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L’età umanistica XV secolo

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L’età umanisticaXV secolo

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2 | L’età umanistica

Le istituzioni politiche nell’Italia del Quattrocento

conseguenze

composta da

nascita delle SIGNORIE(XIII-XIV secolo)

nascita delle SIGNORIE(XIII-XIV secolo)

trasformazione in PRINCIPATI (XIV-XV secolo)

trasformazione in PRINCIPATI (XIV-XV secolo)

scontri incessanti tra

le fazioni

bisogno di pace e di stabilità

politica

ambizioni di dominio da parte

di individui o famiglie potenti

legittimazione del potere da parte

dell’imperatore o del pontefice

riconoscimento del diritto di

ereditarietà del titolo

tutti i poteri sono trasferiti nelle mani del

principe

tutti i poteri sono trasferiti nelle mani del

principe

il cittadino si trasforma in SUDDITO

il cittadino si trasforma in SUDDITO

formazione della CORTE

formazione della CORTE

funzionari e amministratori

intellettualiartisti

fenomeno del MECENATISMOfenomeno del

MECENATISMO

i principi proteggono e favoriscono la cultura e le arti per procurarsi

prestigio internazionale e consenso presso la popolazione

politica interna

politica estera

amministrazione della giustizia

imposizione di nuove leggi

e tasse

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Mantova e i Gonzaga

Il castello di San Giorgio, trasformato in residenza signorile

Urbino e i Montefeltro

La facciata con i torricini diPalazzo Ducale

Ferrara e gli Este

Il Castello Ducale o di san Michele, commissionato da Niccolò II d’Este

le corti umanistiche

3 | L’età umanistica

Parole e immagini

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Periodizzazione e definizione dell’Umanesimo• Si sviluppa alla fine del ‘300, ma raggiunge il suo

pieno sviluppo nel ‘400 – grandi eventi dividono il secolo in due parti

• 1453: fine guerra Cento Anni e conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi;

• 1454: pace di Lodi

• Fin dalla seconda metà del ‘400 l’Umanista è il cultore delle “Humanae Litterae”, lo studioso dei classici.

• nell’Umanesimo si scopre la LAICITA’ (valore dell’esperienza mondana e della parola)

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Sviluppo dell’Umanesimo

• Avviene principalmente nella città di Firenze (Repubblica fino al1434 > avvento dei Medici), – infatti Petrarca e Boccaccio

possono definirsi i precursori di questo periodo storico.

• Centri dell’Umanesimo furono le città signorili di – Urbino (Federico di Montefeltro), – Ferrara (Estensi), – Mantova (Gonzaga), – Bologna (Bentivoglio), – Rimini (Malatesta), – Milano (Visconti e Sforza)

• A Venezia l’Umanesimo è civile e pedagogico;

• a Roma assistiamo ad una rinascita dal 1443;

• viva a Napoli è la cultura aragonese con Alfonso d’Aragona (1442).– Perciò l’Italia è

considerabile la culla dell’Umanesimo e del Rinascimento.

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Milanoe

Pavia Visconti e Sforza

Napoli Aragonesi

Roma

Papi

Urbino Montefeltro Firenze

Medici

Rimini Malatesta

Venezia Repubblica Mantova

Gonzaga

Ferrara

Estensi

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La Situazione Economica

• Rinascita economica dalla grande depressione del ‘300.

• A Venezia e a Firenze si nota la rinascita dell’antica tradizione mercantile precedentemente indebolita.

• Riconversione degli investimenti in attività agricole >>> “ritorno alla terra”

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La Situazione Sociale

• La borghesia cittadina tende sempre più ad assimilarsi all’aristocrazia di antica tradizione.

• Formazione di una élite cittadina.• Ritorno alla cultura del “saper vivere” e

dell’edonismo del ‘300 celebrata nel Decameron.

• Viene accentuato il divario tra i vari ceti, con una “svalutazione” della classe contadina.

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Gli Intellettuali– Le lettere godono di grande

prestigio, tanto da essere definite “Humanae Litterae”

• Élite di acculturati e intellettuali,ricercati e ammirati.

• Si muovono per l’Italia fra i vari centri urbani,dotati di omogeneità apportata dalla valorizzazione dell’”humanitas”.

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Intellettuale Comunale

• Trae sostentamento dalla propria attività o professione, non dalla sua intellettualità.

• Partecipa alla vita politica comunale, ricopre cariche pubbliche.

• Presente nell’ambito atipico di Firenze nel primo periodo dell’Umanesimo (Umanesimo Civile); permane anche in seguito ma la sua figura perde importanza.

p. 884

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Giudice, notaio, insegnante: un professionista in settori non necessariamente connessi all’attività lett.

cambiamentocon

Petrarca

Letterato professionista legato a corti e chiesa

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Firenze e l’Umanesimo

civile

• La cancelleria di Firenze è luogo di formazione e scambio culturale:

• I più importanti responsabili sono Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini

• In essi è vivo il nesso tra letteratura e società, tra cultura e impegno politico (elogio della vita attiva: i saggi hanno l’obbligo di dedicarsi alla politica).– Salutati difenderà i valori della florentina

libertas contro il filovisconteo Antonio Loschi (Invectiva in Luschum)

• Vera felicità non si ha nella solitudine ma Vera felicità non si ha nella solitudine ma nella vita associata; la scienza politica nella vita associata; la scienza politica deve promuovere le virtù civili.deve promuovere le virtù civili.

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Intellettuale Cortigiano

• È collocato nell’ambiente della corte.• E’ ai servigi di un Signore – o si tratta di un Signore stesso (ad esempio Lorenzo de’

Medici).• Su di lui può essere apportato un condizionamento

ideologico da parte del signore. • Rispetto all’intellettuale comunale denota

subordinazione al potere (con relativa perdita dell’autonomia)

• Professionalità dell’attività di intellettuale.

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Gli intellettuali sono

Corti:

ROMA

NAPOLI

MILANO

FERRARA

URBINO

•Ospitati

•Stipendiati

•valutatiSi dedicano alla letteratura

Ma svolgono anche incarichi e mansioni non pertinenti

Aternativa:la scelta ecclesiastica

Disponibile anche alla prod.artistica non religiosa

Deciso condizionamento ideologico

CORTE: Ambiente raffinato e riconoscimento sociale

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Indipendenza da un signore: la condizione clericale

• Benefici ecclesiastici.• Ordini sacerdotali che implicano l’obbligo del

celibato.– Esempi: Petrarca, Boccaccio e in seguito Poliziano,

Ariosto.

• Ricerca di cariche come vescovo o cardinale> grandi Signori non dissimili da quelli laici.

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Il Pubblico

• Ritorno al latino come lingua esclusiva.• Produzione culturale a circuito chiuso rivolta

ad un’élite colta e aristocratica.• Distacco fra pubblico “alto” e “basso”.• Produzione “popolare” con introduzione della

stampa per diffondere la cultura e aumentare l’alfabetizzazione.

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- sopravvive soltanto nell’ambito culturale atipico della Firenze repubblicana e finché rimangono stabili gli ordinamenti comunali

- non trae sostentamento dalla sua attività di intellettuale, ma svolge le libere professioni e ricopre cariche pubbliche anche importanti

- la sua attività culturale è caratterizzata da un forte impegno civile

- il pubblico a cui si rivolge è costituito dai concittadini

- è la figura più diffusa presso le corti signorili e principesche

- si dedica esclusivamente all’attività intellettuale alle dipendenze del signore (lavora come segretario, bibliotecario, precettore e spesso gli vengono affidati anche incarichi diplomatici o politici)

- la sua libertà d’espressione dipende dall’atteggiamento dei principi

- mostra generalmente distacco nei confronti della politica e delle questioni sociali

- il pubblico a cui si rivolge è costituito dalla corte, una ristretta cerchia di persone colte

- lavora al servizio dei papi, dei vescovi e dei cardinali, che conducono vita da principi e sono amanti delle lettere e delle arti

- si dedica esclusivamente all’attività intellettuale (spesso però deve accettare incarichi di tipo politico o diplomatico)

- non è obbligato a trattare argomenti religiosi, ma gode di notevole autonomia nelle sue scelte artistiche

- il pubblico a cui si rivolge è costituito da una ristretta cerchia di persone colte

Intellettualecittadino

Intellettualecortigiano Chierico

Gli intellettuali

4 | L’età umanistica

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5 | L’età umanistica

il rapportocon i classiciil rapporto

con i classici

il sapereil sapere la storia della civiltà

la storia della civiltà

il ruolodell’uomo

il ruolodell’uomo

l’uomo è protagonista e autore della storia

l’esistenza terrena non è subordinata a quella celeste

il progresso della civiltà è frutto delle migliori facoltà umane (intelligenza e operosità)

esaltazione della dignità dell’uomo

visioneantropocentrica

visioneantropocentrica

il Medio Evo è stato un periodo di barbarie e decadenza rispetto all’epoca precedente

è necessario far ritorno ai valori e alla cultura dell’età classica

i testi degli autori antichi rappresentano un modello di perfezione per lo stile e i contenuti

le discipline letterarie acquistano centralità per la formazione culturale e morale dell’uomo

mito dellarinascita

mito dellarinascita

principio diimitazione(creativa)

principio diimitazione(creativa)

studiahumanitatis

studiahumanitatis

La mentalità in età umanistica

La nuova concezione della realtà umana

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Il neoplatonismo rinascimentale• Gli uomini del Rinascimento fiorentino

svilupparono nuove concezioni, in cui il Mondo assume un aspetto dinamico dove l'uomo altro non é che un gradino intermedio tra l'essere e Dio.

• L'essere umano non è più visto come qualcosa di casuale o fortuito, ma, al contrario, funzione di una causa, e finalizzato al raggiungimento dell'unità con il resto delle cose attraverso l'intelletto, ultimo gradino prima della Divinità.

• Nel pensiero di Cusano l’uomo è definito ‘microcosmo’ in quanto ‘contrae’ in sé tutte le cose e poiché è ‘implicazione’ delle immagini di tutte le cose.

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• L'uomo acquista così una sua dignità perchè, appunto, non più passivo e supino alla Natura, ma quanto più attivo tanto più tende alla perfezione.

• Ficino concepisce la realtà come una successione di gradi decrescenti di perfezione, in cui l’anima rappresenta il ‘nodo di congiunzione’ fra il mondo superiore (dio e gli angeli) e quello inferiore (forma e materia).

• Secondo Pico della Mirandola l’uomo, unico fra le creature, è stato posto al confine di due mondi e senza una natura predeterminata, così che egli può essere l’artefice di se stesso, degenerando nelle cose inferiori come i bruti, ma anche elevandosi alla vita del puro intelletto come gli angeli: “Ti posi nel mezzo del mondo perché di là meglio tu scorgessi tutto ciò che è nel mondo.

• Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché da te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto” (Discorso sulla dignità dell’uomo).

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6 | L’età umanistica

La filologia

le testimonianze del passato non devono essere interpretate attraverso le proprie concezioni etiche, culturali, estetiche o religiose, ma devono essere collocate nel loro tempo per essere comprese nel loro significato originario

disciplina che studia i testi antichi e li ricostruisce con metodo critico per riportarli alle condizioni originali

quando possibile, procede attraverso un accurato confronto tra le varie copie di un’opera

si basa su conoscenze di tipo linguistico e storico

può portare anche allo smascheramento di alcuni documenti storici falsi

ad es. Lorenzo Valla e la “donazione di Costantino”

nuovo interesse per gli autori classici

ricerca di antichi manoscritti perduti

scoperta dellaprospettiva storica

nascita della

FILOLOGIA

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La Filologia (sulle orme di Petrarca)

• Differenza qualitatativa del modo di accostarsi ai classici.

• Riacquisito “senso della storia”.– Nascita dell’idea del carattere relativo dei prodotti della

civiltà umana.

• Precisa conoscenza del latino classico.• I testi tradotti nel Medioevo vengono ritradotti

correttamente, con conoscenza del contesto storico, senza sovrasensi allegorici, con analisi critica delle fonti e dei fatti, confutando le auctoritates.– Dimostrazione del filologo Lorenzo Valla del falso storico

della “Donazione di Costantino”.

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La Riscoperta dei Testi Antichi

• Ampliamento quantitativo della conoscenza dell’antichità, anche grazie al ritorno della cultura greca, presupposto indispensabile.

• Riscoperta degli autori latini dimenticati, le cui opere furono reperite in biblioteche sparse per l’Europa.– Rinvenimento del “De Rerum Natura”.

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Nuovi valori• Attualizzazione dei classici– Il mondo classico come chiave di lettura per meglio

comprendere il presente.• Nuova concezione umana: antropocentrismo• Rivalutazione del corpo umano (Manetti) e nuova

pedagogia (primato di autori e testi da leggere, interrogare, commentare, ma anche educazione fisica, per uno sviluppo integrale dell’uomo)– Maestri: a Verona > Vittorino da Feltre– A Ferrara > Guarino da Verona

• Visione ottimistica dell’uomo.• Riscoperta del sentimento religioso.• Rivendicazione del valore autonomo della realtà

mondana: edonismo, naturalismo, concretezza, curiositas, valori economici (valore del tempo).

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Conciliazione tra lettere classiche e cristiane• Volontà di sintesi tra messaggio cristiano e classicità

restaurata (coesistenza moderata, mai scontro)

• Umanesimo civile fiorentino (I metà ‘400):

• Valorizzazione delle virtù attive, della retta convivenza

• Polemica contro l’ascetismo medievale

Umanesimo “cosmico” (II metà del ‘400)

Tensione religiosa, ripresa studi teologici, rinnovamento della religiosità anche in direzione contemplativa (conciliazione di PLATONE e della BIBBIA)

Marsilio Ficino

Giovanni Pico della Mirandola

pp. 50-51 T5

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Decompartimentazione del sapere• Generale apertura delle discipline • Empiria• Applicazione tecnica delle conoscenze

Leon Battista Alberti Leonardo

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Gli artisti, gli artigiani, gli esperti nelle arti meccaniche diventano uomini di cultura

• L’artista modifica in positivo il proprio prestigio e il proprio ruolo sociale

• LEONARDO da Vinci:– La “sperienzia”– “omo sanza lettere”– Le scienze meccaniche

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Magia e astrologia

• Mode culturali del periodo:– Si riscopre la tradizione ermetica– Si ha bisogno di una protezione da parte di forze

superiori in un’ epoca di forti mutamenti– Pratiche misteriche cementano la coesione tra i gruppi

intellettuali

Astrologia, cosmologia , magia neoplatoniche: rompono il determinismo aristotelico e aprono alla concezione della trasformabilità senza limiti della natura

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Luoghi di produzione e di circolazione letteraria

CorteBibliotecaUniversitàBottega dello stampatoreAccademiaCenacoloStudiolo del letterato

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Corti

• Vengono viste come centro del potere signorile• Sono il centro della cultura, nelle sue manifestazioni

letterarie e artistiche

• Il mecenatismo principesco sostiene e protegge l’attività degli umanisti – molto valorizzate le discipline artistiche come la danza e il

canto a cui il signore non poteva sottrarsi

• Identificabili con uno spazio concreto e ideale (palazzo)

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Cenacoli

• I cenacoli erano aggregazioni volontarie inizialmente informali

• Gruppi di umanisti si riunivano per discutere liberamente dei propri studi e dei problemi filosofici ed etici– in casa di uno di loro, in un convento o in una sede

messa a disposizione dal potere politico

• Nascono dall’esigenza del confronto fra posizioni diverse, dallo scambio di esperienze intellettuali, del dialogo aperto.

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• Il cenacolo nasce per un bisogno di identità dei nuovi gruppi intellettuali e per un nuovo modo di concepire la conoscenza

• Il significato di verità viene modificato: non è più assoluta e dogmatica ma processuale e relativa

• Il genere del dialogo si afferma in relazione al valore della discussione

• L’epistola è una nuova forma di comunicazione fra i membri del cenacolo o di vari cenacoli

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Accademie

• Si sviluppano dalla metà del ‘400, talora indipendenti dal signore, talora sotto la sua protezione

• Sono dei cenacoli che non mantengono una struttura non formalizzata ma si organizzano

• Hanno forme più fisse e centralizzate e si fondano su rituali precisi e anche su veri e propri cerimoniali

• Le riunioni avvengono periodicamente e si consolida la pratica del banchetto

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• Importanti accademie: platonica a Firenze, pontaniana a Roma e pomponiana a Napoli.

• Accademia platonica: studio e diffusione delle opere di Platone mediante la loro traduzione in latino

• Accademia pontaniana: discussione argomenti di letteratura classica (ad esempio: Livio e Seneca)

• Accademia pomponiana: cultura antiquaria rivolta allo studio dei classici e di tutto il repertorio artistico-monumentale dell'antico

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Biblioteche

• Nuova forma di organizzazione che può essere pubblica o creata da privati o anche promossa dal principe-mecenate

• A volte può trattarsi di biblioteche specializzate che si limitano a raccogliere codici antichi e manoscritti

• Le biblioteche tendono ad accogliere nuova produzione libraria a stampa e alcune si specializzano nel reperimento di opere relative a particolari avvenimenti storici

• Il bibliotecario è un noto umanista

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Università

• Ha un ruolo minore rispetto alle altre forme di organizzazione culturale

• Rimane legata alla tradizione medievale restando in parte estranea all’Umanesimo

• Solo alcune università più recenti diventano centri di diffusione dell’Umanesimo

• Fornisce preparazione professionale agli uomini di legge e ai medici dipendendo dal potere politico

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Stamperie

• Luogo di incontro degli umanisti – - insieme alla bottega del libraio

• I primi stampatori (protipografi) avevano bisogno dei consigli e dell’esperienza degli umanisti

• Nascono i primi esemplari di stampa (incunaboli), libri di medio formato contenenti opere classiche e di umanisti– Ci sono due tipi di pubblico, uno più alto a cui si

rivolgono gli umanisti e l’altro popolare a cui si rivolgono i predicatori

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• Il libro contribuisce a togliere alla scrittura il suo carattere sacro e solenne

• Modifica inoltre il rapporto con l’immagine che perde importanza

• La lettura diviene sempre più astratta: è muta e favorisce l’alfabetizzazione

• Il libro a stampa è più stabile di quello scritto a mano,

• La lingua viene fissata• Importante stampatore > Aldo Manuzio

(Venezia) che diffonde l’editoria

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Limiti del mercato librario

Non si afferma come risorsa

Pochi intellettuali vivono dei proventi delle pubblicazioni a stampa

Controllo sulla stampa

Chiesa: Indice

Potere politico

Mancata tutela del diritto d’autore

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conseguenze

modello

pubblico

conseguenza

7 | L’età umanistica

Latino e volgare

affermazione del culto umanistico dei classici

predominio del LATINO comelingua letteraria

riduzione del pubblico

il volgare resta relegato agli usi pratici e alle opere letterarie di destinazione popolare

vengono adottati generi letterari antichi (orazione, dialogo, epistola)

sperimentalismo linguistico e letterario

scelta delVOLGARE come lingua della cultura

il fiorentino trecentesco nobilitato dallo stile dei classici latini

una minoranza di intellettuali colti

la maggioranza della popolazione parla il dialetto

frattura tra la lingua letteraria e la lingua parlata

Primametà del

Quattrocento

Secondametà del

Quattrocento

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Latino e volgare

TRE FASI DIVERSE• 1380-14691380-1469 prevalenza del latino

umanistico (su modello dei classici) che diventa la lingua letteraria dominante.

• 1469-14921469-1492 rinascita del volgare: periodo dell’ Umanesimo volgare.

• 1492-15451492-1545 predominio del volgare che ritorna la lingua letteraria dominante.

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STUDI LINGUISTICI NEL ‘400• Si normalizzano la lingua, la grammatica e la punteggiatura:

nasce la linguistica storica.– Tesi di Flavio Biondo: il volgare risulta da un processo storico di

corruzione ed evoluzione del LATINO, a contatto con gli idiomi dei barbari invasori

• La stampa dà un contributo importante per la normalizzazione della lingua.

Prime grammatiche del

volgare fiorentino

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1^fase: Umanesimo latino LATINO VOLGARE

• Usato nei dialoghi, nei trattati, nelle epistole, nelle orazioni, nelle invettive. Saggistica e filologia primeggiano su poesia o narrativa.

• Latino modellato nel lessico e nella sintassi su quello classico: è diverso da quello usato nel medioevo.

• Escluso dalla letteratura alta: utilizzato negli ambiti più bassi e familiari.

• Riservato alla vita pratica e civile(lingua ufficiale nei tribunali, usato nelle prediche e nelle rappresentazioni pubbliche).

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2^ fase: RIAFFIORA IL VOLGAREIl Certame Coronario (1441)

• Gara di poesia in volgare• promossa da Leon Battista Alberti• sul tema della vera amicizia• premio: una corona di alloro in argento• tra gli 8 concorrenti nessuno vinse• È comunque una tappa importante per

lo sviluppo della letteratura in volgare

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Dialoghi “Della famiglia” di L..B. Alberti

• E’ in volgare e ne contiene la difesa • Le tesi sostenute sono:– può giovare a molti essendo

comprensibile ad un maggior numero di persone (cfr. “Convivio” di Dante)

– Usato e regolato dai dotti può diventare una lingua raffinata pari al latino

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Età di Lorenzo il Magnifico

• Egli promosse l’uso del volgare come lingua ufficiale della cultura e delle corti.

• Lingua cortigiana fondata sul volgare depurato da elementi dialettali e influenzato dal latino.

• Volgare impiegato nella vita quotidiana, diverso da quello impiegato in letteratura (rielaborazione dotta).

LEGGI PAG. 59 T1

PAG. 63 T2

LEGGI PAG. 59 T1

PAG. 63 T2

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2^-3^fase: Riaffermazione del volgare

• LATINO:• Resta la lingua

incontrastata di scienze, atti giudiziari, verbali nei processi, insegnamento universitario e Chiesa.

• Rimane imbalsamato nel classicismo ciceroniano: lingua morta.

• VOLGARE• Lingua raffinata usata

anche dai dotti• Si rivolge a masse

popolari alte (posizione tradizionalista e antiumanistica)

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Principio di Imitazione nelle arti

• Imitazione della bellezza e della perfezione classica in ogni campo.

• Imitazione non passiva ma creativa.– Classici visti come modelli passati che rapportiamo

al presente.• Riscoperta del nudo e della bellezza del corpo

umano. – Principio che si applica anche alla vita civile.

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In particolare, nella lingua:PRINCIPIO DI IMITAZIONE

• FINE ‘400: uso prevalente del latino• POLEMICA CORTESE – POLIZIANO:– Cortese:si ispira al modello ciceroniano in

un rapporto di emulazione– Poliziano: rielaborazione, pluralità

modelli, docta varietas (p. 937) • > dice di evitare di diventare scimmie e

pappagalli (imitatori pedanti) di Cicerone

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PRINCIPIO DI IMITAZIONE

• INIZIO ‘500: ripresa del volgare• POLEMICA BEMBO - PICO– Bembo: riprende la linea di Cortese:

rapporto di emulazione con Cicerone, Virgilio, Boccaccio e Petrarca

– Pico: riprende la linea di Poliziano : rielaborazione dei modelli di tutti i buoni scrittori (eclettismo)

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Poliziano• Nacque a Montepulciano nel 1454• Epistola a Paolo Cortese sul problema

dell’ imitazione : Poliziano sosteneva la tesi della “Docta varietas” ovvero il bisogno di imparare da tutti i grandi scrittori del passato assimilandoli e rielaborandoli in base a esigenze espressive proprie

• Assimila tradizione classica greca e latina e tradizione volgare ispirandosi a Petrarca e agli stilnovisti

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Pico della Mirandola

IL RISCATTO DEI MODERNI:• Riprende le tesi sostenute da

Poliziano• Scrive un trattato sull’imitazione

indirizzato a Bembo in cui esalta l’importanza e la necessità dell’educazione, e la superiorità dei moderni nei confronti degli antichi per quanto riguarda la conoscenza della natura

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Pietro Bembo• Nato nel 1470 a Venezia da una

famiglia piuttosto autorevole.• Nel 1491 incontra Poliziano e si

avvicina agli studi classici• Assume un ruolo di primo piano nel

dibattito rinascimentale sulla questione della lingua.

• I trattati più importanti sono “De imitatione” e “Prose della volgar lingua”

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“DE IMITATIONE” di Bembo

• Pubblicato nel 1512• Polemica contro G.F.Pico della Mirandola• Ripropone le tesi sostenute da Paolo Cortese

contro Poliziano• Imitazione unica: Virgilio e Cicerone per la

poesia e la prosa latina, Petrarca e Boccaccio per quella in volgare

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“PROSE DELLA VOLGAR LINGUA” di Bembo

• Pubblicato nel 1525.• Esalta la scrittura e il ruolo superiore degli intellettuali.• La scrittura è basata su regole fisse, sul modello

petrarchesco (poesia) e su quello boccacciano (prosa).• La proposta di Bembo è l’unica in grado di cementare il

carattere linguistico della nostra letteratura (carattere omogeneo e unitario di italianità)

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“LE PROSE DELLA VOLGAR LINGUA” 2

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QUESTIONE DELLA LINGUA (‘500):TRE TESI

• ARCAIZZANTE sostenuta da Bembo: seguita dai letterati, proponeva una lingua basata sui modelli trecenteschi. Imitazione di una norma fissa e immobile.

• FIORENTINO VIVO sostenuta da Machiavelli: imponeva la priorità dell’uso del volgare fiorentino.

• CORTIGIANA sostenuta da Castiglione: unione del volgare toscano con i migliori volgari regionali, lingua delle corti (eclettismo)

Tomo 2 par. 2.2

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epistole

dialoghi e trattati

genere caratteristiche autori

storiografia e memorialistica

- non si tratta di una comunicazione di tipo privato, ma di uno strumento di discussione o divulgazione di questioni culturali

- Poggio Bracciolini- Angelo Poliziano

- si ispirano ai grandi modelli classici (Platone e Cicerone)- rappresentano il mezzo più adatto per trasmettere i contenuti del

dibattito ideologico di età umanistica- affrontano tematiche molto varie

argomento filosofico-morale:-Pico della Mirandola-Marsilio Ficinoargomento politico:-Coluccio Salutati-Giovanni Pontanoargomento artistico:-Piero della Francesca-Leon Battista Albertiargomento linguistico e filologico:-Leonardo Bruni-Lorenzo Valla

- si ispirano ai grandi modelli latini (Sallustio, Livio, Tacito)- la storia non è più considerata come disegno della provvidenza

divina, ma come opera dell’uomo- dedicano grande attenzione alle vicende politiche e alla

descrizione delle diverse tradizioni culturali

storiografia:-Leonardo Bruni-Poggio Bracciolinimemorialistica:-Enea Silvio Piccolomini

8 | L’età umanistica

Forme letterarie in età umanisticaPr

osa

latin

a

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poesialirica

canti carnascialeschi

e poesia burlesca

genere caratteristiche autori

poemetti mitologici ed encomiastici

poesia bucolica

poema epico-cavalleresco

- apprezzata soprattutto in ambiente cortigiano- le soluzioni formali e tematiche sono ancora incerte e provvisorie

- Iacopo Sannazaro- Matteo Maria Boiardo

- produzione legata alla celebrazione di alcune feste popolari (soprattutto il carnevale)

- si basa sull’esaltazione della giovinezza e dei piaceri e sul capovolgimento dei valori e dei comportamenti convenzionali

- Lorenzo de’ Medici- Angelo Poliziano- il Burchiello

- riprendono stili e tematiche diffusi nella letteratura classica- si tratta di una poesia prevalentemente narrativa e descrittiva

- Lorenzo de’ Medici- Angelo Poliziano

- si ispira alla poesia bucolica greca e latina- costituisce l’esempio più raffinato del nuovo gusto classicheggiante- esalta il desiderio di una vita naturale e spontanea (critica agli

intrighi e al lusso delle corti)

- Iacopo Sannazaro

- una poesia colta e raffinata che prende spunto dalla tradizione orale e popolare dei cantari

- può ispirarsi alla tradizione comico-burlesca- si propone di esaltare il codice cortese-cavalleresco e di farlo rivivere

nell’ambiente delle corti quattrocentesche

- Luigi Pulci(poema eroicomico)

- Matteo Maria Boiardo

9 | L’età umanistica

Poes

ia in

vol

gare

Forme letterarie in età umanistica

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novellistica

poesialirica

genere caratteristiche autori

sacre rappresentazioni

favolepastorali

- prende spunto dal modello di Boccaccio- in alcune raccolte è evidente lo scopo didascalico

o moraleggiante- trionfa il gusto per il motto tagliente e la battuta

di spirito

- Giovanni Gherardida Prato

- Masuccio Salernitano- Antonio Manetti

- si ispira ai grandi modelli latini (Catullo, Tibullo e Ovidio)

- si tratta di versi musicalmente eleganti e raffinati

- Giovanni Pontano

- sono destinate a un pubblico popolare- sono spettacoli di ispirazione religiosa, ma

accolgono anche spunti di tipo laico e comico

- Feo Belcari- Bernardo Pulci- Lorenzo de’ Medici

- sono destinate al pubblico colto e raffinato della corte

- prendono ispirazione dalla mitologia classica e dalla poesia bucolica

- Angelo Poliziano- Niccolò da Correggio- Matteo Maria

Boiardo

Poesialatina

Prosa involgare

Teatro involgare

10 | L’età umanistica

Forme letterarie in età umanistica

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con il termine “incunabolo” si fa riferimento a un libro stampato tra la metà e la fine del XV secolo con la tecnica dei caratteri mobili; a volte è detto anche “quattrocentina”, proprio per indicare l’epoca di produzione

Un’immagine dell’incunabolo del Canzoniere e dei Trionfi di Francesco Petrarca stampato a Venezia da Vindelino da Spira (1470)

Una copia dell’Hypnerotomachia Polyphili di Francesco Colonna pubblicata da Aldo Manuzio (1499)

gli incunaboli

11 | L’età umanistica

Parole e immagini