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Economia – principi e pratiche
Lezione 2
Microeconomia
Marco Savioli
Testo di riferimento:
Gary E. Clayton, 2008, Economics: Principles & Practices, Glencoe – McGraw Hill
Domanda
Microeconomia
• Area dell’economia che studia il comportamento e le decisioni prese
da piccole unità come individui e imprese
• I concetti microeconomici aiutano a spiegare come si determinano i
prezzi
• La teoria della domanda e dell’offerta fa parte della microeconomia
La domanda
• È una volontà di comprare un prodotto ad
un particolare prezzo
• Non è sufficiente il desiderio, è necessaria
anche l’abilità e la volontà di pagare per il
suo soddisfacimento
• Legge di domanda – la quantità
domandata varia inversamente al prezzo
o È stata riscontrata in diversi studi economici
o Il buonsenso e la semplice osservazione sono
consistenti con tale legge, pensate alle file
durante i saldi!
La curva di domanda di mercato
• Mostra le
quantità
domandate da
tutti quelli
interessati a
comprare il
prodotto per ogni
dato prezzo
Domanda e utilità marginale
• Utilità – serve a descrivere quanto è vantaggioso o soddisfacente
per uno utilizzare un prodotto
• Utilità marginale – vantaggiosità o soddisfazione extra che una
persona può ottenere dall’acquisto o utilizzo di un’unità in più del
prodotto
• Principio di utilità marginale decrescente – la soddisfazione
extra che otteniamo dall’utilizzo di quantità addizionali del prodotto
diminuisce con l’aumentare della quantità totale consumata; questo
è il motivo dell’inclinazione negativa della curva di domanda
Variazioni della domanda
• Cambio della quantità domandata –
movimento lungo la curva di domanda per
cambio di prezzo di mercatoo Effetto reddito – cambio della quantità domandata
causato dalla variazione del reddito reale a seguito di una
variazione del prezzo (per es. prezzo scende, i consumatori
possono comprare più dello stesso bene, hanno un reddito
reale superiore)
o Effetto sostituzione – cambio della quantità domandata
causato dalla variazione del prezzo relativo del prodotto
(per es. il prezzo scende, ai consumatori costa meno questo
bene relativamente agli altri)
o Prezzo scende, effetto reddito + effetto sostituzione: a -> b
• Cambio della domanda – movimento della curva di domanda; a causa
di cambiamenti di
o Reddito (+I,+Q)
o Gusti (per es. McDonald’s adatta il suo menu ai gusti locali)
o Prezzo di beni correlati (beni sostituti (+p,+Qs) e complementi (+p,-Qc))
o Aspettative – maniera di vedere il futuro
o Numero di consumatori (+n,+Q)
Elasticità della domanda
• Un’importante relazione causa-effetto in economia è l’elasticità –
misura di sensibilità che ci dice come una variabile dipendente
risponde a un cambiamento di una variabile indipendente
• I consumatori reagiscono differentemente ai cambiamenti di prezzo
di un bene a seconda se è di prima necessità o di lusso
• Un dato cambiamento del prezzo può generare un cambiamento
relativamente maggiore, minore o proporzionale della quantità
domandata
• Elasticità della domanda – misura della variazione della
quantità domandata dovuta a un cambio del prezzo
• Domanda elastica – cambio percentuale quantità > c. p. prezzo
• Domanda inelastica – cambio percentuale quantità < c. p. prezzo
• Domanda elastica unitaria – cambio percentuale quantità = c. p. prezzo
• La spesa totale si muove in direzione opposta al prezzo con domanda elastica
Determinanti dell’elasticità della domanda
• Per renderci conto se la domanda del bene è elastica, domande:
o L’acquisto può essere posticipato?
o Ci sono beni sostituti adeguati?
o È necessaria una parte considerevole del reddito per l’acquisto?
Offerta
L’offerta
• Decisione volontaria da parte dei produttori
di offrire un certo ammontare del prodotto ad
un particolare prezzo
• Legge di offerta – la quantità offerta varia
nello stesso verso del prezzo
o Scelta che dipende dai costi di produzione
• Il lavoro degli individui è un prodotto;
normalmente la sua quantità offerta aumenta
quanto più è alto il salario (prezzo del
lavoro)
La curva di offerta di mercato
• Mostra le quantità
offerte da tutte le
imprese che
mettono in
vendita il
prodotto sul
mercato per ogni
dato prezzo
Variazioni dell’offerta
• Cambio della quantità offerta –
movimento lungo la curva di offerta
per cambio di prezzo di mercato
• Cambio dell’offerta – movimento
della curva di offerta; a causa di
cambiamenti di
o Costo degli input (+c,-Q)
o Produttività (+pr,+Q)
o Tasse, sussidi e regolamenti (+t,-Q)
o Aspettative (+pe,-Q)
o Numero di venditori (+n,+Q)
Elasticità dell’offerta
• Misura della variazione della quantità offerta dovuta a un cambio
del prezzo
• Dipende dalla produzione (quanto rapidamente si aggiusta)
Teoria della produzione
• Spiega la relazione fra i fattori di produzione (input) ed i beni e
servizi prodotti (output)
• Generalmente è basata sul breve periodo (è possibile cambiare la
quantità di solo alcuni input, L) piuttosto che sul lungo periodo (è
possibile cambiare la quantità di tutti gli input, L e K)
• Legge delle proporzioni variabili – nel breve periodo l’output
cambia solo a causa della variazione di alcuni input mentre gli altri
sono tenuti costanti; cambia quindi la proporzione fra l’output e
l’input variabile, in particolare dopo un certo livello questa
proporzione scende data la scarsità degli input non variabili
• La funzione di produzione illustra la
produzione totale ottenuta facendo
cambiare l’input variabile
• Il prodotto marginale – output extra
ottenuto dall’aggiunta di 1 input variabile
o Stadio I – rendimenti crescenti, per
divisione del lavoro e specializzazione
o Stadio II – rendimenti decrescenti, entrano
assistenti e figure meno importanti
o Staio III – rendimenti negativi, i lavoratori
si intralciano e si disturbano l’un l’altro
• Il numero di lavoratori effettivamente
assunti si troverà nello stadio II e dipenderà
precisamente dal loro costo
• Costo totale = FC + VC
• Costo marginale – costo extra sostenuto per produrre 1 unità di
output aggiuntiva (nostro caso: aumento unitario dei costi variabili)
• Ricavo totale – numero unità vendute per prezzo unitario medio
• Ricavo marginale – ricavo extra ottenuto dalla vendita di 1 unità di
output aggiuntiva (nostro caso: aumento unitario cambio ricavi totali)
• Quantità di output che massimizza il profitto: MR = MC
• Costo fisso – sostenuto
anche se l’impianto è inattivo
e l’output è azzerato
(interessi sul debito, affitti,
tasse, deprezzamento, etc.)
• Costo variabile – cambia a
seconda dell’ammontare
prodotto (lavoro, materie
prime, energia elettrica, etc.)
Prezzi e processo decisionale
Prezzi come segnali
• Prezzi
o Valori monetari dei prodotti stabiliti dall’offerta e dalla domanda
o Sono segnali che ci aiutano a prendere le decisioni economiche
o Comunicano informazioni e forniscono incentivi a compratori e venditori
o Aiutano a rispondere alle domande fondamentali (cosa, come e per chi
produrre) che devono essere affrontate da tutti i sistemi economici
o Svolgono molto bene la funzione allocativa
• Sono neutrali; non favoriscono produttore o consumatore
• Sono flessibili; abilità di assorbire shock inattesi come guerre
• Non hanno costi di gestione; i mercati competitivi non hanno bisogno di nessuna burocrazia o comitati esterni come succede per il sistema di razionamento
Il sistema di aggiustamento dei prezzi
• In un’economia di mercato le
transazioni sono volontarie, quindi il
compromesso riassunto dal prezzo deve
soddisfare entrambe le parti
• Surplus o eccesso di offerta – quantità
offerta > quantità domandata
• Scarsità o eccesso di domanda –
quantità offerta < quantità domandata
• In un mercato concorrenziale il processo
di aggiustamento fa convergere
all’equilibrio di mercato: QS = QD
• Prezzo di
equilibrio –
ripulisce il
mercato non
lasciando ne
eccesso di
offerta ne
eccesso di
domanda; viene
raggiunto per le
spinte causate
dagli eccessi di
S e D su p
• Cambio dell’offerta
o L’agricoltura sperimenta forti variazioni dei prezzi di anno in anno a
causa di eventi imprevedibili nella produzione
o L’ammontare della variazione effettiva dei prezzi è determinato
dall’elasticità di S e D, più sono elastiche e minore è la variazione di p
• Cambio della domanda
o Per es. prendiamo il mercato dell’oro• Nel 1980, livello generale dei prezzi in crescita,
condizioni economiche incerte e altri fattori hanno generato un’alta domanda di oro
• A metà degli anni 1990, i timori economici sono scesi e quindi le persone hanno perso parte del loro interesse per l’oro abbassandone la domanda
• Contemporaneamente, i produttori di oro, stimolati dagli alti prezzi, avevano riattivato vecchie miniere di oro aumentandone l’offerta
• Nel 1999, la banca d’Inghilterra ha annunciato di voler vendere più della metà delle sue riserve d’oro, aumentandone quindi ulteriormente l’offerta mondiale
• Teoria dei prezzi perfettamente
concorrenziali – condizioni ideali; serve per
misurare la performance di mercati reali
Obiettivi sociali contro efficienza di mercato
• A volte, per raggiungere alcuni obiettivi sociali lo Stato deve intervenire nei
meccanismi di mercato, per es. fissando prezzi a livelli desiderabili socialmente
o Price ceiling – prezzo massimo legale al quale può essere venduto un bene o servizio
o Price floor – prezzo minimo legale che può essere pagato per un bene o servizio
Strutture di mercato
Concorrenza perfetta
• Largo numero di compratori e venditori indipendenti e ben informati che
scambiano prodotti identici; vi è totale libertà d’entrata e di uscita dal
mercato; nessun compratore o venditore è in grado di influenzare il prezzo, il
prezzo è dato; ogni impresa fronteggia una curva di domanda orizzontale = MR
Concorrenza imperfetta
• Concorrenza monopolistica – i prodotti non sono identici, sono
beni dello stesso tipo (stessa industria) ma differenziati (forte uso
della pubblicità per convincere dell’unicità prodotto e alzare pi); se le
differenze di pi sono troppo grandi i consumatori cambiano marca
• Oligopolio – pochi venditori molto grandi dominano l’industria e
sono singolarmente in grado di generare variazioni di Q e p di
mercato; interazione strategica che può portare alla collusione
(accordo nel fissare p > ppc o altri comportamenti cooperativi)
• Monopolio – struttura di mercato con un solo venditore per un
particolare prodotto; caso estremo diametralmente opposto alla
concorrenza perfetta; il prezzo non è dato ma viene fatto >> ppc
• Monopolio naturale – costi di produzione sono minimizzati con un
unico produttore (reti telefoniche, servizi pubblici, etc.); ha economie
di scala – costo medio di produzione sempre decrescente
• Monopolio geografico – causato dalla collocazione
• Monopolio tecnologico – basato su un vantaggio scientifico (brevetto)
• Monopolio di Stato – principalmente prodotti non forniti da privati
Fallimenti del mercato
• Concorrenza insufficiente
o Allocazione risorse inefficiente
o Prezzi alti e quantità ridotte
o Potere politico ed economico
o Entrambi lati del mercato (Monopsonio)
• Informazione incompleta
• Immobilità delle risorse (L, K, terra e imprenditori)
• Beni pubblici – prodotti consumati collettivamente (non esclusivi) ed
il cui utilizzo da parte di un individuo non diminuisce la soddisfazione o
il valore per gli altri (es. strade non congestionate, argini fluviali, difesa
nazionale, polizia, pompieri, parchi, etc.); il mercato non ne fornisce in
maniera adeguata perché non si può escludere chi non li paga
• Esternalità – effetto collaterale non intenzionale di un’attività;
p non riflette tutti i costi-benefici di produzione
o Esternalità positiva – beneficia terza parte (es. educazione)
o Esternalità negativa – danneggia terza parte (es. inquinamento)
Il ruolo dello Stato nel funzionamento dei mercati
• Legislazione antitrust – limita monopoli,
cartelli e discriminazioni di prezzo (p
diversi per stesso prodotto) per favorire la
concorrenza sui mercati
• Regolamentazione – evita che i monopoli
necessari (es. naturale) si approfittino dei
consumatori; l’obiettivo sarebbe portare il
prezzo a ppc; il prelievo fiscale viene usato
anche per internalizzare le esternalità, il
gettito può essere usato per
compensare/annullare le esternalità negative
• Comunicazione al pubblico – obbligo alle imprese di fornire dati
sufficienti al mercato per evitare l’incompletezza informativa
(per es. informazione finanziaria e operativa a investitori,
informazione tecnica sui prestiti, pubblicità non ingannevole, etc.)
• Comunicazione indiretta – qualità e accessibilità
dell’informazione diffusa disponibile ai consumatori
(per es. sostegno accesso a Internet, presenza pubblica
amministrazione on-line, etc.)