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SINTESI NON T E C N I C A TECNO.GEA SRL Via Morolense snc 0301° Patrica (FR)

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SINTESI NON T E C N I C A

TECNO.GEA SRL

Via Morolense snc 0301° Patrica (FR)

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1) DESCRIZIONE DELL’IMPRESA

Ragione sociale TECNO.GEA S.R.L.

Sede legale Via Asi , Località Ventimerili n°1 – 03013 Ferentino (FR)

Sede operativa Via Morolense snc 03010 Patrica (FR)

Codice Fiscale 05027761005

P.IVA 02091250601

Legale rappresentante Enrico Casini

Numero totale dipendenti (compresi interinali) 22

Numero addetti alla produzione 19

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2. AUTORIZZAZIONI, ATTI E CERTIFICAZIONI

La Tecno.Gea S.r.l. per il proprio sito produttivo è in possesso delle seguenti Autorizzazioni o

Atti rilasciati dagli Enti preposti:

Concessione edilizia per la “costruzione di uno stabilimento industriale” n.519/658/95

del 20.06.95 e successive - Comune di Patrica.

Parere favorevole del 15.07.97 - Unità Sanitaria Locale FR.

Certificato di agibilità rilasciato dal Comune di Patrica.

Certificato di destinazione d’uso (zona D – industria) - Comune di Patrica - rilasciato

in data 14.05.98.

Certificato di Prevenzione Incendi in forma di SCIA del 15/02/2013 con scadenza il

15/02/2018 - Pratica n. 16502 - Ministero dell’Interno - Comando Prov.le VV.F. di

Frosinone.

Nulla osta allo scarico in fognatura consortile delle acque tecnologiche n. 1272 del

02/04/2013 – Consorzio ASI (in fase di rinnovo).

Comunicazione di “Modifica Non Sostanziale”, protocollata in data 04/12/2012 e

successiva integrazione del 18/01/2013 dalla Ditta presentata agli Enti preposti dietro

esplicita richiesta da parte degli stessi, e relativa ad un sistema integrativo a quelli già

esistenti ed autorizzati (scrubber e biofiltro) asserventi specificatamente l’impianto di

essiccazione installato (punto di emissione identificato come ED1) per la captazione e

l’abbattimento delle emissioni diffuse presenti all’interno della struttura (Capannone)

con conseguente origine di un nuovo punto di emissione identificato come ED2.

Comunicazione agli Enti preposti in data del 22/05/2012 e relativa alla sezione di

stabilizzazione/inertizzazione che ha interessato in particolar modo il reattore

(mescolatore) variato non nella sostanza ma nella Ditta fornitrice rispetto a quanto

inizialmente previsto (dato il fallimento del primo fornitore) e sottoposto comunque a

collaudo a firma dell’Ing. Bruno Farina.

Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), rilasciata dal Dipartimento Economico

e Occupazionale, Direzione Regionale delle Attività Produttive, Area Rifiuti della Regione

Lazio, di cui la Determinazione n. C1900 del 5 agosto 2010, a fronte dell’istanza di

autorizzazione AIA/VIA presentata dalla Tecno.Gea Srl in data 29 aprile 2009 ai sensi

dell’art. 5 del D.Lgs. n. 59/2005 e dell’art. 23 del D.Lgs. n. 152/2006 per una “variante

di impianto di gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi” sito in Patrica (FR),

ed acquisita con nota al Prot. Regionale n. 81126 del 4/05/2009 dall’Ente Preposto,

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emessa anche sulla base della pronuncia positiva di compatibilità ambientale rilasciata

dall’Area V.I.A. con nota di cui al Prot. n. 179742 del 30/07/2010, ai sensi dell’art. 23

del D.Lgs n. 152/2006, così come modificato dal D.Lgs. n. 4/2008 e ai sensi dell’art. 1

della L.R. n. 14/2008.

Determinazione n. G10302 del 31/08/2015, rilasciata come Aggiornamento all’A.I.A.

n. C1900/2010 dalla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilita e Rifiuti, Area

Ciclo Integrato dei Rifiuti, relativamente a:

a) “Inserimento dell’operazione R12 di cui l’Allegato C alla Parte IV del D.Lgs. n. 152/2006

e s.m.i, per i rifiuti riportati in Appendice II all’Allegato tecnico della Determinazione n.

CI900/2010….”

b) “Autorizzazione all’utilizzo delle aree esterne di stoccaggio denominate S8,S9 ed

S10….”, riportate nella nuova planimetria posta agli atti con il vincolo del rispetto al

nulla osta rilasciato dall’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, di cui la

nota prot. N. 2279 del 30.03.2013.

c) Autorizzazione di: “un periodo di sperimentazione pari a mesi 12….”, durante i quali

alcune tipologie di rifiuti non pericolosi già autorizzati (quantità 100 t/g max) possono

essere inviati al trattamento di essiccazione, presente presso lo stabilimento e

autorizzato per l’operazione D9, finalizzato anche ad ottenere delle matrici recuperabili

(operazioni “R”).

Determinazione n. G08607 del 27/07/2016 che ha esteso la validità dell’A.I.A. n.

1900 del 05/08/2010 fino al 04/08/2022.

Certificazione ISO 18001/2007, rilasciata da TUV con scadenza 27/04/2018

Certificazione ISO 14001/2004, rilasciata da RINA con scadenza 25/11/2017

Certificazione ISO 9001/2008, rilasciata da TUV con scadenza 03/05/2018

Inoltre la Tecno.Gea Srl adotta quanto disposto dal D.Lgs n. 231/2001, relativamente alla

responsabilità amministrativa.

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3) UBICAZIONE DELLO STABILIMENTO E SUE CARATTERISTICHE PECULIARIE

3.1 Generalità

Il comune di Patrica è ubicato nel settore nord orientale della Provincia di Frosinone, in

prossimità delle province di Latina ad est e di Roma a nord est; confina a nord con il Comune

di Supino, ad est con il Comune di Frosinone, a sud est con quello di Ceccano ed a sud ed est

con il Comune di Giuliano di Roma.

Dal punto di vista urbanistico, il territorio comunale è caratterizzato dal centro storico ubicato

nel settore montuoso occidentale, mentre nel settore orientale occupato dalla Valle del Fiume

Sacco, sono presenti importanti infrastrutture viarie e ferroviarie e parte del complesso

industriale ASI.

Le vie di comunicazione principali sono chiaramente disposte lungo la Valle del Sacco e sono

rappresentate dall’autostrada A1 “Milano-Napoli” e dalla linea ferroviaria “Roma-Cassino”,

oltre alla nuova linea ferroviaria ad alta velocità (TAV).

Sempre lungo la valle sono presenti la S.P. “Morolense” e la S.S. 156 “Monti Lepini”,

quest’ultima collega l’area di Frosinone con il comune di Prossedi; il collegamento diretto tra i

centri storici ubicati lungo il fronte orientale dei Monti Lepini è garantito dalla S.P.

“Pedemontana”.

Dal punto di vista ambientale, il settore occidentale del territorio comunale di Patrica è

sottoposto a tutela, in quanto ricade all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Monti

Lepini”, individuata dal codice IT6030043. Nel settore del Monte Caccume, la ZPS si

sovrappone ad un altro elemento di tutela ambientale, rappresentato dal sito di importanza

comunitario (SIC) “Monte Caccume”, individuato dal codice IT6050021.

In particolare, l’impianto della Tecno. Gea Srl è ubicato all’interno del contesto prettamente

industriale rappresentato dalla zona ASI che si sviluppa in un ampio settore della Valle del

Fiume Sacco e che comprende diversi comuni della Provincia di Frosinone e di quella di Roma.

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3.2 Caratteristiche dello stabilimento

L’impianto industriale è adiacente alla SP Morolonese, in località “Ponte della Carriera”, dove è

ubicato l’ingresso all’ampio piazzale cementato, dai rilievi effettuati risulta distante oltre 50

metri dall’alveo del Fiume Sacco.

L’area di interesse comprensiva del piazzale cementato antistante l’opificio ha una estensione

di circa 17.000 mq, ed è distinta in catasto al foglio n° 2 part. 56 mapp. 209/211 e 342 (ex

34/b), 343 (ex 210/a), 346 (ex 62/a), ricadente secondo lo strumento urbanistico vigente in

“Zona destinata ad insediamenti industriali produttivi”.

In particolare:

AREA SCOPERTA PAVIMENTATA

Tale area è pari a circa 11.000 mq, così suddivisa, : area di ricezione, pesatura e classificazione dei rifiuti, comprensiva dell’area di

controllo e verifica;

area per deposito preliminare (D15) di rifiuti speciali, non pericolosi, solidi e fangosi palabili, in contenitori scarrabili a tenuta dotati di teloni di copertura impermeabile;

area per deposito preliminare (D15) di rifiuti speciali, pericolosi, solidi e fangosi palabili, in contenitori scarrabili a tenuta stagna;

area di messa in riserva (R13) rifiuti recuperabili;

area di deposito temporaneo di materie prime secondarie recuperate, in colli e/o cumuli;

area di movimentazione rifiuti e transito automezzi; area parcheggio in emergenza.

AREA COPERTA

Tale area è costituita da capannone e tettoie per un totale di circa 4500 mq, così suddivisa:

area di deposito preliminare (D 15) di rifiuti granulari, pericolosi e non, conferiti in big-bags;

area di deposito preliminare (DI5) di rifiuti speciali non pericolosi, in colli e/o in cumuli;

area di deposito preliminare (D15) di rifiuti speciali pericolosi, in colli;

area di deposito preliminare (D15) di rifiuti speciali non pericolosi, allo stato liquido in cisternette e/o fusti petroliferi;

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area di trattamento fisico (D9) di rifiuti speciali, non pericolosi, con linea di cernita ed adeguamento volumetrico con eventuale compattazione e raggruppamento preliminare (D13) e/o ricondizionamento preliminare (D14);

area di messa in riserva (R13) rifiuti speciali non pericolosi riutilizzabili;

area - pressa oleodinamica con legatrice e nastro di alimentazione;

area destinata alle operazioni di recupero di rifiuti speciali non pericolosi, recuperabili (R3 R4 R5);

parcheggio automezzi.

Volendo schematizzare sono presenti le seguenti infrastrutture:

Locale uffici, spogliatoio e servizi, costituito da un locale a piano terra e primo piano all’interno del capannone con una superficie complessiva di circa 110 m2 per piano,.

Capannone, dotato di n. 3 ingressi carrabili disposti su due lati adiacenti ed utilizzati per l’ingresso e l’uscita dei mezzi di movimentazione dei rifiuti.

Tettoie, realizzate in lamiera a struttura portante, contigue al capannone in senso longitudinale, lungo il lato opposto alla pesa, per un totale di circa 200 m2.

Rete fognante, dotata di pendenza opportuna (per consentire il corretto deflusso delle acque, evitando eventuali ristagni.

Piazzale, interamente impermeabilizzato con una pendenza che garantisce il deflusso e la raccolta delle acque meteoriche verso l’impianto di trattamento delle acque di prima pioggia.

Impianto elettrico, realizzato a norma di legge da ditta abilitata. Impianto antincendio, costituito da un impianto di estinzione ad acqua coadiuvato da estintori di

vario tipo (portatili e carrellati) posti nei punti ritenuti “sensibili”, di cui il Certificato di Prevenzione Incendi (N.O. DIA) rilasciato dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Frosinone.

Impianto di illuminazione, di tipo artificiale interna (300 lux ed esterna, realizzato con lampade

ad alto rendimento che consente la necessaria illuminazione per l’utilizzo dell’impianto anche in assenza di luce diurna.

Opere accessorie quali:

- Bascula dotata del sistema di pesatura automatica; - Dispositivi di messa a terra e protezione delle scariche atmosferiche; - Recinzione perimetrale; - Piantumazione a verde perimetrale; - Segnaletica e cartellonistica indicante oltre i pericoli, i divieti, le frasi di rischio, le uscite di

sicurezza e quant’altro in tema in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche i luoghi adibiti alla gestione dei rifiuti.

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Viabilità: Tutta l’area circostante gli edifici è carrabile; viene regolamentato il traffico veicolare all’interno della piattaforma al fine di assicurare una adeguata sicurezza per il personale presente nell’impianto.

Tutte le opere civili non hanno subito nessuna modifica o variazioni strutturali, fatto salvo i

normali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, specie per ciò che concerne le

aree esterne soggette a sollecitazioni da parte dei mezzi (macchinari, mezzi meccanici,

automezzi, ecc.) e di cui non sono previsti obblighi autorizzativi, anzi ciò è ritenuto

strettamente necessario da parte della Ditta per la salvaguardia delle matrici ambientali suolo,

sottosuolo e acque di falda.

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4. ATTIVITA’ SPECIFICHE AUTORIZZATE

4.1 Generalità

L’impresa Tecno.Gea srl., a cui è stata concessa la prima A.I.A. con la Determinazione n. 1900

del 05/08/2010 con attuale scadenza 04/08/2022 (estensione della validità con

Determinazione n. G08607 del 27/07/2016) in seguito anche alla procedura amministrativa

V.I.A. approvata dalla Regione Lazio in data 30/07/2010, realizza da molti anni l’attività di

gestione di rifiuti non pericolosi e pericolosi, allo stato sia solido (polverulento o non

polverulento), sia fangoso, che liquido, attraverso anche l’ausilio di impianti processistici, che

utilizzando tecnologie di trattamento dei rifiuti oramai consolidate, dislocati nelle aree

autorizzate adibite alle diverse funzioni previste, quali stoccaggio o messa in riserva dei

rifiuti, trattamenti vari, ecc.

L’impresa è anche iscritta all’Albo Smaltitori di Roma, n° RM01647 del 04/07/2014 che

consente il trasporto di alcune tipologie di rifiuti pericolosi e non pericolosi con mezzi propri

debitamente registrati.

Entrando nel merito delle attività specifiche, l’autorizzazione rilasciata consente di fatto alla

Tecno.Gea Srl lo stoccaggio, il trattamento, il recupero e lo smaltimento di diverse tipologie di

rifiuti civili e industriali, classificati sia come “Rifiuti speciali pericolosi” (RP) che come “Rifiuti

speciali non pericolosi” (RNP), conferiti da Terzi in modo sfuso o confezionato, allo stato fisico

solido, semisolido (fanghi) e liquido, per tutte le operazioni autorizzate di smaltimento (D15,

D14, D13, D9) e di recupero (R13, R5, R4, R3), anche attraverso l’utilizzo di sistemi tecnologici

presenti presso l’impianto operanti nel rispetto di quelle che sono le prescrizioni, i vincoli e i

controlli ambientali imposti sia dalle normative vigenti che da quanto espresso nel

Provvedimento Autorizzativo vigente. Più esattamente:

OPERAZIONE DI SMALTIMENTO OPERAZIONE DI RECUPERO

D15 Deposito preliminare prima di una delle

operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il

deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in

cui sono prodotti)

R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a

una delle operazioni indicate nei punti da R1 a

R12 (escluso il deposito temporaneo, prima

della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)

R12 Cambio di rifiuti per sottoporli ad una delle

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operazioni indicate da R1 a R11

D14 Ricondizionamento preliminare prima di una

delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche

D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle

operazioni di cui ai punti da D1 a D12 (anche in deroga

a quanto disposto dall’art. 187 del D.Lgs n. 152/2006 e

s.m.i.)

R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti

metallici

D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove

nel presente allegato che dia origine a composti o a

miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti

elencati nei punti da D1 a D12 (ad esempio

evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.)

R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche

non utilizzate come solventi (comprese le

operazioni di compostaggio e altre

trasformazioni biologiche)

4.2 Quantità di rifiuti autorizzate dall’A.I.A. vigente e capacità complessiva gestionale

In base alla Determinazione n° 1900 del 05/08/2010 e s.m.i., rilasciata alla Tecno.Gea Srl dalla Regione Lazio ed in conformità con la V.I.A approvata dagli Enti preposti, l’impianto di Patrica (FR) può ricevere un quantitativo massimo di rifiuti pari a 350 tonnellate/giorno di cui massimo 300 tonnellate /giorno di rifiuti pericolosi, per un totale complessivo di 105.000 tonnellate /anno (di cui 90.000 tonnellate max. di rifiuti pericolosi), a fronte di uno stoccaggio istantaneo pari a 5.000 tonnellate max. per le operazioni “D15” ed “R13”, di cui 3.300 tonnellate max. di rifiuti pericolosi (con un limite max. di 3.000 tonnellate di rifiuti in “D15” e 300 in “R13”).

In termini di potenzialità gestionale (riferita ai due sistemi tecnologici principali) si ha:

l’impianto di essiccazione è in grado di trattare di 144 tonnellate al giorno per l’operazione di smaltimento “D9” ed autorizzato provvisoriamente in via sperimentale a trattare 100 tonnellate al giorno finalizzate ad operazioni di recupero finali;

l’impianto di stabilizzazione/solidificazione (“D9”) è in grado di trattare 240

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tonnellate (calcolata su turno lavorativo di 8 ore).

Pertanto complessivamente, la capacità tecnica è di 384 tonnellate al giorno relativamente all’operazione “D9”.

A tutto ciò si aggiunge la potenzialità intrinseca data dagli altri sistemi tecnologici installati (operazioni di compattazione, triturazione, ecc.).

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5. LINEE OPERATIVE E GESTIONALI DEI RIFIUTI

Le linee operative principali a cui vengono sottoposti i rifiuti conferiti da Clienti/Produttori

e/o quelli prodotti dalle attività di stabilimento unitamente ad una descrizione degli impianti

tecnologici asserventi vengono riportate di seguito.

Trattamento fisico-chimico di stabilizzazione

Tale attività viene espletata da un impianto tecnologico tradizionale ed autorizzato al trattamento sia

di rifiuti pericolosi che di rifiuti non pericolosi conferiti/prodotti, con produzione di un rifiuto finale

che, a seconda delle proprie caratteristiche, può essere classificato o con il CER 19 03 04* (Rifiuti

contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati diversi da quelli di cui al punto 19 03 08) o con

il CER 19 03 05 (Rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 190304).

Rispetto al progetto iniziale, vi è stata all’atto dell’installazione del sistema tecnologico una modifica

per quanto concerne il “mescolatore” che non muta in nessun modo l’impatto ambientale (se non in

senso positivo), la potenzialità dell’impianto, la tipologia dei materiali trattati e le tecnologie utilizzate.

Si tratta di un semplice cambio di modello di macchinario dovuto al fatto che, nel frattempo, la società

fornitrice del modello originariamente previsto ne aveva interrotto la commercializzazione.

Trattamento di essiccazione

Tale trattamento viene espletato da un sistema tecnologico innovativo teso alla riduzione del

contenuto di acqua contenuta nei rifiuti di interesse conferiti allo stato “fangoso” e finalizzato ad

ottenere i seguenti possibili streams:

a) un rifiuto finale di risulta dalla lavorazione di rifiuti pericolosi e/o di rifiuti non pericolosi,

destinato a smaltimento presso idonea discarica (operazione D9);

b) oppure in alternativa, una matrice finale risultante dalla lavorazione solo di alcune

tipologie di rifiuti non pericolosi che, a seconda delle loro caratteristiche peculiarie e delle

esigenze del mercato specifico di interesse, può essere classificata come Rifiuto Speciale

non Pericoloso o come MPS (operazione R12/R5), destinata ad essere inviata a recupero

(diretto e/o indiretto) presso impianti terzi autorizzati 1 .

1 Tale possibilità è stata autorizzata in ambito sperimentale dagli Enti preposti. (Rif: Determinazione N. G10302 del 31/08/2015)

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Per quanto concerne specificatamente il sistema di trattamento dei fumi prodotti durante l’operatività,

in una prima fase, e così come inizialmente previsto, esso era costituito da n. 2 sistemi di cui il primo

rappresentato da uno scrubber ed il secondo da biofiltro determinando un unico punto di emissione

(ED1).

In una fase successiva, a questi è stato aggiunto un terzo sistema finalizzato a integrare i precedenti e

soprattutto a ridurre le eventuali emissioni odorigene che possono essere presenti all’interno del

capannone nel quale avviene lo stoccaggio dei fanghi da essiccare e le fasi processistiche per

l’essiccamento degli stessi, determinando così un secondo punto di emissione (ED2) 2.

I due sistemi funzionano contemporaneamente, e sono in grado, proprio per la loro complementarietà,

di evitare in modo assoluto qualsiasi fuga delle emissioni diffuse.

Per quanto concerne il trattamento delle acque prodotte dalla fase di essiccazione, il sistema installato

è differente da quello inizialmente previsto (sistema modulare tipo “uniblock”), in quanto esso

garantisce una migliore efficienza depurativa specie nel caso di situazioni critiche per elevati carichi

inquinanti visto che è costituito da fasi processistiche consequenziali, ma separate l’una dall’altra,

ritenute quindi più funzionali e meglio gestibili e controllabili.

Comunque allo stato attuale, visto anche l’attività sperimentale in corso, i reflui prodotti dal

trattamento di essiccazione vengono generalmente accumulati in serbatoi dedicati, caratterizzati e

successivamente inviati a smaltimento presso impianti Terzi autorizzati a fronte di regolare omologa

rilasciata dagli stessi alla Tecno.Gea Srl.

Operazione di selezione, compattazione e triturazione dei rifiuti

Tale operazione è diretta ai “Rifiuti Speciali non pericolosi”, assimilabili ai Rifiuti Urbani, risultanti

dall’attività di selezione (carta, cartone, plastiche, legno, metalli ferrosi e non ferrosi, ecc.), previo

selezione manuale del rifiuto tal quale.

Essa avviene attraverso l’impiego di una pressa industriale e destinati a recupero presso impianti

Terzi autorizzati 3.

Fa parte integrale del sistema un’area dedicata alle operazioni di triturazione, posta all’interno del

medesimo capannone, che viene eseguita all’occorrenza a mezzo di un trituratore di tipo “mobile”

autorizzato e fornito da Ditta specializzata allo scopo di:

2 Vedi richiesta di variante non sostanziale presentata alla Regione Lazio del 4 dicembre 2012 con successiva integrazione del 18/01/2013 con relativo nuovo piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) 3 Gli scarti non recuperabili risultanti dall’operazione di selezione, vengono destinati a smaltimento in discarica e/o all’occorrenza, sottoposti a trattamento di stabilizzazione/solidificazione (D9).

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- facilitare la successiva operazione di selezione;

- e/o ottimizzare i carichi in uscita;

- predisporre il rifiuto recuperabile nelle condizioni fisiche richieste dall’utilizzatore finale.

Attrezzature ausiliarie e mezzi dedicati

Le varie operazioni di movimentazione, lavorazioni e trattamenti autorizzati dall’A.I.A. si avvalgono

principalmente delle seguenti attrezzature e mezzi:

- Carrelli elevatori;

- Autocarri provvisti di container scarrabile e braccio mobile;

- Caricatore con braccio mobile e presa “a polipo”;

- Pala gommata;

- Cassone scarrabile a tenuta con pompa dedicata funzionale all’occorrenza al lavaggio di alcune

tipologie di rifiuti per la preparazione delle stesse a successive operazioni “Dx” (in particolare

“D9”).

5.2 Linee gestionali

In sintesi, la gestione dei rifiuti di interesse dal loro conferimento al loro destino finale può

essere schematizzata come segue.

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6. ASPETTI PROCESSISTICI E GESTIONALI DELLE OPERAZIONI AUTORIZZATE PER LO

SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CONFERITI E/O PRODOTTI DALLE ATTIVITA’ INTERNE

DELLO STABILIMENTO

6.1. Aspetti gestionali delle linee produttive preposte alle operazioni di smaltimento

Entrando nel merito degli aspetti gestionali il rifiuto conferito presso l’impianto della

Tecno.Gea Srl di Patrica (FR) o quello derivante da attività interne di stabilimento (classificato

come “Speciale pericoloso” oppure “Speciale non pericoloso” sulla base dei riscontri analitici

eseguiti sul tal quale) e successivamente posto in deposito preliminare nelle aree dedicate,

può essere gestito come di seguito espresso a seconda delle finalità e degli elementi

autorizzativi, tecnici, processistici ed economici (Rif.: Allegato B al D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.).

A. Deposito Preliminare (“D15”)

Sulla base delle normative vigenti, tale attività viene individuata come “operazione “D15”

(“Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14”) ed è diretta

ai rifiuti in ingresso conferiti dai “Produttori” o dai “Detentori” e/o quelli prodotti dalle

attività di stabilimento e destinati ad operazioni di smaltimento.

Essi possono essere stoccati o all’interno dei capannoni oppure nelle aree esterne, così come

autorizzato dall’A.I.A. vigente.

Tale deposito viene effettuato con modalità differenti a seconda se i rifiuti siano allo stato

sfuso o “confinato” (cassoni a tenuta) oppure allo stato confezionato (fusti, fustini, taniche,

cisternette, recipienti di varia forma e volumetria, ecc.

Allo stoccaggio preliminare vengono destinati anche quei rifiuti che vengono conferiti dal

Produttore/Detentore direttamente per altre operazioni diverse da quelle “D15”, in quanto in

tal caso esso è propedeutico alle successive attività.

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In tale situazione, l’unico obbligo da parte della Tecno.Gea Srl è quello di sottoporre il rifiuto

alle operazioni di smaltimento “Dx” con cui lo stesso è stato conferito deducibile dal FIR di

pertinenza.

B. Conferimento del rifiuto presso impianti Terzi per le operazioni da “D14” a “D1”

A discrezione della Tecno.Gea Srl., il rifiuto conferito e/o prodotto dalle attività di

stabilimento e posto inizialmente in deposito preliminare “D15” potrà essere inviato

direttamente presso impianti Terzi autorizzati alle operazioni da “D14” a “D1”, qualora ciò

risultasse necessario e/o fosse già previsto all’atto del rilascio dell’omologa al

Produttore/Detentore.

Fa parte di tale linea operativa il diretto smaltimento del rifiuto in discarica autorizzata (“D1”)

da parte della Tecno.Gea Srl., a fronte di regolare omologa dalle stessa rilasciata.

Ciò potrà avvenire solo nel caso in cui il rifiuto in questione presenti caratteristiche fisico-

chimiche già in linea con i criteri di ammissibilità della discarica preposta (parametri analitici

determinati sull’eluato entro nei limiti di legge, salvo specifiche deroghe rilasciate alla

discarica stessa dagli Enti territorialmente competenti).

C. Operazione di ricondizionamento “D14”

Sulla base delle normative vigenti, tale operazione è relativa al: “Ricondizionamento

preliminare prima di una delle operazioni da di cui ai punti da D1 a D13” dei rifiuti conferiti e/o

prodotti posti in deposito preliminare “D15”, e che si esplica attraverso una o più delle

seguenti lavorazioni:

- Compattazione, diretta alla riduzione volumetrica del rifiuto conferito e/o prodotto.

- Vagliatura, diretta all’eliminazione di matrici e/o di materiali eterogenei contenuti

all’interno del rifiuto “madre”, con può produrre altre tipologie di rifiuti di varia

natura, che possono rappresentare anche frazioni recuperabili.

- Cernita o separazione, che può essere svolta anche manualmente dagli addetti

preposti, e che comprende anche le operazioni c.d. di “sconfezionamento” nel caso in

cui un rifiuto venga conferito in modo confezionato con la produzione del rifiuto

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“madre” (destinato a successivi trattamenti e/o a diretto smaltimento) e degli imballi

e/o contenitori (destinati anche a recupero presso impianti esterni autorizzati, qualora

abbiamo caratteristiche chimico-fisiche e merceologiche adeguate).

- Triturazione, tesa sia alla riduzione volumetrica del rifiuto conferito per poi procedere

eventualmente con operazioni di vagliatura/separazione dirette all’eliminazione di

frazioni indesiderate e/o recuperabili (ad esempio metalli ferrosi/non ferrosi) che alla

sua preparazione per successive operazioni autorizzate.

Generalmente essa è rivolta:

• verso rifiuti assimilabili ai Rifiuti Urbani destinati, con mantenimento del CER

originale, al conferimento del triturato ad impianti Terzi per il loro smaltimento

finale e/o recupero;

• verso rifiuti industriali conferiti classificati sia come “speciali pericolosi” che come

“speciali non pericolosi” destinati a successivo trattamento di stabilizzazione “D9”, al

fine di renderli conformi ai criteri di ammissibilità della discarica preposta di cui la

Tecno.Gea Srl. ha regolare omologa.

In termini di destino finale, i rifiuti di risulta dall’operazione di ricondizionamento

preliminare “D14”, a seconda delle loro caratteristiche fisico-chimiche, possono essere inviati

a:

trattamento interno “D13”, finalizzato al loro smaltimento finale presso impianti

esterni autorizzati, attraverso operazioni da “D12” a “D1”:

trattamento interno “D9”, finalizzato al loro smaltimento finale presso impianti esterni

autorizzati, attraverso operazioni da “D12” a “D1”;

smaltimento diretto presso impianti esterni autorizzati, attraverso operazioni da “D13”

a “D1”.

Parimenti, le matrici di risulta dall’operazione di ricondizionamento preliminare “D14”, a

seconda delle loro caratteristiche fisico-chimiche e merceologiche, oltre a poter essere inviate

ad operazioni interne di recupero “R12” (“Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle

operazioni indicate da R1 a R11”), possono essere indirizzate ai seguenti destini:

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invio diretto ad operazioni di smaltimento presso impianti esterni autorizzati,

attraverso operazioni da “D13” a “D1”;

invio diretto ad operazioni di recupero presso impianti esterni autorizzati, attraverso

operazioni da “R13” a “R1”.

D. Operazione di raggruppamento “D13”

Sulla base delle normative vigenti tale attività è relativa al: “Raggruppamento preliminare

prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12” a cui differenti tipologie di rifiuti

possono essere sottoposte in seguito:

- all’operazione di deposito preliminare “D15” ;

- all’operazione di condizionamento preliminare “D14”;

e viene eseguita nel rispetto di quanto disposto dai “Gruppi” prestabiliti di cui l’A.I.A. vigente

che concede a tal proposito anche la deroga di cui l’art 187 del D.L.gs n. 152/2006 e s.m.i..

Il risultato finale è quello della produzione di un mix a cui può essere attribuito il CER 19 02

03 (“Rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi”), oppure il CER 19 02

04* (“Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso”).

E. Operazione di trattamento fisico-chimico “D9”

Sulla base delle normative vigenti, tale operazione è relativa al: “Trattamento fisico-chimico

non specificato altrove .... che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei

procedimenti elencati nei punto da D1 a D12 .....”

Presso la Tecno.Gea Srl., essa è diretta al trattamento fisico-chimico “D9” di

stabilizzazione/solidificazione dei rifiuti conferiti e/o prodotti dalle attività di stabilimento e

posti in deposito preliminare “D15”, oppure quelli derivanti dall’operazione interna “D14”.

Le matrici da sottoporre a trattamento, meglio definiti come “Lotti” che possono essere

costituite sia da singole tipologie di rifiuti che da pre-miscele, formate da due o più differenti

tipologie di rifiuti tra di esse compatibili e puntualmente identificate in termini di

composizione e provenienza in ottemperanza alle normative relative alla “rintracciabilità dei

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rifiuti”..

Il risultato finale dell’operazione “D9” è quella di ottenere un rifiuto di risulta che può essere

classificato come:

- un “Rifiuto speciale pericoloso”, che verrà identificato con il CER 19 03 04* (“Rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati” diversi da quelli di cui al punto 19 03 08);

- oppure un “rifiuto speciale non pericoloso”, che verrà identificato con il CER 19 03 05

(“Rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 04”).

6.2. Aspetti gestionali delle linee produttive preposte alle operazioni di recupero

Entrando nel merito degli aspetti gestionali, il rifiuto conferito presso l’impianto della

Tecno.Gea Srl di Pratica (FR) o quello derivante da attività interne di stabilimento, come ad

esempio l’operazione “D14” (classificato come “Speciale pericoloso” oppure “Speciale non

pericoloso” sulla base dei riscontri analitici eseguiti sul tal quale) e successivamente messo in

riserva nelle aree dedicate, può essere gestito come di seguito espresso a seconda delle

finalità e degli elementi autorizzativi, tecnici, processistici ed economici (Rif.: Allegato C al

D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.).

A. Messa in riserva (“R13”)

La procedura adottata dalla Tecno.Gea Srl. è del tutto simile a quella di cui l’operazione “D15”

precedentemente descritta, in termini di gestione dei rifiuti conferiti.

Essa è indirizzata verso i rifiuti conferiti da Produttori/Detentori e/o dalle operazioni “D14”

interne che vengono messi in riserva all’interno di aree dedicate separate da quelle preposte

al deposito preliminare dei rifiuti desinati alle operazioni di smaltimento.

Essi possono essere stoccati o all’interno dei capannoni oppure nelle aree esterne, così come

autorizzato dall’A.I.A. vigente, in modalità differenti a seconda se i rifiuti siano allo stato sfuso

o “confinato” e debitamente indicati a mezzo idonea cartellonistica riportante i dati essenziali

degli stessi o da una copia conforme del FIR prodotto all’atto del conferimento da cui si può

risalire ai dati sensibili (CER, Produttore, quantità, data di conferimento, operazione prevista,

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ecc.).

Alla messa in riserva “R13” vengono destinati anche quei rifiuti conferiti dal

Produttore/Detentore direttamente per altre operazioni “Rx”, in quanto in tal caso essa è

propedeutica alle stesse che comunque devono essere espletate dalla Tecno.Gea Srl. sulla base

di quanto contrattualmente prefissato e indicato nel FIR di pertinenza.

B. Conferimento del rifiuto presso impianti Terzi per le operazioni da “R12” a “R1”

A discrezione della Tecno.Gea Srl, il rifiuto conferito e/o prodotto dalle attività di stabilimento

e preliminarmente messo in riserva “R13”, potrà essere inviato direttamente presso impianti

Terzi autorizzati qualora ciò risultasse necessario e/o fosse già previsto all’atto del rilascio

dell’omologa al Produttore/Detentore.

C. Operazione di scambio di rifiuti “R12”

Sulla base delle normative vigenti, tale operazione è relativa allo: “Scambio di rifiuti per

sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11” dei rifiuti conferiti e/o prodotti

preliminarmente messi in riserva “R13”.

In termini di destino finale, dall’operazione di scambio dei rifiuti “R12”, le matrici di risulta

possono essere:

inviate alle operazioni di recupero interne autorizzate “R3”, “R4” e“R5”, con

produzione di matrici “no waste” destinate direttamente agli utilizzatori;

conferiti a impianti Terzi per ulteriori operazioni di recupero da “R13” a “R1”, previa

attribuzione dei CER specifici;

mentre gli eventuali residui non riutilizzabili possono essere inviati a smaltimento “D1”

presso discarica autorizzata con determinazione dei relativi CER, previo eventuale

trattamento interno, oppure conferiti ad impianti Terzi per le operazioni da “D15” a “D1”.

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7. ALTRE INFORMAZIONI

Non sono presenti apparecchiature o parti d’impianto non in esercizio.

Non sono mai state effettuate operazioni di smantellamento, nè di bonifica su parti

dell’impianto.

Non ci sono stati incidenti ambientali.

I malfunzionamenti sono gestiti conformemente alle procedure del Sistema di Gestione

Ambientale.

Per quanto concerne i controlli ambientali a tutela delle matrici aria, acqua, suolo e sottosuolo,

le modalità e procedure adottate sono prescritti nel PMC autorizzato facente parte integrale

del Provvedimento A.I.A. vigente.

A questi si integrano i sistemi di sicurezza presenti presso lo stabilimento, atti a

evitare/ridurre/controllare eventuali situazioni di emergenza quali ad esempio i fenomeni di

incendio, di odori, di emissioni in atmosfera, di percolazioni, ecc.

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