Lezioni Economia Politica - Dipartimento di Giurisprudenza · Anno Accademico 2009-2010 Lezioni di...

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Universit Universit à à degli Studi ROMA TRE degli Studi ROMA TRE Facolt Facolt à à di Giurisprudenza di Giurisprudenza Lezioni di Economia Politica I principi fondamentali dell’economia e gli strumenti per lo studio Giovanni Nicola De Vito Giovanni Nicola De Vito - - Anno Anno Accademico 2009 Accademico 2009 - - 2010 2010

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UniversitUniversitàà degli Studi ROMA TRE degli Studi ROMA TRE –– FacoltFacoltàà di Giurisprudenzadi Giurisprudenza

Lezioni di Economia Politica

I principi fondamentali dell’economia e gli strumenti per lo studio

Giovanni Nicola De Vito Giovanni Nicola De Vito -- AnnoAnno Accademico 2009Accademico 2009--20102010

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Microeconomia – area di studio

Studia i comportamenti dell’individuo in presenza di beni scarsi

consumatoreconsumarisparmia

impresaproducerisparmia/investe

DECIS

ION

E

Consumare?

Risparmiare?

Investire?

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Macroeconomia – area di studioStudia gli aggregati economici

Reddito nazionaleRisparmio nazionaleGli investimenti totaliI consumi totali privati, la spesa pubblicaLa monetaI prezziI tassi di interesseI tassi di cambio, la bilancia dei pagamentiLa borsa e i mercati finanziariIl debito pubblico…..

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Nozioni di matematica e algebra

ModelloEquazione

linearenon lineare

Variabileesogenaendogena

FunzioneTabellaGrafico

pendenzaforma

Algebravariazione tendenzialevariazione assoluta (delta)percentuale

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Caso funzione lineare

Modello: verifica ad esempio la relazione tra fatturato e spesa pubblicitaria

Variabile endogena: fatturato (variabile dipendente)

Variabile esogena: spesa pubblicitaria (variabile indipendente)

Equazione

Y (fatturato) = a + b•X (spesa pubblicitaria)Dove:a = termine noto (intercetta)b = pendenza = delta Y / delta X

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Dall’equazione alla tabella…..Y (fatturato) = 40+ 3•X (spesa pubblicitaria)

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…al graficoY (fatturato) = 40+ 3•X (spesa pubblicitaria)

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Movimenti della curvaCambiamenti della condizione ceteris paribus

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Caso funzione non lineare

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Dalla tabella al grafico

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Funzione non lineare crescente

La pendenza è decrescente: la curva cresce ma a incrementi decrescenti…..

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La pendenzaLa pendenza è positiva quando ad un incremento (diminuzione) di X corrisponde un incremento (diminuzione) di Y

La pendenza è negativa quando ad un incremento (diminuzione) di X corrisponde una diminuzione (incremento) di Y

La pendenza è nulla quando ad un incremento (diminuzione) di X non corrisponde alcuna variazione di Y

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Algebra – Valore assoluto

o Valore assoluto di una variabile X è rappresentato da un modulo X e assume sempre il segno positivo

o Valore percentuale di una variabile X è dato dal rapporto tra X diviso un’altra variabile Y o diviso il valore di X di un altro periodo

X = 5-7 = 2

% X=[Xt/X t-1]•100

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Algebra – Variazione assoluta e percentuale

o Variazione assoluta di una variabile X (o delta) è la differenza tra il valore finale e il valore iniziale di X

o Variazione percentuale di una variabile X è la differenza tra il valore finale di X meno il valore iniziale di X diviso il valoreiniziale di X

Delta X=Xt-X t-1

%Delta X=[Xt-X t-1]/X t-1 = (Xt/ X t-1)-1

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Algebra – Variazione assoluta e percentualeo Ogni volta che una variabile diminuisce, la variazione

percentuale del suo valore sarà negativa

o Ogni volta che una variabile aumenta, la variazione percentuale del suo valore sarà positiva

⇒ La regola del prodotto

⇒ La regola del quoziente

se A=B•C allora % Delta A=%Delta B • %Delta C

se A=B/C allora % Delta A=%Delta B / %Delta C

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I principi fondamentali dell’economia

o Cosa sono e a cosa servono

sono dei concetti che vengono continuamente utilizzati nell’analisi dei problemi economici

costituiscono le fondamenta su cui poggia la teoria economica

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Il 1° principio fondamentale

o La massimizzazione soggetta a vincoli

L’approccio economico per la comprensione di un problema consiste nell’identificare gli agenti economici e determinare poi cosa essi massimizzano e a quali vincoli siano soggetti

Ad esempio il consumatore massimizza la sua utilità (soddisfazione) consumando beni e servizi ma ha il vincolo rappresentato dal suo reddito

L’impresa massimizza il suo profitto ma ha il vincolo delle risorse a sua disposizione (input produttivi capitale e lavoro)

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Il 2° principio fondamentale

o Il costo opportunità

Tutte le decisioni economiche prese dagli individui o dalla società nel suo complesso hanno un costo. La corretta misura del costo di una scelta è il suo costo opportunità, cioè ciò a cui si rinuncia quando si opera tale scelta

Ad esempio un consumatore quando decide di consumare un bene (esempio comprare un libro) piuttosto che un altro bene (esempio comprare un cd rom) subisce un costo opportunitàscegliendo il libro e rinunciando al cd rom

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Il 3° principio fondamentale

o La specializzazione e lo scambio

La specializzazione e lo scambio ci consentono di ottenere una produzione maggiore e un tenore di vita più elevato di quanto non sia altrimenti possibile. Di conseguenza, tutti i sistemi economici presentano un alto livello di specializzazione e di scambio

La specializzazione consente ad un individuo (impresa, lavoratore) di specializzarsi su ciò che sa fare meglio e scambiare il suo bene/servizio con beni/servizi prodotti da altri individui. In questo modo si ottiene a livello di sistema una produzione maggiore a minor costo e un tenore di vita più elevato

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Il 4° principio fondamentale

o I mercati e l’equilibrio

Per comprendere il funzionamento dell’economia, gli economisti suddividono il mondo in singoli mercati e analizzano poi l’equilibrio in ciascuno di essi

Ad esempio mercato dei beni, dei servizi, dei cambi del lavoro, della moneta. L’equilibrio si determina su ogni mercato nel punto di intersezione tra domanda e offerta, dato un certo livello di prezzoper i beni e servizi il prezzo è rappresentato da quanto il consumatore è disposta a pagare, per i cambi è il tasso di cambio, per il lavoro è il salario/stipendio, per la moneta è il tasso di interesse

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Il 5° principio fondamentale

o I trade-off in politica economica

La politica economica è limitata alle reazioni degli agenti economici privati (imprese e consumatori); di conseguenza i responsabili della politica economica (Stato e Istituzioni Pubbliche) si trovano di fronte a dei “trade-off”: per raggiungere un obiettivo occorre spesso sacrificarne degli altri

Ad esempio un incremento della spesa pubblica (sussidi di disoccupazione per coloro che hanno perso il lavoro) può comportare un aumento delle tasse a carico dei contribuenti per finanziare l’intervento, sacrificando parte del reddito dei consumatori e delle imprese

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Il 6° principio fondamentale

o Decisioni al margine

Per capire e prevedere il comportamento dei singoli agenti economici, focalizziamo l’attenzione sugli effetti aggiuntivi o “marginali” delle loro azioni

Ad esempio l’equilibrio del consumatore che massimizza la propria soddisfazione/utilità èdeterminato quando il rapporto tra i prezzi dei due beni che lo stesso intende consumare in quantitàvariabili (dato il suo reddito) è uguale al rapporto tra le utilità marginali dei due beni. Dove per utilità marginale del bene “A” si intende l’incremento di soddisfazione/uitilità che il consumatore ottiene consumando una quantitàaggiuntiva del bene “A”

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Il 7° principio fondamentale

o I risultati nel breve e lungo periodo

Il comportamento dei mercati varia a seconda che si consideri un periodo breve o un lungo periodo: per risolvere un problema dobbiamo sempre sapere che tipo di periodo stiamo analizzando

La prima caratteristica distintiva tra breve e lungo periodo è legata alla definizione dei costi. In particolare nel breve periodo si distinguono costi fissi e costi variabili, ovvero i costi che variano al variare della produzione (costi variabili) da quelli che invece rimangono fissi anche a produzione zero o massima (costi fissi). Nel lungo periodo invece tutti i costi sono variabili

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Il 8° principio fondamentaleo L’importanza del valore reale

Poiché il nostro benessere economico dipende, in parte, dai beni e servizi che possiamo acquistare, èimportante convertire il valore nominale (in euro correnti) in valore reale (misurato in potere d’acquisto)

Ad esempio dal confronto tra il prezzo di una casa oggi con quello della stessa casa 30 anni dopo si ottiene una differenza enorme tra valore nominale e valore reale (100 € a mq nel 1979 contro i 4000 € a mq del 2009). Questa differenza è dovuta, in parte (prevalentemente), alla variazione del potere di acquisto (tra i due periodi) che può essere misurata tramite la variazione dei cd. Indici dei prezzi (inflazione tra i due periodi)

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Microeconomia – principi base

Studia i comportamenti dell’individuo in presenza di beni scarsi

consumatorecosa [quanto] consumare / risparmiarecome consumare / risparmiare

impresacosa [quanto] produrre / investire / risparmiarecome produrre / investire / risparmiareper chi produrre

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Microeconomia – comportamento degli agenti economici

LA SCELTA IMPLICA UNA RINUNCIA

COSTO OPPORTUNITA’

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Costo opportunità

Tutte le decisioni economiche prese dagli individui e dalla società hanno un costo (rinuncia a qualcosa per ottenere altro)

Il costo opportunità risponde alla legge degli incrementi crescenti

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La frontiera delle possibilità di produzione

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La costruzione della FPPLa curva è concava (“concavità rivolta verso il basso”)La pendenza è data dal rapporto tra la variazione assoluta dell’asse delle Y rispetto alla variazione assoluta dell’asse delle X

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La pendenza ha un andamento crescente

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La FPP e il costo opportunità