L’importanza dell’anatomia artistica - hoepli.it · 1 Un rinnovato interesse per lo studio...

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1 Un rinnovato interesse per lo studio dell’anatomia artistica risiede nel fatto che è fondamento di questa disciplina tradurre la ricerca teorica attraverso quella operativa, cioè quella che si esprime mediante il lin- guaggio del disegno. È proprio il disegno che può estendere le nostre facoltà percettive tramite una se- rie di percorsi strutturati e di operazioni concettuali che sono alla base delle classificazioni morfologiche, di quelle topografiche o di quelle metodologiche. Attraverso il disegno si possono compiere operazio- ni di composizione e scomposizione degli organi del corpo umano, utili a comprendere la posizione dei piani superficiali e di quelli profondi, o a rappresen- tare forme opache e trasparenti che, come suggeriva Leonardo, ci consentono di percepire la corretta po- sizione degli organi in relazione tra loro e con il cor- po nel suo insieme. Altre informazioni che si posso- no trasmettere tramite il disegno sono quelle che ci L’importanza dell’anatomia artistica permettono di dare un senso alla forma attraverso lo studio della funzione, cioè a orientare i rapporti me- trici e le relazioni spaziali, a dare l’effetto tridimen- sionale attraverso le diverse viste prospettiche,a orga- nizzare e proporzionare la forma con riferimenti contigui o sovrapposti. Dal Trattato della pittura di Leonardo apprendiamo quanto è importante conoscere l’anatomia per un ar- tista: “Necessaria cosa è al pittore, per essere buon membrificatore nelle attitudini e gesti che si possono per li nudi, di sapere la notomia di nervi, ossa, musco- li e lacerti, per sapere nelli diversi movimenti e forze qual nervo o muscolo è di tal movimento cagione”. Dagli scritti che compaiono nei disegni anatomici: “Descrivo quali sono i muscoli di che mai si perde la notizia in alcun grado di grassezza; e quali sono i mu- scoli dè quali per ogni minima pinguedine si perde la notizia dè loro contatti”. © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. Luciano Tittarelli - Lezioni di anatomia artistica Disegnare il corpo umano Leonardo da Vinci, Trattato della pittura. Leonardo da Vinci, Trattato della pittura.

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Un rinnovato interesse per lo studio dell’anatomiaartistica risiede nel fatto che è fondamento di questadisciplina tradurre la ricerca teorica attraverso quellaoperativa, cioè quella che si esprime mediante il lin-guaggio del disegno. È proprio il disegno che puòestendere le nostre facoltà percettive tramite una se-rie di percorsi strutturati e di operazioni concettualiche sono alla base delle classificazioni morfologiche,di quelle topografiche o di quelle metodologiche.Attraverso il disegno si possono compiere operazio-ni di composizione e scomposizione degli organi delcorpo umano, utili a comprendere la posizione deipiani superficiali e di quelli profondi, o a rappresen-tare forme opache e trasparenti che, come suggerivaLeonardo, ci consentono di percepire la corretta po-sizione degli organi in relazione tra loro e con il cor-po nel suo insieme. Altre informazioni che si posso-no trasmettere tramite il disegno sono quelle che ci

L’importanza dell’anatomia artisticapermettono di dare un senso alla forma attraverso lostudio della funzione, cioè a orientare i rapporti me-trici e le relazioni spaziali, a dare l’effetto tridimen-sionale attraverso le diverse viste prospettiche, a orga-nizzare e proporzionare la forma con riferimenticontigui o sovrapposti.Dal Trattato della pittura di Leonardo apprendiamoquanto è importante conoscere l’anatomia per un ar-tista: “Necessaria cosa è al pittore, per essere buonmembrificatore nelle attitudini e gesti che si possonoper li nudi, di sapere la notomia di nervi, ossa, musco-li e lacerti, per sapere nelli diversi movimenti e forzequal nervo o muscolo è di tal movimento cagione”.Dagli scritti che compaiono nei disegni anatomici:“Descrivo quali sono i muscoli di che mai si perde lanotizia in alcun grado di grassezza; e quali sono i mu-scoli dè quali per ogni minima pinguedine si perde lanotizia dè loro contatti”.

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Leonardo da Vinci, Trattato della pittura. Leonardo da Vinci, Trattato della pittura.

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Giorgio Vasari fonda, nel 1563, l’Accademia del Dise-gno di Firenze, consacrando la specificità del disegnocome disciplina. Già ne Le Vite, specifica che la pittu-ra nasce dal disegno, che il disegno di nudo è quellopiù importante e che bisogna:“così aver veduto de gliuomini scorticati, per sapere come stanno l’ossa sottoet i muscoli et i nervi, con tutti gli ordini e terminidella notomia, per potere con maggior sicurtà e piùrettamente situare le membra nello uomo e porre imuscoli nelle figure”. Si ritiene pertanto fondamen-tale per la preparazione degli artisti lo studio dell’ana-tomia, che si pratica nell’Ospedale di Santa MariaNuova, attraverso la dissezione dei cadaveri.

L’anatomia artistica ha quindi un ruolo di disciplinastorica, ma anche una valenza formativa fortissima.Non vogliamo assolutamente entrare in un clima dirimpianto nostalgico, quanto piuttosto riaffermare ilvalore formativo insostituibile di queste discipline.Il disegno presuppone una sintesi percettiva insosti-tuibile e il suo fine non è quello di rappresentare,quanto quello di favorire lo sviluppo di facoltà co-gnitive.Di supporto al disegno e allo studio dell’anatomia ar-tistica sono le gipsoteche, raccolte di gessi utili aglistudenti nell’apprendimento delle forme del corpoumano.

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In queste pagine ci proponiamo di facilitare lo studiodell’anatomia artistica tramite alcuni spunti di rifles-sione e alcuni esempi.L’anatomia, cioè da un punto di vista etimologico ladivisione, prevede una continua verifica delle partitra loro e con il tutto: è importante quindi saper ri-condurre all’unione quelle parti che sono state divi-

se per motivi di studio, o alla vita, quindi al modellovivente, quello che un tempo è stato indagine sul ca-davere.Vi proponiamo pertanto di studiare il modello vi-vente partendo dall’analisi delle parti che lo com-pongono, proprio come si fa nell’analisi logica di unafrase scritta.

Dalle parti al tutto

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Ci occuperemo in questo esempio del tronco, conparticolare riferimento allo studio della spalla e delbraccio, premettendo che possiamo utilizzare questometodo per tutte le altre parti del corpo dopo averappreso tutte le informazioni scientifiche a riguardoe costruendo il lavoro in modo consequenziale.Prima di iniziare a disegnare, quindi, è necessario co-noscere la struttura primaria (lo scheletro), ricordan-do le caratteristiche che distinguono la muscolatura,

il movimento, i muscoli sinergici e quelli antagonisti.Ogni parte del corpo deve essere in relazione con iltutto in un’organica operazione di comprensione del-le funzioni e dell’ordine delle parti profonde in rap-porto a quelle visibili in superficie. Nel caso specifi-co del tronco occorre ripassare la struttura ossea del-la spalla, poi le articolazioni, i muscoli degli strati su-perficiale e profondo.

Conoscere la struttura ossea e muscolare

Esercitazione di copia dello scheletro della spalla con la matita.

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Studio dello scheletro e dei muscoli della spalla e del braccio.Disegno di Agata Marta Kwiatkowska.

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Per apprendere l’anatomia è necessario sapercollegare tra loro le diverse parti del corpoumano in un’operazione continua di compo-sizione e scomposizione: quello che prima sifaceva con il bisturi oggi si può fare con il di-segno o con l’ausilio del computer. Interes-santissimi sono i programmi che permettonodi studiare le singole regioni del corpo in 3D,ricchi di informazioni e metodi che ripren-dono i sistemi già utilizzati nel disegno qualila trasparenza, la sovrapposizione ecc.

L’ausilio del computer nello studio del corpo umano

Immagine tratta dal sito www.visibilebody.com.

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Saper vedere è per l’artista una necessità. Non dob-biamo mai accontentarci di guardare in modo super-ficiale quello che dovremo disegnare. Dice Giuseppedi Napoli in Disegnare e conoscere: “Un disegno sba-gliato non è tale perché è stato eseguito male, maperché si è visto in modo sbagliato”. In questa im-portante trattazione sul disegno asserisce inoltre cheper costruire la morfologia delle forme è necessario

“riuscire a vedere le forme nello spazio come se fos-sero di vetro trasparente”; e ancora, parlando delle li-nee immaginarie che l’occhio deve tracciare, specifi-ca che: “costruiscono all’interno una rete di riferi-menti che devono consentire all’occhio di poter va-lutare le distanze tra i punti individuati, di rapportar-le tra loro, di individuarne le proporzioni, le equidi-stanze, gli orientamenti e le profondità”.

Imparare a vedere

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Le linee e i punti immaginari costituiscono un eser-cizio che implica un metodo di lettura razionale del-l’immagine da disegnare e possono apparire sul dise-gno come segni leggeri, che servono solo da orien-tamento. L’esempio che riportiamo, ripreso non a ca-so dall’Enciclopédie, definisce, attraverso questo meto-do, le misure del corpo umano in rapporto a schemimetrici e proporzionali.Al contrario, sappiamo per esperienza che non èsempre facile, quando si disegna, seguire un metodorazionale, perché molte nostre abilità debbono essereattivate cercando di mettere in crisi la parte che de-termina “concetti razionali basati sulla logica”, comeci suggerisce Betty Edwards in Disegnare con la parte

destra del cervello. Cosa fare quindi? Quale metodo è ilpiù efficace per imparare a disegnare? Non esiste unmetodo valido universalmente e ciascuno di noi de-ve scoprire quello che gli è più consono: alcuni bra-vissimi disegnatori, partono da un punto qualsiasi delfoglio, altri, altrettanto bravi, costruiscono linee epunti di riferimento.Se non esiste un metodo unico, esiste un segreto perimparare a disegnare? La risposta è sì, il segreto risie-de nell’acquisizione di particolari capacità visive, cioèdiverse da quelle che sono utili nella quotidianità.L’anatomia artistica in particolare ci aiuta, perché at-traverso l’osservazione ci permette di conoscere lastruttura delle forme attraverso il disegno.

Imparare a disegnare

Jean-Baptiste D’Alembert, Denis Diderot, “Proportions de l’Apollon Pythien”,Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, Parigi, 1758.

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Il chiaroscuro ha un significato quando si rapporta inmodo corretto all’ordine fenomenologico della na-tura; anche il segno di contorno deve rilevare tutte lecaratteristiche della forma.Sono sufficienti pochi segni per creare i valori di lu-ce e di volume, non serve utilizzare tecniche artifi-ciose, la qualità di un disegno risiede nel saper utiliz-zare un giusto rapporto tra il valore del segno e quel-lo del dato scientifico.Boncinelli in Come nascono le idee sostiene che il no-stro cervello funziona con lo stesso metodo che re-

gola il funzionamento del computer. Quello che cidifferenzia dal computer è solo la coscienza. È ancheimportante capire, come sottolineano le più recentiscoperte sulle neuroscienze, che nella nostra cortec-cia cerebrale si svolgono varie funzioni, esistono cioèdelle zone che ci permettono di cogliere i colori, al-tre la luce, altre ancora i contorni.Per disegnare bene è quindi importante distinguere idiversi codici visuali ed è possibile operare delle ve-rifiche con gli strumenti che ormai molti program-mi di composizione grafica possiedono.

L’importanza della tecnica