Libretto sagra lapio 2016

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Tutto il programma della sagra della luganega ai monti di Lapio

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PAR

PRO

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I}AIPIru

/hagazín al jorrnoTar,anta tatti i giotní ìalla $wta si potrannt gastaru

. Taglieri di salumi e formaggi locali

(pancetta, sopressa, asiago dolce e stravecchio, sottaceti con

pane cotto nel nostro forno a legna)

. Bruschette di varie specialità

. Focacce con ingredienti a scelta

ll pane, le bruschette e le focacce saranno cotti nel forno a legna,

che durante la sagra sarà sempre in funzione. Durante il pranzo

comunitario della domenica il pane servito sarà quello cotto al

forno a legna.

Al Forno si potranno trovare anche una scelta di ottimi vini, oltre

ad una squisita birra artigianale in bottiglia.

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sCI sru@6N

PNN TUTTN LM SNNATNTNGRNSSO LIBENO

Durante l'intera manifestazione saranno in funzione:

' un ricco STAi\D GASTROI\OMICO

con saporiti piatti locali, "lugane gh"", ecc.;

' un BAR CAFFE per la degusta zione

di dotci e torte casalinghe;

//n.-\^-o lo stand "F RITOLA"

' Magazin FOR\=O con varie specialità;

. al GA ZtrBO birre, panini "onti" con luganega;

. UN,ASSOrtitA PESCA DI BEI\EFICEI\ZL;

' e per gli appassionati di ballo

una STIJPEI\DA PISTA I1\ ACCIAIO

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GAZEBODurante tutti i giorni della festa sarà in funzione, nell'ampio piazzale adibito

al ballo, un gazebo per la somministrazione di aperitivi e bevande quali

Birra bionda e rossa, acqua e vini sfusi.

La struttura sarà dotata di panche e tavoli, in un'area dedicata, per la con-

sumazione dei prodotti.

Come ogni anno in questa struttura saranno serviti degli ottimi panini "on-

ti" con laluganega e crauti.

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ore 18.30 Inizio festeggiamentie apertura stands gastronomiciTra le specialità:LASAGNE COIV TARTUFI DEI T{OSTRI COLLI

Apertura della pesca di benefi cenzaore 18.30

ore 21.00 SHRATA C*UiqTH"Ycon il gruppo"Luka & Nike SJ's{ìeruntry Tq:ur"

Apertura stands gastronomici

Apertura pesca di benefi cenza

SHRATA I]AF{iqA]}{TEcon la grande orchestra"tr i\unvi $elfini"

Cena dí uenerdì 3 grugno ore 20.30Bígolí con I'arna ' Arnette alforÍto ' Patate alforno

' uíno, acqu&) caffè e dolcePrenotuzíoní entro il 7 giu,gno 2O76 € 25.OO

Per informazioni: A.!,ríana 0444 2737OO Olindo 0444 zrcrc&SI,RAC C qMAN DA LA PT] NTT]ALITA

ore 18.30

ore 18.30

ore 21.00

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ore 18.30 Apertura stands gastronomici

Apertura della pesca

di benefi cerrza

ore 2I.00 SilèìA t.A gì*ilKUna serata scatenata

dedicata allesonorità Rockdegli anniOttanta con la"Sh"r*:v R*ck Ha:lr{"

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ore I I.00ore 12.30ore 18.30

ore 21.00

S. Messa solennePranzo comunitarioApertura stands gastronomicie pesca di benefi cenza

S F.l t.=\l'.\ -ilì À \.""i. À N T"fì

con la grandeorchestra spettacolo""'rl r,i",' ".. ti;,.: .;;,i; -

Giuseppe 347.4009944

,1lli

r$r'AI

Pranzo comunitario di domeníca

-

ME]YU € 75.00 PRA]YZO BABY € 6.00Primo piatto: bigoli al ragù o Bigolí al ragù

bígoti con luganega o lasagne coi bísí Patatine fritteSpiedo di carne rnistaPatate al forno o crautiaino, acqua' caffè e dolce bibita

Prenotazioni: Ad,riana 0444 273700 Olind.o 0444273rc4

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Dù-lI') IILPI D

ore 18.30 Apertura stands gastronomicie pesca di benefi cenza

ore 21.00 >ì.:$,\ ili\ È]AN".":Ai\'ì.ll

breve esibizione di J,*c,::js confÈi-s.l::ii:.* èì'l'ììis.:::,ili:i e le sue ballerinee poi si balla, liscio e non solo,con la grande orchestra spettacolo

"Sl:r-: ì i,:" ;{ì è:i:y.i * È-ì$; t c l "

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S toria locale

^^. uando eravamo tagazzi, alla sera si

1 | "r,duuu

ar Fioreti d.i Maggio. Nel

V tornare a casa) tappa obbiigatoriaeranollciliegi della Noemi, all'inizio della

strada che scende allago,lì dove ora c'è la"casa del prete". La Noemi non era perniente contenta: lei, le ciliegie le portava al

mercato aYicenza per prendersi un franco.Invece a Nìsio, il marito, non importavaniente: a lui interessavano le viti.

Quando spuntava dalle ombre della se-

ra la minacciosa Noemi gridando: "xe qua

el salbanelo", noi si scappava a nascondercidentro "la gtotta". La coscienza eîa a posto

a cara di Reginaldo DalI'ago

poiché I'Orelia, la maestra di dottrina piùdritta nel parlare che nel camminare) arrr-vata al settimo comandamento "non ruba-

re", chiosava: "roba mangiativa' peccato

nullo". E cosa c'era di più mangiativo delle

rosse ciliegie della Noemi?

Questo ricordo, dopo sessant'anni, miha aiutato a risolvere un mistero che da

tempo mi intrigava. Avevo trovato in undocumento del 1'425 (ASVi, Uff. Reg.,

L424-4", cc 1,24v-1'26r) che il 12 Aprile diquell'anno un certo Andrea del fu PietroZullo (un antenato della famiglia Dal Lago)

aveva venduto al notaio Ottaviano del fu

Al lavoro per sistemare il Covolo

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Regla dalla Fossa "un lotto di terra con so-pra una casa di muro e una tezza dr pagha,con aia, orto coltivato a viti e altam, di cir-ca mezzo campo, situato nel paese di Lapio,nella contrada sopra il Covolo della Chiesa,ossia della Piazza, presso le proprietà delvenditore, presso la strada del comune dadue parti, e presso l'acquirente".

Che a Lapio esistessero già da un paiodi secoli la chiesa e la piazza (il sagrato) losi sapeva (si veda il mio Illi de Ladapio): ciòche non si riusciva a inquadraÍe eta questocovolo, questa grotta. Di grotte, si sa, sonobucherellati tutti i Berici. Quello però sottola chiesa non riuscivo a individuarlo e nem-meno a immaginarmelo. Ed ecco I'illumina-zione: che per caso fosse quella grotta doveda ragazzi ci si andava a nascondere?

Ho chiesto agli attuali proprietari, al fa-miglia Valenti, di poterlo ispezionare . La gr ot-ta c'è ancora e, quello che più interessa, mo-stra i segni inequivocabili di essere stata usatadall'uomo. L'ingresso è bene strutturato, condue stipiti alla porta alzatr a secco, quello disinistra conservato perfettamente; quello didestra parzialmente collassato. L'architrave è

costituito dal margine stesso del volto dellagrotta. Il foro é alto 170 centimetri e largo

130. Ora si trova sotto il livello della stradaper il riporto di materiale, ma originariamen-te doveva trovarsi sullo stesso piano.

All'interno, il volto è al naturale ed haun'altezza media è di 2,5 metri circa. Il pia-no di calpestio ha forma irregolare, vaga-mente ovale; nei punti di maggior ampiezzamisura otto metri in lunghezza e quattro drlarghezza. Prima della sistemazione, era co-perto da una notevole quantità di massi ca-duti dall'alto e da materiali portati dall'ac-qua piovana dall'esterno.

Le pareti sono al naturale, tranne il trat-to a sud-est, costituito da un muro a seccoalzato per chiuderel'anfratto che probabil-mente prosegue sotto il monte ad altezzanon più percorribile. Sulla parete a mezzo-giorno, di fianco all'ingresso, è stata Ítcaya-ta una nicchia larga 110 centimetri alta 80,profonda 180. Sempre nelle pareti, sotto lalinea del volto, ci sono dei fori di varia mi-sura, dove con ogni probabilità un tempoerano infisse della travi per ripararsi dallacaduta di sassi dal soffitto o per appenderviqualcosa.

Nell'insieme, dunque, il covolo lasciaintendere chiaramente di essere stato fre-quentato e adattato dall'uomo. Per quale

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uso? Il documento non lo dice espressamen-te, ma dal confronto con altri episodi simi-lari e sulla scorta di altri riferimenti docu-mentali, si può ragionevolmente formulareun'interpretazione che non sembra del tuttoperegrina.

Gli esempi che provengono da altri pa-esi, e soprattutto da Costozza che nel1292ha stilato uno specifico statuto per regola-mentare I'uso del suo covolo, testimonianoche in età basso medioevale alcune grottesono state usate collettivamente da una co-munità per conservate, al fresco, il vino e

altre derrate alimentari.

L'altro riferimento documentale è giànoto, essendo stato riportato e commentatodal sottoscritto nel libro su Lapio. Nella se-

conda metà del Duecento i terreni sotto lachiesa, sul versante sud-est, da via Zambaldaalla strada del Capitello, costituivano la Ia-borencia (Ia lauoranza., r campi lavorati) chegIi homines di Lapio coltivavano comunita-riamente, prima di diventare possedimentiprivati. (Illi de Ladapio,1995, pp.21,-22).

Mettendo assieme i due dati, si puòconcludere che nel momento in cui il comu-ne di Lapio andava formandosi, gli abitantiusufruivano di terreni comunitari e adope-ravano, sempre collettivamente, il covolo. Si

noti, a conferma di questa ipotesi, che il no-

stro covolo non veniva individuato e indica-to, com'era prassi allora, col nome del luogodove si trovava, ma con I'appellativo di "Co-uolo della Chiesa", cioè di un organismopubblico rappresentativo di una'comunità.

Siccome poi una ciliegia tiral'aItra (comequelle della Noemi), da un altro documentode|1,425 apprendiamo altre interessanti no-tizie. Nel delimitare un terreno adiacente aquello da lui acquistato, terreno che il notaioOttaviano si apprestava a dare in affitto a uncerto Domenico del Tonso, si dice che esso si

ttovaya "presso la via del comune su due lati,cioè nella parte superiore presso la strada del-Ia piazza e nella parte inferiore presso la stra-da per la quale si va alla fontana". L'indivi-duazione di questa fontana fu facile: si trattadella Fontana del Pastore cantata in modoimpareggiabile, come si ricorderà, dal nostropoeta Antonio Faccio.

Anche sul terreno dato in affitto, poi,insisteva "una casa murata e coperta di cop-pi, con rnaÍezza di paglia e un giardino". Ilconduttore doveva pagare ogni anno al loca-tario "sette libbre (circa quattro chili) di car-ne di maiale maschio ben salata alla festa diS. Andrea, una gallina a carnevale, dodiciuova a pasqua, quattro pollastri a S. Pietro e

la decima parte di tutto ciò che nascev a) ec-cettuate le rape, il fieno e le bestie di grossa

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taglia". Allo stesso modo, e nello stesso gior-no, il notaio affittava "a Faccio del fu Pietrouna casa di paglia presso la strada del comu-ne; a Berto Corrente da Enego una casa e

ùnatezza di paglia nella zona dellaPiazza; a

Michele di Domenico Simeoni una casa etezza presso la chiesa; a Giacomo di Dome-nico Zambaldo una casa parte di muro, par-te di paglia nella zona della chiesa". (ASVi,Uff. R S., L425-1", cc 2v-L0v, e 1425-3", c497v). Se a queste case aggiungiamo quelladel citato Andrea Dal Lago, e cioè "una casa

di muro, coperta con solaio di coppi e solaio,e un'altra casa parte in muro e parte di pa-glía, aia e orto, situate presso la chiesa diSanta Maria della Ceriola di Lapio", abbia-mo una prima panoramica della contradadella Chiesa: c'è l'edificio di culto, c'è laprazzq c'è il covolo, c'è lafontana, c'è l'abi-tazione del notaio, ci sono le case ele tezze

dei nostri avi, ci sono le strade.

Mancava però ancora qualcosa per com-pletare il quadro di una contrada tipo: il for-no comune. Di questo non si sono trovatetracce documentali (per ora), ma non ce n'èbisogno: il forno recentemente è stato risco-perto in calce e mattoni, perfettamente fun-

zíonante, nelle cantine della canonica.

Dopo tante suggestioni portate alla me-moria dal ritrovamento del Couolo dellaChiesa, non potevamo lasciarlo ancoranell'abbandono. A sistemarlo ciha pensatoil Gruppo Alpini di Lapio sotto la "diezio-ne" del sottoscritto.

Il giorno trenta Aprile, armati di piccoe badile (le armi che preferiamo), i valorosipensionati, e qualche bocia, hanno iniziatoi lavori asportando dall'interno oltre duemetri cubi di detriti. Tra questi sono statirinvenuti oggetti difficilmente databili.

Nei giorni successivi si è proceduto a

rialzare lo stipite di sinistra dell'entrata e ilmuro collassato alf interno. Purtroppo nonsi sono potuti terminare i lavori prima chequeste nostre noticine andassero in stampa,per cui non è stato possibile inserire le fotodi come si presenta il covolo dopo la siste-mazione: lo faremo in una prossima punta-ta, a questo punto necessaria, perché stanno

emergendo dei nuovi particolari che rendo-no ancora più affascinante il "mistero" delCouolo della chiesa di Lapio.

Reginaldo

le foto sono di Oriano Tadiello

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, ,,1 iannuale appuntamento con Ia Eagra di {gpio e ,Festa della' ' ,,' tltg{trnega ha raggiunto Ia 394 edizione. Come ogni ctnno, nLt"-

' ,merasi, sono gli appuntamenti e le occasioni di far festa e stare

, ,in,compagzia.g{rtche quest'anno, approfittando del ponte del2 giugno,l'evento durerà un giorno in più.

| ', , ,Q1lesto libretto viene realizzato come promemoria per tutti i.-""-..perteÒipanti e per fan' conoscere le parie attit2ità del nostt'o terri-

Iorio.

, ' ' ,'ftngraziamo pivamente tutti coloro che hanno lavorato per:,,::' ,;1,olsua realízzazione. Qartícolare gratitudine pa alle ditte per iI' ,,,'', '.,lora contributofinanziario e a tutti i gruppi che han,no collabo-

ra to all'orga nizzazi o ne d ella Eag'ra.

.', , .., ,,'. Cagtiamo I'occasione per augurare buon clipertimento e...

,, ' buon appetito a tutti!: