Lezione 4 Politica Economica

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Lezione 4 12 marzo 2015 È molto importante tenere a mente la frase di Acocella: il dibattito parla di regole fisse e regole con discrezionalità. Non proprio regole fisse ma flessibili e prefissate. Strategie complete per diverse parti del mondo e periodi. L’operatore di politica economica dovrebbe dire se accade questo faccio questo, se accade questo faccio quest’ altro, anticipando i comportamenti e le sue strategie. Questa è una soluzione superiore rispetto all’ idea di mettere una regola totalmente fissa, ad esempio con una norma costituzionale che impedisca alla BC o al governo di cambiare le sue politiche monetarie e fiscali. (preparare bene l’ incoerenza temporale). Analisi grafica legata a un tema famosissimo che è stato introdotto da tre economisti americani quando spiegano il loro concetto dell’ impresa temporale. L’idea è di immaginare una dinamica, una interazione strategica fra il mercato privato e un banchiere centrale che dovrà scegliere le sue politiche in materia d’ inflazione e scegliere indirettamente i livelli di occupazione. L’ incoerenza temporale mi dice che solo le scelte che sono ottime oggi e che qualunque cosa succeda siano ottime anche domani, possono imporsi sul mercato. {[(spiega grafico curva di Phillips, analisi di Barrow e Gordon, si accetta la posizione nel sistema economico di piena occupazione dei fattori produttivi. Lo capisco dal fatto che la curva di Phillips di lungo periodo è verticale. Questo grafico ci permette di ragionare su due periodi, ci sono due mali inflazione e disoccupazione con curve concave verso l’ origine, e in A si sta meglio che in C. Dobbiamo dimostrare che in presenza di aspettative razionali il punto A non è sostenibile nel tempo. Dobbiamo studiare l’ interazione strategica tra lavoratori e governo. Nel t1 giocano il governo e i lavoratori, nel t2 ha il vantaggio il governo. Il punto A il governo potrebbe annunciare facendo una politica monetaria che faccia si che ci sia un certo livello di disoccupazione e l’inflazione pari a zero. Mettiamo che nel nostro caso una rivendicazione salariale da parte dei lavoratori o da parte dei sindacati ci faccia ottenere un aumento dei salari. Una rivendicazione salariale ci sarà o meno nel punto A. Quando si inizia il gioco i lavoratori credono nel governo. Il tasso d’ inflazione in A è zero e non voglio aumento salariale, al netto delle rivendicazioni per l’ aumento della produttività. A questo punto si potrebbe stare in equilibrio? No se il governo può al tempo 2 ragionare di nuovo e rivedere la sua scelta ottimale. Se sono un operatore governativo e ho visto che nel secondo periodo i lavoratori non hanno fatto rivendicazioni salariali posso

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Lezione 4 12 marzo 2015

È molto importante tenere a mente la frase di Acocella: il dibattito parla di regole fisse e regole con discrezionalità. Non proprio regole fisse ma flessibili e prefissate. Strategie complete per diverse parti del mondo e periodi. L’operatore di politica economica dovrebbe dire se accade questo faccio questo, se accade questo faccio quest’ altro, anticipando i comportamenti e le sue strategie. Questa è una soluzione superiore rispetto all’ idea di mettere una regola totalmente fissa, ad esempio con una norma costituzionale che impedisca alla BC o al governo di cambiare le sue politiche monetarie e fiscali. (preparare bene l’ incoerenza temporale). Analisi grafica legata a un tema famosissimo che è stato introdotto da tre economisti americani quando spiegano il loro concetto dell’ impresa temporale. L’idea è di immaginare una dinamica, una interazione strategica fra il mercato privato e un banchiere centrale che dovrà scegliere le sue politiche in materia d’ inflazione e scegliere indirettamente i livelli di occupazione. L’ incoerenza temporale mi dice che solo le scelte che sono ottime oggi e che qualunque cosa succeda siano ottime anche domani, possono imporsi sul mercato. {[(spiega grafico curva di Phillips, analisi di Barrow e Gordon, si accetta la posizione nel sistema economico di piena occupazione dei fattori produttivi. Lo capisco dal fatto che la curva di Phillips di lungo periodo è verticale. Questo grafico ci permette di ragionare su due periodi, ci sono due mali inflazione e disoccupazione con curve concave verso l’ origine, e in A si sta meglio che in C. Dobbiamo dimostrare che in presenza di aspettative razionali il punto A non è sostenibile nel tempo. Dobbiamo studiare l’ interazione strategica tra lavoratori e governo. Nel t1 giocano il governo e i lavoratori, nel t2 ha il vantaggio il governo. Il punto A il governo potrebbe annunciare facendo una politica monetaria che faccia si che ci sia un certo livello di disoccupazione e l’inflazione pari a zero. Mettiamo che nel nostro caso una rivendicazione salariale da parte dei lavoratori o da parte dei sindacati ci faccia ottenere un aumento dei salari. Una rivendicazione salariale ci sarà o meno nel punto A. Quando si inizia il gioco i lavoratori credono nel governo. Il tasso d’ inflazione in A è zero e non voglio aumento salariale, al netto delle rivendicazioni per l’ aumento della produttività. A questo punto si potrebbe stare in equilibrio? No se il governo può al tempo 2 ragionare di nuovo e rivedere la sua scelta ottimale. Se sono un operatore governativo e ho visto che nel secondo periodo i lavoratori non hanno fatto rivendicazioni salariali posso muovermi lungo la curva di breve periodo f1, accade che il governo dice che può fare in A una politica monetaria più espansiva, perché in B posso avere un po più d’ inflazione, ma nel breve periodo meno disoccupazione. B si trova su una curva di equivalenza più bassa rispetto a quella che tocca A, quindi B è un punto socialmente preferito. Quindi ho promesso di stare in A, i lavoratori hanno creduto ma il governo non mantiene la promessa. Noi sappiamo in che un processo con aspettative adattive, le curve di bp di Phillips si traslano verso l’ alto fino a tracciare una serie di punti che mi danno la curva di lungo periodo verticale, perché inglobano l’ inflazione conosciuta . Nel lp c’è un adattamento verso C. Con le aspettative razionali cambia solo la velocità con cui questo processo accade, e ci aspettiamo che di fronte alla promessa della BC, i lavoratori non impegnandosi a fare rivendicazioni salariali sanno che nel periodo successivo verrò fregato, perché la politica da restrittiva diventerà espansiva, quindi rischieremo di spostarci in B e ci vorrà un lungo processo di aggiustamento per andare in C. Con le aspettative razionali i lavoratori con i sindacati giocano, cioè fanno la loro scelta strategica di dire voglio subito le rivendicazioni salariali elevate, coerenti col tasso d’ inflazione individuato nel punto C; il punto C è temporaneamente coerente, perché a quel punto se il governo sa che i lavoratori non si fanno fregare e quindi non credono alla sua promessa di andare in A, il governo stesso annuncerà di voler fare una politica monetaria di un certo livello, di disoccupazione e inflazione, che si posizioni in C. si è creata la coerenza temporale, prima il governo ci può aver provato ma con le aspettative razionali e un sistema a due giocatori, sa che la strategia dominante è giocare in C. Solo questa può essere la politica promessa da parte del governo perché è coerente e mantenibile. )]}. Se ci fosse una norma costituzionale

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che impedisce alla politica monetaria di variare le sue politiche nel tempo A diventerebbe sostenibile. Il punto A che rappresenta l’ incoerenza temporale lo posso assicurare solo con una norma fortissima e fissa come questa. Il passo ulteriore a questa norma è quello di costringere l’ autorità economica ad esplicitare tutti i suoi comportamenti a seconda degli stati nel mondo. In questo modo stiamo mettendo in forma estesa un gioco e i suoi comportamenti. La critica di Lucas e di ********* sull’ incoerenza temporale hanno fortemente modificato il nostro modo di intendere l’economia e la politica economica.

punto 2 del programma: ANALISI CLASSICA DEI FALLIMENTI DI MERCATO Parleremo di fallimenti microeconomici di mercato, teorie delle imposte. Ho bisogno di giustificare un intervento pubblico con un fallimento, faccio qualcosa o lascio fare al mercato?Bisogna partire da un ripasso delle regole di un mercato che funziona bene, le teorie del benessere, ragionamenti su come la domanda e la produzione stanno assieme, e stanno assieme potenzialmente in maniera ottimale, assicurando che il mercato mi conduca a un qualche criterio di efficienza. Il primo teorema dell’ economia del benessere è importante per capire i fallimenti di mercato in quanto contiene una serie di ipotesi : ipotizziamo che i consumatori e i produttori operino in mercati perfettamente concorrenziali, in cui nessuno ha il potere di fissare il prezzo o la quantità, ipotizziamo che esista un insieme completo di mercati per tutti i beni. Un equilibrio concorrenziale se esiste, allora questo equilibrio è pareto efficiente, in quanto funziona la mano invisibile che non mi fa sprecare risorse. In questa situazione l’ intervento dell’ operatore di politica economica non è necessario, invece si arriva all’ intervento anche allargato dell’ operatore perché molte ipotesi non sono rispettate. L’ efficienza paretiana o allocativa, mi dice che non posso migliorare il benessere di un individuo senza peggiorare quello di un altro, e nell’ analisi tradizionale qusto è assicurato dal fatto che il mercato di concorrenza assicura l’ uguaglianza degli SMS per cibo e abbigliamento, assicura che entrambi gli SMS per Adamo ed Eva si eguagliano grazie al rapporto dei prezzi. Questa equazione mette assieme domanda e offerta. I prezzi relativi si muovono in modo che alla fine i nostri due individui continuino a scambiare cibo e abbigliamento fino al momento in cui sono indifferenti se si scambiassero ancora. Stiamo ottenendo l’ efficienza paretiana, perché nel momento in cui gli SMS fossero diversi, un individuo valuterebbe la possibilità di perdere 10 euro di utilità in cambio di un prezzo di 11euro per il prezzo dell’ altro. Il produttore al di sotto di un certo prezzo non va e il compratore al di sopra di un certo prezzo non va, quindi nel momento in cui si fa lo scambio è perché si raggiunge un accordo, in quanto vige il concetto di unanimità e scelta volontaria. I prezzi si muovono ed eguagliano gli SMS, ogni bene finale, cibo o abbigliamento, è un potenziale Input, si media tutto con i prezzi. Stiamo delegando compratori e produttori ad essere un punto di riferimento per gli operatori economici. Il secondo termine di economia del benessere mette i n relazione efficienza ed equità, e dice che se valgono le condizioni di parità del primo teorema, e se le preferenze dei consumatori sono così (?lavagna?), allora qualunque configurazione pareto efficiente può essere ottenuta, se con un intervento inoltre iniziale di attribuzione di diritti di proprietà o sul mercato si raggiunge qualunque configurazione pareto efficiente. Noi studiamo come migliorare l’ efficienza, in quanto per il concetto di equità è difficile intendersi. Il fallimento del mercato è fallimento delle ipotesi di base, è fallimento del fatto che i mercati sono incompleti e non sono concorrenziali. Nel monopolio il monopolista vende il suo prodotto ad un prezzo troppo alto rispetto al suo valore giusto, quindi fallisce l’ ipotesi di concorrenzialità. Fallimento della concorrenzialità vuol dire che la condizione di ottimo non è più P=costi marginali. In tutti i casi di concorrenza imperfetta , sappiamo che si producono meno beni e il P sarà superiore al costo marginale. Il secondo tema è che i mercati possano non esistere, ovvero siano incompleti. Per essere completi devono esistere i mercati assicurativi che mi assicurino contro le incertezze. Molti mercati non esistono o sono ristretti sebbene siano disposti a spendere un prezzo per i servizi, tuttavia nel momento in cui si abbandona

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un sistema sanitario pubblico , si entra in un mercato in cui si tende ad assicurare gli individui sani e non quelli malati. Questo sarebbe un mercato incompleto, mancata efficienza e quindi un fallimento. Asimmetria informativa, è un'altra situazione di incompletezza del mercato, ovvero sono a conoscenza di particolari rilevanti del contratto che non farò rilevare all’ altro. Le due motivazioni di completezza dei mercati anche quelli concorrenziali sono : la presenza di beni pubblici e la presenza di esternalità (cap 4,5 Rosen). Il bene pubblico è un bene che ha dei benefici, che si riflettono sull’ intera comunità, e il beneficio ha luogo sia che gli individui vogliano comprare sia che non vogliano comprare (illuminazione). Si chiamano beni pubblici , public goods, ma non si parla di beni prodotti dal settore pubblico, spesso le due cose si sovrappongono, ma il bene pubblico è soprattutto un bene collettivo. Public company: SPA ad azionariato molto diffusa, all’ intera collettività nazionale. Sunderson disse: è un bene di cui tutti beneficiano insieme, e non si toglie utilità agli altri. Quindi un bene pubblico è un bene non rivale. Tipologie : Il faro , viene sfruttato da tutte le navi che passano, che abbiano contribuito o meno a costruirlo, o che uno lo usi o meno. Parco e strada, hanno accesso libero ma in caso di sovra utilizzo sono soggetti a congestione, l’ idea di Sanderson non vale più a pieno, un individuo in più leva utilità agli altri. Concerto, può essere usufruito a tutti, un individuo in più non leva utilità agli altri, però a differenza degli altri beni questo è escludibile. Giustizia, viene dato a tutti, ne usufruiscono gli onesti e i disonesti, a livello nazionale. Istruzione, non è detto sia un bene pubblico, l’ università è un bene semiescludibile. Mercato ortofrutticolo,se uno compra un bene non lo lascia agli altri. Tutela ambientale: livello internazionale, l’ azione di un paese danneggia tante altre. L’ inquinamento globale in questo caso è un male pubblico. Pace e armonia: effetto di utilità in caso di presenza o assenza. Esisteranno autorità locali, nazionali e internazionali per risolvere un fallimento di mercato. Dove ci sono i beni pubblici non c’è solo mercato. Ci saranno interventi coercitivi, ci sarà una regione che costringerà qualcuno a produrre e costringerà qualcuno a pagare per usufruirne. La vendita naturalmente di un bene pubblico non è libera.Il bene pubblico puro ha due caratteristiche che danneggiano entrambe la produzione di libero mercato: la non rivalità, il consumo di un bene non disturba il consumo di altri, il costo marginale della fornitura di un bene pubblico ad un individuo in più è zero. Dal lato della domanda non vi è motivo per escludere qualcuno, dal lato dell’ offerta, se non costa nulla far passare 1001 persone sull’ autostrada anziché 1000 perché dovrei impedirlo? Seconda caratteristica del bene pubblico puro è legata al fenomeno della non escludibilità. Una volta che il bene è fornito è impossibile o troppo costoso prevenire a un gruppo di agenti che non possa beneficiarne. La tecnologia e il progresso tecnico può far cambiare l’ idea di troppo costoso (segnale analogico, costi elevati per escludere utenti, pay per view esclude utenze, non rivale e in parte escludibile, a seconda del costo e della tecnologia). La non rivalità rimane sempre al massimo c’è congestione, l’ escludibilità dipende dalla tecnologia e dai costi. Il bene è puro quando soddisfa entrambe le condizioni. È impuro o misto quando soddisfa una o nessuna di queste condizioni. Nel momento in cui ci sono situazioni di beni misti , possiamo prevedere un intervento pubblico più o meno forte. La classificazione si fa in base alla rivalità e all’ escludibilità. Un esempio di bene pubblico poco rivale ma altamente escludibile sono il teatro, la piscina e l’ autostrada, sono beni tariffabili. Hanno un grado di fornitura naturale del mercato molto elevata. Si parla di beni di club perché si crea nei beni tariffabili una sorta di gruppo ristretto che ne usufruisce (tennis club, golf club). I beni comuni o misti, sono i beni dove non c’è escludibilità ma alto grado di rivalità, sono utili e belli nel momento in cui vengono usufruiti da un numero limitato di utenti. Sono difficili da escludere (spiaggia), ma il potenziale di escludibilità è molto forte. Common goods, beni comuni, si è elaborato il concetto di tragedia dei beni comuni in quanto tendono ad essere sovra sfruttati. Tutti cercano di prendere più di quella risorsa in quanto dopo arriverà un altro. Non c’ è bisogno che tutti gli individui valutino un bene allo stesso modo (tutela della giustizia tra ricchi e

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poveri). La condizione di bene pubblico può cambiare con la tecnologia. va sempre ricordato che gli stati non offrono solo beni pubblici ma spesso offrono beni privati (operazioni ospedale, istruzione). Il fatto che un bene pubblico debba essere fornito dallo stato non significa che debba essere prodotto dallo stato, ma può essere prodotto da privati. Con i beni pubblici il fallimento è di sottoproduzione, la quantità risulta inferiore a quella socialmente ottimale. Se invece abbiamo un male pubblico come l’ effetto serra, allora avremo un fallimento del mercato come sovraproduzione.