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Liceo Scientifico Giovanni Marinelli, dicembre 2012 numero II, anno XXV EDITORIALE: Sembra strano, ma siamo già (o meglio “solo”) giunti in prossimità del Natale, anche se ciò vuol dire che si prospetta imminente la famigerata e tanto temuta fine del mondo predet- ta da quegli antichi simpaticoni dei Maya. Mentre vi godete le vostre ultime ore di vita, ecco che arriva Preludio a tirarvi su il morale! In questo numero abbiamo ripropo- sto la sezione “Opinioni”, ormai smarrita da un paio d'anni a questa parte, che esporrà due posizioni dif- ferenti sullo stesso argomento. Il nostro Riccardo Martina tratterà il tanto discusso tema dell'utilizzo dei software liberi nel nostro liceo, men- tre Saverio Papa darà voce alla pro- testa in corso da parte degli inse- gnanti che coinvolge direttamente anche la nostra scuola ed Elias Ngombwa ci illustrerà la nuova situazione politica cinese. Rinnoviamo a tutti i marinelliani interessati l'invito ad unirsi alla nostra redazione non solo nel ruolo di giornalisti o vignettisti perchè c'è sempre e comunque bisogno di una mano. È doveroso ringraziare il professor Sciuto che ci segue con la solita grande disponibilità, Carlotta Gregori per la gentile collaborazione oltre a tutti coloro che a loro modo hanno contribuito alla buona riuscita di questo nuovo numero. Detto questo non ci resta che augu- rarvi buone vacanze o, nel caso ci vada storta, una felice fine del mondo! Buona lettura a tutti :) Camilla Persello 2^A Nicola Petrucco 2^H [email protected] “Il cielo ci casca sulla testa!” - fine del mondo: accadrà davvero? - Alcuni anni fa i ragazzi che gira- vano nei corridoi organizzavano dibattiti, autoge- stioni e moltre altre attività, ora gli studenti che si interessano vera- mente al mondo dove sono? a pagina 9 Dove sono gli studenti? Politica e scuola la protesta degli insegnanti a pagina 9 Indice sezioni: Opinioni pag.2 Attualità pag.4 Liceo pag.8 Eventi pag.10 Curiosità pag.11 Terza Pagina pag.12 Racconti pag.14 Cruciverbone pag.15 Messaggini pag.16 Ig Nobel 2012 premiate le più “matte” ricerche scientifiche dell’anno a pagina 11 1000,1260, 1863, 1967,1999, 2011. Cos’hanno in comune questi numeri? Sono tutte proposte, fallite, di date per la fine del mondo. Ma la domanda che si fanno tutti è: aggiungeremo il 2012 tra queste date o que- st’anno ci sarà davvero la fine del mondo?Da tempo infatti si è diffusa la notizia che il 21.12.2012 è la data nella quale il nostro mondo finirà. I Maya avevano ragione? O è solo un’ltra bufala? a pagina 5 dicembre2012f_bozza.qxd 12/12/2012 18.34 Pagina 1

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Liceo Scientifico Giovanni Marinelli, dicembre 2012 numero II, anno XXV

EDITORIALE:Sembra strano, ma siamo già (omeglio “solo”) giunti in prossimitàdel Natale, anche se ciò vuol dire chesi prospetta imminente la famigeratae tanto temuta fine del mondo predet-ta da quegli antichi simpaticoni deiMaya.Mentre vi godete le vostre ultime oredi vita, ecco che arriva Preludio atirarvi su il morale!In questo numero abbiamo ripropo-sto la sezione “Opinioni”, ormaismarrita da un paio d'anni a questaparte, che esporrà due posizioni dif-ferenti sullo stesso argomento.Il nostro Riccardo Martina tratterà iltanto discusso tema dell'utilizzo deisoftware liberi nel nostro liceo, men-tre Saverio Papa darà voce alla pro-testa in corso da parte degli inse-gnanti che coinvolge direttamenteanche la nostra scuola ed EliasNgombwa ci illustrerà la nuovasituazione politica cinese.Rinnoviamo a tutti i marinellianiinteressati l'invito ad unirsi allanostra redazione non solo nel ruolodi giornalisti o vignettisti perchè c'èsempre e comunque bisogno di unamano.È doveroso ringraziare il professorSciuto che ci segue con la solitagrande disponibilità, CarlottaGregori per la gentile collaborazioneoltre a tutti coloro che a loro modohanno contribuito alla buona riuscitadi questo nuovo numero.Detto questo non ci resta che augu-rarvi buone vacanze o, nel caso civada storta, una felice fine delmondo!Buona lettura a tutti :)

Camilla Persello 2^A Nicola Petrucco 2^H

[email protected]

“Il cielo ci casca sulla testa!”- fine del mondo: accadrà davvero? -

Alcuni anni fa iragazzi che gira-vano nei corridoiorganizzavanodibattiti, autoge-stioni e moltre

altre attività, oragli studenti che siinteressano vera-mente al mondodove sono?

a pagina 9

Dove sono gli studenti? Politica e scuolala protesta degli insegnanti

a pagina 9

Indice sezioni:Opinioni pag.2Attualità pag.4Liceo pag.8Eventi pag.10

Curiosità pag.11 Terza Pagina pag.12Racconti pag.14Cruciverbone pag.15Messaggini pag.16

Ig Nobel 2012premiate le più “matte” ricerche

scientifiche dell’annoa pagina 11

1000,1260, 1863,1967,1999, 2011.Cos’hanno in comunequesti numeri? Sonotutte proposte, fallite, didate per la fine delmondo. Ma la domanda

che si fanno tutti è:aggiungeremo il 2012tra queste date o que-st’anno ci sarà davverola fine del mondo?Datempo infatti si è diffusala notizia che il

21.12.2012 è la datanella quale il nostromondo finirà. I Mayaavevano ragione? O èsolo un’ltra bufala?

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2 OPINIONI

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Pena di morte: chi è contro...

“Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressionedella pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omici-dio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontana-re i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassi-nio.”Cesare Beccaria, “Dei delitti e delle pene”, 1764

La pena di morte contiene in sé la propria contraddizionepoiché lo Stato si macchierebbe di un crimine che essostesso condanna denotando una predisposizione alla vio-lenza della società, la quale si può perciò ritenere corre-sponsabile dei crimini commessi poiché la personalità diogni individuo è profondamente influenzata dall’ambien-te circostante. Bisogna inoltre ricordare che diversi studi in Giappone,Giamaica, California hanno dimostrato come il tasso dicriminalità non aumentasse durante i periodi in cui le ese-cuzioni capitali venivano sospese, ma piuttosto diminui-va; possiamo quindi escludere che la si possa ritenere unvalido deterrente per i crimini. Nello scorso secolo, inoltre, solo negli Stati Uniti 350 per-sone sono state riconosciute innocenti mentre si trovava-no nel braccio della morte, 25 dei quali però erano già statigiustiziati.

Possono essere infatti commessi degli errori dolosi o invo-lontari durante le indagini o nell’applicazione delle normegiuridiche che possono portare alla condanna di un inno-cente. Tale pena può essere sfruttata dal governo per eliminare

oppositori politici o personaggi scomodi, come avvienetuttora in Cina ad esempio, nonostante l’articolo 3 dellaDichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo proclamiche “ogni individuo ha diritto alla vita”. Inoltre non garantisce nemmeno un risarcimento morale aiparenti delle vittime di omicidio, poiché la morte dell’as-sassino non renderà agli amici e ai genitori la vittima, anzicreerebbe una situazione di dolore nei familiari del con-dannato, i quali spesso non hanno nulla a che fare con ilreato. Oltretutto nega qualsiasi possibilità di riabilitazione delcondannato. Al fine di evitare casi di recidiva, potrebbeessere utile intraprendere un serio monitoraggio psicolo-gico durante la detenzione e rivedere le procedure di rein-serimento in società. La pena di morte è perfino più costosa rispetto a una con-danna detentiva; secondo uno studio dello Urban Institutesu 1.227 omicidi commessi nel Maryland dal 1978 al1999, una condanna alla pena di morte costa allo statocirca tre volte una condanna detentiva, in termini di pro-cessi, ricorsi e sorveglianza in carcere.

“«Merita la morte.»« Se la merita! Eccome! Molti tra i vivi meritano la morte.E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Seiforse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppogeneroso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappiche nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conse-guenze.» ”J.R.R. Tolkien, “Il Signore degli Anelli”, 1955

Agnese Di Giusto 5^ O

Una manifestazione di Ammesty International contro la pena capitale

Solo negli USA, nel secolo scorso, 350 persone sono state ricono-sciiute innocenti dopo la condanna a morte

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OPINIONI 3

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...e chi è a favore

Si può ancora parlare di pena capitale al giorno d'oggi?Si tratta infatti di un concetto piuttosto remoto per moltieuropei, ma tristemente reale per il resto del mondo.I paesi dove la pena di morte è ancora praticata sono 58.In Iran gli omosessuali vanno incontro all'impiccagione.In Pakistan una donna è stata accusata di blasfemia e con-dannata a morte per aver offerto da bere ad una persona diun'altra religione.In Cina sono quasi60 i reati per i qualiè prevista la penacapitale, e migliaiadi persone ognianno subisconoquesto fato.Perfino nei civilis-simi Stati Unitid'America moltitrovano la morteper errori giudiziarilegati ad un sistemapenale gravementeimperfetto.Alla luce di questi edi molti altri esem-pi, basandosi suidiritti dell'uomo,pare impossibile considerare giusta o anche solo possibilela pena di morte.Eppure vi sono situazioni nelle quali la pena capitale rap-presenta un provvedimento necessario ed appropriato, onei quali un'esecuzione è un atto giusto volto a protegge-re i cittadini dello Stato e di conseguenza lo Stato stesso. Si tratta di situazioni estreme, ma purtroppo esistenti: lestragi, i crimini di guerra e contro l'umanità. Chi si mac-chia di questi delitti calpesta la propria umanità ed i dirit-ti universali, ponendosi al di fuori della società e rappre-sentando per essa una grave minaccia.Prendiamo il caso di Andres Behring Breivik, un uomo, seancora lo si può definire tale, che ha lucidamente massa-crato 77 persone inermi il 22 luglio dell'anno scorso.Dopo essere stato catturato, processato e condannato a 21anni di carcere (prorogabili), Breivik, riconosciuto inpieno possesso delle sue facoltà mentali, ha placidamenteaffermato come le sue azioni fossero giuste e necessarie ecome egli ripeterebbe quello che ha fatto non appena gli siripresentasse l'occasione propizia.È auspicabile che la Norvegia sia in grado di ridurreBreivik in condizione di non nuocere, ma vi sono paesi delmondo dove individui del genere non vengono puniti e

continuano a perpetrare i loro crimini.Le obiezioni principali che vengono portate avanti daglioppositori della pena di morte sono la sua inefficaciacome deterrente ed il diritto alla vita, comune a tutti gliuomini.Vediamo che nel caso preso in esame (pena capitale perstrage, crimini di guerra e contro l'umanità) queste argo-

mentazioni perdo-no la loro forza:non si tratta infattidi una pena che hacome scopo lo sco-raggiare l'attuazio-ne di ulteriori delit-ti, ma di un attovolto a proteggerel'intera comunità dauna forza entropica,da una minaccia.In secondo luogo,gli individui che simacchiano dei sud-detti delitti rinnega-no i cosiddetti“diritti universali” esi pongono al difuori di essi, met-

tendo allo stesso tempo gravemente in pericolo quelli ditutti gli altri, e lo Stato deve intervenire per proteggere lacomunità. Evidentemente non si tratta di “abbassarsi allivello dei criminali” o “vendicarsi”, ma di un atto che, perquanto triste, può essere necessario al bene superiore.Ciò che l'associazione Amnesty International cerca di farconoscere, è l'esagerato numero di persone mandate alpatibolo per reati minori e di innocenti giustiziati per erro-re.Ebbene, queste considerazioni sono vere, ed è giusto com-battere per migliorare le cose, tuttavia il caso preso in que-stione non ne viene toccato e, se appare evidente la neces-sità di cambiare il sistema, resta il fatto che la pena capi-tale può farne attivamente parte per il bene comune.

Pietro Pomella 4^H

In nero gli Stati che mantengono la pena di morte

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4 ATTUALITA’

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La Cina di Xi JinpingIl 15 novembre si è concluso il diciottesimo congresso delPartito Comunista Cinese. Essendo la Cina unaRepubblica Popolare, in cui vi è un unico partito, di stam-po socialista, al governo, si tratta di un evento di enormeimportanza per il Paese.Anche noi occidentali dovremmo seguire le vicende di unStato che rappresenta la seconda potenza economica mon-diale, prossima a sorpassare il primato americano.

CHI E’ XI JINPING?In un solo giorno Xi Jinping è stato eletto segretario gene-rale del partito e presidente della commissione militare, ea marzo prenderà il posto di Hu Jintao come presidentedella Cina.Nato nel 1953, è il figlio di Xi Zhongxun, Vice PrimoMinistro di Mao Tse Tung. Il ruolo importante del padregli garantisce un’infanzia totalmente agiata, soprattuttoconfrontata a quella dei suoi coetanei, trascorsa nel cuoredi Pechino. Ma nel 1962 il padre entra in conflitto conMao e di conseguenza viene spedito in un campo di lavo-ro e poco dopo anche la madre con i figli è costretta a tra-sferirsi in campagna. Dopo un grande shock iniziale Xiaccetta il suo destino e si abitua alla nuova vita. Grazie aisuoi modi conciliatori diventa un punto di riferimento peril villaggio ed è facendo da mediatore nelle dispute localiil quale capisce che la politica è la strada giusta per lui.

UN UOMO COME SIMBOLO DI UNA NAZIONEOggi Xi Jinping è sposato con Peng Liyuan, una famosis-sima cantante folk. Anche la moglie di Mao apparteneva

al mondo dello spettacolo, ma il politico fece cancellareogni traccia della sua carriera passata poiché quello del-l’attrice era un lavoro decisamente troppo poco tradizio-nale per la consorte del capo del partito comunista. Lacantante non potrà certo aspettarsi la visibilità di Michelle

Obama o di altre first ladies, ma comunque non dovràrinunciare alla sua carriera e questo è un segnale di cam-biamento. Inoltre la loro figlia studia negli Stati Uniti, adHarvard, così come un gran numero di giovani cinesi chesi recano in Occidente non solo per il prestigio degli ate-nei ma soprattutto per sfuggire al pressante e altamentecompetitivo sistema scolastico cinese.

Il nuovo segretario del partito è quindi una figura emble-matica, un personaggio a metà tra passato e futuro, tradi-zione e progresso, comunismo e capitalismo. La sua iden-tità controversa rispecchia quella della Cina, paese dalleenormi contraddizioni. Questa nazione ha avuto in poco tempo una crescita eco-nomica senza precedenti, alla quale però non ha corrispo-sto un’adeguata presa di coscienza da parte della classepolitica, che non fa abbastanza per risolvere il problemadelle profonde disparità sociali. Il Paese è ancora retto dal comunismo ma che, di fatto, hasubito un processo di ampia liberalizzazione. Riuscirà Xi Jinping a lottare per combattere la corruzionedei politici? Riuscirà a placare il malcontento popolareche, anche per mezzo di internet, sta crescendo a dismisu-ra, sfociando in rivolte civili e proteste?Riuscirà ad attuare le riforme strutturali necessarie amigliorare il paese? Ma soprattutto, riuscirà a fare tutto ciò mantenendo il deli-cato equilibrio tra tradizione e innovazione, senza appari-re troppo rivoluzionario e dunque ottenendo la disappro-vazione del partito comunista?

Elias Ngombwa 3^I

Un momento del Congresso del Partito Comunista Cinese

Il segretario entrante Xi Jinping con l’uscente Hu Jintao

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ATTUALITA’ 5

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21/12/2012: fine del Mondo o un nuovo inizio?1000, 1260, 1863, 1967, 1999, 2011. Cos’hanno in comu-ne questi numeri? Sono tutte proposte, fallite, di date perla fine del mondo. Ma la domanda che si fanno tutti è:aggiungeremo il 2012 tra queste date o quest’anno ci saràdavvero la fine del mondo? Da tempo infatti si è diffusa lanotizia che il 21.12.2012 è la data nella quale il nostromondo finirà; tale credenza è stata alimentata dal fatto chealcuni studiosi analizzando attentamente gli scritti deiMaya, popolazione messicana vissuta intorno al 1500a.C., indicavano proprio questa data per mettere la parolafine all’esistenza degli uomini. Analizziamo più attenta-mente il motivo di questa affermazione: secondo questopopolo vi erano cinque Ere cosmiche, relative a cinquediverse civiltà. Le prime quattro Ere furono dominate daiquattro elementi naturali (Aria, Acqua, Terra, Fuoco), chealla fine le distrussero. Secondo alcuni studiosi infatti laciviltà distrutta dall’acqua fu Atlantide. La quinta Era,chiamata Età dell’Oro, è quella che stiamo vivendo noi eche terminerà quest’anno. Inoltre essi pensavano che pro-prio in questo fatidico giorno ritornasse sulla Terra BolonYokte, il dio Maya che rappresentava la rinascita maanche la distruzione. Tuttavia scienziati e studiosi nonconcordano su cosa potrebbe effettivamente avvenirenella fatidica data del 21 dicembre. La NASA (NationalAeronautics and Space Administration) ad esempio, si èpronunciata in merito, rassicurandoci sul fatto che nel2012 non avverranno cataclismi dovuti a collisioni fra gliasteroidi ed il nostro pianeta: la spiegazione logica forni-taci dall’agenzia statunitense è che se così fosse, questicorpi celesti sarebbero stati scoperti e monitorati, già dadieci anni e che comunque adesso sarebbero visibili adocchio nudo. Persino Margherita Hack, la celebre astrofi-sica italiana nota in tutto il mondo, conferma che per que-st’anno possiamo rimanere tranquilli e festeggiare tran-quillamente la notte di San Silvestro in vista del 2013. Inun’altra intervista la scienziata pronostica una probabileapocalisse per l’anno 2036, causata da un asteroide chia-mato Apophis, come il dio egizio della distruzione, checolpirà il nostro pianeta distruggendolo. Dice inoltre che

avremo la possibilità di rifugiarci su un altro pianeta, abi-tabile come la Terra, denominato Gliese 581d; ma per rag-giungerlo dovremmo ibernarci all’interno di enormi navispaziali che dovrebbero trasportarci nello spazio per unviaggio lungo 2000 anni! Un altro fenomeno preso in con-siderazione è l’allineamento planetario su cui sono statifatti degli studi e delle ricerche che dimostrano che non visarà nessun fenomeno astronomico di questo genere e chela notizia è stata diffusa dai media senza dati scientifici sucui basarsi. Dati preoccupanti arrivano invece dal notevo-le aumento dell’attività solare che dovrebbe avvenire fra il2012 e il 2013, questo fatto potrebbe causare danni di nonpoco conto come una possibile inversione dei poli magne-tici. Anche la popolazione mondiale è divisa fra chi credenell’Apocalisse e chi invece sostiene che non vi sia nulladi cui preoccuparsi; a intimorire ulteriormente i “catastro-fici” e gli indecisi possono sicuramente rappresentare unottimo esempio i film che sono usciti nelle grandi saleriguardanti questo importante avvenimento come“L’avvento del male” uscito nel 2001, “2012-Doomsday”uscito nel 2008 e “2012” uscito nel 2009. Personalmentenon sono preoccupata per quello che potrebbe accadereanche perché credo che un avvenimento di tale portatanon possa avvenire improvvisamente dal nulla ma almenodovrebbe darci qualche segnale. Detto questo ci sono daanalizzare anche i dati scientifici basati su ricerche con-dotte da fonti attendibili (vedi NASA, Margherita Hack):sicuramente se tali avvenimenti accadranno ci sarà dapreoccuparsi ma è inutile fasciarsi la testa prima che siasuccesso qualcosa. Quindi secondo me dovremmo viverequeste giornate non come una corsa contro il tempo in cuic’è da fare tutto e subito, perché sta per finire il mondo,ma dovremmo essere sereni e trascorrerle in modo spen-sierato perché non c’è nulla di cui preoccuparsi. Si certo,direte voi, ma perché passarli normalmente se forse ilmondo finirà? E allora io rispondo: allora ha senso fare icastelli in aria e rovinarsi delle intere giornate per qualco-sa che forse non accadrà?

Elisa Putelli 3^L

Erica Marida Atena Antonini

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6 ATTUALITA’

Il 16 Novembre 2012, presso l'auditorium del palazzodella regione si è tenuto un incontro informativo promos-so dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dall'AssociazioneFriulana Donatori di Sangue e dalla Sezione Friulanadell'Associazione Italiana Miastenia Onlus con la parteci-pazione della dott.ssa Ricciardi, neurologa a Pisa e mem-bro dell'Associazione Italiana Miastenia Onlus, interve-nuta sul tema della malattia neuromuscolare nota comemiastenia. Si tratta di una malattia autoimmune caratteriz-zata da debolezza muscolare fluttuante e causata da anti-corpi inibitori dell'azione dei recettori colinergici e delleproteine MuSK della giunzione neuromuscolare, checonta in Italia dai 15000 ai 20000 pazienti. La dott.ssaRicciardi, onorata ed emozionata alcontempo, ha sottolineato come lacosa più grave della miastenia sia ilfatto che pochi sanno cosa sia e spes-so anche nell'ambito medico essa nonsia correttamente diagnosticata, por-tando ad esempio la propria esperien-za personale di malata miastenica.All'età di sedici anni, allorché fre-quentava la quinta ginnasio, duranteun'escursione in quota, improvvisa-mente le sue gambe cedettero:cominciò allora il “calvario della dia-gnosi” che la portò di medico inmedico senza ottenere comprensioneed anzi venendo presa per pazza; “Hodovuto smettere di respirare” ha dettola Ricciardi di fronte alla platea rapi-ta”perché mi credessero”. Quando le dissero miastenia gravispoté tirare un “sospiro di sollievo”perché finalmente poté conoscere lacausa delle sue sofferenze. Come nella maggior parte dei casipatologici la Ricciardi ebbe come sintomi della malattiauna vistosa perdita di forza, una compromissione dell'a-spetto fisico, diplopia, disfagia, difficoltà nel parlare eparalisi dei muscoli facciali. Il suo viso inespressivo,come quello di un Pierrot, le straziava il cuore tanto danon volersi far fotografare in volto (“mi vergognavo afarmi fotografare senza poter sorridere”). Passò sette annial respiratore, alimentata da un sondino naso-gastrico fin-ché non le fu somministrata una terapia a base di cortiso-ne. Lì cominciò la sua ripresa e soprattutto la sua seconda“pazzia”: la volontà di studiare medicina e di dedicare lapropria vita alla lotta contro quella stessa malattia che l’a-

veva segnato e la segna ancora fin nella profondità dell'a-nimo. Attualmente la dott.ssa Ricciardi lavora presso un centrospecializzato in Toscana per curare pazienti miasteniciprovenienti da tutta Italia, impiegando cinque farmacimagici: la terapia personalizzata, l'approccio multidisci-plinare alla malattia, la collaborazione professionale tradiversi specialisti, le immunoglobuline endovena (tratta-mento di recente affermazione capace di dare in molti casirisposte positive) e soprattutto la considerazione affettivadel paziente, ovvero il rispetto e la comprensione per ilsuo disagio. Su quest'ultimo punto l'esperta, rimarcandocon forza la necessità di una dedizione e di un amore par-

ticolare per i malati di miaste-nia, spesso isolati ed incompresida chi li segue e da chi guarda aloro avendo ormai perso la spe-ranza, ha parlato delle parole edelle attenzioni particolari aipazienti miastenici come oroprezioso e ne ha categorizzatol'importanza chiarendo come unmedico non debba elargire solocure specialistiche ma anche esoprattutto affetto. E l'amoreverso l'altro è veramente la pie-tra miliare, il principio di ogniguarigione. Per un trattamento di cinquegiorni per un malato di miaste-nia servono circa 250 donazionidi sangue, le gocce d'amore di250 donatori; la condivisione, ildono e l'amore devono animarela distaccata rigorosità del meto-do scientifico della medicinamoderna, per aprire una nuova

consapevolezza in coloro che scelgono di dedicare la pro-pria vita alla cura dell'altro: la certezza di poter, con lapropria passione, con il proprio rispetto e la propria pro-fessionalità colmare il vuoto che le ferite del corpo spessoaprono nel cuore di ogni malato, per porsi di fronte aibisognosi prima come uomini dotati di cuore che cometecnici da manuale.

Davide Quaglia 4^I

Rosse gocce d'amoreil dono e l'affetto come medicine

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ATTUALITA’ 7

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Prima dell’ABC il botulinoQuando lessi questa notizia, risalente a maggio, pensaiche si trattasse di uno scherzo, ma,sfortunatamente scopriiche non si trattava di un caso isolato. ”Mia figlia diventerà unastar” parole di SharonEvans, mamma ed estetistadi 33 anni, residente a SanDiego, California. La donna, convinta che ”lestar del domani si ‘forgia-no’ oggi”, raccontò serena-mente la sua storia, che benpresto divampò sul web evenne riportata ufficial-mente dal ‘Sun’. Alla piccola Bree, di setteanni, non solo sarebbe stato iniettato del botulino sullelabbra ma, sempre sotto consiglio della madre, pare stiaseguendo un ciclo di punture antirughe, per poterle garan-tire un viso perfetto. Sharon contattò 15 medici per far iniettare a Bree il botox,

ma tutti si rifiutarono di farlo. La mamma,informatasi accuratamente, scoprì che nonc’era nessuna legge che le impedisse di farlo.

Così la 33enne comprò il 'mate-riale' sul web. Ma ci tiene a sottolineare: "Primadi iniettarlo su mia figlia l'hotestato su di me". E la bambinache ne pensa?A Bree piacciono le sue sopracci-glia rifatte e fare il botulino:"Alcune mie compagne di classedicono che è sbagliato, ma sonosolo stupide e gelose. La maggiorparte mi invidia e vorrebbe essere

come me. Sanno che diventerò unasuperstar,” come Willow Smith".

Micol Sartori 4^P

Sharon Evans con la figlia Bree

Il culto del corpoMolte donne oggi (ma non tutte,per fortuna) sfruttano illoro corpo per potersi ritagliare un posto nello star system,per poter diventare qualcuno. In tv (e non solo),come tuttiavranno notato, le donne fungono da sfondo: silenziose osorridenti, accompagnano gli uomini,ordinati ed elegan-ti,a cui spessoviene riservato ilruolo di ‘cervello-ne’. Pubblicità,magazine, manife-sti, programmispazzatura, sonoterreno di cacciaper le donneche,pur di aggiudi-carsi una vitamigliore,con tantodi guadagli inim-maginabili per icomuni mortali,decidono di scende-re a patti, talvolta rinunciando al valore della dignità,pre-ferendogli il caro,vecchio,buon denaro. A causa di ciò,lanostra società è bombardata di immagini femminili cherasentano il denigratorio, proponendo un immagine delladonna più simile a quella di una escort che a un esserepensante con un QI,talvolta superiore a quello degli uomi-ni. Questa tendenza si sta radicando nella società, impe-

dendo, a mio avviso, la continuazione del lungo ed arduoprocesso di emancipazione femminile. Il processo,avvia-to nel corso della Rivoluzione Francese, precisamente nel1749, quando venne presentato all’AssembleaRivoluzionaria il “Cahier de Doléances des femmes”,la

prima richiesta formale delriconoscimento dei dirittidelle donne, sfociò, dopovari secoli di lotte, neldiritto di voto, concesso, inItalia, solo nel 1946. Oggi, quasi 68 anni dopo,oltre ai media,nemmeno idatori di lavoro sembranoriconoscere la parità tra isessi che, dovrebbe essereoramai, data per scontata.Spero che noi ragazze dellenuove generazioni,conti-nueremo a difendere lanostra identità e che riusci-

remo a liberarci della fantomatica etichetta di ‘donnaoggetto’ che prevarica la visione di una ‘donna capace epreparata’. Solo cosi riusciremo ad ottenere un posto alsole grazie alle nostre capacità.

Micol Sartori 4^P

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Software libero: ecco perchéLa tecnologia è ormai un elemento fondamentale dellanostra società e per questo la scuola ha il compito di inse-gnare ai suoi studenti come destreggiarsi nel mondo del-l’informatica. Per questo motivo gli istituti si dotano diaule di informatica sempre più avanzate, e degli ultimimodelli di computer. Per quanto riguarda i software la scuola, come tutte le isti-tuzioni pubbliche, si affida a programmi e sistemi operati-vi proprietari, il cui utilizzo viene cioè concesso in licen-za, a pagamento, dalle aziende produttrici. La modifica ela copia di questi programmi è quindi considerato reato.Esistono tuttavia programmi e sistemi operativi liberi:sono distribuiti gratuitamente in rete e il loro codice sor-gente è pubblico. Chiunque può quindi copiare o modificare questi softwa-re per adattarli alle proprie esigenze senza temere diinfrangere la legge. Un sistema operativo open-source in particolare si è gua-dagnato un posto di riguardo accanto alle più vendute con-troparti proprietarie: si tratta di linux, da cui, nella suaormai ventennale storia, sono state ricavate centinaia didistribuzioni diverse. La possibilità di utilizzare Linux nelle scuole è un argo-mento da tempo dibattuto. Ci sono molte buone ragioniper adottare Linux come sistema operativo client o server;nel caso della scuola, le buone ragioni sono più numeroseche in altri settori .Nel nostro Istituto il professor Munini è un convintosostenitore dell’utilizzo del software libero, ci siamorivolti a lui per avere qualche opinione sui vantaggi checiò comporterebbe.

Oltre agli indubbi vantaggi economici quali sono gli altrimotivi per cui linux e l'open source in generale dovrebbeessere adottato nelle scuole?Esistono dei motivi di ordine tecnico: linux è più sicuro diWindows, il modo in cui è strutturato il sistema operativorende molto più difficile accedere alle sue parti piùimportanti. Inoltre è più stabile di Windows e sono meno frequentiblocchi di sistema e riavvii. Un altro vantaggio è che funziona anche su computermeno potenti: non servono macchine costose per sfruttareLinux. Ci sono anche dei motivi di ordine culturale e etico: edu-cazione alla legalità, è legale copiare il software libero!Educazione alla condivisione della conoscenza e quindiall'aiuto reciproco e partecipazione alle comunità che ruo-tano intorno al software libero. In definitiva il software libero è importante nella scuola inquanto portatore di una cultura i cui valori sono: la liber-tà, l'uguaglianza, la solidarietà e la meritocrazia.

Lavorare con software liberi potrebbe aiutare gli studentinell'apprendimento dell'informatica? Sicuramente può favorire un uso più consapevole dell'in-formatica. L’utilizzo di un software modificabile e di cuiè possibile conoscere il funzionamento stimola la curiosi-ta, la ricerca e l'innovazione.Nel caso specifico del nostro Liceo è mai stato proposto diaffiancare una distribuzione di linux a windows anche indual boot (cioè affiancandolo a windows)?Sì ci sono state anche esperienze nell'uso di Linux(EduKnoppix) e per un certo periodo nei computer postinei corridoi era installata una distribuzione Linux.La mia proposta è di installare Linux su tutti i computered eventualmente Windows in dual boot.

Oltre a questi esiste anche un ovvio vantaggio di ordineeconomico: la scuola italiana non nuota nell'oro, e il costodei software incidono in modo non indifferente nellespese per il comparto informatico. Per il recente rinnovodi un’aula informatica del nostro istituto la spesa per l’ac-quisto delle licenze windows ha contribuito a circa il 12%della spesa totale delle macchine, a ciò va aggiunto ancheil costo di microsoft office. Inoltre Linux ha la ben nota capacità di funzionare conefficienza su computer obsoleti, ciò consentirebbe di rin-novare meno spesso il comparto macchine. Gli ostacoli da superare per l’adozione dell’open-sourcesono tuttavia numerosi. Il primo e più grande ostacolo è l’inerzia: un principiofisico che vale anche per gli esseri umani, che tendono adadagiarsi e ad assuefarsi alle abitudini consolidate. Perquesto motivo, tutte le volte che si propongono novità ocambiamenti l’accoglienza è sempre fredda. Un motivo spesso addotto per giustificare l’utilizzo disoftware commerciali è la possibilità di ottenere un effica-ce supporto tecnico. Un utente di Linux, tuttavia, può contare sull’aiuto unaforte comunità online e anche di alcune società che forni-scono supporto tecnico. L’argomentazione più frequente eforse più insistente, è che "tutti usano Windows'', e che èquindi opportuno, insegnare agli studenti l’utilizzo diprodotti standardizzati, piuttosto che proporre qualcheoscura, "seconda scelta''. Occorre invece insegnare le funzionalità dei programmi,senza ridurre gli studenti a semplici esecutori di comandi.La scuola non dovrebbe addestrare, ma istruire.

Riccardo Martina 4^G

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LICEO 9

In occasione dell’assemblea d’istituto del 19 novembre siè svolto in aula magna un dibattito sulla situazione dell’i-struzione pubblica e, in particolare, sulla protesta dei pro-fessori del nostro liceo contro le ultime norme previste daldisegno di legge ex-aprea. Fra queste il tanto criticatoaumento da 18 a 24 ore dell’orario lavorativo dei docenti,il quale avrebbe dovuto derogare al contratto nazionaledei lavoratori, così come anche le pesanti riduzioni per ifondi per la scuola. Se nel primo caso la proposta è statasubito cancellata dal ddl per la tempestiva e durissimaopposizione delle parti sociali, nel secondo il problema èquanto mai attuale e sta alla base della protesta. Da quat-tro anni a questa parte, ovvero da quando è iniziata questacrisi economica, siamo abituati a sentirci dire che nuovetasse sono necessarie, i tagli doverosi, i sacrifici inevitabi-li. È tuttavia singolare che essi vadano a colpire sempre glistessi settori e, fra questi appunto l’istruzione, sicuramen-te quello che ci interessa maggiormente, piuttosto cheambiti della spesa pubblica come il Ministero della Difesao la classe politica scialacquatrice. Dunque è comprensi-bile la rabbia di professori competenti, capaci in questianni di garantire l’eccellenza di un settore ottusamentesottostimato, che ora si vedono additati come fannulloniprivilegiati per il loro orario di lavoro. E la stessa rabbiasarà ancor maggiore se poi, come in questo caso, la criti-ca che viene mossa è assolutamente superficiale; il lavorodell’insegnante, ha infatti ricordato il professor Torretta,non è una professione paragonabile a quella dell’impiega-to, in quanto prevede un lavoro supplementare fatto dicollegi docenti, ricevimento dei genitori, preparazione ecorrezione dei compiti, sportello help et cetera. Tutto ciòesige tempo e, pur non rientrando nel conteggio dell’ora-rio lavorativo, costringe i docenti a trascorrere anche ipomeriggi a scuola, rendendo spesso il loro lavoro ben più

provante di quello dell’impiegato sopracitato. Da qui l’i-dea del corpo docente (e per ora limitata al nostro istituto)di sospendere tutte queste attività cosiddette aggiuntive: inquesto modo per un certo periodo si penalizzerà l’offertaformativa, ma è importante sottolineare che il propositostesso di un qualsiasi sciopero è quello di creare disagio alfine di ottenere attenzione e considerazione dalle istituzio-ni. Secondo punto rilevante emerso durante l’incontro èstata la necessità di una lotta non limitata ai professori,bensì comune anche agli studenti, i quali dovrebbero ado-perarsi più attivamente per un cambiamento, abbandonan-do sterili manifestazioni di piazza o dando loro un senso.I più penalizzati dai provvedimenti di questa riforma sare-mo difatti proprio noi giovani; e non è solo facile retorica,ma una triste realtà supportata da fatti assolutamente con-creti. Facciamo alcuni esempi: agli insegnanti non verran-no pagati più straordinari e ciò comporterà una scuola diminor qualità poiché corsi elettivi o attività di recuperoper studenti in difficoltà non saranno più garantiti; ancora,tanti saranno i precari dell’istruzione che perderanno ilposto, a scapito di un impellente bisogno di insegnanti disostegno per disabili. Tuttavia, piuttosto che fare uno sfor-zo per ricollocare questi lavoratori, si è preferito rispedir-li in mezzo alla strada, affermando al contempo che lefamiglie dei ragazzi portatori di handicap dovranno paga-re visite mediche che accertino la loro reale necessità diavere docenti che li seguano personalmente. Definirlovergognoso è riduttivo, è qualcosa che viola i più elemen-tari principi su cui si fonda il nostro Paese e la nostraCostituzione; dovremmo essere in grado di difenderli pro-prio in momenti di crisi come questo e invece li subordi-niamo a preoccupazioni economiche o al mantenimentodei benefici di pochi.

Saverio Papa 4^G

Politica e scuola, la protesta degli insegnanti

Dove sono gli studenti?Dopo alcuni anni di vita attiva al Marinelli mi sono accor-ta di quanti problemi ci siano e di come sia per molti deci-samente più facile proporre cambiamenti epocali fondatisul nulla piuttosto che fare realmente qualcosa e ammette-re che ora come ora la nostra scuola non è la migliore intutto e che anzi ha bisogno di molti passi in avanti primadi tornare in vetta. Questo cambiamento non deve partiredalle limature ad un sistema apparentemente perfetto,bensì dalle sue fondamenta; ma le persone che si dannoveramente da fare per questa scuola si possono contaresulle dita di una mano e andando avanti così non riuscire-mo mai a cambiare qualcosa sul serio. La scuola in cuipassiamo circa 5000 ore ci deve formare, dev'essere primadi tutto scuola di vita, ma noi studenti non possiamo pre-tendere che ci venga sempre servito tutto su un piatto d'ar-gento, come è stato richiesto da qualcuno, perchè nel

mondo reale le cose non vanno così. Quando sono entrataal Marinelli essere “Marinelliani” era una cosa bella, cheti faceva sentire importante, ora invece non vuol dire nullaperchè siamo tutti interessati solo a manifestazioni super-flue, iniziative svolte solo per il credito formativo e altreattività senza alcuno scopo. Alcuni anni fa i ragazzi chegiravano nei corridoi organizzavano dibattiti di ogni gene-re, conferenze, autogestioni e, nel momento di necessità,riuscirono ad organizzare un'occupazione; ora gli studentiche si interessano veramente al mondo dove sono? Dovesono finiti coloro che provano a cambiare le cose, senzaavere “grandi istituzioni” alle spalle che preparano loro lapappa pronta?! È il nostro momento ragazzi, dimostriamoche i 90 anni del Marinelli sono esperienza, competenza epossibilità per tutti; finestre rotte o sagome inanimate.

Carlotta Gregori 4^D

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10 EVENTI

2600 libri in partenza da Udine: direzione ScampiaScampia non è solo un quartiere di Napoli,è molto di più. È anche la prima piazza di spaccio di stupefacenti inEuropa. Intorno agli anni ’60-’70 vengono edificati nellaperiferia a nord di Napoli 7 edifici residenziali, denomina-ti per la loro forma “le vele di Scampia”. A causa del ter-remoto del 1980 i locali delle vele sono stati occupati abu-sivamente da famiglie rimaste senza casa e l’ambiente for-matosi, in addizione ad una totale assenza del controllostatale, ha favorito lo sviluppo di un’illegalità organizza-ta, che tutt’ora si esprime in varie forme, fra le quali iltraffico di droga, gestito dalla Camorra. Essa, per finaliz-zare i suoi scopi, si serve di un vasto numero di affiliati,che spesso non hanno altra scelta se non quella di fian-cheggiare l’organizzazione mafiosa. Fin da bambini moltiabitanti vengono a contatto con la realtà della camorra, deitraffici illegali, degli atti di violenza. Questi bambini ven-gono crudelmente strappati alla propria infanzia e spintiad un invecchiamento forzato, non viene loro concesso iltempo di vivere i momenti che caratterizzano una fasefondamentale della propria vita, in base alla quale si pla-sma la personalità di un individuo. Queste persone nonarriveranno mai ad inseguire un sogno di libertà, poichénon hanno idea di cosa essa stessa sia, non avendola maiconosciuta. Al contrario vedono come unica strada per ilsuccesso quella che passa attraverso la criminalità.Queste riflessioni appaiono scontate e lontane dalla nostrarealtà, tanto che non ci si fa caso, eppure è sempre di Italiache si parla, è la stessa nazione di cui noi facciamo parte,anche se sembrano due mondi diversi, nord e sud. Eppure se ne è sentito parlare: una nuova generazione diboss gestisce il mercato della droga in molti quartieri diNapoli. Sono giovani che hanno ereditato il compito deicapiclan arrestati grazie all’intervento delle istituzioninegli ultimi decenni. Da questa grigia nebbia che nascon-de chi non vuole essere visto e offusca la vista a chi inve-

ce tenta di vedere, spiccano personalità che con grandeumanità lottano per migliorare il proprio quartiere.Fra questi, Rosario Esposito La Rossa, in seguito all’ucci-sione per mano della camorra del cugino AntonioLandieri, disabile dalla nascita, fonda l’associazioneVo.di.Sca. acronimo di “voci di Scampia”, che svolge atti-vità di recupero e promozione culturale sul territorio delquartiere.Nasce in questo contesto anche la bibliotecapopolare dei ragazzi di Scampia, che raccoglie libri intutta Italia. L’iniziativa ha coinvolto la cittadinanza diUdine in occasione del 41.mo Palio Teatrale StudentescoUdinese dedicato proprio al tema della legalità, dove ilibri raccolti sono stati 2600, sintomo della vicinanza arealtà che appaiono distanti ma che sono parte di un’uni-ca Italia, testimonianza di un unico legame che unisce cit-tadini solidali fra loro, da un capo all’altro della nazione.I libri raccolti sono stati esposti il 17 novembre in piazzaLionello a Udine, disposti in modo da formare una monu-mentale freccia, con la punta rivolta in direzione Scampia,a simboleggiare la destinazione del carico e lo scopo del-l’iniziativa. I passanti hanno avuto l’occasione di ascolta-re letture sceniche tenute da gruppi teatrali locali e dall’at-trice Aida Talliente, accompagnata dal Coro popolaredella Resistenza e di scrivere una dedica da inserire in unlibro rivolta al futuro lettore. Un gesto semplice ha reso icittadini udinesi partecipi di un tentativo di cambiamentoimportante, difensori della libertà di quei giovani chehanno conosciuto l’unica realtà possibile a Scampia,meschina e infelice, promotori di una cultura basata sullagiustizia e su quei 2600 libri che rappresentano un’enne-sima vittoria della legalità contro un sistema criminale checon la volontà di giustizia e l’unione si può realmentesconfiggere.

Joseph Jevan Pudota 4^H

Corsa campestre d’IstitutoMercoledì 21 novembre si è svolta presso il cortile ester-no del nosto Liceo l'annuale corsa campestre di Istituto,che ha visto la partecipazione di ben 145 studenti.Dando prova di un'encomiabile spirito sportivo e di gran-de tenacia, gli atleti e le atlete hanno percorso rispettiva-mente i 3000 metri maschili e i 2000 femminili mettendo-cela tutta per arrivare fino in fondo.Dopo 7'31'' dall'inizio della gara femminile, Sara Rovere(3^B) ha tagliato il traguardo, presto seguita da IlariaSpagnul (7'43'') e da Surmely Julie Miriam (7'47''),entrambe di 3^D. Il primo ragazzo a raggiungere l'arrivo, con un tempo di8'34'', è stato Agostino Sandro Nicosia di 1^L, staccando

di soli 2 e 3 secondi Zuliani Alessandro (3^H – 8'36'') eMarangone Federico (3^B – 8'37'').La manifestazione si è conclusa in allegria con un bicchie-re di tè caldo per tutti gli infreddoliti partecipanti. Per chi fosse interessato i risultati e classifica sono oraesposti sulla bacheca della palestra fonda.

Camilla Persello 2^ANicola Petrucco 2^H

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CURIOSITA’ 11

Ig Nobel 2012Lo scorso settembre si è svolta presso il Sanders Theatredell'Università di Havard (Massachussets) la premiazionedegli Ig Nobel, i premi conferiti da Improbable Researchalle più bizzarre e curiose ricerche scientifiche dell'anno.Come da tradizione, questa divertente e autoironica ceri-monia ha visto la partecipazione dei vincitori di passatipremi Nobel e Ig Nobel oltre ai premiati di quest'anno, iltutto contornato dal lancio di aeroplanini di carta, esecu-zione di mini-musical, “moments of science” e molti altrispassosi intermezzi tematici. Anche in questa edizione delfamoso e stravagante premio, come al solito, se ne sonviste di tutti i colori:● Il premio Ig Nobel per la Psicologia è stato assegnato adun gruppo di ricercatori per il loro studio “Inclinarsi asinistra fa sembrare la Torre Eiffel più piccola”.● L'Ig Nobel per la Pace è stato assegnato alla SKNCompany (Russia), che ha trovato il modo di trasformarele vecchie munizioni in diamanti.● Due studiosi giapponesi si sono guadagnati il premioper l'Acustica inventando lo SpeechJammer, un apparec-chio per disturbare il discorso di una persona riproducen-do le sue stesse parole con un ritardo di 200 millisecondi.● Il premio per le Neuroscienze è stato vinto invece daalcuni scienziati americani, che hanno dimostrato come iricercatori, grazie a complicati strumenti e semplici stati-stiche, riescano a trovare traccia di attività celebralepersino in un salmone morto.● Si è guadagnato l'Ig Nobel per la Chimica uno studioche spiega come, a causa del rame contenuto nell'acquacalda, i capelli degli abitanti della cittadina svedese diAnderslöv diventino verdi.

● L'Us Government General Accountability Office si èmeritato il premio per la Letteratura con la pubblicazionedi “report sui report sui report che raccomandano la pre-parazione di un report sul report sui report sui report”.● L'Ig Nobel per la Fisica è stato assegnato all'equipe discienziati che ha pubblicato le sue (a noi ben note) ricer-che sull'equazione che determina la forma di un'acconcia-tura a coda di cavallo (v. Preludio aprile 2012).● Ad uno studio sulla dinamica dello sciabordio dei liqui-di per capire cosa succede quando una persona camminacon una tazza di caffè in mano è stato conferito l'Ig Nobelalla Fluidodinamica.● Il premio per l'Anatomia è stato invece vinto da duericercatori che hanno scoperto che gli scimpanzè riesconoa riconoscere i loro simili anche solo dal loro “lato b”.● Per finire, l'Ig Nobel alla Medicina è stato consegnato adue medici francesi per aver spiegato come minimizzare ilrischio di esplosione del paziente durante una colonscopiacon elettrocauterizzazione.Non dobbiamo essere scettici nei confronti di questenuove scoperte, che potremmo considerare a dir poco inu-tili per l’umanità, perchè, come Improbable Research stes-sa afferma, è invece giusto conferire un riconoscimentopersino agli studi più impensabili, quelli che prima fannoridere e poi riflettere. La “buona scienza”, infatti - dicesempre Improbable Research - può anche essere bislaccae divertente, tant’è che c’è un sacco di “buona scienza”che viene disprezzata per la sua apparente insensatezza,mentre altrettanta “cattiva scienza” viene esaltata non-ostante la sua reale assurdità.

Camilla Persello 2^A

Con la tartaruga George muore una specieÈ morto di vecchiaia,dopo una vita a dir pocolunga, stimata ben sopra icent'anni, “LonesomeGeorge”, l'ultimo esem-plare conosciuto diChelonoidis nigra abing-

donii, la tartaruga dell'isola di Pinta (Galapagos). Quandoquesto esemplare fu trovato, nel 1972, costituì una scoper-ta sensazionale in quanto la sua specie, studiata in prece-denza anche da Charles Darwin, sembrava essersi irrime-diabilmente estinta. George divenne presto una “bandie-ra” per gli ambientalisti e, una volta trasfesito alla CharlesDarwin Research Station sull'Isola di Santa Cruz, si qua-lificò anche come una delle maggiori attrazioni turistichedell'arcipelago. Dopo i molti vani tentativi di farlo ripro-durre con femmine di una sottospecie simile alla sua pertentare di conservarne i patrimonio genetico, gli studiosi e

il mondo hanno perso la possibilità di reintegrare questistraordinari e giganteschi rettili nel loro ambiente natura-le. Il 24 giugno scorso il guardiano del centro ha trovato ilvecchio George privo di vita vicino all’abbeveratoio: lasua specie è scomparsa assieme a lui.Una nuova speranza però si è riaccesa questo novembre,quando gli scenziati dell'Università di Yale hanno comu-nicato di essere riusciti ad identificare tratti genetici simi-li a quelli di George in ben 17 tartarughe ibride che vivo-no sulle pendici del vulcano Wolf (Isabella Island).Potrebbe dunque essere possibile recuperare il patrimoniogenetico della Tartaruga Gigante e “riportare alla vita”questa preziosissima specie, simbolo di uno spettacolaregioco della natura quale rappresentano gli incredibili edelicatissimi ecosistemi delle isole Galapagos.

Camilla Persello 2^A

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Studio per una ballata di uomini e cani“Perciò brindiamo: alla salute dell’ uomo che è sulla pistaquesta notte, che il suo cibo possa non esaurirsi mai, che isuoi cani possano continuare a correre, che i fiammiferinon manchino mai il fuoco. Che Dio lo accompagni, chela buona stella lo segua e …”Le ultime parole perdute nel gelo di una notte artica, nell’abbraccio di un inverno famelico, nei silenzi di una terraessenziale, nel triste bacio di una morte incombente.Alaska, il nord, un sogno, una promessa, un’ eredità chenon è stata dimenticata.Sospiri, echi, voci di minatori, cacciatori, uomini. Eterni romantici, che credettero l’ alba perché conobberoil tramonto, in fuga dalla vita, in cerca di certezze.Canti di silenzi e sconfitte, gioie e dolori, amori e passio-ni, morte e rinascita. L’ eterna poesia dell’ uomo. Lui la conobbe, la scoprì, ne colse i ritmi e gli accenti, sene innamorò. E la volle narrare. Jack London, che a 16 anni si imbarcòmarinaio, romantiche avventure nel cuore, miseria negliocchi, su una nave diretta in Giappone, che a 18 vagabon-dava per l’America cavalcando treni e vivendo la giorna-ta, che partì per il nord in cerca di fortuna, non trovò l’oro,ma scoprì la poesia, che fu pugile, giornalista e alcolizza-to. Jack London, che la sua vita fu una lite d’ amore con ilmondo, morto suicida a 30 anni, distrutto e smembrato daun’ esistenza di passione, che non è mai stato dimentica-to, che si trova negli occhi di ogni bambino e nel cuore diogni romantico.

A chi gli chiede: “ perché Jack London?” Marco Paolini,attore e sceneggiatore teatrale, cantore di un mondo con-tadino sempre più lontano fatto di forti valori e semplici-tà, all’ alba del debutto della sua nuova opera ” Studio peruna Ballata di uomini e cani” già da qualche giorno inregione, risponde:” esistono libri che ti rimangono dentroper sempre.”Dopo che per anni, nei posti più disparati, si era trovato aleggere, agli altri e a se stesso, frammenti dei romanzi diLondon, Paolini ha deciso di provare a rielaborare, inun’ottica teatrale e utilizzando parole nuove l’ immensaopera di questo sottovalutato artista, troppe volte conside-rato solamente come scrittore per ragazzi, partendo daalcuni racconti sul Grande Nord, aggiungendovi poi bal-late e musiche cantate da Lorenzo Monguzzi, mettendocitutto il suo talento ed una giusta dose di interpretazionepersonale.Un suo tributo insomma a colui che fu capace di trasfor-mare storie di cani, uomini e sentimenti in simulacriimmortali alla bellezza, che rese “Il richiamo della fore-sta” un inno eterno alla libertà e alla ricerca della verità,colui che con i suoi racconti ci rammenta che siamo uomi-ni, non dei, che ci ricorda i nostri limiti e i nostri doveriverso una natura che troppe volte crediamo di poter domi-nare e distruggere. “Lo spettacolo ha una forma di canzoniere teatrale” dicePaolini “in cui racconti e musiche si intrecciano e sisostengono a vicenda”. Chissà cosa ne penserebbe London se potesse vederlo.Chissà.

Carlo Selan 3^E

Jack London (pseudonimo di John Griffith Chaney London)

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TERZA PAGINA 13

Shakespeare in scena al Palamostre

La tragedia è un susseguirsi di delitti, narrazioni, eventisoprannaturali, apparizioni fantastiche, fatti sinistri e pau-rosi. Non a caso gran parte dell'azione si svolge di notte:le tenebre, infatti, sono adatte a nascondere i misfatti, masono anche il momento della suggestione, in cui appari-zioni e fantasmi sembrano reali, in cui i pensieri più ambi-ziosi e i desideri più sopiti possono trovare forma. Le trestreghe dell'opera originale, trasformate dal regista in trepiccoli bambini che fanno la loro apparizione immobili,seduti in un salotto moderno, fanno presagire tutto il maleche regnerà nella tragedia e l'incapacità dei protagonisti diriconoscerlo, stravolgendo la capacità di distinguere cioche è morale ed etico da ciò che non lo è. Il valoroso gene-rale Macbeth si trasforma davanti a noi in un essere san-guinario che cede all'ambizione e alla sete di potere e peresse diviene capace di commettere ogni crimine.Shakespeare ci fa tuttavia intuire che il protagonista siasopraffatto dal male e si lasci travolgere dai suoi pensieripiù malvagi e negativi, trasformando l'ambizione in unvento impetuoso cui non è più in grado di porre un freno.Anche il guerriero Macbeth, però, è un uomo e come taleha paura, una paura che deriva dal non poter dar sfogo allasua ambizione e che allo stesso tempo è anche la paura delmale che ha provocato e che dovrà ancora provocare. Saràproprio questa paura a fare da sfondo a tutta la tragediacome una costante presenza soprannaturale. Spetta invecea Lady Macbeth il compito di sostenere il marito nella suamalvagità e nella sua a volte incerta volontà e di fare datramite per la concreta realizzazione dell'oscuro desideriodi Macbeth. Ella invoca gli spiriti del male che alimenta-no pensieri di morte, ai quali chiede di essere pervasa dicrudeltà e di sbarrare la strada al rimorso, di non averealcuna umanità. Le sue parole e i suoi pensieri risuonanoancora più terribili e crudeli poiché pronunciati da unadonna, che per natura custodisce e dona la vita, cui qui,invece, è attribuito un ruolo di istigatrice al male fredda-mente determinata. Il desiderio di assassinio che pervadei due coniugi diviene per loro come un “figlio”, il figlioche non hanno avuto e che diventa l’unico legame dellacoppia che così cresce e alimenta come dei figli le propriebrame più infide e nascoste. Macbeth si lascia allora tra-scinare dalle sue passioni che finiscono per impadronirsidella sua anima. “Per me non esiste altro che ciò che nonesiste”: una mente così deviata comanda sul corpo e suisentimenti, è capace di generare dal profondo una malva-gità che il protagonista dimostra allora di non saper domi-nare al pari della sua stessa volontà, abbandonandosi com-pletamente alle predizioni, a queste figure irreali e al vole-re della moglie. D'ora in poi, tutto quanto si troverà sul

suo cammino verrà spazzato via. La vita per Macbeth nonsarà che incertezza ed incomprensione.Questa “nuova versione” della tragedia shakespeariana,tratta dalla traduzione di Nadia Fusini, fa risaltare nonsolo il male ma soprattutto il tema del desiderio nascosto,oscuro e represso, della maligna ambizione insita in cia-scuno di noi che degenera in vera e propria follia. La scel-ta dei fantocci-bambini riporta all'infanzia, all'innocenza,ricondotta però alla malvagità e alla paranoia. Un mondodistorto, in cui realtà e immaginazione si fondono nelleinsane menti dei due coniugi omicidi, un mondo trattodalla Scozia dell'undicesimo secolo e trasportato in unmoderno salotto. Questa trasposizione temporale ci avvi-cina ancora una volta alla dissennatezza e alla crudeltàdelle vicende narrate in Macbeth, mostrandoci quanto ilmale antico sia in realtà identico a quello moderno.I personaggi, superbamente interpretati da tutto il cast,rendono perfettamente tutta l'angoscia e la scelleratezzadella vicenda, aiutati anche dall'immagine che trasmetto-no bevendo e brindando per tutta la durata dello spettaco-lo. Unico aspetto forse spiacevole è stato un'eccessiva esanguinaria ostentazione di una violenza un po' troppoallucinata che, più che una tragedia, rende la rappresenta-zione un “thriller”, con tanto di abbondante sangue fintocadaverini di infanti appesi al soffitto. Vada per il reali-smo, ma senza esagerare: il troppo stroppia.In ogni caso bisogna dar merito al regista di aver saputocommentare reinterpretando la scenografia scritta dal bennoto drammaturgo inglese, tanto celebre e tanto ripropo-sta da risultare difficile da allestire in maniera diversa dalsolito, come invece De Rosa ha coraggiosamente tentatodi fare.“La vita è soltanto un’ombra errante, un guitto che inscena s’agita un’ora pavoneggiandosi, e poi tace persempre: una storia narrata da un idiota, colma di suoni edi furia, senza significato.” (Macbeth – W. Shakespeare)

Giulia Cellante 3^G e Camilla Persello 2^A

L’attore Giuseppe Battiston nel ruolo di Macbeth

Nelle serate del 14 e 15 novembre presso il teatro Palamostre di Udine si è tenuta la rappresentazione teatrale dellacelebre tragedia di Shakespeare “Macbeth”, con Giuseppe Battiston e Frederique Loliée rispettivamente nei ruoli diMacbeth e Lady Macbeth e la regia di Andrea De Rosa.

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14 RACCONTI

Gocce-Storia a staffetta-

La bionda suonava nel parco e aspettava. Non era ancoragranchè, strimpellava qualcosa e guardava concentrata lecorde nella difficoltà di cambiare posizione delle dita. Lesopracciglia corrugate creavano una piccola rughetta inmezzo alla fronte per la concentrazione. Fra un accordo el’altro lasciava delle piccole pause di silenzio, che sottoli-neavano la solitudine di quel luogo. Lei stava all’ombra diun albero, dove solo piccoli punti di luce che filtravano trale foglie potevano illuminarla, creando strani giochi sul-l’erba verde. E intanto aspettava.Due cose in particolare. L’arrivo delle prime gocce dipioggia e di lui. Stava apposta sotto le fronde dell’albero:già si vedeva che i raggi del Sole sarebbero stati spentidall’avanzare delle nuvole, che grigie attendevano quietecome fiere pronte a sbranare la preda in un balzo. E quan-do il primo tuono spaccò l’aria, nell’attimo in cui il fulmi-ne in lontananza toccò terra, nel momento in cui si spen-se anche l’ultimo raggio riflesso sul suo viso, lui arrivò! Amavano la pioggia, entrambi, in segreto. Sotto la piog-gia tutto è amplificato. Una goccia si infranse sulla cassadella chitarra, un passo e lui già era più vicino. Si sedettee un’altra goccia bagnò il naso di lei. Il ragazzo rise e l’af-ferrò con il polpastrello, con il quale avrebbe trasformatoa breve la sua energia in musica. «Come sta la mamma?»«Non l’ha presa bene; da quando te ne sei andato non fache piangere...»«Mi spiace. Vedo che stai seguendo le mie orme musica-li... Ti fidi di me, del tuo fratellone? Tutto andrà per ilmeglio, credimi. La mamma capirà, non potevo restare...»«Io ti adoro, ma sei egoista! Ora che papà se n’è andatoe tu sei scappato... l’hai distrutta. Ci hai distrutte.»Lui sorrise tristemente, le scostò una ciocca di capellidagli occhi...«Quando guardo i tuoi occhi, sorellina, vedo il cielo...»Lei spostò lo sguardo invece di sostenere quello del fratel-lo, mentre quasi senza accorgersene una lacrima solitariae silenziosa le attraversava la guancia. «No, non piangere! Così mi spezzi il cuore...»Disse con le sopracciglia corrugate, la sofferenza si leg-

geva chiara nei suoi occhi.«Ci sto male anche io, ma d’altronde come avrei dovutoagire?! Avrei messo in pericolo anche voi... E non possopermetterlo!». Il suo sguardo si fece duro e volò lontano...«Non potrei mai perdonarmi se succedesse...»

Era così forte e sicuro; lei avrebbe tanto voluto assomi-gliargli di più, invece si trovava così fragile...Le si sedette affianco, lei iniziò a suonare. Per dieciminuti buoni le note unirono i loro cuori. Quando l’ultimoaccordo smise di vibrare lui abbracciò la sorella, profon-damente orgoglioso di quello scricciolo biondo che cerca-va di imitarlo.«Vieni, andiamo, ti porto a vedere un posto speciale»«Dove?»«Ti fidi di me?»La bionda vacillò, poi arricciò le labbra chiuse e sorrisecon gli occhi, furbetta.«D’accordo, andiamo!»Incastrò il plettro tra le corde della chitarra e la chiusevelocemente nella custodia. Se la caricò in spalla e guar-dò il fratello in attesa. Lui sbuffò e guardò verso l’alto tea-tralmente: glie lo ripeteva ogni volta, i pesi li doveva por-tare lui che era l’uomo! Risero insieme e lui prese la chi-tarra. In quel momento una frenata. Lo stridore deglipneumatici sull’asfalto. Voci che parlavano concitate.Accadde tutto in un secondo, i due fratelli non ebberonemmeno il tempo di accorgerseneE un colpo di pistola.Un altro a seguire e poi più nulla... il fratello era rotola-to per terra, per evitare d’istinto i colpi, lui che era prati-co di questo mondo. Lei però stava sdraiata in modoscomposto sull’asfalto e la macchia di sangue s’allargavadal capo... i capelli non erano più biondi... strisciando siavvicinò alla ragazza e iniziò ad accarezzarle la guancia.«Ho sempre detto che ti preferivo bionda...»Una lacrima.. Poi un rantolo... Speranza.Estrasse il vecchio cellulare dalla tasca sibilando un’im-precazione. I colpi continuavano, mentre loro eranonascosti dietro la panchina. Il ragazzo compose il numerosteso su un fianco, con le mani che tremavano, continuan-do a bisbigliare maledizioni contro sé stesso, e portò iltelefono all’orecchio. Ma lei non seppe mai dove l’avreb-be portata.E la pioggia tornò a baciare l’erba.

Marianna Carlotta Cinti e Noemi Mauro 2^A

Data l'espressione perplessa probabilmente apparsa sul viso di molti alla lettura del sottotitolo “storia a staffetta”,abbiamo pensato di spiegarvi di cosa si tratti in realtà. Queste storie sono sviluppate un pezzetto a testa senza stabi-lire nulla in anticipo o accordarsi su qualche linea guida per la trama.

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CRUCIVERBONE 15

Liceo Scientifico Giovanni Marinelli

ORIZZONTALI VERTICALI1-Bill, attore in Ghostbusters 5-Il gruppo dei fratelli Knopfler 14-Ilburbero dottore di Scrubs 17-Il nome di Beta 18-Yacht Club 20-Prefisso che indica uguaglianza 22-Magistrati sovrintendenti agliedifici pubblici nell’antica Roma 23-Ha una poppa e una prua 25-Fallo nel tennis 27-È sia un organo che una pianta 28-Film con BenStiller 30-Impliciti 32-Permettono di volare 34-Il cantante Redding37- Danneggiato, guastato 40- Nome più comune del politetrafluo-roetilene 43-Opera di Omero 47-Re biblico 49-Attiri 50-Può essere,fra gli altri, gestionale, ambientale e civile 52-Vittorio e Christian,attori 54-Intelligent Energy Europe 55-Tasto rosso per registrare 57-Vi si trova il Marinelli 58-Diritto grazie al quale si può bloccare unadeliberazione amministrativa 60-Ambita statuetta 61-Ci sono quellida bagno 63-Quasi strike a bowling 65-Dio egiziano 66-AlcolistiAnonimi 68-Uccello notturno 69-L’iridio sulla tavola periodica 70-Guance 71-Il 12 della Sampdoria, ex Udinese 74-Chitarra medievale76-L’orsetto Winnie 78-Associazione Sportiva Dilettantistica 79-“Gli” in spagnolo 80-L’attuale squadra di Eto’o 81-Dio dell’antichi-tà e arma da fuoco automatica 83-Il Robinson del basket 85-A te 86-Follia 87-C’è quello delle Amazzoni 89-Andata in poesia 91-Recipiente 93-Né tu né lui 94-Lo è Scooby Doo 97-Roshal ARchive99-Onesto 102-Rivolta in inglese 103- … but gold 105-Sì tedesco107- Il medio periodo storico 108- Abbreviazione di civile 109-Lapop di Andy Wahrol 111-Pause 112- Virtù in greco 114-Diffusionedell’acqua attraverso una membrana secondo gradiente di concentra-zione 116-Contrario di no 117-Il terzo caso latino abbreviato 118-Conosco 119-È sia un uccello che un macchinario 120-Il nome delprotagonista del prossimo film di Tarantino 123-L’inventore delrevolver 124-Sigla di Firenze 125-Leonardo per gli amici 126-Cittàbelga che ospita la partenza e l’arrivo di una nota corsa ciclistica 127-La protagonista di un racconto di “Gente di Dublino” di Joyce 129-Trainano la slitta di Babbo Natale 131-Titolo onorifico concesso dalpresidente della Repubblica 132-Il Morricone compositore 133-Automobile Club d’Italia 134-Il fratello di Snoopy che vive neldeserto 135-Fiore tipico dell’Asia

1-Osso del piede 2-Comodo, vantaggioso 3-Diramato 4-Canzonestrumentale dei Rush 5-Lo è Chisciotte 6-Donne colpevoli 7-Suffissogeometrico che significa “faccia” 8-L’ultima nota 9-Simbolo chimi-co del tallio 10-Violento, manesco 11-Sta con la fabula 12-Bimbo 13-Il nome di Casati Modignani 15-Opposto ad off 16-Lo xenon sullatavola periodica 19-Assieme a 20-Articolo determinativo maschile21-Nome tipico dell’Europa dell’Est 24-Risultati 26-Il Massimo di“Ricomincio da tre” 29-Il simple past di do 31-Capito, compreso 33-La band irlandese di Shane MacGowan 35-Porta la fiaccola olimpica36-Andare in latino 38-Lo è una stanza che è stata ventilata 39- Leiniziali del vero nome di Masaniello 42-Flanders, fastidioso vicino diHomer Simpson 43-Davanti 44-Lo Stan fumettista 45-Pari in pane46-Compiere, effettuare 48-Dieci in friulano 51-Passeggiare, bighel-lonare 53-Eckhart, attore in “Thank You for Smoking” 56-Fra il sin-golo e il CD 59- Ogni persona 62-Veloce, rapida 64-Lo si ha versochi si stima 67-Il nome di Capone 72-Pago, satollo 73-EuropeanHematology Association 75-Iniziali del Montanelli giornalista 76- IlMagnum di Tom Selleck 77-Ford, interprete di Indiana Jones e HanSolo 79-Il terzo elemento 84-European Investment Bank 85-Ciò cheresta della mela 88-Pulisco 90-Il funghetto amico di Super Mario 92-Il colore della Ferrari 95-Il Brazorf che compare in “Tre uomini e unagamba” 96-Sigla di Napoli 97-Un tipo di memoria informatica 98-Letribune da cui Cicerone teneva le sue orazioni 99-Personal Computer100-Vi si allevano le pecore 101-Contrario a passivo 104-Il sopran-nome di Jeffrey Lebowski 106- Pezzi di carta 110- Cittadina araba acirca 4 chilometri da Ramallah 113-Il Ciad su internet 115-La soia ininglese 119-Alcolico spesso allungato con acqua tonica 121-Ne face-va la pubblicità Calimero 122-Congiunzione negativa latina 123-Canadian National Exhibition 126-Le iniziali di Nimoy, interprete diSpock in Star Trek 128-Simbolo del nanosecondo 130-Il Knievelmotociclista e stuntman (iniz.) 131- Il monossido di carbonio

Vittorio Comand 4^L

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16 MESSAGGINI

Liceo Scientifico Giovanni Marinelli

Perchè i librettipersonali di que-st’anno sembranole istruzioni per lalavatrice? cit. prof.Malisano

N+?=<3 Nataliad e c i d i t i ! ! !Ricordati che lohai sognato!!! :D

W IL BIANCONI-GLIOOO!

IDEATIO INCORSO... mumblemumble

Lezione di mate-matica: “Utilizzateil metodo dell'an-golo aggiunto,prima che qualcu-no parta per la tan-gente”

Berta sei moltoelficaby le tue bestfriends xD xD

LAVATI! TIPREGO! LAVA-TIIII!!La tua compagnadi banco

N e Vero 2^E stu-diate! Che non fatemai niente! :) we<3 you!!

Bosco 4 Presidentby Gigi

Non bisogna faraspettare i fraticappuccini, sennòsi raffreddano...

“Mi sono messa adieta”... “...sarà adieta da una vita”“ah ah! Grasserisate!”

“Si può usareaffinchè?” “Sì, loso che non si può

usare, ma forse inquesto caso...”Latino's time

“Prof ma Suofiglio è carino!”“Sì, bè, mi somi-glia un po', sape-te!?” by prof.Bergomas

Studia latinoManu! >.< Lavoritroppo al BurgerKing xDby 3^G

<3 un cuoricinoper Megottide

VOTE FOR BAR-BI'S HAIR!

2^A siete delle per-sone pazze maserie xD

BELLA, BELLA,BELLA, BELLA ebasta! Però fattiuna doccia!!

P i c c o l i . . .Natasha?? O.O ahsì, Rosa Plos... sì ionon ho paura dellamorte... sì i bidel-li... AH BÈ! We <3Beggy by 2^A

Baffo Superstar!By Luca BoscoFan Club

W le Giulia, le mieesperte di sinonimipreferite :)

Sono stata cattiva esgradevole... Eh,bon, capita! Cit.Ciccone F.

Rosa Plos 2^A èuna IschnocolusTriangulifer

E dai con questefigurine dellaCoop, anche voi!

WE DON'T NEEDNO EDUCA-TION!! <:D“If life gave youlemons whatwould you make?”GENOCIDE.

You're arrived toPANIC STATION

ROSITA, PORTA-MI LE UOVAFRESCHE!! WPAIS

Ely e Ily siete lemigliori amicheche potrei deside-rare ;) Vi vogliobene anke se misvegliate quandodormo, se mi fatesembrare pazza ese m togliete con laforza dalla finsetra<3Voisapetechi

here's a llamathere's a llamaand another littlellama

Annina di 2^F... seistupenda! Haidegli occhi bellis-simi e un sorrisofantastico! Sei bel-lissima!

Io e lui viviamo inosmosi.

E BASTA CON'STO PICCO DIPETROLIO! =) <3

When you play thegame of Thronesyou win or you die

Prof.: “Sono natoin un altromondo...” Guido:“è un alieno!”PLOS... di nome?ROSA... come LANONNA ROSA,che io non conobbi

W BERGOMAS

Prof.: “Augustoveniva chiamatoprincipe... ma capi-temi, non principequello con ilC A V A L L OAZZURRO!”

Le due cose princi-pali da sapere sulmoto circolare uni-forme: è circolareed è uniforme! (cit.ZampaS)

“Che isometriausiamo?” “Unat r a n s r o t a z i o n eassicentrale!” cit.MEDDY

W i fagottini alcioccolato! :3

ALL DAY, ALLNIGHT! :DP.S.: venite adaerobica con noi!

Per favore se qual-cuno durante l'as-semblea del 19novembre ha tro-vato una sciarpa,un cappellino e unombrellino puòportarli in 4D?Grazie mille! :)

“ C O R R I D O I OAPPIO – Pericolodi crocifissione”1°piano, corridoioa sinistra sede cen-trale. By 2^A

I GENI VIVONOLA STESSA VITADELLE PERSO-NE COMUNI...MA LE DANNOUN ALTROSIGNIFICATO.

Anna Zampa èfiga. Dalle tue con-tralte preferite <3Elisa ti amo <3!!!

Giacomo 3^G

...rotoliamo comemaiali nel fango!Valerio 3^G la tuagomma è sopra laporta dall'iniziodell'anno! XP

CIAO LICEOS C I E N T I F I C OM A R I N E L -LIIIII!!! SIETETUTTI BELLIS-SIMI!

PROF: “il latinoserve solo ad alle-nare la mente” IO:“e allora perchè alsuo posto non fac-ciamo 3 ore a setti-mana di SETTI-MANA ENIGMI-STICA!? -.-”

Prof: adesso seiuna zucchina, mastai tranquilla checrescerai e diven-terai una zucca!

FRANCESCA +GIACOMO = <3by CUPIDI 3^GSMACK

La luce segue ilprincipio diFermat, ma c'eragià prima. Fermatsegue la luce. Laluce segue un prin-cipio e Fermat l'hascoperto. Cit.S.Zampa

Quando Zampa A.fa un errore, larealtà si modificaper non contraddir-lo.

Prof: “Io non tivedo mai, e quan-do ti vedo seiassente!”

F e d e r i c oMarangone 6 figo

by una di 5COggi quale dei tregemelli Zampa A.sarà? O.o

NON BATTETELE MANI!!Salvate le vostrecellule...

Ma prof., come faa fare i cerchi cosìperfetti? Zampa A:Tengo il bracciorigido!

Andando avanticosì non vedròuscire il prossimonumero diPreludio... rischiotroppo spesso lavita...

Credo di aver dinuovo messo alavare i messagginiper Preludio dentrola tasca dei jeans...O.o

Sapevate che cor-rendo si spappola-no i globuli rossiche stanno sotto lapianta del piedequando toccaterra? Aiuto!! Saràmeglio non farepiù ginnastica XD

TACONE

Altro che i bagninel latte di cleopa-tra! Io lo facciocon latte, nesquicke cereali!!! U.U

Non calpestate iPALMIPEDONI!D:

xMeggotta: andia-mo a farci un gironell'Altrove

Gli altri messaggi-ni sono sul blog diPreludio!

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