Lettere Marianna Amico Roxas · INTRODUZIONE «Le prove nel mondo non mancano, bisogna fortificarsi...

DIO SOLO...IL PRIMO AMORE

Dio solo...il primo amore

La Vita Consacrata e la VenerabileMarianna Amico Roxas

COMPAGNIA DI SANT’ORSOLAISTITUTO SECOLARE DI SANT’ANGELAMERICI

SAN CATALDO (CL)

Pro manuscripto

Indice

Abbreviazioni 7

Introduzione 9

Dio solo... il primo amore 13

Cenni biografici 35

Preghiera alla SS. Trinitàper impetrare grazie 43

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Abbreviazioni

R Regola di Sant’Angela Merici

Rc Ricordi di Sant’Angela Merci

T Testamento di Sant’Angela Merci

Cost. Costituzioni della Compagniadi Sant’Orsola - Istituto secolaredi Sant’Angela Merici - Federazione

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INTRODUZIONE

«Le prove nel mondo non mancano,bisogna fortificarsi nelle contrarietà»

(Marianna Amico Roxas)

Ciò che sempre di più colpisce, quando siaccostano gli scritti della Venerabile Ma-rianna Amico Roxas, è la grandezza - altez-za della sua spiritualità, unita alla più con-creta, autentica umanità!

Mi torna davanti una espressione che ilfedele segretario di Sant’Angela Merici, il“notaio “ Gabriele Cozzano, usa per indica-re le prime Sorelle della Compagnia: “ Pian-te di verginità sparse tra le spine del mon-do”(Gabriele Cozzano “Epistola Confortato-ria”): espressione plastica, che ben si addicealla nostra Mariannina.

Ne dipinge il suo animo, la sua tensioneinteriore, il suo cammnio di santità e, nello

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stesso tempo, ne descrive la sua premuraprofondamente umana verso le Figlie e tut-te le persone che incontrava, il suo essere in-carnata nel mondo. Caratteristiche unite auna ferma volontà e innata dolcezza.

Kate Dalmasso ha raccolto considerazio-ni e osservazioni della Venerabile accostan-dole agli Scritti di Sant’Angela Merici, met-tendole in parallelo con le Costituzioni cheguidano le Compagnie, e in esse tutte le So-relle, richiamando alcuni passaggi della let-tera Apostolica che Papa Francesco ha indi-rizzato e tutti iConsacrati inquesto annode-dicato alla Vita Consacrata.

Lo strumento che ne risulta è un validoaiuto alla riflessione, a “ricondurre ad uni-tà”, cogliedo la sintonia che pervade i testiaccostati.

È vero: la sensibiltà e lemodalità di espri-mere il proprio vissuto interiore e la propria

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DIO SOLO... IL PRIMO AMORE

tensione verso Dio possono cambiare e cer-tamente stili e linguaggi sono diversi; ma ilprofondo anelito che sottende il camminorimane inalterato:uncamminodi santità cheè strada aperta a tutti e in specialmodo a chiha scelto Cristo come “Unico Tesoro”.

Maria RazzaPresidente della Compagnia di Sant’Orsola

Istituto secolare di Sant’AngelaMerici - Federazione


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La Vita Consacratae la Venerabile Marianna Amico Roxas

Questo è l’Anno della Vita Consacrata…e la Chiesa gioisce perché lo Spirito suscitain uomini e donne il desiderio di donarsi in-condizionatamente a Dio.Vogliamo provare ad attingere qualche

suggestione anche dal pozzo della Compa-gnia di Sant’Orsola, fondata da Sant’AngelaMerici nel 1535: ci facciamo guidare da unafiglia di Sant’Angela comune, eppure gran-de: Marianna Amico Roxas, una laica con-sacrata che ha posto in Dio solo il suo primoe grande amore…Molte volte il Papa e la Congregazione

per la vita consacrata invitano a ritornare alPrimo Amore… Le parole dell’Apocalisse in-terpellano soprattutto i consacrati: “Conoscole tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza…Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio

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nome, senza stancarti. Ho però da rimproverartidi aver abbandonato il tuo primo amore. Con-vertiti”(Ap 2,2a.3-5).Si sente il bisogno di ritornare e di ripar-

tire da Dio solo e da quel PrimoAmore chehadato avvio alla chiamata, alla risposta, al-la fedeltà operosa.

Dio solo…

Papa Francesco sollecita i consacrati: “Sia-mo chiamati a sperimentare e mostrare che Dio ècapace di colmare il nostro cuore e di renderci feli-ci, senza bisogno di cercare altrove la nostra felici-tà... (LetteraApostolica del SantoPadre Francescoa tutti i consacrati in occasione dell’AnnodellaVi-ta Consacrata, 28 novembre 2014).Si è insoddisfatti; se si cerca altrove la fe-

licità, si finisce di non ritrovarla, di non in-contrarla, di non possederla.

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La vita consacrata e Mariannina…

Certamente Marianna è stata una veraconsacrata secolare, diceva di lei mons. Ca-taldo Naro, già Assistente ecclesiastico dellaCompagnia di Sant’Orsola della Diocesi diCaltanissetta: “[MariannaAmicoRoxas è stata]figura spirituale emergente, nitida testimonianzadi sequela diCristo che si èmanifestatanelleChie-se di Sicilia e in esse è stata capace, appunto peril suo carattere di esemplarità, di suscitare altrasequela” (AA. VV.,Marianna Amico Roxas, So-cietà GraficaArtigiana, Palermo 1989, p. 42).

La gloria di Dio

Negli Scritti di Sant’Angela Merici si leg-ge: Siate mosse solamente dal solo amore di Dioe dal solo zelo per la salvezza delle anime (T 1,3).Fanno eco le parole di Marianna: Avere

un desiderio solo: fare ciò che Dio vuole e co-me lo vuole; un’intenzione sola: la gloria diDio. In questo suo pensiero troviamo nel-


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la nostra Venerabile un programma di vi-ta, interamente donata a Cristo sulle ormedi Sant’Angela Merici.

Gesù Cristo… unico Tesoro

Rileggendo Angela Merici: Abbiano GesùCristo come unico loro tesoro, perché così avran-no in lui anche il loro amore (Rc 5,43). Il Teso-ro, l’Amatore, la perla preziosa, l’Amore sideve cercare e si può trovare in Gesù Cristo.

E Marianna:«OmioGesù, io vi amo sopra tutte le cose,ma

è poco. Io vi amo più di me stessa; è ancora poco.Io vi amo con tutto il mio cuore, con tutta l’ani-ma, ed è sempre poco. O mio Gesù, ascoltami: da-temi più amore, più amore, più amore!».

Questo brano autografo della Venerabile illu-mina il suo profilo spirituale ricco di fede, di spe-ranza e di assiduo orientamento nella ricerca del-la perfezione.

«Gesù, tu sai che il mio solo desiderio è di pos-

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sederti e di essere veramente tutta tua». A que-sto progetto giovanile sarà fedele fino alla morte(Decreto sulle virtù, Roma 19 dicembre 2011).

La sposa… tutta dello Sposo

Elette ad essere vere e intatte spose del Figlioldi Dio… (R pr,7)… questa è la vocazione perAngela Merici.Marianna in una lettera, scritta a Chiari-

na Maiorana da Catania, probabilmente nel1942, sostiene: «Rilevo chiaramente sempre unacosa che è il compendio di tutte le devozioni e lavera santità: vivere con la più grande unione conNostroSignore e quindipensare, desiderare e ope-rare per fargli piacere e per amarlo sopra tutto ciòche vi è sulla terra».Leggendogli scritti diMarianna si scopre

in lei una sposa innamorata del suo Sposo,Cristo Gesù, a cui ha dato tutto in rispostaall’amore che ha ricevuto.AlloSposocheamasirispondeconl’amo-

re e la donazione. E in una lettera alla nipo-


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te Maria si legge: «... mi è di grande conforto ilpoter dare al Signore le mie poche forze e tutto ciòche Egli mi ha dato. Non è che una restituzione!»(S. Cataldo, 30-8-‘941).Così anche in una lettera ad una Figlia di

S. Angela: «L’anima tua riposi soltanto in que-sto pensiero che sei di Gesù, tutta sua; che Egli tiha scelta fra mille e nessuno potrà toglierti al suoamore. Dolce e soave certezza questa che fa tra-boccare il nostro povero cuore di santa gioia e cispingesemprepiùadamare loSposodivino» (Ca-tania, 30-1-‘916).E ancora esprime nella sue corrisponden-

ze con quanta tenerezza e forza amavaGesùed esortava le figlie spirituali a fare altrettan-to: «... non sono le pratiche esterne, siano pur so-lenni e devote, che ci devono bastare per conten-tare lo Sposo delle anime nostre, ma è un nuovomovimento del nostro cuore, un palpito semprenuovo, è soprattutto un atto della più ferma vo-lontà di sempre meglio perseverare, di togliere dalnostro cuore qualche cosa, anche un’ombra, chedispiace a Gesù e che perciò ci tiene da Lui lonta-

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ne e fredde nel suo divino servizio» (Lettera al-le figlie di S. Angela di San Cataldo in occa-sione di un anniversario della sua consacra-zioneedella fondazionedellaCompagniadiS. Orsola in Sicilia, Catania, 6-5-‘925 ). E poiancora: «...darai piacere alloSposodell’anima tuache ha tanti disegni su di te e vuole essere corri-sposto!» (1925?).Marianna Amico Roxas ebbe sempre vi-

vo il senso del rapporto sponsale con Cristoe in una lettera a Giulia Vismara scrive: «Sepotessi arrivare anch’io ad avere un cuore purocome dev’essere quello di una vera Sposa di Ge-sù Cristo!» (S. Cataldo, 5-8-1912). «Prego San-t’Angela ed aspetto che la via si appiani, tutto of-frendo per il bene delle anime a Gesù unico no-stro amore e Sposo» (S. Cataldo, 30-11-‘912).Dietro un’immaginetta aveva scritto: «Il

Dono Singolare [vocazione]mi sia pegno di quel-la unione beata con lo Sposo Divino, di quel-l’eterno gaudio a cui anela l’anima mia!».E ad un sua Figlia, nel giorno della Con-

sacrazioneinunbigliettinocosìscriveva:«Ge-


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sù oggi ti ha stretta al suo Cuore col sacro vinco-lo delle nozze d’amore: ti ha chiamata sua Sposa evuol teco dividere le sue pene, i suoi dolori. Coro-nati, dunque, della sua corona di spine, stendi lemanie ipiediai chiodidell’umiliazioneedellamor-tificazione, rivestiti di povertà edi pazienza, di dol-cezza e di carità; immolati a Dio sull’altare del sa-crificio, rinnegando ad ogni istante te stessa per lasua gloria e per la salvezza di quelle anime che date si aspettano parola, esempio, preghiera.

Sant’Angela ti chiuda nel Cuore di Gesù e tiottenga con la suapotente intercessione quella co-rona di gloria che non ti sarà tolta in eterno» (13-10-1934).

Le virtù

Sant’Angela aveva raccomandato a re-sponsabili e figlie: Siano per tutti un profumodi virtù. (Rc 5,14)Per proclamare i santi bisogna verificare

che le loro virtù sono state esercitate in mo-do eroico.

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Il Decreto che riconosce Marianna vene-rabile fa perno proprio su queste virtù uma-ne e cristiane:

Fortemente radicata nella carità, Marianna sirese disponibile all’azione della grazia e, in unaprogressiva comunione con il Signore, si immer-se nell’adesione alla volontà di Dio e nel costan-te esercizio delle virtù umane e cristiane [...].

Consta che le virtù teologali della Fede, dellaSperanza e della Carità verso Dio e verso il pros-simo, nonché le virtù cardinali della Prudenza,Giustizia, Fortezza e Temperanza e le virtù an-nesse, furono esercitate in grado eroico dalla Ser-va di Dio Marianna Amico Roxas, Laica e Fon-datrice della Compagnia di Sant’Orsola… (De-creto sulle virtù).

La Trinità

Sant’Angela inizia la sua Regola e con-clude i suoi Ricordi e il suo Testamento nelnome della beata e indivisibile Trinità.EperMarianna:L’intimità trinitaria, la pre-


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ghiera, l’adorazione, l’offerta e la riparazione era-no i pilastri di questa esperienza. Essi scandi-ranno la vita quotidiana della Serva di Dio (De-creto sulle virtù).

Contemplazione e azione

Marianna ebbe una volontà tenace sia nel-l’impegno ascetico sia nella donazione al prossi-mo, realizzando un giusto equilibrio tra contem-plazione e azione (Decreto sulle virtù).Questa sintesi, questo equilibrio lo tro-

viamo indicato nello stile di vita per le ap-partenenti alla Compagnia:

…Cerchiamo di realizzare nella nostra vitaquella mirabile sintesi di azione e contemplazio-ne che fu della nostra Madre e delle nostre primesorelle: “standonelmondo, partecipi della vita at-tiva, gustano della vita contemplativa e in ma-niera mirabile uniscono l’azione alla contempla-zione (Cost. 4.1).

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La maternità

A proposito di maternità il decreto sullevirtù di Marianna è molto denso:

Visse una «santità al femminile» la cui con-notazione essenziale è stata l’amore materno, se-gno della tenerezza di Dio verso il genere uma-no. Ella fu madre per le sue figlie e la sua mater-nità spirituale fu operatrice di unità: «Viviamo dipura fede tutte assieme, fissando il nostro occhioin Colui che deve sempre e in qualunque cosa es-sere l’oggetto di tutti i nostri desideri, delle no-stre riparazioni» (Decreto sulle virtù).Proprio alla luce del suo rapporto d’amo-

re unico che visse conGesù, si comprende lamaternità di Marianna che, essendo sposa,fu anche madre spirituale.DonCataldoNaro affermava giustamen-

te: “La sua «maternità» fu esercizio costantedi direzione spirituale» ed è evidente nellesue lettere. Si preoccupòdi incoraggiare e farcustodire la fede nelle sue figlie spirituali enelle persone care, la fede intesa come fidu-


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cia e abbandono in Dio misericordioso egrande nell’amore, di cui lei faceva espe-rienza ogni giorno”.Madre è colei che dà la vita e, siccome la

Vita per Marianna era Gesù Cristo, cercò di«donarLo» ai fratelli.Sfogliando le lettere di Marianna ci ac-

corgiamo come anche lei senta dentro di sérinnovarsi, per un dono gratuito di Dio, lostesso dono della maternità che era stato diSant’Angela Merici, e come in lei palpiti uncuore di madre che si preoccupa anche del-la salute fisica delle sue figlie. Scrive a Chia-rina Maiorana: «Curati molto e comincerai aduscire quando sarai del tutto libera da ogni di-sturbo e rinfrancata di forze. Sai che le ricadutesono peggiori della prima malattia» (S. Cataldo,campagna, 10-10-‘918).

«Ti raccomando di non stancarti e di stareall’orario per il vitto, specialmente alla matti-na. Nutrisciti bene e ti ricordo di usare il paneleggero. Piglia poi tutto il riposo che ti è neces-sario, dormendo anche dopo il pranzo (almeno

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un’ora)» (Babaurra [vicino S. Cataldo], 8-9-‘919).Marianna imparadaSant’Angela che con

premura e sollecitudine dice: Sarete sollecite evigilanti per conoscere, e capire il comportamen-to delle vostre figliole, e rendervi conto dei loro bi-sogni spirituali e temporali. (Rc 4,1)

La formatrice

Marianna radunò tutte quelle giovanidella sua San Cataldo, umili nelle condizio-ni e modeste per cultura, che formò e guidòuna ad una finché visse, facendole diventa-re lievito di vita cristiana in tutto il paese.Sprona le sue figlie a vivere nell’abban-

dono fiducioso alla volontàdiDio, che guar-da sempre con amore di predilezione le suespose; le invita a non lasciarsi abbattere dal-le prove, ma a lottare con umiltà e tenacia:«Tieniti sempre disposta a fare la volontà di Dioemostrati docile e gentile coi tuoi. I nostri parentivedano in noi ricopiato il carattere della Santa


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Madre e cioè piene di dolcezza e soavità [...]. Du-rante il giorno pensa a Lui e vivi della sua vitaeucaristica, nascosta e tutta amore per le anime»(Catania, 19-7-‘916).Tutta la sua vita è impegnata, nonostante

la fragilità fisica, a seguire la crescita spiritua-le delle tante figlie e dei gruppi sia tramitecontatti epistolari, sia spostandosi continua-mente per tutta la Sicilia. La sua forza sono lapreghiera e la fede incrollabile nel Signore.Due gli aspetti che Marianna cura con

particolare attenzione: la selezione rigorosadei nuovi membri della Compagnia e il ri-spetto fedele dello spirito mericiano.

Vita di azione e di esempio

Mi attendo che «svegliate il mondo», perchéla nota che caratterizza la vita consacrata è la pro-fezia… questo chiede e questo si attende Pa-pa Francesco in questo anno della vita con-sacrata.E il mondo si sveglia con l’esempio e la

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vita di donazione e di servizio. AscoltiamoSant’Angela: Voi vivete e comportatevi in modoche le vostre figlioline possano specchiarsi in voi…fate in modo che per il vostro esempio, si muova-no e si incoraggino al vivere virtuoso (Rc 6,1.6)

La nostra vita sarà di impegno per essere te-stimoni di carità, di fede e di speranza nel cuoredel mondo… di ammaestramento e di edificazio-ne per tutti mediante i gesti del quotidiano…(Cost. 4.2)Marianna per l’ambiente del centro Sici-

lia, allora contadino, arretrato e chiuso, svol-seunruolomoltoattivonellapromozionedelruolo della donna nella Chiesa e nella socie-tà. La sua fu una vita di azione e di esempio.

Coltivare il piccolo

La santità di Marianna non sta nelle cosegrandi, ma nelle cose piccole, nel vivere nel-la semplicità, nello stupore continuo, nel-l’attenzione agli altri, soprattutto ai più po-veri, nel sentirsi costantemente avvitata dal-


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la presenza di Gesù e percepire questa pre-senza e fare ogni cosa per Dio, per fare pia-cere a Gesù.Se nella santità cerchiamo il meraviglio-

so, i fatti straordinari, sarà difficile capire lasantità di Marianna perché è una santitàsemplice, se così sì può dire, fatta di comu-nione con Dio e di amore concreto verso ifratelli, nella quotidianità.Ed è questo anche l’invito della Congre-

gazione per la Vita Consacrata nella letteraScrutate: …guardare verso gli orizzonti che loSpirito suggerisce alla Chiesa, interpretare il fru-scio delle stelle del mattino senza uscite di sicu-rezza, né scorciatoie improvvisate, lasciarsi con-durre a cose grandi attraverso segnali piccoli efragili, mettendo in gioco le risorse deboli.E Papa Francesco aggiunge: Tanti consa-

crati e consacrate abitano la ferialità degli uomi-ni e delle donne di oggi, condividendone gioie edolori,nell’animazionedell’ordinetemporale, conla sapienza e l’audacia di trovare strade nuove ecoraggiose per raggiungere tutti in Cristo, e an-

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dare oltre, non solo oltre, ma oltre e in mezzo, lìdove si gioca tutto.

La consacrazione

Rispondendo all’eco dei pensieri meri-ciani…Chiamate a tal gloria di vita, da esserespose del Figlio di Dio e da diventare regine incielo (R pr,17), Marianna saprà vivere e inse-gnerà a vivere il dono della consacrazione.AChiarina Maiorana l’11 agosto 1928 di-

rà: «[La consacrazione] è il Paradiso in terra, è lapienezza della felicità, il gaudio supremo che sem-bra non potersi contenere tutto nell’anima!».Potremmo dire che Marianna, affascina-

ta dalla bellezza e dall’amore di questo Spo-so eccezionale, visse nella gioia di amarLo,per piacere a Lui e perché tutti coloro che fu-rono a lei vicini conoscessero ed amassero ilsuo Signore.


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Il dono della volontà

La vocazione è risposta libera e gioiosaad una chiamata d’amore e, proprio perchépuro amore, richiede la donazione comple-ta della nostra volontà. Così riteneva Ma-rianna, così scriveva sempre aChiarinaMa-iorana, forse nel 1928: «Gesù vuole che tu de-poni ai suoi piedi una volta per sempre la tua vo-lontà [...]. E sempre con la sicurezza assoluta cheEgli ti ama, di amore particolare e ti ha arricchi-ta con la più grande di tutte le grazie, qual è lasanta vocazione!».ESant’AngelaMerici così pregava:Ti pre-

go: ricevi il mio libero arbitrio, ogni atto dellamiavolontà… ogni cosa mia tanto interiore quantoesteriore (R 5,38-39a.41b).

La responsabilità pastorale

Chi pensa che l’essere pastori sia solo peri Vescovi o per il clero, deve sapere che an-chealladonnaèaffidatoquesto compito.Co-

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sì oggi vuole il Papa, così già volevano le no-stre sante…

Vigilantissime pastore e buoneministre… so-no le responsabili secondo il pensiero meri-ciano.Così Marianna scriveva, da Catania, for-

se nel 1928, alla Vicaria e alle Assistenti del-la Compagnia di San Cataldo: «... Confido invoi! Cioè nel vostro zelo. Voi sarete le vigilantipastorelle, sorelle e madri onorande, come dice S.Angela, ed unite insieme di un sol pensiero e diun sol cuore, intente a sostenere e guidare il ce-leste gregge di S. Angela... ».Amons. Giovanni Rizzo scrive: «L’Ope-

ra di Sant’Angela è affidata ad una creatura cherisponde perfettamente al nulla e forse anchepeggio»,ma pur nella consapevolezza dellasua nullità, Marianna sa che il Signore lachiama ad essere guida di una schiera divergini che intendono seguire la via trac-ciata da Angela Merici e non esita a spen-dere tutte le sue energie e il suo tempo peradempiere a questa missione e per far na-


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scere la Compagnia anche in altre diocesidella Sicilia.Ascoltiamo volentieri ancora in merito

qualche pensiero mericiano: Gesù Cristo…nella sua immensa bontà mi ha eletta ad esseremadre, e viva e morta, di così nobile Compagnia,benchèdalcantomionefossi indegnissima;eaven-domi eletta, mi ha dato anche la grazia di poterlegovernare secondo la sua volontà. (Rc 3,4-5)…Essendogli piaciuto… adoperare me come suostrumento per una tale e tanta sua opera, benchèio, dal canto mio, fossi insufficientissima ed inu-tilissima serva. (T pr, 6-7)

La consacrazione nel mondo

Essere nelmondo, essere e restare secola-ri…

Nella famiglia e nella professione, nella co-munità civile ed ecclesiale, e in ogni nostra atti-vità ed iniziativa terremo desta la speranza delcielo… (Cost. 22.3)

Raccomandate chenelle case si comportino be-

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ne, con buon criterio, con prudenza e con mode-stia... Dite loro che, in qualunque luogo si trovi-no, diano il buon esempio (Rc 5,6.13).In una lettera a Chiarina Maiorana così

scriveva la nostraVenerabile: «Sant’Angela ciha lasciate in famiglia e dobbiamo esercitare in es-sa un apostolato di carità per quanto possiamo».

La Madonna

Quanto ama e prega la Madonna PapaFrancesco: Affido a Maria, la Vergine del-l’ascolto e della contemplazione, prima discepoladel suo amatoFiglio, questoAnnodellaVitaCon-sacrata. A Lei, figlia prediletta del Padre e rive-stita di tutti i doni di grazia, guardiamocomemo-dello insuperabile di sequela nell’amore a Dio enel servizio al prossimo.Le Costituzioni riportano lo stesso pen-

siero aMaria, modello della vita consacrata:Maria… è il modello della nostra vita di consa-crate nel mondo e il sostegno della nostra rispo-sta quotidiana a Dio. (Cost. 16)

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E Marianna prega e scrive: Vergine SS. visupplico di ottenermi l’umiltà, la carità, la pu-rezza, l’obbedienza e tutte le virtù che hanno at-tirato su Voi lo sguardo del Signore.

Maria, assicuratadall’angelo,pronunzia il suofiat.Nonfa laritrosanell’accettazionedell’altomi-nistero di Madre di Dio; accetta cose grandi, per-ché quando l’umiltà arriva al più alto grado, fa chel’anima riconosca essere niente, aspettando tuttoda Dio… (Natale 1920 Propositi)

La Vergine SS. sia con noi - scrive a Chiari-naMaiorana - … e ci faccia ripetere il suo gene-roso fiat di fronte a qualunque tribolazione purchévi sia la gloria di Dio, il bene della Compagnia,l’opera delle opere, la più grande per noi, diceval’indimenticabile Vismara (Catania, 13-3-‘929).E alla nipote Maria: Gesù sia sempre il tuo

Tutto, la Vergine SS. ti accompagni e ti conforti(Aci Castello, 9-9-‘940).

Kate DalmassoVice presidente della Compagnia di Sant’Orsola

Istituto secolare di Sant’AngelaMerici - Federazione

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LA VENERABILEMARIANNA AMICO ROXAS

Cenni biografici

Marianna Amico Roxas nasce il 21 di-cembre del 1883 da una famiglia ricca emol-to in vista nella società del tempo. Studia neimigliori collegi: dapprima adAcireale e poia Napoli.In piena “belle epoque” è una donna raf-

finata, elegante, abile cavallerizza e pianista,parla correntemente il francese che è la lin-gua straniera più in voga nella società deltempo. E’ un “buon partito” e tante sono leproposte di matrimonio. Marianna, invece,ha altri e alti progetti: vuole entrare nellaCongregazione delle Suore Serve dei poverifondata da padre Giacomo Cusmano. L’op-posizione della famiglia, però, le impediscedi seguire questa scelta.“Il Signore – scrivemons. Speciale nel vo-

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lume “Marianna Amico Roxas una donnanella Chiesa” – le mandò incontro tre ange-li che le indicarono e l’avviarono in una viache neppure conosceva, la Compagnia diSant’Orsola”.La Compagnia, fondata da Sant’Angela

Merici nel 1535, prevede la consacrazione aDio vivendo nel mondo.I tre «angeli» che l’aiutano a concretizza-

re il suo desiderio di donarsi a Dio sonomons. Alberto Vassallo, cugino della madreepoiNunzioApostolico;mons.AntonioAu-gustoIntreccialagli,CarmelitanoScalzoeve-scovo di Caltanissetta; Giulia Vismara, di-rettrice della Compagnia di Sant’Orsola aMilano chiamata aPalermodall’arcivescovoLualdi su sollecitazione dello stesso Intrec-cialagli.Daquell’incontro, il 6maggio 1912, aMa-

rianna è chiara la chiamata che il Signore lesta facendo: viveredavergine consacratanelmondo.Fonda la Compagnia di Sant’Orsola nel-

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la diocesi di Caltanissetta, nel 1925 in quelladiCatania (e ladirige finoal1939)e,nel 1938,in quella di Caltagirone.Due gli aspetti che Marianna cura con

particolare attenzione: la selezione rigorosadei nuovi membri della Compagnia e il ri-spetto fedele dello spirito mericiano.In più occasioni si scontra con parroci o

sacerdoti che non riescono a comprendere ilnuovo modo di vivere la vocazione di que-sto istituto secolare autonomo.Tutta la sua vita è impegnata, nonostante

la fragilità fisica, a seguire la crescita spiri-tuale delle tante figlie e dei gruppi sia tra-mite contatti epistolari, sia spostandosi con-tinuamente per tutta la Sicilia. La sua forzasono la preghiera e la fede incrollabile nel Si-gnore. Opera senza clamori con tutte le sueforze per i poveri e i bisognosi e affronta lamalattia e la sofferenza comemezzo per pu-rificarsi ed elevarsi a Dio.Muore a San Cataldo, in fama di santità,

il 24 giugno 1947.


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Lesuespogliemortali riposanonellachie-saMadrediSanCataldoaccantoaquelledel-lo zio mons. Alberto Vassallo e a quelle dimons. Cataldo Naro.Ella, per l’ambiente del centro Sicilia, al-

lora contadino, arretrato e chiuso, svolse unruolomoltoattivonellapromozionedel ruo-lo della donna nella Chiesa e nella società.La sua fu una vita di azione e di esempio.La sua esistenza è stata una continua of-

ferta di carità e amore per il prossimo.“Marianna Amico Roxas – ha scritto

mons. Mario Russotto - ha scelto due fon-damenti per restare salda nel Signore: l’Eu-caristia e Gesù Crocifisso.La santità di Marianna non sta nelle cose

grandi, ma nelle cose piccole, nel vivere nel-la semplicità, nello stupore continuo, nel-l’attenzione agli altri, soprattutto ai più po-veri, nel sentirsi costantemente avvitata dal-la presenza di Gesù e percepire questa pre-senza e fare ogni cosa per Dio, per fare pia-cere a Gesù”.

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Iter della Causa di canonizzazione

LaCostituzioneApostolica «DivinusPer-fectionis Magister», promulgata da Giovan-ni Paolo II nel 1983, prevede un iter moltolungo per la canonizzazione.Sono, infatti, passati oltre vent’anni da

quando, il 4 marzo 1989 si è aperta l’Inchie-sta diocesana sulla vita, le virtù e la fama disantità della Serva di Dio grazie all’impulsodato dagli studi storici e dalle pubblicazionidi mons. Cataldo Naro, allora direttore delCentroStudi«ArcangeloCammarata»esuc-cessivamente arcivescovo di Monreale.Mons. Naro aveva raccolto in un volume

pubblicatonel1987le letterediMariannado-po lunghe ricerche negli archivi delle Com-pagnie opresso singoli perché ella aveva fat-to bruciare tutte le sue carte poco prima dimorire. In occasione della presentazione dellibro,mons. Giovanni Speciale ha lanciato laproposta di avviare il processo di canoniz-zazione.


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Il 22 settembre 1988, il vescovomons.Al-fredoMariaGarsia ha fatto richiesta del nul-la osta per l’apertura del processo diocesanoche è arrivato il 14 dicembre successivo coninsolita rapidità. Il vescovo ha costituto unTribunale diocesano che ha sentito i testi-moni e raccolto i documenti. La Compagnianomina postulatore della causa padre CiroQuaranta.Il processo diocesano si è concluso l’11

maggio 1991 e il successivo 30maggio la sal-ma della Serva di Dio è stata traslata nellaChiesa Madre di San Cataldo.La Congregazione per le Cause dei San-

ti, con decreto del 5 febbraio 1993, ha rico-nosciuto la validità giuridica del processodiocesano e ha preparato la “Copia pubbli-ca”.Il 26 luglio 2006 la postulatrice, suor Ro-

saGrazianodellaCongregazionedelleFigliedel Divino zelo succeduta nel 2004 a p.Qua-ranta,hadepositatola«Positivosupervita,vir-tutibus et fama sanctitatis».

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«Si tratta – afferma la vice postulatriceCarmela Perricone - di un volumedi 973 pa-gine che comprende l’Informatio Relatoris,cioè la biografia documentata di MariannaAmico Roxas redatta da P. Cristoforo Bovefrancescano conventuale e relatore dellaCausa, e il Summarium super virtutibus, cioègli atti relativi al Processo diocesano artico-lato in 7 capitoli».La sua figura, esempio di santità, è stata

presentata al congresso delle Chiese d’Italiache si è tenuto a Verona nel 2006.La Positio è stata esaminata il 18 marzo

2011 dal Congresso Peculiare dei Consulto-ri Teologi: i nove teologi hanno espresso ilvoto affermativo unanime «al quesito sul-l’esercizio eroico delle virtù cristiane e la fa-ma di santità della Serva di Dio MariannaAmico Roxas».Sentita larelazionedelPonentedellaCau-

sa, mons. Giovanni Paolo Benotto, arcive-scovo di Pisa, i cardinali e i vescovi dellaCongregazione durante la Sessione Ordina-


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ria dell’8 novembre 2011 hanno riconosciu-to «che la Serva di Dio ha esercitato in gra-do eroico le virtù teologali, cardinali e an-nesse«.Il prefetto della Congregazione per le

Causedeisanti,Card.AngeloAmato,hapre-sentato una relazione accurata a papa Bene-detto XVI che, il 19 dicembre 2011, ha auto-rizzato il decreto sulle “virtù eroiche”.Labeatificazioneverràdecisaquandosa-

rà riconosciuto un miracolo attribuito al-l’intercessione della Venerabile. Per la cano-nizzazione sarà necessario un secondo mi-racolo.

Valerio CiminoMembro della “Commissione

MariannaAmico Roxas”

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PREGHIERA ALLA SS. TRINITÀPER IMPETRARE GRAZIE

O Trinità Santissima,che hai suscitato

Marianna Amico Roxascome madre di una schiera di vergini

consacrate nel mondo,secondo lo spirito

di S. Angela Merici,e l’hai ricolmata

di tanti donidi dolcezza e sapienza,

Ti prego di glorificare sulla terrala Tua serva fedelee di concedermi,

per sua intercessione,la grazia che Ti chiedo...

Fa’ che tutto riescaper la Tua maggior gloria.

Amen.

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ANNOTAZIONI

FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI LUGLIO 2015DALLA TIPOGRAFIA STRAZZERI DI DELIA (CL)

Lettere Marianna Amico Roxas · INTRODUZIONE «Le prove nel mondo non mancano, bisogna fortificarsi...

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