@let@token Matematica ed Epidemie: il Ruolo dei Modelli · 2020. 5. 26. · Matematica ed Epidemie:...

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Matematica ed Epidemie: il Ruolo dei Modelli Maria Groppi Rossella Della Marca Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche Webinar INDIRE 21 Maggio 2020

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  • Matematica ed Epidemie:il Ruolo dei Modelli

    Maria GroppiRossella Della Marca

    Dipartimento di Scienze Matematiche,Fisiche e Informatiche

    Webinar INDIRE21 Maggio 2020

  • 1Sommario

    I Cosa sono e a cosa servono i modelli matematiciI Un po’ di storia dei modelli epidemiologiciI Il numero riproduttivo di base R0I La vaccinazione e la soglia per l’immunità di greggeI Epidemie e comportamento umano: l’epidemiologia

    comportamentale

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 1Sommario

    I Cosa sono e a cosa servono i modelli matematiciI Un po’ di storia dei modelli epidemiologiciI Il numero riproduttivo di base R0I La vaccinazione e la soglia per l’immunità di greggeI Epidemie e comportamento umano: l’epidemiologia

    comportamentale

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 1Sommario

    I Cosa sono e a cosa servono i modelli matematiciI Un po’ di storia dei modelli epidemiologiciI Il numero riproduttivo di base R0I La vaccinazione e la soglia per l’immunità di greggeI Epidemie e comportamento umano: l’epidemiologia

    comportamentale

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 1Sommario

    I Cosa sono e a cosa servono i modelli matematiciI Un po’ di storia dei modelli epidemiologiciI Il numero riproduttivo di base R0I La vaccinazione e la soglia per l’immunità di greggeI Epidemie e comportamento umano: l’epidemiologia

    comportamentale

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 1Sommario

    I Cosa sono e a cosa servono i modelli matematiciI Un po’ di storia dei modelli epidemiologiciI Il numero riproduttivo di base R0I La vaccinazione e la soglia per l’immunità di greggeI Epidemie e comportamento umano: l’epidemiologia

    comportamentale

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 2Una realtà complessa

    I sistemi naturali sono intrinsecamente complessi

    I pilastri fondamentali della ricerca scientifica:I lavorare in condizioni controllateI possibilità di ripetere gli esperimenti

    non si possono applicare nello studio di molti fenomeninaturali

    ⇓I modelli matematici permettono di simulare i fenomeni e

    di apprendere elementi utili per la loro comprensione

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 2Una realtà complessa

    I sistemi naturali sono intrinsecamente complessi

    I pilastri fondamentali della ricerca scientifica:I lavorare in condizioni controllateI possibilità di ripetere gli esperimenti

    non si possono applicare nello studio di molti fenomeninaturali

    ⇓I modelli matematici permettono di simulare i fenomeni e

    di apprendere elementi utili per la loro comprensione

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 2Una realtà complessa

    I sistemi naturali sono intrinsecamente complessi

    I pilastri fondamentali della ricerca scientifica:I lavorare in condizioni controllateI possibilità di ripetere gli esperimenti

    non si possono applicare nello studio di molti fenomeninaturali

    ⇓I modelli matematici permettono di simulare i fenomeni e

    di apprendere elementi utili per la loro comprensione

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 2Una realtà complessa

    I sistemi naturali sono intrinsecamente complessi

    I pilastri fondamentali della ricerca scientifica:I lavorare in condizioni controllateI possibilità di ripetere gli esperimenti

    non si possono applicare nello studio di molti fenomeninaturali

    ⇓I modelli matematici permettono di simulare i fenomeni e

    di apprendere elementi utili per la loro comprensione

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 2Una realtà complessa

    I sistemi naturali sono intrinsecamente complessi

    I pilastri fondamentali della ricerca scientifica:I lavorare in condizioni controllateI possibilità di ripetere gli esperimenti

    non si possono applicare nello studio di molti fenomeninaturali

    ⇓I modelli matematici permettono di simulare i fenomeni e

    di apprendere elementi utili per la loro comprensione

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 3Il compito della matematica

    Compito della matematica è:I fornire un linguaggio per descrivere i fenomeni

    naturali (equazioni);I fornire strumenti per meglio comprenderliI cercare di fornire previsioni mediante simulazioni dei

    possibili scenari.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 3Il compito della matematica

    Compito della matematica è:I fornire un linguaggio per descrivere i fenomeni

    naturali (equazioni);I fornire strumenti per meglio comprenderliI cercare di fornire previsioni mediante simulazioni dei

    possibili scenari.

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  • 3Il compito della matematica

    Compito della matematica è:I fornire un linguaggio per descrivere i fenomeni

    naturali (equazioni);I fornire strumenti per meglio comprenderliI cercare di fornire previsioni mediante simulazioni dei

    possibili scenari.

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  • 3Il compito della matematica

    Compito della matematica è:I fornire un linguaggio per descrivere i fenomeni

    naturali (equazioni);I fornire strumenti per meglio comprenderliI cercare di fornire previsioni mediante simulazioni dei

    possibili scenari.

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  • 4Modellistica matematica

    Traduzione nel linguaggio matematicodi un fenomeno naturale

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 5Modellistica matematica

    Esistono molte classi di modelli(deterministici, stocastici, discreti, continui, su reti . . . )

    di varia complessità

    In generaleI non è necessariamente vero che i modelli più

    complicati sono sempre migliori di quelli più semplici;I un modello non è giusto o sbagliato, dipende da

    – la domanda a cui vogliamo rispondere,– quali dati e informazioni abbiamo a disposizione per

    caratterizzare i processi, per calibrare il modello,– quanto tempo abbiamo per fornire indicazioni.

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  • 6Emergenza COVID–19

    Center for Systems Science and Engineering at Johns HopkinsUniversity, 8 Maggio 2020

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  • 7Emergenza COVID–19

    Center for Systems Science and Engineering at Johns HopkinsUniversity, 8 Maggio 2020

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  • 8Emergenza COVID–19

    Center for Systems Science and Engineering at Johns HopkinsUniversity, 8 Maggio 2020

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  • 9Emergenza COVID–19

    http://maddmaths.simai.eu/category/divulgazione/covid/

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  • 10Dinamica delle epidemie

    Le folle sono terreno fertile per le malattie infettive

    In una popolazione densa avvengono molti contatti tra gliindividui e quindi maggiori possibilità di infezione

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  • 11Contrasto alle epidemie

    I Per alcune malattie esistono protocolli digestione che prevedono prevenzione(vaccinazione).

    I Per altre malattie emergenti (poco note) sitenta un controllo con isolamento dei casiaccertati e quarantena dei sospetti infetti perdiminuire la possibilità di trasmissione.

    Non è comunque possibile fare esperimenti perconfrontare l’efficacia di diverse strategie di contenimentoe riduzione del contagio.Un modo per confrontare diversi approcci è formulare unmodello matematico per fare previsioni sugli scenaripossibili.

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  • 12Le origini: Il modello di Bernoulli

    La prima trattazione teorica delproblema della diffusione delleepidemie è dovuta a Daniel Bernoulli(1700-1782) e riguarda la diffusionedel vaiolo e i vantaggi di unavaccinazione preventiva.

    Nei primi anni del Settecento (1712/14) la progenie del ReSole (Luigi XIV) era stata sterminata da questa malattia

    . . . mi auguro solo che in una questione che riguarda cosìda vicino il bene dell’umanità, si decida con la pienaconsapevolezza che un po’ di analisi e di calcolo possonofornire.1

    1“Nuova analisi della mortalità causata dal vaiolo e studio dei vantaggi connessi allavaccinazione preventiva” D. Bernoulli, 1760

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  • 12Le origini: Il modello di Bernoulli

    La prima trattazione teorica delproblema della diffusione delleepidemie è dovuta a Daniel Bernoulli(1700-1782) e riguarda la diffusionedel vaiolo e i vantaggi di unavaccinazione preventiva.

    Nei primi anni del Settecento (1712/14) la progenie del ReSole (Luigi XIV) era stata sterminata da questa malattia

    . . . mi auguro solo che in una questione che riguarda cosìda vicino il bene dell’umanità, si decida con la pienaconsapevolezza che un po’ di analisi e di calcolo possonofornire.1

    1“Nuova analisi della mortalità causata dal vaiolo e studio dei vantaggi connessi allavaccinazione preventiva” D. Bernoulli, 1760

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 12Le origini: Il modello di Bernoulli

    La prima trattazione teorica delproblema della diffusione delleepidemie è dovuta a Daniel Bernoulli(1700-1782) e riguarda la diffusionedel vaiolo e i vantaggi di unavaccinazione preventiva.

    Nei primi anni del Settecento (1712/14) la progenie del ReSole (Luigi XIV) era stata sterminata da questa malattia

    . . . mi auguro solo che in una questione che riguarda cosìda vicino il bene dell’umanità, si decida con la pienaconsapevolezza che un po’ di analisi e di calcolo possonofornire.1

    1“Nuova analisi della mortalità causata dal vaiolo e studio dei vantaggi connessi allavaccinazione preventiva” D. Bernoulli, 1760

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 13XX secolo: la Golden Age

    XX secoloLa Golden Age dell’epidemiologia matematica

    I Sir Ronald Ross vinse il premio Nobel per lamedicina nel 1902 per le sue ricerche sulla malaria:scoprì che la malattia è trasmessa dalle zanzare esviluppò un modello per descriverne la diffusione.

    I Nel 1927 Kermack e Mc Kendrick proposero ilmodello SIR, primo modello generalecompartimentale, che sta alla base di tutti i modelli,anche i più recenti, per lo studio di epidemie ...

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 13XX secolo: la Golden Age

    XX secoloLa Golden Age dell’epidemiologia matematica

    I Sir Ronald Ross vinse il premio Nobel per lamedicina nel 1902 per le sue ricerche sulla malaria:scoprì che la malattia è trasmessa dalle zanzare esviluppò un modello per descriverne la diffusione.

    I Nel 1927 Kermack e Mc Kendrick proposero ilmodello SIR, primo modello generalecompartimentale, che sta alla base di tutti i modelli,anche i più recenti, per lo studio di epidemie ...

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  • 13XX secolo: la Golden Age

    XX secoloLa Golden Age dell’epidemiologia matematica

    I Sir Ronald Ross vinse il premio Nobel per lamedicina nel 1902 per le sue ricerche sulla malaria:scoprì che la malattia è trasmessa dalle zanzare esviluppò un modello per descriverne la diffusione.

    I Nel 1927 Kermack e Mc Kendrick proposero ilmodello SIR, primo modello generalecompartimentale, che sta alla base di tutti i modelli,anche i più recenti, per lo studio di epidemie ...

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  • 14

    ...ma anche di un possibile attacco di zombie1

    1Munz P., Hudea I., Imad J., Smith R. J. “When zombies attack!: mathematicalmodelling of an outbreak of zombie infection”. Infectious Disease Modelling ResearchProgress (2009) 4: 133–150.

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  • 15Il modello SIR

    βIS(t) I(t) γ R(t)

    La popolazione viene divisa in tre classi (compartimenti)I S: Suscettibili, cioè i sani che possono essere infettati

    dalla malattia;I I: Infetti, cioè coloro che hanno contratto la malattia e

    possono trasmetterla;I R: Rimossi, ossia coloro che, dopo essere stati

    malati, non sono più infetti perché guariti eimmunizzati, oppure in quarantena, oppure morti.

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  • 15Il modello SIR

    βIS(t) I(t) γ R(t)

    La popolazione viene divisa in tre classi (compartimenti)I S: Suscettibili, cioè i sani che possono essere infettati

    dalla malattia;I I: Infetti, cioè coloro che hanno contratto la malattia e

    possono trasmetterla;I R: Rimossi, ossia coloro che, dopo essere stati

    malati, non sono più infetti perché guariti eimmunizzati, oppure in quarantena, oppure morti.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 15Il modello SIR

    βIS(t) I(t) γ R(t)

    La popolazione viene divisa in tre classi (compartimenti)I S: Suscettibili, cioè i sani che possono essere infettati

    dalla malattia;I I: Infetti, cioè coloro che hanno contratto la malattia e

    possono trasmetterla;I R: Rimossi, ossia coloro che, dopo essere stati

    malati, non sono più infetti perché guariti eimmunizzati, oppure in quarantena, oppure morti.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 15Il modello SIR

    βIS(t) I(t) γ R(t)

    La popolazione viene divisa in tre classi (compartimenti)I S: Suscettibili, cioè i sani che possono essere infettati

    dalla malattia;I I: Infetti, cioè coloro che hanno contratto la malattia e

    possono trasmetterla;I R: Rimossi, ossia coloro che, dopo essere stati

    malati, non sono più infetti perché guariti eimmunizzati, oppure in quarantena, oppure morti.

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  • 16Il modello SIR

    Ipotesi:I la popolazione è omogenea (ossia si tralasciano le

    differenze di sesso, di età e di localizzazionespaziale), isolata e la numerosità totale è costantenel tempo: S(t) + I(t) + R(t) = N;

    I non vi è incubazione per il morbo, il contagio el’eventuale immunità sono istantanei;

    I tutti gli individui infetti sono ugualmente contagiosi,cioè l’infettività non dipende da quanto tempo èpassato dal momento in cui l’infezione è statacontratta.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 16Il modello SIR

    Ipotesi:I la popolazione è omogenea (ossia si tralasciano le

    differenze di sesso, di età e di localizzazionespaziale), isolata e la numerosità totale è costantenel tempo: S(t) + I(t) + R(t) = N;

    I non vi è incubazione per il morbo, il contagio el’eventuale immunità sono istantanei;

    I tutti gli individui infetti sono ugualmente contagiosi,cioè l’infettività non dipende da quanto tempo èpassato dal momento in cui l’infezione è statacontratta.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 16Il modello SIR

    Ipotesi:I la popolazione è omogenea (ossia si tralasciano le

    differenze di sesso, di età e di localizzazionespaziale), isolata e la numerosità totale è costantenel tempo: S(t) + I(t) + R(t) = N;

    I non vi è incubazione per il morbo, il contagio el’eventuale immunità sono istantanei;

    I tutti gli individui infetti sono ugualmente contagiosi,cioè l’infettività non dipende da quanto tempo èpassato dal momento in cui l’infezione è statacontratta.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 16Il modello SIR

    Ipotesi:I la popolazione è omogenea (ossia si tralasciano le

    differenze di sesso, di età e di localizzazionespaziale), isolata e la numerosità totale è costantenel tempo: S(t) + I(t) + R(t) = N;

    I non vi è incubazione per il morbo, il contagio el’eventuale immunità sono istantanei;

    I tutti gli individui infetti sono ugualmente contagiosi,cioè l’infettività non dipende da quanto tempo èpassato dal momento in cui l’infezione è statacontratta.

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  • 17Il modello SIR

    Le leggi di evoluzione (continue) sono espresse daequazioni differenziali, che descrivono la rapidità divariazione delle variabili S(t), I(t),R(t) (espresse dallederivate prime) rispetto al tempo

    Equazioni del modello SIR

    S′(t) = −βS(t)I(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)

    R′(t) = γI(t)

    β tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    S∗ =γ

    βsoglia epidemiologica

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 17Il modello SIR

    Le leggi di evoluzione (continue) sono espresse daequazioni differenziali, che descrivono la rapidità divariazione delle variabili S(t), I(t),R(t) (espresse dallederivate prime) rispetto al tempo

    Equazioni del modello SIR

    S′(t) = −βS(t)I(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)

    R′(t) = γI(t)

    β tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    S∗ =γ

    βsoglia epidemiologica

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 17Il modello SIR

    Le leggi di evoluzione (continue) sono espresse daequazioni differenziali, che descrivono la rapidità divariazione delle variabili S(t), I(t),R(t) (espresse dallederivate prime) rispetto al tempo

    Equazioni del modello SIR

    S′(t) = −βS(t)I(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)

    R′(t) = γI(t)

    β tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    S∗ =γ

    βsoglia epidemiologica

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 17Il modello SIR

    Le leggi di evoluzione (continue) sono espresse daequazioni differenziali, che descrivono la rapidità divariazione delle variabili S(t), I(t),R(t) (espresse dallederivate prime) rispetto al tempo

    Equazioni del modello SIR

    S′(t) = −βS(t)I(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)

    R′(t) = γI(t)

    β tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    S∗ =γ

    βsoglia epidemiologica

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  • 18Il modello SIR

    Se il numero iniziale S0 di suscettibili è inferiore a S∗, lamalattia si estingue senza generare nuovi infetti.

    0 20 40 60 80 100 120tempo (giorni)

    0

    200

    400

    600

    800

    1000

    1200

    0 20 40 60 80 100 120tempo (giorni)

    0

    200

    400

    600

    800

    1000

    1200

    (B)(A)

    R0 =S0S∗

    < 1

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 19Il modello SIR

    Se il numero iniziale S0 di suscettibili è superiore a S∗, lamalattia si propaga fino a raggiungere il piccodell’infezione.

    0 20 40 60 80 100 120tempo (giorni)

    0

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    0 20 40 60 80 100 120tempo (giorni)

    0

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    400

    600

    800

    1000

    1200

    (B)(A)

    R0 =S0S∗

    > 1

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  • 20Curve epidemiche del COVID–19

    (ENDCORONAVIRUS.org)

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  • 21Curve epidemiche del COVID–19

    (ENDCORONAVIRUS.org)

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  • 22Curve epidemiche del COVID–19

    (ENDCORONAVIRUS.org)

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  • 23Il numero riproduttivo di base R0

    Elemento chiave dei modelli epidemiologici:

    il numero riproduttivo di base R0

    rappresenta il numero di nuovi casi prodotti da un infetto,nel corso della sua malattia, in una popolazione tuttasuscettibile.

    R0 > 1 −→ l’epidemia invaderà la popolazione

    R0 < 1 −→ l’epidemia si estinguerà con conseguenzelimitate

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 23Il numero riproduttivo di base R0

    Elemento chiave dei modelli epidemiologici:

    il numero riproduttivo di base R0

    rappresenta il numero di nuovi casi prodotti da un infetto,nel corso della sua malattia, in una popolazione tuttasuscettibile.

    R0 > 1 −→ l’epidemia invaderà la popolazione

    R0 < 1 −→ l’epidemia si estinguerà con conseguenzelimitate

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 23Il numero riproduttivo di base R0

    Elemento chiave dei modelli epidemiologici:

    il numero riproduttivo di base R0

    rappresenta il numero di nuovi casi prodotti da un infetto,nel corso della sua malattia, in una popolazione tuttasuscettibile.

    R0 > 1 −→ l’epidemia invaderà la popolazione

    R0 < 1 −→ l’epidemia si estinguerà con conseguenzelimitate

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 23Il numero riproduttivo di base R0

    Elemento chiave dei modelli epidemiologici:

    il numero riproduttivo di base R0

    rappresenta il numero di nuovi casi prodotti da un infetto,nel corso della sua malattia, in una popolazione tuttasuscettibile.

    R0 > 1 −→ l’epidemia invaderà la popolazione

    R0 < 1 −→ l’epidemia si estinguerà con conseguenzelimitate

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  • 24Il numero riproduttivo di base R0

    Le autorità sanitarie devono attuare strategie per cercaredi ridurre R0 sotto la soglia critica, con il supporto deimodelli matematici.Per il modello SIR:

    R0 =β

    γN

    Strategie di riduzione di R0:I riduzione del tasso di infezione β tramite

    vaccinazione, profilassi, misure di prevenzione(chiusura scuole, riduzione spostamenti . . . )

    I aumento del tasso di rimozione γ tramite aumentodell’efficienza delle misure di sorveglianza e controllo(ospedalizzazione, isolamento, quarantena . . . )

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 24Il numero riproduttivo di base R0

    Le autorità sanitarie devono attuare strategie per cercaredi ridurre R0 sotto la soglia critica, con il supporto deimodelli matematici.Per il modello SIR:

    R0 =β

    γN

    Strategie di riduzione di R0:I riduzione del tasso di infezione β tramite

    vaccinazione, profilassi, misure di prevenzione(chiusura scuole, riduzione spostamenti . . . )

    I aumento del tasso di rimozione γ tramite aumentodell’efficienza delle misure di sorveglianza e controllo(ospedalizzazione, isolamento, quarantena . . . )

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 24Il numero riproduttivo di base R0

    Le autorità sanitarie devono attuare strategie per cercaredi ridurre R0 sotto la soglia critica, con il supporto deimodelli matematici.Per il modello SIR:

    R0 =β

    γN

    Strategie di riduzione di R0:I riduzione del tasso di infezione β tramite

    vaccinazione, profilassi, misure di prevenzione(chiusura scuole, riduzione spostamenti . . . )

    I aumento del tasso di rimozione γ tramite aumentodell’efficienza delle misure di sorveglianza e controllo(ospedalizzazione, isolamento, quarantena . . . )

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 24Il numero riproduttivo di base R0

    Le autorità sanitarie devono attuare strategie per cercaredi ridurre R0 sotto la soglia critica, con il supporto deimodelli matematici.Per il modello SIR:

    R0 =β

    γN

    Strategie di riduzione di R0:I riduzione del tasso di infezione β tramite

    vaccinazione, profilassi, misure di prevenzione(chiusura scuole, riduzione spostamenti . . . )

    I aumento del tasso di rimozione γ tramite aumentodell’efficienza delle misure di sorveglianza e controllo(ospedalizzazione, isolamento, quarantena . . . )

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  • 24Il numero riproduttivo di base R0

    Le autorità sanitarie devono attuare strategie per cercaredi ridurre R0 sotto la soglia critica, con il supporto deimodelli matematici.Per il modello SIR:

    R0 =β

    γN

    Strategie di riduzione di R0:I riduzione del tasso di infezione β tramite

    vaccinazione, profilassi, misure di prevenzione(chiusura scuole, riduzione spostamenti . . . )

    I aumento del tasso di rimozione γ tramite aumentodell’efficienza delle misure di sorveglianza e controllo(ospedalizzazione, isolamento, quarantena . . . )

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  • 25Il numero riproduttivo di base R0

    Stime di R0 e modalità di trasmissione per alcune bennote malattie infettive1

    Malattia Trasmissione R0Morbillo via aerea 12–18Pertosse 12–17Difterite saliva 6–7Rosolia via aerea

    Polio via fecale/orale 5–7Vaiolo via aereaParotite 4–7

    1Centers for Disease Control and Prevention and World Health Organization.History and epidemiology of global smallpox eradication. In Smallpox: disease,prevention, and intervention, 2014

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 26Il modello SIRV

    La vaccinazione è uno dei metodi più efficaci per ridurrela diffusione e la mortalità delle malattie infettive.

    Idea: estendere il modello SIR per tener conto dellapossibilità per gli individui suscettibili di essereimmunizzati alla nascita.

    ⇓dal modello SIR al

    modello SIRV (suscettibili–infetti–rimossi–vaccinati)MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 26Il modello SIRV

    La vaccinazione è uno dei metodi più efficaci per ridurrela diffusione e la mortalità delle malattie infettive.

    Idea: estendere il modello SIR per tener conto dellapossibilità per gli individui suscettibili di essereimmunizzati alla nascita.

    ⇓dal modello SIR al

    modello SIRV (suscettibili–infetti–rimossi–vaccinati)MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 26Il modello SIRV

    La vaccinazione è uno dei metodi più efficaci per ridurrela diffusione e la mortalità delle malattie infettive.

    Idea: estendere il modello SIR per tener conto dellapossibilità per gli individui suscettibili di essereimmunizzati alla nascita.

    ⇓dal modello SIR al

    modello SIRV (suscettibili–infetti–rimossi–vaccinati)MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 27Il modello SIRV

    Ipotesi aggiuntive:I la popolazione è non chiusa, ossia vi è un input

    (natalità) e un output (mortalità);I gli individui che entrano nel sistema appartengono al

    solo compartimento dei suscettibili, mentre esconodal sistema, a seguito di morte naturale, gli individuidi tutti i compartimenti;

    I i tassi di natalità e mortalità pro–capite sono assunticostanti e coincidenti (li indichiamo con m);

    I una frazione costante p ∈ (0,1] dei suscettibili èvaccinata alla nascita;

    I gli individui vaccinati godono di immunitàpermanente.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 27Il modello SIRV

    Ipotesi aggiuntive:I la popolazione è non chiusa, ossia vi è un input

    (natalità) e un output (mortalità);I gli individui che entrano nel sistema appartengono al

    solo compartimento dei suscettibili, mentre esconodal sistema, a seguito di morte naturale, gli individuidi tutti i compartimenti;

    I i tassi di natalità e mortalità pro–capite sono assunticostanti e coincidenti (li indichiamo con m);

    I una frazione costante p ∈ (0,1] dei suscettibili èvaccinata alla nascita;

    I gli individui vaccinati godono di immunitàpermanente.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 27Il modello SIRV

    Ipotesi aggiuntive:I la popolazione è non chiusa, ossia vi è un input

    (natalità) e un output (mortalità);I gli individui che entrano nel sistema appartengono al

    solo compartimento dei suscettibili, mentre esconodal sistema, a seguito di morte naturale, gli individuidi tutti i compartimenti;

    I i tassi di natalità e mortalità pro–capite sono assunticostanti e coincidenti (li indichiamo con m);

    I una frazione costante p ∈ (0,1] dei suscettibili èvaccinata alla nascita;

    I gli individui vaccinati godono di immunitàpermanente.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 27Il modello SIRV

    Ipotesi aggiuntive:I la popolazione è non chiusa, ossia vi è un input

    (natalità) e un output (mortalità);I gli individui che entrano nel sistema appartengono al

    solo compartimento dei suscettibili, mentre esconodal sistema, a seguito di morte naturale, gli individuidi tutti i compartimenti;

    I i tassi di natalità e mortalità pro–capite sono assunticostanti e coincidenti (li indichiamo con m);

    I una frazione costante p ∈ (0,1] dei suscettibili èvaccinata alla nascita;

    I gli individui vaccinati godono di immunitàpermanente.

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  • 27Il modello SIRV

    Ipotesi aggiuntive:I la popolazione è non chiusa, ossia vi è un input

    (natalità) e un output (mortalità);I gli individui che entrano nel sistema appartengono al

    solo compartimento dei suscettibili, mentre esconodal sistema, a seguito di morte naturale, gli individuidi tutti i compartimenti;

    I i tassi di natalità e mortalità pro–capite sono assunticostanti e coincidenti (li indichiamo con m);

    I una frazione costante p ∈ (0,1] dei suscettibili èvaccinata alla nascita;

    I gli individui vaccinati godono di immunitàpermanente.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 27Il modello SIRV

    Ipotesi aggiuntive:I la popolazione è non chiusa, ossia vi è un input

    (natalità) e un output (mortalità);I gli individui che entrano nel sistema appartengono al

    solo compartimento dei suscettibili, mentre esconodal sistema, a seguito di morte naturale, gli individuidi tutti i compartimenti;

    I i tassi di natalità e mortalità pro–capite sono assunticostanti e coincidenti (li indichiamo con m);

    I una frazione costante p ∈ (0,1] dei suscettibili èvaccinata alla nascita;

    I gli individui vaccinati godono di immunitàpermanente.

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  • 28Il modello SIRV

    Equazioni del modello SIRV

    S′(t) = mN(1− p)− βS(t)I(t)−mS(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)−mI(t)

    R′(t) = γI(t)−mR(t)V ′(t)= mpN −mV (t)

    m tasso di natalità/mortalitàp frazione di neonati vaccinatiβ tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    Numero riproduttivo di base: R0 =βN

    m + γMARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 28Il modello SIRV

    Equazioni del modello SIRV

    S′(t) = mN(1− p)− βS(t)I(t)−mS(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)−mI(t)

    R′(t) = γI(t)−mR(t)V ′(t)= mpN −mV (t)

    m tasso di natalità/mortalitàp frazione di neonati vaccinatiβ tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    Numero riproduttivo di base: R0 =βN

    m + γMARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 28Il modello SIRV

    Equazioni del modello SIRV

    S′(t) = mN(1− p)− βS(t)I(t)−mS(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)−mI(t)

    R′(t) = γI(t)−mR(t)V ′(t)= mpN −mV (t)

    m tasso di natalità/mortalitàp frazione di neonati vaccinatiβ tasso di infezioneγ tasso di rimozione

    Numero riproduttivo di base: R0 =βN

    m + γMARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 29Il modello SIRV

    Trasmissione diun’infezione su 3generazioni, assumendoR0 = 4.

    Pannello A: trasmissionein una popolazionetotalmente suscettibile.

    Pannello B: trasmissionein una popolazioneimmune per 3/4.

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  • 30Il modello SIRV

    pc = 1−1R0

    soglia epidemiologica o soglia per l’immunità di gregge

    p < pc, cioè R0(1− p) > 1 −→ l’infezione non soloinvaderà la popolazione, ma rimarrà endemica

    p > pc, cioè R0(1− p) < 1 −→ l’infezione si estingueràcon conseguenze limitate

    Osservazione: se p > pc, coloro che avranno scelto dinon vaccinare i propri figli beneficeranno comunquedell’immunizzazione, in virtù del comportamento del restodella popolazione.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 30Il modello SIRV

    pc = 1−1R0

    soglia epidemiologica o soglia per l’immunità di gregge

    p < pc, cioè R0(1− p) > 1 −→ l’infezione non soloinvaderà la popolazione, ma rimarrà endemica

    p > pc, cioè R0(1− p) < 1 −→ l’infezione si estingueràcon conseguenze limitate

    Osservazione: se p > pc, coloro che avranno scelto dinon vaccinare i propri figli beneficeranno comunquedell’immunizzazione, in virtù del comportamento del restodella popolazione.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 30Il modello SIRV

    pc = 1−1R0

    soglia epidemiologica o soglia per l’immunità di gregge

    p < pc, cioè R0(1− p) > 1 −→ l’infezione non soloinvaderà la popolazione, ma rimarrà endemica

    p > pc, cioè R0(1− p) < 1 −→ l’infezione si estingueràcon conseguenze limitate

    Osservazione: se p > pc, coloro che avranno scelto dinon vaccinare i propri figli beneficeranno comunquedell’immunizzazione, in virtù del comportamento del restodella popolazione.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 30Il modello SIRV

    pc = 1−1R0

    soglia epidemiologica o soglia per l’immunità di gregge

    p < pc, cioè R0(1− p) > 1 −→ l’infezione non soloinvaderà la popolazione, ma rimarrà endemica

    p > pc, cioè R0(1− p) < 1 −→ l’infezione si estingueràcon conseguenze limitate

    Osservazione: se p > pc, coloro che avranno scelto dinon vaccinare i propri figli beneficeranno comunquedell’immunizzazione, in virtù del comportamento del restodella popolazione.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 31Il modello SIRV

    Stime della soglia per l’immunità di gregge pc per alcuneben note malattie infettive1

    Malattia pcMorbillo 92–94%PertosseDifterite 83–86%Rosolia

    Polio 80–86%VaioloParotite 75–86%

    1Centers for Disease Control and Prevention and World Health Organization.History and epidemiology of global smallpox eradication. In Smallpox: disease,prevention, and intervention, 2014

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 32L’epidemiologia comportamentale

    L’effettivo successo dei protocolli di intervento si basa suun fattore chiave per molti anni trascurato dai modellimatematici:

    il comportamento umano

    Esempio: nei Paesi dove l’immunizzazione è su basevolontaria, le scelte individuali possono influire anche inmaniera decisiva sulla trasmissione delle infezioni.

    ⇓Nei primi anni 2000 nasce

    l’ epidemiologia comportamentale1

    1Manfredi P., d’Onofrio A. (Eds.) Modeling the Interplay between Human Behaviorand the Spread of Infectious Diseases. Springer, New York (2013).

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 32L’epidemiologia comportamentale

    L’effettivo successo dei protocolli di intervento si basa suun fattore chiave per molti anni trascurato dai modellimatematici:

    il comportamento umano

    Esempio: nei Paesi dove l’immunizzazione è su basevolontaria, le scelte individuali possono influire anche inmaniera decisiva sulla trasmissione delle infezioni.

    ⇓Nei primi anni 2000 nasce

    l’ epidemiologia comportamentale1

    1Manfredi P., d’Onofrio A. (Eds.) Modeling the Interplay between Human Behaviorand the Spread of Infectious Diseases. Springer, New York (2013).

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 32L’epidemiologia comportamentale

    L’effettivo successo dei protocolli di intervento si basa suun fattore chiave per molti anni trascurato dai modellimatematici:

    il comportamento umano

    Esempio: nei Paesi dove l’immunizzazione è su basevolontaria, le scelte individuali possono influire anche inmaniera decisiva sulla trasmissione delle infezioni.

    ⇓Nei primi anni 2000 nasce

    l’ epidemiologia comportamentale1

    1Manfredi P., d’Onofrio A. (Eds.) Modeling the Interplay between Human Behaviorand the Spread of Infectious Diseases. Springer, New York (2013).

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 32L’epidemiologia comportamentale

    L’effettivo successo dei protocolli di intervento si basa suun fattore chiave per molti anni trascurato dai modellimatematici:

    il comportamento umano

    Esempio: nei Paesi dove l’immunizzazione è su basevolontaria, le scelte individuali possono influire anche inmaniera decisiva sulla trasmissione delle infezioni.

    ⇓Nei primi anni 2000 nasce

    l’ epidemiologia comportamentale1

    1Manfredi P., d’Onofrio A. (Eds.) Modeling the Interplay between Human Behaviorand the Spread of Infectious Diseases. Springer, New York (2013).

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 33L’epidemiologia comportamentale

    Equazioni del modello SIRV

    Ṡ(t) = mN(1− p(t))− βS(t)I(t)−mS(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)−mI(t)

    R′(t) = γI(t)−mR(t)V ′(t) = mp(t)N −mV (t)

    Il tasso di vaccinazione non è costante, ma varia neltempo in base alle scelte individuali:

    p = p(t)

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 33L’epidemiologia comportamentale

    Equazioni del modello SIRV

    Ṡ(t) = mN(1− p(t))− βS(t)I(t)−mS(t)I ′(t) = βS(t)I(t)− γI(t)−mI(t)

    R′(t) = γI(t)−mR(t)V ′(t) = mp(t)N −mV (t)

    Il tasso di vaccinazione non è costante, ma varia neltempo in base alle scelte individuali:

    p = p(t)

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 34L’epidemiologia comportamentale

    Per modellizzare il processo decisionale nei confrontidella vaccinazione sono stati adottati principalmente dueapprocci:

    1. un approccio costi–benefici, che fa uso della teoriadei giochi per esaminare il guadagno che il singoloindividuo percepisce riguardo alla scelta di vaccinare:

    p′(t) =coefficiente di imitazione︷︸︸︷

    k0 (h(I(t))− α(p(t)))︸ ︷︷ ︸guadagno netto derivante dal vaccinare

    p(t) (1− p(t))

    2. un approccio basato sull’informazione, secondo cui lascelta di vaccinare è frutto dei dati e notizie sullamalattia:

    p(t) = p0 + p1(M(t))MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 34L’epidemiologia comportamentale

    Per modellizzare il processo decisionale nei confrontidella vaccinazione sono stati adottati principalmente dueapprocci:

    1. un approccio costi–benefici, che fa uso della teoriadei giochi per esaminare il guadagno che il singoloindividuo percepisce riguardo alla scelta di vaccinare:

    p′(t) =coefficiente di imitazione︷︸︸︷

    k0 (h(I(t))− α(p(t)))︸ ︷︷ ︸guadagno netto derivante dal vaccinare

    p(t) (1− p(t))

    2. un approccio basato sull’informazione, secondo cui lascelta di vaccinare è frutto dei dati e notizie sullamalattia:

    p(t) = p0 + p1(M(t))MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 34L’epidemiologia comportamentale

    Per modellizzare il processo decisionale nei confrontidella vaccinazione sono stati adottati principalmente dueapprocci:

    1. un approccio costi–benefici, che fa uso della teoriadei giochi per esaminare il guadagno che il singoloindividuo percepisce riguardo alla scelta di vaccinare:

    p′(t) =coefficiente di imitazione︷︸︸︷

    k0 (h(I(t))− α(p(t)))︸ ︷︷ ︸guadagno netto derivante dal vaccinare

    p(t) (1− p(t))

    2. un approccio basato sull’informazione, secondo cui lascelta di vaccinare è frutto dei dati e notizie sullamalattia:

    p(t) = p0 + p1(M(t))MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 35L’epidemiologia comportamentale

    1. APPROCCIO COSTI–BENEFICII Se p(t) dipende dal

    comportamentoindividuale, la malattiarisorge con ampiezzacostante (pannello A),in conseguenzaall’abbassamentoperiodico del tasso divaccinazione nelleepoche di bassoallarme (pannello B).

    I Se p è costante (pannello D), le oscillazioni dellaprevalenza si smorzano nel tempo (pannello C).

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  • 36L’epidemiologia comportamentale

    2. APPROCCIO BASATO SULL’INFORMAZIONE (p0 = 0.75)

    Anche qui p(t) = p0 + p1(t) ha oscillazioni periodiche(pannello B) che si ripercuotono sulla prevalenza(pannello A). L’ampiezza cresce fino a divenire costante.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 37Conclusioni

    I I modelli matematici per le epidemie rivestononotevole importanza non solo per l’interesse culturaleche suscitano, ma anche come supporto alle sceltepolitico–amministrative.

    I Essi possono fornire indicazioni anche sulleconseguenze dei comportamenti individuali sulcontenimento e l’eradicazione delle infezioni.

    I Questi modelli, pur nella loro semplicità, sono ingrado di catturare aspetti qualitativi compatibili conscenari reali e costituiscono una base per lo sviluppodi sistemi più elaborati.

    I Altro aspetto cruciale nel far fronte a un’epidemia, èla necessità di minimizzare i costi che ne derivanoe/o la sua durata, a tal riguardo si possono studiareproblemi cosiddetti di controllo ottimo.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 37Conclusioni

    I I modelli matematici per le epidemie rivestononotevole importanza non solo per l’interesse culturaleche suscitano, ma anche come supporto alle sceltepolitico–amministrative.

    I Essi possono fornire indicazioni anche sulleconseguenze dei comportamenti individuali sulcontenimento e l’eradicazione delle infezioni.

    I Questi modelli, pur nella loro semplicità, sono ingrado di catturare aspetti qualitativi compatibili conscenari reali e costituiscono una base per lo sviluppodi sistemi più elaborati.

    I Altro aspetto cruciale nel far fronte a un’epidemia, èla necessità di minimizzare i costi che ne derivanoe/o la sua durata, a tal riguardo si possono studiareproblemi cosiddetti di controllo ottimo.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • 37Conclusioni

    I I modelli matematici per le epidemie rivestononotevole importanza non solo per l’interesse culturaleche suscitano, ma anche come supporto alle sceltepolitico–amministrative.

    I Essi possono fornire indicazioni anche sulleconseguenze dei comportamenti individuali sulcontenimento e l’eradicazione delle infezioni.

    I Questi modelli, pur nella loro semplicità, sono ingrado di catturare aspetti qualitativi compatibili conscenari reali e costituiscono una base per lo sviluppodi sistemi più elaborati.

    I Altro aspetto cruciale nel far fronte a un’epidemia, èla necessità di minimizzare i costi che ne derivanoe/o la sua durata, a tal riguardo si possono studiareproblemi cosiddetti di controllo ottimo.

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  • 37Conclusioni

    I I modelli matematici per le epidemie rivestononotevole importanza non solo per l’interesse culturaleche suscitano, ma anche come supporto alle sceltepolitico–amministrative.

    I Essi possono fornire indicazioni anche sulleconseguenze dei comportamenti individuali sulcontenimento e l’eradicazione delle infezioni.

    I Questi modelli, pur nella loro semplicità, sono ingrado di catturare aspetti qualitativi compatibili conscenari reali e costituiscono una base per lo sviluppodi sistemi più elaborati.

    I Altro aspetto cruciale nel far fronte a un’epidemia, èla necessità di minimizzare i costi che ne derivanoe/o la sua durata, a tal riguardo si possono studiareproblemi cosiddetti di controllo ottimo.

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  • 38Per approfondimenti

    I Groppi M., Della Marca R. “Modelli epidemiologici evaccinazioni: da Bernoulli a oggi”. Matematica, Cultura eSocietà - Rivista dell’Unione Matematica Italiana (2018) Serie 1,Vol 3, n 1.

    I L. Bolzoni, E. Bonacini, R. Della Marca, M. Groppi, Optimal control of epidemicsize and duration with limited resources, Mathematical Biosciences, 315 (2019)108232 - pp.12.

    I Buonomo B., Della Marca R., d’Onofrio A. “Optimal public health intervention ina behavioural vaccination model: the interplay between seasonality, behaviourand latency period”. Mathematical Medicine and Biology: A Journal of the IMA(2018).

    I d’Onofrio A., Manfredi P., Poletti P. “The interplay of public intervention andprivate choices in determining the outcome of vaccination programmes”. PLoSOne (2012) 7(10): e45653.

    I d’Onofrio A., Manfredi P., Salinelli E. “Vaccinating behaviour, information, andthe dynamics of SIR vaccine preventable diseases”. Theoretical PopulationBiology (2007) 71(3): 301–317.

    MARIA GROPPI | Matematica ed epidemie

  • Grazie per l’attenzione