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METODI DI PREVENZIONE E CONTROLLO Convegno ECM “LINEE GUIDA LEGIONELLOSI” Roma, 10-11 NOVEMBRE 2016 Enrico Veschetti Istituto Superiore di Sanità. Dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria

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METODI DI PREVENZIONE E CONTROLLO

Convegno ECM

“LINEE GUIDA LEGIONELLOSI”

Roma, 10-11 NOVEMBRE 2016

Enrico Veschetti

Istituto Superiore di Sanità. Dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria

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Condizioni che favoriscono la proliferazione di Legionella

nelle reti idriche di distribuzione di acqua calda

< 20°C stato di quiescenza

20 - 45°C proliferazione

> 45 - 60°C inattivazione lenta

> 60°C inattivazione rapida

Ambiente aerobico

Presenza di sedimenti, fanghi, scorie e materiali organici

(fattori nutritivi)

Formazione di biofilm

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Strategie di prevenzione

Corretta progettazione degli impianti

• Completa separazione tubazioni acqua calda-fredda; • Doppia regolazione della temperatura al boiler • Ispezionabilità degli impianti • Assenza di tratti ciechi / ristagni d’acqua

Verifiche del sistema

• Periodiche visite ispettive • Ricerca di zone stagnanti / intersezioni tra reti idriche • Controllo della temperatura in punti rappresentativi

Interventi sul sistema

• Regolari interventi di manutenzione dell’impianto • Pulizia periodica della rete (rimozione di biofilm, trattamenti anti-corrosivi)

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Sinossi delle strategie di controllo

• Disincrostazione e rimozione del biofilm • Prevenzione della corrosione • Rimozione di rami morti e terminali ciechi

Meccaniche

• Filtrazione • Autoflussaggio • Trattamenti termici • Irraggiamento UV

Fisiche

• Clorazione • Disinfezione con ClO2 • Ionizzazione • Impiego di altri disinfettanti

Chimiche

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Trattamenti fisici: filtrazione al punto d’uso

Procedura:

Impiegata nei terminali dei reparti più a rischio (pazienti immunocompromessi)

Sostituiti o rigenerati periodicamente

Pro:

Montaggio rapido

Assenza di biocidi

Contro:

Trattamento locale

Tempo di vita breve (30 gg)

Costoso

Possibile retrocontaminazione della tubazione

Membrana con pori da 0,2 µm

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Filtrazione al punto d’uso

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Filtri PoU: siti di applicazione

Ospedale

Terapia intensiva

Parto in acqua

Cell factory

Dialisi

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Trattamenti fisici: trattamenti termici

Principio:

Legionella è attiva a 20-50°C (intervallo ottimale di crescita: 35-46°C)

Per temperature ≥ 50°C il tasso di sopravvivenza di Legionella decresce

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Trattamenti fisici: trattamenti termici

0

30

60

90

120

40 50 60 70 80T

ime

(m

in)

Temperature (°C)

90% killing

100% killing

Morte istantanea

90% inattivazione in 2 min

90% inattivazione in 2 hr

Crescita di Legionella

Stato di quiescienza

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Trattamenti termici

Shock termico o surriscaldamento periodico:

Incremento della temperatura del boiler a 70-80°C per un periodo di 3 gg

Ciascun rubinetto viene aperto in sequenza per almeno 5 min

La temperatura dell’acqua nei punti distali deve

essere ≥60°C

Disinfezione termica (notturna) a 55-60°C :

Viene interdetta la miscelazione con acqua fredda all’uscita del boiler

La temperatura dell’acqua circolante sale da 42-

44°C a 60°C per almeno 30 min durante la notte.

Ciascun rubinetto deve raggiungere la temperatura

di 50-55°C entro 1 min dalla sua apertura.

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Trattamenti termici: criticità

Il biofilm e il calcare tendono

a ridurre la temperatura in

prossimità delle pareti

(isolamento termico)

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Trattamenti termici: criticità

Sistema di distribuzione ACS ospedaliero

Centrale termica

Risacaldamento dell’acqua

e sua disinfezione

Distribuzione orizzontale

ai piani

Distribuzione verticale

Ricircolo

acqua calda

Mandata

acqua calda

Le zone stagnanti (terminali ciechi,

rami morti, utenze non utilizzate)

non vengono trattate

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Trattamenti termici: pericolo scottature

Temperatura °C

Tempo di esposizione (s)

Adulti Bambini (≤ 5 anni)

50 300 150

55 30 10

60 5 1

65 2 0.5

70 1 -

Disinfezione termica

a 55-60°C

Shock termico

Temperatura raccomandata (°C)

Bidet 38

Lavandino 41

Doccia 41

Bagno 44

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Trattamenti termici

Shock termico

Disinfezione termica

Pro:

Relativamente semplice da controllare e monitorare

Nessun impiego di reagenti chimici

Contro:

Non eradica la colonizzazione

Rischio di scottature

Causano incrostazioni e corrosioni (dezincatura dell’acciaio zincato)

Difficile da implementare negli impianti

datati

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Trattamenti fisici: irraggiamento UV

Principio:

Inattiva io batteri dimerizzando la timina nel DNA (inibizione della replicazione)

DIMER

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Riparazione enzimetica dei danni UV

Enzyme, e.g. photolyase

Enzyme

DIMER

DNA string

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Irragiamento UV irradiation: lampade

L’acqua fluisce all’interno di una camera contenente lampade UV

Tipologia di lampade

Pressione Potenza KW λ (nm)

Bassa

Bassa 0,04-0,10

254 Alta 0,16-0,28

Media

Bassa 1,0-4,0

200-400 Alta 0,4-8,0

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Spettri di assorbimento UV

Spettro emissione lampada media pressione

Emissione lampada

bassa pressione

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Effetto biocida dell’irragiamento UV

Lampade a

BASSA pressione

Lampade a

MEDIA pressione

Lo

g N

Lo

g N

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Dosaggio dell’ UV

La dose erogata può essere incrementata:

• Aumentando l’intensità delle lampade

• Riducendo il flusso dell’acqua

timeResidence IntensityDose

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Irragiamento UV

Pro:

Relativamente facile da installare

Nessun effetto sul sapore e la potabilità

Nessun danno alle tubazioni

Nessun effetto avverso in caso di sovradosaggio

Contro:

Trattamento locale

Nessun effetto residuo (necessario shock termico o clorazione a monte)

L’efficacia è ridotta dalla torbidità (necessaria una prefiltrazione)

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Trattamenti chimici: clorazione

Principio:

L’acqua viene disinfettata con cloro impiegando uno dei seguenti reagenti: cloro gas, ipoclorito di sodio o ipoclorito di calcio granulare

Reagenti:

Cl2 + H2O HOCl +

NaOCl HOCl + Na+ + OH-

H+ + Cl-

HOCl H+ + ClO-

+ H2O

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Meccanimo di inattivazione di

Legionella:

HClO penetra attraverso la membrana

cellulare

HClO reagisce con il sistema enzimatico

(inibisce l’ossidazione del glucosio)

Effetto biocida:

HClO > Cl2 >> ClO-

La concentyrazione reale di HClO dipende dal

pH dell’acqua (85 % a pH 6,5; <2% a pH 9,5)

Clorazione

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Cloro richiesta

Alcune specie (metalli, colfuri, bromuri, ecc.) riducono il cloro

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Clorazione

Iperclorazione shock:

Aggiunta singola di cloro all’acqua fredda di reintegro in modo da ottenere 20-50

mg/L di cloro residuo libero nei punti distali.

Al termine del tempo di contatto (rispettivamente 2-1 hrs) l’acqua viene drenata.

L’impianto viene lavato con acqua fresca fino ad ottenere una concentrazione di

cloro residuo pari a 0,5-1,0 mg/L.

Clorazione continua:

Aggiunta continua di cloro fino ad ottenere la concentrazione di 1-2 mg/L di cloro

libero nei punti distali.

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Clorazione

Pro:

Facile da implementare e monitorare

Relativamente economica

Temperature prossime a 45°C incrementano la sua efficacia

Effetto residuo

Contro:

Causa corrosione dopo 5-6 anni di impiego

Si decompone a temperature elevate (>60°C)

Produce by-products

Rischio chimico

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Trattamenti chimici: disinfezione con biossido di cloro

Principio:

L’acqua viene disinfettata con biossido di cloro aggiungendo in continuo all’acqua calda il reagente prodotto da un generatore installato in sito.

E’ necessaria una concentrazione residua di 0,5-0,8 mg/L di biossido di cloro per controllare Legionella.

Meccanismo di inattivazione di Legionella:

Interferisce con l’apporto di maltosio

Ossida le molecole biologiche

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Dal clorato impiegando un agente riducengte a pH acido:

2 NaClO3 + 4 HCl 2 ClO2 + 2 NaCl + 2 H2O+ Cl2

2 NaClO3 + H2SO4 2 ClO2 + 2 NaHSO4+ SO2

Altri possibili riducenti:

Metanolo, H2O2

Generazione di biossido di cloro

con acido cloridrico

con anidride solforosa

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Dal clorito:

5 NaClO2 + 4 HCl 4 ClO2 + 5 NaCl + 2 H2O

2 NaClO2 + 2 HCl 2 ClO2 + 3 NaCl + H2ONaOCl +

2 NaClO2 + Cl2 2 ClO2 + 2 NaCl

2 NaClO2 + 2 H2O 2 ClO2 + 2 H2O + H2

con cloro

con ipoclorito

con acido cloridrico

per elettrolisi

Biossido di cloro stabilizzato:

Nome commerciale del clorito stabilizzato con H2O2 a pH alcalino (con HCO3- o HPO4

2-).

Immediatamente prima dell’uso, si aggiunge un acido (es., acido citrico). Dopo alcuni minuti la

soluzione viene diluita con acqua

Generazione di biossido di cloro

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Generazione in situ del biossido di cloro con sodio clorito e acido cloridrico

Water

heater

Flowmeter Mixer

ClO2

generator

Analyzer Analyzer Controller

Telecontrol

Pump

Hot-water delivery

Hot-water recirculation

Cold-water makeup

Steam

heating

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Generazione in situ del biossido di cloro con sodio clorito e acido cloridrico

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Reazioni secondarie:

4 ClO2- + 4 H+ 2 Cl2 + 3 O2 + 2 H2O

5 ClO2- + 2 H+ 3 ClO3

- + Cl2 + H2O

4 HClO2 2 ClO2 + HCl + H2OHClO3 +

By-products:

ipoclorito e clorato

clorito(dopo diluizione a pH neutro)

Generazione in situ del biossido di cloro con sodio clorito e acido cloridrico

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Effetto del pH sull’attività del biossido di cloro

chlorine bromine

chlorine dioxide

Il biossido di cloro mostra attività battericida anche a pH elevati

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Disinfezione con biossido di cloro

Pro:

L’acqua calda incrementa la sua efficacia

Insensibile al pH

Effetto residuo

Scarsa produzione di TOX e inerte con l’ammoniaca

Meno aggressivo del cloro nei confronti di rame e acciaio

Contro:

Costoso

Necessaria una continua manutenzione del generatore e degli analizzatori

Causa corrosione ad elevati dosaggi

Produce by-products (rischio di superamento del valore guida WHO di 0,7 mg/L per clorito e clorato)

Rischio chimico

Degradato dall’ UV

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Trattamenti chimici: ionizzazione

Principio:

L’acqua viene disinfettata con Cu+, Cu2+ e Ag+ rilasciati in continuo per elettrolisi da elettrodi immersi nell’acqua corrente.

Dosaggio consigliato: 200-400 µg/L Cu, 20-40 µg/L Ag.

Meccanismo di inattivazione di Legionella:

Gli ioni rame e argento sono agenti battericidi ben noti. Agiscono sulla

parete cellulare alterandone la sua permeabilità

Denaturano le proteine e si legano al DNA

Interferiscono con il trasporto di elettroni

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Generazione in sito di ioni rame e argento

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Ionizzazione

Pro:

Semplice da implementare

Relativamente economica

Può operare a temperature più basse riducendo il pericolo di scottature

Effetto residuo

Contro:

Richiede tempo prime di risultare efficace (12-18 mesi)

E’ richiesto l’addolcimento dell’acqua

Difficile il controllo del livello di argento (non può essere misurato in situ, nessun controllo a feedback)

La durezza causa la precipitazione di calcare sulla superficie degli elettrodi

pH>7,6 interferisce con l’efficacia (precipitazione di Ag+)

Causa la corrosione di tubature in acciaio dolce

Non appropriato per l’acciaio zincato in quanto lo zinco riduce gli ioni argento

Sviluppo di resistenza ai bassi dosaggi

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Altre potenziali alternative

Monoclorammina <3 mg/L richiede un maggior tempo di contatto ma è molto persistente

può essere più efficace del cloro, soprattutto a pH più elevati

richiede ulteriori verifiche

Perossido di idrogeno 10 mg/L e ioni argento 10 µg/L al momento parziali conferme sperimentali

Legionella ancora rivelabile a > 100 mg/l

Ozonizzazione a 1-2 mg/L lavora bene anche a temperature basse e pH elevati

ha un tempo di emivita molto breve (nessun effetto residuo)

può danneggiare le tubazioni

è pericoloso per la salute umana

Acido peracetico 50 – 1000 mg/L per 30 min

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Alcuni sottoprodotti di disinfezione (DBPs)

Disinfettante DBPs

cloro gas trialometani e alorganici

ipoclorito trialometani e alorganici

bromati

clorati

biossido di cloro clorito

clorato

ozono epossidi organici

bromati

monoclorammina nitrito e alorganici

N-nitrosodimetilammina

cloruro di cianogeno

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Conclusioni

Regolare manutenzione degli impianti

Misure di controllo a barriere multiple

Formazione

Corretta progettazione

degli impianti e dei successivi interventi di ampliamento