LINEE DI INDIRIZZO PER LA PREVENZIONE DELLA DIFFUSIONE ... · Tabagismo e alcolismo. L’andamento...
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LINEEDIINDIRIZZOPERLAPREVENZIONE
DELLADIFFUSIONEDELLALEGIONELLA
acuradelgruppoCIIP
Febbraio2020
Indice
1.Ilcontesto2.GliimpiantielaLegionella
2.1Generalità2.2Lecriticitàdegliimpiantielalorosoluzione
2.2.1SistemidiumidificazionenegliimpiantiHVAC2.2.2Retieimpiantiadacquapotabilefreddaecalda
2.3-Descrizionedelletecnicheditrattamentodell’acqua2.3.1-TrattamentiFisici2.3.2-TrattamentiChimici
2.4-Torrievaporative3.AnalisicriticadelleLineeGuidadelMinisterodellaSalutedel20154.Lalegislazione
4.1Lalegislazionenazionale4.2Lalegislazioneregionale
BibliografiaAppendiceACasidistudio
1Edificiodirezionalemultiutenza2Industriaalimentare3Stabilimentometalmeccanico4Analisisituazionein205condomini5Strutturasanitaria
Hannocollaborato:
LuisaBiazzi ANPEQNorbertoCancianiAmbiente&lavoroSusannaCantoni CIIPFrancescaRomanad’AmbrosioAiCARR(coordinatrice)LucaAlbertoPiterà AiCARR(cocoordinatore)KatiaRazziniUNPISIFrancescoSanti AIAS
CAPITOLO1
1.Ilcontesto
Questotestovuoleessereunostrumentodicondivisionediconoscenzetraoperatoridelmondodellaprevenzioneetecnicidellaclimatizzazioneinriferimentoalproblemadelrischiolegionella.Nientedinuovo,quindi,néunostrumentoprogettuale,masolounpontetrasettoridiversi.PerleinformazionidicaratteregeneralesullapatogenicitàdellaLegionella,sullefontidiinfezioneesullasorveglianzaepidemiologicasirimandaalleLineeguidaperlaprevenzioneedilcontrollodellalegionellosi(MinisterodellaSalute,2015).Richiamiamoquisoloalcunielementiinpartetrattidallestesse.NellaTabella1sonoriassuntelepossibilifonti,modalitàditrasmissioneefattoridirischioperledi-versecategoriediesposizione.
Tabella1.FattoridirischioperinfezionedaLegionellapercategoriadiesposizione(LegionellaandthepreventionoflegionellosisWHO,2007).
Legionellosicomunitaria Legionellosiassociataaiviaggi Legionellosinosocomiale
Modalità di trasmis-sione
Inalazione di aerosol contaminato (sospen-sionediparticellesolideoliquideinaria) Inalazionediaerosolcontaminato
Inalazione di aerosol contaminatoAspirazioneinfezionediferite
Sorgentediinfezione
Torri di raffreddamento Impianti idri-ci Vasche idromassaggio Stazioni termaliTerriccioecompostipergiardinaggioImpiantiidricidiriunitiodontoiatrici
Torri di raffreddamento Impianti idri-ci VascheidromassaggioStabilimentiterma-liUmidificatori
Torri di raffreddamento Impiantiidrici Piscine riabilitative Dispositiviper la respirazione assistita VascheperilpartoinacquaAltritrattamentimedici
Luogoeoccasionediinfezione
Siti industriali Centri commercia-li Ristoranti Centrisportiviecentribenesse-reResidenzeprivate
Alberghi Navi Campeggi RistorantiClub Centrisportiviecentribenessere
Ospedali Utilizzodidispositivimedici
Fattori di rischio(ambientali)
Vicinanza a sorgenti di trasmissione quali:torri di raffreddamento/condensatori eva-porativinonmantenutiadeguatamente.Impianti idrici complessiepresenzadi ramimorti.
Soggiornoinalberghioincamereconoccu-pazione discontinua; erogazione intermit-tente dell’acqua, difficile controllo dellatemperatura; impianti idrici complessi; per-sonalenonformatoperlaprevenzionedellalegionellosi
Vapori in uscita da torri evaporati-ve Impianti idrici complessi vetusti,con rami morti Impossibilità di ga-rantire le temperature raccomanda-teBassapressioneoflussointermitten-tedell’acqua
Fattori di rischio(personali)
Età > 40 anniSesso maschi-leTabagismoViaggi recentiMalattie con-comitanti(diabete,malattiecardiovascolari,immunosoppressione da corticosteroidi,malattie croniche debilitanti, insufficienzarenale cronica, malattie ematologiche, tu-mori,ipersideremia).
Età > 40 anniSesso maschile Tabagi-smoAbusodialcoolCambiamentidellostiledivitaMalattie concomitanti (diabete, malattiecardiovascolarieimmunodepressione)
Immunosoppressione dovuta a tra-pianti o ad altre causeInterventichirurgiciatestaecollo,tumori,leu-cemie e linfomi, diabete, malattiecroniche dell’apparato cardiaco epolmonareUtilizzo di dispositivi perlarespirazioneassistita Tabagismoealcolismo
L’andamentoneltempodeicasidilegionellosiinItaliaèillustratoinFigura1.
Fig.1-Numerodicasietassodiincidenzadellalegionellosidal1997al2018.DaRapportoannualeISSsullalegionello-siinItalianel2018–novembre2019
Negli ultimi anni si è assistito ad un rilevante aumento dei casi: + 25% nel giro di 2-3 anni.L’aumentopotrebbeessere solo inparte "realeaumentodeimalati" emolto invece imputabileall’aumentodellediagnosicorretteealmaggiorrispettodell’obbligodisegnalazione.Dadiversianniilnumerodicasidioriginenosocomialeèpraticamentestabileedancheabbastan-zastabilequellodiorigineassociataaiviaggi.Questidueimportantirisultatisonoverosimilmentedovutiaicontrollipreventivinelleareetradizionalmentepiùsensibili.Uncontributoallaprevenzionedeicasiinambientinoso-comiali è stato sicuramente dato dall’applicazione delD.Lgs.81/08cheimponealdatoredi lavorolavalutazio-nedituttiirischipotenzialmentepresentinegliambientidi lavoro, compreso il rischio da esposizione ad agentibiologici (TitoloX).L’allegatoXLVIalD.Lgs.81/08 inunascala da1 a 4 classifica la Legionella in classe2: agenteche può causaremalattie in soggetti umani e costituireunrischioperilavoratori;èpocoprobabilechesipropa-ghinellacomunità;sonodinormadisponibiliefficacimi-sureprofilatticheoterapeutiche.Lemisurediprevenzionegenerali,checomprendonomisuretecniche,organizzativeeprocedurali,sonoindicatenell’art.272;misurespecifichesonoprevisteperlestrutturesanitarieeveterinarie(art.274-allegatoXLVII),perilaboratorieglistabulari(art.275-allegatoXLVII),periprocessiindu-striali (art. 276-allegato XLVIII) e in caso di incidenti che possono provocare dispersionenell’ambiente(art.277).Lemisurediprevenzionecollettivachedevonoessereattuateaprotezio-nedeilavoratoridevonoegualmentetutelareipazientiricoveratinellestrutturesanitarie.Ricordiamocheoltreailavoratoridellestrutturesanitariepossonoessereespostialrischiospecifi-coilavoratoriaddettiallamanutenzionedeisistemidicondizionamentodell’ariaodifornituradiacqua,inpiscinenatatorienonchédentisti,addettiaiservizidiautolavaggio,addettialtrattamen-todelleacquediscaricoindiverseindustrie(es.pasta,carta),personaleferroviarioeaddettialla
manutenzionedeitreniperdisinfezione,riparazioneepuliziadelsistemaidraulico.Negliultimiannil'ambientediesposizionecomunitariorisultalargamentelaprimacausadiespo-sizioneedicontagio,comedimostrailgraficoseguenteacuradell’ISS.Sitrattadicasidovutiaparticellediacquaaerodisperse,contenentibatteri,provenientidatorridiraffreddamentoocondensatorievaporativiosezionidiumidificazionedelleunitàditrattamentodell'ariaedanchedallacontaminazionediimpiantidiacquapotabile,apparecchisanitari,fontaneeumidificatoriultrasoniciSesivuoleincideresullariduzionedeicasioquantomenoimpedirnel’aumento,afiancodellacon-tinuaattenzioneneisettoritradizionalioccorreunarinnovataattenzionesuisettorisinoralasciatiunicamenteallagestionedirimedioenondiprevenzione.Aquestopropositoriteniamoindispen-sabile che inogni regionevenga istituito il catastodelle torridi raffreddamentoadumidoedeicondensatorievaporativi,conilcontributodeicomuniche,tramitespecificheordinanze,dovrannoprovvederealla raccoltadeidatidelproprio territorio sumodulisticapredispostadallaRegione,invitandoalcontempoigestoriditaliimpiantiallecorrettepratichedimanutenzioneedigestio-ne.AlcuneRegionihannogiàprovvedutointalsensoconappositanormativa.
Fig.2–Distribuzionepercentualedeicasiperpotenzialeesposizioneall’infezione.DaRapportoannualeISSsullalegionellosiinItalianel2018–novembre2019
CAPITOLO2
2.Gliimpiantielalegionella
2.1-GeneralitàComenoto, il vaporenon trasporta ilbatteriodellaLegionella, siaperché legocciolinediacquache locostituisconohannodimensioni limitate,siaperché lasuatemperaturaèsuperiorea100°C;quindi,leapparecchiaturetermichecheproduconovaporenonsonofontidicontaminazione,comenondovrebberoesserlo i fan-coil, in quanto l'acqua liquida, la cui presenza èdovuta allacondensazionedelvaporepresentenell'ariaumida,noncontieneilbatterioamenochenonfun-zioni ilsistemadidrenaggioocisianocontaminazionidinaturadiversa.Alcontrario,puòesserefontedicontaminazione l’aerosol, inquanto ilbatteriopotrebbeattaccarsiagocciolinediacquacontaminata,didiametrocompresotra1e5μm,cheriesconoasfuggireaimeccanismidiinter-cettazioneevengonorespirate.Dal momento che il rischio di proliferazione del batterio si ha in caso di ristagno dell’acqua atemperature comprese tra 20 °C e 50 °C, in particolare tra 32 °C e 40 °C, vanno attentamentecontrollatiisistemididistribuzionedell’acquacalda,lebacinellediraccoltadell’acquanelleunità
di umidificazione dei sistemi dicondizionamentoe levaschedelletorridi raffreddamento. Anche i sistemi didistribuzionedell’acquafreddapossonoin linea di principio essere fonte dicontaminazione,nel caso in cui l’acquatrasportata venga riscaldata fino a unvaloreditemperaturasuperiorea20°Cper cause diverse, quali l’assenza divalvoledinonritorno,chedetermina ilmiscelamento incontrollato con acquacalda, o lo scarso isolamento delletubazioni; in particolare, per quanto
riguardalamiscelazioneèimportantechequestaavvengailpiùvicinopossibilealpuntodiutilizzo.E’quindievidentecheilrischiodalegionellaèpiùelevato(elencononesaustivo):- nei sistemidi climatizzazionedell’aria, conparticolare riferimentoaquellidiumidificazioneadacqualiquida;
- neisistemidiproduzionediacquacalda,sanitariaenon;- nelletorrievaporative;- nelleapparecchiaturecheutilizzanol’aerosol,daquellemedicaleaquelleperitrattamentieste-tici;
- neiterminalideisistemiditubazionedell’acquadiemergenza;- negliimpiantiditrattamentodelleacquereflue.- neisistemidell’industriadiprocessocheutilizzanoacqua;- neitratti terminalidelleretididistribuzione.Nonvannopoitrascuratesituazionimoltodiffusequali:
- bagnitermali,vascheidromassaggio,piscinetermali,piscineterapeutiche;- fontaneornamentali,soprattuttoseall’interno.Leattualiconoscenzesulbatteriodellalegionellaesuimetodiperprevenirelamalattiadellegio-
nario devono essere applicate nella progettazione, costruzione, gestione e manutenzione degliimpiantitecnici:inuoviimpiantidevonoaveretrairequisitidiprogettazione,nonsoloquellirela-tivialrisparmioenergetico,maancheriferitiallaprevenzionedelrischiodalegionella.
2.2-LecriticitàdegliimpiantielalorosoluzioneNelseguitosonoillustratelecriticitàdeisistemidiumidificazioneadacqualiquidadegliimpiantidiclimatizzazione e di quelli di produzione di acqua calda, sanitaria e non, che sono i più diffusi.Quantoriportatodiseguitoètrattoda(REHVA,2013).
2.2.1-SistemidiumidificazionenegliimpiantiHVACL’ariaatmosferica,anchedettaariaumida,contienevapored’acquainproporzionivariabili,anchea causadeiprocessidi umidificazioneedeumidificazione cui viene sottoposta. Inparticolare, laquantitàdivaporepresentenell’ariavienefattaaumentareinmanieracontrollatautilizzandogliumidificatori,chepossonoesseresuddivisiintrecategorie:
UmidificatoriavaporeGliumidificatoriavaporesonoapparecchiaturechegeneranovaporeapartiredaacquapotabileotrattatachimicamente.Ilvantaggiodiquestiumidificatoririsiedeinnanzituttonelfattochesonogeneralmenteinstallatiabordomacchinaenonprevedonounpretrattamentodell’acqualiquidainingressosenonperri-durneladurezza.Inoltre,leelevatetemperaturedovrebberoescludereilrischiodalegionella,cheècomunquepresentequandosiformacondensaoquandol’acqualiquidavienelasciataristagna-re.Aquestoproposito,bisognaevitareitrattiditubazionimorteetuttelezoneincuil’acquapo-trebberistagnare,duranteilfunzionamentoedurantelefermatedell’impianto,eifiltriperl’ariaeper l’acquadevonoesserepuliti regolarmentesecondo le istruzionispecifiche.Neiperiodi incuinonsonoutilizzati,èconsigliabileeliminarel’acquaperevitarelapossibilitàdicrescitabatterica.Infine,bisognaprevedereunpianodimanutenzionepergliumidificatoriadevaporazionediretta,perivaporizzatoriepertuttigliapparecchiaccessori.Gliumidificatoriavaporepossonoalorovoltaessereclassificatiin:- umidificatoriavaporealimentatidarete,cheutilizzanovaporeprodottodaunacaldaiaremotacuisonocollegatitramiteunatubazionediadduzione.Possonoesseredistintiin:
- umidificatorialimentatidavaporedirete,prodottoadhocperevitarelapresenzadiadditivige-neralmenteutilizzatinellecaldaie,chepossonodeterminareirritazionidelsistemarespiratorio,dellapelleedegliocchi.L’acqualiquidadeveesseredemineralizzataedeionizzatael’immissionedelvaporedeveessereeffettuatalontanodasuperfici,qualibatterieeserrande,sullequalipo-trebbecondensare;
- umidificatoriconscambiatorevapore-acquanelqualeilvaporevieneprodottoapartiredaacquapotabile riscaldatadalvaporeprodottodaunacaldaiacentralizzataapressionee temperaturaelevate.Ancheinquestocasovalgonoleprescrizionidicuialpuntoprecedentesultrattamentodell’acquaesull’immissione;
- umidificatoriconscambiatoreacqua-acquanelquale,adifferenzadelprecedente,l’acquapota-bileèriscaldatadaacquasurriscaldataprodottadaunacaldaiacentralizzataapressioneetem-peraturaelevate incuisonoutilizzatiadditivichenonpermettonodisfruttare l’acquaperaltriusi;
- umidificatoriavaporeautonomi,neiquali l’acquapotabileviene fattadirettamenteevaporareconprocessiadelevatatemperatura.Illorofunzionamentorichiedeunaelevatapotenzaelettri-ca:circa7kWperprodurre10kg/hdivapore.Possonoesseresuddivisiin:
- umidificatoriaelettrodiimmersi,incuil’acqualiquidavienefattariscaldareedevaporareutiliz-zandoenergiaelettricaprodottapereffettoJouleutilizzandol'acquastessacomeelementoresi-stivo;
- umidificatori a resistenze elettriche, immerse nell’acqua, che viene riscaldata fino al punto diebollizione;
- umidificatorialampadeinfrarosse,cheemettonoenergiaradiantecheriscaldal’acqualiquidaelafaevaporare;
- umidificatori a combustione diretta, in cui l’acqua liquida viene fatta evaporare utilizzandol’energiatermicaprodottadallacombustione,generalmentediungas.
UmidificatoriadiabaticiGliumidificatoriadiabaticisonoapparecchiatureincuil’acqua liquida viene messa a contatto con l’aria daumidificare, alla quale sottrae energia termica, con ilrisultatoche l’acquaevaporae l’aria si raffredda,percuinellastagioneinvernalevapoipost-riscaldataperportarelatemperaturaalvalorediprogetto.Possonoessereclassificatiin:- umidificatori a pacco evaporante o bagnato, in cuil'acqualiquida,chevienefattascorreresuun’ampiasuperficie espositiva, detta pacco evaporante, eva-pora spontaneamentenell’aria; lapartenonevapo-ratapuòesserericircolata.L’evaporazionedell’acquacomportaildepositodisalisulpaccoeva-poranteel’aumentodiconcentrazionedeglistessisalinellabacinelladiscarico,percuibisognainnanzituttomanutenereilpaccoevaporanteepoi,incasodiricircolo,diluirel’acquanellabaci-nella. Questi dispositivi, se ben manutenuti e se garantiscono una regolare distribuzionedell’acqua,nondovrebberoprodurregoccedidiametroinferiorea5μm,quindinondovrebberoesserearischiodalegionella;
- nebulizzatori, nei quali se l’acqua è fornita direttamente dalla rete idrica, il rischio diproliferazionebattericaèmoltobasso,mentresel’acquaprovienedatubazionididistribuzioneodaserbatoidiaccumuloilrischioaumenta.Inebulizzatorialorovoltasidistinguonoin:
- lavatori d'aria, cheproduconounapioggiadi gocciolinedidiametro compreso tra200pme2mmapartiredaacqua liquidache inparteevaporae inpartevienericircolata,creandounri-schiodiproliferazionedimicrorganismipatogeniqualibatteriemiceti;
- umidificatoricentrifughi,neiqualiunrotorenebulizzal'acqualiquida,riducendolaagocciolinedidiametromaggiorea30pm;
- nebulizzatoridiacquainpressione,cheproduconogocciolinedeldiametrodi10÷20pm.L’acqualiquidanonvienericircolata,percuiilrischiodiproliferazionedimicrorganismipatogenièprati-camentenulloesi riduceulteriormenteutilizzandoacquademineralizzataedeionizzata,anchesequest’ultimacondizionehauncosto,percuirichiedeun’attentaanalisicosti-benefici.
- nebulizzatoriadariacompressa-acqua,chemiscelanoacqualiquidaeariacompressa,generandogoccioline di diametro compreso 5 e 10 pm. L'acqua può essere di rete o demineralizzata;quest’ultimaèovviamentedapreferire.Questinebulizzatorivannocostantementemanutenuti,perchélapresenzadisporciziasugliugellipuòportareallaformazionedigocciolinedidiametroinferiorea5μm,ancheselatemperaturadiesercizio,inferiorea25°C,evitailrischiodiprolife-razionedelbatteriodellalegionella.Inquestisistemièconsigliabileevitaresempreilricircolodiacqua,lecuivaschediraccoltaquandoleunitàsonoinattive,vannosvuotate.
- umidificatoriaevaporazionediretta,utilizzatinelcasodiportatediariaelevate,cheprevedonosiailpaccoevaporantechelanebulizzazioneechesonoancheefficacisistemidiabbattimentodicontaminanti. In alcuni componenti, in particolare nei collettori, nei separatori di gocce, nellevascheeneiserbatoidiaccumulo,possonoaccumularesostanzeorganicheealtriresidui,chea
lorovoltapossonocostituire l’indispensabilenutrimentoper laproliferazionedelbatteriodellalegionella;inquestosensosonoidispositiviamaggiorrischiodicontaminazionebatterica.
UmidificatoriadultrasuoniGliumidificatoriaultrasuoniproduconogocciolinecondiametrocompresotra3e5pmapartiredaacquademineralizzata,pericuirischidicontaminazionesonoridotti.E’inognicasoconsigliabi-lesvuotareilsistemanelcasodifermodell’impianto.
2.2.1.1-CriteriprogettualideisistemidiumidificazioneDaquantofinqui riportatoapropositodeisistemidiumidificazionenegli impiantiHVAC,risultaevidente chenegliumidificatori a vapore, il rischioda legionellaè ridotto inquanto l’acqua im-messanell’ariaèsempreinfasevapore,tranne,talvolta,neltransitorioinizialeeinpresenzadife-nomenidicondensazione.Perquantoriguardaisistemiadiabatici,ilricircolodell’acquacomportailrischiodalegionella,percuilavascadiraccoltadell’acqualiquidavacontinuamentedrenata.Gliumidificatoriaultrasuoninondevonomodificarelaqualitàdell’ariaintroducendovisostanzeorga-nicheeinorganicheeodorichenonsianoesplicitamenteapprovatedaglientiprepostiallatuteladellasalutepubblica.Ingenerale,qualunquesiailtipodiumidificatore,bisognaconsiderarecheiprocessiditrattamen-todell’acqualiquidaeunaerrataposizionedell’umidificatorenellaUTApossonoaumentareilri-schiodalegionella,mentrelademineralizzazioneloriduce(oltrearidurreicostidimanutenzione).Altroaspettomoltoimportanteècheilrischiodalegionellaèmoltopiùbasso,anchesenonnullo,nelcasodiumidificazione inambiente; l’umidificatorevaquindiprogettato, installatoeusato inmododaminimizzareilrischiobattericosia,soprattutto,nellaumidificazioneincondottaenellaUTA,siainquelladirettainambiente.Ancora,tuttiicomponentidell’im-piantodevonoanchees-serefacilmentepulibiliemanutenibilienondevonorappresentareterrenodicolturadeimicror-ganismi,percuiandrebberorealizzatiinplastica,AISI304/316oalluminioAl-Mg.Infine,devees-sereprevistounseparatoredigocceadaltaefficienzaebisognamantenereilvalorediumiditàre-lativaavalledellasezionediumidificazionebenaldisottodiquellodisaturazioneperevitarelacondensazionedelvapore.Gliumidificatorisidevonosvuotareincasodifermiprolungati,cioèmaggiorialle48ore.
2.2.1.2-CriteriperilrecuperodeisistemidiumidificazioneesistentiNelcasodiimpiantiesistenti,chepotrebberononessereconformiaicriteriattualiperevitarelacontaminazionebatterica,ènecessariopartiredaunostudiodelleprestazioniattuali,chevafattosullabasedellanormaUNIEN12097 (UNI,2007), edalle individuazionidellepossibili azionidamettereinatto,perpoipassareall’analisicosti-beneficiequindiallasceltadellasoluzioneottima-leeallasuccessivaesecuzionedelleattivitàdiretrofit.Traleattivitàchepossonoesseremesseinattopermigliorareilfunzionamentodegliimpiantiesi-stenti,vannosicuramenteconsiderateleseguenti:- ispezionedell’impianto;- puliziaedisinfezionedell’impianto;- trattamentodell’acqua,senecessario;- smantellamentototaleoparzialedelsistemadiumidificazioneesistente;- modifiche alla sezione di umidificazione, ad esempio quelle relative alla vasca di raccoltadell’acqualiquidaealseparatoreealsistemadidrenaggiodellegoccioline;
- installazionediunnuovosistemadiumidificazione;- avviamentodiunnuovosistemadiumidificazione.
2.2.2-RetieimpiantiadacquapotabilefreddaecaldaIsistemidiacquacaldaperusoigienicoedilavaggiospessolavoranoatemperaturecompresetra32e40°C,allequaliilbatteriodellalegionellaprolifera;ciòpuòaccaderesianegliimpiantidipro-
duzioneconaccumulitermici,adesempioinpresenzadistratificazionetermica,sianelleretididi-stribuzione,adesempioneipuntidiscarico.Mailrischiodalegionellasipuòverificareancheneicircuitidiacquafredda,alimentatidaacquadirete,atemperaturageneralmenteinferiorea15°C,comediscussoquidiseguito.
2.2.2.1-CircuitidiacquafreddaIcircuitidiacquafreddaperilconsumoumano,generalmentecostituitidaunsistemadicollega-mentoallareteidrica,dauneventualeserbatoiodistoccaggioedaunaretedidistribuzioneilcuiterminalepuòcausarelanebulizzazionedell’acquaelaformazionediaerosol,sonocaratterizzatidaconfigurazioniedestensionimoltodiversetraloro.Ilcircuitodidistribuzionedell'acquapotabi-lenegliedificipartedalpuntodierogazionedallareteearrivaall’utenza.Neicasiincuilapressio-nedierogazionenonsiasufficienteèopportunoinserireun’autoclavealfinedipotergarantirelacorrettapressioneallarete;neicasiincuinonsiaassicuratalacontinuitànellafornituradiacquaosianecessarioaffrontaresituazionidiemergenza,devonoessereprevistiserbatoidiaccumulo.
CriticitàinserbatoidiaccumuloenelleretiditubazioniepropostedisoluzioniIserbatoidiaccumulodell'acquafreddapossonocostituireunelementomoltocriticonell'ambitodelcontrollodellaproliferazionedellalegionella,almenoperleseguentiragioni:- condizioniditemperatura,inquantol’acquafreddapuòraggiungerevaloriditemperaturaparia20°Cosuperioriseèstoccatainserbatoinonadeguatamenteisolatidalpuntodivistatermicoocomunqueaseguitodiscambitermiciconsistemiatemperaturamaggiore,chepossonoesserel’ambienteotubazionidiacquacaldanon isolati termicamente,oppuresec’èun ingressononcontrollatodiacquacaldanelcircuito,dovutoasituazioniqualiconnessioniadifferentipressionieassenzadivalvoledinonritorno.Aifinidiridurreilrischiodalegionellaèsufficienteadottareprovvedimenticheelimininoquestiproblemi;
- condizionidi ristagno,chenelle retididistribuzionesihannoneicomponentidiaccumulo,maanchenelletubazioni inutilizzateperalmenounasettimana.Perevitare ilrischioda legionellabisogna dimensionare correttamente il sistema, con particolare riferimento alla circolazionedell’acqua,edevitarelapresenzadiramimortiditubazioni;
- presenzadicorrosione, incrostazioniedepositi, legataalla tipologiadimaterialeutilizzato.Perevitareilrischiodalegionellabisognaevitarelaplasticaeilvetro,preferendoilrameel’argento,cheinibisconolaproliferazionedelbatterio,ancheseilramehaunaconducibilitàtermicaeleva-tael’argentoèpocoutilizzabileperglielevaticosti.L'acciaioinossidabileèconsigliatoperchéfa-cilmentesanificabile,mapresentaunaelevataconducibilitàtermica.Ilclorurodipolivinilecloru-rato,cheinibiscelaproduzionebiofilm,nonèsoggettoafenomenidicorrosioneehaunabuonaresistenzameccanicaetermica,quindièidealeperl'impiegonegliimpiantiidraulici;
- degradodeiprodottichimiciimpiegatiperilcontrollodellaqualitàmicrobiologicadell'acquado-vutaalloroinvecchiamento.
2.2.2.2-SistemiadacquacaldaperilconsumoumanoIsistemidiacquacaldaperilconsumoumanosonogeneralmentecostituitidaunsistemadicolle-gamentoconlareteidricaodallasorgentedacuivienefornital’acqua,daunsistemadigenera-zionedelcalore,incuil’acquavieneriscaldata,daunaretedidistribuzioneedaiterminali.Spesso,in impiantiestesi,vieneaggiuntouncircuitodi ricircolocherestituisce l'acquadirettamenteallavascadiproduzionediacquasanitaria.Isistemidiriscaldamentodell'acquapossonoessereclassificatisecondocriteridiversi;ai finidelrischiodalegionellaèutilesuddividerliinsistemia:- produzioneistantanea;- produzionesemi-istantanea;- produzioneconaccumulo.
SistemiaproduzioneistantaneaQuestasoluzione,ilcuischemaimpiantisticoèriportatoinFigura3,èutilizzatasianellepiccolein-stallazionicheingrandiimpianticonampieretidiricircolo.Latemperaturaimpostatadaltermo-stato all'uscita dello scambiatore di calore deve corrispondere alle esigenze dell’utenza finale,quindilareteutenteequelladiricircolositrovanoatemperaturedecisamenteinferioriaquelleindispensabiliperl'eliminazionedelbatteriomediantemezzitermici.Persoddisfarelevariazionidirichiestadiacquacaldanelcorsodellagiornata,lamaggiorpartedeisistemidiproduzioneistantaneadiacquacaldasanitariaèdotatadiunserbatoiodiaccumulonelqualel’acquadevetrovarsiaunatemperaturadialmeno60°C.All’erogazione,nelgirodi1minutodalmomentoincui l’erogatoreèaperto, latemperaturadell’acquadeveraggiungereilvaloredi50°Cperevitareilrischiodiscottature,percuiinstrutturequaliquelleospedaliere,scolasticheeperanzianiènecessarioinstallareilpiùvicinopossibilealpuntodierogazionedeimiscelatoriter-mostaticipermiscelarel'acquacaldaconl'acquafredda,inmododaportarelatemperaturaaldisottodellimitecuilepersonesiscottano,chedipendedalsingoloedallapartedelcorpoesposta;nelcasoincuiunastessavalvolaservapiùpuntidierogazione,iterminalidevonoesserefrequen-tementeutilizzatiosvuotati.Inlineadiprincipio,ivalorilimitealdisopradeiqualisiharischiodiscottaturasono:- 38°Calbidet;- 41°Callavabo- 41°Calladoccia;- 44°Callavascadabagno.
Fig.3-SchemadiimpiantodiproduzioneistantaneadiACS.Da(REHVA,2013)
Sistemiaproduzionesemi-istantaneaSonoisistemiincuiilserbatoiohaunacapacitàlimitata,percuiènecessarioprevedereancheunaproduzione istantanea con scambiatoredi calore, a un valoredi temperaturapredeterminato econtrollatodauntermostatopostonellatubazionedialimentazionedelcircuitodidistribuzionedell’acquacaldasanitaria,comemostratoinFigura4.Alcontrariodeisistemiaproduzione istantanea,nonsonodotatidivalvolamiscelatrice,percuil’acquacaldavaimmessanellaretedidistribuzioneaunatemperaturainferiorea50°C,perquan-todettoapropositodeisistemiaproduzioneistantanea.Inoltre,l’ingressonelserbatoiodiacquanontrattatapuòabbassarelatemperaturadeterminandoilrischiodalegionellachenonpuòesse-reeliminatoneancheprevedendounoshocktermiconotturno.
Fig.4-Schemadiimpiantodiproduzionesemi-istantaneadiACS.Da(REHVA,2013)
SistemiconaccumuloQuestisistemirappresentanounasoluzionesempliceemoltodiffusa,cheutilizzanoserbatoiincuil’acquavieneriscaldataconenergiatermicaoelettricaperesserepoidistribuitaduranteipicchididomanda, svuotandoparzialmenteo completamente il serbatoio. Lo schemadi impiantoèmo-stratoFig5.Inquestisistemi ilbatteriodella legionellapuòproliferareacausasiadelletemperaturedistoc-caggio chedei ristagni presenti nel serbatoio enella retedi distribuzione. Per eliminarequestoproblema,bisognaaumentarelatemperaturadistoccaggiooltrei50°C,portandolageneralmenteavaloricompresitra65e70°Ceregolandolatemperaturadierogazione,chedeveessereinferio-rea50°Csecondoquantodettoper i sistemiaproduzione istantanea,medianteunavalvoladimiscelazionesullalineadialimentazionedellaretedidistribuzionedell’acquacaldasanitaria.Ov-viamente,lamiscelazioneconacquadirete,nontrattatatermicamente,puòintrodurreilbatteriodella legionella nel circuito idraulico, a valle del trattamento termico, così come accade per uneventualericircolo;inoltre,nonèfacilegarantireivaloriditemperaturarichiestinelserbatoio,percuicomplessivamentequestosistemanongarantisce l’eliminazionedel rischioda legionella.Perovviare agli inconvenienti legati al controllodella temperaturanel serbatoio e allamiscelazioneconacquafredda,èpossibileportarel’acquanelserbatoioaunvaloreditemperaturaparia70°Cepoiinviarlaaunoscambiatoredicaloreincuicedeenergiatermicaall’acquainingressonelser-batoio,preriscaldandolaeportandosialvaloreditemperaturarichiestoall’erogazione.Ancheinquestocaso,comenelprecedente,loshocktermiconotturnononèefficace.
Fig.5-SchemadiimpiantodiproduzionediACSconsistemidiaccumulo.Da(REHVA,2013)
SintesidegliaccorgimentiperevitareilrischiodalegionellaPer evitare il rischio da legionella è indispensabile porre attenzione ad alcuni aspettidell’umidificazionenegliimpiantiHVACedelleretiedegliimpiantiadacqua,chevannodallapre-senzadivalvolemiscelatrici,altipodicaldaie,dallapresenzadibacinellediraccoltadell’acquali-quidaaivaloriditemperaturanelleretididistribuzione.Inparticolare,pergliimpiantiesistentièindispensabileconoscerelecaratteristichedeicomponentisoggettiacontaminazione,effettuareunamanutenzione scrupolosa, programmare verifiche ispettive e regolari,mettere in atto pro-grammidiadeguatadisinfezioneincasodicomparsadellamalattiaedielevatilivellidicontamina-zione.Quidiseguitosonosintetizzatealcuneindicazioniutiliperminimizzareilrischiodicontaminazionedalegionella:- generatoretermico,utilizzatoperprodurrevaporenegliumidificatorioacquacaldaneisistemiaproduzioneistantaneaesemi-istantaneadeve:- essereingradodimantenereunatemperaturadi60°Cincondizionidiesercizionormali,com-presiipicchididomanda;
- esseredotatoallasuabasediunavalvolachepermettalosvuotamentorapidoincasodineces-sità;
- sevienetenutoinstandbyoèinutilizzatoperpiùdi7giorni,puòessererimessoinattivitàsolodopoaverportatol’acquaaunatemperaturasuperiorea60°Cperun'ora;
- serbatoiodistoccaggio:ènecessarioche:- letemperatureall'internodelserbatoiosianoragionevolmenteuniformi,senzastratificazione:questorisultatosipuòottenereutilizzandounapompadicircolazionecheeliminilapossibilitàdistratificazioneall’internodelserbatoiodiaccumuloeisolandoadeguatamentel’involucrodelserbatoio;
- ilserbatoiodeveessereingradodiriscaldarel'acquafinoa70°C,alfinediaverelacapacitàdiadottareiltrattamentodipastorizzazione,neiperiodidiinattività;
- devonoesserepredispostipuntidiprelievo,discaricoeperlapulizia.- deveessereprevistounaccessoounavalvoladiscaricodidimensioniadeguate,quest’ultimanelpuntopiùbasso,perevacuareeventualifanghipresentiall’internodelserbatoiodiaccumu-lo;ilrischiopotenzialeassociatoallatubazionediricircolodurantelospurgopuòessereevitatoconunavalvoladinonritornooconunapompanellaparteadiacenteallacaldaia;
- perraggiungereletemperaturepredefiniteaiterminalisidevecalcolarel'estensionedellaretedidistribuzione,latemperaturaeffettivadistoccaggio,ilcaloditemperaturaattraversol'acquadelcircuitosecondario,laperditadicaloredalletubazioniedalprofilodelladomandadiacquadallaretedidistribuzione:deveessereprogettatatenendopresenteche:
- vannoevitatelineemorteelunghitrattiincuil'acquascorresolooccasionalmenteperevitareristagnidiacqua;
- alfinedimantenereletemperaturediprogettonelleretididistribuzioneediminimizzareglisprechidiacqua,bisognaisolaretermicamentesialaretedidistribuzionedell’acquacaldasani-taria sia quella di ricircolo e va prevista una pompa di ricircolo.Nel caso di presenza di duepompe,questedevonoessereazionatealternativamenteogni12-24oreperridurrealminimoilristagnodell'acquaquandolarichiestadiacquaèbassa;
- terminali:pergarantirevaloriditemperaturatalidaevitarescottatureallepersone:- vanno attentamente calcolate la portata nella rete di distribuzione, la temperatura reale distoccaggio, lacadutadi temperaturanelcircuitosecondario,gli scambi termici lungo la tuba-zioneeilprofilodirichiestadell’acqua;
- iterminaliutilizzatiraramentevannoeliminatiquandopossibile;inalternativa,vannosvuotatifrequentemente.Nelcasodieliminazione,letubazioniassociatenondevonoesseresemplice-mentechiuse,marimosseetagliatenelpuntodiorigine;
- inalternativaall'utilizzosiadellapompasiadellatubazionediricir-colo,sipuòprevedere l'installazionediunriscaldamentoelettricopostotral’isolamentotermicoelatubazione(anchesequestaso-luzioneèmoltoraropernecessitàdielevatapotenzaassorbita);
- ciascunrubinettodeveessereidentificatodauncodicenumericoeil primoe l'ultimo rubinettodel circuitodevonocostituire i riferi-mentiperverificareseilcircuitosoddisfalerichieste;
- andamentodellatemperatura:l'acquavastoccataa60°Cedistribuitainmodotalechelatem-peratura ai terminali raggiunga 50 °C dopo 1minuto dall’apertura degli erogatori. A questoscopopuòessereutileverificare l’efficaciadell’isolamentotermicomisurando latemperaturadell’acquanellaretedidistribuzionenoninfunzione,ovveroinassenzadiunarichiestadiac-quacaldasanitaria.Letemperaturechesihannoduranteilfunzionamentodevonoessereregi-stratenelregistrodimanutenzione;
- manutenzione:èunaoperazioneessenzialeperevitareilrischiodalegionella;deveprevedere:- l'ispezionedeipuntidierogazioneterminaleadacquacalda,chesonocollegatialsistemacen-trale;ciòèparticolarmenteimportanteperiterminalipocoutilizzati;
- leoperazionidipulizia,disincrostazionedelleparetierimozionedeifanghidellacaldaia;questeoperazionidevonoessereripetutealmenoannualmente.Iterminalidelledocce,cosìcomeiru-binettieirelativirompigetto,lebocchettedellevaschediidromassaggio,devonoesseresmon-tati,disinfettatiepuliticonfrequenzasufficienteadassicurareunacrescitatrascurabiledeide-positi;
- interventisullevalvoletermostatiche,chedevonoesseremantenuteincondizionidiconformi-tàedirispettodelleindicazionideifornitori;
- verificadelvaloredellatemperaturadiricircoloediquelladimandata,chedeveessereesegui-tamensilmente;latemperaturanondeveessereinferiorea60°C;
- applicazioneditrattamentichimiciladdovec’èilrischiodellaformazionedibiofilm;inalterna-tiva è possibile mettere in circolazione nella rete additivi speciali che agiscano come de-emulsionantiepassivantiperlesuperficimetalliche;
- materiali:vannosceltimaterialiabassorischiodalegionella,qualirame,argentoeacciaio.
2.3-Descrizionedelletecnicheditrattamentodell’acquaIltrattamentodell’acquadestinataausolavaggioesanificazionepuòessereeffettuatoconmetodifisiciechimici,chesonobrevementedescrittiquidiseguito.Ingenerale,imetodifisicinonsonoinquinanti,sonofacilmenteattivabiliecontrollabili,adesem-pioconunmonitoraggiodelvaloredellatemperatura,egarantisconol’efficaciadeltrattamentoseopportunamenteeffettuati.Imetodichimiciprevedonol’usodisostanzechimiche,spessodifficilidadosareeteneresottocontrollo,ilchepuòcreareproblemiinterminidirispettodellecaratteri-stiche organolettiche, fisico-chimiche e microbiologiche definito dalle norme in vigore; inoltre,l’attivazionee ilcontrollodeltrattamentosonopiùcomplessie l’efficaciadeltrattamentononèsempregarantita.E’possibilesuddividereimetodiditrattamentoinduecategorie:- trattamentifisici;- trattamentichimici;chepossonoa lorovoltaessereeffettuati incontinuo,quando il trattamentovieneeseguitopertutto ilperiododi funzionamentodell'impianto idraulico,osotto formadi trattamentod'urto,oshock,normalmenteutilizzato inseguitoal rilevamentodiunaconcentrazionedelbatteriodella
legionellanell’impiantooltrecertivaloridisoglia,compresotra1000e10.000CFU/lechepuòes-sereutilizzatosoloperunabrevedurataeripetutodopopochesettimane.
2.3.1-TrattamentiFisici
ShocktermicoIlmetodoconsistenell'aumentarelatemperaturadell'acquacaldasanitariafinoavaloricompresitra70-80°C,continuamenteper3giorni,erogandoper30-60minutieverificandochelatempe-raturadell’acquaneipuntidierogazionesiapariosuperiorea60-65°C.Laproceduradaimpiegareèlaseguente:- aumentarelatemperaturadell'acquacaldaa70°Cperalmenomezz'ora;- aprirecompletamenteirubinettineipuntidaverificare;- verificare che la temperatura di tali punti è infatti 70 °C per almeno cinqueminuti e che nonscendasottoi60°C.
InTabella1sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.
Tab.1-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidelloshocktermico
Vantaggi- buonaefficienzainretididistribuzionebenisolateeconbiofilmdipiccolospessore.- assenzadiapparecchiatureparticolari;- possibilitàdiattivazioneimmediate;- caratteristichedell’acquainvariate;- assenzadiimpattoambientale,graziealmancatousodiprodottichimici;- facilitàdiesecuzione;- atemperaturesuperioria60°Ccircail90%dellecolonieattivepresentinelleretididistribuzioneidricavengonodistrutte.
- Limitazioniall’uso- nonpuòessereutilizzatosetubazionieserbatoisonoinacciaiozincato;- negliimpiantiincuinonsiapossibilegarantireunvaloreditemperaturaparia60°Caiterminalidiero-gazione,ènecessariosuddividerelaretedidistribuzioneincircuitipiùpiccolieapplicareloshocktermicoarotazioneinciascuncircuito.
Costi- costienergeticielevati.
PastorizzazioneLapastorizzazioneèuntrattamentotermicocontinuoingradodieliminareicontaminantipresentiall'internodell'acquaneinuoviimpianti,cosanongarantitainimpiantigiàcolonizzati,inpresenzadibiofilmcheproteggonoilbatterioallorointerno.IlprocessoèillustratoinFigura6:l'acquafreddaprovenientedallareteprincipale,miscelataconl'acquaricircolata,attraversaloscambiatoredicalore1,incuivienepreriscaldatafinoaunvaloreditemperaturadi55°Cricevendoenergiatermicadall’acquainuscitadalserbatoiodiaccumulo,lacuitemperaturadiminuisceda70°Caquellodierogazione,paria53°C;l’acquainuscitadalloscambiatore1vienequindi immessanello scambiatore2, il pastorizzatore, in cui vieneulterior-menteriscaldatafinoallatemperaturadicirca70°Cdalfluidocaldoprovenientedallacaldaiaper
poiessereimmessanelserbatoiodiaccumulo.
Fig.6-Schemadiimpiantodipastorizzazione.Da(REHVA,2013)
InTabella2sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.
Tab.2-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidellapastorizzazione
Vantaggi
- trattamentopreventivosull'acquafreddaediricircolo,possibilevettoredilegionella,limitandolaprobabilitàdicontaminazionedelbiofilm;- garanziadiunaproduzionediacquaperusiigenico-sanitariprivadelbatteriodellalegionella.- caratteristichedell’acquainvariate;- assenzadiimpattoambientale,graziealmancatousodiprodottichimici;- tracciabilitàesorveglianzaattraversotermometriepozzettipresentisulcircuito.- nonc’èrischiodiustionidapartedegliutilizzatori.
Svantaggi
- incasodiinterruzionedell’alimentazioneelettricaodiunproblemanelcircuitoprimariolapastorizzazionenonèpiùgarantita.- nonagiscesullaretedidistribuzione,nellaqualeilbatteriodellalegionellapuòproliferare;- ènecessariousarecomponentiingradodilavorareadaltetemperature;- bisognaconsiderareilrischiolegatoallariduzionedispessoreeallacorrosionedeicomponentiperlaproduzio-nediacquacaldaperserviziigienico-sanitari,quindiilserbatoiodelloscambiatoredicaloredeveesseresottopo-stoaunatemperaturadi70°C),ilchesignificanecessitàdisceglierematerialiidoneiepraticarefrequentementelamanutenzione;- in casodiun lungoperiodo in cui l'acquanonvieneutilizzatadall’utente,adesempiodurante lanotte, se leperdite termichedel circuito di ritornonon sono sufficienti, esiste il rischio di un aumentodella temperaturadell'acquadistribuita;loscambiatoredicalorefinaledeveesserequindiadeguatamentedimensionato.
Limitazioniall’uso- imateriali resistenti alle alte temperature devono essere impiegati per la produzionedi acqua calda, poichél'acciaiozincatopotrebbeesseresoggettoaunfenomenodide-zincaturaseespostoatemperaturesuperioria60°C- metodoutilizzabileneicasiincuinonèrichiestaun'elevataefficienzaperlaproduzionediacquacaldaperseviziigienico-sanitari.
Costi- Costienergeticilimitati.
RadiazioneUltravioletta(UV)Leradiazioniultraviolette,cheinattivanoibatteriagendosulloroDNAequindiostacolandonelareplicazione,sonocaratterizzatedaunalunghezzad’ondacompresatra200e400nm;quellecheesercitanolamassimaazionegermicidasonoemesseacirca254nm.Iltrattamentoavvieneinunacameradireazione,incuil’acquacontaminatavienemessaacontat-to,perunperiodopredefinitodeltempo,conlaradiazionegeneratadaunalampadaalvaporedimercurioabassapressioneinseritainuntubodiquarzo.Laquantitàdiradiazionenecessariaperl'inattivazionedeimicrorganismidipendedallecaratteristichestrutturaliemetabolichediquestiultimi:nelcasodelbatteriodellalegionellasononecessari3.800μJ/cm²aunalunghezzad’ondadi254nm;lepiùrecentilampadeUVsonoingradodigarantirel'emissionediunaquantitàminimadienergiadicirca300J/m²,garantendoladisinfezioneadampiospettroanchequandoleluciso-novicinialterminedellaloroduratadivita,cheèpariacirca.8.000ore.Ingenere,quelloconlaradiazioneultraviolettaèassociatoadaltritipiditrattamento,perchénongarantisceilrisultato,dalmomentochenonagisceneibiofilm,nellezonemorteeinquellediri-stagno;inparticolare,puòessereprevistoavalledelloshocktermicoodellaclorazioneepuòes-sereassociatoall’iper-clorurazioneoall’utilizzodiperossidodiidrogenoesalidiargento,chesonoingradodiagirenellaretedidistribuzione,ancheadistanzasignificativadalpuntoincuièinstalla-talalampadaUV.InTabella3sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.
Tab.3-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidellaradiazioneultravioletta
Vantaggi- facilitàdiinstallazione;- caratteristichedell’acquainvariate- efficaciaelevatasoprattuttoinareeristrette,qualeunrepartoditerapiaintensiva;- efficaciaelevataseimpiegatovicinoaipuntidiutilizzodell'acqua;- efficaciabuonaseinstallatoavalledellaproduzionediacquacaldaperserviziigienico-sanitari;- riduzionedei lavoridimanutenzioneper lapuliziadelle lampadesonoinferiorise installatoavalledellaprodu-zionediacquacaldaperserviziigienico-sanitarienonvicinoaipuntidiutilizzodell'acqua;- assenzadicorrosionedeimaterialiedidegradodellazincatura.
Limitazioniall’uso- nonèadeguataperuninteroedificio- pergarantirelacoperturaanchealleestremitàdelsistema,bisognautilizzareprodottichimicicomeperossidodiidrogenootrattamentoconiperclorurazione.
Costi- costielevatiperilprimoinvestimentoeperlamanutenzioneelasostituzioneregolaredellelampade.
FiltriterminaliestraibiliIfiltriterminalisonogeneralmenteutilizzatidirettamenteall’erogazione,adesempiosurubinettiedocce.Possonoesseresuddivisiinduecategorie:- filtridasostituireperiodicamente:costituitidaunamembranadifiltrazionedispessoreparia0,2micron,possonogeneralmenteresistereaunapressionemassimadi5bareunatemperaturadi70 °C per 30minuti di flusso; la velocità di flusso a 3 bar e di 10 l/min. Sono consigliati negliospedaliperleapparecchiaturedilavaggiodellemaninellesaleoperatorieeperilrisciacquodistrumentimedici.
- filtri rigenerabili: costituitidaunamembranadi filtrazioneporosa, che consentedimantenereuna portata costante di acqua fino al termine dell'utilizzo del filtro, senza che questo vengaostruito,possono resistereal cloroattivoa concentrazioni superiori a1000ppme,utilizzandounadoppiamembranainpolieteresolfonepossonoeseguire5ciclidiacquacaldaa90°Cper30minuti.Resistonoaunadifferenzadipressionetramonteevalledelfiltrofinoa5bar,ancheseèopportunoutilizzarliinunintervallocompresotra1e3bar,generandounaportatataledafacili-tare eventuali lavaggio o risciacquo. La velocità del flusso dipende dalle dimensioni del filtro:all’aumentaredelledimensioniaumentalasuperficiefiltranteelaportataaparitàdipressione.
L'efficienza di filtrazione è generalmente compresa nell'intervallo 0,2-0,5 µm,ma è comunqueconsigliabileassociarequestoadaltritrattamenti,adesempioquelloabasedidiossidodicloro.InTabella4sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.Tab.4-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostideifiltriterminali
Vantaggi- facileapplicazione,direttamenteneipuntidierogazione,comedocceerubinetti;- possibilitàdiutilizzoinqualsiasitipodiedificioediqualsiasidimensione;- prestazionicertificate;- rapidainattivazionedelbatterio;- possibilitàdiristerilizzazionenelcasodifiltririgenerabili.
Svantaggi- perditedicarico,cheportanoriduzioneomancanzadiflussoagliutenti;- personalequalificatoperevitarefenomenidicontaminazionedurantelasostituzioneditalifiltri.
Limitazioniall’uso - necessitàdipersonalequalificatoperlasostituzionedeifiltri;- lasuaefficaciasirivelamaggioreseapplicatacontemporaneamenteconuntrattamentoconbiossidodicloro.
Costi- costidigestioneelevati,inparticolarenegliimpiantiesistenti
2.3.2-TrattamentiChimici
ClorazioneeiperclorazioneLa clorazione deve essere effettuata in acqua a temperatura inferiore a 30 °C, aggiungendo inun’unicavoltacloroall'acquafinoaottenereunaconcentrazionidicloroliberoresiduodi20÷50mg/lancheneipuntipiùlontanidaquelloincuiavvienel’operazione.Dopountempochevada1a2ore,asecondadellaconcentrazioneinizialedicloroliberoresiduo,l'acquavienescaricataeso-stituitaconaltraacqua finoache laconcentrazionedelclorononraggiungevaloricompresi tra00,5e1mg/l.L’iperclorazioneavvieneinmanieraesattamenteanalogaallaclorazione,maimmettendoipoclori-todicalcioodisodioinvecedelcloro.NelleTabelle5e6sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostirispettivamenteperlaclorazioneeperl’iperclorazione.
Tab.5-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidellaclorazione
Vantaggi- semplicitàdiesecuzione;- duratadelleoperazionilimitata;- facilefunzionamentodell'impianto;- altaefficacianellezoneincuiilflussoèelevato.
Svantaggi- formazionedialometani,sostanzeconsiderateparzialmentecancerogene;- innescodifenomenidicorrosione;- difficoltàdimantenerelastabilitàdellaconcentrazioneneltempo;- bassapenetrazionedelbiofilm,agendocosìminimamentecontrolalegionella;- rischiodalegionellanellezonediristagno;- alterazionedelgustodell'acqua;- formazionedisottoprodotti;- necessitàdipersonalequalificatoperilmonitoraggioeleanalisibatteriologiche;- concentrazioneresiduadiclorosuperaoltreilimitidilegge;- difficoltàainattivarelalegionellanellezoneabassaportata.
Limitazioniall’uso- sconsigliatainpresenzadiacciaiozincatoedinichel.
Costi- bassi.
Tab.6-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidellaiperclorazione
Vantaggi- semplicitàdiesecuzione;- duratadelleoperazionilimitata.
Svantaggi- formazionedialogeni;- innescodifenomenidicorrosione;- rischiodalegionellanellezonediristagno;- alterazionedelgustodell'acqua;- necessitàdiun'attentaanalisimetallurgicaperprocederealtrattamento.
Limitazioniall’uso- l'usodiacciaiozincatoedinichelèsconsigliato
Costi- bassi
TrattamentocondiossidodicloroIlbiossidodicloropossiedeunabuonacapacitàantibatterica,ingradodidurareperuntempore-lativamentelungonelletubazioni,tra42e50ore.Questotrattamentoèstatoutilizzatoperpiùdi60anniperladisinfezionedell'acquaperusisiaci-vilicheindustriali,grazieallasuaaffidabilitàeallasuacapacitàdiraggiungeretuttiipuntidellare-tedidistribuzione.Richiedegrandeattenzionenellefasidipre-diluizione,miscelazioneedosaggiodelprodottonellarete;èimportanteseguireleistruzionid’usoriportatenellaschedadiprodotto.InTabella7sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.
Tab.7-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidellaclorazione
Vantaggi- lungaduratanelletubazioniconconseguentegaranziadiprotezioneavalledelpuntodiimmissione;- tempibrevidell'azionesterilizzanterispettoaquellinecessariadaltribiocidiabasedicloro;- innescodifenomenidicorrosioneridottorispettoaquellidovutiadaltribiocidiabasedicloro;- sterilizzazionedeimaterialichecostituisconoleguarnizioni;- riduzionedelrischiodalegionella;- nessunadipendenzadalpHdell’acqua;- capacitàdidiffusioneancheinzonetendentialristagno;- nessunaalterazionedelgustodell’acqua;- nessunaformazionediderivatialogeni.
Svantaggi- produzioneinlocodelprodottomedianteprocedurepiuttostocomplesse;- necessitàdisondeselettiveperilcontrollodelresiduodibiossidodicloro;- interruzionedellaproduzioneincasodimancanzadiflussonellalineadipre-diluizionedeldiossidodicloro.
Limitazioniall’uso- Sononecessaricontrolliabbastanzafrequenti,almenomensili.
Costi- costidiimpiantoabbastanzasignificativi;- costidigestionelimitati.
IonizzazioneconionidirameeargentoE’unmetodorecente,basatosulprocessodiionizzazionedimetallipesanticonazionebattericidaebatteriostaticaqualirameeioniargento,cheattaccailbiofilm,ehaunaspettopositivoilfattodiavereuneffetto residuo.Nei casidi trattamento continuobisognaverificaredinon superare laconcentrazionemassimaammissibiledeiduemetalliinacquaprevistadallanormativavigente.InTabella8sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.
Tab.8-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidellaionizzazioneconionidirameeargento
Vantaggi- facilitàdiapplicazione;- assenzadisottoprodotti;- garanziadiriduzionedelrischiodalegionellaaunadistanzadapuntoditrattamentoragionevoleeperunperio-doditemporagionevole;- buonaefficacianellarimozionedelbiofilm;- indipendenzadallatemperaturadell'acqua.
Svantaggi- impossibilitàdieseguireilmonitoraggiocontinuo,senonmediantesistemianaliticiadaltocosto;- necessitàdiby-passpereffettuarelamanutenzione;- adattamentodelbatteriodellalegionellaagliionidiargento;- elevatorischiodicorrosionedelleacciaieriezincate;- effettogeneraledeveessereconsideratoblandamentebatteriostatico.
Limitazioniall’uso- nonèutilizzabileinpresenzaditubazioniinacciaiozincato,poichélozincoinattivagliioniargento;- cineticadidisinfezionelenta,da4a12settimane.
Costi- costielevatiperlasostituzionedeglielettrodi
TrattamentoconperossidodiidrogenoesalidiargentoIltrattamentoprevedeilriempimentodell’interosistemaconunasoluzionedelprodotto,incuiilperossidodiidrogenoagiscecomeossidantesullamateriaproteicaegliionidiargentocreanole-
gamidinaturaelettrostaticaconlamembranocellulare,uccidendoilbatterio.Inquestomodoan-cheitrattiterminalidelletubazionivengonoraggiuntiedopountempodicontattodicirca9oreèpossibilescaricarel’acquaeripristinarelecondizionidifunzionamentodelcircuito.InTabella9sonosintetizzativantaggi,svantaggi,limitid’usoecostidiquestotrattamento.
Tab.9-Vantaggi,svantaggi,limitid’usoecostideltrattamentoconperossidodiidrogenoeSalidiargento
Vantaggi- elevatacapacitàdiinattivazionedellacrescitabattericadegliionidiargento;- capacitòdiraggiungerelepartipiùdistantieitrattiterminalidelletubazioni;- altaefficaciacontroilbatteriodellalegionella;- capacitàdidemoliretotalmenteilbiofilmsenzainnescarefenomenicollaterali;- assenzadisottoprodotti;- assenzadiinfluenzasullacineticadellacorrosione.
Svantaggi- difficoltàdicontrollarelaconcentrazioneresiduadiH2O2dovutaalfattoirisultatidellemisurazionisonoaffida-bilisoloatemperaturecompresetra45e48°C;- rischiodiavereconcentrazioniinacquadiionidiargentomaggioridiquellelimiteindicatedall’OMS;- rischiodiavereargentoresiduonelletubazioni;- daevitareperapparecchiatureetubazioniinacciaiozincato.
Limitazioniall’uso- pocoefficienteneicircuitiidraulicidigrandidimensioni.
Costi- Elevatocostoiniziale/diinvestimento,inparticolareperilsistemadigestionedeiprocessi.
2.4-TorrievaporativeLetorrievaporative,conleretiidriche,sonogliimpiantimaggiormentearischiodalegionella,co-meampiamentedimostratodainumerosicasiincuisonostateresponsabilidiepidemie,general-mentedovuteamancanzadimanutenzionedell’impiantoealfattocheletorrievaporativesitro-vanoall’apertoequindil’aerosolinesseprodottovienediffusoinatmosfera.Èquindimoltoim-portante,nellaprogettazionedelletorriedegliedificichesitrovanoinloroprossimità,tenercon-todelladirezioneprevalentedelventoeposizionarecorrettamentelepresed’ariae leaperturedegliedifici.Bisognaanchevalutare laqualitàdell’aria, soprattutto in terminidiparticolatoedimaterieorganicheinsospensionenell’aria,chepossonopartecipareallosviluppodimicrorganismifavorevoliallaproliferazionedellaLegionella.Senzavolerentrarenelmeritodeicriteriprogettualidiunatorrediraffreddamentoeagli inter-ventiattuabili intorridiraffreddamentoesistenti,èevidentechelanecessitàdiridurreilrischioda legionella comporta un’attenta progettazione della rete idrica, con particolare focus sui se-guenticomponenti:- sistemadidistribuzionedell’acqua;- pacchi/superficiediscambio;- bacinidiraccoltaacquaraffreddata;- protezionesull’aspirazionedell’aria;- accessibilitàdellezonecriticheingeneraleattraversobotoled’ispezione;conspecialeriferimentoa:- lo scarico, che deve essere posizionato nel punto più basso del bacino di raccolta dell’acquafredda;
- ipossibilipuntidiristagnodell’acqua,chedevonoessereeliminati,
- lo sportello di accesso al livello della parte superiore del riempimento, che deve permetterel’accessoanchealsistemadispruzzo;
- iseparatoridigocce,chedevonoessereresistentiallacorrosione,pulibiliebeninstallati;- i deflettori, chenel casodi torri a tiraggio indottodevono impedire l’aspirazionedi inquinantidall’ambiente, eliminare la fuoriuscita di spruzzi d’acqua dal bacino emantenere nell’oscuritàl’acquanelbacinopersfavorirel’eventualecrescitadialgheodialtrimicrorganismi;
- lasceltadeimateriali,secondoquantoespostoaipuntiprecedenti.
2.4.1- AlcuneazionicorrettivenegliimpiantiesistentiSemprerimanendosuicriterigenerali,varicordatochegliinterventicheriguardanolasostituzio-nedeiseparatoridigocce,degliugellidispruzzo,deipacchidiscambioedeideflettoridiingressodell’ariarientranonellanormaleconduzioneemanutenzionedell’impianto.Alcunialtriinterventichepossonoincideresulrischiodalegionellasono:- l’aumentodellaportatadiacquaincircolo,chepuòdeterminareunamodificadelladistribuzionedell’acquacaldaeanchedeltipodiseparatoredigoccefinoalladistruzioneparzialeototaledelpaccodiscambioeaunaccrescimentodeltassoditrascinamentodellegoccioline;
- la variazione della potenza di ventilazione, che può modificare il campo di velocità dell’ariaall’internodelseparatoredigocceecausareuntrascinamentodigocciolinesuperioreaquelloprevisto;
- l’aumentodellapotenzatermicadissipata,cheportaaunamaggioreevaporazione;- l’aggiuntadideflettoridiingressoariasulletorriaflussoindottoequelladiparaventinellegros-secelle industriali,cheriduconolapossibilitàditrascinamentodalbacinoacausadiventotra-sversale;
- l’aggiunta di passerelle di accesso all’interno delle celle industriali, per facilitare interventi diispezioneepuliziasuseparatoridigocce,ugellidispruzzoepacchidiscambioeaggiuntadico-perchipercanaliobacinididistribuzionediacquafreddaperminimizzareulterioririschiditra-scinamento,derivantidallapartesuperioredeiseparatoridigocce;
- lagaranziadell’inclinazionedelbacinointorriesistenticonl’inserimento,all’internodelbacinoesistente,diunapannellaturaaggiuntivainmetalloovetroresina;
- l’aggiuntadiunacuffiadirezionaleperl’ariainingressoperimpedirel’aspirazionediariacaldaesporca,scaricatadaaltriimpianti,ediunacuffiasullamandataperimpedireilflussodiariaumi-daversofinestreoinaltredirezionieventualmentecritiche;
- lamodificadell’involucroedi eventuali canali di ingressoediuscitadell’ariaper assicurare lapresenzadiidoneiaccessiperunafacileispezioneepulizia,soprattuttodeiseparatoridigocceedelladistribuzionedell’acqua;
- l’eliminazionedibraccimortiche,sepresentiononrimovibili,dovrebberoesserespurgati fre-quentemente,cosicomeletubazionidibilanciamentonelcasoditorriinparallelo;
Infine,sarebbebuonaregolamarcareipuntidiprelievoutilizzatiduranteleanalisi.
CAPITOLO3
3. AnalisicriticadelleLineeGuidadelMinisterodellaSalutedel2015
NegliultimianniiprofessionistichedatrentaannioperanoperlaprevenzioneinCIIP,aiqualire-centementesisonoaggiuntigliespertidiAiCARR,hannoacquisitonuoveconoscenzeedesperien-zechesonoconfluiteinundocumentocheCIIPhatrasmessoindata24giugno2019alMinisterodellaSalute-DirezioneGeneralePrevenzioneSanitaria-UfficioMalattieInfettive.(vediAppendi-ceA)Questo documento contiene alcune prime proposte per una revisione delle Linee Guida per laprevenzioneeilcontrollodellalegionellosipubblicatenel2015dapartedelMinisterodellaSalute,chenecessitano,anostroavviso,diunaggiornamento,soprattuttoinriferimentoaiseguentipun-ti:- vannoaggiornatiiriferimentinormativi;- vannoaggiornateleindicazionipuntuali,chepossonoesseresuperatedaaltridocumentilegisla-tivienormativi,rendendoleLLGGobsolete;
- vachiarital’influenzadeivaloridellatemperaturadell’acquasullasopravvivenzaesuimeccani-smiriproduttividelbatteriodellaLegionella,temadigrandeimportanzainriferimentoalletem-peratureallequalioperanolevarietipologiediimpianti;
- vafattopresentechelacasisticaèampiaechequelliriportatinelleLineeGuidasonosoloalcuniesempi;
- vannodatepreciseindicazionisulleprocedurerelativealleindaginiepidemiologicheeambientaliperilcontrolloelavigilanzadellaLegionella,indicandoruolieresponsabilitàdeiDipartimentidiPrevenzionedelleATS/ASL;
- vachiaritocheleLineeGuidanonfornisconoindicazioniperredigereilprogettodegli impianti,nésullalororealizzazioneegestione,inquantoquestitemisonodicompetenzadeitecnicidellaclimatizzazione;
- vadatomaggiorerilievoaltemadegliimpiantidomestici;- vainseritoilconcettodicommissioninganchedalpuntodivistadelrischiomicrobiologico;- andrebberoinseritetabelledisintesidellemisuredaapplicareaisistemioggettodiinterventoedellarelativafrequenza,inmododacreareunprotocolloaffidabileeunicosututtoilterritorionazionale;
- andrebbe sostituito il questionario relativo all’indagine di focolai epidemici con un sistema dimonitoraggiodelterritoriosuscalaalmenoregionale,perevitarechefocolaichepotrebberoori-ginaredacausecomunivenganoconsideratiinmodoseparato.
InAppendiceAèriportatoildocumentointegrale.
CAPITOLO4
4. La legislazione
4.1-Lalegislazionenazionale
NellalegislazionenazionalelaLegionellavienetrattatasiaindisposizionispecifichesiaall’internodiattifinalizzatiallaregolamentazionedisettorequalil’acquapotabile,gliimpiantidiclimatizzazioneegliambienticonfinati.Dal1990 lapatologiacorrelataallapresenzadi legionella, la“Legionellosi”èsoggettaanotifica,nelDMdel15/12/1990enellaCircolareministerialedel29/12/1993sonoriportatetutteleindica-zioniperottemperareataleobbligo.
DecretoMinisteriale15dicembre1990SistemainformativodellemalattieinfettiveediffusiveCircolaredelMinisterodellaSanitàn.400.2/9/5708del29dicembre1993
Dopoleprimelineeguidadel2000,provvedimentiemanatidallaConferenzaStatoRegioniperlafacilitarel'accertamentodeicasieperindividuarelesceltestrategichesullemisurepreventiveedicontrolloequelledel2005riportantileindicazionisullalegionellosiperigestoridistruttureturi-stico-ricettiveetermali,nel2015sonostaterecepite le lineeguida, attualmente invigore,cheabroganoleprecedentiedovesonostateriunite,aggiornateeintegrateinununicotestoleindi-cazioniriportatenelleprecedentilineeguidaenellenormetecnichedisettore
PROVVEDIMENTO07/05/2015CONFERENZAPERMANENTEPERIRAPPORTITRALOSTATOLEREGIONIELEPROVINCEAUTONOMEDITRENTOEBOLZANOAccordo,aisensidell'articolo4deldecretolegislativo28agosto1997,n.281,trailMinisterodellasaluteeipresidentidelleregioniedelleprovinceautonome,aventeadoggetto“Lineeguidaperlaprevenzioneeilcontrollodellalegionellosi”
Analogamentealle lineeguidaper laprevenzioned il controllodella legionellosi, la ConferenzaStatoRegioniharecepitonelprovvedimentodel13/01/2005leLineeGuidarecantiindicazioniperiLaboratoriconattivitàdidiagnosimicrobiologicaecontrolloambientaledellalegionellosi
PROVVEDIMENTO13gennaio2005CONFERENZAPERMANENTEPERIRAPPORTITRALOSTATOLEREGIONIELEPROVINCEAUTONOMEDITRENTOEBOLZANOAccordo,aisensidell'articolo4deldecretolegislativo28agosto1997,n.281,trailMinisterodellasaluteeipresidentidelleregioniedelleprovinceautonome,aventeadoggetto“Lineeguidarecantiindicazioniailaboratoriconattivitàdidiagnosimicrobiologicaecontrolloambientaledellalegionellosi”
Normativedisettoreprendonoinconsiderazioneilrischiolegionellosidefinendocriteridivaluta-zionedelrischioemisurediprevenzionedaadottare,inparticolarel’accordodel05/10/2006rela-tivoagliimpiantidiclimatizzazioneinseriscelaLegionellatraiparametridaricercarequalerequisi-toperdefinirnelecondizioniigieniche
PROVVEDIMENTO05/10/2006CONFERENZAPERMANENTEPERIRAPPORTITRALOSTATOLEREGIONIELEPROVINCEAUTONOMEDITRENTOEBOLZANOAccordo,aisensidell'articolo4deldecretolegislativo28agosto1997,n.281,trailMinisterodellasaluteeipresidentidelleregioniedelleprovinceautonome,aventeadoggetto“Lineeguidaperladefinizionediprotocollitecnicidimanutenzionepredittivasugliimpiantidiclimatizzazione”
Perquantoriguardagliambienticonfinati,ilprovvedimentodel27/09/2001citalalegionellositraipossibilieffettisullasaluteesulcomfortambientaleriferitiallaqualitàdell’ariaindoor(IAQ)in-serendolatralemalattiedainfezionidiorigine"indoor".PROVVEDIMENTO27/09/2001 CONFERENZAPERMANENTEPERIRAPPORTITRALOSTATOLEREGIONIELEPROVINCEAUTONOMEDITRENTOEBOLZANO Accordo,aisensidell'articolo4deldecretolegislativo28agosto1997,n.281,trailMinisterodellasaluteeipresidentidelleregioniedelleprovinceautonome,aventeadoggetto “Lineeguidaperlatutelaelapromozionedellasalutenegliambienticonfinati”
Ildecretolegislativo31/2001relativoallaqualitàdelleacquedestinatealconsumoumanoinseri-scelalegionellatraiparametrimicrobiologicidaricercarequalerequisitoperdefinirnelecondi-zioniigieniche.2FEBBRAIO2001DecretoLegislativon.31“Attuazionedelladirettiva98/83/CErelativaallaqualitàdelleacquedestinatealconsumoumano”
4.2-Lalegislazioneregionale
Alivelloregionalelasituazioneapparedisomogenea,nontutteleregionihannorecepitoconattiproprilelineeguidanédatodisposizioniinmeritoallecompetenzesuvigilanzaecontrollo.Inparticolarenellediversenormevengonopresiinconsiderazionegliaspettiriguardantileattivitàdicontrollo,l’esecuzionedeicampionamentiedelleanalisimicrobiologicheesierologichenonchéleattivitàformativeafavoredeisoggettiinteressati.Ilquadrogenerale,riportatoinTabella10,evidenziaunasituazionenazionalechenecessitadiin-terventiappropriatiquali:- ilrecepimentodaparteditutteleRegionidelleLineeGuidadel2015;- la formale individuazione di una Cabina di regia regionale che, indipendentementedall’organizzazione,effettuiattivitàdivalutazioneepidemiologica,stesuradeipianidicontrolloegestionedeglieventi;
- laformaleindividuazionedellestruttureedeiprofessionistiaddettiagliinterventidiprevenzioneecontrollointuttigliambiti,adesempiosanitario,industriale,abitativo,turisticoricettivo,spor-tivo,scolastico.
Pare utile segnalare che la Regione Lombardia con L.R. 6/6/2019 n. 9 ha modificato la L.R.30/12/2009,n.33(Testounicodelleleggiregionaliinmateriadisanità)istituendopressoicomuniil catastodelle torri evaporativedi raffreddamentoaumidoedei condensatori evaporativi, cheogniComunedevetrasmettereallaASLdiriferimento.
REGIONE ABRUZZOANNO 2016ATTO Decreto05luglio2016,n.68
TITOLO
Recepimentodell'IntesatrailGoverno,leRegionieleProvinceautonomediTrentoeBolzanodel7maggio2015suldocumentorecante"LineeGuidaperlaprevenzioneeilcontrollodellaLegionellosi"–Individuazionelaboratoriregionalediriferimentoperladiagnosiambientaleeladiagnosiclinica.
AMBITO RecepimentoLineeGuidaeIndividuazionelaboratoridiriferimentoCONTROLLI ASLACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE CALABRIAANNO 2015
ATTO DCAn.54del4Giugno2015
TITOLO LineeGuidaperlaprevenzioneedilcontrollodellaLegionellosi:recepimentoAccordoStato-RegioniRep.Attin.79/csrdel7/05/2015.
AMBITO TuttiCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE CAMPANIAANNO 2001ATTO Deliberaassessorato28/09/2001TITOLO LaboratoriodiRiferimentoRegionalePerlaLegionellosi(LRRL)AMBITO individuazionelaboratoriCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI
REGIONE EMILIAROMAGNAANNO 2017ATTO DeliberazionedellaGiuntaRegionale12giugno2017,n.828
TITOLO ApprovazionedelleLineeguidaregionaliperlasorveglianzaeilcontrollodellaLegionellosi
AMBITO TUTTICONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE LAZIOANNO 2015ATTO Delibera2ottobre2015
TITOLO PrevenzioneecontrollodellaLegionellosi.Individuazionedeilaboratoridiriferimentoregionalepericampionamentiambientali.
AMBITO IndividuazionelaboratoriCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI
Tab. 10 - Quadro generale della legislazione regionale
REGIONE LIGURIAANNO 2002ATTO Deliberazionenumero326del5aprile2000
TITOLO ApprovazionedellelineeguidainerentilasorveglianzasullalegionellosiinLiguria-Individuazionelaboratori
AMBITO N.D.CONTROLLI 2000ACCORDIRECEPITI
REGIONE LIGURIAANNO 2006ATTO DeliberazionedellaGiuntaRegionale17marzo2006N.236
TITOLORecepimentodell’AccordotrailMinisterodellaSaluteeleRegionieleProvincieAutonomediTrentoeBolzanoadoggetto‘’Lineeguidarecantiindicazionisullalegionellosiperigestoridistruttureturistico-ricettiveetermali’’.
AMBITO StruttureturisticoricettiveCONTROLLI ChiusuraASLACCORDIRECEPITI 2005
REGIONE LOMBARDIAANNO 2005ATTO DecretoDirezioneGeneraleSanitàn°2907del28febbraio2005
TITOLO ApprovazionedelleLineeguida“PrevenzioneecontrollodellaLegionellosiinLombardia”
AMBITO TuttiCONTROLLIACCORDIRECEPITI 2000
REGIONE LOMBARDIAANNO 2009ATTO DirezioneGeneraleSanitàn.1751del24febbraio2009TITOLO LineeGuidaprevenzioneecontrollodellaLegionellosiinLombardiaAMBITO TuttiCONTROLLI ASLACCORDIRECEPITI 2000-2005
REGIONE MARCHEANNO 2006ATTO DeliberazionedellaGiuntaRegionale
TITOLO LineeGuidarecantiindicazionisullalegionellosiperigestoridistruttureturisticoricettiveetermali
AMBITO StruttureturisticoricettiveCONTROLLIACCORDIRECEPITI
REGIONE MOLISEANNO 2011ATTO LeggeRegionale13luglio2011,n.15.TITOLOAMBITO Tuteladellasalute-Diffusionedellalegionella-Prevenzione-DisciplinaCONTROLLIACCORDIRECEPITI
REGIONE PIEMONTEANNO 2016ATTO BU368/9/2016DeliberazionedellaGiuntaRegionale4agosto2016,n.74-3812
TITOLORecepimentodell'AccordosancitotrailGoverno,leRegionieleProvinceAutonomediTrentoeBolzanosuldocumentorecante"LineeguidaperlaprevenzioneeilcontrollodellaLegionellosi".RepertorioAttin.79/CSRdel7maggio2015,
AMBITO Tutti-IndividuazionelaboratoriCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE PROVINCIAAUTONOMADITRENTOANNO 2016ATTO DGP8aprile2016,n.536
TITOLO
Accordo,aisensidegliarticoli2,comma1,lett.b)e4,comma1deldecretolegislativo28agosto1997,n.281,trailGoverno,leRegionieleProvinceautonomediTrentoeBolzanosuldocumentorecante"Lineeguidaperlaprevenzioneedilcontrol-lodellaLegionellosi"
AMBITO TuttiCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE PUGLIAANNO 2012ATTO DeliberazioneDellaGiuntaRegionale13novembre2012,n.2261
TITOLO Indirizziperl’adozionediunSistemaperlasorveglianzaeilcontrollodelleinfezionidaLegionellainPuglia.
AMBITO TuttiCONTROLLIACCORDIRECEPITI 2005
REGIONE PUGLIAANNO 2015ATTO DeliberazionedellaGiuntaRegionale6maggio2015,n.920
TITOLO Indirizzioperativiperlaprevenzioneeilcontrollodellalegionellosinellestruttureturistico-ricettiveeadusocollettivodellaRegionePuglia.
AMBITO StruttureturisticoricettiveCONTROLLI NUCLEIOPERATIVIREGIONALIETRRITORIALI(ASL)ACCORDIRECEPITI 2005
REGIONE SARDEGNAANNO 2017ATTO Deliberazionen.39/3del9/8/2017
TITOLO Recepimentodell'accordotrailgovernoeleregionidel7maggio2015“LineeguidaperlaprevenzioneeilcontrollodellaLegionellosi”
AMBITO Tutti-IndividuazionelaboratoriCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE SICILIAANNO 2013ATTO D.D.G.105del17gennaio2013
TITOLO Individuazionedeilaboratoridiriferimentoregionaleperlasorveglianzaambientale,clinicaecontrollodellalegionellosi
AMBITO IndividuazionelaboratoriCONTROLLIACCORDIRECEPITI 2005
REGIONE SICILIAANNO 2015ATTO Decreto5agosto2017
TITOLO
Recepimentodell’AccordotrailGoverno,leRegionieleProvinceautonomediTrentoediBolzano,aisensidegliarticoli2,comma1,lett.b),e4,comma1,deldecretolegislativo28agosto1997,n.281,suldocumentorecante“LineeguidaperlaPrevenzioneeilcontrollodellaLegionellosi”
AMBITO TuttiCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE TOSCANAANNO 2015ATTO Delibera1009del26/10/2015
TITOLO Recepimentodell'AccordodiconferenzaStatoRegionisuldocumentorecante:"LineeguidaperlaprevenzioneeilcontrollodellaLegionellosi"
AMBITO TuttiCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
REGIONE VENETOANNO 2015ATTO DeliberadellaGiuntaRegionalen.1250del28settembre2015
TITOLORecepimentodell'IntesatrailGoverno,leRegionieleProvinceautonomediTrentoeBolzanodel7maggio2015suldocumentorecante"LineeguidaperlaprevenzioneeilcontrollodellaLegionellosi".
AMBITO TuttiCONTROLLI N.D.ACCORDIRECEPITI 2015
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ISSLineeguidaperlaprevenzioneedilcontrollodellalegionellosi2015
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UNI.2007.Ventilazionedegliedifici -Retedellecondotte-Requisitirelativiaicomponentiattiafacilitarelamanutenzionedelleretidellecondotte.NormaUNIEN12097.Milano:EnteItalianodiNormazione.
AppendiceA-DocumentoperlarevisionedelleLineeGuidadelMinisterodellaSalutedel2015inviatodaCIIPalMinistero
n. IdentificazioneTesto Commenti
Attuale Proposto
00 Generale ed Nei valori di temperatura “°C” vastaccato dal numero (p.e. 20 °C enon20°C)
01 Cap.1
1.1,fineprimocapo-verso
te
“Latemperaturadell'acquaèunfattoreimportantechecondizionasialasopravvivenzasialaproliferazionedeibatteridellaLegionellanelleretiidricheelalorodisattivazione.Que-stibatterisonoingradodisoprav-vivereperdiversimesiabassetem-perature,inferioria20°C.Lecon-dizioniottimaliperlaloroprolifera-zionesihannopervaloriditempe-raturacompresetra32°Ce40°C.Lasopravvivenzadeibatteridimi-nuisceapartiredaunvaloreditemperaturaparia50°Cfinoallaloromortepraticamenteistantanea
Questotestoandrebbeinseritoavalledelprimocapoversodelpa-ragrafo1.1(situazionedirischioperlasaluteumana(Declercketal.,2007;Fliermansetal.,1981)perchiarirel’influenzadeivaloridellatemperaturadell’acquasullasopravvivenzaesuimeccanismiriproduttividelbatterio,temadigrandeimpor-tanzainriferimentoalletempera-tureallequalioperanolevarieti-pologiediimpianti.
seilvaloredellatemperaturasupe-ra70°C.Nelleretidicondotteidri-che,soprattuttoseestese,bisogne-rebbeevitareilpiùpossibilediave-retemperaturecompresetra20°Ce50°C.InFiguraxsonomostrateletempe-rature dell’acqua caratteristiche didiversetipologiediimpiantieicor-rispondenti comportamenti dellaLegionella.”
02 Cap.1 1.2 te
(dainserire)
Questafigura(ASHRAEGL12-2000)potrebbeessereinseritanelparagrafo1.2asupportoedesemplificazionedeltesto
03 Cap.1
Par.1.2, p.11, ul-timo ri-go
te “Latabella1riassumeecom-pletaquantosoprariportato”
“La tabella 1 riassume e completaquantosoprariportato,edindicainmodo esplicativo, ma non esausti-vo, le relazioni possibili fra i fattoridirischiopercategoriediesposizio-ne”
Latabellarappresentadellecasi-sticheedellerelazionichenonhannoassolutamentelapossibili-tàdirappresentaretuttiipossibilicasi.Adesempio:nonsonoindi-catilecasediriposo,leresidenzeprotetteperanziani,….
04 Cap.2
Par.2.2,p.31,ul-timori-go
te
InAllegato11èriportatounesempio di questionario dautilizzareper l’indagineepi-demiologica di un focolaiodi casi di legionellosi di ori-ginecomunitaria.
Manca la descrizione di come pro-cedere in caso di indagine epide-miologica nella situazione prece-dentementedefinitadiEpidemiadiOrigineComunitaria
Sitrattadiuncasopurtroppore-lativamentefrequenteechene-cessitadiattivazionediungruppodilavorointerdisciplinaremoltourgenteperfornireindicazioniinmerito.Inoltreinquestocasosidovrannoutilizzareicatastidegliimpiantievaporativi,catastichedebbonoessererealizzatisecondoquantopiùavantiindicatodapartedegli
entilocali.Sarebbenecessariochiarireilruo-lodeiDipartimentidiPrevenzionedelleATS/ASLsututtoilprocessocheriguardacontrolloevigilanzasuLegionella.Incasodiclusterdovrebbeessereattivato immediatamente ungruppo di lavoro che esegua inmodo integrato (non separato)l’indagineepidemiologicaequellaambientale.Igruppidevonoesse-re coordinati dai Dipartimenti diPrevenzionedelleATS/ASL.Perleepidemievedereultimopunto.
05 Cap.5 titolo teIndicazioni per la progetta-zione, la realizzazione e lagestionedegliimpianti
Progettazione, realizzazione e ge-stionedegliimpiantioppureAspetti progettuali, realizzativi e digestionedegliimpiantioppureProblematiche relative alla proget-tazione,alla realizzazioneeallage-stionedegliimpianti
Il termine “indicazioni” può farpensare che in questo capitolosiano riportate informazioni sucome redigere il progetto e sucome realizzare e gestire gli im-pianti,ilchenonèvero.Il capitolo dovrebbe consideraremaggiormente il tema degli im-piantidomestici.
06 Cap.5 Rigo0 te -
(Aggiungere)La progettazione e la realizzazionedegliimpiantidevonoessereaffida-te a professionisti competenti, chedevono eseguirle nel rispetto dellalegislazione e della normativa vi-genti e, comunque, di documentiufficialilacuivaliditàsiariconosciu-taalivellonazionale.Gliobiettividelprogettodevonoes-sere definiti congiuntamente dal
-
progettista e dalla committenza e,se possibile, questa operazionede-ve essere parte di un processo dicommissioning.
07 Cap.5 te
Unodeicasiincuiattualmentesirischia (e in letteraturasonopre-senti molti esempi) è all’avviodell’utilizzodiimpiantisiaidrauli-cicheaerauliciappenarealizzatiodopo ristrutturazioni. E’ necessa-rio inserireunparagrafo in cui sirichieda la gestione anche dalpunto di vistomicrobiologico del“commissioning” degli impianti arischio.
08 Cap.5
Par.5.3,p.55
te
Le prese d’aria esterna, sepostesuparetiverticalinonprotette, devono essere di-mensionate per velocitànonsuperioria2m/sede-vono essere dotate di effi-caci sistemi per evitare chel’acquapenetriallorointer-no.
Lepresediariaesternadevonoes-sereprogettate inmododaevitareo contenere il trascinamento digoccedipioggia,fiocchidinevee/opioggia mista a neve. A tal fine lapresadiariadeveesseredimensio-natainmodotaledaevitarepoten-zialiristagniavalledellastessa.Lepresediariaesternadevonoes-sereposizionateinmodochesitro-vino il più lontano possibile da po-tenziali sorgenti esterne di conta-minanti.
09 Cap.5Par.5.3,p.55
te
FiltriIlcostodiunafiltrazionepiùefficace èmolto inferiore aquellodellapuliziadeicom-ponenti delle reti di distri-buzione.Siconsigliapertan-todiinstallarefiltridiclasse
FiltriIlcostodiunafiltrazionepiùeffica-ce è molto inferiore a quello dellapulizia dei componenti delle reti didistribuzione. Si consiglia pertantodi installare filtri di classe ePM1elevata.
IltestoattualefariferimentoallaUNI EN 779, sostituita l’1 luglio2018 dalla UNI EN ISO 16890-1,“Filtri d'aria per ventilazione ge-nerale-Parte1:Specifichetecni-che,requisitiesistemadiclassifi-cazione dell'efficienza basato sul
EuroventEU7amontedelleunità di trattamentodell‟aria e ulteriori filtri diclasseEU8/9avalledidetteunità e comunque a valledegli eventuali silenziatori.Sui sistemi di ripresadell’aria dovrebbero essereinstallatifiltrialmenodipariclasse.Ove la tipologia dei locali odella struttura lo richiedadovranno essere installatifiltriamaggioreefficienza.
(ePM)”, che classifica i filtri perl’ariasullabasedella lorocapaci-tà di trattenere il particolato ae-reo disperso (PM10, PM2,5 ePM1).
10 Cap.5Par.5.3,p.56
te
SistemidiumidificazioneNonèconsentitol’utilizzodisistemi di umidificazioneche possono determinareristagni d’acqua. Si sconsi-glia l’uso di umidificatoricon ricircolo d’acqua inter-no all’Unità di Trattamentodell’Aria.
SistemidiumidificazioneI sistemi di umidificazione per leapplicazioni HVAC devono essereattentamente valutati rispetto allepatologie legate al batterio dellaLegionella,tracuilamalattiadelle-gionarioelafebbrediPontiac.Gli elementi dei sistemi di umidifi-cazione che possono consentire laformazione di zone d'acqua sta-gnanti a queste temperature citateeche,allostessotempo,produconoaerosolotrascinamentidiminusco-le gocce, liberandole nell'ambientecircostante, sono quindi potenzialiportatoridiinfezioneesconsigliati.
11 Cap.5
Par.5.4,p.54,rigo0
te
La tecnologia avanza e anche al-tre tipologie di impianti hannodimostratorischianaloghiaquellidelle torri evaporative, vedi
scrubber per fumi ad acqua nontrattata.Sarebbebenedichiararecheilparagrafosiapplicapertut-tiqueiprocessisimilichegenera-no aerosol in grandi quantità inunprocessoproduttivo.
12 Cap.5
Par.5.4, p.57, rigo8
Inprossimitàdifinestre,… Sarebbe bene indicare una valo-rizzazionedeltermineprossimità.
13 Cap. 5
Par 5.4, p.57, rigo 12
te
In particolare, le bocche discaricodelletorriedeicon-densatori devono essereposizionate almeno 2metrialdisopradellapartesupe-riorediqualsiasielementooluogo da proteggere (fine-stre, prese d’aria, luoghifrequentati da persone) oad unadistanza, in orizzon-tale, di almeno 20 metri(preferibilmente superioreai 50metri opiù elevate inpresenza di venti dominan-ti). Per il calcolo delle di-stanze, si considerino comeriferimentoipuntipiùvicinitralorotralaboccadiscari-co ed il luogo da protegge-re.
In particolare, le bocche di scaricodelletorriedeicondensatoridevo-no essere posizionate al di sopradella parte superiore o a una di-stanza in orizzontale rispetto aqualsiasi elemento o luogo da pro-teggere (finestre, prese d’aria, luo-ghi frequentati da persone) secon-doquantoprescrittodallanormati-vavigente.
Andrebbero evitate indicazioni puntuali, che possono essere superate da altri documenti le-gislativi e normativi, rendendo queste LLGG un riferimento obsoleto
14 Cap.5Par5.4,p.57,rigo18
te
Selaboccadiscaricodoves-se essere posizionata al disotto dei luoghi da proteg-gere,percalcolareladistan-
Selaboccadiscaricodovesseesse-reposizionataaldisottodei luoghida proteggere, per calcolare la di-stanza minima di separazione, si
zaminimadiseparazione,sideve tenere contodell’entità del flusso diemissione,dellasuavelocitàe della direzione del pen-nacchio nell’atmosfera.Specifiche di installazionepossono essere desunte dalinee guida tecniche e dallalegislazione vigente in Spa-gna(AbadSanzIsabeletal.,2006;MinisteriodeSanidadyConsumo,2003).
deve tenere conto dell’entità delflussodiemissione,dellasuaveloci-tà edella direzionedel pennacchionell’atmosferasecondoquantopre-visto dalla legislazione e dalla nor-mativavigenti.
15 Cap.5
Par.5.4,p.57,ul-timi2righi
te
Le Amministrazioni locali ogli Enti delegati devonopredisporre e curare la te-nuta di un apposito “cata-sto” delle torri di raffred-damento ad umido e deicondensatorievaporativi
Sarebbe necessario essere piùspecificiedinqualchemododefi-nirechifacosaequando.Almenoinviaauspicabile.Le linee guida dovrebbero asse-gnarel’esecuzionedelcatastoal-leRegioni (comeèstato fattoadesempiopergliimpiantitermici–CURIT).
16 Cap.5Par.5.6,p.59
te
(dainserire)
Inserimento di una tabella chesintetizzilemisuredaapplicareaisistemioggettodi interventoe larelativa frequenza, come quellaqui riportata e alla fine dei com-menti.
17 Cap.5 Par.5. Filtri Filtri Le indicazioni dei costruttori non
6,p.60 Si raccomanda ilperiodicori-cambio dei filtri, nel rispettodelle specifiche fornite dalcostruttore.
Siraccomandailperiodicoricambiodei filtri, con le indicazioni minimefornite dal costruttore, ma semprefacendo riferimento alle condizionispecifichediutilizzo,dirischioedeilivelli reali di contaminazione e disporcamento.
esimonoilgestoredalvalutarelecondizionispecificheelepossibilifrequenze valutate in base allerealicondizionidiutilizzo.
18 Cap.5Par.5.6,p60
te
Umidificatori dell’aria am-bienteDeve essere assicurato chenonsiverifichiformazionediacquadicondensaduranteilfunzionamento;tuttelepartia contatto conacqua inmo-dopermanentedevonoesse-repulitee,senecessario,pe-riodicamentedisinfettate.UmidificatoriadiabaticiLaqualitàdell’acquautilizza-ta…
UmidificatoriDeve essere assicurato che non siverifichiformazionediacqualiquidadacondensazioneduranteilfunzio-namento degli umidificatori; tuttelepartiacontattoconacquainmo-dopermanentedevonoesserepuli-tee,senecessario,periodicamentedisinfettate.Gliumidificatoripossonoesseredi-visi in prima analisi nelle seguentidue categorie principali: umidifica-toriavaporeeadiabatici.Perquan-to riguarda questi ultimi, la qualitàdell’acquautilizzata…
19 Cap.5
Par.5.7,p.61esegg.
te -
Essendouncapitolo sulle torrieva-porative, andrebbe ampliata la ti-pologiadi torri evaporativeparten-do dalla filosofia di torre ovvero acontattodirettooindirettofinoallevarie soluzioni tipologiche, per cia-scuna delle quali andrebbero illu-stratiiproeicontro
-
20 Cap.5 Par.5.7 te
(dainserire)
Potrebbeessereutileinserireunatabelladeltipodiquellaproposta(REHVA - AiCARR Legionella Pre-vention Guidebook, 2013) in cuisintetizzare le azioni da portareavanti.
21 Cap.5 Par.5.10 Provvedimenti di emergenza
inpresenzadiclusterProvvedimentidiemergenzainpre-senzadiclustere/odiepidemie
Coerentementeconleprecedentidefinizioni
22 Cap.6 Rischio legionellosi associatoadattivitàprofessionale
Rischio legionellosi associato ad al-cunespecificheattivitàprofessiona-li
Coerentemente con quanto indi-catonelcapitolostesso
23 All.11,p.121
Questionario sui focolai epi-demici
Più che un questionario, che di-venterebbe realmente poco ap-plicabile, sarebbe bene indicareuna metodologia di Crisis Mana-gement con coinvolgimento ditutti gli entiportatoridi interes-se.Il questionario allegato è un for-mat utilizzabile per indagine epi-demiologicapiùomenopresidia-tadalleATS/ASL.UnaepidemiadiLegionella deve prevedere unaunità di crisi coordinata dai Sin-daci e dal Dipartimento di Pre-venzione che coinvolga tutti glistakeholders. È necessario peròindividuare strumenti che per-
mettano di individuare tempesti-vamente l’eventuale epidemia.Servirebbeunsistemadimonito-raggio del territorio su scala al-menoregionaleadevitarechefo-colaichepotrebberooriginaredacausecomunivenganoconsidera-tiinmodoseparato
24 All.13,p.136 te
Metodi di prevenzione econtrollo della contamina-zionedelsistemaidrico
Inserire le possibili cause di con-taminazione relative ai contestidomestici,lavorativieindustriali.
CASOSTUDION.#1–EdificioDirezionaleMultiutenza1. INQUADRAMENTO
1.1. Luogo:NordItalia1.2. Foto:Omissis1.3. TipologiaStruttura(destinazioned’uso):Edificiodirezionalea8Pianifuoriterraed1piano
tecnologicointerrato1.4. BreveDescrizionedellaStruttura:Sitrattadiunedificiodiuncentrodirezionale,diproprietàdiun
unicogestore,responsabileperlamanutenzionedelleareecondominiali,inaffittoadifferentirealtàaziendalidelsettoreterziario(uffici,sportelliclienti,callcenter,…)
1.5. Periodo:Dipendentericoveratoagennaio2018,primeanalisipositivedaATSlocalefinegennaio2018
1.6. CasoSporadicooClusterepidemico:casosporadico1.7. TipologiadelceppobatterioLegionella:sierogruppo91.8. Numerodipersonecoinvolte:11.9. Brevedescrizionedellepersonecoinvolte:impiegatodiunadelleaziendeaffittuariediunpiano
dell’edificio1.10. Numerodidecessi:01.11. EntiCoinvolti:AziendaUslLocale,Aziendaaffittuariadeilocali,Aziendaproprietariadell’edificio,
GestoreIIIresponsabiledellacentraletermicadell’edificio
2. CLUSTEREPIDEMICO2.1. Caratteristichedeicasi2.2. Curvaepidemicadeicasi2.3. SviluppodellaClusterEpidemico
3. INDAGINEEFFETTUATA3.1. Descrizione:Aseguitodelricoverodeldipendente,consintomicoerentiallapossibilelegionellosi,
rilevato legionellosi mediante antigene urinario, eseguita breve indagine seguendo checklist dalineeguida,eseguiteanalisineldomicilioconresponsonegativo,eseguite4analisiambientalineipunti di distribuzione ACS presso i 3 blocchi servizi igienici nell’edificio al piano di lavoro delsoggettoconresponsopositivo,redattoverbaleconprescrizioniall’aziendaaffittuaria
4. DESCRIZIONEIMPIANTO4.1. Descrizione:L’edificioeradotatodiunimpiantocentralizzatodiacquacaldasanitariacheandava
ad alimentare dei boiler elettrici di piccola capacità (20-30 Lt) installati uno per ogni blocco diservizi ai piani. In questomodo si avevano due accumuli riscaldati in serie: primo accumulo daoltre 2.000 Lt nel locale tecnico al piano seminterrato, il cui circuito a ricircolo di acqua caldasanitaria andavaadalimentare i piccoli boiler ai vari piani.Questo tipodi circuitoèpresente invarie realtà realizzate negli scorsi decenni con una logica di funzionamento invernale comeimpianto centralizzato (quando le caldaie del riscaldamento ambienti sono in funzione le stessesono anche dedicate al riscaldamento dell’accumulo centrale) e come impianto autonomo nelperiodo estivo (le caldaie dovrebbero essere spente in estate, e la produzione di acqua caldasanitariaèrealizzataunicamentemediantipiccoliboileraipiani).
4.2. Ilrealefunzionamentorilevatoneimesiinvernaliedestivieradifferenteenellarealtàiduesistemidiaccumuloeriscaldamentofunzionavanosemprecontemporaneamenteinseriel’unoall’altro.4.2.1. Unitàditrattamentoaria–L’edificioèdotatodiunsistemadiclimatizzazioneadariaprimaria
e secondaria (Uta centralizzata e fancoil distribuiti). Tutte le UTA avevano il controllodell’umidità presente ma disattivato (stato verificato durante il sopralluogo nelfunzionamento).
4.2.2. Torrievaporative–Sonopresentivarietorreevaporativeinsupportoaigruppifrigoriferiedin funzione unicamente nel semianno estivo, il trattamento delle torri era coerente con lelineeguida.
5. SOLUZIONIPROPOSTE5.1. Descrizione:
5.1.1. L’enteispettivoavevarichiestol’esecuzionedelleseguentiattività5.1.1.1. RedazionedellaValutazionedelrischiospecifico5.1.1.2. Sanificazioneeanalisisuccessivea48hdallasanificazione,adunmese,atremesiea
seimesi. Le analisi a 48h e ad unmese dalla sanificazione eseguite a cura dell’enteispettivo
5.1.2. Interventieseguiti5.1.2.1. Redazione del Documento di valutazione del rischio specifico, in particolare nel
documentosonoquindirivisti:5.1.2.1.1. Sopralluogo impiantistico in tutto l’edificioedocumentazionedella tipologiadi
impiantodiproduzionedell’ACS5.1.2.1.2. Verificadelfunzionamentoedellagestionedegliimpianti(ACS,UTAeTorri)5.1.2.1.3. Elencointerventistraordinarisuggeriti5.1.2.1.4. Elencointerventiordinari(manutenzioniperiodichedaeseguire)5.1.2.1.5. InstallazionediimpiantodidosaggiodibiocidasulcircuitoaricircolodiACS5.1.2.1.6. Elenco dei controlli microbiologici per verifica rischio residuo e a conferma
correttezzadegliinterventieseguiti5.1.2.2. Manutenzionestraordinariacondecalcificazionedituttiiterminali5.1.2.3. Sostituzionedituttiiboilerelettriciaipiani5.1.2.4. Installazionediunsistemadidosaggiodibiossidodicloroconvalorestabilizzatosul
ricircolomedianteretroazionenegativasullapompadidosaggio5.1.2.5. Sanificazione mediante biossido di cloro dall’impianto centralizzato fino ai punti
utenza5.1.2.6. Successiva modifica circuitale dell’impianto con bypass dell’accumulo centrale e
produzioneACSunicamentemedianteiboilerelettrici5.1.3. Risultatidelleanalisisuccessive
5.1.3.1. Le analisi successive agli interventi di sanificazione sono state eseguite secondo lefrequenzerichieste(48h,30gg,90gg,180gg)edhannoriportatoiseguentivalori:
5.1.3.1.1. Entrole48h–12campioniambientali,diquesti7eranonegativi(<50UFC/Lt)e5convaloricompresifra50e200UFC/Lt
5.1.3.1.2. A30gg–12campionituttinegativi5.1.3.1.3. A90gg–12campionituttinegativi5.1.3.1.4. A180gg–12campionituttinegativi
CASOSTUDION.#2–IndustriaAlimentare
1. INQUADRAMENTO1.1. Luogo:NordItalia1.2. Foto:NonDisponibile1.3. TipologiaStruttura(destinazioned’uso):Stabilimentocompostodadueedificiaduso
promiscuo(repartidiproduzioneeduffici).1.4. BreveDescrizionedellaStruttura:idueedifici,sviluppatiindecennidifferentisono
dotatidicircuitiseparatidiproduzionediacquacaldaperleutenze§ Utilizzoneirepartidiproduzionecomeacquacaldasanitariaperlepulizieimpiantia
fineturnomediantelanceapressioneetubazioniflessibili§ Utilizzoneiserviziigienici(lavandini)§ Utilizzoneglispogliatoiperledoccedelpersonale
1.5. Periodo:Dipendentericoveratoafebbraio2019,primeanalisiambientalipositivedaAziendaUsllocaleaiprimidimarzo
1.6. CasoSporadicooClusterepidemico:casosporadico1.7. TipologiadelceppobatterioLegionella:identificatomedianteanalisiambientale
sierogruppo1esierogruppo31.8. Numerodipersonecoinvolte:11.9. Brevedescrizionedellepersonecoinvolte:operaioaddetto,tralealtreattività,afine
turnoallepulizieconacquacaldamediantelanciaapressione1.10. Numerodidecessi:01.11. EntiCoinvolti:AziendaUsllocale,Industriaalimentare
2. CLUSTEREPIDEMICO2.1. Caratteristichedeicasi2.2. Curvaepidemicadeicasi2.3. SviluppodellaClusterEpidemico
3. INDAGINEEFFETTUATA3.1. Descrizione: A seguito del ricovero del dipendente, con sintomi coerenti alla possibile
legionellosi, rilevata legionellosi mediante antigene urinario, eseguita breve indagineseguendo checklist da linee guida, eseguite analisi nel domicilio con responso negativo,eseguiteanalisiconresponsopositivoneipuntididistribuzioneACSnell’edificiodilavorodelsoggetto,inparticolaretrovatopositivoconvalorebenoltrei1.000UFC/Ltlalanciadilavaggiodelreparto,redattoverbaleconprescrizioniall’azienda
4. DESCRIZIONEIMPIANTO4.1. Descrizione:4.1.1. Statodellavalutazionedelrischiospecificolegionella:almomentodelcasoinesame
l’aziendaavevagiàaffrontatolavalutazionedelrischio,ederanoincorsoiprogrammidimanutenzioneperiodicaediprogrammidicampionamento,malanonpossibilitàdiutilizzodibiocida chimicoper laparticolareattivitàdiproduzionealimentareavevacomportatounutilizzoestensivodelsolotrattamentotermico
4.1.2. Acqua Calda Sanitaria (ACS) – La produzione di acqua calda sanitaria era di tipocentralizzatoconaccumuliriscaldatimediantescambiatoriafasciotubieroesterni.La
disponibilitàdivaporeadmediapressioneperl’utilizzoinspecifichemacchinerendefacilmente disponibile fonti di energia tali da permettere trattamenti termici atemperatureoltrei70°Csugliaccumulidiacquacaldasanitaria.Laproduzioneditipoalimentare con utilizzo dell’acqua potabile direttamente a contatto con il prodottofinito,impediscel’usodisostanzebiocida.
4.1.3. Unità di trattamento aria – L’edificio è dotato di un sistema di climatizzazionemediante UTA per i reparti di produzione e ad aria primaria e secondaria (Utacentralizzata e fancoil distribuiti) per gli uffici. Tutte le UTA avevano il controllodell’umidità presente ma disattivato (stato verificato durante il sopralluogo nelfunzionamentodelmesedifebbraio).
4.1.4. Torri evaporative – Sono presenti varie torre evaporative in supporto ai gruppifrigoriferi ed agli impianti di produzione in funzionamento continuo tutto l’anno,trattamento delle torri con biocida specificomediante applicazione periodica tipicapertorri(dentedisega)
5. SOLUZIONIPROPOSTE5.1. Descrizione:
5.1.1. L’enteispettivoavevarichiestol’esecuzionedelleseguentiattività5.1.1.1. RevisionedellaValutazionedelrischiospecifico5.1.1.2. Sanificazione e analisi successive a 48h dalla sanificazione, ad unmese, a tre
mesieaseimesi.Leanalisia48headunmesedallasanificazioneeseguiteacuradell’enteispettivo
5.1.2. Interventieseguiti5.1.2.1. Attivazione del gruppo di lavoro per la gestione delle emergenze (consulenti
esterni,manutentori interni, responsabili servizioprotezione interni,addettidiproduzioneedelcontrolloqualità)
5.1.2.2. RevisionedelDocumentodivalutazionedelrischiospecifico,inparticolareneldocumentosonoquindirivisti:
• Elencointerventistraordinarisuggeriti• Elencointerventiordinari(manutenzioniperiodichedaeseguire)• Elenco dei controlli microbiologici per verifica rischio residuo e a confermacorrettezzadegliinterventieseguiti
5.1.2.3. Manutenzionestraordinariacondecalcificazionedituttiiterminali5.1.2.4. Rimozionedeirompigettoneirubinetti5.1.2.5. Aumentodellafrequenzadelflussaggiodaipuntiutenzamenoutilizzati5.1.2.6. Svuotamento,puliziaedecalcificazionedegliaccumulidiAC5.1.2.7. Sanificazionemedianteperossidodiidrogenoesaliargento
5.1.3. Risultatidelleanalisisuccessive5.1.3.1. Leanalisisuccessiveagliinterventidisanificazionesonostateeseguitesecondo
le frequenze richieste (48h, 30gg, 90gg, 180gg) ed hanno riportato i seguentivalori:
• Entrole48h–11campioniambientali,tuttinegativi(<50UFC/Lt)• A30gg–11campionituttinegativi• A90gg–11campionituttinegativi• A180gg–11campionituttinegativi
CASOSTUDION.#3–Stabilimentometalmeccanico
1. INQUADRAMENTO
1.1 Luogo:Omissis1.2 Foto:NonDisponibile1.3 Tipologia Struttura (destinazione d’uso): Piccolo stabilimento ad uso promiscuo (reparto di
produzioneeduffici).1.4 BreveDescrizionedellaStruttura:ununicoedificio(capannone)incuigliufficielostabilimento
sonodotatidicircuitiseparatidiproduzionediAcquacaldaperleutenze• Utilizzoneiserviziigienicidegliuffici(lavandini)• Utilizzoneiserviziigienicieneglispogliatoiperledoccedelpersonaleoperativo• Utilizzoinrepartonellemacchinedilavaggiopezziafinelinea
1.5 Periodo:Dipendente ricoveratoa gennaio2017,primeanalisi ambientali positivedaAziendaUsllocaleafinemesedigennaio
1.6 CasoSporadicooClusterepidemico:casosporadico1.7 TipologiadelceppobatterioLegionella:identificatomedianteanalisiambientalesierogruppo11.8 Numerodipersonecoinvolte:11.9 Brevedescrizionedellepersonecoinvolte:impiegatodisegnatoreprogettista,nonaddettoalla
produzione1.10 Numerodidecessi:01.11 EntiCoinvolti:AziendaUsllocale,Aziendametalmeccanica
2. CLUSTEREPIDEMICO
2.1 Caratteristichedeicasi2.2 Curvaepidemicadeicasi2.3 SviluppodellaClusterEpidemico
3. INDAGINEEFFETTUATA
3.1 Descrizione: A seguito del ricovero del dipendente, con sintomi coerenti alla possibilelegionellosi, rilevata legionellosimedianteantigeneurinario,eseguitabreve indagineseguendochecklistdalineeguida,eseguiteanalisineldomicilioconresponsonegativo,eseguiteanalisiconresponso positivo nei punti di distribuzione ACS nei servizi igienici utilizzati dall’impiegatoquotidianamente anche per la pulizia dei denti a fine pasto, redatto verbale con prescrizioniall’azienda
3.2 Successivamenteavviodiunprocedimentocivileepenaleneiconfrontideltitolaredell’azienda,procedimentituttoraincorso
4. DESCRIZIONEIMPIANTO
4.1 Descrizione:4.1.1 Stato della valutazione del rischio specifico legionella: al momento del caso in esame
l’azienda aveva già affrontato la valutazione del rischio ma il consulente esterno avevadefinito a basso rischio l’utilizzo dei servizi igienici degli impiegati e di conseguenza ilrelativo circuito di produzione di acqua calda sanitaria non era stato né valutato, némodificatoediconseguenzamaicampionato
4.1.2 Non erano presenti ulteriori impianti a rischio non essendo presenti ne sistemi ditrattamentoariadialcuntipo,nésistemievaporativi
5. SOLUZIONIPROPOSTE
5.1 Descrizione:5.1.1 L’enteispettivoavevarichiestol’esecuzionedelleseguentiattività
5.1.1.1 RevisionedellaValutazionedelrischiospecifico5.1.1.2 Sanificazioneeanalisisuccessivea48hdallasanificazione,adunmese,atremesieasei
mesi.Leanalisia48headunmesedallasanificazioneeseguiteacuradell’enteispettivo5.1.2 Interventieseguiti
5.1.2.1 Attivazione del gruppo di lavoro per la gestione delle emergenze (consulenti esterni,manutentoriinterni,responsabiliservizioprotezioneinterni,addettidiproduzioneedelcontrolloqualità)
5.1.2.2 Revisione del Documento di valutazione del rischio specifico, in particolare neldocumentosonoquindirivisti:• Elencointerventistraordinarisuggeriti• Elencointerventiordinari(manutenzioniperiodichedaeseguire)• Installazionediunsistemadidosaggiodibiocida sull’alimentazionedell’impiantodi
produzionediACSpergliuffici• Elenco dei controlli microbiologici per verifica rischio residuo e a conferma
correttezzadegliinterventieseguiti5.1.2.3 Manutenzionestraordinariacondecalcificazionedituttiiterminali5.1.2.4 Esecuzionedishocktermicoconcadenzamensile5.1.2.5 Sanificazionemedianteprodottoabasedicloro5.1.2.6 Installazionedosaggioproporzionalediprodottoabasediclorosull’alimentazionedei
boilerdeiserviziigienicidegliuffici5.1.3 Risultatidelleanalisisuccessive
• I campionidelle4analisi successivea48headunmese,eseguiteneidueblocchideiserviziigienicihannodatovalorenegativo(<100UFC/Lt)
• Nonsonodisponibiliidatisuisuccessivicampionamentiambientali
CASOSTUDION.#4-Analisisituazionein205condomini-Datiprimoannodigestionedi205condominiconproduzioneacquacaldasanitariacentralizzata
1. INQUADRAMENTO1.1. Luogo:NordItalia1.2. Tipologia: Condomini ad uso abitazioni civili con produzione acqua calda sanitaria
centralizzata1.3. Numerocondominianalizzati:2051.4. Periodo:stagioneestiva2019
2. TIPOLOGIADATIANALIZZATISonostatianalizzatinellaprimavisitaiseguentidati:
2.1. PresenzaestatocomponentiimpiantiPresenzaecorrettamanutenzionedelfiltroiningressosull’acqua(amonteimpiantistica)
88filtricorrettamentegestiti 43%
60filtrimancanti 29%
57filtripresentimanoncorretti 28%
Presenzaecorrettostatodifunzionamentodell’addolcitorearesine(acquainingressoconvaloremediodidurezza35°Francesi+/-3)
103addolcitoricorrettamentegestiti 50%
92addolcitorimancanti 45%
10addolcitoripresentimanonok 4%
Presenza e corretto funzionamento del dosaggio di protettivo (silicati o fosfati ad usoalimentare)
107dosaggioprotettivocorrettamentegestiti 52%
60dosaggioprotettivomancanti 45%
7dosaggioprotettivopresentemanonok 3%
Presenzaecorrettofunzionamentodeldosaggiodibiocidaadusoalimentare(biossidodicloro,perossidodiidrogenoconioniargento,altro…)
49dosaggioprotettivocorrettamentegestiti 24%
152dosaggioprotettivomancanti 74%
3dosaggioprotettivopresentemanonok 1%
Presenzadeipuntidiprelievo
143dosaggioprotettivocorrettamentegestiti 70%
40dosaggioprotettivomancanti 20%
22dosaggioprotettivopresentemanonok 10%
2.2. Temperaturaprelievosulricircolo42campioniconT<=a40°C 20%
122campionicon40°C<T<=50°C 59%
24campionicon50°C<T<=60°C 12%
1campioneoltrei60°C 0,5%
18campioniconTnonmisurata 9%
2.3. Prelieviperanalisimicrobiologichealboileredalricircolo86condominiconanalisipositive(almenounaoltre1.000ufc) 42%
114condominiconanalisinegative(entrambesotto1.000ufc) 55%
3. CONCLUSIONIComeatteso si è trovatauna situazionedi contaminazione significativa in86condomini (pari al 42%deicondominianalizzati).
I prelievi per le analisi sono stati effettuati unicamente in centrale termica per ragioni di riser-vatezza e per non intervenire nelle proprietà private dei singoli condomini. È da supporre cheeventuali prelievi eseguiti nei punti utenza distali avrebbero portato a percentuali signi-ficativamentesuperiori.
Da osservare chemolti amministratori di condominio non hanno aderito allo svolgimento delleanalisipervarieragioni.
In alcuni condomini era presente anche il dosaggio di biocida,ma almomento non si è potutorilevarelarealepresenzapercentualedibiocidaincircolo.
Praticamenteintutti icondomini incuisisonotrovatideivaloripositivisisonoavviateazionidimessainsicurezzaedimodifichecircuitale.
Si rimanda alla prossima raccolta dati per poter correlare i dati positivi con le temperature, lacorrettagestionedeidosaggi,illivellodibiocidarealmentepresenteincircolo.
CASOSTUDION.#5–Strutturasanitaria 1. INQUADRAMENTO
1.1. Luogo:omissis1.2. Foto:n.n.1.3. TipologiaStruttura(destinazioned’uso):StrutturaSanitaria1.4. BreveDescrizionedellaStruttura:PresidioOspedalieroconn.450postiletton.21600accessi
alPSannoover65,11174accessipazienti51-65;17842accessipazientianni31-50anni10358accessipazientianni19-30;n.18432accessipazienti1-18anni;300accessi<1anno
1.5. Periodo:20141.6. CasoSporadicooClusterepidemico:Casosporadico1.7. TipologiadelceppobatterioLegionella:LegionellaPneumophilasierotipo11.8. Numerodipersonecoinvolte:11.9. Brevedescrizionedellepersonecoinvolte:PazientecheaccedealPS1.10. Numerodidecessi:11.11. EntiCoinvolti:ASSTeATS
2. CLUSTEREPIDEMICO2.1. Caratteristichedeicasi2.2. Curvaepidemicadeicasi2.3. SviluppodellaClusterEpidemico
3. INDAGINEEFFETTUATA3.1. Descrizione:IlpazientesipresentaalProntoSoccorsoperdispnea,riferendoprecedenteaccessoil
giorno3/3/2014pressoPSdialtrastruttura(dacuivienerinviatoadomicilio)perinsorgenzadellostessosintomo.Vienericoveratoindata5/3/2014perinsufficienzarespiratoriaacutaecronica,lamattina del 10/3 sopraggiunge l’exitus. La segnalazione di malattia infettiva (Legionella) vieneinoltrata il giorno 10/3/2014, a seguito di positività al test dell'antigene urinario pervenuto dallaboratorio il giorno 7/3/2014 e di quadro clinico e radiologico compatibile con legionellosi.Dall'indagineepidemiologicaèemersochel'iniziodeisintomirisalealgiorno3/3/2014aldomicilioeche ilpaziente, inunperiodocompatibileconquellodell'incubazionedellamalattia(entro i10giorni precedenti) è stato ricoverato presso il reparto dello stesso presidio ospedaliero ,precisamentedal20/2/2014al28/2/2014,
4. DESCRIZIONEIMPIANTO4.1. Descrizione:LaproduzionediACSdellastrutturaèdeltipocentralizzatoconserbatoidiaccumulo.
L’AziendaOspedalieraapplica il “Pianodi controlloebonificadellacontaminazionedaLegionellanella rete idrica”” che prevede un monitoraggio seriato dei diversi reparti in relazione allastratificazionedel rischio: in particolare concordemente aquanto indicatonel piano aziendale, ilmonitoraggio della cardiologia è previsto a cadenza trimestrale, con attivazione di interventispecifici(es.installazionedifiltriterminali,flussaggio,shocktermico)incasodivaloridiUFC/L>di1000.IrisultatirelativiallapresenzadiLegionellapneumophilasierotipo1nell’acquaprelevatadalrubinetto del lavandino della stanza occupata durante il ricovero e nell’acqua prelevata dalrubinettodellavandinodelservizioigienicodipertinenzasonostati:8/1/2014Rubinettolavandino:750CFU/L10/3/2014Rubinettolavandino:900CFU/L10/3/2014Rubinettolavandino:900CFU/L27/3/2014Rubinettolavandino:600CFU/L
27/3/2014Rubinettolavandinobagno2:750CFU/LIn Azienda Ospedaliera è presente un sistema di disinfezione continua dell’acqua medianteimmissionedibiossidodiclorochevienemantenutonellareteaconcentrazioniidoneealcontrollodellareplicazionedelpatogenoeallarimozionedelbiofilm.
5. SOLUZIONIPROPOSTE5.1. Descrizione:Revisionedelpianodimonitoraggio,shockchimicoserbatoieretedidistribuzione,
rimozionerompigetto