life coaching ebook - Personal Coach Torino€¦ · benessere e del miglioramento personali....

17
All rights reserved ©Laura Guzzo www.personalcoachtorino.it [email protected] cell. 327 4711600 1 IL LIFE COACHING PERCORSO FORMATIVO DI CRESCITA PERSONALE E PROFESSIONALE LAURA GUZZO 2016

Transcript of life coaching ebook - Personal Coach Torino€¦ · benessere e del miglioramento personali....

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 1

IL LIFE COACHING PERCORSO FORMATIVO DI CRESCITA

PERSONALE E PROFESSIONALE

LAURA GUZZO

2016

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 2

Indice BREVE INTRODUZIONE ..........................................................................................3

PARTE 1 .................................................................................................................4

COS’ È IL COACHING ..............................................................................................4

1.1. Origini del Coaching ........................................................................................ 4

1.2. L’essenza del Coaching ................................................................................... 6

PARTE 2 .................................................................................................................8

IL MIO PERCORSO DI COACHING ...........................................................................8

2.1. I FONDAMENTI DEL COACHING ....................................................................... 8

2.2. LA SESSIONE DI COACHING ........................................................................... 12

CONCLUSIONI...................................................................................................... 15

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ............................................................................... 16

NOTE SULL’AUTRICE ............................................................................................ 17

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 3

BREVE INTRODUZIONE

Questa breve guida, seppure non abbia alcuna pretesa di essere

esaustiva, riprende quello che è stato un po’ il mio percorso di Coaching. Alcuni degli argomenti trattati rappresentano aspetti fondamentali del Life Coaching e dei risultati che si possono ottenere applicandolo. L’intento è quello di evidenziare quanto effettivamente questa pratica possa risultare determinante per la crescita e lo sviluppo personale e professionale.

Questo compendio è suddiviso in due parti. La prima parte, più introduttiva, definisce il concetto di Coaching, ne traccia l’evoluzione storica, dalle origini fino ai giorni nostri, e ne individua sinteticamente i diversi campi di applicazione. La seconda parte illustra i fondamenti del Coaching, le competenze principali di un Coach, (con particolare attenzione all’empatia, all’ascolto attivo e la sospensione del giudizio) e i diversi stadi di una sessione.

Infine le conclusioni meno descrittive e più riflessive sugli aspetti teorico-pratici del Coaching.

Laura Guzzo

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 4

PARTE 1

COS’ È IL COACHING

1.1. Origini del Coaching Il Coaching affonda le sue radici nella filosofia greca del V sec. a.C.. Il dialogo impiegato nelle sessioni di Coaching attinge, infatti, al Dialogo Socratico, o anche chiamato Dialogo maieutico (lett. arte della levatrice), in virtù del quale Socrate, proprio come una levatrice, stimola il suo interlocutore a partorire nuova consapevolezza di sé. Il filosofo, in sintesi, pone al suo allievo brevi domande con l’intento di far venire alla luce considerazioni autentiche e puramente personali, che lo portino a cercare e trovare le proprie risposte. Contrariamente ai Sofisti, che esercitano l’arte della retorica, al fine di persuadere i loro interlocutori, il metodo socratico si contraddistingue per il suo approccio aperto, (senza giudizio), e non direttivo, in quanto riconosce e valorizza la capacità di autodeterminazione dell’individuo. Parimenti, il colloquio maieutico utilizzato dal Coaching consiste nel porre domande allo scopo di stimolare nel Coachee riflessioni autodeterminate e di far emergere in lui abilità latenti. Il dialogo costituisce, dunque, lo strumento di indagine conoscitiva per eccellenza, mediante il quale si favoriscono il processo di crescita personale e lo sviluppo di risorse e competenze individuali.

Il Coaching, così come lo conosciamo noi oggi, nasce negli Stati Uniti

per il miglioramento delle performance sportive, grazie a Tim Gallwey, professore di Harvard ed esperto campione di tennis. Gallwey negli anni’70 ha definito, per primo, un metodo di Coaching: il metodo dell’Inner Game o gioco interiore. Nell’omonimo libro The Inner Game of Tennis, pubblicato nel 1972, Gallwey indica con il termine “inner” lo stato interiore del giocatore.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 5

1“L’avversario che si nasconde dentro la propria mente – scrive Gallwey- è molto più forte di quello che si trova dall’altra parte della rete”. Gallwey

dichiara l’importanza del gioco interiore che si svolge esclusivamente nella mente del giocatore e che determina il livello delle sue prestazioni sportive. Le interferenze di questo dialogo interiore, come lo definisce Gallwey, sono i dubbi, le convinzioni, le credenze, i pensieri limitanti, che ci ostacolano nel performare le nostre abilità. Ogni qual volta ci si trova davanti ad una sfida, sia essa di natura privata, sia di natura professionale, ci si confronta sempre con il nostro inner game.

I modi per migliorare le proprie performance, secondo Gallwey, sono

sviluppare il potenziale e ridurre le interferenze, ovvero gli ostacoli che ci poniamo. Questo modello di Inner Game Coaching viene adottato ed esportato in Europa negli anni ’80 da John Withmore,2 l’allora collaboratore

di Gallwey, psicologo dello sport ed ex pilota automobilistico. Whitmore ha avuto il merito di innescare la sinergia tra il Coaching e il mondo del lavoro, da cui il Business Coaching, rivolto per lo più alle aziende, quale metodo di sviluppo professionale del personale e di miglioramento delle performance aziendali.

Oggi il Coaching trova applicazione in

qualunque settore della vita sociale (Life Coaching) e dell’attività umana (Business Coaching, Sport Coaching).

1 Foto tratta dal sito http://theinnergame.com 2 Foto tratta dal sito https://www.performanceconsultants.com

Foto 2 J. Withmore

Foto 1 T. Gallwey

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 6

1.2. L’essenza del Coaching “Fiducia in sé stessi, auto motivazione, scelta, chiarezza, impegno, consapevolezza, responsabilità e azione sono tutti prodotti del coaching”. Sir John Whitmore Il termine inglese Coach, derivante dalla parola ungherese del 1500 Kocs, (pron. Koach), significa sia carrozza sia allenatore. Il Coaching riunisce in sé i due concetti: è un mezzo per accompagnare le persone da un luogo, lo stato attuale, all’altro, la condizione desiderata, attraverso un percorso di allenamento. Accompagna le persone verso i risultati voluti, supportandole nello sviluppo del loro potenziale e nell’elaborazione di un piano d’azione, coerente con gli obiettivi da raggiungere.

È una metodologia di supporto e di sviluppo personale

multidisciplinare, che eredita principi e insegnamenti dall’ambito sportivo, dalla filosofia classica, dalla psicologia, cognitiva e umanista, a beneficio del benessere e del miglioramento personali. Secondo John Whitmore:

«Il Coaching non è solo una tecnica a cui ricorrere e da applicare rigidamente in determinate circostanze. E un modo di gestire il personale, di trattare le persone in generale, un modo di pensare e di essere.»3

3 Whitmore J., Coaching , Sperling & Kupfer Editori, Milano, 2009.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 7

Il Coach, di fatto, è l’allenatore delle potenzialità e non un

consulente. In particolare “il Coach non fornisce pareri, non consiglia o dà informazioni. Il coach fa domande forti e mirate, attraverso le quali comprende la cultura del cliente, le sue potenzialità̀, i suoi obiettivi”4. Non ha funzione terapeutica, non è né medico né psicologo, in quanto lavora nel campo della motivazione e del miglioramento delle performance. Ha come obiettivo primario quello di supportare il Coachee a raggiungere i risultati voluti.

Attualmente il Coaching in Italia è una professione intellettuale riconosciuta ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n. 4 (G.U. n.22 del 26.01.2013 – Disposizioni in materia di Professioni non organizzate).

4 Marzia Gorini, Chi è il coach?.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 8

PARTE 2

IL MIO PERCORSO DI COACHING

2.1. I FONDAMENTI DEL COACHING

Il Coaching rappresenta per me un percorso formativo di crescita personale e professionale d’eccellenza. Mi affascina l’estrema concretezza di questo metodo, che, seppur fondato su principi teorici, è fortemente orientato all’azione e al risultato. Complice del suo successo sono gli esiti ottenuti da chi lo utilizza e del numero crescente di aziende e di organizzazioni, pubbliche e private, che se ne servono per il miglioramento delle performance professionali.

Questa disciplina mi appassiona per alcuni suoi presupposti fondamentali:

La fiducia che ciascuno possa imparare a fare scelte consapevoli e che possieda le risorse necessarie per raggiungere i propri obiettivi:

la convinzione che le persone possano imparare quello che ancora non sanno o non sanno ancora fare e che possiedano il potenziale per ottenere i risultati voluti, attribuisce al Coach un ruolo chiave nel facilitare questo

apprendimento. Il Coach attraverso il dialogo comprende come consentire

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 9

al Coachee di accedere ed attingere a tali risorse, affinché possa impiegarle per il raggiungimento degli obiettivi stessi. La consapevolezza che contribuisce al benessere personale: ovvero la crescita della propria consapevolezza consente cambiamenti e miglioramenti spontanei. Il Coach può contribuire notevolmente ad aumentare questa consapevolezza, ponendo con abilità e professionalità

domande potenti ed offrendo feedback puntuali. La funzione del Coach non risiede pertanto nel risolvere il problema, ma quanto nell’accompagnare la persona in un proprio percorso di crescita affinché affronti e superi autonomamente le situazioni critiche.

L’APPROCCIO APERTO E NON DIRETTIVO il Coaching è centrato sull’unicità dell’individuo e sulla capacità di ciascuno di autodeterminarsi. Ogni persona possiede le risorse e le potenzialità per riuscire a migliorarsi e trovare dentro di sé le soluzioni ai propri problemi. Il Coach supporta le persone nel prendere coscienza della situazione da affrontare e nell’acquisire maggiore consapevolezza di sé. Non si tratta pertanto di dire al Coachee cosa fare, bensì di accompagnarlo nel vedere come permettergli di individuare la via che lo aiuti a raggiungere l’autocomprensione, l’esplorazione di sé, delle proprie esperienze, emozioni, comportamenti; di aver chiaro il quadro delle scelte, dei possibili cambiamenti personali, delle competenze da acquisire. Il Coach “non agisce

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 10

sul contenuto dell’esperienza, bensì sul processo attraverso cui il cliente opera le scelte ed ottiene i risultati.”5

L’ASCOLTO ATTIVO: L’EMPATIA E IL NON GIUDIZIO “La comunicazione umana ha due sfaccettature: parlare e ascoltare. In genere si pensa che sia più importante il parlare, perché sembra il lato attivo della comunicazione, mentre l’ascolto solitamente viene considerato passivo” Rafael Echevarria Il Coach ascolta attivamente il Coachee senza giudicare, lo accoglie alla pari, stabilendo una comunione di intenti. Lo riceve senza dare consigli, accettando tutto quello che gli viene detto, secondo il concetto definito legittimo altro, in base al quale tutte le opinioni, proprie e altrui, sono considerate ugualmente legittime. Ciò significa mettere da parte gli schemi di valori personali per far spazio a quelli del Coachee, immergersi con mente “pulita” nella sua situazione, anche quando il suo modo di pensare rivela un’ideologia o addirittura un’etica contrarie alla propria.

Sostenere l’impegno costante di restare imparziali e con mente “pulita” richiede empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni dell’altro per comprenderlo e accoglierlo. L’empatia è la modalità con cui il Coach entra in rapporto con il Coachee. È il primo passo per iniziare una sessione, per creare contesto, per comprendere ciò che egli prova e coglierne i bisogni interiori. Il Coach per riuscirvi è tenuto ad essere consapevole dei meccanismi di distanziamento del contatto emotivo, con sé stesso e con il Coachee. L’empatia permette, quindi, di sentire l’altro ascoltando sé stessi, con il dovuto distacco e la consapevolezza che ciò che l’altro prova è un’emozione che non gli appartiene.

5 L. Paoli, E. Illuminati, A. Falleri, Il coaching per te, Vallardi A. Editore, Milano, 2011

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 11

In altre parole il Coach, “fa da specchio al cliente, gli mostra le

incongruenze comportamentali che ne limitano la prospettiva, gli permette di individuare le chiavi di accesso alle proprie risorse potenziali, lo aiuta tracciare la strada delle decisioni e delle azioni da intraprendere per raggiungere i risultati desiderati”6.

FOCUS SUL RISULTATO DA RAGGIUNGERE E NON SUL PROBLEMA Questo è l’approccio che distingue maggiormente il ruolo del Coach da quello di altre figure professionali che operano nello stesso ambito. Si individua e si definisce l’obiettivo, specifico e misurabile, da raggiungere puntando il focus direttamente sul risultato e non sulle cause che ne hanno dato origine.

Durante il mio percorso di studi, ho avuto modo di apprendere che le persone possiedono più potenziale di quello che credono, e che si auto sabotano inconsapevolmente. In un’intervista Gallwey sostiene che: «Il rapporto tra il potenziale e

l’interferenza può essere espresso attraverso una semplice formula: P = p – i. Performance uguale potenziale meno interferenza. Il Coach aiuta il coachee ad utilizzare il potenziale e a ridurre l’auto-interferenza […]»

6 Ibidem

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 12

Il Coach dunque risulta avere un ruolo determinante nell’individuare e sviluppare il potenziale del singolo individuo nel pieno rispetto della sua autonomia.

2.2. LA SESSIONE DI COACHING La sessione di Coaching è un colloquio in cui il Coach pone domande e ascolta attentamente le risposte che riceve dal Coachee, senza giudicarle né giuste né sbagliate.

Si possono distinguere sette fasi di una sessione:

1. creazione del contesto 2. esposizione del problema 3. focus sul problema 4. focus sulla situazione ideale 5. feedback del Coach 6. formulazione del piano di azione 7. feedback del Coachee

CREAZIONE DEL CONTESTO Fondamentale nel Coaching è il rapporto di fiducia, di intimità e di riservatezza che si instaura tra Coach e Coachee. In questa fase il Coach impiega la sua abilità per mettere a proprio agio il Coachee e stabilire un rapporto di empatia. Crea uno spazio di non giudizio e condivisione per favorire il dialogo, nel quale il Coachee possa sentirsi accolto e libero di parlare di sé e dei suoi pensieri più intimi. L’empatia, in quanto tale, garantisce al Coachee riparo sicuro da critiche, giudizi e direttive.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 13

ESPOSIZIONE DEL PROBLEMA Il Coachee descrive la sua situazione ed espone il problema. Il Coach ascolta con molta attenzione il suo linguaggio verbale e non verbale e lo rispecchia. È intento a cogliere quei segnali che potrebbero rivelarsi spunti utili su cui lavorare, e a memorizzare alcune parole topiche pronunciate dal Coachee. Il Coach, al termine dell’esposizione del Coachee, fa una breve ricapitolazione usando le parole chiavi intuite e una serie di domande chiuse. La ricapitolazione è finalizzata ad accertarsi di aver compreso il problema e può servire a introdurre la fase di focus sul problema stesso.

FOCUS SUL PROBLEMA Il Coach indaga il problema esposto con una serie di domande aperte. In questa fase si rivela spesso utile introdurre i concetti di vittima respons-abile, quando il Coachee pone il problema fuori di sé, e di fatto/opinione, quando il Coachee non distingue le opinioni personale dai fatti. Ciò facilita l’apertura a nuovi spazi di possibilità e la messa a fuoco del problema, che viene ridefinito e oggettivizzato in un’ottica di responsabilità. Si ragiona su quale sia l’obiettivo che il Coachee intende raggiungere.

FOCUS SULLA SITUAZIONE IDEALE Qualora lo ritenga opportuno, il Coach può chiedere al Coachee quale possa essere la sua visione di sé ne futuro, quale sia per lui la situazione ideale in cui il problema è stato risolto, per quale via ci è arrivato e per quale data crede di poterlo risolvere. La fase si conclude con la ricapitolazione del Coach della situazione ideale e con l’individuazione di opinioni limitanti, che ne ostacolino il raggiungimento.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 14

FEEDBACK DEL COACH Il Coach restituisce dei feedback al Coachee, ossia opinioni mirate su quanto ascoltato, astenendosi dal formulare qualsiasi giudizio. Offre un punto di vista alternativo, ma sempre nell’ottica di stimolare nel Coachee maggiore consapevolezza e di promuovere responsabilità personale e impegno nell’intraprendere nuove azioni di conseguenza. FORMULAZIONE DEL PIANO D’AZIONE Il fine di un processo di Coaching risiede nello stimolare nuovi punti di vista, nuovi opinioni, come detto in precedenza, che inducano il Coachee alla formulazione e alla realizzazione di un piano di azione, cioè di una sequenza di nuove azioni, che lo portino ad ottenere i risultati voluti. Il piano d’azione è un impegno che il Coachee dichiara di prendere con sé stesso. È importante che in ogni sessione il Coachee si impegni a portare a termine le azioni dichiarate, che saranno verificate nella sessione successiva. Non necessariamente un’azione deve tuttavia essere legata al fare, ma può consistere anche in un cambio di atteggiamento. FEEDBACK DEL COACHEE A fine sessione il Coach chiede al Coachee di esprimere un feedback sull’andamento e gli esiti della sessione.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 15

CONCLUSIONI

Il Coach lavora dunque sulla valorizzazione delle risorse del Coachee, rafforzando le sue capacità, la sua consapevolezza per superare momenti critici, per affrontare un cambiamento, per sviluppare le potenzialità personali. Utilizza diversi strumenti: quali l'ascolto, l’empatia, l'intuito, la curiosità, i feedback, le domande potenti. Il Coach accompagna la persona in un percorso auto esplorativo che chiarisca i propri obiettivi, analizzi vari modi per raggiungerli, e quali azioni compiere coerenti con i risultati voluti. Il Coach è un esperto di metodo e non di contenuti, anche per questo il Coaching ha campi illimitati di applicazione. Una caratteristica fondamentale del Life Coaching è che il Coach non spinge il Coachee a ripercorrere le esperienze passate, o a focalizzarsi su questioni irrisolte, né tantomeno tenterà di affrontare problematiche di tipo psicologico, bensì parte dal presente per spostarsi verso il futuro, focalizzandosi esclusivamente sulla persona. Come afferma John Whitmore: “Costruire la consapevolezza e la responsabilità sono gli obiettivi centrali del Coaching. Dobbiamo sviluppare una chiara visione del significato della responsabilità ed eliminare gli ostacoli interni che ci bloccano nell’adottare l’auto-responsabilità”.

LAURA GUZZO

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 16

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

• WIKIPEDIA, Counseling, Origine del termine. • Rafael Echevarria, Ontologia del linuaggio, 1999 • Marzia Gorini, Chi è il coach? • S. Guarnieri, M. Ortitz, No es lo mismo, 2010 • Humberto Maturana, Emozioni e linguaggio in educazione e

politica, 2006 • Marshall Rosenberg, Le parole sono finestre, oppure muri, 2003 • Paoli, E. Illuminati, A. Falleri, Il coaching per te, L. Vallardi A. Editore,

Milano, 2011 • Whitmore J., Coaching , Sperling & Kupfer Editori, Milano, 2009. • Video vari: Gallwey e Velasco.

All rights reserved ©Laura Guzzo

www.personalcoachtorino.it [email protected]

cell. 327 4711600 17

NOTE SULL’AUTRICE LAURA GUZZO

Giornalista e Life Coach a Torino

Foto Simona La Ferrara

Laura Guzzo, laureata in Materie Letterarie presso l’Università degli Studi di Torino, è Life e Business Coach professionista, (ai sensi della legge 4/2013), iscritta negli elenchi dell’Associazione Italiana Coach Professionisti n°1694, riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Giornalista professionista iscritta all’Albo, specialista in Comunicazione Integrata per le Organizzazioni Pubbliche, per anni Addetto all’Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Torino. Si occupa ormai da oltre un ventennio di crescita personale. Ideatrice del metodo Beat Coaching, conduce seminari sull’autoguarigione e corsi di autoconsapevolezza. Appassionata di Fisica Quantistica, amante dello skateboard e accanita lettrice di narrativa, saggi e poesia.