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128 LEZIONE SETTE La forza del caos Cassetti da riordinare, pile di carte da sistemare, stanze da rassettare, agende da aggiornare. La maggior parte delle persone poco precise si sente in colpa a causa del proprio disordine. Ma oggi la scienza spezza una lancia in loro favore... Ecco un pregiudizio del tutto irrazionale: efficienza e produttività aumentano dove c'è ordine, silenzio e tutto è attentamente pianificato. In realtà è vero il contrario: una buona dose di confusione fa funzionare meglio il nostro cervello e rende la mente più attiva e capace. A conferma di questa affermazione, ogni anno vengono pubblicati migliaia di lavori scientifici nei più svariati ambiti, dalla fisica alla chimica, dall'elettronica alla medicina. Tutti concordano su un fenomeno noto come risonanza stocastica: introdurre un elemento di disturbo in un sistema ne migliora il funzionamento. Ad esempio, in presenza di un debole rumore di fondo la percezione dei suoni si intensifica e le voci vengono discriminate in modo più accurato dal nostro sistema uditivo. Il neuroscienziato cognitivo Lawrence Ward, dell'Università della British Columbia, ha chiesto a un gruppo di studenti di indossare cuffie che trasmettevano un rumore casuale emesso da un computer: la presenza del rumore aumentava la loro abilità nel riconoscere e nell'associare immagini e suoni. Non solo: grazie al rumore si riesce a spostare più rapidamente il fuoco dell'attenzione, tanto che la Toyota ha finanziato questa ricerca per comprendere come il rumore possa migliorare i riflessi visivi degli automobilisti. Stimoli cui erroneamente si dà una connotazione negativa, di disturbo, rendono in realtà il cervello più reattivo. E lavorare in ambienti caotici e poco organizzati può essere un vantaggio decisivo. Per convincersi dei vantaggi di casualità e confusione basta pensare alle scrivanie

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LEZIONE SETTE

La forza del caos Cassetti da riordinare, pile di carte da sistemare, stanze da rassettare, agende da aggiornare. La maggior parte delle persone poco precise si sente in colpa a causa del proprio disordine. Ma oggi la scienza spezza una lancia in loro favore...

Ecco un pregiudizio del tutto irrazionale: efficienza e produttività aumentano dove c'è ordine, silenzio e tutto è attentamente pianificato. In realtà è vero il contrario: una buona dose di confusione fa funzionare meglio il nostro cervello e rende la mente più attiva e capace. A conferma di questa affermazione, ogni anno vengono pubblicati migliaia di lavori scientifici nei più svariati ambiti, dalla fisica alla chimica, dall'elettronica alla medicina. Tutti concordano su un fenomeno noto come risonanza stocastica: introdurre un elemento di disturbo in un sistema ne migliora il funzionamento. Ad esempio, in presenza di un debole rumore di fondo la percezione

dei suoni si intensifica e le voci vengono discriminate in modo più accurato dal nostro sistema uditivo. Il neuroscienziato cognitivo Lawrence Ward, dell'Università della British Columbia, ha chiesto a un gruppo di studenti di indossare cuffie che trasmettevano un rumore casuale emesso da un computer: la presenza del rumore aumentava la loro abilità nel riconoscere e nell'associare immagini e suoni. Non solo: grazie al rumore si riesce a spostare più rapidamente il fuoco dell'attenzione, tanto che la Toyota ha finanziato questa ricerca per comprendere come il rumore possa migliorare i riflessi visivi degli automobilisti. Stimoli cui erroneamente si dà una connotazione negativa, di disturbo, rendono in realtà il cervello più reattivo. E lavorare in ambienti caotici e poco organizzati può essere un vantaggio decisivo.

Per convincersi dei vantaggi di casualità e confusione basta pensare alle scrivanie

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disordinate. Le pile di carte e documenti che si accumulano sui nostri tavoli rispecchiano il modo in cui lavoriamo e pensiamo: i fogli possono essere collocati diversamente in base al loro contenuto, alla loro priorità e alla cronologia (i documenti più importanti e più recenti molto spesso si trovano nella parte alta della pila). Recuperare un documento scrupolosamente riposto in un archivio fa spendere in media il 36% di tempo in più di quello che si impiega per ritrovarlo in una pila caotica. Ciò significa che le persone più precise sprecano, nel tentativo di ristabilire l'ordine, una gran quantità di energia. E corrono il rischio di buttare qualcosa di cui possono poi avere bisogno. Ma il disordine ha un vantaggio ancor maggiore. Rovistando fra i fogli disordinatamente ammucchiati si possono scoprire casualmente carte che erano state dimenticate, ritrovare numeri di telefono o vecchie idee annotate a cui non si pensava più, o fare collegamenti fra i contenuti di documenti diversi cui non si sarebbe mai arrivati se i fogli fossero stati archiviati o buttati.

I dirigenti aziendali si impegnano nel mettere a punto pianificazioni strategiche che stabiliscano obiettivi e linee di azione delle loro imprese per gli anni successivi. Ma studi come quelli di William Starbuck, professore di business e management all'Università dell'Oregon, dimostrano che la pianificazione non migliora le prestazioni delle aziende, perché ipotesi e previsioni non possono tener conto del caotico e imprevedibile svolgersi degli eventi. «I sistemi disordinati si adattano e mutano più rapidamente, in una maggiore varietà di modi e con minore sforzo. I sistemi ordinati invece tendono a essere più rigidi e più lenti nel reagire a richieste impreviste, eventi inattesi e nuove informazioni» scrivono Eric Abrahamson, professore di management alla Columbia University, e David Freedman, giornalista americano, autori del libro La forza del disordine (Rizzoli). Nelle organizzazioni, come nella vita, occorre quindi non temere il caos ed essere abbastanza flessibili per adattare le risposte alle mutate condizioni.

Un po' di disordine aiuta infine a pensare fuori dagli schemi: il nostro cervello lavora bene nella complessità ed essere esposti a stimoli caotici aiuta a fare associazioni nuove e inaspettate. Se Alexander Fleming fosse stata una persona precisa non sarebbe diventato il padre della penicillina: la sua scoperta, infatti, nacque da una distrazione. Fleming dimenticò di distruggere alcune colture batteri che su cui stava lavorando e, al ritorno da una vacanza, scoprì che erano state aggredite da una muffa del genere Penicillium, che (si dice) proveniva da una fetta di ananas dimenticata nello stesso laboratorio, o da una finestra lasciata distrattamente aperta.

Chi prende davvero le decisioni? La vita nascosta del cervello (Alberto Oliverio, Giunti) Oliverio, medico e biologo, docente di psicobiologia alla Sapienza di Roma, spiega in queste pagine come gran parte delle nostre funzioni mentali siano governate da meccanismi inconsci: dai desideri alla memoria, dalle decisioni ai processi creativi.

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Il cervello vanesio

Un cervello, in genere, viene definito "brillante", "acuto", "fantasioso"". invece, a quanto pare, la sua principale caratteristica è la capacità di autoingannarsi.

La maggior parte dei patentati si considera un guidatore superiore alla media. È ciò che emerge da uno studio dell'Università di Stoccolma. Come si spiega? Mentre ci diamo il voto come guidatori ricordiamo, ad esempio, che cambiando corsia usiamo sempre l'indicatore di direzione, dimenticando però le volte in cui non abbiamo rispettato i limiti di velocità oppure di quando abbiamo strisciato la nostra auto nel parcheggio sotto casa. Colpa del cervello vanesio che altera la realtà per preservarci un'immagine positiva di noi stessi... Gli psicologi hanno dimostrato una tendenza ad attribuire i propri successi all'impegno e alle abilità personali e i propri insuccessi alle circostanze avverse. Insomma, se falliamo in qualcosa non è perché non ne siamo stati capaci o non abbiamo fatto tutto il necessario, ma perché la sorte o qualcun altro ci si è messo di mezzo. Naturalmente, non siamo altrettanto clementi con gli altri: se sono loro a non ottenere un risultato positivo, pensiamo subito che non siano stati all'altezza del compito! Fatta eccezione per chi fa parte del nostro gruppo di amici e familiari, che giudichiamo con lo stesso favore che riserviamo a noi stessi. Un team di ricercatori dell'Università del Kansas ha sottoposto degli studenti ad un test particolarmente difficile diviso in due parti: tra una prova e l'altra i partecipanti dovevano dichiarare quale fosse il loro livello di ansia. Ma ad una metà dei soggetti venne detto che le prestazioni al test non potevano essere influenzate dall'ansia. L'altra metà riportò livelli di ansia decisamente maggiori: sapevano di poterla usare come giustificazione per proteggere la loro autostima, nel caso che il test fosse andato male!

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La memoria è un ottimo complice del cervello vanesio: gli eventi che forniscono una rappresentazione positiva di noi ci restano impressi meglio. E spesso ricordiamo solo ciò che ci fa comodo. Lo hanno dimostrato due psicologi della Princeton University (USA), facendo leggere a due gruppi di studenti due diversi articoli "scientifici" (in realtà, scritti dai ricercatori): il primo sosteneva che per ottenere successo in ambito accademico occorreva essere estroversi, il secondo, invece, dava come caratteristica vincente l'introversione. In seguito, gli studenti si definirono estroversi o introversi a seconda di ciò che avevano letto: pur di convincersi di avere le carte giuste per fare carriera, quelli che avevano letto l'articolo sull'estroversione andarono a ripescare nella memoria episodi in cui erano stati socievoli ed espansivi, gli altri ricordarono momenti che dimostravano la loro timidezza. Insomma, il cervello si comporta come un avvocato che va in cerca delle prove a favore, ignorando accuratamente le altre.

Non solo. Il cervello vanesio si autoconvince della bontà delle scelte compiute. I ricercatori di Princeton hanno fatto leggere a un campione di persone un altro articolo (sempre scritto da loro) che parlava degli effetti nocivi dell'elevato consumo di caffè nel sesso femminile. AI contrario degli altri, i soggetti a rischio, ovvero le donne che bevevano gran quantità di caffè, lo considerarono poco attendibile. Così, chi si sta per sposare non considera obiettivamente le statistiche sui divorzi: si convince che la sua coppia abbia le caratteristiche più importanti per il successo del matrimonio! E più si spera in una vittoria, quanto più la si ritiene probabile. Lo psicologo Paul Price della California State University ha diviso alcune persone in due gruppi in modo del tutto casuale e ha poi organizzato una sfida a freccette: i partecipanti facevano pronostici decisamente più favorevoli nei confronti dei propri compagni di squadra. Se ciò è vero per una competizione senza alcun importanza, giocata con estranei, è ancora più vero in altri ambiti come lo sport e la politica. Insomma, il nostro cervello distorce continuamente la realtà rendendoci poco obiettivi. Ma gli psicologi sono convinti che, in certa misura, questo sia indispensabile: i nostri piccoli autoinganni proteggono la nostra autostima, la nostra sicurezza e la fiducia verso i nostri obiettivi. Rendendoci, di fatto, migliore la vita.

Recuperiamo il controllo del nostro pensiero! Payback (Codice, € 23,OO).lntemet e i computer sono indispensabili... e, proprio per questo, è il momento di elaborare le strategie per difenderei. Creatività, attenzione, capacità di concentrazione, fantasia sono doti da preservare per vivere in una positiva simbiosi con l'ambiente tecnologico, senza farcene travolgere. Frank Schirrmacher ha la straordinaria capacità di rendere evidenti (e un po' spaventosi) i molti cambiamenti in atto nella nostra vita quotidiana.

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ESERCITAZIONI PRATICHE

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127 Trova l’animale mimetizzato nell’immagine

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MUSCOLI o CERVELLO? I due disegni rappresentano scelte opposte, ma contengono 10 particolari identici per dimensioni, forma e colore, sai individuarli?

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134 Trova le 10 differenze Tra queste due composizioni di immagini apparentemente identiche ci sono 10 differenze. In quanto tempo riesci ad individuarle tutte?

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Termometri In ogni griglia ci sono termometri vuoti o pieni [anche solo in parte] di mercurio. I numeri esterni indicano il numero di parti di termometro piene di mercurio in quella riga o colonna. Trova il livello di mercurio nei vari termometri sapendo che, comunque siano orientati, il liquido parte sempre dal bulbo e va verso la parte opposta.

137 Osserva attentamente questa scena per due minuti. Poi gira la pagina e rispondi alle nostre domande.

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Dall'alto al basso L’obiettivo è quello di mettere in ordine una catasta impossibile. In questo semplice gioco verrà messa alla prova la tua capacità di osservazione spazia le: dovrai riuscire a numerare tutti i rettangoli partendo da quello che si trova più in alto (che sarà il numero 1), fino a quello che si trova più in basso, al quale toccherà il numero 12. La colorazione dei rettangoli è stata studiata per aiutarti a distinguerli l'uno dall'altro.

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SOLUZIONI LEZIONE 6

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PENSIERO LATERALE È una persona molto famosa e il titolare del ristorante non incassa l'assegno perché la firma vale di più.

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PAROLE NASCOSTE La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi (Indro Montanelli). 1. Cancellare nelle colonne 1, 2 ,3 i nomi di quattro manager italiani (Marchionne, De Benedetti, Profumo, Della Valle) 2. Cancellare nella riga M due parole che ci ricordano dicembre (Inverno, Cenone) 3. Cancellare cinque parole anagramma di torinese (intesero, ortensie, sentiero, serotine, stonerei) 4. Cancellare nella colonna 4 quattro compagnie di navigazione (Toremar, Tirrenia, Gnv, Snav) 5. Cancellare nelle righe A, C, E, G, L, N, O, Q nomi di stadi di calcio (Camp Nou, Olimpico, Friuli, Maracanà, Bernabéu, Ferraris, Meazza, Partenio) 6. Cancellare cinque politici di nome Francesco (Rutelli, Cossiga, Storace, Speroni, Crispi) 7. Cancellare nella colonna 1 quattro dolci di Natale (Mincepie, Struffoli, Pampepato, Panforte) 8. Cancellare nella colonna 2 i venti nella Rosa dei Venti (tramontana, grecale, levante, scirocco, ostro, libeccio, ponente, maestrale) 9. Cancellare nelle colonne 1, 3, 4 sei premi Nobel per la Pace (Obama, Madre Teresa, Mandela, Brandt, Luther King, Walesa) 10. Cancellare nella colonna 3 il nome di quattro agenzie di stampa (Misna, Reuters, France Presse, Ansa)

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PENSIERO LATERALE

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I due carcerati scavano con la pala sino a raccogliere una quantità di terra sufficiente a uno di loro per salirvi e poi far salire l'altro sulle sue spalle sino a raggiungere la finestra.

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CATENE DI PAROLE Catena spezzata 1: Leader, Partito, Massa, Pilota, Fiamma, Ritorno, Ricevuta, Fiscale, Evasione, Carcere, Celle, Ligure, Mare, Burrasca, Gian. Catena spezzata 2: Signore, Anelli, Saturno, Contro, Natura, Morta, Lettera, Busta, Paga, Libro, Capitolo, Voce, Argentina, Maradona, Calcio. Catena spezzata 3: Meridiano, Parallelo, Slalom, Sci, Racchette, Tennis, Doppio, Whisky, Scozzese, Doccia, Fredda, Guerra, Pace, Sensi, Perdere.

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QUIZ…fiore

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Catena progressiva: 1. Slip, Bikini, Atollo. 2. Angelo, Custode, Palazzo, Madama. 3. Invenzioni, Scoperte, Carte, False, Vere. 4. Letto, Coperta, Nave, Marinaio, Promessa, Debito. 5. Corda, Tagliare, Traguardo, Volante, Cervo, Corna, Peste.

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A CIASCUNO IL SUO Dandismo C; Esantema H; Incunabolo A; Lampara L; Maggengo F; Maieutica I; Parelio B; Rovaio E; Saracco G; Scapolare D.

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LA PAGINA ENIGMATICA La sequenza La risposta è B. Il triangolo con la punta in alto si muove ogni volta di un posto verso destra. Invece il triangolo con la punta in basso e il cerchio scuro continuano a scambiarsi di posto.

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GEOQUIZ 1. Calabria - 2. Puglia - 3. Basilicata - 4. Molise - 5. Campania - 6. Abruzzo - 7. Lazio - 8. Sicilia - 9. Marche - 10. Umbria - 11. Sardegna - 12. Toscana - 13. Emiìia-Romagna - 14. Liguria - 15. Friuli- Venezia Giulia - 16. Veneto -17. Lombardia -18. Piemonte - 19. Valle d'Aosta - 20. Trentina Alto Adige.

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LA PAROLA MAGICA 1. partito (il P. politico è un'associazione ideologica; P. è sinonimo di "andato

verso una certa destinazione"; "ridursi a mal P'.' è un modo di dire; un "buon P'.' è la persona che rappresenta una vantaggiosa opportunità di matrimonio; P. è sinonimo di rotto, non più utilizzabile; il "P. preso" è un pregiudizio, un'opi-nione preconcetta)

2. legge (la laurea in L; la L. della natura; "in nome della L" è una formula usata come intimazione; la L. della giungla è quella del più forte; il fuorilegge è colui che opera in dispregio al codice; il decreto L. è quello emanato dal governo) -

3. capo (la lavata di C.; il capofamiglia; Capo Palinuro è un promontorio campano; la cosa inconcludente non ha né C. né coda; il C. di Stato; C. è sinonimo di testa)

4. toppa (la T. serve a rappezzare un buco nel vestito o nella scarpa; T. e un riparo, un rimedio provvisorio; la chiave si inserisce nella T.; la T. è una tasca

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cucita esternamente; Toppa Pizzuta è un monte in provincia di Potenza; T. è il punto, detto anche tana, in cui si fa la conta nel gioco del nascondino).

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LA PAGINA ENIGMATICA Dieci in tutto Ada ha in mano una carta dispari. Solo in questo modo può essere sicura che la somma delle due carte rimaste sia un numero dispari (perché per arrivare a dieci bisogna sommare un dispari a un altro dispari), e che queste due carte siano una pari e una dispari. Ugo non sa che carta ha in mano Ada, ma - per quanto sopra detto - deduce che è dispari. Se è in grado di dire che le carte dei suoi due compagni sono diverse, vuoi dire che non ha un 8 (le altre due carte sarebbero due assi). Se sa già le carte di tutti vuoi dire che ha in mano un 7: solo così può sapere che le altre carte sono un asso e un 2, e che l'asso, dispari, è in mano ad Ada. Dunque Ada ha un asso, Ugo ha un 7 e Zoe ha un 2. Grande luna Sì, l'individuo da me interpellato era Umbu. Ciò si deduce per esclusione: Umburubù non può essere, altrimenti la sua frase sarebbe falsa, ed un Moigatto quel giorno non avrebbe mentito; neppure Amba o Ambarabà, altrimenti la loro frase sarebbe vera, ed un Bijoux quel giorno non avrebbe detto il vero. Se infine fosse, Umbu, la sua frase risulterebbe non contraddittoria in quanto avrebbe detto il vero, come quel giorno doveva fare un Moigatto; costui dunque era proprio Umbu.

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PENSIERO LATERALE 1. Mario e Fausto si trovano uno sul Iato nord e uno sul Iato sud della strada: la destinazione di entrambi è sul Iato nord, per cui uno deve attendere il verde del semaforo pedonale per attraversare, mentre l'altro può proseguire sullo stesso marciapiede.

2. Non era l'automobile di Arturo a essere rimasta senza benzina, ma il suo accendino. Per cui Arturo si è fermato semplicemente per acquistare la ricarica per l'accendino.

3. Il rifugio di Jeff è sulla linea di confine fra Stati Uniti e Messico. Mentre la casa è in territorio Usa, la stalla è in Messico, quindi fuori della giurisdizione della polizia americana

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VERI O FALSI A Spirit - B Orazio - C Dinamite - D Jolly Jumper - E Furia - F Ronzinante - G Artax - H Trottalemme - I pegaso L Bullseye - M Houyhnhnm - N Soldati no - O Ribot - P Seabiscuit - Q Bucefalo

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DIFFERENZE 1. Manca il ciondolo della collana (ragazza a destra) 2. Il ragazzo (terza fila dall'alto) non ha più le pupille 3. Il ragazzo con il berretto rosso non ha più la T-shirt 4. Manca un brillante dall'orecchino (prima fila) 5. Diversa forma dello scollo della maglia azzurra

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6. Camicia di diverso colore (uomo in basso con occhiali) 7. Sparito il disegno sulla maglia bordeaux 8. Sparito il lago sugli spallacci dello zaino (in basso) 9. Mancano alcuni disegni sulla borsa della ragazza seduta 10. Lettera sbagliata per la parola Peroni sul menù