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LEZIONE DI FARMACOLOGIA BIOTRASFORMAZIONE INTERAZIONE CON I BERSAGLI RECETTORI PER I LIGANDI ENDOGENI TEST IN ITINERE Miriam Melis, PhD

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LEZIONE DI FARMACOLOGIA

➢BIOTRASFORMAZIONE

➢INTERAZIONE CON I BERSAGLI

➢RECETTORI PER I LIGANDI ENDOGENI

➢TEST IN ITINERE

Miriam Melis, PhD

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BIOTRASFORMAZIONEIl processo di biotrasformazione delle sostanze e in particolare dei farmaci è detto metabolismo dei farmaci.

Il metabolismo ha lo scopo di modificare la struttura molecolare delle sostanze estranee in composti più polari e più idrosolubili, aumentandone l’escrezione.

I tre processi metabolici principali sono:

o Attivazione → attivazione metabolica (profarmaci)

o Inattivazione → disattivazione metabolica

o Induzione enzimatica → cambio di attività farmacologica

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SISTEMI METABOLICI COINVOLTI NEL METABOLISMO DEI FARMACI

➢Enzimi microsomiali* epatici (ossidazione, coniugazione)

➢Enzimi microsomiali* ubiquitari (cervello, polmoni, rene, muscolo, tenue, retto, placenta, cute)

➢Enzimi non-microsomiali epatici (proteasi, lipasi, MAO, es. acetilazione, solfatazione, idrolisi, ossido-riduzione)

❑ Tali sistemi sono dotati di scarsa selettività e attività catalitica, compensati però da un’elevata quantità e distribuzione

*sistema ossidasico a funzione mista

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REAZIONI DI BIOTRASFORMAZIONEIl metabolismo dei farmaci si attua attraverso due fasi

Farmaco Metabolita(attivo/inattivo)

Coniugato

Assorbimento Metabolismo Eliminazione

Fase I Fase II

ConiugatoFarmaco

Farmaco

lipofilo idrofilo

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BIOTRASFORMAZIONELe reazioni di fase I o di FUNZIONALIZZAZIONE hanno la finalità di inserire o di mettere in evidenza nella molecola gruppi funzionali come –OH, -NH2, -SH, -COOH.

Sono reazioni di fase I: ossidazione, riduzione, idrolisi, idratazione.

Le reazioni di fase II o di CONIUGAZIONE usano i gruppi funzionali inseriti nelle reazioni di fase I come un “terminale” per la coniugazione con molecole endogene.

Sono reazioni di fase II: la coniugazione con l’acido glucuronico, l’acetilazione, la coniugazione con il glutatione.

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REAZIONI DI BIOTRASFORMAZIONE

L’equilibrio tra le reazioni di Fase I e Fase II definisce l’intervallo di tempo durante il quale le sostanze intermedie biotrasformatepersistono nell’organismo.

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REAZIONI DI BIOTRASFORMAZIONE

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REAZIONI DI FASE I: OSSIDAZIONELe reazioni di ossidazione a sede microsomiale non sono selettive nei confronti del substrato.

Sono tutte reazioni dipendenti da una catena enzimatica di trasporto elettronico che ha come terminale il citocromo P450

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L’uomo ha 18 famiglie di geni del CYP450 e 43 sottofamiglie

➢Gli enzimi CYP sono prevalentemente localizzati nel fegato: metabolizzano farmaci e altri xenobiotici.

➢Tre famiglie sono dedicate al metabolismo dei farmaci:CYP 1,2 e 3

Le altre 14 famiglie sono coinvolte nelle normali funzionicellulari, incluse la biosintesi o degradazione di:

• Colesterolo

• acidi biliari

• ormoni steroidei

• vitamina D3

• metaboliti dell’acido arachidonico

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L’ISOFORMA CYP 450 3A4

Tra le isoforme enzimatiche questa è la responsabile di ~60% del metabolismo dei farmaci:

Rappresenta il ~28% del CYP450 totale.

La sua funzionalità viene inibita da:

• Antibiotici (es. eritromicina, claritromicina)

• Antifungini (es. ketoconazolo, itraconazolo)

• Antidepressivi (es.nefazolone)

• Inibitori della proteasi (Anti-HIV)

I bioflavonoidi presenti nel succo di pompelmo ne riducono la sua espressione, così come la curcumina e il tè verde!!

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FATTORI CHE INFLUENZANO IL CYP450 (1/3)➢I livelli e l’attività di ciascun enzima variano da individuo a individuo e in rapporto a fattori ambientali e genetici

❑L’attività può risultare diminuita a causa di:

▪mutazioni che bloccano la sintesi dell’enzima o determinano la produzione di enzima inattivo o poco efficiente dal punto di vista catalitico

▪influenze ambientali (infezioni, esposizione a xenobiotici) che deprimono la sintesi di CYP 450

▪esposizione a sostanze che inibiscono o rendono inattivo l’enzima presente

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FATTORI CHE INFLUENZANO IL CYP450 (2/3)

❑Mediante inibizione del CYP450 uno xenobiotico può:

▪bloccare la biotrasformazione di un altro e modificare la risposta farmacologica o tossica della seconda molecola

▪riprodurre effetti analoghi a quelli di un deficit genetico (ampia variabilità interindividuale nel metabolismo e quindi nella tossicità delle sostanze chimiche)

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FATTORI CHE INFLUENZANO IL CYP450 (3/3) ➢Età

➢Sesso

➢Dieta:

•Induttori: Cruciferae (es. cavolfiore, broccoli, rape verdi)

•Inibitori: bioflavonoidi, curcumina, tè verde

➢Farmaci:

•Induttori: barbiturici, anticonvulsivanti, antistaminici, assunzione cronica di bevande alcoliche

•Inibitori: estrogeni, cimetidina, anticoagulanti, assunzione acuta di bevande alcoliche

➢Alterata funzionalità epatica (es. digiuno, epatiti, tumori epatici)

➢Fattori genetici

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BIOTRASFORMAZIONE DEL BENZO(A)PIRENE (1/3)➢Il benzo(a)pirene è un forte cancerogeno che subisce fenomeni di idrolisi dall’epossido-idrolasi.

➢Il metabolita (Benzo(a)pirene 7,8-diidrodiolo-9,10-ossido) è la molecola cancerogena di numerosi idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

✓Il metabolita è resistente alle epossido idrolasi, a causa dell’impedimento sterico che esercita il gruppo di-idrodiolico.

✓Può formare legami covalenti con il DNA e provoca mutazioni e tumori alla cute.

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BIOTRASFORMAZIONE DEL BENZO(A)PIRENE (2/3) ➢L’importanza dell’epossido idrolasi microsomialenella conversione degli idrocarburi aromatici policiclici in metaboliti cancerogeni diolo epossidi trova conferma da studi su topi KO per tale enzima, i quali sono meno sensibili rispetto al WT alla tossicità di tali sostanze.

➢Il benzo[a]pirene-7,8-diidrodiolo-9,10-diidroossido può legarsi al DNA attraverso, ad esempio, l’adenina mediante attacco nucleofilo

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BIOTRASFORMAZIONE DEL BENZO(A)PIRENE (3/3)

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REAZIONI DI FASE IISono reazioni enzimatiche di biosintesi per mezzo delle quali uno xenobiotico o un metabolita derivatodalle reazioni di fase I si lega in modo covalente con una molecola endogena mediante uno dei seguenti gruppi funzionali:

-OH,-COOH, -NH2, –SH

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Reazione Substrato

endogeno

Enzima Tipo di substrato

Glucoroconiugazione Ac. UDP glucuronico UDP-glucuronil

transferasi

Fenoli, glicoli, morfina,

diazepam, digossina

Acetilazione Acetil-CoA N-acetil transferasi Amine, isoniazide,

clonazepam

Glutatione GSH-S-transferasi Epossidi Acido etacrinico

Glicina Glicina Acil-CoA glicina

trans.

Acidi carbossilici:

salicilico, nicotinico

Solfato Fosfoadenosil

fosfosolfato

Sulfotransferasi Fenoli, alcoli, amine:

paracetamolo,

metildopa

Metilazione S-adenosil

metionina

Transmetilasi Dopamina, adrenalina,

istamina

REAZIONI DI FASE II

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REAZIONI DI FASE II

In generale i coniugati sono molecole polari facilmente eliminabili.

Il meccanismo di reazione prevede consumo di energia che viene utilizzata per attivare i cofattori ad intermedi ad alta energia.

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METABOLISMOPrincipio attivo

Reazioni di fase IOSSIDAZIONE

RIDUZIONE IDROLISI

Metaboliti di fase I-OH

-COOH-NH2-SH

Reazioni di fase IICONIUGAZIONE

Metaboliti coniugati

ELIMINAZIONE

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INDUZIONE ENZIMATICA (1/2)Definizione: Aumento reversibile del contenuto di enzimi epatici capaci di metabolizzare certi farmaci che può essere causato da:• somministrazione dei farmaci stessi• somministrazione di altri farmaci • abitudini alimentari o dieta• esposizione a tossine ambientali

L’induzione di enzimi di biotrasformazione e di trasportatori di efflusso è un processo adattativo recettore-mediato, che consente di aumentare la velocità di eliminazione di xenobiotici in situazioni in cui il livello di esposizione alla sostanza è particolarmente elevato.

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INDUZIONE ENZIMATICA (2/2)➢ L’ induzione può causare un aumento della velocità del metabolismo dei farmaci con conseguente diminuzione dei loro effetti (es. tolleranza di tipo farmacocinetico).

➢Può anche potenziare l’azione farmacologica o la tossicità nel caso il metabolita sia dotato di attività terapeutica o tossica.

➢Come causa di ADR, è meno pericolosa dell’inibizione poiché abbassa i livelli ematici del farmaco. L’induzione ha molta importanza quando si somministrano farmaci salvavita.

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L’esempio del succo di pompelmo

✓Il succo di pompelmo (SP) aumenta il picco plasmatico della concentrazione del farmaco, non la cinetica di eliminazione

✓Il SP riduce il rapporto AUC del metabolita/AUC del farmaco

✓L’effetto del SP dura ~4 h, in quanto richiede una nuova sintesi enzimatica

✓L’effetto è cumulativo e altamente variabile tra gli individui.

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Metaboliti tossici: l’esempio del paracetamolo

Il paracetamolo viene biotrasformato in un metabolita tossico: il parabenzochinone.

▪Se il paracetamolo viene somministrato a dosi terapeutiche il metabolita viene coniugato con il glutatione (GSH) ed eliminato.

▪Se il paracetamolo viene somministrato a dosi troppo alte il metabolita tossico, dopo avere saturato tutto il GSH disponibile, si lega alle proteine e provoca epatotossicità (morte in 3-5 giorni).

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METABOLITI ATTIVI: I PROFARMACI

Vi è la possibilità che un farmaco non sia di per sè attivo e che lo diventi solo dopo la sua biotrasformazione.

In questo caso le biotrasformazioni prendono il nome di bioattivazioni e il farmaco viene definito profarmaco.

Nel caso dei profarmaci, l’attività farmacologica dipendedalle capacità metaboliche dell’individuo.

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FARMACODINAMICAINTERAZIONI FARMACO -RECETTORE

RECET TORI

AT TIVITÀ INTRINSECA E AFFINITÀ

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INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE (1/3)

L’interazione tra un farmaco e un recettore segue la legge dell’azione di massa, cioè la velocità di una reazione chimica è proporzionale alla concentrazione delle sostanze partecipanti

Il farmaco interagisce con un recettore e l’effetto risultante è proporzionale al numero dei recettori occupati.

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INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE (2/3)

Il legame farmaco-recettore è:

➢ Saturabile➢ Stereospecifico➢ Reversibile

L’interazione è mediata da legami chimici deboli come :➢ ponti idrogeno➢ forze di Van Der Waals➢ interazioni idrofobiche

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•Il complesso RX, eventualmente RX*, è l’unica entità in grado di iniziare la serie dieventi che porta all’effetto finale, mentre R ed X di per sé sono inattivi.

INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE (3/3)

R+XEvento biochimico intracellulare

RX*Risposta biologica

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•SATURABILE: un N finito di recettori/cellula (o per peso del tessuto),rilevabile attraverso una curva di saturazione del legame. Aggiungendouna quantità crescente di farmaco, il N di molecole legate dovrebbeformare un plateau in funzione del N di siti di legame presenti.•SPECIFICO: Il farmaco deve essere strutturalmente complementare alrecettore.•REVERSIBILE: Il farmaco dovrebbe legarsi al recettore e quindidissociarsi. Questa proprietà distingue l’interazione FARMACO-RECETTORE da quella ENZIMA-SUBSTRATO.

PROPRIETA’ LEGAME FARMACO-RECETTORE

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CLASSIFICAZIONE DEI RECETTORI1. Recettori canali

2. Associati a proteine G

3. Con attività tirosino-kinasica

4. Associati a tirosino-kinasi

5. Con attività guanilato-ciclasica

6. Con attività tirosino-fosfatasica

7. Con attività serino/treonino kinasica

8. Per le citochine

9. Per le integrine

10. Etc.

1. Per ormoni steroidei

2. Per i retinoidi

3. Per gli ormoni tiroidei

4. Altri

Recettori di membrana

Recettori intracellulari

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CLASSIFICAZIONE DEI RECETTORI

Recettori di membrana →

Recettori intracellulari →

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CLASSI DI RECETTORI

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▪ Son proteine citosolubili capaci di legare il DNA modulando la trascrizione genica

▪Sono coinvolti nell’espressione genica della cellula bersaglio

▪ Ligandi endogeni: ormoni steroidei, tiroidei, vitamina D, vitamina A, iacidoretinoico

RECETTORI INTRACELLULARI (1/2)

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RECETTORI INTRACELLULARI (2/2)

✓ Dimero inattivo✓ Il legame con l’agonista causa il

distacco delle proteine inibitorie ✓ la formazione del complesso

recettore-DNA-polimerasi✓ Effetti biologici

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RECETTORI INTRACELLULARI: XENOSENSORI (1/2)

➢Xenosensori: proteine implicate nell’induzione di enzimi di biotrasformazione (CYP).

➢Induzione enzimatica:modificazione nella velocità di eliminazione di xenobiotici quando il loro livello è elevato.

➢Tolleranza farmacocinetica

PRP: pregnane X receptor; RXR: retinoid x receptor

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RECETTORI INTRACELLULARI: XENOSENSORI (2/2)

➢I principali xenosensori sono:

▪Recettore degli idrocarburi arilici (AhR)▪Recettore costitutivo dell’androstano

(CAR)▪Recettore X del pregnano (PXP)▪Recettore attivato dal proliferatore dei

perossisomi (PPAR)▪Fattore nucleare correlato all’eritroide-

derivato 2 (Nrf2)

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RECETTORI INTRACELLULARI: TCDD (1/2)

➢Le fonti di TetraCloroDibenzo-p-Diossina sono:▪ Inceneritori di rifiuti urbani e industriali▪Scarico auto (Pb)

➢Classificato nel Gruppo 1 carcinogeno (IARC)

➢Meccanismo d’azione:▪Alta affinità per AhR e rilascio della Hsp90 →

TCDD-AhR▪TCDD-AhR migra nel nucleo dove si lega a

ARNT→ induce al trascrizione di DRE (DioxinResponive Elements)

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RECETTORI INTRACELLULARI: TCDD (2/2)

➢ Meccanismo d’azione:▪ Tossicità ∝ alta affinità per AhR (Kd ~ nM)▪ Le prove a favore di questa ipotesi sono:

a.Le differenze nella tossicità nelle differenti specie di roditori sono dovuti a polimorfismi dell’AhR. b.I topi AhR-KO sono resistenti alla tossicità da TCDD, mentre topi transgenici per una forma attiva di AhR mostrano spontaneamente numerose anomalie che ricordano i segni di tossicità da TCDD.c.Il blocco del recettore AhR riduce gli effetti inducenti della TCDD e i segni di tossicità.

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DIOXIN POISONING (1/2)

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DIO

XIN

PO

ISO

NIN

G (2

/2)

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RECETTORI DI MEMBRANA

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RECETTORI LEGATI AI CANALI IONICI (ionotropici) (1/2)

▪ I RECETTORI-CANALE sono complessi macroproteici trans-membranari che formano un canale ionico aperto in seguito al legame con il neurotrasmettitore o con farmaci agonisti.

▪ L’attivazione di questi recettori produce un cambiamento delle concentrazioni ioniche all’interno della cellula.

▪ Esempi: recettore GABAA, recettore nAChR.

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RECETTORI LEGATI AI CANALI IONICI (ionotropici) (2/2)

▪ I RECETTORI-CANALE possono essere permeabili sia a cationi che anioni → diversa risposta biologica

▪ I farmaci attivi su questi recettori possono avere come bersaglio il sito di legame dell’agonista naturale (D-tubocurina) o siti allosterici (BDZ).

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▪ I recettori accoppiati alle proteine G esplicano il loro effetto attraverso delle particolari strutture dette PROTEINE G (Gp).

▪Le Gp son proteine trasduttrici del segnale iniziato dal legame farmaco-recettore e sono associate ad un enzima effettore.

▪ L’enzima effettore produce una serie di molecole (secondi messaggeri) provocando un’ amplificazione del segnale e un effetto cellulare. AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE!!!

▪ Esempi: recettori mAChR, recettori b-adrenergici

RECETTORI ACCOPPIATI ALLE PROTEINE G: (i recettori metabotropici)

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➢Sono formati da un unico filamento proteico che attraversa 7 volte lamembrana plasmatica.➢La trasduzione del segnale avviene attraverso Gp localizzate sul lato internodella membrana: le Gp sono chiamate così per la capacità di legare il GTP esuccessivamente idrolizzarlo grazie ad un’attività GTPasica intrinseca.

➢Le Gp sono costituite datre subunità (a, b e g): lasubunità a in grado dilegare ed idrolizzare il GTP.

In condizioni di riposo lasubunità a è legata al GDP.

RECETTORI METABOTROPICI (1/2)

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Esistono diversi sottotipi di proteine G in base all’attività dellasubunità a :

➢proteine G stimolanti (Gas)

➢proteine G inibitorie (Gai)

➢proteine Gi/Gq

RECETTORI METABOTROPICI (2/2)

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Le proteine G sono eterotrimeri che legano e idrolizzanoil GTP:

➢Passano dalla forma inattiva (G-GDP) a attiva (G-GTP)

➢Trasduttrici del segnale

RECETTORI METABOTROPICI: le proteine G

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RECETTORI METABOTROPICI: i secondi messaggeri

APOLARI

• DAG

POLARI

• cAMP

• cGMP

• IP3

• Ca2+

GAS

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RECETTORI METABOTROPICI: cAMP (1/2)

Le proteine Gs attivano l’Adenilato Ciclasi (AC) che :

➢ATP → cAMP

➢cAMP degradato dalla PDE

➢L’cAMP attiva la PKA

➢La PKA attiva CREB (cAMPResponse Element Bindingprotein)

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RECETTORI METABOTROPICI: cAMP (2/2)

Le proteine Giinibiscono l’ AC con

➢↓ livelli di cAMP

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RECETTORI METABOTROPICI: DAG e IP3

Le proteine Gq generano:

➢DAG, che resta attaccato alla membrana e attiva la PKC, la Ser/Thr-chinasi, oltre a produrre mediatori lipidici

➢IP3, che diffonde e regola i livelli di Ca2+

intracellulari e quelli di diverse proteine (es., CaMKII).

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RECETTORI METABOTROPICI: cGMP

La Guanilato Ciclasi genera cGMP:

➢Esistono due isoforme, GC solubile (sGC) target del NO e di membrana (pGC) target del peptide natriuretico atriale

➢cGMP regola l’attività di diverse proteine (PKG, CNG).

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RECETTORE MUSCARINICO

➢Il recettore muscarinico si distingue in 2 classi:

1.Quelli che sono legati a proteine Gs

2.Quelli che sono legati a proteine Gq

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