Liceo Scientifico Statale “A. Messedaglia” ASTROLABIO · nel mondo ci sono situazioni molto...

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Liceo Scientifico Statale “A. Messedaglia” ASTROLABIO #Le parole ad alta voce

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Liceo Scientifico Statale “A. Messedaglia”

ASTROLABIO#Le parole ad alta voce

#Le parole ad alta voce

In attesa di vedere gli effetti della Fase 2 COVID-19, abbiamo pensato di pubblicare online una edizione speciale del giornalino d'istituto, nella quale sono riportate alcune riflessioni che sono state importanti per noi in questi mesi in cui non ci siamo potuti in-contrare a scuola, in redazione, alle feste, n e l l e a s s e m b l e e o n e l l e p i a z z e . Siamo partiti da una parola d'autore che ritrovate all'inizio, ne abbiamo seguito il modello e questo è il risultato: un vero e proprio 'mantra' che ci ha aiutato a liberar-

ci dalle ansie e dalle preoccupazioni del momento, anche se solo per alcuni istanti. Desideriamo condividerlo con voi, in attesa di rivederci in presenza.

A u t o r e : A l e s s a n d r o B a r i c c oP a r o l a : A U D A C I AM o t i v a z i o n e : "C'è la regina che decide di imparare ad an-dare a cavallo. Monta in sella. Poi chiede sprezzante al maestro d'equitazione se ci sono della regole. Ed ecco cosa risponde

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lui: "Prima regola, prudenza. Seconda, au-dacia". Bene, direi che con la prudenza ci stiamo dando un sacco da fare. Possiamo passare all'audacia. Dobbiamo passare al-l'audacia. Se sei un medico, non so cosa possa voler dire essere audaci in questo momento, quindi non mi permetto di dare suggerimenti. Però so esattamente cosa si-gnifichi essere audaci, in questo momento, per gli intellettuali: mettere da parte la tri-stezza, e pensare: cioè capire, leggere il caos, inventariare i mostri mai visti, dare no-mi a fenomeni mai vissuti, guardare negli occhi verità schifose e, dopo che hai fatto tutto questo, prenderti il rischio micidiale di dare a tutti qualche certezza. Al lavoro dun-que, ognuno nella misura delle sue possibi-lità e del suo talento".

A u t o r e : L u c aP a r o l a : A D A T T A M E N T OM o t i v a z i o n e : "Cerco di essere positivo e vedo questo pe-riodo che stiamo vivendo come un'occasio-ne che ci consente di imparare come adat-tarci alle nuove situazioni; non sto parlando solo di un adattamento a una routine com-pletamente diversa da quella cui siamo abi-tuati, ma anche di un adattamento che ci insegni a ragionare con una prospettiva di-versa e a mantenere un approccio positivo, senza farci cadere in un stato di depressio-ne o di tristezza dovuto alla noia e all'im-

possibilità di fare ciò che vorremmo fare: nel mondo ci sono situazioni molto più gra-vi".

A u t o r e : S a n t aP a r o l a : A L T R U I S M O M o t i v a z i o n e : "Ho scelto questa parola, perché in un mo-mento così difficile è importante non pensa-re solo a se stessi, ma anche agli altri. An-che se spesso in questo periodo di quaran-tena ci sentiamo inutili, ognuno di noi può fare la differenza per qualcun altro, sia rima-nendo a casa per evitare nuovi contagi, sia aiutando in casa i propri familiari".

A u t o r e : A l i c eP a r o l a : A P P A N N A T OM o t i v a z i o n e :"Appannato è tutto ciò che vedo e tutto ciò che non vedo. Tutto ciò che, oggi, sfug-ge al mio sguardo o al mio pensiero, al mio monotono controllo. Tutto ciò che cela le mie certezze. Non c'è vapore... È l'ignoto ad appannare tutto o, per meglio dire, la paura dell'ignoto: forse non c'è nemmeno più una distinzione. Ciò che non conosco, oggi, mi fa più paura che mai. E il tempo scorre inesorabile, radendo al suolo tutto; non capisco se sia veloce o incredibilmen-te lento, ma sembra impassibile, impertur-babile. Tutto condensa ed io sono impoten-te. C'è chi coraggiosamente crea aloni di

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evanescenza nella condensa. Le mani, le dita di queste persone sono nella mia vita da sempre, conosco la loro abilità, o eroici-tà che dir si voglia, così come conosco i ri-schi, le corse e i tempi indeterminati. Allora compito mio, e anche nostro, è tra gli altri, proteggersi dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti, come diceva Battiato, trova-re una cura in tutti i sensi. Forse, poi, tutto riapparirà. Il riflesso nitido su uno specchio non più appannato tornerà a mostrare un'identità. Non oggi, non domani, né tra due settimane. Il tempo appanna il genere umano in modo ingovernabile".

A u t o r e : L o r e n z oP a r o l a : C O N D I V I S I O N EM o t i v a z i o n e :"In questi giorni particolari la nostra vita e le nostre abitudini sono notevolmente cam-biate. I nuovi regolamenti ci obbligano a stare a casa, ma questo costituisce anche un'opportunità per godere del maggior tem-po a nostra disposizione. Stando a più stretto contatto con la famiglia, condivido più tempo del solito; per cui la parola che ho scelto per descrivere al meglio questo periodo è "condivisione". Infatti, abbiamo l'occasione per pranzare sempre insieme e per trascorrere maggiori momenti gradevoli in cucina, in giochi di società e in lunghe chiacchierate. È anche il periodo per stare con gli amici in un modo diverso, ad esem-

pio, studiando online. Al tempo stesso con-dividiamo anche i nostri timori legati a que-sto virus nel momento in cui ascoltiamo in-sieme le notizie, spesso drammatiche. Spe-ro che la riscoperta di tale sentimento della condivisione rimanga presente anche quan-do si tornerà alla normalità".

A u t o r e : L u c i aP a r o l a : C O N S A P E V O L E Z Z AM o t i v a z i o n e :"Davanti all'incertezza e alla paura della si-tuazione attuale è importante che tutti sia-no consapevoli di come le scelte prese non si riflettano solo su noi stessi, ma di come possano compromettere la salute e la sicu-rezza altrui. Questo non è il momento della leggerezza, non è il momento dell'egoi-smo, è il momento in cui ognuno è tenuto a prendere scelte che contribuiscano o, perlomeno, non danneggino la collettività; scelte di coloro che sono pronti ad accan-tonare le proprie abitudini rimanendo a ca-sa e, allo stesso tempo, scelte di chi rinun-cia, invece, alla propria salute, alla propria casa e alla propria famiglia per mettersi al servizio degli altri. Dunque, consapevolez-za, perché in un momento come questo in cui il futuro è ancora un'incognita e in cui sembrano essere poche le certezze è im-portante che ognuno nel proprio piccolo e secondo le proprie possibilità sia consape-

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vole di ciò che può fare, per contribuire a migliorare la situazione".

A u t o r e : S t e l l aP a r o l a : C O N S A P E V O L E Z Z AM o t i v a z i o n e :"Questo periodo mi ha fatto comprendere la nostra fragilità e la nostra incapacità di controllare tutto. Ho preso atto del fatto che non sempre tutto procede come voglia-mo, come l'abbiamo progettato, ma che, a volte, la nostra vita viene completamente stravolta e cambiata da eventi esterni alla nostra volontà. Solo avendo la consapevo-lezza di questo, possiamo resistere e adat-tarci al cambiamento. Ho capito che, fonda-mentalmente, ciò di cui ora ho più bisogno non sono le grandi cose, ma tutte le picco-le cose che diamo per scontato e che, se tolte, ci disorientano. Jim Morrison diceva:"Fai attenzione alle piccole cose, perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi". Ed è proprio la consapevo-lezza acquisita di me stessa, di quello che voglio, di chi mi sta vicino, di quello che ogni giorno vivo che mi permetterà di ripar-tire in modo completamente diverso, una volta concluso questo periodo".

A u t o r e : E m a n u e l aP a r o l a : C O R O N AM o t i v a z i o n e :"La parola da me scelta è corona, perché è

premessa di qualsiasi altro concetto.Corona perché è ciò che stavo fuggendo nel decidere una parola, ma, come la realtà insegna, non è così semplice da evitare. Corona è la parola onnipresente nella mia testa e sulla bocca di tutti, impressa sulle mascherine, scritta sui social e riportata in televisione, nel silenzio delle strade o nei r u m o r i d e l l e c a s e .Corona è il cattivo presagio di un colpo di tosse che ti fa voltare; corona è la morsa al cuore di un’ambulanza che passa, sola, per l e v i e v u o t e .Corona non è solo l’angoscia di un genito-re quando rincasa e teme di infettare i figli, ma è anche la gioia di poter dedicare alle sue creature p iù tempo che mai .Corona è l’accusa di complotti tra stati, è la montagna russa delle borse e la vedova n e r a d i i m p re n d i t o r i i n p e rd i t a .Corona è la preoccupazione di familiari che non sent i dal le fest iv i tà nata l iz ie.Corona è l’aria pulita, è quell’indisturbato gatto randagio che vedi trascinarsi langui-damente per le strade, è la limpidezza della magica Laguna di Venezia e il mio capric-cio di non poterla immortalare in una foto.Corona è una gara a “chi arriva primo al computer” tra due fratelli impegnati nelle video lezioni. Corona è profumo di preliba-tezze sfornate da ogni abitazione, è corpi immobili sui terrazzi che prendono avida-m e n t e i l s o l e .

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Corona è bramare l’aria aperta, guardare gli alberi, sentire una piacevole brezza, gon-fiare il petto, alzare il mento e chiudere gli occhi inspirando per poi affidarsi al sole.Corona è la catena cui siamo legati ora e sempre, perché, quando questa sarà spez-zata, ne subentrerà un'altra che ci renderà̀ schiavi: la frenesia della vita".

A u t o r e : L u c i aP a r o l a : C R E A T I V I T ÀM o t i v a z i o n e :"In una situazione come quella che stiamo vivendo oggi, saper creare è sicuramente l’arma vincente. Per capire meglio, basti fa-re una passeggiata tra tutte le scoperte e le invenzioni della storia. Cos’è che accomu-na tutti gli inventori? Sicuramente, la creati-vità. Anche in questo periodo è necessaria la creatività per trovare nuove attività da fa-re in casa con i propri bambini, per speri-mentare nuovi gusti in cucina e per trasfor-mare maschere da immersione in respirato-ri. Sì, perché grazie all’inventiva si riescono anche a salvare vite in momenti di emergen-za; anzi, è forse proprio in queste circostan-ze che nascono le idee mig l io r i . Senza persone con grande inventiva il mon-do non sarebbe mai cambiato ed è per que-sto che considero la creatività una qualità molto importante. A volte, è sufficiente uscire dagli schemi e guardare le cose da un’altra visione prospettica".

A u t o r e : M a r t i n aP a r o l a : D I S O R I E N T A M E N T OM o t i v a z i o n e :"Ho sempre pensato all'ultimo anno di li-ceo come a un periodo impegnativo, in cui saremmo stati sommersi da compiti e da verifiche e dalle preoccupazioni per il futu-ro. Non mi sarei mai aspettata di doverlo trascorrere chiusa in casa lontana da amici e da familiari. Ora come ora, sono molto provata da tutto ciò che sta accadendo, so-prattutto perché non so quale sarà il mio percorso universitario. Avrei voluto trascor-rere questi mesi in modo diverso, andando a scuola, lamentandomi per i troppi compi-ti, studiando e uscendo con gli amici. Spe-ro solo che tutto questo passi in fretta e che ci si possa finalmente riappropriare del-la nostra vita".

A u t o r e : E l e t t r aP a r o l a : E S T R A N E A Z I O N EM o t i v a z i o n e :"Sinceramente avrei pensato di scegliere parole come divulgazione o solitudine, ma in questo momento desidero solamente de-scrivere come sto vivendo personalmente l a s i t u a z i o n e a t t u a l e . Ho sempre avuto paura della solitudine, non perché volessi veramente stare insie-me a qualcuno, ma perché sono sempre stata terrorizzata dall'affrontare i miei pro-blemi.

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Questo periodo è molto difficile per me, poiché non trovo nulla con il quale distrar-mi e, quindi, sto sempre sul balcone di ca-sa con una tazza di tè e una coperta. Avrei la possibilità di affrontarmi, ma, non appe-na tento, sento una sensazione che non posso evitare, un senso di oppressione e di estraniazione. Ma da cosa? dalla famiglia? dalla società? No, mi estraneo da me stes-sa e viaggio con la mente come se fossi 'al-tro' rispetto a Elettra, a quella studentessa brava, ma che non si applica. Penso che la parola ESTRANEAZIONE descriva anche la popolazione sempre più chiusa in se stes-sa e ingabbiata nella propria mente".

A u t o r e : M o s èP a r o l a : F I A T O M o t i v a z i o n e :"Le parole che rappresentano questo mo-mento sono tante e io non sono sicuro di trovarne una adatta, perché le sensazioni sono svariate, il periodo è strano e l'umore instabile. Così, per rispetto di tutte le paro-le che mi sono affiorate alla mente, vado al la r icerca di un filo conduttore. Credo che quattro mura non ci possano li-mitare il FIATO, paralizzare i progetti e far dimenticare i sogni. Non perdiamo tempo, facendoci trascinare dalla lentezza di lan-c e t t e i m m o b i l i !Ogni giorno i nostri occhi osservano le stes-se cose; le nostre orecchie sentono le stes-

se tremende notizie. Ma la vita, seppur atro-fizzata, non è ferma: lo percepisco, quando apro le finestre la mattina e la giornata è splendida, quando lavo i piatti e mi sento un casalingo fortissimo, quando corro tra le vigne e la luce del sole è sempre bellissi-ma, nonostante tutto. E io lo sento in que-sto, ma sono sicuro che ognuno di noi pos-sa percepire la vita in tanti altri piccolissimi dettagli. E sono proprio questi ultimi a fare la differenza, anche nelle giornate che ci ap-paiono tutte uguali, perché, seppur in un mondo limitato dalle contingenze del mo-mento, non c'è nulla che una mente aperta non sappia fare".

A u t o r e : M a r i aP a r o l a : F O R S E M o t i v a z i o n e :"Ho scelto questo avverbio, poiché descri-ve adeguatamente la realtà che da un po’ di tempo accomuna quasi tutti, una realtà piena di dubbi, di incertezze e soggetta a vari cambiamenti. Probabilmente, in que-sto periodo ciascuno di noi si pone diverse domande, le cui risposte sono, però, sem-pre incerte. "Forse" racchiude in sé sia la titubanza, sia la speranza che caratterizza-no le nostre giornate e che confluiscono nel nostro domani. La nostra vita diventa, quindi, un perpetuo susseguirsi di perples-sità, in cui l’unica certezza che resta è pro-prio l’incertezza di cosa accadrà dopo. Per-

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ciò, la sola cosa che possiamo fare è rifu-giarci in quelle piccole cose che ci danno sicurezza, ascoltare una canzone che ci emoziona o contemplare il cielo ai piedi del ciliegio del proprio cortile. Forse, così, sta-remo meglio, forse...".

A u t o r e : A u r o r aP a r o l a : F O R Z A M o t i v a z i o n e :"Ho scelto questa parola, perché dobbia-mo essere forti e farci forza a vicenda. È du-ra stare per così tanto tempo senza vedere gli amici e i parenti, ma è solo in questo modo che possiamo porre fine a un perio-do tanto difficile e ritornare alla vita di tutti i giorni. È solo con l’unione di tutte le nostre forze, che riusciremo a combattere questo nemico".

A u t o r e : M a t t i aP a r o l a : F R U S T R A Z I O N EM o t i v a z i o n e :"Ho scelto tale parola, perché rappresenta il mio stato d’animo in questi giorni. È diffi-cile per me vivere lontano da tutto e da tut-ti e privarmi di diverse cose che prima da-vo per scontato. Allo stesso tempo, sono consapevole che solo rispettando le regole possiamo superare insieme tutto questo".

A u t o r e : E n r i c oP a r o l a : I M P O R T A N Z AM o t i v a z i o n e :"Ho scelto questa parola, perché credo che in tale situazione ognuno di noi si sia reso conto delle persone e delle cose cui è più legato. Non poter andare dove si vuole, non vedere le persone cui si tiene di più so-no condizioni che devono farci riflettere. Spesso ci si accorge dell'importanza di una cosa, solo quando non la si possiede più. Forse, alcune volte, non diamo abba-stanza importanza ai piccoli gesti".

A u t o r e : B e n e d e t t aP a r o l a : I M P R E V E D I B I L I T À M o t i v a z i o n e :"La parola che ho scelto e che mi sembra particolare emblematica è IMPREVEDIBILI-TÀ. Avrei potuto scegliere moltissime altre parole, ma questa sottolinea proprio il fatto che non mi sarei mai aspettata una situazio-n e d e l g e n e r e . Mi ricordo quando mia madre mi ha comin-ciato a parlare di un virus presente in Cina, che sembrava dare i sintomi di un’influen-za, ma talvolta poteva essere mortale. Io non le avevo minimamente prestato atten-zione; anzi, le ho detto di non preoccuparsi e che “avevo da fare”. Queste situazioni di emergenza ci sembrano, infatti, sempre estranee alla nostra realtà, le leggiamo sui libri di storia, le sentiamo al telegiornale e

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non pensiamo mai che un giorno possano succedere anche a noi. In pochi giorni ci siamo trovati al centro dei riflettori, bloccati in casa: basta scuola, basta università, ba-sta feste, basta uscite con amici o fidanza-ti, basta viaggi o passeggiate e, purtroppo, p e r m o l t i a n c h e b a s t a l a v o r o .Credo che questo periodo si stia dimostran-do molto duro per tutti: siamo stati costret-ti a fermare le nostre solite vite, senza nean-che aver avuto il tempo di rendercene con-to. Forse, quando questo periodo finirà, po-tremo apprezzare molto di più la nostra quotidianità che, a volte, ci sembrava mo-notona. Dovremmo cercare di prendere questo momento come un'occasione per dedicare più tempo alla nostra famiglia e alla riflessione, che solitamente si riduce al-la sera, dopo una lunga giornata fuori ca-sa".

A u t o r e : L u c aP a r o l a : I M M O B I L EM o t i v a z i o n e :"Ci sentiamo disorientati, come se qualcu-no ci avesse strappato dalle mani la nostra quotidianità. Una frase di una canzone dice:“Quante volte ho rovesciato la clessi-dra”; io mi sento così in questo periodo: sembra che il tempo si sia fermato, come se la sabbia, ormai immobile, non fosse più in grado di scorrere. Questo momento di distacco dalla "realtà" è, però, un'occasio-

ne per ognuno di noi, poiché ci dà il tempo per riflettere, per capire quali siano le per-sone di cui più sentiamo la necessità e i va-lori a cui dobbiamo dare priorità".

A u t o r e : F r a n c e s c oP a r o l a : I N C E R T E Z Z AM o t i v a z i o n e :"In questi giorni difficili domina l'incertezza: non sappiamo quando questa situazione cesserà e non sappiamo nemmeno quan-do potremo tornare alla nostra vita norma-le, che prima sembrava quasi banale e scontata. Tante cose che prima ritenevamo ovvie ora iniziano a non esserlo più: non po-ter svolgere alcuna attività al di fuori della propria abitazione ha cambiato profonda-mente la nostra vita e le nostre abitudini. L'incertezza della situazione sanitaria è la stessa incertezza che attanaglia i proprieta-ri di imprese, di negozi, di fabbriche che ri-schiano di fallire. Tutti siamo preoccupati. Tutti vogliamo tornare indietro, tornare alla vita di sempre, ma purtroppo non è possibi-le. L'unica cosa che possiamo fare in que-sto momento è meditare su questa situazio-ne e attendere che ci sia una prospettiva più chiara del nostro futuro, che appare an-cora molto incerto".

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A u t o r e : L o r e n z oP a r o l a : I N I M M A G I N A B I L EM o t i v a z i o n e :"La parola che ho scelto di riportare, poi-ché ritengo sia appropriata per descrivere questo momento epocale, è INIMMAGINA-BILE. Tutto questo era, infatti, INIMMAGI-NABILE, se penso alle recenti vacanze di Carnevale, durante le quali sembrava stra-no rimanere a casa da scuola anche solo tre giorni in più. E pensare che non sono riuscito a trattenere il sorriso, appena sono venuto a sapere che avremmo prolungato le vacanze! Nessuno ancora sapeva che co-sa realmente stesse accadendo, nonostan-te la Cina si fosse trovata prima di noi in questa situazione e avesse adottato già provvedimenti restrittivi, per cercare di con-tenere il contagio. INIMMAGINABILE è an-che la proporzione mondiale di questa si-tuazione, che coinvolge tutte le aree geo-grafiche e le fasce sociali senza distinzione di censo, di genere e di età".

A u t o r e : R o b e r t oP a r o l a : L I B E R T ÀM o t i v a z i o n e :"Libertà, perché è ciò che tutti bramiamo i n q u e s t i g i o r n i . Libertà, perché solo ora che ne siamo priva-ti ci rendiamo conto di quanto sia importan-t e . Libertà, perché la diamo sempre per scon-

tata, senza mai essere grati a coloro che hanno combattuto per ottenerla. Libertà, perché, alla fine di questo periodo, quando potremo davvero essere liberi, nes-suno di noi la sfrutterà al meglio, dimenti-cando velocemente come ci si sentiva sen-z a .Libertà, perché è ciò a cui tutti ora dobbia-mo rinunciare per il bene della comunità. Libertà, perché siamo liberi di scegliere, se r ispettare o meno le restr iz ioni . Libertà, perché è ciò che ci rende le perso-ne che siamo".

A u t o r e : M i c h e l eP a r o l a : L I B E R T ÀM o t i v a z i o n e :"Anch'io ho scelto la parola LIBERTÀ: solo in questi momenti ci rendiamo conto del suo grande significato e della sua grande importanza. Infatti, in questo periodo di quarantena ci è stato giustamente vietato di uscire e, quindi, ci è stata privata la liber-tà di poter anche solamente prendere una boccata d'aria. Non siamo più liberi di in-contrare i nostri amici, di andare a trovare i nonni, di andare a fare una corsa... La mag-gior parte delle persone prima non dava va-lore a queste "piccole cose", ma adesso si è resa conto di quanto tali consuetudini sia-no importanti. Questo situazione è, senza dubbio, una tragedia, ma ci offre l'opportu-nità di riflettere e di farci apprezzare la no-

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stra modalità di vita che in certi Paesi stra-nieri è impensabile".

A u t o r e : F r a n c e s c oP a r o l a : M E M O R I AM o t i v a z i o n e :"Perché memoria? Sinceramente, non so-no in grado di spiegarlo. Basti sapere che l'idea mi è venuta pensando a mio padre, ma non fraintendete. In realtà, in quel mo-mento mi stava sgridando. Non so perché tra le centinaia di parole che avevo in men-te io abbia scelto proprio memoria. Quindi, invece, di chiedermi inutilmente perché io abbia scelto proprio questa, preferisco pen-sare a cosa possa rappresentare per me in q u e s t o p e r i o d o . Memoria viene comunemente definita la ca-pacità di ricordare qualcosa o qualcuno. Troppo banale per i miei gusti. La definizio-ne che avrei voluto dare era diversa: memo-ria è la sensibilità di ognuno di saper pren-dere il meglio da ogni situazione, non ne-cessariamente dai propri errori, ma anche dalle cose che nella vita ci sono andate be-ne e, se lo dico io che di sfortuna me ne in-tendo, c'è da crederci. Quello che mi sono sempre chiesto, infatti, è perché la memo-ria venga sempre associata a un avveni-mento terribile. Insomma, giustamente dob-biamo imparare dagli errori e giustamente le esperienze passate ci devono far riflette-re, ma perché solo per un momento non

possiamo fermarci tutti, nessuno escluso, e sognare. Adesso sicuramente vi starete chiedendo: come possono la memoria e il sogno essere nello stesso discorso? Ebbe-ne, sembrerà divertente, ma non lo sapevo nemmeno io fino a poco tempo fa. Poi, mi sono detto:"Perché in questa situazione di sconforto, dobbiamo porci dei limiti e non continuare a sognare?". Ovviamente, la pri-ma reazione è stata: come fai a sognare quando le persone in tutto il mondo muoio-no, è impensabile e, soprattutto, egoista. Quindi, ho passato qualche giorno a riflette-re, di tempo ce n'è, e sono giunto alla con-clusione che il modo migliore che abbiamo per onorare ogni singola vittima di ogni epoca sia "semplicemente" continuare a sognare, perché è per loro che il mondo de-ve andare avanti, perché è per loro che non possiamo permetterci il lusso di fermar-ci o di porci limiti, perché è per coloro che, purtroppo, non possono più combattere c h e o g n u n o d i n o i d e v e f a r l o . Io lassù ho una guida, come penso tutti, ed è anche per lei che affronto la mia vita al meglio, perché la mia speranza è quella di condividere questi momenti con lei, ma adesso ho finalmente capito che ogni espe-rienza, bella o brutta che sia, non solo la condivido con lei, la vivo insieme a lei. Me-moria è motore che ci spinge a sognare e a non porci limiti, memoria è buon senso che ci permette di migliorare per noi stessi e

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per tutti coloro che hanno lottato; in tre pa-role: MEMORIA È VITA".

A u t o r e : C a r l oP a r o l a : M U R IM o t i v a z i o n e :"A mio parere, questo termine rappresenta in maniera molto efficace come le persone stiano decidendo di affrontare la reclusione alla quale siamo costretti dalla situazione attuale. Siamo confinati all’interno di recinti non solo fisici, ma anche mentali, che ci sia-mo dovuti auto-imporre; non possiamo, in-fatti, interagire fisicamente con nessuno al di fuori del nostro “cubo” e, anzi, dobbia-mo stare attenti a proteggere quest’ultimo da qualsiasi contatto con “l’esterno”. Ma, nonostante possa venire spontaneo rinchiu-dersi dentro ed evitare tutti, qualcuno si è dimenticato di costruire il tetto o di impedir-ci di aprire le finestre; infatti, la straordina-ria capacità di adattarsi propria della nostra specie è stata in grado di creare una nuova rete di connessioni che, pur non potendo sostituire una relazione aperta, ci illude che i muri non esistano, anche se solo per qual-che istante".

A u t o r e : L u d o v i c oP a r o l a : N O I AM o t i v a z i o n e :"La noia è il sentimento preponderante in questo periodo ed è in tale stato di noia

che mi fermo a pensare, mi chiedo chi so-no e che cosa voglio fare; cerco di darmi una risposta, senza mai, però, arrivare a una vera e propria conclusione. In fondo, è il percorso che permette di crescere, mi di-co: sono le domande che ci poniamo che d e fin i s c o n o c h i s i a m o . Normalmente direi che annoiarsi non va be-ne, che fa ed è male. In questa situazione, penso che sia ciò che più permette di avvi-cinarsi a se stessi, anche se molto spesso in maniera confusa e destabilizzante: se ci si fa trainare da questo senso di malessere, si scopre che si può entrare in un mondo nuovo, in un luogo di scoperta e di esplora-z i o n e . Sono certo che, alla fine di tutto ciò, il mon-do tornerà alla normalità, portandosi il ricor-do indelebile di questa (dis)avventura".

A u t o r e : E l e o n o r aP a r o l a : O P P O R T U N I T ÀM o t i v a z i o n e :"Ho sempre condiviso l'affermazione di Fa-bio Volo, secondo la quale <<la vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade>>. Certo, confinati nelle nostre case per un tempo non ancora definito, lontani dai nostri amici e da quei luoghi che solo fino a poche settimane fa riempivano le nostre giornate risulta diffici-le agire. Anzi, è probabile che noi tutti ci stiamo un po' rassegnando di fronte a que-

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sta routine che ci appare monotona, in cui ogni giorno sembra identico all'altro al tal punto, da perdere quasi la percezione dello scorrere del tempo. Eppure, c'è qualcosa che potremmo fare, trasformare questa as-surda circostanza in una vera e propria op-portunità. Riflettendoci bene, infatti, è co-me se qualcuno avesse "messo in pausa" il mondo, e con esso la vita frenetica di tutti i giorni, di cui, in fondo, ci siamo sempre un po' lamentanti. È proprio questa l'occasio-ne di fare tutte quelle cose per cui nella quotidianità non troviamo il tempo: inventa-re una nuova ricetta in cucina, terminare quel noiosissimo puzzle ricevuto a Natale 2012 o iniziare la lettura di quel libro abban-donato da ormai due anni nella lista delle "cose da fare quando potrò". Insomma, si tratta di porsi ogni mattina un piccolo obiet-tivo o un progetto da portare a termine; an-che queste giornate di quarantena merita-no di essere uniche e, per questo, forse, an-che ricordate un giorno".

A u t o r e : A l e s s a n d r oP a r o l a : P A Z I E N Z AM o t i v a z i o n e :"Può sembrare una parola scontata (e lo è), ma in questo momento avere pazienza e ri-manere a casa sono precauzioni che posso-no tenere tutti più al sicuro. Ci sono perso-ne che lottano ogni giorno per curare i ma-lati. Tutto quello che dobbiamo fare noi è

rimanere a casa ad aspettare. Per noi adole-scenti è veramente dura non poter uscire o vedere i nostri amici per così tanto tempo, ma sono convinto che, se tutti (o quasi) ri-usciremo ad avere pazienza, questa emer-genza passerà p iù ve locemente" .A u t o r e : E l e n aP a r o l a : P A Z I E N Z AM o t i v a z i o n e :"Pazienza è la facoltà umana di rimandare la propria reazione alle avversità, mantenen-do un atteggiamento neutro nei confronti dello stimolo. La pazienza è un atteggia-mento interiore proprio di chi accetta il do-lore, le difficoltà, le avversità, le controver-sie, la morte con animo sereno e con tran-quillità, controllando la propria emotività. Sono necessarie tenacia, perseveranza, cal-ma e costanza. In una situazione come quella che stiamo vivendo oggi la pazienza è una qualità fondamentale che tutti dob-biamo avere. Affrontare le difficoltà con tranquillità, difficoltà banali come quella di non uscire di casa e di osservare le indica-zioni che ci vengono date. Se non accettia-mo queste complicazioni della nostra vita abituale, sicuramente andremo incontro a difficoltà sempre più complesse, come quelle di dover assistere alla scomparsa prematura di un proprio caro o di non ave-

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re la possibilità di essere curati a causa del-la mancanza di mezzi".

A u t o r e : S i l v i aP a r o l a : P E S OM o t i v a z i o n e :"La situazione che stiamo vivendo è parti-colare ed ha e avrà una grande ripercussio-ne nei prossimi anni dal punto di vista eco-nomico, umano e sociale. Spero che ciò che sta accadendo ci aiuti a non ripetere g l i s t e s s i e r r o r i i n f u t u r o . Forse, qualcuno ancora non se ne rende conto, ma oggi le nostre singole azioni han-no un valore immenso: scegliere di rispetta-re le regole può davvero aiutare; non farlo può avere, invece, ripercussioni irreparabili p e r t u t t a l a c o m u n i t à . Questo periodo di quarantena è sicuramen-te snervante per chiunque, ma penso sia stato utile, per farci notare il peso delle pic-cole cose, da quelle cui prima non aveva-mo tempo da dedicare a quelle che oggi ci è impedito di fare e che un tempo davamo per scontate. Dobbiamo essere noi a deci-dere se dare un peso a questi momenti e quale peso".

A u t o r e : A l e s s a n d r aP a r o l a : P R I V A Z I O N E M o t i v a z i o n e :"Forse, risulta un po' scontata come paro-la, però è la sensazione che davvero "sen-

to" da ormai un mese a questa parte. Que-sta situazione ci ha privato e ci ha indotto ad "auto-privarci" di diverse abitudini, della routine di tutti i giorni, della frenesia della vita, ma soprattutto ci ha completamente tolto, strappato (certo, per ovvi motivi) l'in-terazione con le persone, il contatto con gli amici, cosa che a me manca moltissimo. Oltre tutto, questa quarantena ci ha privati anche del nostro ultimo anno scolastico, della gita e di tutti i momenti belli o brutti che avremmo potuto vivere insieme".

A u t o r e : A n n aP a r o l a : P R O G R E S S OM o t i v a z i o n e :"Tra le tante parole significative per questo momento ho voluto sceglierne una più con-creta e incoraggiante: progresso. Questo per me non è il tempo per riflettere sul no-stro passato e criticarlo, è il momento di reagire e di cambiare in meglio. E noi, in parte, lo abbiamo già fatto. Siamo stati tutti costretti a rivoluzionare il nostro modo di vivere e a introdurre innovazioni nella no-stra società, in un paese come l'Italia che negli ultimi anni sembrava essere stato la-sciato indietro, un po’ retrogrado, con una delle popolazioni più anziane al mondo, con una società restia ai cambiamenti. L’Ita-lia ha reagito e si è adeguata al distanzia-mento sociale: pur di comunicare e di conti-nuare le proprie attività a distanza, si è rin-

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novata e si è convertita all’utilizzo dell'infor-matica, ha adottato l’utilizzo di mascherine, oggetti prima estranei all’abitudine occiden-t a l e . Questa pandemia ha, inoltre, focalizzato l’attenzione di molti sulla ricerca medica, da tempo poco rappresentata in Italia, e ha portato alla luce svariati problemi del no-stro sistema sanitario che devono essere risolti. I risvolti di questa brutta situazione, quindi, potrebbero non essere tutti disastro-si: abbiamo intrapreso una nuova fase di progresso e di sviluppo".

A u t o r e : T o m m a s oP a r o l a : R E S P O N S A B I L I T ÀM o t i v a z i o n e :"La parola che più mi rappresenta in que-sto periodo buio è RESPONSABILITÀ, la responsabilità che ci dobbiamo prendere delle nostre azioni. In questo momento sembra una cosa scontata, anche se ci so-no moltissimi individui che continuano a fa-re ciò che vogliono, senza curarsi delle con-seguenze e delle persone intorno a loro, an-che di quelle più care. Se solo fossimo sta-ti responsabili fin dall'inizio di questa epide-mia!".

A u t o r e : E n r i c oP a r o l a : R I F L E S S I O N EM o t i v a z i o n e :"Nonostante la quarantena sia iniziata da

tre settimane, ormai è più di un mese che siamo a casa "rinchiusi" tra le mura dome-stiche. È, però, tra queste mura che abbia-mo finalmente l'opportunità di rimanere so-li con noi stessi. Credo che questa sia un'opportunità che non debba essere spre-cata: oggigiorno, nella società frenetica in cui viviamo le occasioni di silenzio e di ri-flessione sono molto limitate. Abbiamo avu-to una fortuna nella sfortuna, cerchiamo di rendercene conto".

A u t o r e : M a r c oP a r o l a : R I F L E S S I O N EM o t i v a z i o n e :"Per quanto mi riguarda, le uniche volte che rifletto veramente sono quelle di calma o di noia, quando, ad esempio, sto per ad-dormentarmi e cerco di non pensare a nul-la in realtà, ma finisco con il pensare a qual-siasi sciocchezza mi sia successa o stia succedendo nel mondo. Ecco, questo pe-riodo è come una lunga nottata passata in bianco a pensare, a riflettere sulla distanza che c'è tra noi, sulla noncuranza dei perico-li e, quindi, sulla precarietà della vita, su co-me sia facile, da liberi, ritrovarsi chiusi in gabbia. Lo so, è iperbolico chiamare le no-stre case, alcune piene di tecnologie per distrarsi, gabbie. Tuttavia, penso che il man-cato contatto con le persone e il blocco di quella vita fatta di abitudini siano fattori che ci portano a vedere le nostre case, che

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prima adoravamo tanto e nelle quali deside-ravamo ritornare subito dopo il lavoro o la scuola, come vere e proprie gabbie. Cre-do, quindi, che in gabbia si possa riflettere, si debba riflettere".

A u t o r e : M a t t e oParola: Tra RIFLESSIONE e RESPONSA-B I L I T ÀM o t i v a z i o n e :"Speravo di mettermi al computer e di ri-uscire subito a scegliere una parola, una so-la tra le tante che mi sono venute in mente in questi giorni. Non ha funzionato, le paro-le a cui sto pensando sono molteplici e non mi sento di dare più importanza all'una rispetto all’altra. Allora parto dalla causa di tutto, dalla situazione che stiamo vivendo, dal fatto che io stia scrivendo con una ta-stiera e non con la mia solita penna cancel-l a b i l e .Corona virus. Anche se le figure retoriche non sono il mio forte e faccio sempre fatica a riconoscerle, in queste due parole non posso fare a meno di notare la allitterazio-ne della lettera "R". Sarà un caso o, forse, no, ma questa lettera è l’iniziale di una buo-na parte delle parole che mi frullano nella testa e che meglio rappresentano il mio modo d i v ivere questo momento.RIPOSO, un po’ banale. RIGENERAZIONE, esagerato. Comunque, l'idea mi sembra chiara. Ovviamente, quando scrivo queste

parole, lo faccio con rispetto e ritenendomi fortunato: sono consapevole del fatto che molte persone non si fermano da settima-ne e il riposo è per loro soltanto una spe-ranza, un sogno. Non posso, però,̀ negare che sto vivendo questo periodo come una lunga pausa, uno stacco dall’intensa quoti-dianità che caratterizza solitamente questi mesi dell’anno. Non si tratta di un riposo passivo, vuoto e noioso, ma di una tranquil-lità psicologica e mentale che mi permette di dedicarmi a cose che, di norma, metto un po’ da parte nonostante la loro impor-tanza. Per esempio, tutto il tempo che pas-so con i miei genitori, ma soprattutto i mo-menti di riflessione che caratterizzano le giornate. Ecco, RIFLESSIONE è un’altra delle parole significative e questa penso di poterla condividere con chiunque. Riflette-re sulle cause, sulle conseguenze, su cosa davvero è importante, riflettere su quello che provano le persone malate stando a ca-sa senza potersi muovere, riflettere su ciò che riteniamo scontato e che, invece, non lo è per nulla, riflettere su cosa è giusto fa-re e perché. In questo momento, è dovero-so rispettare le regole ed è giusto essere responsabili. Ed è proprio RESPONSABILI-TÀ l’ultima parola che voglio sottolineare e che penso sia fondamentale per poter usci-re al più presto da questa situazione che ci ha reso deboli e vulnerabili, ma anche per

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ridimensionare le nostre vite e, perché no, anche noi stessi".

A u t o r e : I r e n eP a r o l a : R I N A S C I T A M o t i v a z i o n e :"Il mondo sta attraversando un periodo buio, che ha sicuramente portato molti di-sagi: a partire dal rallentamento economico allo stop della normale frequentazione del-le scuole da parte dei ragazzi. Nonostante ciò, ritengo che tutta questa situazione stia facendo emergere un lato umano che forse stava venendo meno. A ogni periodo oscu-ro della storia segue, in genere, una grande ripresa; ad una fase di indifferenza sono molto fiduciosa possa concretizzarsi una inaspettata rinascita umana".

A u t o r e : G r e t aP a r o l a : R I T R O V A R S IM o t i v a z i o n e :"Sembra un paradosso il fatto di poter ritro-varsi in un momento di quarantena, ma penso invece che i due eventi vadano di pa-ri passo, perché proprio questi giorni insoli-ti, passati a casa senza la quotidiana routi-ne che occupa le mie giornate, mi stanno regalando molto spazio per riflettere. In questo momento, il mio più grande pen-siero è quello di dover ritrovare me stessa, per riuscire ad andare avanti con forza e con determinazione. Oltre a me stessa, sto

anche cercando di ritrovare una persona che, fino ad ora, avevo allontanato ogni giorno sempre di più, mio padre: anche se ora non ho la possibilità di incontrarlo fisica-mente, è bello riuscire a ritrovarsi come fa-miglia, uniti per incoraggiarsi reciprocamen-t e ! Sicuramente, dopo questa fase di quarante-na, un pensiero positivo porterà a opportu-nità che prima pensavo non esistessero".

A u t o r e : A n d r e aP a r o l a : R I V A L U T A R EM o t i v a z i o n e :"Perché questo periodo di "reclusione" e di riflessione mi (e credo anche ci) ha con-sentito di rivalutare molti valori, che, maga-ri, prima davamo per scontato, quali la salu-te, la famiglia, il rispetto delle norme, sep-pur restrittive, per un obiettivo e per un be-ne comune. È stato anche utile per rivaluta-re, più in generale, cosa non funzioni in Ita-lia, come nel resto dell'Europa e del mon-do".

A u t o r e : P i e t r oP a r o l a : R I P A R T I R EM o t i v a z i o n e :"Ho scelto tale parola prima di tutto per mantenere il trend di parole che iniziano per "RI"; in secondo luogo, per ciò che do-vremmo fare, finita la quarantena. Possia-mo, quindi, iniziare a utilizzare questi tempi

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morti della giornata, per progettare e per programmare quello che faremo una volta passata questa crisi, dimenticandoci dei problemi che stiamo vivendo, per ripartire in un futuro migliore”.

A u t o r e : S a r aP a r o l a : R I S P E T T OM o t i v a z i o n e :"Ho scelto questa parola, perché ora più che mai bisogna avere rispetto per le nor-mative imposte dallo Stato, poiché senza di queste l'epidemia continuerebbe ad avanzare senza soluzione di continuità, reci-dendo così il filo della vita di molte persone prima del previsto. Inoltre, bisogna avere rispetto per tutti i medici e gli infermieri che si ritrovano in prima linea, per tentare di guarire coloro che sfortunatamente si so-no amma la t i a causa de l v i rus " . A u t o r e : L e o n a r d oP a r o l a : S A C R I F I C I OM o t i v a z i o n e :"Sono sempre stato un ragazzo attivo: ho sempre preferito essere fuori piuttosto che tra le mura domestiche. Come a tutti, mi piace uscire con gli amici e trovo logorante il fatto di non poterli vedere, pur vivendo nello stesso paese. Mi piace vivere al limite delle regole. Perché? Non lo so, semplice-mente sono fatto così. Odio dover mettere limiti sia mentali, sia fisici alla mia vita, ma

in questo momento è una necessità: la mia libertà deve passare in secondo piano, per favorire il bene comune: la salute di tutti. Quindi, sono consapevole di dover fare un atto di forza e sacrificarmi per raggiungere questo traguardo collettivo, anche se mi co-sterà molte litigate con la mia famiglia, dal momento che non siamo abituati a stare in-sieme 24 ore al giorno. Ma ce la faremo, ne sono sicuro".

A u t o r e : L u c aP a r o l a : S C O P E R T A M o t i v a z i o n e :"La mia parola è SCOPERTA, perché la sco-perta di una nuovo scenario mi ha fatto ri-scoprire nuovi aspetti della vita. Infatti, se-condo me, questo momento è ambivalen-te: se da un lato mi permette di vedere in modo più chiaro ciò che mi manca e che ritengo solitamente importante, dall'altro mi obbliga anche a cambiare prospettiva e a riscoprire la solitudine. Si tratta di una so-litudine intesa non solo come mancanza di rapporto diretto con gli altri, ma anche co-me capacità di stare con se stessi. È pro-prio questa solitudine che intensifica il desi-derio di incontro e che riflette quanto sia importante la necessità di un confronto".

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A u t o r e : M a t i l d eP a r o l a : S O L I D A R I E T ÀM o t i v a z i o n e :"Non ho avuto la benché minima esitazio-ne: avevo una sola e unica parola che rim-bombava nella mia mente, SOLIDARIETÀ.Ne sento parlare ogni giorno da quando questa quarantena è iniziata; la vedo e la percepisco in ogni istante. Si nota la solida-rietà in ogni ambito, dal più piccolo al più rilevante; si nota la solidarietà tra le perso-ne quando prima non ce n’era neppure l’ombra. La vedo tra noi ragazzi che in que-sto periodo cerchiamo veramente di aiutar-ci l’un l’altro; la vedo negli occhi di mio pa-dre, che cerca in ogni modo di aiutare la mamma che, purtroppo, sta affrontando un periodo piuttosto difficile. Ma soprattutto la sento nelle parole di mia madre, quando descrive il clima che c’è in ospedale. Sì, perché mamma lavora in un reparto attrez-zato per assistere pazienti colpiti da quella malattia che sta pian piano dilagando in tut-to il pianeta. Averla sentita parlare di solida-rietà dopo ore interminabili di lavoro e do-po averla vista stanca ed esausta è stato l'unico momento in cui mi sono sentita - credetemi - per un attimo risollevata e gra-ta".

A u t o r e : E d o a r d oP a r o l a : S O L I D A R I E T ÀM o t i v a z i o n e :"Anche per me in questo periodo SOLIDA-RIETÀ è una parola fondamentale; non sto parlando solo della solidarietà nei confronti di chi sta lottando contro la malattia, ma an-che nei confronti di chi non avresti avuto attenzione in una situazione di normalità. Alla luce dello spirito di condivisione e di altruismo di questo periodo di pandemia potrebbe nascere in molti il desiderio di col-laborazione per un fine comune di solidarie-tà".

A u t o r e : G i u l i aP a r o l a : S O L I D A R I E T ÀM o t i v a z i o n e :"Ho scelto anch'io questa parola, perché sin dai primi momenti ho notato una solida-rietà comune sia tra i cittadini italiani, sia da parte di altre nazioni che hanno colorato i propri monumenti con la nostra bandiera. In questo momento ogni persona sta met-tendo da parte un po' di libertà personale per un bene maggiore: rinunciamo a uscire non solo per il nostro bene, ma anche per non mettere in pericolo gli altri. Spero che ognuno capisca quanto sia importante la solidarietà reciproca in questa situazione così precaria e quanto l'egoismo possa nuocere a noi e agli altri".

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A u t o r e : S a r aP a r o l a : S O S P E N S I O N EM o t i v a z i o n e :"Per l’atmosfera sospesa che si è creata a causa delle misure restrittive che hanno messo di fatto un freno a tutte le nostre vi-te frenetiche".

A u t o r e : L o r e n z oP a r o l a : T E M P O M o t i v a z i o n e :"Ho scelto la parola TEMPO, quello che sembra ci stia rubando questa quarantena, quando è esattamente quello che ci sta re-galando; tempo per capire un po' dove si sta andando nella vita, per riflettere sugli errori passati, ma soprattutto per buttare un piede avanti verso il futuro. In genere, ci troviamo chiusi in un circolo vizioso, sem-pre a correre dietro agli impegni quotidiani, alla scuola, alla famiglia, agli amici, privati del nostro bene più prezioso, il tempo. Ora, invece, siamo ricchi di tempo, e sta solo a noi sfruttarlo al meglio".

A u t o r e : S o fiaP a r o l a : T E M P OM o t i v a z i o n e :"In effetti, anch’io penso che questa sia la parola che meglio descriva tale momento storico. Tempo, perché è questa la cosa che preoccupa di più la maggior parte del-la popolazione oggi, seppur in modi diver-

si. Da una parte vi sono coloro che da un giorno all'altro si sono ritrovati ad avere troppo tempo a disposizione, dall'altra colo-ro che stanno lottando perché il tempo, proprio o altrui, non si fermi".

A u t o r e : A n d r e aP a r o l a : T E M P O M o t i v a z i o n e :"Anche la parola scelta da me è TEMPO. In questo periodo in cui siamo obbligati a ri-manere a casa abbiamo una grande quanti-tà di tempo, da cercare di impiegare nel mi-gliore dei modi. Infatti, questa pandemia ha bloccato molti lavori e abbiamo molto più tempo a disposizione. È vero che siamo bloccati a casa, ma questa situazione, pri-ma o poi, finirà e dovremo essere in grado di riappropriarci al meglio della nostra vita".

A u t o r e : M a r t i n aP a r o l a : U G U A G L I A N Z AM o t i v a z i o n e :"Ho scelto la parola UGUAGLIANZA, per-ché questa epidemia ci ha ricordato per l’ennesima volta che siamo tutti uguali. La società in cui viviamo ci fa dimenticare che, in fondo, anche noi siamo esseri viven-ti come gli altri e che, in quanto tali, sotto-stiamo alle stesse regole naturali. Troppo spesso, invece, ci sentiamo esseri superiori e sottovalutiamo la forza della natura. Que-sta esperienza dovrebbe essere un monito

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per capire, una volta per tutte, quanto sia infondata qualsiasi discriminazione".

A u t o r e : A n n aP a r o l a : U M A N I T ÀM o t i v a z i o n e :"Per descrive il periodo buio che stiamo vi-vendo tutti insieme ho scelto la parola U M A N I T À . Questo termine ha due possibili significati: il primo inteso come genere umano, men-tre il secondo come altruismo. Ho sempre pensato che la maggior parte degli uomini, soprattutto nel mondo occidentale, fosse egoista, perché troppo impegnata a curarsi dei propri interessi. In questo momento, nel quale sembra che il mondo si sia ferma-to, il genere umano è quasi costretto a met-tere momentaneamente in pausa la propria vita e le proprie abitudini. Questa emergen-za che sta colpendo tutta l'umanità sta in qualche modo facendo sentire le persone più vicine, perché alla fine siamo tutti nella stessa situazione. Da quando è stato dichia-rato lo stato di emergenza ho realizzato quante persone altruiste ci siano al mondo, piene di umanità, disposte anche a rischia-re la propria vita per aiutare il prossimo; non mi riferisco solamente a medici e a in-fermieri, ma anche a tutte quelle persone che stanno offrendo il loro contributo nelle associazioni di volontariato. Dal momento

che stiamo affrontando tutti un mostro co-mune, manifestiamo la nostra umanità".

A u t o r e : C h a t u n iP a r o l a : V A L O R EM o t i v a z i o n e :"A causa di questa epidemia siamo costret-ti a stare in casa, non possiamo vedere i no-stri amici e parenti, se non attraverso video-chiamate; per uscire abbiamo bisogno di un permesso, perché anche un semplice starnuto, che prima passava inosservato, adesso è causa di paure e di inquietudini. Eppure, mi sono resa conto che in tutto questo caos molte cose, che prima ritene-vo scontate, sono invece molto importanti per me: tutte queste limitazioni mi hanno fatto capire il vero VALORE delle cose".

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