dal P.T.P.C. Per quanto riguarda i dati in materia di trasparenza particolare attenzione sarà prestata da ciascun responsabile alla completezza e all'aggiornamento di quelli sui procedimenti da inserire attraverso la specifica applicazione e le schede servizi dell'ente, di quelli sui tempi e sui costi contabilizzati dei procedimenti, di quelli da fornire in forma aggregata, alla puntuale raccolta e tempestiva pubblicazione delle dichiarazioni dovute dagli amministratori e dai destinatari di incarichi, nonché alle altre attività previste dal P.T.T.I., con particolare evidenza per quelle rivolte all'incremento della qualità, accessibilità e usabilità dei dati. Sarà inoltre necessario mettere a punto attività, comportamenti e protocolli mirati a prevenire situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri un rischio di abuso di poteri al fine di ottenere vantaggi in primo luogo dal soggetto privato che agisce, ma anche per perseguire illegittimamente un fine proprio dell’Ente pubblico di riferimento. I Dirigenti dell’Ente individueranno le figure che possano in concreto far parte di una eventuale cabina di regia cui assegnare compiti e funzioni di diretta collaborazione con il Responsabile della Prevenzione e Corruzione e il Responsabile della Trasparenza e saranno chiamate a ricoprire la funzione di referenti per l’attuazione dei Piani nell’ambito dei compartimenti di riferimento. 13. Le Variazioni Aggiornamenti degli Obiettivi Gestionali di PEG Ogni Direzione monitora puntualmente le schede degli obiettivi gestionali di PEG affidate al fine di apportare alle stesse le opportune modifiche, non necessariamente di carattere finanziario (descrizione degli obiettivi, indicatori, fasi di attività, dettaglio di attività, ecc.), per adeguarle all’evolversi della situazione dell’Ente. In tal caso, le variazioni e gli aggiornamenti al Piano Esecutivo di Gestione dovranno essere inoltrate all’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione per essere sottoposte alla Giunta. Variazioni di competenza e di cassa Dopo l’approvazione del bilancio di previsione nessuna nuova o maggiore spesa rispetto a quella stanziata può essere impegnata prima che siano apportate le necessarie variazioni al bilancio medesimo. Il bilancio di previsione può subire variazioni nel corso dell’esercizio di competenza, sia per quanto attiene alle entrate che alle spese. Tali variazioni, al bilancio di previsione ed al Piano Esecutivo di Gestione, non devono comunque alterare gli equilibri di bilancio di cui all’art. 162, comma 6, e all’art. 196, comma 1, del D.Lgs. n. 267/200 e devono essere adottate nel rispetto dei termini e con le modalità di cui all’art. 175, commi 3 e 9, del medesimo D.Lgs. Ai sensi dell’art. 10 del DPCM del 28/12/2011 e dell’art. 16 del D.Lgs. n. 118/2011, le variazioni di bilancio possono essere, a seconda della loro natura, o di competenza del Consiglio provinciale o della Giunta provinciale o altrimenti di competenza dirigenziale. In particolare, competono al Consiglio provinciale le variazioni che impattano, dal lato dell’entrata, sui titoli e sulle tipologie e, dal lato della spesa, sulle missioni e sui programmi, fatta eccezione per quelle

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variazioni compensative che afferiscono alla spesa per il personale e che conseguono a provvedimenti di trasferimento del personale all’interno dell’Amministrazione, che possono invece essere deliberate dalla Giunta provinciale. Le variazioni compensative fra le categorie delle medesime tipologie di entrata e fra i macroaggregati del medesimo programma di spesa possono essere deliberate dalla Giunta provinciale. Competono inoltre alla Giunta provinciale anche le variazioni al fondo di riserva per spese impreviste e le variazioni agli stanziamenti di cassa. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato e le variazioni compensative, anche in termini di cassa, fra i capitoli di entrata della medesima categoria e fra i capitoli di spesa del medesimo macroaggregato del bilancio di previsione annuale e pluriennale possono essere autorizzate dal Dirigente dei Servizi Finanziari con proprio provvedimento amministrativo. Tutte le richieste di variazione al bilancio di previsione di cui ai precedenti commi devono sempre indicare la relativa copertura finanziaria e pervenire al Servizio Finanziario e all’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione per iscritto ed a firma del Dirigente della Direzione competente per materia, con l’attestazione che la variazione proposta è compatibile con le regole di finanza pubblica ed, in particolare, con i vincoli derivanti dal patto di stabilità interno. Nella richiesta il Dirigente della Direzione competente per materia deve altresì specificare le motivazioni sulle mutate esigenze e valutazioni tecnico gestionali a supporto della richiesta di variazione ed, in caso di richiesta di maggiori spese, deve indicare la fonte di finanziamento da utilizzare a copertura delle medesime. Le variazioni di bilancio derivanti dall’accertamento di nuove o maggiori entrate non collegate all’attività dei servizi sono acquisite dai Servizi Finanziari dell’Ente che le destina, sulla base delle indicazioni dell’Amministrazione provinciale.. Per quanto riguarda le variazioni di Bilancio i Servizi Finanziari, effettuate le dovute verifiche, procede alle variazioni e predispone la relativa proposta di delibera di Consiglio, previa acquisizione, se necessaria, del parere dell’Organo di revisione espresso ai sensi dell’art. 239 del D.Lgs. n. 267/2000. Per quanto riguarda le variazioni di PEG l’Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione, previa nulla osta in ordine agli equilibri di bilancio del Dirigente dei Servizi Finanziari, procede alle variazioni e predispone la relativa proposta di delibera di Giunta. Per questa procedura l’ufficio può avvalersi del supporto dei servizi finanziari per la parte contabile. Per quanto attiene invece alle variazioni di competenza dirigenziale il Dirigente dei Servizi Finanziari provvede ad autorizzare la registrazione in contabilità delle variazioni richieste. Infine predispone un proprio atto nel caso di variazioni di cassa o di FPV, da comunicare alla Giunta provinciale, all’Organo di revisione ed al Presidente del Consiglio provinciale. Variazioni Compensative

di Spesa Tipo di Variazione Organo

Competente Ufficio

Competente Parere

dei Revisori

Missione, programma e titolo

Variazione di bilancio Consiglio Servizi Finanziari si

Tra missioni e programma per spese di personale conseguenti a provvedimenti di trasferimento all’interno dell’ente

Variazione di PEG Giunta Controllo di Gestione con il supporto dei Servizi Finanziari per la parte contabile

no

Tra macroaggregati (livello II del piano dei conti) e fino al livello IV del piano dei conti

Variazione di PEG Giunta Controllo di Gestione con il supporto dei Servizi Finanziari per la parte contabile

no

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All’interno del medesimo macroaggregato, limitatamente ai capiotoli con medesimo IV livello

Variazione con determina dirigenziale

Dirigente dei Servizi Finanziari

Servizi Finanziari no

Cassa Variazione con determina del dirigente dei servizi finanziari

Dirigente dei Servizi Finanziari – trasmesso alla Giunta

Servizi Finanziari si

FPV Variazione con determina dirigenziale del dirigente dei servizi finanziari

Dirigente dei Servizi Finanziari – trasmesso alla Giunta

Servizi Finanziari no

Variazioni Compensative di

Entrata Tipo di Variazione Organo

Competente Ufficio

Competente Parere dei Revisori

Titolo e Tipologia Variazione di bilancio Consiglio Servizi Finanziari

si

Tra categorie (livello IV del piano dei conti)

Variazione di PEG Giunta Controllo di Gestione

no

All’interno della medesima categoria dal Livello V

Variazione con determina dirigenziale

Dirigente dei Servizi Finanziari

Servizi Finanziari

no

Cassa Variazione con determina del dirigente dei servizi finanziari

Dirigente dei Servizi Finanziari – trasmesso alla Giunta

Servizi Finanziari

si

FPV Variazione con determina dirigenziale del dirigente dei servizi finanziari

Dirigente dei Servizi Finanziari – trasmesso alla Giunta

Servizi Finanziari

no

14. Ulteriori rinvii Si richiamano infine le seguenti linee guida predisposte dalla Segreteria Generale, già indirizzate a Dirigenti e PO e reperibili sulla rete dell’Amministrazione: 1. Contributi (inviate il 19.11.2011) 2. Determinazioni a contrarre (inviate il 24.2.2012) 3. Affidamenti diretti (inviate il 20.6.2012) 4. Aggiornamenti relativi a contributi ed affidamenti diretti (inviate il 19.7.2012) 5. Incarichi di ricerca studio e consulenza (inviate il 31.10.2012) 6. Aggiornamenti relativi a contributi, determinazioni a contrarre, Affidamenti diretti, incarichi di ricerca studio e consulenza (inviate il 29.1.2013) 7. Affidamenti in economia (inviate il 21.3.2013) 8. Affidamento di lavori di somma urgenza (inviata il 27.2.2014) 9. Affidamento di servizi esclusi dal Codice degli Appalti (inviate il 3.9.2013) 10. Obblighi di pubblicità e trasparenza in materia di affidamenti, incarichi di ricerca studio e consulenza e contributi (inviate il 31.12.2013) 11. Affidamenti in house (inviate il 02.04.2014) 12. Quote associative (inviate l’11/06/204)

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PARTE SECONDA: PIANO DELLA PERFORMANCE E PDO 15. INTRODUZIONE L’art. 10 del D.Lgs. 150/2009 stabilisce che “le amministrazioni pubbliche...redigono annualmente: a) entro il 31 gennaio, un documento programmatico triennale, denominato Piano della performance da adottare in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell'amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori”. Gli artt. 16, 31 e 74 della medesima norma, nell’indicare quali norme si applicassero almeno come principi agli EE.LL., non menzionava tale art. 10. In effetti i contenuti del piano della Performance erano già sostanzialmente compresi in due atti di programmazione degli EE.LL, ovvero nella RPP a livello triennale e nel PEG con riferimento all’annualità. Il D.L. n. 174/2012, convertito con L. n. 213/2012, ha disposto che “al fine di semplificare i processi di pianificazione gestionale dell'ente, il piano dettagliato degli obiettivi di cui all'articolo 197, comma 2, lett.a)” del testo unico EE.LL. “e il piano della performance di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sono unificati organicamente nel piano esecutivo di gestione”. Il piano della Performance rappresenta uno degli strumenti per l’attuazione del Ciclo della Performance. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 17 del Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e Servizi della Provincia di Firenze, avente ad oggetto “ciclo della performance” e che recepisce quanto disposto dall’art. 4 del D. Lgs. 150/2009, “il ciclo di gestione della performance si sviluppa nelle seguenti fasi: a) definizione ed assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori (Piano della Performance); b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse; c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi; d) misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale; e) utilizzo dei sistemi premianti secondo criteri di valorizzazione del merito; f) rendicontazione dei risultati agli organi ed ai vertici dell’Ente, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati ed agli utenti e destinatari dei servizi.” Sempre ai sensi del sopra citato art. 17 del Regolamento, il piano della perfomance era già incluso nel Peg e nel PDO, quali strumenti che, unitamente alla RPP, dal 2014 DUP, assolvono alle funzioni di cui alle prime due fasi del ciclo di gestione della Performance; il monitoraggio semestrale in corso di esercizio per l’attivazione di eventuali interventi correttivi viene invece realizzato dal Segretario Generale, coadiuvato dal Controllo di Gestione, attraverso la predisposizione degli stati di avanzamento semestrali del PEG/PDO; la misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale viene effettuata attraverso i sistemi di valutazione adottati dall’Ente e di cui al successivo paragrafo. In merito alla rendicontazione il Rapporto sulla performance costituisce lo strumento per la misurazione, la valutazione e la trasparenza dei risultati dell’Ente. Tale Rapporto è finalizzato alla presentazione dei risultati conseguiti agli organi ed ai vertici dell’Ente, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati ed agli utenti e destinatari dei servizi e si compone dei seguenti documenti: a) Stato di attuazione finale (al 31 dicembre) del DUP; b) Stato di attuazione finale (al 31 dicembre) del Piano Esecutivo di Gestione/Piano Dettagliato degli Obiettivi; c) Relazione circa la misurazione e valutazione della performance individuale (personale Dirigente e non Dirigente). Preme ricordare che, per gli enti in armonizzazione, il Documento Unico di Programmazione (DUP) ha sostituito la Relazione Previsionale e Programmatica.

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16. IL SISTEMA DI VALUTAZIONE In attuazione del D. Lgs. 150/2009 e degli artt. 18, 19 e 19 bis del Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e Servizi, la Provincia di Firenze con atti di Giunta n. 124 del 18/09/2012 e n. 165 del 04/12/2012 ha approvato, rispettivamente, il “Sistema di misurazione e valutazione della performance e la metodologia per la valutazione della performance dei dipendenti e dei responsabili di posizione organizzativa o di alta professionalità” ed il “Sistema di misurazione e valutazione della performance e la metodologia per la valutazione della performance della dirigenza”. Il sistema prevede che ciascun dipendente, sia appartenente al comparto che alla dirigenza, viene valutato sulla base della performance di Ente, della performance organizzativa o di struttura e della performance individuale. Con Atto del Presidente n. 28 del 13/09/2013 è stato nominato ed ha immediatamente iniziato la propria attività l’Organismo Indipendente di Valutazione, il quale svolge i compiti e le funzioni stabilite dall’art. 14 del D.Lgs. 150/2009 e dall’art. 19ter del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e Servizi approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale in data 24 maggio 2011 n. 81, previa rideterminazione dei criteri generali da parte del Consiglio Provinciale approvati con D.C.P. n. 19 del 14/02/2011. Ai sensi dell’art. 18 del suddetto regolamento la valutazione della performance individuale è di competenza dei Dirigenti di Servizio per il personale del comparto, del Direttore Generale su proposta dell’OIV per i Dirigenti di Servizio e i Coordinatori di Dipartimento, del Direttore Generale, sentiti i Dirigenti di servizio e con il supporto tecnico dell’O.I.V., per le P.O./A.P. e del Presidente, con il supporto dell’O.I.V., per quanto riguarda il Direttore Generale ed il Segretario Generale. Il risultato finale della performance dell’Ente e della performance organizzativa o di struttura è invece fornito dal Controllo di Gestione utilizzando gli strumenti per la misurazione del grado di realizzazione degli obiettivi e dei loro indicatori. La valutazione individuale complessiva tiene conto dei risultati ottenuti nelle tre categorie di performance previsti dal sistema di misurazione e valutazione secondo criteri e pesi diversi in relazione alla posizione ricoperta all’interno dell’organizzazione dell’ente. A tal proposito si ricorda che già in occasione della prima applicazione del sistema, e cioè con le valutazioni 2013 riferite al 2012, era emersa una difficoltà sulla valutazione della performance organizzativa degli incaricati di P.O./A.P. Pertanto era stato stabilito di precisare quanto segue:

- per l’anno 2013: o il punteggio da 0 a 10 attribuito alla media delle percentuali di raggiungimento degli

obiettivi dell’ufficio di assegnazione è riferito a tutti gli obiettivi della P.O./A.P., siano essi di sviluppo, di mantenimento o strategici;

o il punteggio da 0 a 5 attribuito alla media delle percentuali di raggiungimento degli obiettivi è riferito a tutti gli obiettivi della direzione a cui la P.O./A.P. è assegnata, siano essi di sviluppo, di mantenimento o strategici;

- per il solo anno 2012 entrambe le voci fanno riferimento alla direzione di assegnazione; qualora non vi siano obiettivi di sviluppo individuati, l’intero punteggio viene riferito alla media del raggiungimento di tutti gli obiettivi della direzione di assegnazione.

La suddetta precisazione ha costituito oggetto di informativa alla Giunta Provinciale del 16/4/2013 ed è stata successivamente inserita nella parte II degli indirizzi generali di PEG approvati per l’anno 2013 con D.G.P. n. 77 del 2 luglio 2013. In sede di valutazione 2013 è emersa l’opportunità di estendere all’anno 2013 - solo nei casi in cui non è individuabile un obiettivo assegnato, ad esempio in relazione ai titolari di PO/AP che, nel corso dell’anno, hanno visto modificato o cessato il proprio incarico - la norma transitoria già prevista per l’anno 2012. Il sistema prevede inoltre che l'importo della retribuzione di risultato sia comunque rapportato al periodo in cui l'incarico di P.O./A.P. è stato conferito, se inferiore dell'anno. A tal proposito si rende necessario precisare che per il personale che, nel corso dell’anno, è stato assegnato ad incarichi di P.O./A.P. diversi si procederà utilizzando la percentuale di raggiungimento degli obiettivi dell’Ufficio o

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della Direzione di assegnazione prevalente, purchè di almeno 9 mesi. In caso diverso di procederà con il calcolo della media rapportata al periodo di assegnazione. Tali disposizioni interpretative sono state illustrate nella seduta della delegazione trattante del 25 marzo 2014 senza rilievi e vengono recepite nel presente piano della performance anche per l’anno 2014, qualora ne ricorra la casistica. 17. OBIETTIVI, RISORSE E INDICATORI Il Piano Esecutivo di Gestione declina in maggior dettaglio la programmazione operativa contenuta nell’apposita sezione del Documento Unico di Programmazione (DUP) che, per gli enti in armonizzazione, sostituisce la Relazione Previsionale e Programmatica. Ai sensi dei nuovi principi contabili, infatti, il DUP individua gli obiettivi operativi collegati alle missioni e ai programmi di bilancio che l’Amministrazione intende perseguire nel triennio; tale attività di gestione viene dettagliata attraverso gli obiettivi gestionali di PEG con i quali viene individuata la responsabilità dell’obiettivo ed assegnate le risorse umane, strumentali e finanziarie per il loro raggiungimento. In corso e a fine gestione, la struttura, i contenuti e l’aggiornamento costante del PEG consentono le successive analisi e verifiche sullo stato di attuazione dell’attività e degli obiettivi, oltre a fornire indicazioni funzionali e coerenti col sistema di valutazione. Nel PEG vengono individuati sia l’attività ordinaria di normale funzionamento dei servizi (obiettivi di mantenimento) sia gli obiettivi di gestione dell’esercizio (obiettivi di sviluppo), con l’indicazione del responsabile del raggiungimento del risultato finale legato all’obiettivo (Direttore Generale, Coordinatore di Dipartimento, Dirigente di servizio, di staff, di studio e professional), nonché delle relative risorse finanziari, umane e strumentali collegate. Gli obiettivi di mantenimento rappresentano le competenze affidate al dirigente e distinte per servizio, comprendenti sia compiti istituzionali che attività discrezionali (obiettivi che sono “nati” come di sviluppo e che dopo il primo/i anno/i di perseguimento e monitoraggio si sono consolidati diventando di mantenimento). Gli obiettivi di sviluppo sono caratterizzati dalla temporaneità, ovvero l’obiettivo deve avere un inizio e una fine (anche oltre l’anno), a differenza dell’attività ordinaria che è continuativa o, comunque, ricorrente, nonché dalla specifica finalità nel senso che l’obiettivo deve avere uno scopo specifico (la gestione ordinaria ha scopi generali che coincidono con il fine per cui è istituzionalizzato il servizio). Un obiettivo strategico è un obiettivo di sviluppo o di mantenimento, qualificato tale dalla Giunta per essere rilevante e pertinente rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell’Ente. Per ogni obiettivo viene definita una scheda corredata da una breve descrizione, che espone l’idea progettuale nelle sue linee principali con indicazione del contesto di riferimento e del risultato da raggiungere con l’obiettivo in termini di miglioramento, snellimento dell’attività, innovazione, utilità prodotta. La descrizione è strutturata in modo tale da evidenziare l’iter richiesto per la realizzazione dell’obiettivo, le risorse attribuite e gli impieghi delle stesse. Ad ogni obiettivo è attribuito un codice identificativo “parlante”. L’obiettivo può essere articolato in più fasi, per ognuna di esse sono previsti: 1. una breve descrizione dell’attività; 2. la data prevista di avvio; 3. la data prevista di conclusione; 4. il peso della fase da quantificarsi entro un “range” tra 0 e 100 che valorizza l’importanza di ogni singola fase per il conseguimento dell’obiettivo; la somma totale dei pesi assegnati alle fasi di un singolo obiettivo dovrà essere pari a 100; 5. il risultato atteso, ovvero il risultato che ci si prefigge di ottenere con il compimento della fase in termini di benefici relativamente alla qualità dei servizi erogati e degli interventi; 6. il Responsabile della fase il quale può anche non appartenente all’area di riferimento dell’obiettivo e che di norma è il dirigente o la PO.

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La realizzazione delle singole fasi può anche essere parallela e non necessariamente successiva. Per ogni obiettivo sono definiti degli indicatori. I dati provenienti dalla gestione (per obiettivi ed ordinaria) rappresentano i “prodotti” interni o esterni dei diversi servizi rispetto ai quali fornire un dato di previsione; essi si collegano direttamente al risultato atteso nell’anno di riferimento, di cui vogliono rappresentare dei misuratori. Dal loro reciproco rapporto o dal loro rapporto rispetto a dati di struttura o di costo è possibile ottenere indicatori di efficienza/efficacia/economicità/qualità/ outcome dell’attività dell’ente. Il sistema di indicatori individuato per ciascuna scheda/obiettivo costituisce elemento per la misurazione della percentuale di raggiungimento dell’obiettivo e deve risultare coerente con essa. La significativa discrepanza fra la percentuale di raggiungimento dell’obiettivo ed i prodotti attesi dal sistema degli indicatori, indicati in sede di relazione semestrale o finale, unitamente alla “capacità di spesa” e al rispetto della tempistica assegnata, contribuiscono a fornire elementi utili per la valutazione individuale del personale dell’ente, di sicuro supporto all’attività dell’O.I.V. Inoltre per il conseguimento dell’obiettivo sono descritte le risorse strumentali impiegate ed a disposizione. Per quanto riguarda le risorse umane, esse sono distinte secondo la percentuale di tempo lavorativo che ognuna dedica alla realizzazione di ogni singolo obiettivo in cui viene coinvolta; ciò al fine di rendere maggiormente trasparente il collegamento tra gli obiettivi perseguiti dall'Amministrazione ed il personale che coopera per il loro conseguimento. Sarà importante provvedere ad un costante aggiornamento delle schede di PEG redatte, per tenere conto di tutti cambiamenti che possono avvenire, anche relativi all'impiego dei propri collaboratori per il conseguimento degli obiettivi predefiniti e per adeguare le risorse umane a disposizione considerando eventuali cessazioni e/o nuovi ingressi. Ad ogni obiettivo sono inoltre collegate risorse finanziarie che rappresentano il budget di obiettivo da utilizzare per i costi diretti di realizzazione; i costi fissi e generali possono essere associati alle schede relative all’attività ordinaria. I capitoli di entrata e spesa che recano nell’oggetto un collegamento al relativo capitolo di spesa ed entrata devono, tranne motivate eccezioni, essere contenuti nella medesima scheda obiettivo e dovrebbero essere assegnati al medesimo responsabile (tranne motivate eccezioni derivanti, ad esempio, dal finanziamento di opere con mutui, con alienazioni, ecc.). A seguito dell’armonizzazione dei sistemi contabili di cui al D. Lgs. n. 118/2011, è stato introdotto l’obbligo di effettuare in sede di bilancio, unitamente alle previsioni di competenza, anche le previsioni di cassa, per cui per ogni obiettivo sono evidenziate anche tali informazioni (previsioni di competenza e di cassa). Inoltre, posto che l’adozione del principio di competenza finanziaria potenziato, di cui alla norma sopra menzionata, ha comportato anche l’inserimento negli schemi di bilancio del fondo pluriennale vincolato, oltre che dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, per ogni obiettivo è altresì evidenziata la competenza, data dallo stanziamento iniziale di bilancio e variazioni di bilancio nel frattempo intervenute e somme reiscritte. Come Previsto dalla DGP 165/2012 con cui è stato approvato il sistema di misurazione e valutazione della performance del personale Dirigente (allegato 1 alla delibera) per l’anno in corso all’inizio dell’esercizio il Nucleo (O.I.V.), unitamente al Direttore Generale, farà un colloquio con i singoli Dirigenti per valutare gli obiettivi a loro assegnati ed individuare, fino ad un massimo di tre, quali sono quelli che caratterizzano la loro attività, assegnando ad ognuno di essi, in base all’importanza strategica, il punteggio che valuterà il grado di realizzazione.” Con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 116 del 12 luglio 2011 è stata approvata la metodologia per l’incremento del fondo per le risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività ai sensi dell’art. 15, comma 5, del CCNL 1.4.1999. Tale metodologia è articolata in una serie di fasi che intendono calare all’interno degli assetti organizzativi e regolamentari della Provincia di Firenze le indicazioni fornite in merito dall’ARAN con parere 499-15L1. Richiamata la suddetta metodologia, anche per l’anno 2014 si intende focalizzare l’attenzione sugli obiettivi legati “al mercato del lavoro” ed in particolare:

- 151120143 “collocamento mirato disabili” - 153120141 “servizi alle imprese e alle persone”

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- 153120142 “servizi alle imprese e alle persone in materia di lavoro per il territorio Empolese Valdelsa”.

Qualora ne ricorressero le condizioni e fatta salva l’effettiva disponibilità di bilancio, la percentuale da tenere in considerazione per l’eventuale incremento del fondo sarà quella minima stabilita dalla medesima metodologia sia per quanto riguarda il costo stimato del personale che collabora al raggiungimento degli obiettivi individuati (40%) che il monte salari del personale del comparto anno 2013 (0,1%). Relativamente a quanto previsto in merito agli obiettivi di trasparenza si rimanda a quanto specificato nell’apposito paragrafo 12 “Prevenzione della corruzione e trasparenza” delle presenti Linee Guida.

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APPENDICE TABELLA DI SINTESI SU ADEMPIMENTI LINEE GUIDA

Paragrafo Ufficio Adempimento Data 4.1 Incarichi Ufficio Controllo Strategico

e di Gestione Monitoraggio rispetto del Budget D.L. 78 Cadenza almeno

trimestrale Invio trimestrale alla Corte dei Conti Cadenza trimestrale Ufficio Controllo Strategico

e di Gestione e Direzione Organizzazione

Invio annuale dei dati relativi alla spesa disaggregata sostenuta per incarichi di studio e consulenza, inclusa quella riferita ad incarichi conferiti a dipendenti pubblici e quella per incarichi e contratti a tempo determinato (L. 125/2013

Entro il 31 dicembre

4.2 Convegni, Mostre, Pubblicità, Rappresentanza e Relazioni Pubbliche

Ufficio Controllo Strategico e di Gestione

Monitoraggio rispetto del Budget D.L. 78 Cadenza almeno trimestrale

Ufficio Controllo Strategico e di Gestione

Invio trimestrale alla Corte dei Conti Cadenza trimestrale

Ufficio di Gabinetto e Ufficio del Consiglio

Compilazione prospetto spese di rappresentanza ai sensi dell’art. 16 comma 26 del D.L. 138/2011 e trasmissione ai Servizi finanziari

Entro il 31 Gennaio

Segreteria Generale Trasmissione del suddetto prospetto alla Corte dei Conti e pubblicazione albo pretorio e sito della Provincia

Pubblicazione entro 10 gg. dall’approvazione del Rendiconto della gestione

4.3 Missioni Ufficio Controllo Strategico e di Gestione con il supporto dell’Ufficio Stipendi

Monitoraggio rispetto del Budget D.L. 78 Cadenza semestrale

4.3 Formazione Direzione Organizzazione Monitoraggio rispetto del Budget D.L. 78 Cadenza semestrale 4.4 Acquisto e Gestione Autoveicoli

Direzione Economato e Provveditorato

Monitoraggio rispetto del Budget D.L. 78 Cadenza semestrale

4.5 Acquisto di mobili e arredi

Direzione Economato e Provveditorato

Monitoraggio rispetto del Budget D.L. 78 Cadenza semestrale

5. Consumi intermedi Direzione Economato e Provveditorato e Direzione SIT e sistemi informativi

Predisposizione Piano triennale per il contenimento della spesa

Annuale

Direzione Economato e Provveditorato e Direzione SIT e sistemi informativi

Aggiornamento Cadenza semestrale

Direzione Economato e Provveditorato e Direzione SIT e sistemi informativi

Relazione a consuntivo del piano triennale

Entro il 31 gennaio

Direzioni Patrimonio Espropri e TPL, Gestione Immobili Progetti Edilizia LL.PP. Difesa del Suolo e Protezione Civile, Viabilità

Predisposizione del Piano dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio con esclusione dei beni infrastrutturali qualora ricorra questa fattispecie. Al momento non è stato predisposto il piano

Ufficio Controllo Strategico e di Gestione

Inserimento dell’aggiornamento dei piani e della relazione a consuntivo nel referto del controllo di gestione

Semestrale

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