Letras de Tango - · PDF fileUna dovuta prefazione ... Por una cabeza (Tango) ... por...
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Parte 1
Letras de Tango Le parole del Tango tradotte in italiano
La milonga di Alvin
1
Una dovuta prefazione
In ogni angolo del pianeta si balla Tango, in Giappone come in Canada, in Russia come in Sud Africa.
Le persone si cercano, si organizzano, fanno decine o centinaia di chilometri per ritrovarsi in milonga
e condividere la propria passione, la propria idea di tango con gli altri.
Ballando ci si emoziona al suono di un violino, o di un bandoneón, si interpretano ritmi e melodie, si
parla di quell’artista o di quell’altro, si formano “fazioni” D’Arienziane o Di Sarliane…c’è chi ama
Pugliese, chi detesta Piazzolla, chi inneggia al Tango “Nuevo”, chi sostiene le origini ed il Tango
“Tradizionale”, chi parla di “marcette” e chi impazzisce per la Orquesta Típica Victor. Insomma, c’è un
universo sconfinato di gusti e “filosofie del Tango”, come ci sono infiniti modi di ballarlo, di
interpretarlo, perché infinite sono le combinazioni sentimentali dei ballerini, infiniti sono i maestri (o
presunti tali), infiniti sono gli attimi e le pulsazioni del tempo…e non vi sarà mai una soluzione di
continuità in questo pot-pourri che è il tango argentino ed i suoi interpreti.
Eppure mi sono convinto che, al di là di uno sparuto gruppo di persone fortunate perché conoscono
già la lingua spagnola, la maggior parte dei ballerini non abbia piena consapevolezza del significato
delle parole che animano i tanghi, i vals e le milonghe che abitualmente si ballano. Questo fenomeno
accade anche per altri generi musicali, basti pensare al rock…tutti ascoltiamo Elvis Presley, i Rolling
Stones, i Pink Floyd, Bob Dylan, i Queen…eppure sono sicuro che solo una piccola percentuale ne
conosce i testi. Una piccola parentesi proprio sulla lingua: ho scritto spagnolo, ma solo per
semplificare…avrei dovuto scrivere castigliano, ma sarebbe stata comunque una imprecisione, perché
la lingua utilizzata dai parolieri del tango è una mescolanza di idiomi…porteño, lunfardo, castigliano,
italiano, ecc.
Ebbene, spinto da queste riflessioni ho fatto qualche ricerca sul campo, chiedendo ad altri ballerini se
conoscevano le parole di quel tango o di quell’altra milonga. Una volta collezionato un campione
sufficientemente numeroso sono giunto ad una conclusione, tanto lapalissiana quanto poco trattata:
balliamo, balliamo tanto e di tutto, ripetiamo a memoria le parole che ascoltiamo come una sequenza
indistinta di sillabe, ma non sappiamo cosa stiamo dicendo e di cosa parla quel brano che tanto ci
emoziona.
Per questo motivo ho deciso di esplorare il web, nella speranza di trovare altre persone che già si
erano posti il mio stesso interrogativo. La fortuna è stata dalla mia parte.
Nella raccolta che segue, mi sono permesso di riportare il risultato di alcuni lavori già disponibili, più
alcune personali traduzioni. Non si tratta di un lavoro esaustivo, basti pensare che esistono più di
10.000 “Letras” in lingua originale…riportarle tutte sarebbe un’opera colossale per una persona sola.
Inoltre non tutti gli interpreti cantano l’intero tema; questo rende diverse le versioni di uno stesso
brano, secondo il cantante o l’orchestra che lo esegue.
Una serie di segni convenzionali accanto al titolo originale del brano indica la fonte originale dalla
quale è stata tratta la versione in italiano. Tutto il materiale utilizzato è debitamente riportato nella
sezione bibliografica a fine documento.
Un abrazo tanguero a todas y todos…Alvin
2
Indice dei brani
A media luz (Tango) ‡ ........................................... 3
Ahora no me conocés (Tango) ‡ ........................... 4
Así se baila el tango (Tango) ‡ .............................. 5
Bajo un cielo de estrellas (Vals) ............................ 6
Barrio de Tango (Tango) ‡ .................................... 7
Café de Los Angelitos (Tango) § ........................... 8
Cambalache (Tango) * .......................................... 9
Caricias (Tango) § ............................................... 10
Cómo dos extraños (Tango) § ............................. 11
Cuartito azul (Tango) § ....................................... 12
Desde el alma (Vals) § ........................................ 13
Dos fracasos (Tango) §........................................ 14
El adiós (Tango) *................................................ 15
El choclo (Tango) ................................................ 16
El vals soñador (Vals) § ....................................... 17
El viejo vals (Vals) § ............................................. 18
Ensueños (Tango) § ............................................ 19
Esquinas porteñas (Vals) § .................................. 20
Esta noche de luna (Tango) * ............................. 21
Flor de lino (Vals) § ............................................. 22
Flores del alma (Vals) § ....................................... 23
Golondrinas (Tango) § ........................................ 24
Historia de un amor (Tango) § ............................ 25
Humillación (Tango) * ......................................... 26
Jamás retornarás (Tango) * ................................ 27
Loca (Tango) § .................................................... 28
Malena (Tango) * ................................................ 29
Manoblanca (Tango) § ........................................ 30
María (Tango) § .................................................. 31
Mi Buenos Aires querido (Tango) § .................... 32
Mi dolor (Tango) § .............................................. 33
Mi refugio (Tango) § ........................................... 34
Milonga sentimental (Milonga) § ....................... 35
Naranjo en flor (Tango) § ................................... 36
Nido gaucho (Tango) § ....................................... 37
Nostalgias (Tango) § .......................................... 38
Ojos negros (Tango) § ........................................ 39
Paciencia (Tango) * ............................................ 40
Pasional (Tango) § .............................................. 41
Pedacito de cielo (Vals) § ................................... 42
Pero yo sé (Tango) * .......................................... 43
Pobre flor (Vals) § .............................................. 44
Poema (Tango) § ................................................ 45
Por una cabeza (Tango) ..................................... 46
Pregonera (Tango) § .......................................... 47
Qué te importa que te llore (Tango) * ............... 48
Recuerdo malevo (Tango) § ............................... 49
Romance de barrio (Vals) § ................................ 50
Rosa de otoño (Vals) § ....................................... 51
Shusheta [El Aristócrata] (Tango) § ................... 52
Silueta porteña (Milonga) § ............................... 53
Solamente ella (Tango) § ................................... 54
Soñar y nada más (Vals) * .................................. 55
Tango negro (Tango) .......................................... 56
Toda mi vida (Tango) § ...................................... 57
Tormenta (Tango) * ........................................... 58
Tres esquinas (Tango) § ..................................... 59
Tristezas de la Calle Corrientes (Tango) § .......... 60
Tú, el cielo y Tú (Tango) § .................................. 61
Tristeza Marina (Tango) § .................................. 62
Una emoción (Tango) * ...................................... 63
Ventarrón (Tango) § ........................................... 64
Verdemar (Tango) § ........................................... 65
Vida mía (Tango) § ............................................. 66
Volver (Tango) .................................................... 67
Yira Yira (Tango) * .............................................. 68
Yo no Se que me Han Hecho tus Ojos (Vals) § ... 69
3
A media luz (Tango) ‡
Música: Edgardo Donato
Letra: Carlos César Lenzi
Corrientes, tres cuatro ocho,
segundo piso, ascensor.
No hay porteros ni vecinos;
adentro cocktail y amor.
Pisito que puso Maple:
piano, estera y velador,
un telefón que contesta,
una victrola que llora
viejos tangos de mi flor
y un gato de porcelana
pa’ que no maulle al amor.
Y todo a media luz,
que es un brujo el amor,
a media luz los besos,
a media luz los dos.
Y todo a media luz,
crepúsculo interior,
¡qué suave terciopelo
la media luz de amor!
Juncal doce veinticuatro,
telefoneá sin temor.
De tarde, té con masitas;
de noche, tango y cantor.
Los domingos, tés danzantes;
los lunes, desolación.
Hay de todo nella casita:
almohadones y divanes,
como en botica, cocó,
alfombras que no hacen ruido
y mesa puesta al amor.
A media luz (Tango) ‡
Música: Edgardo Donato
Letra: Carlos César Lenzi
Corrientes, tre quattro otto,
secondo piano, ascensore.
Né portiere, né vicini;
dentro, cocktail e amore.
Appartamentino arredato da Maple:
piano, stuoia e abat-jour.
Mentre un telefono squilla,
piange un grammofono i tanghi,
quelli veri di altri tempi,
e il gatto è di porcellana
così non miagolerà d’amore.
E tutto in penombra,
un mago è l’amore,
a mezza luce i baci,
a mezza luce noi.
E tutto in penombra,
crepuscolo all’interno,
che morbido velluto
la penombra d’amore!
Juncal dodici ventiquattro,
telefona quando vuoi.
Di giorno, paste col tè,
di sera si canta il tango.
La domenica si balla,
la desolazione arriva il lunedì.
C’è di tutto in questo nido:
i cuscini, i divani,
come in farmacia, la coca,
i tappeti che ovattano i rumori
e la tavola servita per l’amore.
4
Ahora no me conocés (Tango) ‡
Música: Armando Baliotti
Letra: Carlos Giampé
Te alejaste del rincón natal
tras un sueño de distancias,
sin pensar que aquí dejabas
los seres que te amaban
y yo, con mi constancia;
agonía de vivir sin vos
o morir en un sendero,
y me alejé dejando atrás
la maldición entre los dos
y este es el pago que me das.
Ahora no me conocés,
me borró tu ingratitud,
y aunque dejes mi alma trunca
no podrás olvidar nunca
lo de nuestra juventud.
Algún día llorarás
todo el daño que me hacés;
te busqué sin darme paz,
por cariño nada más
y ahora no me conocés.
No se juega con un corazón
como vos lo hacés conmigo;
no pongás el gesto huraño:
buscarte fue mi engaño
y hallarte mi castigo.
Yo no sé cómo podés fingir
ese asombro en mi presencia.
Yo, que esperaba esta ocasión,
te vi pasar, te oí reir,
y se hizo trizas mi ilusión.
Ahora no me conocés ‡
Música: Armando Baliotti
Letra: Carlos Giampé
Ti allontanasti dal luogo natìo
dietro un sogno di distanza,
senza pensare che qui lasciavi
le persone che ti amavano
e me, e la mia costanza;
agonia di vivere senza te
o morire in un sentiero,
e mi allontanai lasciando dietro
la maledizione fra noi
e ora mi ripaghi così.
Ora non mi conosci,
mi ha cancellato la tua ingratitudine,
ma anche se mi hai mozzato l’anima
non potrai dimenticare i fatti
della nostra gioventù.
Un giorno piangerai
tutto il danno che mi fai;
senza darmi pace ti cercai,
per amore e nient’altro,
e ora non mi conosci.
Non si gioca con un cuore
come fai tu con me;
non ti ritrarre:
cercarti è stato un mio abbaglio,
trovarti, il mio castigo.
Io non so come fai a fingere
di stupirti in mia presenza.
Io che aspettavo quest’occasione,
vedendoti passare, sentendoti ridere,
la mia illusione è andata in frantumi.
5
Así se baila el tango (Tango) ‡
Música: Elías Randal
Letra: Elizardo Martínez Vilas
Qué saben los pitucos,
lambidos y shushetas,
qué saben lo que es tango,
qué saben de compás.
Aquí está la elegancia,
¡qué pinta, qué silueta,
qué porte, qué arrogancia,
qué clase pa’ bailar!
Así se corta el césped
mientras dibujo el ocho,
para estas filigranas
yo soy como un pintor.
Ahora una corrida,
una vuelta, una sentada,
así se baila el tango,
¡un tango de mi flor!
Así se baila el tango,
sintiendo en la cara
la sangre que sube
a cada compás,
mientras el brazo
como una serpiente
se enrosca en el talle
que se va a quebrar.
Así se baila el tango,
mezclando el aliento,
cerrando los ojos
pa’ escuchar mejor
cómo los violines
le cuentan al fueye
por qué desde esa noche
Malena no cantó.
¿Será mujer o junco quando
hace una quebrada,
tendrá resorte o cuerda
para mover los pies?
Lo cierto es que mi prenda,
que mi “peor es nada”
bailando es una fiera
que me hace enloquecer.
A veces me pregunto
si no será mi sombra
que siempre me persigue,
o un ser sin voluntad.
Pero es que yo he nacido así,
pa’ la milonga,
y como yo se muere,
se muere por bailar.
Así se baila el tango (Tango) ‡
Música: Elías Randal
Letra: Elizardo Martínez Vilas
Che ne sanno gli aristocratici,
leccati e attillati,
che ne sanno di tango,
che ne sanno di ritmo?
Ecco qui l’eleganza,
la presenza, la linea,
il portamento, la grinta,
la classe per ballare!
Così si rade il prato
mentre disegno l’otto,
per queste filigrane
io sono un vero artista.
Adesso una corsetta,
un giro, una seduta,
così si balla il tango,
un perfetto tango!
Così si balla il tango,
sentendo nel viso
il sangue che sale
a ogni battuta,
mentre il braccio
come un serpente
si attorciglia alla vita
quasi a spezzarla.
Così si balla il tango,
mescolando l’alito,
chiudendo gli occhi
per ascoltare meglio
come i violini
raccontano al mantice
perché da quella sera
Malena non ha più cantato.
Sarà una donna o un giunco
quando esegue una figura,
quale molla o carica
le farà muovere i piedi?
Di certo però il mio bene,
il mio “meglio di niente”
quando balla è una pantera
che mi fa impazzire.
A volte mi domando
se non sarà la mia ombra
che mi segue di continuo,
o un essere privo di volontà.
Ma forse è che sono nato così,
per la milonga,
e come me, si sente morire,
si sente morire per il ballare.
6
Bajo un cielo de estrellas (Vals)
Música: Enrique Francini y Héctor Stamponi
Letra: José María Contursi
Mucho tiempo después de alejarme,
vuelvo al barrio que un día dejé…
con el ansia de ver por sus calles
mis viejos amigos, el viejo café.
En la noche tranquila y oscura
hasta el aire parece decir:
“No te olvides que siempre fui tuya
y sigo esperando que vuelvas a mí”.
En esta noche vuelvo a ser
aquel muchacho soñador
que supo amarte y con sus versos
te brindó sus penas…
Hay una voz que me dice al oído:
“Yo sé que has venido
por ella… por ella !”.
Qué amable y qué triste es a la vez
la soledad del arrabal
con sus casitas y los árboles que pintan sombras.
Sentir que todo… que todo la nombra,
¡qué ganas enormes me dan de llorar!
Bajo el cielo cubierto de estrellas
una sombra parezco al pasar…
No he de verme jamás con aquella
¡qué tanto mi quiso… y hoy debo olvidar!
En la noche tranquila y oscura
hasta el aire parece decir:
“Para qué recordar que fui tuya
si yo ya no espero que vuelvas a mí!”.
Bajo un cielo de estrellas (Vals)
Música: Enrique Francini y Héctor Stamponi
Letra: José María Contursi
Molto tempo dopo essermi allontanato,
torno al quartiere che un giorno ho lasciato…
con l’ansia di vedere per le sue strade
i miei vecchi amici, il vecchio caffè.
Nella notte tranquilla e oscura
persino l’aria mi sembra dire:
“Non ti dimenticare che fui sempre tua
e continuo a sperare che tu ritorni da me”.
In questa notte torno ad essere
quel ragazzo sognatore
che seppre amarti e con i suoi versi
ti portò le sue pene…
C’è una voce che mi dice all’orecchio:
“Io so che sei venuto
per lei…per lei !”.
Che amabile e che triste è a sua volta
la solitudine della periferia
con le sue casette e gli alberi che dipingono ombre.
Sentire che tutto…che tutto la nomina,
Che voglia enorme mi danno di piangere!
Sotto il cielo coperto di stelle
un’ombra sembro al passar…
Non devo vedermi più con quella
che tanto mi amò….e oggi devo dimenticare !
Nella notte tranquilla e oscura
persino l’aria sembra dire:
“Perchè ricordare che fui tua
se io ormai non spero che ritorni da me !”.
7
Barrio de Tango (Tango) ‡
Música: Aníbal Troilo
Letra: Homero Manzi
Un pedazo de barrio, allá en Pompeya,
durmiéndose al costado del terraplén,
un farol balanceando en la barrera
y el misterio de adiós que siembra el tren.
Un ladrido de perros a la luna,
el amor escondido en el portón,
y los sapos redoblando en la laguna
y a lo lejos la voz del bandoneón.
Barrio de tango, luna y misterio.
Calles lejanas, ¡cómo estarán!
Viejos amigos que hoy ni recuerdo,
¿qué se habrán hecho? ¿Dónde andarán?
Barrio de tango, ¿qué fue de aquella
Juana la rubia que tanto amé?
¿Sabrá que sufro pensando en ella
desde la tarde que la dejé?
Barrio de tango, luna y misterio,
¡desde el recuerdo te vuelvo a ver!
Un coro de silbidos allá en la esquina,
y su canto llenando el almacén,
y el dolor de la pálida vecina
que ya nunca salió a mirar el tren.
Así evoco tus noches, barrio ‘e tango,
con las chatas entrando al corralón
y la luna chapaleando sobre el fango,
y a lo lejos la voz del bandoneón.
Barrio de Tango (Tango) ‡
Música: Aníbal Troilo
Letra: Homero Manzi
Un pezzetto di quartiere, là a Pompeya,
sonnecchia dalle parti del terrapieno,
una lampada trema sul binario
e un mistero d’addio che sembra il treno.
I cani che abbaiano alla luna
e l’amore nascosto da un portone,
il chiasso delle rane nella laguna,
ed in lontananza la voce del bandoneón.
Quartiere tango, luna e mistero.
Strade lontane, dove saranno?
I vecchi amici della mia infanzia,
che ne è di loro? Lo saprò mai?
Quartiere tango, dov’è finito
il biondo amore di gioventù?
Saprà che ancora soffro, pensando a lei
da quella sera che me ne andai?
Quartiere tango, luna e mistero,
col mio ricordo ritorno a vederti.
Un coro fischiettante giù per la china,
il suo canto si univa alle altre voci dentro del bar,
ed il dolore della pallida vicina,
che mai uscì a guardare il treno.
Quante notti con te, quartiere tango,
con le chiatte accanto al baraccone,
e la luna guazzando dentro il fango,
ed in lontananza la voce del bandoneón.
8
Café de Los Angelitos (Tango) §
Música: José Razzano
Letra: Cátulo Castillo
Yo te evoco, perdido en la vida,
y enredado en los hilos del humo,
frente a un grato recuerdo que fumo
y a esta negra porción de café.
¡Rivadavia y Rincón!… Vieja esquina
coqueteando su gris en la mesa que está
meditando en sus noches de ayer.
¡Café de los Angelitos!
¡Bar de Gabino y Cazón!
Yo te alegré con mis gritos
en los tiempos de Carlitos
por Rivadavia y Rincón.
¿Tras de qué sueños volaron?
¿En qué estrellas andarán?
Las voces que ayer llegaron
y pasaron, y callaron,
¿dónde están?
¿Por qué calle volverán?
Cuando llueven las noches su frio
vuelvo al mismo lugar del pasado,
y de nuevo se sienta a mi lado
Betinoti, templando la voz.
Y en el dulce rincón que era mío
su cansancio la vida bosteza,
porque nadie me llama a la mesa de ayer,
porque todo es ausencia y adiós.
Café de Los Angelitos (Tango) §
Música: José Razzano
Letra: Cátulo Castillo
Io ti evoco, perduto nella vita,
e invischiato nei fili del fumo,
davanti a un grato ricordo che consumo
e a questa tazza di nero caffè.
Rivadavia e Rincòn, vecchie strade
civettando nel grigio del tavolino che
ripensa alle notti di ieri.
Cafè de los Angelitos !
Bar di Gabino e Cazòn !
io ti ho rallegrato con il mio vociare
ai tempi di Carlitos
nel bivio di Rivadavia e Rincòn.
Dietro quale sogno sono volate?
Su quali stelle andranno ?
Le voci che ieri arrivarono
e passarono e tacquero,
Dove sono ?
Per quali strade torneranno ?
Quando le notti piovono il loro freddo
torno allo stesso luogo del passato,
e nuovamente si siede vicino a me
Betinotti per riscaldare la sua voce;
e nel dolce angolo che era mio
sgocciola la sua stanchezza la vita,
perchè nessuno mi chiama al tavolino di ieri,
perchè tutto è assenza e addio.
9
Cambalache (Tango) *
Música y Letra: Enrique Santos Discepolo
Que el mundo fue y será una porquería
ya lo sé...
(¡En el quinientos seis y en el dos mil también!).
Que siempre ha habido chorros,
maquiavelos y estafaos,
contentos y amargaos,
valores y dublé...
Pero que el siglo veinte es un despliegue
de maldá insolente, ya no hay quien lo niegue.
Vivimos revolcaos en un merengue
y en un mismo lodo todos manoseaos...
¡Hoy resulta que es lo mismo
ser derecho que traidor!...
¡Ignorante, sabio o chorro,
generoso o estafador!
¡Todo es igual!¡Nada es mejor!
¡Lo mismo un burro que un gran profesor!
No hay aplazaos ni escalafón,
los inmorales nos han igualao.
Si uno vive en la impostura
y otro roba en su ambición,
¡da lo mismo que sea cura,
colchonero, rey de bastos, caradura o polizón!...
!Qué falta de respeto,
qué atropello a la razón!
¡Cualquiera es un señor! ¡Cualquiera es un ladrón!
Mezclao con Stavisky va Don Bosco y "La Mignón",
Don Chicho y Napoleón, Carnera y San Martín...
Igual que en la vidriera irrespetuosa
de los cambalaches se ha mezclao la vida,
y herida por un sable sin remaches
ves llorar la Biblia contra un calefón...
¡Siglo veinte, cambalache
problemático y febril!...
El que no llora no mama
y el que no afana es un gil!
¡Dale nomás! ¡Dale que va!
¡Que allá en el horno
nos vamo a encontrar!
¡No pienses más,
sentate a un lao,
que a nadie importa si naciste honrao!
Es lo mismo el que labura
noche y día como un buey,
que el que vive de los otros,
que el que mata, que el que cura
o está fuera de la ley...
Cambalache (Tango) *
Música y Letra: Enrique Santos Discepolo
Che il mondo fu è sarà una porcheria
già lo so…
(Nel cinquecentosei e anche nel Duemila!)
Che sempre ci siano stati ladri,
ingannatori e truffati,
contenti e avviliti,
valori e imitazioni…
Ma che il ventesimo secolo sia uno schieramento di
male insolente, non c’è nessuno che lo neghi.
Viviamo travolti in una baraonda
e nello stesso fango tutti impastati…
Oggi risulta ch’è lo stesso
esser retto o traditore!…
Ignorante, saggio, ladro,
generoso o truffatore!
E’ tutto uguale! Niente è migliore!
Lo stesso un asino che un grande professore! Non ci
sono bocciati ne’ graduatoria,
gli immorali ci hanno uguagliato.
Se uno vive nell’impostura
e un altro ruba per ambizione,
è lo stesso che sia prete,
materassaio, re di bastoni, faccia di bronzo o clandestino !…
Che mancanza di rispetto, che affronto alla ragione!
Chiunque è un signore !
Chiunque è un ladro !
Mischiato con Stavisky va Don Bosco e “La Mignon”,
Don Chicho e Napoleone, Carnera e San Martìn…
Come la vetrina irrispettosa
dei rigattieri s’è mischiata la vita,
e ferita da una lama senza filo
vedi piangere la Bibbia accanto allo scaldabagno.
Secolo ventesimo rigattiere
problematico e febbrile!…
Chi non piange non poppa
e chi non ruba è un fesso !
Dacci dentro dai ! Dai che va bene !
Che là all’inferno
ci incontreremo!
Non pensarci su,
stattene da parte,
che a nessuno importa se sei un uomo d’onore!
E’ lo stesso chi fatica
notte e giorno, come un bue,
che chi vive degli altri,
chi ammazza, chi guarisce
o sta fuori della legge…
10
Caricias (Tango) §
Música: Juan Martí
Letra: Alfredo Bigeschi
La soledad
que me envuelve el corazón,
va encendiendo en mi alma
el fuego de tu amor lejano.
En las brumas de tu olvido
viaja mi ilusión,
gritando tu nombre en vano.
Pero no estás
y en mi cruel desolación
es un fantasma el recuerdo
de lo que se fue.
Percibo tu sombra y mi amor te nombra
pidiéndote aquellas caricias de ayer.
No vendrás
y sin embargo te espera mi amor.
Quiero olvidarte y no puedo olvidar
porque sos toda mi ilusión.
No vendrás
y yo esperándote estoy, mi bien,
con la fe del que ama como yo.
Y añora de ti, caricias de ayer
anhelante mi buen corazón.
En la ansiedad
de tenerte junto a mí
mis manos en el vacío
te andan buscando,
y en medio de este silencio
atroz mi alma febril,
para sí, te está llamando.
Caricias (Tango) §
Música: Juan Martí
Letra: Alfredo Bigeschi
La solitudine
che mi avvolge il cuore,
sta accendendo nella mia anima
il fuoco del tuo lontano amore.
Nelle nebbie del tuo oblio
viaggia la mia illusione,
gridando invano il tuo nome.
Però non ci sei
e nella mia crudele desolazione
è un fantasma il ricordo
di ciò che se n’è andato.
Distinguo la tua ombra ed il mio amore ti nomina
chiedendoti quelle carezze di ieri.
Non verrai
e comunque ti aspetta il mio amore.
Voglio dimenticarti e non posso dimenticare
perchè sei tutta la mia illusione.
Non verrai
ed io ti sto aspettando, mia cara,
con la fede di chi ama come me.
E brama da te, carezze del passato
desideroso il mio buon cuore.
Nella ansietà
di tenerti unito a me
le mie mani nel vuoto
ti vanno cercando,
ed in mezzo a questo silenzio
atroce la mia anima febbrile,
nel proprio intimo ti sta chiamando.
11
Cómo dos extraños (Tango) §
Música: Pedro Laurenz
Letra: José María Contursi
Me acobardó la soledad
y el miedo enorme de morir lejos de ti…
¡Qué ganas tuve de llorar
sintiendo junto a mí
la burla de la realidad!
Y el corazón me suplicó
que te buscara y que le diera tu querer…
Me lo pedía el corazón
y entonces te busqué
creyéndote mi salvación…
Y ahora que estoy frente a ti
parecemos, ya ves, dos extraños…
Lección que por fin aprendí:
¡cómo cambian las cosas los años!
Angustia de saber muertas ya
la ilusión y la fe…
Perdón si me ves lagrimear…
¡Los recuerdos me han hecho mal!
Palideció la luz del sol
al escucharte fríamente conversar…
Fue tan distinto nuestro amor
y duele comprobar
que todo, todo terminó.
¡Qué gran error volverte a ver
para llevarme destrozado el corazón!
Son mil fantasmas, al volver
burlándose de mí,
las horas de ese muerto ayer…
Cómo dos extraños (Tango) §
Música: Pedro Laurenz
Letra: José María Contursi
Mi hanno fatto paura la solitudine
e la paura enorme di morire senza di te…
Che viene voglia di piangere
sentendo con me
l’ironia della realtà !
Ed il cuore mi supplicò
che ti trovassi e che gli dessi il tuo amore…
Me lo chiedeva il cuore
e allora ti trovai
ritenendoti la mia salvezza…
Ed ora che sto di fronte a te
sembriamo, ormai vedi, due estranei…
Lezione che alla fine ho appreso:
come cambiano le cose gli anni !
Angoscia di sapere ormai morte
l’illusione e la fede…
Scusami se mi vedi piangere…
I ricordi mi hanno fatto male !
Impallidì la luce del sole
ad ascoltarti conversare freddamente…
Fu tanto diverso il nostro amore
e fa male constatare
che tutto, tutto finì.
Che grande errore tornarti a vedere
da infrangermi il cuore !
Sono mille fantasmi, prendendosi
gioco di me al ritorno,
le ore di questo morto passato…
12
Cuartito azul (Tango) §
Música: Mariano Mores
Letra: Mario Battistella
Cuartito azul, dulce morada de mi vida,
fiel testigo de mi tierna juventud,
llegó la hora de la triste despedida,
ya lo ves, todo en el mundo es inquietud.
Ya no soy más aquel muchacho oscuro;
todo un señor desde esta tarde soy.
Sin embargo, cuartito, te lo juro,
nunca estuve tan triste como hoy.
Cuartito azul
de mi primera pasión,
vos guardarás todo mi corazón.
Si alguna vez
volviera la que amé
vos le dirás
que nunca la olvidé.
Cuartito azul,
hoy te canto mi adiós.
Ya no abriré
tu puerta y tu balcón.
Aquí viví toda mi ardiente fantasia
y al amor con alegria le canté;
aquí fue donde sollozó la amada mía
recitándome los versos de Chénier.
Quizá tendré para enorgullecerme
gloria y honor como nadie alcanzó,
pero nada podrá ya parecerme
tan lindo y tan sincero como vos.
Cuartito azul (Tango) §
Música: Mariano Mores
Letra: Mario Battistella
Stanzetta blu, dolce riparo della vita,
testimone della mia gioventù,
è giunta l’ora della triste dipartita,
lo vedi ormai, tutto nel mondo è insicurezza.
Io non sono più quel ragazzo opaco,
questa sera sono un vero signore.
Eppure, stanzetta, te lo giuro,
non sono mai stato triste come oggi.
Stanzetta blu
della mia prima passione,
tu conserverai tutto il mio cuore.
Se una volta
tornasse colei che ho amato
tu le dirai
che non l’ho mai dimenticata.
Stanzetta blu,
oggi ti canto il mio addio.
Non aprirò più
la tua porta ed il tuo balcone.
Qui ho vissuto la mia ardente fantasia
e all’amore ho cantato con fantasia;
qui ha singhiozzato la mia amata
recitandomi i versi di Chénier.
Anche se un giorno meritassi
gloria e onori come nessun altro,
ma nulla potrà sembrarmi
così bello e sincero come te.
13
Desde el alma (Vals) §
Música Rosita Melo/Víctor Piuma Vélez
Letra: Homero Manzi
Alma, si tanto te han herido,
¿por qué te niegas al olvido?
¿Por qué prefieres
llorar lo que has perdido,
buscar lo que has querido,
llamar lo que murió?
Vives inútilmente triste
y sé que nunca mereciste
pagar con penas
la culpa de ser buena,
tan buena como fuiste
por amor.
Fue lo que empezó una vez,
lo que después dejó de ser.
Lo que al final
por culpa de un error
fue noche amarga del corazón.
¡Deja esas cartas!
¡Vuelve a tu antigua ilusión!
Junto al dolor
que abre una herida
llega la vida
trayendo otro amor.
Alma, no entornes tu ventana
al sol feliz de la mañana.
No desesperes,
que el sueño más querido
es el que más nos hiere,
es el que duele más.
Vives inútilmente triste
y sé que nunca mereciste
pagar con penas
la culpa de ser buena,
tan buena como fuiste
por amor.
Desde el alma (Vals) §
Música Rosita Melo/Víctor Piuma Vélez
Letra: Homero Manzi
Anima, se ti hanno ferito tanto,
perchè non cerchi di dimenticare ?
Perchè preferisci
piangere per quello che hai perduto,
trovare quello che hai amato,
chiamare ciò che è morto ?
Vivi inutilmente triste
e so che non hai mai meritato
pagar con pene
la colpa di essere buona,
tanto buona come fosti
per amore.
Fu quello che iniziò una volta,
quello che poi finì di essere.
Quello che alla fine
per colpa di un errore
fu una notte amara per il cuore.
Lascia queste carte !
Torna alla tua antica illusione !
Con il dolore
che apre una ferita
arriva la vita
portando un altro amore.
Anima non socchiudere la tua finestra
al sole felice della mattina.
Non disesperare
che il sogno più voluto
è quello che più ci ferisce,
e quello che fa’ più male.
Vivi inutilmente triste
io so che non hai mai meritato
pagare con pene
la colpa per essere buona
tanto buona come sei stata
per amor.
14
Dos fracasos (Tango) §
Música: Miguel Caló
Letra: Homero Expósito
Me sorprendí
cuando te hallé
como un dolor, sin palabras,
la voz mareada de copas
se me anudó en la garganta.
Quise gritar,
pero pa’ qué
si al fin yo estoy igual.
Sueños
que gastamos conversando
cuando
nos hablábamos de amor.
Horas
que ya están en el olvido,
sensación de haber perdido
la esperanza en el adiós.
Rabia
de sabernos tan cambiados,
miedo
de gritar esta verdad.
Somos
dos fracasos que se amaron
y partieron y olvidaron
y hoy se miran asombrados
de morder la realidad.
Vuelve otra vez
a tu rincón
que yo me voy con los años.
Ya llueve plata en mis sienes
y hay un dolor en tus manos.
Pa’ qué llorar
todo el ayer
si ya no puede ser.
Dos fracasos (Tango) §
Música: Miguel Caló
Letra: Homero Expósito
Mi sorprese
quando ti scoprì
come un dolore, senza parole,
la voce ubriacata dalle coppe (di vino)
mi si annodò nella gola.
Volli gridare,
ma per che cosa
se alla fine sto allo stesso modo.
Sogni
che consumiamo conversando
quando
noi parlavamo d’amore.
Ore
che stanno ormai nell’oblio,
sensazione di aver perso
la speranza nell’addio.
Rabbia
di saperci tanto cambiati,
paura
di gridare questa verità.
Siamo
due falliti che si amarono
e partirono e dimenticarono
e oggi si guardano sorpresi
nell’addentare la realtà.
Torna un’altra volta
al tuo angolo
che io me ne vado con gli anni.
Ormai piove argento alle mie tempie
e c’è dolore nelle tue mani.
Perchè rimpiangere
tutto il passato
se ormai non può essere più.
15
El adiós (Tango) *
Música: Maruja P. Huergo
Letra: Virgilio San Clemente
En la tarde que en sombras se moría,
buenamente nos dimos el adiós;
mi tristeza profunda no veías
y al marcharte sonreíamos los dos.
Y la desolación, mirándote partir,
quebraba de emoción mi pobre voz...
El sueño más feliz, moría en el adiós
y el cielo para mí se obscureció.
En vano el alma
con voz velada
volcó en la noche la pena...
Sólo un silencio
profundo y grave
lloraba en mi corazón.
Sobre el tiempo transcurrido
vives siempre en mí,
y estos campos que nos vieron
juntos sonreír
me preguntan si el olvido
me curó de ti.
Y entre los vientos
se van mis quejas
muriendo en ecos,
buscándote...
mientras que lejos
otros brazos y otros besos
te aprisionan y me dicen
que ya nunca has de volver.
Cuando vuelva a lucir la primavera,
y los campos se pinten de color,
otra vez el dolor y los recuerdos
de nostalgias llenarán mi corazón.
Las aves poblarán de trinos el lugar
y el cielo volcará su claridad...
Pero mi corazón en sombras vivirá
y el ala del dolor te llamará.
En vano el alma
dirá a la luna
con voz velada la pena...
Y habrá un silencio
profundo y grave
llorando en mi corazón.
El adiós (Tango) *
Música: Maruja P. Huergo
Letra: Virgilio San Clemente
Nella sera che moriva tra le ombre,
bonariamente ci siamo dati l’addio;
non vedevi la mia tristezza profonda
e andandotene sorridevamo tutti e due.
e la desolazione guardandoti partire,
rompeva d’emozione la mia povera voce…
Il sogno più felice moriva nell’addio,
ed il cielo per me si oscurò.
Invano l’anima
Con voce velata
versò nella notte la pena…
Solo un silenzio
profondo e grave
piangeva nel mio cuore.
Resta il tempo passato,
vive sempre in me,
e questi campi che ci hanno visti
insieme sorridere,
mi chiedono se l’oblio,
mi ha guarito da te.
E tra i venti
se ne vanno i miei lamenti
morendo in echi,
cercando te…
mentre lontani
altri abbracci e altri baci
t'imprigionano e mi dicono
che ormai non tornerai.
Quando tornerà a risplendere la primavera,
e la campagna si dipingerà di colori,
un’altra volta il dolore ed i ricordi
riempiranno il mio cuore di nostalgia.
Gli uccelli la popoleranno di stornelli
ed il cielo verserà il suo chiarore.
Ma il mio cuore vivrà nelle ombre,
e l’ala del dolore ti chiamerà.
Invano l’anima
dirà alla luna
con voce velata la pena…
E ci sarà un silenzio
profondo e grave
che piange nel mio cuore.
16
El choclo (Tango)
Música: Angel Villoldo
Letra: Enrique Santos Discepolo,
Juan Carlos Marambio Catán
Con este tango que es burlon y compadrito
se ato dos alas la ambición de mi suburbio;
con este tango nacio el tango y como un grito
salio del sordido barrial buscando el cielo;
Conjuro extraño de un amor hecho cadencia
que abrio caminos sin más luz que la esperanza,
mezcla de rabia de dolor, de fe, de ausencia
llorando en la inocencia de un ritmo jugueton.
Por tu milagro de notas agoreras,
nacieron sin pensarlo, las paicas y las grelas,
luna de charcos, canyengue en las caderas,
y un ansia fiera en la manera de querer...
Al evocarte, tango querido,
siento que tiemblan las baldosas de un bailongo
y oigo el rezongo de mi pasado...
Hoy, que no tengo más a mi madre,
siento que llega en punta'e pie para besarme
cuando tu canto nace al son de un bandoneón...
Carancanfunfa se hizo al mar con tu bandera
y en un 'pernó' mezclo a Paris con Puente Alsina,
triste compadre del gavion y de la mina
y hasta comadre del bacan y la pebeta.
Por vos shusheta, cana, reo y mishiadura
se hicieron voces al nacer con tu destino...
Misa de faldas, querosen, tajo y cuchillo,
que ardio en los conventillos y ardio
en mi corazón!
El choclo (Tango)
Música: Angel Villoldo
Letra: Enrique Santos Discepolo,
Juan Carlos Marambio Catán
Con questo tango che è burlone e malandrino
si alzò in volo l'ambizione del mio sobborgo.
Con questo tango nacque il tango e come un grido
salì dal sordido barrìo cercando il cielo.
Richiamo magico di amore e di cadenza
ha aperto strade illuminato di speranza,
misto di rabbia, dolore, fiducia e solitudine,
piangendo nell'innocenza di un ritmo senza età.
Dalle tue note son nati per incanto
le donne forti e prepotenti e le donnacce,
la luna nelle pozzanghere, il canyengue nei fianchi,
e un'ansia fiera nel modo d'amare.
All’evocarti, tango mio caro,
sento vibrare il pavimento di una bailonga
e riaffiorare alla mente il mio passato.
Ancora oggi, che non c'è più mia madre,
mi par di sentirla avvicinarsi in punta di piedi per baciarmi
quando il tuo canto nasce al suono di un bandoneón.
Caracanfunfa attraversò i mari con la tua bandiera,
e in un "pernod" mescolò Parigi con Ponte Alsina,
triste compagno di magnacci e belle gnocche,
a braccetto con ricconi e fanciullette.
E fu così che la ragazza per bene, il poliziotto, il farabutto
e la sventura nacquero insieme con il tuo destino.
Povere vesti, indole focosa, coltello in tasca,ardesti
nei conventillos, come ora ardi
nel mio cuore!
17
El vals soñador (Vals) §
Música y Letra: Armando Pontier
Quien al oir los primeros compases del vals
no ha tenido intención de bailar
si hasta parece que el mundo en su eterno rodar
girara al compas de algun vals
si usted ha soñado en sus brazos poder estrechar
a esa rubia que encanta al mirar
juntos muy juntos los dos estaran
si siguen el ritmo del vals
soñar, dejarse arruyar, decir al oido
palabras tan dulces que invitan a amar
soñar siguiendo el compas
cerrando los ojos
muy cerca las bocas
el sueño del vals
sentir que nos aprisiona
un perfume de amor
que un angel con voz de cielo nos robe el adios
soñar, siguiendo el compas
que todo es distinto
si entrega su alma al ritmo del vals
El vals soñador (Vals) §
Música y Letra: Armando Pontier
A chi udendo le prime battute di un vals
non è venuta voglia di ballare
il mondo nel suo eterno ruotare
girerà al ritmo di un vals
se tu hai sognato di poter stringere tra le tue braccia
quella bionda che incanta quando guarda
uniti molto uniti i due staranno
se seguiranno il ritmo del vals
sognar, lasciarsi cullare, dire all’orecchio
parole tanto dolci che inducono ad amare
sognar, seguendo il ritmo
chiudendo gli occhi
molto vicine le bocche
il sogno del vals
sentire che ci imprigiona
un profumo di amore
che un angelo con voce celeste ci ruba un addio
sognar, seguendo il ritmo
che tutto è diverso
se affidi la tua anima al ritmo del vals
18
El viejo vals (Vals) §
Música: Charlo
Letra: José González Castillo
Al lánguido compás
de un vals de Chopin,
mi amor te confesé
sin ver que más
llamaba tu interés aquel vals.
Por eso hoy mi canción
a su mismo compás,
te llora como un bien
que ya jamás
traerá a mi corazón su vaivén.
Fue como un loco volar de falena
con giros y vueltas en torno al fanal
que nos deslumbra y nos llena
de un dulce mareo sutil y fatal…
Juntos mi pecho y tu seno…
los dos corazones, latiendo a la par,
fijo, impasible y sereno
¡tu frío mirar!…
¡Quién me diría que toda
la gloria, de aquella gentil posesión,
era la efímera coda
que al valse ponía mi loca ilusión!…
Dócil tu mano en mi mano…
¡Mi brazo oprimiendo tu talle liviano
y en tanto mi acento
muriendo en el lento
girar del valsar!…
Falena de salón.
mi corazón también
sus alas de ilusión
quemó tenaz
girando en aquel vals de Chopin…
Borracho de pasión
y ciego de querer,
se lanza a tu atracción
sin ver que más
que un alma en ti, mujer, hay un vals.
El viejo vals (Vals) §
Música: Charlo
Letra: José González Castillo
Al ritmo languido
di un vals di Chopin,
ti confessai il mio amore
senza vedere che
quel vals richiamava di più il tuo interesse.
Per questo oggi la mia canzone
al suo medesimo ritmo,
te piange come un bene
che ora ormai
porterà al mio cuore il suo vai e vieni.
Fu come un volo pazzo di falena
con giri e intorno al fanale
che ci abbaglia e ci riempie
di un dolce capogiro sottile e fatale…
uniti il mio petto ed il tuo seno…
i due cuori, battendo all’unisono,
fisso, impassibile e sereno
il tuo freddo sguardo !
Chi mi direbbe che tutta
la gloria di quella gentile possessione
era l’effimera coda
che il vals riponeva nella mia pazza illusione…!
Docile la tua mano nella mia…
Il mio braccio opprimendo il tuo corpetto leggero
ed intanto il mio accento
morendo nel lento
girare del vals !…
Falena di salòn.
Anche il mio cuore
le sue ali di illusione
bruciò tenace
girando in quel vals di Chopin…
Ubriaco di passione
e cieco d’amore,
si lancia nella tua attrazione
senza vedere che più
che un’anima, in te, donna, c’è un vals.
19
Ensueños (Tango) §
Música: Luis Brighenti
Letra: Enrique Cadícamo
Ensueños… fantasías del ayer…
veinte años… ilusión
de andar y recorrer…
La alegre juventud vino a golpear
la puerta de los dos
y fuimos al azar…
El mundo nos atrajo y al andar
tú y yo fuimos felices de verdad…
En todos los andenes hubo un tren
que siempre nos llevó
soñando a algún andén.
El panorama de París nos hizo suspirar,
su niebla puso mas “splin” en nuestro
deambular…
Mimí Pinsón
Marcelo y Schaunard
surgieron al andar
en nuestra ensoñación…
Los dos bebiendo la alegría de viajar y andar.
Los dos llevando en nuestros ojos la misma visión.
Cuánto soñé
besándote en París…
y hoy, cuando lloro al ver tu
cabellera gris.
Los años no han podido derrotar
del todo tu beldad…
aún queda un resto fiel…
Veinte años hace ya que al recorrer
el mundo vos y yo
salimos una vez.
Veinte años… ¡quien pudiera detener
la aguja del reloj y retroceder!
Pero hoy queda otro viaje que emprender…
¡Amada! a preparar el viaje a la vejez.
Ensueños (Tango) §
Música: Luis Brighenti
Letra: Enrique Cadícamo
Sogni… fantasie del passato…
venti anni… illusione
di andare e rincorrere…
L’allegra gioventù è venuta a battere
alla porta di noi due
e partimmo senza rotta…
Il mondo ci ha attratto e andando
tu e io fummo veramente felici…
In tutti i binari c’era un treno
che sempre ci portava via
sognando qualche binario.
Il panorama di Parigi ci fece sospirare,
la sua nebbia pose più “spin” sul nostro
cammino…
Mimì Pinsòn
Marcelo e Schaunard
apparirono nel viaggio
alla nostra fantasia…
Noi due bevendo l’allegria di viaggiare e andare.
Noi due portando nei nostri occhi la stessa visione.
Quanto sognai
baciandoti a Parigi…
e oggi, quando piango nel vedere
la tua capigliatura grigia.
Gli anni non hanno potuto sconfiggere
del tutto la tua bellezza…
rimane ancora un resto fedele…
Sono già venti anni che rincorrendo
il mondo io e te
usciamo una volta.
Venti anni… chi poteva fermare
la lancetta dell’orologio e farla retrocedere !
Però oggi resta un altro viaggio da iniziare….
Amata ! preparare il viaggio per la vecchiaia.
20
Esquinas porteñas (Vals) §
Música: Sebastián PIana
Letra: Homero Manzi
Esquina de barrio porteño
te pintan los muros la luna y el sol.
Te lloran las lluvias de invierno
en las acuarelas de mi evocación.
Treinta lunas conocen mi herida
y cien callecitas nos vieron pasar.
Se cruzaron tu vida y mi vida,
tomaste la senda que no vuelve más.
Calles, donde la vida mansa
perdió las esperanzas,
la pasión y la fe.
Calles, si sé que ya está muerta,
golpeando en cada puerta
por qué la buscaré.
Callecitas, sombreadas de poesía,
nos vieron ir un día
felices los dos.
Compañera del sol y las estrellas,
se fue la tarde aquella
camino de Dios.
Los vientos murmuran mi pena.
Las sombras me dicen que ya se marchó.
Y escrito en las noches serenas
encuentro su nombre como una obsesión.
Esquinita de barrio porteño,
con muros pintados de luna y de sol,
que al llorar con tus lluvias de invierno
manchás el paisaje de mi evocación.
Esquinas porteñas (Vals) §
Música: Sebastián PIana
Letra: Homero Manzi
Angolo di quartiere porteño
colorano i tuoi muri la luna ed il sole.
ti piangono le piogge d’inverno
tra gli acquarelli dei miei ricordi.
Trenta lune conoscono la mia ferita
e cento viottoli ci hanno visto passare.
Si sono incrociate la tua e las mia vita,
hai preso la strada che non torna più
Vie, dove la vita calma
ha perso le speranze
la passione e la fede.
Strade, se so che ormai è morta,
colpendo ciascuna porta
per ritrovarla.
Viottoli, adombrati da poesia,
ci videro andare un giorno
felici noi due.
Compagna del sole e delle stelle,
se ne andò quella notte
il cammino di Dio.
I venti mormorano la mia pena.
Le ombre mi dicono che ormai se ne andata.
E scritto nelle notti serene
incontro il suo nome come una ossessione.
Piccolo angolo di barrio porteño
con i muri dipinti dalla luna e dal sole,
che al piangere con le tue piogge di’inverno
schizzano il paesaggio del mio ricordo.
21
Esta noche de luna (Tango) *
Música: José Garcia / G. Gomez
Letra: Héctor Marcò
Acercate a mi y oirás mi corazón
contento latir como un brujo reloj.
La noche es azul convida a soñar,
ya el cielo ha encendido
su faro mejor.
Si un beso te doy,
pecado no ha de ser,
culpable es la noche que incita a querer.
Me tienta el amor,
acércate ya,
que el credo de un sueño
nos revivirá.
Corre, corre barcarola,
por mi río de ilusión.
Que en el canto de las olas
surgirá mi confesión.
Soy una estrella en el mar
que hoy detiene su andar
para hundirse en tus ojos.
Y en el embrujo
de tus labios muy rojos,
por llegar a tu alma mi destino daré.
Soy una estrella en el mar
que hoy se pierde al azar
sin amor ni fortuna.
Y en los abismos
de esta noche de luna,
sólo quiero vivir,
de rodilla a tus pies,
para amarte y morir.
Acércate a mi y oirás mi corazón
contento latir como un brujo reloj.
Mi voz te dirá palabras de miel
que harán de tu pecho fuego encender.
El canto del mar repite en su rumor
qué noche de luna,
qué noche de amor.
Dichoso de aquel
que pueda decir,
yo tengo un cariño
qué dulce es vivir.
Corre, corre barcarola,
que la luna se escondió.
Esta noche de luna (Tango) *
Música: José Garcia / G. Gomez
Letra: Héctor Marcò
Avvicinati a me e sentirai il mio cuore
felice battito come un orologio stregato.
La notte blu invita a sognare,
ora il cielo ha acceso
il suo faro migliore.
Se ti do un bacio,
non deve essere peccato,
è colpa della notte che spinge ad amare.
L'amore mi tenta,
avvicinati ora,
che credere in un sogno
ci farà rivivere.
Vai vai barcarola,
sul mio fiume di fantasia.
Che dal canto delle onde
verrà a galla la verità.
Sono una stella nel mare
che oggi si ferma
per sprofondare nei tuoi occhi.
E nell'incanto
delle tue labbra tanto rosse,
per arrivare alla tua anima la mia vita darò.
Sono una stella nel mare
che oggi si affida alla sorte
senza amore ne fortuna.
E negli abissi
di questa notte di luna,
voglio vivere solamente
in ginocchio ai tuoi piedi,
per amarti e morire.
Avvicinati a me e sentirai il mio cuore
felice battito come un orologio stregato.
La mia voce ti dirà parole di miele
che faranno accendere il fuoco nel tuo petto.
Il canto del mare fa eco col suo suono
che notte di luna,
che notte d'amore.
Beato per quello
che possa dire,
io ho un amore
che dolce è vivere.
Vai vai barcarola,
che la luna s'è nascosta.
22
Flor de lino (Vals) §
Música:Héctor Stamponi
Letra: Homero Expósito
Deshojaba noches esperando en vano que le diera
un beso,
pero yo soñaba con el beso grande
de la tierra en celo.
Flor de Lino,
qué raro destino
truncaba un camino
de linos en flor…
Deshojaba noches cuando me esperaba por aquel
sendero
llena de vergcenza, como los muchachos con un
traje nuevo:
cuántas cosas que se fueron,
y hoy regresan siempre por la siempre noche de
mi soledad!
Yo la vi florecer como el lino
de un campo argentino maduro de sol…
Si la hubiera llegado a entender
ya tendría en mi rancho el amor!
Yo la vi florecer, pero un día,
mandinga la huella que me la llevó!
Flor de Lino se fue
y hoy que el campo está en flor
ah malhaya! me falta su amor.
Hay una tranquera por donde el recuerdo
vuelve a la querencia,
que el remordimiento de no haberla amado
siempre deja abierta:
Flor de Lino,
te veo en la estrella
que alumbra la huella
de mi soledad…
Deshojaba noches cuando me esperaba como yo
la espero,
llena de esperanzas, como un gaucho
pobre cuando llega al pueblo,
flor de ausencia, tu recuerdo
me persigue siempre por la siempre noche de mi
soledad…
Flor de lino (Vals) §
Música:Héctor Stamponi
Letra: Homero Expósito
Trascorreva le notti aspettando invano che le dessi
un bacio,
però io sognavo con il bacio grande
dalla terra al cielo.
Fior di lino,
che strano destino
interrompeva un cammino
di lini in fiore…
Trascorreva le notti quando mi aspettava per quel
sentiero.
piena di vergogna, come i ragazzi con un abito
nuovo:
quante cose che svanirono,
e oggi ritornano sempre per tutte le notti della
mia solitudine!
Io la vidi fiorire come il lino
di un campo argentino maturo di sole…
Se avessi potuto capirla
io terrei nella mia casa l’amore!
Io la vidi fiorire, però un giorno,
maledetta la sorte che me la portò via!
Fior di lino se ne andò
e oggi che il campo è in fiore
ah dannazione! mi manca il suo amore.
C’è una porta attraverso cui il ricordo,
torna al suo ritrovo,
che il rimorso di non averla amata
lascia sempre aperta:
Fior di lino,
ti vedo nella stella
che adombra il solco
della mia solitudine…
Trascorreva notti quando mi aspettava come io la
aspetto,
piena di speranze, come un ragazzo
povero quando torna al paese,
fiore di assenza, il tuo ricordo
mi insegue per l’eterna notte della mia
solitudine…
23
Flores del alma (Vals) §
Música:Juan Larenza
Letra: Alfredo Lucero Palacios y Lito Bayardo
Recuerdos de una noche venturosa
que vuelven en mi alma a florecer.
Recuerdos que se fueron con el tiempo,
presiento que reviven otra vez.
Igual que aquella noche tan lejana,
es esta de mi amarga soledad.
La luna sobre el cielo azul te alumbra,
como otra blanca luna que yo nunca veré más.
Si quieres olvidarme, dejame…
Dijiste la mañana que partí.
Tú sabes que te quiero y te querré
y tuyo es el cariño que te di.
A nadie quise tanto como a ti
y amante te ofrecí mi corazón.
Yo sé que para siempre te ha perdido, mi alma,
ya que todo ha sido sólo una ilusión.
Así me reprochabas, sin saber,
que yo compadecía tu dolor,
que cuando me ofreciste tu querer
yo estaba enamorado de otro amor.
¿Comprendes el porqué de mi partir?
¿Comprendes mi amargura en el adiós?
Acaso con los años me hayas olvidado,
¡pero nunca yo!
Flores del alma (Vals) §
Música:Juan Larenza
Letra: Alfredo Lucero Palacios y Lito Bayardo
Ricordi di una notte avventurosa
che ritornano a fiorire nella mia anima.
Ricordi che se ne andarono col tempo,
ho la sensazione che rivivano un’altra volta.
Come quella notte tanto lontana,
è questa della mia amara solitudine.
La luna sopra il cielo azzurro ti illumina,
come un’altra bianca luna che io non vedrò mai più.
Se vuoi dimenticarmi, lasciami…
Dicesti la mattina che partì.
Tu sai che ti amo e ti amerò,
e tuo e l’amore che ti ho dato.
Non amai tanto nessuno come te
e amante ti offrii il mio cuore.
Io so che per sempre ti ha perso, la mia anima,
giacchè tutto è stato solo una illusione.
Così mi rimproveravi, senza sapere,
che io compativo il tuo dolore,
che quando mi offristi il tuo amore
io ero innamorato di un altro amore.
Comprendi il perchè dell amia dipartita ?
Comprendi la mia amarezza nell’addio ?
Forse con gli anni mi hai dimenticato,
ma io mai !
24
Golondrinas (Tango) §
Mùsica Carlos Gardel
Letra Alfredo Le Pera
Golondrinas de un solo verano
con ansias constantes de cielos lejanos…
Alma criolla, errante y viajera,
querer detenerla es una quimera…
Golondrinas con fiebre en las alas,
peregrinas borrachas de emoción…
Siempre sueña con otros caminos
la brújula loca de tu corazón…
Criollita de mi pueblo,
pebeta de mi barrio,
con las alas plegadas
también yo he de volver.
Criollita de mi pueblo,
pebeta de mi barrio,
con las alas plegadas
también yo he de volver.
En tus rutas que cruzan los mares,
florece una estela azul de cantares
y al conjuro de nuevos paisajes
suena intensamente tu claro cordaje.
En tu eterno sembrar de armonías
tierras lejanas te vieron pasar;
otras lunas siguieron tus huellas,
tu solo destino es siempre volar.
Criollita de mi pueblo,
pebeta de mi barrio,
la golondrina un día
su vuelo detendrá;
no habrá nube en sus ojos
de vagas lejanías
y en tus brazos amantes
su nido construirá.
Su anhelo de distancias
se aquietará en tu boca
con la dulce fragancia
de tu viejo querer…
Golondrinas (Tango) §
Mùsica Carlos Gardel
Letra Alfredo Le Pera
Rondinelle di una sola estate
con ansie costanti di cieli lontani…
Alma creola, errante e vagabonda,
volerla trattenere è una chimera…
Rondinelle con la febbre nelle ali,
pellegrine ubriache di emozione…
Sogna sempre nuove rotte
la bussola matta del tuo cuore…
Piccola creola del mio paese,
ragazza del mio quartiere,
con le ali piegate
anch’io devo ritornare.
Piccola creola del mio paese,
ragazza del mio quartiere,
con le ali piegate
anchio devo ritornare.
Nelle tue rotte che attraversano i mari,
fiorisce una stella azzurra di canzoni
e all’incanto di nuovi paesaggi
suonano intensamente le tue limpide corde.
Col tuo dolce seminare di armonie
terre lontane ti videro passare;
altre lune seguirono le tue orme,
il tuo solo destino è sempre volare.
Piccola creola del mio paese,
ragazza del mio quartiere,
la rondinella un giorno
il suo volo tratterrà;
non ci saranno più nubi nei suoi occhi
di vaghe lontananze
e nelle tue amorevoli braccia
il suo nido costruirà.
Il suo desiderio di distanze
si placherà nella tua bocca
con la dolce fragranza
del tuo vecchio desiderio…
25
Historia de un amor (Tango) §
Música y Letra: Carlos Almaran
Ya no estas mas a mi lado corazón
en el alma sólo tengo soledad
y si ya no puedo verte
por qué Dios me hizo quererte
para hacerme sufrir mas.
Es la historia de un amor
como no hay otro igual
que me hizo comprender
todo el bien, todo el mal
que le dio luz a mi vida
apagándola después
hay que vida tan obscura
sin tu amor no viviré.
Siempre fuiste la razón de mi existir
adorarte para mi fue religión
en tus besos yo encontraba
el calor que me brindaba
el amor y la pasión.
Siempre fuiste la razón de mi existir
adorarte para mi fue religión
en tus besos yo encontraba
el calor que me brindaba
el amor y la pasión.
Es la historia de un amor
como no hay otro igual
que me hizo comprender
todo el bien, todo el mal
que le dio luz a mi vida
apagándola después
hay que vida tan obscura
sin tu amor no viviré.
Siempre fuiste la razón de mi existir
adorarte para mi fue religión
en tus besos yo encontraba
el calor que me brindaba
el amor y la pasión.
Historia de un amor (Tango) §
Música y Letra: Carlos Almaran
Già non sei piu al mio fianco, cuore mio
nell’anima ho solo solitudine
e se gia non ti posso vedere
perche dio mi ha fatto amarti
per farmi soffrire di più.
è la storia di un amore
che non ha eguali
che mi ha fatto capire
tutto il bene, tutto il male
che ha dato la luce la mia vita
spegnendola dopo
ai che vida così oscura
senza il tuo amore non vivrò …
sei sempre stata la ragione della mia esistenza
adorarti per me e stato religione
nei tuoi baci incontravo
il calore che mi offrivi
l’amore , la passione.
sei sempre stata la ragione della mia esistenza
adorarti per me e stato religione
nei tuoi baci incontravo
il calore che mi offrivi
l’amore , la passione.
è la storia di un amore
che non ha eguali
che mi ha fatto capire
tutto il bene, tutto il male
che ha dato la luce la mia vita
spegnendola dopo
ai che vida cosi oscura
senza il tuo amore non vivrò …
sei sempre stata la ragione della mia esistenza
adorarti per me e stato religione
nei tuoi baci incontravo
il calore che mi offrivi
l’amore e la passione.
26
Humillación (Tango) *
Música: Rodolfo Biagi
Letra: Carlos Bahr
Yo no sabía del amor que se arrodilla,
balbuceando ruegos, manso de altiveces.
Fue de ese modo,
con flaquezas que aún me humillan,
como en mi delirio, te llegué a querer.
Hoy que despierto frente a tu liviana pasión
en mi conciencia que sintió de lleno el rigor,
brota a despecho de este amor que me envilece,
el grito rebelde de mi humillación.
Odio este amor, que me humilló a tus antojos,
odio este amor, que me enseñó a suplicar.
Ansia torpe que me arrodilló
bajo el yugo de tu pretensión,
odio este amor que al doblegar mi entereza,
me rebajó, a mendigar tu calor.
No te reprocho si tu amor que fue inconstante,
puso en mi existencia, sombras de abandono;
ni tienes culpa si maldigo a cada instante,
lo que fue flaqueza de mi corazón.
Mía es la culpa por haber rodado a tus pies,
y es mi castigo condenar mi propia pasión,
frente al reproche de mi orgullo lastimado,
que no se consuela de su humillación.
Humillación (Tango) *
Música: Rodolfo Biagi
Letra: Carlos Bahr
Io non sapevo dell’amore che si inginocchia,
balbettando preghiere, docile di fronte alla superbia.
Fu in questo modo,
con debolezze che ancora mi umiliano,
delirante, arrivai ad amarti.
Oggi che mi risveglio davanti alla tua leggera passione
nella mia coscienza che sentì appieno il brivido,
sboccia a dispetto di questo amore che mi avvilisce,
il grido ribelle della mia umiliazione.
Odio questo amore, che mi umiliò ai tuoi capricci,
odio questo amore, che mi insegnò a supplicare.
Ansia turpe che mi inginocchiò
sotto il giogo della tua vanità,
odio questo amore che piegando la mia integrità,
mi abbassò, a mendicare il tuo calore.
Non ti rimprovero se il tuo amore che fu incostante,
mise nella mia esistenza, ombre di abbandono;
ne’ hai colpa se maledico ad ogni istante,
ciò che fu debolezza del mio cuore.
Mia è la colpa per essere caduto ai tuoi piedi,
il mio castigo è condannare la mia stessa passione,
di fronte al rimprovero del mio orgoglio ferito,
che non si consola della sua umiliazione.
27
Jamás retornarás (Tango) *
Música y Letra: Osmar Maderna / Miguel Caló
Cuando dijo adiós, quise llorar...
Luego sin su amor, quise gritar...
Todos los ensueños que albergó mi corazón
(toda mi ilusión), cayeron a pedazos.
Pronto volveré, dijo al partir.
Loco la esperé... ¡Pobre de mí!
Y hoy, que tanto tiempo ha transcurrido sin volver,
siento que he perdido su querer.
Jamás retornarás... lo dice el alma mía,
y en esta soledad te nombro noche y día.
¿Por qué, por qué te fuiste de mi lado
y tan cruel has destrozado mi corazón?
Jamás retornarás... lo dice el alma mía
y, aunque muriendo está, te espera sin cesar.
Cuánto le imploré: vuelve, mi amor...
Cuánto la besé, ¡con qué fervor!
Algo me decía que jamás iba a volver,
que el anochecer en mi alma se anidaba.
Pronto volveré, dijo al partir.
Mucho la esperé... ¡Pobre de mí!
Y hoy, que al fin comprendo
la penosa y cruel verdad.
Jamás retornarás (Tango) *
Música y Letra: Osmar Maderna / Miguel Caló
Quando disse addio, volli piangere..
Dopo senza il suo amore, volli gridare..
Tutti i castelli in aria che ospitò il mio cuore
(tutta la mia illusione) caddero a pezzi.
Tornerò presto, disse partendo.
Sciocco l’aspettai…povero me!
Ed oggi che è passato tanto tempo senza ritorno,
sento che ho perso il suo amore.
Mai più ritornerai.. Lo dice l’anima mia,
ed in questa solitudine ti nomino notte e giorno.
Perché, perché fuggisti da me
e tanto crudele hai distrutto il mio cuore?
Mai più ritornerai.. Lo dice l’anima mia,
e, benchè moribonda, ti aspetta senza sosta.
Quanto la implorai: “torna, mio amore..”
Quanto la baciai, con che ardore!
Qualcosa mi diceva che mai sarebbe tornata, che il
crepuscolo nella mia anima faceva il nido.
Tornerò presto, disse partendo.
Molto l’aspettai…povero me!
E oggi, alla fine che comprendo
la penosa e crudele verità.
28
Loca (Tango) §
Música: Manuel Jovés
Letra: Antonio Viergol
Loca me llaman mis amigos,
que sólo son testigos
de mi liviano amor.
Loca, ¿qué saben lo que siento,
ni qué remordimiento
se oculta en mi interior?
Yo tengo, con alegrías,
que disfrazar mi tristeza,
y que hacen de mi cabeza
las pesadillas huir.
Yo tengo que ahogar en vino
la pena que me devora.
Cuando mi corazón llora,
mis labios deben reír.
Yo, si a un hombre lo desprecio,
tengo que fingirle amores;
y admiración, cuando es necio;
y si es cobarde, temores.
Yo que no he pertenecido
al ambiente en que ahora estoy,
he de olvidar lo que he sido
y he de olvidar lo que soy.
Loca me dicen mis amigos,
que sólo son testigos
de mi liviano amor.
Loca, ¿qué saben lo que siento,
ni qué remordimiento
se oculta en mi interior?
Allá muy lejos, muy lejos,
donde el sol cae cada día,
un tranquilo hogar había
y en el hogar unos viejos.
La vida y su encanto era
una muchacha que huyó
sin decirles dónde fuera,
y esa muchacha soy yo.
Hoy no existe ya la casa,
hoy no existen ya los viejos
hoy la muchacha muy lejos,
sufriendo la vida pasa.
Y al caer todos los días
en aquella tierra el sol,
caen con él mis alegrías y muere mi corazón.
Loca (Tango) §
Música: Manuel Jovés
Letra: Antonio Viergol
Pazza mi chiamano i miei amici,
che sono i soli testimoni,
del mio leggero amore.
Pazza, che sanno quello che sento,
ne’ che rimorso
si cela nel mio intimo ?
Io devo, con allegria,
nascondere la mia tristezza,
e che fanno andar via
gli incubi dalla mia testa.
Io devo affogare nel vino
la pena che mi divora.
Quando il mio cuore piange,
le mie labbra devono ridere.
Io, se disprezzo un uomo,
devo fingergli amore;
e ammirazione, quando è testardo.
e se è codardo, paura.
Io che non sono appartenuta
all’ambiente in cui ora vivo,
devo dimenticare quel che è stato
e devo dimenticare quel che sono.
Pazza mi dicono gli amici,
che sono gli unici testimoni
del mio leggero amore.
Pazza, che sanno quello che sento,
nè che rimorso
si cela nel mio intimo ?
Di là molto lontano, molto lontano,
dove il sole tramonta ogni giorno.
c’era un posto tranquillo
e nella casa dei vecchi.
La vita e il suo incanto era
una ragazza che è andata via
senza dirgli dove fosse,
e questa ragazza sono io.
Oggi non esiste casa,
oggi non esistono più i vecchi
oggi la ragazza molto lontana,
passa la vita soffrendo.
E al finire di tutti i giorni
in quella terra il sole,
tramontano con lui le mie allegrie e muore il mio cuore.
29
Malena (Tango) *
Música: Lucio Demare
Letra: Homero Manzi
Malena canta el tango como ninguna
y en cada verso pone su corazón.
A yuyo del suburbio su voz perfuma,
Malena tiene pena de bandoneón.
Tal vez allá en la infancia su voz de alondra
tomó ese tono oscuro de callejón,
o acaso aquel romance que sólo nombra
cuando se pone triste con el alcohol.
Malena canta el tango con voz de sombra,
Malena tiene pena de bandoneón.
Tu canción
tiene el frío del último encuentro.
Tu canción
se hace amarga en la sal del recuerdo.
Yo no sé
si tu voz es la flor de una pena,
sólo sé que al rumor de tus tangos, Malena,
te siento más buena,
más buena que yo.
Tus ojos son oscuros como el olvido,
tus labios apretados como el rencor,
tus manos dos palomas que sienten frío,
tus venas tienen sangre de bandoneón.
Tus tangos son criaturas abandonadas
que cruzan sobre el barro del callejón,
cuando todas las puertas están cerradas
y ladran los fantasmas de la canción.
Malena canta el tango con voz quebrada,
Malena tiene pena de bandoneón.
Malena (Tango) *
Música: Lucio Demare
Letra: Homero Manzi
Malena canta il tango come nessuna
e in ogni verso mette il suo cuore.
D’erba di periferia profuma la sua voce,
Malena ha la pena del bandoneón.
Forse là nell'infanzia la sua voce di allodola
ha preso quel tono oscuro da vicolo,
oppure in quel breve amore che unico nomina
quando diventa triste con l’alcol.
Malena canta il tango con voce d'ombra,
Malena ha la pena del bandoneón.
La tua canzone
ha il freddo dell'ultimo incontro.
La tua canzone
si fa amara nella stanza del ricordo.
Io non so
Se la tua voce è il fiore di una pena,
so soltanto che al suono dei tuoi tanghi, Malena,
ti sento migliore,
migliore di me.
I tuoi occhi scuri come l'oblio,
le tue labbra serrate come il rancore,
le tue mani due colombe sentono freddo,
nelle vene hai il sangue del bandoneón.
I tuoi tanghi sono creature abbandonate
che passano sopra il fango del vicolo,
quando tutte le porte sono sbarrate
e latrano i fantasmi della canzone.
Malena canta il tango con voce spezzata,
Malena ha la pena del bandoneón.
30
Manoblanca (Tango) §
Música: Antonio De Bassi
Letra: Homero Manzi
Dónde vas carrerito del este
castigando tu yunta de ruanos,
y mostrando en la chata celeste
las dos iniciales pintadas a mano.
Reluciendo la estrella de bronce
claveteada en la suela de cuero,
dónde vas carrerito del Once,
cruzando ligero las calles del Sur.
¡Porteñito!… ¡Manoblanca!…
Vamos ¡fuerza, que viene barranca!
¡Manoblanca!… ¡Porteñito!
¡Fuerza! ¡vamos, que falta un poquito!
¡Bueno! ¡bueno!… ¡Ya salimos!…
Ahora sigan parejo otra vez,
que esta noche me esperan sus ojos
en la Avenida Centenera y Tabaré.
Dónde vas carrerito porteño
con tu chata flamante y coqueta,
con los ojos cerrados de sueño
y un gajo de ruda detrás de la oreja.
El orgullo de ser bien querido
se adivina en tu estrella de bronce,
carrerito del barrio del Once
que vuelves trotando para el corralón.
¡Bueno! ¡bueno!… ¡Ya salimos!…
Ahora sigan parejo otra vez
mientras sueño en los ojos aquellos
de la Avenida Centenera y Tabaré.
Manoblanca (Tango) §
Música: Antonio De Bassi
Letra: Homero Manzi
Dove vai cocchiere dell’est
incitando la tua coppia di cavalli roani,
e mostrando sul carro celeste
le due iniziali dipinte a mano.
La stella di bronzo splendente
borchiata sulla suola di cuoio,
dove vai cocchiere dell’Once,
incrociando velocemente le strade del Sud.
“Porteñito” !…”Manoblanca”!…
Andiamo ! Forza che arriva una collina !
“Manoblanca”!…”Porteñito”!
Forza, dai, che manca poco !
Bene ! Bene ! Ormai ce l’abbiamo fatta !…
Ora continuate di pari passo
che questa notte mi aspettano i suoi occhi
nella Avenida Centenera e Tabaré.
Dove vai cocchiere porteño
con il tuo carro fiammante e nuovo di zecca
con gli occhi chiusi sognanti
e un ramoscello di ruta dietro l’orecchio.
L’orgoglio di essere molto amato
si intuisce dalla tua stella di bronzo,
cocchiere del quartiere dell’Once
che torni trottando per il recinto.
Buono ! Buono !… Ormai siamo arrivati…
Ora continuate di pari passo
mentre sogno in quegli occhi
la Avenida Centenera e Tabaré.
31
María (Tango) §
Música: Aníbal Troilo
Letra: Cátulo Castillo
Acaso te llamaras solamente María..!
No sé si eras el eco de una vieja canción,
pero hace mucho, mucho, fuiste hondamente mía
sobre un paisaje triste, desmayado de amor…
El Otoño te trajo, mojando de agonía,
tu sombrerito pobre y el tapado marrón…
Eras como la calle de la Melancolía,
que llovía…llovía sobre mi corazón..!
María..! En las sombras de mi pieza
es tu paso el que regresa…
María..! Y es tu voz, pequeña y triste,
la del día en que dijiste:
“Ya no hay nada entre los dos..!”
María..! La más mía..! La Lejana..!
Si volviera otra mañana por las calles del adiós..!
Tus ojos eran puertos que guardaban ausentes,
su horizonte de sueños y un silencio de flor…
Pero tus manos buenas, regresaban presentes,
para curar mi fiebre, desteñidas de amor…
Un Otoño te trajo..! Tu nombre era María,
y nunca supe nada de tu rumbo infeliz…
Si eras como el paisaje de la Melancolía,
que llovía…llovía, sobre la calle gris…
María (Tango) §
Música: Aníbal Troilo
Letra: Cátulo Castillo
Forse ti chamavi solo Maria..!
Non so se eri l’eco di una vecchia canzone,
però molto, molto tempo fa, fusti profonfamente mia
in un paesaggio triste, sconvolto dall’amor…
Ti portò l’autunno, zuppo di agonia,
il tuo povero cappellino e il cappotto marrone…
Eri come la strada della Malinconia,
Che pioveva … pioveva sopra il mio cuore…!
Maria…! Nelle ombre della mia stanza
il tuo passo risuona…
maria..! E la tua voce debole e triste,
quella del giorno in cui dicesti:
” Non c’è più nulla fra noi due..!!
Maria..! La più mia..! La lontana..!
Se tornassi un altro giorno dalla strada degli addii..!
I tuoi occhi erano porti che conservavano assenti
un orizzonte di sogno e un silenzio fiorito…
però le tue buone mani, tornavano
per curare la mia febbre, svuotata d’amore…
Un autunno ti ha portata..! Il tuo nome era Maria,
e nulla ho saputo della tura strada infelice…
Se eri come il paesaggio della Malinconia
che pioveva..pioveva sulla strada grigia…
32
Mi Buenos Aires querido (Tango) §
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Mi Buenos Aires querido
cuando yo te vuelva a ver,
no habrás más pena ni olvido.
El farolito de la calle en que nací
fue el centinela de mis promesas de amor,
bajo su quieta lucecita yo la vi
a mi pebeta, luminosa como un sol.
Hoy que la suerte quiere que te vuelva a ver,
ciudad porteña de mi único querer,
y oigo la queja
de un bandoneón,
dentro del pecho pide rienda el corazón.
Mi Buenos Aires
tierra florida
donde mi vida
terminaré.
Bajo tu amparo
no hay desengaños,
vuelan los años,
se olvida el dolor.
En caravana
los recuerdos pasan,
con una estela
dulce de emoción.
Quiero que sepas
que al evocarte,
se van las penas
de mi corazón.
La ventanita de mi calle de arrabal.
donde sonríe una muchachita en flor,
quiero de nuevo yo volver a contemplar
aquellos ojos que acarician al mirar.
En la cortada más maleva una canción
dice su ruego de coraje y de pasión,
una promesa
y un suspirar,
borró una lágrima de pena aquel cantar.
Mi Buenos Aires querido,
cuando yo te vuelva a ver,
no habrá más pena ni olvido.
Mi Buenos Aires querido (Tango) §
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Mia cara Buenos Aires
quando ti rivedrò,
non ci saranno più dolore, ne’ oblio.
Il lampioncino della strada in cui sono nato
fu sentinella delle mie promesse d’amore:
sotto la sua fioca luce io ho visto
la mia ragazza luminosa come un sole.
Oggi che il destino vuole che ti riveda,
città portegna del mio unico affetto,
e ascolto il lamento
di un bandoneòn,
nel petto il cuore scioglie le redini.
Mia Buenos Aires
terra fiorita
dove la mia vita
concluderò.
Al tuo riparo
non ci sono disinganni,
volano gli anni,
si dimentica il dolore.
In carovana
i ricordi passano,
come una scia
dolce di emozione.
Voglio che tu sappia
che evocandoti,
fuggono via le pene
dal mio cuore.
La piccola finestra delle strade di periferia
dove sorride una ragazza in fiore,
voglio oggi contemplare ancora
quegli occhi che accarezzano quando guardano.
Nel vicolo più malandrino una canzone
dice la sua preghiera di coraggio e di passione,
una promessa
ed un sospiro,
ha cancellato una lacrina di pena quel canto.
Mia cara Buenos Aires,
quando ti rivedrò,
non ci saranno più dolore, ne’ oblio.
33
Mi dolor (Tango) §
Música: Carlos Marcucci
Letra: Manuel Meaños
Vuelvo de tierras muy lejanas donde ayer
fuera a buscar olvido a mi dolor,
consuelo al alma que sufrió, al creer
en los engaños y promesas del amor.
Rumbo al olvido, que es un bálsamo al sufrir,
partí llevando en mi amargura
el cruel recuerdo de la ventura
que en otros tiempos junto a ti creí vivir.
Fui esclavo de tu corazón
y a tus caprichos yo cedí
y me pagaste con traición.
Hoy, curada mi alma de su herida,
pienso que nunca he de volver
a mendigar tu querer.
Porque allá donde fui
mis pesares a olvidar
del amor conocí
las delicias hasta embriagar.
Mi dolor llegó a curar.
Mi pasión sólo dio
los sentidos para amar,
pero mi alma dejó
su pureza conservar
y así pronto llegó
sus tristezas a olvidar.
Pero hoy te he visto junto a mi lado pasar.
Mi corazón tan rápido latió
que aquella herida que creí curar
ante tu vista de improviso se entreabrió,
pues no bastaron para calmar mi dolor
ni las caricias ni el olvido.
De nuevo sufro por ser querido
y hoy, como entonces, soy esclavo de tu amor.
Mi dolor (Tango) §
Música: Carlos Marcucci
Letra: Manuel Meaños
Torno da terre molto lontane dove sono stato
in passato a dimenticare il mio dolore,
consolazione per l’anima che ha sofferto, nel credere
agli inganni e alle promesse d’amore.
Meta per l’oblio, che è un balsamo per la sofferenza,
partii portando nella mia amarezza
il ricordo crudele della felicità
che in altri tempi insieme a te credetti di vivere.
Sono stato schiavo del tuo cuore,
cedetti ai tuoi capricci
e mi ripagasti con il tradimento.
Oggi, curata la mia anima dalla sua ferita,
penso di non dover ritonare mai più
a mendicare il tuo amore.
Perchè la’ dove sono stato
a dimenticare i miei dolori
conobbi le delizie
dell’amore fino ad ubriacarmene.
Il mio dolore giunse a curare.
Ho dato solo la mia passione
i sensi per amare,
ma la mia anima lasciò
conservare la sua purezza
e così giunse presto
a dimenticare le sue tristezze.
Ma oggi ti ho visto passare vicino al mio fianco.
Il mio cuore cominciò a battere tanto rapidamente
che quella ferita che avevo creduto di curare
alla tua vista si è improvvisamente riaperta,
giacchè non bastarano per calmare il mio dolore
ne’ le carezze ne’ l’oblio.
Soffro ancora per essere amato
e oggi, come allora, sono schiavo del tuo amore.
34
Mi refugio (Tango) §
Música: Juan Carlos Cobián
Letra: Pedro Numa Córdoba
Ya se acabó de la farra, el dulce encanto,
con que embriagué mi juventud,
aquellas locas correrías,
ya se acabaron para nunca más volver…
No soy aquel mocito alegre,
que todo a risa lo tomó,
hoy voy rumbiando a hacer de papacito
a comprar nenes y hacer un buen señor.
Supe brindar con idolatría,
con cariño y alegría,
las ansias de mi querer.
Siempre fui noble y fui generoso;
y en mi dorada bohemia junto al placer
divinos sin sabores
junto al dolor me supe de alegrías
y ahora que soy un caldo bien rodado
busco el calor del amoroso hogar
Lindo refugio de mis amores,
rodeado de hermosas flores
a donde vibra un querer.
Siempre, he de buscar en su amparo
pa mi vejez el reparo
y a mi dolor el dulce lenitivo
de su fragante aroma de azucena.
donde está el alma bella, blanca y buena,
de esa mujer que es pura como el sol.
Y ahura que soy un coso grande y serio,
que visto smoking y jacket,
que todos me dicen don fulano
me causa espanto pensar lo que fui ayer.
Ya voy rumbiando para viejo
y hay que sujetar el dolor
para vivir la vida noble y sana
de mi refugio, que es mi sueño de amor.
Mi refugio (Tango) §
Música: Juan Carlos Cobián
Letra: Pedro Numa Córdoba
Ormai è finito il dolce incanto della festa,
con cui ubriacai la mia gioventù
quelle pazze corse,
ormai sono finite per non tornare mai più…
Non sono più quel ragazzino allegro,
che prendeva tutto a ridere,
oggi sto cercando di fare il paparino
a fare figli e a fare il buon signore.
Seppi brindare con idolatria,
simpatia e allegria,
alle ansie del mio desiderio.
Sono stato sempre nobile e generoso;
e nella mia dorata vita sregolata con i divini
piaceri senza sapori
con il dolore mi seppe dare allegrie
ed ora che sono ben protetto e al caldo
prendo il calore del luogo amoroso
Caro rifugio dei miei amori,
circondato da bei fiori
dove freme un desiderio.
Ho dovuto sempre trovare nel suo abbraccio
riparo per la mia vecchiaia
e dolce lenire del mio dolore
dal suo fragrante aroma di giglio bianco.
Dove sta l’anima bella, bianca e buona,
di questa donna che è pura come il sole.
E ora che sono grande e serio,
che indosso giacca e smoking,
che tutti mi dicono “don fulano”
mi spaventa pensare quello che sono stato ieri.
Ora che sto invecchiando
e devo fermare il dolore
per vivere una vita nobile e sana
dal mio rifugio che è il mio sogno d’amore.
35
Milonga sentimental (Milonga) §
Música: Sebastián Piana
Letra: Homero Manzi
Milonga pa’ recordarte,
milonga sentimental.
Otros se quejan llorando,
yo canto por no llorar.
Tu amor se secó de golpe,
nunca dijiste por qué.
Yo me consuelo pensando
que fue traición de mujer.
Varón, pa’ quererte mucho,
varón, pa’ desearte el bien,
varón, pa’ olvidar agravios
porque ya te perdoné.
Tal vez no lo sepas nunca,
tal vez no lo puedas creer,
¡tal vez te provoque risa
verme tirao a tus pies!
Es fácil pegar un tajo
pa’ cobrar una traición,
o jugar en una daga
la suerte de una pasión.
Pero no es fácil cortarse
los tientos de un metejón,
cuando están bien amarrados
al palo del corazón.
Milonga que hizo tu ausencia.
Milonga de evocación.
Milonga para que nunca
la canten en tu balcón.
Pa’ que vuelvas con la noche
y te vayas con el sol.
Pa’ decirte que sí a veces
o pa’ gritarte que no.
Milonga sentimental (Milonga) §
Música: Sebastián Piana
Letra: Homero Manzi
Milonga per ricordarti,
Milonga sentimentale.
C’è chi si lamenta e piange,
io canto per non piangere.
Il tuo amore è appassito di colpo,
non hai mai detto perchè.
Io mi consolo pensando
che fu tradimento di donna.
Maschio, per amarti molto,
maschio, per augurarti il bene,
maschio, per dimenticare le offese
perchè ti ho già perdonata.
Forse non lo saprai mai,
forse non lo potrai credere,
forse ti farà ridere
quando mi vedrai ai tuoi piedi !
E’ facile dare una coltellata
per ripagare un tradimento,
o giocare con la spada
la sorte di una passione.
Ma non è facile tagliare
le corde di una cotta,
quando sono legate bene
all’albero del cuore.
Milonga che la tua assenza ha fatto,
milonga dell’evocazione,
milonga che mai nessuno
canterà sotto al tuo balcone.
Per farti tornare di notte
e andare via col sole.
Per dirti di si a volte
o per gridarti di no.
36
Naranjo en flor (Tango) §
Música: Virgilio Expósito
Letra: Homero Expósito
Era más blanda que el agua,
que el agua blanda,
era más fresca que el río,
naranjo en flor.
Y en esa calle de estío,
calle perdida,
dejó un pedazo de vida
y se marchó…
Primero hay que saber sufrir,
después amar, después partir
y al fin andar sin pensamiento…
Perfume de naranjo en flor,
promesas vanas de un amor
que se escaparon con el viento.
Después…¿qué importa el después?
Toda mi vida es el ayer
que me detiene en el pasado,
eterna y vieja juventud
que me ha dejado acobardado
como un pájaro sin luz.
¿Qué le habrán hecho mis manos?
¿Qué le habrán hecho
para dejarme en el pecho
tanto dolor?
Dolor de vieja arboleda,
canción de esquina
con un pedazo de vida,
naranjo en flor.
Naranjo en flor (Tango) §
Música: Virgilio Expósito
Letra: Homero Expósito
Era più liscia dell’acqua,
dell’acqua liscia,
era più fresca del fiume,
arancio in fiore.
e in quella strada di noia,
strada perduta,
lasciò un brandello di vita
e se ne andò…
Prima di tutto soffrirai,
dopo amerai e partirai
infine andrai senza pensiero…
Profumo dell’arancio in fiore,
promesse vane dell’amore
fuggite via con il vento.
Domani, che importanza ha ?
Tutta la mia vita è ieri
il passato mi trattiene,
eterna e vecchia gioventù
che mi ha lasciato impaurito
come un passero senza luce.
Con queste mani che ho fatto,
cosa le ho fatto,
da avere tanto dolore
dentro di me ?
Dolore d’albero vecchio,
canto di strada
con un brandello di vita,
arancio in fiore.
37
Nido gaucho (Tango) §
Música: Carlos Di Sarli
Letra: Héctor Marcó
Luciendo su color de esperanza
viste el campo
su plumaje
y el viento hace vibrar sus cordajes
en los pastos
y en la flor.
Yo tengo mi ranchito en la loma
donde cantan
los zorzales…
Margaritas
y rosales
han brotado para ti,
porque un día será ese nido gaucho
de los dos.
Florecerán mis ilusiones
y se unirán los corazones.
Dime que sí,
que la noche pampera abrirá
y su rayo de luna pondrá
luz de amor en tus ojos.
No digas no,
que el dolor secará mi rosal
y en la cruz de mi rancho el zorzal
morirá por tu amor.
Mañana, cuando el sol se ilumine,
entre gotas de rocío
el llanto de este cariño mío
sobre el trébol pisarás.
Recuerda que por ti lo he vertido
y si sientes mi tormento,
golondrina,
cara al viento,
tus dos alas
abrirás…
Y de un solo vuelo mis tristezas
matarás.
Nido gaucho (Tango) §
Música: Carlos Di Sarli
Letra: Héctor Marcó
Brillando del colore della speranza
il campo mostra
il suo piumaggio
e il vento fa vibrare le sue corde
fra l’erba
e i fiori.
Ho la mia fattoria in collina,
dove cantano
gli usignoli…
Margherite
e rosai
hanno rifiorito per te,
perchè un giorno questo sarà il nido semplice
di noi due.
Fioriranno le mie illusioni
e si uniranno i cuori.
Dimmi di si,
che la notte pampera si aprirà
ed il suo raggio di luna metterà
una luce d’amore nei tuoi occhi.
Non dire di no,
che il dolore seccherà il mio roseto
e nella croce della mia fattoria l’usignolo
morirà per il tuo amore.
Domani, quando si illuminerà il sole,
nelle gocce di rugiada
il pianto di questo mio affetto
batterà sopra il trifoglio.
Ricorda che per te l’ho versato
e se senti il mio tormento
rondine,
viso al vento
le tue due ali
aprirai…
E in un solo volo placherai le mie
tristezze.
38
Nostalgias (Tango) §
Música: Juan Carlos Cobian
Letra: Enrique Cadicamo
Quiero emborrachar mi corazon
para olvidar un loco amor
que mas que amor es un sufrir…
Y aqui vengo para eso,
a borrar antiguos besos
en los besos de otras bocas.
Si su amor fue flor de un dia,
por que causa es siempre mia
esta cruel preoccupacion ?
Quiero, por los dos, mi copa alzar
para olvidar mi obstinacion,
y mas la vuelvo a recordar.
Nostalgias
de escuchar su risa loca
y sentir junto a mi boca
como un fuego su respiracion…
Angustias
de sentirme abandonado
y sentir que otro a su lado
pronto, pronto le hablara de amor…
Hermano,
yo no quiero rebajarme
ni pedirle ni rogarle
ni decirle que no puedo mas vivir.
Desde mi triste soledad
vere caer las rosas muertas
de mi juventud.
Gime, bandoneon, tu tango gris
quizas a ti te hiera igual
algun amor sentimental…
Llora mi alma de fantoche
sola y triste en esta noche,
noche negra y sin estrellas.
Si las copas traen consuelo,
aqui estoy con mi desvelo
para ahogarlo de una vez.
Quiero emborrachar al corazon
para despues poder brindar
por los fracasos del amor.
Nostagias (Tango) §
Música: Juan Carlos Cobian
Letra: Enrique Cadicamo
Voglio ubriacare il mio cuore
per spegnere un folle amore
che più che amore è un soffrire…
E vengo qui per questo,
a cancellare antichi baci
nei baci di un’altra bocca.
se il suo amore fu fiore di un giorno,
perchè è ferita sempre aperta
questo crudele affanno ?
Voglio per tutti e due alzare il mio bicchiere
per dimenticare la mia ostinazione,
e ancora e più la torno a ricordare.
Nostalgie…
di ascoltare il suo folle riso
e sentire vicino alla mia bocca,
come un gioco, il suo respiro…
Angoscia
di sentirmi abbandonato
e pensare che un altro accanto a lei
presto…presto le parlerà d’amor…
Fratello !…
io non voglio umiliarmi,
ne’ chiedere nulla
ne’ dirle che non posso più vivere.
Dalla mia triste solitudine
vedrò cadere le rose morte
della mia gioventù.
Gemi, bandoneòn, il tuo tango grigio,
forse ti colpisce
come un amore sentimentale
Piange la mia alma di fantoccio
sola e triste in questa notte,
notte nera e senza stelle.
Se il bicchiere consola,
eccomi con il mio tormento
per affogarlo una volta per tutte.
Voglio ubriacare il cuore
per poi poter brindare
ai disastri dell’amore.
39
Ojos negros (Tango) §
Música: Vicente Greco
Letra: Pedro Numa Córdoba
Ojos negros y… soñadores
de mis amores
dueños ellos son.
Ojos que encantan a mi alma
y que dan dulce calma
a mi fiel corazón.
Cuando en su cristal
me suelo mirar
me causa placer,
porque en ellos yo
suelo adivinar su mucho querer.
Nunca jamás
podré olvidar
la expresión arrobadora
de tu faz.
Como divinos luceros
son tus ojos negros
dignos de admirar,
y por ellos yo me muero
y en sus pestañas quiero
poder siempre besar.
Ojos negros (Tango) §
Música: Vicente Greco
Letra: Pedro Numa Córdoba
Occhi scuri e sognatori
che sono padroni
dei miei amori.
Occhi che incantano la mia anima
e che danno dolce calma
al mio cuore fedele.
Quando sono solito specchiarmi
nel loro cristallo
mi da’ piacere,
poichè in essi io
solgo indovinare il suo grande amore.
Ormai non
potrò mai dimenticare
l’espressione della tua faccia
che manda in trance.
Come bagliori divini
sono i tuoi occhi neri
degni di ammirare,
e per essi io muoio
ed io voglio poter baciare
sempre le loro ciglia.
40
Paciencia (Tango) *
Música: Juan D'Arienzo
Letra: Francisco Gorrindo
Anoche, de nuevo te vieron mis ojos;
anoche, de nuevo te tuve a mi lao.
¡Pa qué te habré visto si, después de todo,
fuimos dos extraños mirando el pasao!
Ni vos sos la misma, ni yo soy el mismo.. .
¡Los años! ... ¡La vida!... ¡Quién sabe lo qué!...
De una vez por todas mejor la franqueza:
yo y vos no podemos volver al ayer.
Paciencia... La vida es así.
Quisimos juntarnos por puro egoísmo
y el mismo egoísmo nos muestra distintos.
¿Para qué fingir?
Paciencia... La vida es así.
Ninguno es culpable, si es que hay una culpa.
Por eso, la mano que te di en silencio
no tembló al partir.
Haremos de cuenta que todo fue un sueño,
que fue una mentira habernos buscao;
así, buenamente, nos queda el consuelo
de seguir creyendo que no hemos cambiao.
Yo tengo un retrato de aquellos veinte años
cuando eras del barrio el sol familiar.
Quiero verte siempre linda como entonces:
lo que pasó anoche fue un sueño no más.
Paciencia (Tango) *
Música: Juan D'Arienzo
Letra: Francisco Gorrindo
Ieri notte, di nuovo ti videro i miei occhi;
ieri notte, di nuovo t’ebbi con me.
Perché t’abbia visto se, dopo tutto,
fummo due estranei guardando il passato!
Ne tu sei la stessa, ne io sono lo stesso…
Gli anni!...La vita!... Chissà cos’è!..
Una volta per tutte è meglio la franchezza:
io e te non possiamo tornare indietro.
Pazienza… La vita è così.
Volemmo unirci per puro egoismo
e lo stesso egoismo ci mostra diversi.
Perché fingere?
Pazienza… La vita è così.
Nessuno ne ha colpa, se c’è una colpa.
Per questo, la mano che ti diedi in silenzio
non tremò andandomene.
Rendiamoci conto che tutto fu un sogno,
che fu una menzogna esserci cercati;
così, in buona fede, ci resta la consolazione
di continuare credendo che non siamo cambiati.
Io ho un ritratto di quei vent’anni
quando del quartiere eri il sole familiare.
Voglio vederti sempre bella come allora:
quel che è successo ieri notte fu un sogno,
nient’altro.
41
Pasional (Tango) §
Música: Jorge Caldara
Letra: Mario Soto
No sabrás, nunca sabrás,
lo que es morir mil veces de ansiedad;
no podrás nunca entender
lo que es amar y enloquecer.
Tus labios que queman
tus ojos que embriagan
y que torturan mi razón…
¡Sed que me hace arder
y que me enciende el pecho de pasión!
Estás clavada en mí
te siento en el latir
abrasador de mis sienes.
Te adoro cuando estás
y te amo mucho más
cuando estás lejos de mí.
Así te quiero dulce vida de mi vida…
así te siento solo mía, siempre mía…
Tengo miedo de perderte
de pensar que no he de verte…
¿Por qué esta duda brutal?
¿Por qué me habré de sangrar,
si en cada beso te siento desmayar?
Sin embargo me atormento
porque en la sangre te llevo
y en cada instante, febril y amante
quiero tus labios besar.
¿Que tendrás en tu mirar
que cuando a mí tus ojos levantás
siento arder en mi interior
una voraz llama de amor?
Tus manos desatan
caricias que me atan
a tus encantos de mujer
¡Sé que nunca más
podré arrancar del pecho este querer!
Te quiero siempre así
estás clavada en mí
como un puñal en la carne…
ardiente y pasional, temblando de ansiedad
quiero en tus brazos morir.
Pasional (Tango) §
Música: Jorge Caldara
Letra: Mario Soto
Non saprai, non saprai mai,
cos’è morire mille volte di ansietà;
non potrai mai capire
cos’è amare e impazzire.
Le tue labbra che bruciano,
i tuoi occhi che ubriacano
e che torturano la mia ragione…
Sete che mi fa ardere
e che mi accende il petto di passione!
Sei inchiodata in me
ti sento nel battito
bruciante delle mie tempie
Ti adoro quando ci sei
e ti amo ancora di più
quando sei lontana da me.
Cosí ti voglio dolce vita della mia vita…
cosí ti sento solo mia, sempre mia…
Ho paura di perderti
di pensare che non ti rivedrò piú…
Perché questo dubbio brutale?
Perché devo sanguinare
se in ogni bacio ti sento svenire?
Ma nonostante mi tormento
perche nel sangue ti porto
e ad ogni istante, febbrile e amante
voglio baciare le tue labbra.
Cos’hai nel tuo sguardo
che quando alzi i tuoi occhi verso di me
sento bruciare dentro di me
una vorace fiamma di amore?
Le tue mani provocano
carezze che mi legano
ai tuoi incanti di donna
So che mai piú
potrò strappare dal petto questo amore!
Ti voglio sempre così
sei ficcata in me
come un pugnale nella carne…
ardente e passionale, tremando di ansietà
voglio morire tra le tue braccia.
42
Pedacito de cielo (Vals) §
Música: Enrique Maria Francini y Hector Stamponi
Letra: Homero Expósito
La casa tenía una reja
pintada con quejas y cantos de amor.
La noche llenaba de penas
la reja, la hiedra y el viejo balcón.
Recuerdo que entonces reías
si yo te leía mi verso mejor.
Y ahora, capricho del tiempo,
leyendo esos versos lloramos los dos.
Los años de la infancia pasaron, pasaron.
La reja está dormida de tanto silencio.
Y en aquel pedacito de cielo
se quedó tu alegría y mi amor.
Los años han pasado, terribles, malvados,
dejando una esperanza que no ha de llegar.
Y recuerdo tu gesto travieso
después de aquel beso robado al azar.
Quizá se enfrío con la brisa
tu pálida risa, tu límpida voz
Tal vez se escapó a tus ojeras
la reja, la hiedra y el viejo balcón.
Tus ojos de azúcar quemada
tenían distancias doradas al sol
y hoy quieres hallar como entonces
la reja de bronce temblando de amor.
Los años de la infancia pasaron, pasaron.
La reja está dormida de tanto silencio.
Y en aquel pedacito de cielo
se quedó tu alegría y mi amor.
Los años han pasado, terribles, malvados,
dejando una esperanza que no ha de llegar.
Y recuerdo tu gesto travieso
después de aquel beso robado al azar.
Pedacito de cielo (Vals) §
Música: Enrique Maria Francini y Hector Stamponi
Letra: Homero Expósito
La casa aveva un’inferriata
dipinta con lamenti e canti d’amore.
La notte riempiva di pene
l’inferriata, l’edera ed il vecchio balcone.
Ricordo che allora piangevi
se io ti leggevo i miei versi migliori.
Ed ora, capriccio del tempo,
leggendo quei versi piangiamo tutti e due.
Gli anni dell’infanzia passarono, passarono.
L’inferriata si è addormentata dal tanto silenzio.
ed in quel pezzettino di cielo
rimase la tua allegria ed il mio amore.
Gli anni sono passati, terribili, malvagi,
lasciando una speranza che non ha modo di ritornare.
E ricordo il tuo gesto malizioso
dopo quel bacio rubato d’azzardo.
Forse si raffreddò con la brezza
il tuo pallido sorriso, la tua limpida voce
Qualche volta sfuggirono alle tue pupille
l’inferriata, l’edera ed il vecchio balcone.
I tuoi occhi di zucchero fuso
avevano distanze dorate dal sole
ed oggi vuoi scoprire come allora
l’inferriata di bronzo tremando d’amore.
Gli anni dell’infanzia passarono, passarono.
L’inferriata dorme dal tanto silenzio.
Ed in quel pezzettino di cielo
rimasero la tua allegria ed il mio amore.
Gli anni sono passati, terribili, malvagi,
lasciando una speranza che non può ritornare.
E ricordo il tuo gesto malizioso
dopo quel bacio rubato d’azzardo.
43
Pero yo sé (Tango) *
Música y Letra: Azucena Maizani
Llegando la noche recién te levantas
y sales ufano a buscar un beguén.
Lucís con orgullo tu estampa elegante
sentado muy muelle en tu regia baqué.
Paseás por Corrientes, paseas por Florida,
te das una vida mejor que un pachá.
De regios programas tenés a montones...
Con clase y dinero de todo tendrás.
Pero yo sé que metido vivís penando un querer,
que querés hallar olvido cambiando tanta mujer...
Yo sé que en las madrugadas, cuando las farras dejás,
sentís tu pecho oprimido por un recuerdo querido
y te pones a llorar. Con tanta aventura, con toda tu
andanza, llevaste tu vida tan sólo al placer.
Con todo el dinero que siempre has tenido
todos tus caprichos lograste vencer.
Pensar que ese brillo que fácil ostentas
no sabe la gente que es puro disfraz.
Tu orgullo de necio muy bien los engaña...
No quieres que nadie lo sepa jamás.
Pero yo sé que metido vivís penando un querer,
que querés hallar olvido cambiando tanta mujer...
Yo sé que en las madrugadas, cuando las farras dejás,
sentís tu pecho oprimido por un recuerdo querido
y te pones a llorar.
Pero yo sé (Tango) *
Música y Letra: Azucena Maizani
Giunta la notte subito ti alzi
ed esci esultante a cercare un capriccio amoroso.
Sfoggi con orgoglio il tuo aspetto elegante
seduto molto comodo nella tua auto sontuosa.
Passeggi per Corrientes, passeggi per Florida,
ti dai alla vita meglio di un “pashá”.
Di stupendi programmi ne hai un sacco…
Con classe e denaro avrai di tutto.
Ma io so che innamorato vivi penando un amore,
che vuoi dimenticare cambiando tante donne…
Io so che all’alba, quando lasci le baldorie,
senti il tuo petto oppresso da un amato ricordo
e ti metti a piangere. Con tanta avventura, con tutti i
tuoi vagabondaggi, hai votato la tua vita, solo al piacere
Con tutto il denaro che hai sempre avuto
tutti i tuoi capricci sei riuscito ad appagare.
E pensare che questa brillantezza che facilmente ostenti
non lo sa la gente che è pura apparenza.
Il tuo orgoglio da sciocco li inganna molto bene…
Non vuoi che nessuno lo sappia mai.
Ma io so che innamorato vivi penando un amore,
che vuoi dimenticare cambiando tante donne…
Io so che all’alba, quando lasci le baldorie,
senti il tuo petto oppresso da un amato ricordo
e ti metti a piangere.
44
Pobre flor (Vals) §
Música: Luis Mottolese
Letra: Victor Spindola
La flor de mi ilusion,
la mato el frio de un invierno
cruel de ingratitud y dolor,
pobre flor,
hoy es sepulcro
y paz de mis ansias de pasión.
Porque no vuelve mas?
lo que amè con frenesi.
Hay que se han hecho los besos,
que con embeleso, me distes a mi.
Todo lo cubrio el olvido,
con su manto triste para no volver.
Siendo mi ilusión primera
solitaria tumba de mi último amor.
juramento vano de una boca ardiente
con ponzoña, y maldición
llevo el recuerdo grabado.
Como una mortaja eterna
sobre el alma mia triste la cubrio
y por eso entre tinieblas
voy meditabundo vagando al azar,
con tu nombre escrito
con una sentencia de no poder olvidar
el corazón que te amò.
Pobre flor (Vals) §
Música: Luis Mottolese
Letra: Victor Spindola
Il fiore della mia illusione,
l’ha ucciso il freddo di un inverno
crudele di ingratitudine e dolore,
povero fiore,
oggi è sepolcro
e pace delle mie ansie di passione.
Perchè non torni più ?
Io che amai con frenesia.
Che fine hanno fatto i baci,
che con rapimento, mi hai dato.
Tutto l’ha ricoperto l’oblio,
con il suo mantello triste del non ritorno.
Essendo la mia prima illusione
tomba solitaria del mio ultimo amore.
Un giuramento vano di una bocca ardente
con veleno, e maledizione
porto impresso il ricordo.
Come un lenzuolo funebre eterno
sulla mia anima triste la coprì
e per questo nelle tenebre
vado meditabondo vagando all’azzardo,
col tuo nome scritto
come una sentenza di non poter dimenticare
il cuore che ti ha amato.
45
Poema (Tango) §
Música: Mario Melfi
Letra: Eduardo Bianco
Fue un ensueño de dulce amor,
horas de dicha y de querer.
Fue el poema de ayer,
que yo soñé de dorado color.
Vanas quimeras que el corazón
no logrará descifrar jamás.
¡Nido tan fugaz,
fue un sueño de amor,
de adoración!…
Cuando las flores de tu rosal
vuelvan más bellas a florecer,
recordarás mi querer
y has de saber
todo mi intenso mal…
De aquel poema ubriacatore
ya nada queda entre los dos.
¡Con mi triste adiós
sentirás la emoción
de mi dolor!…
Poema (Tango) §
Música: Mario Melfi
Letra: Eduardo Bianco
Fu un sogno di dolce amore,
ore di felicità e di desiderio.
Fu il poema del passato,
che io sognai di colore dorato.
Vane chimere che il cuore
non riuscirà più a decifrare.
Nido tanto fugace,
fu un sogno d’amore,
di adorazione!…
Quando i fiori del tuo roseto
tornano a fiorire ancora più belli,
ricorderai il mio amore
e devi sapere
tutto il mio intenso dolore…
Di quel poema ubriacatore
ormai nulla rimane tra noi due.
Col mio triste addio
sentirai l’emozione
del mio dolore!…
46
Por una cabeza (Tango)
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Por una cabeza de un noble potrillo
que justo en la raya afloja al llegar
y que al regresar parece decir:
no olvides, hermano,
vos sabes, no hay que jugar…
Por una cabeza, metejon de un dia,
de aquella coqueta y risueña mujer
que al jurar sonriendo,
el amor que esta mintiendo
quema en una hoguera todo mi querer.
Por una cabeza
todas las locuras
su boca que besa
borra la tristeza,
calma la amargura.
Por una cabeza
si ella me olvida
que importa perderme,
mil veces la vida
para que vivir…
Cuantos desengaños, por una cabeza,
yo jure mil veces no vuelvo a insistir
pero si un mirar me hiere al pasar,
su boca de fuego, otra vez, quiero besar.
Basta de carreras, se acabo la timba,
un final reñido yo no vuelvo a ver,
pero si algun pingo llega a ser
fija el domingo,
yo me juego entero, que le voy a hacer.
Por una cabeza (Tango)
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Per un’incollatura del nobile puledro
che proprio quando arriva al traguardo rallenta
e che quando torna sembra dire:
“Non dimenticare fratello,
lo sai che non si deve giocare”
Per un incollatura, capriccio di un giorno,
di quella donna civetta e frivola
che sorridente gioca,
fingendo il suo amore
e brucia in un falò tutto il mio desiderio.
Per un’incollatura
tutte le follie
La sua bocca che bacia
cancella la tristezza,
calma l’amarezza.
Per un’incollatura
se lei mi dimentica
che cosa importa se perdo,
mille volte la vita
a che prò vivere…
Quanti disinganni, per un’incollatura !
ho giurato mille volte: “non insisto più”,
ma se uno sguardo di donna mi ferisce quando passo,
mi torna la voglia di baciare le sue labbra di fuoco.
Basta con le corse, smettiamo di puntare,
un finale combattuto non torno più a vederlo,
ma se qualche cavallo domenica
dovesse andare favorito,
io mi gioco tutto, che ci posso fare !
47
Pregonera (Tango) §
Musica: Alfredo De Angelis
Létra: José Rótulo
Princesita rubia de marfil
dueña de mi sueño juvenil,
la que pregonando flores
un día de abril,
recuerdo por las calles de París.
Una rosa roja para usted,
roja como el ansia de querer,
rosas y claveles blancos,
blancos de ilusión
y sigue la princesa su pregón.
Un cariño y un clavel
para el ojal, para el querer.
El clavel es de ilusión,
mi corazón rojo punzó.
de fue muriendo,
y el pregón me va siguiendo.
Un cariñito y un clavel,
sólo el clavel, lo que quedó.
Princesita rubia de marfil,
dónde fue tu risa tan sutil,
junto con tus flores muertas
muere mi ilusión.
Y escucho el eco tenue de tu voz.
Es como un susurro sin cesar,
que va despertando mi ansiedad,
es mi fantasía loca
que vuelve a soñar.
De nuevo soy feliz con tu cantar.
Pregonera (Tango) §
Musica: Alfredo De Angelis
Létra: José Rótulo
Principessina bionda d’avorio
padrona dei miei sogni giovanili,
quella che offrendo fiori
un giorno di aprile,
ricordo per le strade di Parigi.
Una rosa rossa per voi,
rossa come l’ansia di amare,
rose e garofani bianchi,
bianchi di illusione
e continua la principessa la sua offerta.
Un cosa graziosa e un garofano
per l’occhiello, per il desiderio.
Il garofano è di illusione,
il mio cuore rosso intenso.
E la sera andava morendo,
e l’offerta mi va seguendo.
Una cortesia ed un garofano,
solo il garofano, quello che rimase.
Principessina bionda d’avorio,
dove fu il tuo sorriso tanto sottile,
assieme ai tuoi fiori morti
muore la mia illusione.
E ascolto l’eco tenue della tua voce.
E’ come un bisbiglio senza cessare,
che va svegliando la mia ansietà,
è la mia pazza fantasia
che torna a sognare.
Sono di nuovo felice al tuo cantare.
48
Qué te importa que te llore (Tango) *
Música y Letra: Miguel Caló/ Osmar Maderna
Déjame mentir que volverás que volverás con el ayer,
con el ayer de nuestro sueño.
Déjame esperarte, ¡nada más!,
ya que comprendo que
esperares un pedazo de recuerdo,
se que este dolor, es el dolor de comprender
que no puede ser esa esperanza que me ahoga.
Déjame llorar, siempre llorar,
y recordarte y esperar
al comprender que no volverás.
Qué te importa que te llore,
qué te importa que me mientas
si ha quedado roto mi castillo del ayer,
déjeme hacer un Dios con sus pedazos.
Qué te importa lo que sufro, qué te importa lo que
lloro... si no puede ser aquel ayer de la ilusión,
déjame así llorando nuestro amor.
Mucho te esperé sin comprender,
sin comprender por qué razón
te has alejado y no volviste.
Mucho te esperé;
fatal dolorde consumir la soledad
en el calor de lo que fuiste.
Debes indicarme qué camino continuar
ya que es imposible que se junten nuestras vidas.
Déjame llorar, siempre llorar,
no ves que ya ni sé
qué hablar, ni qué mentir, ni qué esperar.
Qué te importa lo que sufro, qué te importa lo que
lloro... si no puede ser aquel ayer de la ilusión,
déjame así llorando nuestro amor.
Qué te importa que te llore (Tango) *
Música y Letra: Miguel Caló/ Osmar Maderna
Lasciami mentir che torneraiche tornerai con il passato,
con il passato del nostro sogno.
Lascia che t’aspetti, niente più!
ora che comprendo che
aspettare è una pezzo di ricordo,
so che questo dolore, è il dolore di capire
che non può esistere questa speranza che mi soffoca.
Lasciami piangere, sempre piangere
e ricordarti e sperare,
quando capirò che non tornerai.
Che t’importa se ti piango
che t’importa che mi menta
se il mio castello di ieri è crollato,
lasciami costruire un Dio con i suoi pezzi.
Che t’importa ciò che soffro, Che t’importa ciò che
piango… se non può essere, quel passato d’illusione,
lasciami così, piangendo il nostro amore.
Ti ho atteso molto senza capire,
senza comprendere per quale ragione
ti sei allontanata e non sei tornata.
Molto ti ho aspettato;
fatale dolore consumare la solitudine
nel calore di quel che sei stata.
Devi indicarmi il sentiero da seguire
ora ch’è impossibile che le nostre vite si uniscano.
Lasciami piangere, sempre piangere,
non vedi che oramai non so
che dire, ne’ che mentire, ne’ che sperare.
Che t’importa ciò che soffro, Che t’importa ciò che
piango… se non può essere, quel passato d’illusione,
lasciami così piangendo il nostro amore.
49
Recuerdo malevo (Tango) §
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Era mi pebeta, una flor maleva,
mas linda que un día dorado de sol.
Trenzas renegridas, mirada que ruega,
boca palpitante de fuego y amor.
Para conquistarla yo me jugue entero,
no valia la pena sin ella vivir.
Peleando con taitas en un entrevero,
pense que era lindo por ella morir.
Tiempo viejo, caravana, fugitiva,
donde estas.
Florido tiempo que añoro,
por sus caminos de olvido
viajan visiones que lloro,
sueño querido que te alejas.
Tiempo viejo, caravana, fugitiva,
donde estas.
Cinco años pasaron
de la primer cita,
burlon, el destino,
me obligo a volver.
Que viejos los ojos
de la muchachita,
que un dia, riendo
me enseño a querer.
Fuimos sin pensarlo
como dos extraños,
su boca marchita
y mi suspirar.
Habiendo cenizas
de los desengaños,
el recuerdo amigo
es mejor borrar.
Tiempo viejo,
caravana, fugitiva,
donde estas.
Florido tiempo que anoro,
por sus caminos de olvido
viajan ambiciones que lloro
sueño querido que te alejas.
Tiempo viejo,
caravana, fugitiva,
donde estas.
Recuerdo malevo (Tango) §
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
La mia donna era un fiore maligno,
più bella di un giorno dorato di sole.
Trecce scure, sguardo supplichevole,
bocca palpitante di fuoco ed amore.
per conquistarla io mi misi completamente in gioco,
non valeva la pena vivere senza di lei.
Combattendo com uomini rissosi nella mischia,
pensai che era bello morire per lei.
Tempo vecchio, carovana, fuggiasca,
dove sei.
Florido tempo che bramo,
per i suoi sentieri di oblio
viaggiano visioni per cui piango,
sogno amato che ti allontana.
Tempo andato, carovana, fuggiasca,
dove sei.
Passarono cinque anni
dal primo appuntamento,
burlone, il destino,
mi obbligò a tornare.
Che vecchi gli occhi
della ragazzina,
che un giorno, ridendo
mi insegnò ad amare.
Fummo senza pensarlo
come due estranei,
la sua bocca appassita
ed il mio sospirare.
Avendo ceneri
dei disinganni,
il ricordo amico
è meglio cancellare.
Tempo andato,
carovana, fuggiasca,
dove sei.
Tempo florido che bramo,
per i suoi sentieri di oblio
viaggiano le ambizioni che piango
sogno amato che ti allontana.
Tempo andato,
carovana, fuggiasca,
dove sei.
50
Romance de barrio (Vals) §
Música: Aníbal Troilo
Letra: Homero Manzi
Primero la cita lejana de abril,
tu oscuro balcón, tu antiguo jardín.
Más tarde las cartas de pulso febril
mintiendo que no, jurando que sí.
Romance de barrio tu amor y mi amor.
Primero un querer, después un dolor,
por culpas que nunca tuvimos,
por culpas que debimos sufrir los dos.
Hoy vivirás
despreciándome, tal vez sin soñar
que lamento al no poderte tener
el dolor de no saber olvidar.
Hoy estarás
como nunca lejos mío,
lejos de tanto llorar.
Fue porque sí,
que el despecho te cegó como a mí,
sin mirar que en el rencor del adiós
castigabas con crueldad tu corazón.
Fue porque sí
que de pronto no supimos pensar,
que es más fácil renegar y partir
que vivir sin olvidar.
Ceniza del tiempo la cita de abril,
tu oscuro balcón, tu antiguo jardín
las cartas trazadas con mano febril
mintiendo que no, jurando que sí.
Retornan vencidas tu voz y mi voz
trayendo al volver con tonos de horror,
las culpas que nunca tuvimos
las culpas que debimos pagar los dos.
Romance de barrio (Vals) §
Música: Aníbal Troilo
Letra: Homero Manzi
Prima l’appuntamento lontano di aprile,
il tuo balcone oscuro, il tuo antico giardino.
Più tardi le lettere dal polso febbrile
mentendo di no, giurando di si.
Storia d’amore di quartiere il tuo amore e il mio amore.
Prima un amore, poi un dolore
per colpe mai commesse,
per colpe per le quali dovemmo soffrire entrambi.
Oggi vivrai
disprezzandomi, talvolta senza sognare
che lamento non poterti avere
il dolore di non poterti dimenticare.
Oggi starai
come non mai lontano da me,
lontano da un tale pianto.
Fu per questo,
che il rancore ti accecò come me,
senza guardare che nel rancore dell’addio
castigavi con crudeltà il tuo cuore.
Fu perchè
improvvisamente non sapemmo pensare,
poichè è più facile rinnegare e partire
che vivere senza dimenticare.
Cenere del tempo l’appuntamento di aprile,
il tuo oscuro balcone, il tuo antico giardino
le lettere scritte con mano febbrile
mentendo di no, giurando di si.
Ritornano vinte la tua voce e la mia
ripetendosi con toni di orrore,
le colpe che non abbiamo mai avuto
le colpe che abbiamo dovuto pagare noi due.
51
Rosa de otoño (Vals) §
Música: Guillermo Barbieri
Letra: José Rial (h)
Tu eres la vida, la vida dulce,
llena de encantos y lucidez;
tú me sostienes y me conduces
hacia la cumbre de tu altivez.
Tú eres constancia, yo soy paciencia;
tú eres ternura, yo soy piedad
Tú representas la independencia,
yo simbolizo la libertad.
Tú bien lo sabes que estoy enfermo
y en mi semblante claro se ve
que ya de noche casi no duermo,
no duermo nada ¿sabes por qué?
Porque yo sueño cómo te aprecio,
de que a mi lado te he de tener..
Son sueños malos, torpes y necios,
pero, mi vida, ¡qué voy a hacer!
Yo sufro mucho, me duele el alma
y es tan penosa mi situación
que muchas veces, por buscar calma,
llevo mis dedos al diapasón…
De tu desprecio nunca hagas gala
porque, si lo haces, ¡pobre de mí!…
Quereme siempre, no seas tan mala…
Vamos, ingrata, ¡no seas así!
Rosa de otoño (Vals) §
Música: Guillermo Barbieri
Letra: José Rial (h)
Tu sei la vita, la vita dolce,
piena di incanto e limpidezza;
tu mi sostieni e mi conduci
fino alla cima della tua fierezza.
Tu sei costanza, io sono pazienza;
tu sei tenerezza, io sono pietà
Tu rappresenti, l’indipendenza,
io simbolizzo la libertà.
Tu lo sai bene che sono ammalato
e dal mio aspetto si vede chiaro
che ormai di notte quasi non dormo,
non dormo per niente, lo sai perchè ?
Perchè io sogno come ti piaccio,
che al mio fianco ti devo tenere…
Sono sogni cattivi, turpi e stupidi,
però, vita mia, che devo fare!
Io soffro molto, mi duole l’anima
ed è tanto penosa la mia situazione
che molte volte, per calmarmi,
porto le mie dita al diapason…
Del tuo disprezzo non fare mai sfoggio
perchè se lo fai, povero me !
Amami sempre, non essere tanto cattiva…
Andiamo, ingrata, non essere così !
52
Shusheta [El Aristócrata] (Tango) §
Música: Juan Carlos Cobián
Letra: Enrique Cadícamo
Toda la calle Florida lo vio
con sus polainas, galéra y bastòn…
Dicen que fue, allá por su juventud,
un gran Don Juan del Buenos Aires de ayer.
Engalanó la puerta del Jockey Club
y en el ojal siempre llevaba un clavel.
Toda la calle Florida lo vio
con sus polainas, galéra y bastón.
Apellido distinguido,
gran señor en las reuniones,
por las damas suspiraba
y conquistaba
sus corazones.
Y en las tardes de Palermo
en su coche se paseaba
y en procura de un encuentro
iba el porteño
conquistador.
Ah, tiempos del Petit Salón…
Cuánta locura juvenil…
Ah, tiempo de la
sección Champán Tango
del “Armenonville”.
Todo pasó como un fugaz
instante lleno de emoción…
Hoy sólo quedan
recuerdos de tu corazón…
Toda la calle Florida lo vio
con sus polainas, galera y bastón.
Shusheta [El Aristócrata] (Tango) §
Música: Juan Carlos Cobián
Letra: Enrique Cadícamo
Tutta la via Florida lo vide
con i suoi gambali, cilindro e bastone…
Dicono che fu, allora, nella sua giovinezza,
un gran don Giovanni della Buenos Aires del passato.
Abbelliva la porta del Jockey Club
e nell’occhiello portava sempre un garofano.
Tutta la via Florida lo vide
con i suoi gambali, cilindro e bastone.
Cognome distinto,
gran signore nelle riunioni,
per le dame sospirava
e conquistava
i loro cuori.
E nelle serate di Palermo
passeggiava nella sua auto
in cerca di un incontro
andava il porteño
conquistatore.
Ah, tempi del Petit Salòn…
Quanta pazzia giovanile…
Ah, tempo della
sezione di Champàn Tango
del “Armenonville”.
Tutto passò come un fugace
istante pieno di emozione…
Oggi solo restano
ricordi del tuo cuore…
Tutta la via Florida lo vide
con i suoi gambali, cilindro e bastone.
53
Silueta porteña (Milonga) §
Música: Nicolás Luis Cuccaro y Juan Ventura Cuccaro
Letra: Ernesto Nolli / Orlando D’Aniello
Cuando tú pasas caminando por las tardes,
repiqueteando tu taquito en la vereda,
marcas compases de cadencias melodiosas
de una milonga juguetona y callejera.
Y en tus vaivenes pareciera la bailaras,
así te miren y te miren
los que quieran,
porque tú llevas en tu cuerpo la arrogancia
y el majestuoso ondular de las porteñas.
Tardecita criolla, de límpido cielo
bordado de nubes, llevas en tu pelo.
Vinchita argentina que es todo tu orgullo… ¡
Y cuánto sol tienen esos ojos tuyos!
Y los piropos que te dicen los muchachos,
como florcitas que a tu paso te ofrecieran
que las recoges y que enriedas en tu pelo,
junto a la vincha con que adornas tu cabeza.
Dice tu cuerpo tu arrogancia y tu cadencia
y tus taquitos provocando en la vereda:
Soy el espíritu criollo hecho silueta
y te coronan la más guapa y más porteña.
Silueta porteña (Milonga) §
Música: Nicolás Luis Cuccaro y Juan Ventura Cuccaro
Letra: Ernesto Nolli / Orlando D’Aniello
Quando tu passi camminando nei pomeriggi,
battendo i tuoi piccoli tacchi nel viottolo,
marchi ritmi dalle cadenze melodiose
di una milonga allegra e di strada.
E nei tuoi vai e vieni sembrerebbe che stai ballando,
e così ti guardano e ti riguardano
quelli che ti desiderano,
perchè tu porti nel tuo corpo l’arroganza
ed il maestoso ondulare delle porteñas.
Una serata creola, dal limpido cielo
ricamato di nubi, porti nei tuoi capelli.
Fascetta argentina che è tutto il tuo orgoglio…!
E quanto sole c’è in questi tuoi occhi !
E i complimenti che ti fanno i ragazzi,
sono come fiori che offrono al tuo passaggio
che tu raccogli ed infili nei tuoi capelli
assieme alla fascia con cui adorni il tuo capo.
Il tuo corpo esprime la tua arroganza e la tua cadenza
ed i tuoi tacchi provocano battendo nel viottolo:
“Io sono lo spirito criollo fatto silouette”
e ti incoronano come la più bella e la più porteña.
54
Solamente ella (Tango) §
Música: Lucio Demare
Letra: Homero Manzi
Ella vino una tarde y era triste
fantasma de silencio y de canción,
llegaba desde un mundo que no existe.
Vacío de esperanza el corazón.
Era nube, sin rumbo ni destino,
tenía la ternura del adiós.
Mi paso la siguió por cien caminos
y un día mi fatiga la alcanzó.
Ella,
piel de sombra, voz ausente.
Ella, en mis brazos se durmió.
Juntos, sin saberlo torpemente,
aprendimos duramente
las verdades del amor.
Ella, floreció bajo la luna.
Ella, renació para mi afán.
Juntos, sin angustias, sin reproche,
sin pasado, noche a noche,
aprendimos a soñar.
Sus palabras que estaban ateridas.
Entonces se encendieron de emoción.
Con fuego de mi amor volvió a la vida,
la que era sólo el eco de un adiós.
Ella vino a mi mano en el invierno,
vacío de esperanza el corazón.
Hoy vive entre mis sueños y es eterno
su sueño de mujer y de canción.
Solamente ella (Tango) §
Música: Lucio Demare
Letra: Homero Manzi
Lei venne una sera ed era triste
fantasma del silenzio e della canzone,
giungeva da un mondo che non esiste.
Privo di speranza il cuore.
Era nuvola, senza rotta ne’ destino,
aveva la tenerezza dell’addio.
Il mio passo la seguì per cento cammini
ed un giorno la mia fatica la raggiunse.
Lei
pelle d’ombra, voce assente.
Lei, si addormentò tra le mie braccia.
Uniti, senza saperlo goffamente,
imparammo duramente
le verità dell’amore.
Lei, fiorì sotto la luna.
Lei, rinacque per il mio affanno.
Uniti, senza angustie, senza rimprovero,
senza passato, notte dopo notte,
imparammo a sognare.
Le sue parole che erano intirizzite.
Allora si accesero di emozione.
Col fuoco del mio amore tornò in vita,
colei che era solamente l’eco di un addio.
Lei venne alla mia mano di inverno
col cuore privo di speranza.
Oggi vive nei miei sogni ed è eterno
il suo sogno di donna e di canzone.
55
Soñar y nada más (Vals) *
Musica: Francisco Canaro
Letra: Ivo Pelay
No despiertes si sueñas amores,
niña hermosa, que amar es soñar...
Despertar es quebrar ilusiones
y hallar, entre sombras, la amarga verdad.
No despiertes si vives soñando
y en tu mente hay torrentes de sol;
si en tus sueños se encienden suspiros
que te cercan y acallan tu voz.
Soñar y nada más, con mundos de ilusión...
Soñar y nada más, con un querer arrobador...
¡Soñar que tuyo es él y vive para ti!...
Soñar, siempre soñar que dicen que,
en amor, es triste despertar.
Soñar y nada más, con noches de quietud,
que, misteriosas, van, cantando amor y beatitud.
Volar a las estrellas de divinos resplandores
y, en esa eternidad, vivir un ideal...
¡Soñar y nada más!...
No despiertes si sueñas quereres,
que sin duda soñar es vivir...
Mientras tu alma vislumbre ternuras,
verás, niña hermosa, que el mundo es feliz.
Despertar es matar esperanzas
y enfrentar a la cruel realidad...
Es por eso que quiero que sueñes,
que soñando jamás llorarás.
Soñar y nada más (Vals) *
Musica: Francisco Canaro
Letra: Ivo Pelay
Non svegliarti se sogni l’amore
bella bambina, che amare è sognare..
Svegliarsi è infrangere le illusioni
e scoprire tra le ombre l’amara verità.
Non svegliarti se vivi sognando
se nella tua mente ci sono torrenti di sole;
se nei tuoi sogni si accendono sospiri
che ti circondano e fanno tacere la tua voce.
Sognare e nulla più, mondi di illusione…
Sognare e nulla più, con bramoso trasporto,
sognare che lui è tuo e vive per te!..
Sognare, sempre sognare perché dicono che,
in amore, è triste risvegliarsi.
Sognare e nulla più, con notti di calma,
che, sconosciuti, vanno, cantando amore e beatitudine.
Volare tra le stelle dai bagliori divini,
ed in quell'eternità, vivere un ideale….
Sognare e nulla più!...
Non svegliarti se sogni desideri,
perché senza dubbio sognare è vivere..
mentre la tua anima intravede tenerezze,
vedrai bella bambina, che il mondo è felice.
Risvegliarsi è ammazzare speranze
ed affrontare la crudele realtà..
è per questo che voglio che sogni, perché
sognando giammai piangerai.
56
Tango negro (Tango)
Música y Letra: Juan Carlos Cáceres
Tango negro, tango negro,
te fuiste sin avisar,
los gringos fueron cambiando
tu manera de bailar.
Tango negro, tango negro,
el amo se fue por mar,
se acabaron los candombes
en el barrio de Monserrat.
Más tarde fueron saliendo
en comparsas de carnaval.
pero el rito se fue perdiendo
al morirse Baltasar.
Mandingas, Congos y Minas
repiten en el compás,
los toques de sus abuelos:
borocotó, borocotó, chas, chas. (bis)
Borocotó, borocotó borocotó,
borocotó borocotó, borocotó, chas, chas. (bis)
Tango negro, tango negro,
la cosa se puso mal,
no hay más gauchos mazorqueros
y Manuelita que ya no está.
Tango negro, tango negro,
los tambores no suenan más,
los reyes están de luto
ya nadie los va a aclamar.
Tango negro (Tango)
Música y Letra: Juan Carlos Cáceres
Tango nero, tango nero,
te ne sei andato senza avvisare,
gli stranieri hanno cambiato
il tuo modo di ballare.
Tango nero, tango nero,
il padrone se n'è andato per mare,
sono finiti i candombes
nel quartiere di Monserrat.
Più tardi uscirono
in comparse di carnevale.
però il rito si è andato perdendo
quando morì Baltasar.
Mandingas, Congos e Minas
ripetono a tempo,
i tocchi dei suoi nonni:
borocotò, borocotò, chas, chas. (bis)
borocotò, borocotò borocotò
borocotò, borocotò, chas, chas. (bis)
Tango nero, tango nero,
la cosa si è messa male,
non ci sono più gaucho di mazorca
e Manuelita che non c'è più.
Tango nero, tango nero.
i tamburi non suonano più,
i re sono in lutto
nessuno più li va ad acclamare.
57
Toda mi vida (Tango) §
Música: Aníbal Troilo
Letra: José María Contursi
Hoy, después de tanto tiempo
de no verte, de no hablarte,
ya cansado de buscarte
siempre, siempre,
siento que me voy muriendo
por tu olvido, lentamente,
y en el frío de mi frente
tus besos no dejarás.
Sé que mucho me has querido
tanto, tanto como yo;
pero, en cambio, yo he sufrido
mucho, mucho más que vos.
No sé porque te perdí,
tampoco sé cuándo fue,
pero a tu lado dejé
toda mi vida,
y hoy que estás lejos de mí
y has conseguido olvidar,
soy un pasaje de tu vida, nada más.
¡Es tan poco lo que falta
para irme con la muerte!
Ya mis ojos no han de verte
nunca, nunca.
Y si un día, por mi culpa,
una lágrima vertiste,
porque tanto me quisiste
sé que me perdonarás.
Toda mi vida (Tango) §
Música: Aníbal Troilo
Letra: José María Contursi
Oggi, dopo tanto tempo
senza vederti, senza parlarti,
stanco ormai di cercarti
sempre, sempre.
Sento che sto morendo
per il tuo oblio, lentamente,
e sul freddo della mia fronte
i tuoi baci non lascerai.
So che mi hai amato molto
tanto, tanto quanto me,
e che invece io ho sofferto
molto, molto più di te.
Perchè ti ho perduta non so,
nemmeno so quando avvenne,
ma accanto a te ho lasciato
tutta la mia vita.
E oggi che ti trovi lontano
e sei riuscita a dimenticare,
io sono un episodio della tua vita, niente più!
Mi manca così poco
per andarmene con la morte.
I miei occhi non ti vedranno
mai, mai.
E se un giorno per colpa mia,
hai versato una lacrima,
per quanto mi hai amato
so che mi perdonerai.
58
Tormenta (Tango) *
Música y Letra: Enrique Santos Discepolo
¡Aullando entre relámpagos, perdido en la tormenta
de mi noche interminable, ¡Dios! busco tu nombre...
No quiero que tu rayo
me enceguezca entre el horror,
porque preciso luz para seguir...
¿Lo que aprendí de tu mano no sirve para vivir?
Yo siento que mi fe se tambalea,
que la gente mala, vive ¡Dios! mejor que yo...
Si la vida es el infierno y el honrao vive entre lágrimas,
¿cuál es el bien... del que lucha en nombre tuyo,
limpio, puro?... ¿para qué?...
Si hoy la infamia da el sendero
y el amor mata en tu nombre,
¡Dios!, lo que has besao...
El seguirte es dar ventaja
y el amarte sucumbir al mal.
No quiero abandonarte, yo,
demuestra una vez sola
que el traidor no vive impune, ¡Dios!
para besarte...
Enséñame una flor que haya nacido
del esfuerzo de seguirte, ¡Dios! Para no odiar:
al mundo que me desprecia,
porque no aprendo a robar...
Y entonces de rodillas,
hecho sangre en los guijarros
moriré con vos, ¡feliz, Señor!
Tormenta (Tango) *
Música y Letra: Enrique Santos Discepolo
Urlando in mezzo ai lampi, perso nella tormenta
Della mia notte interminabile Dio! Cerco il tuo nome..
Non voglio che il tuo raggio
mi accechi nell’orrore,
perché ho bisogno di luce per continuare….
Quello che ho imparato da te non serve per vivere?
Sento che la mia fede traballa,
che la gente malvagia vive Dio! Meglio di me..
Se la vita è l’inferno e l’onesto vive in lacrime,
qual è il bene… di chi lotta nel tuo nome,
pulito, puro?... Per che cosa?
Se oggi l’infamia paga
e l’amore uccide nel tuo nome,
Dio!, quello che hai baciato….
Ed il seguirti è dar vantaggio
e l’amarti soccombere al male.
Non voglio abbandonarti, io,
dimostra una sola volta
che il traditore non vive impunito, Dio!
per baciarti..
Indicami un fiore che sia nato
dallo sforzo di seguirti, Dio! Per non odiare:
il mondo che mi disprezza,
perché non imparo a rubare….
E allora fatte sanguinare le
ginocchia sui sassi,
morirò con te, felice, Signore!
59
Tres esquinas (Tango) §
Música: Ángel D’Agostino y Alfredo Attadía
Letra: Enrique Cadícamo
Yo soy del barrio de Tres Esquinas,
viejo baluarte de un arrabal
donde florecen como glicinas
las lindas pibas de delantal.
Donde en la noche tibia y serena
su antiguo aroma vuelca el malvón
y bajo el cielo de luna llena
duermen las chatas del corralón.
Soy de ese barrio de humilde rango,
yo soy el tango sentimental.
Soy de ese barrio que toma mate
bajo la sombra que da el parral.
En sus ochavas compadrié de mozo,
tiré la daga por un loco amor,
quemé en los ojos de una maleva
la ardiente ceba de mi pasión.
Nada hay más lindo ni más compadre
que mi suburbio murmurador,
con los chimentos de las comadres
y los piropos del Picaflor.
Vieja barriada que fue estandarte
de mis arrojos de juventud…
Yo soy del barrio que vive aparte
en este siglo de Neo-Lux.
Tres esquinas (Tango) §
Música: Ángel D’Agostino y Alfredo Attadía
Letra: Enrique Cadícamo
Io sono del quartiere di Tres Esquinas,
vecchio baluardo di una periferia
dove fioriscono come glicini
le belle ragazzine col grembiule.
Dove nella notte tiepida e serena
la malvarosa diffonde il suo antico aroma
e sotto il cielo dalla luna piena
dormono le carrozze nel recinto.
Sono di questo quartiere di umile rango,
io sono il tango sentimentale.
Sono di questo quartiere che prende mate
sotto l’ombra del pergolato.
Da ragazzo ero familiare ai suoi cornicioni,
tirai di pugnale per un pazzo amore,
bruciai per gli occhi di una malvivente
l’alimento ardente della mia passione.
Non c’è niente di più bello e di più familiare
del mio sobborgo pettegolo,
con i racconti dei parenti
e le galanterie del dongiovanni.
Vecchio barrio povero che fu vessillo
dei miei capricci di gioventù…
Io sono del quartiere che vive in disparte
in questo secolo di Neo-Lux.
60
Tristezas de la Calle Corrientes (Tango) §
Música: Domingo S. Federico
Letra: Homero Esposito
Calle como valle
de modenas para el pan…
rio, sin desvio
donde sufre la ciudad…
!Que triste palidez tienen tus luces
tus letreros suenan cruces…
tus “affiches” carcajadas de carton…
Risa, que precisa
la confianza del alcohol…
Llantos, hechos cantos
pa’ vendernos un amor…
Mercado de las tristes alegrias
cambalache de caricias
donde cuelga la ilusion…
Triste…si…
por ser nuestra…
Triste… si…
porque sueñas…
Tu alegria es tristeza
y el dolor de la espera
te atraviesa..
y con palida luz
vivis llorando tus tristezas…
triste si… por tu cruz.
Vagos, como halagos
de bohemia mundanal,
pobres, sin mas cobres
que el anhelo de triunfar,
ablandan el camino de la espera
con la sangre toda llena
de cortada en la mesa de algun bar.
Calle como valle
de monedas para el pan…
Rio sin desvio
donde sufre la ciudad
Los hombres te vendieron
como a Cristo…
y el puñal del Obelisco
te desangra sin cesar.
Tristezas de la Calle Corrientes (Tango) §
Música: Domingo S. Federico
Letra: Homero Esposito
Calle come valle
di denaro per il pane…
Fiume, senza svolte
dove soffre la città…
Che triste pallore hanno le tue luci
Le tue insegne sognano incroci…
I tuoi cartelloni risate di cartone…
Per ridere c’è bisogno
della sicurezza che da’ l’alcol…
Pianti, che si fanno canti
per venderci un amore…
Mercato di tristi gioie,
robivecchi di carezze
dov’è appesa l’illusione…
Triste…si…
perchè sei nostra…
Triste…si…
perchè sogni
La tua allegria è tristezza
ed il dolore della attesa
ti pervade..
E sotto una pallida luce
vivi piangendo le tue tristezze…
Triste si…per la tua croce.
Sfaccendati che si danno arie
da mondani bohemièn,
poveri senz’altra moneta
che il desiderio di arrivare,
addolciscono il cammino dell’attesa
con il sangue pieno
di caffè macchiati, al tavolo di un bar.
Calle come valle
di denaro per il pane…
Fiume senza svolte
dove soffre la città…
Gli uomini ti hanno venduta
come Cristo…
e il pugnale dell’obelisco
ti dissangua senza tregua.
61
Tú, el cielo y Tú (Tango) §
Música: Mario Canaro
Letra: Héctor Marcó
Tibio está el pañuelo, todavía,
que tu adiós me repetía
desde el muelle de las sombras.
Tibio, como en la tarde muere el sol,
mi sol de nieve, sin esperanza y sin alondras.
Tibio guardo el beso que dejaste
en mis labios al marcharte
porque aún no te olvidé…
Tú…
yo sé que el cielo,
el cielo y tú,
vendrán acá para salvar
mis manos presas a esta cruz.
Si esta mentira audaz
busca mi pena,
no la descubras tú
que me condena.
Guárdala en ti,
que es mi querer,
desengañarme así
será más cruel.
No…
no me repitas ese adiós…
que esto lo sepa sólo Dios,
el cielo y tú…
Tú, el cielo y Tú (Tango) §
Música: Mario Canaro
Letra: Héctor Marcó
E’ ancora tiepido il fazzoletto,
che mi ripeteva il tuo addio
dal molo delle ombre.
Tiepido, come a sera muore il sole,
il mio sole di neve, senza speranza e senza allodole.
Tiepido guardo il bacio che hai lasciato
sulle mie labbra mentrete ne andavi
perchè ancora non ti ha dimenticato
Tu…
io so che il cielo,
il cielo e tu,
verranno qui per salvare
le mie mani appese a questa croce.
Se questa menzogna audace
incontra la mia pena,
non la scoprire tu
che mi condanna.
Custodiscila tu,
che è il mio volere,
disingannarmi così
sarà più crudele.
No…
non mi ripetere questo addio…
che questo lo sappia solo Dio,
il cielo e tu…
62
Tristeza Marina (Tango) §
Música: José Dames y Roberto Flores
Letra: Horacio Sanguinetti
Tú quieres más el mar,
me dijo con dolor
y el cristal de su voz se quebró.
Recuerdo su mirar
con luz de anochecer
y esta frase como una obsesión:
“Tienes que elegir entre tu mar y mi amor”.
Yo le dije: “No”
y ella dijo: “Adiós”.
Su nombre era Margó,
llevaba boina azul y
en su pecho colgaba una cruz.
Mar…
Mar, hermano mío…
Mar…
En tu inmensidad
hundo con mi barco carbonero
mi destino prisionero
y mi triste soledad.
Mar…
Yo no tengo a nadie.
Mar…
Ya ni tengo amor.
Sé que cuando al puerto llegue un día
esperando no estará Margó.
Mi pena es tempestad
que azota el corazón
con el viento feroz del dolor.
Jamás la olvidaré
y siempre escucharé
sus palabras como una obsesión:
“Tienes que elegir entre tu mar y mi amor”.
Triste, dije: “No”
y escuché su adiós…
Su nombre era Margó,
llevaba boina azul
y en su pecho colgaba una cruz.
Tristeza Marina (Tango) §
Música: José Dames y Roberto Flores
Letra: Horacio Sanguinetti
Tu ami di piu il mare,
mi disse con dolore
ed il cristallo della sua voce si interruppe.
Ricordo il suo sguardo
alla luce del crepuscolo
e questa frase come una ossessione:
“Devi scegliere tra il mare ed il mio amore”.
Io le dissi: “No”
e lei mi disse “Addio”.
Il suo nome era Margò,
portava un basco azzurro e
nel suo petto era appesa una croce.
Mar…
Mare, fretello mio…
Mar…
Nella tua immensità
inondato con il mio peschereccio
il mio destino progioniero
e la mia triste solitudine.
Mar…
Io non ho nessuno.
Mar…
Ormai non ho piu l’amor.
So che quando un giorno tornero al porto
speranzoso non ci sara Margò.
La mia pena è una tempesta
che tormenta il cuore
con il vento feroce del dolore.
Non la dimentichero mai
e sempre ascolterò
le sue parole come una ossessione:
“Devi scegliere tra il mare ed il mio amore”.
Triste, dissi “No”
e ascoltai il suo addio…
Il suo nome era Margò
indossava un basco azzurro
e sul suo petto era appesa una croce.
63
Una emoción (Tango) *
Música: Raúl Kaplún
Letra: José María Suñé
Vengan a ver que traigo yo
en esta unión de notas y palabras,
es la canción que me inspiró
la evocación que anoche me acunaba.
Es voz de tango modulado en cada esquina,
por el que vive una emoción que lo domina,
quiero cantar por este son
que es cada vez más dulce y seductor.
Envuelto en la ilusión anoche lo escuché,
compuesta la emoción por cosas de mi ayer,
la casa en que nací,
la reja y el parral,
la vieja calesita y el rosal.
Su acento es la canción de voz sentimental,
su ritmo es el compás que vive en mi ciudad,
no tiene pretensión,
no quiere ser procaz,
se llama tango y nada más.
Esta emoción que traigo yo,
nació en mi voz cargada de nostalgia.
Siento un latir de rebelión
cuando a este son sus versos le disfrazan.
Si es tan humilde y tan sencillo en sus compases,
porque anotarle un mal ejemplo en cada frase.
Con este resto de emoción
muy fácil es llegar al corazón.
Envuelto en la ilusión anoche lo escuché,
compuesta la emoción por cosas de mi ayer,
la casa en que nací,
la reja y el parral,
la vieja calesita y el rosal.
Su acento es la canción de voz sentimental,
su ritmo es el compás que vive en mi ciudad,
no tiene pretensión,
no quiere ser procaz,
se llama tango y nada más.
Una emoción (Tango) *
Música: Raúl Kaplún
Letra: José María Suñé
Venite a vedere cosa porto io
in questa unione di note e di parole,
è la canzone che mi ispirò
l’evocazione che ieri notte mi cullava.
E’ voce di tango composto ad ogni angolo,
per chi vive un’emozione che lo domina,
voglio cantare per questo suono
che ogni volta è più dolce e seduttore.
Avvolto dall’illusione ieri notte l’ascoltai,
composita l’emozione per le cose del mio passato,
la casa in cui nacqui,
l’inferriata ed il pergolato,
la vecchia giostrina ed il roseto.
La sua enfasi è la canzone sentimentale,
il suo ritmo è il pulsare vivo della mia città,
non ha pretese,
non vuol esser volgare,
si chiama tango e niente più.
Questa emozione che porto io,
nacque nella mia voce carica di nostalgia.
Sento un impulso di ribellione
quando di quella melodia mascherano i versi.
Se è tanto umile e tanto semplice nelle sue battute,
perché cercare un cattivo esempio in ogni frase.
Con questo avanzo d’emozione
è molto facile arrivare al cuore.
Avvolto dall’illusione ieri notte l’ascoltai,
composita l’emozione per le cose del mio passato,
la casa in cui nacqui,
l’inferriata ed il pergolato,
la vecchia giostrina e il roseto.
La sua enfasi è la canzone sentimentale,
il suo ritmo è il pulsare vivo della mia città,
non ha pretese,
non vuol esser volgare,
si chiama tango e niente più.
64
Ventarrón (Tango) §
Música: Pedro Maffia
Letra: José Horacio Staffolani
Por tu fama, por tu estampa,
sos el malevo mentado del hampa;
sos el más taura entre todos los tauras,
sos el mismo Ventarrón.
¿Quién te iguala por tu rango
en las canyengues quebradas del tango,
en la conquista de los corazones,
si se da la ocasión?
Entre el malevaje,
Ventarrón a vos te llaman…
Ventarrón, por tu coraje,
por tus hazañas todos te aclaman…
A pesar de todo,
Ventarrón dejó Pompeya
y se fue tras de la estrella
que su destino le señaló.
Muchos años han pasado
y sus guapezas y sus berretines
los fue dejando por los cafetines
como un castigo de Dios.
Solo y triste, casi enfermo,
con sus derrotas mordiéndole el alma,
volvió el malevo buscando su fama
que otro ya conquistó.
Ya no sos el mismo,
Ventarrón, de aquellos tiempos.
Sos cartón para el amigo
y para el maula un pobre cristo.
Y al sentir un tango
compadrón y retobado,
recordás aquel pasado,
las glorias guapas de Ventarrón.
Ventarrón (Tango) §
Música: Pedro Maffia
Letra: José Horacio Staffolani
Per la tua fama, per il tuo aspetto,
sei chiamato malandrino dal crimine organizzato,
sei il più audace tra gli audaci,
sei proprio tu Ventarròn.
Chi ti pareggia nel tuo ruolo
nei canyengue quebradi del tango,
nella conquista dei cuori,
se ti si da’ l’occasione ?
Nelle riunioni malandrine,
Ventarròn a voce ti chiamano…
Ventarròn, per il tuo coraggio,
per le tue prodezze ti acclamano…
Col dispiacere di tutti
Ventarròn lasciò Pompeya
e se ne andò attraverso la stella
che il suo destino gli indicò.
molti anni sono passati
e le sue gesta da guappo e le sue ostinazioni
le lasciò per i caffè
come un castigo di Dio.
Solo e triste, quasi intermo,
con l’anima affranta per le sue sconfitte,
tornò il malandrino cercando la sua fama
che un altro ormai aveva già conquistato.
Ormai non sei più lo stesso
di quei tempi, Ventarròn.
Sei un tonto per l’amico
e per il pusillanime un povero cristo.
E al sentire un tango
compadròn e ribelle
ricorderai quel passato,
le glorie guappe di Ventarròn.
65
Verdemar (Tango) §
Música: Carlos Di Sarli
Letra: José María Contursi
Verdemar… Verdemar…
Se llenaron de silencio tus pupilas.
Te perdí, Verdemar.
Tus manos amarillas, tus labios sin color
y el frío de la noche sobre tu corazón.
Faltas tú, ya no estás,
se apagaron tus pupilas, Verdemar.
Te encontré sin pensarlo
y alegré mis días,
olvidando la angustia de las horas mías.
Pero luego la vida se ensañó contigo
y en tus labios mis besos se morían de frío.
Y ahora… ¿qué rumbo tomaré?
Caminos sin aurora me pierden otra vez.
Volverás, Verdemar…
Es el alma que presiente tu retorno.
Llegarás, llegarás…
Por un camino blanco tu espíritu vendrá
Buscando mi cansancio y aquí me encontrarás.
Faltas tú… Ya no estás…
Se apagaron tus pupilas, Verdemar.
Verdemar (Tango) §
Música: Carlos Di Sarli
Letra: José María Contursi
Verdemar… Verdemar…
Le tue pupille si sono riempite di silenzio.
Ti ho perso, Verdemar.
Le tue mani gialle, le tue labbra senza colore
ed il freddo della notte nel tuo cuore.
Manchi tu, non ci sei più,
si sono spente le tue pupille, Verdemar.
Ti ho incontrato senza pensarlo
e ho rallegrato i miei giorni;
dimenticando l’angustia delle mie ore.
Ma dopo la vita si esasperò con te
e nelle tue labbra i miei baci morivano di freddo.
E adesso… che rotta prenderò ?
Percorsi senza aurora mi smarriscono un’altra volta.
Tornerai, Verdemar…
E’ la mia anima che presagisce il tuo ritorno.
Giungerai, giungerai…
Per un bianco cammino verrà il tuo spirito
cercando la mia stanchezza e qui mi incontrerà.
Manchi tu… non ci sei più…
Si sono spente le tue pupille, Verdemar.
66
Vida mía (Tango) §
Música: Osvaldo Fresedo
Letra: Emilio Fresedo
Siempre igual es el camino
que ilumina y dora el sol…
Si parece que el destino
más lo alarga
para mi dolor.
Y este verde suelo,
donde crece el cardo,
lejos toca el cielo
cerca de mi amor…
Y de cuando en cuando un nido
para que lo envidie yo.
Vida mía, lejos más te quiero.
Vida mía, piensa en mi regreso,
Sé que el oro
no tendrá tus besos
Y es por eso que te quiero más.
Vida mía,
hasta apuro el aliento
acercando el momento
de acariciar felicidad.
Sos mi vida
y quisiera llevarte
a mi lado prendida
y así ahogar mi soledad.
Ya parece que la huella
va perdiendo su color
y saliendo las estrellas
dan al cielo
todo su esplendor.
Y de poco a poco
luces que titilan
dan severo tono
mientras huye el sol.
De esas luces que yo veo
ella una la encendió.
Vida mía (Tango) §
Música: Osvaldo Fresedo
Letra: Emilio Fresedo
Sempre uguale è il cammino
che il sole illumina e indora…
Se sembra che il destino
lo amplia di più
per il mio dolore.
E questo suolo verde
dove cresce il cardo,
lontano tocca il cielo
vicino al mio amore…
E di quando in quando un nido
perchè io lo invidi.
Vita mia, lontano ti amo di più.
Vita mia, pensa al mio ritorno.
So che l’oro
non otterrà i tuoi baci
E per questo ti amo di più.
Vita mia,
Il respiro accelera
mentre si avvicina il momento
di accarezzare la felicità.
Sei la mia vita
E vorrei tenerti
abbracciata accanto a me
Annegando così la mia solitudine.
Ormai sembra che l’orma
va perdendo il suo colore
e uscendo, le stelle,
danno al cielo
tutto il suo splendore.
E poco a poco
luci che scintillano
danno un tono grave
mentre treamonta il sole.
Di queste luci che io vedo
lei ne ha accesa una.
67
Volver (Tango)
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Yo adivino el parpadeo
De las luces que a lo lejos
Van marcando mi retorno…
Son las mismas que alumbraron
Con sus palidos reflejos
Hondas horas de dolor..
Y aunque no quise el regreso,
Siempre se vuelve al primer amor..
La vieja calle donde el eco dijo
Tuya es su vida, tuyo es su querer,
Bajo el burlon mirar de las estrellas
Que con indiferencia hoy me ven volver…
Volver… con la frente marchita,
Las nieves del tiempo platearon mi sien…
Sentir… que es un soplo la vida,
Que veinte anos no es nada,
Que febril la mirada, errante en las sombras,
Te busca y te nombra.
Vivir… con el alma aferrada
A un dulce recuerdo
Que lloro otra vez…
Tengo miedo del encuentro
Con el pasado que vuelve
A enfrentarse con mi vida…
Tengo miedo de las noches
Que pobladas de recuerdos
Encadenan mi sonar…
Pero el viajero que huye
Tarde o temprano detiene su andar…
Y aunque el olvido, que todo destruye,
Haya matado mi vieja ilusion,
Guardo escondida una esperanza humilde
Que es toda la fortuna de mi corazon.
Volver… con la frente marchita,
Las nieves del tiempo platearon mi sien…
Sentir… que es un soplo la vida,
Que veinte anos no es nada,
Que febril la mirada, errante en las sombras,
Te busca y te nombra.
Vivir… con el alma aferrada
A un dulce recuerdo
Que lloro otra vez…
Volver (Tango)
Música: Carlos Gardel
Letra: Alfredo Le Pera
Io indovino lo sbattere delle palpebre
delle luci che in lontananza
sottolineano il mio ritorno…
sono le stesse che illumirarono
con il loro pallidi riflessi
ore profonde di dolore…
E anche se non ho voluto il ritorno
sempre si ritorna al primo amore…
La strada vecchia dove l’eco disse
tua è la sua vita, tuo è il suo amare,
sotto lo sguardo beffardo delle stelle
che con indifferenza oggi mi vedono ritornare…
Ritornare…con la fronte appassita,
le nevi del tempo argentarono la mia tempia…
Sentire…che è un attimo la vita,
che 20 anni non sono niente
che febbrile lo sguardo, errante nelle ombre,
ti cerca e ti nomina
Vivere…con l’anima aggrappata
a un dolce ricordo
che piango un’altra volta…
Ho paura dell’incontro
con il passato che ritorna
ad affrontare la mia vita…
Ho paura delle notti
che popolate di ricordi
incatenano il mio sognare…
Però il viaggiatore che fugge
prima o poi arresta il suo andare…
E anche se il dimenticare, che tutto distrugge,
avesse ucciso la mia vecchia illusione,
guardo nascosta una speranza umile
che è tutta la fortuna del mio cuore.
Ritornare…con la fronte appassita,
le nevi del tempo che argentarono la mia tempia…
Sentire…che è un attimo la vita,
che 20 anni non sono niente
che febbrile lo sguardo, errante nelle ombre,
ti cerca e ti nomina
Vivere…con l’anima aggrappata
a un dolce ricordo
che piango un’altra volta…
68
Yira Yira (Tango) *
Música y Letra: Enrique Santos Discepolo
Cuando la suerte qu' es grela,
fayando y fayando
te largue parao;
cuando estés bien en la vía,
sin rumbo, desesperao;
cuando no tengas ni fe,
ni yerba de ayer
secándose al sol.
cuando rajés los tamangos
buscando ese mango
que te haga morfar...
la indiferencia del mundo
que es sordo y es mudo
recién sentirás.
Verás que todo es mentira,
verás que nada es amor,
que al mundo nada le importa...
¡Yira!... ¡Yira!...
Aunque te quiebre la vida,
aunque te muerda un dolor,
no esperes nunca una ayuda,
ni una mano, ni un favor.
Cuando estén secas las pilas
de todos los timbres
que vos apretás,
buscando un pecho fraterno
para morir abrazao...
Cuando te dejen tirao
después de cinchar
lo mismo que a mí.
Cuando manyés que a tu lado
se prueban la ropa
que vas a dejar...
Te acordarás de este otario
que un día, cansado,
¡se puso a ladrar!
Verás que todo es mentira,
verás que nada es amor,
que al mundo nada le importa...
¡Yira!... ¡Yira!...
Aunque te quiebre la vida,
aunque te muerda un dolor,
no esperes nunca una ayuda,
ni una mano, ni un favor.
Yira Yira (Tango) *
Música y Letra: Enrique Santos Discepolo
Quando la fortuna che è una puttana,
tradendo e tradendo
ti avrà allontanato;
Quando sarai in mezzo alla strada,
senza meta, disperato,
Quando non avrai né fede,
e neppure “erba” usata
seccata dal sole;
Quando avrai consumato le scarpe
cercando quel soldo
che ti faccia mangiare…
L’indifferenza del mondo
che è sordo ed è muto
in quel momento sentirai.
Vedrai che tutto è menzogna,
vedrai che niente è amore,
che al mondo niente gl’importa…
Gira! Gira!
Benché la vita ti spezzi,
benché ti morda un dolore,
non aspettare mai un aiuto,
né una mano né un favore.
Quando saranno finite le pile
di tutti i campanelli
che tu schiaccerai,
cercando un petto fraterno,
per morire abbracciato…
Quando ti butteranno via
dopo averti sfiancato
com’è successo a me.
Quanto t’accorgerai che al tuo fianco
si provano i vestiti
che stai per lasciare…
ti ricorderai di questo gonzo
che un giorno, ormai stanco,
si è messo a latrare!
Vedrai che tutto è menzogna,
vedrai che niente è amore,
che al mondo niente gl’importa…
Gira! Gira!
Benché la vita ti spezzi,
benché ti morda un dolore,
non aspettare mai un aiuto,
né una mano né un favore.
69
Yo no Se que me Han Hecho tus Ojos (Vals) §
Música y Letra: Francisco Canaro
Yo no se si es cariño el que siento,
yo no se si sera una pasion,
solo se que al no verte una pena
va rondando por mi corazón…
Yo no se que me han hecho tus ojos
que al mirarme me matan de amor,
yo no se que me han hecho tus labios
que al besar mis labios, se olvida el dolor.
Tus ojos para mi
son luces de ilusion,
que alumbra la pasion
que albergo para ti.
Tus ojos son destellos
que van reflejando
ternura y amor.
Tus ojos son divinos
y me tienen preso
en su alrededor.
Tus ojos para mi
son el reflejo fiel
de un alma que al querer
querra con frenesi,
que con fe me guiaran
por un sendero
de esperanzas y esplendor
porque sus ojos son, mi amor!
Yo no se cuantas noches de insomnio
en tus ojos pensando pase;
pero se que al dormirme una noche
con tus ojos pensando soñe…
Yo no se que me han hecho tus ojos
que me embrujan con su resplandor,
solo se que yo llevo en el alma
tu imagen marcada con el fuego de amor.
Yo no Se que me Han Hecho tus Ojos (Vals) §
Música y Letra: Francisco Canaro
Io non so se è l’affetto che provo,
io non so se sarà una passione,
so solo che non vedendoti una pena
va aggirandosi per il mio cuore…
Io non so che mi hanno fatto i tuoi occhi
che guardandomi mi uccidono d’amore,
io non so che mi hanno fatto le tue labbra
que baciando le mie, si dimentica il dolore.
I tuoi occhi per me
sono luci di illusione,
che accende la passione
che ospito per te.
I tuoi occhi sono raggi di luce
che riflettono
tenerezza e amore.
I tuoi occhi sono divini
e mi tengono afferrato
intorno a loro.
I tuoi occhi per me
sono il riflesso fedele
di un’anima che l’amore
desidera con frenesia,
che con fede mi guideranno
per un sentiero
di speranza e di splendore
poichè i suoi occhi sono, il mio amore !
Io non so quante notti insonni
trascorsi pensando ai tuoi occhi;
però so che addormentandomi una notte
pensando ai tuoi occhi sognai…
Io non so che mi hanno fatto i tuoi occhi
che mi stregano con il loro splendore,
so solo che porto nell’anima
la tua immagine impressa con il fuoco dell’amore.
70
Bibliografia
* Medaglia P. (2009) – Sincuentango: Letras de Tango selezionate e tradotte in Italiano. Edizione Pdf
Ridotta, pp 42. Online at http://www.almaportena.altervista.org/immagini/SinqRidotto.pdf
‡ Lao M. (2001) – T come Tango. Elleu Multimedia, pp 540.
§ Il Blog di FaiTango disponibile online at https://faitango.wordpress.com/
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Si ringraziano tutti i traduttori che hanno collaborato nelle fonti bibliografiche citate in precedenza e gli
autori dei testi di riferimento, nonché i realizzatori del blog di FaiTango per la gentilezza nel rendere
pubbliche i testi originali e le versioni in italiano.
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FINE PRIMA PARTE